Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 10 del 5 luglio 2013 - Resoconto

OBJET N° 10/XIV - Débat sur le programme de gouvernement.

Président - À la présence de 35 Conseillers on peut continuer nos travaux. On est en discussion générale du point 3. Il y a des requêtes d'intervention? La parole au collègue Bertschy.

Bertschy (UVP) - Oui, merci Madame la Présidente. Seulement une requête pour compléter l'information qui a été donnée au Conseil: on voudrait connaître aussi le nom du Vice-président indiqué par le Gouvernement. Merci.

Président - Merci. La parole au collègue Rollandin.

Rollandin (UV) - Oui, je m'excuse, en effet ce matin j'aurai dû donner aussi le nom du Vice-président qui est Aurelio Marguerettaz.

Président - Merci. Il y a des requêtes d'intervention? La parole au Conseiller Fabbri.

Fabbri (UVP) - Signor Presidente, gentili colleghi Consigliere e Consiglieri, innanzitutto vorrei ringraziare la comunità valdostana che mi ha permesso di far parte di questo Consiglio così prestigioso, che tanto impegno, lotta e lavoro è costato ai nostri predecessori. Spero quindi di potere onorare questa opportunità che mi è stata concessa. Mi propongo di poter operare con correttezza e concretezza nel compito che mi è stato affidato. Auguro a me stesso e a tutti voi, cari colleghi, di poter operare ognuno nel rispetto del proprio ruolo avendo come unico scopo il bene comune.

Rifacendomi a questi propositi, vorrei ora focalizzare alcune parti della relazione del Presidente e sottolineare quella che è la nostra aspettativa nell'affrontare i problemi della società valdostana, in special modo nell'ambito sanitario e sociale. La sanità regionale deve rispondere, per quanto di sua competenza, a criteri di assoluta qualità per il cittadino, qualità che deve essere ovviamente ad alto livello tecnico-qualitativo, ma che deve altresì rispondere sul piano organizzativo alle aspettative dei cittadini. Quando ci si riferisce all'organizzazione è indubbio che si debba pensare non solo all'efficienza, ma anche alle esigenze di rispetto e comprensione degli utenti; ad esempio, sono conosciuti da tutti i tempi di attesa alle volte insopportabilmente lunghi che i pazienti debbono subire per poter usufruire delle prestazioni diagnostiche o ambulatoriali. Sappiamo che le cause sono molteplici, una diagnostica strumentale sempre più sofisticata, la cosiddetta "medicina difensiva" e, non ultimo, alle volte un eccessivo ricorso da parte degli utenti, tutti motivi che se da un lato sono indicatori di una migliore condizione di vita e di assistenza sanitaria, dall'altro implicano una sempre maggiore complessità gestionale e un aumento vertiginoso della spesa sanitaria. Ci auguriamo dunque che la politica sanitaria regionale si attivi per porre rimedio alle varie criticità con un attento esame della situazione attuale, cercando di conciliare nel modo più opportuno le risorse disponibili, siano esse materiali che umane. Deve essere attuato un attento monitoraggio degli eventuali sprechi di denaro o di professionalità per ricollocare risorse là dove maggiore è la mancanza di servizi.

Altro aspetto a parere nostro di grande importanza è l'integrazione tra polo ospedaliero e territorio, in modo da utilizzare tutte le risorse umane presenti nelle varie zone, ottenendo così un'assistenza integrata a vantaggio della qualità e dell'umanizzazione delle prestazioni fornite ai cittadini, ottenendo inoltre una riduzione del sovraccarico ospedaliero. Chiediamo inoltre con grande fermezza di favorire la professionalità senza che ingerenze di altro tipo intervengano pesantemente nella scelta della dirigenza sanitaria. Ci auspichiamo dunque di avere una sanità diffusa sul territorio che sappia sburocratizzare al massimo le varie fasi di appoggio ai servizi per liberare gli operatori da incombenze superflue e i pazienti da inutili fardelli.

Per quanto riguarda le politiche sociali, debbono ricevere la massima attenzione, considerato il momento di estrema difficoltà che stiamo vivendo e che è sotto gli occhi di tutti. A tale scopo ci pare che si debbano ricercare le risorse per tutte le iniziative a sostegno della famiglia che, come sappiamo, è l'asse portante della nostra società. Siamo dell'avviso che le risorse potrebbero essere reperite da opere rinviabili a tempi migliori, per potenziare tutte quelle previdenze che già adesso qualificano il nostro welfare. La famiglia deve essere sostenuta in tutte le fasi più critiche: sostegno alla casa, sostegno all'infanzia, sostegno nell'accudire gli anziani, e ciò rivedendo gli strumenti che individuano le reali situazioni di sofferenza economica e sociale delle famiglie e dei singoli individui. Ci auguriamo che le esigenze che emergono dalla cittadinanza abbiano nella nuova Amministrazione regionale l'attenzione dovuta. È noto a tutti che senza il supporto del mondo del volontariato non sarebbe possibile garantire il livello di assistenza e di protezione sociale che quotidianamente constatiamo. È necessaria quindi una sempre maggiore collaborazione tra gli uffici pubblici e il mondo della cooperazione sociale, affinché gli uni si sentano supportati ed aiutati dagli altri, e viceversa.

Vorrei ancora richiamare l'attenzione su un aspetto che i nostri concittadini sicuramente reputano di grande importanza e che già numerose volte è stato ricordato in quest'aula, e cioè la revisione dei costi della politica che, al di là dell'aspetto materiale, riveste una connotazione di immagine e correttezza istituzionale, sperando che queste nostre dichiarazioni non rimangano degli slogan, ma nel corso della nostra legislatura abbiano poi una sequela. Ridiamo dunque dignità alla politica e ai politici, liberiamoci da finanziamenti e prebende che il cittadino non capisce e non approva; penso qui - ed è già stato detto - alla riduzione del numero dei Consiglieri, ai loro emolumenti, al finanziamento dei gruppi consiliari. Dobbiamo imporci una condotta che ci renda fieri della nostra funzione, facciamo in modo che i disillusi della politica ritornino a guardare l'amministrazione pubblica con fiducia, e soprattutto con speranza. La grande maggioranza dei cittadini si rende conto della difficoltà e della complessità del gestire l'amministrazione pubblica, ma al contempo richiede ai propri amministratori chiarezza, trasparenza ed efficienza, cose, queste, che noi chiediamo a questo nuovo Governo che oggi si insedia.

Chers confrères, la défense de l'Autonomie, du progrès social, civil, économique du peuple valdôtain sont des biens qui appartiennent à tout le monde; j'espère qu'on puisse travailler - chacun en respectant son rôle - pour obtenir ces buts. Je souhaite pourtant à tous un bon travail pour le développement et le bien être de notre pays. Merci.

Président - A demandé la parole la collègue Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente. Buon pomeriggio a tutti. Vorrei prima di tutto ringraziare tutti gli elettori che mi hanno riconfermato, dandomi nuovamente la loro fiducia. Un saluto particolare ai Consiglieri neo-eletti con l'augurio di un proficuo lavoro, a tutti i cittadini che ci stanno seguendo, a tutti gli organi d'informazione.

L'inizio della XIV legislatura ci consegna un Consiglio regionale profondamente cambiato rispetto a quello uscente, gli equilibri in Consiglio Valle si sono quasi ribaltati con l'opposizione molto più forte che passa da 8 a ben 17 Consiglieri, e una maggioranza decisamente più debole e ridimensionata che scende da 27 a 18 Consiglieri: questo quadro ci fa comprendere come l'attuale Amministrazione regionale non sia in grado di garantire un governo stabile, proprio quella stabilità di cui la nostra Regione ha urgente bisogno. Sicuramente questa legislatura è caratterizzata da una minoranza estremamente forte e che è all'opposizione solo perché la lotteria dei resti l'ha pesantemente penalizzata.

Dato invece che la maggioranza non è il frutto di un pieno consenso elettorale, ma è tale per pura casualità, sinceramente mi sarei aspettata un governo responsabile, capace di larghe intese, aprendo alla minoranza la possibilità di contribuire attivamente alla crescita della Valle d'Aosta e proponendo ai valdostani e alla crisi un governo stabile e capace di rispondere efficacemente ai bisogni urgenti ai quali è necessario rispondere da subito e senza intoppi. Come si può pensare all'agenda amministrativa con un solo Consigliere in più? Penso proprio che non sia possibile! Come si può proporre un governo credibile con una maggioranza così risicata? Non è ammissibile che, in caso di un'indisposizione da parte di un Consigliere di maggioranza, l'attuale Consiglio non abbia i numeri per andare avanti! Sono inoltre molto dispiaciuta dall'arroganza dimostrata nell'assegnazione dell'Esecutivo, non siamo stati interpellati per nessun tipo di consulto: questo dimostra che l'Amministrazione della Regione della maggioranza è intesa come un affare privato; così invece non dev'essere, non è possibile lavorare nel bene della comunità con la presunzione di poter pensare di fare tutto da soli, soprattutto con questi numeri!

Devo inoltre constatare che anche in questa legislatura purtroppo la presenza femminile è sempre molto esigua:, solo, e dico "solo" 5 Consiglieri donne! Evidentemente il lavoro di sensibilizzazione svolto sinora non è stato sufficiente, bisogna lavorare maggiormente, evidentemente con più convinzione, affinché le donne non siano viste solo come una sfumatura di colore ad abbellimento delle istituzioni, ma una risorsa imprescindibile. Ci tengo a precisare che questo è un problema la cui responsabilità spetta a tutti: maggioranza e minoranza.

Dal 26 maggio ad oggi, inoltre, oltre alle vicende che hanno condizionato la politica della nostra regione...penso in particolare alle inchieste giudiziarie e alle indagini sull'infiltrazione mafiosa nel tessuto sociale ed economico della nostra regione...si tratta di situazioni gravi e pesanti che devono essere affrontate subito, con serietà, anche dalla politica, a partire dalla messa in atto delle proposte concrete contenute nella relazione finale della Commissione speciale antimafia. I fatti di cronaca recente ci ricordano che la mafia è molto diffusa, anche in Valle d'Aosta, e che bisogna costantemente vigilare con attenzione, soprattutto in quei contesti in cui questa sembra essere assente; se non lo si percepisce è sicuramente perché ha più interesse a rimanere nascosta per gestire meglio i propri traffici, ma, per l'appunto, non significa che non ci sia!

Per quanto concerne l'impegno del PD-SINISTRA VDA in questa nuova legislatura, posso sostenere che oggi per noi non è il primo giorno di scuola, ma siamo qua per continuare il lavoro intrapreso da tempo, affinché vi sia una Regione più equa e rispondente alle reali necessità territoriali. La nostra peculiarità di regione di montagna e Regione a Statuto speciale dev'essere una risorsa imprescindibile per fronteggiare debitamente quanto l'emergenza ci richiede nell'immediato. Per il PD-SINISTRA VDA la prima emergenza è il lavoro, strumento attraverso il quale si risolleva l'economia e soprattutto si ridà dignità alla persona; la lotta alla disoccupazione, che nella nostra regione penalizza in particolare i giovani che non riescono ad accedere al mondo del lavoro...ai disoccupati, colpiti dalla crisi aziendale, che non trovano un'altra collocazione: è questo il primo problema da affrontare, pensando ad un piano di emergenza, capace di dare risposte, di liberare risorse e investimenti necessari a creare una nuova occupazione ed un'occupazione stabile. Ripensiamo ad esempio ai nuovi modelli sostenibili per l'edilizia, ripensiamo ad un turismo che riesca effettivamente a valorizzare le nostre risorse che sono tante e di qualità. Dobbiamo tenere anche in considerazione la lotta alla povertà, povertà che va considerata - molte e nuove fasce a rischio - per poter essere adeguatamente fronteggiata e sostenuta. Sempre più famiglie sono allo stremo in Valle d'Aosta, sempre più numerose sono le situazioni di disagio economico, sempre più persone ricorrono ad aiuti economici per sopravvivere.

È necessario ripensare al sistema regionale delle politiche sociali e di assistenza, per rispondere "prima" e "meglio" alle situazioni di povertà e di crisi. È necessario ragionare nella direzione del potenziamento del microcredito alle famiglie e alle imprese, mettere in campo risorse per un reddito di cittadinanza. Il nostro primo banco di prova sarà la messa in campo di proposte che, a partire dal programma comune di coalizione presentato agli elettori e dai programmi delle singole liste, garantiranno una vera alternativa alle esigenze di cui la Valle d'Aosta necessita. Anche il nostro comportamento sarà garante della nostra serietà, lavoreremo nel rispetto delle regole e dei regolamenti, con trasparenza e chiarezza, proponendo un'opposizione solida, costruttiva, vigile e responsabile. Occorre mettersi subito all'opera con serietà, per portare avanti i temi proposti in campagna elettorale; oltre al lavoro già menzionato, ricordo: la riduzione dei costi della politica; la lotta alla povertà; la riduzione dei compensi dei manager pubblici; più risorse e meno tagli all'istruzione e alla sanità; maggiori risorse a sostegno della legge contro la violenza sulle donne; potenziamento dei trasporti, tutela e valorizzazione dell'ambiente.

A proposito dell'ambiente vorrei far presente che, dopo il referendum sul pirogassificatore, la maggioranza della passata legislatura che - seppur ridimensionata nei numeri e nella presenza politica - è quella attuale, disse che la questione dei rifiuti è ora competenza dell'attuale legislatura...vedremo come sarà affrontato il problema dalle stesse persone. Dalle proposte della minoranza e dalla capacità di condizionare le politiche della maggioranza si valuterà realmente la capacità di UVP, ALPE, PD-SINISTRA VDA di proporsi come forze in grado di garantire un'alternativa di governo e di reale cambiamento nella nostra Regione.

Abbiamo ascoltato con attenzione la relazione della maggioranza, i punti esposti; mi rivolgo ai colleghi dell'UV e della Stella Alpina: ma dato che la legislatura passata è stata caratterizzata da una maggioranza composta in prevalenza dai vostri due schieramenti, come mai non si sono risolte molte delle problematiche elencate? La politica, oggi più che mai, deve riacquistare credibilità nei confronti dei cittadini, e il primo passo per fare ciò è sicuramente la coerenza tra ciò che si promette e ciò che poi si fa. La vostra politica non manifesta nessuna coerenza se non per l'attaccamento alle poltrone e alle "promesse civetta", per avere consensi, forse per lavorare nella direzione di far perdere credibilità alla vostra politica.

Noi, come PD-SINISTRA VDA e come opposizione, siamo qui con tutt'altro intento: quello di avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni, questo è l'unico percorso possibile affinché tutti possano comprendere come questa maggioranza ha a cuore altri interessi rispetto a quello pubblicizzati. Il PD ha sempre lottato per far capire che le misure anticrisi adottate non erano sufficienti e adeguate ai bisogni reali dei cittadini, in quanto la situazione economica nell'ultimo biennio era notevolmente peggiorata. Qual è stata la risposta della maggioranza? Taglio dei servizi e riduzione delle ore di lavoro. E che dire dell'agricoltura messa in ginocchio con i tagli alle risorse economiche?...anziché potenziarla, anche in un accostamento ad un turismo enogastronomico che sia competitivo... Abbiamo lottato per un servizio dei trasporti più efficienti, è una vergogna che nel 2013 la Valle d'Aosta sia tagliata letteralmente fuori dal mondo, senza una ferrovia, con un aeroporto fermo e incapace di decollare e con l'aggravante degli aumenti dei pedaggi autostradali e dei carburanti...giustamente, dato che obblighiamo la gente a utilizzare il trasporto su gomma aumentiamo le tariffe autostradali! Proprio un bel modo per aiutare il turismo ed i cittadini valdostani! Abbiamo chiesto più volte di potenziare le squadre per i lavori socialmente utili, di rivedere il problema dei forestali, in quanto la scelta sconsiderata fatta dal Governo regionale ha prodotto solo malcontento e disoccupazione tra i lavoratori. Non parliamo poi dell'industria, abbiamo visto chiudere quasi tutte le fabbriche valdostane con la perdita di centinaia di posti di lavoro...è il momento di capire che gli investimenti in tale settore vanno ripensati totalmente. Non mi dilungo ancora, anche se la lista sarebbe ancora molto lunga, ma sarà nostro compito, della minoranza, proporre valide alternative e vigilare affinché i cittadini siano sempre al centro dell'azione politica.

Concludo riportando alcuni slogan proposti da questa maggioranza, durante la scorsa campagna elettorale: tagli dei costi della politica, con riduzione dei Consiglieri, e tagli degli Assessorati. Da questo primo punto si capisce di che pasta è fatta questa maggioranza; quali Assessorati avete tagliato o accorpato? Non mi è chiaro! Avete anche promesso il ripristino dei buoni benzina, sconti autostradali per tutti, Tablet per tutti, sia alle piccole opere, sia a una ferrovia più efficiente, eccetera, eccetera. Adesso, mi piacerebbe sapere da voi quando i valdostani potranno fare il pieno di benzina con i buoni ripristinati per andare a prendere i Tablet che avete pubblicizzato! Auspico che questo nuovo Consiglio regionale, caratterizzato dalla presenza di molti volti nuovi e da molti giovani, abbia la capacità di anteporre il bene della Valle d'Aosta ad eventuali interessi di partito. Grazie per l'attenzione.

Président - La parole au Conseiller Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Merci Président.

Ho riletto in queste tre ore attentamente il programma di governo per la XIV legislatura che il collega Rollandin ci ha presentato questa mattina. Il dibattito di oggi conferma - se ancora non era chiaro - che una nuova stagione politica si è aperta, ci troviamo tutti di fronte ad un nuovo orizzonte a fronteggiare soprattutto sfide nuove e difficoltà nuove. Non mi soffermerò esclusivamente sugli aspetti prettamente politici che caratterizzano il debutto di questa nuova legislatura, ma vorrei far con voi qualche riflessione, nel merito, sui contenuti, sulle proposte e sulle visioni alternative che la nostra coalizione ha presentato ai cittadini valdostani.

Vorrei però rimarcare che fra le novità di questa nuova legislatura non c'è solamente un diverso equilibrio fra maggioranza e minoranza, non ci sono solamente le più che evidenti difficoltà interne alla stessa maggioranza, le abbiamo viste poc'anzi, questa mattina e lunedì scorso, emersa sommariamente durante il mese abbondante di attesa e in modo eclatante nel corso di questa settimana. Sarebbe sbagliato considerare solo questo aspetto del problema, perché alle condizioni date saranno questi stessi equilibri instabili ad influenzare o, meglio, condizionare (a dispetto delle dichiarazioni di serenità rilasciate da qualche esponente di punta della scena politica) le scelte...gli atteggiamenti, il peso specifico di ognuno dei membri di questa Assemblea che sieda sui banchi della maggioranza o su quelli della minoranza. Ci aspettavamo, credo di poter dire - un altro atteggiamento da parte di questa nuova maggioranza, credevamo di poter contare su una maggiore apertura al confronto, ad una nuova disponibilità all'ascolto rispetto al muro contro muro cui abbiamo più volte sbattuto nei cinque anni trascorsi. La seduta di lunedì ha invece deluso le nostre aspettative, ma ha anche deluso le aspettative o, meglio, le certezze di qualcuno della maggioranza sull'esito dato forse per scontato, a nostro avviso, non erano e non sono delle semplici formalità da sbrigare così velocemente per tornare, qualcuno almeno, alla poltrona di comando e riprendere a dirigere tutto e tutti, come prima, come se fosse semplicemente finito un piccolo intervallo! Aspettavamo anche con curiosità e un minimo di ingenua fiducia - evviva l'ingenua fiducia! - che le parole del Presidente in pectore sarebbero state diverse dalle solite promesse generiche. Le forze autonomiste si propongono di operare in piena continuità con quanto fatto la scorsa legislatura, quelle promesse che ci si può permettere quando ci si sente in una botte di ferro e si crede che nessuno te ne chiederà mai conto.

Credevamo, ingenui, data la situazione, che chi è stato chiamato a stendere il discorso di insediamento avrebbe fatto uno sforzo per dare alle parole una sostanza diversa, un peso maggiore, per dare almeno quell'illusione che il Presidente ha capito che la situazione è cambiata, che gli equilibri sono cambiati, la situazione è diversa, che è giunta l'ora degli impegni concreti ed è finita l'era dell'arroganza. Invece cosa abbiamo ascoltato al di là delle generiche premesse? Probabilmente forse non l'ho capito io, questa mattina, e rileggendo non ho carpito quello che è il cambiamento, eppure sono stato attento, ma non mi pare di aver udito alcuna assunzione di impegno per quanto riguarda un cambiamento concreto nei "metodi" di lavoro. Nessuna apertura ad una rivisitazione delle priorità, ad una più prudente e oculata gestione delle risorse, ad una maggiore trasparenza nei rapporti Regione-società partecipate e controllate, ad un vero coinvolgimento nelle scelte della minoranza, minoranza cospicua, minoranza che vuole proporre, minoranza che vuole controllare, minoranza che vorrà pungolare, minoranza che vorrà modificare (lo ricordo) lo è solamente per pochissimi voti, non è un buon viatico per gli anni a venire!

In queste settimane mi sono interrogato varie volte su quale atteggiamento assumere in prima persona nei mesi e negli anni che verranno, come impegnarmi ancora più di prima per essere utile alla mia, alla "nostra" Regione. Cinque anni trascorsi in quest'aula mi hanno rafforzato sia nelle mie convinzioni che nella capacità personale di imparare materie nuove, costruirmi le mie opinioni e acquisire sicurezza nei miei mezzi; cinque anni di lotta soprattutto politica, di fatiche, ma anche di piccole soddisfazioni, trascorsi a discutere in quest'aula, presentare iniziative, interpellanze, mozioni, interrogazioni, proposte di legge e iniziative varie, un bagaglio di esperienza unico che ha contribuito ad accrescere la mia, in prima battuta, la nostra competenza e preparazione che ci ha arricchito di un patrimonio di dati, di elementi di giudizio essenziali per svolgere efficacemente il nostro compito istituzionale, ognuno con una serie di dossier su cui abbiamo affinato la nostra capacità di analisi, e che potremmo mettere a frutto anche attraverso proposte concrete, perché riteniamo necessario e urgente. Credo di poterlo dire anche a nome di altri colleghi che lavorano con impegno e responsabilità, anche per smentire la "storiella" secondo cui le maggioranze sono per fare e le minoranze per non lasciar lavorare le maggioranze, una "bufala colossale", scusatemi la parola, forse mai come in questi cinque anni, in quest'aula, come in molti Consigli comunali, le maggioranze si sono dimostrate inadeguate, sia sul piano delle realizzazioni concrete, sia sul piano della capacità di progettare - forse la sfida più difficile, quella più particolare -, di avere una visione chiara per il futuro della nostra comunità valdostana.

Nel 2008 l'allora ampia maggioranza vinse convincendo i valdostani che sarebbe tornato "il governo del fare" - abbiamo visto com'è andata a finire! Credo non vi siano mai stati anni così deboli e inefficaci sul piano delle realizzazioni e soprattutto della progettualità...lo abbiamo visto in quest'aula, ridotta a umile "sede notarile" in cui approvare o, più spesso ancora, ratificare decisioni assunte altrove, ma lo abbiamo registrato soprattutto fuori di qui, è la parte che ci preoccupa di più, forse la sfida più difficile per tutti, in prima battuta tra gli operatori economici, gli agricoltori, gli artigiani, gli albergatori, le imprese, che la Regione ha lasciato in balia della crisi, anche se le risorse finanziarie di cui disponevamo potevano consentire ben altri interventi per ridurne l'impatto e per rilanciare l'economia a livello di pari opportunità, quanto meno. Potrei citare anche altri esempi, ma le occasioni non mancheranno...

