Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 2609 du 12 juillet 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2609/XVI - D.L. n. 107: "Disposizioni urgenti per l'efficientamento organizzativo degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Modificazioni alla legge regionale 23 luglio 2010, n. 22". (Reiezione di un ordine del giorno)

Bertin (Presidente) - Punto n. 3.01 all'ordine del giorno. Sulla legge in questione è stato appena depositato un ordine del giorno del gruppo PCP. I relatori di maggioranza per questo disegno di legge sono il consigliere Malacrinò, presidente della II Commissione, per la minoranza il consigliere Aggravi. Si è prenotato per la relazione il consigliere Malacrinò, a cui passo la parola.

Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge che andremo a esaminare reca modificazioni all'articolo 5 della legge 23 luglio 2010, n. 22 (Nuova disciplina dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli Enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Abrogazione della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, e di altre leggi in materia di personale). Tale modifica nasce dalla necessità di potenziare, nelle more di una revisione organica della normativa in materia di organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli Enti locali del comparto unico della Valle d'Aosta, la capacità di innovazione e la competitività del sistema organizzativo con l'obiettivo di accrescerne l'efficienza attraverso la valorizzazione del personale di categoria D.

Nello specifico con questa norma si interviene sull'articolo 5, comma 5, della legge 22/2010 prevedendo che alle posizioni organizzative dei funzionari di categoria D siano attribuiti, ai fini di un'efficace, efficiente ed economica organizzazione dell'Amministrazione, specifici poteri di firma e di gestione delle risorse umane e finanziarie, circoscritti a specifici delimitati ambiti di competenza.

L'istituzione di questa nuova figura, che avverrà mediante un atto di riorganizzazione dell'ente, individua anche le strutture dirigenziali ed elimina la previsione della delega volontaria di funzioni da parte del dirigente sovraordinato. Tale nuova figura assumerà la denominazione di funzionario con "posizioni di particolare responsabilità".

Il disegno di legge si compone di quattro articoli: l'articolo 1 definisce l'oggetto e le finalità del disegno di legge, il quale reca disposizioni urgenti al fine di dare applicazione alla previsione normativa di cui all'articolo 5, comma 5, della legge regionale 22/2010 concernente le posizioni di elevata responsabilità, organizzativa o professionale, da assegnare a funzionari al fine di evolvere verso un modello organizzativo più moderno, snello ed efficace".

L'articolo 2 reca modifiche all'articolo 5 della legge regionale 22/2010 in materia di struttura organizzativa. Il comma 1 sostituisce il comma 5 del citato articolo andando a rimuovere la previsione della delega di funzioni da parte del dirigente sovraordinato e andando a chiarire la natura delle posizioni di cui si tratta. Tale nuova figura viene istituita e definita da ciascun ente, unitamente alle strutture dirigenziali, nel proprio atto di organizzazione aziendale, in relazione al proprio modello organizzativo.

Vengono definite e assegnate alle predette posizioni le relative competenze e responsabilità di firma e di gestione delle risorse umane e finanziarie. Inoltre spetta a ciascun ente definire i requisiti professionali per l'accesso, i criteri e le modalità di assegnazione degli incarichi. La selezione avverrà previa pubblicità e tramite una procedura selettiva e comparativa tra i funzionari in possesso di specifici requisiti. L'affidamento dell'incarico è di competenza del dirigente che provvede, inoltre, alla valutazione dell'attività svolta e può disporne la revoca in caso di valutazione negativa.

Il comma 2 sostituisce il comma 6, sempre dello stesso articolo, demandando al contratto collettivo regionale di lavoro la disciplina giuridica e l'individuazione del trattamento economico spettante ai titolari della posizione di elevata responsabilità organizzativa per la durata dell'incarico, definita tra 3 e 5 anni in relazione alla complessità delle funzioni assegnate e alle responsabilità connesse.

Il comma 3 abroga il comma 5bis sempre dello stesso articolo, sono inoltre abrogati il comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 11 febbraio 2020 e il comma 1 dell'articolo 22 della legge regionale 28 aprile 2022 n. 3.

L'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria.

L'articolo 4 introduce la dichiarazione di urgenza.

La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 10 luglio 2023, ha preso in esame il disegno di legge 107 presentato dalla Giunta regionale in data 5 giugno 2023 concernente: "Disposizioni urgenti per l'efficientamento organizzativo degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta. Modificazioni alla legge regionale 23 luglio 2010 n. 22" e ha espresso a maggioranza parere favorevole.

Presidente - Per la minoranza, relatore è il consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Carissimi colleghi, prima di trattare con questa relazione i contenuti del disegno di legge in oggetto, consentitemi di esprimere una considerazione di carattere generale in merito alle modalità che stanno caratterizzando ultimamente il processo di formazione di molte leggi regionali.

Questo disegno di legge è oggi iscritto in forma suppletiva al n. 3.01 dell'ordine del giorno dell'odierna seduta del Consiglio Valle, un'iscrizione che viene successivamente alla pubblicazione dell'ordine del giorno ordinario e che pone questa legge (così come già avvenuto in casi precedenti) al di sopra di altri disegni e progetti di legge su cui le Commissioni competenti si sono già espresse in tempo utile per l'iscrizione ordinaria.

Perché voglio sottolineare quest'aspetto? Perché quanto accade ormai con consuetudine sembra aver trasformato un meccanismo di natura "eccezionale" in "procedurale", anche nel caso in cui importanti dati o risposte a domande poste con largo anticipo sulle questioni in oggetto siano arrivate in "zona Cesarini". È il caso anche di questo disegno di legge per cui la II Commissione ha dato parere positivo a maggioranza (con la sola astensione dei tre Commissari del gruppo Lega Vallée d'Aoste) questo lunedì, cioè l'altro ieri, dopo che le richieste di dati e delucidazione di punti tutt'altro che banali o di circostanza sono stati trasmessi a tutti i Commissari soltanto nella prima mattinata del medesimo giorno. Per la cronaca, quei dati e quelle delucidazioni, utili, tra l'altro, alla redazione della presente, sono stati richiesti in due momenti distinti, ovvero il 12 e il 19 giugno scorsi (ricordo che il DDL è datato 5 giugno 2023).

Voglio sottolineare questo passaggio a beneficio non soltanto dei Commissari della già citata Commissione di cui faccio parte, bensì anche dell'importanza che il processo di formazione delle leggi regionali, così come di trattazione formale di tutti gli altri atti amministrativi rivestono per l'istituzione regionale.

A partire proprio da quelle delucidazioni richieste a metà giugno si apprende che l'ultima individuazione delle particolari posizioni organizzative (le PPO) risale all'anno 2019, allorquando con deliberazione della Giunta regionale 294, datata 8 marzo 2019, sono state previste 69 PPO nell'organico della Giunta regionale e del Consiglio regionale e 24 PPO negli organici delle istituzioni scolastiche per una spesa complessiva annua pari a euro 452 mila e più gravante allora sul Fondo Unico Aziendale (il FUA).

Non si intende entrare nei dettagli delle singole assegnazioni o nelle modalità di regolamentazione che nel tempo sono state tra l'altro modificate, bensì considerare lo strumento delle PPO, future PPR, nel loro complesso.

Si consideri il fatto che a partire dalle modifiche introdotte dalla legge regionale 12/2020 il finanziamento delle PPO è stato individuato non più nell'ambito del FUA bensì del bilancio regionale, con una sorta di "vincolo" di natura temporale al "primo rinnovo del contratto collettivo per il personale regionale" e con risorse "annualmente quantificate in misura pari a quelle destinate, nell'anno 2019, al finanziamento delle particolari posizioni organizzative". Facendo un brutale esercizio di sintesi, si potrebbe dire che sul punto tutto viene ogni volta rinviato a data da destinarsi, così come le proroghe delle PPO sono state portate avanti ogni volta in prossimità della relativa scadenza, procrastinando il "momento zero" da cui far ripartire tutto; momento che questo DDL vorrebbe finalmente porre ma che il commento vada avanti.

