Objet du Conseil n. 2233 du 4 avril 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2233/XVI - Interpellanze: "Proroga dell'esenzione della tassa di circolazione per i veicoli a motorizzazione ibrida o ad idrogeno immatricolati dal 1° gennaio 2023" e "Reintroduzione dell'esenzione della tassa di circolazione per i veicoli con doppia alimentazione termico/elettrica o ad idrogeno immatricolati da gennaio 2023".
Bertin (Presidente) - I punti n. 7 e 8 dell'ordine del giorno sono affrontati congiuntamente. Consigliere Marquis per l'illustrazione.
Marquis (FI) - Abbiamo presentato questa iniziativa in ambito della tassa di proprietà, perché abbiamo preso atto che nella legge di stabilità del 2020 è stata estesa l'esenzione che era stata introdotta nella legge n. 24 del 2016 per i veicoli con doppia alimentazione termico elettrica o a idrogeno, e questo per i mezzi appartenenti alla categoria M1 e N1, trasporto persone e trasporto merci, che erano stati immatricolati dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2022. Si trattava di un'esenzione quinquennale, quindi significa che per tutti questi mezzi ci sarebbe un'esenzione fino al 2027.
Stride il fatto che dal primo gennaio 2023, per tutti i mezzi che vengono immatricolati, non viene più riconosciuta l'esenzione, e questo va un po' in controtendenza rispetto a quelli che sono gli obiettivi di perseguire una regione fossil fuel free, così come previsto anche dal quadro strategico regionale. Si poteva probabilmente fare un intervento in decalage per arrivare al 2027 anche per tutti coloro che immatricolavano i mezzi dal 2023, 2024 e 2025, così come hanno fatto anche delle altre Regioni.
Con quest'iniziativa si chiede qual è il ragionamento che è stato fatto per ridurre o cessare quest'iniziativa dal primo gennaio 2023 e se c'è la volontà di poter recuperare questa situazione nei prossimi mesi, perché potrebbe essere un'iniziativa positiva per incentivare l'acquisto di mezzi che tendenzialmente portano a ridurre le emissioni in atmosfera e quindi a migliorare la qualità dell'aria.
Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Repetita iuvant. Mi unisco a quanto ha appena esposto il collega Marquis, ribadendo il fatto che, con la legge di stabilità per il 2020, si era estesa l'esenzione, introdotta dalla legge regionale n. 24 del 2016 per i veicoli con doppia alimentazione termico elettrica o a idrogeno, ai mezzi appartenenti alla categoria M1 e N1 immatricolati dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2022. È ovviamente noto che questa disposizione legislativa della legge di stabilità, con la proroga contenuta, è scaduta il 31 dicembre 2022 e dal primo gennaio 2023 questi tipi di veicoli non beneficiano più dell'esenzione.
Considerando che, come ha già anticipato il collega Marquis, l'esenzione della tassa automobilistica, per i veicoli a basso impatto ambientale, costituisce un'incentivazione all'orientamento delle scelte verso questa tecnologia, nell'obiettivo di ridurre le emissioni e quindi in coerenza con i principi sia fossil fuel free che direttamente così anche come richiamati nella strategia di sviluppo sostenibile della Valle d'Aosta 2030, integrata con il quadro strategico regionale, approvata in una delle sedute precedenti del Consiglio.
A nome quindi del gruppo Lega Valle d'Aosta interpelliamo il Governo regionale per sapere in base a quale visione strategica si è scelto di non prorogare l'esenzione della tassa di circolazione per i veicoli a motorizzazione ibrida o a idrogeno immatricolati dopo il gennaio 2023 e quali sono gli intendimenti in merito all'eventualità di considerare la proroga di esenzione, da estendere anche per i veicoli di tale tecnologia e di tale tipologia immatricolati dopo il primo gennaio 2023.
Presidente - Risponde il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Penso che queste due interrogazioni diano modo di sviluppare la tematica in merito alla proroga dell'esenzione delle tasse automobilistiche per i veicoli ibridi. La Regione Valle d'Aosta, con l'articolo 28 della legge regionale n. 24 del 2016, aveva concesso l'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche, in relazione ai veicoli nuovi di categoria M1 autovetture, N1 autocarri leggeri, immatricolati dal primo gennaio 2017 al 31 dicembre del 2019. Nel corso del 2019 era stato ritenuto che il periodo di agevolazione, definito in un triennio, potesse essere troppo breve ai fini dell'obiettivo dell'incentivazione alla sostituzione di parte del parco veicoli circolanti meno inquinanti, ragione per cui l'esenzione è stata estesa per un ulteriore triennio, ovvero fino al 31 dicembre del 2022, così come spiegato anche dai colleghi.
