Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1565 del 5 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1565/XIV - Approvazione di mozione: "Impegno per l'attuazione di interventi urgenti per il rilancio del settore edilizio".

Presidente - La parola al Consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Questa iniziativa, che si somma ad altre iniziative, la cui numerazione viene modificata di Consiglio in Consiglio semplicemente per il fatto che è stata rimandata, ha un tema che avevamo deciso di trattare in Consiglio anche a seguito del dibattito scaturito sulla questione della legge sul reddito minimo garantito. A nome anche dei colleghi dell'ALPE, che hanno sottoscritto assieme a noi questa mozione, l'idea è quella di sollecitare gli Assessori competenti, il Governo in generale, su un tema e su un settore che per noi è cruciale; l'abbiamo evocato ieri: è il tema del rilancio economico, dello sviluppo economico, soprattutto con riferimento al piano straordinario di investimenti di ampio respiro - che avevamo proposto nello scorso bilancio - sul settore edilizio.

Presidente - Colleghi, un po' di silenzio. Prego, collega Laurent Viérin.

...allora, durante la discussione del bilancio di previsione 2015 e sul triennale, diverse iniziative erano arrivate dalle forze di opposizione, dalle forze politiche singole piuttosto che in coalizione, e una delle iniziative era in primis un emendamento, poi trasformato in un ordine del giorno per motivi tecnici, che chiedeva al Governo un impegno formale di rilanciare questo settore, ed era stato accettato. La considerazione qual era? Ricordiamo che è quasi passato un anno, un anno, perché ci accingiamo a discutere il bilancio di previsione 2016 e il triennio...la nostra considerazione di un anno fa, quando forse i buoi erano già un po' scappati dal recinto, ma non proprio, era che ci eravamo resi conto, prima ancora del grido d'allarme apparso sugli organi di informazione in queste settimane del Presidente degli industriali del settore edile...insomma, di diverse categorie che si sono volute schierare in compattezza per lanciare un grido di allarme su una considerazione che è semplice: se non si riparte dal settore edilizio, e sollecitiamo gli Assessori competenti, in primis l'Assessore Baccega, con la consapevolezza...e questo vale per ogni settore, che spesso noi speriamo o, meglio, spereremmo, è stato dimostrato questa mattina nel settore agricolo, quando abbiamo parlato del settore socio sanitario...che perlomeno i singoli Assessori difendano il proprio settore. Poi lo sappiamo che in Giunta ognuno cerca di portare avanti le proprie istanze, non è facile soprattutto quando la coperta è corta; però, se in una capacità di sintesi e di affermazioni trasversali dei propri dicasteri esiste almeno un ordine di priorità che è codificato attraverso degli ordini del giorno discussi in questo Consiglio, noi vorremmo...Presidente, chiedo anche un po' di silenzio nell'atrio, perché veramente, tanto vale rimettere la buvette come negli anni '80, facciamo prima...

Presidente - Prego gli uscieri di andar a verificare nell'atrio, grazie. Un po' di silenzio! Prego collega...

...sennò, Presidente, proporrei di istituire la ricreazione, non sarebbe male, come a scuola, perché dopo un po' si vede...

Presidente - Ha abbastanza ragione, collega...

...si sente l'esigenza, al di là della temperatura un po' calda, oltre i temi in quest'aula, perché lei in ogni seduta si impegna a dire che sta facendo qualcosa per questo clima, ma saranno i cambiamenti climatici...

Presidente - Il clima è surriscaldato.

...ci appelliamo all'Assessore Bianchi, che adesso è impegnato in altre questioni, per migliorare un po' la qualità di lavoro in quest'aula. Siamo fuori legge, Presidente Viérin, lei è stato anche Assessore, e con certe deleghe, sa che ci sono delle normative, e quando i gradi superano certe temperature, al di là dello scontro politico, si rischia di andare in ebollizione! Allora noi non vorremmo poi metterla in difficoltà, se andiamo in ebollizione mi sa che poi lei magari si agita...

Al di là delle battute, torniamo a temi più seri per dire, Assessore Baccega, che veramente al di là di tutto, il settore edilizio, lei lo sa probabilmente più di noi, sta vivendo...Assessore, ex Assessore Marquis, mi scusi se mi sostituisco al Presidente del Consiglio, ma diventa veramente difficile lavorare in queste condizioni! Se lei ha qualcosa da dire, doveva schiacciare il bottone, anche lei come tutti, sul tema del Casinò e su altri temi e poteva dire la sua...grazie! Magari il settore edilizio non interessa a tutti, ma noi stiamo parlando di temi seri...allora, a parte le battute, ho cercato di sdrammatizzare mettendola un po' sul ridere...per favore, noi chiediamo un po' di attenzione, perché crediamo che non ci sia nessun tema più importante di altri o, meglio, che siano tutti importanti.

Allora, il settore sta boccheggiando, il settore edilizio è il primo settore motore dell'economia che sia poi applicato al turismo, al settore pubblico, a qualsiasi tipo di settore, è un settore cruciale dove vivono le famiglie, dove vive l'indotto, dove vivono le famiglie valdostane. Noi chiediamo...e questo grido d'allarme che abbiamo anche cercato di recepire incontrando, sebbene in modo informale, parte delle categorie in vista del bilancio per farci portavoci del malessere che era stato così codificato attraverso certe interviste...noi vorremmo condividere con voi questa preoccupazione che, ne siamo certi, è una preoccupazione diffusa; è diffusa proprio perché voi siete i primi che avete accettato, l'anno scorso, questa nostra iniziativa. Allora, se un'iniziativa viene accettata durante il bilancio, significa che ha una valenza molto politica. Abbiamo parlato ieri di questo fondo nell'inclusione sociale, era stato previsto poi durante l'anno che si può modulare, si può rivedere, c'è l'assestamento, e noi avevamo sollecitato più volte - sappiamo poi che qualcosa si è messo in moto - questo piano straordinario di piccoli lavori, magari a cottimo fiduciario, o magari rilanciando i FOSPI con altre formule comunali. Sappiamo che l'indotto comunale, che tagliando ai Comuni si va spesso a colpire al cuore l'economia e soprattutto l'edilizia, e non sono quelle grandi opere che tutti oggi siamo consapevoli, anche dopo sollecitazioni, di dover abbandonare, perché non creano per forza indotto, ci possono essere anche le grandi opere, ma solo le grandi opere non fanno vivere l'economia, che è fatta di piccoli numeri, piccole imprese per la conformazione del nostro territorio. Il nostro territorio è fatto di valli, di piccole imprese che rimangono sul posto, che cercano di essere competitive con le possibilità che hanno. Oggi questo grido di allarme, che forse è arrivato un po' tardivo anche da parte loro, si sentiva nella comunità, si sentiva questo grido anche per il settore dei riordini fondiari, per capirci...era indotto per le imprese, qualsiasi tipo di intervento, ma con la riduzione dei soldi pubblici bisogna che ci si inventi una parte di intervento pubblico e una parte di rilancio del settore attraverso iniziative che possano sostenere i privati che accedono alla parte di imprese locali.