Non posso non sottolineare come questa debolezza, questa inefficacia, si siano manifestate prima di tutto qui, in questo Palazzo, sede del Governo regionale e simbolo unificante per i valdostani: proprio qui si è permesso a poche persone di concentrare nelle proprie mani tutto o quasi tutto il potere di decidere; proprio qui si è dileggiato il ruolo della minoranza e dei singoli Consiglieri, trattati alla stregua di uno scomodo inciampo, necessario solo al momento del voto o poco più, negando loro pure la dignità di essere ascoltati quando facevano sensate e motivate proposte...qualcuno è arrivato a dire che certe discussioni in Consiglio erano solo una perdita di tempo e che la gente si aspettava fatti e non parole! A mio avviso l'arroganza non paga e il potere per il potere alla lunga si dimostra per quello che è; sia in campo economico che sociale si poteva e si doveva probabilmente mettere in campo ulteriori azioni.

Vorrei ricordare che la maggioranza si è decisa a ridurre certi costi solo nell'imminenza della scadenza elettorale, sull'onda dell'indignazione che andava montando a livello nazionale; anche questa vicenda dimostra come l'assenza di confronto e il metodo delle decisioni calate dall'alto sia stato, nei cinque anni appena trascorsi, la prassi, una prassi colpevolmente subita e assecondata. Che questo metodo era destinato a fallire l'hanno dimostrato altri episodi, uno su tutti il clamoroso autogol del referendum sulla realizzazione del pirogassificatore (con le conseguenze che ben conosciamo)!

In questo scenario la minoranza ha dimostrato di avere la capacità di agire, la capacità di informare, di battersi sul piano degli elementi concreti, di stabilire un rapporto costante e concreto con le associazioni, i cittadini e gli elettori; una minoranza che ha dimostrato di essere capace di fare quanto - se non più - della maggioranza, e di un governo, solo a parole...esperte, capaci e attive...quella strana maggioranza che si credeva "intoccabile" e "incrollabile", e per questa presunzione rimaneva distante dalla gente, dai problemi di ogni giorno, o dal comune sentire, oppure per pochi.

In ogni momento del nostro mandato abbiamo cercato di fare e spero che nel nostro futuro si torni a considerare sul piano di parità istituzionale, nel rispetto delle rispettive funzioni, maggioranza e minoranza: la prima non ha e non ha mai avuto l'esclusiva del fare, come la seconda non è sempre quella che rema contro tutti e contro tutto! Noi vorremmo una maggioranza che faccia le sue scelte, ma solo dopo un confronto aperto e rispettoso con tutte le forze presenti in Consiglio, e una minoranza che vigila, sì, incalza, chiede chiarimenti, ma infine mette le sue proposte sul tavolo e si confronta con chi è in grado e ha la volontà di esaminare correttamente i problemi e le relative soluzioni: questo è il primo nodo che va sciolto in questa legislatura, se vogliamo davvero fare qualche passo in avanti!

Da parte mia cinque anni di lavoro su dossier quali casinò, cantieri forestali, consorzio di miglioramento fondiario, sistema agroalimentare, e poi la Finaosta e il suo ruolo chiave nell'economia valdostana, la CVA, motore o il gruppo CVA, motore del settore energetico e produttrice di ricavi, ma anche grande dispensatrice di posti di lavoro - per pochi - e le partecipate in genere, sono un patrimonio enorme da cui partire per predisporre progetti specifici e di riorganizzazione e rilancio. Non siamo in maggioranza, ma anche da questa posizione continueremo a vigilare e informare, soprattutto a proporre. È dunque sul piano del confronto, sui temi concreti che continuerò e continueremo a incalzare questa maggioranza, che purtroppo non sembra ancora capace di considerare un metodo di lavoro e confronto diverso dal passato. Prendo in prestito le parole che altri hanno messo insieme e che riassumono bene ciò che vorrei dire: "si faccia ciò che si deve, accada ciò che può"...

Ecco, io penso che di lavoro da fare ce n'è davvero tanto e la strada si presenta lunga, lunga, e anche in salita, se analizziamo il momento che stiamo vivendo. Facendo astrazione dal nostro ruolo non possiamo non prendere atto che ci aspetta una tempesta di cui abbiamo finora solo percepito le prime avvisaglie, la crisi del mondo occidentale e del suo modello di sviluppo è ormai palese...non parliamo poi del modello di sviluppo della nostra regione, della cui fragilità siamo tutti ben coscienti! C'è chi ritiene che la ripresa economica è alle porte, è vero, forse, ma secondo molti studiosi è inimmaginabile pensare di tornare al livello di benessere e di garanzie sociali cui eravamo abituati, al di là di maggioranza e al di là di opposizione. Rispetto al passato sono profondamente mutate le condizioni generali, prima tra tutte l'ambiente coi suoi rischi di collasso e di mutazione del clima, e queste vicende coinvolgono anche la Valle d'Aosta che ha avuto uno sviluppo rapidissimo nell'ultimo secolo e non può permettersi di dilapidare ulteriori risorse naturali essenziali per la nostra stessa vita. A maggior ragione credo che il momento di un confronto serio e pacato sulle prospettive generali della nostra regione, sul suo futuro e su come realizzare un'economia regionale robusta, in armonia con l'ambiente e le risorse naturali limitate di cui disponiamo non sia più rinviabile.

Il nuovo scenario ci impone però scelte totalmente diverse dal passato e carica sulle nostre spalle una responsabilità maggiore rispetto alla sostenibilità delle nostre azioni: non possiamo più consumare territorio, non possiamo più sprecare risorse naturali, come l'acqua ad esempio, che abbiamo finora concesso troppo facilmente di sfruttare e che sta diminuendo in termini di quantità e di qualità; dobbiamo salvaguardare la nostra biodiversità non a fini di studio e turismo, ma perché essenziale per la nostra stessa vita, ad un atteggiamento più rispettoso verso le ricchezze naturali; dobbiamo accostare un diverso approccio alle questioni economiche, il ridimensionamento delle opere pubbliche e dei costi di realizzazione e di gestione e soprattutto il mantenimento dev'essere una delle priorità. Dobbiamo ridare solidità e durata alle nostre opere, come in passato ed evitare di bruciare rapidamente i beni preziosi e non rinnovabili di cui disponiamo.

Tutto ciò presuppone, a mio avviso, a nostro avviso, un metodo di lavoro diverso, e un confronto costante e rispettoso delle opinioni degli altri. In passato, cari colleghi, questo non è stato possibile: mi riferisco alla proposta dapprima sbeffeggiata e ora divenuta regola da osservare per volontà popolare di dare al problema dei rifiuti una soluzione di civiltà rispettosa dell'ecosistema, piuttosto che una discutibile soluzione che privilegiava gli aspetti finanziari ed economici...se il confronto ci fosse stato, se fosse stato leale e propositivo, forse la vicenda avrebbe avuto un'altra storia! Da parte nostra quella del confronto è la strada che abbiamo sempre perseguito e che intendiamo ancora perseguire, del resto questa è la strada che i valdostani ci hanno indicato attraverso il voto.

Permettetemi ancora qualche riflessione, ancora un cenno al mio, al nostro interesse per il tema delle società partecipate e controllate, peraltro strettamente legato al tema del confronto e della chiarezza e trasparenza amministrativa, per evitare un uso improprio di queste società; a partire dagli affidamenti per pochi e alle assunzioni dirette senza evidenza pubblica, credo sia necessario prima di tutto verificare l'obiettivo specifico per cui sono state create con il denaro dei cittadini valdostani, dunque verificare l'oggetto sociale, questo è il punto da cui partire. Per ogni iniziativa pubblica, investimento o servizio che sia, le società partecipate hanno un senso solo se davvero servono ai cittadini e solo se svolgono funzioni che l'Amministrazione regionale non riesce a svolgere. Dunque, anche per le società partecipate come per le altre attività amministrative, occorre cambiare radicalmente metodo, ma temo - anche per l'esperienza accumulata e anche per quello che ho letto poc'anzi nelle poche righe che citano il tema delle società partecipate - che è proprio su questi temi che la maggioranza farà più fatica a modificare atteggiamento.

Noi, Presidente Rollandin, su questo tema non faremo sconti, su questo tema entreremo nei vari dettagli, scaveremo, cercheremo di rendere una casa di vetro, sì, una casa di vetro...in campagna elettorale alcuni esponenti di questa maggioranza utilizzarono questi temi! Ecco, vi annunciamo assolutamente che noi su questi temi non molleremo, e soprattutto cercheremo di modificare quelli che sono gli impianti in questo momento normativi, in modo che i valdostani sappiano cosa succede nel mondo parapubblico che in questo momento è quasi più importante di tutto quello che è il bilancio regionale.

Sono anni che si cerca di esaltare la rapidità e l'efficacia delle giunte esecutive, dei sindaci, degli amministratori unici, dei presidenti rispetto alle assemblee elettive, ai consigli di amministrazione, ad altro ritenuto un freno...invece di garantire maggiore efficienza ed efficacia, questo sistema ha portato, a nostro avviso, a pericolose derive...basterebbe citare en passant la vicenda vergognosa e inaccettabile dell'acquisto dei posteggi dell'ospedale Parini e l'uso spregiudicato e senza controllo delle assunzioni a chiamata, senza evidenza pubblica, senza concorso, senza regole trasparenti e certe!

Ultime riflessioni...non possiamo non fare due battute su questo programma di legislatura per quanto concerne l'agricoltura, due battute sono d'obbligo. Io non so, non sappiamo se il nuovo Assessore avrà la bacchetta magica, non lo sappiamo, ma da queste poche righe inserite in questo programma sembra che in quattro e quattr'otto si possa di nuovo ristrutturare con la bacchettina magica, ridare fiato, riconcretizzare, risostenere, continuare nell'azione di riordino fondiario...sono temi che noi abbiamo approfondito nel dettaglio in questi cinque anni e che, elencati semplicemente qua, in una paginetta...dubitiamo che possano essere veritieri questi annunci. Vigileremo, proporremo, cercheremo di incalzare nelle sedi opportune, in aula, in Commissione, proponendo nuovamente delle modifiche legislative, perché solo da lì si può, a nostro avviso, ridare dignità, ridare fiato, ridare ossigeno, ridare anche un po' forse quella speranza che in questi anni, a nostro avviso, non è stata data al comparto, e che da questa paginetta sembra quasi che nel giro di pochi giorni tutto cambi, per forse non cambiare nulla!

Un'altra riflessione che vorrei fare con voi su queste poche pagine, quando leggo: "Razionalizzare e semplificare la normativa in materia di cave e miniere"; Presidente Rollandin, su questo lei ci trova d'accordo, eravamo già d'accordo sei mesi fa, quando questo piano è stato modificato in quest'aula e la richiesta partiva dal basso, partiva dalle imprese, da chi lavorava nel settore, partiva anche dalle associazioni ambientaliste. Noi avevamo fatto una semplice proposta, è una programmazione, è una pianificazione, un po' come un piano regolatore: mettiamo insieme le istanze diverse per poter coniugare quello che è il rispetto, l'entretien del territorio per dare delle risposte di semplificazione, sburocratizzazione, invece a chi ci lavora, alle imprese. Noi ci saremo su questo, però molto semplice, ci si arriva nel momento in cui questa modifica...è stata fatta, mi sembra, a marzo 2013. Potrei andare oltre, ma il tempo sta terminando.

Un'ultima battuta sulla pagina 2 della proposta di governo: "valorizzare il sistema valdostano delle autonomie, fondato su due livelli di governo - i Comuni e la Regione - entrambi impegnati, con pari dignità e responsabilità, ad operare per il bene della Valle d'Aosta", un altro tema sul quale, Presidente Rollandin, noi ci saremo. In questi cinque anni noi abbiamo denunciato le scelte che avete messo in campo, cercando tutte le volte...quando in sede di finanziaria, in sede di rendiconto, modificando quelle che erano le regole, non ci avete ascoltato; su questo settore, i nostri Comuni in questo momento, i 74 Comuni, a nostro avviso non hanno, "non hanno" pari dignità rispetto alla Regione, e questo sarà un tema dove noi ci confronteremo politicamente per ridare quella minima dignità ai nostri Comuni, al nostro territorio, all'abitare in montagna. Chiunque capisce - e noi valdostani che amiamo salire le nostre montagne lo sappiamo bene - che è inutile andare di fretta se non si sa dove andare, meglio riflettere per non sbagliare o per sbagliare il meno possibile, e "riflettere" in politica quando i numeri sono risicati non vuol dire perdere tempo, ma prendere le decisioni dopo averle analizzate e discusse, se possibile anche condivise, vuol dire informare e rendere consapevoli i cittadini degli aspetti positivi e di quelli negativi, che ogni scelta inevitabilmente comporta. Riflettere e confrontarsi vuol anche dire affrontare in modo altrettanto responsabile anche la vicenda della nostra Autonomia e delle prerogative della nostra comunità. L'Autonomia che ci è stata consegnata dalle generazioni precedenti deve riconquistare i suoi valori originari, fondati sul rispetto e il riconoscimento dei diritti e dei doveri reciproci e non sullo scambio di eventuali favori.

Dunque il confronto aperto e leale è ciò che chiediamo e che continueremo a chiedere alla maggioranza che si insedia oggi. È un metodo che abbiamo instaurato con i valdostani e saremo lieti di poterlo praticare qui, anche in modo costruttivo e propositivo, specialmente se vi sarà dall'altra parte un po' di umiltà o semplicemente se, in luogo del falso mito del fare o degli annunci ad effetto, percepiremo la volontà di lavorare ad un vero progetto per il futuro. Al momento, però, nulla del genere emerge dalla lettura del programma di governo per la prossima legislatura, nessun segnale di una nuova saggezza o, quanto meno, di un segnale, anche cifrato, che sta per iniziare una fase nuova al vertice della nostra Regione. Noi lo abbiamo auspicato e ve lo abbiamo anche chiesto esplicitamente; crediamo anche che l'intera Valle d'Aosta ve ne sarebbe molto grata in questo momento. Grazie.

Président - Merci. La parole au Conseiller Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Président. Dopo aver ascoltato e letto attentamente il programma di governo per la XIV legislatura vorrei fare alcune considerazioni.

Nel momento di crisi economica così importante che stiamo attraversando è fondamentale affrontare il tema del lavoro, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione. Questo preoccupante fenomeno è stato in parte peggiorato da questa Amministrazione regionale, mi riferisco ovviamente al caso dei cantieri forestali. Poco più di due anni fa circa, 650 operai forestali, tutti precedentemente assunti con contratto di diritto privato, sono stati lasciati a casa con motivazioni mai definite. Da quel momento abbiamo assistito a tentativi confusionari, e soprattutto privi di programmazione lavorativa per queste persone. Il primo tentativo, rivelatosi poi fallimentare, ha visto l'inserimento di tutti gli operai forestali nella "salvaprecari", evidenziando un'assoluta incapacità di gestione e di organizzazione degli ipotetici lavori che sarebbero stati gestiti e terminati da questa società. Il secondo tentativo è stato appaltare a ditte private i lavori abitualmente svolti dai cantieri forestali, con l'obbligo, da parte delle ditte appaltatrici, di assumere un congruo numero di quegli operai rimasti senza lavoro...più avanti mi soffermerò sui risultati di tale scelta. Terzo e finora ultimo tentativo: assumere come Amministrazione regionale - questo avvenuto in periodo preelettorale - gli operai over 55 e donne over 45...ci si chiede a questo punto quali siano le motivazioni per le quali non siano proseguite tali assunzioni dirette da parte dell'Amministrazione per tutti gli operai forestali, visto che sembrava impossibile poter assumere queste maestranze in questo modo! Valutando poi l'aspetto economico, si evidenzia il mancato risparmio di denaro pubblico, la stessa cifra viene comunque distribuita alle ditte private, queste anche provenienti da fuori Valle, che si aggiudicano gli appalti.

Dato che il lavoro che ho svolto finora...sono un ispettore del Corpo forestale valdostano...mi sono recato in diverse zone della Valle per toccare di persona, per vedere, per capire di valutare il lavoro. Sino a due anni fa questo lavoro, appunto, veniva svolto dai cantieri forestali; adesso, fatto da queste ditte, non posso dare giudizi positivi, io ho trovato diversi lavori fatti veramente in modo pessimo, se non per pochi interventi, e questi pochi interventi devo dire che sono stati fatti da ditte formate da ex operai forestali. Non va inoltre dimenticato che gli operai forestali assunti da queste ditte non hanno superato le 250 unità e che comunque hanno lavorato per due mesi e mezzo, per ogni anno. Inoltre i danni creati all'ambiente con i lavori mal svolti non sono risolvibili a breve termine, ma necessitano di tempi lunghi e di cure culturali continue; del resto, ditte che hanno sempre lavorato in altri settori e ambienti non possono essere specializzate in lavori selvicolturali! Forse nessuno ricorda che, fino a non molti anni fa, per effettuare questi lavori era necessario presentare da parte delle ditte appaltatrici un certificato di idoneità forestale che veniva rilasciato dall'Amministrazione.

Ho letto sul programma di governo che si vuole promuovere, leggo testualmente: "Promuovere la gestione e la messa a frutto delle risorse boschive, attraverso iniziative mirate di rivalutazione di questo settore"; ecco, io vorrei capire come si fanno a migliorare queste...questa ricchezza che abbiamo noi qui, in Valle d'Aosta, con delle ditte che si chiamano "Calcestruzzi", "Pinco Pallo" - o nomi del genere - che entrano nelle nostre foreste! Io mi rendo disponibile, se qualcuno di voi è curioso, vi porto su certi cantieri per vedere quali sono stati i risultati di certi lavori!

Altro aspetto molto importante è la perdita di una professionalità. Noi, qui, in Valle d'Aosta, abbiamo perso una grossissima professionalità, che è quella dei bûcherons. I bûcherons valdostani venivano formati e qualificati andando soprattutto in Svizzera, raggiungendo una professionalità che verso la fine degli anni '90 veniva invidiata da tutte le regioni di montagna italiane e non. Vi ricordo che in diversi casi c'era stato richiesto, proprio dagli svizzeri che avevano formato i nostri bûcherons, se potevamo organizzare delle squadre per potergliele mandare d'inverno a fare i lavori di là, nei loro cantieri, per l'alta professionalità che avevano raggiunto.

Restando nell'ambito della professionalità, ma con riferimento al Corpo forestale valdostano, e anche qui mi collego a quanto scritto sul programma di governo: "Valorizzare il ruolo, l'attività e la situazione ordinamentale del Corpo forestale valdostano", vorrei sottolineare i problemi che si sono aggiunti all'aspetto burocratico, anche questo è un punto che...d'accordo, questo punto qua della burocrazia che bisogna sburocratizzare ormai sono decenni che lo sentiamo dire in tutti programmi di governo, ma la burocrazia aumenta sempre...e alla poca attenzione dell'ambiente naturale, e vi voglio fare un esempio. La legge regionale 17/2012, perciò una legge di giugno dell'anno scorso, prevede che l'autorizzazione ai sensi del Regio decreto 3267/1923 - è la legge sul vincolo idrogeologico, chiamata anche "legge forestale" - allora, per questa autorizzazione su terreni vincolati con vegetazione arborea spetta alla struttura forestazione e sentieristica rilasciare l'autorizzazione. Se i terreni vincolati sono privi di vegetazione arborea, l'autorizzazione spetta alla struttura competente in materia di difesa del suolo. A questo punto ipotizziamo che un privato decida di costruire 300 metri di pista su terreno vincolato, in parte boscato: si trova nella situazione in cui si deve presentare due domande, adeguatamente bollate, da presentare ad entrambe le strutture, e gli vengono rilasciate due autorizzazioni dalla stessa Amministrazione, ma da due servizi diversi! Ciò evidenzia un eccesso di burocrazia e, non meno importante, una perdita di professionalità. Perché dico questo? È dovuto al fatto che il forestale, da quando c'è questa legge forestale, effettua solo per una parte dell'opera, in questo caso tralasciando quella di competenza del servizio difesa del suolo, che spesso a causa delle innumerevoli pratiche da evadere dà un parere senza effettuare alcun sopralluogo, rischiando di non rilevare eventuali danni di natura idrogeologica, a causa di situazioni particolari del territorio, e questo accade spesso ultimamente, perché una volta il forestale faceva il sopralluogo su tutti i terreni vincolati, adesso è limitato nella sua professionalità. Io ho assistito in questi anni tante volte alla festa del Corpo forestale valdostano a un sacco di elogi per la professionalità dei forestali e tutto, e poi ci si trova con leggi che tolgono una parte di professionalità a questi operatori!

Altro capitolo imbarazzante riguarda tutto il materiale dei cantieri forestali, materiale meccanico del valore di svariati milioni di euro che è fermo da due anni nei magazzini della Regione, e per i quali ci si chiede che cosa si intende fare! Si trovano stipati nei magazzini motoseghe, trattori per l'esbosco del legname (vi ricordo che i trattori per l'esbosco del legname sono trattori che sono stati fatti appositamente per i cantieri forestali, non sono sul mercato, sono trattori che all'epoca costavano ed erano trattori che avevano un'alta tecnologia); gru a cavo, teleferiche, senza contare le asce e i falcetti. E poi c'è anche una cosa particolare: abbiamo diversi camion fermi nei nostri magazzini a far ruggine, e dei camion anche immatricolati nel 2010, evidentemente con una programmazione non lungimirante, visto che l'anno dopo sono stati chiusi i cantieri!

Vorrei fare ancora un accenno, secondo me molto importante, alle fonti energetiche rinnovabili. La nostra Valle è molto ricca di sole, acqua, vento, però volevo fare un appunto soprattutto sulle centraline idroelettriche, e anche qui guardo quello che è il programma di governo, allora: "Prestare la massima attenzione all'utilizzo delle risorse idriche, a fini ambientali e energetici...consapevolezza dell'importanza dell'ambiente e delle risorse idriche e del delicato equilibrio naturale della montagna"...è tutto vero questo. Una cosa però molto importante è questa: io direi che l'Amministrazione regionale in primis dovrebbe avere un occhio di riguardo per quello che è il bene della Valle d'Aosta e dei valdostani per lo sfruttamento di queste risorse. Qui, invece, sembra che queste risorse, soprattutto idriche, centraline, vengano sfruttate da pochi intimi, da 4-5 persone che si occupano di queste cose e ci ritroviamo con Comuni, con privati...vi faccio solo l'esempio della Valgrisenche, che adesso è totalmente contraria a quello che sta succedendo per le centraline idroelettriche; eppure l'Amministrazione regionale, in tutta fretta, in periodo preelettorale, ha votato la subconcessione delle acque della Valgrisenche, nonostante che la popolazione e l'Amministrazione comunale non siano d'accordo per questo! Io dico: questo è un bene, è una ricchezza dei valdostani e di tutta la Valle d'Aosta e non deve essere una ricchezza per pochi.

Je vais terminer mon intervention avec le souhait que ce Gouvernement puisse avoir appris, d'après mes mots, qu'il y a la possibilité d'améliorer les désagréables situations que j'ai expliquées. Nous sommes réunis à fin de bien travailler pour notre Vallée d'Aoste, s'occuper d'avantage de ces problèmes signifie redonner des espérances aux valdôtains qui vont reprendre leur propre travail et au milieu naturel qui vient sauvegardé avec plus de sensibilité. Merci.

Président - Il y a quelqu'un d'autre qui souhaite intervenir? Il y a des requêtes d'intervention? La parole au collègue Borrello.

Borrello (SA) - Signor Presidente, care colleghe e cari colleghi, ovviamente questo non è il mio esordio, perché gli eventi di questi giorni hanno fatto sì che io abbia già preso la parola, ma non posso nascondere particolare emozione per l'orgoglio che ho già citato precedentemente per essere qui, come tutti voi, a rappresentare i valdostani in questa XIV legislatura. Sono veramente emozionato e con lo stesso spirito voglio salutare tutti i colleghi, con particolare riferimento a quelli che, come il sottoscritto, sono qui per la prima volta, nell'auspicio di una collaborazione reciproca, all'insegna dell'interesse comune della nostra comunità.

