Objet du Conseil n. 914 du 18 septembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 914/XV - Interpellanza: "Monitoraggio della qualità dell'aria all'interno dello stabilimento siderurgico "Cogne Acciai Speciali" e nelle zone esterne limitrofe".
Distort (Presidente) - Punto n. 23 all'ordine del giorno. Per l'esposizione, la parola alla proponente dell'interpellanza, collega Nasso.
Nasso (M5S) - La mia iniziativa vuole porre l'attenzione sulla situazione della Cogne, che merita una riflessione seria e lungimirante, che forse non c'è mai stata. La salute delle lavoratrici e dei lavoratori, delle cittadine e dei cittadini deve essere messa davanti a tutto. Pensiamo alla collocazione dell'importante stabilimento industriale siderurgico Cogne Acciai Speciali. Questo è sito a pochi passi dal centro storico del capoluogo regionale, è a fondovalle e quindi nelle immediate vicinanze di abitazioni, scuole, uffici e centri urbani. Pare che l'azienda controlli l'impatto ambientale della stessa e che abbia predisposto dei piani di miglioramento sulle emissioni in atmosfera.
È di qualche settimana fa la notizia della costruzione di una struttura volta addirittura ad avere zero emissioni per cui si è investito 5.000.000 di euro - ho letto sui giornali - da parte dell'azienda. L'ho detto prima e lo ripeto: la collocazione dello stabilimento è a pochi passi dal centro storico del capoluogo. Al momento della privatizzazione dell'azienda, questa ha affermato che il problema dell'impatto ambientale è per lei oggetto di discussione fondamentale e ha addirittura predisposto dei piani di miglioramento sulle emissioni in atmosfera ponendosi - ha detto - dei traguardi più restrittivi dei soli limiti di legge, frutto di lavoro del coordinamento tra azienda. Regione e organi tecnici di controllo. L'azienda inoltre mantiene un sistema volontario pare di gestione ambientale certificato, non sto a menzionare il codice. Tale certificazione però ha validità triennale ed è stata rinnovata nel febbraio 2014, quindi sono passati tre anni.
Evidenziato - e lo ribadisco sempre - che è compito di questo Consiglio tutelare la salute delle valdostane e dei valdostani tutti, tra cui ovviamente i lavoratori della Cogne Acciai Speciali e tutti i cittadini, interpelliamo l'Assessore competente per sapere: se la qualità dell'aria all'interno dello stabilimento e nelle zone esterne limitrofe e non è costantemente monitorata dai sistemi dell'ARPA Valle d'Aosta e se vi siano picchi anomali significativi degni di nota dal 2014; la strategia che si attuerebbe qualora i valori di concentrazione degli inquinanti superino i limiti fissati per legge, se ciò è capitato e se si è intervenuti; se la Regione attua costantemente un'azione di controllo verso questa problematica e se la certificazione citata nelle premesse, fatta nel febbraio 2014, sia stata rinnovata; se vi sia una sorta di cronoprogramma per monitorare la situazione e gli intendimenti a tal proposito.
Presidente - Per la risposta da parte del Governo, la parola all'Assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Entrerò subito nel merito, perché la risposta è corposa.
I provvedimenti autorizzativi in capo all'azienda sono accessibili attraverso il sito dell'Amministrazione regionale, così come l'elenco e gli esiti dei controlli svolti dal Corpo forestale della Valle d'Aosta con il supporto tecnico di ARPA. Il programma triennale dei controlli fiscali è previsto dal provvedimento dirigenziale n. 120 del 2018. Infine, per quanto riguarda i monitoraggi ambientali svolti da ARPA, sul sito istituzionale dell'agenzia sono visibili quotidianamente i dati monitoraggio delle centraline di qualità dell'aria. L'azienda è titolare di un'autorizzazione integrata ambientale rinnovata nel 2014 con provvedimento dirigenziale; non so se le serve il numero ma glielo do: è il n. 6011 del 2014.
