Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 450 del 25 marzo 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 450/XVI - Interpellanza: "Politiche e attività di sviluppo delle competenze digitali della popolazione valdostana attraverso l'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo".

Bertin (Presidente) - Punto n. 38 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola al vicepresidente del Consiglio consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Affrontiamo un tema credo molto importante e anche molto attuale alla luce delle vicende dell'ultimo anno, perché dagli organi di stampa si è appreso che l'Italia - non credo fosse così difficile immaginarlo -, purtroppo, è agli ultimi posti, è al quintultimo posto in Europa nella classifica delle competenze digitali, in particolare qui si parla della popolazione attiva, quindi una fascia di età importante che riguarda appunto le persone in età lavorativa.

Da questo rapporto della Corte dei Conti dell'Unione europea emerge che più di 75 milioni di cittadini europei in età lavorativa, cioè il 35 percento del totale della popolazione, non possedevano all'epoca - e credo tuttora perché è passato pochissimo tempo - competenze digitali di base e questo è ancora più preoccupante naturalmente se si considera che, a causa della pandemia, l'uso degli strumenti digitali è richiesto per oltre il 90 percento dei posti di lavoro.

Appunto, come già detto, considerato che con questa pandemia si è ulteriormente aggravata la situazione e si è sottolineata l'importanza delle competenze digitali di base per i cittadini e considerato anche che, visti questi risultati, la Commissione europea ha adottato una serie di misure fin dal 2015 per migliorare le competenze digitali dei cittadini ma che, stando sempre a questo rapporto della Corte dei Conti, l'Italia ancora una volta ha speso solo poco più della metà dei 58 milioni di euro destinati dal Fondo sociale europeo alla formazione in questo campo, nel campo delle tecnologie, dell'informazione e della comunicazione, considerato anche che, per il periodo 2021-2027, quindi il periodo classico, il settennio europeo, la Commissione ha stabilito per la prima volta l'obiettivo proprio specifico di aumentare questa percentuale di cittadini con competenze digitali, con l'obiettivo appunto di portarla almeno al 70 percento entro il 2025, quindi di raddoppiarlo rispetto al 35 percento attuale.

Allora interpelliamo l'Assessore in questo caso per sapere: "se vi siano statistiche sulle competenze digitali della popolazione attiva valdostana; se vi siano state o se siano in atto politiche e attività di sviluppo di tali competenze a livello regionale, e in caso positivo se siano state utilizzate risorse del Fondo sociale europeo per la formazione in questo campo; se il Governo regionale intenda dare corso ad azioni concrete per mettersi in linea con gli obiettivi della Commissione europea per il settennio 2021-2027".

Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Caveri, ne ha facoltà.

Caveri (VdA Unie) - La ringrazio molto di questa interpellanza che ha consentito anche a me di acquisire dei dati utili su questo tema sapendo che tutti i fondi comunitari oggi a diverso titolo concentrano grandi sforzi su questa questione della competenza digitale.

Noi stessi, consigliere Sammaritani, apparteniamo a una generazione che deve continuamente rincorrere le novità della serie: chi si ferma è perduto. Nel periodo di programmazione 2021-2027 si parla esplicitamente nell'obiettivo 1 di un'Europa più intelligente mediante l'innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole e medie imprese. Ci sono tutta una serie di idee molto interessanti che avrò modo di dire nel declinare la nostra politica comunitaria degli anni a venire, specie con la legge comunitaria del mese di maggio, in particolare i cosiddetti "smart village", cioè l'idea di avere nei comuni valdostani centri di competenza digitale a beneficio degli abitanti magari anche per evitare gli spostamenti e anche a beneficio dei turisti che magari nel post pandemia possono decidere di venire a vivere e a lavorare anche attraverso lo smart working in Valle d'Aosta.

Per quanto riguarda le statistiche, il sistema statistico nazionale produce statistiche sulle competenze digitali della popolazione a livello regionale e pertanto ci sono dati anche in merito alla Valle d'Aosta. Bisogna però avere un piccolo inquadramento, questa tipologia di statistiche rientra nella misurazione più generale della cosiddetta "società dell'informazione", si tratta cioè di dati che a livello regionale si basano ancora sui numeri e indicatori un po' imprecisi, disomogenei e parziali e, considerata la rapida evoluzione dei fenomeni, frequentemente poco efficienti nella misurazione delle dimensioni di interesse.

Ancora oggi, malgrado gli sforzi, ci sono una serie di informazioni che non sempre ci consentono di avere una fotografia esatta. L'ISTAT diffonde annualmente statistiche a cui io mi rifarò che riguardano i diversi aspetti della società della conoscenza, anche in questo caso gran parte dell'informazione è consolidata, mentre altre, proprio in ragione della velocità dei cambiamenti, vengono introdotte periodicamente in ragione di fabbisogni formativi e della disponibilità dei dati. Un caso significativo è che noi oggi parliamo dei PC e magari molte persone ormai si sono abituate a usare ed entrare nella rete attraverso il telefonino o attraverso i tablet.