Per quanto riguarda l'Amministrazione, oggi, questo è il nostro tema che proporremo sul bilancio assieme a tutte le altre cose; noi crediamo che questo settore oggi non possa più derogare ad un'assunzione di responsabilità da parte vostra. Abbiamo imprese che hanno chiuso, abbiamo il settore edilizio in Italia che è calato del 50 percento, come anche in Valle d'Aosta; da quanto ci è stato esposto proprio dagli operatori del settore, in Valle d'Aosta sappiamo che tantissime famiglie del settore edilizio sono a casa, non esiste più neanche quell'indotto dei cantieri forestali in toto che da un punto di vista logico andava a recuperare chi - over 40 o over 45 - in grossa misura aveva ancora delle professionalità da spendere nel settore ma non aveva più la possibilità nel privato di essere competitivo. Oggi questo settore non solo boccheggia, ma vede imprese che chiudono per non fallire, magari solo per vivere del patrimonio vivo, o magari chiudono anche per fallimento.

Chiediamo un impegno molto semplice e chiediamo agli Assessori competenti di riferire in commissione in merito all'attuazione di questo piano...anche se effettivamente ci dispiace che ci si metta un anno per fare un piano! Il bilancio viene fatto a dicembre; in primavera, quando viene la bella stagione...io avevo un nonno, che era del 1918, che mentre faceva la vigna dalla parte di Jovencan misurava l'economia vedendo le gru che c'erano a Sarre; forse poi a Sarre hanno costruito anche troppo, tant'è che il tessuto sociale si è leggermente modificato, noi abbiamo 700 abitanti e Sarre ne ha 5 mila, ma, la di là di questo, la semplicità di una persona anziana che capiva che 20 gru e dei martelli che battevano dall'altra parte della Dora significavano sviluppo economico o significavano ripresa...oggi, se qualcuno si mette in primavera a potare i meli e a guardare dall'altra parte non c'è neanche un privato che va a battere un chiodo, purtroppo! Questa è una temperatura, è un misuratore semplice, semplice di come la nostra economia non stia girando in Valle d'Aosta! Che poi sia stata nel tempo un'economia in maggior parte sostenuta dal pubblico e che oggi bisogni rivederla...forse, anzi sicuramente, ne siamo tutti consapevoli, ma che tutto l'intervento pubblico si riduca da un giorno all'altro mette in difficoltà queste imprese, i professionisti e tutto l'indotto legato al settore edilizio.

Noi non vogliamo insegnare sicuramente a chi gestisce i Dicasteri, gli Assessorati competenti, o qual è la ricetta, noi avevamo semplicemente cercato di proporre qualcosa. Questo piccolo piano straordinario di investimenti ci sembrava...si parlava del 2015-2016, oggi si parlerà del 2016-2017 al fine di finanziare interventi regionali di piccola e media entità - come l'avevamo riportato - da effettuare in economia mediante il cottimo fiduciario, tenendo conto del principio della rotazione degli affidamenti...era per dire: "Bene, facciamo in modo equilibrato".

Aggiungiamo, al di là del settore pubblico, il settore delle famose "partecipate". Ogni tanto ci ricordiamo che sulle partecipate esiste anche una legge che non sappiamo ancora oggi che fine ha fatto; anche qui sollecitiamo di nuovo la maggioranza...se magari ci dite qualcosa! Passano i mesi, passano gli anni ormai, e questa legge sulle partecipate è lì e...altro che il bilancio consolidato, arriverà il bilancio consolidato e non ci sarà più bisogno di fare la legge sulle partecipate! Adesso non c'è l'Assessore alle partecipate e neanche il Presidente della commissione, ma su questo dossier bisogna avanzare, perché è chiaro che anche le imprese cominciano a dire: "Nel pubblico non c'è più niente, nelle partecipate c'è qualcosa, ma non sempre è accessibile"...c'è da mettere un po' di ordine in modo equilibrato. Se l'Amministrazione deve tagliare...è chiaro che poi nelle partecipate ci sono magari delle particolarità dove certi lavori devono essere propedeutici ad altre cose, e va bene, però il settore edilizio in generale, che sia pubblico, che sia pubblico delle partecipate, che sia privato di sostegno attraverso mutui che poi però sostengono settori che si rivolgono all'edilizia per poter espletare la propria finalità, sono tutti crismi che noi vorremmo...veramente, al di là di alzarsi e di dire: "Sì, veniamo in commissione, sì, facciamo, sì faremo, poi vedremo...", che si faccia qualcosa!

Va bene la casa, Assessore Baccega, la prima casa, la seconda casa, va bene tutto, ma qui stiamo facendo case che poi nessuno compra, nessuno vuole e poi c'è l'emergenza abitativa, ma anche il suo settore della casa è legato profondamente al settore edilizio! Allora c'è l'edilizia residenziale, c'è l'emergenza, c'è tutto, ma anche questo va coordinato con tutto il resto, perché non possiamo vivere, anche lì, solo di emergenza! La gente deve avere la possibilità di farsi la propria casa e poi eventualmente di avere, se in difficoltà, l'emergenza abitativa come gli imprenditori; si deve cioè avere la possibilità di sapere se in Valle d'Aosta conviene ancora portare avanti un discorso di ripresa. Qualche anno fa avevamo cercato di creare la figura sul percorso integrato di formazione professionale del perito edile, su sollecitazione del settore...meno male che alla fine quella che era una buona idea non ha avuto i numeri, perché oggi avremmo formato figure professionali che non erano in linea con l'economia, col mondo che avanzava, perché se l'Amministrazione non investe più in quel settore è inutile che formiamo dei giovani dicendo loro, relativamente all'edilizia: "Metti su un'impresa e fai qualcosa"! Anche qui, solo sapere se l'edilizia è ancora una priorità per la Valle d'Aosta, i nostri imprenditori sapranno che è così. Noi siamo convinti che questo è un settore cruciale. Aspettiamo da voi delle risposte per capire che cosa state facendo. Grazie.

Presidente - La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Sì, a nome del gruppo ALPE, dico che è stata già ben illustrata dal collega Viérin la parte che riguarda il settore edilizio per quanto concerne le nuove costruzioni.

