Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1051 del 25 febbraio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1051/XIV - Approvazione di mozione: "Interventi per il rilancio del settore cooperativistico agricolo valdostano".

Presidente - La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Grazie Presidente. Ritorniamo, per l'ennesima volta, sulla problematica delle cooperative. Volevo riportare questo argomento in Consiglio, perché le comunicazioni che ci stanno arrivando dal territorio sono preoccupanti, per non dire drammatiche.

Vorrei fare una riflessione su quello che è successo nel passato, tanto abbiamo un po' di tempo. È evidente che con l'avvento delle cooperative, negli anni a partire dal 1984, la costituzione della legge 30 è stata fondamentale per il mantenimento e per lo sviluppo dell'agricoltura, in particolare direi anche nel settore viticolo, dove una cultura è stata trasformata da attività ad esclusivo uso familiare ad alto consumo ad attività produttiva, ad attività da reddito. Tanti giovani si sono avvicinati alla coltivazione perché avevano la garanzia di avere un punto di raccolta delle proprie uve. Sappiamo che vinificare non è la stessa cosa, coltivare il vigneto è un'attività agricola, la vinificazione è un po' più complicata, per tante persone non vi era la prospettiva di mettersi a coltivare ed impiantare dei vigneti se non avevano una garanzia per quanto prodotto. Quindi la nascita delle cooperative, ma anche soprattutto il sistema della gestione delle cooperative col famoso metodo...diciamo delle corvée, antica abitudine dei nostri sistemi di gestione dei villaggi, ha reso ancora più forte la condivisione della propria identità: non sono solo viticoltore, ma partecipo alla produzione di un prodotto che va poi sul mercato. Questo ha permesso, per un bel po' di anni - e l'abbiamo visto - di cambiare l'aspetto delle nostre colline; tante zone incolte e abbandonate sono state rimesse in coltura e, anche qui, con il sostegno economico della Regione, la Regione ha investito sicuramente una grande quantità di soldi per i riordini, per le sistemazioni, i muri, i terrazzamenti, le strade, l'irrigazione e quant'altro. Tutto questo ha generato non solo lavoro - e parlare di lavoro in un momento di crisi mi sembra sia una cosa da non sottovalutare - ma anche conservazione e valorizzazione del territorio e, soprattutto, non dimentichiamolo, un reddito che permette di evitare lo spopolamento delle nostre campagne, perché tante persone sono rimaste forse nel territorio anche perché avevano un'attività diretta o a part time o indiretta legata al territorio. Bisogna però fare una riflessione su quello che è successo.

Io voglio chiedere, a tutti voi, quanti di voi conoscono la ex legge 30, la legge del 6 luglio del 1984 (siamo ormai a più di 30 anni fa), legge importante, che per la prima volta ha razionalizzato il sistema di finanziamento del settore agricolo. Tale data, se andiamo ad analizzare il settore, coincide con un momento di cambiamento, un momento di grande trasformazione: la nascita delle cooperative vitivinicole. Due erano già nate prima, quella di Donnas e la Kiuva di Arnad, c'era già qualche piccolo centro di vinificazione in comune, ma le cooperative viticole sono nate nel '95 (o almeno l'idea di cooperativa) anche a seguito dell'ottenimento del DOC Valle d'Aosta, e quindi con l'identificazione delle 7 zone di produzione. Nel settore lattiero-caseario si è passati dalle latterie di villaggio turnarie alla costruzione dei "caseifici di comunità", potremmo definirli così. Bisogna anche dire che in quegli anni piombarono sul settore produttivo tutte le norme igienico-sanitarie che misero fuori regola tutte le vecchie latterie sulle quali bisognava intervenire, piastrellare, con tutta una serie di interventi - io mi permetto di dire - anche molto inutili, perché non hanno dato risultati dal punto di vista qualitativo; però tutto ciò ha portato ad un cambiamento globale e, di conseguenza, anche un'incentivazione allo sviluppo di aziende zootecniche sempre più grandi, con grandi stalle. In Valle d'Aosta non erano mai esistite fino a quegli anni grandi stalle, se non in qualche caso molto limitato, ma c'erano tante piccole aziende a gestione familiare in quell'epoca che hanno continuato poi a sparire nel tempo. Queste sono scelte o indirizzi che l'Amministrazione regionale (quindi la politica regionale dell'epoca) ha dato, cioè siamo andati in quella direzione perché c'era una legge che regolamentava non solo la parte finanziaria (come vedremo dopo), ma anche delle scelte ben precise.

