Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1566 del 5 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1566/XIV - Approvazione di mozione: "Impegno per la revisione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione Valle d'Aosta".

Presidente - Per l'illustrazione della mozione chiede la parola il Consigliere Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Una mozione, quella che proponiamo come gruppi di ALPE e UVP - così facciamo una modifica alla solita presentazione dove presentiamo prima il gruppo - che dà continuità al lavoro fatto questa mattina da tutti i gruppi consiliari grazie, credo, all'efficace ricostruzione di un momento di autonomia fatta dal collega Viérin. Un lavoro che ha visto, pure con sensibilità e sfumature anche diverse, l'interesse per far sì che si possa mettere al centro dell'attenzione, su temi di grande importanza, la Valle d'Aosta e i valdostani, il bene della nostra comunità e lo sviluppo futuro; un lavoro che per noi è teso a non mantenere lo status quo, a guardare avanti, a pensare ad una prospettiva, a costruire un nuovo modello, a tener conto che questa crisi ha sicuramente prodotto delle difficoltà che vanno contrastate con un'azione efficace a livello amministrativo, con un'azione trasparente nella gestione delle nostre risorse e, soprattutto, con nuove idee. La mozione - come avrete avuto modo di leggere - ricostruisce, attraverso dei dati finanziari e dei riferimenti legislativi, quello che è stato un po' il percorso di questi 5 anni di crisi. In questo periodo abbiamo avuto occasione, da inizio legislatura, di confrontarci sul famoso decreto n. 12 del 2011; se in una prima fase abbiamo guardato soprattutto quello che poteva essere il patto con lo Stato, ci siamo concentrati da qualche tempo a questa parte sulle conseguenze finanziarie e su quanto è avvenuto a modifica di questo patto.

Presidente, abbiamo già avuto occasione come Consiglio di approfondire il tema, ma noi vogliamo farlo in maniera un po' definitiva. Ripartendo, i cinque paragrafi che sono nella premessa della mozione sono un po' l'ossatura e il momento portante per quello che ci riguarda. La legge n. 42 del 2009 ha dato il via al federalismo fiscale, un federalismo che ci ha visto arrivare attraverso il decreto n. 12 del 2011 a questo patto con lo Stato che ha permesso, da un lato, di migliorare la nostra possibilità di entrate attraverso i 10/10 dell'accise sulla birra, dell'energia elettrica e, dall'altro, lasciare quello che era un tesoretto che negli anni, un "tesorone" che negli anni ci aveva accompagnato, quei 308 milioni...patto con lo Stato dovuto, questo, perché la legge sul federalismo fiscale imponeva un nuovo contratto. Siamo stati tra i primi, e immagino che il patto firmato avesse una prospettiva; questo patto ha incontrato poi, in maniera sempre maggiore, la crisi economica e alcuni dei risultati che avremmo voluto portare a casa non sono stati sicuramente soddisfacenti come nelle premesse. Al patto si è inserito poi il problema del risanamento della finanza pubblica a livello nazionale: per ben due volte sono entrati, anche giustamente, la solidarietà che ci deve essere in un momento di difficoltà non può che coinvolgere tutti i territori, tutte le Regioni in questo caso, e a noi è stato chiesto un sacrificio importante che oggi pesa per 243 milioni di euro.

La situazione finanziaria, quindi, si è complicata già in maniera interessante con questo fardello che lo Stato ci ha assegnato. Poi il collega Gerandin, più di altri, ha più volte argomentato con lei sul fatto dei criteri SIOPE piuttosto che...e stamattina lei giustamente ha detto: "La solidarietà delle altre Regioni a Statuto speciale c'è soprattutto sui programmi di prospettiva, quando c'è da dividere i conti non sempre l'abbiamo ritrovata...", questo non facciamo difficoltà a confermarlo anche noi, perché immaginiamo che non sia così semplice dividere i conti e cercare di pagare di meno, pagar di meno vuol dire fare pagare qualcosa di più agli altri! Infine la cosa dove noi riteniamo che si possa trovare finalmente un punto di unione, non per fare la battaglia contro il Governo come forse in politica a volte si tende a fare, ma per far rilevare al Governo le serie difficoltà che oggi viviamo, non per la compartecipazione al risanamento della finanza pubblica, che certo vorremmo più leggera per le casse dei valdostani perché pesa in maniera troppo esagerata rispetto agli altri territori, ma soprattutto per il fatto che la sentenza della Corte costituzionale della Sardegna incide pesantemente sul patto, e il dato che noi riportiamo nella premessa è "l'anno scorso a consuntivo avevamo potuto incassare 187 milioni di euro, quest'anno probabilmente nel previsionale saremo sotto i 10 milioni"...ecco, questo fattore secondo me va indicato quanto meno per cominciare una discussione politica che, sommata alla compartecipazione che troviamo esagerata, metta sul piatto le nostre difficoltà in una difficoltà generale.

