Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 838 du 11 juillet 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 838/XV - Reiezione di mozione: "Impegno per la concessione in uso gratuito dei locali del Teatro Splendor di Aosta per gli spettacoli teatrali e/o musicali delle scuole".

Farcoz (Président) - Point 30 à l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per comprendere le motivazioni e lo spirito di questa mozione, sono costretto a farvi un piccolo preambolo, che però spero possa anche illuminare un po' la conoscenza, magari un poco limitata, di questo tema, se qualcuno non ce l'ha presente.

Gli esperti di didattica e di pedagogia sono concordi nell'affermare che l'educazione artistica rappresenti un supporto fondamentale in tutto il percorso formativo dei bambini. Sin dai primi anni di età per i bambini è più facile comunicare ed esprimere le proprie emozioni attraverso l'interpretazione e la drammatizzazione di personaggi teatrali; mediante le pratiche teatrali è possibile infatti favorire il superamento dei problemi che normalmente accompagnano la crescita: la timidezza, il cattivo rapporto con il corpo in mutamento, l'eccessiva aggressività.

La teoria delle intelligenze multiple, inoltre, afferma che non esiste un'unica forma di intelligenza comune a tutti gli esseri umani, bensì diverse forme di essa, ognuna indipendente dalle altre, e che i bambini apprendono attraverso molteplici canali, che non corrispondono necessariamente alla lezione frontale. Tra questi canali di apprendimento troviamo, ad esempio, anche l'intelligenza musicale.

In base a tale teoria, non è detto infatti che un bambino che sia carente sotto il profilo linguistico non possa poi sviluppare abilità in campo matematico-scientifico o dell'espressione culturale.

Nel Libro bianco dell'Unione europea del 1993 Jacques Delors inseriva la consapevolezza ed espressione culturale fra le competenze chiave che contribuiscono a creare i cittadini di domani; cittadini che sappiano cooperare sempre più attivamente in tutte le dinamiche della vita pubblica, sociale, economica e, perché no, anche politica.

La consapevolezza ed espressione culturale infatti è la competenza che più di tutte contribuisce a costruire l'identità sociale e culturale, poiché aiuta ad apprendere le capacità di esprimersi attraverso linguaggi e canali diversi. Dalle indicazioni della Commissione europea, suffragate da numerosi studi pedagogici ed eidetici, sono state recepite in primis tre indicazioni nazionali per i curricula del 2012; nel testo del 2012 si legge infatti che le espressioni artistiche e musicali sono altrettante occasioni privilegiate per apprendere per via pratica quello che successivamente dovrà essere fatto oggetto di più elaborate conoscenze teoriche e sperimentali.

Successivamente, prima la legge n. 107 del 2015, poi la legge regionale 3 agosto 2016, n. 18, sottolineavano come fosse compito delle istituzioni scolastiche potenziare l'offerta formativa, anche per rafforzare le competenze dei nostri alunni, nella pratica e nella cultura musicale, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche, nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori.

A tal fine, dunque, le scuole di ogni ordine e grado, al momento di pianificare le attività didattiche che saranno svolte nel corso dell'anno scolastico, pongono particolare attenzione nel dedicare parte del monte ore annuale alla musica, al teatro o alla danza. Questo perché, appunto, i canali attraverso cui i bambini apprendono sono molteplici, come molteplici sono le forme d'intelligenza con cui i bambini si avvicinano al mondo che li circonda.

Nella consapevolezza, dunque, che non debbano essere sviluppate solo le aree linguistiche e logico-matematiche, gli insegnanti inseriscono all'interno del curricolo anche l'espressione culturale, musicale e teatrale. Ma nel fare ciò spesso si scontrano con le carenze delle strutture dei nostri edifici scolastici, prima fra tutte la mancanza di teatri o auditorium all'interno delle scuole.

Alcune scuole della città di Aosta, infatti, non hanno a disposizione una struttura in cui poter svolgere attività di teatro e musica e per l'affitto di un teatro si vedono costrette a pagare canoni di locazione al di sopra delle disponibilità finanziarie delle istituzioni scolastiche, in un periodo in cui i soldi a disposizione delle istituzioni scolastiche tendono a diminuire, anziché ad aumentare.