Se adesso andiamo ad analizzare gli effetti di questa legge, vediamo che l'Amministrazione regionale, con l'articolo 20, ha dato delle indicazioni molto precise. Non so quanti di voi hanno già letto l'articolo 20 della legge 30, forse tanti di voi non si occupavano ancora di amministrazione a quell'epoca...io ero in Regione, ero un dipendente ed ero coinvolto in queste cose.

L'articolo 20 dice che: "Le strutture previste dall'articolo 17 (che vedremo dopo), possono essere costruite direttamente dalla Regione, con spese a totale carico del bilancio regionale, qualora siano di rilevante importanza ai fini dell'esercizio dell'agricoltura e di interesse regionale"...se le abbiamo fatte è perché abbiamo ritenuto che lo erano! "La gestione delle strutture collettive è affidata a cooperative agricole o al loro consorzio o ad associazioni di produttori agricoli, che diano garanzie di funzionalità e di capacità tecnico-amministrativa con la stipulazione di apposite convenzioni approvate dal Consiglio regionale"...quindi si parlava di "convenzioni", non si parlava di "affitto", l'investimento è stato fatto per quello scopo e in seguito si è fatta una convenzione, questo era scritto su una legge regionale! Addirittura, con una forzatura di questa legge, si interviene sugli immobili già costruiti, con le misure previste dagli articoli 17, 18 e 19 che adesso vi vado a leggere.

L'articolo 17 dice: "L'Assessorato regionale dell'agricoltura, foreste e ambiente naturale è autorizzato a promuovere iniziative destinate a: 1) favorire la dotazione di macchinari...2) favorire il sorgere di impianti e relative attrezzature destinate alla raccolta, trasformazione, lavorazione, conservazione, commercializzazione, vendita dei prodotti agricoli zootecnici".

L'articolo 18 dice: "Possono beneficiare delle provvidenze per l'attuazione delle iniziative previste dal precedente articolo le cooperative agricole, i loro consorzi o associazioni. I soggetti di cui al comma precedente devono essere legalmente costituiti"...e tutte quelle belle cose.

L'articolo 19, poi, ci dice (e qui viene il nocciolo della questione): "Per la realizzazione di iniziative previste dal punto 2, comma primo del precedente articolo 17, è autorizzata la concessione di contributi in conto capitale nella misura del 70 percento" - quindi il 70 percento del valore di quella struttura già allora la Regione l'ha dato alla cooperativa - della spesa ritenuta ammissibile, ancorché la rimanente spesa benefici di contributi in conto interessi", pertanto non solo c'era il 70 percento di contributi in conto capitale, il famoso "fondo perso" come si diceva allora (70 percento...era poco "perso" il 70 percento, era un bell'aiuto!), ma per il restante 30 percento la Regione interveniva ancora sul conto interesse, quindi vedete che c'era tutta una regolamentazione ben precisa. E addirittura con questa forzatura cosa si è fatto? Si è intervenuto sulle strutture che erano già state realizzate col 70 percento, le cooperative in oggetto stavano restituendo la quota mutuo del 30 percento, avevano già ammortizzato diverse annate, e siamo arrivati noi, come Regione, a proporre loro: "io ti compro la quota, ti ammortizzo la quota restante e ritorno ad essere il proprietario della struttura, così almeno non hai problemi, così ti togliamo tutte le problematiche, visto che alle altre gliel'abbiamo costruita, a voi paghiamo il debito residuo della parte a mutuo" e diventa proprietaria la Regione. Volete che non abbiano accettato? Quindi abbiamo portato via anche quello che loro avevano già ammortizzato e adesso, a queste persone, chiediamo l'affitto! Perché c'era una strategia con questa legge, ed era anche una strategia ben precisa, in quanto c'è anche l'articolo 21 che...attenzione! Ah, non ho finito di leggere l'articolo 20 che diceva anche che "gli enti gestori devono riservare alla Regione la nomina di un componente nel Consiglio di Amministrazione, nonché di un componente del Collegio dei Sindaci", quindi non solo ti do il finanziamento, ma ti voglio controllare, voglio capire cosa fai dal punto di vista tecnico nel Consiglio di Amministrazione, e dal punto di vista contabile ci metto anche qualcuno tra i Revisori dei conti nel Collegio sindacale...quindi una grossa importanza.

L'articolo 21, per rafforzare questa volontà della Regione di far crescere le cooperative, dice che nelle zone interessate dagli impianti e dalle attrezzature di cui al comma primo, punto 2 del precedente articolo 17 non possono essere concesse provvidenze, per gli stessi scopi, alle aziende ricadenti in questo territorio, quindi all'azienda privata che voleva farsi la latteria, il caseificio, il magazzino della frutta o qualcos'altro, non veniva concesso il contributo, perché in quella zona c'era la cooperativa e noi volevamo sviluppare proprio il discorso delle cooperative. Questo è un passaggio storico che, secondo me, dobbiamo ricordarci.

