Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 516 del 26 marzo 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 516/XIV - Approvazione di risoluzione: "Invito al Governo regionale alla revoca immediata e inderogabile dell'intera dirigenza della Casa da gioco di Saint-Vincent".

Presidente - Colleghi, dobbiamo procedere all'iscrizione all'ordine del giorno di un testo di risoluzione, chiedo intanto di distribuirla a tutti i colleghi e poi procediamo all'iscrizione. Colleghi, possiamo procedere all'iscrizione del punto all'ordine del giorno, che, come è stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo, sarà discusso subito. Apriamo la votazione sull'iscrizione, votate colleghi. Chiudiamo la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 31

Votanti: 31

Favorevoli: 31

Il Consiglio approva all'unanimità, quindi la risoluzione è iscritta all'ordine del giorno.

Colleghi, prima di passare all'illustrazione della risoluzione, questa mattina durante le mie comunicazioni avevo detto che vi avrei aggiornato prontamente, appena la Conferenza dei Presidenti ci avesse dato una risposta sui lavori, che erano all'ordine del giorno, in merito alla calendarizzazione di un'eventuale seduta congiunta dei Consigli regionali. La Conferenza, riunita oggi in assemblea plenaria, ha confermato la data del 2 aprile come seduta in ogni Consiglio regionale per ratificare quel documento, che sarà mia premura inviarvi nuovamente, perché alcune piccole modifiche sono state apportate, quindi una ratificazione da parte di tutti i Consigli regionali di quel documento e poi lunedì 14 aprile, a Roma, si terrà un incontro di tutte le Regioni italiane, le notizie tecniche saranno poi comunicate ci dicono quanto prima, promosso da entrambe le Conferenze, quella dei Presidenti delle Assemblee e quella dei Presidenti delle Giunte, sempre sul tema delle riforme istituzionali.

Qualcuno intende illustrare la risoluzione, colleghi? Nessuno? Ha chiesto la parola il collega Chatrian, prego.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Tocca a me illustrare, a nome di tutta la minoranza, questa risoluzione avente per tema la nostra casa da gioco. Parto dall'impegno: "il Consiglio regionale invita il Governo regionale a revocare immediatamente ed in modo inderogabile l'intera dirigenza del casinò". Tutti voi conoscete la mia passione per il tema, un dibattito serrato, a volte crudo e anche spigoloso, ma sempre costruttivo, perché comunque attraverso questo noi cerchiamo di convincere voi, colleghi della maggioranza, della validità delle nostre idee. Dovrebbe essere l'esercizio della democrazia, si discute, si approfondisce e poi si decide, ma ci sono occasioni nelle quali questa passione si esaurisce, le forze ti abbandonano, questo è uno di quei casi, quando ormai le parole sono del tutto inutili. Troppe volte ci siamo confrontati su questo tema, troppe volte abbiamo cercato di capire, di approfondire, di verificare prima di esprimere le nostre opinioni. Troppe volte abbiamo denunciato le promesse vane, i costi spropositati, l'inefficacia delle azioni che questa dirigenza del casinò ha messo in atto. Troppe volte abbiamo dovuto prendere atto che la Presidenza e parte di questa maggioranza hanno sostenuto questa dirigenza concedendo tempo e credito, non a fronte di fatti, che non arrivavano, ma solo per pura e cieca ostinazione.

Colleghi, aiutatemi con la memoria, ma mai nel passato una situazione è stata lasciata incancrenire fino a questo punto, senza un intervento politico, mai nel passato si è permesso agli amministratori di restare tanto tempo al loro posto se le aziende a loro affidate peggioravano in questo modo le loro prestazioni. Sempre si è intervenuto doverosamente per interrompere un ciclo negativo o almeno per un turnover salutare. Ora le parole sono finite e il tempo anche; ora per il casinò un cambio di tendenza, di metodo, di marcia, a nostro avviso, è necessario. È un dovere per il Consiglio che deve in questo caso almeno fare fronte all'evidente e, devo aggiungere, ripetuta incapacità del Governo regionale e del Presidente di decidere ciò che evidentemente non si vuole o non si può più decidere. I manager però devono sapere - e, se sono manager veri, lo sanno molto bene - che il loro destino è nelle mani degli azionisti, che giudicano in base ai risultati, o quanto meno in base alla relazione tra programmi approvati e risultati. Tanto più nel nostro caso, cari colleghi, noi non siamo azionisti normali, noi tutti, ma i depositari degli interessi della collettività tutta. Non abbiamo dunque alternative: a nostro avviso, dobbiamo cambiare, mi sembra che sia inevitabile e soprattutto inderogabile.

Parlando di management del casinò, ci riferiamo dunque a cinque persone che hanno funzioni e livelli dirigenziali diversi, ma che, ognuna per sé, se possono essere chiamate ad assumere le proprie responsabilità e trarne le dovute conseguenze quando l'azienda che era stata loro affidata non riesce più a stare in piedi, come, purtroppo, è il caso della nostra casa da gioco...colleghi, questi cinque Signori costano a tutti i valdostani la bellezza di 1.191.000 euro all'anno. Questi cinque Signori, scusatemi, ma hanno fallito e il loro fallimento è stato decretato in modo definitivo, secondo noi, dagli ultimi dati sull'andamento dei conti della società, che avrebbero dovuto gestire bene e addirittura rilanciare. A fine novembre l'Amministratore unico, intervistato dal giornalista Roberto Galullo su Il Sole 24 ore, dichiarava questo: "l'investimento dovrebbe portare un utile netto di sette milioni nel 2016, con iniziative in comunicazione e marketing per trentotto milioni di euro. Sempre nel novembre 2013, le attività di marketing punteranno all'apertura di nuovi canali turistici, soprattutto stranieri, e alla realizzazione di accordi commerciali con partner e nel mercato turistico e del gioco. I canali turistici orientali - dice il Signor Frigerio - aperti, operativi dal 2014 sono con Singapore, con Macao, con Hong Kong e Cina, ma in prospettiva arriveranno anche i ricchi giocatori da Corea e Malesia". Queste sono state le dichiarazioni dell'Amministratore unico.

Il loro fallimento è stato decretato in modo definitivo, secondo noi, come dicevo prima, dagli ultimi dati sull'andamento della nostra casa da gioco. Hanno avuto tanto tempo per dimostrare le loro doti, ormai è evidente la loro totale incapacità. Non possiamo più permetterci, a nostro avviso, come Regione, di stipendiare a suon di milioni persone non all'altezza del loro compito. È di questi giorni il dibattito sugli emolumenti dei manager e sul tetto che si dovrebbe porre agli stipendi dei dirigenti pubblici e soprattutto delle partecipate. In questo campo noi Regione Valle d'Aosta non siamo sicuramente un esempio virtuoso, e questo penso sia un esempio molto negativo, ma è altrettanto giusto che, se i risultati non arrivano, la collettività, per il tramite dei suoi rappresentanti eletti, si liberi quanto meno degli incapaci. Previsioni sballate per il 2014, previsioni approvate dalla casa da gioco solo quattro settimane or sono. Non è più tollerabile un sistema in cui ci sia chi conserva posto e stipendio a prescindere dai risultati! Non è più tempo per i privilegi assurdi, caste intoccabili, i protetti della politica o dai poteri forti. Il Saint-Vincent Resort sta perdendo man mano quote di mercato ed è in crisi di liquidità, e sul personale parlerò tra qualche minuto.

Ci piacerebbe conoscere anche, oltre all'opinione che da diversi mesi, da diversi anni conosciamo, l'opinione del Governo regionale o del suo Presidente, ma ci piacerebbe conoscere l'opinione del collega Bianchi su questo tema, perché in questi giorni, in queste settimane si è attivato parecchio nel rassicurare...il suo telefonino era parecchio caldo in questi giorni..."non vi preoccupate, la situazione è un po' disastrosa, solo un po', ma non ascoltate questi ragazzi, ragazzini o ragazzotti, questi diciassette Consiglieri della minoranza che in questo momento stanno cavalcando la situazione", il dossier, il telefono, i messaggi sono stati tanti...aspettiamo l'opinione del collega Bianchi su tale tema oggi, dato che affrontiamo le sorti della casa da gioco.

A nulla è servito, o quasi, l'ennesimo piano di sviluppo. A nulla è servito ridurre la quota parte degli utili da stornare alla Regione, a nulla è servito immettere ulteriori sessanta milioni di euro di denaro pubblico per quello che è stato presentato come un intervento di ristrutturazione indispensabile per rilanciare l'intera struttura. Abbiamo messo la faccia noi Consiglieri di opposizione, i quattro gruppi insieme, e venerdì scorso abbiamo incontrato i lavoratori. L'avevamo intuito da tempo che la casa da gioco stava andando alla deriva, ma come il Titanic andava incontro ad un enorme iceberg e come il comandante con i suoi ufficiali continuavano a ballare e a sorridere. Bugie, sprechi, bancomat per debiti elettorali, appena prima? Subito dopo e le colpe cadevano di volta in volta sulla crisi economica, sul divieto di fumare nelle sale, sul cambiamento di abitudini della clientela, sul lotto, sulle lotterie di Stato, sui limiti ai contanti, ormai è un leitmotiv che abbiamo sentito in quest'aula da sei anni, poi i colpevoli sono diventati i dipendenti, troppi e troppo costosi. Non una parola di umiltà, di ammissione di avere, se non fallito, almeno sbagliato è mai stata pronunciata da questa dirigenza, che - ripeto - costa annualmente 1.191.000 euro per cinque persone, anzi specialmente l'Amministratore unico si è sempre arroccato sulle sue posizioni - rubo qualche minuto all'intervento successivo, Presidente Rini -, esibendo molta spocchia e nessun rispetto per il Consiglio regionale. È così dura la realtà che ci viene sbattuta in faccia che sono a rischio i livelli occupazionali, che ci saranno da subito tagli agli stipendi, ergo, esclusivamente a quelli dei livelli medi, bassi, naturalmente. Nessun taglio ad oggi è previsto per gli stipendi dei livelli dirigenziali, non sia mai, o quanto meno qualche spuntatina, ma parliamo di poche briciole. Come se non bastasse, sono anche partite le intimidazioni nei confronti di chi ha osato protestare - utilizzo qualche minuto dei miei interventi successivi, grazie -, la misura, a nostro avviso, è veramente colma.

Qualche riflessione in più. La casa da gioco sta pagando una persona distaccata a Roma non sappiamo per fare che cosa, non sappiamo con quali risultati, non sappiamo minimamente gli interventi a favore di...per un costo, così, di 159.500 euro ogni anno, del personale solo, senza pensare ai costi di trasferta e non solo. Ci permettiamo come casa da gioco, nonostante la perdita di quote di mercato, di incaricare persone che hanno già una pensione, come livello medio alto, sempre. E il collega Assessore Bianchi conosce molto meglio di me...lo conosco benissimo...la nostra casa da gioco, cerco di portare sul tavolo qualche riflessione, quanto meno qualche criticità. Il paradosso di tutto questo è che all'interno della nostra casa da gioco ci sono tantissime situazioni, paghe diverse per uguali responsabilità. Mi spiego meglio: uguali sono le responsabilità, ma nettamente diverse sono le paghe. Io penso che il collega Bianchi conosca nel dettaglio questi passaggi, e non solo. Il collega Bianchi conosce molto bene quando nel 2007 la casa da gioco fece - mi sembra, poi potrà correggermi - quattro giorni di sciopero generale...correva l'anno 2007. Penso che possa portare al dibattito cose interessanti sul fronte occidentale.

Forse non tutte le responsabilità di questo disastro sono da ascrivere al management della Saint-Vincent Resort, ma loro, colleghi, sono stati scelti e pagati in questi anni profumatamente, per tenere dignitosamente sul mercato la casa da gioco e rilanciare il complesso alberghiero completamente ristrutturato, a loro toccava valorizzare le risorse interne, instaurare buoni rapporti con le maestranze e soprattutto motivare tutti i collaboratori. Niente di tutto questo, cari colleghi, è avvenuto in questi anni e soprattutto in quest'ultimo periodo, anzi il personale stesso disconosce in questo momento completamente i vertici aziendali. Qualche esempio. In sette mesi questa casa da gioco ha promosso ben trenta persone, aumentato di livello trenta persone in sette mesi e quindici giorni, perché? Non si sa. Una dichiarazione dell'Amministratore unico al termine del 2011 fu questa: "siamo una squadra e gli obiettivi li possiamo raggiungere solo con il lavoro di tutti e soprattutto a tutti i livelli" e poi, scusatemi se vi rubo ancora qualche minuto, non so se conoscete questa rivista: Incontri di civiltà , c'è un'intervista al Signor Frigerio, mi sembra fine 2011-inizio 2012, e il giornalista pone una domanda puntuale al giovane Amministratore unico, Signor Frigerio: "lei ha come padrone un politico, è facile il rapporto?". Questo è il quesito, diciamo, la domanda posta dal giornalista. La risposta del Signor Frigerio è stata questa: "sono sempre stato colpito dalla voglia di fare e dall'impegno del mio azionista, insieme creiamo progetti, gestiamo, ma cerchiamo le risorse, in questo senso talvolta mi dimentico che l'azionista è un politico", perché questa mentalità, colleghi tutti, è da imprenditore. Parole che stridono un po' visti i risultati e visto che i manager, mi sembra, profumatamente pagati, mi sembra che in questi quasi sei anni il nostro Amministratore unico è costato più di 1.550.000 euro di soldi pubblici. In quest'articolo ben...come posso dire? condito, si va oltre e si dice questo: "...e l'ambiente era in larga misura degenerato - all'interno della Casa da gioco di Saint-Vincent - amici, amici di amici, compromessi, qualche imbroglio, talvolta ruberie, basta leggere le cronache giudiziarie degli ultimi vent'anni per mettere a fuoco quale fosse la situazione. Situazione che si è fatta affannosa con la crisi della casa da gioco quando anche lo Stato ha scoperto per le sue casse il gioco d'azzardo. Così al nuovo Governatore della Valle d'Aosta - stiamo parlando del 2010 -, Augusto Rollandin, è venuta l'idea, come di consueto intelligente, di risolvere questo ginepraio chiamando da fuori (Campione d'Italia) un trentacinquenne neppure tanto blasonato, non era ancora un dirigente - ci ricordiamo molto bene - ma intelligente, ambizioso e soprattutto con molta voglia di fare - termino - nominato Amministratore unico, prima vera rivoluzione dopo cinquant'anni di consigli di amministrazione carichi di veti incrociati, senza alcun legame con il territorio e con le sue eventuali faide, Frigerio ha fatto piazza pulita dei vecchi manager più o meno compromessi e ridato finalmente aria nuova alla casa da gioco, il tutto non senza qualche trauma", ma, insomma, questo...penso che le parole "parlino" molto bene.

Termino dicendo questo: il 18 febbraio 2014 in IV Commissione il Signor Frigerio ci ha conferito questa piccola situazione economica e finanziaria e prospettiva della nostra casa da gioco. Vi leggo solo una frase, a pagina 5, dati di mercato e previsioni: "l'indicatore principale per capire la bontà o meno delle azioni messe in atto rispetto alla concorrenza in questo tipo di business è rappresentato unicamente dal confronto delle quote di mercato". Penso che questa sia la sintesi, cruda, non perché lo dice Chatrian, lo scrivono i manager della casa da gioco, che da anni paghiamo con dei risultati molto scarsi, ci dicono che l'unico confronto che dobbiamo fare è quello delle quote di mercato. Ebbene, la nostra casa da gioco in questo momento sta perdendo quote di mercato rispetto agli altri casinò. Al Consiglio regionale non rimane che trarre le conclusioni di questa penosa vicenda.

Con questa risoluzione chiediamo, cari colleghi di maggioranza, se non lo chiediamo al Governo, quanto meno ai colleghi Consiglieri, di revocare immediatamente e inderogabilmente l'intera dirigenza, probabilmente ci è già costata troppo e tanti danni ha fatto alla nostra casa da gioco. Grazie.

Presidente - Apriamo la discussione generale, ci sono richieste di intervento? Non ci sono richieste di intervento? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Già in diverse occasioni sono intervenuto rispetto alla casa da gioco, non vorrei ripetermi, perché abbiamo detto tante volte tutte le questioni di cui ha parlato il collega Chatrian, però ci sono all'ordine del giorno, nella mozione che stiamo discutendo, anche alcune questioni relativamente a ciò che è accaduto ad alcuni dipendenti della casa da gioco. Parlando della dirigenza, noi volevamo interrogarci sul valore, diciamo così, tecnico, di questa dirigenza. Io prendo ad esempio una lettera di contestazione disciplinare, una sola delle quattro di cui sono in possesso, mandata ad un dipendente della casa da gioco. Questa lettera fa riferimento al fatto che questo dipendente sia stato un amministratore o abbia amministrato di recente un gruppo su un noto social network, dove sono condotte pubbliche discussioni, nel corso delle quali vengono pronunciate gravi offese nei confronti di dipendenti e amministratori della nostra società. Ora, senza voler insegnare niente a nessuno, però mi sono informato un attimo, per esempio, questo gruppo a cui fa riferimento la lettera, e comunque quello di cui si occupava questo lavoratore, era un gruppo chiuso, o segreto, che era presente su Facebook. Giusto una breve spiegazione per chi magari non conosce bene Facebook, Facebook è un noto social network, le persone si iscrivono, possono, diciamo così, interagire, scambiandosi dei messaggi che sono pubblici. Ci sono poi delle modalità nelle quali una persona può anche tranquillamente creare un gruppo privato e invitare...chi lo amministra invita le persone a partecipare, quindi è come se fosse un gruppo di amici che si riunisce in un angolo di questo social network, quest'angolo, è...come dire? nascosto rispetto a tutti quanti gli altri e lì si possono dire quello che vogliono. Essendo un gruppo chiuso, diciamo così, o vieni invitato, oppure non interagisci con loro, né puoi vedere ciò che si dicono, tant'è che nei gruppi Facebook segreti...nella giurisprudenza che c'è stata fino ad oggi c'è anche questa tesi, cioè quella che il componente del gruppo, sapendo di postare in un ambiente riservato, gode delle garanzie di segretezza previste per la corrispondenza privata dell'articolo 15 della Costituzione. Se un soggetto iscritto in un gruppo chiuso trasferisse ad un altro gruppo le opinioni di un iscritto, senza il suo consenso, quindi andrebbe a ledere quel diritto di segretezza della corrispondenza privata ampliato e definito dal Codice in materia di trattamento dei dati personali. In buona sostanza, sono state prese delle dichiarazioni fatte in un gruppo segreto e utilizzate poi contro questi dipendenti, ma è una chiara violazione della privacy. Allora, il dirigente che si è preso la briga di far partire le lettere, fra l'altro, sospendendo unilateralmente anche due lavoratori, magari due righette di conti se le deve fare, perché, se è vero questo, non è che sia un dirigente ferratissimo in materia e soprattutto forse si è comportato in maniera decisamente avventata, perché, di fatto, ha reso pubblica della corrispondenza segreta.

Allora, questo è solamente l'ultimo episodio di tutta una lunghissima, diciamo così, serie di episodi che hanno caratterizzato la dirigenza della nostra casa da gioco. Probabilmente quest'errore, diciamo così, è dovuto al fatto che c'è un pochino di pressione e quindi ormai si scivola anche sulle cose più banali. Allora già solo questo dovrebbe farvi riflettere, no? Voi avete lì delle persone che, di fatto, fanno le cose senza avere cognizione di causa, senza fare una breve ricerca su internet e valutare delle cose semplicissime. Non vorrei poi dilungarmi sul fatto che a questo punto c'è qualcuno che ha preso questa documentazione, l'ha portata all'attenzione del Dirigente, quindi ha fatto un'opera che si chiama di delazione, no? O se preferite di...va beh, lasciamo stare se no poi qualcuno magari si offende... Comunque, dicevo, ha fatto un'opera di delazione e quindi è andato a raccontare cose che si erano dette in segreto. Questo è quello che è accaduto nell'ultimo passaggio. È proprio la dirigenza che vogliamo? È proprio la dirigenza che ci fa onore, come azionisti? È proprio quello che serve in questa società? È proprio quello che crea un clima aziendale buono, che permette alle persone di produrre?

Il punto focale che stiamo discutendo non è se abbattere o non abbattere gli stipendi. Il punto focale che discutiamo, perché il mandato che abbiamo ricevuto non è sul problema economico, quello c'è, lo sappiamo, il punto nodale è che questa dirigenza è sfiduciata dai propri lavoratori e anche da noi. Ormai quindi non può prendere alcuna decisione perché ha un difetto d'origine questa decisione che andrebbe a prendere e comunque lo dimostra il fatto che non sono capaci neanche a gestire le contestazioni, come ultimo passo, rispetto a tutto ciò che abbiamo detto. Le altre considerazioni le farò nel successivo intervento. Grazie.

Presidente - Altri? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cosa aggiungere al quadro desolante tracciato dai colleghi? Questa risoluzione mi pare dica tutto, così come pareva si fosse già detto tutto durante i lunghi dibattiti che ci hanno visti impegnati durante questi nove mesi, ma, come si dice, ogni giorno ha la sua pena e in poco più di due settimane la situazione sembra precipitata irreversibilmente. I lavoratori hanno fatto non so più quante giornate di sciopero, si sono succedute assemblee sindacali, assemblee spontanee, li abbiamo incontrati anche noi. I lavoratori sono in stato di agitazione permanente e, giusto per non farsi mancare niente - il collega Cognetta mi ha stuzzicato, diciamo nella mia passione, determinata forse anche dalla mia attività precedente... -, la dirigenza, quella che ha portato il Saint-Vincent Resort & Casino a questo totale disastro, che cosa fa? Sospende alcuni di loro. Oggi sappiamo che sono due, tre, adesso non so quanti sono...e per quale motivo? Possiamo dirlo per quale motivo: per lesa maestà di lor Signori.