Per l'appunto gli incarichi di particolare posizione organizzativa in essere sono già stati prorogati fino al 31 dicembre 2022 prima e sino al 31 dicembre 2023 poi e allo stesso modo, a partire dall'anno 2021, l'Amministrazione ha stanziato prudenzialmente a bilancio un ammontare pari a euro 750 mila quale finanziamento delle PPO, un capitolo di spesa corrente che è, così come confermato dalle strutture del personale che hanno fornito tali dati, andato sempre "in economia" non essendosi proceduto ad avviare le nuove PPO.

Tra le motivazioni addotte che avrebbero impedito il concretizzarsi di questa spesa e quindi l'assegnazione delle PPO, vi sarebbe tra l'altro la questione della cosiddetta "previsione della delega di funzioni dirigenziali" su cui non si sarebbe fatta chiarezza se la retribuzione di posizione del funzionario dovesse essere finanziata con la decurtazione della retribuzione di posizione del dirigente delegante; fattispecie tra l'altro emersa anche in sede di audizione della rappresentanza di categoria dei dirigenti regionali, e non soltanto, fattispecie su cui a oggi resta più di un dubbio, almeno da parte di chi modestamente ha redatto questa relazione.

Le due richieste di ulteriori informazioni, ovvero integrative rispetto ai contenuti del disegno di legge e a quanto esposto in sede di audizione, avevano un obiettivo semplice e preciso: comprendere quale sarebbe stato l'utilizzo, il disegno di insieme dello strumento che si intende statuire con questa proposta. Perché al di là delle parole in bella forma tecnica che il lavoro di SDA Bocconi ha portato tra noi, una tra tutte "il rafforzamento del middle management" e così la valorizzazione di una costola importante dell'Amministrazione regionale rappresentata dall'area dei cosiddetti "quadri" che si vogliono maggiormente coinvolgere nei processi decisionali, nonché di responsabilità di firma, così come anche nella gestione di risorse umane e finanziarie, in autonomia, persistono ancora non pochi elementi di dubbio che in realtà andrebbero preventivamente affrontati per comprendere quale sarà la futura applicazione di questo "rinnovato" strumento. Questo anche per comprendere se tale scelta sarà realmente funzionale a riformare, anche in termini di efficienza, una parte dell'Amministrazione, ovvero se al contrario questo sia necessario ad altre finalità non ancora ben chiare (almeno ai più) e che quindi determinerà la necessità di mettervi mano nuovamente sia eventualmente dal punto di vista regolamentare che procedurale. Chissà, ma lo scopriremo solo vivendo.

Così come già emerso in sede di audizione e confermato dalle informazioni aggiuntive ricevute, lo stanziamento in bilancio è definito e tale resta, almeno a oggi, in euro 750 mila tra PPO già assegnate e non, ma di fatto al "momento zero" questo sarà il budget stanziato.

Definito il budget, va detto che ad oggi non è chiaro quali saranno le "caselle" in cui le future PPR saranno definite. Tornando proprio al tema del budget, si è detto e si è scritto nella nota ricevuta lunedì mattina che lo stanziamento già citato "potrà essere anche incrementato a fronte dell'eventuale soppressione di strutture dirigenziali". Allo stesso modo si è detto e si scrive (sempre nella richiamata nota) che "la distribuzione delle PPR tra le strutture dirigenziali sarà il risultato di una profonda e accurata analisi organizzativa e dipenderà da diversi fattori", passaggio che fa ulteriormente nascere non pochi interrogativi e valutazioni di prospettiva che, almeno da quel che si legge, dovranno ancora essere risolti.

Con questo DDL quindi si vuole adottare uno strumento che verrà incardinato nell'ambito di un'organizzazione già funzionante (quella di oggi) che a fronte delle analisi e del lavoro di costruzione del modello "a tendere/a regime" vedrà solo successivamente condurre una "profonda e accurata analisi organizzativa" con la quale verranno definite tutte le "caselle", a questo punto anche quelle di rango dirigenziale, della prossima articolazione organizzativa.

Ricordo benissimo come nel corso dell'audizione avuta con i referenti di SDA Bocconi il 17 maggio 2023 una delle domande che formulai chiedeva per l'appunto se fosse stata condotta un'analisi sull'attuale articolazione dell'Amministrazione con l'obiettivo di comprendere lo stato (ad esempio) dei carichi di lavoro, delle eventuali sacche di inefficienza e possibili riallocazioni efficienti di risorse umane tra strutture e via discorrendo. Mi fu risposto sostanzialmente di no perché l'obiettivo è rivolto "al domani" e quindi al modello a regime, quello che in gergo si può chiamare nice to have. Sono sincero, rimasi e resto ancora oggi un po' stranito dalla risposta sommariamente ricevuta. Mi chiedo, tra l'altro, come si debba ancora condurre una "profonda e accurata analisi organizzativa" a fronte dell'individuazione di un modello "a tendere/a regime" già definito. Insomma, in ancora più brutale sintesi: il lavoro di "taglia e cuci" andava programmato e definito prima di procedere con la messa a terra dei vari interventi normativi o procedurali come nel caso di questo disegno di legge.

Qual è oggi la "fretta" di portare all'esame dell'Aula una modifica normativa che guarda alla sola parte centrale del management regionale? Qual è la finalità vera di questa scelta? Perché in termini pratici si sceglie di partire dalla parte centrale dell'organizzazione, seppur ovviamente importante, piuttosto che individuare razionalmente, temporalmente e operativamente i vari step per il raggiungimento del modello "a tendere/a regime" e poi portarli all'esame delle deputate sedi? Sarà questa soltanto una questione di organizzazione del lavoro, magari dovuta anche agli avvicendamenti nell'ambito delle strutture del personale oppure c'è dell'altro? Il dubbio mi pare anche lecito, qualcosa che forse anche la politica non ha davvero compreso fino in fondo.

Torno dunque a un'importante informazione che ci è stata fornita e che ritengo utile ai fini della lettura generale dell'oggetto oggi in esame. L'analisi di SDA Bocconi ha messo in evidenza come rispetto alle altre Regioni e Province autonome oggi la Valle d'Aosta abbia:

- un coerente numero di risorse (umane) inquadrate in "categoria A", il 3 percento;

- un numero di risorse (umane) inquadrate in "categoria B" pari al 36 percento rispetto al 19 percento delle altre realtà;

- un numero di risorse (umane) inquadrate in "categoria C" pari al 38 percento rispetto al 31 percento di altre realtà;

- un numero di risorse (umane) inquadrate in "categoria D" pari al 20 percento rispetto al 43 percento di altre realtà;

- un numero di risorse (umane) a cui è assegnata la particolare posizione organizzativa pari al 4 percento rispetto al 17 percento delle altre realtà;

- un numero di risorse (umane) inquadrate come dirigenti pari al 3 percento rispetto al 5 percento delle altre realtà.

Questi dati rappresentano di fatto il punto di partenza della futura riforma dell'articolazione regionale e proprio come messo in luce da SDA Bocconi in sintesi ci dicono che ad oggi vi sono in Amministrazione:

- una ridotta incidenza di dipendenti con profilo qualificato;

- una limitata valorizzazione dei ruoli intermedi;

- una rilevante incidenza di personale con qualifica operativa. Non lo dico io, lo dice lo studio e le parti che ci sono state rese note.

In ancora più brutale sintesi possiamo dire che oggi quel middle management che con questo DDL si vorrebbe rafforzare e valorizzare di fatto deve ancora essere "costruito".

L'area rappresentata dalla "categoria D" e dalle particolari posizioni organizzative risulta pesantemente deficitaria rispetto al resto d'Italia.

Non sono certo io tra quelli che guardano dalla finestra le altre realtà dicono: è tutto bellissimo. Non credo poi che si debba sempre necessariamente fare quello che fanno gli altri, ma questi dati ci danno una chiara rappresentazione del fatto che la soluzione a uno dei problemi di questa Amministrazione non è semplice e non può essere, tra l'altro con carattere di urgenza, rappresentata da questo DDL.