Ora mi chiedo e vi chiedo cosa si è immaginato nel dicembre 2007, quando questa norma è stata abrogata! Dopo 23 anni di un sistema che ha sicuramente permesso uno sviluppo in tutto il settore viticolo...parlo di questo settore perché lo conosco meglio...nel settore viticolo ha permesso lo sviluppo di tante piccole aziende che hanno favorito una crescita importante. Ma la crescita della viticoltura non è finita, noi abbiamo ancora degli spazi di mercato che sono impressionanti, e in questo momento di crisi, in questo momento di difficoltà, poter continuare a sviluppare i settori agricoli secondo me è fondamentale, perché se noi perdiamo anche un solo appezzamento di vigneto perdiamo una redditività, e questo noi non possiamo permettercelo! Siamo in un momento...diciamo di crisi di lavoro, perché la crisi la consideriamo sempre economica, ma la crisi è lavoro, tant'è che ci porta a parlare di reddito di cittadinanza perché la gente non sa più come campare. Ma cavolo, facciamo coltivare questi terreni, facciamo produrre, la terra produce! E vi garantisco che noi del gruppo UVP un po' di idee le abbiamo.

Concludo con due riflessioni: a quali vantaggi andiamo incontro se il risultato è la latteria di Cogne? Quali vantaggi abbiamo ad avere quattro allevatori che hanno dovuto rinunciare, loro malgrado, a conferire con enormi spese il latte al caseificio di Villeneuve perché la somma richiesta di affitto era insostenibile! Che poi, attenzione, non è per un anno, è per sei mesi, perché l'attività di una latteria non è di un anno, è di sei mesi... Adesso noi abbiamo una nostra struttura con dell'attrezzatura tecnica, all'interno, che sta andando in deperimento, abbiamo una casa vuota...che vantaggi abbiamo? Ma abbiamo costruito questa casa per dargliela in gestione, c'era scritto sulla legge!

L'altra riflessione: voi avete idea...poi non so se il dato è giusto o meno, il dato è sul sito della Regione, alla pagina "Trasparenza"...voi avete idea di quale cifra globalmente è richiesta agli agricoltori? Non ci sono ancora tutte le strutture in elenco, ce ne sono un paio che sono ancora in fase di definizione, ma che questi soldi "almeno" ritornino nel mondo dell'agricoltura! Ma il giorno che sarà tutto sotto Valle d'Aosta Structure, i soldi che gli agricoltori dovranno pagare per l'affitto andranno a finire nel calderone di Valle d'Aosta Structure! Questa è un'altra cosa che mi preoccupa molto...

Io vi chiedo pertanto di rivedere queste scelte, oppure qualcuno mi spieghi com'è possibile che, con l'abrogazione di una legge, non solo si eliminano gli aiuti previsti, ma si vada ad incidere in modo negativo su risultati positivi dei sopracitati aiuti! Ma com'è sostenibile questa situazione, come lo spieghiamo ai valdostani, ai circa 1800-2000 soci delle nostre cooperative? Come possiamo dire loro: "fino a ieri ti abbiamo illuso che c'era la cooperativa, tu portavi l'uva, portavi il latte, portavi le mele e prendevi un utile" e, adesso, diciamo: "tu paghi 20 centesimi al chilo o al litro di affitto di questa struttura"? Certe cooperative stanno pensando seriamente di ritornare alle origini, di rifarsi la latteria com'era una volta o, soprattutto le grandi stalle, di lavorare direttamente il latte in azienda, così avremo i caseifici senza latte e saranno obbligati a chiudere! Sono sempre di più le aziende che si stanno trasformando non solo da produttori di latte ma in produttori di formaggi perché devono sopravvivere, quindi rischiamo di avere tutti i caseifici vuoti! Lo stesso discorso rischiamo di averlo nelle cantine viticole. Signori, provate ad andare a chiedere nelle zone di alcune cooperative se ci sono dei terreni o dei vigneti da affittare, ne trovate fin che volete! Vuol dire che stiamo andando indietro e non ce ne vogliamo rendere conto! Quindi io vi chiedo veramente di sederci tutti attorno ad un tavolo e riflettiamo su quello che si può fare, ma sicuramente non è questa la strada giusta.