Fin dalla sua creazione, era stata concepita quale misura temporanea di stimolo per la sostituzione dei veicoli più datati con veicoli recenti, rispondenti alle nuove normative delle emissioni di CO2. Non è mai stato considerato che l'esenzione potesse diventare una misura a regime, pertanto al termine del periodo di incentivazione, come doveroso, sono state effettuate le valutazioni sull'impatto della misura di agevolazione in questione.
In relazione al segmento delle autovetture, stando ai dati pubblicati dall'Automobile Club d'Italia, si rileva che nel 2017 le autovetture immatricolate in Valle d'Aosta risultavano essere un totale di 6253. Tra queste, la categoria maggiormente rappresentata era costituita dalle vetture a benzina, con 3058 nuovi veicoli, mentre i nuovi veicoli ad alimentazione ibrido benzina erano 242. A distanza di cinque anni, nel 2021, ultimo anno disponibile a oggi, si registra che il numero di nuovi veicoli iscritti al PRA è di 8020, di cui 2822 alimentati a benzina, 3196 ad alimentazione ibrido benzina e 56 ad alimentazione ibrido gasolio. I dati definitivi relativi al 2022 non sono ancora pubblicati, ma mostrano un andamento simile al 2021, annoverando circa 3200 nuove immatricolazioni di autovetture ad alimentazione ibrido benzina e 67 nuove auto ad alimentazione ibrido gasolio.
Se si considera soltanto il numero di immatricolazioni riconosciute come ibride, la disposizione agevolativa introdotta nel 2017 ha pienamente esplicitato la sua funzione di stimolo sulle scelte di acquisto dei veicoli. Di conseguenza, la valutazione dell'agevolazione porta a ritenere raggiunto l'obiettivo prefissato nel 2017 e, in considerazione anche delle evoluzioni nel frattempo intervenute sul mercato automobilistico, non più reiterabile.
Inoltre, in relazione alla diffusione delle autovetture, è stata registrata nel periodo considerato un'evoluzione, determinata essenzialmente da ragioni commerciali, riguardo alle specifiche tecniche dei veicoli per poterli considerare ibridi. Sono state introdotte diversificazioni nel significato di ibrido, creando una graduazione della capacità di interazione tra motore elettrico ed endotermico. A oggi esistono sul mercato veicoli definiti mild hybrid, full hybrid e hybrid plug in.
Le autovetture mild hybrid hanno una batteria piccola di circa mezzo kilowatt/ora che si ricarica in frenata e decelerazione; il motore elettrico aiuta il termico nelle operazioni più dispendiose, ma non possono ricaricare in solo elettrico. Sono ormai le più diffuse, sono quelle che costano meno, ma anche quelle con impatto minore in termini di beneficio sui consumi ed emissioni, proprio quello che si vorrebbe ottenere invece come obiettivo ambientale. La tecnologia mild hybrid è introdotta sempre più spesso come complemento per i motori di utilitarie e compatte, come ad esempio la Fiat 500, per citarne una, o l'intera gamma Suzuki e anche molte altre.
Le vetture con sistema full hybrid hanno una batteria un pochino più importante, in media 1,5 kilowatt/ora, si ricaricano in frenata, in decelerazione e in marcia nei momenti di massima efficienza del motore termico e possono percorrere alcuni chilometri in solo elettrico. Hanno un buon impatto in fatto di riduzione di consumi ed emissioni, ma il prezzo è sicuramente più alto delle mild hybrid.
Infine le ibride plug in hanno batterie ancora più grandi, fino a 18 kilowatt/ora, si ricaricano in parte con lo stesso sistema delle full hybrid, ma anche e soprattutto collegandosi alla rete elettrica. Possono percorrere fino a circa 50 chilometri in elettrico e, se usate nella maniera corretta, permettono di ottenere consumi ed emissioni molto vicine a quelli delle auto elettriche. Di contro, il peso è molto elevato e quando usate in modalità termica, consumano di più delle alternative non elettrificate. Rispetto a queste ultime, hanno anche un prezzo molto più elevato.