A modesto parere di chi scrive, la situazione è un po' più complicata e se il middle management va costruito, abbiamo un bel problema sui livelli inferiori dove si riscontrano surplus più che rilevanti, i dati li ho letti e ci sono.

Non vorrei quindi che per qualcuno, ma non so bene chi sia, la soluzione al problema più evidente che questi dati rappresentano si possa trovare con un semplice colpo di bacchetta magica o DDL volto a "shiftare" nel medio termine la popolazione aziendale regionale verso i livelli rispettivamente più alti. Si badi bene, non è certo una cosa negativa se concretizzata nei tempi giusti attraverso processi di reale potenziamento delle competenze e delle qualifiche delle risorse interessate, ma proprio per questo, in ulteriore e brutale analisi, non è e non può essere una questione di "categorie", bensì al contrario di crescita e innovazione della macchina amministrativa (sia essa nella componente umana che in quella tecnologica).

Una parentesi necessaria riguardo a due figure ulteriormente "interessate" all'argomento: i responsabili di servizio degli Enti locali e i capi dei servizi di segreteria delle Istituzioni scolastiche, quei ventiquattro di cui parlavo prima.

Nel primo caso nulla si dice all'interno del parere positivo n. 31/2023 espresso dal Consiglio permanente degli Enti locali e devo dire che la cosa è piuttosto singolare se considerata, tra l'altro, l'importanza di queste figure all'interno di molti Comuni, ma io non faccio parte del CPEL, ma forse una maggiore analisi e magari anche qualche proposta arriveranno da parte appunto del Consiglio permanente nell'ambito dell'altra grande riforma attesa in Valle d'Aosta, ovvero quella che interesserà gli Enti locali, quindi penso che sia solo un rimando, voglio essere positivo.

Nel secondo caso, in sede di audizione le rappresentanze sindacali hanno ribadito lo stato di crisi in cui versano le segreterie del mondo della scuola, e proprio a tal riguardo è bene ricordare come su questa figura sia stato approvato un ordine del giorno in sede di esame della proposta di regolamento n. 2 dell'8 luglio 2022 inerente la gestione amministrativo-contabile delle Istituzioni scolastiche. Quale seguito ha avuto l'impegno preso a suo tempo dal Governo regionale? Quale contributo ha dato l'impegno preso a suo tempo alla formalizzazione di questo disegno di legge? Domande ormai retoriche la cui risposta è purtroppo negativamente chiara, forse l'ordine del giorno presentato dalle colleghe della Sinistra potrà aiutarci a rispondere a queste domande.

Il lavoro condotto da SDA Bocconi sarà sicuramente importante, se non fondamentale, per riformare la nostra Amministrazione regionale, lo dice tra l'altro chi presentò come primo firmatario nel novembre 2021 una mozione proprio in tal senso, che poi fu ritirata in accordo con l'allora presidente Lavevaz che si impegnò a condurre appunto l'impegnativa, ma forse, almeno per quello che si è potuto sapere e oggi in parte vedere, alcuni aspetti meritano ancora qualche ulteriore approfondimento, attenzione e ricerca di soluzioni. In particolare, e torno su quanto ho già ribadito in precedenza, forse oggi ha davvero poco senso partire dal mezzo, adottare uno "strumento" e poi, come dire, si vedrà.

Insomma, siamo al solito metodo del passo alla volta, senza una meta precisa e un chiaro percorso di definizione, adozione e attuazione di tutte quelle piccole o grandi riforme e innovazioni di cui la nostra macchina amministrativa ha enormemente bisogno ("macchina" che ricordo rappresentare un'importante voce delle spese correnti del bilancio regionale).

In conclusione che dire di questo disegno di legge alla luce di quanto sinteticamente sin qui detto? Forse alla fine aveva ragione quel doganiere che al passaggio gridava: "chi siete? Cosa portate? Sì, ma quanti siete? Un fiorino". Ecco, forse l'unica certezza di oggi è rappresentata proprio da quel fiorino.

Presidente - Con questa seconda relazione apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Invito i colleghi a prenotarsi. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio il collega Aggravi che puntualmente ha relazionato rispetto a quanto avvenuto in Commissione.

Anche questo disegno di legge arriva in fretta e furia in aula senza condivisione e senza visione, ormai un reframe abituale, si tira dritto senza ascoltare, senza condividere e senza avere una visione di insieme.

Dopo aver annunciato lo studio della Bocconi sulla riorganizzazione dell'Amministrazione regionale, i tempi si sono allungati e continuano ad allungarsi, intanto però si procede, come se nulla fosse, a concorsi per la dirigenza quando il nuovo modello organizzativo, almeno quello presentatoci ancora in bozza proprio dalla Bocconi, prevede un taglio di queste figure e invece si ritiene urgente intervenire sull'area dei quadri prevedendo, fra l'altro, un aumento della retribuzione di queste figure a fronte della soppressione di strutture dirigenziali, come evidenziato nel documento fornito alla Commissione, come diceva il consigliere Aggravi proprio lunedì, in modo che in quella Commissione non ne abbiamo neanche potuto parlare perché è stato messo il disegno di legge in approvazione e quindi contestualmente era arrivata la nota chiesta mesi prima.

L'invarianza finanziaria posta da questo disegno di legge infatti è legata alle posizioni dirigenziali non più coperte e qui si pone il primo problema. Questa legge, secondo noi, è discriminatoria, visto che quest'operazione non potrà trovare adeguata copertura in altri Enti, a partire proprio dai Comuni, e lo diciamo anche alla luce di quanto contenuto nella relazione consegnataci dalla Segreteria del Presidente dove si riporta questo: "talvolta le PPO sono state istituite per premiare i dipendenti prescindendo da una reale valenza organizzativa, non essendo così evidente, diversamente da quanto avviene presso i Comuni dove la differenza tra un funzionario semplice e un funzionario di PPO si percepisce". Questa dichiarazione messa nero su bianco in un documento consegnata in Commissione, tenuto conto delle infinite proroghe, proprio di alcune di queste PPO, riteniamo essere di una gravità notevole e in assoluta risposta tagliamo le gambe proprio a coloro che definiamo quei funzionari con una grande professionalità e responsabilità.

Con questa modifica di legge inoltre si escluderà l'applicazione di questa norma per le istituzioni scolastiche, penalizzando peraltro notevolmente la figura dei capi dei servizi di segreteria, gli unici D nell'organico scolastico, ruolo particolare, che va valorizzato visto che implica una professionalità che si spende in un settore importante come quello dell'istruzione.

Con assoluto candore poi sempre nel documento consegnatoci si sostiene che la distribuzione delle PPR tra le strutture dirigenziali sarà il risultato di un'accurata analisi che dipenderà in primis dalla maggiore o minore complessità delle varie strutture dirigenziali.

Si procede quindi al contrario, cioè come se in un'azienda scegliessimo prima il numero e il ruolo dei dipendenti dei reparti senza avere contezza dei reparti e delle responsabilità affidate a ognuno di questi.

Tenuto poi conto che le valutazioni sulle unità organizzative, il pacchetto di funzioni, i processi e le responsabilità sono previste sotto la supervisione del dirigente, come possiamo pensare di invertire questo processo?

Manca poi di fatto la definizione di una corretta pesatura delle responsabilità e la previsione di un meccanismo selettivo, si parla solo di possedimento dei requisiti professionali, che garantisca criteri oggettivi, di trasparenza e meritocrazia. Insomma, l'imparzialità nell'assegnazione dei ruoli.

Non è un caso che dal 2019 ad oggi le PPO sono state di continuo prorogate e la contrattazione collettiva per la disciplina giuridica ed economica delle nuove PPO mai avviata, anche alla luce della poca chiarezza rispetto alla retribuzione e a un clima interno piuttosto complicato, come evidenziato anche dalla parte di Studio Bocconi presentataci. La mancanza di previsione di un meccanismo selettivo non farà che aumentare quella conflittualità interna già esistente. La parte di Studio della Bocconi, ad esempio, prevede che vi sia una forte riforma della dirigenza e questo DL prevede di recuperare le risorse proprio dal taglio dei dirigenti. Ora si pensa a una formazione con esame per ricoprire il ruolo del manager oppure, come scritto nella nota del Presidente, si pensa di sopprimere le caselle dirigenziali ad oggi vacanti perché non coperte o legate a cessazioni dei dirigenti?