Sono emozionato, ripeto, e preoccupato nel contempo, perché sento forte il peso di rappresentare le speranze dei cittadini che qualche settimana fa ci hanno demandato la loro fiducia. È stato un periodo particolarmente intenso dal punto di vista politico e elettorale, con una campagna che è durata ben sette mesi, caratterizzata da appuntamenti referendari, dalle elezioni politiche e per ultime le elezioni regionali. Lo sappiamo, siamo coscienti che tutte le tornate elettorali portano con sé tensioni, dualismi, prese di posizione e anche dibattiti accesi, ma questo è il sale della democrazia, questa è l'espressione della democrazia. La Valle d'Aosta ha bisogno di un lavoro serio e concreto, quest'Assemblea deve esserne consapevole, per questo tutti noi dobbiamo abituarci anche ad ascoltare parole ed opinioni che non condividiamo, con il rispetto che si deve a coloro che rappresentano i cittadini in questa assise.

La Stella Alpina ha sempre optato per una visione della politica molto più propensa al coinvolgimento e alla partecipazione. Prima però di entrare nel concreto di questa XIV legislatura, non possiamo nascondere che sono venute meno negli ultimi anni, avete già avuto modo di riscontrarlo nella precedente legislatura, quelle che erano le ricchezze, quelle fortune economiche che hanno caratterizzato la nostra Regione, quel benessere che aveva contraddistinto la vita dei nostri concittadini. Sono cambiate le condizioni economiche, sono diminuite sostanzialmente le risorse pubbliche, allora, in un contesto del genere, riteniamo fondamentale dare ancora più forza alle idee, alla programmazione, elevando il ruolo della politica ad una responsabilità maggiore. Dobbiamo essere consapevoli che è finito il tempo delle risorse infinite, i cittadini se ne sono accorti e ne soffrono in maniera diretta, dobbiamo lavorare per creare i presupposti per una politica di programmazione che affronti le problematiche del quotidiano, ma si faccia carico di indirizzare le prossime generazioni. I cittadini ci guardano, si aspettano grandi cose da noi, ne hanno bisogno, dobbiamo riconquistare la loro fiducia, dobbiamo fare cambiare questa negativa percezione della politica, facciamoci tutti un esame di coscienza, sono convinto che la politica sia un'attività bellissima, se interpretata nel modo giusto.

In un contesto dove la Comunità europea e lo Stato hanno fatto scelte sbagliate rispetto alle politiche economiche e finanziarie, faccio un esempio che conoscete tutti: il Patto di stabilità, hanno di fatto aggredito anno dopo anno quella che è la nostra autonomia. Dobbiamo tutti quanti ascoltare il grido di dolore delle centinaia delle piccole imprese, delle ditte individuali, che non arrivano a fine mese, molte hanno già chiuso i loro battenti, dobbiamo dare riscontro a quelle persone che si trovano senza lavoro magari anche a 40-50 anni e non hanno alcuna possibilità di essere reintegrate nel mondo del lavoro. Guardo in particolar modo alla collega Fontana, che so che è sensibile a queste tematiche, dobbiamo essere più decisi nella lotta alla povertà e parallelamente più incisivi nel sostegno ai giovani, cercando anche di superare quelle che sono le impostazioni e le imposizioni nazionali o europee, magari anche a costo di creare delle tensioni e delle contrapposizioni istituzionali con tali organismi.

Per la Stella Alpina queste sono preoccupazioni primarie, perché evidenziano problematiche serie, evidenziano quello che definiamo tutti il disagio sociale. Si parla sempre di sostegno, per noi questa è una parola magica, bisogna poi applicarla; dobbiamo sostenere gli anziani, dobbiamo dar loro un degno reddito minimo, dobbiamo dare sostegno ai disabili e agli invalidi, sono sicuro che ne parleremo. Più in generale occorrerà una maggiore attenzione alle famiglie, ai disabili - lo ripeto perché è fondamentale -, alle persone in condizione di disagio, perché il contesto sociale è in piena evoluzione, con l'evidenza di molte criticità. La famiglia valdostana è più vecchia, meno numerosa, in trasformazione rispetto al passato, ma sicuramente, un dato comune, è più povera. Nell'arco di una generazione sono cresciute le famiglie monoparentali, le famiglie con i figli unici e le coppie senza figli. Per rispondere ai cambiamenti demografici, si deve sostenere con forza l'autonomia dei giovani, dobbiamo assicuragli un futuro, dobbiamo garantirgli la possibilità di crearselo, dare sostegno con gli ammortizzatori sociali, il diritto alla casa. Sapete quali sono le nostre sensibilità su quest'argomento, riteniamo che la casa sia un bene primario, perché avere un tetto è la prima preoccupazione di ogni famiglia.

La Stella Alpina sostiene in maniera convinta la promozione della famiglia come soggetto sociale attivo, prevedendo quindi modelli consultivi col mondo associazionistico...ulteriore necessità, ed è anche citata nel programma, è la predisposizione e l'elaborazione dell'IRSEE nella direzione del quoziente familiare e della valutazione di impatto ambientale. Il nostro programma di legislatura, presentato dal collega Rollandin, è il frutto di una continua concertazione con il partner di maggioranza e concretizza i punti del programma di governo che, come coalizione, abbiamo proposto ai cittadini valdostani e vuole essere uno strumento reale e tangibile per intervenire in alcuni settori, dove si sono evidenziate delle reali preoccupazioni.

Citerò solo velocemente e leggerò quelli che sono alcuni punti particolarmente interessanti e che sono ritenuti importanti dalla Stella Alpina prendendo e citando direttamente dal programma che avete nelle vostre mani. Oltre al ragionamento sull'autonomia, che penso sia un discorso condiviso e trasversale, ovviamente noi poniamo particolare attenzione alla necessità del governo del territorio, andando anche a caratterizzare quello che è il riconoscimento della specificità della montagna, per poi arrivare a fare un ragionamento condiviso rispetto al discorso dell'educazione ambientale. Abbiamo scritto nei nostri programmi, lo ribadiamo in questo programma di governo, noi riteniamo fondamentale rispettare quella che è la volontà espressa dai cittadini valdostani con l'esito referendario. Vi assicuro che anche su questo tema ci sarà una condivisione particolare e sono sicuro che ci saranno anche un apporto positivo da parte di tutti gli appartenenti a quest'Assemblea...per arrivare ovviamente al discorso della sburocratizzazione, già anticipato dai colleghi, decisamente importante.

Ho notato che il collega Nogara ha molto evidenziato gli aspetti legati al Corpo forestale, alla forestazione in generale, io posso dire che, anche in virtù del mio titolo di studio, ritengo fondamentale andare ad investire, continuare ad investire rispetto a quello che è il discorso di prevenzione del rischio idrogeologico nel territorio, perché, in una realtà come la nostra, con queste caratteristiche morfologiche, diventa importante proprio in virtù del fatto - ma ne parleremo anche di questo - che non esiste il rischio zero.

Ovviamente adesso tocco un tema che è stato al centro del nostro dibattito in questi giorni: i costi della politica. Abbiamo preso atto delle vostre istanze nelle riunioni che hanno anticipato questa seduta odierna, ma la Stella Alpina, come avete potuto notare anche da alcune risultanze di stampa, ha anche ulteriori proposte da fare...sono legate ad un reale contenimento dei costi della politica. Una cosa che noi abbiamo notato è come alcune leggi vengano totalmente applicate per gli Enti locali e non valgono per quest'Assemblea, quindi riteniamo che, anche in quest'Assemblea, coloro che hanno un doppio lavoro, che hanno un'attività debbano avere una riduzione di quella che è la loro indennità, parallelamente anche coloro che percepiscono una pensione: questo lo pensiamo, lo porteremo all'interno del dibattito nei prossimi mesi.

Sono tante le cose che potrei citare, ovviamente ho già citato il discorso della famiglia che per la Stella Alpina è fondamentale. In virtù anche dell'esperienza all'interno del Governo cittadino, riteniamo fondamentale anche un discorso di riqualificazione della strada statale 26, proprio in virtù del fatto che, oltre a garantire un aspetto di sicurezza stradale fondamentale, dà anche una risposta a quelle che sono le esigenze di dare alla città capoluogo quello che è un degno ingresso nel contesto cittadino proprio nella sede della strada statale.

Per arrivare infine al discorso dell'Università, abbiamo avuto modo di parlarne, non solo in questa sede, anche in altre sedi della necessità oltre agli aspetti prettamente edilizi, di costruzione, di andare a vedere i contenuti culturali, quelle che sono le esigenze della Nuova Università Valdostana, per arrivare poi anche ad un ragionamento di contestualizzazione con il momento economico con la realizzazione per lotti funzionali del progetto della Nuova Università della Valle d'Aosta.

Particolare attenzione la Stella Alpina la vuole mettere in atto per quanto riguarda il discorso della sicurezza, noi riteniamo che il mondo della sicurezza, del soccorso debba essere valorizzato proprio in virtù dell'attenzione e del sostegno che questi Enti attuano quotidianamente nel territorio. Riteniamo che, per quanto riguarda - mi ha anticipato il collega - il Corpo forestale della Valle d'Aosta e il Corpo valdostano dei vigili del fuoco, dobbiamo cercare di valorizzare il ruolo e l'attività e la situazione ordinamentale affinché questi possano veramente prestare il proprio servizio nella maniera più fluida e riconoscendo il loro valore nel nostro territorio.

Detto questo, ultime poche considerazioni di carattere più generale, che sono le seguenti: le istituzioni, noi amministratori pubblici dobbiamo essere attenti a percepire le evoluzioni della società, leggerne le esigenze e valutarne le necessità; al di là dei confini tra maggioranza ed opposizione, sono sicuro che, con la buona volontà, saremo in grado di trovare soluzioni capaci di dare buone risposte. Da troppo tempo in Italia e anche in Valle d'Aosta la cultura dei "no" preventivi ed ideologici ha impedito alla politica di lavorare in sinergia per risolvere le problematiche dei cittadini, il campanilismo politico ha troppe volte limitato l'analisi serena e coerente delle esigenze dei cittadini valdostani e quindi ha troppo spesso impedito l'attività del fare, privilegiando quella del dire. Dobbiamo tutti insieme definire una nuova identità della nostra Regione, che interpreti in maniera forte le linee dettate dallo Statuto, definendo quei principi che vogliamo affermare, in primis la sussidiarietà.

Vorrei fare un passaggio - mi perdonerete cari colleghi - nel rispetto di tutti quelli che sono i Comuni della Valle d'Aosta, per rimarcare e sottolineare il ruolo della città di Aosta, è indispensabile lavorare per continuare nel percorso di valorizzazione della città di Aosta quale punto di riferimento che sempre più si pone come obiettivo di essere una città alpina e turistica. Quale sarà la sfida del futuro in un contesto di crisi economica? Dove reperire i fondi per sostenere il sistema Valle d'Aosta? Nei prossimi cinque anni di legislatura e in quelli successivi ci giochiamo una sfida nei confronti dell'Europa, dovremo obbligatoriamente ritrovare un ruolo per la nostra Regione al suo interno, rivendicando la difesa delle nostre specialità, facendo capire che queste sono specificità e queste specificità sono una ricchezza, ma non solo per il nostro popolo, ma per tutta l'Europa.

Ultime considerazioni e concludo. La ringraziamo collega Rollandin, per la disponibilità dimostrata nell'affrontare degli argomenti a noi tra i più cari, fortemente voluti dal nostro movimento ed inseriti ai primi punti del programma che la Stella Alpina ha presentato nella tornata elettorale appena affrontata, nello specifico: la ridefinizione delle deleghe e la diversificazione della responsabilità delle partecipate incardinate agli Assessorati di riferimento.

Per concludere, il gruppo della Stella Alpina vuole manifestare al collega Rollandin assoluta trasparenza, il proprio impegno a lavorare con dedizione affinché si possano raggiungere gli obiettivi che, come maggioranza, ci siamo prefissi. Stella Alpina vuole fare squadra con lealtà ed essere incisiva nel governo, ma vuole avere un dialogo e un rapporto costruttivo non solo con il partner di maggioranza, ma con tutto il Consiglio, quindi anche con le forze di opposizione, soprattutto sui temi di interesse generale, chiaramente sempre nel rispetto dei singoli ruoli. Stella Alpina è consapevole del suo ruolo di responsabilità e centralità in questo contesto politico-amministrativo e ne ha piena coscienza, sapendo che lei per primo, collega Rollandin, si adopererà nel rispetto reciproco per riconoscerci il giusto ruolo che in questa coalizione ci compete. Per questo sin da oggi auguriamo a lei e alla nostra Giunta di raggiungere i massimi successi facendo della buona ed oculata amministrazione nell'interesse primario della nostra comunità. Grazie.

Président - Merci. Il y a d'autres requêtes d'intervention? Pas d'autres? La parole au collègue Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutti.

Questo è il mio primo intervento che faccio in Consiglio regionale e ovviamente, come il collega Borrello che ha appena parlato, non nascondo una certa emozione. Sono alla prima mia esperienza e mi trovo a constatare che non sono ancora avvezzo a certe logiche e a certi schemi della politica, quindi cercherò di fare del mio meglio. Sono stato, come voi ben saprete, il promotore del referendum del 18 novembre e provengo da un mondo un po' diverso rispetto a quello dei partiti, provengo dal mondo delle associazioni, dove solitamente sono stato più abituato a trattare questioni tecniche piuttosto che questioni politiche, e dove argomenti di democrazia e di partecipazione sono alla base di ogni nostra iniziativa.

È con questo atteggiamento da neofita che io do la mia impressione: mi sembra che oggi in quest'aula siano mancati un po' il confronto e la discussione. Sono felice di sentire il collega Borrello che ha avuto questo intervento e anche questa sorta di apertura sui temi trasversali, cosa che da anni ritengo che sia importante, trovare dei punti di convergenza piuttosto che dei punti di rottura tra le diverse forze; chissà che non si riesca a trovare dei punti di lavoro per arrivare a certi risultati, sennò, anziché fare delle discussioni, si fanno dei monologhi!

Ovviamente, per la mia storia passata e per la mia formazione, io cercherei di parlare più di questioni strettamente ambientali. Leggendo il programma che è stato presentato oggi da chi si candida per fare il Presidente della Regione, ho letto che è intenzione di questo futuro Governo di fare della Valle d'Aosta un modello di governo del territorio, riconoscendo la specificità della montagna. La montagna ha necessità di regole specifiche perché particolare è la situazione climatica, orografica ed economica e, in particolare, sulla questione dei rifiuti leggo che c'è la necessità di "Definire la gestione dei rifiuti nel rispetto delle normative in vigore e della volontà espressa dai valdostani con il referendum propositivo regionale del 18 novembre 2012" e, ancora: "Investire nel riciclo e nella raccolta differenziata, con particolare riguardo alla sua qualità, e nelle politiche per la riduzione degli imballaggi, allo scopo di ridurre la quantità di rifiuti prodotti. Ricercare, comunque, e attuare soluzioni all'avanguardia per lo smaltimento nonché per contenere al minimo la produzione di rifiuti, se necessario anche attraverso lo strumento della legge regionale"...e ancora parole sulla qualità dell'aria, sull'utilizzo delle risorse idriche, sull'inquinamento, sull'architettura e il consumo del suolo, su fonti energetiche rinnovabili. Ecco, questi sono tutti temi...e anche le parole usate, a una prima lettura, appaiono condivisibili, anche se in questo documento sono piuttosto vaghe.

Io mi chiedo se effettivamente alle parole seguiranno veramente delle azioni, oppure se, come in passato, come è stato nella passata legislatura, queste parole rimarranno solo sulla carta e non troveranno dei riscontri pratici. Una particolare idea mia è l'attenzione alla specificità della montagna, e la specificità della montagna è stata argomento anche di documenti prodotti dalla Commissione europea, che proprio sul tema della gestione dei rifiuti diceva che, proprio in virtù di questa particolarità, occorreva prendere delle decisioni che andavano in una certa direzione, e invece sono state completamente ribaltate queste decisioni, solo grazie all'espressione popolare si è riusciti a ritornare su una certa rotta.

Ecco, io quindi chiedo che le cose che non sono state fatte nella passata legislatura vengano fatte in questa, e in particolare vorrei ricordare alcuni dati, proprio sulla gestione dei rifiuti, perché attualmente la Valle d'Aosta si trova ad essere fanalino di coda in Italia nella gestione dei rifiuti con un'altissima produzione pro-capite che è leggermente scesa negli ultimi anni, ma, in virtù della crisi economica, più che di azioni mirate per la riduzione...e non vi è ancora il raggiungimento degli obiettivi minimi di legge, perché quel 65 percento di raccolta differenziata sono obiettivi minimi, non il traguardo a cui tendere, tant'è vero che molte realtà, anche simili alla Valle d'Aosta, hanno abbondantemente superato questi livelli. Non c'è ancora in Valle d'Aosta e non si è ancora capito quali sono gli intendimenti sulla frazione organica, cioè se vi è l'intenzione di raccoglierla in maniera organizzata, di gestire questa frazione in maniera organizzata, visti tutti i problemi che ne conseguono. Non c'è ancora un sistema di riconoscimento dell'utenza che è quello che porta alla responsabilizzazione dei cittadini e neanche sulle modalità di conferimento. L'impiantistica regionale attuale è ancora basata su quello che tutte le norme definiscono come il peggior sistema di smaltimento dei rifiuti, cioè la discarica, e la cosa è aggravata dal fatto che è una discarica in via di esaurimento che prefigura un'ipotesi, anche se lontana, di emergenza gestionale dei rifiuti in Valle d'Aosta.

Vi è stato, negli anni, uno sviluppo disordinato e una mancanza di coordinamento sulle modalità di raccolta, per cui tutti i sotto-ambiti hanno avviato iniziative proprie senza che ci fosse un coordinamento superiore. Poi bisogna ricordare che in passato, nella scorsa legislatura, proprio per risolvere questo problema e per ridefinire gli indirizzi di gestione dei rifiuti era stata istituita una Commissione speciale, una Commissione speciale a cui ho avuto l'onore di fare parte, allora, come membro esterno e che purtroppo, nonostante i proclami, la vecchia maggioranza ha scelto, in maniera consapevole, di affossare, nel senso che a una settimana dalla chiusura dei lavori, quando era presente un documento che poteva essere emendato, poteva essere modificato, la maggioranza ha deciso che non avrebbe votato quel documento, rinviando tutto a data da destinarsi, quando in realtà non c'è più tempo da perdere, anzi, è già stato perso troppo tempo su questa questione, e ogni istante che si perde ci fa andare verso l'emergenza! La scelta di perdere tempo è una scelta, a mio avviso, non responsabile, una scelta che bisogna negare, bisogna cercare di fare subito qualcosa, e non tanto riguardo allo smaltimento finale dei rifiuti che, ripeto, è una questione secondaria; la questione che ha prioritaria importanza in questo momento è la questione gestionale, perché una volta che noi faremo una gestione d'eccellenza dei rifiuti, portando la Valle d'Aosta a diventare un modello di sviluppo e di gestione dei rifiuti, rispettando la gerarchia europea, che è quella famosa della prevenzione, del riciclaggio, solo in questo modo si potrà avere una quantità di rifiuti molto modesta da avviare a smaltimento con conseguenze impiantistiche molto meno pesanti rispetto a quello che era stato ipotizzato allora.

Le azioni che bisognerebbe intraprendere sono, fin da subito, quelle di definire un piano regionale di prevenzione dei rifiuti, che attualmente manca, ma erano stati presi impegni precisi per la sua definizione entro dicembre di quest'anno. In second'ordine bisognerebbe sviluppare un piano complessivo di gestione dei rifiuti che doveva già essere rivisto nel 2008 e di nuovo nel 2013, ma ancora oggi si basa sul vecchio piano di gestione dei rifiuti del 2003, quindi stiamo parlando di 10 anni in cui praticamente il piano di gestione dei rifiuti non ha avuto nessun aggiornamento nonostante le normative, nonostante le evoluzioni tecnologiche vadano ben più in fretta che lo strumento normativo; in più c'è la fondamentale questione della gestione della frazione organica che deve essere risolta nel più breve tempo possibile. Bisogna anche intraprendere un'iniziativa di omogeneità del trattamento nei sotto-ambiti regionali, fino ad arrivare ad una progressiva dismissione del conferimento in discarica. E apprendo, diciamo con felicità, che finalmente c'è l'espressa volontà di rispettare la volontà popolare espressa nel referendum, cosa che fino a questo momento non era stata mai espressa in maniera così chiara, anche perché mi viene alla mente quello che il Governo precedente aveva fatto, soprattutto la richiesta all'allora Ministro dell'ambiente Clini, per cercare di impedire lo svolgimento del referendum...ma addirittura poi il fatto che il Governo passato non si è fatto garante di questa legge che ormai è una legge regionale che andrebbe rispettata di fronte, per esempio, ai ricorsi che sono stati presentati alla Corte costituzionale. E finisco qui sui rifiuti.

Ho sentito parlare anche di utilizzo delle risorse idriche...io credo che la produzione di energia elettrica con l'acqua - se viene fatto nel rispetto delle norme e con l'ottica della tutela del territorio - è una delle modalità migliori per poter produrre energia elettrica, però non ho sentito quello che avrei voluto sentire, cioè il criterio di base su cui bisogna fare la produzione di energia elettrica, e cioè che è il coinvolgimento delle popolazioni locali e le ricadute economiche che devono essere prioritariamente sulle popolazioni che sono interessate e solo in seconda battuta sui privati. Sull'inquinamento e sull'aria non ho avuto modo di capire quali sono le azioni pratiche che si intendono intraprendere, pur ovviamente condividendo l'idea che occorre lavorare nella direzione di ridurre l'inquinamento in senso lato.

Avrei voluto sentire qualcosa in più sul ruolo che dovrebbero avere gli organi che sono preposti al monitoraggio dell'inquinamento ambientale e anche al controllo dell'inquinamento ambientale. Avrei voluto sentire qualcosa sulla mobilità sostenibile più che sulle piste ciclabili e, magari, un impegno preciso a una legge regionale che ci portasse all'avanguardia sulla mobilità sostenibile, sia intesa come mobilità grande traffico, ma anche sulla mobilità più dolce, che potrebbe essere interessante per il turismo. Sull'architettura e il consumo del suolo, anche qui, pur condividendo il titolo, mi mancano elementi per poter capire quali saranno le iniziative di tutela del consumo del suolo e anche sulle fonti energetiche rinnovabili, nel senso che l'ottica deve essere quella di prioritariamente non pensare solo ad una maggior produzione dell'energia elettrica, anche se proviene dalle fonti rinnovabili, ma anche quella di avere una costante salvaguardia del territorio, e anche un occhio al dimensionamento degli impianti, nel senso che sono più accettabili impianti di piccola taglia che non grandi impianti volti a fare profitti.

Ecco, nel programma una delle prime cose che viene posta è la questione della continuità, e questo, rispetto alle cose che ho detto finora, mi sembra leggermente in contrasto, nel senso che la continuità è qualcosa che è stata...che proviene dal passato, e in passato proclami anche condivisibili non hanno avuto una realizzazione pratica, quindi io qui mi auspicherei piuttosto una soluzione di continuità, piuttosto che la continuità, alla quale devono essere sostituiti programmi precisi, impegni e garanzie, effettive.

Sul numero degli Assessorati faccio una piccola citazione, perché qualcun altro dopo di me dirà molto meglio, ma mi viene da pensare che mentre in campagna elettorale era stato detto che si sarebbe ridotto il numero degli Assessorati, facendo attenzione però a mantenere i servizi...cosa auspicabile, perché ad esempio la questione dell'Assessorato all'ambiente è una questione che non è tanto importante che venga mantenuto l'Assessorato in sé, quanto piuttosto che i servizi vengano potenziati e resi importanti...quindi io vi chiedo se questa idea di mantenere l'Assessorato faccia più parte di logiche spartitorie piuttosto che di logiche di coordinamento superiore...ma quello che succederà ci darà la risposta nel futuro!

