Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 962 del 15 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 962/XIV - Disegno di legge: "Interventi e iniziative regionali per l'accesso al credito sociale e per il contrasto alla povertà e all'esclusione sociale. Abrogazione della legge regionale 23 dicembre 2009, n. 52 (Interventi regionali per l'accesso al credito sociale)".

Presidente - Chi chiede la parola? Il relatore, il collega Lanièce, ne ha facoltà.

Lanièce (SA) - La crisi degli ultimi anni ha caratterizzato l'andamento sociale ed economico della comunità valdostana, incidendo negativamente su tutta la popolazione, ma con particolare gravità sulle fasce più deboli. L'attuazione di misure economiche volte al consolidamento dei conti pubblici e i conseguenti tagli al bilancio hanno investito la capacità dell'Amministrazione di farsi carico dei soggetti vulnerabili, che hanno subito un ampliamento non solo numerico, ma anche dal punto di vista della diversificazione dei bisogni. Per far fronte a tale critica situazione, l'Amministrazione regionale, forte dei rapporti consolidatisi nel tempo, ha rinsaldato la collaborazione con il volontariato...per affrontare in maniera globale il problema della povertà e dell'esclusine sociale, lavorando a un disegno di legge che apre a numerose possibilità di intervento non solo economiche e assistenziali.

La legge regionale del 23 dicembre 2009 n. 52 interventi regionali di tipo sociale ha sperimentato in questi anni in ambito regionale interventi di microcredito di erogazione di prestito sociale d'onore con l'obiettivo di sostenere gli individui e i nuclei familiari, che per verificatesi situazioni diverse, a esempio reddito insufficiente, perdite di lavoro, sofferenze bancarie, protesti subiti, erano esclusi dal circuito del credito bancario in quanto definiti soggetti non bancabili. Dal 1° gennaio 2010 al 31 gennaio 2014 sono stati erogati circa 1 milione 660 mila euro a persone e famiglie, alle quali si è dato sostegno attraverso il credito sociale, in particolare sotto forma di finanziamenti da restituire in denaro e di contributi a fronte dei quali offrire il proprio tempo libero a servizio della collettività, svolgendo attività a ricaduta sociale o ambientale.

La concessione del credito sociale ha permesso non solo di sostenere coloro che vivono in situazioni di difficoltà, prevenendo situazioni di esclusione sociale cronicizzate, ma anche di introdurre strumenti di aiuto che prevedono reciprocità e scambio tra il singolo e la comunità, attraverso diverse modalità di credito e modalità di restituzione di quanto percepito, allo scopo di superare la cultura di tipo meramente assistenzialistico. La condizione fondamentale per realizzare quanto è descritto è che i beneficiari degli interventi si sentano in dovere di restituire, pur con forme agevolate, il prestito ottenuto come impegno sociale, morale e legale.

Gli interventi realizzati con la legge regionale 52 del 2009 hanno evidenziato la validità dei principi alla base della legge, dimostrando l'effettivo sostegno fornito alle famiglie in situazioni critiche per affrontare i bisogni primari come la salute, la casa, i beni durevoli essenziali, la ricaduta positiva per la società civile in termini educativi e di miglioramento di alcuni servizi gestiti da Enti locali, azienda USL della Valle d'Aosta, case di riposo e associazioni di volontariato. Tenendo conto di quanto emerso dalla sperimentazione degli interventi di credito sociale realizzati con la precedente legge, la legge regionale 52/2009, l'Amministrazione regionale ripropone con questo disegno di legge un programma di lotta alla povertà e all'esclusione sociale, nel quale siano protagonisti i cittadini stessi e in particolare coloro che vivono maggiori difficoltà. Lo scopo è quello di dare ai soggetti privi di possibilità economiche l'occasione per ottenere crediti per superare situazioni temporanee di difficoltà, facendo in modo che l'accesso al credito sia un diritto di tutti e non di pochi, evitando così il paradosso che solo chi ha già può avere ancora, mentre viene escluso dal processo creditizio chi realmente ha bisogno di credito, ma non ha abbastanza patrimonio da offrire.

La proposta che oggi analizziamo vuole andare a sostenere quelle famiglie che non sono nell'elenco delle famiglie bisognose, già assistite da altre leggi, ma si trovino in una situazione limite e che con un aiuto ragionato possano essere sostenute nella fascia dignitosa in cui si trovano, cioè quindi evitare che queste famiglie, in caso di spese straordinarie impreviste, scivolino tra le bisognose. Si tratta di un passo concreto verso un aiuto che tenga in piena considerazione la dignità della famiglia, che rappresenta per noi il nucleo fondamentale della nostra società. Inoltre, concedere dei prestiti restituibili attraverso ore di attività, comporta necessariamente un miglioramento non solo della situazione economica di chi vi accede, ma anche un sostegno psicologico. Una persona motivata cui si dà fiducia continuerà a essere propositiva e a dare il meglio di sé all'interno della società che non l'ha voluto scartare, ma che anzi l'ha voluta sostenere, generando di conseguenza atteggiamenti di reciprocità e scambio tra la persona e la famiglia e la comunità, alimentando così una comunità più coesa e solidale.

