Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1291 del 11 giugno 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1291/XIV - Disegno di legge: "Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza)" e proposta di legge: "Disposizioni in materia di ludopatia".

Presidente - È in via di distribuzione la relazione. La parola al relatore, il Consigliere Restano.

Restano (UV) - Grazie Signor Presidente.

Signor Presidente, gentili colleghi, il disegno di legge che ci accingiamo a discutere è quanto risulta dal coordinamento della proposta di legge n. 17 presentata dai gruppi del Partito Democratico-Sinistra VdA, ALPE e Movimento Cinque Stelle e del disegno di legge n. 26, presentato dalla Giunta regionale. Si è trattato di un lungo lavoro, consistito nell'audire in commissione tutte le associazioni che a vario titolo si occupano dell'argomento e nel predisporre un testo che tiene conto delle due proposte legislative presentate in commissione, delle nuove esigenze di una popolazione che cambia, ma soprattutto delle patologie emergenti collegate al gioco d'azzardo. Ringrazio, quindi, i funzionari degli uffici della sanità, del Consiglio, della Presidenza della Giunta, che hanno collaborato nella predisposizione di questo testo. La passione per il gioco, nota fin dall'antichità, spesso degenera in patologia. Oggi la definiamo "grave dipendenza", tanto che già nel 1980 l'American Psychiatric Association ha catalogato questa patologia quale "disturbo del controllo degli impulsi non classificati altrove" e l'ha inserita nel proprio manuale statistico e diagnostico.

La questione riguarda una problematica complessa e di ampia portata. Infatti, negli ultimi anni si è assistito alla moltiplicazione delle possibilità di entrare in contatto con le molteplici forme oramai disponibili di gioco d'azzardo e a un aumento, esponenziale, del numero dei giocatori. In questo contesto l'assoluta maggioranza dei giocatori non ha problemi di dipendenza, ma ricerche internazionali condotte per quantificare il numero dei giocatori patologici, stimano dall'1 al 3 percento la popolazione vittima dell'azzardo e oggi la maggiore quantità di giochi a disposizione è direttamente proporzionale ad un aumento della popolazione che perde il controllo di fronte al gioco e diviene purtroppo un giocatore problematico o patologico. Il fenomeno, pertanto, richiede l'azione sinergica delle istituzioni nel loro complesso. L'individuazione di strumenti di intervento efficaci prevede lo sviluppo di iniziative di sensibilizzazione dei rischi collegati al gioco d'azzardo e l'adozione di misure di informazione e prevenzione che siano collegate con il territorio, con i gestori delle attività di gioco e con una maggiore responsabilizzazione delle famiglie. Oggi sono molteplici le forme di dipendenza, non meno pericolose di quelle che riguardano l'uso di stupefacenti o l'abuso di sostanze alcoliche. Di fatto stanno emergendo forme nuove di disturbi del controllo degli impulsi, quali ad esempio la dipendenza da cellulare, lo shopping online compulsivo, la dipendenza da sport e altre ancora. Il ricorso al gioco autorizzato nel nostro Paese è in continua crescita; oggi siamo arrivati a cifre considerevoli, e a fronte della crisi economica gli italiani continuano, paradossalmente, a tentare la sorte. Quindi si verifica una situazione alquanto singolare, per cui lo Stato, da un lato, incentiva il gioco e incassa miliardi, e dall'altra la spesa a carico della collettività per arginare tale fenomeno aumenta sempre di più. È anche vero che il problema delle dipendenze patologiche non si risolve con il proibizionismo, che oltre a causare un danno economico considerevole rischia di stimolare il desiderio di compiere ciò che ci è precluso facendo ricorso al gioco illecito.

Oggi giocare d'azzardo è facile, veloce, immediato, sia perché i luoghi deputati a questa attività sono numerosi, ben visibili e facilmente raggiungibili, sia perché gli strumenti tecnologici permettono di giocare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. La scelta è vasta e accontenta pressoché tutte le fasce d'età: Gratta e vinci, Lotto, con tutte le loro varianti, videopoker e giochi online. Nel gioco patologico l'obiettivo non è più vincere, ma provare emozioni e sensazioni correlate con una situazione di rischio. In Valle d'Aosta le slot-machine sono circa 3.000 e sono installate in bar, locali notturni, sale giochi, tabaccherie, e il loro numero è soggetto ad aumenti repentini. Per installare una slot-machine in un bar è sufficiente la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande. Soltanto per le sale-slot è necessaria un'autorizzazione della Questura per l'apertura. A tale proposito, occorre sottolineare che a livello nazionale il Parlamento ha delegato il Governo, con legge n. 23 del 2014, a emanare decreti legislativi di riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici, prevedendo, fra i principi e i criteri direttivi, parametri di distanza da luoghi sensibili, validi per l'intero territorio nazionale; decreti non ancora approvati e dai quali non sarà possibile prescindere. Inoltre, il Ministro della salute ha presentato alle Regioni, nel febbraio scorso, uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, contenente i nuovi livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti "LEA". Tra questi sono ricompresi i servizi e le attività destinate alle persone con dipendenze patologiche, inclusa la dipendenza da gioco d'azzardo.

