Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 636 del 7 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 636/XV - Presa d'atto della sospensione di diritto dalla carica del Consigliere regionale Augusto Rollandin, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, e sua temporanea sostituzione con il Signor Flavio Peinetti, ai sensi dell'articolo 27 della legge regionale 21 agosto 1995, n. 33. Convalida e giuramento del neo-Consigliere.

Rini (Presidente) - Punto n. 3.01 all'ordine del giorno. Colleghi, il Consiglio regionale oggi è chiamato a prendere atto della sospensione temporanea della carica di Consigliere regionale di Augusto Rollandin, come accertato dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data 3 maggio 2019. Si tratta di una mera presa d'atto. Il Consiglio deve ora invece procedere alla convalida dell'elezione del neo Consigliere regionale supplente. Dal verbale dell'Ufficio elettorale regionale presso il Tribunale di Aosta, riguardante l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta avvenuta il 20 maggio 2018, risulta che nella lista n. 8 avente il contrassegno "Union Valdôtaine" il primo dei candidati non eletti risulta essere il Signor Peinetti Flavio, con una cifra individuale di 822 voti. Gli uffici, con apposita relazione, che vi è stata distribuita, hanno proceduto d'ufficio a esaminare la condizione dell'eletto ai fini dell'adempimento di convalida previsto dall'articolo 56 della legge regionale 12 gennaio 1993, n. 3, dall'articolo 8 e dalla legge regionale 7 agosto 2007 n. 20 e dall'articolo 4 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale.

Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Abbiamo visto anche la relazione degli uffici a proposito del concetto di incompatibilità. Noi invece vorremmo fare un passo indietro e fare un po' di chiarezza sul punto. Innanzitutto esistono condizioni di incandidabilità, condizioni di ineleggibilità e condizioni di incompatibilità. Le prime, quelle di incandidabilità, sopravvengono nel momento in cui ci sono delle condizioni che non consentono al possibile candidato alle elezioni di nemmeno partecipare alla gara elettorale, quindi sono, per esempio, le condanne penali di un certo tipo, eccetera. In questo caso la rimozione non dipende evidentemente dal soggetto, il quale può partecipare soltanto qualora dovesse, per esempio, riabilitarsi, non è questo il caso che ci interessa. Ci sono poi le cause di incompatibilità, passo a quelle finali, che sopravvengono però dopo che c'è stata l'elezione e quindi sono cause che devono essere rimosse da parte dell'eletto, del nominato, del possibile partecipante e subentrante in questo caso a un ente o comunque un ente collegiale, che però sopravvengono, appunto, dopo.

Quelle che vorremmo mettere sotto la luce della vostra attenzione sono invece le cause di ineleggibilità. Facciamo un passo indietro. Intanto bisogna stabilire che cos'è l'Azienda USL, visto che colui che dovrebbe subentrare ricopre questa veste. L'Azienda USL è sicuramente, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 5 del 2000, un ente strumentale della Regione, quindi sicuramente può rientrare fra le condizioni che prevedono delle eventuali cause di ineleggibilità. Il dottor Peinetti non è soltanto un primario, e già per questo svolgerebbe una funzione dirigenziale, ma è addirittura direttore di compartimento. Era addirittura direttore di compartimento al momento in cui si è candidato, quindi ancora qualcosa di più; per semplificare, magari per i non addetti, è un primario dei primari: questa è praticamente la sua veste. L'articolo 2 della legge n. 20 del 2007, citata dalla Presidente prima, prevede al comma 2 le cause di ineleggibilità, fra queste quella prevista alla lettera j: "sono ineleggibili i dirigenti delle società partecipate dalla Regione, dagli enti pubblici non economici, dalle agenzie o dalle aziende ad esse dipendenti e i dirigenti delle società da essi controllate e a essi collegate ai sensi dell'articolo 2359 del Codice civile", cioè società controllate o partecipate. Sicuramente l'Azienda USL è un qualcosa di rientrante in questo articolo, dove rientrano addirittura ipotesi di minore rilevanza, quindi indubbiamente l'Azienda USL rientra in questa previsione normativa. L'articolo 3, sempre della legge n. 20, ci dice: "per le cause di ineleggibilità - a differenza di quelle di incandidabilità, tu puoi e devi rimuovere se vuoi partecipare alla gara elettorale - di cui all'articolo 2, comma primo, si devono rimuovere almeno sei mesi prima della scadenza naturale della legislatura", ma non è questo il nostro caso. Il comma 2 invece dice che "le cause di ineleggibilità di cui all'articolo 2, comma 2 - quelle che appunto prevedono anche la lettera j - non hanno effetto se l'interessato cessa dalle funzioni per dimissioni, trasferimento, revoca del comando dell'incarico, collocamento in aspettativa non retribuita non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature".

A noi non risulta che il dottor Peinetti si sia messo in aspettativa entro il giorno fissato per la presentazione delle candidature, anzi ha continuato a esercitare le sue funzioni e continua tuttora, chiaramente, a esercitare le sue funzioni. Riteniamo assolutamente che ci siano le condizioni per ritenere che il dottor Peinetti non fosse eleggibile, perché non ha rimosso tempestivamente la sua condizione di ineleggibilità che è prevista dalla legge n. 20 del 2007. Per farvi un esempio, un paragone, un semplice dirigente scolastico si ritrova in questa stessa condizione, articolo 2, comma 2. Direi quindi che probabilmente c'è un qualcosa di più rispetto a un semplice dirigente scolastico, ma perché dico questo? Perché qual è la ratio della norma? La ratio della norma è quella proprio di evitare che ci sia una sorta di captatio benevolentiae o addirittura, dice qualcuno, di metus potestatis nel ricoprire una certa veste dirigenziale apicale, quindi di alto rilievo e poter così condizionare l'espressione del voto.

È inutile dire che in una regione come la nostra, dove i voti sono poche centinaia, questa preoccupazione della norma è ancor più vigente, più cogente. A nostro avviso, assolutamente ci asterremo dal votare il subentro del dottor Peinetti, perché riteniamo che si è integrata una fattispecie di ineleggibilità che non consente appunto questo subentro.

Presidente - Per precisazione anche per quanto distribuito prima, quindi del lavoro fatto da chi di competenza, quindi dagli uffici della presidenza del Consiglio, noi ovviamente ci attestiamo anche a quanto dalla stessa Azienda USL è certificato. Per completezza anche di informazioni, do lettura delle due note che ci sono pervenute dall'Azienda USL: la prima, datata 7 maggio 2019, "Oggetto: temporanea sostituzione di un Consigliere regionale; verifica delle cause di ineleggibilità e di incompatibilità. Con riferimento a quanto richiesto - quindi noi, come negli altri casi di Consiglieri regionali chiediamo, in casi dove ovviamente si presentino queste situazioni, di conoscere la situazione, scusate il gioco di parole, del soggetto coinvolto - con nota protocollata n. 3715 in data 6 maggio 2019, così come già precisato al Coordinatore del Dipartimento salute e sanità, politiche sociali e formazione, si comunica che, ai sensi dell'articolo 5, lettera p), della legge regionale 7 agosto 2007 n. 20, il dottor Flavio Peinetti è incompatibile alla carica di Consigliere regionale in quanto, come noto, lo stesso è Dirigente dell'area sanitaria in quest'azienda. Per quanto sopra rappresentato, sussiste l'obbligo quindi di collocamento in aspettativa non retribuita ai sensi di quanto disposto dall'articolo 23 della legge regionale 21 agosto 1995 n. 33, il quale recita testualmente: "I dipendenti delle pubbliche amministrazioni eletti alla carica di Consiglieri regionali sono collocati in aspettativa senza assegni per la durata del mandato"". Scusate, la prima missiva che vi ho letto porta la firma del Commissario Pescarmona.

Lettera protocollo n. 3754, sempre del 7 maggio 2019, che invece porta la firma, in assenza del Coordinatore, del Dirigente della struttura Igiene e sanità pubblica e veterinaria Mauro Ruffier: "Con riferimento alla nota inviata e pervenuta in data 7 maggio 2019, protocollo n. 599, pari oggetto, ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale del 7 agosto 2007 n. 20, sentiti i dirigenti sotto ordinati, non si ravvisa, per quanto di competenza, l'esistenza di cause di ineleggibilità. Al contrario si ravvisano cause di incompatibilità ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera p), della legge regionale n. 20/2007 in capo al Signor Flavio Peinetti, nato... e codice fiscale, in quanto ricopre ad oggi gli incarichi dirigenziali di Direttore del Dipartimento delle discipline chirurgiche e di Direttore di struttura complessa di Chirurgia vascolare, endovascolare e angiologica dell'Azienda USL della Valle d'Aosta".

