Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 184 del 16 dicembre 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 184/XVI - Razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche ex articolo 20, d.legs. 19 agosto 2016, n. 175. Individuazione delle partecipazioni da mantenere e da razionalizzare e fissazione degli obiettivi specifici sul complesso delle spese di funzionamento delle società controllate, ex articolo 19 del medesimo decreto. (Approvazione di due ordini del giorno).

Bertin (Presidente) - Passiamo adesso al punto dell'ordine del giorno 16.01. Relatore l'assessore Caveri, che ne ha facoltà.

Caveri (VdA Unie) - Ringrazio anzitutto il collega Malacrinò, il Presidente della Commissione. Il passaggio in Commissione è stato un momento molto stimolante, molto utile per riflettere su questo argomento rispetto a un atto obbligatorio, che è quello di questa delibera consiliare che direi non è stato però un passaggio rituale perché, anche grazie allo stimolo delle domande dei Commissari, abbiamo potuto ragionare sulla sfida che abbiamo di fronte e che riguarda il futuro delle partecipate.

Dando per scontato che il contenuto è ormai stato ampiamente conosciuto, ne abbiamo discusso prima in Giunta e poi come dicevo anche nella Commissione consiliare, vorrei - senza nessuna presunzione e nel solco di lavori e riflessioni che erano già avviati - dire come la sfida che noi abbiamo di fronte sia importante, importante per il Consiglio, importante per la Giunta e direi importante per maggioranza e opposizione.

Il sistema delle partecipate è un sistema importante: quasi tremila dipendenti nel settore delle partecipate, possiamo dire che ha un fatturato, anche se il termine potrebbe essere improprio, di un miliardo e mezzo, abbiamo società molto significative che occupano la scena come Finaosta, come CVA, come Inva, ma ho qui di fronte a me le partecipate dirette e indirette e ci si rende conto di quale patrimonio esse siano e come si sia obbligati oggi ad avere, nel rispetto dei ruoli dell'esecutivo e del legislativo, sempre di più una specie di tableau de bord che nel pluralismo dei ruoli di ciascuno ci possa consentire di avere una visione strategica, ed è per questo che nascerà dal primo di gennaio, anche se in maniera ancora un po' timida e un po' embrionale, un dipartimento che sarà dedicato proprio alle partecipate regionali.

Le riflessioni che noi dobbiamo fare sono alla fine estremamente semplici, e cioè: che cosa vogliamo da queste partecipate; quale sviluppo possono sortire per l'economia della nostra Valle; i livelli occupazionali; settori strategici che evocavo poco fa: si va dall'energia alla gestione degli immobili regionali, dal green al digitale.

Spesso noi ci chiediamo come politici e come amministratori, in questa duplice veste che abbiamo sedendo qui e nei banchi del Consiglio della Giunta, spesso ci chiediamo quanto oggi siamo in grado di poter conciliare da una parte l'autonomia che alcune società devono avere e dall'altra, come azionisti di queste società, come possiamo in qualche maniera indirizzarle per il meglio, sapendo che alla fine la sovranità popolare si esercita qui all'interno delle istituzioni della Valle.

Il clima ovviamente non è facile, lo abbiamo ripetuto anche nell'esame della manovra finanziaria di bilancio: la pandemia non ha solo una ricaduta drammatica dal punto di vista della sanità, ha un impatto anche dal punto di vista sociale e ha un impatto grave sull'economia che, come ricordava il collega Carlo Marzi, avrà ovviamente una retombée grave sulle finanze regionali e oggi noi dobbiamo contare sulla solidità del nostro sistema delle partecipate sapendo, perché - questo è un atto obbligato derivante proprio dal testo unico in materia di società partecipate - che esiste anche un controllore occhiuto che è la sezione di controllo della Corte dei Conti, proprio in questo Consiglio abbiamo dato atto delle loro relazioni.

