Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 997 del 27 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 997/XIV - Ritiro di mozione: "Sospensione delle procedure per la realizzazione della struttura della "scuola polmone" in regione Tzamberlet nel comune di Aosta.

Presidente - Chi chiede la parola? La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

La mozione è piuttosto chiara per cui sarò estremamente sintetico. Siamo tutti evidentemente consapevoli che lo stato della finanza pubblica regionale ha subito negli ultimi anni una trasformazione profonda, il bilancio della nostra Regione ha subito una riduzione notevole e il quadro complessivo nella nostra finanza ci impone evidentemente dei cambiamenti nell'utilizzo delle risorse a disposizione, che, come sappiamo, sono sempre più ridotte. Da questo punto di vista, abbiamo presentato con questa premessa questa mozione con l'intento di verificare se un'iniziativa che era stata presa alcuni anni fa, quando evidentemente la questione finanziaria si poneva con meno urgenza, è ancora oggi di attualità: mi riferisco al fatto della previsione della realizzazione di una scuola polmone, che prendeva origine dall'urgenza di ristrutturare e mettere a norma numerosi edifici nel comune di Aosta e quindi si riteneva necessario che una struttura di questo genere a rotazione potesse accogliere gli studenti per permettere nel frattempo di realizzare gli interventi necessari per rimettere, come dicevamo, a norma e intervenire sugli altri plessi scolastici.

L'intervento è significativo: sono intorno ai 20 milioni di euro, che comunque di questi tempi è una cifra notevole, indipendentemente dal fatto che si tratti di finanza pubblica diretta o di finanziamenti attraverso il ricorso a mutui, sono comunque delle cifre che di questi tempi sono da considerarsi per una - tra virgolette - "grande opera". In questo senso crediamo che tutte queste opere di dimensioni notevoli vadano in un certo senso...che sia utile rimettere in discussione se è possibile evitare evidentemente una spesa simile, anche perché nel frattempo si sono poi verificati, come sempre succede, dei ritardi nella realizzazione di questa scuola polmone, i lavori della scuola in questione avranno inizio nel 2016, con dei tempi leggermente in ritardo rispetto a tutto quanto era stato previsto. Alla luce di questi fatti intervenuti in questo periodo, dalla progettazione all'ideazione di questa scuola polmone ad oggi, ci chiedevamo se non era il caso di effettuare una ricognizione su tutti gli stabili, su tutti i plessi scolastici della città di Aosta, al fine di poi rendersi conto se poi quel progetto di scuola polmone ancora oggi è effettivamente necessario, oppure, visto il cambiamento della questione finanziaria, al di là di questo, è possibile magari evitare di costruirla, questo di concerto evidentemente con la V Commissione. È anche un'occasione per fare il punto sugli edifici scolastici, che, come sappiamo, hanno urgenza di avere un intervento, cosa che, tra l'altro, riteniamo prioritaria, è una cosa assolutamente da fare nei tempi più brevi possibili. È una priorità, deve essere una priorità quella di intervenire sulle scuole, su questo siamo assolutamente d'accordo, pertanto questa potrebbe essere anche l'occasione per la commissione di fare il punto della situazione rispetto alle opere da fare in generale, dello stato degli edifici pubblici scolastici della città di Aosta e non solo. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. Altri? Chiudiamo quindi la discussione, la parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Sin dalla predisposizione del piano operativo delle opere pubbliche del 2014 questo Governo regionale ha evidenziato di dare la priorità, sulla base delle disponibilità di bilancio ovviamente, agli interventi di messa a norma, dei rinforzi strutturali degli edifici pubblici, con particolare attenzione all'edilizia scolastica. Proprio per una corretta programmazione degli interventi, il rapporto con l'Assessorato dell'istruzione e cultura in questi mesi si è notevolmente intensificato sia a livello di confronto tecnico che di confronto politico e si sono susseguiti diversi incontri per verificare appunto le necessità, individuando quelle che possono essere le priorità di intervento.