Mi sembrava corretto fornire questi dati. Altro, ovviamente, questa Presidenza non può fare, non può dire. La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Abbiamo preso atto di queste spiegazioni, ma torniamo a dire che stiamo parlando di due cose diverse. Per quanto riguarda l'incompatibilità, essa insorge nel momento in cui tu sei chiamato, perché hai preso i voti, hai il diritto di entrare a far parte di un certo organo, in questo caso successivamente all'avvio della legislatura, ma poco importa, non fa nessuna differenza. Noi stiamo parlando di ineleggibilità e mi permetto di osservare, a meno che lei non abbia tralasciato qualcosa, ma non ne dubito che non sia così, che non c'è alcuna motivazione sul discorso che non esistono cause di ineleggibilità. Ho richiamato per analogia, ma neanche tanto, perché per analogia è l'esempio del dirigente scolastico, ma in realtà la lettera j) dell'articolo 2, comma 2, è chiarissima. Si parla quindi di aziende collegate, controllate, figuriamoci, un'azienda come l'USL, che in realtà è tutta regionale. Non c'è dubbio quindi che ci sia un caso di ineleggibilità grande come una casa e non è rimovibile se non attraverso i criteri previsti dalla legge stessa, cioè all'articolo 3, che prevede almeno entro la data di presentazione delle candidature. Siccome in quel parere, in quella spiegazione non c'è assolutamente la minima motivazione, noi ribadiamo e siamo perfettamente convinti della nostra teoria giuridica, se permette.

Presidente - Collega Sammaritani, per precisione, non voleva essere una risposta al suo intervento. Era un'integrazione degli atti che vi sono stati distribuiti, quindi, per completezza di informazione, abbiamo semplicemente dato lettura di quanto a disposizione della presidenza. La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Rispetto a quanto detto dal collega Sammaritani, vorrei soltanto aggiungere due domande: la prima, perché quella documentazione che lei ha letto adesso non ci è stata distribuita? Seconda domanda: come mai c'è un documento che parla espressamente di ineleggibilità dicendo soltanto che non ci sono cause di ineleggibilità, senza dare alcuna spiegazione, però, guarda caso - e qui casca l'asino - nella relazione che viene consegnata a noi si parla solo delle cause di incompatibilità, ma non si fa alcun riferimento a quelle di ineleggibilità? Nella documentazione che avete in mano voi pertanto si fa riferimento all'ipotesi di ineleggibilità dicendo: "non ci sono cause di ineleggibilità", ma qui non se ne parla.

Presidente - Come ho detto prima, qui non è un botta e risposta, un chi ha ragione. C'è un'istruttoria fatta dagli uffici. Assolutamente la questione è al di là di scomodare eventuali asini o meno. Non ci è sembrato opportuno distribuire le missive perché nella relazione che vi abbiamo distribuito ne sono sintetizzati i contenuti; se poi è necessario o vi può essere utile avere anche copia delle lettere, ovviamente non c'è nessuna difficoltà a farvele avere, tant'è che nella relazione vengono richiamate entrambe. Ci mancherebbe, quindi non c'è alcuna volontà di omettere nessun atto, anzi, perché è un lavoro che va a tutela anche di questa presidenza. Colleghi, questa non è assolutamente una questione politica, gli uffici fanno il loro lavoro e noi ci rimettiamo alla relazione che ci è stata presentata, non c'è nessun tipo di valutazione politica su questo tipo di scelta, cosa che invece è legittima in altri tipi di discussione. Se qualcuno - non stiamo a fare tutte le copie doppie - vuole avere copia delle lettere, basta che ce lo chiede e gli verranno fornite ovviamente.

Ci sono altre richieste di intervento? La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Vorremmo avere copia della documentazione e chiederemmo un'ulteriore sospensione.

Presidente - Chiedo quindi la distribuzione anche delle copie delle lettere. Facciamo avere una copia a tutti i Consiglieri. Procedono ora alla fotocopiatura e alla distribuzione dei documenti. I lavori del Consiglio poi sono sospesi.

La seduta è sospesa dalle ore 15:45 alle ore 16:12.

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori, colleghi? Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Mossa.

Mossa (M5S) - Quello che mi pare strano è che siamo saltati subito sulla questione di Peinetti tralasciando la sospensione del collega Rollandin senza esprimere neanche una parola come se ormai accettassimo un dato di fatto così grave senza neanche fare considerazioni in merito. Io non sono un tecnico regionale, non sono un avvocato, ma in questo momento presumo che la mia figura politica si debba esprimere anche a nome dei cittadini che rappresento. Questa maggioranza, da quando è in carica - e parliamo di soli 6 mesi -, è stata investita da scandali gravi che hanno visto coinvolti ben due dei suoi esponenti. Nonostante tutto, anziché staccare la spina, anche a fronte delle nostre ripetute richieste, ha continuato a governare e deliberare come se nulla fosse. Tra l'altro, vorrei far presente che se oggi stesso la Giunta presentasse le dimissioni, passati i 60 giorni previsti per la sua ricomposizione, si andrebbe a votare con la nuova legge elettorale. Da adesso quindi in poi ogni momento è buono per le sue dimissioni, Presidente, ma tanto ormai si va avanti a oltranza a testa bassa, in barba agli scandali e all'opinione pubblica, in barba ai cittadini valdostani che chiedono di tornare al voto. L'arresto di Sorbara, la condanna di Rollandin, il voto contrario del Consigliere Restano, la sospensione di Rollandin dal Consiglio a nulla sono serviti. Questa Giunta non ha mai nemmeno preso in considerazione l'idea di dimettersi. Non penso che tutto questo sia una bella pubblicità quando si tornerà al voto e spero che i cittadini valdostani si ricordino di questa vostra assurda presa di posizione.

Esattamente un anno fa ricordo che girava in tutta Italia un mio vocale nel quale affermavo che ad alcuni valdostani non interessa l'onestà, altrimenti per anni non avrebbero votato sempre gli stessi... mega articoloni sugli organi di stampa, il titolo era: "Audio shock del candidato grillino con il quale afferma che ai valdostani non interessa l'onestà". Tutti erano scandalizzati da questo mio vocale, ma perché non proviamo a pesare oggi le mie parole di allora? In neanche un anno di legislatura sono scomparsi dalla scena due Consiglieri regionali: uno in stato di arresto con l'accusa di voto di scambio con associazioni di stampo mafioso e l'altro condannato per corruzione a 4 anni e 6 mesi. Mi chiedo se coloro che si sono tanto scandalizzati per il mio vocale di allora lo siano altrettanto oggi che due membri dell'onorabile Consiglio regionale si sono macchiati di fatti riprovevoli. Presumo che il risentimento non risiedesse tanto nelle parole da me pronunciate in quell'audio, ma in quella scomoda verità che a tanti non piace sentirsi dire.

A questo punto chi ha permesso ad Augusto Rollandin di entrare in quest'Assise potrebbe anche giustificarsi dicendo: "quando l'ho votato, non potevo sapere che sarebbe stato condannato per corruzione" e allora a questi Signori un pochino ingenui vorrei rinfrescare la memoria su chi è Augusto Rollandin. Augusto Arduino Claudio Rollandin inizia la sua avventura giudiziaria nel 1994, quando è stato condannato in via definiva dalla Cassazione a 16 mesi di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici per abuso d'ufficio e favoreggiamento in appalti. Nonostante questo provvedimento giudiziario e il fatto che diversi esponenti del suo stesso movimento lo contestino apertamente, nel 1998 riesce ancora a costruire intorno a sé un consenso tale da imporre una sua candidatura. Viene eletto e immediatamente dichiarato decaduto. Successivamente, nonostante la condanna, nel maggio 2001 si candida al Senato e viene eletto. In seguito è stato riabilitato dai magistrati per quella condanna, ossia si sono estinte le pene accessorie, tra le quali l'interdizione dai pubblici uffici, che causa l'ineleggibilità a Consigliere regionale. Nel 2008 dà la sua disponibilità a candidarsi nuovamente a Consigliere regionale, dimettendosi dall'incarico di Presidente della CVA, eh sì, perché, dopo i trascorsi, pareva giusto metterlo a capo della più importante delle partecipate valdostane... incarico comunque incompatibile con questa candidatura fortunatamente. Questa riabilitazione, un provvedimento giudiziario dovuto per legge, che Augusto Rollandin considera anche una sorta di riabilitazione morale, costituisce un fatto nuovo che, a parere di Rollandin, impedirebbe a chiunque all'interno del suo movimento di impugnare la questione morale per contestare la sua candidatura, visto che le sue numerose candidature precedenti non erano state contestate da nessuno all'interno dell'Union Valdôtaine nonostante fossero successive alla citata condanna. Il 17 giugno 2013 riceve un avviso di garanzia con relativa conclusione delle indagini preliminari riguardante un filone dell'inchiesta sulla realizzazione del nuovo parcheggio pluripiano dell'Ospedale Umberto Parini nel quale sono coinvolti altri due soggetti, di cui uno risulta già coinvolto in estorsioni legate al mondo della 'ndrangheta. Il 26 luglio 2013 riceve dalla Procura della Repubblica di Aosta il rinvio a giudizio per i fatti legati al filone d'inchiesta sulla realizzazione del parcheggio dell'Ospedale regionale di Aosta. Nel tempo trascorso dall'avviso di garanzia al rinvio a giudizio sceglie di non inviare alcuna memoria difensiva alla Procura. Lo stesso giorno della notizia del rinvio a giudizio viene tenuta una festa in suo onore denominata "GusteFest", a cui partecipano un migliaio di suoi sostenitori, suoi ospiti a cena in un capannone di Brusson. Il 24 novembre 2014 il GUP di Aosta lo assolve dalle accuse a lui contestate perché il fatto non sussiste.