Il disegno di legge oggi in discussione, pertanto, da una parte recepisce i principi ispiratori della precedente legge regionale, la 52 del 2009, nonché gli esiti di sperimentazioni realizzate, mentre dall'altra parte provvede alla revisione dei profili di intervento di credito sociale, apportando i dovuti miglioramenti laddove erano emerse delle criticità e sottolineando il valore della solidarietà all'interno della comunità, anche attraverso l'attuazione di un piano globale tra la lotta alla povertà e l'esclusione sociale. Questo sforzo deve essere favorito e condiviso con una logica sussidiaria e solidale per far sì che anche nella nostra comunità si possa contrastare l'incremento della povertà economica, ormai trasversale a quasi tutti i ceti, con l'aumento del tasso di disoccupazione legato in modo particolare ai giovani e alle fasce di età tra i 45 e i 65 anni, poi per la creazione di numerosi posti di lavoro meno remunerati e sempre più spesso precari e per le difficoltà che hanno di fronte molte famiglie.

Ecco, allora, che in questo particolare momento è necessario che si attivi sul territorio valdostano un percorso di valorizzazione dei diversi attori dell'economia sociale, che possono dare un loro contributo ancora più importante in modo da sviluppare politiche di welfare comunitario finalizzate a superare la crisi attuale. Penso qui al mondo composito del volontario, che pur avendo un potenziale e un grado di fiducia elevato, deve far fronte a nuove difficoltà e ostacoli naturali, sociali e di valori. È quindi necessario a livello pratico un coordinamento forte fra enti pubblici e soggetti privati, nello specifico con il mondo del volontariato e il terzo settore per non disperdere le energie e gli esiti di attività già avviate sul territorio. È altresì indispensabile un orientamento unitario delle politiche di contrasto alla povertà e definire linee guida attuabili a livello regionale che garantiscano equità di trattamento verso le persone in difficoltà e trasparenza e correttezza nella gestione del denaro pubblico e privato messo a disposizione.

I principi di sussidiarietà e partecipazione sono alla base dell'azione che questo provvedimento normativo intende realizzare con il coinvolgimento del territorio. Un programma di azioni differenti che si propongono da un lato di sostenere le famiglie in stato di necessità straordinaria, ma momentanea, attraverso un processo di credito sociale, dall'altro di favorire il raccordo tra differenti iniziative di solidarietà e di collaborazione per non disperderne l'impatto e assicurare la loro continuità e integrazione con il sistema dei servizi pubblici. Il disegno di legge propone un programma di interventi di microcredito sociale, di prestito sociale d'onore in cui il sostegno dei vari soggetti si coniuga con la diretta partecipazione e attivazione dei cittadini alle varie attività previste. La legge ruota, pertanto, intorno al cittadino, ai suoi bisogni e non sono solo presi incarico unicamente dalla Regione, ma da tutti i soggetti del territorio, pubblici e privati, con l'ampia collaborazione da parte del mondo del volontariato. Questo assicura una gestione scrupolosa e trasparente del denaro messo a disposizione pubblico e privato e una ricaduta reale sulla comunità valdostana, che semina e al tempo stesso raccoglie i frutti del suo mettersi a disposizione delle persone più bisognose. Per quanto concerne il microcredito sociale occorre far notare che la Regione bandisce un avviso pubblico per individuare un soggetto che gestisca in convenzione con l'istituto bancario le iniziative per l'accesso al microcredito sociale, tale soggetto gestore può rifinanziarsi attraverso risorse proprie, rientri derivanti da parte dei soggetti beneficiari dei finanziamenti di microcredito, fondi statali ed europei e ulteriori risorse pubbliche e private.

Il microcredito sociale consiste nell'apertura di credito in un conto corrente con un importo compreso tra i mille e i 3 mila euro, da restituire a tasso agevolato. I cittadini, che si rivolgono ai servizi sociali e agli sportelli dislocati sul territorio, presentano la loro situazione all'assistente sociale, a un volontario specializzato nel credito sociale, iscritto in un apposito elenco regionale, e poi presentano la domanda di finanziamento al soggetto gestore. A sua volta il soggetto gestore trasmette la domanda all'istituto bancario con cui è convenzionato che apre l'istruttoria finanziaria ed eroga il finanziamento al cittadino. Infine il cittadino riceve il denaro e lo utilizza per pagare le spese che ha inserito nella domanda di accesso al microcredito sociale e restituisce secondo quanto stabilito nell'atto di concessione.