Presidente - Grazie. Qualcun altro? Chiudiamo la discussione per la replica dell'Assessore? È chiusa la discussione generale. La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Grazie Presidente. Il tema affrontato da questa mozione è un tema che abbiamo già avuto modo di sfiorare in questa mattinata con un'interpellanza importante, che ci ha dato modo di entrare un po' nel dettaglio di una criticità che si trascina ormai da anni sul territorio valdostano.

Credo che la disamina fatta dal collega Grosjean, disamina che parte da lontano, con delle situazioni indubbiamente diverse, una storia che per certi versi ha dato impulso di nuovo all'agricoltura valdostana, ha fatto crescere il movimento del vino, ha fatto recuperare dei terreni importanti sul nostro territorio e, adesso, se ne vedano i risultati: nel tempo, e per quello che è stato investito, credo abbia dato dei risultati estremamente importanti. D'altra parte, probabilmente anche le iniezioni finanziarie che all'epoca erano previste erano iniezioni importanti, molto è stato fatto grazie anche ad una disponibilità finanziaria che ora non c'è più. Il modello è stato impostato in un certo modo, ma adesso bisogna rettificarlo, bisogna trovare delle soluzioni che ci permettano di migliorare, nonostante la situazione sia, da un punto di vista economico, degradata. Ci sono state nel tempo delle strategie che davano la possibilità, da un lato, di fare degli investimenti in maniera autonoma (qualcuno l'ha fatto, lo stesso Consigliere Grosjean è uno dei precursori della viticoltura valdostana, quindi sa bene di cosa parla); dall'altra parte, ci sono stati coloro che, proprio per un'attitudine più a coltivare la terra che a quella di vinificare, nel campo viticolo hanno preferito appoggiarsi alle cooperative...anche lì c'è una diversità di crescita a seconda di tanti aspetti. Quindi ci sono molte caratteristiche che accomunano e alcune che evidenziano delle differenze, così come in ogni comparto economico.

Tutto questo per dire che sicuramente il tema è molto sentito, penso da parte di tutta l'aula, e lo avevano sottolineato già nella precedente seduta consiliare anche i colleghi di ALPE. Se ne è discusso molto anche all'interno della maggioranza, e credo che trovarsi intorno a un tavolo per verificare delle opportunità e valutare dei passaggi possa essere comunque e sempre condivisibile; una cosa che peraltro è già stata fatta anche nel passato, quando, nel 2009, proprio a seguito del cambiamento della legge, ci si era trovati intorno a un tavolo. L'allora Assessore all'agricoltura aveva predisposto una commissione che analizzasse la problematica per cercare di capire se determinati passaggi erano o meno obbligatori, se determinate strade erano o meno perseguibili; qualcuna di queste era già stata indicata allora e qualcuna è stata anche scelta in questo momento dall'Amministrazione regionale per cercare di dare delle risposte, assolutamente non per mettere i bastoni fra le ruote alle cooperative, di cui siamo i primi sostenitori. E quindi credo che un confronto nel prossimo futuro...così com'è già avvenuto, in questi ultimi mesi, perché comunque ci si è confrontati con le cooperative mettendo sul piatto le varie situazioni...evidentemente il Governo regionale è il primo interlocutore nel momento in cui ci sono soprattutto delle situazioni di criticità e di difficoltà, quindi ci si prende carico di una situazione che è difficile, però bisogna cercare di risolverla. Se ci sono delle idee che possono essere condivise e delle strade che possono essere fatte assieme...crediamo che il fatto di potersi confrontare sia comunque utile; poi, evidentemente, ci si troverà a fare delle scelte come Governo, come Amministrazione, che siano il più possibile coerenti con l'idea di sviluppo della Valle d'Aosta. Prima si è parlato di sostenibilità: credo che l'agricoltura, la viticoltura e l'allevamento facciano parte integrante di questo percorso. Non si ha assolutamente intenzione di tirarsi indietro di fronte a questa sfida.

Con questo intento prendiamo atto di questa mozione, voteremo a favore per un confronto che potrà e dovrà esserci tra le cooperative, anche magari confrontandosi con dei privati, con le associazioni, in modo da capire quali siano i margini di miglioramento, non solo per parlare di denari che non ci sono (si possono fare degli sforzi, si può raschiare il barile, ma tanto più in là di quello non si può arrivare, di questo bisogna prenderne coscienza, e le cooperative ne sono coscienti), ma bisogna trovare delle soluzioni che ci permettano delle cornici normative all'interno delle quali bisogna comunque stare. Non siamo in un regime di anarchia dove ognuno fa quello che pensa o crede meglio, ma ci sono delle regole, e dobbiamo muoverci nel rispetto delle regole; dobbiamo cercare di dare delle risposte serie, così come abbiamo cercato di fare fino adesso. Voteremo quindi con questo intento questa mozione.