Ora, com'è stato ricordato, il settore delle nuove costruzioni in questo momento è in una crisi profonda - che non è il caso di ribadire, ma è un dato di fatto - e se il nonno del nostro collega anni fa misurava l'andamento del mercato guardando dal versante opposto della Valle, oggi con ogni probabilità questa cosa non può più succedere, anche perché in certi casi si è ormai arrivati a saturazione di quello che si può costruire effettivamente, perché ormai, soprattutto nelle zone della pianura, i terreni scarseggiano ed effettivamente diventa difficile.

C'è un altro settore che potrebbe dare uno slancio interessante al settore edilizio e alle imprese, che alla fine sono quelle che portano ricchezza alla regione e che danno delle ricadute su tutta l'economia regionale, ed è tutta quella parte del patrimonio attualmente esistente, non tanto quello pubblico, quanto quello privato che, negli anni, ha subito innovazioni tecnologiche che solo 20-30 anni fa erano impensabili. Oggi, soprattutto nelle zone alpine - e io sto pensando come spesso succede alle zone del Nord Est d'Italia - queste nuove innovazioni sono diventate una fonte di sviluppo molto interessante, perché si sono cominciati a fare dei ragionamenti prima sull'isolamento e, spingendo sempre più questa cosa, si è andati addirittura oltre il concetto di passività delle case, cioè case che non consumano più niente ma addirittura case attive che producono più di quello che consumano. Questo è un settore ad oggi in grande espansione che potrebbe avere delle ricadute molto positive sul settore edilizio, non solo perché verrebbe stimolata una nuova mole di lavori, ma anche perché i lavori che ne deriverebbero dovrebbero essere fatti sia da professionisti che da esecutori di alta professionalità, il che è sempre una garanzia per il futuro, perché la formazione e la professionalità di chi opera nel settore dà maggiore forza anche quando si deve contrastare la concorrenza che viene per esempio da fuori regione.

Ora, questo è un settore su cui il nostro gruppo si è soffermato non molto tempo fa presentando una proposta di legge su cui si è discusso molto in commissione; ahimè, ve lo ricorderete, la maggioranza non ha inteso recepirla perché in quel momento c'era un altro disegno di legge - legge europea - quello che allora era il disegno di legge n. 56 che poi è stato convertito nella legge regionale n. 13/2015, dove ci sono una serie di articoli riguardanti proprio la parte sul risparmio energetico applicata agli edifici e dove, tra l'altro, ci sono anche degli strumenti finanziari consistenti, perché si dice che la Regione favorisce questi interventi. È stata una scelta, noi avremmo preferito farne un'altra ritenendo che la nostra opzione fosse più pregnante, però la maggioranza ha inteso andare in un altro senso, mettendo comunque delle risorse su questo settore.

Solo per ricordare: il testo approvato in Consiglio prevedeva due milioni di euro per il 2015, cinque milioni e mezzo per il 2016 e quattro milioni e mezzo per il 2017; ecco, di questi soldi quanti sono poi andati veramente a buon fine? Quanti hanno sortito l'effetto di muovere le imprese e rendere più efficiente il patrimonio edilizio privato anche a opera di quello strumento che era la Compagnia di servizi energetici, le E.S.Co.? Perché, vi ricordo, allora c'era l'Assessore Marquis che ha detto: "Questo sarà uno strumento che consentirà anche per...", perché il problema non era solo per le case piccole, ma anche per i condomini, quindi diventava difficile finanziare in condomini, ma con questa Compagnia di servizi energetici poteva diventare interessante andare a fare interventi consistenti che muovevano ben altri numeri, anche su condomini da 50-60 appartamenti e unità abitative.

Recentemente poi anche l'Assessore Bianchi, in commissione, ha ribadito che dal punto di vista politico è interesse della maggioranza puntare su questo settore, cioè sul risparmio energetico, perché può essere uno stimolo a sviluppare imprenditoria e un tipo di imprenditoria altamente specializzata che può avere veramente uno sviluppo futuro. Su questo il nostro gruppo ha ribadito ancora una volta che siamo disposti al confronto, siamo disposti anche a rivedere il testo della nostra proposta se questo può avere...come dire? delle migliorie dal punto di vista dell'applicazione, perché noi crediamo fortemente che questo settore sia da spingere, da portare avanti, soprattutto quando la Regione ha saputo trovare in passato anche gli strumenti finanziari per portare avanti questo. Non vorremmo che, a fronte degli stanziamenti, non si riesca poi a realizzare quel qualcosa dove anche la maggioranza dice di voler andare, quindi su questo vorremmo sentire: uno, se è intenzione venire a relazionare e se l'intenzione politica è quella di perseguire questi scopi; due, se su questa legge dove c'erano degli strumenti finanziari sono già stati ottenuti dei risultati e quali percentuali dei soldi previsti sono state impegnate o si pensa che saranno impegnate da qui a breve. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Ho qualche elemento da aggiungere, è un tema che è sempre stato trainante nella nostra regione, soprattutto nel dopoguerra, e poi, fino a pochi anni fa, praticamente era un po' il motore vero della ristrutturazione, della riqualificazione, non tanto nella parte nuova dal punto di vista edificatorio, ma soprattutto nel ristrutturare il patrimonio immobiliare esistente antropizzato. Diverse leggi sono state fatte negli ultimi decenni per poter agevolare, quindi i fondi di rotazione per quanto riguarda le zone A, le vecchie zone A insieme alle modifiche fatte nei piani regolatori per quanto riguarda anche le zone B, e non solo. Successivamente, nel momento in cui indubbiamente la situazione è mutata e il mondo è cambiato completamente, anche questo settore ha sofferto e ha sofferto principalmente per due cause: la prima, per meno risorse pubbliche e quindi meno cantieri e quindi meno denaro, flussi di denaro che circolavano attorno al pubblico vero e anche al para-pubblico, tutto il settore delle società partecipate e controllate e, la seconda, legata invece a una crisi più strutturale, quindi ha toccato anche l'edilizia privata che stava poi investendo o ristrutturando nel patrimonio esistente. Questa è la diagnosi già fatta anche dai colleghi che mi hanno preceduto.