Per quanto riguarda invece il prestito sociale d'onore, occorre invece evidenziare che la Regione concede alle famiglie un prestito sociale d'onore, attingendo alle risorse proprie. Il prestito sociale d'onore consiste in un finanziamento d'importo complessivo tra i 750 e i 2 mila euro da restituire in ore di attività. La domanda di accesso al credito sociale deve essere presentata alla struttura politiche sociali che effettua il controllo della documentazione e concorda con il richiedente il progetto di restituzione in ore di attività verso enti accreditati, iscritti presso un apposito elenco regionale. Il progetto è disposto con il supporto dei servizi sociali territoriali nel quale sono evidenziate le modalità con cui il prestito sociale d'onore contribuisce a superare il momento di difficoltà temporanea. Una commissione poi effettua le istruttorie tecniche sulla domanda e approva l'erogazione del contributo, in relazione al progetto di restituzione. La struttura politiche sociali dell'Assessorato attiva poi le procedure per l'assegnazione e l'erogazione del contributo e per l'avvio del progetto di restituzione in ore di attività. Il cittadino riceve il denaro, lo utilizza per pagare le spese che ha scritto nella domanda di accesso al prestito sociale d'onore e restituisce svolgendo ore di attività secondo quanto concordato nel progetto di restituzione. Le spese ammissibili per tutti gli interventi di credito sociale riguardano più precisamente i depositi cauzionali, gli anticipi per la soddisfazione dei contratti di locazione per la prima casa, le spese per i canoni di locazione, le spese condominiali, le spese anche rateizzabili per i traslochi e per i consumi di acqua, gas, energia e spese straordinarie legate anche a eventi particolari quali nascite, matrimoni, malattie, funerali, e spese per l'acquisto e manutenzione di automezzi, di mobilio e di elettrodomestici indispensabili al richiedente e ai famigliari con lui conviventi, spese per interventi straordinari urgenti di manutenzione dell'abitazione principale, versamento di contributi per l'ottenimento delle pensioni e spese per i generi alimentari di prima necessità, nei limiti indicati con deliberazione della Giunta regionale.

Una delle novità rispetto al passato è rappresentata dalla figura dei volontari specializzati nell'ambito del credito sociale. Si tratta di ex bancari o di esperti di finanziamenti che gratuitamente mettono al servizio dei cittadini la loro esperienza e competenza. Seguiranno ovviamente una formazione specifica sul credito sociale. Sono, insieme allo sportello sociale, il primo contato che il cittadino ha con i servizi, più specifico rispetto al servizio sociale, il volontario è una figura che ispira fiducia e può concretamente aiutare il cittadino in difficoltà socio-economica. I volontari specializzati sostituiranno gli operatori territoriali previsti nella precedente legge, mettendo in campo un numero maggiore di referenti, esperienze e competenze specifiche sia in ambito creditizio, sia nell'ambito della gestione dei rapporti con i clienti e anche e soprattutto una vocazione volontaristica in ambito sociale.

Un'altra novità è rappresentata dall'ente gestore del credito sociale. Infatti, durante il periodo di sperimentazione previsto dalla precedente legge, gli interventi di credito sociale erano gestiti dalla finanziaria regionale Finaosta. La nuova legge prevede invece che il prestito sociale d'onore sia gestito direttamente dalle strutture politico-sociali, mentre il microcredito sia gestito da un soggetto esterno. In entrambi i casi si intende semplificare le procedure di accesso al credito sociale, individuando riferimenti precisi e competenti che sappiano supportare il cittadino e orientarlo verso l'intervento più adeguato alla loro situazione.

Il microcredito sociale, come vi dicevo poc'anzi, è invece affidato a un soggetto esterno, che opera senza fini di lucro in settori di attività sociale a vantaggio della collettività, soggetto che sarà individuato attraverso una procedura pubblica. Si sottolinea così l'importanza del protagonismo del territorio a discapito dell'ente Regione.