Adesso con questo curriculum di tutto rispetto ci vuole coraggio a dire: "io non me lo aspettavo", è ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità. La colpa non è solo di chi l'ha votato, nella filiera delle responsabilità è colpevole anche l'Union, che, nonostante i precedenti, ha permesso a Rollandin di militare tra le sue fila. È colpevole questa maggioranza che ha beneficiato del suo determinante appoggio per andare a governare ed è ancora responsabile questa maggioranza, che, dopo l'ultima condanna, non ha preso le distanze da Rollandin, ma ha continuato a governare e deliberare con i voti determinanti di un condannato. La verità, cari colleghi, è che per anni Rollandin è stato capace di mantenere in piedi un sistema clientelare dove chi non ne faceva parte veniva tagliato fuori. A chi non si adeguava a questo sistema veniva fatta terra bruciata intorno e difficilmente riusciva a trovare un'occupazione per poter dare da mangiare alla propria famiglia. Questo sistema, che ha avvantaggiato i pochi a discapito dei più, ha fatto sì che questa Regione - anziché essere l'élite italiana per tutte le sue bellezze, per il turismo, per i prodotti agroalimentari, per la sua natura e i paesaggi incontaminati fermi nel tempo - sia spesso citata nel resto delle Regioni per gli scandali giudiziari; per avere l'autostrada più cara d'Italia; per avere un tasso di disoccupazione elevato nonostante trattenga i dieci decimi delle tasse; per avere dei trasporti poco efficienti; per essere la regione europea con il più alto numero di automobili in circolazione rispetto agli abitanti, con conseguente tasso di inquinamento più vicino a un'area industrializzata che non a una regione montana; per aver gettato fiumi di denaro pubblico all'interno del buco nero denominato Casinò, anziché investirli, ad esempio, nel lavoro o in questa sanità oggi così carente, dove le liste di attesa per una visita riescono a raggiungere anche un anno.

Oggi stiamo pagando le conseguenze di anni, anzi di decenni di scelte sbagliate e se non mettiamo definitivamente un freno a questa piaga e a questo sistema, lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti una società ancora peggiore di questa. Non è troppo tardi per cambiare le cose, ma per prima cosa dobbiamo cambiare la nostra mentalità e circondarci solo di persone oneste, emarginando chi si è macchiato di reati gravi, solo così riusciremo a far diventare la Valle d'Aosta la regione ideale in cui vivere. Spero davvero di non rivedere mai più l'imperatore Augusto Rollandin all'interno di quest'Assise.

Dalle ore 16:22 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Bianchi.

Bianchi (UV) - Vede, collega Mossa, sinceramente non volevo intervenire, perché dovevamo prendere atto... Ci sono stati degli interventi, hanno chiesto delle specifiche sulle relazioni, poi lei chiaramente ha fatto giù tutta una didattica sua. Mi permetta però, le rispondo neanche come rappresentante dell'Union, ma da valdostano...

(interruzione del Consigliere Mossa, fuori microfono)

... scusi, lei ha fatto già tutta una serie di dichiarazioni... lei è in aspettativa dalle Forze dell'ordine...

(nuova interruzione del Consigliere Mossa, fuori microfono)

... c'entra, le leggi italiane ci sono e non le fa quest'Assise! Lei ha fatto la fotografia di un collega... glielo ho già detto altre volte: la legge italiana permette, mi permetta, di potersi difendere nelle sedi opportune, senza nessun problema, glielo dico proprio in maniera chiara, lasci che si difenda, le leggi italiane non le facciamo qui dentro. Se permettono certe situazioni, non è colpa dell'Union Valdôtaine. Dall'altra, non si permetta mai più a dire che chi vota l'Union Valdôtaine... perché il passaggio è stato molto chiaro, vale a dire: chi vota l'Union Valdôtaine non è un voto onesto, questo è il passaggio che lei ha fatto, si vergogni! I voti di quelli che votano gli unionisti sono come quelli che votano i Cinque Stelle, la stessa cosa. Le ricordo una cosa: dove state governando -me lo permetta, e questo lo pensano tutti - non siete così trasparenti, perché, bene o male, qualche problema, e anche grosso, lo avete. Allora mi permetta: lasci che il collega Rollandin si possa difendere nelle sedi opportune e pensi ai voti dei Cinque Stelle, non a quelli dell'Union Valdôtaine! Grazie collega Mossa.

Presidente - Per il secondo intervento, la parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Intanto volevo ricordare al collega Bianchi che noi facciamo le leggi ed è proprio questa la sede in cui facciamo le leggi. Forse in tanti anni che si è lottato per chi andare in maggioranza, chi sedersi nei banchi della Giunta ci si è dimenticati qual è il nostro ruolo ed è quello legislativo, mi spiace. Non ho mai detto che tutti quelli che votano l'Union Valdôtaine sono persone che votano dei delinquenti, assolutamente, io parlavo di una persona specifica e, come detto, com'è giusto che sia, questa non è un'aula di Tribunale, infatti io non lo sto processando e non lo sto condannando, ma sto soltanto dicendo che siamo in un'aula dove dovremmo tenere alta la moralità di questo Consiglio e mettere da parte, prendere le distanze dai nostri colleghi che si macchiano di responsabilità almeno fino a che non vengono giudicati: questo è il nostro ruolo politico, questo deve apparire dall'esterno. Se stiamo arrivando a perdere il 50% dell'elettorato, che non va più a votare, sono queste le motivazioni: la perdita di fiducia, di chi gioca sporco all'interno delle istituzioni, la gente non ha più fiducia, prende le distanze, perché dice: "tanto la fanno sempre franca", ma è vero. Io quindi assolutamente non ho fatto un attacco al suo partito, mentre invece l'ho accusato di aver mantenuto nelle sue file una persona poco trasparente.

Vorrei precisare un'altra cosa: dove governiamo noi le persone che sbagliano, i colleghi che sbagliano vengono messi via, vengono messi da parte, non aspettiamo il giudizio finale, basta la prima condanna per essere esclusi dal Movimento Cinque Stelle e non essere più rieletti: questa è la svolta della politica.

Presidente - La parola alla Presidente Rini.

Rini (GM) - Collega Mossa, mi ha dato talmente tanti spunti che ho paura di rispondere in maniera confusa, cercherò di essere chiara. Non solo non volevo intervenire, ma credo che siamo ampliamente fuori tema rispetto all'argomento in oggetto. Siamo un po' fuori tutto, mi consenta di dire, caro collega Mossa. Sono contenta che nel frattempo sia intervenuto il collega Bianchi, perché un po' forse abbiamo preso anche fiato, perché le sue parole le ha ben definite il collega Bianchi: sono vergognose e non degne di quest'aula. Se lei ha queste opinioni nei confronti di un ex collega, si rivolga direttamente a lui, sempre valutando anche che tutti gli aggettivi che ha dato... ricorda una persona, si assumerà poi le responsabilità di quello che dice, perché non mi sembra né il luogo, né il modo, né il momento di fare delle valutazioni che, se permette, sono altre sedi... e proprio lei dovrebbe insegnarcelo... e proprio lei mi sa che deve prendere anche qualche ripetizione. Ho visto ieri che tramite dei comunicati faceva lezioni di morale dipingendo chiunque possa magari anche cambiare idea o articolare dei pensieri diversi, ma forse è meglio ogni tanto cambiare idea, approfondire i temi e prepararsi un pochino di più quando si interviene in quest'aula.

Noi legiferiamo, collega, sono contenta della sua autostima elevatissima... mi spiace deluderla, riportarla con i piedi per terra, non abbiamo ancora potere di legiferare in materia penale, forse è più autonomista degli autonomisti e quindi chiederemo di avere competenza anche in ambito di diritto penale, dove allora metteremo questa legge. Prenderemo poi anche esempio da queste simpatiche iniziative del Movimento Cinque Stelle per cui - uso le sue testuali parole - "voi mettete da parte" e poi ci dite dove li mettete da parte questi colleghi, che li fate fuori, spero non proprio nel vero senso della parola... insomma c'è una specie di limbo dove vengono collocati. Questo tipo di previsione contrasta completamente con la legge, lei è anche uomo di divisa, dovrebbe dire e garantire i principi fondamentali della nostra Repubblica, di diritto: il principio di non colpevolezza almeno fino all'ultimo grado di giudizio. Evitiamo in quest'aula... capisco, collega... vedo anch'io i sondaggi, probabilmente è un po' preoccupato da quelli che danno il suo movimento in continuo calo, siamo in piena campagna per le elezioni europee, quindi inizia un'opera di sciacallaggio politico un pochino imbarazzante. Capisco quindi che ognuno si debba fare la campagna elettorale e ognuno sceglie i metodi che vuole. Io personalmente prendo le distanze da questo modo di fare campagna elettorale sulla pelle degli altri, perché non mi piace, non mi appartiene e, secondo me, fa poco rispetto e poco onore all'aula in cui sediamo tutti. Lo ha detto prima il collega Bianchi: non siete particolarmente brillanti dove governate, ma con interventi come questi non siete brillanti neanche all'opposizione.