Quale la terapia, quali le possibilità da mettere sul tavolo per i prossimi mesi, i prossimi anni? Sinceramente noi, come gruppo, in questo periodo ci stiamo confrontando non solo con i colleghi dell'UVP, ma stiamo cercando anche nuove vie alternative, perché nel momento in cui la partita è difficile bisogna trovare anche soluzioni alternative che vadano oltre - mi permetta, Assessore Baccega - a questa mozione presentata. Occorre andare a rivedere le regole nel momento in cui si sa che ci sono meno risorse all'interno del pubblico e del para-pubblico. I nostri cugini del Südtirol e della Provincia di Trento, soprattutto - non so se lei ha avuto modo di verificarlo - stanno modificando sia i regolamenti interni - devo dire in un'ottica ardita - sia le loro normative provinciali; soprattutto il regolamento, che oggi è allo studio della commissione competente nella Provincia di Trento, è una proposta ardita, io dico, perché va a caricare di responsabilità non solo il comparto, ma la politica tutta e le associazioni. E lì c'è un discorso di responsabilità forte dove si dice: "Qui dobbiamo fare squadra, qui dobbiamo cercare di innovarci, noi, come strutture", ed è come dire che non dobbiamo declinare alla politica, che è colpa della politica, che è colpa nostra, ma qui dobbiamo trovare delle soluzioni, qui ognuno deve cercare di trovare delle soluzioni per il proprio ruolo che ha. Il regolamento che stanno confezionando, che stanno cercando comunque di mettere in atto, è un regolamento che va in quella direzione; quindi da una parte c'è innovazione, dall'altra c'è grande responsabilità delle associazioni. Stanno cercando di inserire il principio della rotazione, io dico scientifica, mi passi il termine "scientifica", che vuol dire che la rotazione deve essere vera, deve essere reale, non l'affidamento o la procedura negoziata per cinque aziende sul muro a secco di 3 mila euro e invece la procedura negoziata di 500 mila euro. No! La rotazione deve essere vera, deve essere partecipata, deve essere concreta. E l'altra cosa, invece, è giocare la partita sull'innovazione. Io penso che "innovazione" voglia dire che le imprese devono accogliere, investire nella ricerca e anche nel metodo di ristrutturare, di costruire.

Mi riallaccio all'intervento fatto poc'anzi da Fabrizio sul fatto che noi avevamo presentato quella legge dicendo che eravamo disponibili ad allargare il fronte perché andava in quella direzione, toccando anche l'edilizia privata esistente, quindi non andare a utilizzare altro terreno edificabile vuol dire comunque far girare l'economia, non solo i piccoli lavori, piccoli, medi e grandi lavori nel settore edilizio. Sono uscito un po' dalla traccia di questa mozione, ma era per dire che è un input di cui comunque dobbiamo farcene carico e tocca a noi fare la nostra parte, come tocca alle associazioni di categoria; è come dire: inserire, mettere il fiato sul collo a noi eletti, a voi come Esecutivo, a noi come Consiglio, per andare probabilmente a rivedere anche le regole e trovare soluzioni alternative. Detto questo, però, indubbiamente cercare allo stesso tempo di attuare quello che le associazioni in questo momento chiedono, chiedono veramente con una richiesta forte, certezza al pubblico; certezza vuol dire: c'è 10, ci sono 5, ci sono 8, 7 cantierabili nei primi 6 mesi...quanto? Quindi concretezza da una parte e celerità dall'altra. E poi il discorso dell'ennesima burocrazia, che esiste ancora, sia per il settore pubblico che per il settore privato. Non so se lei ha contezza, se vengono solo da noi a lamentarsi gli artigiani o il singolo privato, perché comunque il nostro modello è ancora sovraccaricato di eccessiva burocrazia...il "chi fa che cosa" sovente è ancora dubbioso e alla fine chi ci perde è non solo il mercato, ma il singolo utente che decide magari di ristrutturare casa o un semplice appartamento.

Ascoltiamo con interesse la replica dell'Assessore, che speriamo non sia solo mirata su questa mozione, perché comunque dobbiamo, quest'aula deve affrontare anche le sfide del domani in questo settore. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 17,52 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie. Siamo in discussione generale. Ha chiesto di intervenire il collega Marquis; ne ha facoltà.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

Credo che il punto all'ordine del giorno che è stato sottoposto dai colleghi della minoranza sia estremamente importante perché tratta del settore dell'edilizia, del comparto delle costruzioni che è un'attività produttiva e ha un grosso peso nella nostra regione. Ancorché abbia subito una pesante crisi in questi ultimi anni e un progressivo processo di arretramento iniziato nel corso degli anni '90, ancora oggi rappresenta circa l'8,8 percento del valore aggiunto regionale e un terzo del valore che è prodotto dall'industria nel senso più generale. Questi sono dati importanti che testimoniano - come dicevo prima - la forza di questo settore, nonostante la crisi che stiamo vivendo; è la Regione nella quale ha più peso, perché basta pensare che nelle Province autonome di Trento e di Bolzano assumono una percentuale di circa il 5,5 percento del valore aggiunto, quindi questo testimonia l'importanza che ha qui da noi. Sicuramente è una grande tradizione, perché sin dal dopoguerra questo è un settore che si è sviluppato e ha sempre avuto un'importanza e una robustezza tale da avere un grosso significato per l'economia valdostana, a partire dagli anni '60 e '70, che sono stati quelli delle grosse infrastrutturazioni del territorio, gli anni di realizzazione dell'autostrada, dei due Tunnel, quello del Gran San Bernardo e del Monte Bianco, per poi parlare di tutta l'infrastrutturazione del territorio che c'è stata negli anni '80 e '90, quindi quelli delle grosse somme investite da parte della pubblica amministrazione che hanno contribuito a dare grosso sviluppo.

Il settore ha cominciato a avvertire i primi segnali di crisi negli anni '90, quando si è concluso questo primo flusso, quando hanno cominciato a sentirsi gli effetti nel '94 delle nuove normative europee; normative che hanno stabilito che gli appalti al di sopra di una determinata soglia dovessero essere di interesse comunitario e questi hanno cominciato a mettere in crisi il nostro settore produttivo, perché è un settore composto da tante imprese di natura artigianale e di piccole dimensioni che si sono trovate sfavorite sotto il profilo della concorrenza che hanno iniziato a fare i grossi gruppi provenienti da fuori Valle. Diciamo che questa crisi è stata ancora in quel periodo un po' mascherata perché ci sono ancora stati dei grossi interventi da parte della pubblica amministrazione: mi riferisco alla realizzazione di impianti funiviari, a tutti gli interventi di VdA Structure, delle riconversioni industriali, delle aree di Pont-Saint-Martin, della Pépinière d'Entreprises di Aosta, quindi dell'area Cogne. Poi è sopravvenuta con tutta la sua tragicità l'alluvione del 2000 che, anche questa, ha comunque portato al settore - negli interventi che hanno fatto seguito - sostanzialmente della linfa per dei nuovi lavori che si sono presentati negli anni a venire. Siamo arrivati con questo alla crisi, sostanzialmente alla recessione, e oltre alla diminuzione delle risorse disponibili della pubblica amministrazione si è manifestato anche il problema degli investimenti da parte sostanzialmente di tutti i privati. I privati sono stati anche in parte disincentivati dall'approccio che ha avuto lo Stato nei confronti della proprietà, nei confronti della casa, abbiamo visto nell'arco di 2-3 anni moltiplicare per tre il livello di tassazione tra IMU e TASI. Ecco, tutto questo ha influito sostanzialmente per bloccare questo tipo di attività.