Il disegno di legge che oggi discutiamo si basa anche sull'analisi dei dati a disposizione del SERD dell'Azienda sanitaria locale della Valle d'Aosta, da cui si evince come il problema della dipendenza dal gioco d'azzardo stia assumendo dimensioni che richiedono una certa attenzione anche nella nostra Regione. Dal 2009 ad oggi il SERD è passato da 29 a 59 pazienti, che hanno chiesto aiuto circa il loro legame patologico con il gioco d'azzardo. Si riassumono, adesso, i dati di questa attività: nel 2014 abbiamo "aperto" presso il SERD 21 nuovi utenti, 16 uomini e 5 femmine, di età che varia tra i 40 e 45 anni di media. Gli utenti attualmente in carico, come ho detto prima, sono 59 l'età media attorno ai 45 anni, 10 femmine e 49 maschi. I programmi terapeutici sono oltre 100. Vi sono più programmi per paziente. Questi dati dimostrano che la Regione è attenta al problema e che ciò che vogliamo fare è investire di più nella prevenzione, sensibilizzazione e cura di questa patologia, tenendo conto che anche questa legge è perfettibile, perché a fronte di grandi obiettivi si dispone ad oggi di poche risorse.

Il presente disegno di legge si compone di 14 articoli: l'articolo 1 indica le finalità della norma, che sono la prevenzione della diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, la riduzione del rischio e il contrasto di questa forma di dipendenza, nonché il trattamento terapeutico dei soggetti affetti da tale patologia. L'articolo 3 individua le iniziative a favore delle attività di prevenzione e il piano integrato. Tali iniziative vedono la collaborazione della Regione con gli Enti locali, le istituzioni scolastiche, l'Azienda sanitaria locale, gli Enti e le associazioni operanti in Valle d'Aosta, nonché la Casa da gioco di Saint-Vincent, con il chiaro scopo di educare la popolazione sulle conseguenze derivanti dall'abuso patologico del gioco d'azzardo - anche con riferimento al gioco online - di promuovere una cultura del gioco rispettosa della salute del cittadino e di promuovere altresì iniziative di educazione al gioco responsabile. Lo stesso articolo, al comma 3, definisce i contenuti del piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio del gioco d'azzardo patologico, di durata triennale. Si tratta di interventi mirati al monitoraggio e alla prevenzione del rischio da gioco d'azzardo patologico, mediante sensibilizzazione, educazione ed informazione e interventi di formazione rivolti agli esercenti, nonché di altre iniziative volte a contenere l'impatto negativo del gioco d'azzardo lecito sul governo del territorio. L'articolo 4 reca disposizioni per la riduzione del rischio e per il contrasto alla dipendenza da gioco d'azzardo, in particolare introduce il divieto di apertura di sale da gioco e di spazi per il gioco che siano ubicati a una distanza inferiore a 500 metri dai luoghi sensibili: scuole, strutture culturali, ricreative o sportive. Tale distanza può essere ampliata dai Comuni, i quali possono altresì disciplinare l'orario di funzionamento delle sale da gioco e degli spazi per il gioco, nonché prevedere, come indicato all'articolo 8, ulteriori divieti di pubblicità, fermo restando quanto previsto dal d.l. 58 del 2012. I gestori dei predetti locali devono, come previsto dall'articolo 6, partecipare ai corsi di formazione organizzati dall'azienda USL e finalizzati alla conoscenza e alla prevenzione dei rischi legati al gioco d'azzardo patologico. Lo stesso articolo definisce la collocazione delle apparecchiature all'interno dei locali, in modo da evitarne l'accesso diretto ed evidenziarne il divieto ai minori di diciotto anni. Prevede ancora appositi corsi di formazione per i gestori delle sale da gioco e degli spazi gioco. L'articolo 5 dà atto dell'attività svolta dall'Azienda sanitaria locale, in merito al trattamento della dipendenza dal GAP (Gioco d'Azzardo Patologico) sia nei confronti delle persone affette da tale dipendenza, sia nei confronti dei loro famigliari. L'articolo 9 istituisce il marchio "Slot Free", rilasciato ai titolari di esercizi commerciali che scelgono di non detenere nel proprio locale apparecchiature per il gioco d'azzardo. L'articolo 7 dispone che a decorrere dal periodo d'imposta, in corso dal primo gennaio 2016, la legge finanziaria regionale determina una riduzione dell'aliquota di imposta sulle attività produttive per coloro che hanno conseguito il marchio di cui ho parlato prima, i quali potranno anche beneficiare di agevolazioni sui tributi comunali. Articolo 10: demanda ai Comuni le funzioni di vigilanza sull'osservanza dei divieti e degli obblighi previsti dalla norma che discutiamo. Articolo 12: introduce le disposizioni transitorie, prevedendo un periodo di cinque e di otto anni, prima di applicare la norma alle attività già esistenti. L'articolo 13 stabilisce una clausola valutativa che prevede una relazione annuale della Giunta regionale alla competente Commissione consiliare permanente in merito all'applicazione della norma. L'articolo 14 reca, infine, le disposizioni finanziarie. Si tratta di un provvedimento legislativo innovativo che introduce in maniera forte il concetto della prevenzione, più che mai indispensabile per affrontare in maniera sinergica ed efficace il gioco d'azzardo patologico. Si tratta, inoltre, di una legge che sarà attentamente monitorata nella sua concreta applicazione e potrà essere suscettibile di modificazioni, alla luce dei risultati ottenuti, di eventuali criticità che emergeranno, e anche alla luce della legge nazionale che a breve dovrebbe essere emanata dallo Stato.