Président - La parole à l'Assesseur Baccega.

Baccega (UV) - Devo dire che lo stile non si compra al supermercato. Lei quest'oggi ci ha dato una grande dimostrazione di cattivo stile, di cattivo gusto e questo francamente non me lo aspettavo da lei. Sono sicuro che non tutti i suoi colleghi sono d'accordo su questo suo comportamento e atteggiamento. È troppo bello ed è troppo facile andare a chiedere i voti con la divisa addosso, caro collega. Lei ha tracciato un percorso di un amministratore di questa Regione, un percorso lungo, evidenziando solo delle cose negative, ma lei si guardi bene intorno in questa Valle, lui, il Consigliere Rollandin, e altri che hanno lavorato e collaborato con lui cosa hanno realizzato di buono in questa regione per le nostre vallate, le nostre scuole, il nostro territorio...

(interruzione del Consigliere Mossa, fuori microfono)

... sì, la sanità, si guardi intorno, vada a vedere oltre Ivrea cosa succede nella sanità... si deve vergognare!

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Per sostenere la posizione del nostro collega, che effettivamente viene accusato di essere dissociato rispetto ad altre forze politiche. In realtà poi ognuno ha un tono, uno stile diverso ed effettivamente si è parlato di caduta di stile, mentre tristemente ci confrontiamo sullo stile, ci confrontiamo sull'eventuale subentro e di quella sedia vuota a seguito di una condanna a 4 anni e 6 mesi per corruzione. Mi rendo conto che chi ha goduto del sistema Rollandin per un sacco di anni; chi nel momento in cui ha avuto le sue cadute sia elettorali che giudiziarie ha provveduto con massima solerzia a sostenerlo da un punto di vista economico, per esempio, dandogli l'incarico di presidenza di CVA; chi è riuscito a formare maggioranze e a formare Giunte regionali grazie ai suoi voti quando si è candidato in una situazione in cui sarebbe stato dichiarato decaduto di lì a pochi giorni... però le sue 8.000-10.000 preferenze facevano tanto comodo in periodo elettorale e quindi nessuno si dissociava dalla sua posizione, dalle sue condanne o dai suoi insuccessi.

Adesso qui tutti vengono ad accusare noi di essere degli avvoltoi, noi siamo quelli che hanno chiesto a Rollandin di dimettersi fin dalla prima volta in cui siamo entrati in quest'aula, noi siamo quelli che abbiamo evidenziato il fatto che, sì, collega Bianchi, la legge italiana consente di rimanere ben attaccati al proprio posto. Succede anche in altri Paesi europei: per esempio, in Germania non esiste una legge che dica che chi copia una tesi di laurea debba dimettersi da Ministro. È sorprendente che non ci sia questa legge, questa legge nella civilissima Germania non c'è, ma i Ministri tedeschi che vengono sorpresi ad aver copiato le tesi di laurea si dimettono. I Ministri italiani che vengono sorpresi ad aver copiato le tesi di dottorato che vantano per la loro nomina non si dimettono. Quello di cui ha parlato il mio collega quindi non è "se ne doveva andare Rollandin perché la legge prevedeva che se ne andasse e invece quei cattivi del Parlamento italiano, in cui noi non c'entriamo quasi niente, perché ne mettiamo solamente due di Parlamentari, gli danno la possibilità di essere tranquillamente seduto al suo posto", l'accusa mossa nei confronti dell'Union Valdôtaine, nei confronti di questa maggioranza e di tutte le maggioranze precedenti non è quella di essere tutti quanti disonesti e tutti quanti altrettanto colpevoli, ma è quella di aver usufruito, per mere ragioni elettorali e di opportunità personale e di sopravvivenza politica, della posizione del collega Rollandin indipendentemente dal fatto che la sua situazione fosse da un punto di vista politico... non penale perché qui dentro non facciamo leggi penali, ma esprimiamo le nostre posizioni sulle opportunità politiche ed è quella che è stata evidenziata dal mio collega.

Probabilmente la nostra collega Rini ci dice di non essere sufficientemente brillanti nemmeno dove governiamo noi. Il giudizio su quanto brillano le stelle del Movimento Cinque Stelle, così come l'operato da parte di Giunte e Consigli viene dato dagli elettori. Quello che chiediamo noi, quello che abbiamo espresso con il discorso del collega Mossa sono una visione etica della politica, che per noi è qualcosa di diverso. Per noi le distanze da chi è stato arrestato per corruzione sono state prese dal nostro movimento immediatamente, indipendentemente dalla posizione con la quale il suddetto ha avuto la possibilità di difendersi in sede giudiziaria. Nessuno nega che il collega Rollandin adesso abbia la possibilità di dimostrare la sua innocenza e, qualora ci riesca, possa tornare qui, quello che ci rattrista è che il collega Rollandin, che per anni e anni ha dimostrato in quest'aula un'assoluta indifferenza alla situazione morale, in questo momento sia ancora portato in palmo di mano dal Presidente del Consiglio, che scende dal suo scranno per prendere le sue difese, e dall'Assessore alla Sanità, che fa altrettanto per condannare il nostro cattivo stile e il nostro cattivo gusto. Io mi vesto malissimo, metto la cravatta solo perché sono stato obbligato dal Regolamento, normalmente sono assolutamente un cialtrone, però sono qui a difendere il fatto che la Valle d'Aosta debba garantire la propria onorabilità da un punto di vista morale, da un punto di vista etico e che questo si rispecchi nella politica.

Io sono sicurissimo che l'Union Valdôtaine abbia un sacco di elettori che hanno votato perché credono in questo movimento. Sono altrettanto convinto che ci siano rappresentanti dell'Union Valdôtaine che se ne siano andati dal movimento per disperazione, pur riconoscendosi nei principi per il fatto che invece, da un punto di vista gestionale, il movimento non ha inseguito in tutti questi anni i suoi principi, ma ha inseguito il proprio posizionamento nell'ambito delle maggioranze regionali, e vedere che ancora adesso siamo lì a dire: "io ero il più amico di Rollandin, quindi i suoi voti, mi raccomando dateli a me" e poi dire che gli sciacalli siamo noi... mi viene veramente da ridere. Il collega Rollandin è stato condannato per corruzione e non è più in quest'aula perché ha subito una condanna a 4 anni e 6 mesi per corruzione. Se vogliamo guardare quella sedia vuota e far finta di niente e preoccuparci solo ed esclusivamente della situazione del dottor Peinetti, facendo finta che Rollandin sia passato su di noi come un brutto sogno e che, decadendo da quest'aula, porti con sé, come un Cristo in croce, le colpe di tutti quelli che lo hanno accompagnato fino ad adesso è un'opportunità un po' troppo comoda. Siamo già arrivati al collega Baccega che usa toni tipo: "quando c'era lui..." che mi ricordano un altro periodo storico triste dell'Italia, del nostro Paese.

Presidente - La parola alla Presidente Rini.

Rini (GM) - Intervengo ovviamente per fatto personale. Primo, Consigliere Vesan, quando intervengo qui, io assolutamente non intervengo in qualità di Presidente del Consiglio, ma ho il diritto/dovere di intervenire come eletta da cittadini, esattamente come lei in quest'aula e quindi ho il diritto - ripeto - dovere di portare la mia opinione e l'opinione di quelli che mi sostengono in quest'aula. È chiaro? Non intervengo quindi come Presidente del Consiglio, dove invece mi pare di garantire sempre la totale imparzialità nelle mie prese di posizione. Sul mio palmo della mano, sino ad ora - e lo dico guardandola dritta negli occhi - io porto i miei valori. Non porto nessun'altra persona, non ho bisogno di difendere nessuno, perché credo che tutti si possano difendere benissimo da soli e nelle sedi opportune e le ripeto per l'ennesima volta che la sede opportuna non è quest'aula, le è chiaro? Io non difendo nessuno. Ho studiato per fare l'avvocato, ma in quest'aula faccio il politico, non faccio l'avvocato, quindi mi limito a sottolineare il cattivo gusto che ha avuto il suo collega, non dell'abito, non si preoccupi, non siamo a una sfilata moda mare, quindi poco mi interessa di come ci si abbigli all'interno di quest'aula, invece delle parole e dei toni che si usano mi preoccupo e me ne preoccupo profondamente.