E alla fine vorrei fare solo due considerazioni di carattere generale che poi qualcun altro riprenderà anche in maniera migliore. Ecco, io mi chiedo se chi si sta proponendo per guidare la Regione nei prossimi anni e ha già avuto la possibilità negli anni passati di poter fare queste cose...mi chiedo: ma siccome già in passato queste cose erano state dette e non sono state fatte, quale garanzia abbiamo, adesso, che verranno fatte in questa legislatura? E citerei un piccolo detto che viene utilizzato negli Stati Uniti, dove le questioni morali sono molto importanti, in cui si dice: "non bisogna solo essere onesti, bisogna anche apparire onesti"; su questa cosa, ovviamente, sull'onestà, nessuno mette dubbio, però bisogna anche che la gente che sta al di fuori di quest'aula percepisca tutte le persone che sono in quest'aula come non solo oneste, ma anche veramente che agiscano da persone oneste, che vadano nella direzione del bene comune. Ecco, io mi augurerei questo per la prossima legislatura. Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Merci Présidente. Bonjour à tous. Je prends la parole pour la première fois dans cette Assemblée et pour moi c'est vraiment une grande émotion. Mon engagement a toujours été dans le monde agricole et c'est pour cette raison que j'ai voulu essayer d'être parmi vous, parce-que le monde agricole a vraiment besoin d'une profonde réflexion et d'un changement dans tout le système.

E su questo vorrei veramente porre alcune riflessioni: credo che sia chiaro a tutti che senza l'agricoltura la specie umana, cioè noi, non potremmo sopravvivere, ma è altrettanto vero che poco interessa...basta vedere come i più bei terreni agricoli vengono devastati per l'edificazione, senza rispetto per le servitù e per le esigenze di chi continua a vivere di agricoltura. Ricordiamoci tutti che un terreno agricolo crea reddito - parliamo in un periodo di crisi - anche se poco, ma tutti gli anni...il settore agricolo è molto complesso nel suo modo di essere, bisogna saper coltivare, trasformare i propri prodotti, allevare animali, ottenere dei prodotti e saper anche commercializzare, saper anche vendere, quindi un sistema molto complesso.

Signor Presidente, io ho visto con attenzione il suo programma; come dico, è la prima volta, quindi ho poca esperienza, ma non ho visto niente di particolarmente nuovo. Lei parla di agricoltura in sei punti che voglio velocemente ricordare, parla di piano di sviluppo rurale, di finire il piano 2004-2013 per poi andare avanti col prossimo piano di sviluppo...sono normative europee che, secondo me, vanno viste in modo un po' diverso. Il PSR dovrebbe essere uno strumento visto come un progetto di sviluppo e di programmazione, non solo come un finanziamento al settore agricolo. Tutta la gestione, compresi i controlli, dovrebbe essere regionalizzata tramite AREA che dovrebbe diventare autonoma e non semplicemente un passacarte per AGEA. Abbiamo una situazione noi molto particolare, le nostre non sono aziende di centinaia di ettari come possono essere in pianura, abbiamo un frazionamento dei terreni molto importante, abbiamo una situazione orografica molto diversa, e quindi la gestione di queste cose potrebbe essere fatta in modo molto più locale. Faccio solo un esempio: i contratti di affitto; io gestisco anche un alpeggio e come tanti altri parliamo di 50, di 60, 70 contratti di affitto per appezzamenti di terreno a volte di qualche migliaia di metri, ma ogni contratto di affitto sono ore di lavoro, perché bisogna andare a individuare il proprietario che poi magari è all'estero, che poi magari non esiste neanche più, e poi magari sono terreni indivisi, dobbiamo giustificare il perché utilizziamo questi terreni, con tutta una serie di problematiche.

Al 2° punto, ahimè, il riordino fondiario...fosse finito il primo dal punto di vista catastale! Qui continuiamo a mettere...benissimo, per carità, certi lavori agricoli fatti, certe sistemazioni sicuramente danno un grande lustro, è bello vedere dei terreni sistemati, io non sono sicuramente contrario, anzi, ma dal punto di vista catastale poi l'agricoltore si trova a non poter neanche denunciare quei terreni perché quei terreni non sono più quelli che coltiva, la situazione catastale è completamente variata. Abbiamo dei giovani agricoltori che rischiano di dover rendere i contributi perché non corrispondono alle particelle con la nuova situazione, queste sono situazioni drammatiche, che forse bisogna incominciare a rivedere un attimino con calma e trovare una soluzione per queste cose!

Sostenere il settore zootecnico...eh, qui, il punto 3 è drammatico, abbiamo il settore zootecnico da una parte, ma il settore zootecnico in questo momento sta producendo un formaggio che dovrebbe essere uno degli emblemi della Valle d'Aosta...provate ad andare a vedere in qualsiasi supermercato è quello che costa meno! E abbiamo gente che si alza alle 4 di mattina, se non alle 3, a mungere, a caseificare due volte al giorno, problemi di magazzino, problemi di stagionatura, e all'agricoltore 6 euro e qualcosa al chilo! Queste sono situazioni che non possono essere ancora rimandate, quindi sicuramente qui c'è molto da fare, e io credo che sia completamente fallito il sistema, diciamo, normativo su quelle che sono le regole di produzione, probabilmente serve di più assistenza tecnica. Chi ha tutto questo lavoro da fare sovente non ha il tempo di aggiornarsi e di rimanere al corrente di tutto ciò che c'è da fare, lo riempiamo di normative, deve mettere le piastrelle su negli alpeggi, deve mettere i rubinetti da aprire col gomito o chiudere col ginocchio, altrimenti non può più fare la fontina e nessuno gli dice come deve effettivamente gestire il latte! Poi abbiamo problemi e ci troviamo, e sembra che alla fine la colpa sia degli agricoltori, su questo io non sono assolutamente d'accordo, quindi credo che qui bisogna non solo parlare di pubblicità del prodotto, ma bisogna rivedere completamente tutto il sistema. Non entro in merito sul discorso della fontina di alpeggio perché penso che sia più un problema commerciale legato a chi veramente gestisce la produzione, è chiaro che dovrebbe essere il nostro fiore all'occhiello.

Parliamo di viticoltura, e qui arriviamo al chilometro zero...mi sta bene, il vino è uno di quegli elementi...sul discorso OGM, per carità, sono d'accordo, ma credo che il vino sia anche un elemento che forse ha caratterizzato un po' e sta dando sicuramente una grande visibilità alla nostra regione, quindi d'accordo al chilometro zero, ma continuiamo pure a mandarlo anche all'estero che sicuramente fa fare una bella figura alla nostra regione e probabilmente crea curiosità e entusiasmo al punto che l'enogastronomia si sta dimostrando sempre più un'attività importante.

E poi, come diceva già anche Nogara, la semplificazione delle procedure burocratiche: ne ho sentito parlare da quando da ragazzino ho incominciato a lavorare, e tutte le volte che c'era una campagna elettorale, quindi credo che sia un cavallo di battaglia che dobbiamo mantenere, altrimenti sarà un problema. Chiaro, con la tecnologia, con l'informatica dover tutte le volte che si presenta una domanda in Regione fare la fotocopia della carta d'identità, la fotocopia di tutto quello che abbiamo intorno, mi sembra che potrebbe essere risolto in modo molto più facile!

Parliamo di attività complementari: sicuramente una grande opportunità, ma se i nostri giovani agricoltori devono perdere tutta una serie di giornate di lavoro e correre dietro alla carta, quindi la burocrazia, per piazzare una serra...una serra, dove si fanno dei pomodori e l'insalata...siamo arrivati al punto che in Valle d'Aosta ci vuole la concessione edilizia! Credo che solo qui esiste questa situazione, quindi anche qui bisognerà andare ad approfondire su questi intoppi. Non ho visto niente purtroppo sulle problematiche, le ultime che stanno venendo fuori tipo l'affitto delle strutture agricole; abbiamo le nostre cooperative viticole, frutticole, zootecniche, cioè lattiero-casearie, che si trovano di fronte a un grosso dilemma: probabilmente dovranno, dopo anni, pagare degli affitti spropositati e sicuramente questo servirà a mettere ulteriormente in crisi tutto il settore.

Quindi, per finire, io credo che ci voglia una vera programmazione, qualcuno ha già parlato di programmi in tutti i settori. Non possiamo come in una qualsiasi azienda non avere un programma, perché se non ci poniamo degli obiettivi a medio e forse a lungo termine sicuramente non li raggiungeremo. Grazie.

Président - Merci. La parole à la Conseillère Certan.

Certan (ALPE) - Merci Madame la Présidente. Bon après-midi à tous. Chers collègues Conseillers, Monsieur le candidat Président, je vous avoue que je prends la parole aujourd'hui non pas sans émotion, avec quelque peu de tracas, et surtout avec un fort sens de responsabilité. Les évènements, dont les effets se sont produits dans cette dernière année ont profondément changé non seulement l'histoire politique valdôtaine, mais l'avenir même de notre communauté.

Je pense qu'en tant que représentante des citoyens dans cette assise nous ne pouvons pas faire semblant de rien en disant que tout va bien, en continuant une certaine route et un certain parcours, équipés plus au moins des mêmes méthodes et des mêmes objectifs sans tenir en considération le fait que les citoyens, les jeunes surtout, nous demandent d'autres engagements et d'autres objectifs, et que les défis que nous sommes en train de rencontrer ne sont pas de simple routine, ni à aborder avec arrogance, superficialité ou en négligeant les suggestions des collègues qui parlent ou, pire encore, en solitude avec des hommes fidati forts de l'expérience et de grande praticité manipulatrice.

Le départ de cette XIVe législature est là pour souligner le fait que les choix des valdôtains dans ces dernières élections...et je mets ensemble non pas par hasard, ni avec l'envie de retourner dans le passé, je mets ensemble non seulement les élections régionales qui nous concernent aujourd'hui directement, mais je remets en jeu en ce moment d'autres importants passages où les citoyens se sont exprimés, moments dont déjà d'autres collègues ont parlé et qu'ils ont clairement donné des signaux inéquivocables, tel que le référendum et les élections politiques. Je disais, les faits sont là pour nous indiquer que le dicton "tout va bien Madame la Marquise" ne peut pas être employé dans cette salle, surtout dans ce moment social et dans ce contexte social et économique très difficile.

Si d'un côté je comprends votre position et votre tentative de nous dire que notre Vallée a résisté et a bien réagi, en effet dans quelque secteur et dans quelque domaine je peux les partager; toutefois malgré la crise, la grave crise économique, nous sommes ici, aujourd'hui, à vous demander de ne pas faire croire aux valdôtains que le film que vous nous présentez, vous avez décidé et établi, est beau, nouveau, et qu'on sortira vite de cette situation. Cette attitude n'est plus supportée par les valdôtains et les signaux qui nous ont donnés ne justifient pas la façon de gérer la Vallée d'Aoste dans ces dernières années, au contraire! Au referendum du 18 novembre avant tout - dont il n'est pas le cas que j'en souligne le résultat - la majorité régionale qui avait fait orecchie da mercanti a été lourdement battue et délégitimée, aspect qui expressément a été ignoré et méprisé au lieu d'être pris en considération.

Monsieur le Président Rollandin, vous étiez déjà vous le Président du Gouvernement et vous avez banalisé ce grand mouvement de citoyens, pas seulement pendant la campagne référendaire, mais encore et surtout après. Si d'un côté pouvait être légitime que vous souteniez votre projet, absurde, inutile et dangereux pour nous, avant le 18 novembre mais après... vous auriez dû être le garant pour tous, les valdôtains. J'estime que sur ça le collègue Roscio a déjà bien précisé tous les détails et les aspects, vous ne l'avez pas fait, et si vous considérez bien vous l'avez fait "payer" lourdement à certains de vos soldats et soldatesses obéissants. Pas grave ça! Mais la chose grave est que vous n'avez pas fait avancer ce que les valdôtains ont choisi. Vous avez tout renvoyé à cette législature, qui peut-être démarrera aujourd'hui, mais vous n'avez rien fait pendant huit mois dans lesquels, au lieu de vous moquer de nous...pas grave ça non plus...nous savons que la dialectique et le débat politique sont pluriels, comme nous l'a rappelé Madame la Présidente aujourd'hui, mais vous auriez pu donner des réponses concrètes, claires au citoyens, sans se moquer surtout de la communauté valdôtaine en essayant de changer les cartes sur la table et en déchargeant la responsabilité sur nous que nous avions soutenu le referendum!

J'ai apprécié les mots et l'intervention du collègue Borrello, quand il a dit qu'il retient opportun de prendre en considération ce que le referendum a établi. Aux élections politiques aussi il y a eu un signal inéquivocable: la coalition, notre coalition comme vous la trouvez aujourd'hui aurait déjà fortement gagné, seulement le fait que nous n'étions pas unis vous a fait avoir les parlementaires, les deux parlementaires. Faute à nous, j'en ai été désolée, mais les valdôtains ont été très clairs et leur signal haut et clair, dès alors, nous a adressés et je crois que nous ne tomberons plus dans ce piège.

Pour ce qui est des élections régionales la votre est une interprétation exclusivement perronienne je dirais...perronniste, vous préférez? Oui...que les valdôtains, même si avec un petit score, nous ont confié d'être...vous avez dit: "nous ont confié d'être nous à nous occuper encore de l'administration de cette Région". Je ne partage pas cette interprétation du lundi matin, banale et superficielle, du collègue Perron, car il sait très bien que en raison de 229 voix ils ont eu les 18 sièges de la majorité; ce que nous voudrions et nous vous demandons c'est que tout le Conseil régional aille s'occuper de l'administration de notre Région. Sûrement l'argument de la loi électorale - je l'insère ici - avec toutes ses technicités n'est pas une garantie et surtout elle ne l'est pas si elle favorise la continuité, donc je crois important souligner que la réforme électorale n'est pas seulement nécessaire, mais elle est urgente, très urgente.

Dans votre programme de gouvernement, Monsieur le candidat Rollandin, vous changez les cavalli di battaglia, les chevaliers surtout, quelque chevalier à propos...pas de chevalières dans cette Junte, que vous avez confirmé être toute masculine mais nous ne trouvons rien de trop clair, vous nous informez que vous pensez "operare in piena continuità con quanto fatto nel corso della XIII legislatura, tenendo comunque conto delle nuove sfide e delle conseguenze della crisi in atto". Bon, je ne sais pas s'il s'agit d'une coquille le "comunque", ou si c'est une faute de l'imprimerie cette fois aussi, mais le terme "comunque" dans les avant-propos indique que prioritairement vous continuez à faire comme toujours et peut-être, si cela vous viendra commode, vous vous adapterez aux nouveaux défis qui se présenteront...mais les citoyens les nouveaux défis les rencontrent tous les jours! Cette aptitude de la téta bassa (traduzione letterale dal patois: "testa bassa"), me tracasse un quelque petit peu. Continuer à persévérer dans la direction que toujours plus de valdôtains critiquent et mal supportent n'est pas un bon début, et j'aimerais bien que vous nous éclaircissiez que ne sera pas ainsi. Je m'attendais dans mon ingénuité et naïveté de cadette dans le Conseil régional, après avoir été diligente, lu tout votre programme précédent de 2008 et j'y trouvé plus au moins les mêmes choses, je m'attendais - je disais - aujourd'hui un peu plus de signaux concrets qui arrivaient de votre part, surtout parce-que dans vos groupes aussi il y a de nouvelles énergies, que je me souhaite n'accepterons pas le rôle exclusif de soldats obéissants, mais ils sauront partager avec tous les Conseillers les projets. Il serait fort nécessaire comprendre que les temps sont mûrs pour un grand changement. C'est une période épocale de l'histoire où s'ouvrent de portes nouvelles et d'autres se ferment définitivement. C'est la fin d'un cycle, on ne peut plus faire semblant de changer en continuant à faire les mêmes choses, "il faut changer le style de vie des citoyens", on dit souvent, mais avant tout je crois que il faut changer aussi le style d'administrer, c'est l'histoire que nous l'apprend, et les vrais hommes politiques devraient flairer la nouveauté! Quand un cycle se termine et il est temps de changer et/ou de partager le changement avec quelqu'un, en ouvrant la confrontation et le partage. Je reviens au programme.

Capisco che il programma è un programma e gli obiettivi si lasciano scrivere. L'essere concreti, a mio avviso, significa innanzitutto dire quello che si fa e fare quello che si dice. Leggo ad esempio: "difendere e valorizzare il nostro particolarismo linguistico e culturale, che sono alla base della nostra specificità politica"...beh, mi aspettavo di ricevere anche le programme du gouvernement...vedendo difeso in questo modo il nostro particolarismo linguistico e culturale. Ci sono dei segnali inequivocabili che non passano attraverso le parole, ma attraverso le azioni, piccole, semplici, a volte istintive, che danno oppure non confermano la credibilità di quello che diciamo; ma questo, mi rendo conto, non è che un dettaglio, entro in questioni più politiche. Qualcuno l'ha anticipato: su tutti i vostri programmi di Union Valdôtaine e Stella Alpina avete promesso ai valdostani e paventato la riduzione degli Assessorati, riduzione dei costi della politica...anche noi l'abbiamo fatto, e l'abbiamo apprezzato che non fossimo gli unici! Qualcuno di voi ha pure scritto dei comunicati stampa recenti, mi parevano chiare queste intenzioni! Poi proponete oggi 8 Assessorati, come prima! Diteci piuttosto chiaramente che se foste riusciti a sistemare o nell'eventualità che si riuscisse a sistemare tutti, avreste ridotto, invece si prospettano gli 8 Assessorati per spartizione di poltrone e non perché ALPE con alcuni movimenti della minoranza ha indicato importante mantenere l'Assessorato all'ambiente! Presidente Rollandin, sappiamo bene, so bene cosa abbiamo proposto: 6 Assessori suddivisi in modo diverso dando importanza e valore al territorio e ambiente da confermare, non 8 Assessorati con l'ambiente! Quale credibilità si può ancora avere con un atteggiamento del genere ad inizio legislatura? Non credo e spero, mi auguro, che non si faccia questo con l'illusione che i cittadini non seguano, non abbiano letto i programmi o non si ricordino.

Sull'Autonomia ci sono degli aspetti che si possono condividere, è una parola chiave continuamente citata, da tutti, che condividiamo essere molto importante e che andrebbe trattata, sostenuta e mantenuta da tutti i valdostani, perché la nostra Autonomia ha un senso, lo ha sempre avuto, in virtù di aspetti storici, culturali, geografici, ma, come tutti gli aspetti che ci vengono tramandati, non li abbiamo per sempre, a prescindere, e soprattutto non ci sono garantiti se non sapremo valorizzarli. Non li avremo solo per questione di equilibri finanziari o statutari, non li avremo se rinunciamo a mantenerli nel nostro agire etico, legale, di tutti i giorni, se preferiamo l'opportunismo immediato, non li avremo più se rinunceremo noi, valdostani, a metterli alla base del nostro agire quotidiano e delle nostre azioni di tutti i giorni, con lo bon ézèmplo (traduzione letterale dal patois: "il buon esempio"), quello che ci tramandavano i nostri anziani. Mi chiedo ad esempio...ma spero che sia solo una questione linguistica che non ho potuto approfondire...mi chiedo come si possa parlare di Autonomia della nostra regione e poi parlare di macroregione! Spero che questo termine sia solo funzionale oggi, in questo momento, e duri poco, che sia funzionale agli equilibri della maggioranza e che si parli, d'ora in poi, di dialogo fra regioni alpine che mantengono la loro natura e che non finiscono in nessun calderone o in alcun altro calderone di macroregioni!

Vorrei soffermarmi anche sulla nuova Università della Valle d'Aosta. Per ora sappiamo poco del contenitore, qualcosa del suo amministratore e niente del contenuto, dei programmi, degli indirizzi che avrà. Mi chiedo: come faccio, come facciamo a creare un'università all'avanguardia se facciamo una struttura e non sappiamo ancora cosa ci mettiamo dentro? Mi è piaciuto vedere qualche parolina par-ci, par-là presa dal nostro programma di coalizione, del nostro programma di ALPE; mi auspico che il suo sviluppo di progetti didattici incentrati sulla montagna, che è citato, diventi istituzione di corsi di studio incentrati sulla montagna, altrimenti che senso avrebbe investire tante risorse per chiudersi, per richiudersi in sé stessi e non permettere, invece, un'apertura?

Mi soffermo poi e chiedo di prendere in considerazione anche il fatto di dare maggiore attenzione anche alla scuola; la scuola valdostana, è vero, rispetto al resto del territorio nazionale è una privilegiata. Le nostre prerogative, però, autonome, proprio perché hanno un senso possono e devono intervenire anche sui programmi scolastici, sull'offerta didattica, sulla formazione degli insegnanti. Ho visto qualche passaggio sulla formazione e vorrei comunque risottolineare e approfondire questo aspetto, perché in questi anni le risorse per la formazione, anche degli insegnanti, si sono sempre più assottigliate, e soprattutto mancano spesso le risorse umane per sostituire chi fa formazione. Se è vero che gli insegnanti hanno il diritto di fare formazione, quando lo ritengono, è vero che poi praticamente è quasi impossibile che lo facciano, perché noi non abbiamo...gli insegnanti non hanno pratiche da spostare, che possono espletare in orari anche diversi, ma hanno la responsabilità di tanti ragazzi, bambini che crescono, che non possono essere lasciati a se stessi. É un aspetto molto importante, l'attività dell'insegnante e la formazione non si può fare se non si è sostituiti adeguatamente.

Infine, pongo l'accento su un aspetto e un concetto che non abbiamo approfondito, (abbiamo dato una lettura veloce), ma che mi pare non abbiamo più trovato, e ciò mi rincuora un po': dal suo programma è sparita la parola "grandi opere". Spero che questo non sia solo per scaramanzia, ma che questo sia stato un primo passo per prendere le distanze dall'atteggiamento berlusconiano della grandeur e che sia un primo passo anche per operare secondo principi - sto leggendo un punto del programma - "che sono alla base della loro identità politica, così come dell'identità valdostana e dei sistemi realmente federalisti, tra cui: l'autonomia, la partecipazione, il confronto, la solidarietà, la sussidiarietà, la coesione, l'onestà, la sobrietà, la responsabilità" e - aggiungo io - la legalità e la coerenza, aspetti che tratteremo, che avremmo voluto trattare anche nell'ordine del giorno che avevamo presentato questa mattina, principi che condividiamo essere importantissimi e inderogabili per la Valle d'Aosta, e che, se verranno portati avanti con coerenza, potranno probabilmente avere anche la nostra collaborazione. Ma ripeto: siamo attenti da diversi anni e non credo che sia il momento di far finta di dire alcune cose e poi farne altre. Grazie.

Président - Merci. Il y a des requêtes? La parole au Conseiller Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente. Egregi colleghi Consiglieri, Onorevole Deputato, anch'io sono un novizio dentro questa sala, e quindi colgo l'occasione per ringraziare tutti i cittadini valdostani che hanno riposto la loro fiducia nel nostro progetto politico; è per me un onore rappresentarli in questo consesso e mi ripropongo, in questa legislatura, di rappresentare tutti i cittadini valdostani, anche coloro che non hanno votato la nostra lista e la nostra coalizione.

Vengo al tema, la questione per cui oggi interveniamo, cioè l'elezione del Presidente della Giunta e degli Assessori. Era tutto previsto: dopo l'elezione del Presidente del Consiglio, permettetemi di dire non propriamente indolore per la maggioranza, non è mancata l'inattesa riproposizione della candidatura del Consigliere Rollandin, e lo svelamento degli Assessorati come da indiscrezioni giornalistiche. Vi è una corrispondenza esatta riguardo a ciò che era stato anticipato; nessuna sorpresa, dunque, né sul nome del candidato Presidente, né sui nomi dei candidati Assessori. Anche qui, narrano i media di un percorso irto di ostacoli, pieno di trabocchetti, della difficoltà da parte della maggioranza di far combaciare caselle, poltrone, poltroncine...mal di pancia neanche tanto velati, visto il risultato - per nulla atteso - della prima elezione del Presidente del Consiglio, che ha attestato una situazione di equilibrio molto precario dentro la maggioranza.