Ma sarebbe triste e sarebbe anche deprimente se noi ritenessimo che lo sviluppo delle partecipate dovesse avvenire esclusivamente nel solco e nei binari che ci vengono indicati dalla magistratura contabile. È giusto, e noi rispondiamo in questo documento, a una serie di obiezioni, a una serie di suggestioni, a una serie di proposte che in questi anni hanno investito praticamente tutte le partecipate, con richieste di razionalizzazione, con richiesta anche di cessione di partecipazioni, con suggerimenti, con ammonimenti.

Ebbene, io credo che questo sia giusto, ma ci obbliga anche a una riflessione sul ruolo politico rispetto al ruolo dei controllori. I controllori vanno benissimo, ci aiutano a fare le cose in maniera corretta ed esatta ma non può venir meno il ruolo nostro, cioè il ruolo di sapere con impegno, con razionalità e talvolta anche con fantasia, dove vogliamo portare il sistema delle partecipate.

Quindi io ringrazio molto il Consiglio per questo passaggio che c'è stato, assicuro la massima trasparenza nella gestione dei rapporti con le partecipate, talvolta - lo dicevo prima - abbiamo un po' l'impressione che si siano create anche delle situazioni un po' di repubblica a sé stanti rispetto invece a una situazione che non deve assolutamente sfuggire al nostro controllo politico-amministrativo.

Avremo modo probabilmente il prossimo anno anche di dare a questo documento un'impostazione forse un po' più completa, un più moderna, lo ripeto, perché non sia solo una risposta a chi ci indica delle strade migliori e delle razionalizzazioni ma dobbiamo essere noi stessi con la nostra coscienza, con le nostre conoscenze e anche con gli indirizzi che dobbiamo dare a dare un senso sempre più compiuto alla galassia delle partecipate regionali.

Presidente - Ricordo che su questo atto sono stati depositati due ordini del giorno. Qualcun altro vuole intervenire? Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore per la sua puntualizzazione a integrazione ovviamente del contenuto dell'atto che è all'attenzione del Consiglio.

Volevo soltanto aggiungere alcuni elementi riguardo a questo che, sì, è un documento obbligatorio che deve essere poi trasmesso - in particolare le sue schede - al MEF e che ci aspetta alla fine di ogni anno, ma sicuramente al suo interno, come in parte ha già annunciato l'Assessore, ci sono delle scelte che devono essere fatte.

Ci sono sicuramente degli indirizzi comandati perché sappiamo, soprattutto sulle piccole partecipazioni, che c'è un'azione un po' strana da parte della normativa complessiva, dove la nozione di significatività è qualcosa che assomiglia meno a una finalità pubblica o pubblicistica ma più a una finalità di mercato che spesso ha poco senso, e di questo forse anche il legislatore nazionale, e direi europeo, se ne sta rendendo conto, soprattutto per le forme di partecipazione a realtà cooperative che hanno un'altra finalità.

A fronte di questo, sono anche d'accordo sul fatto che bisogna saper gestire e soprattutto ben rispondere alle osservazioni di chi ci controlla, ma allo stesso modo io credo che sia importante in tal senso anche sottolineare l'importanza del modus operandi che deve avere l'azionista, un elemento molto importante che è portato dal "Tusp" e dal riordino complessivo: il pubblico deve imparare a essere sempre più azionista e meno dirigista perché lì si entra in un campo notevolmente minato.

Ci sono poi degli aspetti all'interno più di indirizzo riguardo alle partecipazioni, soprattutto laddove c'è un controllo o comunque una significatività della partecipazione. C'è un argomento che vorrei porre all'attenzione soprattutto dell'Assessore, del Governo: si parla giustamente, proprio perché è una partecipazione significativa quella del Tunnel del Gran San Bernardo perché là abbiamo voce in capitolo - al tunnel du Mont-Blanc ne abbiamo molta meno perché ovviamente la nostra partecipazione non è significativa - per cui inviterei il Governo a farsi promotore ugualmente di quanto chiesto, in seno appunto al tunnel del Gran San Bernardo, cioè di un'attenzione particolare alla sicurezza della tratta dei lavori che dovranno essere fatti; io chiederei, al di là del contenuto tecnico dell'atto, che ci sia una pari indicazione ai nostri rappresentanti, perché comunque è una delle due vie strategiche, non soltanto per una parte del territorio della Valle ma per l'intera comunità valdostana.