Colleghi, non voglio ripetere per la centesima volta i dati, i numeri della débâcle annunciata, il collega Chatrian, come al solito, è stato precisissimo, non voglio annoiare chi ci ascolta, ma questa cosa delle sospensioni comminate in attesa dell'esito del procedimento disciplinare, forse proprio a causa del mio passato da sindacalista, va oltre ogni scelta di carattere economico, di marketing gestionale. Chi ha praticato un po' la materia disciplinare sa che la sospensione di un lavoratore è una delle possibili sanzioni previste dal Codice dei contratti, sanzioni che possono essere erogate però solo dopo che l'iter procedurale ha fatto tutto il suo percorso: contestazione, difesa del lavoratore, erogazione della sanzione, archiviazione, si può fare anche ricorso. Dopo questi passaggi, si possono applicare le sanzioni, tra le quali anche la sospensione. Sospendere un lavoratore prima che si svolga il procedimento disciplinare è prassi eccezionale...si sospendono i lavoratori beccati in flagranza di reato, beccati a rubare e a volte neppure, perché dipende se non sono stati beccati in stato di necessità o se il furto è di piccole dimensioni ed è giustificabile dallo stato di necessità. Nella mia lunga attività sindacale mi è successo solo una volta di vedere sospendere un lavoratore ed è capitato ad una lavoratrice un po' nerboruta, che aveva preso a calci in pancia il suo dirigente fino a farlo rantolare. Quello è stato l'unico caso in quindici anni di sindacato che ho visto la sospensione preventiva, perché effettivamente quella Signora era leggermente pericolosa. Mai e poi mai ho sentito di sospensioni, anche se cautelari, per degli apprezzamenti, tra l'altro, fatti, da quello che risulta dai giornali, da ciò che dice il collega, attraverso un social network, al quale il datore di lavoro non avrebbe neanche potuto accedere in quanto chiuso. Infatti in tutte le contestazioni si dice: "nella giornata odierna abbiamo ricevuto segnalazioni di una conversazione pubblica da lei tenuta su strumenti di diffusione potenzialmente illimitati quale Facebook, abbiamo ricevuto una segnalazione...", ma, scusate, perché questi dirigenti non hanno acceduto direttamente alla conversazione visto che dicono che è pubblica? Ho letto alcune di quelle contestazioni, non mi pare si possa nemmeno parlare di minacce. Certo, sono sfoghi, a volte coloriti, ma da lì a parlare di minacce ce ne va. I colleghi penso che le abbiano lette.

Faccio notare, cari colleghi, che la sospensione cautelare fino alla conclusione della procedura disciplinare non interrompe in alcun modo la retribuzione, ciò significa che l'azienda paga due volte, perché è normale che un lavoratore sospeso venga sostituito da un collega o venga sostituito da un interinale. Il collega magari deve fare pure delle ore di straordinario che sono anche pagate in più. Devo dire che le contestazioni, avendole lette, sono piuttosto deboli, in primis perché il diritto di critica, soprattutto se le critiche sono fatte in un momento di forte vertenzialità, come questo...abbiamo affrontato il tema dei prepensionamenti prima, poi si è parlato di licenziamenti, poi si è parlato di esuberi, poi si è parlato di tagli delle retribuzioni solo del personale, non della dirigenza, ma come volete che la gente sia gentile con Frigerio e con i suoi dirigenti? Non possono i lavoratori subire censure attraverso l'intimidazione e poi perché il contesto, da quello che è stato detto, è un contesto chiuso, è una chat...quindi è come se il mio datore di lavoro spiasse il mio telefono privato e mi contestasse il mio sfogo privato verso un superiore, non si è mai sentita una roba del genere! Naturalmente do per scontato che, nel caso il procedimento disciplinare, la contestazione non andasse a buon fine, a parte il diritto di chiedere i danni morali da parte del lavoratore ingiustamente accusato, il dirigente che ha firmato i procedimenti venga obbligato a pagare la retribuzione del lavoratore sospeso e anche del sostituto, magari togliendo il quantum dall'ultimo stipendio di questo dirigente prima di licenziarlo, perché nella nostra mozione noi chiediamo che i dirigenti insieme a Frigerio siano buttati fuori dal casinò, siano licenziati per manifesta incapacità.

Al di là del fatto in sé, poi vi sembra logico, colleghi, che questi dirigenti, o come li vogliamo chiamare, continuino a buttare benzina sul fuoco in un momento così delicato per la casa da gioco, dopo aver condotto le trattative in maniera, per dirla gentilmente, un po' approssimativa, inefficace, dopo aver proposto un piano di tagli completamente incentrato sul personale non dirigente, dopo aver spinto in ogni modo i lavoratori a reagire, provocandoli continuamente? A volte hanno reagito con veemenza, va bene, oggi la dirigenza della casa da gioco sospende dei dipendenti per frasi e comportamenti che francamente fanno ridere, chi li ha letti...sono un po' coloriti, ma, tutto sommato, io spero che i lavoratori facciano poi tutto ciò che è nella loro possibilità, nei limiti ovviamente della legalità - e non parliamo di reazioni inconsulte, altrimenti si passa dalla parte del torto -, per far capire a questi Signori che non possono fare ciò che vogliono. Spero che i loro avvocati chiedano l'accesso agli atti, anche per sapere chi ha informato la dirigenza, perché è un diritto sacrosanto del lavoratore avere tutte le informazioni contenute nel fascicolo disciplinare e sapere chi sono i delatori, collega Cognetta, chiamiamoli con il nome che hanno, sono delatori! I Signori, le persone che si permettono di infiltrarsi in una conversazione privata e hanno il coraggio di denunciare ai propri superiori senza manifestarsi sono delle spie, sono dei delatori. Questa è l'ennesima prova di forza di una dirigenza alla frutta, che non è più nemmeno capace di dialogare con i lavoratori, che alimenta i conflitti al posto di sedarli, che pensa che l'intimidazione sia uno strumento per tarpare le ali alla protesta. Vi prego, colleghi della maggioranza e della minoranza, non permettiamo a questi personaggi di insultare la nostra intelligenza, non siamo cretini al punto da pensare che non vi sia una relazione tra gli scioperi e le agitazioni sindacali e quest'improvvisa sensibilità alla critica da parte dei dirigenti. Una dirigenza, che deve dirigere con buon senso, soprattutto in un momento così delicato, non può, come ho detto, buttare benzina sul fuoco come sta facendo in questo momento il Signor San Luca e i suoi discepoli, San Luca da Frigerio, questo Signore si fa fare un articolo su Incontri di Civiltà , l'articolo di cui qualche stralcio è stato letto dal collega Chatrian, e si fa chiamare San Luca da Frigerio, patrono del gioco italiano, cioè noi abbiamo San Luca da Frigerio a capo del Casinò di Saint-Vincent...comunque, sapete colleghi, quanta gente c'era in assemblea in Regione? C'era il salone delle manifestazioni pieno, guardate quanta gente c'è oggi sullo spalto.

Vi sembra che una dirigenza, che dovrebbe avere come obiettivo primario il mantenimento della pace sociale, la risollevazione della casa da gioco, per non dire la riesumazione, perché l'hanno trasformata in un cadavere che cammina quest'azienda, si possa permettere di sospendere, dico: sospendere dei lavoratori perché si sono permessi di esprimere delle critiche? Questi personaggi, colleghi, sono totalmente inadeguati al delicato ruolo che gli è stato assegnato, erano inadeguati quando le cose andavano bene, figuriamoci oggi che la crisi morde e si devono trovare delle soluzioni, soluzioni che vanno trovate tutti insieme: dirigenza, lavoratori, politica, perché il Casino de la Vallée...cominciamo a chiamarlo Casino de la Vallée, questo Signore gli ha tolto pure il riferimento alla nostra regione, al nostro territorio, non chiamiamolo più Saint-Vincent Resort & Casino, che roba è questo nome, questo è il Casino de la Vallée! Il Casino de la Vallée non è roba di Frigerio, non è roba di Buat, non è roba di Rollandin, è un patrimonio inestimabile, è uno dei più preziosi gioielli di famiglia che abbiamo in Valle d'Aosta, che ci portava delle risorse, che ha permesso la crescita del benessere dei nostri cittadini! Allora, Signori, concludo, questi sono da mandare a casa anche se li avesse scelti il Padre eterno! Ogni giorno che passa con San Luca da Frigerio e i suoi discepoli a capo dell'azienda è un giorno in più verso l'abisso e, come diceva qualcuno, se ci sarà dar loro una buonuscita, io non gliela darei, anzi gli chiederei quasi i danni e sarà sempre meno costosa dei guai che stanno combinando. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Parliamo di casinò, qualcuno ha parlato di un cadavere che cammina, io direi che siamo in presenza di una cronaca di una morte annunciata, mesi di dibattito qui in Consiglio, e non solo, un grave problema di cui abbiamo tutti discusso per arrivare oggi al disastro, un disastro però di cui ci si accorge solo oggi. Oggi finalmente qualcuno ha iniziato a parlare di stato di crisi, finalmente lo diciamo con rammarico, perché ci dispiace che questo stato di crisi sia arrivato, peccato però che questo disastro non sia mai stato ammesso, sia sempre stato negato e che, soprattutto, i problemi che erano lampanti, i numeri, i trend di questa crisi, che continuava impellente in questi mesi siano sempre stati in qualche modo smentiti.

Vorremmo intanto sapere con chi parliamo, Assessore Baccega, ci risulta che lei la delega l'abbia restituita, quella delega di cui era tanto fiero all'inizio non avendo ancora capito che si era preso un "badó" (traduzione letterale dal patois: "responsabilità"), che si era preso un disastro, essendo fiero di poter dire che aveva una delega sul casinò. Noi immaginiamo, ma non abbiamo avuto risposte, che questa delega sia ritornata al Presidente, perché non ci avete ancora informati su questo. Noi non sappiamo ancora oggi questa questione della delega come sia stata risolta, se sia stata spalmata, se qualcuno oggi effettivamente, visto che tiene le riunioni in nome e per conto dell'Amministrazione, sia ancora effettivamente chi si occupa del casinò. Ci rivolgeremo quindi a lei, Presidente, che in questi mesi...

Noi abbiamo fornito l'altro giorno ai lavoratori un dossier stampa molto interessante, perché durante questi mesi in cui noi chiedevamo semplicemente contezza su questa situazione, su questi numeri...il casinò l'anno scorso ha perso 20 milioni, quest'anno siamo più o meno alla stessa cifra e lei, anche attraverso dichiarazioni veementi qui in Consiglio, diceva - e una è del marzo 2013, ma ce ne sono che si ripercuotono durante tutto l'anno -: "non esistono piani riservati di riduzione del personale della casa da gioco", "assolutamente non c'è crisi, siamo i migliori, siamo i primi in Italia, il gioco va bene, anzi assunzioni, corsi per i giovani dealer"...promesse prima delle elezioni, tutti al casinò, giovani a cui si creavano illusioni e anche iniziative in quest'aula andavano nella direzione di essere smentite. Bene, una presa in giro noi la chiamiamo, una presa in giro che oggi purtroppo è stata smascherata, ma dico purtroppo, perché questa presa in giro è stata smascherata sulla pelle dei lavoratori e ci dispiace per chi ha creduto a queste balivernes, le vostre balivernes durante la campagna elettorale. Ci dispiace ancora di più per chi non ci ha creduto e che oggi ha ragione nel dire che forse nel credere nel Messia ancora una volta si sbagliava. Noi allora con la politica delle balivernes non vogliamo più avere a che fare, perché nel "baliverna tour" che continuate a fare in Valle d'Aosta continuate a dire che tutto va bene, vivete in un mondo parallelo. Dopo arrivano i disastri, abbiamo appena finito la discussione sulla forestale, ma per mesi non esistevano questi problemi. Adesso il casinò va male, si devono operare dei tagli, ma dei tagli drastici sugli stipendi dei lavoratori, mentre non si tocca nemmeno un euro sui dirigenti e sulla dirigenza.

Allora, la maggioranza...e mi rivolgo anche a Marco Viérin che sulla forestale, giustamente è arrivato alla fine, per la premiazione dicendo: "ma effettivamente abbiamo risolto un bel problema"...Assessore Marco Viérin, io vorrei ricordare a lei e a tutta la Stella Alpina come a tutta la maggioranza che noi in quest'aula, in questa legislatura pochi mesi fa abbiamo proposto una soluzione propositiva, cioè la Commissione speciale di rilancio della casa da gioco, ma voi dove eravate quando noi abbiamo proposto questo? La condivisione, cercare tutti assieme i dossier da analizzare, neanche una commissione speciale che andasse nell'ottica di rilanciare la casa da gioco tutti assieme, visto che state facendo i disastri e che non ci fidiamo più, noi chiedevamo semplicemente una condivisione di tutte le forze politiche che andasse in quell'ottica, ma voi dove eravate e adesso fate gli eroi anche sui giornali dicendo: "ma noi forse non siamo proprio d'accordo su questa dirigenza". Aspettiamo risposte, Assessore Viérin, e anche e soprattutto da parte vostra, ma voi avete tirato dritto come sul Titanic, il Titanic affondava e voi, come l'orchestra, continuavate a suonare, perché tutto andava bene e noi eravamo quelli che facevano demagogia. Noi, e tornerò su questo, perché su questa cosa ci sono state delle scelte condivise a monte per il rilancio del casinò, per la nomina di questa dirigenza, anzi di questo dirigente e su certi obiettivi che ci eravamo dati, che però oggi, purtroppo, non hanno portato i risultati, bisogna essere obiettivi nelle cose. Allora questa commissione speciale non c'è stata, le scuse: "ah, sta andando male perché ci sono i lavori". Eh, beh, 90 milioni di euro dei lavori, giustamente il disagio..."ci sono i cinesi, i cinesi stanno arrivando, andiamo a Macao a vedere se...", una volta c'era "comprati Arrapao", "comprati Macao", andiamo a Macao a vedere se portiamo in qua dei giocatori cinesi, che sicuramente risolleveranno le sorti della Valle d'Aosta e del Casino de la Vallée, come continuiamo noi a chiamarlo.

Le strategie: "no, ma tutto andrà meglio, stiamo vedendo, stiamo facendo, stiamo valutando". Beh, la realtà oggi è sotto gli occhi di tutti, la diagnosi è stata effettuata, io credo che tutti, maggioranza compresa, si rendano conto che il disastro è arrivato e quindi noi ci chiediamo oggi, attraverso questa risoluzione, se ci siano dei responsabili o se i responsabili siano altrove, o se non ci siano. Probabilmente niente, nessuno ha condotto il casinò a questo disastro, gli amministratori lautamente retribuiti non hanno responsabilità, non c'entrano nulla, anzi stanno facendo bene, difendiamoli, continuiamoli a portarli alle assemblee, continuiamo a mantenere queste persone, che guadagnano 300.000 euro all'anno per portare il casinò al disastro e diamo la colpa ai dipendenti, perché se tagliamo alla forza lavoro, ai croupier, a chi in sala deve portarci il guadagno, se tagliamo ai dipendenti, significa che loro sono responsabili di questa crisi, mentre altri a cui non si taglia non hanno nessuna responsabilità. Noi crediamo invece che di responsabili ce ne siano, a Saint-Vincent in primis, ma anche qui ad Aosta e l'abbiamo spesso detto: l'Amministratore delegato a Saint-Vincent e l'Amministratore unico qui, l'Amministratore unico giù e quello su.

In questo periodo quindi noi crediamo che sia giunto il momento di trarre delle conclusioni, perché la gestione del disastro ha dell'incredibile e ha dell'incredibile per tre aspetti: uno per le misure inique, indegne che si stanno producendo, questo famoso accordo che ormai è della fine dell'anno, ma che si sta materializzando in questi giorni e che ha portato allo sciopero, allora com'è quest'accordo? Quest'accordo sta rivelando tutta la sua pesante applicazione e incidenza, toccando i lavoratori e non andando ad incidere neppure per un euro su questo famoso vertice, ma quanto è grande questo vertice, ci riferiamo a chi? Noi sicuramente oggi chiediamo alla dirigenza tutta di andare a casa, alle figure apicali, ma la dirigenza è un po' più ampia, perché noi abbiamo quarantacinque persone, che costano 5.287.000 euro, 5 milioni e 2, e questi da questo piano di tagli non ne saranno neppure minimamente toccati. Ci chiediamo allora...i lavoratori l'hanno detto in assemblea, i lavoratori non hanno detto: "noi non siamo disposti a fare sacrifici, perché l'azienda va male", "noi siamo disposti a fare sacrifici nella misura in cui anche il vertice farà sacrifici e noi siamo disponibili a fare sacrifici se c'è un piano di rilancio, perché io non mi faccio tagliare un braccio se fra sei mesi mi tagli anche l'altro, perché chi mi dà garanzia che la casa da gioco andrà meglio? Chi oggi ci dà garanzia? Noi non ci fidiamo più di voi, non ci fidiamo più né di voi, né di Frigerio, né dei suoi compagni di merenda e siamo stufi di essere presi in giro", minacciati anche noi, perché abbiamo dei colleghi che hanno ricevuto delle minacce di querela, anche il sottoscritto, perché abbiamo osato qui in quest'aula dire delle cose che oggi si stanno rivelando esatte.

Vi chiediamo allora fino a quando quest'atteggiamento vergognoso continuerà ad essere avallato da tutti voi, perché siete voi diciotto che tenete in piedi questa maggioranza e questa maggioranza tiene in piedi la dirigenza del casinò, tutti! Vogliamo allora parlare di numeri? In questi giorni in cui lei, Presidente Rollandin, è il paperone del Consiglio...ma lei non è nessuno in confronto a questi Signori qui, non è nessuno! Noi abbiamo i nostri stipendi pubblicati su internet, cari colleghi, anche i nullatenenti, e questi Signori qui - chiedo un secondo intervento, Presidente - vogliamo parlarne? Al di là dei livelli apicali, dove sono su internet, basta andare sul sito del casinò...Bertone Rossella Graziella, Dirigente, costo annuo aziendale 144.000 euro; Buat Rodolfo, Dirigente, costo annuo 206.000 euro; Fiore Marco, Dirigente, 248.909 euro; Prevosti Andrea, Dirigente, 208.852. Intoccabili. Vogliamo poi scendere? Abbiamo bisogno di quadri, di nuovi quadri che all'Ufficio personale guadagnano e costano anzi 106 mila euro l'anno. C'era bisogno di un nuovo quadro? Di cosa si occupa? Delle feste della pecora nera? C'era bisogno di questo? Abbiamo una Direzione giochi, il Direttore giochi 185.000 euro l'anno, costo aziendale. Continuiamo così? Tanto le cose vanno bene... Abbiamo il Responsabile dell'organizzazione aziendale: 134.000 euro annui. Continuiamo così? Abbiamo il Responsabile della sicurezza, che è in pensione, 109.000 euro costo azienda. Abbiamo l'Ufficio legale: 126.000 euro costo aziendale; abbiamo il Responsabile degli acquisti: 121.000 euro; abbiamo il Responsabile tecnico: 118.000 euro. Abbiamo poi una serie di primi livelli: allora assistenti di Direzione giochi, che costano all'azienda mediamente 120-130 mila euro annui; responsabili, che si occupano di reparti ormai ridotti ai minimi termini, come il reparto controllo amministrazione, che costano all'azienda quasi 100 mila euro. Non si toccano e poi voi pretendete che i dipendenti in questo momento avallino i tagli che state facendo? Ma dove pensiamo di essere?

Ora, noi ci chiediamo in questo momento, effettivamente, chi sia il responsabile di tutto questo e ci viene anche il dubbio che forse a Saint-Vincent ciò che viene fatto è anche suggerito dal Palazzo. Gli atteggiamenti e i metodi continuano, qualcuno ha citato le lettere, al di là dell'assemblea che i lavoratori avevano chiesto senza i dirigenti e che è stata portata avanti dal Presidente, che ha rappresentato tutti voi della maggioranza, con la stessa dirigenza, che era stata sfiduciata, portandoli lì, anche se silenti, a rappresentare l'azienda quando i lavoratori avevano chiesto di incontrare la proprietà, cioè tutti noi, perché tutti noi siamo proprietari e non il Signor Frigerio e neppure la sua dirigenza. Le lettere...ma oggi siamo al festival dell'assurdo...le lettere che hanno citato ce le abbiamo tutti e il casinò ieri sui giornali e sui media smentisce che ci siano state delle lettere e oggi ci dicono che addirittura sospendono le sospensioni, sapete perché? Perché si sono resi conto di aver mentito ancora una volta pubblicamente. Le lettere sono qui, ce le abbiamo e siamo disponibili a renderle pubbliche e le motivazioni sono per delle offese sui social media che qualcuno si è permesso di dire nei confronti della dirigenza...una vergogna! E noi saremo qui a difendere queste persone, perché è indegno, come azionisti, che subiamo delle vessazioni direttamente e indirettamente attraverso i lavoratori, che vengono in qualche modo vessati e minacciati e ricevono delle ripercussioni per le loro idee per questo periodo di sciopero, senza che noi azionisti siamo minimamente coinvolti, ma fino a dove noi avalleremo questa cosa, anzi voi avallerete questa cosa?