Credo che oggi ci possano essere le condizioni per poter dare dei primi segnali e per poter ripartire. È stato già fatto cenno in questi giorni che il prossimo bilancio regionale metterà comunque - con tutti i limiti delle risorse disponibili che ci sono da dover gestire - a disposizione degli importi significativi rispetto a quelli degli ultimi anni scorsi per dare un po' di ossigeno e di rilancio al settore. Molto importante sarà anche tutta l'attività che potrà essere attivata di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, riqualificazione sotto il profilo energetico, come in parte è già stato detto dai colleghi Roscio e Chatrian che mi hanno preceduto; credo che questi possano essere interventi che potranno manifestare interesse sin dalla prossima primavera, quando verranno rese disponibili le risorse di cui si è parlato nei mesi scorsi per riqualificare le grandi strutture, e in particolare mi riferisco ai condomini, alle proprietà condominiali che tra l'altro hanno anche dei grossi consumi. Pertanto questi potranno essere interventi che potranno portare anche benefici immediati a coloro che andranno a investire.

Credo inoltre che ci sia dello spazio nell'ambito dell'innovazione, dell'ecosostenibilità, della green economy, ma tutto questo necessita di percorsi sostanzialmente di riqualificazione anche del capitale umano, quindi della formazione, e qui credo che si possano aprire dei mercati interessanti, così come - è già stato anche evidenziato dal collega Chatrian - credo che si dovrà fare molta attenzione anche a velocizzare l'attivazione attraverso le pratiche dei tempi di rilascio delle concessioni edilizie (mi risulta che anche il Veneto in questi giorni stia provvedendo a un disposto legislativo che cerca sostanzialmente di velocizzare queste procedure per riattivare gli investimenti). Ritengo pertanto che questa sia una problematica di interesse comune, così come sarà importante valutare ogni forma di spinta che può essere data per riattivare questo sistema. Si possono studiare delle soluzioni, soluzioni anche innovative a livelli di mutui; ecco, su questo noi abbiamo qualche idea e quando sarà il momento di discuterne credo che daremo tutto il nostro contributo con la consapevolezza di quanto per noi rappresenti questo settore e dell'importanza che riveste per il rilancio economico produttivo per la Valle d'Aosta. Grazie.

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? Ricordo che siamo in discussione generale sul punto 37. Chiederei se ci sono interventi da parte del Governo per la risposta. Chiudiamo la discussione generale? È chiusa la discussione generale.

Chiede la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Il confronto su questa mozione si sviluppa su due direttrici: una è dare risposte concrete a quello che in realtà la mozione chiede, e poi un approfondimento in commissione - non ci sottraiamo mai ad andare in commissione - e a relazionare rispetto a quanto si è fatto; d'altra parte c'è già un'anticipazione di confronto e di approfondimento su quello che sarà il futuro sul bilancio del 2016 e tutta una serie di considerazioni che sono assolutamente condivisibili. Il grido di allarme che viene dalle associazioni di categoria dei costruttori, dagli ordini professionali, lo abbiamo recepito, ahimè! Mi sono anche preoccupato di rispondere attraverso un'intervista su La Stampa, perché sistematicamente nel periodo del bilancio ovviamente tutti quanti cercano di creare uno spazio ed evidenziare problematiche; problematiche che l'Assessorato, la Giunta e la maggioranza - ma vedo anche tutto il Consiglio - ha fatto sue fin da sempre, anche con la sollecitazione pervenuta nel bilancio scorso da parte della minoranza per questo piano straordinario di investimenti di ampio respiro; credo che lì vi sia stata un'attenta valutazione da parte di tutti che andava nella direzione di dare risposte per finanziare gli investimenti regionali di piccola e media entità da effettuare appunto in economia.

Credo che qui, compatibilmente con le risorse disponibili, abbiamo fatto la nostra parte, perché il 27 marzo 2015 abbiamo approvato il provvedimento deliberativo n. 456 che, prelevando i soldi dal fondo dell'inclusione sociale, aveva destinato 2 milioni e 8 per i lavori pubblici e 400 mila euro per l'agricoltura, piano integrato che vedeva proprio una scheda del piano operativo annuale con interventi di piccola e media entità di cui 1 milione e 150 mila euro stanziati per opere stradali, 400 mila euro per interventi su edifici di proprietà regionale, 500 mila euro per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza di manutenzioni straordinarie e, infine, 750 mila euro nel settore della viabilità. Poi durante l'estate abbiamo fatto una serie di approfondimenti, di verifiche, di sopralluoghi e, a seguito di questi eventi che si sono anche verificati durante l'estate, è stato avviato un altro piano di interventi che ha visto un impegno di risorse di 2 milioni e 200 mila euro: 180 mila euro per interventi urgenti in opere stradali e viabilità, 380 mila euro per opere edili e 1 milione e 40 mila euro per opere di mitigazione del rischio assetto idrogeologico e opere idrauliche, tutti finalizzati alla salvaguardia della pubblica incolumità in relazione ai possibili eventi e all'ottenimento del CPI di alcuni stabili. Diciamo quindi che il lavoro si è fatto.

Va ancora sottolineato in questa sede il piano operativo annuale, nato nel 2014 e nel 2015, che è un piano operativo certo, ha risorse certe, individua con grande chiarezza gli interventi ed è visibile, perché viene aggiornato ogni quattro mesi sul sito della Regione e dà a tutti l'opportunità di verificarlo; siamo però ben disponibili a tornare in commissione e a fare un approfondimento su questo. Il piano operativo del 2014 vedeva 62 milioni di euro, mentre quello del 2015 contiene 184 interventi per un importo complessivo di 88 milioni di euro. Certo, siamo molto lontani rispetto a quello che evidenziava il collega Marquis sugli anni d'oro, sugli anni ante 2000; poi, ahimè, è arrivata la disgrazia dell'alluvione, che comunque ha scaricato 1.000 milioni di euro sul percorso edilizio, sono nate una serie di imprese anche dal nulla, perché c'erano risorse disponibili e questo ha generato quello che a seguito della crisi drammaticamente viviamo tutti i giorni, imprese che chiudono. Rispetto al grido d'allarme delle associazioni, abbiamo però la Chambre che dice che c'è stata un'inversione di tendenza quest'anno, e cioè che hanno chiuso meno imprese nel settore rispetto agli anni precedenti, quindi auspichiamo che quel dato sia effettivo.