Con riferimento al tema delle competenze, i dati di maggiore interesse riguardano la frequenza di utilizzo di Internet, la tipologia di attività che vengono svolte, l'utilizzo del e-commerce, la tipologia e il livello di competenze digitali. L'Unione europea ha fissato alcuni criteri fra i 16 e i 74 anni, che in qualche maniera fotografano la competenza digitale proprio a seconda dell'uso che viene fatto, si va da un minimo di utilizzo a un massimo di utilizzo.

Rispetto alle competenze digitali, per venire alla risposta, la Valle d'Aosta nel 2019, questo è l'ultimo dato disponibile, evidenzierebbe una situazione relativamente migliore sia rispetto alla media italiana, sia alla ripartizione nord-ovest cui apparteniamo considerando che il 36,7 percento della popolazione valdostana fra i 16 e i 74 anni avrebbe delle competenze digitali elevate a fronte di un solo 3 percento, che non ne avrebbe nessuna. In Italia la percentuale di competenze elevate risulterebbe dal 29,1 e nel nord-ovest del 32 percento, mentre l'assenza di queste competenze in Italia toccherebbe il 3,4 in generale e nel nord-ovest 2,8, quindi statisticamente dovremmo essere un po' più digitalizzati.

Con riferimento specifico alle tipologie di competenza, in Valle d'Aosta emergerebbe che percentuali maggiori di popolazione con elevate competenze si rilevano per due tipi di caratteristiche: l'information and communication skill. L'information sarebbe identificare, localizzare, recuperare, archiviare e analizzare le informazioni digitali, quindi un livello abbastanza elevato, mentre la communication skill è comunicare in ambienti digitali, condividere le risorse attraverso strumenti on-line, interagire e partecipare alle comunità in rete. Questo sarebbe anche confermato dal numero abbastanza elevato in Valle d'Aosta di persone che frequentano i social come Facebook o come Twitter, o anche di recente la new entry che è Clubhouse. Nel raffronto quindi con la popolazione italiana i Valdostani avrebbero comunque una capacità di risolvere i problemi e di capire i software un po' più elevata rispetto alla media.

Ora, "se vi siano state e ci siano politiche attive nel FSE", il tema di acquisizione delle competenze digitali era fra gli obiettivi già del FSE 2014-2020, in particolare nell'ambito della priorità di investimento in cui si diceva di rafforzare la parità di accesso in tutte le fasce di età, quindi c'è stata un'azione dell'Amministrazione regionale che ha consentito un'offerta formativa che ha finanziato l'acquisizione delle competenze di base, ci sono stati finanziamenti per 320 mila euro a cui si sommano altri 340 mila euro che hanno portato sul territorio a diversi corsi e a diversi contatti. Il costante apporto del FSE nella formazione e nella cultura digitale non vale solo per le persone, ma vale naturalmente anche per le imprese, ci sono stati finanziamenti attorno ai 460 mila euro, in totale l'FSE in questo settore ha portato a 640 destinatari con 32 progetti e 6 ancora in corso. Naturalmente uso anche dei dati che ci sono stati cortesemente forniti dall'Assessorato del collega Bertschy.

Con l'avvento della pandemia è emerso il livello basso però di una parte di popolazione e anche problemi di connettività, che, come lei sa, stiamo cercando di risolvere. Ora, l'Assessorato dello sviluppo economico, formazione e lavoro sta lavorando per utilizzare delle risorse ancora attive nel periodo 2014-2020 del FSE sempre in questo settore, l'avviso in fase di ultimazione prevede di offrire un modulo formativo di 40 ore e questo direi che è un cambiamento culturale che è stato anche accelerato dallo smart working, cioè molte persone si sono trovate a doversi confrontare con una modellistica di lavoro del tutto nuova. Nel contempo verrà offerto un modulo formativo di tipo più avanzato che consentirà di acquisire la patente europea del computer per tutti quelli che invece sanno già usare la tecnologia digitale. È anche prevista una mappatura da parte dell'Assessorato del collega Bertschy delle competenze digitali degli iscritti al Centro per l'impiego e successivamente aggiornata dopo la partecipazione ai corsi di formazione, cioè, quando si cerca qualcuno, si chiede oramai nel curriculum anche quali competenze informatiche abbia. I destinatari di questo percorso formativo sono diverse tipologie di persone.

Ora, per il nuovo periodo di programmazione 2021-2027 stiamo dispiegando moltissime energie, il tempo non mi consente di leggere tutte le cose, mi permetterei di farle avere il testo scritto in cui mettiamo assieme tutta una serie di ragioni che in qualche maniera si collegano anche al Next Generation, al nuovo periodo di programmazione e che dovrebbero consentire forti investimenti e anche la tentazione di riprendere temi che in passato sono stati presi, ricordo il computer ai diciottenni che venne dato alcuni anni fa, ricordo i computer alle persone oltre i 65 anni, cioè c'è una questione anche di hardware, oltre che di software e anche di connettività.