Quest'ultimo criterio non ci sembra un buon esempio di criterio di pesatura e il DL, senza la riduzione delle dirigenze, non sta in piedi, e lo dimostra quanto avvenuto proprio rispetto alla contrattazione collettiva per la disciplina giuridica ed economica delle vecchie PPO che negli ultimi cinque anni non hanno potuto trovare in qualche modo attuazione rispetto all'articolo 5, comma 5, della legge regionale 22/2010 arenandosi proprio nelle trattative perché non era chiara, come ha ben detto il consigliere Aggravi, la questione del reperimento dei fondi. Ora nei corridoi di Palazzo si sente anche dire: "chissà quanti funzionari prenderanno queste responsabilità"; io ho avuto la fortuna nei miei anni di lavorare come dipendente accanto a dei D, che subito non avevano nemmeno la particolare professionalità: parlo dell'archivista capo della Regione Autonoma Valle d'Aosta e parlo dei capi dei servizi di segreteria. Successivamente come amministratore ho avuto la fortuna di collaborare con i responsabili dei servizi tecnici e contabili degli Enti locali. Ecco, direi che questi, a fronte veramente di un'integrazione minima, avevano responsabilità e ricoprivano ruoli eccome!

Ancora una volta dalle audizioni poi abbiamo appreso che nessun sindacato era stato sentito, nonostante questo argomento ricada nella contrattazione, idem rispetto ai funzionari convocati per la prima volta e invece completamente esclusi da questo processo tutti gli altri ruoli professionali che lavorano all'interno di quegli uffici.

Per noi un pessimo modo di agire, si poteva essere più attenti a un processo più concertativo e partecipativo.

Oltre quindici anni fa, all'interno di quest'Amministrazione era già stato avviato uno studio sui carichi di lavoro, che poi non era stato assolutamente considerato, ma nemmeno presentato, nonostante il grande lavoro che tutti noi dipendenti avessimo fatto rispetto a quello studio. Ci si chiede ancora oggi perché forse perché proprio alcune strutture che lamentavano in continuazione carichi di lavoro pesanti risultavano in quello studio proprio quelle che avevano meno bisogno di personale. Sotto questo punto di vista, chissà se qualcuno ci illuminerà prima o poi.

La Bocconi ha somministrato anche questa volta un questionario a buona parte dei dipendenti ed è venuto effettivamente fuori che c'è un clima di conflittualità e i cambiamenti di questo tipo non faranno che accentuarli. Con questa norma continua la confusione rispetto alle funzioni assegnate alla dirigenza, sia nell'articolo 4 che nell'articolo 5. È quindi stata messa in approvazione urgente una norma confusa, non condivisa e contestata da tutte le organizzazioni sindacali, a esclusione della CISL.

Ancora una volta una legge che discrimina e soprattutto non valorizza le maggiori responsabilità attribuite ad alcune figure, come i responsabili dei servizi degli Enti locali e capi di servizi di segreteria per cui abbiamo depositato un ordine del giorno. Non è nemmeno comprensibile come mai non si attenda la conclusione dello Studio della Bocconi e si proceda in modo confuso e non condiviso in una situazione, come dicevo, assai complicata all'interno di quest'Amministrazione.

Dopo aver prorogato per innumerevoli anni le PPO, ora si pensa in meno di sei mesi di tagliare direzioni, avviare le PPR; mi chiedo come si pensa di fare tutto questo, a meno che l'obiettivo non sia quello di dire: "la contrattazione non si riuscirà a fare, quindi proroghiamo ancora di un anno le PPO". Questo lo capiremo solo nel mese di dicembre perché da gennaio vedremo quale sarà l'esito di questa norma che volete approvare. Si è deciso quindi di andare a risolvere l'annosa questione delle PPO non con una riforma completa e definita della possibile nuova organizzazione dell'Amministrazione, ma con una pezza che nemmeno tiene conto delle risultanze proprio di quello studio.

La visione di insieme è necessaria quando si vanno a fare delle valutazioni e delle scelte in termini di riforma, proprio per evitare di andare a fare delle norme taccone, tampone o magari ad personam, che non aiutano sicuramente la definizione in maniera puntuale ed efficiente di un sistema complesso come quello dell'organizzazione del personale. Ancora una volta si decide di tirare dritto, a testa bassa, senza tener conto di niente e di nessuno. I risultati li vedremo nel prosieguo.

Presidente - Ci sono altri interventi in discussione generale? Chiedo ai colleghi di prenotarsi. Vi sono altri interventi? Se non vi sono altri interventi, chiudo la discussione generale. Non vedo richieste, la discussione generale è chiusa.

Si è prenotato il Presidente della Regione in fase di replica, al quale passo la parola.

Testolin (UV) - Ho ascoltato gli interventi del relatore Aggravi e della collega Guichardaz, in realtà, li ho visti come interventi un po' faziosi, che non hanno neanche voglia di concepire un cambiamento, che è sicuramente un cambiamento complicato, che è un cambiamento, come è stato rappresentato anche in Commissione, che avrà una durata di almeno due anni e mezzo per arrivare a compimento delle basi di una ristrutturazione iniziale e consistente che vedrà la riduzione a regime del numero di dirigenti, ma che vuole cominciare proprio da questo middle management. Non è sfuggita l'osservazione del collega Aggravi che dice: "perché partire proprio da questa situazione?", perché questo è il cuore dell'Amministrazione regionale, un cuore pulsante e molto professionalizzato che deve essere valutato in maniera corretta rispetto alle sue mansioni. È un percorso che, peraltro, non è un'invenzione pura dell'Amministrazione regionale ma che è guidato e accompagnato dallo Studio Bocconi, che ne ha sottolineato l'opportunità di partenza in questo momento per risolvere uno di quei problemi che più di altri può essere affrontato in questo particolare momento, per arrivare a regime con la chiusura di questo percorso amministrativo nel 2025, con una ridefinizione del numero dei coordinatori e dei dirigenti che permetterà un ulteriore potenziamento delle figure intermedie. Figure intermedie che, peraltro, come rappresentato dall'illustrazione non corretta che è stata sviluppata sulla base dei dati che sono stati forniti dagli uffici del personale, oggi rappresenta il 20 percento dei dipendenti dell'Amministrazione regionale, ma rappresenta il 20 percento dei dipendenti dell'Amministrazione regionale rispetto al 40 percento delle altre strutture in giro per l'Italia perché le mansioni e le caratteristiche dell'Amministrazione regionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta sono totalmente diverse da quelle di una Regione ordinaria o di altre realtà che non vedono l'assegnazione di tutta una serie di incombenze da un punto di vista gestionale.

Il numero molto importante della categoria D è sicuramente determinato ed è in funzione del fatto che tutta una serie di dipendenti, addetti per esempio alla manutenzione delle strade regionali, ricadono in questo tipo di classificazione, così come, ad esempio, tutti gli operatori forestali, più di 150-200, che appartengono alla categoria B. Ci sono quindi tutta una serie di funzioni che caratterizzano anche la struttura organizzativa e del personale della nostra Amministrazione e che, in certi casi, ne modificano i parametri rispetto agli standard nazionali. Con questo la visione è stata anche parzialmente stravolta e travestita per qualcosa che non è quando si parla di norme taccone o ad personam.

