Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1606 del 19 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1606/XIV - Approvazione di risoluzione: "Impegno per la riduzione delle emissioni di gas serra".

Presidente -Per presentare la risoluzione, la parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Cercherò di essere il più sintetico possibile. Questo è un argomento che abbiamo già affrontato in altre occasioni, l'ultima all'inizio dell'anno, a gennaio di quest'anno avevo presentato un'interpellanza proprio sulla Conferenza di Parigi di questo dicembre, pertanto cercherò di non ripetere le cose dette in quell'occasione e in altre occasioni. Quella che si terrà tra il 30 novembre e l'11 dicembre a Parigi sarà un'importantissima Conferenza sul clima, Conferenza nel quadro della Convenzione delle Nazioni unite sul cambiamento climatico, la cosiddetta "COP21". Essa assume un'importanza rilevante in seguito ai precedenti fallimenti della Conferenza di Copenaghen e delle successive conferenze, che non hanno prodotto uno strumento legale vincolante e con la fine della validità del Protocollo di Kyoto ci troviamo in un'impasse che Parigi dovrà risolvere. Un compito estremamente difficile dal quale però dipende l'avvenire del pianeta.

Il riscaldamento globale, come dicevo, rappresenta una delle maggiori minacce per il nostro pianeta. L'abuso dell'ambiente ormai ha delle conseguenze che sono paragonabili a quelle delle guerre e del terrorismo per la convivenza futura su questo pianeta. Tra l'altro, i tre fenomeni (i cambiamenti climatici, le guerre e il terrorismo) sono sempre più connessi tra di loro, aumentando in modo esponenziale le difficoltà di una convivenza civile sul nostro pianeta. La prima vera presa di coscienza mondiale sul problema del riscaldamento climatico...

Presidente - Vi chiedo un po' di silenzio, per cortesia.

Bertin (ALPE) - ...è avvenuta, come sappiamo, nella famosa e storica Conferenza di Rio...

Presidente - Colleghi, un po' di silenzio!

Bertin (ALPE) - ...del 1992, nella quale vi è stata una presa di coscienza e alla fine della citata Conferenza si è stabilito di limitare e di stabilizzare le concentrazioni nell'atmosfera dei gas ad effetto serra, dei gas climalteranti ai livelli del 1992. Da quella Conferenza di Rio, in seguito ogni anno si sono convocate le cosiddette "Conferenze delle parti" per dare attuazione a questa Convenzione quadro, la più famosa delle quali è quella di Kyoto del 1997. Oggi, come dicevo, Kyoto non è più in funzione e ci troviamo a dover decidere di trovare un nuovo strumento per permettere di limitare i danni dei continui aumenti di temperature sul pianeta. Dalla rivoluzione industriale ad oggi le emissioni di CO2 sono cresciute in modo esponenziale, con conseguenze sempre più dirette sul clima. È vero quel che si dice: che vi sono stati dei cicli anche di glaciazione successivi, ma quelli erano dovuti a...come dire? fattori naturali. Oggi siamo di fronte ad un fenomeno diverso, che è quello che ormai la Comunità scientifica internazionale riconosce ed è quello di un aumento continuo ed esponenziale della temperatura dell'atmosfera, con conseguenze disastrose e in tempi soprattutto rapidissimi. Dal 1880, data dalla quale ci sono i primi dati a disposizione e inizio della Rivoluzione industriale, al 2012 la temperatura è cresciuta di circa lo 0,85, neanche un grado, ma nell'ultimo decennio, che è stato quello dal 2000 al 2010 è stato il più caldo dall'inizio delle rilevazioni climatiche e, come sappiamo, il 2014 è stato l'anno più caldo di sempre, almeno da quando abbiamo a disposizione le rilevazioni; in generale abbiamo un aumento continuo da questo punto di vista.

Gli effetti di un mancato accordo sarebbero disastrosi per tutti, ad iniziare dai territori come il nostro, estremamente fragile di montagna e di alta montagna. Al di là del nostro territorio, avrebbe delle conseguenze catastrofiche per tutti i Paesi in via di sviluppo, con conseguenti migrazioni di milioni di persone e, anche dal punto di vista sociale, una difficile gestione. Se non si interviene, e ormai è considerato un fatto certo che la temperatura media globale, entro la fine di questo secolo, non parliamo dei secoli prossimi, crescerebbe dai 3,8 ai 4,5 gradi - le previsioni sono queste - con conseguenze sul pianeta disastrose. Questo soprattutto, come dicevo, per i territori delicati come il nostro, ma anche per i Paesi in via di sviluppo, creando un problema anche di giustizia climatica, chiamiamola così: da una parte, per chi come i Paesi occidentali hanno comunque degli strumenti in certi casi per intervenire, a volte efficaci e a volte meno...immagino le conseguenze che potrà avere anche sul Mediterraneo l'aumento delle temperature, l'aumento del livello del mare, una città come Venezia rischierebbe di sparire, Mose o non Mose, è un'infrastruttura conosciuta più per le questioni giudiziarie che altro, ma...come dire? non è comunque gestibile; se non lo è per un Paese industrializzato e dunque avanzato, ancora più difficile diventa gestire questi fenomeni per i Paesi in via di sviluppo, creando un problema proprio di ingiustizia da questo punto di vista.