L'iniziativa di solidarietà sociale. Si tratta di una modalità diversa di assicurare sostegno alla comunità. Non è più la Regione da sola che si fa carico delle fasce di popolazione più vulnerabili, attraverso interventi economici, ma sono coinvolti tutti i soggetti del territorio pubblici o privati e i cittadini stessi attraverso iniziative di solidarietà reciproca. Assume un ruolo importante il volontariato, che individua di concerto con la Regione e con altri enti nuove modalità per mettere a disposizione tempo e capacità, diventando più competente e creativo. I cittadini sono i veri soggetti delle iniziative, sia i volontari che offrono il loro aiuto, sia quelli che sono in situazione di disagio, che svolgevano direttamente le attività previste con l'obiettivo di sviluppare e mantenere capacità e competenza acquisite. Sono già stati avviati con una delibera di Giunta n. 1581 del 2013 i lavori del gruppo interistituzionale per la redistribuzione delle eccedenze alimentari e il recupero e la rigenerazione e la redistribuzione di altre tipologie di beni, abbigliamento e calzature, arredamento e materiali di ferro, legno, alluminio o plastica riciclabili. Altre iniziative prevedono la costituzione di banche del tempo, con lo scambio reciproco di prestazioni di tempo tra i cittadini e la partecipazione diretta di persone in situazione di disagio socio-economico all'attività prevista.

Iniziative di solidarietà sociale. È prevista la costituzione di un gruppo di coordinamento e monitoraggio composto dalle strutture politico sociali, dal Consiglio permanente degli enti locali, dai coordinatori di zona, dall'azienda USL, dal volontariato, dalla cooperazione sociale e dal soggetto pubblico-privato promotore e referente dell'iniziativa.

Infine, passando all'articolato del disegno di legge, lo stesso si compone di 5 capi per complessivi 25 articoli. Il capo 1 contiene disposizioni generali relative all'oggetto e alle finalità del disegno di legge, prevedendo in particolare all'articolo 1 la collaborazione della Regione con i soggetti del territorio per la realizzazione di un piano per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, attraverso l'accesso al credito sociale nelle forme del microcredito sociale e il prestito sociale d'onore e la promozione di iniziative di solidarietà e di collaborazione tra cittadini. Inoltre, l'articolo 2 stabilisce i limiti per l'accesso al credito sociale validi sia per il microcredito sociale sia per il prestito sociale d'onore, mentre l'articolo 3 si pone il divieto di cumulo tra gli interventi di credito sociale e altre agevolazioni previste da altre disposizioni normative per gli stessi fini e gli stessi beneficiari.

Il capo 2° reca le disposizioni relative al microcredito sociale, per gestire il quale, come indicato dall'articolo 4, la Regione si avvale di un soggetto esterno, incaricato di istituire un fondo e di stipulare un accordo con un istituto bancario, secondo i criteri attuativi deliberati dalla Giunta regionale. L'articolo 5 descrive le caratteristiche del microcredito sociale e le tipologie di spese sostenibili. All'articolo 6 vengono definiti i beneficiari e i requisiti per poter accedere al microcredito sociale, con particolare attenzione alla presentazione di un programma di intervento predisposto con il supporto dei servizi sociali nel quale sono evidenziati le modalità e gli interventi attraverso i quali il beneficiario si propone di superare il momento di crisi. Alla gestione dell'attività di erogazione e del recupero del credito, è di supporto il beneficiario delle fasi precedenti e seguenti all'erogazione del denaro, partecipano attivamente i volontari, iscritti in un apposito elenco di volontari specializzati e debitamente formati nell'ambito del credito sociale, i cui compiti sono regolamentati dall'articolo 7.

Per ottenere il microcredito, i beneficiari devono rispettare l'iter disciplinato dalla legge, con particolare attenzione alle modalità di presentazione della domanda e alla documentazione da allegare alla medesima, indicate all'articolo 8. Alla presentazione delle domande seguono l'attività istruttoria delle stesse, regolamentata dall'articolo 9. L'erogazione dei finanziamenti è oggetto dell'articolo 10. L'articolo 11, invece, descrive come avviene la restituzione del microcredito sociale e come intervenire nel caso in cui non siano rispettate le scadenze di pagamento. Il capo 3° contiene invece le disposizioni relative al prestito sociale d'onore e gli articoli 12 e 13 descrivono le caratteristiche dell'intervento, tra cui gli importi e le modalità di restituzione. L'articolo 14 indica che i beneficiari bisognosi di sostegno devono essere in possesso di circostanziati requisiti e devono presentare un progetto, predisposto insieme ai servizi sociali, nel quale sono descritte le modalità della restituzione in ore di attività e gli interventi attraverso i quali il beneficiario si propone di superare il momento di difficoltà. Nell'articolo 15 è istituito un elenco, con i relativi compiti, degli enti che accolgono i beneficiari per la realizzazione delle ore di restituzione, enti pubblici costituiti nel territorio regionale, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti, fondazioni, associazioni, società cooperative senza scopo di lucro operanti nel territorio regionale.