Presidente - Grazie Consigliere Restano. La parola alla Consigliera Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Negli ultimi anni il giro d'affari del gioco d'azzardo è più che quintuplicato. Il gioco è diventato ormai una vera piaga sociale. Un fenomeno che fino a 15 anni fa non esisteva. Numerose sono in tutt'Italia le iniziative del Parlamento e dei Consigli regionali e comunali, nonché le iniziative popolari contro il gioco d'azzardo patologico. Uno dei primi passi in tal senso, vogliamo ricordarlo, è stato, nel 2012, il Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo, manifesto che nella sua premessa ricordava i numeri e le conseguenze del gioco d'azzardo patologico. Cento miliardi di fatturato, la terza industria italiana. Dodici percento della spesa delle famiglie italiane, 400mila slot-machine, 15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico. Circa 800mila i giocatori già patologici. 5-6 miliardi all'anno necessari per curare i dipendenti dal gioco patologico. Sono i numeri del gioco d'azzardo lecito, che sta distruggendo le persone, le famiglie, le comunità. Alcuni dati relativi alla nostra Regione sono stati pubblicati sul sito della testata 12vda, tratti da un'indagine sul gioco d'azzardo curata dalla rivista Wired, dalla quale risulta che in Valle d'Aosta, nei primi dieci mesi del 2012, sono stati spesi nelle slot-machine, installate nei locali o nelle sale gioco, più di 600 euro pro capite. Le persone dipendenti dal gioco d'azzardo patologico sono in preoccupante aumento e così anche quelle prese in carico dal servizio per le dipendenze dell'Azienda USL della Valle d'Aosta. Dai 4 casi del 2008 oggi siamo saliti a circa 59 soggetti portatori di problematiche legate alla dipendenza dal gioco d'azzardo. Capiamo benissimo che i dati reali sono decisamente più alti e purtroppo in costante aumento. Giocano tutti, minorenni, anziani, donne, uomini, ricchi e poveri, disoccupati e pensionati. È una piaga che riguarda indistintamente tutta la società valdostana e non solo. Spesso si vede nel gioco un'alternativa a una condizione critica e disperata. Dobbiamo far comprendere che le soluzioni sono altre.

I primi a dare delle risposte siamo e dobbiamo essere noi. Lo Stato e la Regione ci guadagnano certo, grazie alle tasse che i concessionari devono versare, ma quali costi sociali e sanitari deve poi sostenere la collettività? La dipendenza patologica produce difficoltà economiche, personali, familiari, costringendo a volte il giocatore a ricorrere all'usura. Il gioco d'azzardo sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero, e produce sofferenza psicologica, in relazione educativa, materiale, di aspettativa nel futuro. Al pari di altre forme di dipendenza patologica, infatti il gioco d'azzardo compromette, disgrega e danneggia le relazioni tra persone, minando i progetti personali e professionali, provocando perdita del lavoro o assenteismo. Ma comporta anche spesso la dissipazione del patrimonio familiare e dei risparmi, costringendo a chiedere prestiti bancari o addirittura a commettere reati pur di ottenere i soldi necessari per il gioco. La proposta di legge affronta la questione del GAP puntando alla prevenzione e non al proibizionismo, con l'obiettivo di regolamentare l'accesso consapevole e responsabile al gioco, contrastando i fenomeni di dipendenza, mediante misure di prevenzione, recupero e monitoraggio. Tra queste misure, molto importante è l'inserimento del GAP nei livelli essenziali di assistenza LEA, quell'insieme di attività di servizi e prestazioni che il servizio sanitario regionale deve obbligatoriamente garantire a tutti i cittadini. Si recepisce così che il comma 2 dell'articolo 5 del decreto della legge 13 settembre 2012, n. 158, "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del paese, mediante un più alto livello di tutela della salute"...poi convertito in legge. Per la verità questo era l'indirizzo già perseguito dal SERD valdostano, anche se in questa direzione finora non erano stati adottati strumenti normativi. La presente proposta di legge intende coprire questo vuoto normativo, disciplinando gli interventi di prevenzione e di riduzione del rischio di dipendenza del GAP.

In Valle d'Aosta, per ovvie ragioni, dobbiamo conciliare la presenza del Casinò di Saint-Vincent e la necessità del suo rilancio economico con il disagio sociale provocato dal gioco d'azzardo. Ma la nostra Regione tuttavia dev'essere attenta anche al benessere degli individui e delle famiglie. Il gioco dev'essere divertimento, svago e non deve pregiudicare il futuro delle persone. Altre misure concrete contenute nella proposta di legge sono il piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio di GAP, nonché la formazione e la sensibilizzazione sulle conseguenze derivate dall'abuso patologico del gioco d'azzardo. Una proposta, quindi, di buon senso, e volta a promuovere e regolamentare l'accesso consapevole e responsabile al gioco lecito, al fine di prevenire e contrastare concretamente i fenomeni di dipendenza patologica e di assicurare il trattamento terapeutico e recuperare...sociale dei soggetti coinvolti, nonché il sostegno alle famiglie. Colgo, infine, l'occasione per ringraziare il Presidente della V Commissione, il Consigliere Restano, e tutti gli altri Commissari, per l'ampia disponibilità al confronto, al fine di ottenere un risultato ampiamente condiviso, su un tema così delicato e sentito quale quello della lotta alla dipendenza dal gioco d'azzardo. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fontana. La parola alla Consigliera Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Permettez-moi d'abord de faire quelques remerciements, au début de cette intervention. Je voudrais d'abord remercier la Consigliera Fontana, qui a été la première promotrice pour ce qui concerne les groupes du Parti Démocrate, ALPE et Cinque Stelle, d'un projet de loi que nous avons partagé et souscrit. Je voudrais également remercier le Président de la Ve Commission pour la disponibilité, la patience et le grand travail qui a été fait à l'intérieur de cette commission, pour parvenir à un texte de loi qui soit le plus partagé possible.