Noi che creiamo buona parte di questi effetti, di questi gas climalteranti, siamo poi quelli che anche...come dire? trasportiamo all'esterno gli effetti principali di queste cose, oltre che ad uno spostamento tra generazioni: evidentemente se non si interviene, le prossime generazioni avranno questo come principale problema da gestire. Un forte impegno è stato preso e dato, ad esempio, da Papa Francesco, che, attraverso la sua Enciclica della primavera scorsa Laudato si' e con l'intervento del mese di settembre alle Nazioni unite, ha speso tutta la sua autorevolezza politica e spirituale nel cercare di portare ad un accordo su questo fondamentale problema. Cito Papa Francesco: "l'umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita e di produzione e di consumo. Se la tendenza attuale continua, questo secolo potrebbe essere testimone di cambiamenti climatici inauditi e di una distruzione senza precedenti degli ecosistemi, con gravi conseguenze per tutti". Questo lo afferma Papa Francesco nella sua Enciclica, nella quale dedica a questo problema, dei cambiamenti climatici, una parte significativa, cercando appunto di sensibilizzare tutti su questo problema, che è un problema con molte sfaccettature, ma che è uno dei principali per quest'epoca, per il nostro tempo. Anche lo stesso Presidente Obama, forse anche in considerazione della fine del mandato, ha preso degli impegni in questo settore, rendendosi conto che diventa sempre più fondamentale.

Passo ad una rapida descrizione della risoluzione. In questo periodo molte Assemblee a diverso livello stanno prendendo impegni e risoluzioni in questo senso. Posso prendere il tempo successivo?

Presidente - Prego collega Bertin, ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - ...cerco di finire in fretta.

Non saremo l'unica Regione ma è importante, a mio avviso, che il Consiglio regionale si esprima su questa questione, che riguarda tutti noi, ma anche l'intero pianeta. La risoluzione nel merito "invita la delegazione italiana a sostenere, durante la prossima Conferenza delle parti di Parigi, il raggiungimento di un accordo globale vincolante di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, in vigore dal 2020, per contenere l'aumento della temperatura media globale al di sotto dei due gradi", che è il livello nel quale si considera non si verificano effetti devastanti sull'ambiente. Inoltre si impegna il Governo regionale a "raggiungere entro i prossimi cinque anni gli impegni previsti a livello europeo dal cosiddetto pacchetto Clima-Energia 2030...", vale a dire una riduzione del 40 percento delle emissioni, un aumento del 27 percento della produzione di energia da fonti rinnovabili e un aumento dell'efficienza energetica totale. Questo anche in ragione del fatto che tempo fa ad un'interrogazione, nel lontano 2008 l'allora Assessore Zublena prevedeva il rispetto dell'allora pacchetto Clima Energia europeo 20-20-20 per la metà del...per il 2015. È pertanto verosimile che in tempi relativamente brevi rispetto ad altri territori, la Valle d'Aosta possa raggiungere i livelli previsti dall'Unione europea per il 2030. Inoltre si impegna il Governo regionale ad assumere iniziative al fine di prevedere appositi approfondimenti nelle scuole, anche per informare gli studenti, le prossime generazioni sulle conseguenze, sugli effetti dei cambiamenti climatici; questo perché, per poter prendere decisioni in questo campo, è necessario avere un'opinione pubblica informata e consapevole dei rischi che stiamo correndo. Queste sono le due impegnative che riguardano il Governo regionale. Grazie. Mi scuso per aver preso alcuni minuti in più.

Presidente - La parola all'Assessore Bianchi.

Bianchi (UV) - Grazie Presidente.

Come ha detto il collega Bertin, queste sono iniziative che in questo periodo stanno votando tutti i Consigli regionali. Era già stato depositato un ordine del giorno che andava proprio in questo senso in III Commissione, quindi ben venga la discussione oggi che va in questa direzione.

Condividiamo a pieno la risoluzione che lei ha presentato sia nelle premesse che nell'invito. Per quanto riguarda l'impegno del Governo chiederemmo benché sia una bella scommessa, almeno gli otto anni per raggiungere la diminuzione del 40 percento del gas serra: questa è la modifica che chiediamo.

Condividiamo, come al punto 2, di intensificare l'attenzione su quest'argomento, sui cambiamenti climatici, all'interno delle scuole. Mi sento di sottolineare l'iniziativa che abbiamo fatto quest'anno con Trekking Nature, il cui tema era proprio inerente ai cambiamenti climatici, quindi va sicuramente in quella direzione.

Le chiederei quindi di fare la modifica che ho esplicitato.

Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Siamo venuti a conoscenza soltanto questa mattina di quest'iniziativa da parte, credo, dell'Ufficio di Presidenza, fra l'altro, neanche tutti i Commissari della III Commissione erano a conoscenza di quest'ordine del giorno, riteniamo però importante comunque che si esprima anche l'Assemblea su quest'argomento. Credo che non siano alternative le cose, anzi sia un'integrazione a quanto già presentato dai Presidenti delle Assemblee regionali, tra l'altro, come si diceva, è un periodo nel quale molte Assemblee stanno prendendo posizione su quest'argomento.

Per quanto riguarda la modifica all'impegnativa, l'intento è quello di raggiungere l'obiettivo il più presto possibile, non saranno due anni in più o due anni in meno a cambiare la questione, l'importante è che ci sia un impegno serio nel raggiungere questi obiettivi al più presto possibile. Pertanto anche le modifiche possono benissimo integrare la risoluzione presentata e ci pensate voi a modificarla.

Presidente - Procederemo quindi alla votazione del testo, il cui "impegna" cambia solo per il fatto che nella frase: "a raggiungere i prossimi cinque anni", anziché "cinque" si mette "i prossimi otto anni". Qualche altro intervento? Altrimenti metterei in votazione la risoluzione. La votazione è aperta. Votiamo la risoluzione in merito alla riduzione delle emissioni di gas serra. La votazione è conclusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.