Per quanto riguarda i monitoraggi dell'aria ambiente, per rispondere alla prima domanda, nella città di Aosta sono posizionate 3 stazioni di qualità dell'aria gestite direttamente da ARPA VdA che monitorano i parametri previsti 155/2010 nelle modalità previste dalla normativa secondo altri standard qualitativi. Le stazioni di monitoraggio sono collocate in piazza Plouves, in via Liconi, in via Lavoratori Vittime del Col du Mont, in via Primo Maggio. La normativa prevede degli indicatori statistici per il confronto dei valori misurati con i valori di riferimento. Per le polveri PM10 sono previsti due riferimenti: il valore e il limite giornaliero e il valore e il limite annuo, mentre per i microinquinanti quali metalli nel PM10 i valori di riferimento sono relativi alla media annua. Ricordo che tutti i dati di qualità dell'aria della città di Aosta vengono periodicamente presentati e condivisi nell'ambito dell'Osservatorio della qualità dell'aria organizzato dal Comune di Aosta a cui sono invitati gli enti comunali, Regione, ARPA, USL e CAS, oltre ai differenti portatori di interesse presenti sul territorio. Faccio presente che i valori registrati dalle centraline sono evidentemente il risultato non solo degli apporti di CAS, ma anche di quelli dovuti a impianti di riscaldamento e di traffico, è la sommatoria di tutti. Per quanto riguarda i monitoraggi delle centraline che rilevano la qualità dell'aria il trend degli inquinanti legati all'impatto dello stabilimento risultano in diminuzione, sia per quanto riguarda i valori medi annui di polveri sottili, sia come numero di superamenti giornalieri. Tanto per essere ancora più nel dettaglio, il valore di riferimento relativo alla concentrazione di nichel nel particolato PM10, superato fino al 2013 nelle stazioni di via Primo Maggio, è stato superato da allora solo nel 2019 nella stazione di via dei Lavoratori Vittime del Col du Mont, presentando in generale un trend in diminuzione. Nel 2018 alla riattivazione della misura del nichel in via Primo Maggio, la concentrazione di nichel è risultata inferiore al valore obiettivo previsto dalla normativa. Questo dovrebbe significare che gli interventi attuati dall'azienda nel periodo hanno sortito effetto positivo.
Come risulta dai lavori dell'ultima seduta dell'Osservatorio sulla qualità dell'aria di Aosta, l'azienda sta tuttora attuando interventi strutturali al fine di migliorare la captazione delle emissioni fuggitive dei reparti dell'acciaieria, così come riportato in diversi articoli apparsi sui quotidiani a diffusione locale. Questi interventi sono il risultato di anni di monitoraggio e attività condivise con tutti i soggetti interessati nell'ambito di tavoli tecnici gestiti dalla struttura regionale competente in collaborazione con ARPA, Corpo forestale, USL, Comune di Aosta e partecipazione della CAS. Ai tavoli tecnici si è concordato un continuo monitoraggio dei risultati conseguenti agli interventi attuati in modo da valutare l'efficacia delle azioni messe in atto dall'azienda. Nell'ambito delle indagini ambientali, ARPA attua anche il monitoraggio delle ricadute di polveri atmosferiche mediante dei posimetri posizionati intorno allo stabilimento in ambito urbano. Si tratta di uno strumento di monitoraggio, previsto dal decreto legislativo, che fornisce indicazioni in merito alla polvere totale che si deposita al suolo. Su questa polvere si possono effettuare misure analitiche dei diversi componenti chimici. Nel nostro caso è utile per la determinazione dei metalli presenti e, in effetti, nel mese di maggio 2017 ha permesso di registrare un livello anomalo di titanio. L'evento è stato poi dibattuto nella seduta dell'Osservatorio della qualità dell'aria e nell'ambito dei tavoli tecnici previsti dall'autorizzazione si è deciso, in collaborazione con l'azienda, di effettuare delle indagini che hanno individuato la causa, la presenza di questa emissione dovuta ad una partita di rottame non conforme agli standard qualitativi richiesti dall'azienda ai propri fornitori. L'episodio ha dato luogo, anche dal punto di vista gestionale, ad interventi atti a migliorare la scelta del rottame, oltre ad attivare un protocollo tuttora in corso di monitoraggio in continuo dei metalli al punto di emissione del forno.
Per quanto riguarda la seconda domanda, i monitoraggi attivati nell'ambito dell'aria prevedono il posizionamento dei misuratori in continuo del livello di polvere all'emissione della portata dell'aspirazione sui camini degli impianti del reparto. Questi dati sono inviati in tempo reale all'ARPA, che provvede al loro controllo mediante appositi software e, nel caso in cui i valori misurati non rientrano in range prestabiliti, vengono inviati segnali di allarme via mail all'azienda, che procede alle verifiche del caso. Il provvedimento dirigenziale che citavo in premessa, il n. 120 del 2018, prevede peraltro, nel caso in cui si esca da prefissate condizioni di funzionamento verificate dai misuratori a causa di guasti imprevisti o malfunzionamenti, che ad esempio gli impianti vengano fermati nel tempo tecnico prettamente necessario a garantire condizioni di sicurezza per i lavoratori e per gli impianti stessi. Al verificarsi di questi episodi il provvedimento stabilisce che l'azienda debba inviare agli enti regionali preposti, entro 48 ore dall'evento, una comunicazione che indichi i tempi e soprattutto le modalità di ripristino. Per garantire l'affidabilità dei misuratori riguardo alle emissioni, il provvedimento prevede i controlli di qualità che l'azienda deve assicurare al fine di garantire l'esattezza dei valori misurati.