È stato un lavoro lungo, che ci ha preso molto tempo, che ci ha impegnato molto. Il fascicolo su cui, per velocità, per rapidità, ho scritto ludopatia, credo che sia uno dei più alti sulla mia scrivania. In commissione, i testi, le modifiche si sono avvicendati, ma perché sono stati il frutto di un confronto, di una condivisione, che ha visto tutti i componenti della commissione impegnati e che ha visto anche il contributo dei tanti soggetti, delle associazioni, dei rappresentanti delle categorie economiche, che abbiamo avuto modo di audire in commissione.

Il risultato che "affrontiamo" oggi è sicuramente un risultato migliorativo, rispetto sia al disegno di legge proposto dalla Giunta, che alla proposta di legge che avevamo avanzato. Probabilmente, come sempre, si sarebbe potuto fare di più, di meglio, ma riteniamo che questo possa essere considerato il risultato onesto di una mediazione tra visioni che non sempre erano proprio concilianti, tra visioni forse un po' più rigorose, come quella che mi appartiene, con visioni forse un po' più liberiste. Quale fra le due sia la visione più efficace, non è dato saperlo. Personalmente, a sostegno di una linea forse più rigorosa e di contrasto più diretto, mi sembra utile citare uno studio fatto dall'Osservatorio per le politiche sociali e la qualità della vita del Comune di Bolzano, a cui io ho sovente fatto riferimento, anche durante la discussione in commissione. Uno studio che ha voluto capire la percezione dei cittadini riguardo all'efficacia delle diverse iniziative promosse dal Comune per contrastare le patologie legate al gioco d'azzardo, e il risultato è stato che quelli che ritengono molto utili le semplici campagne di prevenzione e di sensibilizzazione sono stati il 41 percento, quelli che considerano, invece, determinante, necessaria la rimozione delle macchinette dai bar della città, sono stati il 71 percento, a dire che vi è, comunque, nella cittadinanza un'opinione diffusa rispetto alla nocività di questi strumenti di gioco. Il Comune di Bolzano poi ha puntualmente, come da tradizione austro-ungarica, messo in atto politiche molto rigorose e nell'arco di due anni dalla città di Bolzano le macchinette sono praticamente scomparse, e questo nonostante il Comune abbia dovuto far fronte ai legittimi, numerosi, ricorsi fatti dai commercianti. Cito quanto ha affermato l'Assessore alle politiche sociali: "Non siamo contro il gioco, sappiamo bene che chi vuole rovinarsi ha, purtroppo, altri modi per farlo, ma nel nostro agire dobbiamo tutelare le fasce più deboli della popolazione, quelle più a rischio, ed è quello che abbiamo fatto". Ed è quello che anche, a nostro modo di vedere, andava fatto.

Noi crediamo che da parte di tutti vi sia la consapevolezza di trovarci oggi di fronte ad un fenomeno, quello del gioco d'azzardo che, per dimensioni e diffusione capillare, è un fenomeno nuovo. Il gioco d'azzardo è un gioco che si sostanzia nello scommettere denaro allo scopo di ottenere un premio sull'azzardo, cioè su un evento che ha un esito incerto. È un'attività presente in tutte le culture, presente da sempre. Tra l'altro, una curiosità: la parola "azzardo" è di origine araba e significa "dadi". Però, in cosa si differenziano le offerte del consumo del gioco d'azzardo attuali rispetto a quanto avveniva in passato...ed è che le nuove tipologie di gioco sono perlopiù tipologie di gioco solitario, prive della socialità che contraddistingueva i giochi classici, e comportano quindi crescenti rischi di sconfinare nella problematicità e addirittura nella patologia.

Poi vi è un altro aspetto che è stato sollevato in commissione dal direttore del SERD valdostano, il dottor Ferrari, che ha fatto una riflessione interessante rispetto alle motivazioni del gioco d'azzardo, ed è che nella nostra società sta passando un messaggio per il quale si pensa che per farsi strada conti di più la fortuna, piuttosto che l'abilità, piuttosto che l'impegno, piuttosto che il merito. Dobbiamo constatare che certi giochi televisivi danno una buona mano ad accreditare questa opinione diffusa. E, quindi, è una lotta impari, ne siamo assolutamente coscienti, ma siamo anche coscienti che è nostro ruolo agire, anche culturalmente, smontando questo messaggio e riportando, cercando di riportare il gioco alla sua funzione ludica. Ed è ciò che con questa legge ci proponiamo di fare. Perché, in quanto legislatori, non dobbiamo affidarci a semplici sensazioni, a semplici intuizioni, ma dobbiamo cercare di ragionare in modo rigoroso e affidandoci a dati scientifici. Quindi è importante avere consapevolezza, avere contezza delle dimensioni, per quanto più possibile, reali, del fenomeno, nella nostra Regione, e a tale scopo si è previsto il monitoraggio costante, la valutazione annuale dell'efficacia delle azioni messe in campo, che ci sembra il modo corretto per affrontare il problema, anche se, come ci ha ricordato il dottor Ferrari, i dati che il collega Restano ha citato nella sua relazione sono dati non così precisi e non così corrispondenti alla realtà, perché il fenomeno rimane in larga misura sommerso. Il dottor Ferrari ci ha parlato di 50 persone all'anno circa che ricorrono al SERD ed è un numero che cresce di anno in anno. È sicuramente un numero importante, se si considera che per ogni persona grave che arriva al servizio ce ne sono almeno altre cinque o sei che sono a rischio di diventare patologiche.