Nessuno di noi si sogna di dire che l'azione politica che immaginiamo sia un'azione politica facile e che dall'altra parte siano tutti pronti ad accorgersi di noi e ad un certo punto dirci "va bene, avete ragione, vi diamo qualche soldo in più"...no! Però noi vogliamo rivendicare in maniera precisa questi passaggi per far sì che ci sia in Consiglio regionale la consapevolezza che ci porti a fare quest'azione comune nei confronti di una rivendicazione che dobbiamo fare verso lo Stato, verso le altre a Regioni a Statuto speciale. Non mi perderò nei dati, ci sarà negli interventi degli altri colleghi la possibilità di approfondire di più, però è evidente che la nostra situazione oggi è molto critica. Gli aspetti propositivi glieli ho detti tutti, glieli abbiamo detti tutti! La cosa che rileviamo come non troppo coerente con questa situazione è il fatto che noi, pur avendo avuto a compensazione di questa perdita di accise l'anno scorso 70 milioni di euro sulla finanziaria, e avendo firmato un Patto di stabilità che qualche soldo in più ci ha portato nelle casse...perché ne abbiamo parlato in più occasioni di questo, sicuramente su certi aspetti è stato positivo, però è una situazione quella che finisce con il 2015. Dal 2016 rientriamo nelle nostre vecchie difficoltà e i 70 milioni di euro, se saranno confermati, saranno comunque sempre meno di quelli che perdiamo con la sentenza della Corte costituzionale che incide sul fatto.

Allora oggi noi diciamo "facciamo insieme un ragionamento per fare questa rivendicazione verso lo Stato, cerchiamo di essere uniti verso questa rivendicazione, per far sì che la nostra Regione quanto meno possa trovare la forza politica - almeno qualche parte dalla Valle d'Aosta - per andare a rivendicare quella che è una giusta battaglia da fare tutti insieme". Come gestire le risorse è scelta politica, come finalizzarle è sensibilità politica, ma come ottenerle tutte insieme per poterle gestire in Valle d'Aosta credo che sia interesse comune. È su questo piano che in termini propositivi noi vogliamo portare avanti la nostra battaglia, battaglia che vogliamo estendere ai nostri Parlamentari! Più volte li abbiamo citati, a volte sembra che siamo distanti, li riteniamo politici del territorio, eletti per il territorio, per i valdostani.

Stamattina abbiamo rilevato nelle sue parole anche una certa sottolineatura rispetto alla riforma che è andata in corso rispetto ad alcuni passaggi, sicuramente è una sottolineatura critica che avrà fatto anche con chi oggi ci rappresenta in Parlamento. Questa sottolineatura deve essere portata avanti anche in questa battaglia, con i nostri Parlamentari, che è vero che contano solo per due, ma contano comunque per i 130 mila valdostani, devono provare a sostenere insieme a noi questa rivendicazione, questa ricerca di fondi e l'attenzione che ci deve essere deve vedere appunto una forza grande a livello politico, propositiva, per portare avanti una rivendicazione che per noi è fondamentale per costruire i prossimi bilanci. Il bilancio di quest'anno - avremo poi modo di discuterlo - l'avete presentato, avete anche cercato a livello comunicativo di dare un po' di prospettiva, un po' di speranza...bene, nell'analizzarlo vedremo poi come si potrà fare, ma i 100 milioni che lasciamo per strada non sono pochi, perché non sono 100 milioni in meno rispetto al miliardo e 6 che avevamo prima! Sono 100 milioni in meno che ci fanno passare sotto il miliardo di euro con le spese incomprimibili che sappiamo bene quali essere. Speriamo di avere spiegato bene nell'illustrazione di questa mozione l'intenzione politica, speriamo di trovare da parte vostra continuità rispetto ai discorsi che abbiamo fatto questa mattina tutti insieme; immaginiamo che oggi al Governo c'è un Governo di sinistra, ma non mi pare che quando ci fosse stato un Governo di destra, l'azione e l'attenzione verso Valle d'Aosta fosse stata così diversa, quindi non è tanto il colore del Governo che ci interessa, ma la forza politica della Valle d'Aosta di sostenere, al di là del colore del Governo che c'è oggi, le sue giuste rivendicazioni. Se poi i Governi che si confrontano con noi si esprimono attraverso azioni che portano a rivedere un centralismo che speravamo invece di non più vedere, le valutazioni le faremo poi tutte insieme dopo. Oggi la battaglia sta in questi termini, l'attenzione sta in questi termini.