Io non riesco sinceramente a capire quali possano essere le motivazioni se non quelle di un efficientamento dell'organizzazione dell'Amministrazione regionale per andare incontro a questo tipo di percorso, un percorso che peraltro andrà a valorizzare anche le potenzialità di chi avrà dei ruoli che dovranno essere sostenuti attraverso anche degli incentivi fissati dal FUA. FUA che verrà alleggerito, tanto per fare una disamina anche da un punto di vista finanziario, di circa 450 mila euro che oggi gravano sul FUA e che sono destinati al pagamento delle attuali PPO, attuali PPO che verranno invece finanziate, così come è già stato spiegato e ribadito, con delle risorse che già a suo tempo erano state stanziate all'interno del pacchetto complessivo dei costi previsti per i pagamenti del personale dell'Amministrazione regionale nella quantità di 750 mila euro, quindi con un incremento di quelle che potranno essere le potenzialità rivolte a chi beneficerà di una particolare posizione di responsabilità e che non andrà a gravare su quelle che invece sono il Fondo unico aziendale, destinato ad altre, chiamiamole, tra parentesi, gratificazioni che possano incentivare il mantenimento e l'attività proattiva da parte dei dipendenti all'interno del percorso regionale.

Nella sua semplicità penso che questa sia una norma che va e andrà a incontrare un primo sostanziale cambiamento con l'assegnazione di responsabilità, con risorse che potranno essere aumentate, nel momento in cui verranno a diminuire le figure dirigenziali con una limatura rispetto al numero e alle caratteristiche di quelle attuali. Si potranno andare ad aumentare le figure intermedie caratterizzate da possibilità di poteri di firma e di gestione, sia finanziaria che di personale più importanti, in maniera ancora più efficace.

Un percorso di riorganizzazione quindi che trova in questa norma un primo punto di partenza che darà sicuramente i suoi frutti e che dovrà essere accompagnato da una rivisitazione anche politica del numero delle figure apicali. Una loro riqualificazione è prevista da oggi alla fine del mandato elettorale nel 2025 per una maggiore professionalizzazione di quelle che saranno le figure di coordinatore e di dirigente, che potranno così costituire un punto di arrivo da un certo punto di vista e di partenza per una nuova programmazione di iniziative sul personale che saranno completate nel giro della futura legislatura e che permetteranno un rinnovamento graduale e progressivo dei cambiamenti che sarebbe pretestuoso e presuntuoso pensare di compiere nel giro di qualche mese o di poterlo effettuare in un'unica soluzione. Pensare che si possano chiarire e definire a priori tutta una serie di passaggi normativi penso che non possa far parte di un percorso di rivisitazione così complesso e articolato come quello di un'Amministrazione regionale, tanto più di quella valdostana che è caratterizzata da delle peculiarità e delle caratteristiche molto specifiche e che la rendono per certi versi non paragonabile a quella di altre realtà regionali anche a noi vicine.

Credo che questo punto di partenza sia assolutamente indispensabile, sia stato condiviso con chi ha voluto sviluppare e approfondire le attuali situazioni, e potrà dare un nuovo impulso e nuovo dinamismo alle figure intermedie, il primo percorso che permetterà di sviluppare e migliorare quelle che saranno le figure apicali e che renderà più fluido e più attinente alle proprie caratteristiche l'impegno e le risposte che il personale saprà dare grazie anche a un'incentivazione e a una corretta remunerazione del ruolo che va a ricoprire.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio il presidente Testolin per aver fatto queste considerazioni e a fronte di questo, volevo fare alcune integrazioni e alcune ulteriori considerazioni rispetto a quello che è stato detto. Il fatto di considerare questa relazione faziosa... beh, viene dalla minoranza, però mi fa capire che forse qualcosa di buono l'ho scritto perché spesso e volentieri sono più abituato alle lisciate, invece qua mi si dice che sono fazioso e quindi forse ho detto qualcosa di corretto.

Lei ha fatto un passaggio dove ha anche tra l'altro detto che ci sono dei passaggi non corretti; i passaggi non corretti derivano, ripeto, dai dati e dalle informazioni che sono arrivate da parte della Presidenza, quindi io ho costruito una relazione sulla base di quello che mi avete dato e, tra l'altro, quando ho fatto quella serie di duplice elencazione sia sui numeri di raffronto con l'esterno, sia sulle tre considerazioni a sintesi di questi numeri che fa lo studio SDA Bocconi e, ripeto, tabella fornita dalla Presidenza, non che ho costruito io questa notte, sono la rappresentazione di quello che viene detto. Tra l'altro, ho anche detto: non sono certo io che dico, guardando le altre realtà, loro sono bellissime, in realtà noi non andiamo bene.

Le dico anche un'altra cosa, lei mi viene a dire: "noi abbiamo altre competenze"; bene, io nelle considerazioni modeste, misere e banali che ho fatto dopo l'incontro che c'è stato con SDA Bocconi l'ho scritto: "lo studio ha tenuto conto delle nostre competenze? " perché in quelle audizioni non se n'è parlato. Allora utilizzare oggi questa difesa mi sembra che forse dimostra che qualcosa di corretto ho detto. Mi spiace poi anche dirlo, perché poi si finisce anche per toccare dei punti che finiscono per dire delle cose che non sono corrette, io non ho assolutamente detto che questa è una norma taccone, fatta per qualcuno... no, io commento, siccome sono fazioso, abbia pazienza, mi faccia essere fazioso fino in fondo.

Io quello che dico, e che è confermato dal suo commento, è questo: non c'è una visione di insieme di quello che si vuole fare, non c'è una visione complessiva della riforma. Io non voglio avere... e le ho chiamate caselle così almeno ci capiamo tutti perché sono comunque argomenti tecnici e poco comprensibili, e penso che questo sia un argomento che debba avere la massima trasparenza nei confronti dei cittadini perché i cittadini pagano con le loro imposte l'Amministrazione regionale e pubblica, che spesso e volentieri subiscono, perché tutti noi abbiamo a che fare con Pec, contro Pec, cartacei e quant'altro, sono costi e sono costi spesso anche snervanti sia per chi ci lavora, per i funzionari e gli altri, sia per il cittadino. Io ho detto, ed era il leitmotiv della relazione, che non c'è una visione d'insieme, e l'ha detto: "noi partiamo da lì, è un punto di partenza". Va bene, ma se io devo fare un processo di riforma, devo avere chiaro quali sono tutti gli step per arrivare al modello a tendere e al modello a regime, mi bastava già il modello a tendere, perché non è così semplice. Le dico anche che non sono certo io che ho detto che in qualche mese si fanno le modifiche, perché le ho proprio spiegato che questo middle management, sulla base dei numeri dello studio Bocconi non c'è, non c'è nei numeri purtroppo, perché la situazione è questa, non andiamo a vedere che cosa ha portato a questo. Oggi abbiamo un problema, questo middle management non c'è, bisogna costruirlo, non è shiftando dalla categoria D alla categoria PPO, che poi diventerà PPR, che si può risolvere, ma questo middle management va costruito, quindi o si fanno crescere i livelli più bassi, o si vanno a prendere all'esterno e non entro nel discorso concorsi perché avremo anche modo poi in parte purtroppo di parlarne.

Detto questo, ripeto, ci vuole del tempo e siamo i primi a dirlo che ci vuole del tempo, ci vuole del tempo per cambiare l'Amministrazione, ci vuole del tempo per fare le leggi, ci vuole del tempo perché le competenze siano acquisite, ci vuole del tempo anche per essere attrattivi, perché lo diciamo un po' tutti, oggi è un dato di fatto, l'Amministrazione regionale non è neanche più attrattiva dal punto di vista salariale rispetto a una volta, questo lo diciamo e spesso e volentieri si genera anche una concorrenza, tra l'altro, tra le società partecipate dalla stessa Amministrazione regionale. Questi sono dei problemi che ovviamente hanno anche una componente che non possiamo neanche risolvere noi perché sono di livelli superiori.

Guardi, nella relazione potevo anche dire, perché rileggendo anche con il collega Sammaritani tra l'altro poco fa, ci eravamo già posti questo problema nell'analisi in Commissione, che questa legge vuole anche riformare il Codice civile, perché il comma 1 dell'articolo 2 parla del Codice civile. Io adesso mi auguro che le cose vadano lisce, ma poi siccome è una legge che avrà il vaglio, sicuramente sull'organizzazione regionale abbiamo competenza primaria, però, chissà, è un punto su cui sicuramente forse voi avete già fatto degli approfondimenti che a noi sfuggono, vedremo.