Non voglio riprendere quanto è già stato ben esplicitato nella relazione - su cosa si sostanzia questa legge - che prevede dunque un'azione di prevenzione, un'azione di contrasto alla dipendenza, un'azione di contrasto alla proliferazione delle sale e degli spazi gioco, attuata però con disposizioni transitorie, su cui abbiamo ragionato, perché siamo coscienti che vi sono nella nostra Regione tanti operatori commerciali il cui reddito deriva dal gioco, e abbiamo ritenuto di fissare un...c'è stata una mediazione, ovviamente, di fissare un lasso di tempo congruo per permettere comunque, a chi ha investito in questo settore, di poter rientrare dall'investimento. E poi la legge prevede naturalmente la presa in carico dei pazienti da parte del servizio sanitario, andando a riconoscere quindi l'aspetto patologico della dipendenza, con ciò che ne consegue appunto dal punto di vista sanitario. In conclusione, siamo coscienti che forse ognuno di noi ha dovuto un po' rinunciare alle sue rivendicazioni, forse ognuno di noi auspicava qualcosa di diverso, comunque vogliamo considerare questo testo di legge una buona mediazione e vogliamo considerarlo un primo passo. Lo ha detto anche il collega Restano e condividiamo. Un inizio suscettibile di subire anche variazioni future, naturalmente anche relativamente a quanto...alle leggi che sta per emanare lo Stato e in funzione del monitoraggio continuo della situazione, dei risultati che la prevenzione ci auspichiamo potrà ottenere, e quindi da parte nostra ci sarà sicuramente il sostegno convinto a questa legge, così come è stato convinto il nostro apporto, il nostro contributo alla discussione in V Commissione. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliera Morelli. La parola al Consigliere Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.

Oggi analizziamo e prendiamo in considerazione una legge che non ci vede firmatari, in quanto all'inizio, quando è stata presentata, noi volevamo affrontare il problema sotto un'ottica leggermente diversa. Poi mano a mano che si è andati avanti nella discussione e nell'approfondimento della legge, in realtà, questa presentazione ha poi coinciso con quello che noi ci eravamo prefissi. Per cui siamo convinti oggi che da tutto questo lavoro di cui...naturalmente io mi unisco ai ringraziamenti a tutta la commissione, al Presidente, alla collega Fontana, che ha caldeggiato appunto l'iter di questa legge, mi unisco, dicevo, ai ringraziamenti a tutti i componenti della commissione...è scaturita, dicevo, una legge che vuole affrontare un problema che nel suo aspetto patologico purtroppo è sfuggita di mano, e che in molti casi crea delle situazioni personali e familiari gravissime.

I punti qualificanti della legge (sono stati già ampiamente illustrati, comunque mi fa piacere ricordarli)...punta molto sulla prevenzione, sul monitoraggio costante del fenomeno, sulla sensibilizzazione del problema del gioco patologico e anche sulla regolamentazione dei luoghi di gioco. La legge si prefigge di affrontare il problema aggredendolo non con un'ottica semplicemente proibizionistica, ma con la certezza che, solo con l'informazione e la consapevolezza della patologia che il gioco può indurre, è possibile aggredire e in qualche modo fermare il problema del gioco patologico. Siamo convinti che nel gioco d'azzardo vi è un aspetto ludico e non patologico, un aspetto di cui si è tenuto conto e di cui si è cercato, con le limitazioni introdotte, di creare una mentalità del gioco consapevole.

Ecco, io direi che uno degli aspetti caratterizzanti di questa legge è proprio quello di cercare di indurre la consapevolezza del gioco e dell'eventuale sua patologia negli utenti. Ed è stata proprio questa la finalità che ci ha indotto nel delimitare quelli che saranno nel futuro i luoghi dove si potrà giocare. Proprio per fare in modo che chi va a giocare diventi consapevole che la cosa può essere un momento di relax, un momento di...come possiamo dire? gioco non patologico, ma che può diventare una patologia. Il gioco consapevole è la finalità, secondo me, più importante che questa legge si ripropone, proprio per individuare quelle che sono poi le situazioni che possono indurre la patologia. Da questo punto di vista, la legge si prefigge anche il costante monitoraggio tramite i nostri uffici, sia regionali che sanitari, di quelle che sono le patologie che derivano dal gioco. La gestazione della legge è stata oggettivamente lunga, poiché sono stati affrontati e approfonditi tutti gli aspetti del problema. Tutti gli aspetti coinvolgevano sia i pazienti patologici del gioco, sia gli operatori, tutti gli attori che cioè sono coinvolti in questa filiera. Non ha voluto essere punitiva per questi ultimi, proprio perché ci si è resi conto che parecchi operatori sopravvivono anche grazie a questo tipo di gioco, per cui ci siamo prefissi, nello stabilire la tempistica dell'attuazione, la modalità per non essere puntivi verso questo tipo di persone. L'ottica è stata quella, ripeto, di fare in modo che il gioco d'azzardo sia una scelta consapevole e non un'occasione impulsiva e quasi subliminale.