Da novizio dei meccanismi politici, diciamo pure da cittadino, capitato inaspettatamente (per quanto mi riguarda) in questo luogo, questo luogo delle grandi strategie, sono rimasto un po' stranito per come sono andate le cose fino ad ora, lo devo dire sinceramente! Visti i numeri della maggioranza e i non pochi contrasti al suo interno, mi sarei aspettato una condivisione con le forze di opposizione, almeno sui programmi o, quanto meno, il tentativo di rendere meno ripida la partenza di questa legislatura, magari accettando di assumere un impegno sui temi rilanciati dai nostri Capigruppo, trasparenza e riduzione dei costi della politica, in primis. Invece i 18 della maggioranza, anzi direi a questo punto i 16 più 2 della maggioranza, visto l'esito dell'elezione di questa mattina, si sono intestarditi a fare da soli, dopo aver raccontato alla gente che noi eravamo degli irresponsabili, quelli che volevano tardare l'avvio della "meravigliosa macchina amministrativa" di cui l'Union e Stella Alpina sono e rimarranno - non si sa per quanto tempo - indiscussi protagonisti.

Altro motivo di stupore da parte mia è stato il modo con cui la Presidenza ha...non saprei dire se rinviato o liquidato l'ordine del giorno, perché non so se ci sarà modo di ridiscuterlo (il nostro ordine del giorno). Non sono avvezzo ai meccanismi regolamentari, ma penso che la situazione e la delicatezza del momento, e soprattutto degli argomenti contenuti nell'ordine del giorno, avrebbero richiesto maggiore considerazione da parte della Presidenza, e, aggiungo, anche da parte di alcuni Consiglieri che sembrava avessero abbastanza fretta di bruciare le tappe. E forse un maggior rispetto, qui lo dico, perché mi sembra giusto dirlo, anche umano, nei confronti del proponente. Impedire di fatto al Consigliere Bertin di spiegare al Consiglio e quindi ai cittadini le ragioni e il contenuto del nostro ordine del giorno non fa intravvedere nulla di buono, soprattutto non lascia spazio all'auspicabile e auspicato, da parte di tutti, cambiamento di stile e di approccio nell'azione politica di questa maggioranza; stile e approccio ancora più "irritante" - se mi si consente il termine - da parte del candidato Presidente della Giunta, che sembrava leggesse la lista della spesa e non il programma della legislatura; forse la legislatura più complessa degli ultimi decenni, la più difficile, sia da un punto di vista economico, viste le premesse, e - non dimentichiamolo - anche il risicatissimo scarto numerico tra le due compagini.

Ho imparato che il Consiglio regionale è il massimo organo istituzionale della nostra Regione, il luogo simbolo dell'azione delle decisioni politiche; invece oggi ho avuto modo di assistere ad una recita piuttosto confusa di punti e paragrafi, letti con la fretta tipica di chi deve disbrigare una pratica anche abbastanza fastidiosa. Ho faticato ad intercettare all'interno del programma di legislatura - se così si possono definire le 14 paginette che ci sono state consegnate alla fine della seduta di questa mattina - addirittura i titoli, figuriamoci il filo conduttore del programma! Tante belle parole, in apparenza, che nascondono però una concreta volontà di non affrontare in questa sede gli argomenti più importanti e strategici per gli anni a venire, e più avanti cercherò di declinare meglio questa mia affermazione, con particolare riferimento ai temi della sanità.

Dicevo che mi ha lasciato piuttosto perplesso il modo con cui è stato trattato il nostro ordine del giorno. Come già detto e accennato, il problema della presenza ormai esplicita di organizzazioni mafiose nella nostra regione non va assolutamente sottovalutato. Va bene il riferimento da parte del candidato Presidente ad una maggiore attenzione ai fenomeni criminali, ma secondo noi non si può ridurre tutto ad una semplice osservazione, alla constatazione di situazioni avvenute e esistenti, al "monitoraggio del fenomeno mafioso", come è stato scritto nel programma di legislatura. La politica, anzi i politici, rappresentano i cittadini, anche quelli che non li hanno eletti o che hanno manifestato il loro disappunto attraverso l'astensione o altre espressioni di voto alternative, e quindi i politici e la politica si devono porre ad un livello etico e comportamentale "alto", non vi devono essere dubbi sulla moralità delle nostre istituzioni! Com'è possibile - questo lo chiedo a tutti - non sentire la necessità che venga intrapresa una discussione preliminare sull'opportunità di essere governati da persone incensurate? Com'è possibile liquidare - perché tale mi è sembrato lo stop alla discussione dell'ordine del giorno - un tema importante come quello delle infiltrazioni della malavita nella politica e negli appalti pubblici? Come possono i cittadini, anche quelli che hanno votato la maggioranza - attenzione, perché il voto, l'investitura popolare, non corrisponde ad un'assoluzione, questo è bene che ce lo ricordiamo tutti - accettare il silenzio su una tematica cruciale come quella della legalità?

Nella mia ingenuità, dovuta sicuramente alla poca esperienza, ma anche ad un'idea forse un po' troppo alta, idealistica della politica, fatico a comprendere come si possa accettare di essere governati da un Presidente condannato in via definitiva per fatti connessi al proprio ufficio, e oggi indagato per il reato d'abuso d'ufficio, così come mi sfugge la timidezza manifestata dalle istituzioni politiche, anzi, direi il totale silenzio, e qui posso dire "assordante", usando un termine spesso abusato per la sgradevole vicenda delle intercettazioni telefoniche tra un noto pregiudicato e un candidato dell'Union, oggi ancora saldamente a capo di uno dei più importanti Assessorati del Comune di Aosta! La gente, i valdostani, quelli che voi vi proponete di rappresentare, non credo meritino di essere governati da chi è stato oggetto di attenzioni particolari da parte della magistratura, soprattutto se queste sono sfociate in condanne definitive e in risarcimenti per centinaia di migliaia di euro a favore della Regione! Spero quindi che nel tempo che ci è concesso anche altri colleghi possano riprendere gli argomenti contenuti nell'ordine del giorno, così che il dibattito si possa comunque fare al di là dei tecnicismi che ne hanno impedito lo sviluppo e la discussione questa mattina.

Tornando al programma, anzi alla lista delle cose da fare, ho provato a dargli un'occhiata nel poco tempo che abbiamo avuto a disposizione; spero che la fretta non sia la cifra di questa legislatura perché, come dice il proverbio, la fretta è cattiva consigliera...e fate voi i dovuti paragoni e paralleli. Mi soffermo brevemente su alcuni punti che mi hanno particolarmente colpito. Nel 3° punto del capitoletto riguardante "Amministrazione e governo della Regione" si accenna ad una necessaria "opera di semplificazione dei procedimenti in favore del cittadino e delle imprese, con positive ricadute sulla trasparenza, la legalità e la legittimità delle azioni"...Semplificazione, si parla di "semplificazione". Io penso che il significato delle parole vada sempre ricondotto al contesto. La semplificazione delle procedure credo sia nelle corde di tutti. Ogni impedimento alla libera esplicitazione dell'impresa o alla normale attività dei cittadini deve essere eliminato, non "semplificato", ma se si legge l'intendimento semplificatorio, alla luce di quanto avvenuto per il parcheggio dell'ospedale, ad esempio, tanto per citare un caso agli onori della cronaca...abbiamo letto tutti delle famose discordanze tra il deliberato e quanto contenuto nel contratto stipulato dal Presidente, contratto d'appalto, se così lo possiamo definire...io non so se si tratta di contratto d'appalto o di trattativa privata...beh, la cosa non mi tranquillizza per nulla! Se semplificare significa omettere o, peggio, seguire iter semplificati...e nel caso del parcheggio direi anche accelerati, avendo io seguito attentamente tutta la discussione avvenuta qualche tempo fa in Consiglio comunale di Aosta...beh, io preferisco iter procedurali magari più lunghi, giustamente approfonditi, ma garanzia della legittimità degli atti e soprattutto della libera concorrenza, visto che si parla di imprese!

Riguardo alla sanità, argomento...anzi, direi settore che da operatore e da ex sindacalista è stato per quasi 15 anni il mio...25 anni, direi...il mio ambito di attività, devo dire che la mia delusione, insomma, è totale: il niente! Non è un eufemismo o un'esagerazione, ma a me sembra davvero il niente totale ciò che è scritto sulla sanità nel programma di legislatura! Ci informate che completeremo il campo da golf con le 18 buche, ci informate che probabilmente i valdostani avranno il privilegio di godere di skipass agevolati, ma non ci dite nulla sul tema dell'ospedale! E non mi sembra un tema così da poco, visto che si dibatte da anni del destino del nostro nosocomio! Non una parola sul futuro del nostro sistema regionale sanitario, vacui impegni di riduzione e razionalizzazione delle spese, ma quali saranno le concrete azioni per il prossimo futuro non lo si capisce dalla lettura del programma di legislatura! Non si dice nulla sulla riorganizzazione dei primariati! Il Presidente Zingaretti, nel Lazio, ha quasi dimezzato i primariati come primo provvedimento sensibile, come primo provvedimento simbolico, prima di toccare i livelli intermedi, prima di toccare, magari, i lavoratori precari.

Si fa un accenno minimale a un presunto potenziamento e valorizzazione della prevenzione, delle campagne d'informazione sulla sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro. Qui è d'obbligo una mia considerazione, che sarà sicuramente oggetto di future iniziative e approfondimenti da parte nostra: ma come si può parlare di prevenzione e di potenziamento della prevenzione quando avete imposto all'USL di ridurre, di più di un punto percentuale, i costi del Dipartimento di prevenzione? Con quale coraggio si scrive "di potenziare", sì, scrivete proprio "di potenziare" la prevenzione nei luoghi di lavoro, quando coloro che devono amministrare il Dipartimento di prevenzione e la prevenzione nel suo significato più ampio, sono costretti a fare il conto della lira, il conto dell'euro, per cercare di ridurre di oltre 1 milione di euro i costi del personale, visto che al Dipartimento di prevenzione oltre il 99 percento dei costi grava sul personale? Ricordatevi, ricordiamoci tutti, che la prevenzione è fondamentale, importantissima, ogni euro investito nella prevenzione significa un risparmio di 3 euro nelle cure. E vogliamo parlare del territorio? Degli investimenti nel territorio? Io non vorrei davvero che la nostra sanità, visto che non c'è scritto nulla sul programma, (probabilmente sarà lasciato al futuro Assessore di decidere che tipo di modello sanitario intende implementare), non vorrei che diventasse eccessivamente ospedalocentrica, eh...sarebbe davvero necessario che invece si pensasse in termini più ampi, in termini di territorio come filtro per l'appropriatezza e per l'efficienza delle prestazioni.

In ultimo due considerazioni sulla scelta del candidato Assessore alla sanità. Niente di personale, ma ho già avuto modo di vedere all'opera il dottor Fosson. Non ricordo grandi azioni a difesa del nostro modello sanitario, ricordo invece uno dei tanti progetti di ampliamento ad est dell'ospedale; quando dico "tanti", significa tanti, siamo credo al 7° o 8° progetto di ampliamento, progetti che peraltro nessuno fa gratuitamente, quindi progetti che costano e che tutte le volte che c'è un avvicendamento vengono puntualmente modificati, e ogni Assessore che subentra se ne intesta uno nuovo! Progetto che fu tra l'altro oggetto di un referendum, ricordo benissimo quel periodo, perché io fui uno dei promotori del referendum sul nuovo ospedale, ricordo anche che certi interventi giornalistici da parte dell'allora Assessore Fosson che, insieme a qualchedun altro, ci accusava quasi di "sovversione" e di non so quali disegni politici...beh, il dottor Fosson promise nel 2009 che...anzi, nel 2008, che entro il 2009 tassativamente sarebbero cominciati i lavori per il nuovo ospedale e indicò dei tempi molto stretti e disse: "entro sei anni il nuovo ospedale sarà finito"...bene, aspettiamo il 2015 e vedremo il nuovo ospedale, o l'ospedale ristrutturato, ampliato, nuovo o vecchio, non si capisce più bene che cosa sarà, a che punto sarà!

Ricordo ancora l'acquisto della sede del Dipartimento di prevenzione, sede nella quale per qualche mese ho avuto modo di "lavorare", oltre ad essere costata, (struttura allo stato grezzo), oltre 3 milioni di euro, ha poi richiesto altrettanti investimenti per il suo completamento. Il collega Chatrian sa molto bene, conosce molto bene l'iter di acquisizione e costruzione del Dipartimento di prevenzione; anche quella un'altra opera che avrebbe dovuto essere inaugurata qualche mese fa, poi per qualche motivo non è stata neppure inaugurata ufficialmente.

E soprattutto ricordo il rapidissimo iter autorizzativo della clinica di Saint-Pierre, anche quella una struttura che oggi supplisce quasi totalmente all'esigenza della lungodegenza e della riabilitazione, che nelle intenzioni - almeno così erano state manifestate - avrebbe dovuto trovar posto in un Beauregard del tutto ristrutturato. Ma anche su questo avremo modo di fare i dovuti approfondimenti, magari cominciando anche a capire e a vedere se la sede del Dipartimento di prevenzione è a norma dal punto di vista dei requisiti antisismici, visto che è una struttura assolutamente nuova e quindi dovrebbe essere in regola con le normative.

Non è stato fatto quasi neppure un accenno al precariato in sanità, tutti sanno che è un problema endemico; la nostra sanità percentualmente, se raffrontata con le altre aziende sanitarie d'Italia, è quella che ha il più alto impiego di personale precario, è una situazione che credo sia all'ordine del giorno di incontri fatti con tutti gli Assessori che si sono succeduti fino ad ora, ma che non è mai stata risolta, una situazione che oggi vede personale precario in alcuni casi da più di 10 anni, personale che oramai non ha più neppure la voglia di sperare di essere stabilizzato o che gli sia organizzato un concorso, di poter partecipare quanto meno a una selezione.

Un'ultima considerazione riguardo al capitolo sull'Amministrazione e il governo della Regione. Mi vengono i brividi quando leggo sui programmi di legislatura frasi del tipo: "Dare piena e concreta attuazione alla legge regionale 22/2010 e in specie al sistema di valutazione...eccetera, eccetera, per creare...un'amministrazione efficace ed efficiente, in grado di soddisfare e di motivare i dipendenti, nonché di valorizzare l'attività degli uffici in piena sintonia con le indicazioni e i programmi della direzione politica". In linea di principio ci può stare, così come ci può stare che anche l'ARPA, ad esempio, che è un Ente strumentale della Regione, possa andare verso il risultato atteso dall'Amministrazione regionale. Io, però, siccome sono abituato a valutare le cose tenendo conto di ciò che è avvenuto e tenendo conto, diciamo, di ciò che è stato, ho sempre un po' di timore quando leggo: "secondo la direzione politica...verso il risultato atteso dalla Regione". Ricordo che l'ARPA, che è un Ente strumentale della Regione, è un Ente autonomo. Deve garantire, l'ARPA, un corretto monitoraggio della qualità dell'aria e dell'acqua: questo vuol dire che i risultati attesi dalla Regione sono un buon funzionamento di questo Ente, ma in nessun modo ci deve essere il dubbio che la Regione possa condizionare il buon lavoro e comunque possa condizionare l'azione degli Enti strumentali e degli Enti che si devono occupare di vigilanza e di tutelare la salute dei cittadini. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 18,05 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset, ne ha la facoltà.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, il programma di governo recita: "lavorare, in ogni momento e in ogni ambito, nella convinzione che l'autonomia speciale è sia valore, a riconoscimento delle nostre particolarità, sia strumento, essenziale per costruire il nostro autogoverno e assumere scelte e responsabilità in favore di tutti i valdostani". Ebbene, cari colleghi, ci saremmo aspettati di capire di più sulla situazione del nostro ordinamento finanziario! Dopo i tagli ferocissimi alle nostre finanze avvenuti con i Governi Berlusconi e Monti, già la Corte costituzionale aveva, con una sentenza sull'ultimo decreto legge Tremonti, chiarito come non potessero violare alcuni aspetti del nuovo riparto fiscale, ma in attesa di altre sentenze, emerge questa notizia di un incontro delle "speciali", un incontro su come ripartire fra loro i tagli di 1,2 miliardi di euro, richiesti dal Governo Letta alle Autonomie differenziate quale contributo al risanamento delle finanze pubbliche. Ora non si può far finta di niente su questa situazione, perché sembra sempre piovere sul bagnato e stupiscono certi silenzi pensando che due "speciali", Sicilia e Sardegna, continuano a godere di trattamenti privilegiati, pur non avendo, a differenza nostra, adeguato il loro ordinamento finanziario al federalismo fiscale e agli obblighi del Patto di stabilità. La prima ha visto una norma di attuazione che ha consentito un aumento dei trasferimenti; la seconda, l'approvazione di una norma in Parlamento che addolcisce proprio l'impatto delle norme sulla governance economica. Vede, questa situazione di incertezza che vanifica i famosi 10/10 e ci ridicolizza e rendi incerti i nostri bilanci è tema centrale.

Come ricordava anche il collega Borrello, senza denaro non si va da nessuna parte e la logica dei tagli lineari attuati nei mesi scorsi è illogica, come i tagli feroci alle casse comunali che, ora, non si sa come faranno con i tagli all'IMU! Un quadro grave e sconsolante, che impone anche per la Valle d'Aosta di trovare un modello efficace e valido per conciliare le nostre esigenze con la nostra logica federalista. Quindi un cambiamento, un cambiamento di sistema che comporti un riposizionamento strutturale della finanza regionale e il conseguente riorientamento delle politiche e delle azioni. Ma vorremmo che ci fosse anche la consapevolezza che si tratta di un cambiamento culturale, che coinvolga tutte le istituzioni e l'intera società, e che richieda a tutte le componenti della società civile una partecipazione responsabile agli sforzi che la Valle d'Aosta dovrà affrontare per riprendere il sentiero della crescita. Salvaguardare e rafforzare l'autonomia finanziaria della Valle d'Aosta richiede innanzitutto la rigorosa e decisa difesa dell'assetto statutario, contrastando con gli opportuni strumenti le manovre nazionali adottate in violazione alle prerogative statutarie, decisioni che ormai caratterizzano la filosofia dei governi nazionali, con una logica decisionale accentratrice, contraria a tutti i principi autonomisti e federalisti, su cui dovrebbe poggiare saldamente ogni azione di governo.

Dobbiamo ripartire, ripartire con una politica alternativa seria, ancorata ai valori, frutto di un confronto continuo con la comunità e non scelte personalistiche dettate, spesso, da disegni difficili da capire e da condividere, se non firmando cambiali in bianco! Il contrarsi delle risorse a disposizione della comunità implica un confronto vero e partecipato su come allocare le risorse e dove si devono operare le economie, quindi il contrarsi delle risorse ci impone di definire un'azione forte e stringente di razionalizzazione e qualificazione della spesa pubblica, incentrata su un processo di modernizzazione del sistema pubblico regionale, in grado di supportare una trasformazione complessiva degli Enti pubblici e dei rapporti delle amministrazioni con i cittadini e con le imprese. Un sistema pubblico regionale più moderno ed efficiente e meno costoso: rappresenterebbe, questo, una leva essenziale in grado di assicurare una forte riduzione delle spese, soprattutto di funzionamento, salvaguardando le risorse per gli investimenti essenziali per lo sviluppo, fornire servizi di maggiore qualità alla collettività e contribuire al corretto equilibrio della finanza pubblica.

Ora, consapevoli della necessità di un'azione compartecipata agli sforzi di risanamento, proprio per la delicatezza di questa fase, il contenimento della spesa pubblica regionale è un processo che non si può eludere. Bene, nell'interesse della comunità valdostana abbiamo quindi bisogno di concepire un sistema Valle d'Aosta dove istruzione, economia, sanità e politiche sociali siano parte coerente e integrante di un unico disegno. La nostra aspirazione è una Valle d'Aosta moderna, europea, ben inserita nell'economia globale, e quindi abbiamo una visione d'insieme, un progetto che conduca verso l'affermazione di un nuovo modello di vita, che veda meritocrazia e professionalità protagoniste dello sviluppo del territorio. Un modello che coniughi la tutela della Valle d'Aosta alle esigenze della popolazione che la abita per vincere la difficile sfida di un'economia che fonda sul residente la propria vitalità, con qualche speranza in più, qualche posto di lavoro in loco e servizi più adeguati.

Voilà, pour ce fait, je crois qu'il nous faut avant tout récupérer les valeurs éternelles qui sont à la base de notre civilité alpestre: l'équité, l'effort, le travail, le dialogue, le respect, le respect des engagements pris, la promotion sociale à travers le mérite et le sacrifice personnel. Voilà, valeurs qui doivent être la source d'un nouvel élan de notre région, pour donner des réponses claires aux besoins des valdôtains et avoir une Vallée d'Aoste ouverte sur le monde dans lequel réaliser notre développement et notre bien-être. Merci.

Si dà atto che dalle ore 18,09 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Président) - Merci. A demandé la parole le collègue Baccega.

Baccega (SA) - Grazie Presidente. Cari colleghi, buona serata a tutti.

Anch'io sono nuovo in questo consesso, abituato al Consiglio comunale di Aosta, dove i toni sono decisamente più pacati di questi toni che ho avuto modo di sentire in questi due momenti significativi del primo Consiglio regionale cui assisto. Noi, termini come "vergogna", "arroganza", "di che pasta siete fatti", "attaccamento alla poltrona", "veleni"...lì, difficilmente in otto anni ho sentito affermazioni di questo tipo, e quindi devo dire che sono rimasto piuttosto sorpreso e l'ho detto anche ai media, a quei pochi che mi hanno intervistato in questi giorni. Noi siamo più per "quelli del fare" piuttosto che "quelli del dire", però oggi ho imparato un sacco di cose: ho imparato a pormi, ho cercato di capire, ho preso nota di tutti gli interventi che si sono succeduti e, dopo un primo percorso direi piuttosto forte, ho avuto modo di sentire interventi concilianti, interventi propositivi, anche da parte dell'opposizione, oltre a interventi da Santa Inquisizione, che, mio Dio, mi han fatto abbastanza rabbrividire!

Io credo che in questi giorni tutti insieme non abbiamo dato un bel segnale alla popolazione valdostana, né ai vostri elettori, né ai nostri, ma neanche a quelli che non hanno votato, e forse abbiamo arricchito il "partito del non voto". Quindi da queste mie parole, da questo mio breve intervento devo dire - e sostenere - che l'elettorato ha votato, ha dato la sua preferenza; checché si dica, questa coalizione per 229 voti ha vinto, e sulla base di questa vittoria ha diritto di governare. Io non so chi di voi ha votato questa legge elettorale, non lo so, ma in questo momento immagino che qualche pensiero se lo faccia, lo immagino! Io credo che il senso di responsabilità ci impone proprio di lavorare e di governare, soprattutto sulla base delle affermazioni fatte in campagna elettorale, nei tanti Comuni.

Io credo che si debba prendere coscienza - forse mi calo in una parte più economica, che mi si confà di più - che questa XIV legislatura nasce con un peso molto forte, il peso di una crisi di sistema e una fase di profonda recessione che segue già una recessione che si è conclusa nel 2010, un'attività economica in contrazione continua. Le imprese artigianali sono in grande difficoltà, ma non da oggi, non da due giorni...questa crisi è nata nel 2008, molte hanno chiuso, molte stanno chiudendo, altre agonizzano e non investono; il PIL regionale in termini reali lo dice, la stima del più recente rapporto di Banca d'Italia sull'andamento dell'economia valdostana è ancora diminuito dell'1,8 percento. Il forte calo nel settore edilizio, motore dell'economia, e la paralisi del comparto delle costruzioni influiscono drammaticamente sull'economia e, di conseguenza, faranno calare le entrate in termini di IRPEF anche per questa Regione e, a caduta, per i Comuni.