Come ho già detto in Commissione, siamo anche contenti di aver visto la nascita del Dipartimento per le partecipate per due motivazioni principali: ovviamente perché, vista la complessità del sistema delle partecipate della Regione autonoma, c'è la necessità di avere un braccio, uno strumento che vada effettivamente a vigilare, a controllare, a monitorare l'attività delle partecipate e anche delle società in house e, soprattutto, io mi auguro che ci sia sì un'attenzione modulare rispetto alla quota di partecipazione, alla significatività e al castello di controllo, che spesso c'è, ma soprattutto che ci sia un monitoraggio da parte di questo dipartimento su una realtà che a sua volta deve fare un monitoraggio e un controllo particolare sulle società partecipate indirette della Regione - sto parlando di Finaosta che ovviamente ha un ruolo di schermo, se vogliamo, rispetto alle partecipate - però ci deve essere comunque un notevole controllo e attenzione su questo aspetto, soprattutto sul gioiello delle partecipate che è la CVA, che ha un ruolo notevolmente importante e io mi auguro che prima o poi si troverà una soluzione.

Dando una prima rapida lettura alla microstruttura, io mi auguro che in futuro ci sia una dotazione di risorse di funzioni maggiore perché sappiamo che non possono essere ovviamente tre persone... sappiamo in questo momento che il dipartimento va costruito però ci tenevo a dirlo perché spesso e volentieri finiamo per avere delle strutture non dico sovradimensionate ma dove c'è notevole presenza di risorse e altre dove in realtà... bisogna capire che comunque c'è dietro un lavoro molto importante.

A tal riguardo vorrei anche sottolineare una questione: si parla spesso di partecipate, di partecipazioni indirette e dirette, io mi auguro che ci sarà da parte di questo dipartimento, o comunque da altre realtà all'interno della struttura di Governo, un'attenzione anche agli enti strumentali, agli enti partecipati, che non sono direttamente delle partecipazioni e hanno un carattere meno privatistico, perché hanno un altro tipo di finalità, ma sono notevolmente importanti nel ruolo che rivestono e anche nella significatività, non soltanto degli emolumenti di alcuni amministratori ma soprattutto nell'azione che svolgono, perché altrimenti rischiamo di avere un sistema che controlla e monitora i gioielli della corona, ma nello stesso momento le gemme dello scettro non vengono controllate, per tornare a questa similitudine.

Ovviamente, proprio per il fatto, lo citavo inizialmente, che è anche un documento di natura programmatoria e che quindi ha degli indirizzi politici, come Gruppo ci riserviamo di votare l'astensione di fronte a questo documento, però sicuramente su alcuni punti abbiamo apprezzato quanto è già emerso in sede di Commissione riguardo a delle scelte importanti che si dovranno fare.

Noi abbiamo presentato due ordini del giorno riguardo gli impianti a fune, sicuramente quelle sono delle società che in questo momento hanno un'attenzione maggiore, un po' perché a fronte dell'incertezza siamo tutti preoccupati dei risultati, ma anche perché rappresentano una fetta notevole dell'offerta turistica che noi diamo alla nostra clientela di riferimento.

Presidente - Altri si vogliono prenotare? Non vedo altre prenotazioni. Consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Semplicemente per chiedere una breve sospensione per valutare gli ordini del giorno.

Presidente - Concessa.

La seduta è sospesa dalle ore 19:10 alle ore 19:48.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Qualcuno vuole intervenire nella discussione? Non vedo richieste, pertanto passiamo agli ordini del giorno.

Ordine del giorno n. 1 "Future valutazioni sulle società di impianti a fune". Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno, come ho già anticipato in parte nel mio intervento in discussione generale, vuole dare un'impegnativa ai soggetti, agli organi coinvolti nel futuro delle nostre società di impianti a fune, al fine di dare una possibilità condivisa di valutare nel complesso il modello di cui oggi la Regione si è dotata e soprattutto di comprendere il futuro, o cosa fare in futuro, a fronte della situazione che stiamo vivendo, in particolare a seguito dei risultati che arriveranno dalla stagione che ha sempre più incertezze.