Pertanto noi, come gruppo UVP, siamo favorevoli a questa legge e voteremo favorevolmente. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Fabbri. La parola al Consigliere Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.

Anche noi abbiamo dato il nostro piccolissimo, marginale, contributo a questa legge, presentata sia dalla maggioranza che dall'opposizione...e la relatrice la ringraziamo, molto sentitamente, perché è una legge davvero importante, così come ringraziamo il Presidente di commissione, che ha svolto un ruolo di mediazione piuttosto importante, direi, in quanto in alcuni passaggi, le distanze erano davvero grandi. Noi eravamo su posizioni molto più integraliste, e quindi molto più vicine a quanto espresso dalla collega Morelli, rispetto a ciò che avevamo in mente per questa legge, quindi la soluzione Bolzano, per intenderci, ci piaceva moltissimo. Abbiamo avuto modo, però, di fare diverse audizioni, e io ne ho scritte parecchie, e alcune mi sono rimaste impresse. La prima è di qualche tempo fa, è del 2 luglio 2014, quindi quasi un anno fa, questo sta a significare appunto l'approfondimento...2 luglio.

(voce fuori microfono)

Guardi, qua sul verbale, io ce l'ho, poi magari se ho sbagliato il verbale, però è scritta, è scritta così, adesso io...probabilmente è la prima legge, però è del 2 luglio il verbale...io, cioè, adesso...è stata presentata dopo la vostra, però sempre di questo si parlava, eh, alla fine...prego, si figuri. Eh sì, in effetti, il Presidente sembra che non ascolta, invece è attento, però questa volta...e va bè, comunque, dicevo, in questa audizione del 2 luglio c'era stata l'audizione del signor Genestrone, chiamato per spiegare la posizione dei commercianti, di tutta quell'area di imprenditori che, appunto, viene colpita da questa legge. Ci ha spiegato che lui insieme al dottor Tino, allora Direttore generale dell'azienda Monopoli di Stato, e al Ministro Scajola, sottoscrisse una legge con la quale, nel 2005, permettevano di diffondere in tutta Italia i videopoker e le macchinette. È una cosa che mi restò impressa, perché mi dissi: caspita, in Valle d'Aosta riusciamo ad avere dei rappresentanti che possono fare delle operazioni tali per cui alla fine ci troviamo con problemi giganteschi che sembrano delle cose positive, no, perché lui la vendette come una cosa meravigliosa. L'alternativa era fare aprire dei Casinò in altre Regioni. Noi siamo riusciti a scongiurare questa cosa, ma abbiamo messo macchinette a milioni, praticamente. E quindi questo lo tengo molto a mente come passaggio, mi è piaciuto molto, ringraziamo per questo il Signor Genestrone, perché così la ludopatia ha avuto un'esplosione, e quindi notiamo che sicuramente farà del bene ancora a lungo a tutta la società.

L'altro momento in commissione che ci è apparso molto importante, è quello avvenuto il 15 aprile del 2015, c'erano già tutte e due le leggi, eravamo già quasi in dirittura d'arrivo, eravamo molto vicini a questa data di oggi, in cui audimmo alcuni rappresentanti della commissione...dell'Associazione "Mi ripiglio", un'associazione composta da ex giocatori, ex giocatori che ci diedero uno spaccato di ciò che accade a un giocatore, e ci fecero capire, a me, ma a tutta la commissione, devo dire nel dettaglio, che cosa vuol dire avere a che fare col gioco. Ora non vorrei farvi tutta quanta la storia, però ci sono dei passaggi veramente molto pesanti e che almeno a me, penso a tutti i presenti in quella commissione, hanno fatto capire quanto è subdolo questo problema e quanto è poco recepito dalla popolazione come un problema. Però sostanzialmente cosa dicono, fra tutte quante le evidenze. La prima cosa che emerge è che di fatto chi soffre di questa patologia ha gli stessi problemi che può avere un'eroinomane, quindi un drogato di eroina. Loro lo dicono chiaramente, è una cosa che sostanzialmente non si riesce a fermare, da un certo momento in avanti e il problema grosso che rilevavano non era tanto il fatto di impedire il gioco, perché dicevano: impedire il gioco è impossibile. È la capillarità nel trovare la modalità di gioco che non va bene. Perché hanno fatto un paragone chiaro: se io sono un drogato e ad ogni angolo, ogni dieci metri c'è qualcuno che mi vende della roba, resistere diventa una roba impossibile, cioè...e da lì il ragionamento che dice bisogna lavorare sulla prevenzione da un lato e dall'altro cercare quanto meno di rendere meno capillare e meno diffusa la possibilità delle macchinette. Quindi non toglierle, perché chi vuole rovinarsi, come giustamente abbiamo detto...c'è il gioco online, può andare al Casinò, può...voglio dire, inventarsi quello che vuole, però d'altro canto non possiamo neanche spingere in questo modo, come è stato fatto fino a oggi, questo tipo di gioco, perché altrimenti il numero di persone che poi inevitabilmente ci cade, aumenterà sempre. Infatti, dà anche qualche numero, dice ad esempio che lo Stato sostanzialmente attualmente incassa circa 12 miliardi di euro, di gioco, e attualmente, anche se non ci sono cifre ufficiali, ne spende 14 per le cure. E già lì dovremmo farci dei ragionamenti, scusate, se noi incassiamo 12 e spendiamo 14, c'è qualcosa che non funziona! Quindi anche lo Stato sicuramente...e, infatti, è in studio una legge che sicuramente cercherà di modificare questa situazione, perché non ha senso, no?