Per ritornare al prestito sociale d'onore, i beneficiari devono seguire le modalità di presentazione della domanda di accesso al prestito e predisporre la documentazione richiesta come previsto nell'articolo 16. La valutazione delle domande, effettuata dalla commissione specifica, e la relativa istruttoria sono realizzate secondo le procedure descritte dagli articoli 17 e 18. L'erogazione del prestito è indicata nell'articolo 19, mentre le modalità di restituzione dello stesso sono stabilite nell'articolo 20.

Il capo 4° contiene le disposizioni relative alle iniziative di solidarietà sociale. L'articolo 21 descrive le caratteristiche di tali iniziative di solidarietà sociale, quali la costituzione di banche del tempo, la redistribuzione delle eccedenze alimentari e di altre tipologie di beni, la partecipazione ad attività di rilevanza sociale, culturale e ambientale, rivolte a persone e famiglie in situazione di disagio socio-economico o di esclusione sociale, attraverso progetti che prevedono il coinvolgimento dell'intera collettività. L'articolo 22 prevede inoltre la costituzione e le relative mansioni di un gruppo di coordinamento e monitoraggio per le iniziative stesse.

Il capo 5° contiene infine le disposizioni finali. L'articolo 23 reca le disposizioni transitorie relative al passaggio tra la legge regionale 52 del 2009, che in precedenza disciplinava e normava il credito sociale, in via sperimentale, e il presente disegno di legge, mentre l'articolo 24 indica le conseguenti abrogazioni. Infine, l'articolo 25 prevede le disposizioni finanziarie. Per concludere vorrei sottolineare come il testo della legge che stiamo analizzando, che ha visto la presentazione di 25 emendamenti in Commissione e di 2 presentati oggi, rispetto al testo originale, elaborato dalla Giunta, è un grande e proficuo lavoro di concertazione e di condivisione effettuato dalla quinta Commissione consiliare, con il prezioso apporto delle persone audite, con la fondamentale collaborazione dell'Assessorato e della struttura comprendente nelle persone del dottor Gianni Nuti e della dottoressa Elisa Brédy. A tutti va il mio ringraziamento per il costruttivo contributo apportato.

Si dà atto che dalle ore 10,41 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie collega Lanièce. Ha chiesto la parola la collega Fontana; ne ha facoltà.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Oggi si discute il disegno di legge regionale n. 34 recante interventi e iniziative regionali per l'accesso al credito sociale e per il contrasto alla povertà e all'esclusione sociale. L'obiettivo è quello di sostenere gli individui e i nuclei familiari, che si trovano in situazioni di difficoltà economiche e sociali, a esempio per la perdita del lavoro, per reddito insufficiente o sofferenze bancarie prevenendo situazioni di esclusione cronicizzate. Si tratta di un piano per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale che si avvale di tre strumenti: il microcredito sociale, il prestito sociale d'onore e la promozione di iniziative di solidarietà sociale. È l'elemento della fiducia declinata in tutte le sue sfumature di reciprocità, di solidarietà e di cooperazione a contraddistinguere tali strumenti di sostegno economici e sociali.

Il microcredito sociale che va a beneficio di questi soggetti, meritevoli di fiducia, che sono esclusi dall'accesso al credito per le vie ordinarie, il prestito sociale d'onore che consente il superamento nell'immediato di situazioni di emergenza e infine le iniziative di solidarietà sociale, quali a esempio la distribuzione delle eccedenze alimentari o la partecipazione di persone che versano in situazioni di disagio economico sociale ad attività a rilevanza sociale, culturale e ambientale al fine di favorirne il reinserimento.

La prospettiva in cui tali interventi vanno a inserirsi è quella di un nuovo sistema di welfare, che punta sulla qualità relazionale degli individui, sulla reciprocità e sul senso di appartenenza, oggi latente, di ognuno alla società. Diventa fondamentale, quindi, superare l'individualismo che ha caratterizzato l'agire delle persone negli ultimi anni, per tentare di ricostruire quei legami sociali, che sono andati via via indebolendosi, mentre sono proprio quei legami sociali la colonna portante di quella comunità che costituisce scudo e protezione dei singoli individui, soprattutto quando sono in difficoltà.

La sfida è quella di mettere in campo misure che siano capaci di sostenere gli individui nei momenti di difficoltà e al contempo infondere negli stessi attraverso l'elemento della fiducia, che caratterizza questi strumenti di sostegno economico-sociale, lo stimolo a non arrendersi e a sviluppare le proprie potenzialità per contribuire allo sviluppo della società in cui vivono.