Presidente - Grazie Assessore. Qualcuno dei presentatori, per la replica? Qualcuno per dichiarazione di voto? Nessuno? La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Sì, ringrazio l'Assessore per le sue parole.

Io credo però che veramente noi dobbiamo avere il coraggio di affrontare con schiettezza la norma dell'epoca; se la norma prevedeva che queste strutture erano da destinare all'agricoltura, non vedo perché oggi dobbiamo cambiare completamente sistema! Tra l'altro c'è un grosso problema: queste strutture, all'interno, hanno delle macchine e delle attrezzature che ormai sono in via di estinzione, che vanno sostituite, soprattutto perché sono ammortizzate e hanno quindi valore "zero". Chi fa i nuovi investimenti? Valle d'Aosta Structure? La cooperativa che dovrà acquistarsi delle attrezzature e non saprà come fare per mettere via quella che ha all'interno? Di problematiche ce ne sono tantissime, e credo che il confronto...lo so che il Governo è il primo interlocutore, ma quello che noi chiediamo è veramente un confronto a 35, cioè con tutto il Consiglio regionale, perché qui si tratta di posti di lavoro, di far crescere e di incentivare dei posti di lavoro o di perdere dei posti di lavoro, e credo che questo sia uno degli argomenti più importanti.

Mi fa piacere che l'Assessore abbia comunicato il voto favorevole e spero che presto, non fra tanto, ma presto, ci rivedremo per queste cose. Chiaramente noi siamo ben disponibili a continuare la discussione.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Non c'è molto da aggiungere a quello che ha detto il collega Grosjean, ma volevo solo dire due cose partendo dalla situazione dell'agricoltura in Valle d'Aosta. Sappiamo benissimo tutti - l'abbiamo detto mille volte - che la situazione dell'agricoltura in Valle d'Aosta è ad uno stallo importante, per non dire disastroso. E allora, vista la situazione dell'agricoltura, dobbiamo renderci conto che la politica regionale verso l'agricoltura non ha dato i risultati sperati, anzi, ad oggi si può dire che è stato un parziale fallimento! Allora, non è sufficiente mettersi attorno ad un tavolo e parlare, perché io sono anche d'accordo con tanti miei colleghi, in questo periodo...sì, sì, continuiamo a parlare di trovarci nelle commissioni, però qui bisogna prendere delle decisioni! Qui, se ci mettiamo intorno ad un tavolo per parlare di agricoltura, bisogna mettersi a cambiare i proprio modelli, dei modelli che sono partiti in un certo modo e che non hanno dato i risultati sperati.

Si parla in questi anni tanto di valorizzazione dei prodotti, si parla di "valorizzazione del prodotto fontina", che è il nostro prodotto principale. Basterebbe applicare il disciplinare per la produzione di questi prodotti, perché sappiamo tutti benissimo che tante volte non viene controllato e applicato. Ecco, quello che voglio dire è che, sì, è importante parlarsi, ma è anche importante prendere delle decisioni. Visto questo parziale fallimento, molto probabilmente qua bisogna cambiare un modello per gestire l'agricoltura qui da noi. Noi avevamo dato degli obiettivi, questa legge 30 che è stata poi abrogata nel 2007, e noi, fino al 2007, siamo andati tutti in questa direzione; ad un certo punto, nel 2007, si è cambiato completamente rotta...non è facile per molti anni investire, fare, produrre in un certo modo e poi dire che praticamente è tutto sbagliato e si deve ricominciare da capo!

Ecco, io mi auguro che attraverso questi incontri ci si possa confrontare con tutti gli attori per queste problematiche, partendo dalla sanità per quello che riguarda il mondo dei veterinari (perciò il controllo dei capi, il controllo dei bovini, qui, in Valle d'Aosta), partendo da chi produce, da chi trasforma...cioè ascoltando, come diceva lei, Assessore, tutte quelle persone che lavorano nel settore e che probabilmente ci possono dare delle indicazioni importanti, e l'importante è poi applicarle. In questo momento è importante non solo ascoltare tanto per ascoltare o per dire che ci interessiamo di agricoltura, ma agire, e anche abbastanza in fretta, perché non so come vedete voi la situazione, ma secondo quanto ci risulta siamo in un momento veramente tragico per l'agricoltura della Valle. Grazie.

Presidente - Grazie collega Nogara. Possiamo mettere in votazione l'atto? La votazione è aperta. Ricordo a tutti che dobbiamo poi solo iscrivere una mozione, che è stata distribuita e che è pervenuta da tutte le forze dell'opposizione. Adesso votiamo il punto 27.

Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.