Voglio citare un altro dato importante senza andare ad intervenire su quelli macro (eventualmente li vediamo in commissione): su un totale di 302 appalti la percentuale di quelli affidati ad imprese in Valle d'Aosta risulta all'87,9 percento; dei 131 lavori in capo all'Amministrazione regionale, già affidati, il 90,08 percento è stato affidato ad aziende valdostane, quelli in capo ai Comuni e alle Comunità montane sono l'84,80 percento. A questo aggiungiamo - perché va detto - i fondi di rotazione, che sono fondi importanti: 29 milioni nel 2013, 24 milioni nel 2014, e nella Giunta di venerdì approviamo altre 76 domande per il 2015. Direi quindi che c'è una situazione che va proprio nella direzione di guardare con attenzione al settore e cerchiamo di fare del nostro meglio. Si può fare molto di più, nel 2016 saranno adottate delle strategie, e lo vedremo quando parleremo del bilancio 2016: sono finanziamenti che vanno nella direzione di dare risposte anche ad alcune sollecitazioni che sono venute fuori dagli interventi.

Per quanto riguarda l'attuazione della legge n. 13, leggo una nota del collega Donzel che ha collaborato: "Per l'attuazione della legge n. 13 è quasi completata l'elaborazione della proposta della DGR che delinea i capisaldi per la concessione dei mutui...non contestuale costituzione del fondo di rotazione. Nella stesura del documento sono state incontrate delle difficoltà di natura giuridica relative alle possibilità di intervento delle E.S.Co., in quanto queste sono imprese non proprietarie degli immobili e che, di norma, non intervengono sulla componente edilizia, bensì solo sulla parte impiantistica. Analogamente, il documento ha dovuto tener conto della necessità di garantire la restituzione dei mutui e quindi delle ipotetiche insolvenze, tenuto conto che gli stabili condominiali sono di norma organizzati in proprietà differenziate. È stato infine previsto il coinvolgimento delle associazioni di categoria prima dell'approvazione finale della proposta di delibera, anche allo scopo di recepire utili osservazioni legate alla compilazione delle diagnosi energetiche propedeutiche alla concessione dei mutui che sottintendono a scelte di indirizzo tecnico ai professionisti".

Per tornare alla mozione, diciamo che, rispetto al piano straordinario, nei due momenti dell'anno sono state date due risposte: 3 milioni e 200 mila euro più 2 milioni e 200 mila euro per il 2015 sono stati avviati, e sono tutti interventi di piccola entità (100 mila, 150 mila, 40 mila), che vanno però a dare linfa a quel settore che proprio lei, Consigliere Viérin, mi sembrava evidenziasse in modo significativo. Come sapete - è già stato annunciato - è stop alle grandi opere, quindi ci sarà una rimodulazione delle risorse per il 2016, e quindi, sensibili allo spirito di questa mozione, siamo sicuramente disponibili a venire in commissione e anche ad illustrare intervento per intervento, peraltro individuato nel piano operativo. Anche il piano casa - queste sono informazioni che ci arrivano -, ha dato qualche risposta.

Io credo che rispetto alla mozione le risposte siano state date e c'è l'impegno di venire in commissione. Vi chiediamo di ritirare la mozione, proprio per dire che l'approfondimento che si farà in commissione sarà più specifico, se volete anche di sviluppo rispetto agli obiettivi del 2016, altrimenti ci asterremo. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Chiede la parola il Consigliere Viérin, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - In parte siamo leggermente soddisfatti per ciò che è stato detto, e in parte crediamo che lei, Assessore, abbia visto un film diverso rispetto a ciò che si è prodotto quest'anno in Valle; diciamo che siamo leggermente soddisfatti per l'impegno per l'anno prossimo, vedremo, siamo sicuramente nell'attesa di vedere che cosa si può fare. Però, che lei venga qui a dire che quest'anno è stato un anno in cui tutto è andato bene...lasciamo stare il 2000, l'alluvione...ma, voglio dire, che lei venga qui a dirci - al di là dei numeri e delle cifre - che quest'anno è stato un anno in cui le cose sono andate abbastanza bene, questo non ci soddisfa! Perché quando abbiamo detto che noi vorremmo che ogni Assessore difenda il proprio Assessorato, non vogliamo che difenda a tutti i costi il proprio lavoro anche di fronte a una situazione che non è andata bene, magari anche per difficoltà oggettive di mettere in campo certe cose! Avremmo piuttosto gradito la sincerità o di due cose l'una...probabilmente le categorie hanno visto un altro film rispetto al suo o...la Chambre può anche dire che rispetto all'anno prima hanno chiuso meno imprese, ma se l'anno prima ne hanno chiuse 2 mila e l'anno dopo 1.999, Assessore, mi scusi, eh! Ma le sembra una risposta politica? La lasci dire alla Chambre questa cosa! Ma lei sia almeno obiettivo, visto che ha i dati assieme all'Osservatorio economico della Valle d'Aosta, che monitora tutto ciò che succede, almeno ascolti il grido d'allarme di queste persone, di queste categorie che hanno detto che in Valle d'Aosta si è sul baratro!

Lei, poi, viene qui e dice che il mondo migliore è quello delle imprese valdostane dell'edilizia, e noi ripetiamo: di due cose l'una, e magari c'è anche una via di mezzo! Noi non ci aspettavamo sicuramente che dicesse che tutto è un disastro, perché altrimenti si sarebbe autobocciato, ma almeno venire a dire che ci sono state delle difficoltà oggettive. Lei ha sicuramente più "amici" nel settore, più contatti, vista la sua qualità di Assessore, quotidiani o settimanali con il mondo delle imprese che verranno a dirle qual è la vera situazione! Allora o come al solito il Palazzo mette le mani sulle orecchie come la Pubblicità Progresso e fa finta di non sentire, o almeno diciamo che, come dice lei, si può fare meglio: "Ritirate la mozione, verremo in commissione"...la solita ronfa! L'abbiamo detto in premessa: noi non vorremmo che poi vi alzaste e diceste: "Va bene, andiamo in commissione, faremo"... Lei ha seguito pari pari quello che noi non avevamo auspicato nella sua replica, e ci dispiace, perché noi avremmo gradito un minimo di sensibilità, al di là degli impegni per l'anno prossimo, che vedremo, perché gli impegni, soprattutto quando si è in politica, delle promesse...ci dispiace, ma noi non ci fidiamo finché non vediamo le carte, vedremo le cifre...