L'ordine del giorno cita, all'interno delle premesse, appunto la parte riguardante la valutazione: l'intenzione nel programma di legislatura di valutare delle azioni di potenziamento e di assicurare una gestione unitaria delle aziende funiviarie, pertanto riflessioni e valutazioni sulle eventuali operazioni di fusione tra le società esercenti impianti a fune e saranno all'agenda dei nuovi organi regionali.

L'ordine del giorno impegna gli Assessori competenti a coinvolgere la II e la IV Commissione consiliare nelle valutazioni e relative scelte sul futuro della società, sia con riferimento ai risultati della stagione invernale sia in relazione a operazioni straordinarie di evoluzione dell'attuale modello organizzativo e societario delle stesse.

Vi è stato un preventivo confronto informale con i soggetti coinvolti, al fine anche di dare contezza nelle premesse di un lavoro che la IV Commissione ha già iniziato a fare, e quindi inserire in premessa appunto: "valutate le audizioni effettuate in IV Commissione che hanno evidenziato la volontà comune di procedere allo studio di una proposta di legge riguardante la riorganizzazione del futuro dei piccoli comprensori sciistici in considerazione della funzione economica e sociale rivestita dagli stessi sul nostro territorio", che sicuramente ben si sposa con la finalità di questo ordine del giorno.

A fronte di questo, se ci fosse conferma di una comunione d'intenti, potremmo procedere a sottoscrivere con i proponenti l'emendamento, che ci vede concordi.

Presidente - Per il governo l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-SA) - Come ho avuto modo di dire in Commissione a nome del Governo, ma direi della maggioranza, il tema della riorganizzazione del modello di gestione del nostro sviluppo delle società dei comprensori ha bisogno di un forte sostegno a livello politico, che passa necessariamente da un dibattito all'interno del Consiglio regionale, soprattutto dalla capacità di trovare una sintesi per procedere insieme verso una visione nuova, sia delle grandi società sia dei piccoli comprensori.

Direi che purtroppo quello che sta accadendo accelera questo processo che faceva parte del programma di legislatura e in questo senso l'ordine del giorno è accolto da parte nostra, perché porta l'indirizzo politico esattamente nella strada che vogliamo percorrere.

Da parte del Presidente della IV Commissione, a nome della maggioranza, c'è la volontà di emendare le premesse, ricordando il lavoro che la IV Commissione già sta facendo, e quindi in questa direzione siamo tutti d'accordo di fare un lavoro utile che dia la giusta serenità ai territori, alle popolazioni e ai Comuni; il Consiglio regionale si sta confrontando per trovare la giusta risposta a un settore così importante.

Presidente - È pervenuto adesso l'emendamento all'ordine del giorno, pertanto possiamo passare alla votazione dell'ordine del giorno n. 1.

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Ordine del giorno n. 2 "Cime bianche". Consigliere Aggravi per l'illustrazione.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo solo aggiungere, per completezza, una considerazione riguardo all'ordine del giorno precedente: era sottoscritto in presentazione anche dai colleghi del Gruppo di Pour l'Autonomie, così come questo ordine del giorno che vado a presentare.

Quest'ordine del giorno, anche in questo caso, prende spunto - e vuole approfondirlo - da un punto indicato all'interno dell'atto di cui stiamo discutendo, ovvero la razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche e, in particolare, riprende un passaggio in cui si specifica la strategicità degli investimenti effettuati dalle società esercenti impianti a fune, finalizzati al miglioramento dell'offerta e dell'aumento dell'appetibilità dei comprensori, con conseguenti ricadute positive sul turismo valdostano in termini di presenze, nonché alla realizzazione di nuove linee funiviarie destinate a migliorare l'offerta sciistica e l'immagine dello sci in Valle.