La presente legge arriva finalmente dopo un periodo di sperimentazione, peraltro differito al 31 dicembre del 2013, degli interventi regionali per l'accesso al credito sociale, attuato con la legge regionale 52 del 2009. Ci sono voluti due anni per arrivare a un testo di legge che desse risposte concrete, in un momento in cui la crisi ha aperto vortici di incertezza che sino a poco tempo fa erano sconosciuti a molti, ma la sperimentazione serve appunto per metter e a fuoco i profili più problematici, per aggiustare il tiro e quindi ringrazio sia l'Assessore Fosson sia la quinta Commissione consiliare per la disponibilità nell'accogliere le modifiche richieste. Ricordo fra tutte, quella che mi stava a cuore, ovvero lo stralcio dell'articolo 21, che prevedeva il cosiddetto prestito sociale per l'attività di cura ai famigliari, che contribuivano a curare ed assistere i propri cari infermi, secondo me insufficiente a sostenere e rendere merito al lavoro a tempo pieno di coloro che assistono un famigliare malato con patologie invalidanti, a cui è corrisposto il rifinanziamento con un emendamento accolto nell'ultima finanziaria, dell'assegno di cura per l'assistenza alternativa all'istituzione e legislazione già previsto dall'articolo 18 della legge regionale 23/2010. Per tutti questi motivi voteremo a favore di questo disegno di legge. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fontana. Ha chiesto la parola il collega Fabbri; ne ha facoltà.

Fabbri (UVP) - Grazie Signor Presidente.

Anche noi, come gruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste, giudichiamo molto positivamente questa legge che modifica, migliorandola, la legge preesistente, la legge n. 52, che già incideva notevolmente sulla problematica sociale che apportava. Questa legge, che regolamenta l'accesso al credito sociale, al micro-credito, estendendola anche alle iniziative di solidarietà sociale che stanno emergendo nella nostra comunità, questa legge, dicevo, si inserisce e rientra a pieno titolo in quella politica di grande attenzione sociale che caratterizza il welfare della nostra regione.

Questa nuova legge, portata a termine grazie alla collaborazione dell'Assessore, della V Commissione, del suo Presidente e particolarmente dal collega Lanièce, sostituisce e migliora la precedente, la rende più snella, più efficace e di più agevole applicazione, soprattutto inserisce una maggiore attenzione a coloro che in sofferenza devono richiedere l'aiuto della struttura pubblica. Lo affronta, dunque, dicevamo, con uno spirito nuovo, con una maggiore attenzione all'utente, con una indicazione di minore burocratizzazione della situazione. Anche nell'aspetto che prevede la restituzione lavorativa, coinvolgendo nuovi attori più esperti nella gestione di queste persone, riuscirà a nostro avviso a essere più operativa e incisiva. Anche noi, come la collega Fontana ha già ricordato, ricordiamo estremamente positivo l'aver estrapolato l'aiuto alle famiglie che si fanno carico degli anziani inabili, che a nostro avviso deve ricevere una maggiore e più sostanziosa attenzione da parte dell'Amministrazione pubblica. A questo punto ringraziamo anche l'Assessore della sua disponibilità, nella discussione dell'ultimo Bilancio. L'unico neo che purtroppo dobbiamo rilevare in questa nuova legge è il budget ridotto, anzi dimezzato rispetto alla precedente, ma questo è stato imposto, purtroppo, dai grami tempi che stiamo vivendo.

Vorrei fare una considerazione di ordine un po' più generale e riferendomi a quanto detto prima, cioè che questa è una buona legge, del nostro buon welfare valdostano, vorrei evidenziare che queste buone leggi siano il frutto dell'applicazione puntuale e virtuosa della nostra autonomia, e che ricordiamo qui quale importanza abbia nella vita pratica di tutti i giorni dei cittadini, non solo, non si tratta solo - per carità ha la sua importanza fondamentale - l'identità, la cultura, ma l'autonomia riveste queste cose pratiche, questi motivi pratici, per cui vale la pena assolutamente difenderla strenuamente. E proprio tramite questo buon lavoro, queste buone leggi, riusciremo a difenderla, a sostenerla, a giustificarla, col nostro bien-faire, col nostro buongoverno, rispetto ai nostri detrattori che sempre più stanno accusandoci di essere destinatari di privilegi. Non siamo destinatari di privilegi, ci meritiamo e ci conquistiamo con la nostra autonomia col buon lavoro e con la buona legislazione. Questo è un messaggio che dobbiamo far passare, non solo agli addetti ai lavori, ma anche alla nostra popolazione, proprio in questi tempi in cui si è a lungo parlato...si parlerà ancora a lungo della difesa della nostra autonomia. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fabbri. Ha chiesto la parola la collega Morelli; ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Affrontiamo oggi questo disegno di legge che va ad abrogare una legge che era stata approvata nella scorsa legislatura, nel 2009, la n. 52. La ratio di questo provvedimento rimane la stessa della scorsa legge, ossia dare una risposta a quei cittadini che per effetto della crisi o per effetto di ragioni personali si trovino a dover affrontare difficoltà momentanee. E con questi provvedimenti si va a fare un'azione di prevenzione per permettere loro di affrontare le difficoltà momentanee senza scivolare, come giustamente diceva il collega Lanièce, nella sua ottima relazione, in una situazione di reale e permanente bisogno.