I Comuni lasciamoli stare, perché i Comuni se li tagliate ancora non so che interventi faranno, poiché sono sul lastrico e vedremo, vedremo, eh...abbiamo i primi dati e abbiamo già intuito che i tagli saranno soprattutto lì. Al di là di questo, almeno avere l'onestà intellettuale di dire: "Guardate, stiamo facendo tutto il possibile, però il settore effettivamente non funziona", ma non difendere questi numeri, perché neanche il Canavese ha questi numeri! Adesso dico un luogo per dirne uno, che sicuramente non è paragonabile al 2000, ma neanche a ciò che è degno di una Regione che dovrebbe fare ripartire la sua economia proprio dal settore edilizio. Questo è quello che pensiamo noi, proprio per lo spirito che ha animato anche questi due giorni di Consiglio. Si è cercato di fare sinergia su tanti argomenti cercando di fare fronte comune su molte cose, ma la sua ricostruzione ci sembra un po' di un altro mondo! Poi, ripetiamo, capiamo tutto, le questioni politiche, ma neanche andare a difendere l'indifendibile così, facendo vedere un film che non è quello, soprattutto enunciando e annunciando numeri che noi non vorremmo...perché questo è un lavoro della commissione...Assessore, poi magari tireremo magari fuori tutti i numeri anche con le categorie, ma secondo me...guardi, lei è Assessore da un anno, ma forse le categorie e alcuni che operano nel settore lo sono da tantissimi anni, quindi hanno sicuramente più di noi tutti una fotografia di ciò che è stato il crollo, il calo. Sappiamo anche noi che ci sono state imprese nate nel 2000, noi non stiamo parlando delle meteore, noi stiamo parlando di imprese solide, "solide", che sono in forte difficoltà e che parlano con lei, parlano con noi, parlano con tutti, ma non perché vogliono parlare in modo trasversale per piangere, bensì perché stanno annunciando e stanno veramente vivendo un momento di difficoltà, e imprese serie, che hanno mandato a casa 30-40 dipendenti ai quali un anno prima avevano magari cercato di far durare qualche lavoro, e l'anno dopo di riprenderli un po' più tardi, ma non ce la faranno più!

Allora, lei ci dice tutto va bene e che su 131 lavori il 90 percento rimane in Valle...beh, 131 lavori in una regione, 131...allora, noi non volevamo entrare nei numeri, perché era una mozione politica, di indirizzo politico; lei ha voluto iniziare sui numeri, ma se ci scateniamo tutti sui numeri non ne usciamo, non ne usciamo! Noi non le chiedevamo una percentuale di lavori rimasti in Valle, noi abbiamo chiesto agli Assessori competenti l'impegno a riferire in commissione in merito all'attuazione di interventi urgenti. E lei ha detto, "Ma abbiamo fatto questo, gli appalti...i numeri...", ma non le abbiamo chiesto questo, non era il momento di venire qui a buttare fuori dei numeri, perché poi come la ascoltiamo noi la ascoltano anche gli imprenditori che dovranno poi replicare...non è questo, non era questo il nostro obiettivo!

Il nostro obiettivo era di chiedere un impegno politico: andiamo di là, dove possiamo "scornarci in modo più schietto", magari parlare di numeri veri e reali, non venire qui, in aula, a farsi bello con dei numeri che non hanno senso, perché domani mattina, magari anche stasera, se io fossi il Presidente degli industriali degli edili farei subito un comunicato che dice...cioè entriamo nella querelle che non ha senso alla vigilia di un bilancio, secondo il nostro modesto parere; non abbiamo niente da insegnare a nessuno dal punto di vista politico, però noi saremmo stati più prudenti. E poi abbiamo chiesto alla "competente commissione consiliare a procedere alla convocazione urgente - urgente o meno - dei rappresentanti di categoria" in un secondo momento, cioè lei l'ha fatto qui! Prima fare in commissione questa diagnosi, e poi chiamare le categorie con lei, non assieme, ma in modo da avere un confronto! Questo era il senso politico di questa mozione, perché non volevamo avere la fotografia solo del giornale; noi li abbiamo sentiti dopo il giornale, anche per avere una voce umana su quello che succedeva, e dopo avremmo voluto avere in commissione la sua e la loro versione, dopodiché si sarebbe fatta una sintesi, così saremmo stati anche capaci di decidere in autonomia...anche se un'idea ce la siamo fatta...

Invece di chiedere di ritirare la mozione andando a spiattellare i numeri, io l'avrei accettata, e sarei rimasto magari un po' più vago su certe considerazioni, perché inneschiamo delle inutili e sterili polemiche andando a tirare per la giacca la Chambre, mettendola tra l'altro contro gli imprenditori; in questo momento non abbiamo bisogno di questo, secondo noi. Noi manteniamo quindi questa mozione e ci dispiace, anzi, le chiediamo di non votarla! Le chiediamo di non votarla, visto che vuole innescare una querelle con tutti...a questo punto con noi, non accettando la nostra mozione, ma anche con la Chambre, perché ha detto una cosa e le ha messo contro gli imprenditori. Noi le avevamo semplicemente chiesto un impegno a darci delle risposte politiche, ma neanche qui...proprio per non creare quello che noi non avremmo voluto.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Mi ha anticipato il collega, perché nell'intervento che ho fatto poc'anzi, dopo Fabrizio, non ho voluto "condire" ulteriormente questa mozione...ci sembrava scontato, ma scontato perché vista la situazione e visto quanto è stato detto...noi abbiamo incontrato le categorie pochi giorni fa, ma il fine è un altro, Assessore, il fine è un altro! Dato che a noi, firmatari di questa mozione, la spettacolarizzazione non interessa...noi siamo qui per trovare delle soluzioni e portare nelle sedi opportune le sfide dei prossimi anni, la spettacolarizzazione delle cose a noi non interessa, e ci sembrava...come dire? Ça va sans dire, no? È vero, sinceramente lei ha iniziato a darci qualche dato oltretutto anche un po' scomposto, quindi...non lo so, è proprio per quello che io avevo fatto già dei ragionamenti che andavano oltre, questo è quello che hanno dato, per cui ci sono degli impegni importanti...poi magari si chiude...comunque, se gentilmente ha voglia di prendere la parola, noi la ascoltiamo.

Presidente - Chiede la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

In realtà ho subito detto che avremmo avuto piacere di andare in commissione, ma non per dare quei minimi dati che ho fornito quest'oggi e che mi sembrava potessero essere significativi rispetto ad un percorso di carattere generale, bensì per darne altri, molto più importanti, che potrebbero essere oggetto del dibattito da sviluppare in commissione.