I provvedimenti...l'abbiamo un po' ricordato tutti nei diversi interventi...i provvedimenti e le manovre finanziarie approvate dal Governo negli ultimi 20 mesi, e soprattutto quelle del Governo tecnico, hanno messo a dura prova i bilanci degli Enti locali, dei Comuni e delle Regioni e, soprattutto, i bilanci delle imprese e delle famiglie. Ricordo l'intervento di presentazione del relatore del bilancio della Regione, che sottolineava fortemente questi aspetti, le responsabilità che il Governo a caduta ha determinato su questa Regione. Il rispetto imprescindibile del Patto di stabilità ci obbliga a manovre contabili che hanno necessità di un monitoraggio continuo e che, in moltissimi momenti, rallentano o addirittura - è già successo - bloccano gli investimenti. Proprio in questi ultimi giorni, e nelle ultime ore, potrebbero arrivare segnali positivi di apertura da parte dell'Europa e da parte dello Stato riferite al Patto di stabilità, potrebbe esserci una maggiore flessibilità, 6 miliardi in più, e quindi valuteremo...sono tutti atteggiamenti che sono ancora da verificare.

L'unico dato positivo che possiamo registrare in questo rapporto di Banca d'Italia è il movimento turistico, laddove il connubio sport e turismo ha dato risultati più che soddisfacenti, in questi ultimi anni, in termini di presenze. Ed è proprio in questo quadro parecchio allarmante, ma che potrebbe dare segnali di ripresa se ci si mette a lavorare di "buzzo buono", come si dice, che noi dobbiamo assumerci le responsabilità di governare, cercando con il massimo impegno di dare risposte alle nuove povertà che avanzano, assicurando un'assistenza sociale alle fasce deboli e che soprattutto vada ad appannaggio di chi ha veramente bisogno, adottando strumenti di verifica più stringenti. Vi assicuro, dal mio osservatorio, che era l'Assessorato alla casa del Comune di Aosta...i furbetti sono ancora troppi! Quindi condivido il percorso programmatico dove bisogna andare a rivedere gli indicatori della situazione economica delle famiglie.

Garantire il diritto al lavoro è un punto fermo, credo, di tutti programmi, sostenere ancora di più le famiglie...però, bisogna dirlo, questa Regione ha fatto molto: Bon chauffage, decreto anticrisi, e tutta una serie di altri provvedimenti che sono ancora stati finanziati, sono dei risultati importanti per la città valdostana. Io ho avuto modo di sentire molti altri miei colleghi, Assessori al bilancio di Comuni capoluogo...beh, molti non hanno ancora approvato il bilancio di previsione, la più parte, ma i tagli che hanno portato ai loro bilanci in termini di tagli di servizi, scuolabus, biblioteche chiuse, taglio ai servizi agli anziani...la Valle d'Aosta, da questo punto di vista, ha mantenuto i suoi impegni con gli elettori.

Bisogna avere ancora più risorse per la politica della casa, anche se devo dire che in questi anni si è fatto davvero tanto. L'emergenza abitativa non è più un problema solo di Aosta, ma è un problema che da Courmayeur a Pont-Saint-Martin sta investendo tutti i Comuni; l'emergenza abitativa non è solo dare risposte alle persone che sono in mezzo alla strada, ma è anche dare risposte a quei proprietari che hanno gli alloggi locati e non percepiscono gli affitti, e magari hanno poi l'obbligo di fare uno sfratto che ha dei costi piuttosto pesanti. Quindi qualità, efficienza, economicità: questi devono essere i nostri motivi guida, ed è questo che secondo me è stato trasmesso in questi anni, malgrado gli ingenti tagli governativi alle risorse, dobbiamo fare ancora di più. Il nostro compito è migliorare, individuando metodi e risorse per garantire ai valdostani un percorso di serenità e di stabilità economica e sociale. Forse qualcuno faceva riferimento ad un ricordo...qui, qualche collega...a quella splendida stagione che dal 1980 agli anni 2000 ha visto questa regione proliferare in ogni suo settore. Non pensiamo a tanto, ma ad un'accettabile e serena condizione di benessere diffuso, equamente distribuito, che in questo momento è un obiettivo ambizioso, ma è certamente alla portata. Nei miei interventi, presentando il bilancio di previsione in Comune, ero solito dire, soprattutto negli ultimi tre anni: "nulla è, e nulla sarà più come prima", ma con tanto impegno e con tanto lavoro possiamo raggiungere gli importanti traguardi indicati nel nostro programma che ci è stato presentato dal candidato Presidente Augusto Rollandin.

Ci sono urgenze e priorità che non possono più essere disattese, lo sottolineava qualche intervento, come la riforma degli Enti locali, sulla quale consentitemi di soffermarmi un momento, anche perché ci sono almeno due motivazioni che ce la impongono: la prima riguarda i provvedimenti emanati dal Governo che, checché si dica, trovano applicazione anche in Valle d'Aosta, in quanto indirizzate al coordinamento della finanza pubblica, al contenimento e alla riduzione della spesa, si tratta di obblighi normativi ai quali siamo chiamati ad adempiere, altrimenti le conseguenze possono essere pesanti e le sanzioni possono andare fino al commissariamento dei Comuni; la seconda è più di carattere di opportunità, legata ad evitare un'altra contrapposizione con lo Stato. In effetti, le polemiche nei confronti delle Autonomie speciali...e probabilmente in questi giorni, visto che si sta preparando il decreto legge sulle Province, potrebbe ritornare fuori la riforma del Titolo V e quindi ancora qualcuno, sia a destra, che a sinistra, che al centro, potrebbero dare segnali negativi nei confronti delle Autonomie speciali...ecco, bisogna far sì che le nostre prerogative non vengano attaccate, soprattutto gli ingenti tagli alle risorse economiche, avvenute in modo unilaterale soprattutto nell'ultimo anno e mezzo, anche dopo l'accordo sul federalismo fiscale del 2011. Queste voci devono essere attenuate con una seria reazione che va nella direzione di un nuovo progetto di Autonomia speciale, che può significare prima di tutto senso di responsabilità ed efficienza, ma facendo per primi la nostra parte, dimostrando che il nostro sistema è un ambito non per privilegiati in cerca di favori, ma che la ridefinizione del nostro sistema porta due priorità: l'incremento dell'efficienza dei servizi, il deciso contenimento della spesa, dove i servizi e le funzioni in forma associata previsti dalla norma possono determinare importanti economie di scala, dove il mercato elettronico della Valle d'Aosta e la Centrale Unica di Committenza potranno portare risparmi e opportunità di lavoro anche per le aziende valdostane che vi aderiranno, e tutto senza cancellare nessuno dei 74 Comuni della Valle d'Aosta.

La Valle d'Aosta e i valdostani chiedono alla politica risposte serie, non giochi di potere, non guerre tra lobby, chiedono a chi è stato chiamato a governare di raggiungere gli obiettivi per il bene della collettività. Grazie dell'attenzione.

Presidente - Grazie collega. Ci sono altre richieste? La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.

Beh, proporsi per amministrare una Regione è certamente un compito impegnativo, e serio, a maggior ragione quando questa facoltà deriva da un'elezione come quella del 26 maggio scorso, che ha fatto registrare un risultato dove tra maggioranza e opposizione si è evidenziato uno scarto minimo. Invece, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe in un momento come quello che stiamo vivendo, dove la Valle d'Aosta avrebbe bisogno di un progetto di prospettiva per affrontare il futuro, che dia una visione d'insieme, che dica quale Valle d'Aosta vogliamo, quali sono le priorità in considerazione della minor disponibilità di denaro, una Valle d'Aosta aperta al mondo, che accetta le sfide, che innova, invece ci troviamo in una regione in cui la politica è tutta e sempre richiusa su sé stessa e giocata in difesa. Di entusiasmo ha bisogno la nostra regione, anche di qualche provocazione, perché no? di qualcosa che la scuota dal torpore rassicurante, ma castrante in cui è ancora immersa, e poi di partecipazione, di confronto, di reale condivisione.

Con la sua esposizione che definirei "poco espressiva" o "irritante", come ha detto il collega Guichardaz, sì, irritante, o poco rispettosa, come ha detto invece una signora sul web, beh...à chacun son style, il candidato Presidente ha esposto una serie di punti che sembrano posti tutti sullo stesso piano, per i quali non c'era bisogno di scomodare gli elettori, bastava incaricare i funzionari regionali di svolgere la loro attività ordinaria e quotidiana! Dove stanno l'originalità politica, lo sforzo che il momento richiede? Intanto, è già stato ricordato, non si mantengono neanche le promesse chiare fatte, riduzione degli Assessorati, eliminazione dell'Assessorato dell'ambiente. Il numero rimane lo stesso, otto Assessorati, e si mantiene pure l'ambiente, cosa che peraltro ci vedrebbe anche favorevoli, ma il punto non sta lì, il punto sta nel fatto che si sono lanciati proclami che già non vengono mantenuti, per far quadrare "piccoli interessi di bottega". Ci sarebbe di che suggerire all'ex Assessore Zublena di chiedere i danni per la bocciatura preventiva e pubblica di cui è stata l'oggetto, bocciatura avvenuta durante una seduta del Consiglio regionale che ha fatto parlare molto, e che indubbiamente ha influito sul risultato elettorale.

Analizzando il documento...dobbiamo dire che il tempo è stato un po' tiranno per l'analisi, e quindi io mi limiterò ad alcuni punti...analizzando il documento suona anomalo da parte di chi, nella scorsa legislatura, ha quanto meno sminuito la dignità della Valle d'Aosta, con incontri politici inopportuni, personalistici, di dubbiosa natura, con certi leader nazionali, suona anomalo che oggi si affermi la necessità di improntare i rapporti con lo Stato secondo principi di pari dignità e di reciproco rispetto dei ruoli! Ci si è forse resi conto che a percorrere le strade poco istituzionali ci sia solo da rimetterci...alla buon'ora, ci vien da dire! Peccato che la Valle d'Aosta abbia pagato a prezzo più caro delle altre Regioni a Statuto speciale questo errore di metodo, vedendosi penalizzata più delle altre. Così come tanti altri punti suonano anomali, se pronunciati da chi, nella scorsa legislatura, ha avuto le redini del Governo e non ha saputo o voluto darvi attuazione, quando addirittura non ha proposto e sostenuto fino allo stremo delle forze strade diametralmente opposte, come per la gestione dei rifiuti.

Non ha convinto l'esposizione del candidato Presidente, né per i toni, quasi rassegnati, stanchi, né per il contenuto, in larga misura "general-generico", per definirlo con una di quelle brutte espressioni che vanno di moda. Cosa significa "sviluppare percorsi di educazione ambientale" se non si specifica nel concreto che cosa si intende fare? Fa fine e non impegna, e poi magari accontenta qualche ambientalista, ma cosa significa concretamente? Così come dire che si intende continuare nell'opera di semplificazione dei procedimenti in favore del cittadino e delle imprese, quando sappiamo che la prima istanza delle categorie economiche che tutti abbiamo incontrato in campagna elettorale è quella di avere risposte puntuali e precise riguardo ad un'opera di semplificazione che evidentemente non è mai cominciata, altrimenti perché, ad ogni incontro, il primo punto dell'agenda è sempre quello?

Per quanto riguarda il capitolo "Cultura, Identità, Lingue", mi suona inquietante la parola "razionalizzazione" riferita alle strutture culturali come musei, biblioteche, archivi, allo scopo - si dice - di migliorarne i relativi risultati gestionali. Mi suona tanto come il decretare la fine del sistema delle piccole biblioteche valdostane, cosa che peraltro è già iniziata, senza una regia oculata, rischiando di avere lo stesso effetto a macchia di leopardo che si è prodotto con la chiusura degli uffici turistici. Per contro, c'è un punto che mi trova favorevole, il 5°, là dove si afferma di voler creare una cabina di regia per la programmazione degli eventi culturali e promozionali del territorio. Forse si inizierà finalmente un'opera di razionalizzazione e sinergia tra i vari Assessorati, con l'obiettivo di aumentare massicciamente l'impatto promozionale, globale, della nostra regione, tralasciando finalmente l'azione di piccolo cabotaggio dei singoli Assessori, preoccupati più che altro di mantenere il proprio elettorato. Così come apprezzo l'idea - per quanto ancora generica - di celebrare degnamente la ricorrenza di quei momenti cardine della nostra storia recente e mi riferisco al periodo della guerra di liberazione. Cerchiamo di non rendere tali celebrazioni delle mere formalità, ma diamo loro profondità, vera partecipazione e valore.

J'apprécie évidemment que l'on veuille valoriser la composante francophone de notre identité, même si j'ai du mal à la considérer comme quelque chose de séparé du corps identitaire dans son intégrité. Je crains cependant, malheureusement, que l'on n'obtiendra pas de résultats plus performants si l'on n'arrive pas à donner aussi une valeur économique à la connaissance de la langue française, en la rendant plus utile, plus spendibile, même en dehors de l'administration publique. Je crois que là-dessus il faudrait avoir le courage de se dire qu'il faut probablement changer de stratégie, afin de rendre le français un véritable patrimoine de tous les valdôtains, même en adoptant des méthodes d'enseignement différentes. Mais avant tout il faut avoir le courage de regarder la réalité en face et d'ouvrir le débat. Il n'est pas trop tard pour faire quelque chose d'important là-dessus.

Pour ce qui est du domaine de la santé, je dois remarquer, candidat Président, que vous avez été encore aussi avare de propositions que vous l'aviez été dans le programme de la législature passée: pas un mot sur les problèmes multiples, régulièrement soulevés au Conseil dans la législature passée et qui n'ont pas encore de solution, bien au contraire! Pas un mot sur l'hôpital, pas un mot sur les listes d'attente, pas un mot sur les programmes de screening pas un mot sur la territorialisation de la santé, objectif primaire du plan socio-sanitaire!

Cher collègue Fosson, je suis sûre que tous les acteurs qui ont tant insisté à faveur de votre nomination à la charge d'Assesseur à la santé avaient à c?ur des arguments autres que les "synergies avec les médecines bio-naturelles", pour importantes qu'elles puissent être, mais je suis sûre que vous avez vous-même beaucoup à dire, et alors pourquoi cette négligence envers un domaine qui absorbe un quart du budget régional? Veut-on, par la diminution d'un secteur fondamental comme la santé publique diminuer celui qui semble être indiqué à la gérer, veut-on par un présumé règlement de comptes personnelles et politiques pénaliser un domaine essentiel pour les citoyens valdôtains?

Sul tema dei trasporti si mantiene ferma l'intenzione di adottare la soluzione dei treni bimodali, sottraendo risorse ai miglioramenti sostanziali per i quali si parla soltanto ancora di ipotesi da esplorare. Siamo ancora alla fase delle esplorazioni! Quanto all'aeroporto si rimane sull'ambiguo, senza specificare se il completamento dei lavori interessi l'aerostazione, nello stato di evidente degrado che è sotto gli occhi di tutti, o altre infrastrutture. Da parte nostra, ma credevamo che fosse un'idea condivisa anche dalle forze di maggioranza, là dove qualcuno in campagna elettorale diceva: "stop alle grandi opere", riteniamo che l'aeroporto regionale vada restituito agli sport dell'aria e che il denaro impegnato per la realizzazione di un aeroporto che avrebbe un deficit garantito, vada utilizzato per ridare fiato alla nostra economia, attraverso l'attivazione di piccoli cantieri tendenti ad attuare la riconversione energetica degli edifici.

Infine il settore del turismo, per il quale non intravediamo un progetto articolato che sappia valorizzare la nostra regione nella sua interezza, al di là di qualche enunciazione di principio, del tipo: "sviluppare le migliori sinergie" o "esplorare nuovi mercati attraverso competitive campagne di promozione". Siamo anche qui alla fase dell'esplorazione...vi regaleremo il kit del piccolo esploratore! Tutto questo ci fa pensare che nel settore del turismo siamo ancora all'anno zero, la riorganizzazione del sistema turistico purtroppo non ha dato i risultati sperati, nonostante la spesa non sia diminuita, e la crisi non è la sola responsabile di questa situazione. Velatamente, bisogna riconoscerlo, si coglie nelle cinque frasi che riguardano il turismo, un'ammissione di inefficacia che forse, finalmente, si tradurrà in un impegno maggiore, in un coinvolgimento reale del territorio e in investimenti utili che abbiano ricadute verificabili.

Concludo, cari colleghi, dicendo che ALPE non si sottrae al confronto, abbiamo il coraggio delle nostre azioni e delle nostre opinioni, siamo disponibili a lavorare alacremente come abbiamo fatto nella passata legislatura, partecipando attivamente e avanzando proposte, con l'auspicio che queste non cadano nel vuoto e che la maggioranza sia in futuro più partecipe e reattiva. Per oggi capiamo che sia necessario per qualcuno prendere le misure, ma ci auguriamo per le prossime sedute di essere onorati da un confronto reale e utile per tutti, e per la Valle d'Aosta in primis. Grazie.

Président - Merci. Il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente. Merci à tous les électeurs qui m'ont donné confiance. Mes chers collègues, c'est avec beaucoup de plaisir que je prends la parole au sein du Conseil régional, en vous avouant une certaine émotion. Tout ça dans un moment très difficile pour notre région, nos instruments d'autogouvernement sont constamment remis en question par l'État, soit du point de vue financier que normatif. Et alors on doit réagir et faire entendre notre voix. Il faut avoir plus de courage afin de faire valoir et mettre en relief nos compétences distinctives et caractéristiques. Tout ça c'est exactement ce que l'on n'a pas fait dans les derniers temps.

Lors de ma dernière allocution en tant que Président du Conseil permanent des Collectivités locales, à l'occasion de la Fête de la Vallée d'Aoste - c'était février 2012 - j'ai parlé de la nécessité de promouvoir une table ronde pour l'Autonomie, qui ait pour objectif de travailler de façon continue sur les différents aspects de notre autogouvernement. Pour nous il s'agissait de définir avec la clarté les éléments sur lesquels l'Autonomie même se fonde, un travail qui consistait dans un premier temps à évaluer l'état de notre particularisme au sein de l'ensemble de la population et du système régional même, et qui, dans un deuxième temps, soit en mesure de nous garantir une comparaison plus approfondie au sein des institutions. Mais parler de table ronde ça signifie dialogue, confrontation, partage...c'est exactement le contraire de la pensée unique qui a caractérisé la dernière législature régionale et le début de cette XIV législature! Reconsidérer l'articulation du système public dans sa globalité est un parcours obligé, la répartition des compétences entre les différents niveaux de gouvernement, les rapports entre ces derniers et leur interaction avec la société civile et le monde économique, représente un point crucial dans un processus de réforme de l'administration publique, mais l'action réformatrice va tenir compte de l'unicité du model de relation qui caractérise le système Vallée d'Aoste, dans toute sa globalité. La vision d'un tel model institutionnel revient de la prise de conscience que les réponses traditionnelles de l'État ne sont pas adéquates à toutes les exigences avancées par une société et un système productif valdôtain, qui, en ce moment, est en très grande difficulté. En revanche, notre système fédéral le plus proche des citoyens permet de mieux connaître leurs exigences et, par conséquent, de mieux répondre à leurs besoins.

Bernard Janin afferma che oggi il particolarismo valdostano è una pietra angolare della nostra Autonomia, trae origine dalla diversità degli Enti che lo costituiscono; abbiamo il dovere di rivendicare la nostra Autonomia, dobbiamo dunque essere fieri di affermare che la nostra unità è costituita dalla diversità degli Enti locali. Essa è fonte di ricchezza culturale, sociale e politica, non dobbiamo aver paura della numerosità e della diversità dei nostri 74 Comuni; questi, tutti, costituiscono una risorsa per garantire la rappresentatività del popolo valdostano e per promuovere la collaborazione sia locale, sia decentralizzata.

Il collega Borrello prima ha lanciato un allarme in merito al Comune di Aosta. Io lo condivido, ma lo condivido per tutti i Comuni valdostani, con una differenza: che il Comune di Aosta ultimamente ha avuto un tutore che in parte ha pensato per lui, è la Regione, è la Regione che ha garantito quei servizi, quelle risorse, quegli investimenti che da altre parti a volte non sono possibili, e saremmo curiosi di sapere se per il candidato Presidente questo modello organizzativo...ha per caso cambiato idea su questo modello organizzativo. Perché, vedete, è facile parlare, dire che i 74 Comuni vanno comunque conservati, ma ci sono varie possibilità di far sparire i Comuni, possono sparire anche tagliando le risorse oppure, peggio ancora, rincorrendo modelli organizzativi e riorganizzativi a livello di Stato che poco hanno a che fare con il sistema Valle d'Aosta.

Ci sarebbe piaciuto sentirci illustrare nel programma, oltre al fatto che i valdostani sanno l'importanza dell'Autonomia e che la Valle d'Aosta deve continuare ad essere quel laboratorio politico, ci sarebbe piaciuta anche una presa di posizione politica, chiara, a difesa dell'Autonomia, dicendoci che dove abbiamo competenze primarie esclusive, statutarie, ebbene, in quei casi noi faremo di tutto per difendere le competenze regionali, e allora basta trincerarsi dietro a continui ricorsi alla Corte costituzionale, ma difesa delle nostre prerogative, delle nostre leggi in questo contesto!

Sentirci dire che l'articolo 19 della spending review, collega Baccega...non si applica al sistema degli Enti locali della Valle d'Aosta, non si applica alla Valle d'Aosta! E mi piacerebbe che qualcuno avesse avuto in questo lasso di tempo la volontà di leggersi la sentenza della Corte costituzionale della Sardegna, questo perché probabilmente la convinzione dell'applicabilità dell'articolo 19 è una convinzione che è rimasta al suo Sindaco, con cui ha collaborato fino ad oggi, e a pochi altri, sfruttando la poca informazione che gli amministratori locali hanno avuto o, comunque, in questo momento l'informazione "di parte" che gli amministratori hanno avuto. La gestione associata è un modello sicuramente obbligatoriamente da percorrere, nessuno ha dubbi in merito, ma dobbiamo partire dall'idea che noi abbiamo necessità di avere un modello diverso, perché noi di "gestione associata" in Valle d'Aosta ne parliamo già da 15 anni, anzi, la facciamo da 15 anni, da quando noi abbiamo esercitato le nostre competenze. Mi ha fatto piacere che nella relazione illustrataci dal candidato Presidente si sia parlato di due livelli di governo, in Valle d'Aosta, è vero, è assolutamente vero, noi abbiamo due livelli di governo, sono la Regione e i Comuni, ma si è dimenticato di dire che c'è un livello intermedio che è quello che gestisce i servizi, che in questo momento sono le Comunità montane. Nessuno ci muore dietro questo nome, nessuno ci muore, anche perché non hanno nulla a che fare con il sistema nazionale, si può cambiare nome come e quando si vuole. Di certo abbiamo la necessità di ribadire che noi, quanto è previsto all'interno dell'articolo 19...sono ormai anni che lo facciamo! Possiamo modificare, possiamo correggere, ma non dimenticarci il passato, non dimenticarci la nostra storia dell'Autonomia, che ne ha fatto della Valle d'Aosta un modello inviso a livello nazionale.

Mi sarebbe piaciuto, magari, sentire...leggere all'interno della relazione anche la volontà di aprire un tavolo di confronto con lo Stato sul Patto di stabilità, quel Patto di stabilità che sta strangolando gli Enti locali, ma un patto di stabilità nel quale il prezioso tempo del Presidente che verrà eletto...deve veramente recarsi a Roma, e provare a far capire che il modello Valle d'Aosta è del tutto diverso, del tutto diverso rispetto al modello nazionale! Noi non percepiamo più un euro dallo Stato, qualcuno deve avere la volontà di andarglielo a dire, e dire che il nostro modello, tenuto conto che il Patto di stabilità è un discorso meramente economico per lo Stato...noi dobbiamo applicare un modello di Patto di stabilità totalmente diverso! Noi, se dobbiamo partecipare per quell'importo a livello regionale, dobbiamo detrarlo a monte, non ingessare i bilanci!