Ora, in conclusione io credo che tutti, anzi tanti abbiano condiviso la politica di rilancio di questo casinò, perché tanti pensavano che questo rilancio potesse arrivare, ma oggi, dopo aver speso più di 90 milioni, dopo aver investito risorse umane, tempo, piani, professionisti, consulenze, dirigenti, dipendenti, tutti accomunati nella volontà di rilancio della casa da gioco, cosa succede? Succede che il casinò è al baratro e nessuno si vuole assumere le proprie responsabilità. Noi vi diciamo che la prossima iniziativa dopo questa sono le dimissioni del Governo e del Presidente proprio affinché voi capiate che prima di arrivare a veder messe in discussione le vostre poltrone...iniziate a capire che qualcun altro forse va mandato a casa. Allora, quando è arrivato questo manager e, ripeto, in tanti abbiamo condiviso questo suo piano, questa sua volontà di rilancio, noi pensavamo che i risultati arrivassero. Quando, dopo alcuni anni, non arrivano, credo che in qualsiasi azienda, sia pubblica che privata, si vada nella direzione di mandare a casa queste persone. Altro che Moretti, che guadagna un pacco di soldi, ma che ha portato risultati all'azienda. Qui abbiamo persone che guadagnano 300 mila euro, più di 300 mila euro con i premi, i benefit, le macchine, gli appartamenti e tutto quanto e ancora ci sta portando al disastro e noi li difendiamo ancora.

Allora crediamo che...e mi rivolgo, come ho già detto, a chi in maggioranza ha ancora una coscienza, a chi conosce bene la situazione, a chi ha cuore i lavoratori del casinò, che faccia un atto effettivamente nei confronti di questa nostra risoluzione, che ponga fine a questo problema; mi rivolgo anche a chi ha lavorato nell'azienda. Assessore Bianchi, io mi sono rivolto a lei più volte in quest'aula, l'ho fatto anche nell'assemblea dei lavoratori, non ne ho fatto un mistero, lei credo che abbia un piccolo debito di riconoscenza nei confronti dell'azienda, lei, come tanti altri, ha avuto degli emolumenti che superano i 120 mila euro, costo aziendale, e credo che qualcosa lo debba ai suoi colleghi che ancora sono al casinò, che soffrono in questi giorni di tagli, di preoccupazioni, di investimenti e di pianificazioni di vita, che si sono assunti in un momento in cui in Valle d'Aosta non ci possiamo permettere di lasciare indietro nessuno: né i forestali, né i dipendenti del casinò, perché i vari Frigerio passano, i dipendenti e i lavoratori sono valdostani, vivono qui, hanno famiglia qui, generano PIL qui, non a Campione, in Svizzera o in altri posti, sono valdostani e noi abbiamo il dovere di difendere i valdostani, oltre che le categorie, i colleghi o ciò che noi riteniamo essere preminente nella nostra economia valdostana.

Noi diciamo: a casa questa dirigenza, tutta questa dirigenza, a casa per ricreare intanto serenità, una serenità che non c'è più. Se i dipendenti, i lavoratori non riconoscono nei vertici aziendali quel vertice che dovrebbe tutelare e garantire l'azienda, noi continuiamo...o scegliamo i lavoratori, o scegliamo i vertici. Non ci sono altre vie, abbiamo salvato già troppe volte. Il fallimento è stato decretato, se abbiamo la forza, per non dire altro, diciamo il coraggio di riconoscere le responsabilità, facciamolo. Rimotiviamo i lavoratori, creiamo anche questa giustizia affinché non ci sia più questo clima di terrore, di promozioni o di accantonamenti in base all'allineamento con il sistema. Questo deve finire, perché tutti devono avere il diritto anche al casinò di esprimere liberamente la propria idea, le proprie opinioni e non perché al casinò non si può dire nemmeno su Facebook quello che si pensa su un miracolato piovuto dal cielo che oggi vive e lavora a Saint-Vincent, vive saltuariamente. Allora, tutti assieme riportiamo entusiasmo alla casa da gioco, perché veramente è un pezzo di PIL della Valle d'Aosta. Cerchiamo di rilanciare questa casa da gioco, cerchiamo di difenderla e di non minimizzare il casinò, come abbiamo fatto per altri settori, facciamo ancora splendere questo che è uno dei nostri gioielli di famiglia, facciamolo affinché una delle più importanti risorse della Valle d'Aosta possa tornare a risplendere. Grazie.

Presidente - Altre richieste di intervento? Colleghi, non ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Non per un intervento, io non so se devo chiedere di fare un po' il Segretario della Presidenza, perché, dopo quattro interventi della minoranza, sarebbe anche auspicabile, non so che termine usare...simpatico nei nostri confronti, di chi ci ascolta, di chi ci segue, quello che volete, però sarebbe bello capire se il quinto intervento della maggioranza è uguale a quello della minoranza, o se dice un'altra cosa, perché almeno poi nasce quel confronto, quel dibattito per il quale siamo pagati. Mi tolga pure il minuto dal mio prossimo intervento, però fateci la cortesia di far sentire la vostra voce.

Presidente - Grazie collega Bertschy per il suggerimento, io naturalmente più che chiedere se ci sono richieste di intervento, capisce bene che non posso fare... Ci sono altre richieste di intervento, colleghi? Anche accogliendo il suggerimento fatto dal collega Bertschy? Non ho iscritti a parlare. Chiudiamo la discussione generale? Collega, io più che chiedere... La parola all'Assessore Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Grazie.

Laurent, lo stesso cognome del sottoscritto...non è perché mi hai chiamato all'intervento, il discorso è che noi abbiamo fatto un comunicato stampa, abbiamo detto, come movimento, più cose già da anni, non è che le diciamo oggi e il nostro comunicato è scritto in maniera molto sintetica, voi dite anche delle cose che condividiamo con voi, dite altre che condividiamo meno. Secondo me, secondo il gruppo Stella Alpina, come abbiamo fatto per la forestale, in questa situazione dovremmo essere veramente a favore di quello che può essere il futuro di un'attività che rischia, come stanno rischiando tante attività della stessa tipologia in Europa, e non solo, di chiudere i battenti, perché è questo il problema. Oggi dobbiamo discutere di come cercare di arginare da qui a tre, due anni, un anno il rischio di veder chiudere un'attività, il vero problema è questo. È inutile che noi ci nascondiamo dietro e facciamo riunioni, facciamo questo, facciamo quello. Questo è il problema e non lo dico io, perché se io leggo solo i titoli degli ultimi due mesi delle riviste di tutta Europa, partendo dalla Francia: "Partouche in crisi chiede al tribunale il blocco dei pagamenti a creditori", "Casinò europei, incassi in flessione del 6,5 percento", "Casinò francesi - la settimana successiva -: l'allarme dei sindacati, a rischio quarantacinquemila posti di lavoro", "Casinò e costo del lavoro, un'urgenza non più rinviabile", "Casinò svizzeri: è crisi nera", le ultime: "Casinò di Venezia: il bando di gara allontana i compratori", neanche più i privati lo vogliono comprare. Allora questa è una mia provocazione, chiaramente, al dibattito.

Ora, parliamo di un problema che è di tutti, io condivido, noi condividiamo, ma è un problema che va affrontato con la delicatezza che va oltre quello che è il discorso di rappresentare una linea politica piuttosto che un'altra. Come Laurent Viérin ha detto alcune cose, io dico che forse bisognerebbe ricordarsi che il presente è anche l'ombra del passato proiettato sul futuro, e qui non voglio dire altro, perché, secondo me, noi tutti dobbiamo farci un'autocritica su quelli che sono stati questi ultimi vent'anni, tutti, chi c'era, chi non c'era, chi era nel movimento, chi era di qua, chi era di là, perché noi abbiamo fatto dei passaggi, quando potevamo fare gli investimenti, abbiamo fatto altre scelte, quando abbiamo fatto l'acquisto, l'abbiamo fatto per certi motivi. È arrivato quindi il momento di dirci anche le cose con tutta onestà e cercare non dico una via di uscita, ma cercare - e qui concordiamo totalmente - un ragionamento, lo abbiamo scritto in maniera molto chiara, che vada sul discorso dei vertici, se vogliamo in primis, quindi con dei sacrifici invertiti rispetto a chi guadagna di meno, ad un piano di rilancio, questo lo diciamo tutti, ma lo diciamo ormai da trent'anni, ogni anno che passa cambiano le maggioranze e il piano di rilancio e, come ogni anno che passa, cambiamo tutti, no? Questo, se uno va vedersi i dibattiti dei trent'anni, in questi due giorni me li sono stampati insieme ai colleghi, li abbiamo letti, ci sono almeno quaranta volte, no, forse esagero, trenta volte in questo Consiglio mozioni per dire: "cambiamo tutti". Noi diciamo in maniera molto onesta che qualcuno va cambiato, certo che qualcuno va cambiato, ma forse dire "tutti" è una cosa...un eufemismo, forse bisognerebbe anche fare delle riflessioni, o questo argomento meriterebbe delle riflessioni. È questo il contributo che noi abbiamo portato con il nostro comunicato stampa e con un'attenta analisi e anche con incontri non proprio pubblici, ma per cercare di capire veramente cosa c'era nell'attuale situazione del casinò, in modo che anche chi vive questa situazione avesse potuto darci delle sue sensazioni. La sensazione più forte che noi abbiamo avuto è quella della preoccupazione di qui ad un anno, due anni di non avere neanche più il posto di lavoro ed è questo che dobbiamo guardare in primis.

Allora, adesso noi siamo d'accordo - e lo abbiamo scritto nero su bianco - sul discorso di vedere quello che è anche un ragionamento sui vertici, con il loro impegno in primis per avere degli stipendi massimi, potremmo anche discutere che il massimo è quello che prende il Presidente della Giunta. Ne discutiamo su tutte le partecipate, lo potremmo anche fare, il piano di rilancio l'ho detto...io concordo, noi concordiamo, noi non accettiamo minacce, se qualcuno le ha ricevute, va beh, ne parleremo quando dovremo ragionare anche sulle azioni, ma sicuramente noi siamo contro questo sistema del fare, però anche qui abbiamo sentito delle campane, ne sentiamo delle altre, vorremmo capire meglio. Dopodiché noi riteniamo che si debba trovare su questa questione un momento di approccio tra quello che è il mondo dei lavoratori, con la dirigenza, con il Consiglio regionale, che ha la proprietà, con la Giunta regionale per cercare di uscire da una impasse che, se continua, è una impasse che cade addosso ai lavoratori, magari salva la politica, magari dà dei futuri politici bellissimi a qualcuno, ma sulla pelle dei lavoratori.

Se noi parliamo di casinò e parliamo di fare un ragionamento a breve, a medio, ma anche a lungo termine, allora dobbiamo dimenticare il fatto politico per un momento e guardare a quello che è stato, a quello che non dovrebbe essere più e a quello che si può rinvigorire o mantenere, o rilanciare, o inserire di nuovo. È questo il ragionamento che noi, come Stella Alpina, portiamo e non abbiamo paura di dirlo, perché l'abbiamo detto anche all'esterno. Allora dopo quest'intervento, io dico chiaramente a nome del nostro gruppo, anche perché facciamo parte di una maggioranza e vogliamo far parte di questa maggioranza, noi chiediamo una sospensione anche per fare un ragionamento su quella che è stata la nostra posizione di movimento e anche su quello che ho detto in questo momento, per capire come vogliamo andare avanti.

Presidente - La parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Mi sento di intervenire dopo aver sentito le parole anche del collega Marco Viérin. Evidentemente la preoccupazione è forte, lo testimonia la presenza dei lavoratori, che sono tanti. Credo che comunque non si possano banalizzare queste cose, se si banalizzano, vuol dire che si viene meno ad un senso di rispetto delle persone. La ragione e il torto non stanno mai dalla stessa parte. Quello che dovrebbe fare la politica oggi è trovare il buon senso di trovare delle soluzioni a quelli che sono i problemi. Io penso che dal 2000-2003 di dirigenze ne siano passate tante al casinò, siamo passati da tanti diversi tipi di organizzazione, dalla orizzontale alla verticale. La situazione è drammaticamente sempre peggiorata e drammaticamente però la politica è sempre stata anche un po' sorda a quello che era forse anche il grido di aiuto che qualche volta la casa da gioco mandava. Oggi ci troviamo a ragionare a valle comunque di una scelta di sostenere la casa da gioco, con grandi investimenti, casa da gioco che ha visto quindi anche un periodo difficile di ristrutturazioni in cui evidentemente le cose non potevano funzionare bene, ma nello stesso tempo i lavoratori ci sono stati, hanno lavorato, hanno dimostrato con il loro contributo di credere nella casa da gioco.

Oggi io penso che noi dobbiamo veramente usare il buon senso. Noi dobbiamo dire ai lavoratori la verità: che la casa da gioco non funziona perché perde 20 milioni, quindi dobbiamo dire la verità, come diceva Marco Viérin, che c'è il rischio che il numero dei lavoratori venga considerato in esubero, c'è il rischio che il flusso economico delle entrate non possa garantire la liquidità dell'azienda. Ci sono questi rischi, però questi rischi, nel momento in cui noi li trasmettiamo ai lavoratori, chiedendogli dei sacrifici, dobbiamo avere anche la capacità di dire ai lavoratori che questi sacrifici, se devono essere fatti, devono avere degli obiettivi precisi, un progetto preciso, devono essere fatti da tutti, dappertutto, perché i sacrifici sono per una collettività, non possono essere per un singolo, quindi tutta la Valle d'Aosta deve in qualche modo pensare come gestire le sue priorità, perché i problemi ci sono, i problemi di bilancio ci sono, sono problemi veri, i miracoli non si possono fare. Io credo che se noi azzeriamo questa situazione, che sta diventando una sorta di carneficina sociale, che sta diventando uno scontro tra valdostani e non...non è utile, non ci fa onore, si trasmette anche qui alla politica, si trasmette nelle sale della politica e, girando per la regione, molti ormai ti dicono che sono stanchi, sono stufi di vedere anche qui dentro, al di là di maggioranza e minoranza, un continuo scontro che non dà nessuna risposta a quelli che sono i veri problemi della gente, che sono problemi reali, che non difende questa Regione, che è una guerra fratricida tra anche movimenti politici di medesima matrice. Qui non è la rincorsa a chi è più o meno unionista, qua siamo tutti valdostani e credo che da valdostani dovremmo cominciare veramente ad avere coscienza dei valdostani, dei loro problemi, delle loro famiglie.

I sacrifici quindi ci devono essere, si devono fare, si devono fare dappertutto con serietà, a tutti i livelli, come diceva Marco Viérin, sacrifici per tutti, a tutti i livelli. Non c'è nessuno che si può tirare indietro da questo, nemmeno noi, su questo dovremmo riflettere e andare a fondo su questo, ma anche su questo trovare un terreno per confrontarci e dove cominciare a dare un'immagine esterna di questo Consiglio più costruttiva. Noi dobbiamo evitare questa carneficina sociale, dobbiamo avere rispetto prima delle persone e poi, evidentemente, mettere in azione tutto ciò che serve per dare delle risposte. È chiaro però che non possiamo dire - lo ripeto - bugie. Il casinò oggi, per essere risanato, a meno che non voglia essere ceduto, io questo non lo so, non attiene alle mie facoltà, per essere risanato, ha bisogno di essere messo in una sorta di dieta stretta. È però evidente che se i lavoratori e i sindacati...poi mi sento di rivolgere comunque anche un apprezzamento per il lavoro continuo e costante che fanno per cercare di "collare" questa situazione che oggi sembra che non si possa quadrare, io credo che oggi, se c'è questa volontà di difendere i lavoratori, anche riconoscendo quelli che sono i problemi, chiarendo bene i sacrifici, come devono essere fatti, la dirigenza, il progetto e le cose che devono essere portate, come diceva Marco Viérin, in tempi brevi, se su questo terreno c'è una volontà, io penso che ci possa essere un incontro anche di questo Consiglio per dare delle soluzioni al casinò. Se non ci sarà questo, ci sarà uno scontro e non vorrei che poi alla fine questo scontro lo pagassero i più deboli.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Io sono un neofita di questo Consiglio regionale, ma mi sembra di essere stato catapultato in un altro mondo da un momento all'altro. Allora, quando siamo entrati otto mesi fa...ma neanche otto mesi fa, quattro mesi fa, quando si parlava di casinò, lei, Presidente, lei, Assessore Baccega, che all'epoca aveva le deleghe, non so se ce le ha ancora adesso...ci parlavate del casinò come di un'azienda floridissima, che tutte le cose che dicevamo noi erano solo per minare non so cosa ed erano solo dei fatti politici nostri per minare la maggioranza. Le cose che hanno detto adesso i colleghi Viérin e La Torre noi è dall'inizio che le diciamo, cioè di colpo voi vi siete accorti in quest'ultimo mese che le cose non funzionano, è un disastro...poi quello che diceva il mio collega Viérin quando ha elencato tutti gli articoli di giornale che si parlava di casinò...dove c'erano queste affermazioni a turno tra Assessore e Presidente che tutto andava bene.

Io poco tempo fa ho fatto qui un intervento proprio sul casinò, dove dicevo che qua dovevamo lavorare tutti assieme, perché il casinò è un bene per la nostra Regione, qui non si sta parlando di...si sta sicuramente parlando di lavoratori, però il casinò alla Valle d'Aosta ha dato tantissimo, e l'abbiamo ricordato diverse volte, con quei soldi che sono entrati qui all'interno del Palazzo regionale dal casinò negli anni abbiamo costruito scuole, abbiamo fatto strade. Una cosa però che non abbiamo detto è che, quando si ha un manager, e io l'ho già detto l'altra volta, che dal 2008 è al comando di questa casa da gioco, del Casino de la Vallée...e non ha costruito niente, anzi ha peggiorato, poi ci sono un sacco di motivi, c'è la crisi, per carità, c'è tutto, però ci sono tante cose di cui non si è tenuto conto. Io in questi anni...conosco diversi croupier, conosco diverse persone che lavorano al casinò...mi hanno detto in questi anni le cose che stanno succedendo adesso; mi hanno detto in questi anni tutti i problemi che c'erano al casinò, che stanno venendo fuori. Ma io dico: la dirigenza che cosa fa? Un obiettivo della dirigenza sarebbe proprio quello anche di sentire le varie parti per capire quello che non funziona. La prima cosa che è stata detta del casinò, della ristrutturazione del casinò, che abbiamo speso questa montagna di soldi...ci sono delle cose che non funzionano all'interno della casa da gioco ma come organizzazione. Abbiamo un privé che non è un privé, che è aperto e tutti vedono chi gioca, gli operatori non riescono a lavorare attorno ai tavoli, ma non torniamo sugli stessi discorsi e tutto, ma quello che volevo dire è che non c'è un legame, una collaborazione tra dirigenza e operatori all'interno del casinò.

Un'altra cosa che volevo dire al collega La Torre: noi proprio all'inizio della legislatura abbiamo detto queste cose e abbiamo parlato di commissioni non dico di inchiesta, ma commissioni, perché ci eravamo resi conto della situazione, qui sembrava che dicessimo delle cose fuori dal mondo, addirittura che erano sufficienti le commissioni che abbiamo, la II Commissione, la I Commissione, quelle che si interessano del casinò erano sufficienti, ci siamo resi conto che invece avevamo ragione noi, quando abbiamo udito qua il manager Frigerio che ha voluto fare un'assemblea a porte chiuse e non ha voluto far sentire quello che dicevo, io non so se ve lo ricordate quello che vi ha detto, ve lo ricordate? L'abbiamo sentito due mesi fa, c'era anche il capo del personale, che diceva che era tutto perfetto, che al massimo c'erano duecento euro di riduzione degli stipendi, che era una cosa accettabile, che tutto funzionava, che i clienti di Macao stavano arrivando da un momento all'altro, ma allora tutte queste bugie per cosa sono?

Lei, Consigliere La Torre, ha detto forse una cosa giusta: che tutte le volte...siccome qua sono abituato a sentirmi dire tante bugie, forse il fatto di dire di buttare giù il casinò per farlo poi comprare per pochi soldi a qualcuno...forse è anche una cosa da prendere in considerazione, perché ormai ci abbiamo messo dentro un sacco di soldi, lo stiamo gestendo in un modo scandaloso, ma per cosa? Ma qual è l'obiettivo? Spiegatemi voi qual è l'obiettivo, ormai penso che è lampante per tutti che le cose non vanno bene al casinò, allora questo tarlo incomincia a girare nella testa, ma non solo mia, ma di molti ormai.

Mi sono segnato altre cose, ma mi sembra di rubare dello spazio a dei miei colleghi che hanno qualcosa in più da dire, però quello che voglio senz'altro dire è che qui, come la storia degli operai forestali, non si sta cercando di piantare delle bandierine, qua si cercano di salvare, come nel caso del casinò, dei valori, dei gioielli della nostra regione. È questo che noi cerchiamo di farvi capire e cerchiamo di farvi capire che è importante agire presto, immediatamente, perché, anche se io sono uno che non me ne intendo di casinò, capisco che, se andiamo avanti così, per recuperare una certa clientela, per recuperare una certa nomea, ci metteremo degli anni e bisogna incominciare da subito, non aspettare che questa casa da gioco crolli definitivamente forse per essere ceduta a degli amici. Grazie.

Presidente - Colleghi, la parola al collega Donzel...chiedo scusa al collega, Viérin Marco forse aveva avanzato una richiesta di sospensione, quindi propongo di sospendere il Consiglio per un quarto d'ora...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

...ha chiesto una sospensione, sospendiamo il Consiglio, lo riprendiamo tra un quarto d'ora...

(nuova interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

...non ho deciso io, ho chiesto scusa, perché non ho accolto, non ho capito la richiesta di sospensione, mi è stata esplicitata, sospendiamo per un quarto d'ora, i lavori riprenderanno tra un quarto d'ora.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,33 alle ore 19,56.

Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i nostri lavori. Prima di dare la parola al collega Donzel, se è d'accordo, ha chiesto la parola il collega Borrello, anche per informare in merito alla sospensione...prego, collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Non voglio rubare spazio al dibattito, anche perché c'erano dei colleghi che si erano prenotati, ovviamente per rendere edotti i colleghi del Consiglio di quelle che sono state le risultanze del dibattito, abbiamo avuto modo di confrontarci con i colleghi della maggioranza e abbiamo depositato una risoluzione a nome della maggioranza che abbiamo prodotto.

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - La parola al collega Viérin Laurent su questa comunicazione di Borrello, prego.

Viérin L. (UVP) - Collega Borrello, tanto per capire...intanto sappiamo che avete depositato una risoluzione sul tema del casinò e ci fa piacere, se lei è disponibile a farlo e se ne conosce i contenuti, se magari ce l'illustra anche...

Presidente - Sì, ricordo che prima di passare poi al merito della risoluzione, che non è ancora stata iscritta...appena ne abbiamo le copie, ne chiederemo anche la distribuzione ai colleghi, così da rendere anche il dibattito più completo. Quando verrà distribuita, si discuterà nel punto all'ordine del giorno.

La parola al collega Donzel, prego.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Siamo ai giochini, visto che ci avete fatto la ramanzina che la serata è drammatica, che la situazione è grave e quant'altro, invece di farvi i compiti a casa, venite qui oggi a fare questa melina e scrivere il compitino dell'ultimo minuto, che poi non siete neanche in grado di raccontarlo, bisogna aspettare che venga presentato, iscritta la risoluzione, uno pensa che, se si è studiato questo dossier del casinò, qualche idea gli sarà venuta in mente.

Visto che ci occupiamo di questo tema da anni, allora mi permetto di dire una cosa: che è vergognoso che oggi si venga di nuovo a fare del terrorismo in quest'aula sui lavoratori, quando solo pochi mesi fa la Stella Alpina con Baccega ci raccontava delle missioni a Macao, dei cinesi che stavano per invadere la Valle d'Aosta, che non avevamo abbastanza posto per ospitarli tutti, andavi a Saint-Vincent li vedevi tutti i dipendenti, siccome le sale erano vuote, sul muretto col binocolo che guardavano verso est, chissà se all'alba...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...dici: "quando il sol levante, arrivano" e i cinesi...arrivavano due pullmini da Torino, da Milano di poveri lavoratori, che si giocavano i poveri risparmi del duro lavoro in qualche pizzeria, in qualche fabbrichetta e quant'altro, quindi tutt'altro che i facoltosi clienti di Macao.

Sempre la Stella Alpina, che oggi viene a fare terrorismo sui lavoratori, ci diceva che eravamo ad un passo dalla fine dei lavori e dal trionfale...sempre l'Assessore Baccega faceva un comunicato sui favolosi risultati degli ultimi due mesi del 2013, "ci sono stati aumenti di fatturato, presenze, tutto in positivo", anche a gennaio, eravamo fuori da ogni problema, no? Oggi si viene qui e si dice: "opposizione tieni i toni bassi, perché qui è a rischio di chiusura la casa da gioco", ma non vi vergognate? Nel 2011 ho chiesto le dimissioni di Frigerio e adesso la Stella Alpina fa i comunicati: "bisogna ritoccare un attimino la dirigenza", magari infilarci un politico, no? Ho letto qualche giorno fa che si fanno i nomi dei politici, magari si ficca dentro anche il nome di uno di un altro partito, tanto per dire: "non è che vogliamo mangiare solo noi, ve ne diamo anche una fettina". No, ve la rimandiamo al mittente quella fettina, caro Marco Viérin, non la vogliamo la vostra fettina, almeno noi del gruppo PD-Sinistra VdA non vogliamo sederci al tavolo con voi, metterci lì a spartire tortine in un momento in cui va a fondo la casa da gioco.

La nostra idea del controllo politico della casa da gioco è tutta un'altra cosa che un consiglio di amministrazione di politici ultra navigati e ultra compromessi col sistema regionale. Se la politica deve fare un ruolo nel casinò, è confrontarsi seriamente con dei manager seri, questi che abbiamo non hanno nessuna credibilità, quindi, se vogliamo arginare la chiusura, ricompattatevi voi della maggioranza in primis, invece di venire qui a fare il giochino dei distinguo all'ultimo minuto, tanto il giochino l'abbiamo capito: quando c'è da prendere, lei si alza da ultimo e dice: "c'è anche la Stella Alpina coi forestali". Quando c'è da prendere schiaffoni, ridate la delega: "senta, Presidente Rollandin, vada lei a parlare coi lavoratori, perché noi, dopo questi primi giorni così trionfali di Macao, dopo la visita a Macao, ci abbiamo ripensato. Siccome non ce l'aspettavamo, bisogna tagliare i salari, gli stipendi ai dipendenti e lo faccia lei, Presidente Rollandin, noi voteremo in silenzio", magari facendo tutta questa melina che vediamo oggi qui, ma il risultato qual è? Qual è questo risultato? Che abbiamo messo un forte controllo politico del Consiglio regionale, quello a cui forse spero alludesse il collega La Torre, in cui vedo invece...cerco di riconoscermi di più, perché è l'idea che il Consiglio regionale cerca di riappropriarsi di un ruolo di indirizzo e di un confronto con una dirigenza io spero, io auspico diversa da quella che c'è. Non mi piacciono quindi questi distinguo di maggioranza tanto per salvare la faccia, mi piace che la politica ci metta sì del suo per dire che ha sbagliato in questi anni, ha scelto l'amministratore sbagliato, che ha portato in rosso la casa da gioco e che, a detta della stessa maggioranza, si è occupato soprattutto degli appalti della casa da gioco, appalti che sappiamo sono stati costruiti in modo tale perché ci fosse l'affidamento diretto, quindi non più controllati dalla Regione, con tutte le procedure da una parte burocratiche, ma anche di controllo nella gestione degli appalti e sono andate in quella direzione. Illusioni a go-go, abbiamo visto che, quando si avvicinava la campagna elettorale, era il momento di passare al casinò e dire: "guardate che è possibile, magari...", proposte choc del tipo: "tutti i benefit che avete, le mance ve le mettiamo in busta paga", siamo riusciti a promettere aumenti di stipendio...quando qualcuno veniva da me e diceva: "ma guarda che gli altri promettono aumenti di stipendio durante...". Dicevo: ma sono matti, non ci sono...

L'obiettivo che dobbiamo avere è duplice: da una parte, salvare la casa da gioco, perché la casa da gioco è una delle aziende che ancora hanno una chance in Valle d'Aosta di creare reddito e di portare anche dei benefici al bilancio regionale e contestualmente salvare l'occupazione, ma senza i giochini del butto fuori con la scusa di un prepensionamento qualcuno che mi sta antipatico e assumo con dei contratti capestro dei giovani, tanto per tenerli di nuovo lì e alimentare questo continuo circuito del voto clientelare, che ormai è una cosa insostenibile se crediamo veramente nella salvezza della casa da gioco.

Non siamo esperti di gioco, abbiamo parlato con degli esperti di gioco, ci hanno detto che i casinò, nonostante tutte le difficoltà, se gestiti bene, possono ancora dare dei risultati importanti, allora, come ha detto bene Jean-Pierre Guichardaz, perché privarci di un nome che era conosciuto nel mondo? Casino de la Vallée. Ma chi le ha decise queste cose? Non certo noi come coproprietari di quest'azienda, qui in Consiglio regionale, io non ho mai votato una roba che facesse sparire il nome del Casino de la Vallée. Chi ci pagherà allora dei danni che voi avete fatto di immagine inventandovi un logo nuovo che nessuno conosce al mondo, quando ne avevamo uno che era conosciuto in tutto il mondo? Questi manager altro che dargli anche delle...dovrebbero pagare delle penali per i danni che hanno fatto, se faceste un'azione politica forte nei loro confronti...

Assessore Viérin, quando le sento dire: "noi siamo per mettere un tetto agli stipendi dei manager", quando voi della Stella Alpina, insieme alla maggioranza, avete votato contro la proposta di legge di mettere il tetto, come livello massimo, quello del Presidente della Giunta, io glielo ricordo che cosa avete votato in questa...

(interruzione dell'Assessore Viérin Marco, fuori microfono)

...e non era ancora il momento, sì, replicherà, poi...è agli atti che avete votato contro. Ci avete portato in un'imboscata, avete preso tempo come volete prendere adesso, ci avete portato in una commissione in cui Salzone ha girato intorno...volevamo tagliare a tutto il mondo, abbiamo raccolto dossier, abbiamo costruito una montagna di carta, poi è arrivato un dirigente regionale e ha detto: "eh, ma non si possono tagliare gli stipendi ai manager, sono tutelati - è agli atti questo - da un contratto collettivo di lavoro". Ah, perché i lavoratori no? I lavoratori non sono tutelati da un contratto collettivo nazionale di lavoro? A loro potete ridurglielo e ai manager no? Ma che razza...ma chi è che ha firmato quei contratti? Voi avete fatto i contratti, voi gli avete permesso di mettere delle penali, se ci sono, tiratele fuori, se ci sono delle penali da pagare, le dovete pagare voi che gliele avete lasciate scrivere, non la casa da gioco, siete voi che avete fatto quei contratti, non i lavoratori! Non si può - glielo abbiamo detto dall'inizio - allora impostare un'azione così pesante come quella che volete fare nei confronti dei lavoratori, i quali tutti si sono dimostrati con grande responsabilità disponibili a fare dei sacrifici, ma non potete chiedergli di farsi tagliare lo stipendio da questa dirigenza, la dirigenza del fallimento, che non si è toccata un euro. È inaccettabile, non potete pensare che noi siamo corresponsabili con voi e questa dirigenza di un percorso simile. Noi accetteremo di prenderci le responsabilità di proprietà e quindi di fare la nostra parte, di parlare anche ai lavoratori, di prendere anche noi gli insulti dei lavoratori se ci sono dei sacrifici da fare solo se questa dirigenza va a casa e deve andare a casa tutta, non coi trucchetti che propone lei, caro Assessore, per infilarci il suo amico di turno al posto del silurato che è riuscito a mandare via, questo no e poi no!

Président - A demandé la parole la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Sì, certo che da quando avevo chiesto la parola ad ora direi che tanta acqua è passata sotto i ponti. Devo dire che, con la grande maestria che ormai vi riconosciamo, siete riusciti abilmente ad inventare una risoluzione che dice tutto, dice niente. Io la ritengo quasi vergognosa, perché, quando si chiede che il Governo regionale si impegni: "a farsi parte attiva per ricomporre la delicata vertenza in atto e per ricercare le soluzioni che salvaguardino l'attività produttiva - io mi chiedo...

(interruzione del Consigliere Borrello, fuori microfono)

...scusi, collega Borrello, la illustro io, visto che non l'aveva illustrata lei... - e i livelli occupazionali attraverso il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, nonché di fornire indirizzi per un'azione di rilancio dell'azienda", a me viene quasi da chiedere scusa ai lavoratori per aver, noi minoranza, gestito male il casinò, non lo so...perché quando il Governo regionale deve impegnarsi che è l'unico che in questi mesi, in questi anni... Siccome io sono un po' novella del Consiglio regionale, mi sono fatta tutte le fotocopie di tutti gli interventi - fronte-retro per economizzare -, questi sono gli interventi dal 2011 ad oggi sul casinò qua in questo Consiglio e prendessi a caso nel 2011...prendessi l'ultimo intervento di Baccega a gennaio, la tiritera è la stessa e mi chiedo dal 2011...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...c'è stata un'elezione in mezzo, dove avete detto che era perfetto, adesso, con la nuova ristrutturazione, sarebbe uscito un bijou e adesso avete il coraggio questa sera di presentarci un documento dove voi vi impegnate "a farvi parte attiva per ricomporre...", cioè siamo a fare il puzzle qua, oggi faremo il puzzle, da adesso in poi ricomponiamo i vari pezzi, andiamo a vedere chi coincide con...cioè ma io non lo so...

Devo poi dire che...va beh, a parte il fatto che ormai è una prassi quella che voi chiedete di incontrarvi, di riunirvi come maggioranza ed uscite con una risoluzione che riprende quello che vi interessa della nostra e poi mettete chiaramente nell'impegno quello che...boh? Se questa è serietà, per noi la serietà è un'altra cosa, visto che siamo spesso richiamati alla serietà.

A proposito di serietà, io venerdì, collega Assessore Viérin, non ero qua alla riunione, all'assemblea dei lavoratori con le forze della mia minoranza, quindi non ero qui e allora ho cercato di sapere come fosse andata, cosa fosse successo e sabato mattina, con grande stupore, ho appreso che avevate fatto come Stella Alpina un comunicato bellissimo. Ho detto: beh...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...venerdì, scusi, io l'ho visto un po' più tardi...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...scusi, guardi non sono veloce come lei a capire quand'è il momento, quando si deve cogliere l'attimo, ha capito, io non sono così veloce, sa lei ha un'esperienza ventennale qua in Consiglio regionale, io è da pochi mesi che sono qua, quindi scusi se ho sbagliato giorno. Comunque ho letto questo comunicato e ho detto: beh, certo che la minoranza ha fatto un lavoro ottimo se Stella Alpina esce con un comunicato del genere, dove effettivamente..."la Stella Alpina a fronte dell'urgenza...è consapevole che si debbano ricercare tutte le iniziative utili al fine di riportare la necessaria serenità all'interno dell'attività produttiva. La condizione per raggiungere tale obiettivo passa attraverso delle azioni che devono produrre le soluzioni migliori per ottimizzare le spese di gestione e ridurre equamente il costo di tutto il personale, ricreando il giusto equilibrio tra dirigenza e lavoratori... È convinta che in questa fase - notate bene questa è la parte...ho capito com'era il puzzle in questa risoluzione da ricomporre, il numero uno è Union Valdôtaine, il numero due è preso dal comunicato direttamente di Stella Alpina, infatti c'è scritto - sia da valutare e riconsiderare l'attuale assetto di governance dell'impresa attraverso una ridefinizione delle responsabilità". Benissimo, dopo questo abbiamo detto: siamo a posto, hanno capito che ci sono dei lavoratori che sono anche disponibili forse a valutare e a rivalutare le loro indennità e tutto, ma a fronte, credo, di un piano di rilancio...che non è quello che ci ha fornito e credo che abbia fornito loro il Signor Frigerio, perché il giorno che è venuto qua, a parte lo show bellissimo in commissione, se andassimo a rileggerci, e non è il caso adesso...ma se andassimo a prendere tutto quello che è stato detto, beh, veramente di serio non c'è proprio niente.

L'ultima cosa è...leggo solo un passaggio, perché veramente c'è da rimanere altro che basiti qua, l'ultimo passaggio di gennaio dell'Assessore Baccega, l'ultimo passaggio trionfale, perché dopo abdicò: "noi ci troviamo adesso, senza fare trionfalismi, alla riapertura del Grand Hôtel Billia Resort & Casino, una riapertura che vede tutta la struttura operativa, che vede nuove e importanti soluzioni turistiche e di gioco... Abbiamo visto titoli di giornali che hanno ovviamente enfatizzato questo percorso - questo è il grande processo di marketing - perché il poter riaprire un'opera pubblica con 100 milioni di euro di investimento - aggiungo io, perché questo non c'è: di investimento di soldi pubblici, perché sono di tutti - nei tempi previsti è davvero un fatto strano ed anomalo; fatto strano ed anomalo che è stato anche evidenziato dal quotidiano Il Sole 24 Ore che lo ha enfatizzato mettendo la ristrutturazione del Grand Hôtel Billia tra le Top 10 delle opere pubbliche costruite in Italia... - questo a gennaio, adesso vorrei capire dov'è finito il Top 10 -"Noi dovremo vigilare - condivido -, fare attenzione perché lì ci sono 800 e rotti dipendenti...", sì, in effetti probabilmente sono rotti, hanno le ossa rotte questi dipendenti a forza di andare avanti così. Ogni volta ci continuate a fare la stessa manfrina, ogni volta, io sono veramente...non so neanche più se essere stupita o amareggiata forse è troppo poco, mi verrebbe il termine "schifata", che forse rende bene l'idea. Mi chiedo come possano essere i dipendenti, perché...e come possano lavorare serenamente, visto che tutto il Governo regionale pensa alla serenità dei lavoratori, con una dirigenza e dei datori di lavoro che si permettono di fare e di agire in questo modo.

Penso che, come hanno detto tutti i colleghi, come anche hanno detto i colleghi, sia Chatrian che gli altri che sono intervenuti prima di me, questa struttura poteva, potrebbe ancora essere una risorsa per la Valle d'Aosta, perché se oggi ci sono anche tanti lavoratori che ci tengono a seguire il dibattito, perché c'è di mezzo il loro futuro, credo che siano anche disponibili ad investire non solo il loro tempo, ma anche la loro energia e la loro anche creatività per far funzionare questa struttura, ma penso che non possano lavorare loro da soli, ma credo che - così in questo modo faccio anche la mia dichiarazione di voto - comunque sia sarebbe quasi meglio che la gestissero i lavoratori da soli, piuttosto che una dirigenza che li ha portati in questo stato.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Borrello, ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

In prima battuta ho aspettato ad illustrare la mozione, perché non avevate ancora il testo, di conseguenza, adesso posso produrre un intervento, però, prima di andare ad illustrare questo documento, mi permetterete, colleghi, di tranquillizzare il collega Donzel, nessuno ha parlato di CdA, tra l'altro, l'articolo 6 della legge del 2001 prevede già la possibilità di avere il CdA da uno a tre membri, che poi viene nominato dall'assemblea, di conseguenza, non abbiamo quest'intenzione e la tranquillizzo immediatamente. Parallelamente poi io, come tutti voi, come tutti coloro che sono dei neofiti...abbiamo l'abitudine di andare a studiare, ho studiato e ho preso anche coscienza di alcuni passaggi che si sono susseguiti nelle precedenti legislature e leggo una proposta del PD, "Modificazione alla legge regionale 30 novembre 2001, n. 36", che dice: "sostituire il comma 1 dell'articolo 6, con il seguente: "la Casino de la Vallée S.p.A. è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da cinque membri, quattro dei quali nominati dal Consiglio regionale, di cui uno espressione della minoranza consiliare"". La risposta alle sue provocazioni quindi sta in questo documento proposto dal PD.

In merito alla risoluzione che noi proponiamo, io cerco sempre di mantenere una sorta di educazione e di calma all'interno di questo Consiglio, perché ritengo che sia una forma di rispetto in prima battuta nei confronti dei cittadini valdostani e poi delle istituzioni in sé e cercherò di mantenere questo mio modo di essere, anche in questo caso. Noi riteniamo che, al di là delle posizioni politiche, così come è stato riconosciuto in maniera trasversale, il problema del casinò sia un problema reale, sia un problema che deve essere affrontato in maniera condivisa e coordinata tenendo conto che è una delle principali aziende della nostra regione. Noi riteniamo che gli slogan, le posizioni preconcette e rigide sia dell'azienda...e qui faccio un passaggio in merito anche ad alcune azioni che ha fatto l'azienda ultimamente, che non condividiamo, nel senso che nelle fasi così delicate di rapporti tra lavoratori e dirigenza il buon senso porterebbe sicuramente una migliore gestione di quelli che sono i rapporti all'interno dell'azienda stessa. Dico che queste posizioni, questi slogan rigidi dell'azienda, a volte dei lavoratori e - perché no? - mettiamoci anche la politica sicuramente non portano dei benefici e dei miglioramenti a quello che è il contesto importantissimo dell'area produttiva del casinò.

Nel merito della risoluzione noi riteniamo molto importante il casinò, soprattutto per l'indotto che ha sul territorio valdostano. In prima battuta non dimentichiamoci anche l'importanza che quest'azienda ha rispetto alle ripercussioni e alle ricadute positive e/o negative sul territorio di Saint-Vincent, l'importanza dal punto di vista numerico in merito all'occupazione, non ci possiamo nascondere che più di ottocento dipendenti sono una forza lavoro notevole. Dobbiamo anche tenere presente, così come è già stato citato dai colleghi anche della minoranza, che c'è stato un piano aziendale, che ha previsto tutta una serie di lavori e di ristrutturazioni ed è stato discusso in quest'assise. A questo punto è arrivato al termine e bisogna rilanciare, dal punto di vista gestionale, quella che è l'attività dirigenziale della casa da gioco. È un momento di crisi, l'abbiamo detto tutti, anche con delle citazioni di articoli di giornale, una crisi del gioco che è presente in tutta Europa e che si ripercuote anche sul territorio e sul tessuto sociale valdostano.

Noi prendiamo atto del processo intrapreso dall'azienda per il contenimento dei costi, prendiamo atto anche delle tensioni che si sono create tra la dirigenza e i lavoratori. Noi riteniamo che il confronto sereno, costruttivo, trasparente tra le parti che sono coinvolte al sacrificio deve essere effettuato cercando di andare ad abbattere quelle che sono le problematiche del costo del lavoro dell'azienda per cercare di garantire la sopravvivenza di quest'azienda, ma questo costo del lavoro, l'abbiamo scritto, deve essere equamente distribuito tra dirigenti, quadri e lavoratori in un'ottica di giusto equilibrio tra le parti. Dobbiamo tenere in considerazione il fatto che, in un contesto di poca serenità all'interno di un'azienda, anche quelli che sono i risultati dell'attività produttiva possono avere delle conseguenze negative ed è per questo che io, con la forte responsabilità rispetto a quelle che sono le problematiche di tutte le aziende, nel caso specifico il Casino de la Vallée, dico che dobbiamo cercare di produrre delle azioni concrete per cercare di migliorare questo tipo di soluzione che va sicuramente a cercare di tutelare dapprima l'azienda, perché, se c'è un'azienda sana, ci sono i lavoratori, se ci sono i lavoratori, c'è serenità all'interno anche dei contesti familiari.