Un'altra questione che è emersa da quest'audizione e che a me veramente ha colpito molto, è la facilità con la quale i minori si possono avvicinare a questo tipo di gioco. E su questo allora dobbiamo intervenire. Cioè, poi possiamo fare tutti i discorsi più o meno pseudo-politici, però il problema del fatto che i minori possono tranquillamente, a volte anche consapevolmente, aiutati dai genitori che hanno già un problema...ha raccontato casi nei quali i ragazzini giocavano...uno accanto all'altro, il papà e il figlio nell'ambito della stessa sala, a giochi magari diversi, però si abituavano e questa è una cosa che sinceramente noi non possiamo permettere. Ci sono delle leggi, ma d'altro canto viene spiegato chiaramente che un conto è controllare 3.700 esercizi e un conto è controllarne 50 o 100. Mi sembra anche palese. Da qui il concetto di riuscire a diminuire la capillarizzazione, cioè la diffusione sul territorio di tutte quante queste macchinette e quindi di, in qualche modo, diminuire la facilità di accesso. Detto questo, quindi noi votiamo ovviamente, come sottoscrittori, ma votiamo favorevolmente questa legge. Si poteva fare di più, ma questo ormai, insomma, lo sappiamo, su tantissime cose si può fare di più, ma purtroppo non sempre è così. Però, da un inizio, e questo noi lo vediamo come un buon inizio, bisogna pur partire. E quindi ringrazio per i lavori che sono stati svolti, che sono stati anche a volte, ripeto, pesanti...abbiamo trovato una mediazione, in qualche caso per noi è stato un po' più difficile, però diciamo che alla fine siamo arrivati a questo punto e siamo contenti di questo. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 11,35 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento? Ricordo che siamo sempre in discussione generale. Possiamo chiudere la discussione generale? Non ci sono altre richieste, la discussione generale è chiusa. Ci sono interventi di replica? Il Consigliere Donzel chiede la parola. Dichiarazione di voto, prego, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Per dichiarazione di voto, perché, ovviamente, ampiamente condivido gli interventi dei colleghi, ma tenevo a precisare che questa legge che naturalmente, come molti hanno detto, è frutto di una mediazione, non è il risultato a cui avrebbero auspicato, è però una legge che ha qualche carattere di esemplarità. Lo devo dire, devo riconoscere una certa caparbietà su questo tema della ludopatia alla collega Fontana, che già nella passata legislatura si era impegnata su questo tema, e proprio grazie alla sua caparbietà, alla disponibilità di colleghi di altre forze politiche, come l'ALPE, che hanno sostenuto un suo primo disegno di legge...all'apertura, devo dire, della maggioranza e poi della stessa UVP a un dibattito, e del Movimento Cinque Stelle, a un dibattito franco su questo tema, ha permesso che in qualche modo, se non nel risultato assoluto finale - che per qualcuno non è del tutto soddisfacente - per quanto ci riguarda è molto soddisfacente il metodo utilizzato. La grande apertura del Presidente Restano, che ha permesso di audire tutti i soggetti. Possiamo dire che alle volte si dice: "come fanno i cittadini a partecipare?" Eh bè abbiamo dimostrato in questo caso che delle associazioni, la cosiddetta società civile, ha partecipato a scrivere una legge. Perché alcune associazioni hanno portato e presentato dei veri e propri emendamenti al testo, che sono stati oggetto di discussione e dibattito. Quindi da questo punto di vista abbiamo...non sarà possibile fare così su tutte le leggi, però abbiamo tracciato un esempio, un percorso esemplare, di come si possono fare delle leggi, in cui anche i cittadini, non solo ogni cinque anni quando passano a votare, partecipano attivamente al...diciamo all'aspetto normativo, senza che in minima parte venga sminuito il ruolo del Consigliere regionale, che anzi deve attivarsi molto di più, come correttamente diceva il collega Cognetta. È stato un percorso anche faticoso, bisognava leggere molti più documenti e informarsi molto di più, ma io credo che alla fine ci sia una grande soddisfazione quando si arriva a un traguardo e si può dire: "abbiamo ascoltato le vittime del gioco, abbiamo ascoltato i commercianti, cioè quelli che il gioco lo praticano e ne traggono un guadagno, abbiamo utilizzato anche i contributi di associazioni che invece il gioco lo praticano ma in senso positivo, non finalizzato al, diciamo, al gioco d'azzardo". Quindi, veramente un ampio spettro che ha permesso di fare una sintesi a mio avviso di alto livello, che naturalmente ci mette su una strada in cui non c'è una contrapposizione tra un'Amministrazione che gioca la carta di un proibizionismo che non avrebbe senso, e dall'altra parte, però, c'è molta attenzione al sociale.

E qui concludo con questo passaggio: credo che la forza che abbiamo dimostrato in questo passaggio sia quella di essere una comunità, perché, diciamo, la piaga del gioco d'azzardo colpisce in una società dove il primo esponente di questa macchina di affari è lo Stato che fa pubblicità sulle reti pubbliche del gioco, del lotto e quant'altro, no? E molti individui sono soli nell'affrontare questo difficile confronto col gioco d'azzardo. Lo sappiamo, c'è una società che è disgregata, quindi dove il ruolo della famiglia, delle associazioni è molto fragile, e quindi molti individui sono da soli ad affrontare questo problema. Forse in questo modo abbiamo dato un segnale di riattivare tutta una società, quindi, famiglie, amici, associazioni...a essere anche vigili, ad aiutare le persone in questo percorso, perché le vittime della ludopatia sono spesso dei soggetti che per vari motivi sono isolati, e quindi non hanno nessuno che li aiuti a uscire da questa condizione. Non sempre lo straordinario lavoro del SERD può fare fronte a quello che è un problema molto diffuso. Quindi, da questo punto di vista un grazie a tutti i colleghi per il lavoro, e il voto del Partito Democratico a questa legge.