Rispetto alla scorsa, alla legge che oggi abroghiamo, questa legge introduce alcune nozioni, alcuni principi che dal nostro punto di vista sono estremamente interessanti e innovativi. Intanto, il coinvolgimento di un maggior numero di soggetti, di Enti pubblici, privati, volontariato, con cui si va a favorire una sinergia tra soggetti che già operano, ma che in questo modo sono meglio coordinati, e andando a concretizzare uno spirito di solidarietà e una messa in pratica reale del principio di sussidiarietà su cui credo noi siamo tutti d'accordo.

Altra innovazione importante, non c'è più Finaosta come soggetto erogatore e questa era una delle criticità che noi avevamo già evidenziato durante la discussione del precedente testo, perché Finaosta è un soggetto troppo rigido, sottoposto a strette regole bancarie e quindi che rispondeva con estrema difficoltà alle esigenze a cui vuol dare risposta questa legge.

Altro punto che viene introdotto è la possibilità della restituzione attraverso ore di lavoro, per tutte le tipologie di credito sociale, quindi sia per il microcredito che per il prestito d'onore. E riteniamo che questo sia un punto importante, che permette di superare il concetto del puro assistenzialismo, andando invece a responsabilizzare le persone che godono di questi aiuti e dando loro la possibilità di restituire, quindi di conservare integra la loro dignità. In questo senso l'ha detto bene il collega Lanièce, questo comporta un miglioramento non solo nella situazione economica di chi vi accede, ma anche un sostegno psicologico e noi riteniamo che per il rispetto che è dovuto alla persona umana, questo sia molto importante.

Infine, è sempre legato alla restituzione, si è voluto introdurre il principio per il quale la messa a perdita del finanziamento rimane proprio l'ultima ratio. Quando proprio non si può, in nessun modo, trovare una soluzione per permettere al beneficiario di restituire, allora vi è la messa a perdita, ma è veramente la soluzione estrema. E, infine, introduce, questa legge, anche le iniziative di solidarietà sociale, che già esistono, ma che in questo modo potranno sicuramente avere un'applicazione e un coordinamento migliori. In questo senso vogliamo essere ottimisti, vogliamo pensare che veramente le iniziative che sono state citate, quali la banca del tempo, la redistribuzione delle eccedenze alimentari, che già vengono fatte, potranno essere migliorate, essere applicate in modo coordinato, in modo ottimale. Ricordo, en passant, che noi nella scorsa legislatura sulla legge per il microcredito avevamo espresso delle criticità che ci avevano impedito di sostenerlo appieno, pur condividendone le finalità. Ecco, il percorso di sperimentazione di questi anni ha in parte confermato queste criticità e quindi riteniamo che sia stato un percorso di sperimentazione utile, che porta oggi a un miglioramento del testo, anche se forse non sarà il testo perfetto e ideale, ma che sicuramente permetterà di dare risposte migliori ai cittadini, andando, e lo voglio ribadire, oltre l'assistenzialismo, ma coinvolgendo e responsabilizzando le persone. Anch'io mi associo, quindi, ai ringraziamenti nei confronti del relatore, della V Commissione e dell'Assessore. Voteremo questo disegno di legge con convinzione.

Presidente - Grazie collega Morelli. Siamo in discussione generale sul disegno di legge 25. Ci sono altri interventi? Possiamo chiudere la discussione generale? Discussione generale chiusa.

Chiede la parola l'Assessore Fosson, per la risposta; ne ha facoltà.

Fosson (UV) - Grazie Presidente.

Solo un breve intervento per ringraziare chi ha lavorato su questo testo, su questa legge che prima era sperimentale (era la legge 52) e che oggi invece diventa definitiva, con notevoli miglioramenti, nella sua applicazione. Soprattutto vorrei ringraziare il relatore, per la passione e quanto ha fatto in questi mesi perché questa legge arrivasse a termine. Ma ringraziare anche un po' gli anziani della Commissione sanità, quelli che già la scorsa legislatura avevano prodotto e lavorato su questo testo, in particolar modo la Consigliera Fontana e la Consigliera Morelli. Ritornerei solo con un breve commento su quanto è già stato detto. Con questa legge ci stiamo tutti riappropriando di un concetto di autonomia e rivalutando sicuramente questa nostra grande specificità. Autonomia che vuol dire attenzione alla persona, indipendentemente dai numeri che questa persona può rappresentare, ma in particolare autonomia vuol dire buone leggi, buone regole, modelli nuovi e più vantaggiosi per la gente che vive in Valle d'Aosta.