Arrivo alla centrale unica di acquisto. Io penso che...almeno, noi pensiamo che sia veramente la scelta più scellerata fatta e che poteva essere immaginata a livello valdostano. Allora, tenuto conto che l'ambito che la legge prevede sono 5 mila abitanti, nessuno mette in dubbio che non si debba fare riferimento alla centrale unica di acquisto, ma non è giusto, non è corretto che quando andiamo a parlare di gestione associata che deve comportare dei risparmi a livello di Enti locali...noi, il modello che scegliamo è quello di confluire in una partecipata, in una società in house, che ha come prospettiva quella di assumere 12 dipendenti e 1 dirigente, 350 mila euro, dopo che sono stati diminuiti non si sa come mai, perché la prima ipotesi era 700 mila euro. Allora, veramente un modello che ci fa restare basiti, perché? Perché se noi andiamo a concentrare in un'unica società del genere l'acquisto e l'appalto anche dei servizi significa che, se da una parte leggiamo che dobbiamo cercare di incentivare le piccole imprese, mantenere gli artigiani...beh, sicuramente c'è anche un passaggio che dice che dobbiamo incentivare le imprese dall'esterno...sicuramente ci riusciremo, ma a discapito dei valdostani, delle piccole imprese valdostane, dei fornitori valdostani, perché se la centrale va fatta, va fatta in un ambito appena superiore o, comunque, in un ambito che la legge ci permette di fare, i 5 mila abitanti. Questo è un modello per poter dare una risposta al momento di difficoltà delle nostre piccole imprese e dei nostri fornitori! Perché ci aggiungo anche qualcosa: se poi noi risparmieremo qualche...avremo qualche ribasso un po' più alto...beh, io ricordo solo che probabilmente se sarà gente che comunque ha l'impresa fuori Valle o fornitori fuori Valle, i 10 decimi con cui noi andavamo a rimpinguarci o comunque ci garantivano le risorse per gli Enti locali, beh...non ci saranno più, saranno ridotte! Allora io non so veramente dove è il gioco e la candela, perché il problema vero è che da una parte ci sono delle regole da seguire, è indubbio che ci sono delle regole da seguire, ma vanno fatte, vanno seguite solo per quello che riguarda le indicazioni di carattere generale, dobbiamo sfruttare le possibilità che queste regole ci danno per mettere in piedi un sistema Valle d'Aosta diverso.

Si è parlato d'interventi minori, favorire l'occupazione locale...beh, io sono veramente felice, ecco, che ci sia questa volontà di garantire interventi minori e l'occupazione locale...beh, allora significa che avremo una stagione diversa rispetto al passato, nel quale abbiamo ridotto drasticamente quelle che erano le risorse in conto investimenti dei nostri Comuni, avremo magari di nuovo il rifinanziamento dei FOSPI, avremo magari di nuovo alcune risorse per intervenire sul territorio. C'è un altro passaggio che parla di messa a norma di strutture esistenti...anche qua, mi fa molto piacere, ecco, spero solo che non rimanga "il libro dei sogni", ecco, perché nell'ultimo bilancio abbiamo visto, per quello che riguarda le microcomunità, 1 milione di euro disponibile per il triennio...significa che non si fa neanche quella manutenzione ordinaria, altro che antisismico e adeguamento! Abbiamo visto sparire il finanziamento per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, e tutto questo legato a un sistema di...non si è fatto nessun cenno sulla necessità di un modello organizzativo, soprattutto per quello che riguarda il sociale, legato al modello gestionale di questo sociale, ecco! Perché in una situazione come la Valle d'Aosta, dove ci siamo vantati per anni di avere un comparto unico, noi, in questo momento, pur essendo comparto unico, abbiamo ancora il sociale legato al territorio e alle micro che è gestito, per una parte, dalle Comunità montane, tutta la parte del sociale dall'Amministrazione regionale, e tutta la parte infermieristica dall'USL...bel modello organizzativo!

Nulla appare poi sul discorso della trasparenza, meritocrazia, assunzioni, compensi...adesso abbiamo appreso anche dei premi incentivanti legati al discorso delle partecipate. Beh, a noi sarebbe piaciuto veramente avere un messaggio diverso e, badate bene, non c'è rancore, non c'è rabbia, non ci sono volontà di rivincita...c'è solo la consapevolezza che, ancora una volta, le promesse sono svanite, quel messaggio di voler cambiare i metodi della politica nell'Amministrazione, quella volontà di ridare un po' di fiducia ai cittadini che vivono un momento difficilissimo...niente, parole al vento, tutto come prima, peggio di prima! La politica dell'improvvisazione con un regista, pochi attori e tante comparse, ma con una differenza: questa volta tutti avranno le stesse responsabilità, perché tutti indispensabili. È finita l'era di giustificarsi dicendo c'è una maggioranza talmente ampia che un voto di coscienza, un voto a difesa di quei principi, di quelle leggi, di quei provvedimenti a beneficio dei cittadini valdostani non avrebbe cambiato nulla! È finita la possibilità di dire che ho sostenuto le scelte dell'Esecutivo, ma la penso in maniera diversa! Tutti egualmente responsabili, responsabili per non voler dare un segnale diverso di trasparenza nella pubblica amministrazione, di una politica...nella quale la politica deve riacquistare credibilità, e non si è credibili se si antepongono ambizioni ed interessi personali, se non si capisce che la Valle d'Aosta non può più aspettare. Chi fatica ad arrivare a fine mese, i disoccupati, i giovani, non potranno mai capirvi, e non possono accontentarsi di un programma che è un'elencazione di buoni propositi, senza progetti, senza pianificazione, ma, la cosa più preoccupante, senza futuro!

Président - Il y a quelqu'un d'autre qui veut intervenir? La parole au collègue Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Abbiamo ascoltato con attenzione il lungo discorso programmatico del candidato Presidente della Regione. Faremo un'analisi che è scevra da qualsiasi considerazione personale, ma che riguarda l'opportunità politica e istituzionale della candidatura. Da quanto è contenuto sarebbe difficile formulare delle critiche sostanziali, ma dato che qualsiasi casa si costruisce secondo noi prima di tutto su fondamenta robuste, in questo caso più che di una nuova costruzione a noi pare si tratti di una ristrutturazione su sabbie mobili! Bene, anzi, direi "male", dato che il Movimento Cinque Stelle, per il Movimento Cinque Stelle i Consiglieri regionali non sono altro che dei semplici dipendenti al servizio dei cittadini, riteniamo che sia utile, anzi, indispensabile in questi casi sottolineare qualche nota del curriculum di chi si candida alla massima carica regionale e dei funzionari che dovrebbero affiancarlo, questa è una cosa normale, in qualsiasi selezione si valuta il curriculum. Per capire dove si intende andare è necessario prima sapere e comprendere da dove si proviene.

Consigliere Baccega, ci spiace, abbiamo urtato la sua sensibilità, non volevamo farlo, dice che la sua sarà "la Giunta del fare"...fare...vediamo cosa è stato fatto in passato: 1994, sentenza in via definitiva della Corte di cassazione con condanna a 16 mesi di reclusione e all'interdizione dai pubblici uffici, reato di abuso d'ufficio per favoreggiamento in appalto; 1996...stiamo parlando del candidato...1996, "affaire trasporti", rinvio a giudizio sui contributi irregolari erogati alle società di autolinee; 1996, inchiesta sul risanamento del bestiame; 1998, inchiesta giudiziaria su voto di scambio, buste con 30 milioni di contanti che giravano, assunzioni al casinò, e due signori, un certo Raso e Cosentino, coinvolti, condanna a 10 mesi e 100 mila lire di multa per corruzione elettorale; 1999, inchiesta della Corte dei conti sugli incassi dei giochi americani con danno presunto di 4 miliardi di lire dell'epoca (estinta per una citazione tardiva); 2010, sentenza definitiva della Corte dei conti con condanna a risarcire 480 mila euro per danni erariali causati da contribuzioni non dovute alle società concessionarie di trasporti pubblici di linea; 17 giugno 2013, avviso di garanzia per abuso d'ufficio aggravato, riguardante un filone dell'inchiesta sulla realizzazione del nuovo parcheggio pluripiano dell'ospedale regionale Umberto Parini della Valle d'Aosta.

E come si sono comportati, vediamolo, i dirigenti nominati - sempre dalla precedente Giunta - a ricoprire certi incarichi e che non sono stati sfiduciati? Agosto 2012...prendiamo solo l'ultimo anno...agosto 2012, dicevo, condanna al Sovrintendente Roberto Domaine da parte della Corte dei conti per 20 mila euro a causa dell'attribuzione illegittima di mansioni superiori a una dipendente; gennaio 2013, condanna della Corte dei conti nei confronti delle dirigenti regionali Paola Ippolito e Vally Lettry per 72 mila e 38 mila euro in relazione a consulenze illegittime...sto parlando dell'équipe...marzo 2013, citazione davanti alla Corte dei conti di due dirigenti regionali, Roberto Domaine e Fabrizio Savoie, per aver corrisposto un contributo irregolare di 20 mila euro per lavori mai effettuati; aprile 2013, citazione da parte della Corte dei conti del dirigente regionale Pierino Bionaz per danno erariale di 165 mila euro in relazione a presunte consulenze irregolari; giugno 2013, condanna da parte della Corte dei conti a risarcire 82 mila euro al dirigente regionale Pierino Bionaz per una consulenza irregolare...questa è la squadra, ancora in carica, con la quale voi vi apprestate ad affrontare la prossima legislatura! Se a questo aggiungiamo poi la situazione di diffuso malaffare sulla quale si sono già trattenuti ampiamente i colleghi...beh, la presenza mafiosa riscontrata soprattutto in questi ultimi due anni, all'interno di tutta la Valle d'Aosta, ci chiediamo veramente se si tratti di un vero programma oppure di una fiaba recitata sperando di trovare 35 alunni ingenui e distratti!

Mi sia permesso solo di riflettere poi su alcuni punti del programma che sono stati trattati, perché tutti sarebbero belli da discutere. Abbiamo ascoltato il solito "tout va bien, Madame la Marquise", che viene ripetuto da anni, mentre in Valle i cittadini poi stanno sempre peggio, ci viene detto che gli indicatori macroeconomici sono, tutto sommato, positivi. Purtroppo con gli indicatori macroeconomici non si mangia e i cittadini lo sanno! Che cosa significa poi "valorizzazione delle risorse idriche", quando il più piccolo ruscello è stato dato in concessione a imprese che, tra l'altro, nella grande maggioranza hanno sede al di fuori della Valle, di proprietà di società lussemburghesi, di società fiduciarie, della Banca italo-svizzera oppure di quelle tre o quattro persone in cui spiccano, eh, è noto a tutti, i nomi di sindaci o altri personaggi direttamente legati al partito di maggioranza, l'Union Valdôtaine? Che cosa significa "sostenibilità ambientale", quando abbiamo buttato centinaia di milioni di euro per il trenino di Cogne, per un inutile aeroporto senza aerei, per un parco archeologico seppellito in una gabbia di cemento e acciaio da 35 milioni di euro, mentre non è stato investito un soldo in una ferrovia che rappresenta una vergogna per la nostra regione, il biglietto da visita, il brutto biglietto da visita per chi arriva in Valle d'Aosta? Che cosa significa "intervenire a favore del piccolo commercio", quando si approvano leggi come quella recente, di pochi mesi fa, che favoriscono i grandi supermercati e i centri commerciali, che guarda caso dovrebbero poi sorgere, e ci riferiamo al comune di Sarre, in maniera che poi non ci siano dei malintesi, sui terreni di proprietà di ex Consiglieri regionali, che guarda caso sono, anche questi, dell'Union Valdôtaine? Si cita la necessità di snellimento dei controlli sui fondi europei...ottimo! Speriamo vivamente che il "dubbio" trasferimento con delibera di Giunta, appena posteriore alle elezioni del primo escluso della lista regionale del Movimento Cinque Stelle, dottor Luca Lotto, da 15 anni impiegato come funzionario presso la struttura competente a questo tipo di controlli, non sia il segnale con cui si intende perseguire lo "snellimento" di cui si parla, perché ci preoccuperemmo! Forse bisognerebbe fare un altro tipo di snellimento!

Si è parlato di ridare motivazione ed entusiasmo ai dipendenti regionali, quando è a tutti noto, a me per primo, che dopo 27 anni di servizio nell'ambito dell'Amministrazione non ho potuto che rilevare una progressiva devastazione del sistema amministrativo regionale, nel quale c'è una disorganizzazione, incompetenza di molti dirigenti che sono stati presi col sistema dello spoil system, inesistenza di una graduatoria, questa è veramente una vergogna per i trasferimenti in base a titoli e competenze specifiche del personale! Quando devi essere trasferito non sai dove andare, anzi, ti puoi immaginare dove devi andare. Hanno creato, questi, una gravissima situazione di disagio che si ripercuote pesantemente sull'efficienza della macchina amministrativa regionale. Ci chiediamo, dato che la componente cattolica all'interno di Stella Alpina, ma anche all'interno dell'Union Valdôtaine...abbiamo il Consigliere Fosson, ci chiediamo se si ricorda del messaggio a settembre...certamente, a settembre...certamente e, le dicevo, a settembre, se si ricorda la lettera pastorale che è stata inviata da Monsignor Lovignana, in cui si chiedeva espressamente, a chi si candida per legiferare e per amministrare la cosa pubblica, dobbiamo chiedere intelligenza, competenza, onestà e trasparenza di vita, i valori cristiani non possono essere declinati solo a parole. Questo era giusto per ricordarlo.

Che cosa significa, ancora, nei metodi e nei principi a questo punto favorire l'onestà? La distribuzione di poche decine di computer portatili e gli investimenti sulla banda larga sono serviti a poco se, come ci è segnalato, costantemente in queste due sedute del Consiglio il 90 percento delle persone non hanno potuto vedere la seduta! Questi investimenti sono stati fatti sicuramente male, o comunque non sono stati fatti in maniera oculata! Unica nota positiva dopo la batosta storica del referendum contro il pirogassificatore, l'onestà, questa la riconosciamo, c'è stata, di riconoscere che si deve andare in una nuova direzione indicata dai valdostani che non vogliono bruciare il loro futuro.

Con queste premesse diventa impossibile sostenere una candidatura per motivi di opportunità politica, perché a un certo punto bisogna avere il buon gusto di mettersi da parte, di lasciare spazio; nessuno vuole fare il giustizialista, ma ci sono dei momenti in cui - e quello attuale è uno di questi - soprattutto dall'opinione pubblica viene una richiesta di legalità, di pulizia, e non ci dev'essere alcun sospetto, non si vuole crocifiggere nessuno, ma non mettiamoci nelle condizioni di dare adito al fatto che ci possa essere qualcosa già che inizia male nella prossima Giunta. Per noi sarà essenziale quindi trasmettere un messaggio di cambiamento, è per questa ragione che sarà sicuramente in discussione e ovviamente non daremo parere favorevole alla candidatura del Consigliere Rollandin.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, dopo gli interventi dei colleghi del mio gruppo, in cui mi riconosco pienamente, e quelli delle altre forze di minoranza, provo a portare un contributo di riflessione a questo importante dibattito che si sta svolgendo in quest'aula; importante perché stiamo parlando di due questioni che si sono mescolate assieme non per volontà di UVP, di ALPE, di PD-SINISTRA VDA e di Movimento Cinque Stelle, perché noi avevamo correttamente chiesto, con una mozione d'ordine, di discutere una questione che riguardava un ordine del giorno rispetto alle opportunità di candidare o meno determinati Consiglieri regionali e un dibattito più specifico sul programma di governo, quindi chi ci segue a casa dirà: "ma di cosa stanno parlando?", eccetera. È molto chiara la questione, ci sono due cose che s'intrecciano: uno riguarda l'opportunità di una candidatura e l'altro riguarda i contenuti specifici del programma.

Rispetto all'opportunità della candidatura è evidente che il tentativo che hanno fatto UVP, ALPE, PD-SINISTRA VDA e Movimento Cinque Stelle è quello di fare una valutazione in un momento delicatissimo della vita politica della Valle d'Aosta rispetto al fatto che nelle posizioni di governo, in particolare del Presidente della Giunta, non ci fossero Consiglieri che potrebbero attirare impropriamente l'attenzione anche dei media nazionali sulla nostra regione. E questo era un fatto, guardate, in cui nessuno di noi, nessuno di noi - e guardo il collega Baccega - si permetterebbe mai, l'ho detto tante volte in cinque anni, di sostituirsi a un'aula di tribunale!

Abbiamo parlato di "opportunità", e chiunque legga i giornali si accorgerà che il fatto di collegare anche solo la parola 'ndrangheta all'attività di un governo regionale è un fatto gravissimo per l'immagine di una regione...collegarlo, non dire che effettivamente c'è un reato, collegarlo...tant'è che la Regione Piemonte in tal senso si sta già muovendo, e altri Comuni, per chiedere addirittura risarcimenti enormi rispetto al fatto che si può vedere lesa l'immagine della propria Regione. Di questo volevamo parlare in un momento specifico...a parte che, con grande fair play, con grande disponibilità di dialogo, ci avete mollato il primo ceffone appena avete avuto l'elezione del Presidente del Consiglio, altri li vedremo successivamente, col vostro stile, e ci avete detto: "no, nessuna interferenza, non si può discutere quest'ordine del giorno"...ma l'ordine del giorno si discute, si voterà alla fine di questa lunga seduta, quindi tanto valeva discuterlo subito e affrontare la questione se vi sentivate sereni! Invece ho come l'impressione, ho come l'impressione che anche chi dà la caccia ai furbetti del quartiere, chi gioca a fare il poliziotto, l'Assessore poliziotto che è in giro perché ci tiene alla legalità...

Presidente - Colleghi, un po' di silenzio...

Donzel (PD-SIN.VDA) - ...della sua città che ha amministrato fino a qualche giorno fa, ci tiene alla legalità, ci tiene, però si guarda bene dal pronunciare la parola 'ndrangheta e, pur essendo neo-arrivato in quest'aula, già dà le pagelle dei buoni e dei cattivi, naturalmente tirando subito le orecchie a chi questo coraggio lo mette in campo.

Ecco, non è un bel gesto, al primo intervento già dare le pagelle ai colleghi, caro collega Baccega! Le pagelle lasci che le diano gli elettori, le pagelle, non spetta a lei dire chi interviene bene o chi interviene male in quest'aula! Ognuno interviene secondo la propria coscienza e secondo gli impegni che ha preso con i propri elettori, non siamo qui a farci giudicare dai "professorini", ecco, tanto per parlar chiaro! E quindi, visto che a lei piace dare giudizi, lei, visto che ha voluto dare un giudizio anche sprezzante di chi ha votato la legge elettorale, ha detto: "chi avrà votato questa legge elettorale che ci ha messo in questa condizione", bene, guardi vicino a lei, il suo collega Marco Viérin, che si vanta spesso di essere stato uno degli artefici di questa legge che crea lo stallo assoluto, allora anche la conoscenza della storia legislativa della Valle d'Aosta non è mai male!

Quindi abbiamo posto una questione di opportunità politica, l'abbiamo posta rispetto a un fenomeno grave, come quello della 'ndrangheta, parola che "misteriosamente" non c'è nel programma di governo, non c'è nel programma di governo questa parola, non viene neppure nominata, facciamo finta che non ci sia! Quindi noi, rispetto all'ordine del giorno presentato dalle forze di minoranza, nonostante la maggioranza non abbia neanche voluto parlarne, noi comunque quest'ordine del giorno riteniamo opportuno comunque votarlo e far capire qual è il nostro posizionamento rispetto a questo grave, a questo grave fenomeno.

E quindi vengo all'altra questione, quello che è il programma di legislatura, si potrebbe dire dalla Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, proprio non si è lasciato fuori nulla, si è cercato di rammassare il più possibile, però dopo tante lezioni prese in cinque anni di pragmatismo, di concretezza, di smetterla di fare principi generici, di fare della filosofia...ebbè, mi aspettavo numeri, dati, proposte di legge, e me le sono inventate io queste cose nei programmi di governo? No, sono andato a vedere dei programmi di governo di altre Regioni! Beh, andateveli a vedere! Il programma...non certo quelli di pericolosi sediziosi comunisti di sinistra, programmi di governo anche di forze come quelle...il programma di governo della Lombardia, della Lega, dove trovate il riferimento a precise iniziative legislative, numeri, e quant'altro, non impegni generici e vaghi dove si può scrivere di tutto e di più e, diciamo, non arrivare mai a capire esattamente qual è il succo della questione! Fra l'altro ho notato che il nostro è l'unico caso del programma che va in ordine alfabetico...allora, leggo delle priorità e poi però dentro queste priorità non riesco a capire qual è il prioritario nel prioritario, perché un programma di priorità che va in ordine alfabetico così come anche gli Assessori alla fine sono scrupolosamente messi in ordine alfabetico. Allora forse l'unica cosa di cui non abbiamo bisogno in questo momento è l'ordine alfabetico!

Se dovevo dire qual era la priorità per quanto riguardava il nostro gruppo - e mi ci son buttato a pesce per trovarla - era il lavoro. E cosa trovo nel confronto tra il programma della XIII legislatura e della XIV? Il lavoro non c'è più! È stato messo dentro le politiche del lavoro. Nella XIII legislatura c'era una pagina di "lavoro", sempre in ordine alfabetico, ma questa volta è sparita la parola "lavoro". Quindi non sono spariti solo, ahimè, come ha ricordato bene il collega Nogara, i cantieri forestali; i cantieri forestali che nella XIII legislatura...i cantieri forestali della XIII legislatura, si leggeva...mi permetto di leggere questo perché voi avete detto che le forze autonomiste si propongono di "operare in piena continuità", c'è scritto nelle premesse, quindi c'è...la cosa che più mi interessava in questo programma di governo era leggere la discontinuità, dire: "noi abbiamo deciso di cambiare, perché c'è una situazione difficilissima, quindi vogliamo rompere gli indugi, riformare l'Amministrazione, dare risposte alle imprese, cambiare"...no! È scritto: "in piena continuità con quanto fatto fino ad oggi", e quindi leggo nel vecchio programma: "allo scopo di favorire il reinserimento lavorativo di coloro che, perso il lavoro, hanno difficoltà di ricollocazione; esaminare la possibilità di riorganizzare il reclutamento presso i cantieri forestali, privilegiando l'assunzione di personale nell'ambito di quelle categorie". Miseria, come avete tenuto fede al programma di legislatura, li avete spazzolati tutti quanti! Vabbè... Questo per dire i programmi, no...allora, in piena continuità, non capisco se la continuità è riferita a quel programma o alla continuità rispetto al fatto che quei posti di lavoro sono letteralmente spariti.

Ecco, io mi aspettavo la discontinuità...allora nella discontinuità, alla lettera A, non trovo più "Agricoltura" ma trovo "Autonomia". Allora ho detto: ma perché, nell'altra legislatura l'Autonomia non c'era? No, nell'altra legislatura l'Autonomia era nei principi fondanti, non era un nucleo programmatico vero e proprio, è che qualsiasi azione della nostra Regione è ispirata al rispetto dell'Autonomia; qui, invece, diventa un programmino fatto tutto di impegni assolutamente generici. Poi non capisco se l'ordine alfabetico regge, perché nei principi fondamentali dell'azione che intendono fare Stella Alpina e Union, me li sono segnati...1, 2, 3, 4...perché sono solo dei pallini...5 e 6, arrivo al punto 7, finalmente, al punto 7: "continuare a intervenire, in questa fase, per controbilanciare gli effetti negativi della crisi". Evviva! Al punto 7, dopo tutte le specificità delle specificità dell'Autonomia arriva il nodo cruciale che dovrà affrontare questo Governo regionale, questa legislatura: la crisi economica, il problema di creare lavoro. E qui siamo partiti con una premessa che non c'è in questo documento, ma c'è nelle premesse fatte dal Presidente prima di illustrare, attraverso una lettura metodica punto per punto, questo documento, c'è un passaggio in cui il Presidente ha richiamato la questione gravissima della disoccupazione, riconoscendo che qui siamo a 7.1 e quindi che la situazione è difficile. Sì, però è interessante andare a vedere i dati ISTAT dell'ultimo trimestre e del primo trimestre 2013, dove la Valle d'Aosta ha una disoccupazione che va, nell'ultimo trimestre, oltre l'8.3 e, nel primo trimestre, oltre il punto 9...oltre 9 punti nel primo trimestre! E ci dà l'idea che questo fatidico 7 percento che sembrava già una roba terribile per la Valle d'Aosta che era partita da 4 è completamente scavalcato! Allora uno dice: mi guardo i dati nazionali, e sicuramente lì l'indice nazionale è in difficoltà, ma non è così per tutti! C'è una regione che si chiama "Veneto", dove pure la situazione è difficile, che ha un tasso di disoccupazione, nel primo trimestre, inferiore a noi. Beh, una Regione a Statuto ordinario che si colloca in una condizione migliore della nostra! Signori miei, è finito il tempo del raccontarci Autonomia, specificità, e quant'altro, senza collegare questo tema in modo stringente al tema della crisi economica e della necessità di lavoro! Non è il momento in cui buttiamo lì la manciata di skipass per dire: "state tutti buoni, che tanto qualcosa c'è per tutti", quella manciata di skipass è un affronto rispetto ai gravi problemi della nostra regione!