Secondo noi ci sono gli elementi politici per andare a dire "quel patto almeno per una sua parte importante non ci permette di esercitare tutta la possibilità che l'accordo che lei aveva firmato ci dava". Proviamo a capire se c'è da parte vostra l'intenzione di sostenere questa mozione e avremo modo, nel confronto e nella discussione generale di sentire un po' tutti i gruppi e di sentire come si vuole lavorare su questo argomento. Grazie.

Presidente - Siamo in discussione generale. Qualcuno chiede la parola? Chiederei cortesemente di iscrivervi. Chiede la parola il Consigliere Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Il collega Bertschy ha già ben illustrato la mozione, soprattutto il percorso che ci ha portato a formulare questa mozione, sia nelle premesse che negli impegni che abbiamo messo, nero su bianco, su questa mozione. Due sono i livelli: il primo di ordine di rapporto, di raccordo con lo Stato in natura economico-finanziaria e politica, e il secondo, invece, è tutto al nostro interno e non è tema di questa mozione, anche perché il tutto sarà affrontato tra poche settimane durante il dibattito della nostra finanziaria, del bilancio e del triennale.

Mi soffermerò con qualche riflessione sul primo livello che è quello legato a cosa possiamo e cosa dobbiamo soprattutto mettere in campo per rivedere quello che è un rapporto che non è più sostenibile per diverse ragioni, con lo Stato, cioè gli elementi che si sono sommati in questi anni; dai primi accordi ad oggi, indubbiamente diverse azioni sono mutate e si sono sommate bruscamente fino a ridimensionare violentemente le nostre disponibilità. Ecco che il primo impegno che abbiamo inserito in questa mozione va proprio in quella direzione, cioè siamo obbligati, questo Consiglio è obbligato - lo pensiamo noi, di ALPE, insieme al gruppo dell'UVP - che solo cercando di mettere in campo un fronte comune possiamo avere quella forza nei confronti dello Stato di rivedere quello che è, se non un ripristino, quanto meno rivedere il rapporto economico-finanziario con lo Stato. Sono semplici le parole su questo tema, sicuramente, sappiamo che la sfida è non solo delicata, ma molto difficile; nello stesso tempo, però, ci fosse la possibilità di...o se c'è la volontà soprattutto dal punto di vista politico di approvare questa mozione, quella di comunicare al Governo nazionale proprio l'insostenibilità per il nostro bilancio regionale, viste le numerose applicazioni messe in atto dallo Stato in questi ultimi anni.

Il terzo volet, indubbiamente, è di natura più politica, le prime due sono di natura più economico-finanziaria, mentre il terzo volet è invece più di natura politica, al di là degli schieramenti, proprio vista e considerata la difficoltà legata anche ai nostri piccoli numeri, numeri di abitanti, numeri di PIL, numeri di Regione a Statuto speciale, la più piccola, non ci garantisce indubbiamente una force de frappe per poter garantire la nostra autonomia, i nostri rapporti con lo Stato, quanto meno subordinare la nostra posizione all'interno delle due Camere oggi esistenti, per quanto riguarda la finanziaria 2016, ma non solo. Apro solo una parentesi su questo: se magari possiamo avere qualche delucidazione in più dal Presidente della Regione su l'iter che state mettendo in campo per definire il punto 7 dell'accordo che ha siglato qualche mese fa con il Ministro dell'economia e delle finanze, dove si andrà a compensare le perdite di gettito subite dalla Regione Valle d'Aosta nella determinazione dell'accisa, all'articolo 4, comma 1, riferito al periodo 2011/2014...anche per avere una fotografia completa in questo momento, e soprattutto la possibilità poi di affrontare in maniera più decisa e più forte la rinegoziazione comunque dei rapporti tra Stato e Regione.