Da parte mia quindi non c'è stata la difesa verso nessuna persona. Ho semplicemente sottolineato un atteggiamento che non mi appartiene, che non condivido. Sa, caro collega Vesan, lei forse ha scoperto l'acqua calda oggi. Quando ci sono stati degli atteggiamenti che non condividevamo, anche all'interno dell'Union Valdôtaine, in tempi non sospetti e molto prima che noi ci conoscessimo e che quindi anche il Movimento Cinque Stelle portasse certe opinioni, io nelle sedi opportune ho detto tante cose anche su questa tematica, quindi si informi meglio quando parla delle persone. Nessuno ha fatto nessun tipo di difesa, ma venire qui oggi a fare delle accuse usando un tono che, ripeto, secondo me, non è opportuno e non è dignitoso per quest'aula... mi pare legittimo che io possa dirlo, ma sul palmo della mano mia, glielo ripeto, esistono solo... e li porto alti, altissimi, con la testa alta e la schiena dritta e soprattutto senza scheletri nell'armadio... perché ha fatto anche questo passaggio carino su chi vuole poi accaparrarsi i voti dell'Union. Mi pare che forse questo vostro continuo dire: "no, ma non tutti gli elettori dell'Union..." e ci mancherebbe ancora che veniate anche qua a dire che gli elettori dell'Union sono persone non perbene e non corrette! Anche gli eletti dell'Union Valdôtaine sa sono persone perbene, quindi finiamola di puntare il dito! Chi ha sbagliato pagherà nelle sedi opportune, tant'è che la legge è già stata applicata, quindi vede che, anche se non legiferiamo a livello valdostano, anche a livello nazionale ci hanno già pensato, forse anche meglio di noi, quindi si applica la legge. Mi sembravano totalmente fuori luogo e inopportuni i toni e i modi che ho sentito usare in quest'aula, ma da parte mia non c'è stata nessuna difesa personale.

Président - La parole au collègue Barocco.

Barocco (UV) - Je crois que quelques mots nous sommes obligés de les dire, je crois que la Vallée d'Aoste a dans ces années, merci aux Administrateurs unionistes - et pas seulement unionistes - rejoint des résultats satisfaisants, sans doute on peut toujours faire mieux, mais ce n'est pas l'Union Valdôtaine ou les valdôtains qui l'affirment.

È sufficiente scorrere le classiche di quotidiani economici, quotidiani generalisti che vedono ogni anno la Valle d'Aosta nei primi posti delle classifiche nazionali. "Sole 24 ore"...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

... no, se lei non vuole leggere completamente le classifiche, lei le vada a leggere e poi senz'altro non farà dell'ironia su, tra l'altro, dei temi che forse meriterebbero da parte di tutti noi un po' più di attenzione. Questi atteggiamenti, purtroppo, non si liquidano con una battuta nel pomeriggio di un Consiglio, ma richiedono forse qualche atteggiamento più serio, comunque le classifiche sono lì, quello che volevo dirle o dirvi... non parlo di stile, ognuno ha il suo e non voglio accusare nessuno, dico solo che non siamo all'anno zero. Questo vostro atteggiamento tipo Sant'Uffizio della democrazia, o della legalità, o della moralità, quasi a rivangare o a rifarsi a uno Stato etico mi preoccupa. La democrazia è qualcosa di altro, di confronto anche duro, anche sulle persone, anche sullo stile di direzione, ma non devono essere dimenticati dei principi fondamentali del vivere in una comunità democratica, che sono la presunzione di innocenza. Poi, collega Mossa... no, mi scuso, era il collega Vesan... non si avventuri in ricordi di curricula di Ministri stranieri. Giuseppe Conte, che non mi sembra sia nato a Düsseldorf... leggo da "L'Espresso" che si include anche la dubbia esperienza del dottor Conte alla New York University; sui curricula dunque un po' di prudenza!

L'Union Valdôtaine è fatta da tanti amministratori che lavorano ogni giorno per garantire alla nostra Regione dei risultati e per risolvere i problemi. Sono il primo che ha messo in evidenza certe storture. Noi stiamo lavorando, per favore, cercate di non ergervi come al solito, come dicevo prima, al Sant'Uffizio, perché la verità non ce l'avete senz'altro solo voi. La democrazia è fatta di elezioni, di risultati e di lavoro. Non si tratta di stile o non di stile, ma sparare così nel mucchio non ci sembra opportuno. Vogliamo magari ricordare la scarsa trasparenza di certi metodi di consultazione dei propri iscritti, censurati anche da organi indipendenti dello Stato italiano? Penso che certe piattaforme siano innovative e quindi lascio a voi lavorare affinché queste piattaforme siano sempre più performanti, ma non per questo mi avventuro in giudizi così sommari come state facendo voi nei confronti del nostro movimento e dei nostri uomini e donne: questo è in tutta tranquillità quello che l'Union sta facendo e che però pretende un certo rispetto e soprattutto educazione nei confronti dei suoi aderenti.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (RC-AC) - Vado magari fuori tema, nel senso che torno all'oggetto del Consiglio regionale: la convalida di Peinetti. Per quanto riguarda le valutazioni sull'operato di Augusto Rollandin, credo di non aver bisogno di ritornarci, ho già detto nei tempi passati quali sono le valutazioni, le gravi responsabilità di Augusto Rollandin sulla situazione attuale della nostra Regione. Abbiamo avuto grandi opportunità in questa Regione che sono state sprecate, si è creato un sistema capillare di clientelismo del quale il principale responsabile è stato il sopracitato Rollandin, ma non voglio ritornare su questi giudizi che abbiamo e ho già dato in passato.

Veniamo alla sospensione. Le sospensioni in questo Consiglio regionale negli ultimi periodi sono state numerose, sintomo evidente di un problema che non può essere nascosto. La convalida è un atto formale, un retaggio del passato lontano nel quale le Assemblee elettive, i Parlamenti avevano un ruolo diverso e soprattutto si confrontavano in un contesto diverso e con il monarca. Questa convalida dei propri eletti era, appunto, collegata a questo ruolo dei Parlamenti in totale autonomia e indipendenza rispetto a un potere monarchico.

Oggi sappiamo che in ultima analisi la decisione riguardo a queste questioni viene fatta essenzialmente dai tribunali. Questo che noi facciamo è un atto formale riguardo alla compatibilità con la legge, la legge vigente. Abbiamo chiesto una sospensione, anche perché non abbiamo avuto in questo periodo tempo per confrontarci. Penso che nessun collega abbia avuto particolarmente tempo per dedicarsi a questi aspetti. Abbiamo chiesto la sospensione anche per approfondire alcune questioni riguardanti specificatamente la legge in questione, che, come ci è stato evidenziato dal Dirigente regionale del Consiglio... il Segretario generale crea un'eccezione rispetto alle altre figure del comparto unico per quanto riguarda i dirigenti dell'USL, analisi di un combinato di diversi articoli della legge del lontano 2007, se non sbaglio. Tra l'altro, credo forse c'è soltanto una persona che ha votato in questo Consiglio quella legge, una legge che all'epoca è venuta malissimo, che ha avuto delle complicanze, ha procurato molte complicazioni e molti guai. Una legge che certamente su questa parte delle incompatibilità e ineleggibilità è poco chiara e si presta a molte situazioni anche controverse. Tra l'altro, questa eccezione che riguarda il comparto dei dirigenti sanitari è una questione che ovviamente potrebbe porre dei problemi di costituzionalità, come ve ne sono altre in questa legge, che certamente non è nata bene, anche perché all'epoca sembrava ispirata più che altro da interventi ad personam contro qualcuno o a favore di qualcun altro, spesso neanche riuscendoci. Tra l'altro, con risultati in termini generali estremamente negativi, perché ci troviamo sempre in questa situazione di poca chiarezza e di complicazioni che riguardano le questioni di incompatibilità, di ineleggibilità.

Detto questo, come ci è stato illustrato dagli uffici del Consiglio, dal punto di vista strettamente letterale della legge, non sussistono delle ineleggibilità rispetto al subentro al Consigliere Rollandin.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Buon pomeriggio a tutti. Oggi assistiamo, con un sentimento di ulteriore sconcerto, di profonda delusione e anche, se mi permettete, di rabbia a questa seconda sostituzione di colleghi Consiglieri a meno di dieci mesi dall'avvio della quindicesima legislatura. Di fatto noi non abbiamo avuto occasione di conoscere il nuovo Consigliere che subentra se non attraverso qualche articolo di giornale. Tuttavia non siamo certi - magari anche in base a un pregiudizio che saremo proprio contenti di smentire - che egli possa rappresentare quel nuovo, quella svolta di cui c'è urgente bisogno in quest'aula e nella nostra comunità tutta a fronte di un sistema politico, che ai nostri occhi - lo abbiamo detto più volte - risulta essere delegittimato e a fronte di un trend davvero preoccupante e che speriamo vivamente che non prosegua di sostituzione di Consiglieri per motivi giudiziari anche di una certa gravità.

Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta, portandosi avanti con la dichiarazione di voto, perché sono un po' stressata e mi sembra che abbiamo tantissime cose da fare in questi due giorni e mezzo, annuncia quindi la sua astensione, anche perché non vuole collaborare con questo rito delle new entry in modo che si trasformi in una stanca abitudine fatta di rassegnazione a quanto di fatto non è per nulla frutto del fato, bensì della libera scelta operata dai partiti, che non sempre selezionano secondo un criterio anche etico i loro candidati e da quegli elettori, che, con troppa nonchalance e per chi sa quali oscure convenienze personali, tracciano la crocetta sulla scheda elettorale dimenticandosi che ogni scelta individuale è anche sempre una scelta collettiva per le sue conseguenze che si irraggiano su tutti, come ci ha insegnato la migliore tradizione filosofica.