La rassicuro sul fatto che questi obblighi sulla digitalizzazione che vengono dall'Unione europea sono anche un valore aggiunto straordinario per la competitività dei nostri lavoratori e delle aziende sul nostro territorio.

Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Devo dire che sono confortato dalle sue conclusioni e anche abbastanza dalle statistiche una volta tanto, è chiaro che non abbiamo dei numeri eclatanti, ma comunque anche a volte uno zero virgola è meglio che niente. Il tema è appunto molto importante perché forse all'esterno non sempre viene così percepito, però è davvero uno dei problemi del futuro perché avere una popolazione che sia in grado di gestire gli strumenti che la tecnologia moderna ci offre è fondamentale come abbiamo visto non soltanto chiaramente per frequentare i social, che però, bene o male, anche in questa occasione hanno un aspetto positivo, tutto sommato, perché stimolano certe persone, che forse diversamente non sarebbero stimolate a utilizzare appunto strumenti tecnologici nuovi e avanzati, cosa che invece magari i giovani e i giovanissimi fanno più spontaneamente.

Devo dire che sono abbastanza confortato perché nel leggere il DEFR, in realtà, non avevo trovato grandi cenni a queste tematiche e quindi parlare appunto di questioni come questa, come gli smart village... avevo partecipato anche a un convegno, c'era l'assessore Bertschy a Courmayeur su questa tematica molto interessante che coinvolge - cosa che molti a volte non comprendono e non riescono a immaginare se non si informano - anche il discorso dell'abbandono della montagna, della possibilità di abitare la montagna e di essere comunque connessi al resto del mondo. Questo è un tema fondamentale per il nostro territorio, quindi è fondamentale appunto non perdere di vista queste occasioni. Noi sappiamo benissimo - lo abbiamo già detto in quest'aula tante volte - di occasioni di acquisire finanza, di acquisire modi di finanziare certe attività, in passato purtroppo ne abbiamo perse, sarebbe imperdonabile e inaccettabile farlo anche questa volta, quindi avere questa linea di tendenza dell'Unione europea che va in questa direzione deve essere assolutamente uno sprone per far sì che si eviti quello che viene definito il digital divided, questa carenza digitale, questo divario digitale, che purtroppo in qualche modo allarga anche lo spread fra le generazioni e l'impossibilità a volte per certe generazioni, per certe fasce di età, che magari hanno delle difficoltà a reperire un nuovo lavoro magari o un lavoro a inserirsi in questo mondo.

Direi quindi che, da un lato, noi dobbiamo sempre preoccuparci delle carenze oggettive, quelle strutturali, quindi collegamenti e giustamente lei ha detto: "ce ne stiamo occupando", infatti lo stiamo facendo in I Commissione e di questo do atto al presidente Bertin, che ha assunto questo ruolo di stimolo sotto questo profilo. È molto importante andare in questa direzione, quindi cercare di arrivare a far sì che tutto il territorio sia ben collegato, poi ci sono le carenze soggettive e a queste possiamo ovviare soltanto avviando delle politiche reali di istruzione, quindi è qui che stimolo lei naturalmente a fare questo. Non vorrei che all'esterno qualche volta l'educazione adulti venisse quasi vista come un hobby per qualcuno che si iscrive all'Università perché dice: "non ho da fare altro e quindi mi iscrivo e studio qualcosa". Non è così, in questo caso è proprio la possibilità di evitare che qualcuno rimanga troppo indietro nell'utilizzo di strumenti tecnologici che in realtà ti aiutano a vivere, perché oggigiorno anche gli anziani vediamo che hanno queste grandi carenze e, se non sono aiutati da qualcuno, non riescono neanche a collegarsi con il sito dell'Azienda USL, cose che invece sono fondamentali per vivere la quotidianità, cosa che un po' di anni fa non era sentita.

Io quindi credo che sia un tema sul quale dobbiamo vigilare con attenzione, non perdiamo anche questa occasione mi raccomando, cerchiamo di attuare tutte le strategie e le politiche necessarie per far sì che queste finanze, perché poi alla fine è sempre questione di soldi, purtroppo, non vengano sprecate, non vengano male utilizzate ma soprattutto non vengano perse facendo passare l'ennesimo treno che passa una volta sola come sappiamo e quindi va preso al volo.

Dobbiamo assolutamente utilizzare queste risorse per far sì che i nostri cittadini vivano meglio e più facilmente il futuro.

Presidente - Considerata l'ora, proporrei di fare una breve sospensione per cambiare l'aria e arieggiare i locali.

La seduta è sospesa dalle ore 10:52 alle ore 11:11.