Il dato politico: perché questa mozione? Sinceramente con i colleghi del gruppo consiliare dell'UVP nelle premesse abbiamo voluto fare il percorso degli ultimi anni; nell'impegnativo, però, abbiamo voluto cercare anche delle soluzioni, portando, sì, il nostro contributo, ma cercando anche il contributo di tutti i gruppi consiliari per far fronte comune per quanto riguarda la rinegoziazione dei rapporti e del ripristino della nostra autonomia vis-à-vis verso lo Stato. Questa mattina abbiamo parlato di difficoltà con lo Stato che è sempre più centralista, difficoltà comunque di rapporto con i vari Ministeri, difficoltà nel fatto che comunque siamo una piccola realtà, difficoltà che i nostri numeri sono molto piccoli; tutto vero, lo sappiamo perfettamente, ma nel momento in cui ci fosse una presa di posizione forte da parte di questo Consiglio, noi pensiamo che sia la strada non solo giusta, ma d'obbligo, doverosa, in un momento dove, così com'è, ne va della sostenibilità della nostra Regione, del nostro Consiglio, ma della nostra Regione tutta! Ripeto, questo è il primo livello, quindi è un livello più politico-istituzionale da una parte, economico-finanziario legato ai rapporti; dall'altra, invece, il secondo livello, come dicevo prima, lo andremo a contestualizzare nel momento in cui ci confronteremo, anche in maniera decisa e forte, sulla finanziaria regionale e sulle scelte da mettere in campo per il prossimo triennio.

Gradiremmo veramente, vista l'importanza della mozione che abbiamo proposto, firmato, scritto e sostenuto, avere da parte dei gruppi consiliari di maggioranza una loro posizione, soprattutto una volontà di fare fronte comune, visto e considerato che la situazione comunque non solo è delicata, ma pesante e delle soluzioni devono essere al più presto trovate. Grazie.

Presidente - Grazie. Altre richieste d'intervento? Siamo in discussione generale. Da parte del Governo non ci sono altri interventi? Non ci sono altri interventi? Nessun iscritto. Chiudo la discussione generale? È chiusa la discussione generale.

Per la replica, la parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Si, grazie Presidente.

La mozione, nei suoi punti di preparazione al deliberato, ripercorre una serie di dati ed in particolare richiama il punto di partenza dell'IVA, al di là dei 308 o dei 348, non è tanto il quantum, il quantum è il principio del fatto che era l'IVA di importazione. Vorrei ricordare a questo proposito che era dal 2000 che il Ministero continuava a chiedere di togliere l'IVA da importazione, a sollecitare di eliminare questo provento che, come voi capite, era un aspetto non indifferente (per analogia vorrei dire un po' come la sollecitazione che veniva dall'Europa per toglierci i buoni di benzina, fino a quando non se ne è potuto più, pena infrazioni, e si è dovuto fare). Qui, con la legge n. 42, si è dovuto intervenire, sennò l'avrebbero, come ad altri, tolta direttamente. Dopodiché c'è stata la trattativa per arrivare all'accordo - io la faccio breve, perché oramai ce la siamo raccontata da un po' - e credo che il problema sostanzialmente fosse riferito al precedente accordo di Milano dove c'era stata un'azione analoga per il Trentino Sudtirolo, in cui si era detto dalla sera alla mattina c'erano 600 milioni in meno; con l'accordo di Milano al Trentino - voglio sottolinearlo - dal primo anno sono stati tolti 600 milioni.