Sull'eliminazione delle figure dirigenziali, ripeto, va bene tutto, la volontà non è capire chi, come e perché, ma è capire quali sono le strutture che rimarranno, che non rimarranno, al di là di chi è il singolo, per capire come l'Amministrazione si vuole organizzare, per capire se ci sono delle strutture che hanno un carico di lavoro maggiore e non hanno le risorse e lì devono essere traslate le risorse.

Tutta questa categoria B e tutti questi operativi che lo studio della Bocconi individua perché, ripeto, non l'ho detto io, l'ha detto SDA Bocconi che abbiamo più operativi che profili "qualificati"... tutti sono qualificati sennò non sarebbero in Amministrazione, ma ci sono più profili operativi, qualcosa bisognerà capire se tutta questa operatività è ben fatta ma, ripeto, non è che la faccio semplice, è estremamente complicato. Proprio perché è estremamente complicato, io oggettivamente, vedendo la figura del ponte, adesso so che un membro del gruppo Lega potrebbe subire anche degli schermi sul discorso dei ponti, però avete usato l'immagine del ponte con i tre passaggi: la situazione di oggi, il modello a tendere e il modello a regime. Ecco, per costruire il ponte, bisogna anche organizzare il cantiere, per organizzare il cantiere, bisogna capire quali sono le fasi di lavoro. Quali sono le fasi di lavoro? Che cosa si intende fare prima? Cosa si intende fare dopo? Io oggettivamente non critico il fatto della scelta o di dove si vuole andare, è il come che non è chiaro e che pone molti interrogativi. È per quello che mi sono sentito di dire: andrà a finire, come già abbiamo visto sul tema del personale, che si dovranno fare altri interventi, che sia una Omnibus, che sia in finanziaria, ne arriveranno altri.

Quello che a me preoccupa è che non c'è una chiara visione del cantiere che ci porterà, ripeto, non dall'altra parte della riva, ma a metà del ponte, perché comunque sia volenti o no abbiamo poco tempo. Io guardi penso pure, e penso forse di averlo detto tra l'altro quando è venuto in audizione, che forse addirittura le tempistiche che ci si è dati sono addirittura strette per la reazione che macchine così complesse e soprattutto di organizzazione anche un po' vetusta hanno. Ripeto: non è colpa di qualcuno di noi, purtroppo è estremamente complicato e sicuramente noi abbiamo anche delle competenze in più ma, ripeto, non ho fatto una rappresentazione non corretta, perché altrimenti i dati che mi avete dato sono non corretti.

Io ho cercato di mettere insieme tutta una serie di dubbi che ci sono, che poi siano anche ragionevoli e che possono anche esserci da parte di chi ha un patrimonio informativo minore perché sta in minoranza, pensi che penso addirittura che qualche collega di minoranza ne sappia di più di qualcuno in maggioranza che non si è assolutamente occupato di questo tema, ma questo è un altro paio di maniche. Io quello che dico è che, secondo me, si fa un intervento che in realtà è un pezzo di quel grande cantiere, senza avere un'idea di come organizzarlo nel complesso, perché è una procedura estremamente complicata.

Una riforma in questo genere, tra l'altro non so se sia anche il caso di creare una struttura ad hoc temporanea che gestisca una riforma di questo genere, perché la struttura del personale negli ultimi anni, lo abbiamo visto, è stata comunque oberata da tutta una serie di problematiche e soprattutto dal punto di vista informatico è pronta quella struttura? Questa è una procedura, è una riforma estremamente complessa e se leggo che bisognerà ancora condurre degli approfondimenti e delle analisi e delle valutazioni, mi preoccupo, perché individuiamo un pezzo del cantiere e poi dobbiamo ancora fare i rilievi, adesso sono preso con la figura del ponte e mi viene da dirla così per farsi capire, è una preoccupazione. Poi, ripeto, se sarò fazioso e non corretto, finalmente sono diventato anch'io cattivo, però sono dei dubbi e delle considerazioni che invece sono posate su una serie di temi che ho cercato di mettere nero su bianco su una relazione, che rimarranno tra l'altro, e che spero, come a seguito dell'incontro del 17 maggio, che tutti insieme vengano tenuti un po' in considerazione perché è tutto bellissimo, però è un processo estremamente complesso. Potevo anche dire: "si è partiti a caso", in realtà partire da un pezzo senza avere chiaro nel complesso cosa si vuole fare... siamo alle solite.

Presidente - Altri interventi? Non vedo altre richieste. Prima si fa l'ordine del giorno e in seguito il voto della legge e dichiarazioni di voto. La parola al consigliere Chatrian.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Presidente, per una breve sospensione della maggioranza.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 10:28 alle ore 10:39.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la pausa. La Consigliera Erika Guichardaz si era prenotata per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Di questo tema ne ho già parlato all'interno della discussione generale. La disposizione di oggi parla di disposizioni per l'intero comparto unico della Valle d'Aosta ma leggendo e ascoltando in audizione anche i sindacati, come dicevo invece discrimina, secondo noi, proprio quelle figure che nel tempo hanno dimostrato di ricoprire già ruoli di responsabilità a fronte anche di un'indennità minima e direi quasi ridicola rispetto alle responsabilità che andavano a ricoprire che sono i responsabili degli uffici e dei servizi degli Enti locali, come previsto dall'articolo 46 della legge 54, e poi successivamente legati in maniera a doppio filo con le posizioni organizzative nell'accordo del Testo unico delle categorie, e i capi di servizi di segreteria, anch'essi legati a doppio filo proprio a quelle posizioni organizzative.

Come dicevo, con questa norma non si va a valorizzare in maniera adeguata proprio queste due figure che nel tempo hanno dimostrato di ricoprire ruoli di responsabilità e di poter in qualche modo anche sostenere le criticità riferite alla mancanza di organici all'interno delle istituzioni scolastiche e comunque al lavoro all'interno degli Enti locali. Ha stupito anche noi il fatto che i Sindaci non rilevassero questo nel loro parere e in quello che noi riteniamo indispensabile è che, nel momento in cui vi sia una sorta di premialità rispetto alle PTR regionali, contestualmente all'aumento stipendiale di cui parlava il presidente Testolin, quindi non aspettando la riforma degli Enti locali che sappiamo essere ancora più lunga, ma contestualmente a quando si daranno degli emolumenti superiori ai D con posizioni di particolare responsabilità all'interno dell'Amministrazione, venga riconosciuto, e quindi si avvii da subito un tavolo con le organizzazioni sindacali affinché da subito venga riconosciuta una disciplina giuridica ed economica a queste due figure, che, come dicevo, tutti noi riteniamo prioritarie.

Dietro a tutto questo ci sta proprio anche quella questione di pesature e di competenze di cui accennavo in discussione generale e che non vengono ricomprese assolutamente in questo disegno di legge. Se noi andiamo a vedere pesature e competenze rispetto a questi due profili professionali, credo che nessuno di noi possa mettere in dubbio quanto queste figure facciano già, sia nella gestione del personale... perché, ad esempio, nelle istituzioni scolastiche vi è un solo D che gestisce il personale, ma soprattutto anche rispetto alla tenuta dei capitoli di bilancio e in alcuni casi anche alle responsabilità legate proprio al ruolo che svolgono, pensiamo, ad esempio, alle responsabilità che ha un responsabile di un ufficio tecnico comunale o il responsabile di un ufficio contabilità degli Enti locali. Chi di noi è stato amministratore, ma credo anche chi di noi si è minimamente informato può ben capire le responsabilità ricoperte da questi ruoli.

