Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 409 del 24 marzo 2021 - Resoconto

OBJET N° 409/XVI - Communications du Président du Conseil.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di trentacinque consiglieri, possiamo dare inizio ai lavori del Consiglio regionale. Punto 1 all'ordine del giorno.

Oggi ricorre il XXII anniversario della tragedia del rogo nel tunnel del Monte Bianco. Come Consiglio rinnoviamo la memoria delle trentanove vittime, fra le quali sei valdostani, che perirono nell'incendio ed esprimiamo la nostra vicinanza alle loro famiglie. Ricordiamo anche l'impegno di coloro che hanno prestato soccorso in quei tragici e drammatici momenti, a rischio e a scapito anche della loro stessa vita.

L'11 marzo è stato depositato dalla Giunta regionale il documento di economia e finanza regionale per il triennio 2021-2023. L'atto è stato assegnato alla II Commissione.

Il 22 marzo la Giunta regionale ha depositato il disegno di legge per la sospensione della quota capitale delle rate di mutui agevolati previsti da leggi regionali a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese, in relazione all'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Qualcuno intende intervenire sulle comunicazioni? Si è prenotato il consigliere Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Intervengo nell'ambito delle comunicazioni del Presidente del Consiglio perché, nel rispetto della massima trasparenza che l'appartenere a questa assise esige, considero indispensabile comunicare ufficialmente a quest'aula che nel pomeriggio del 13 marzo scorso mi è stata notificata l'informazione di garanzia e l'avviso di fine indagini preliminari per reati di cui agli articoli 110, 416 ter commi 1 e 2 del Codice penale. Al ricevimento degli stessi ho immediatamente provveduto a comunicare il fatto sia al Presidente del Consiglio che al Presidente della Regione e ho altresì provveduto alla nomina dei legali di fiducia che mi assisteranno nelle opportune sedi, per affrontare il percorso che questo tipo di situazioni comporta, al fine di dimostrare la mia estraneità ai fatti contestatimi.

Questo penso che fosse dovuto all'interno di quest'aula per la massima trasparenza e chiarezza in quelli che sono stati i percorsi che hanno portato a questa situazione.

Presidente - Consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.

Spelgatti (LEGA VDA) - Ho letto articoli di giornale, piuttosto che polemiche varie sul fatto del perché la Lega sta in silenzio rispetto alla notizia di quella che doveva essere appunto l'avviso di conclusione delle indagini ricevuto dal collega Testolin; indiscrezioni giornalistiche, quindi soprattutto il fatto che fosse anch'egli implicato in questo procedimento. Indiscrezioni giornalistiche che erano già uscite tempo addietro, poi in realtà il collega la notifica l'ha ricevuta soltanto adesso, quindi le polemiche sono già sorte tempo addietro.

C'è un perché del fatto che la Lega non sia uscita, non abbia detto niente, non abbia fatto comunicati. Il perché è molto semplice: punto primo, tutto quello che doveva essere detto è già stato detto a suo tempo, visto e considerato che questo è l'ulteriore sviluppo rispetto a un procedimento di cui è già stato detto tantissimo nella scorsa legislatura.

Punto secondo, perché le responsabilità penali dei singoli non sta a noi giudicarle, ognuno risponde davanti allo Stato e soprattutto davanti a Dio e davanti alla propria coscienza, ma non spetta certamente a noi ergerci a giudici rispetto alle responsabilità penali dei singoli. Ognuno si troverà ad affrontare chiaramente le proprie responsabilità davanti ai Tribunali e ci sarà qualcun altro che andrà a decidere; di certo non tocca a noi, infatti noi non abbiamo mai, mai cavalcato tutto quello che accadeva in Consiglio rispetto appunto alle responsabilità penali dei singoli.

Noi quello che abbiamo sempre fatto, ma da sempre, cioè dall'inizio delle nostre battaglie, ancora prima di approdare in Consiglio comunale, abbiamo sempre denunciato la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, abbiamo sempre denunciato e condannato lo scambio elettorale e il sistema Valle d'Aosta, in cui la politica utilizza tutti gli strumenti che ha a disposizione per prendere e accaparrarsi i voti, quando in realtà la politica dovrebbe avere una visione e le persone dovrebbero essere votate non perché danno qualcosa in cambio, ma molto semplicemente perché comunque la gente apprezza quelli che sono i programmi, quelle che sono le idee e quelle che sono le volontà della singola persona che si propone per essere eletta e una volta eletta che non guarda alla propria rielezione, ma guarda al bene collettivo della Valle d'Aosta. Questo dovrebbe essere il sistema. Così non è e queste cose le abbiamo sempre denunciate e ho continuato anche personalmente a denunciarle quando ero Presidente, non ho mai smesso di farlo. Infatti, ci sono state sempre delle polemiche e degli attacchi durissimi nei miei confronti quando ero Presidente, perché questo sistema ho sempre continuato a denunciarlo e non mi sono mai fermata.

Punto terzo: perché noi non parliamo a vanvera, parliamo quando c'è qualcosa da dire, ma soprattutto noi facciamo i fatti. I fatti quali sono stati? Che a fronte del fatto che noi avevamo certezza, tutti quanti, indipendentemente dalle posizioni dei singoli, che la 'ndrangheta avesse viziato le scorse elezioni, quelle del 2018, perché così era comprovato dagli inquirenti e comunque questo era poco ma sicuro, il fatto che la 'ndrangheta si fosse interessata e avesse portato voti distribuendoli all'interno dei candidati del 2018, noi abbiamo detto: c'è un'unica cosa da fare, si deve tornare ad elezioni, non importa la posizione dei singoli, conta solo il fatto che questo Consiglio non è legittimamente eletto, perché è stato votato con i voti della 'ndrangheta. Punto, non c'è né se né ma. Ci era anche stato offerto di ritornare al governo pur di non tornare a elezioni e la risposta è stata un secco no, punto. Questo Consiglio, si diceva, non è legittimamente eletto e di conseguenza la Valle d'Aosta ha diritto di avere elezioni pulite e ha diritto di eleggere i propri rappresentanti, ma soprattutto non ci deve essere l'ombra della 'ndrangheta sul Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Quindi che cosa abbiamo fatto? Abbiamo riportato la Valle a elezioni.

Direi che tutto quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto, adesso il procedimento è sempre lo stesso. Ci è stato chiesto "Perché non chiedete le dimissioni di Testolin?". Noi non le abbiamo mai chieste neanche prima, continuiamo a non farlo, la posizione è sempre la stessa, perché ognuno, ripeto, deve rispondere in altra sede, ma non deve rispondere a noi come politici.