Detto questo, l'impegno che noi produciamo all'Assemblea è molto semplice: è l'impegno al Governo regionale "a farsi parte attiva per ricomporre la delicata vertenza in atto - perché bisogna cercare di rasserenare gli animi - e per ricercare tutte le soluzioni che salvaguardino l'attività produttiva e i livelli occupazionali attraverso il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali".

Secondo punto: "a rivalutare e riconsiderare l'attuale assetto strutturale dell'impresa anche attraverso una ridefinizione delle responsabilità". Come tutti voi, anche noi abbiamo avuto modo di sentire quelle che sono le problematiche. Dobbiamo sicuramente fare un ragionamento in merito al taglio degli sprechi, bisogna andare ad ottimizzare quelle che sono le capacità gestionali all'interno di un'azienda. Detto questo, vi proponiamo di votare questa risoluzione perché riteniamo che in questo momento l'assunzione di responsabilità sia legata al fatto che dobbiamo dare un input per il rilancio della casa da gioco per garantire quelli che sono i livelli occupazionali, per garantire quella serenità all'interno dell'azienda affinché ci possano essere dei risultati positivi per il bene dapprima dell'azienda, dei lavoratori, del territorio e del contesto economico e sociale della nostra regione.

Presidente - La parola al Consigliere Grosjean, ne ha facoltà.

Grosjean (UVP) - Grazie Presidente.

Una cosa di quello che ha detto il collega Borrello condivido: quella di aprire le riprese televisive su tutta la sala, su tutta l'assemblea, questa la condivido, perché veramente meriterebbe che non solo quelli che sono qui sopra ci vedano o quelli che oggi riempiono il salone sotto, perché c'è anche un bel gruppo di persone sotto, ma è veramente l'unica cosa che condivido del suo discorso.

Io vorrei ritornare con i piedi un po' per terra, perché stiamo parlando in un politichese che forse è un po' incomprensibile per questi Signori, lo è per me, ma per chi non è abituato ad essere seduto qui dentro è di una confusione incredibile. Siamo partiti da un concetto: chiediamo la rimozione del consiglio di amministrazione perché abbiamo un'azienda che non funziona. Io credo che in economia, in amministrazione, in gestione di aziende sia sempre successo così: quando un'azienda non funziona, i titolari, i proprietari, i responsabili, non so come definirci, noi trentacinque, gli eletti che sono i proprietari di quest'azienda hanno il dovere di incontrarsi, di mettere le carte sul tavolo e di andare ad analizzare qual è la situazione. Non possiamo continuare a lasciare andare quest'azienda alla deriva, e qui veramente, Presidente, l'ho sempre ritenuto un decisionista, lei mi sta deludendo in questo momento, o ci sono altre motivazioni che io non riesco a capire, ma in economia è sempre stato così, non si va a tagliare lo stipendio all'ultimo dipendente, senza aver capito all'apice che cosa si sta facendo! Credo che qualsiasi azienda la prima cosa che fa è prendere l'amministratore delegato e dirgli: "fammi vedere i conti", se qui non vanno, il discorso lo faccio con il capo, con il responsabile, con il capo azienda, non con l'ultimo dipendente, quello che si occupa magari di fare le pulizie la sera quando vanno tutti via, e vado a tagliare lo stipendio anche a quello!

Qui abbiamo perso il senso dell'amministrazione, è otto mesi che sono qui, è otto mesi che sento raccontare balle sul casinò, sembrava che tutto dovesse improvvisamente scoppiare...l'Assessore Marguerettaz, che si nasconde dietro al computer, l'altra settimana, l'altra volta, quando gli ho chiesto dei posti occupati al casinò, mi ha detto che adesso con il film riempiamo tutta la Bassa Valle. Abbiamo sentito cosa dicono quelli che dormono al casinò, l'altro giorno in assemblea ce lo hanno riferito: "un cinque stelle che non ha i servizi del cinque stelle", questo ci hanno detto, bisogna parlare, anche sentire la gente. Adesso quindi abbiamo la fortuna di aver riempito il casinò con questi personaggi qui, ma la situazione turistica che...volevamo un rilancio con un cinque stelle resort lusso, non ce l'abbiamo, quindi questa è una situazione tra le altre gravi che ci hanno segnalato i lavoratori l'altro giorno in assemblea. Io quindi credo che veramente qui bisogna avere il coraggio, dopo tutta una serie di illusioni, di pie illusioni, di renderci conto che non c'è un programma, non c'è un rilancio. Questo casinò dovrebbe essere...quest'albergo, a parte quelli del film, che potevano riempire gli altri alberghi, dovrebbe essere pieno e funzionante di gente che viene al casinò, ma non c'è un programma, non c'è niente, non c'è un convegno organizzato, non c'è niente! Questa è la situazione di questa banda che ci ha portato...che ci ha amministrato in questi ultimi anni il casinò. Grandi spese, spese enormi che non abbiamo ancora quantificato. Avevo chiesto all'Assessore Baccega un preventivo di spesa per la scala, non me l'ha ancora dato, d'altronde ha rilasciato le deleghe, ma mi sa che i soldi li abbiamo spesi solo in questo modo...

(interruzione dell'Assessore Baccega, fuori microfono)

...è già fattura? Allora mi faccia vedere la fattura e mi dica la cifra, perché mi interessa, voglio fare anch'io a casa una scala così, cioè ma veramente, Signori, parliamo di tutta una serie di cose politiche, qui abbiamo un'azienda sull'orlo del fallimento e vogliamo continuare a salvare, a ricomporre la delicata vertenza? Ma fino a ieri dove eravate? Adesso volete ricomporre la vertenza? Prima li abbiamo lasciati allo sbaraglio e adesso vogliamo ricomporre la vertenza? Ma ricomporre con chi? Qui dobbiamo fare piazza pulita del consiglio di amministrazione al completo, della parte dirigenziale, chiamatela come volete, trovare un manager valido, che abbia le idee chiare e a quel punto si potrà ricomporre, ma in questa situazione credo che la frattura sia talmente grave che non si possa più ricomporre niente. Non è cioè che dobbiamo inventarci delle cose, dobbiamo guardare cosa fanno le aziende in economia, quindi, caro Presidente, un po' di decisionismo ci vuole!

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Guichardaz per il secondo intervento.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Subito per rispondere al collega Borrello, io le vedo le faccine, ogni tanto sento i "cristoni" che arrivano da qua, quindi non mi venga a dire, per piacere, che voi siete quelli imbalsamati, sempre silenti e sempre rispettosi, perché, se la gente vede, si accorge anche che il dibattito a volte assume qualche scintilla o diventa colorito, quindi, per piacere, non facciamo queste categorie per cui voi siete quelli che seguono sempre, che sono assolutamente rispettosi, mentre invece noi siamo i cattivoni, quelli che urlano, che prendono in giro o che hanno delle reazioni inconsulte. Collega Borrello, adesso ho capito, perché ho sentito l'Assessore Viérin sedendosi dire: "adesso li massacriamo". Eh, ci avete massacrato veramente con le palle incatenate, avete tirato fuori dalla naftalina una norma, una legge, una proposta di cui peraltro il collega Borrello non ha detto quando è stata concepita, probabilmente l'abbiamo concepita noi del gruppo PD-Sinistra VdA in un momento di pazzia, immagino, nel corso di questa legislatura, se fosse che l'abbiamo concepita, vi chiediamo scusa. Magari invece è una proposta di legge che risale a chissà quale passato e magari non era neanche riferita al gruppo PD-Sinistra VdA, era qualche altra cosa. Collega Borrello, se questi sono i vostri proiettili, le vostre pallottole spuntate, abbiate pazienza, ma tirateci fuori qualche altro coniglietto dal cappello, perché davvero credo che siano proprio...così strategie di piccolo cabotaggio.

Collega Viérin e collega La Torre, io non ho capito niente di quello che avete detto, non ho capito una "mazza" di niente, non riesco ad interpretarvi, non riesco a capire tutto questo...questa retorica, questo pathos che mettete nel presentare il vostro pensiero se è lineare, sincero o se dietro ci sono dei linguaggi criptati. L'Assessore Viérin ha fatto su tutto un bel discorso, poi ad un certo punto ci ha detto: "ognuno ha fatto la sua parte", che vuol dire? Ognuno ha fatto la sua parte...come dire? ognuno ha i suoi peccatucci e quindi è meglio che qua non ci allarghiamo troppo. Ha scritto: "ogni anno cambiano le maggioranze e cambiano i piani di rilancio", che è questa roba?

(interruzione dell'Assessore Viérin Marco, fuori microfono)

...no, qua l'ho scritto. Ho tradotto esattamente quello che ha detto, ho preso gli appuntini, mi sono scritto quello che ha detto...beh, io non ho capito che cosa significhi, cioè cos'è questo dire, non dire, che, peraltro, voglio dire, la vostra risoluzione, che il collega Borrello ha presentato leggendo di sana pianta, dice e non dice...cioè che cos'è questa roba qua? Che cosa significa? Che cosa c'è sotto? Quando mi parlate di "rivalutare e riconsiderare l'attuale assetto strutturale dell'impresa anche attraverso una ridefinizione delle responsabilità" che vuol dire? Vuol dire quello che ho letto su Valle d'Aosta Glocal? "Casinò: Stella Alpina vuole un CdA, apre un fronte nella maggioranza e spalanca la porta alla minoranza".

Caro collega Borrello, lei ha detto, e me lo sono segnato, se lei non l'avesse detto, le chiederò scusa: "non abbiamo mai parlato di CdA"...beh, allora mettetevi d'accordo col vostro Presidente, perché il vostro Presidente dice esattamente il contrario, cioè ha proprio detto in quest'intervista, in questa...non so che cos'è, adesso glielo leggo: "le cose non vanno bene e noi abbiamo sempre detto che ad un amministratore unico preferiamo un cda e magari con il coinvolgimento dell'opposizione", ma vi telefonate, ce l'avete un numero di telefono con il quale potete mettervi d'accordo sulle cose che dite? Avete detto...l'ha detto lei, collega Borrello: "non ho mai parlato di CdA", come possiamo avere fiducia nelle cose che dite, come possiamo credere in quello che dite, nella vostra buona fede se quando parlate dite esattamente il contrario di tutto, tutto e il contrario di tutto, non si capisce niente. Oggi vi siete smentiti sistematicamente...allora diteci che cosa vuol dire il punto 2, perché qua il giornale, tra l'altro, fa delle ipotesi che sono inquietanti: Frigerio con due badanti, Frigerio affiancato da un componente della minoranza, che è stato pure citato qua - abbiate pazienza...voglio dire, almeno lasciatelo scegliere a noi se mai dovesse capitare che si parlasse di minoranza -, e un componente della maggioranza. Frigerio deve andare via, è lui che ha causato danni, cosa mettete delle ipotesi del genere, quando fino all'altro ieri c'era l'Assessore Baccega che ci raccontava che tutto andava bene! Colleghi della Stella Alpina, vi rendete conto, diciamo, in che razza di palcoscenico vi siete andati a buttare? La cosa che, secondo noi, dev'essere chiara è che la politica non deve più mettere il naso nel casinò, deve dare gli indirizzi, deve scegliere delle persone con i "contro marroni", che sappiano e che siano in grado di tirare su questo, che è un patrimonio, quest'azienda che era un'azienda sana, che era un'azienda che produceva. Non deve diventare il solito luogo di spartizione delle poltrone, anche se qualcuno probabilmente ha ancora bisogno di avere delle trapuntine delle poltrone in cui incasellare qualcuno dei vostri.

Noi del PD-Sinistra VdA saremmo addirittura, ve lo dico, per mettere dei manager, delle persone che siano pagate a risultato, che siano pagate in base agli utili che fanno, persone che si debbono sbattere, che devono trovare delle idee, che devono fare dei piani di marketing reali, non San Luca da Frigerio! Non abbiamo bisogno di santi, di miracolati, abbiamo bisogno di persone che siano in grado di ritirare su quest'azienda, che è decotta, ed è decotta non perché c'è la crisi mega mondiale internazionale trans-universale: è decotta perché è stata governata male ed è stata governata con l'avallo della politica, con l'avallo vostro, avete le deleghe, il Presidente Rollandin è stato decantato da Frigerio come l'uomo della provvidenza, intelligentissimo...beh, dal 2008 probabilmente quest'intelligenza è stata spesa male riguardo al casinò, perché se è quella roba lì...è quella roba lì.

Collega La Torre, quando lei ipotizza...non so se è lei o il collega Viérin, mi sembra il collega La Torre...quando parla di privatizzazione, dice: "facciamo attenzione, perché sennò qua prima o poi il rischio è quello di una privatizzazione". Io lo dico chiaro: il casinò non può essere privato, come gli ospedali, il casinò dev'essere pubblico per sua definizione, perché un casinò privato, al posto di far giocare le persone, induce un gioco patologico, crea dei ludopatici. Siccome questa è una roba pubblica, noi abbiamo interesse che la gente giochi, che arrivi fino ad un certo punto e non riduca sul lastrico le famiglie e, se produce degli utili, perché un tempo produceva degli utili, questi utili devono essere reinvestiti nella comunità, si devono creare delle strutture per il Comune di Saint-Vincent, si devono creare delle scuole, si devono creare delle case: questo è l'obiettivo di un'azienda pubblica. Se noi privatizziamo il casinò, se si pensa anche semplicemente, se si ha l'idea di privatizzare, di vendere ai cinesi di Macao, io non so di che cosa, avremmo la Valle d'Aosta infarcita di ludopatici, di malati patologici! Il casinò dovrebbe essere quel luogo che porta via dai luoghi della depravazione e della ludopatia patologica le persone, le porta lì, le tiene sotto controllo, magari le fa divertire e cerca di arginare magari certe pulsioni. Non parlate di privatizzazione, non immaginiamo neanche questa cosa, facciamo funzionare meglio il casinò, mettiamo delle persone che lo facciano funzionare e fuori dalle scatole, per favore, i politici! I politici qua devono dare le linee, devono dare le indicazioni, ma non possono mettere dentro persone che sono lì solo per la fedeltà e solo per l'affinità e solo per l'allineamento e il riallineamento politico. Non è possibile, questo non è possibile!

Presidente - Prima di dare la parola al collega Bertschy, colleghi, vi propongo, se siete d'accordo, di discutere in questa discussione anche il testo di risoluzione presentato dalla maggioranza, poi procederemo alla mera iscrizione e votazione al termine della discussione, così per rendere anche più completa la nostra discussione. Siete d'accordo? Prego collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Intervengo con un po' di emozione anche oggi, perché è una giornata nella quale la minoranza ha veramente dato dimostrazione di grandi capacità individuali e di gruppo, quattro gruppi differenti che in pochi mesi sono diventati una forza troppo grande per voi. Lo dimostra ogni dibattito in quest'aula, è una propulsione forte verso il cambiamento di questa Regione, del governo di questa Regione. Non potete che subire, arrabbiarvi ogni tanto, come ha fatto l'Assessore Fosson questa mattina sull'ospedale, alzare la voce, ma sul piano delle idee purtroppo siete confinati a quella che è l'organizzazione, il metodo di lavoro che vi siete dati: subire il pensiero unico, e non è colpa di chi lo impone il pensiero unico, è colpa di chi lo subisce, perché non bisogna continuare a dare le colpe a chi comunque sta cercando di salvarsi affidando ad altri le discussioni. Questa grande capacità dei quattro gruppi di opposizione non nasce dalla volontà, come dice qualcuno, di abbattere una persona, un sistema, nasce dalla capacità di vedere i problemi che questa comunità sta vivendo e le potenzialità che nessuno sta cercando di sviluppare.

Noi abbiamo portato qui oggi delle persone con...dicendogli le cose in maniera molto onesta, sia ai lavoratori dei cantieri della forestale, sia ai dipendenti del casinò. Abbiamo dato loro il coraggio, che fino a qualche tempo fa nessuno aveva in Valle d'Aosta, di protestare contro il pensiero unico e non glielo abbiamo dato facendo loro delle promesse o dicendo loro che risolveremo i problemi degli stipendi, piuttosto che delle promozioni. Devo dire il vero che chi si è avvicinato a noi non ce l'ha neanche chiesto, i messaggi che abbiamo ricevuto in questi giorni sono stati messaggi di richiesta semplicemente di aiuto per rilanciare un'azienda, per affidare un nuovo sistema di governo alla Valle d'Aosta, e non è poco, perché anche per noi sarà difficile in futuro, nel caso che dovremo governare, cambiare il sistema.

Sapere di avere a fianco a noi, con noi, dietro di noi delle persone che hanno capito che non si può continuare nella direzione che è stata tracciata, che le aziende non possono più stare in piedi semplicemente perché ci si conosce, perché si conosce qualcuno di più importante, perché si è capaci di arrivare prima alle persone che decidono è per noi un motivo di soddisfazione...anche per quelli che come noi vengono accusati, anche in questi giorni, di aver fatto parte di un sistema e quindi di non poter dire le cose ad alta voce. Noi rivendichiamo invece in questi giorni la possibilità di dire le cose ad alta voce, perché le cose le abbiamo viste, forse abbiamo partecipato a degli sbagli, ma non vogliamo continuare a partecipare. Qui invece in quest'aula c'è qualcuno che fa politica come si faceva politica a Roma fino a due mesi fa, prima dell'avvento di qualcuno che ha detto: "forse andiamo un po' più veloci noi, non abbiamo più tempo di discutere tanto". Qui in quest'aula continuiamo a vedere e a sentire discorsi di persone che tengono i piedi in 12 scarpe, non in 2 scarpe, che cercano di lanciare delle ciambelle di salvataggio ad uno, poi di togliergliele e di dargliele all'altro, poi cercare di riprendersele e di darle a tutti e due, ma qualcuno affoga sempre. Non ci interessa più.

Per quanto abbia sottolineato l'importanza di alcune piccole uscite della Stella Alpina in passato, oggi non rivendico lo stesso coraggio, non vedo lo stesso coraggio nell'affrontare questo che non è un problema sul quale bisogna ancora ragionare, perché se dovete ragionare dopo che otto mesi fa vi abbiamo chiesto una commissione speciale, vuol dire che in questi otto mesi avete perso del tempo o avete badato ad altri interessi, che è legittimo, però i problemi li vediamo oggi. Allora, se dobbiamo ancora ragionare e se dobbiamo scrivere documenti come questi, che, permettetemi, non dicono nulla...anzi io scherzando con i colleghi dell'opposizione ho detto: "non sapete leggere tra le righe", perché probabilmente fra le righe c'è ancora di meno...e non andiamo più da nessuna parte.

La nostra visione è chiara, oggi non si può più discutere di cose facendo finta di non decidere: o è bianco o è nero. Per noi questa dirigenza deve andare a casa; non abbiamo parlato di risolvere contratti, di penali, quello viene dopo, se lo dovrà gestire qualcuno. Questa dirigenza ha portato...e non parlo dei nomi, a me non interessa come si chiamano, mi interessa il risultato che oggi vive l'azienda. Oggi l'azienda vive un risultato che mette in condizioni di smentire le dichiarazioni che il Presidente della Regione, persona che da sempre ha dimostrato di dire una cosa e di mantenerla...che smentisce le dichiarazioni che il Presidente della Regione ha fatto pochi mesi orsono e ancora qualche tempo orsono, nel 2014 è diventato più cauto anche il Presidente della Regione. Chi ha detto che non esistono piani di ridimensionamento, chi ha detto che tutto va bene quindi è smentito oggi dai fatti, smentito oggi da chi comanda nella dirigenza per conto suo e questo non è un elemento sul quale si può transigere, è così ed è così perché qualche giorno fa il Presidente, con a fianco questa volta sì due badanti, ha dichiarato lo stato di crisi dell'azienda. Allora come ne veniamo fuori da questo stato di crisi? Come ne veniamo fuori da questo conflitto? In maniera ancora più intelligente qualcuno questa settimana ha voluto esasperare, ecco, con queste lettere, che non vogliamo, tra l'altro, dare l'impressione che giustifichiamo i comportamenti scorretti, su quelli ci sono altri elementi per andare a discutere, però non ci sembra il caso, veramente, di esasperare una situazione che a livello contrattuale è già di questo livello... Voi allora che cosa ci proponete? Di risolvere questi conflitti con le stesse persone che hanno creato questi conflitti, che hanno creato questo disastro? Ma che tipo di uscita...che tipo di proposta politica è questa? Ma dove vogliamo andare? Con chi vogliamo lavorare noi?

Allora, il nostro documento è chiaro, non è una roba con scritte due...è chiaro: a casa la dirigenza, ci state o non ci state. I lavoratori chiedono questo e chi non lo chiede probabilmente è interessato che rimanga questa dirigenza, non che rimanga questa dirigenza per sviluppare l'azienda, che rimanga questa dirigenza perché va bene così, perché a livello personale probabilmente le cose funzionano meglio se rimane questa dirigenza, e questo bisogna dircelo ed essere chiari dicendocelo, perché, se non è così, l'altra proposta dev'essere: "li salviamo e li teniamo...", eh, inutile che sbattiamo le teste, ci farete capire qual è la vostra proposta, la nostra è limpida e chiara, noi vogliamo cambiare la dirigenza, se vogliamo veramente dare una risposta alla nostra comunità, se vogliamo veramente far capire che abbiamo tutti insieme l'interesse per rendere alla politica il servizio che deve dare e far capire che la privatizzazione è una scelta che viene in mente a qualcuno solo perché la politica non riesce ad ottenere i suoi risultati. La politica può fare quello che ha detto Jean-Pierre Guichardaz: dare degli indirizzi chiari, uscire una volta per tutte dall'azienda, permettere attraverso un mandato chiaro di riorganizzare questa struttura, dare ai dirigenti degli obiettivi chiari e di dare un'organizzazione che non c'è più, dare un entusiasmo che non c'è più, dare una dignità che non c'è più dentro quell'azienda. Tutto questo nell'interesse dell'azienda, nell'interesse della Valle d'Aosta, perché il Casinò di Saint-Vincent può rappresentare ancora e per lungo tempo un atout anche per il nostro progetto di sviluppo turistico, perché non tutte le Regioni possono contare su un servizio di tale qualità e di tale differenza.