Tale sviluppo del mercato ha comportato una distorsione nell'utilizzo delle agevolazioni fiscali legate ai veicoli ibridi, in ragione del fatto che a oggi esistono marche automobilistiche che propongono modelli omologati in tutte le loro varianti come ibridi pur trattandosi di mild hybrid, quindi apparentemente conformi all'obiettivo di riduzione delle emissioni inquinanti.
Si specifica che, con riferimento alle immatricolazioni di autovetture ibride in Valle d'Aosta, dai dati forniti dall'Automobile Club d'Italia, si è registrato che nel 2021 i modelli maggiormente acquistati sono stati delle mild hybrid ad alimentazione ibrido benzina, e più precisamente Fiat Panda 1000 con 1543 unità, Lancia Y 1000 con 366 veicoli, Fiat 500 1215 unità, mentre nel 2022 i modelli con alimentazione ibrida maggiormente acquistati sono stati la Panda 1000 con 1579 unità, Fiat 500 con 321 unità e Lancia Y con 90 unità.
Stando ai dati disponibili, parrebbe che la norma di agevolazione esistente nella regione abbia comportato di fatto la concessione di un beneficio fiscale per lo più a veicoli che non risultano essere effettivamente meno inquinanti rispetto alle loro omologhe con alimentazione non ibrida, provocando una disparità di trattamento tra i contribuenti non giustificata dalle ragioni ambientali che l'avevano originariamente motivata. D'altra parte, va altresì considerato che, essendo il sistema fiscale italiano improntato sulla progressività della tassazione in relazione alla capacità contributiva dei cittadini, in considerazione del fatto che le autovetture ricomprese nella categoria full hybrid e plug in hanno costi di acquisto generalmente più elevati rispetto alle altre autovetture, l'eventuale introduzione di un'agevolazione solo per tali categorie si porrebbe quale intervento a favore di categorie di contribuenti con capacità contributiva più elevata, quindi meno giustificabile sul piano dell'equità fiscale.
Infine, per quanto riguarda le categorie degli autocarri leggeri, in base ai dati disponibili dell'Automobile Club d'Italia, emerge che nel 2017 non è stato immatricolato alcun autocarro ad alimentazione ibrida e a distanza di cinque anni, ovvero nel 2021, i veicoli ibridi immatricolati sono soltanto 23 su un totale di 783 nuovi autocarri leggeri iscritti al PRA.
Di fatto parrebbe che l'incidenza delle immatricolazioni di veicoli ibridi sia determinata dall'offerta del mercato e non dalla presenza di agevolazioni sulle tasse automobilistiche. Si deve prendere atto quindi che la misura agevolativa concessa per tale categoria di veicoli è risultata sostanzialmente inefficiente e che pertanto non pare ragionevole una sua reiterazione.
In sintesi, la logica con cui l'agevolazione in esame non è stata riproposta è l'elevata diffusione raggiunta dai veicoli ibridi e la necessità di incentivare veicoli ancora meno inquinanti, quali appunto quelli elettrici, per i quali la nostra Regione ha disposto ulteriori tre anni supplementari di esenzione dal pagamento del bollo rispetto ai cinque anni concessi dalla normativa statale.
Io direi, per concludere, che quest'aspetto delle varie tipologie di ibrido era già stata oggetto di attenzione, nel momento in cui si era deciso di sostenere l'acquisto da parte di privati solo per le plug in, che sono quelle che effettivamente hanno un impatto più importante; questa decisione va un po' in quella stessa linea di comportamento.
Presidente - Per la replica consigliere Marquis.
Marquis (FI) - La ringraziamo per la lunga e articolata risposta che ci ha letto e che hanno preparato gli uffici, molto tecnica direi. Adesso vorrei provare a ricondurre la questione a un profilo politico.
Credo che quando si parli di inquinamento dell'aria, non si possano considerare raggiunti gli obiettivi: si è fatto un pezzo di strada, c'è ancora tanto da fare e quindi tutto quello che si riesce a fare a livello incrementale è una cosa positiva rispetto allo status quo, per arrivare a una situazione migliore di quella che stiamo vivendo.