Si chiede di ritirare la mozione perché effettivamente c'è un "Tenuto conto" che parla di "immobilismo politico" e riteniamo che non stia nella correttezza delle cose; non si tratta di immobilismo politico, poiché questo non riguarderebbe solo la Giunta, ma anche tutto il Consiglio, questo Consiglio che si è espresso anche con la vostra sollecitazione e che ha dato quel minimo di risposte che le risorse economiche potevano dare. Andando quindi in questa direzione noi potremmo emendarla, potremmo anche decidere di rivalutare la questione in qualche modo, e poi quel carattere di urgenza ci metteva un pochino in difficoltà, visto che da lunedì cominciamo a parlare di bilancio 2016...era questo il senso. Io magari chiedo alla maggioranza di ritrovarsi un attimo per dare uno spunto in tal senso.

Presidente - Se è per mozione d'ordine, prego...

Viérin L. (UVP) - Sì, per mozione d'ordine, prima della sospensione per la riunione di maggioranza.

Assessore Baccega, di due cose l'una: se voleva modificare il testo...lei sicuramente conosce bene il Regolamento consiliare, ma doveva farlo prima della chiusura della discussione generale. Adesso non può venire a dirci, dopo che il Presidente ha chiesto per tre volte se qualcuno aveva ancora qualcosa da dire e se poteva chiudere la discussione generale, non può venire a dirci che ci sono delle parole che non vanno bene! Tra l'altro, seconda considerazione: con il "Tenuto conto delle recenti prese di posizione dei rappresentanti di categoria in tal senso che denunciano preoccupazione" abbiamo ripreso le parole loro, non sono nostre! Noi non vogliamo insegnare l'italiano a nessuno, ma "denunciano preoccupazione", "crollo del settore" e soprattutto "immobilismo politico" erano scritti nel giornale...voleva che aggiungessimo le virgolette, che li mettessimo via? Ma non c'era nessun problema! Sì, però, anche un po' di attenzione...allora, Assessore, se poi ha voglia di nuovo di replicare schiacci di nuovo il pulsantino, si alzi e ce lo dica! Io voglio solo dire che ci sentiamo un po' presi in giro perché abbiamo discusso di questa cosa, si poteva modificare e lei viene qui a dire: "Ritiratela"...e poi anche il carattere di urgenza che la spaventa e si poteva togliere...

Ripeto: la questione è politica. Se lei ritiene che in questo momento non ci sia un impegno ad andare in commissione con gli Assessori competenti - e quindi non solo lei, penso che lei abbia deciso anche per gli altri Assessori presenti sui banchi del Governo - e non ritiene che la commissione competente possa poi convocare questi...le ripeto, perché noi l'avevamo letto sui giornali, volevamo sentire lei, in commissione, e volevamo sentire le categorie per farci un'idea, ma non per mettere lei contro le categorie. In quest'aula lei è venuto, ha buttato in pasto dei dati, ha messo la Chambre contro gli imprenditori e noi in difficoltà, perché noi questa mozione non la ritiriamo, non la ritiriamo! Ci dispiace, e lei si metta pure nelle condizioni di dire che non ha voglia di andare in commissione...magari altri Assessori del suo Governo vorranno venire gentilmente, perché non è niente di che! E, ripeto, non formalizziamoci sulle virgolette o sull'immobilismo, perché "immobilismo" non l'abbiamo detto noi, e lo ribadisco qui: noi non abbiamo parlato nel nostro intervento di immobilismo, abbiamo semplicemente detto che aspettavamo una prospettiva. Ci auspichiamo quindi che lei, con la saggezza che la contraddistingue, possa accettare questa nostra richiesta. Grazie.

Presidente - Chiede la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Francamente io non ci sto a far manipolare le mie affermazioni...la prima cosa che ho detto è che l'Assessore Donzel e il sottoscritto hanno piacere di andare in commissione a relazionare, e poi si è sviluppato un dibattito...non dica delle cose che non ho detto! Ora, se vogliamo andare in maggioranza a fare una riflessione su questa mozione - perché mi sembra che ci sia anche la voglia di rivedere alcuni aspetti - io ho piacere di fare una piccola riunione di maggioranza di 5 minuti. Presidente, solitamente non è l'Assessore che lo chiede, è un Consigliere, ma in questo caso, visto che mi trovo in questo senso...grazie.

Presidente - Sospensione concessa.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,27 alle ore 18,47.

Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori? Qualcuno chiede la parola? Ha chiesto la parola l'Assessore Baccega; ne ha facoltà.

Baccega (SA) - Grazie Presidente.

Sì, è un dibattito che sicuramente ha avuto dei momenti importanti e delle riflessioni e delle suggestioni di peso; poi stava un po' cadendo nella sterile polemica e, proprio per evitare questo aspetto, la maggioranza, tutta, ha deciso di votare questa vostra mozione.

Presidente - Grazie Assessore. Chiede la parola il Consigliere Viérin; ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Grazie. Per ringraziare l'Assessore, la maggioranza e il Presidente per questa accettazione. Non volevamo scadere nella polemica e ce ne scusiamo. Avevamo semplicemente cercato di far percepire che la nostra era una volontà di discutere seriamente del tutto in commissione, quindi non avevamo neanche interpretato il fatto di voler venire in commissione, anzi, l'avevamo accettato.

Sul fatto di voler modificare il testo, magari per il futuro parliamoci solo prima, noi siamo sempre disponibili a vedere se ci può essere una sintesi, di modificare qualche parola e di aggiungere qualcosa, perché quando c'è una sintesi chiaramente non ci dev'essere solo la nostra idea, ma la nostra deve essere mediata con la vostra. Ribadendo che questo è un dossier sul quale bisogna intervenire con urgenza, al di là dell'audizione della settimana prossima, noi crediamo quindi - e parlo anche a nome dei colleghi che hanno sottoscritto questa mozione - che la saggezza che lei, Assessore, e la maggioranza avete voluto mettere in campo sia anche consona ai toni e al clima che c'è stato in questi due giorni di Consiglio, che avevamo un po' notato come nota stonata in una due giorni che, invece, aveva tutti i presupposti...speriamo che li avrà anche nelle altre iniziative, avete accolto tantissime iniziative che venivano dalle forze di opposizione e questo non può che far bene, al di là dei proponenti, alla politica in generale. Ci dispiaceva quindi che, magari per uno scatto di orgoglio, lei si fosse chiuso a riccio su un'interpretazione che non voleva essere assolutamente polemica. La ringraziamo, pertanto, e ringraziamo tutta la maggioranza.

Presidente - Consigliere Chatrian, per...? Mi dispiace per lei, ma non è neanche proponente, mi dispiace. Possiamo mettere in votazione? Votazione aperta. Avete tutti votato? La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

La mozione è accettata all'unanimità.

Come dall'accordo fatto in Conferenza dei Capigruppo, passiamo al punto 40...c'è l'Assessore Marguerettaz...Passiamo al punto 45 dell'ordine del giorno.