Noi abbiamo cercato di partire con un discorso che teneva conto della nostra situazione e dell'insostenibilità del fatto di avere da un anno all'altro 348 milioni in meno e abbiamo ottenuto quel décalage che ci porta a dire che da 106 iniziali arriviamo ai 206 di quest'anno. Voi avete scritto nella mozione 243 milioni, ai 243 vanno defalcati i 37 milioni dell'IMU...lo dico per correttezza, solo per un calcolo che credo i colleghi sappiano quanto me, quindi non sono i 40 in più lì e i 37 in meno qui che ci cambiano il senso del discorso, tanto per intenderci, quello che è importante è la conclusione di tutto questo. Noi, a fronte di questo, ci siamo trovati in una situazione in cui dovevamo prevedere un accordo che in qualche modo stemperasse la ricaduta immediata di questo choc, e l'abbiamo ottenuta in quei termini che hanno sicuramente favorito in questi anni il percorso. Oggi ci avviciniamo all'anno zero, al 2016 che è il massimo, però c'è una situazione che per fortuna è buona, nel senso che non è ad aeternum. Il 206 vale fino al 2017, dal 2017 cade una parte di questo e lo spiegheremo meglio nella finanziaria. Voglio solamente dire che per fortuna non sarà più così dal 2018. Ora, questo per dire che uno degli aspetti più importanti che sono collegati con questa situazione è proprio questo impatto che è stato molto negativo e che lo sarà ancora per il 2017. Con questo cosa voglio sollecitare? Se non ci fosse stato il discorso della sentenza della Sardegna sulle accise, che nulla ha a che vedere con il discorso né del Patto del 2012, né delle altre manovre che hanno completato...quindi IVA di importazione tolta e abbiamo avuto una scaletta di sette anni per poter attutire il colpo...nel frattempo c'è stata la parte della crisi nell'immediato 2008-2010 che ha portato quindi alla riduzione delle entrate, e nel contempo noi abbiamo subito il Patto di stabilità, anche l'altra remora è importante...anzi, vi diremo che quest'anno sollecitiamo di andare già a regime con l'armonizzazione per non avere il Patto di stabilità che penalizza noi e i Comuni, e questo lo dico perché, anche se avessimo entrate maggiori, con il Patto di stabilità dell'eurocompatibile a 632 milioni, voi capite che diventa problematico incastrare il sistema, anche se ai 632 c'è da aumentare tutta la spesa sanitaria, perché la spesa sanitaria naturalmente non rientra nel Patto di stabilità.

Queste brevi considerazioni che aveva sollecitato anche il collega Chatrian ci fanno dire che il rapporto con lo Stato sicuramente va rivisto nelle situazioni di riparto dei fondi per le Speciali, il discorso SIOPE, che ci ha penalizzato per 100 milioni nel discorso che stiamo facendo sulle valutazioni di quello che è dal 2017 in avanti. Soprattutto il discorso determinante è stato quello delle accise che quest'anno ci ha portato via - come correttamente ha detto Gerandin - 187 milioni, oltre all'insicurezza - altro punto - per le accise che nel frattempo sono state versate in ritardo, di cui abbiamo già parlato, quelle che la CVA ha versato nel 2015, perché se le versava...ammesso che le dovesse versare, perché c'è una controversia in atto, però vanno inserite nel sistema...sarebbero state di nuovo pesanti quelle accise; dico questo perché è il punto sostanziale. Nella trattativa con lo Stato noi abbiamo due cose essenziali: naturalmente una è che se l'accordo - di cui correttamente adesso il collega Chatrian richiamava il punto 7 - non viene da subito mantenuto nel senso di mettere la somma dovuta nella legge di stabilità, viene a mancare la cassa per gli impegni, cosa che ha già detto anche il collega Gerandin, per gli anni 2016 e seguenti. Questo è il punto delicato, e io vorrei quindi richiamarlo anche tra i punti sostanziali, perché i punti sostanziali sono quelli che ci possono aiutare in questo momento. Quindi l'attuazione dell'intesa per avere i soldi, questo è il punto essenziale di adesso; l'altro aspetto è di modificare i criteri SIOPE col sistema PIL, che è quello che riequilibra il fatto, perché il Trentino e Bolzano hanno fatto i furbi: siccome c'erano delle società esterne, non hanno contabilizzato nei criteri SIOPE - che sono sui consumi medi - i consumi per i trasporti, e quindi noi paghiamo più di Trento, perché naturalmente con i trasporti - sapete quanto incidono - questo ha completamente falsato la situazione di oggi.