Dalla risposta del Presidente ci sembra anche di capire che questa norma, nonostante sia stata definita urgente, non vuole essere avviata già dal 1° gennaio 2024... ah, ho capito male. Allora se si pensa di avviarla dal 1° gennaio 2024, che dal 1° gennaio 2024 anche gli altri D del comparto vengano valorizzati come si deve.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Sì, abbiamo capito lo spirito con il quale è stato presentato quest'ordine del giorno, tuttavia lo strumento per valorizzare e tenere conto del contenuto di maggiore responsabilità di questi funzionari saranno proprio le PTR che potranno pertanto essere graduate per la complessità e la responsabilità in più fasce economiche con l'attribuzione di retribuzioni di posizioni differenziate.

L'inquadramento nel complesso rimane però sempre quello dei D, non si può invece intervenire sull'inquadramento delle categorie in maniera diversa, l'individuazione di PTR su quei posti di funzionari potrà anche essere prevista in maniera già predefinita magari, a differenza di altri che saranno invece solo il risultato di atti organizzativi che ciascun ente potrà mettere in piedi.

Per questo motivo noi ci asterremo su quest'ordine del giorno.

Presidente - Vi sono altri interventi? Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Voterò quest'ordine del giorno pur rilevando, per la sua applicazione eventuale, delle difficoltà, perché dovrebbe essere il tutto inserito nella norma che stiamo discutendo, perché se andiamo a incidere sul FUA, diventa difficile applicare dei maggiori compensi alle particolari posizioni dei Comuni, perché è la difficoltà che già viviamo oggi.

Mi permetto però di evidenziare alcune perplessità che non sono forse messe nella discussione della norma, è da più anni che sollevo in quest'aula la questione, risalgo solamente al primo bilancio di previsione approvato in questa consiliatura dove ho rilevato la necessità di valorizzare le particolari posizioni.

Finalmente quindi andiamo ad approvare un primo passo, però non posso non rimarcare - mi permetta Presidente - un pochino di confusione perché non c'è chiarezza. In effetti, ritornando sempre indietro nel tempo, avevo chiesto di presentarsi spontaneamente in Commissione per illustrare la riforma; l'ha fatto insieme alla Bocconi, credo che non sia stato sufficiente per capire i passi, perché sì, da un lato, vi è la necessità di ridurre il numero dei dirigenti; dall'altro, il potenziamento delle posizioni dovrebbe un pochino sopperire alla riduzione dei dirigenti, se noi andiamo a incaricarli oggi, non abbiamo le giuste conseguenze.

Credo quindi che si andrà verso una proroga delle particolari posizioni che stanno operando in questo momento se si vuole essere razionali nell'applicazione della riforma o se non ho capito bene, le chiedo, Presidente, di venire a illustrarci i passaggi nuovamente in Commissione perché non sono chiari. Sarebbe stato sufficiente scrivere in legge... Presidente? È molto in gamba lei perché parla con uno e ascolta l'altro, ma, a parte questo, sarebbe stato sufficiente, Presidente, indicare in legge che la norma sarebbe stata applicata dopo la riforma della dirigenza, così si sarebbe capito molto di più di quella che era l'idea che ha in mente il Governo regionale.

Mi permetto quindi di sottolineare che non è stata condivisa la norma con chi ha voluto sviluppare e approfondire, perché se sono qua a chiederle di venire in Commissione, non ho percepito questa condivisione. Al di là di questo, sottolineo che tra le attuali posizioni che operano in questo momento vi sono delle elevate professionalità che meriterebbero di essere confermate, non tutte le cose non funzionano, ci sono delle cose che vanno bene, se l'Amministrazione va avanti, è perché i nostri funzionari generalmente lavorano con professionalità e impegno.

Confermo il mio voto favorevole all'ordine del giorno.

Presidente - La parola al consigliere Marquis per il gruppo di Forza Italia.

Marquis (FI) - Due considerazioni anche da parte del nostro gruppo su quest'iniziativa che condividiamo fortemente perché riteniamo che, quando si vanno a fare degli approfondimenti e si va a incidere a livello legislativo su delle figure, sia importante avere una visione complessiva, una visione che in questo caso, purtroppo, non viene in evidenza a coloro che guardano al provvedimento perché evidentemente ci sono delle situazioni di non raccordo sempre con gli enti che fanno parte del comparto unico in capo alla Regione, tipo le istituzioni scolastiche e gli Enti locali, che hanno delle problematiche che vanno considerate e di carattere puntuale, più complicate nell'approccio rispetto a quelle dell'Amministrazione regionale.

Il problema dei capi servizio della segreteria lo abbiamo già affrontato quando abbiamo dibattuto questa primavera sul regolamento amministrativo e di contabilità, abbiamo visto che sono delle posizioni particolari e anche con questa modifica, con questo intervento legislativo credo che il problema non sia del tutto risolto perché il loro regolamento prevede che ci siano comunque delle possibilità di deleghe da parte dei dirigenti che rimangono sotto il profilo della soggettività e non dell'oggettività, così come è previsto per l'Ente Regione che si va a incidere a livello di microstrutture.

Sicuramente è un obiettivo condivisibile quello di riformare la Pubblica Amministrazione, così come è stato anticipato nell'audizione che abbiamo avuto modo di partecipare e ascoltare del professor Villotti della SDA Bocconi, però il problema evidente è che è difficile partire da un tassello senza avere la visione complessiva della riforma.

Credo che sarebbe stato più interessante e soprattutto più produttivo un intervento che sottendesse a una visione complessiva, ancorché abbiamo potuto ascoltare l'importanza nella relazione che era stata fatta dei quadri intermedi e del loro potenziamento, però le problematiche sono di diverso tipo, di diversa natura, pertanto crediamo che forse un approccio sistemico, una visione complessiva poteva essere sicuramente più produttiva per la Pubblica Amministrazione.

Per quanto concerne l'ordine del giorno, quindi va nella direzione di fare questi approfondimenti sui responsabili di servizio e sul personale con responsabilità all'interno degli Enti locali, pertanto, come gruppo, lo sosterremo convintamente.

Presidente - Per il gruppo della Lega, ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Lo dicevo già nel corso della presentazione della relazione dove citavo un altro ordine del giorno, che, è vero, era stato concertato con l'allora Assessore competente con delega all'istruzione Caveri e con il presidente Lavevaz, però questa maggioranza è in continuità e quindi sostanzialmente ce lo portiamo dietro.

Era un ordine del giorno che parlava del capo dei servizi di segreteria, l'ordine del giorno delle colleghe integra l'altra figura, che ovviamente, come ho anche cercato di dire sinteticamente nella relazione, sono i due convitati... non direi tanto di pietra, soprattutto quello delle istituzioni scolastiche perché sono abbastanza presenti e sinceramente i dubbi permangono, anche a seguito della replica fatta dal Governo.

Adesso mi sono andato a rileggere anche la legge e alcuni passaggi e devo dire che se dal punto di vista delle risorse messe in campo, mi è chiara la parte regionale, mi è altrettanto chiaro anche quello che riguarda gli Enti locali, cioè in realtà non si cambia nulla, nel senso che vedendo quello che appunto è scritto... fra l'altro, ricordo che è un disegno di legge a invarianza finanziaria, quindi in realtà è un capitolo ancora da scrivere e sinceramente mi sarei aspettato oggettivamente un okay da parte della maggioranza da approfondire un tema che, come hanno detto anche altri colleghi, oggettivamente andrebbe approfondito e capito meglio, soprattutto poi tenuto anche conto che, per quello che riguarda le figure dei capi dei servizi di segreteria delle istituzioni scolastiche, ha anche un altro tipo di problematica, che potrebbe essere il caso, lo abbiamo già detto più volte, di approfondire in maniera più puntuale.

Io penso, confermando che sosterremo quest'ordine del giorno che, ripeto, va anche in continuità e in parallelo con quanto già a suo tempo presentato da noi ma soprattutto anche votato, se non erro, dall'intera Aula... mi fa un po' strano che oggi non si voglia approvare quest'ordine del giorno ma tant'è, di fatto ci sono degli approfondimenti che forse sarebbe il caso di fare e a questo punto invito un po' tutti i colleghi a fare una valutazione e comunque a non dimenticarsi un pezzo importante anche qui di apparato pubblico, soprattutto per quanto riguarda poi anche la parte dei Comuni, perché ricordo che la norma parla delle previsioni dell'articolo 46, comma 4, della legge 54/1998, che spesso e volentieri tengono in piedi uffici cardini importanti, come ha ricordato tra l'altro la collega Guichardaz di molti nostri Comuni.