In più, prendendo atto già di quanto emerso a seguito di un'interpellanza che ho presentato con altri colleghi sul bando presentato dalla società Monte Rosa, relativamente al collegamento intervallivo Cime Bianche, noi andiamo appunto a cercare di comprendere meglio questo passaggio del piano di razionalizzazione periodica, anche a fronte delle notizie di stampa emerse nei giorni scorsi riguardo alla formale diffida inviata alla Regione e alla Monte Rosa a dare corso a qualsiasi attività di progettazione che riguardi la realizzazione d'impianti di risalita nel Vallone delle Cime Bianche da parte del Comitato "Ripartire dalle Cime Bianche" e delle maggiori associazioni di tutela dell'ambiente montano.

A fronte appunto di questa novità, a fronte di quanto indicato nel piano di razionalizzazione e a fronte della necessità, direi più politica che tecnica, di capire quali siano gli intendimenti soprattutto riguardo alla realizzazione di nuove linee funiviarie destinate a migliorare l'offerta sciistica e l'immagine dello sci nella Valle, che è parte integrante del piano di razionalizzazione periodica, "il Consiglio regionale impegna il Presidente della Regione nel suo ruolo di primus inter pares del Governo regionale, successivamente all'approvazione del presente ordine, a precisare al Consiglio regionale" - ripeto, deve poi pronunciarsi sul piano di razionalizzazione - "se la realizzazione del collegamento intervallivo Cime Bianche rappresenti per il Governo regionale un obiettivo destinato a migliorare l'offerta sciistica e l'immagine dello sci in Valle d'Aosta".

Credo che, a fronte di tutta una serie di dubbi e d'indicazioni come sono rappresentate all'interno del piano, sia importante non soltanto per il Governo ma direi per l'intero Consiglio comprendere effettivamente se stiamo parlando anche di questo progetto: ricordo è stato messo a bando l'affidamento di servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria concernenti la redazione di studi propedeutici e preliminari alla valutazione di fattibilità sul collegamento intervallivo delle Cime Bianche.

Presidente - Per il Governo, il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Molto brevemente, credo che in questo brevissimo intervento potrei già rispondere anche all'impegnativa, perché l'impegnativa chiede sostanzialmente se per questo governo il progetto intervallivo sia un obiettivo strategico per la valorizzazione dello sci e della Valle d'Aosta.

Non è un segreto che all'interno di questa maggioranza su questo aspetto ci siano delle sensibilità diverse e ovviamente l'opposizione lo sa molto bene e sa molto bene dove incidere su delle mozioni e su degli ordini del giorno, ma questo fa parte giustamente dei ruoli politici diversi.

Per quanto riguarda una parte della maggioranza, poi qualcuno parlerà dopo di me, questo progetto rimane assolutamente strategico e rimane un progetto che ovviamente è partito per quanto riguarda la sua valutazione dal punto di vista della fattibilità tecnica e d'inserimento ambientale ovviamente nel Vallone delle Cime Bianche con uno studio di valutazione, uno studio di fattibilità, che sarà poi lo strumento tecnico con il quale questo Consiglio regionale - così come avevamo detto e così come abbiamo scritto anche nel nostro programma di legislatura - definirà l'effettiva realizzabilità di quest'opera.

Se quest'opera non fosse ritenuta un obiettivo strategico, non si sarebbe dato corso agli studi di fattibilità; lo studio di fattibilità serve per capire se un obiettivo è realizzabile o meno.

Quindi da questo punto di vista credo che gli obiettivi siano chiari: verificare l'effettiva realizzabilità dell'opera. Quindi ovviamente - credo che si capisse dall'intervento - che, per quanto ci riguarda, voteremo a favore di questa mozione.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - In questi giorni viene opportunamente diffuso un bellissimo spot sulla nostra regione dove si sottolinea cosa può offrire in inverno oltre allo sci, che rimane attualmente naturalmente il settore trainante.