Credo che i comportamenti dei cittadini possano essere ritenuti analoghi in tutte le regioni, perché non penso che in Valle d'Aosta ci sia un orientamento diverso all'acquisto dei veicoli di quello che possa essere riscontrato nelle altre regioni; viviamo sostanzialmente le stesse situazioni a livello di approccio. Quello che fa specie è che a questo riguardo, nonostante lei ha detto che qui si tende sostanzialmente a cercare di privilegiare l'acquisto di mezzi ancora meno inquinanti, le altre Regioni mantengono la contribuzione o il sostegno alle iniziative sia nel settore dell'ibrido, sia nel settore dei veicoli elettrici. Solo per fare alcuni esempi, il Piemonte, la Liguria, il Trentino-Alto Adige, il Friuli-Venezia-Giulia, la Sicilia, continuano ad applicare i tre anni di esenzione della tassa di proprietà. Credo che anche loro abbiano fatto le loro valutazioni e se hanno mantenuto l'applicazione significa che ci sono dei benefici che vengono perseguiti attraverso l'incentivazione di determinati comportamenti, diversamente non l'avrebbero fatto.
Credo che da parte nostra ci sia un approccio insufficiente e che denota anche una scarsa sensibilità verso l'argomento, perché se da una parte cerchiamo di perseguire degli obiettivi, dall'altra lanciamo la palla, ma poi diciamo no, per adesso basta, forse abbiamo raggiunto l'obiettivo, possiamo anche accontentarci, perché pensavamo peggio, invece abbiamo ottenuto dei buoni risultati e la gente adesso dovrebbe camminare con le proprie gambe. Noi riteniamo che questo non sia così condivisibile e ci rincresce che non ci sia la volontà da parte del Governo di prendere in esame la reintroduzione dell'esenzione per chi acquista questi veicoli.
Presidente - Consigliere Distort, a lei la parola.
Distort (LEGA VDA) - Grazie presidente Testolin per la risposta dettagliata: una vera e propria indagine di mercato.
Questa interrogazione da parte nostra non voleva essere minimamente un manifesto ambientalista, perché non siamo particolarmente sedotti da una battaglia per l'ambiente che si fonda sul dogmatismo della tecnologia elettrica, che premia tra l'altro l'industria cinese e contribuisce all'incremento del consumo di risorse non rinnovabili per la filiera di questa produzione industriale. Quello che era importante per noi invece era mettere in atto e portare l'attenzione a un problema di coerenza.
Il fatto che il Governo regionale faccia delle riflessioni sulla sostenibilità di una scelta indirizzata proprio all'incentivazione dell'elettrico e con tutto quanto ne consegue a livello di filiera mondiale, è assolutamente lecito e doveroso. Il problema è che a questo punto voi dovete mettervi d'accordo come Giunta su come procedere, perché nel documento di strategie e sviluppo sostenibile della Valle d'Aosta 2030, integrato con il quadro strategico regionale, proposto dalla Giunta e approvato dalla maggioranza in Consiglio, a pagina 61 al punto 2.1.4. si dice (voi avete detto): "Il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi regionali in campo energetico ambientale non può prescindere da un intervento importante sul settore della mobilità e dei trasporti, responsabili di una parte importante delle emissioni inquinanti, e con un rapporto tra il numero di autoveicoli e popolazione tra i più alti in tutta Italia. Un complesso di azioni coerenti con l'obiettivo fossil fuel free e internamente con la direttrice strategica 5.1, la cui priorità va a incidere sulla domanda di mobilità e sull'adozione di tecnologie in grado di abbattere in maniera importante i consumi e le emissioni del trasporto pubblico e privato. In quest'ottica si collocano le azioni previste su vari ambiti, in particolare sia di attenzione - avete scritto voi - di incentivazioni di veicoli a basse emissioni di carbonio, nel pubblico come nel privato". Questo l'avete scritto voi!
Oggi venite a riferirci delle considerazioni che possono essere anche condivisibili ma, a questo punto, che cosa è successo? Un piccolo corto circuito a distanza di pochi mesi? Voi avete avviato una linea, scritto nero su bianco una linea e ve la siete approvata, ma oggi venite a dire che in base a questo punto, che è esattamente contenuto all'interno di questo documento da voi prodotto, voi prendete una direzione diversa. Forse è il caso che insieme alle indagini di mercato, facciate anche un'indagine di coerenza nell'ambito del programma di Governo.