Allora diamo tutti insieme, se possibile...noi della minoranza, sotto questo profilo, non cambieremo la nostra mozione, le nostre idee sono chiare: noi vogliamo dare all'azienda una nuova dirigenza, vogliamo far capire ai dipendenti che, se ci saranno da fare dei sacrifici, saranno da fare dei sacrifici, ma con degli obiettivi chiari, da inseguire tutti insieme, vogliamo che si ricrei una squadra all'interno dell'azienda, vogliamo soprattutto che insieme a quest'ennesimo risultato negativo si abbia il coraggio di presentare delle dimissioni, perché non si è più in grado di dare risposte alla comunità, non si estrae più il cilindro dal cappello come si faceva un tempo e non si dà più, soprattutto, entusiasmo e valore ai cittadini valdostani e alla comunità valdostana. Non c'è più voglia di sviluppare insieme un progetto per il futuro della Valle d'Aosta, quindi lasciate lo spazio, riorganizziamo, avviamo la politica, che qualcuno comincia a dire nelle interviste...e facciamo in modo che la Valle d'Aosta possa di nuovo avere un Governo di persone che si prendono veramente a cuore i problemi della gente e gli interessi della Valle d'Aosta.

Presidente - La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Sì, grazie Presidente.

Il tema è sicuramente preoccupante perché la presenza di tante persone nella tribuna sopra e sotto...gli interventi che si sono succeduti quest'oggi ci fanno capire che tutti quanti abbiamo forte attenzione rispetto a questa casa da gioco. A volte dai banchi della minoranza vengono fatte affermazioni o ci vengono attribuite affermazioni che magari non vengono fatte o non vengono dette da noi. Io invito davvero a guardare con grande attenzione quelli che sono stati gli interventi di questi mesi in cui ho ricoperto l'incarico del casinò. Ora non sono più l'Assessore al casinò. Io ho sentito parlare di azienda sana in passato, negli anni '80 sicuramente, certo, lo abbiamo detto, c'è stato un percorso che fino quasi alla fine degli anni '80 aveva visto grandi risultati dal casinò, c'era un mercato diverso, c'era un modo diverso di operare, non c'era la concorrenza che il mercato del gioco ha in questo momento e quindi, il Casinò di Saint-Vincent faceva profitti importanti per la società stessa, ma soprattutto per la Regione. È poi iniziato il declino, è un dato certo: dal 1994 al 2008 la casa da gioco ha perso il 50 percento delle quote di mercato, risalendo sensibilmente dal 2009 al 2011. Che cosa è successo in quel periodo? È successo che dal 1994 al 2002 sono state assunte 200 persone, è successo che dal 2003 al 2008 altre 43 persone...ma come mai in un'azienda che decade assumono delle persone?

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...lo abbiamo sottolineato prima. Ora, quello è l'inizio del declino, quello è l'inizio di un percorso che ha visto più di un consiglio di amministrazione nella stessa legislatura, tre consigli di amministrazione che si sono avvicendati, quello che era costato meno ammonta a 2.319.000 euro. Devo dire quindi che c'è sicuramente da fare una riflessione rispetto alle considerazioni che vengono fatte. È arrivato questo nuovo Amministratore delegato, che ha proposto al Consiglio regionale, ai Consiglieri regionali, ai soci, come dite voi, dell'azienda un piano di sviluppo che è stato votato, che è stato approvato, un piano di sviluppo che aveva un percorso e che aveva una data conclusiva. Questo piano di sviluppo prevedeva una serie di interventi di ristrutturazione significativi, perché? Perché la Regione aveva comprato per ben 63 milioni di euro il Grand Hôtel Billia, un impegno importante, significativo, ma il Gran Hôtel Billia così com'era non poteva funzionare, doveva essere risistemato, completamente ristrutturato. È chiaro allora che gli interventi di ristrutturazione poi hanno visto ulteriori investimenti, però erano necessari, abbiamo...hanno votato e abbiamo approvato e abbiamo costruito una struttura che ha una serie di risorse turistico-alberghiere che fanno da corollario al Casino de la Vallée. Direi un'operazione straordinaria, interessante, che personalmente ho subito condiviso, e ribadisco: ritengo che sia stato fatto un buon lavoro in quell'ambito, in quei termini. A questo punto per evitare...in futuro un'inevitabile chiusura di quella struttura.

Io mi ricollego a quanto detto dal collega La Torre, io ho capito bene cos'ha detto: dobbiamo fare quadrato, dobbiamo guardare con attenzione a quello che succederà, a come si andrà nella direzione di questo tipo di gestione, io ho la sensazione che l'opposizione abbia un po' prevaricato quello che è il suo compito, perché si è sostituita al sindacato rispetto a certi passaggi, lo abbiamo visto in occasione della vertenza dei funiviari, quando c'era da parte vostra una forte richiesta affinché la politica si facesse carico di intervenire, abbiamo detto: no, lasciamo che il sindacato faccia il suo ruolo, abbiamo fatto sì che il sindacato portasse a compimento la vertenza, non ci sono state interferenze di carattere politico. Noi crediamo che questa tensione che c'è in Consiglio regionale si sia inevitabilmente trasferita al Casino de la Vallée, 840 dipendenti che in qualche modo...

(brusìo in aula)

...mi fanno sorridere...in qualche modo...guardano da una parte e dall'altra e, da quanto mi pare di capire, tutti quanti hanno dato ampia disponibilità a fare delle valutazioni tecniche. Il messaggio che voglio dare è: facciamo fare al sindacato il suo lavoro, noi facciamo il nostro lavoro in Consiglio regionale.

(trambusto in tribuna)

Presidente - Per cortesia...ha chiesto la parola il collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Merci Madame. Beh, il nostro lavoro mi pare che lo stiamo facendo abbastanza bene, eh...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...va bene. Allora, io ritorno un attimino su dei concetti che sono già stati espressi, ma, come si dice, repetita iuvant, anche perché, effettivamente, credo che tutti condividano il fatto che i tempi del "politichese" e del piede in due scarpe siano ormai finiti. È ora di parlare chiaro, l'ha già detto il Presidente tante volte. È ora che finalmente si parli chiaro e si affrontino i problemi. Mi sembra che la nostra mozione sia una mozione che parla estremamente chiaro: "si invita il Governo a revocare immediatamente ed in modo inderogabile l'intera dirigenza del casinò". La vostra mozione parla il solito "politichese", ci si impegna: "a farsi parte attiva per ricomporre la delicata vertenza in atto e per ricercare le soluzioni che salvaguardino l'attività produttiva e i livelli occupazionali attraverso il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, nonché di fornire indirizzi per un'azione di rilancio dell'azienda. A rivalutare e riconsiderare - qui c'è pure un ossimoro - l'attuale assetto strutturale..." e via di seguito. Dicevo, è ora di parlare chiaro. La situazione è grave, la situazione va risolta in un modo chiaro ed incisivo.

Mi rivolgo un attimo al collega La Torre, il quale diceva che qui si fa un inutile scontro politico. Oggi stesso l'abbiamo smentita, collega La Torre, perché oggi abbiamo dimostrato di aver fatto un lavoro costruttivo, avendo risolto un problema reale dei lavoratori del reparto forestale, vede quindi che è grazie anche ad uno scontro magari duro, anche ad uno scontro che ha portato però alla risoluzione di un problema grave. Vi chiediamo adesso di approvare la nostra mozione e di risolvere insieme a noi, veramente, in un modo reale questo problema. Grazie.

Président - A demandé la parole le collègue Perron.

Perron (UV) - Grazie Presidente.

Vorrei dire che in un Consiglio regionale che spesso vede i banchi del pubblico vuoti per i suoi lavori, noi guardiamo con molto rispetto e con molta attenzione ad una presenza così robusta del personale della casa da gioco, che ringraziamo per la presenza. Non sottovalutiamo e non prendiamo assolutamente in alcun momento sottogamba o con disattenzione le difficoltà che i lavoratori della casa da gioco stanno vivendo sulla loro pelle.

Io non vorrei parlare della casa da gioco, perché sulla casa da gioco si sono spesi in quest'aula fiumi di parole, non sarebbe difficile aggiungerne altri. Vorrei soffermarmi in modo più o meno puntuale sul documento che abbiamo presentato, cioè sulla risoluzione che porta la firma non del Governo regionale, ma di noi Consiglieri ed è un documento che richiede al Governo regionale espressione di questa maggioranza un impegno preciso di attivarsi in tal senso sulla materia delicata e difficile della casa da gioco. Così facendo, partiamo, colleghi, da una considerazione di base e cioè che diciamo che all'interno della casa da gioco non tutto è perfetto. Ci sono delle politiche da rivedere, ci sono forse delle azioni più incisive da fare, pertanto io cercherò di affrontare questa materia da una parte, permettetemi, con la giusta umiltà e, dall'altra parte, cercando di trovare il giusto equilibrio, perché è vero questo clima così difficile, legittimo forse da un punto di vista politico non aiuta la casa da gioco nel suo complesso. Certamente con delle visioni diverse ci accomuna, questo sì, l'alta considerazione che abbiamo per questa struttura che appartiene alla collettività valdostana e sulla quale tutti insieme dobbiamo fare delle giuste valutazioni per garantire un suo sviluppo futuro.

Partiamo dal fatto che i lavori, questo robusto piano di lavori che è stato effettuato all'interno della casa da gioco e sulla parte hôtelière era, a nostro avviso, una ristrutturazione necessaria per permettere alla casa da gioco di cercare di continuare a rimanere nel mercato, quindi in questo senso oggi si apre una fase importante di possibile rilancio della casa da gioco. I lavori che sono stati fatti in questi anni, a nostro giudizio, sono dei lavori che andavano fatti per permettere alla casa da gioco di rimanere competitiva, di rimanere sul mercato. Oggi si apre la possibilità per il Casino de la Vallée di continuare a rimanere nel mercato del gioco italiano e non solo. Ciò detto, quindi è necessario attuare delle politiche, sviluppare un piano di rilancio dell'azienda, se è necessario, ottimizzando la gestione anche da un punto di vista economico. Ciò facendo non escludiamo che si debba andare ad una rivisitazione dei costi di gestione, all'interno dei quali sono ricompresi anche i costi del personale. Dicendo questo però diciamo in modo chiaro, anche se forse lo abbiamo scritto in "politichese", che, se sacrificio ci deve essere, il lavoratore è disponibile al sacrificio, ma il sacrificio deve avvenire per tutti i livelli occupazionali all'interno della casa da gioco, cioè se al lavoratore è richiesto un sacrificio, un sacrificio dev'essere richiesto anche ai quadri, questo credo che sia inevitabile. Lo scriviamo laddove immaginiamo e chiediamo alla Giunta che, relativamente al costo del lavoro, debba essere equamente distribuito tra dirigenti, quadri e lavoratori in un'ottica di equilibrio tra le parti. Noi impegniamo il Governo regionale...chiediamo al Governo regionale espressione di questa maggioranza, un impegno forte, un impegno a farsi parte attiva per cercare in qualche modo di ricomporre questa vertenza che ci preoccupa molto, perché questo clima di scontro tra la dirigenza e il personale è un clima che avvertiamo difficile, che certamente non fa bene alla casa da gioco nel suo complesso.

Chiediamo al Governo regionale di continuare ad immaginare delle soluzioni, se possibile, che salvaguardino le attività produttive all'interno della casa da gioco, cosa non indifferente. Chiediamo al Governo regionale di farsi parte attiva coinvolgendo anche le rappresentanze sindacali, che hanno un peso molto forte e quindi debbono essere prese in considerazione all'interno della casa da gioco. Cosa importante chiediamo nella risoluzione di fornire degli indirizzi, cosa che la politica deve fare, cosa che la proprietà deve fare, quindi in questo caso il Consiglio regionale...noi lo impegniamo nei confronti della Giunta, a fornire degli indirizzi chiari e puntuali per un'azione di rilancio dell'azienda. Facendo questo diciamo che siamo disponibili oggi...proprio perché è finita una fase, quella della ristrutturazione, forse è necessario aprire una fase nuova, noi diciamo che siamo disponibili e impegniamo in tal senso il Governo anche a rivalutare, anche a riconsiderare l'attuale assetto della struttura dell'impresa, anche attraverso una ridefinizione delle responsabilità, cioè ciò significa che siamo disposti anche a discutere - chiediamo che la Giunta si attivi in tal senso - dell'esistente, se sono necessari dei cambiamenti, si facciano, se sono necessarie delle rimodulazioni, che vengano fatte, agendo non con una logica, che è impensabile, di taglio delle teste, ma agendo con una logica che in qualche modo dia della valorizzazione agli investimenti che sono stati fatti, soprattutto per quell'area di marketing che credo debba essere adesso il vero settore sul quale investire, il vero settore che in questo momento è nella condizione di dare un senso preciso e puntuale agli investimenti che sono stati fatti all'interno della casa da gioco, perché, senza un marketing preciso, un marketing forte, un marketing robusto che guarda al mercato, non c'è la possibilità di avere dei clienti e quindi non c'è la possibilità in qualche modo di valorizzare la casa da gioco.

Semplicemente noi pensiamo e questa risoluzione va in tal senso, che questa struttura, una struttura rinnovata, abbia ancora tutte le possibilità di produrre reddito e i lavoratori sono certamente la parte più importante di quest'importante struttura che la Valle d'Aosta ha, questa struttura rinnovata ha ancora la possibilità di produrre del lavoro, noi pensiamo che i lavori e gli investimenti che sono stati fatti abbiano un senso. Chiediamo quindi al Governo regionale in questa fase di farsi parte attiva, cercando in qualche modo di ricomporre o di contribuire a ricomporre una situazione di difficoltà e cercando di fare tutti gli sforzi possibili ed immaginabili anche attraverso una redistribuzione del management, affinché la casa da gioco possa continuare ad avere quella situazione di benessere anche da un punto di vista degli stipendi e del lavoro che ha conosciuto in tanti decenni della sua storia. Grazie.

Président - La parole au collègue Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Abbiamo ascoltato con attenzione i tentativi di risposta che sono arrivati da parte della maggioranza, perché eravamo curiosi dopo questa lunga sospensione in cui non si sa bene se...e ci chiedevamo, non si sapeva bene se passasse la solita linea democristiana del non decidere, prendendo tempo, o quella di chi ogni tanto manifesta qualche perplessità, salvo poi però continuare ad appoggiare ed avallare le scelte che vengono imposte dall'alto. Siamo sinceramente molto delusi da questo vostro testo, tanto per usare un eufemismo, e abbiamo ascoltato anche i goffi tentativi di chi ha cercato di difendere l'indifendibile, più che altro per salvare la propria poltrona, perché sappiamo benissimo che i vostri destini politici oggi nelle due risoluzioni che noi abbiamo presentato sono strettamente connessi. Il destino di questa dirigenza è strettamente connesso al futuro politico di questo Governo ed è per questo che voi continuate, con obiettivi diversi, a difendere quest'Amministratore unico e questa dirigenza.

Beh, diciamo che non c'era e non c'è da stupirsi se l'intervento che ci ha più appassionato è quello dell'Assessore Baccega. Non è una novità, Assessore Baccega, che probabilmente si è dimenticato del motivo per cui ha restituito le deleghe, probabilmente oggi l'ha rimosso. Oggi, Assessore, lei ha il toupet di venire in aula e di distribuire patenti agli uni e agli altri sulla casa da gioco quando lei l'unica cosa che è stato capace a fare in questi mesi è di affidare un incarico di consulenza a suo figlio?

(trambusto in tribuna)

...cioè lei la delega l'ha spesa per questo...e viene qui in Consiglio a parlare del 1998...collega Perron, mi pare che nel 1998 ci fosse già lei, quindi magari parlatevi anche...quando il casinò versava alla Regione negli anni prima il 52 e poi il 48 percento, oggi siamo al 10 e volete anche rinunciare a quel 10 e versava - qualcuno l'ha ricordato - milionate di euro oggi, miliardi all'epoca di investimenti che poi ricadevano sul territorio. Lei oggi viene qui a dire...mi sembra l'Assessore Farcoz..."è colpa del passato, oggi le cose non vanno", le scuole, le classi è tutto colpa del passato e della dispersione scolastica, ma dico: voi siete seduti lì da otto mesi e cosa avete fatto? È colpa del passato? Ma intanto giratevi al vostro fianco, perché il passato più recente è lì seduto in centro a questa Giunta, il Presidente è sempre lo stesso. Il Presidente è quello che ha creato i cantieri forestali e poi li ha distrutti, ma è qui da 40 anni e voi adesso andate a scaricare sul passato la responsabilità, ma voi dove siete? Avete il coraggio di venire qui in Consiglio, alzarvi e dire: "ma c'è la crisi del gioco, ci sono dei problemi". Sì, tutti assieme bisogna cercare di smorzare i toni, dopo che per 8 mesi non avete voluto ascoltarci e oggi bisogna cercare di approvare un documento che non dice niente, ma lasciamo stare il politichese, qui sono scritte delle cose che non cambieranno niente al casinò, se non il disastro che sta avanzando.

Piano di sviluppo...addirittura lei, Assessore Baccega, ci dice che noi abbiamo prevaricato i sindacati, cioè è diventato sindacalista anche lei oggi, quando noi ci siamo semplicemente presi in carico dei problemi di persone che voi vi siete dimenticate, anzi ve ne siete ricordati solo alla vigilia delle elezioni e poi avete cancellato i numeri di telefono e non li conoscete più, non rispondete più al telefono, probabilmente vi vergognate anche un po', qualcuno soprattutto. E noi avremmo prevaricato, quindi la colpa è nostra di questa tensione che al casinò si è sviluppata, ma non vi chiedete...ma voi non uscite? Non parlate con la gente? Ora queste persone che voi avete rappresentato, perché lei, Assessore, ha avuto la delega per qualche mese della casa da gioco, ha detto che addirittura lei ha girato non so quanti casinò, speriamo lei abbia vinto almeno giocando nel tour che ha fatto...lei oggi ci viene a dire che noi abbiamo prevaricato. Noi crediamo che invece in questo momento ci siamo fatti interpreti di preoccupazioni, di disagi e anche noi, collega Perron, ringraziamo le persone che oggi sono qui, che sono sotto nel salone, che sono venute venerdì e che hanno sfidato il sistema e che hanno sfidato rischiando anche il posto di lavoro, perché le lettere che sono arrivate sono conseguenza degli interventi che sono stati fatti nell'aula qui sotto, venerdì...è una vergogna! E se noi non avessimo denunciato queste lettere, addirittura l'azienda diceva che queste lettere non c'erano! Ma queste persone dovrebbero andare a casa prima ancora della risoluzione che noi oggi dobbiamo votare! Amministratori da 300 mila euro all'anno che raccontano bugie agli organi di informazione e voi siete qui a difenderli dicendo: "ma bisogna ricomporre". Ma ricomporre che cosa? Continuate a tenerveli questi amministratori, purtroppo non siete voi che ve li tenete, non siamo noi che ce li teniamo, è l'intera comunità valdostana e soprattutto chi lavora al casinò, che domani mattina dovrà continuare ad operare, se non succede come dice il Presidente, perché, collega Perron, lei oggi viene qui e dice: "ma noi proponiamo alla Giunta di trovare delle soluzioni". Il vostro capo ha già deciso, ha detto che, se non si accettano i tagli, nel giro di 10 giorni si chiude il casinò, ma questo l'ha detto qui sotto e parla a nome vostro anche, fino a prova contraria.

Allora, a parte la delega delle consulenze familiari, a parte i disastri che continuiamo a subire, collega Marco Viérin, lei con lo specchietto retrovisore è molto bravo a dire: "ma andiamo a vedere, siamo un po' tutti responsabili". L'ha detto bene il collega Bertschy: ma chi ha mai negato di aver condiviso un percorso di rilancio della casa da gioco attraverso questa dirigenza? Forse non ha ascoltato il mio intervento: io ho detto che c'eravamo nel credere ad un certo rilancio, ma non ci siamo più; allora, invece di chiedere l'autocritica degli ultimi 20 anni, iniziate a vergognarvi per questi ultimi mesi e dite che avete sbagliato, invece di continuare a perseverare nei vostri sbagli! Insomma, ogni tanto riuscite a vedere le cose che fate voi, invece di continuare a negare l'evidenza! Allora oggi, sì, è un dibattito interessante, collega Perron, vari colleghi sono intervenuti, siamo tutti d'accordo, come per i forestali: "salviamo la casa da gioco, salviamo i lavoratori, non tagliamo solo i dipendenti, tagliamo i manager", ma allora votate la nostra risoluzione, insomma, dice esattamente di mandare a casa chi non si è fatto un minimo taglio da nemmeno un euro su proposta di chi? Su proposta dell'azionista, cioè di chi rappresenta oggi la Regione. Allora, qual è la conclusione di quest'interessante dibattito? È che voi arrivate come per altre questioni con una risoluzione che non dice niente, che prende tempo e domani mattina saremo da capo, perché qui il contatore dei soldi che non entrano, delle presenze che non ci sono e dei tagli stipendiali è un conto alla rovescia. Qui non c'è più tempo da perdere, noi siamo stufi delle soluzioni democristiane, ecumeniche, del perder tempo e soprattutto siamo stufi delle balle, di venire qui in Consiglio a farci prendere in giro da voi che prendete tempo, ogni volta una settimana per rimanere col sedere al caldo sulla vostra poltrona ancora per un po' di tempo, ma volete tenervele queste poltrone? Tenetevele, ma almeno risolvete i problemi della gente!