E di parole che mancano, di parole che mancano e di indicazioni puntuali...perché sul tema "Agricoltura" praticamente sono ricopiati paro paro i passaggi, sono cambiati gli anni del piano rurale, ovviamente c'è un nuovo piano rurale, quindi si cambiano le date, ma sostanzialmente il passaggio sull'applicazione del dare piena attuazione al piano di sviluppo rurale c'è, però è curioso che non ci sia una parola che dica, tra virgolette naturalmente: "verde agricolo", qualcosa stavolta faremo! E qual è questo provvedimento che faremo, e che cosa fate? Voi che siete del fare, della concretezza, del non raccontarci quegli impegni generici del vogliamoci tutti bene che sono quelle cose della sinistra, no, voi siete per dire cosa...qual è la norma? Che norma mettete? Qua non trovo norme, non trovo riferimenti puntuali a cose importantissime, non una parola sul fatto che diminuiscono ogni anno le aziende agricole...non una parola!

Sostenere il settore zootecnico...ma cosa vuol dire "sostenere il settore zootecnico"? Perché c'è uno qua dentro che non è favorevole a sostenere il settore zootecnico? Ma io vi dico: cosa, fate, cosa proponete? La gente vuole sapere come lo sostenete questo settore zootecnico! Una vaga notizia intorno a politiche di esclusione degli OGM...noi vi abbiamo chiesto: no agli OGM! Ditelo! No agli OGM in Valle d'Aosta! Ditelo! Non dite lavoreremo per...che non si capisce cosa vuol dire!

Altra questione, naturalmente collegata al settore dell'agricoltura e connessa al turismo, che però, per ordine alfabetico, sta giù in fondo al programma: lavorare sulla pluriattività degli operatori...quindi anche cose di buon senso, come diceva prima la Morelli, ma ci sono anche cose di buon senso, ci mancherebbe che aveste scritto delle cose non di buon senso, per forza che sono di buon senso, perché sono generiche! Si dice: "trasformazione e promozione" e, tra le altre cose, "sviluppare l'agriturismo...ospitalità rurale in genere". Ma, perché, avete per caso deciso di riempire quel capitolo vuoto, perché stanno ferme...quante domande? Ecco, ve lo chiedo, quante domande sono ferme di valdostani che vorrebbero fare un agriturismo, che vorrebbero fare un'attività agrituristica e vanno all'ufficio che dice: "eh, il capitolo è vuoto ragazzo mio, passa in un altro momento"! E questo è il sostegno all'imprenditoria valdostana, che si spegne sul nascere perché gli dicono già subito: "per te non ce n'è", così come non ce n'è per l'acquisto di un mezzo agricolo e per tante altre questioni per cui uno che vuole lavorare, vuole fare impresa, va e dice: "c'è una legge, posso avere un contributo, faccio la domanda"...non si può fare..."passa tra sei mesi, perché qui il capitolo è vuoto". C'è una riga rispetto alle priorità da finanziare, le imprese, il sociale, le famiglie, c'è un qualche elenco di priorità? Qui non si capisce! Qui si finanzia tutto! Qui si finanzia tutto, salvo che poi chi va a prendere quel finanziamento non ce l'ha, perché l'ufficio dice: "scusate, è chiuso finché non si mettono i soldi sul capitolo". E consentitemi anche di dire che io non sono così sereno neanche sui vostri impegni riguardo al rispetto della legge referendaria e...perché? È perché a stare in politica si comincia a diffidare di certe frasi!

Una frase, al punto 3 di "Ambiente, Energia e Territorio", mi preoccupa, perché al punto 2 si dice: rispetteremo..."definire la gestione dei rifiuti nel rispetto delle normative...e della volontà espressa dai valdostani"...e questo ci fa molto piacere. Poi però nel punto successivo c'è una frase finale che dice: "se necessario anche attraverso lo strumento della legge regionale". Allora voglio essere molto chiaro, non sognatevi di modificare la legge che dice "no" a qualsiasi forma di trattamento a caldo, è chiaro? La nostra posizione è categorica! Non si mettono le mani sulla legge votata dai cittadini valdostani, quella è intoccabile! Quella è votata dalla maggioranza dei valdostani, quindi non inventiamoci formule che poi aprono spiragli per dire: però, rispetto a questa cosa qui bisogna tarare meglio...no, c'è stata una legge votata dai valdostani, quella si rispetta senza trucchetti che cercano di modificare la situazione.

Un'altra cosa, consentitemi, al punto "Amministrazione e governo della Regione", consentitemi un'espressione molto chiara: "continuare l'opera di semplificazione dei procedimenti"...posso dirvi uffa? Uffa! Perché questa ce l'avete "smenata" per cinque anni e non avete concluso nulla...nulla! È stato uno slogan perpetrato da tutti gli incontri con tutte le associazioni e tutti hanno detto: è cresciuta la burocrazia, è aumentato il peso della burocrazia! Allora, o le associazioni raccontano frottole o, signori miei, voi, per cinque anni, avete detto che questo era un punto cardine, lo trovate anche nel precedente programma di governo, e questo non è stato fatto. E non è fatto perché? Perché non c'è un solo passaggio chiave rispetto a questo punto, che invece nell'altra legislatura si tentò di fare, ma adesso non avete i numeri, non avete la forza politica per farlo, che va sotto il nome di riduzione dei dirigenti per salvare il posto ai lavoratori, perché qui è in ballo la partita! Perché se noi teniamo tutti questi dirigenti, con gli stipendi che prendono, il prezzo lo pagheranno i precari! Questa è la vostra visione: difendere i forti e, magari, quelle ristrutturazioni di cui si parla nelle biblioteche e nei musei vanno a colpire chi? Il precario, che non è un licenziamento, è sottilmente un "non rinnovo del contratto", un non rinnovo...non hanno mica mai licenziato nessuno! Non si rinnova il contratto, che è la stessa identica cosa, quando si tratta di precari che lo fanno da decine, decine di anni.

E poi arriviamo al puro "humour anglosassone", una trovata d'ingegno: "attivare con tutte le forze politiche il confronto per verificare la validità...", eccetera, non sto a leggere tutto, anche numerica, del Consiglio regionale e della Giunta, cioè si dicono nel programma se vogliamo discutere di quanti sono gli Assessori oppure no, ma ci prendete anche in giro! Cioè pensate: ma sì, scriviamoglielo, nei cinque anni parleremo della riduzione degli Assessori, come abbiamo fatto nell'altra legislatura, e tutti diremo che bisogna, è chiaro che questo è stato un passaggio difficile, ma poi bisogna...ma avete scritto questo, avete scritto che volete ridurre il numero degli Assessori e venite qui a presentarcene otto! Ma come potete fare una cosa...? Ma non scrivetelo! Scrivete: "per esigenze organizzative manteniamo la Giunta", ma non scrivete che volete discutere con noi la riduzione degli Assessori! Ma perché fate cose così? Poi pretendete che stiamo zitti! Non scrivetelo, scrivete: per esigenze organizzative ce ne pigliamo otto! No, invece ci scrivete pure che volete discutere con noi la riduzione della Giunta, dei costi...ma per cortesia!

E su questa questione dei costi, visto che c'è stato un importante comunicato della Stella Alpina sui costi della politica, sicuramente è una cosa che non possiamo non apprezzare, che naturalmente aveva un po' il piglio anche oggi il Capogruppo Borrello, dice perché qui, come nei Comuni, come nel Comune di Aosta, Comune serio, chi ha doppi lavori, eccetera, mica può avere dei benefici aggiuntivi, quindi doppi stipendi, pensione più stipendio regionale...allora, voglio ricordare al collega Borrello che c'è stata una proposta di legge, la n. 157, e è stata proposta dal gruppo del Partito Democratico, nella scorsa legislatura, che proprio interveniva su questo tema, cioè ridurre i compensi a quelli che avevano un doppio lavoro o una doppia pensione. Sa chi è che non l'ha votata? Il gruppo della Stella Alpina! Cioè, questa è una legge che è stata presentata in quest'aula e lei ci fa i comunicati stampa dicendo che lei vuole ridurre i compensi a chi ha il doppio lavoro e la pensione, e quant'altro! Ma perché non è intervenuto allora, quando ci fu questo disegno di legge, presentato in quest'aula, e che ha avuto la compiacenza di avere il voto dei colleghi dell'ALPE e del PD? Cioè voi pensate che la memoria breve a cui ci ha ridotto il flusso informativo di internet, del web per cui tutti i giorni ce n'è una nuova e quindi quella di cinque minuti fa è vecchia e me la son dimenticata, possa far passare così, nel dimenticatoio, tutto? Cioè il gruppo della Stella Alpina è il campione della riduzione dei costi della politica! E non vi siete accorti nel programma di governo che voi avete scritto, insieme al Presidente...perché avrete collaborato, sarà stato un lavoro di forte sinergia tra tutti, non è mica un programma di uno, è il programma di tutti quanti, e mentre eravate lì a lavorare sicuramente vi siete accorti che nel 2013 c'era un capitolo dedicato ai costi della politica, che questa volta è sparito, è rimasto solo in un comunicato esterno della Stella Alpina, non c'è nel programma di governo!

E, andando avanti in questo...diciamo "esame delicato delle questioni", trovo anche una cosa che giustamente è stata richiamata anche dai colleghi e su cui non mi va per niente di scherzare e fare umorismo: particolare attenzione sarà data a contrastare la precarietà. Questo è un impegno che si prende questo Governo regionale. Guardate che su questo impegno vi incalzerò ogni Consiglio regionale. Voglio vedere quanti precari riuscite a spostare dalla condizione di precarietà alla condizione di un lavoro stabile dopo 10-15 anni di precarietà! L'avete scritto nel programma, avete scritto che sarete attenti all'inserimento lavorativo dei disabili, e guardo il Capogruppo della Stella Alpina...sono persone talmente deboli e fragili che nominarle, dare loro l'illusione di un'occupazione, quando questi stazionano da anni in liste di collocamento senza "mai" ricevere quella benedetta telefonata...avete del pelo sullo stomaco per dire delle cose così! Quali sono questi provvedimenti? Come volete fare queste cose? Questo dovete venire qui a dirci, non dirci che vi occuperete di chi, per cinque anni - almeno per la mia esperienza - ho visto stazionare lì, senza che sia stata data una risposta a questi temi delicatissimi!

"Cultura, Identità, Lingue"...manca una parola fondamentale in questo programma, la parola è: "libertà", la libertà dei valdostani di fare la cultura che vogliono, non la cultura che gli dice la Regione, la libertà, perché non c'è cultura senza libertà, non si finanziano solo i libri che vanno bene al potere, non si finanziano gli spettacoli teatrali che vanno bene solo al potere, si finanzia la cultura con la C maiuscola, la cultura con la C maiuscola; libertà è la parola che serve perché ci sia cultura e, in questo senso, anch'io apprezzo che ci sia uno spazio molto ampio dedicato alla questione della ricorrenza del 70° anniversario che ha portato lo Statuto di Autonomia citando anche la lotta di Liberazione. Mi riservo però una precisazione anche su questo punto: guardate bene che questa non sia l'occasione di nuovo per quel grande tentativo che è di nuovo il finanziamento del libro "x", il finanziamento dell'iniziativa culturale, vediamo davvero di aprire a questa...diciamo "organizzazione" uno spazio che sia davvero scevro da questa logica del controllo anche di queste cose, una cosa talmente importante per la nostra comunità che merita davvero di essere trattata col massimo rispetto possibile.

Sulla famiglia sono rimasto sorpreso da un passaggio, perché dagli interventi anche di alcuni esponenti della maggioranza in cui mi sono riconosciuto, in questi passaggi, è evidente che c'è una situazione di crisi, di grossa criticità. Lo diceva...lo diceva lo stesso collega Baccega: in questi anni si è fatto tanto, talmente tanto che adesso il problema non riguarda più Aosta sull'emergenza abitativa, ma c'è un problema da Courmayeur a Pont-Saint-Martin...allora bisognava fare di più, le dico io, quindi il problema c'è, il problema c'è. Però la cosa che mi ha colpito è che bisogna insistere con un'attività di monitoraggio "per intraprendere azioni correttive rispetto ad eventuali criticità maggiori e al sorgere delle nuove povertà". Mi permetto di dire che qui non è che devono sorgere, qui ci sono le nuove povertà, e sono ancora più aspre nel nostro territorio perché è un territorio dove vivono, convivono a stretto contatto un benessere reale, forte, di tutte quelle che sono categorie protette e che si trovano in stretta connessione vicino, invece, a realtà di estrema povertà, e sono spesso nicchie isolate, per cui c'è un isolamento in questa dimensione di povertà che è drammatico. Qui non è che dobbiamo ancora capire se sorgono, qui sono sorte, ahimè, e dobbiamo aumentare questa azione di contrasto, questo era da capire nell'elenco di priorità, cosa veniva prima: se veniva prima il rifacimento di un manto stradale, se le cose erano connesse, se c'era un ordine all'interno di tante cose messe l'una di fila all'altra e tutte, naturalmente, che hanno un senso.

Per esempio, molto mi ha lasciato perplesso un passaggio, sempre che riguarda il lavoro, diciamo realizzare adeguate politiche di genere no, perché poi le donne non ci sono in Consiglio regionale...posso usare ancora un minuto? Non faccio la replica, non faccio il secondo intervento, rinuncio al secondo intervento...realizzare adeguate politiche di genere in grado di favorire la famiglia, eccetera. E con che cosa? Con dedicati istituti contrattuali. Il part-time e il telelavoro? Di nuovo rispunta il telelavoro...ma quante persone usano il telelavoro in Valle d'Aosta? Cioè questo telelavoro c'era già nell'altra legislatura, siamo arrivati ad occuparne 10 col telelavoro? Cioè di nuovo delle frasi messe lì...voglio capire chi è che ha questa pensata del telelavoro, quanti si pensano di occupare, in quanto tempo, perché sarà sicuramente una delle cose su cui m'interesserò da subito, su questa cosa qui.

E poi sono andato a vedermi altre regioni rispetto alla questione dell'immigrazione...anche qui, rispetto alla situazione dell'emigrazione, io dico: ma qual è la vostra idea? C'è scritto: bisogna integrare e favorire sinergie, iniziative...ma qual è la proposta? Qual è l'azione? Al di là di dire che bisogna integrarsi con gli immigrati, qual è l'azione che proponete? Qual è...io non sono riuscito a capirlo! Sui lavori pubblici sappiamo che verrà riqualificata la statale, è già un passo avanti, e c'è un passaggio generico al fatto di fare piccole opere sul territorio.

E poi arrivo ad un punto che per noi è un punto molto delicato: viene riprodotto, paro paro, copia e incolla, la questione del contratto, della regionalizzazione, scusate, degli insegnanti...allora su questo punto mi permetto di fare questa riflessione. Molto bene, prima di me, ha detto il collega Ferrero della situazione difficile che vivono i dipendenti regionali, che sono regionalizzati...allora, io dico chiaro e tondo: qui, finché non ci sarà un contratto regionale che garantisce per i dipendenti pubblici regionali le istanze minime del diritto sindacale che c'è in tutti i luoghi civilizzati del pianeta, dove esiste il sindacato e il diritto...solo in Valle d'Aosta non esistono queste norme qua che riguardano il personale...la mobilità del personale pubblico regionale, che sia affidata a criteri oggettivi, come diceva prima il collega; se non ci saranno queste cose, noi alzeremo un muro, perché c'è un altro punto delicato su cui non ho mai avuto il tempo di scrivere, ma in questa legislatura farò questo sforzo, che riguarda anche la democrazia sindacale: i dipendenti regionali non eleggono i loro rappresentanti di base sindacale, ma...cioè roba che non succede neanche nella FIAT, la libera possibilità di eleggere i propri rappresentanti sindacali di base! Allora, queste sono istanze base di democrazia e di libertà della società valdostana su cui da anni ci battiamo e, di certo, non andremo a svendere regionalizzazioni altre se prima non si mettono a posto i contratti regionali in essere! Quindi su questo punto c'è un "no" secco, finché non si mette a posto tutta la questione che riguarda le libertà e le garanzie degli altri dipendenti regionali.

Ecco, sulla sicurezza faccio un passaggio veloce, perché colleghi ben meglio di me hanno detto prima, cioè se è bene che nel tema della sicurezza si parli della videosorveglianza, dobbiamo fermare i furti nelle case, le piccole rapine...però una parolina sul fenomeno della 'ndrangheta...io l'avrei ritenuta assolutamente indispensabile per dare corpo a questo tipo di programma!

E infine arrivo anche alla questione della ferrovia e del treno. Allora, irremovibili come sempre, avete detto nella vecchia legislatura "bimodali" e nella nuova "bimodali"...siete talmente irremovibili che avete fatto una domanda di finanziamento per i treni bimodali all'Unione europea, 70 milioni di euro, per acquistare treni, avete chiesto all'Unione europea, più 5 milioni per costruire un'immensa autorimessa dove bisognerà fare la manutenzione di questi treni! E naturalmente la stessa cosa la state chiedendo anche al Governo nazionale, cioè quel famoso finanziamento di farlo andare non sull'infrastruttura, ma sull'acquisto dei treni. Stanno di nuovo lavorando in assoluta solitudine, in una logica così, in cui andiamo a chiedere a tutti per comprare treni bimodali, mentre qualcuno, in Piemonte, comincia a dire: siccome a Torino non vogliono più i diesel, non li vogliamo più neanche noi in Piemonte! Ecco, vediamo di non costruire, cioè di non farci fare dei treni che non li vuole nessuno, che non li vuol veder circolare nessuno! Andiamo invece a fare un ragionamento di ascolto con il mondo delle associazioni che da anni segue questo problema e che vi ha chiesto più volte di dare priorità all'infrastruttura, cioè alla rete, l'elettrificazione, quella è la priorità, e non i treni bimodali! Ovviamente, voi, forti del vostro consenso elettorale, insistete: "bimodali a tutto spiano", e quindi, come dire? volete aprire proprio un dialogo e un dibattito.

E anch'io, francamente, sui lavori dell'aeroporto non ci ho capito nulla, quindi non riesco neanche a intervenire, perché per noi era prioritario il volo sportivo, senza precludere altro tipo di volo. Qui è ribaltato il concetto, ma non capisco se gli aerei che atterreranno sono i famosi voli charter da 120 posti...qui, come al solito, cifre, numeri non ce n'è, così non si sa...vedete un po' voi, si può dire di tutto e di più, si può dire che atterra l'aereo grande, si può dire che continua a volare quello da 30 posti, si vedrà, non si sa, è come dire avere le idee chiare no? parlare chiaro, c'è una visione chiara ai valdostani...questo è il programma, siete favorevoli o no?

Naturalmente nella parte del turismo si ritorna ad un passaggio che, secondo me, è di uno splendore letterario che rimarrà negli annali: "procedere a una rilettura critica del sistema normativo regionale a supporto dell'attività turistica e commerciale"...beh, un po' di autocritica sul finale ve la fate, quelle leggi le avete fatte voi, e dite: beh, andiamo un po' a rimetterci mano, qua e là, perché probabilmente le cose non vanno bene. Un minimo di autocritica...ma, subito dopo: "valorizzare le forme di turismo", che sono praticamente tutte, bed and breakfast, agriturismo, turismo termale, del benessere, costruite hôtel a 5 stelle, cioè tutto il turismo, e con quali soldi? Voi, di tanto in tanto, dite che non avete i soldi e dopo un po'...agricoltura, soldi; turismo, soldi; treni bimodali...cioè soldi dappertutto, e non si capisce! E poi campionato mondiale del cerchiobottismo, sport de noutra téra, e golf. Cioè, è bello anche perché sono messi vicini, no? Quindi c'è proprio tutto...come dire: "ragazzi, guardate che nessuno sta fuori, cioè il faremo campi a 18 buche...e prima diciamo: no, a difesa del suolo, eh, l'agricoltura prima di tutto...poi andremo a litigare con gli agricoltori per tirar loro via il pezzo di terra perché un campo di golf a 18 buche è mica una roba che fai dietro l'angolo, con tutte le case, le villette che ci sono sparpagliate...siamo di nuovo a dire una cosa e contraddirla subito, cioè campo da golf e poi siamo contro!

E concludo con i due grandi assenti di questo programma, che sono due grandi assenti e una parola per tutto, i due grandi assenti sono: uno, l'hanno evidenziato benissimo i colleghi, è l'ospedale, l'opera più importante che deve essere realizzata per la nostra comunità...non c'è! Dov'è? Si fa? Non si fa? Si farà? Quella è la cosa più importante che bisogna fare in Valle d'Aosta, è l'unica grande opera che non abbiamo messo in discussione, se non nelle modalità...non c'è! E l'altro grande assente, che aveva grande spazio nella XIII legislatura, è il casinò...andate a vedere, nella XIII legislatura, c'è una paginetta...sparito completamente dal programma di governo! Su una sede che ha qualcosa come 800 dipendenti, la più grande struttura pubblica dopo la Regione, non c'è un'idea su che ne sarà del casinò?

La parola che manca in questo programma per quanto mi riguarda è soprattutto la parola: "uguaglianza". C'è solo una parola "equo" riferita alle famiglie, non c'è nessuna idea di una società diversa, non c'è la parola "bene comune", non c'è nessuna idea di una comunità valdostana che si ritrova, si riunisce, si mette insieme e cerca, insieme, di affrontare i problemi. Quando ci sarà in un programma la parola "uguaglianza" ci sarà la parola "bene comune", allora magari ci si potrà sedere intorno ad un tavolo e ragionare di trovare soluzioni per i problemi della Valle d'Aosta...ma così no...una Valle d'Aosta per pochi, per mantenere questo sistema clientelare, di privilegi, in cui solo alcuni hanno vantaggi e gli altri sono tagliati fuori...scusate, ma noi non ci stiamo, e quindi non sosteniamo questo programma di governo.

Si dà atto che dalle ore 19,47 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Qualche altro collega che intende chiedere la parola? Siamo sempre in discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Intanto volevo chiedere se era possibile, visto che siamo tanti neo-eletti...capire come proseguiranno i lavori e, magari, fare un aggiornamento da parte della Presidenza.

Presidente - Il punto è iniziato e il punto viene terminato. Il punto 3 è iniziato, quindi si terminerà con l'elezione del Presidente della Regione. E poi dopo...

Bertschy (UVP) - Ecco, io chiedo una mozione d'ordine. Chiedo una sospensione dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo, per capire come continuiamo.

Presidente - Va bene. I lavori sono sospesi.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,52 alle ore 20,38 e che dalle ore 20,38 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i nostri lavori e, come concordato in sede di Conferenza dei Capigruppo, i lavori verranno sospesi adesso e riprenderanno lunedì mattina, in una seduta straordinaria, proprio per permetterci di concludere il nostro ordine del giorno, alle 9 del mattino, con la previsione anche della seduta notturna. Chiudiamo qui i lavori. Vi invito solo ad aspettare un attimo perché possiamo così consegnarvi direttamente la convocazione dell'ordine del giorno. Grazie. Buona serata a tutti.

Colleghi, consentitemi anche di ringraziare il Parlamentare Rudi Marguerettaz, che ha avuto davvero la pazienza anche di seguire i nostri lavori, e consentitemi anche di scusare l'assenza del nostro Senatore Albert Lanièce, impegnato a Roma per impegni istituzionali. Grazie. Buona serata a tutti.

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La seduta straordinaria termina alle ore 20,39.