Questa è la vera scommessa che ci attende per il futuro: i dati sono impietosi, quelli ufficiali ci dicono che da marzo a settembre abbiamo avuto quest'anno un dimezzamento delle presenze turistiche e a fine anno sarà ancora peggio. Tenuto conto della spesa media di un turista, a fine anno la perdita sarà di 150-170 milioni di euro, con il rischio di fallimento per molte imprese. Oggi ogni sforzo va quindi diretto a cercare di sostenere e mettere in sicurezza le stesse.

Per quanto riguarda il collegamento funiviario Aosta-Cervinia - il Consiglio si è espresso più volte - occorre valutarne la realizzabilità in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale e urbanistica, affinché il Consiglio possa disporre degli elementi per assumere una decisione che in ogni caso dovrà tener conto della normativa europea, statale e regionale a cui il Vallone di Cime Bianche è sottoposto.

Riteniamo pertanto che ogni iniziativa volta ad anticipare oggi decisioni non fondate, sia controproducente e fuori luogo. Per questo noi ci asterremo.

Presidente - Altri? Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Solo una considerazione. Ringrazio il presidente Lavevaz per la precisazione, però volevo soltanto porre l'attenzione sull'impegnativa, perché ho sentito la collega Guichardaz e volevo precisare che nessuno oggi anticipa nulla.

Questo ordine del giorno non esplicita "essere favorevoli o contrari al collegamento". Questo ordine del giorno, e non l'ho detto a caso all'inizio, ha natura politica: si vuole capire se a fronte della presentazione di un atto come quello della razionalizzazione periodica delle partecipazioni pubbliche - che è sì un atto obbligatorio ma è anche un atto d'indirizzo - laddove si dice e si cita la realizzazione di nuove linee funiviarie, e mi auguro che da Aosta a Cervinia non si faccia nulla perché ho dei dubbi anche io su quello, direi che è un po' esagerato - è solo una battuta per sdrammatizzare il momento - si chiede semplicemente, dal punto di vista politico, del collegamento eventuale di Cime Bianche, per cui, ripeto, sono stati messi in campo notevoli soldi - sì per uno studio ma che ha un peso ed è l'ennesimo studio perché ne è già stato fatto uno nel 2015 che sicuramente non è che sia stato fatto gratis et amore Dei - e si impegna il Presidente della Regione a specificare al Consiglio - quindi è prodromico - se questo collegamento sia un obiettivo destinato a migliorare l'offerta sciistica e l'immagine dello sci.

I Gruppi Lega Vallée d'Aoste e Pour l'Autonomie, e lo dico urbi et orbi, non stanno dicendo "siamo a favore, dobbiamo farlo", stanno chiedendo al Governo se questo collegamento sia un obiettivo strategico.

Quindi se voi non votate questo ordine del giorno, mi si perdoni ma forse non avete una concordanza di obiettivi strategici con il governo, perché, ripeto, noi non abbiamo chiesto nulla, non abbiamo imposto nulla con l'ordine del giorno, sennò avrei fatto una mozione che magari vi impegnava; questo è funzionale a capire se quanto riportato nell'atto in valutazione rappresenti un obiettivo strategico di quelli che sono citati qui.

Capiamo che forse, dal punto di vista strategico più di natura politica, il vostro Gruppo non voglia votare questo ordine del giorno e forse non sarete soli, vedremo anche nei banchi del governo cosa succederà, però sicuramente è vero, si possono avere tante opinioni differenti - e posso assicurare che noi stessi non siamo tutti concordi su un sacco di scelte - però ci sono degli obiettivi strategici in cui in modo granitico bisogna essere tutti dalla stessa parte, altrimenti il problema è di strategia politica o di politica delle strategie.

Presidente - Non vedo altre richieste d'iscrizione. Passiamo pertanto alla votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 27

Favorevoli: 27

Astenuti: 7 (Bertin, Crétier, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Malacrinò, Minelli e Padovani)

Il Consiglio approva.

Adesso dobbiamo votare l'atto con annesso l'allegato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 18

Favorevoli: 18

Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Carrel, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Perron, Planaz, Rollandin, Sammaritani e Spelgatti)

Il Consiglio approva.