Per quanto riguarda la terza domanda relativa alle certificazioni, risulta che l'azienda ha provveduto a mantenere e ad incrementare le certificazioni ambientali tra cui l'ISO14001, il cui ultimo rinnovo risale al 30 marzo 2018. Le certificazioni ambientali sono visibili e scaricabili dal sito della Cogne Acciai Speciali. C'è da specificare che i monitoraggi di qualità dell'aria svolti da ARPA, in base al decreto legislativo, sono attinenti all'aria ambiente. La qualità dell'ambiente di lavoro è invece soggetta al monitoraggio da parte della struttura complessa Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro dell'USL della Valle d'Aosta, che opera in ottemperanza a quanto previsto dalla normativa in ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro. La struttura dell'USL partecipa ai tavoli tecnici di confronto assicurandosi che gli interventi volti alla riduzione delle emissioni esterne all'attività produttiva dell'azienda non avvengano a scapito della qualità dell'ambiente lavorativo interno. A tale proposito si sottolinea che le attività lavorative più delicate da un punto di vista della sicurezza, quali quelle che si svolgono nei pressi dei forni di fusione, avvengono in postazioni isolate e climatizzate, onde ridurre al minimo i rischi per i lavoratori.
Termino, e a conclusione rispondo alla quarta domanda. I controlli sulla qualità dell'aria ambiente sono eseguiti secondo le metodiche e le tempistiche di legge ed è inoltre presente nel provvedimento autorizzativo, legato all'attività industriale, l'elenco dei controlli ambientali a carico dell'azienda a cui si aggiungono le verifiche inserite nel piano di controlli previsto dagli organi competenti.
Mi permetta una battuta, collega. Dal punto di vista urbanistico dovremmo poi aprire un dibattito, un confronto sulla collocazione dell'acciaieria. Anche se non rientra nelle risposte, penso sia questa la principale criticità: avere un'acciaieria collocata all'interno di una città. Lei sa quanto me che questa è la principale criticità. Dall'altra parte quello che si sta facendo è questo. Come ha avuto modo di ascoltare, il coordinamento è fatto in maniera veramente minuziosa. Dal punto di vista metodologico penso che il metodo di lavoro sia estremamente delicato e puntiglioso. Il provvedimento dirigenziale approvato a marzo 2018 ritengo che metta bene nero su bianco chi fa che cosa e in che maniera, tutelando, sì, i lavoratori, ma non solo le maestranze, bensì la nostra salute e il nostro ambiente. Ho dovuto essere un po' lungo, però penso che i quesiti che lei ci ha posto meritassero una risposta.
Presidente - La parola alla collega Nasso per la replica.
Nasso (M5S) - Lei ha fatto cenno alla collocazione dello stabilimento e io infatti dico sempre, lanciando quasi una provocazione: nessuno mi convincerà mai che avere uno stabilimento di quel tipo in centro, in una città a fondovalle, sia come non averlo. Parentesi chiusa.
Vado ad analizzare due, tre punti che lei mi ha detto, ma poi mi riservo di riguardare la risposta per eventuali approfondimenti. Mi ha menzionato il provvedimento dirigenziale, che tra l'altro già conoscevo e porrei l'attenzione su alcune date. Lei mi ha parlato del 30 marzo 2018. Ricordiamo però che, nel novembre dello stesso anno 2018, ci fu quel famoso incendio che meno male non ha avuto nessuna conseguenza grave, nessuno si è fatto male, ma comunque io penso che sicuramente - non ho le competenze tecniche per dirlo - un qualche picco lo abbia fatto toccare. Io credo che la cadenza di controlli dovrebbe essere più frequente, anche se lei mi ha spiegato che è quotidiana, che abbiamo tre punti di analisi sul territorio aostano, ma forse non basta. Bisognerebbe forse avere altre centraline su tutto il territorio. Questo potrebbe essere uno spunto. È vero che l'azienda sta predisponendo - l'avevo anche citato nella mia esposizione - dei progetti a migliorare le emissioni, eccetera. Adesso non ricordo esattamente da che anno sia operativa la Cogne, ma mi permetto di dire che forse è anche troppo tardi correre ai ripari in maniera quasi urgente nel 2019. Forse bisognava pensare a qualche progetto già più in là negli anni. Come ho detto prima, mi riservo di analizzare tutto ciò che lei mi ha detto e di effettuare dei dovuti approfondimenti anche con i tecnici.
Presidente - Il punto n. 24 all'ordine del giorno, in accordo tra il proponente principale e l'Assessore di riferimento, si è concordato di spostarlo nel pomeriggio.