Rivedere i criteri di scelta nel momento in cui si selezionano le candidature e, nel momento di grandissima responsabilità civile in cui si è soli di fronte alla propria coscienza nella cabina elettorale, fare memoria di quale conquista storica sia stato il diritto di voto universale, in particolare per noi donne in Italia è l'unica strada affinché i cittadini e i loro rappresentanti eletti lavorino per l'urgente rinnovamento delle istituzioni espellendo con coraggio le ambiguità, i clientelismi e gli affarismi.

In conclusione vorrei che fosse ben chiaro al nuovo Consigliere che arriverà e a tutti che questo è un discorso di tipo politico, anche perché, come direbbe Monsieur La Palice, noi siamo qui in veste di politici ed è in questa dimensione che ci permettiamo di essere adesso ipercritici, perché è chiaro che, sotto il profilo istituzionale, come diceva già il collega Bertin, nessuno di noi può impedire il subentro di chi, ai sensi della legge vigente, ha tutti i requisiti per essere Consigliere; così ci pare anche rileggendo poco fa con più calma l'articolo 5, comma 1, lettera p) della legge n. 20 del 2007, anche se in quest'aula abbiamo fior fior di avvocati, che senz'altro di legge ne sanno molto più di me.

Dalle ore 16:55 riassume la presidenza il Presidente Rini.

Rini (Presidente) - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Vesan.

Vesan (M5S) - Per il secondo intervento. Solo una risposta al collega Barocco relativamente ai giudizi sommari. Non stiamo parlando di applicazione della giustizia, quello che noi abbiamo chiesto nei confronti di Rollandin era una posizione politica e abbiamo visto qual è la posizione politica di quest'aula nei confronti delle sue questioni giudiziarie.

Relativamente ai giudizi sommari, invece vorrei solo citare il fatto che si siano diffuse su molti giornali italiani delle fake news nei confronti del curriculum del Presidente del Consiglio, si sono arrampicati un po' sugli specchi per dimostrare una certa sua mancanza di titoli. Forse sì, il Presidente Conte nel citare il fatto che durante le vacanze estive andava ad approfondire i suoi studi presso la biblioteca dell'Università di New York ha avuto un eccesso di zelo nella compilazione al computer, ma non è stata dimostrata nessuna falsità nelle sue dichiarazioni relative ai titoli di studio. La pregherei quindi cortesemente di non far nessun tipo di paragone fra questo e quella che invece è una condanna penale per corruzione.

Sempre relativamente ai giudizi sommari, vorrei approfittare per leggervi tre righe di un giudizio, secondo me, relativamente sommario ed espresso anche in un orario non particolarmente civile. Alle ore 3 e 55 del 22 maggio 2018 in comune di Quart in Valle d'Aosta veniva twittata la seguente frase: "ieri è stata una giornata importante per l'Union Valdôtaine, abbiamo perso. Per tornare credibili sono necessarie e improcrastinabili - "necessarie e improcrastinabili" è un giudizio di un certo qual peso - le dimissioni di Augusto Rollandin", dimissioni che in quest'aula, seguendo rigorosamente il suo consiglio, abbiamo chiesto solamente noi, grazie Consigliere Barocco.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Penso che nessuno è qui per fare processi a nessuno. Al collega Rollandin, del cui percorso nulla condividevo, quello che dovevo dire l'ho detto nella prima seduta del Consiglio quando lui era qui accanto a me, guardandolo in faccia e lui di questo mi ha dato atto pur sapendo che ciò che gli ho detto, che rappresentava tutti i problemi giudiziari, era una cosa comunque grave. Per questo io dico: "ognuno ha il suo stile e se lo tenga". È ovvio - e questa è una valutazione più politica generale, non interessa le persone - che in questa legislatura noi non possiamo, diciamo, fare un abbonamento al pulmino della "Severino Voyage Vallée d'Aoste", che periodicamente passa qui in Piazza Deffeyes e carica qualche Consigliere e se ne va, di questo bisogna essere, diciamo, coscienti. Per questo noi non riteniamo che queste questioni vadano sottovalutate, però per i processi ci sono altre sedi e per lo stile, beh, questo dipende un pochettino dal percorso di ognuno.

Presidente - Altri? Non ci sono altri iscritti a parlare. Non ci sono altre richieste, colleghi? Possiamo procedere alla votazione per la convalida, per l'elezione del nuovo Consigliere Peinetti. Dichiarazione di voto? Invito chi vuole ancora prenotarsi in dichiarazione di voto a prenotarsi, così riusciamo ad avere il quadro anche della prosecuzione dei lavori. La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Chiedo scusa, credevo non fossimo ancora in dichiarazione di voto. Volevo evidenziare che, sulla scorta delle perplessità venute fuori dalle dichiarazioni relative all'ineleggibilità e sul fatto che l'eventuale mancata prosecuzione da parte della Giunta Fosson ci permetterebbe comunque di andare serenamente al voto con la legge elettorale così come modificata in questa legislatura, noi esprimiamo il nostro voto di astensione per quello che riguarda la surroga del dottor Peinetti.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Solo una precisazione prima di fare la dichiarazione di voto. Ho sentito dire poco fa in quest'aula che noi siamo soprattutto dei politici e che lo Stato etico è qualcosa che in certe situazioni non deve essere messo da parte, ma non ha la precedenza. Credo che il senso etico della politica e la questione morale che ne deriva siano valori importantissimi. Sono i valori in cui credo fermamente e che mi hanno portata a impegnarmi nella mia comunità. Sono i valori che mi sostengono quotidianamente, che hanno sostenuto il mio agire di cittadina e che sostengono oggi il mio agire di persona che ha un ruolo in quest'aula. Non credo che questo senso etico abbia contraddistinto in questi anni in buona parte, da un certo punto in poi soprattutto, l'operato dell'ex Consigliere Rollandin e non soltanto lui. Il sistema a cui ha accennato il collega Bertin è un sistema che conosciamo bene e che ha investito tutti i livelli della politica valdostana: sto parlando dei Comuni, ma addirittura anche in certi casi di realtà più piccole, come quelle dei consorzi di miglioramento fondiario, delle partecipate, dell'Amministrazione regionale; è un sistema che è stato in gran parte costruito e sostenuto dal Consigliere Rollandin. Noi abbiamo evidenziato più volte in questo Consiglio - e prima di me lo ha fatto nelle passate legislature il collega Bertin - alcuni di questi aspetti. Alcuni interventi che ho sentito oggi pomeriggio francamente mi sono sembrati parziali e demagogici.

Per quanto riguarda la convalida del Consigliere Peinetti, noi non abbiamo al momento tutti gli elementi per contestarla. Abbiamo chiesto chiarimenti alla dottoressa Perrin, che ringrazio, e io ho capito che questa legge, di cui ha parlato anche il collega Bertin, è una legge che ha molti punti che non funzionano, forse anche degli estremi di anticostituzionalità, ma è la legge che c'è in questo momento e quindi io non ritengo di avere gli elementi per contestare. Non vogliamo la paralisi di questo Consiglio, vogliamo che il Consiglio discuta e faccia delle buone scelte. Non crediamo che in questo momento sia opportuno andare a elezioni anticipate. Vogliamo prima che si completi la riforma della legge elettorale con degli aspetti che garantiscano la governabilità di questa Regione. Vogliamo che si decida in questo Consiglio qualche cosa di più importante e che riguarda il futuro della CVA. Chiederemo che si faccia una norma di attuazione per l'idroelettrico. Chiederemo che in questi mesi si approvino dei provvedimenti che stanno aspettando di essere approvati e poi, nel momento in cui ci saranno gli estremi per garantire, oltre che un voto libero e segreto ai cittadini, anche una governabilità di questa Regione, allora si potrà andare al voto: questa è una posizione che abbiamo già ribadito e che risottolineiamo. Noi non siamo convinti che la principale esigenza della comunità valdostana in questo momento, a 11 mesi dell'insediamento di questo Consiglio, sia di andare al voto.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Chiaramente come dichiarazione di voto, noi ci asterremo per tutte le motivazioni che abbiamo indicato e per tante altre che abbiamo esplicitato poi quando ci siamo trovati in riunione dal punto di vista tecnico-giuridico. Comunque faccio i miei complimenti alla collega Minelli e a Rete Civica, Area Civica, non ricordo neanche più come vi chiamate, visti tutti i cambiamenti di nome che ci sono in questo Consiglio. Sostanzialmente lei ha detto: "dobbiamo fare tutto quello che c'è da fare", "sostanzialmente ci metteremo cinque anni e, di conseguenza, finiamo la legislatura", sì, sostanzialmente finiamo la legislatura. Vedo che la paura di tornare a elezioni fa sì che siate entrati in maggioranza... complimenti!