La soluzione Stella Alpina, il rimedio Stella Alpina è chiaro, capra e cavoli, un po' qui un po' lì: "ma io sono con te, però sai difendo anche loro, però...io ci sono, però non ci sono, ma ci sarò, c'ero...non c'ero, dormivo". No, se per piazzare...mi spingo oltre, perché il collega Guichardaz mi ha giustamente anticipato sull'ipotesi del consiglio di amministrazione, giustamente non si capisce se c'è, se non c'è - il collega Borrello probabilmente è di una corrente diversa all'interno della costellazione stelluta -, ma il consiglio di amministrazione che un po' si legge tra le righe, nel senso di rivedere, salvaguardando e rivedendo, no? Ma volete piazzare qualcuno nel consiglio di amministrazione? Pensate di "risolvere" qualcuno con qualche promozione laggiù, cercando di difendere qualche capetto e il giorno dopo tutto torna come prima. Cambiare tutto per non cambiare niente, tanto per dirla con il linguaggio del Gattopardo. Noi non ci stiamo, questa risoluzione è irricevibile, questa risoluzione è da vecchia politica e soprattutto noi vogliamo che quest'azienda, che ha perso 20 milioni l'anno scorso e che perde 20 milioni quest'anno, non nel 1998, nel 1999 e dopo, Assessore Baccega, li sta perdendo adesso e non dimentichiamoci che sono già stati tagliati i dipendenti del Billia, quelli sono già stati tagliati, ci sono già stati dei licenziamenti, degli esuberi che sono andati nell'ottica di un ridimensionamento, e qui si continua a tagliare sui dipendenti. Allora, noi sapete cosa vi diciamo? Che la dirigenza di un'azienda che perde 20 milioni nel 2013 e 20 milioni nel 2014 deve andare a casa. Un'azienda che prende provvedimenti contro i dipendenti in pieno sciopero, per qualcuno che ha avuto il coraggio di alzarsi e di esprimere il proprio dissenso, per qualcuno che è rappresentante sindacale che apre un blog, anzi un dibattito su Facebook chiedendo in un gruppo chiuso ad ognuno di dire la propria idea e qualcuno entra, viola e ancora poi minaccia sanzioni attraverso lettere...beh, la dirigenza di quest'azienda deve andare a casa, un'azienda che mente spudoratamente deve andare a casa, un'azienda che fa concorrenza...siamo in presenza di un'azienda che continua a far concorrenza al territorio, abbiamo speso 90 milioni di euro, più di 90 milioni di euro per un hôtel che fa concorrenza, adesso ci mettiamo a fare le feste, così siamo contenti che...insomma, i locali di Saint-Vincent saranno contenti e ogni attività concorrenziale fa morire il territorio. La dirigenza di quest'azienda deve andare a casa. Un'azienda che fa causa coi soldi nostri, perché i provvedimenti dei dirigenti, dei dipendenti, i provvedimenti di minaccia o anche di querela nei nostri confronti arrivano coi nostri soldi, coi vostri soldi, coi soldi di tutti i valdostani, è facile così, è facile guadagnare 300 mila euro all'anno...

Presidente - Concluda collega.

Viérin L. (UVP) - ...avere gli uffici legali che preparano le cause e prendersela con i Consiglieri, con i dipendenti e con tutti quanti osano dire che il casinò sta perdendo e che questi devono andare a casa? I dipendenti non hanno detto altro che le cose che noi stiamo dicendo qui, ma sono meno tutelati.

Concludo, Presidente, dicendo una cosa molto semplice: uscite per una volta per chi ha il coraggio dall'ambiguità, abbiate la dignità di prendere posizione, le smorfie, collega Borrello, sono le smorfie di vergogna nel guardare il coraggio che non avete: ecco quali sono le nostre smorfie. Noi allora crediamo che sia finito il tempo del "tracassa-té pa, lèi penso mé, l'è totte a poste" (traduzione letterale dal patois: "non preoccuparti, ci penso io, è tutto a posto"), perché le bugie che sono state dette in campagna elettorale, che continuano e sono continuate nei mesi oggi non possono più continuare, siete smascherati, la polvere è uscita da sotto il tappeto, abbiate almeno la dignità di difendere chi fino ad ieri avete cercato solo per la campagna elettorale, per i voti.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Cosa dire dopo tutto quello che è stato detto? Qualcosa sicuramente controcorrente. A nome di tutta l'opposizione, un ringraziamento, perché ogni volta che parlate sono soldi in meno che noi spenderemo in campagna elettorale, quindi un grazie di cuore da parte del Movimento Cinque Stelle e da parte dell'opposizione. Avete fatto cose buone, sì, tante cose buone, non basterebbe un giorno per elencarle tutte, un ex salumiere tra i quadri, la moglie di un dirigente, una vera e propria Dynasty per quanto riguarda i primi livelli, con il marito, la prima moglie, il figlio e, per non farsi mancare niente, anche la seconda moglie. È ovvio poi che questi dirigenti sono preoccupati per il futuro dei loro figli e allora per i lavoratori interinali ecco che troviamo le giovani promesse, che si fanno le ossa, tutte le giovani promesse hanno una collocazione e una bella tesserina in tasca. Per fortuna, ci possiamo consolare nel famoso resort che va a pezzi, per fortuna, possiamo guardare il soffitto della casa da gioco, quei pannelli che, quando qualcuno avrà la compiacenza di rispondere alle nostre richieste sulle fatture...sembrerebbe siano costati 60 mila euro l'uno, dei pannelli inquietanti, sembra di intravedere un paesaggio infernale, forse il paesaggio infernale che toccherà a qualcuno che ha messo mano alla casa da gioco, oppure le insonorizzazioni, che non esistono, o ancora un'illuminazione fantasiosa e favolosa, alla quale si è dovuto porre rimedio con delle striscioline di carta, perché le luci davano fastidio. Ecco dove sono finiti gli oltre 100 milioni che sono stati investiti in quest'operazione di salvataggio, che è stata un'operazione invece di...che ha affondato la casa da gioco.

Vedete, quello che dà ancora più fastidio è che tra i banchi della maggioranza siede un lavoratore della casa da gioco, che dovrebbe conoscere la casa da gioco, che in certi periodi ha frequentato molto la casa da gioco per chiedere qualcosa magari ai suoi colleghi, per chiedere fiducia ai suoi colleghi. Non c'è nulla di male, ecco adesso forse sarebbe anche il momento di restituire la fiducia che gli era stata accordata, per una semplice ragione di onore, se per voi l'onore esiste ancora. Vedete, noi abbiamo anche letto delle fantasiose ricostruzioni, peccato per quest'apertura della Stella Alpina, che è stata veramente un'apertura con la zip, che si è ritirata su immediatamente, un'apertura che ha fatto intravedere scenari che la stampa ha portato alla luce, con un consiglio di amministrazione che dovrebbe portare fuori la casa da gioco dalla situazione di crisi composto da politici, cioè ci vogliamo mettere i soliti trombati, i soliti disoccupati per tirare fuori da una situazione del genere la Casa da gioco di Saint-Vincent? È una cosa pazzesca, noi vogliamo una pulizia totale: totale vuol dire che tutte queste persone devono andarsene. Gli potremo dare una liquidazione, ma ogni giorno che la dirigenza e Frigerio stanno al Casino de la Vallée è un danno di dimensioni enormi per la casa da gioco. Possiamo prenderli e spedirli tutti o lasciarli estinguere fino al momento della scadenza dei contratti o al momento in cui per noi sarà più economico eliminarli, ma queste persone vanno assolutamente eliminate.

Sappiamo che i dipendenti della casa da gioco nei confronti di molti valdostani non godono di una buona nomea, ma noi abbiamo visto questa volta, veramente, tra i dipendenti, delle persone che sono disponibili a rinunciare a quelli che per certi periodi sono stati anche dei privilegi, ma hanno capito che la situazione è grave. Sono disponibili a rinunciare, ma sono disponibili se hanno una prospettiva. Noi abbiamo parlato di responsabilità fino adesso, sarebbe venuta l'ora di parlare di prospettive, di soluzioni. Le soluzioni sono manager qualificati, laureati, perché siamo andati a vedere negli altri casinò, abbiamo dei laureati in economia e commercio quanto meno, con delle esperienze, andate a vedere per il Casinò di Venezia e per gli altri casinò...dell'esperienza, dei fiori d'esperienza! Noi abbiamo preso delle persone che non erano all'altezza e allora sarà dura, Presidente...die i quezeun: "Mondjemé! Tourna fire caque tsouza ma ita pa inque" (traduzione letterale dal patois: ...dire al cugino: "Mamma mia! Torna a fare qualcosa, ma non restare qui"). Certo, sarà dura, però bisognerà dirlo, perché noi non andiamo e non facciamo un passo avanti con queste persone. Quello che vi chiediamo quindi è una pulizia assoluta. Non raccontateci delle frottole, non prendete tempo, non possiamo permetterci di prendere tempo, perché veramente è a rischio una risorsa che è una risorsa per la Valle d'Aosta.

Un'ultima considerazione: attenzione, c'è una responsabilità in tutta questa vicenda che è anche del Comune di Saint-Vincent, un Comune che, pur essendo con una quota che è una quota minima rappresentativa, non ha mai avuto voce in capitolo. È stato un Comune asservito, è stato un Comune che ha visto la chiusura degli esercizi di ristorazione e degli esercizi alberghieri senza muovere un dito, quindi un'inadeguatezza degli Amministratori della cittadina di Saint-Vincent. Questo dev'essere chiaro, perché non ci può stare un casinò in un cittadina che è diventata una città fantasma, Saint-Vincent la sera è una città fantasma! Mentre gli altri casinò possono annoverare una vita notturna, la vita notturna del Casino de la Vallée l'avete ridotta alla prostituta nigeriana che a 50 metri dall'entrata del casinò staziona e che non la mandano via.

Président - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Io avevo l'onere e l'onore di illustrare quest'importante risoluzione. Colleghi, sono uno dei diversi Consiglieri che...sono stato minacciato dai vertici della casa da gioco, e non solo. Non abbiamo ancora sentito le parole del grande capo, ma noi sappiamo cosa pensa e soprattutto sappiamo come opera. Dobbiamo noi forze di opposizione, al di là di fare la fotografia dello stato dell'arte, purtroppo questo brutto stato dell'arte della nostra casa da gioco, come in questi mesi abbiamo fatto su diversi altri dossier...la contro-finanziaria proposta dai 17 Consiglieri di opposizione, la lente di ingrandimento sulle altre società partecipate, sui veri motori economici e sociali in Valle d'Aosta, passando dal gruppo CVA, toccando come questo pomeriggio... Penso che possiamo essere soddisfatti del lavoro che è stato fatto, non ancora al 100 percento, per quanto riguarda i forestali. Come il gran lavoro che stiamo facendo con i colleghi di maggioranza in II Commissione su come trovare delle soluzioni per quanto riguarda i contributi pregressi, parliamo del 2012-2013.

Noi ci siamo, colleghi, noi di opposizione ci siamo, vi forniamo la documentazione, cerchiamo di rendervi edotti, cerchiamo di darvi una mano, perché notiamo lo scollegamento tra Consiglio e Governo regionale, assolutamente, quindi sui temi noi abbiamo portato il nostro contributo per trovare delle soluzioni, perché noi abbiamo un mandato dai cittadini, non siamo dei nominati, ma siamo degli eletti e soprattutto abbiamo un mandato forte, che è quello di portare, comunque, delle proposte, delle soluzioni solo nel momento in cui però i cittadini valdostani devono conoscere lo stato dell'arte e la fotografia. Ho detto questo perché, ascoltando il capo della Stella Alpina, la gente che ci ascolta forse poi non può capire, perché questa è una mia provocazione, così ci è stato detto, mi sono segnato le parole: "ma no, dobbiamo arginare, qui nessuno può...", ci sarà un ruolo all'interno di questo Consiglio regionale? Ci sarà un ruolo? Il collega Marco Viérin mi sembra che nella scorsa legislatura ha fatto l'Assessore per tutta la durata e mi sembra che conti o abbia contato qualcosa all'interno delle scelte della casa da gioco. Oggi qual è la posizione, la posizione che noi sentiamo è questa presa in giro non solo per i lavoratori, ma per tutti i valdostani, punto di domanda?

Seconda riflessione: dicevo prima, sappiamo cosa pensa e come opera il capo, l'abbiamo visto in questi sei anni. Ho avuto l'onore ed onere di fare il Consigliere di opposizione nella passata legislatura, non ci siamo mai fidati del Presidente della Regione, riconosciamo le sue doti, le sue capacità, io nascevo e il Presidente faceva già il Sindaco del Comune di Brusson. Evviva! Lunga vita, lunga esperienza e soprattutto grande carriera politica. È finita un'era, colleghi, è finita un'era! Se domani...se noi presentiamo ancora qualcosa questa sera, domani sarà di nuovo lo stesso film, non ci siete più, fate acqua da tutte le parti, colleghi, non riuscite più a star dietro al lavoro dell'opposizione, non riuscite più a dare neanche le minime risposte a quelle persone che vi hanno dato confiance il 27 di maggio 2013 e che avete cercato, che avete illuso e che avete, scusatemi, preso in giro anche, perché se oggi siamo qui a discutere, sei anni in questo Consiglio...il gruppo ALPE, e non solo, più volte ha cercato di fare luce, non di trovare delle soluzioni, fare luce...forse vi stanno raccontando delle balle, forse la casa da gioco non sta andando bene, forse le dichiarazioni che qualcuno continua a dirvi non sono così, forse non è vero che la casa da gioco è la "maglia rosa", forse. Questo è il risultato di questi anni, cari colleghi...e, caro collega Borrello, noi la ascoltiamo, ma lei, quando interviene, interviene perché fa parte di una maggioranza, perché quando interviene è perché rappresenta, immagino, qualcuno...quando interviene, probabilmente avete anche condiviso un certo percorso, noi rimaniamo senza parole, quando lei ci dice: "dobbiamo eliminare gli sprechi", a noi! Collega Borrello, eliminare gli sprechi? O dobbiamo magari parlare di "parentopoli", o dobbiamo andare oltre? Ma qualcuno in maggioranza, qualcuno in questo momento forse dovrebbe eliminare gli sprechi, forse qualcuno dovrebbe trovare delle soluzioni, forse qualcuno dovrebbe invertire la rotta, se siamo qui oggi a parlare di questo dramma, forse qualcuno non ha gestito tanto bene questa casa da gioco, o è colpa sempre degli altri? Di 10 anni fa, di 7 anni fa, di 15 anni fa o di 30 anni fa.

Affrontiamo le cose, affrontiamole, non prendiamo però in giro chi ci sta ascoltando e soprattutto le tante persone che in questo periodo avete illuso. Faccio quindi un unico appello: sapete perfettamente che noi ci fermiamo a 16 con questa nostra risoluzione, quindi abbiamo bisogno di qualche Consigliere di maggioranza, perché ci sia la possibilità di approvare e mandare a casa questa dirigenza, che ha fallito. Non parliamo al gruppo della Stella Alpina, abbiamo capito: a voi interessa di nuovo qualche miseria, qualche briciola, qualche aiutino e poi è colpa di Rollandin, il cattivo è Rollandin, perché forse, Presidente Rollandin, i maggiori sponsor negativi sul territorio regionale sono proprio i democristiani, sono proprio i suoi colleghi di maggioranza, perché qua all'interno ce la cantano e ce la suonano e ci presentano queste risoluzioni che sono impresentabili e fuori il cattivo è il Presidente Rollandin, allora noi facciamo quest'appello ai colleghi dell'Union Valdôtaine, Consiglieri e non solo: per favore, evitiamo e continuiamo...evitate, evitiamo tutti insieme di far brutta figura e diamo veramente dignità di nuovo a questa Valle d'Aosta.

Presidente - Colleghi, non ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Io parto da una considerazione che ha fatto il collega La Torre quando parlava di guerra fratricida. Beh, io non parlerei di guerra fratricida, è una presa di coscienza di un momento molto difficile, di un momento che rischia di essere un momento senza ritorno per una risorsa così importante come il casinò e lei, quando parlava di immagine del Consiglio costruttiva, beh, io l'ho detto in altre occasioni e lo ripeto oggi, che, quando si parla di immagine del Consiglio, immagine costruttiva, bisogna incominciare a dire la verità e soprattutto bisogna portare rispetto a cittadini e lavoratori. Qualcuno che mi ha preceduto lo ha già detto, ma io ne sono assolutamente convinto, con questa risoluzione voi non portate rispetto ai lavoratori del casinò. Quando lei, collega Borrello, paragona i lavoratori alla dirigenza, quando lei parla di slogan e posizioni preconcette e rigide, bene, voi li offendete questi lavoratori, perché non potete permettervi di paragonare l'atteggiamento che ha avuto la dirigenza e quello dei lavoratori. Nella vostra risoluzione voi parlate di sacrificio "equamente distribuito tra dirigenti, quadri, lavoratori in un'ottica di giusto equilibrio tra le parti". Ebbene, voi con questa certificate il fallimento della vostra politica, del vostro amministratore. Una politica saggia e un amministratore saggio avrebbe già fatto quello che voi scrivete in questa risoluzione, avrebbe cominciato a coinvolgere i lavoratori, le organizzazioni sindacali e soprattutto avrebbe cominciato a tagliare dall'alto, dando l'esempio e non cominciando a presentare dei piani in cui l'unica preoccupazione era quella di tagliare risorse alle categorie più deboli.

Noi abbiamo avuto un incontro e ho potuto vedere direttamente con i miei occhi una busta paga di una dipendente del Billia, beh, le hanno tolto 180 euro, ne guadagnava 1.300, per cui non sono le cifre di cui parlate in giro, non sono le cifre milionarie, di migliaia di euro di cui parlano in giro, hanno cominciato a tagliare le categorie più deboli, hanno cominciato a dividere i lavoratori, tagliando prima al Billia, poi al casinò, hanno messo lavoratore contro lavoratore. Questa allora non è una dirigenza credibile, non è una dirigenza in cui si può ipotizzare e si può parlare...è una dirigenza che ha perso ogni tipo di credibilità, e, quando parlate di impegnare il Governo regionale, è quel Governo...quella longa manus del Governo che a precisa domanda dei lavoratori, quando hanno chiesto di incontrare la proprietà, ebbene, è quella rappresentanza del Governo che ha pensato bene di presentarsi con le due guardie del corpo, legittimandoli pubblicamente. I lavoratori si aspettavano qualcos'altro, Presidente, quando lei li ha incontrati, si aspettavano ben altro, si aspettavano di avere un interlocutore che avesse la volontà e la capacità politica di dire di fermare questo massacro. Lei li ha legittimati, ha legittimato quest'atteggiamento, ha legittimato questa forma di imposizione, ma lei è andato anche oltre, Presidente, è arrivato a dire che, se si continuava e non si condivideva questa proposta riorganizzativa, avrebbe addirittura messo in discussione i contratti, questo succede in quei Paesi dell'est, succede dove non c'è democrazia, succede dove il diritto almeno di manifestare anche con lo sciopero è un diritto acquisito dei lavoratori. Noi rimettiamo in discussione quei diritti, rimettiamo in discussione dei passaggi che i lavoratori hanno acquistato a fatica, allora veramente se questo è l'atteggiamento della maggioranza, questo non può essere tollerato per i lavoratori della casinò, non è accettabile! La vostra proposta è l'esatta fotografia del metodo con cui voi gestite le risorse e il futuro della Valle d'Aosta. Moltiplicate le poltrone nei CdA, rifiutate di tagliare i compensi dei manager, addirittura di restituire i premi, perché, bontà sua, Frigerio l'ha restituito, ma per sua iniziativa...nella nostra mozione voi avete detto che..."addirittura quando l'abbiamo incontrato, il Signor Frigerio ci ha detto: "no, ma nessuno mi ha chiesto di restituire il premio", questo è stato quanto ci ha detto", per cui neanche il coraggio di chiederglielo, non di imporglielo, neanche il coraggio di chiederglielo di restituire un premio che veramente gridava allo scandalo! Rifiutate di tagliare i compensi dei manager, l'ho detto, rifiutate di ridurre i costi della politica, abbiamo proposto di ridurre i costi della politica, di penalizzare...continuate a penalizzare le categorie più deboli, promettete e non mantenete. Questo è veramente lo slogan à la une, perché su questo abbiamo vissuto prima della campagna elettorale, avete proposto di tutto e di più, però poi alla fine non si mantiene.

Per il casinò purtroppo il tempo è scaduto, questa è la cosa che ci preoccupa di più. Il tempo è scaduto perché abbiamo voluto noi vedere, provare a capire le varie proposte che l'Amministratore ci ha presentato, quale possa essere il futuro della casa da gioco. Ebbene, c'è poco di credibile in quelle proposte, veramente poco di credibile, c'è poco di credibile perché i numeri non tornano, dopo due mesi siamo già lontani anni luce da quei numeri. Rischiamo di chiedere ai lavoratori di fare dei sacrifici e tutti hanno detto che erano disposti a fare la loro parte, ma sacrifici inutili, perché, se non c'è prospettiva, non c'è un minimo di prospettiva...sono sacrifici che annualmente chiederemo ai lavoratori, senza nessun tipo di prospettiva, nessun tipo di futuro.