Sul discorso delle premesse noi non stiamo a vedere...non è quello il senso. Nel deliberato voi dite: "alla revisione dei rapporti tra lo Stato e la Regione per consentire il ripristino della nostra Autonomia lesa nelle sue prerogative legislative e finanziarie". Ora, che ci siano state lesioni legislative e finanziarie ne sono prova i ricorsi che sono ancora in atto alla Corte costituzionale, però lì purtroppo io penso che difficilmente si possa...perché siamo già alla Corte costituzionale. Io chiedo di impostare questo comma così: "a sollecitare l'intesa attuativa del punto 7 dell'accordo previsto a compensazione della perdita di gettito subita dalle accise dal 2011 al 2014", perché è un punto essenziale che ci permette di aver garanzia delle entrate e questo mi sembra sia corretto. L'altro punto: "a comunicare al Governo nazionale l'insostenibilità per il bilancio regionale dell'applicazione" non è tanto nell'applicazione dell'accordo del 2010, perché lì più dei 10/10 non possiamo ottenere, l'attuazione in sé non è stata messa in discussione, sono state purtroppo aggiunte tutte le formule di spending review, della "95", del risanamento, è quello che ci ha massacrato, perché sul resto, i 10/10, non è che ci ha tolto! Sui 10/10 abbiamo l'IRPEF che è ridotta, perché è chiaro, è ridotta l'IRES, è ridotta l'IVA, sono ridotte le entrate, ma non perché ci hanno tolto qualcosa dell'accordo che ha già i 10/10, e con anche delle imposte innovative che abbiamo ottenuto e che prima non avevamo, ma non è lì adesso il discorso, non voglio farla più lunga. Ad esempio il discorso fondamentale sarebbe di uscire dal Patto di stabilità. Ho letto il primo punto, e sul secondo punto che ho letto: "a comunicare al Governo nazionale l'insostenibilità per il bilancio regionale dell'applicazione...", secondo me si può...anche se però non ci porta granché, mentre se andiamo a dire: "a comunicare al Governo l'insostenibilità delle norme aggiuntive che hanno inciso sul bilancio regionale per poter applicare da subito l'armonizzazione e non più il Patto di stabilità eurocompatibile" il che ci permette di uscire e di poter utilizzare soprattutto i residui che noi abbiamo, i residui passivi, per poter pagare le opere già intraprese (vedi depuratori), vedi opere dove ci sono i soldi ma rischiamo di non poterle pagare. Sull'ultimo punto: "a subordinare sin da subito il voto favorevole...", sicuramente metterei "ad invitare", perché il "subordinare" l'abbiamo fatto una volta con poco successo e non vorrei che loro ci dicessero...per carità, è un invito politico, ma loro ci possono anche dire: guardate che...no, direi: "ad invitare i Parlamentari a tenere in considerazione le richieste per quanto riguarda il rapporto con l'esito finale della votazione sul progetto di legge del Patto di stabilità ". Adesso io non ho voluto essere più largo, ma credo che le argomentazioni sostanziali siano queste.

Noi condividiamo che c'è un'esigenza di far fronte comune, di sottolineare in questo momento alcuni aspetti che adesso sono in discussione, soprattutto quello della legge di stabilità dove devono trovare i soldi per coprire l'intesa che abbiamo dato. Questi soldi loro li hanno già incamerati, non è un regalo, è solo un ridarci i soldi che spettano alla Valle d'Aosta e che hanno riconosciuto, perché il punto 7 non mette in discussione che ce li devono, dicono solo che l'intesa dirà tempi e modi; "tempi e modi" vuol dire che quest'anno loro devono cominciare a darci, per il 2016, una parte di questi. Abbiamo anche detto di frazionarli nel tempo, perché se ce li dessero tutti assieme non potremmo spenderli! Se ci dessero oggi 570 milioni che ci devono come corrispettivo delle accise che lo Stato ha introitato al posto della Regione dal 2011 al 2014 non potremmo utilizzarli, e quindi vogliamo scaglionarli nel tempo.

Sostanzialmente concordiamo su questo impegno; chiederemo di poter affinare e di trovare un attimo per scrivere il primo punto, che penso che sia abbastanza chiaro. Sul secondo, quello del Patto di stabilità, di poter passare già da quest'anno...a questo proposito abbiamo fatto un emendamento alla legge di stabilità, già mandato perché scadevano i termini, per chiedere proprio di applicare il sistema che sia di armonizzazione, che ci faccia uscire dal Patto di stabilità, perché questo ci permette di avere un'elasticità sull'eurocompatibile. Queste sono le due integrazioni che, a mio avviso, in questo momento, vanno fatte. Poi la discussione sui rapporti la possiamo riprendere, ma oggi sarebbe importante se ci focalizzassimo su due aspetti che sono importanti anche per la discussione del bilancio. Grazie.