Presidente - Ha chiesto la parola la Consigliera Erika Guichardaz per PCP, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Mi lascia perplessa e quindi chiederei veramente al Presidente, anche se non accolgono l'ordine del giorno, di venire in Commissione a relazionare perché, come abbiamo letto noi la norma, l'hanno letta tutti i sindacati, come dico però non erano stati sentiti prima, nonostante questa sia comunque materia contrattuale, ma tutti abbiamo fatto le stesse valutazioni e soprattutto - e le leggo un passaggio della norma che è stato proprio citato anche dalle organizzazioni sindacali - nelle istituzioni scolastiche esiste solo una figura che è un D, tutti gli altri sono C2, B, A e via dicendo. Allora nell'articolo 2 si dice: "spettano al dirigente della struttura, nel cui ambito le posizioni sono istituite, il conferimento dell'incarico, la valutazione dell'attività svolta, la vigilanza, il potere sostitutivo, previa diffida, in caso di inerzia, e la revoca dell'incarico in caso di valutazione negativa".

Allora se io ho un unico D all'interno dell'istituzione scolastica, gli revoco l'incarico, che oltretutto le funzioni superiori sono previste in una legge regionale, la 19/2000, quindi non è che diciamo sono funzioni superiori che i capi dei servizi si sono avocati a sé, ma c'è una legge nazionale e regionale che li obbliga a svolgerli, a un certo punto noi diciamo: "il dirigente può revocare l'incarico" quando l'unico D presente è il capo dei servizi. Allora cosa si fa, Presidente?

Io sinceramente tutto questo non lo capisco e non capisco neanche se c'è invarianza finanziaria e lei dice che gli Enti locali vengono ricompresi, allora io mi chiedo se i soldi che andranno tolti dalle dirigenze regionali, andranno a coprire questi posti all'interno degli Enti locali, perché sennò sinceramente io non capisco veramente dove stiamo andando a parare.

Ho capito quindi che non voterete l'ordine del giorno ma le chiedo perlomeno di venire in Commissione e cercare di chiarire quest'aspetto, che per noi, ancora dopo la sua risposta, non risulta assolutamente chiaro.

Presidente - Ci sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, metto in votazione l'ordine del giorno. Non vedo altre richieste di intervento, pertanto metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'analisi dell'articolato di legge. Gli articoli sono 4. Metto in votazione, se non ci sono interventi, l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

L'articolo n. 1 è approvato.

Metto in votazione l'articolo n. 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari: 2

Astenuti: 13 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

L'articolo n. 2 è approvato.

Metto in votazione l'articolo n. 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

L'articolo n. 3 è approvato.

Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 4? Stesso risultato per l'articolo n. 4.

Metto ora in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta... Per dichiarazione di voto, la parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Come anticipato in discussione generale, il nostro gruppo non voterà questa legge che riteniamo una legge discriminatoria, una legge che non evidenzia la corretta pesatura delle responsabilità e non prevede un meccanismo selettivo.

Mi fa piacere quanto sentito dal Presidente che non sarà una legge che andrà in qualche modo a incentivare delle figure specifiche nel senso che immagino che sugli skill avremo modo poi di verificare, a differenza di quanto avvenuto in altri contesti, dove magari gli skill prevedevano un master fatto all'interno dell'Amministrazione, che era stato proprio pensato per qualcuno, oppure i cinque anni di copertura di un incarico, quindi pensati anche quelli proprio per qualcuno, andremo sicuramente ad analizzare con molta attenzione quegli skill.

Come avrete visto, non abbiamo votato l'articolo 2 perché ribadiamo che, secondo noi, quell'articolo 2 impedisce e in questo caso non valorizza quelle figure che erano all'interno dell'ordine del giorno.

La nostra valutazione quindi è piuttosto negativa e sinceramente voglio poi capire veramente quello che non è stato fatto in cinque anni come si pensa di poterlo fare in pochi mesi senza avere una visione generale, che è quella che tutti noi abbiamo chiesto.

Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Su questo disegno di legge mi asterrò condividendo l'iniziativa però, come ho già detto nel corso del mio intervento, andava impostata forse in maniera un pochino diversa per avere chiaro il percorso da svolgere per arrivare all'obiettivo finale. Questo mi rincuora affermarlo ma è diventata una consuetudine da parte della maggioranza di scaricare dei disegni di legge senza illustrare alle forze di minoranza gli obiettivi finali e i percorsi da seguire per arrivarci, e lo vedremo poi nei prossimi disegni di legge che andremo a discutere durante questa giornata.

Pertanto, nel significare che non si tratta di un aumento di stipendio a chi l'ha inteso così, ma si tratta di una giusta indennità per le responsabilità che vengono assunte dal personale che opererà in tal senso o per quello che ha lavorato fino adesso che aspettava la giusta indennità, il voto sarà di astensione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Anch'io a nome del gruppo annuncio l'astensione sul provvedimento, un provvedimento che potrebbe essere condivisibile nelle finalità, però, a livello di attuazione, non condividiamo il metodo di approccio parziale, che è al di fuori di una visione sistemica e soprattutto che non tiene in considerazione le problematiche attinenti alla materia trattata nella loro complessità.

Ci sarà sicuramente occasione di dover ridiscutere di quest'argomento prossimamente perché sicuramente emergeranno dei problemi, quei problemi che sono già stati annunciati oggi in aula dai colleghi che sono intervenuti, che, a nostro avviso, meritavano maggiore attenzione perché si tratta di incidere su delle professionalità che contribuiscono al buon funzionamento della macchina amministrativa e delle professionalità sulle quali deve fare grande affidamento nel futuro l'Amministrazione in un processo riorganizzativo, quindi avrebbero meritato, secondo noi, un approccio completamente diverso rispetto a quello che è stato messo in atto. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi sempre per dichiarazione di voto.

Aggravi (LEGA VDA) - Per ribadire il voto di astensione da parte del gruppo Lega, un voto di astensione che, come è stato detto sia in Commissione, sia nel corso del dibattito in aula, non è contrario alla riforma dell'Amministrazione, non è contrario a valorizzare l'area mediana del management regionale ma che crede che questo non sia il punto di partenza utile a riformare in maniera efficiente l'Amministrazione regionale.

Pensiamo e nei fatti vediamo che non c'è una visione complessiva di quello che si vuole fare, non c'è un'analisi delle ricadute, c'è un continuo rimando e lo avete anche scritto nelle note esplicative.

Siamo abbastanza preoccupati perché se questo è il punto di partenza della riforma della Regione, e non lo dico da un punto di vista quasi politico, lo dico quasi più da un punto di vista tecnico, pratico e anche molto pragmatico, non è un buon punto di partenza ma temo, come ho già detto nel corso dell'esposizione della relazione, che lo vedremo nei prossimi mesi e penso che questo non sarà il primo né l'ultimo intervento non sul complesso, ma proprio su questo tema, perché qualcosa non tornerà.

Sul resto quello che c'era da dire lo abbiamo detto, spiace che non si voglia proseguire in realtà un approfondimento che doveva già essere fatto su alcune figure, penso appunto ai capi dei servizi di segreteria delle scuole, penso appunto al discorso degli Enti locali, non so se almeno sugli Enti locali si possa anche pensare di fare un approfondimento nell'ambito dei tavoli organizzati per la riforma degli Enti locali, almeno per prendere qualcosa come anche gli altri colleghi di minoranza hanno fatto, cioè cercare comunque di dare un contributo anche su quel punto. Spiace davvero perché forse le cose sono cambiate rispetto a una volontà che almeno in precedenza era stata espressa con il voto dell'ordine del giorno, ma forse anche questa scelta ci sta dicendo qualcosa in più.

Presidente - Non vedo altre richieste per dichiarazione di voto. Metterei pertanto in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

Il DL è approvato.