Abbiamo sentito in audizione quella che era un po' la posizione, quella che era l'idea che aveva l'Amministratore unico dei propri dipendenti ed è una cosa mortificante. Ha parlato di privilegiati, ha parlato di lavoratori che percepiscono salari più alti dei dipendenti, parlava di mandare a casa gente con il sorriso sulle labbra. Quando gli si contestavano dei dati, diceva: "no, non è possibile, no, ma figurarsi!", ma poi parlava di milioni da tagliare come fossero noccioline! Abbiamo letto i piani, i bilanci dei vari anni, non si è parlato, non si è messo nessuna risorsa per un minimo di formazione, per cercare di incentivare e dare un futuro a questa casa da gioco. Quando gli si diceva: "ma, scusi, qual è la visione che si ha del futuro?", lui ci diceva: "no, ma io ho fatto anche ben altro, ho fatto anche il direttore dei lavori e non mi toccava, non era neanche un mio compito, erano degli obiettivi che avevano messo per arrivare al salario di produttività". Ebbene, noi siamo riusciti con questi 60 milioni a creare forse un cast di un film, ecco, perché adesso stiamo guardando giornalmente quello che succede con The Avengers 2, quando vediamo che stanno ricostruendo con il cartongesso delle scene di un film, purtroppo, qua non è un film, qua è la pelle dei lavoratori! Ci abbiamo "smenato" 60 milioni per cosa? Per qualcosa che non ha in questo momento nessun futuro, nessuna possibilità di andare avanti con questa gestione.

Quello che veramente è inaccettabile, e concludo, è quello che ha detto lei, Assessore Baccega, quando si è permesso di strumentalizzare la presenza di lavoratori, di dipendenti, di lavoratori che sono qua ad assistere al Consiglio, dicendo che era un frutto di un clima teso che si sta vivendo in Consiglio. Se questa maggioranza vuole affondare, è libera di farlo, ma non può affondare e far affondare una risorsa così importante come il casinò, ma meno che meno può affondare tirandosi dietro i dipendenti che liberamente hanno scelto di manifestare il loro dissenso verso un'amministrazione che non ha futuro, un'amministrazione che è veramente penosa. Il futuro della Valle d'Aosta allora nasce da queste prese di posizioni, da queste prese di coscienza, dalla volontà di metterci la faccia, mettere la faccia perché questo sistema è un sistema che non ha futuro, ma voi lo sapete questo, voi lo sapete, l'ha detto molto bene il collega Bertschy quando vi ha parlato di quella che è una visione politica del momento e voi dietro questa maschera, dietro queste proposte che state continuando a...dietro cui vi state continuando a mascherare, voi state manifestando tutta la vostra fragilità dal punto di vista politico. Questa è l'ultima opportunità che diamo, dopodiché - e lo dico pubblicamente - io penso che l'unica cosa sia andare tutti a casa! Elezioni anticipate, perché non vi meritano, non ci meritano.

Président - Il y a d'autres requêtes d'intervention? La parole à l'Assesseur Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Grazie Presidente.

Non cercherò di utilizzare tutto il tempo, perché tanto ho capito che qui, a prescindere da che cosa si dice, dalle parole...o negli interventi, vogliamo cercare di un dare un contributo, vogliamo cercare di farci autocritica, vogliamo cercare di mettere al primo posto la pelle dei lavoratori, alla fine chi ci ha ascoltato, che non è dipendente dal casinò o non fa attività di aula, credo che, guardando lo schermo, visto la politica del politichese. Sono i vostri interventi che lo dimostrano, perché quando...a dir la verità, abbiamo cercato di fare un'autocritica e ringrazio anche il collega Laurent che l'ha detto: "c'eravamo, ma ci siamo...non ci siamo più e quindi guardate in questi ultimi mesi...", ci può stare e quant'altro, no? Ecco, però quando si dice: "il rimedio di Stella Alpina è come capra e cavoli", si dice di tutto, non si guarda neanche ad un'azione anche amministrativa che abbiamo fatto con i colleghi di maggioranza, con l'Union Valdôtaine. Come quando il collega Bertschy dice: "sul piano delle idee non è più il tempo di ragionare", probabilmente è proprio il tempo e il momento di ragionare e, se non si ragiona in questo momento sulla situazione che c'è, dove anche qui nessuno di voi ha parlato della situazione generale, perché non fa comodo parlare della situazione generale europea, dei casinò privati, non privati, pubblici e...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...è inutile, provateci, provate a portare dei nomi che vi possano dare garanzie, anziché fare esclamazioni, bisogna provare, perché a persone che ho detto: "dateci una lista di 10 nomi", tutti nomi che hanno già fallito ovunque, in tutti i casinò del mondo, e allora cosa mi dite? Questo è un discorso per ragionare sulla situazione che c'è, perché altrimenti ci vedremo tra due anni ad avere momenti ancora più tristi. Allora io dico solo che abbiamo cercato di portare il nostro contributo su questo discorso, perché nella nostra proposta abbiamo detto in maniera molto chiara anche il fatto che i sacrifici devono partire dall'alto e a caduta e non come è stato iniziato il discorso coi sindacati e coi dipendenti, tanto per essere chiari. Dopodiché ancora a dimostrazione che si è fatta solo politica e poca sostanza in questa discussione di oggi...qualcuno ha detto: "non riesco a capire che cosa hanno detto il collega La Torre"...e il sottoscritto, probabilmente lo abbiamo detto in maniera non sufficientemente chiara, non lo so, ma, se uno va a riascoltare gli interventi, capisce perfettamente che noi abbiamo lanciato dei messaggi che non sono molto distanti da quello che dice l'opposizione in questo momento, ma anche però con, se vogliamo, un distinguo, un percorso un po' diverso, proprio per far capire che siamo in una situazione generale delicata sulle case da gioco.

Scusate poi, passatemi il termine, perché, visto che facciamo solo politica e ho visto che qui si è fatto solo politica oggi, non si è guardato ad altre cose, perché, come dico, niente si è detto sulla situazione generale, niente su cosa fare in maniera chiara se non dire: "tutti a casa, la dirigenza", e poi cosa facciamo? No? Ebbene, poi quando qualcuno dice: "è un problema solo e proprio dei democristiani", io forse a qualcuno gli direi di andare a studiare. La provocazione la faccio anch'io, collega La Torre, perché, se uno ha passione, sa da dove viene e sa cosa ha fatto, è chiaro che ha un cuore, chi invece strumentalizza per anche far girare i "marroni", li fa girare, ma con tranquillità li facciamo girare...uno dovrebbe guardarsi allo specchio e guardare se era meglio quando c'erano i democristiani, per la casa da gioco, come per altre cose, rispetto a quello che è venuto dopo! Diciamo che mi arresto su quest'esclamazione.

Il problema è, caro Chatrian, che o parliamo delle cose che sono contingenti al momento, o parliamo delle cose per cui abbiamo passione nel cercare di affrontarle, o parliamo di eventuali cose concrete rispetto alla situazione generale che non possiamo nasconderci...e arriviamo al problema del rischio più grande, che vi ho detto sia all'inizio e che ribadisco adesso: arriviamo dove con questa casa da gioco e quale rischio corriamo? Un rischio ben peggiore di quello che abbiamo oggi e allora facciamo una riflessione su tutte le cose che si potevano far meglio, sulle cose che possiamo fare, una parte della dirigenza...facciamole, ma oggi abbiamo fatto solo un ragionamento di contrapposizione politica e il risultato che ognuno voleva avere era di avere un risultato di mantenere il suo consenso politico questo mi dispiace.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Non volevo intervenire perché i miei due colleghi sono stati esaustivi, ma dopo aver sentito l'Assessore Marco Viérin, non posso non fare una riflessione. Ha parlato di collaborazione, la collaborazione su questa situazione...la maggioranza doveva avere la capacità di riunire i Capigruppo, valutare la nostra risoluzione, vedere insieme di trovare una soluzione. Cosa avete fatto? Vi siete fatti una risoluzione per i fatti vostri, dicendo: "siamo maggioranza e comandiamo noi". Questa è la collaborazione, secondo lei, Marco Viérin? Io non credo che sia una soluzione, qui non si guarda la questione politica, si deve vedere il bene della Valle d'Aosta e dei lavoratori, allora lei questo doveva fare, siete ancora in tempo, chiedete una sospensione, vediamo se si trova una soluzione, qui vediamo la vostra disponibilità, se non è così, prendetevi le vostre responsabilità!

Si dà atto che dalle ore 21,59 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Non ho nessun altro iscritto. Qualche altro collega che intende prendere la parola? Non ci sono altre richieste...la parola al Presidente Rollandin, ne ha la facoltà.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Le forze sindacali e le delegazioni di reparto avevano chiesto un incontro per esaminare la problematica relativa ad una impasse in cui ci si è trovati nel merito di una trattativa abbastanza complessa. La trattativa è iniziata nel luglio dell'anno scorso e doveva in un primo tempo affrontare la tematica di quelli che avevano l'età per andare in pensione, che con l'accordo sindacale potevano in qualche modo dare spazio, eventualmente, in un secondo tempo, ad altre persone che potevano essere inserite nella casa da gioco. Questo calcolo all'inizio era stato fatto di un certo numero di persone, 120 persone; nella sostanza poi, nell'esaminare le situazioni individuali, si è visto che nel triennio il numero è molto più ridotto. Se erano 120, il risparmio conseguente a quest'operazione portava ad una ricaduta importante che era sui 10 milioni di euro, cosa che non si è verificata, tant'è che adesso parliamo di qualche decina di persone, che possono avere questo tipo di accordo e che è già oggetto di un accordo specifico sindacale.

Parto da questo punto per arrivare alla discussione che è stata fatta sulla casa da gioco, casa da gioco che ha vissuto, come è stato qui ben ricordato da tutti, periodi altalenanti e difficili già nel tempo. Dal 2008 in avanti...noi abbiamo avuto nel primo semestre 2008 un periodo molto difficile, che aveva portato a due ricapitalizzazioni in sei mesi, per cui si è cercato di trovare una soluzione che era stata individuata in questo percorso. Ora, questo percorso ha portato nei tre anni ad un aumento dei risultati, fino a che si è messo in atto quel piano di ristrutturazione che qualcuno ha ricordato e che, caso unico, voglio ricordarlo ancora una volta, è stato comunque fatto nei tempi previsti, perché dico questo? Perché si sono create le premesse per avere quella posizione come casa da gioco, che potesse guardare al futuro con una certa fiducia, malgrado le difficoltà di tutti i casinò, e non ricordo, è già stato detto tutti i casinò...questo fa dire che se ci fossero delle formule così facilmente applicabili, non credo che saremmo così stupidi da non guardare cosa succede... A livello nazionale come internazionale i risultati sono quelli che conosciamo, in tutti i casinò c'è stata una riduzione del costo del personale, che è una delle componenti della riorganizzazione. Ora, sotto quest'aspetto, io credo sia giusto fare una valutazione, che è stata oggetto di riflessione da parte di molti colleghi, che non è sicuramente sufficiente per dare il rilancio. Questo è necessario tenendo conto di una contingenza che si è creata, tenendo conto di una situazione che non sto a ricordare, molti lo hanno già detto, e il mercato, tutto il resto sono cose che conosciamo.

Quello che oggi ci interessa è vedere come poter rilanciare la casa da gioco senza penalizzare i lavoratori e senza soprattutto penalizzare una strutturazione che deve essere in qualche modo rivista, per certi aspetti. Qualcuno mi ha già credo anticipato dicendo giustamente che uno dei punti per rilanciare la casa da gioco è il discorso di dare in qualche modo nuova linfa, dare la possibilità di avere giocatori nuovi. Da dove possono arrivare giocatori nuovi? Non è che portando via qualche giocatore al Casinò di Sanremo o al Casinò di Campione o a quello di Venezia risolviamo i nostri problemi, l'hanno provato altri e hanno visto che questo non succede. I giocatori veri, quelli di una volta, non hanno più questa disponibilità e lo sappiamo, dappertutto, lo sanno anche i lavoratori del casinò, che seguono quest'indirizzo. Quindi si è cercato di andare con una clientela diversa, che è quella dell'oriente, che a breve potrà dare una verifica se questa è stata una situazione valida, in quanto da questi primi arrivi si capirà se effettivamente siamo in grado di risolvere questa problematica del gioco, al di là della ristrutturazione che era un'emergenza e che rischiava di portare a dei tristi risultati. Allora da questo credo che la soluzione non sia oggi quella di "bene, mandiamo a casa qualcuno e abbiamo risolto il problema". Io credo sia corretto andare ad individuare sicuramente delle difficoltà che ci sono, vedere come tradurle in fatti, in dati positivi, e la cosa è possibile. Nell'audizione che è stata fatta, nell'incontro con i sindacati questo è emerso, è evidente che c'è una carenza di fiducia, questo l'hanno detto anche a noi, questo è palese. La carenza di fiducia è legata anche a dei risultati che oggi sono sicuramente difficili, ma perché il momento che si è vissuto della chiusura per i lavori da una parte, per quelle che sono state le difficoltà...hanno sicuramente dato delle difficoltà. Voglio ricordare che adesso che sono finiti questi lavori, in questi pochi mesi il trend comunque è cambiato...

(brusìo in aula)

...questo è innegabile, sono i dati che parlano, mi dispiace che si voglia strumentalizzare, almeno i dati credo che sono oggettivi e questo è un dato di fatto. Allora, sicuramente non è sufficiente, non è quello che noi vogliamo, però questa è la dimostrazione che si può fare molto e si può fare anche con delle giuste riflessioni su quello che è stato ad oggi fatto. Tutto il resto poi, io credo che ci siano alcune precisazioni che devo anche ad alcuni colleghi, perché qui si è parlato all'inizio di quote di mercato, benissimo, andiamo a vedere quali sono le quote di mercato fra i casinò e poi credo che facciamo una riflessione su quello che è stato fatto, la differenza con quello che succede oggi rispetto a quello che era successo negli anni precedenti.

Anche, lo dico per correttezza...qui si è parlato come di un evento della posizione di un dipendente a Roma, il dipendente a Roma è un distaccato, non è più dipendente della Casino, è legato alla Federgiochi ed è pagato dai quattro casinò, però non è un dipendente...no, per correttezza, lo dico per correttezza dei fatti, io non entro nel merito su quello che si fa. Su altre situazioni credo sia corretto individuare dei percorsi su cui si può arrivare, i percorsi vanno nella logica di attivare all'interno quelle figure che sicuramente possano in qualche modo collegarsi con una ritrovata voglia di lavorare con un certo spirito, che sicuramente in questi ultimi tempi è venuto a mancare. Questo non credo che sia collegabile o collegato anche con l'ultimo episodio che sicuramente non ha fatto piacere: il fatto che ci sia stata una contestazione per quattro persone che hanno espresso delle valutazioni su Facebook...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ma la contestazione è stata fatta a quattro persone...

(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...la contestazione, da quello che io so, ad oggi è stata fatta a quattro e questa mattina c'è stata un riunione con le forze sindacali, che hanno chiuso, per quanto riguarda le persone interessate, il verbale di incontro. La Casino de la Vallée e le organizzazioni sindacali si sono incontrate per esaminare la contestazione e le sospensioni che la società ha opposto nei giorni scorsi a quattro lavoratori, dalle stesse organizzazioni rappresentanti, per il venir meno di taluni importanti obblighi contrattuali. Sono state da tutte le parti evidenziate le gravi ed inopportune dichiarazioni dei dipendenti, al tempo stesso è stata valutata l'opportunità di non alimentar ulteriormente il clima teso e difficile caratterizzato dalle trattative in corso. A tal fine, la società, su richiesta delle organizzazioni sindacali, si è impegnata a non dare corso ai procedimenti disciplinari in atto. Questa è la soluzione che è stata trovata con le forze sindacali.

Ora, credo che su queste tematiche sia giusto anche mettere un punto chiaro su che cosa si deve registrare, nell'ambito di quello che è sicuramente un fatto a cui non...personalmente e anche da parte di tutta la maggioranza registriamo che questo è un dispiacere, però credo che non sia in questa direzione che si deve andare, non è in questa direzione, quindi credo che sia un evento, un elemento che non debba ripetersi. Credo che questo...le do copia del...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...gli obiettivi che si sono evidenziati credo che stiano a dire dell'interesse della Regione a mantenere tutta l'attenzione verso la casa da gioco, compreso il futuro dei lavoratori. Ora, mi dispiace che ogni tanto si venga, non tanto velatamente, a risuggerire il discorso della privatizzazione, ora noi non abbiamo mai parlato, lo dico in modo che non ci siano dubbi sulle intenzioni...non si è mai parlato di privatizzazione, come non si è mai detto che si è sull'orlo della chiusura del casinò, si è detto che si è in una situazione, dico, per quanto riguarda il rapporto con i sindacati, si è detto che si è in una situazione difficile e soprattutto collegato al problema della volontà di vedere un rilancio e di ritrovare fiducia, che oggi è mancata, questo è il punto dolente.

Ora, noi crediamo che l'impegno che dobbiamo mettere in questa direzione, senza ripetermi su tutta una serie di appunti che condivido...oggi o si riprende un dialogo forte sulla gestione del patrimonio che abbiamo, che è non patrimonio del Consiglio, è patrimonio della Regione, che è una cosa diversa. Il patrimonio non è nostro, è della Regione, dell'Amministrazione regionale, non è dei Consiglieri, noi amministriamo, con tutti i difetti che abbiamo, ognuno con le proprie responsabilità, perché noi, come Governo, abbiamo responsabilità maggiori ed è giusto che lo diciamo. Chi ci stuzzica giustamente per cercare di trovare delle soluzioni ha anche lui le sue responsabilità e come tale le vuole esercitare. Noi però su questo vogliamo dire che se si pensa che in linea di massima basti cambiare il tassello, spostare uno, mettere al posto di uno tre, credendo che questo dall'oggi al domani cambia, si sbaglia indirizzo, l'abbiamo già anche detto...

(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...e su questo...non è il tema della discussione, non è credo...

Presidente - Per cortesia!

Rollandin (UV) - ...no, ma non è quello che...non è un problema. La discussione di oggi credo sia stata importante sotto il profilo dell'accentuare l'attenzione nei confronti di un passaggio che è indispensabile, che deve portare ad un accordo tra le parti, un accordo che veda responsabilmente un contratto, che deve rimanere, un atteggiamento proficuo nei confronti di una trattativa difficile, ma che si deve chiudere con un accordo che vada nella logica che ho appena auspicato, altrimenti possiamo cambiare anche tutti i manager, ma non è certo cambiando solo i manager che risolviamo questo problema: questa è l'unica cosa certa. Allora, tanto vale credere che, con un sano e proficuo lavoro di ripresa, in un momento in cui ci sono oggi le forze, si possano trovare dei risultati importanti, tenendo conto di quello che è stato fatto e di quello che si può fare insieme. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 22,09 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Ci sono richieste di intervento? Possiamo passare alla votazione, colleghi, della risoluzione? Ha chiesto la parola il collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

A nome dei gruppi di opposizione, anche se non è nostra abitudine, tra l'altro, non è nel nostro DNA chiedere il voto segreto, però per questa votazione chiediamo, a nome di tutti, il voto segreto, solo per ricordare che il 21 febbraio di quest'anno durante il Consiglio straordinario c'era l'assenza del mio collega, no? e poi qualcuno ha mandato in giro la questione che avevamo salvato Frigerio, non so se ve lo ricordate. Adesso quindi diamo un invito che sia chiaro: noi ci siamo, basta un voto, vediamo se adesso c'è veramente chi voleva mandare a casa Frigerio e chi invece se lo vuole tenere, chiaro?

(brusìo in aula)

Presidente - Colleghi, vi invito veramente all'ordine. È quindi stato richiesto il voto segreto, passiamo alla votazione sulla risoluzione presentata dalle forze di minoranza. Prego, la votazione è aperta...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...della minoranza, esatto, quella originale da cui poi è stato depositato l'altro testo. Tutti hanno votato? Perfetto, possiamo chiudere la votazione. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 17

Contrari: 16

Il Consiglio approva.

Colleghi, manteniamo, per cortesia, un po' di rispetto per l'aula, lo chiedo anche a chi è nelle tribune, per cortesia...

(brusìo in aula)

...per cortesia! Colleghi, non abbiamo detto niente durante la seduta, dalle tribune non si può...per cortesia, un po' di rispetto, per cortesia!

Dobbiamo procedere all'iscrizione della risoluzione, prima la parola al collega Viérin Laurent, prego.

Viérin L. (UVP) - Intanto per esprimere soddisfazione per questa votazione, una maggioranza che evidentemente è al capolinea e per farle una richiesta, Signor Presidente...la maggioranza che probabilmente è stata smentita dalla vostra necessità o tentativo di difendere l'indifendibile, cari colleghi. Allora, Presidente Rini, visti gli impegni che già sono stati votati in quest'aula, vedasi la restituzione del premio dell'Amministratore unico Frigerio, che poi della nostra risoluzione se n'è fatto un baffo, chiediamo a lei di farsi garante...anche il Presidente della Regione di darci indicazioni su che cosa ha intenzione di fare in questo momento il Governo regionale, perché il Presidente ci ha ricordato che è il Governo l'azionista e noi vorremmo, anzi vogliamo, pretendiamo che ciò che è stato votato oggi, dopo ore di dibattito, da quest'Assemblea sia immediatamente eseguito, immediatamente e non che si prenda di nuovo tempo dicendo: "ma, bisogna vedere, l'applicazione, non l'applicazione". Oggi il Consiglio si è espresso, la maggioranza è stata battuta, questa maggioranza che è al capolinea deve, almeno come ultimo atto, nell'attesa di discutere la risoluzione definitiva, almeno prendere un impegno davanti a questo Consiglio, che non sarà azionista, come dice lei, ma oggi le ha dato un mandato ben preciso, Presidente, a lei e al suo Governo: di mandare a casa questa dirigenza. Noi vogliamo che sin da stasera il Consiglio regionale trasmetta, attraverso il Governo, attraverso quello che volete, le direttive alla casa da gioco affinché questa dirigenza vada effettivamente a casa.