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Anche noi per confermare la nostra astensione, per gli ovvi motivi già manifestati in precedenza non siamo così certi che il discorso dell'ineleggibilità e delle incompatibilità... Ne approfitto nella dichiarazione di voto per fare due brevi riflessioni. Non siamo voluti intervenire nel merito della discussione perché davvero crediamo che in quest'aula si è detto di tutto e di più: tutto e di più nel senso che è un'ennesima pagina assai triste per quest'aula. Io ricordo che in poco più di due anni è la sesta surroga che avviene in questo Consiglio. Penso che avremo di gran lunga il record nazionale, ma penso di guardare assolutamente con molto interesse anche fuori dalla nostra regione e anche dall'Italia. Sicuramente pertanto è una pagina triste.

Non voglio entrare nel merito anche perché esattamente in linea con quello che ha detto il collega Ferrero. Anch'io in quest'aula ho manifestato a suo tempo quello che non condividevo dell'azione politica del Consigliere Rollandin a suo tempo. Quello che voglio davvero ribadire è che la Valle d'Aosta in questo momento non deve preoccuparsi di una paralisi amministrativa, qualcuno lo ha detto... Il collega Barocco ha citato le classifiche nazionali in Italia. Ci sono delle classifiche purtroppo assai tristi per la Valle d'Aosta: ricordo il 40,1% della Valle d'Aosta di perdita di posti di lavoro nell'edilizia, 3.000 posti; siamo secondi alla Sicilia con il 50. Con altre realtà, vedi Liguria, che è al 2,7, e il Trentino all'8,6, meno chiaramente. Abbiamo la CNA che dice che il Codice degli appalti va rivisto, che mette fuori mercato le piccole imprese. Stiamo ancora aspettando che qualcuno ci metta mano a questo codice, peraltro promesso in più sedi. Abbiamo la cassa integrazione delle aziende al 13%, viene annunciata da Confindustria. Abbiamo il primato nazionale per quello che riguarda le famiglie che hanno la casa all'asta, una famiglia su 55 ha la casa all'asta. Abbiamo una paralisi economica, che, a mio parere, è la cartina di tornasole, perché è difficile che l'edilizia possa ripartire quando... prima togliamo le risorse in disponibilità sui fondi di rotazione. È pertanto un momento assai difficile e questo semplicemente per dire che su una cosa sono d'accordo con il collega Mossa e glielo dico guardandola in faccia negli occhi, Presidente Fosson: se lei vuole bene alla Valle d'Aosta, ma davvero rassegni le dimissioni, perché ormai siamo arrivati al... e non andremo sicuramente a votare con la legge vecchia, che era la preoccupazione di tanti, andremo a votare con la legge nuova, per cui io immagino che, per senso di voler bene, di affezione per la Valle d'Aosta, per il futuro, diamo la parola agli elettori, sceglieranno loro chi salvare e chi buttare dalla torre, non se ne può veramente più! È un senso di responsabilità l'azione che gli si chiede. Lei lo disse: "se poi non ho più la maggioranza, non rimarrò un giorno in più". Succede che a volte questa maggioranza non ce l'ha, ma soprattutto non c'è incisività politica. È difficile fare delle programmazioni, fare buona amministrazione. Ormai siamo arrivati all'annuncio quotidiano, una nuova versione di quello che può essere un sistema di amministrare. Per senso di responsabilità, davvero, glielo chiedo, faccia un passo di responsabilità, rassegni le dimissioni e poi diamo la parola agli elettori, si andrà a votare a ottobre con la legge nuova e penso che sia la cosa più saggia e nell'interesse dei valdostani.

Presidente - La parola al collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Proprio a proposito di queste cose che sono state dette nella dichiarazione di voto naturalmente ribadiamo la nostra posizione. Non ci hanno convinto le argomentazioni in ordine alle questioni di incandidabilità e ineleggibilità, ma proprio per motivi tecnici. C'è una clausola di salvaguardia nella lettera i) dell'articolo 2, ma non è convincente perché si fa riferimento invece ad una clausola di incompatibilità, in realtà qui abbiamo una ratio totalmente diversa, quindi questo da un punto di vista tecnico.

Volevo solo aggiungere a quello che ha detto correttamente il collega Gerandin su un po' le classifiche della nostra regione. Poi qui ho sentito dire più volte, vantandosi della nostra sanità... purtroppo la nostra sanità non è per niente ai vertici delle classifiche italiane, anzi è veramente una delle peggiori probabilmente, perché in genere, come in tutte le aziende, c'è sempre una questione di costi-benefici, quanto si spende e quanto si ha in relazione. Le statistiche Istat sono ufficiali, sono aggiornate e ci dicono che noi siamo la Regione che più spende pro capite per i cittadini in sanità. Siamo la Regione però che ha una vita media più bassa di quasi tutte le altre Regioni italiane e un tasso quindi anche di morti evitabili e questo è gravissimo, il più alto d'Italia. Siamo in testa a questa terribile classifica. Questo non è sicuramente un fiore all'occhiello, anzi. Purtroppo oggi probabilmente daremo anche il benvenuto a una persona che, secondo noi, ha delle grosse responsabilità in questa situazione della sanità valdostana, ma di questo ne parleremo nelle prossime settimane.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Non per unirmi al coro dei colleghi, ovviamente condivido quanto è già stato detto dai colleghi Sammaritani e Spelgatti, ma mi permetto di fare in più una riflessione politica. Ci siamo già trovati ad affrontare questa situazione, una situazione appunto che riguarda il subentro di un Consigliere all'interno di quest'Assise, e non "Assisi" come diceva un Consigliere sospeso da questo organo, ma oggi dobbiamo prendere atto di una cosa. La volta scorsa, in occasione della scorsa surroga, avevamo sostenuto una posizione politica, avevamo sostenuto la primazia della politica rispetto a quello che può essere tutto un lavoro di istruttoria e quindi verificando a livello politico che non sussistevano più le condizioni per proseguire la consiliatura e quindi, al fine di tornare a elezioni e al fine di chiedere l'opinione dei cittadini, avevamo votato in maniera contraria rispetto al subentro, in questo caso, oltre alla questione politica, si sono aggiunte e sono state - credo in maniera perfetta - illustrate dal collega Sammaritani anche delle questioni di rilievo amministrativo.

Ebbene, la volta scorsa ci furono delle forze politiche che non avallarono l'ingresso del collega Barocco e fra queste dobbiamo annoverare, ovviamente, Rete Civica, che invece incredibilmente oggi, quando sussistono dei rilievi anche molto gravi di livello amministrativo, decidono che non è più il momento di decidere, che non è più il momento di esprimersi, ma anzi ci spiegano - come lo spiega chi vivacchia grazie al voto, che oggi c'è e magari domani manca di un Consigliere di maggioranza - che quello che vuole la maggioranza dei valdostani non sono le elezioni. Mi spiace dovervi contraddire, la maggioranza dei valdostani è stufa, la maggioranza dei valdostani aborra certi tipi di meccanismi, aborra quello che è stato fatto, queste alchimie di Palazzo che sono state costruite mettendo assieme tutto e il contrario di tutto. Quello che ci chiede la stragrande maggioranza dei cittadini è tornare alle elezioni per poter dare finalmente una rappresentanza vera a questa Regione e la rappresentanza chiaramente non è chi oggi siede su quelle poltrone, la rappresentanza è di ben altre forze. Chi oggi con il proprio voto determinante avvalla e sostiene quelle forze di maggioranza e le fa proseguire nel loro percorso di governo di questa Regione se ne assume anche la responsabilità nel bene e nel male. Bene quindi farebbero i colleghi che oggi hanno un'opportunità storica importante e che decidono con il loro voto determinante di fare da stampella a stare zitti successivamente nel prosieguo della nostra consiliatura, perché saranno loro responsabili di tutti gli errori o di tutte le mancanze che verranno fatte da qui nel futuro.

Presidente - La parola al collega Restano.