Presidente - Grazie. Ci sono altri interventi? Chiede la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Innanzitutto voglio ringraziare i relatori e tutti i componenti della commissione che hanno seguito questo percorso che, è già stato detto, sicuramente ha permesso di mettere a confronto tutte le varie iniziative, i vari interessati. Quello che sicuramente mi preme dire è che è passato tanto tempo da quando c'erano le iniziative.

Qui il tempo non ha giocato a favore, sotto un altro aspetto, perché questo anno di tempo ha permesso di creare una serie di situazioni. Ecco, dobbiamo dire che in questo caso il tempo trascorso è stato ben speso per la modifica eventualmente...che poi sostanzialmente erano poi le distanze, cioè il problema principale dico lo metto a tot metri o a tot altri metri, sul resto il discorso quadrava. Allora, nel mentre discutevamo dei metri, qualcuno ha fatto chilometri. Questa è la considerazione di fondo, per carità legittimo, però, ecco...questo dobbiamo dircelo. In questo caso la situazione è cambiata. Ora, questo nulla toglie alla valenza della legge in sé, che vuole dare un segnale. Ecco, come segnale è sicuramente importante. La domanda che ci facciamo spesso è...sono segnali che arrivano da parte nostra, dalle Regioni che si rendono conto della difficoltà di reggere a un problema come la ludopatia...una degenerazione del gioco. Non è contro il gioco, è contro il gioco che diventa quello che voi tutti avete ricordato. È lì l'aspetto delicatissimo. Ora, quando si parla...ho sentito il collega: gioco consapevole. Sarebbe molto bello, ma purtroppo chi arriva a quel tipo di gioco, come è stato detto, più sono le occasioni di gioco e più aumenta la capacità di cadere nella rete. Questa è la sostanza. Ora, con questo noi sicuramente diamo un segnale per cercare in qualche modo di impostare qualcosa di diverso, in modo che le occasioni siano meno frequenti, ormai ci sono, quelle occasioni...che per il futuro siano meno frequenti, questo dobbiamo dircelo, non è domani. Quindi noi cerchiamo per il futuro di adeguare alcune situazioni e di non lasciare più aumentare ancora questa disseminazione di occasioni di gioco che può essere degenerato. Questa è un po' la sostanza.

Io mi riconosco in molti degli interventi che in modo corretto hanno anche ripreso soprattutto quelli degli ex giocatori o quelli che...quello la dice lunga su che cosa è la filosofia di chi lavora in quel senso, cioè quindi noi abbiamo sicuramente fatto un'operazione che credo è meritoria sotto il profilo di una giusta attenzione a non permettere la degenerazione del gioco, e quindi questo è il valore di questi due progetti di legge che, unificati, danno un senso all'Assemblea che ha partecipato a questa elaborazione e credo dà un prodotto finale che, come tutti hanno detto, doveva e non poteva che essere giustamente valutato con le modifiche che sono state portate in questi anni, ma tenendo conto che passerà ancora del tempo per cui la situazione è stabilizzata, non è che da domani con la legge migliorano le cose. Da domani con la legge si saprà che fra un po' di tempo può darsi che succedano alcune cose. Non dobbiamo nemmeno creare o dire che abbiamo risolto il problema, l'abbiamo impostato per il futuro, e questo è già un aspetto molto positivo. Perché, come voi dite, ci voleva coraggio, perché ci sono anche tante opposizioni, in parte legittime, perché ognuno segue i propri interessi, ma noi cerchiamo di tenere l'interesse dei minori, l'interesse di chi non deve cadere in questa rete. Con questo io ringrazio tutti quelli che hanno partecipato all'elaborazione del nuovo testo. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. Altre richieste di intervento? Dichiarazioni di voto? Altri interventi? Non ci sono altri interventi? Possiamo passare alla votazione? La votazione è aperta sul nuovo testo ovviamente della II Commissione.

Articolo 1. Avete tutti votato? Possiamo chiudere la votazione? La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Contrari: nessuno

Astenuti: nessuno

Il Consiglio approva all'unanimità.

Articolo 2. Stesso risultato? No. La votazione è aperta. Avete tutti votato? La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio all'unanimità.

Articolo 3. Posso dare lo stesso risultato? No. Richieste di intervento? Stesso risultato? Stesso risultato. Articolo 4: stesso risultato. Articolo 5: stesso risultato. Articolo 6: stesso risultato. Articolo 7: stesso risultato. Articolo 8: stesso risultato. Articolo 9: stesso risultato. Articolo 10: stesso risultato. Articolo 11: stesso risultato. Articolo 12: stesso risultato. Articolo 13: stesso risultato. Articolo 14: stesso risultato.

Possiamo mettere in votazione l'intero disegno di legge. La votazione è aperta. Avete tutti votato? La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il disegno di legge è approvato all'unanimità.

Proseguiamo con il punto 42 dell'ordine del giorno.