Oggetto del Consiglio n. 14 del 14 marzo 1952 - Verbale

OGGETTO N. 14/52 - PROPOSTA DI APPROVAZIONE DI ORDINE DEL GIORNO DI PROTESTA CONTRO AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DEL GIORNALE "II POPOLO D'ITALIA". (Mozione dei Consiglieri regionali signori: Nicco Geom. Giulio, Vacher Candido e Perron Maurizio)

Il Presidente ff., Ing. PASQUALI, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione dei Consiglieri Signori Nicco Geom. Giulio, Vacher Candido e Perron Maurizio, concernente l'oggetto: "Proposta di approvazione di ordine del giorno di protesta contro l'autorizzazione alla pubblicazione del giornale 'Il Popolo d'Italia'", mozione di cui copia è stata trasmessa ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:

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"Avv. BONDAZ

Presidente del Consiglio regionale

AOSTA

Preghiamo la S.V. di voler portare sull'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la seguente mozione:

Il Consiglio regionale, venuto a conoscenza che è uscito il "Popolo d'Italia" mantenendo la stessa testata di quel giornale che per un ventennio fu l'organo ufficiale dell'infausto regime fascista, con l'evidente intenzione di continuarne il programma,

considerato che tale riesumazione suona come un grave affronto al popolo valdostano redento attraverso duri sacrifici dalla Lotta di Liberazione,

considerato pure che è ormai tempo che si intervenga energicamente per impedire simili nefaste rinascite,

PROTESTA

contro la facilità con la quale vengono autorizzate e sopportate tali pubblicazioni dagli organi competenti,

INVITA

le Autorità competenti ad impedire questo affronto ai Martiri, ai Combattenti della Liberazione ed al popolo Valdostano.

Aosta, lì 15 dicembre 1951.

F.to: Nicco Giulio

Vacher Candido Perron Maurizio"

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Il Consigliere Sig. VACHER fa la seguente dichiarazione ad illustrazione della mozione su riportata:

"Nell'autunno scorso veniva stampato a Roma il "Popolo d'Italia", organo ufficiale del defunto regime.

L'indignazione dell'opinione pubblica era manifestata non solo contro i promotori, ma soprattutto contro l'autorizzazione concessa dall'Autorità alla pubblicazione di un simile giornale.

Tra i punti del loro programma, vi era il seguente: "Abolizione di tutte le Autonomie regionali, che hanno portato la Nazione indietro di cento anni".

Non mi soffermo in commenti su simili frasi.

Voglio però attirare l'attenzione del Consiglio sul fatto che le Autorità governative tollerano, se non favoriscono, la rinascita del neo-fascismo.

Abbiamo sentito il dovere, come antifascisti e come sinceri autonomisti, di invitare il Consiglio regionale ad unirsi alle proteste che si erano levate da ogni parte della Nazione, affinché le Autorità facciano cessare questo sconcio.

Sembra che queste proteste abbiano già avuto il loro effetto positivo, essendo stato soppresso il suddetto giornale. In questo caso possiamo dichiararci soddisfatti, rammaricandoci però che la nostra voce giunga in ritardo".

Il Presidente ff., Ing. PASQUALI, chiede se il Consiglio intenda approvare un ordine del giorno, in relazione alla mozione su riportata, o se intenda unicamente prendere atto che la questione oggetto della mozione è stata ormai superata dagli avvenimenti sopravvenuti successivamente alla data della sua presentazione.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica che, a parer suo, la questione è da ritenersi ormai superata, sia in relazione al fatto che il Direttore del giornale "Il Popolo d'Italia" è stato condannato per apologia del fascismo e che il suddetto giornale è stato soppresso, sia perché è stata già proposta al Parlamento l'approvazione di una legge che contempla provvedimenti contro i partiti a carattere neo-fascista, in relazione alla disposizione transitoria XII della Costituzione della Repubblica.

IL CONSIGLIO

prende atto, concordando su quanto esposto dal Presidente della Giunta, Avv. Caveri.

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