Secondo la Sovrintendenza agli studi, da un'analisi della situazione degli edifici scolastici - edifici scolastici che ospitano le scuole superiori ovviamente -, si è rilevato che il numero degli studenti che si iscrivono e frequentano i corsi superiori fa sì che le attuali strutture non sempre siano in grado di ospitare tutta la popolazione scolastica, per cui, com'è noto, si devono allocare alcune classi in sedi distaccate, con ricadute negative sull'organizzazione, ma soprattutto ricadute negative su quella che è la parte didattica. Anche la struttura regionale per la valutazione del sistema scolastico della Valle d'Aosta nella pubblicazione degli indicatori relativi al 2013 segnalava come elemento di forte criticità appunto la presenza di troppe succursali, di più succursali in più istituti superiori. Nell'anno scolastico 2013-2014 delle cinque istituzioni superiori di Aosta quattro hanno ospitato più di settecento studenti e la quinta più di seicento. I dati degli iscritti alle scuole di base lasciano ipotizzare che la popolazione scolastica rimarrà grosso modo costante nei prossimi cinque anni e quindi si può ipotizzare che, stante l'obbligo formativo a diciotto anni, le iscrizioni alle scuole superiori si manterranno sui livelli attuali. Appare pertanto evidente che la capacità di accoglienza di una scuola superiore dovrebbe aggirarsi intorno ai settecento studenti. Il nuovo edificio scolastico previsto in regione Tzamberlet sarà dimensionato per circa milletrecento studenti, garantendo pertanto l'accoglienza di due istituzioni scolastiche e riducendo così il ricorso alle succursali. Inoltre si aggiungono alcune significative esigenze, per cui la nuova struttura darà risposte importanti: mi riferisco alla necessità, giustamente come diceva lei Consigliere Bertin, di operare quegli interventi di ristrutturazione e adeguamento alle norme delle scuole esistenti (parlo soprattutto del Liceo scientifico Bérard, dell'Istituto Regina Maria Adelaide, dell'Istituto Manzetti), inoltre la ricollocazione delle classi del Liceo classico, attualmente ospitato presso locali in locazione al piccolo seminario e delle aule di piazza San Francesco di proprietà del Comune di Aosta. Le attività di progettazione della nuova scuola quindi si sono sviluppate tenendo conto delle esigenze scolastiche fatte presenti dalle strutture dell'Assessorato della pubblica istruzione, tra le quali è emersa, per esempio, la necessità di prevedere due palestre scolastiche, anziché una come era precedentemente progettato.

Per quanto riguarda l'iter di realizzazione della scuola, segnalo che appunto il 20 gennaio 2015, pochi giorni fa, la struttura Opere edili ha provveduto ad approvare i nuovi criteri di valutazione del capitolato d'appalto, il cui relativo bando dovrebbe essere pubblicato nel mese di febbraio 2015. Si tratta di un appalto integrato, cioè che viene messa a gara sia la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché la realizzazione dell'opera con l'aggiudicazione sulla base dell'offerta economicamente più vantaggiosa. Queste sono le informazioni di larga massima che ritenevo di poter dare al Consiglio, è una scelta che risale al 2011 appunto con l'accordo di programma siglato con il Comune di Aosta. Direi che le esigenze di allora sono rimaste le esigenze di oggi e saranno le esigenze dei prossimi cinque anni e direi che quindi la scuola pianificata è un'esigenza importante per i nostri studenti. Detti questi macro dati, eventualmente se si vuole andare in commissione ad approfondire...però l'invito che facciamo è: andiamo in commissione, ritirate la mozione e magari vediamo il progetto preliminare che è stato presentato, però l'invito è di ritirare la mozione ed eventualmente propongo un voto di astensione.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Questa è anche l'occasione, a mio avviso, per portare, insomma, un tema importante come quello della sicurezza, della messa a norma degli edifici scolastici. Crediamo sia un tema che bisogna affrontare seriamente, che la V Commissione potrebbe avere occasione di approfondire una questione certamente importante anche per tutti gli aspetti legati...le parlavo, le accennavo il fatto delle palestre: è un fatto che ad Aosta una mancanza di queste strutture comporta agli studenti molte problematiche da questo punto di vista che devono essere risolte e affrontate in tempi brevi. Crediamo sia necessario che la V Commissione realizzi una ricognizione, magari con gli uffici, con i suoi uffici su quest'importante investimento, al di là dell'investimento in sé, su tutta l'edilizia scolastica valdostana. Se in tempi brevi l'Assessorato si impegna a portare in commissione tutta la documentazione e appunto a fare una ricognizione su quella che è la situazione dell'edilizia scolastica in Valle d'Aosta, a quel punto, avendo tutti gli elementi a disposizione, poi si potrà valutare se è il caso di sospendere o no quest'opera. L'impegno prioritario che ci interessa è quello di dare alla V Commissione la possibilità di avere gli elementi su questa questione che, ripeto, è molto importante. Abbiamo visto i fatti di cronaca successi in Italia in questi anni che pongono evidentemente...che non hanno niente...fortunatamente in Valle d'Aosta la situazione è migliore, ma crediamo che sia un aspetto che vada all'attenzione, che vada mantenuto. Pertanto se c'è l'impegno da parte dell'Assessore a riferire in tempi brevi, a fare il punto della situazione su tutta l'edilizia scolastica in Valle d'Aosta, per quanto ci riguarda, possiamo anche ritirare la mozione, tanto questa è una questione che sottolineiamo è stata evidenziata anche dal nostro gruppo consiliare del Comune di Aosta anche proprio in relazione ai disagi che la mancanza di palestre comporta nella città. Grazie.

Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Alcune considerazioni su questa questione scolastica e soprattutto di edilizia che nell'idea originaria, com'era stata pensata, andava a risolvere non solo ciò che è stato detto in sede di replica da parte dell'Assessore sulla capienza in termini numerici della popolazione scolastica della città d'Aosta, ma andava soprattutto ad essere appunto un polmone che dava e che darà la possibilità di intervenire sugli edifici scolastici di competenza regionale, che sono tutti degli anni '60, che purtroppo presentano delle criticità abbastanza gravi. Senza andare a parlare di allarmismo, i tempi di costruzione di questa scuola polmone, partiti, com'è stato ricordato, nel 2011, sono addirittura tempi che si sono, a nostro avviso, troppo dilatati. La considerazione di partenza quindi è che, a nostro avviso, a nome del gruppo UVP, questa è un'opera che è non solo fondamentale, ma è indispensabile: è indispensabile perché noi crediamo che sia giusto che si parli di sostenibilità finanziaria, ma, quando si parla di sicurezza dei ragazzi, degli alunni, non si debba ritornare su una decisione che è stata a suo tempo condivisa in V Commissione, in Consiglio, nel Governo e su tutti i piani istituzionali. Per quanto ci riguarda, quindi oggi questa è un'opera che, tra l'altro, è, cosa da ricordare, in fase avanzata anche di...l'appalto è praticamente fatto e quest'opera si inserisce in un discorso ragionato che partiva dalla creazione di un servizio di edilizia scolastica alla creazione di un osservatorio che monitorava tutta la situazione degli edifici scolastici sia di competenza comunale che di competenza regionale e che ha visto negli anni un grande piano di investimento in collaborazione con gli Enti locali, per andare ad intervenire su edifici scolastici che non erano neanche di competenza regionale, ma la cui responsabilità era in capo all'Amministrazione regionale. La questione degli edifici scolastici della città di Aosta, in particolare il Maria Adelaide e altri edifici...non vorrei ricordare la questione della chiusura dell'Istituto professionale di via Chabod, la costruzione della scuola polmone vicino ai geometri che ancora oggi ospita quella che...doveva essere un intervento su un edificio che purtroppo ancora oggi tra ciò che si doveva spendere per la demolizione o la ristrutturazione è ancora una scelta che non è ancora arrivata. Oggi quindi questa costruzione è un misto tra una scuola polmone e una collocazione per certe scuole che è fondamentale: è fondamentale perché non si può più aspettare sperando che non succeda mai niente nei nostri edifici scolastici, perché poi, quando succede qualcosa, siamo tutti a dire che si doveva fare. Noi quindi siamo i primi che su certe grandi opere abbiamo detto: "è il momento forse di soprassedere, di rimandare, ma, per quanto riguarda i giovani, l'istruzione e i ragazzi delle scuole e la loro sicurezza, noi crediamo che questa sia un'opera non solo necessaria, ma fondamentale e lo diciamo con convinzione perché ci crediamo. Crediamo che approfondire o ancora dilatare questa cosa al di là dei tecnicismi e dell'impossibilità oggi in un momento...della difficoltà in un momento avanzato vedrebbe ancora rimandato un qualcosa che oggi non è ancora costruito, che deve ancora essere costruito. "Volet sulle palestre" è stato detto, è chiaro che nella previsione c'era questa parte di palestra che va in parte anche a risolvere la questione che d'estate è meno critica, perché c'è la zona Tzamberlet con il campo sportivo, d'inverno ci sarebbe sempre in quella zona questa possibilità.

Ultima considerazione: si era ragionato anche sulla collocazione, con non poche difficoltà, con riunioni con il Comune di Aosta, le varie zone, lo spostamento del maneggio, non maneggio. Concludo dicendo che la filosofia era che...noi continuiamo a portare avanti quella di costruire eventualmente edifici scolastici che siano non fuori dalla città, ma al limite della città affinché ci siano i servizi che non facciano morire la città, cioè che la città con le attività commerciali continui a vivere di ciò che i ragazzi possono portare in termini di indotto. La collocazione quindi anche all'area Tzamberlet era funzionale per motivazioni appunto di accessibilità, assieme alla questione dei trasporti, perché lì non ci dimentichiamo che c'è la fermata anche del tratto di ferrovia, al di là di essere disservito da un punto di vista dei mezzi pubblici...che dava la possibilità di accedere. Questo per dire che è stato un lavoro ragionato di cui siamo ancora convinti oggi e in questo senso condividiamo il fatto che in V Commissione si doveva forse riprendere questa questione, questo non lo mettiamo in dubbio, ma i vari passaggi erano stati fatti. Noi crediamo che oggi questa sia un'opera di cui la comunità valdostana, soprattutto la popolazione scolastica ha bisogno. Grazie.

Presidente - Grazie collega Laurent Viérin. Mi sembra che il collega Bertin avesse proposto il ritiro, quindi la mozione viene ritirata.

Il Consiglio prende atto del ritiro.