Presidente - Ci sono richieste? Chiede la parola il Consigliere Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente. La ringrazio, Presidente, perché penso che - non so se è il clima di questi due giorni - si sia fatta una discussione veramente franca su una problematica che riguarda direttamente il futuro della Valle d'Aosta, perché poi possiamo avere delle visioni diverse su come si utilizzano le risorse di bilancio, ma se queste non le abbiamo non c'è neanche la possibilità di confrontarsi su come utilizzarle.

Detto questo, da parte nostra recepiamo l'invito che ha fatto, è assolutamente corretto mettere in evidenza il punto 7, perché è fondamentale; mi pare utile ricordare che non sono ulteriori risorse, non sono 700 milioni in più, ma sono 700 milioni che la Regione ha già impegnato, per cui sarebbero 700 milioni in meno, se non arrivano...per essere chiari, affinché sia comprensibile anche a chi ci ascolta in questo momento. Mi pare giusto affrontare la proposta che ha fatto lei, di attivarci subito per il pareggio di bilancio, per non assoggettarci ancora per due anni al Patto di stabilità, perché sarebbe oltremodo vincolante. Lei ha fatto poi due passaggi che ho particolarmente apprezzato su due volet che comunque riguardano ancora il futuro della Valle d'Aosta: uno è la "compensazione" famosa, per cui noi, quando abbiamo fatto riferimento al decreto legislativo n. 12 del 2011, l'abbiamo fatto proprio perché in questo era previsto che noi rinunciavamo all'IVA di importazione ma avremmo percepito i 10/10 compresa l'accisa come veniva calcolata ai tempi. A nostro parere, con questo impegno ci vorrebbe un riferimento ad avere la totale compensazione dei risultati nefasti della sentenza Sardegna, uno; l'altro, la possibilità...è giusta l'osservazione che ha fatto lei, Presidente, su quello che riguarda il discorso del riequilibrio della finanza pubblica, del concorso, noi abbiamo messo 243,5 milioni perché era il totale comprensivo Regione e 37 milioni dei Comuni all'incirca. Devo dire che, rispetto al 2015, almeno dai primi dati di lettura, abbiamo circa 14 milioni in meno di compensazione; però, detto questo, a noi pare ancora eccessivo rispetto all'apporto che su 5 miliardi di euro il Trentino o il bilancio di Bolzano in questo momento compartecipa, per cui magari un passaggio anche su questo...invece di aspettare che con il 2018 si chiuda la partita, apriamola già sulla finanziaria di quest'anno! Per noi, con l'aggiunta di questi due passaggi, la sua proposta va bene, Presidente.

Presidente - Se ho capito bene, sulle proposte formulate dal Presidente della Regione, chiederei di fare un attimo di sospensione per concordare...d'accordo? Il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,32 alle ore 19,55.

Rosset (Presidente) - Bene, possiamo riprendere i lavori. A seguito della riunione sulle modifiche dell'impegno della mozione, nell'attesa posso già anticipare quali sono stati gli accordi definiti. Il punto 1 della mozione, dove "il Consiglio regionale impegna", viene sostituito con: "a sollecitare l'intesa attuativa del punto 7 dell'accordo previsto a compensazione della perdita di gettito subita dalle accise dal 2011 al 2014"; il punto 2 è sostituito da: "ad autorizzare a partire dal 2016 il regime di armonizzazione o pareggio di bilancio"; viene poi inserito un terzo punto: "ad integrare il finanziamento previsto a compensazione del mancato introito delle accise"; infine viene aggiunto un quarto punto: "a sostituire nel metodo di riparto tra le regioni a Statuto speciale il criterio SIOPE con il criterio PIL". Si prosegue con: "invita i Parlamentari valdostani - e viene modificato il punto 1- a sostenere le determinazioni sopra richiamate e ad agire in termini politici di conseguenza.". Questo è quanto è stato concordato sulla mozione. Chiedo di consegnarla. Se ci sono richieste di intervento...sì, viene modificato anche "Vista la sentenza della Corte costituzionale della Sardegna", nel senso che era un errore, ci si riferiva alla "vertenza della Regione Sardegna" e non alla Corte costituzionale della Sardegna.

Ci sono richieste di intervento nel frattempo? Posso mettere in votazione? La votazione è aperta. Tutti hanno votato? È chiusa la votazione.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

La mozione è approvata all'unanimità con le modifiche enunciate.