Ora, questo che viene approvato oggi è un modello che, a livello nazionale, sicuramente diventerà un modello da copiare, perché già come è stato detto molto bene, è una legge che finanzia sicuramente il disagio e cerca di apportare delle soluzioni e delle possibili uscite a chi in istanti particolari vive momenti di difficoltà, ma soprattutto lo fa modificando il rapporto tra chi riceve l'aiuto e chi lo dà. Ecco, non è un mero assistenzialismo, ma è un rapporto diverso, è un dare aiutando in situazioni particolari, chi comunque potrà restituire, soprattutto restituire con la sua attività. Non vuol dire cioè prendere un contributo e starsene a fare nulla. Ecco, questo mi sembra un concetto molto importante, aiutare sì, però aiutare anche chi poi farà di tutto per restituire quello che ha avuto, soprattutto con ore lavorative, con le sue capacità che possono essere diverse e potranno essere diversamente utilizzate.

Ultimo commento, è una legge che proprio per creare un modello nuovo e positivo mette in sinergia tutto il mondo del welfare, cioè la politica, l'ASL, le politiche sociali, il volontariato, soprattutto questo volontariato nuovo, ma anche il privato sociale, di fronte a un momento di difficoltà e di disagio. Il fare sinergia, il lavorare insieme, per superarlo è estremamente importante. Quindi grazie a tutti.

Presidente - Grazie Assessore. Ci sono repliche oppure possiamo passare all'approvazione del...per articoli? Possiamo passare all'articolato? Esaminiamo il nuovo testo predisposto dalla V Commissione.

Mettiamo in votazione l'articolo 1. La votazione è aperta? Chiamerei i componenti...votazione ancora aperta. Chiederei per cortesia di votare. Hanno tutti votato? Manca ancora...hanno tutti votato? Votazione chiusa. Esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Articolo 2. Stesso risultato? No? Mettiamo in votazione l'articolo 2. Votate l'articolo 2. Possiamo chiudere la votazione? Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Articolo 3. Stesso risultato? No...c'è lo stesso risultato.

Articolo 4. Stesso risultato.

Articolo 5. Stesso risultato.

Articolo 6. Stesso risultato.

Articolo 7. Stesso risultato.

Articolo 8. Stesso risultato.

Articolo 9. Stesso risultato.

Articolo 10. Stesso risultato.

Articolo 11. C'è l'emendamento dell'Assessore Fosson. Possiamo dare...chiede la parola il Consigliere Lanièce, ne ha la facoltà.

Lanièce (SA) - Velocemente, questo emendamento, in pratica, come ha detto già la collega Morelli, individua l'ordine di priorità alle azioni che il soggetto gestore del fondo per il micro-credito sociale deve mettere in atto, sentito il dirigente della struttura competente, in caso di non restituzione del finanziamento. Stabilisce, quindi, che in primis si individuano differenti modalità di restituzione o, in subordine, propone il passaggio a perdita del finanziamento non rimborsato. Colgo l'occasione anche per illustrare l'altro emendamento, che in pratica l'emendamento 2 era poi all'articolo 21, che in pratica andava a eliminare la ripetizione formale che c'era stata nella predisposizione del testo.

Presidente - Grazie. Altri interventi? Se non ci sono altri interventi possiamo mettere in votazione l'articolo 11 comprensivo dell'emendamento? Votazione aperta. Tutti votato? Bertin...votazione chiusa. Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Articolo 12. Stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 13. Stesso risultato.

Articolo 14. Stesso risultato.

Articolo 15. Stesso risultato.

Articolo 16. Stesso risultato.

Articolo 17. Stesso risultato.

Articolo 18. Stesso risultato.

Articolo 19. Stesso risultato.

Articolo 20. Stesso risultato.

Articolo 21. Stesso risultato.

Articolo 22. C'è l'emendamento 2 dell'Assessore Fosson e del Consigliere Lanièce. Qualcuno intende...già...è lo stesso. Stesso risultato? Stesso risultato.

Articolo 23. Stesso risultato.

Articolo 24. Stesso risultato.

Articolo 25. Stesso risultato.

Possiamo mettere in votazione il disegno di legge nella sua interezza. La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione? Tutti votato? Votazione chiusa. Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il disegno di legge 34 è approvato all'unanimità.