Restano (GM) - È del tutto evidente che, quando si discute, per così dire, in punta di diritto c'è un po' una sproporzione all'interno di quest'aula, un po', uso un termine pugilistico, avere un peso piuma confrontarsi con dei pesi messimi, perché non abbiamo le competenze. Noi dobbiamo avvalerci dei pareri amministrativi che ci giungono dagli uffici preposti a fare questi accertamenti. I pareri amministrativi oggi ci dicono che non sussistono cause di ineleggibilità e di incompatibilità. Per questo motivo non abbiamo titolo di esprimerci in maniera diversa. Nella nostra dichiarazione di voto però vorrei anche soffermarmi su un aspetto, senza nulla togliere a chi è intervenuto prima di noi. Oggi non discutiamo se è il caso di andare al voto o meno, non discutiamo sull'operato politico del collega Rollandin, perché noi non disponiamo né del potere giudiziario... disponiamo, in base al decentramento dei poteri dello Stato, di quello legislativo ed esecutivo. Siamo qua però per esprimere delle opinioni politiche. Se vogliamo poi esprimerci sulla necessità di andare al voto, ne avremo la facoltà quando ci saranno gli elementi, i momenti politici per confrontarci su questo. A mio modo di vedere, non è oggi dove dobbiamo invece avallare la surroga di un collega che, purtroppo, è stato sospeso senza volerlo. Non è un bel momento per nessuno. Per nessuno di noi è un momento bello, per la politica valdostana, chiunque sia la parte in causa. In tutta semplicità ritengo che se si vuole fare il nostro lavoro, farlo nella dovuta maniera, ognuno ha il diritto e dovere di esprimersi come vuole, però ritengo invece che le considerazioni più prettamente politiche sui singoli temi, su quelli che saranno gli esiti dell'operato degli uni e degli altri le potremo fare nel prosieguo della giornata. Noi esprimiamo, come Area Civica, Pour Notre Vallée e Gruppo Misto, il nostro voto favorevole a quanto ci viene chiesto in questo momento.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Per alcuni chiarimenti. Innanzitutto qui non si decide quando si va a elezioni, lo si deciderà. Se il Presidente Fosson vuole dare le dimissioni, che le dia, non è oggi che si decide questo. Oggi si decide soltanto se bloccare il Consiglio regionale fino a ottobre oppure no. Mi pare che bloccare oggi il Consiglio regionale non convalidando l'elezione del Consigliere - dovrebbe subentrare Peinetti - sia un atto piuttosto irresponsabile che nulla ha a che fare con le elezioni. Personalmente peraltro ho sempre votato contro tutte le convalide che riguardano Consiglieri candidati che erano stati coinvolti in qualche modo, o condannati addirittura, con vicende riguardanti il processo elettorale o per ragioni di... come dire? acquisto di voti, cause di questo genere da questa legislatura a quell'altra. Mentre per quanto non esistano... come dire? elementi riguardanti la conformità alla legge... quando ho votato contro, poi ho sostenuto anche il ricorso conseguente. Probabilmente ci sarà bisogno di un ricorso, anche per chiarire questi aspetti riguardanti la costituzionalità di questa legge. Non è in quest'Assemblea che si decide della costituzionalità della legge in questione. In passato, quando si è ritenuto che ci fossero gravi elementi di ineleggibilità, si è fatto ricorso e vi invito a sostenere il ricorso, anche perché l'unico modo per decidere da questo punto di vista è un ricorso in tribunale ed è il tribunale che deciderà. Coerentemente mi auguro che chi decide di non convalidare il Consigliere Peinetti poi faccia ricorso, credo che sarebbe utile per tutti tra l'altro, un fatto positivo anche per chiarire tutti questi elementi, certamente alcuni dubbi, al di là dell'aspetto letterale, ci sono.

Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Intanto volevo far presente che noi riteniamo che dover convalidare una semplice presa d'atto sia futile, tant'è vero che abbiamo proposto alla Commissione per il Regolamento di togliere questa clausola e che questa diventi semplicemente una presa d'atto: questo è stato fatto il 16 aprile. C'è stato tutto il tempo, diciamo, per poter anche cercare di portare avanti questa proposta e questo non è stato fatto. Adesso però cosa succede? Succede che da questo momento in poi, se decade il Governo, si va a votare con la nuova legge elettorale ed è quello che noi stavamo aspettando. Questa potrebbe essere l'ultima occasione per questo Consiglio di tornare a elezioni prima della sua scadenza naturale. Se noi, per qualsiasi motivo, perdiamo questa opportunità politica oggi, può darsi che fino al 2023 non si ripeta più. Chi vota in questo momento questo semplice voto che andremo a effettuare fra pochi minuti quindi ha una grossa responsabilità, perché, com'è vero che non è determinante per il ritorno al voto, è determinante per mettere in crisi questa maggioranza, che per noi, come ho già detto, è delegittimata a governare. Da adesso in poi qualsiasi sia l'occasione per far cadere questo Governo, noi ci entreremo a piè pari in quell'occasione e ne approfitteremo: questo ve lo garantiamo, perché da questo momento in poi tutto ciò che vogliamo è tornare al voto.

Mi rivolgo anche ai colleghi di Impegno Civico, Rete Civica - ormai non mi ricordo neanche più, perché faccio fatica da qua dentro, immagino cosa sarà fuori, se capiscono ancora qualcosa - che oggi si stanno prendendo una grossa responsabilità. La volta scorsa noi, per quanto riguarda il Consigliere Barocco, abbiamo votato a favore per due motivi: uno, perché non c'erano le cause previste dalla legge n. 20 del 2007, ma è anche vero che non avevamo ancora proposto nulla a Regolamento, nessuna modifica al Regolamento allora, mentre adesso lo abbiamo proposto; due, se fosse caduta la Giunta di allora, rischiavamo di tornare a votare con la legge elettorale vecchia. Oggi questo problema non sussiste più, oggi chi voterà si prenderà questa grossissima responsabilità davanti ai cittadini valdostani.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Non ci sono altre richieste, colleghi. Pongo quindi in votazione la convalida dell'elezione del nuovo Consigliere regionale, Peinetti Flavio. La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)

Presidente - Il Consiglio approva. Il Consiglio convalida quindi l'elezione del Signor Peinetti Flavio in qualità di Consigliere regionale supplente. Invito il collega Peinetti a prendere posto nel suo scranno e gli auguro un buono e proficuo lavoro. Si procede ora al giuramento del nuovo Consigliere regionale Peinetti Flavio ai sensi dell'articolo 23 dello Statuto speciale, dell'articolo 6 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio. Do lettura della formula per il giuramento. Invito il Consigliere Peinetti ad alzarsi: "Giuro di essere fedele alla Costituzione della Repubblica e allo Statuto speciale per la Valle d'Aosta e di esercitare il mio ufficio al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione Autonoma della Valle d'Aosta. Je jure d'être fidèle à la Constitution de la République et au Statut spécial pour la Vallée d'Aoste et d'exercer mon mandat dans le seul but du bien inséparable de l'État et de la Région autonome de la Vallée d'Aoste".

Peinetti (UV) - Lo giuro.

Il Consiglio prende atto del giuramento del Consigliere Flavio Peinetti.

Presidente - Colgo di nuovo l'occasione per porre, a nome mio personale e a nome di tutta l'Assemblea, gli auguri di un proficuo lavoro al collega Flavio Peinetti. Chiede la parola e ne ha la facoltà.

Peinetti (UV) - Signor Presidente del Consiglio, Signor Presidente della Giunta, Assessori e Consiglieri, mi ero preparato tutto un bellissimo discorso, ma dopo aver assistito alla prima parte del Consiglio, credo che taglierò molto di quello che volevo dire: primo, perché il tempo mi sembra che sia tiranno e, secondo, perché sono state dette tante cose che un po' mi hanno toccato, un po' mi hanno sorpreso, comunque ci sarà modo, credo, di chiarire tante cose. Non nascondo che sono francamente un po' emozionato per questa occasione che la vita mi ha riservato del tutto inaspettatamente devo dire, perché era lungi da me questa prospettiva, tant'è che io stavo ricoprendo tranquillamente il mio ruolo di sanitario all'interno della nostra Azienda sanitaria. Sono stato chiamato a sostituire Augusto Rollandin - non è sicuramente una cosa semplice, per quanto mi riguarda -, che è stato sospeso dall'incarico per i motivi che credo siano stati ampliamente ricordati in quest'aula anche oggi e per i quali io spero lui riuscirà a dimostrare nelle sedi opportune la sua totale estraneità. Ho avuto tempo di riflettere in questo mese sulle scelte da fare. Non è stata una scelta semplice, perché il clima è francamente molto complesso, difficile. Ci sono delle situazioni che sono francamente molto... come dire? complicate. Ho fatto questa scelta. Alla fine ho sciolto la riserva pur rimanendo molto legato al mio mondo sanitario, alla professione che ho esercitato e che sto esercitando da tantissimo tempo. Ho sentito in quest'aula anche declinare alcuni dati, ma credo che ci sarà anche lì modo di parlarne. L'Assessore alla sanità probabilmente potrà meglio di me ancora rispondere a certe affermazioni. Credo però che debba almeno specificare quali sono le motivazioni che mi hanno indotto ad accettare, che sono fondamentalmente tre: la prima, per un senso di riconoscenza e di dovere nei confronti dell'Union Valdôtaine che mi ha candidato, che mi ha sostenuto durante le elezioni; la seconda, per tutti quelli che mi sono stati vicini, per quelli che mi hanno votato nelle elezioni dell'anno scorso; la terza, perché credo che sia un dovere civico di tutti quanti noi che esercitiamo una professione, qualsiasi essa sia, di fare politica e, quando vieni chiamato a farla nell'aula più importante della tua Regione - e questa sicuramente è l'aula più importante della nostra regione e credo che sia giusto ricordarlo a tutti quanti -, uno non si può tirare indietro. Non importa quanto tempo resterò avrò modo di dare il mio contributo e credo che sarà un contributo onesto, eticamente corretto, perché io faccio un mestiere che è il chirurgo, dove l'etica è una cosa che noi conosciamo molto bene. Spero di riuscire a lasciare quanto meno una piccola traccia per quanto tempo riuscirò a restare qui.

Presidente - Non ci sono richieste di intervento.