Data quindi per assodata l'importanza dell'educazione e dell'espressività in ogni sua forma, che sia musica, teatro o danza, chiediamo quindi che il teatro Splendor possa essere messo a disposizione delle istituzioni scolastiche che ne faranno richiesta, gratuitamente, nei giorni dei saggi o degli spettacoli teatrali e/o musicali.

Président - Qui souhaite intervenir en discussion générale? La parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Questa mozione non può che trovare il mio pieno accordo, soprattutto dopo aver rilevato - e lo abbiamo fatto nell'ultima seduta del Consiglio regionale - che gli spazi nelle scuole - e mi riferisco in particolare a quelle superiori, che conosco meglio - sono sempre più risicati, per i problemi, ormai noti e incancreniti, relativi all'edilizia scolastica, nella città di Aosta in particolare.

Ben venga, dunque, la possibilità di avere spazi aggiuntivi, soprattutto al teatro Splendor, che è stato restaurato ed è di proprietà regionale. Lo ricordo, nella mia infanzia, come cinema, poi c'è stato un buio totale per i tantissimi anni in cui è stato chiuso per lavori eterni. Ecco che tutta quell'attesa oggi venga ripagata da un teatro vivo e vivace! Dove non solo si svolgono gli spettacoli ufficiali, come quelli della bellissima Saison Culturelle, o simili, ma anche la presentazione di pièces teatrali o concerti a cura degli allievi di tutte le scuole.

Forse vale la pena che l'amministrazione si accolli le ulteriori spese perché, se è vero che l'affitto non andrebbe pagato, in quanto il teatro è di proprietà regionale, ci sono però le spese per la ditta che si aggiudica l'appalto per il servizio tecnico a supporto della gestione - anche della gestione generale della sicurezza - e c'è poi il service per le luci e per l'audio.

Credo che valga comunque la pena di fare questo, purché si tratti davvero di iniziative per le scuole, cioè che nessuno osi mettere il suo bollino sulle proposte culturali per gli alunni. Non vorrei sembrarvi gratuitamente polemica, però quest'anno è successo così, in occasione del Giorno del ricordo, quando è stato proposto uno spettacolo per gli allievi delle scuole, "Sentiero del padre, viaggio tra i segreti delle foibe carsiche". La critica aveva già ampiamente sottolineato i limiti culturali di quello spettacolo, da un punto di vista storiografico.

Insomma, quello che io mi chiedo è perché sia comunque andato in scena, con tanto di logo del Consiglio regionale. Sinceramente l'ho vissuto come un momento imbarazzante e credo che questo non debba accadere più. Tutto quello che viene proposto alle scuole - e non dalle scuole stesse, chiaramente, perché le scuole hanno un Collegio docenti, hanno anche un Consiglio d'Istituto, hanno i Consigli di classe e quindi il marchio di scientificità è garantito, perché ci sono tutti questi organismi che sono fondamentali organismi democratici - ma io chiedo che le proposte esterne che giungono alle scuole, di qualunque origine e provenienza, siano scientificamente vagliate da organismi deputati - e ci sono: penso per esempio all'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d'Aosta - soprattutto laddove si parla di una materia incandescente, qual è la storia del Novecento. Noi dobbiamo garantire agli allievi un livello sempre culturalmente elevato, per la responsabilità innegabile educativa.

E visto che siamo in tema, ne approfitto anche - direte "è luglio", mi sto già portando avanti con il lavoro, sto già pensando al mese di febbraio, scusate ma, visto che siamo in tema, lo aggiungo - per dire che questo vale anche per il viaggio a Trieste e a Gorizia che, a differenza di quello organizzato per il Campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz e Birkenau, che da anni vede il supporto dell'Associazione Deina, che è un'associazione molto seria, dove lavorano educatori preparati - preparati non solo storicamente, il che è fondamentale, ma anche a gestire momenti delicati, a livello emotivo - ecco, io credo che, invece, il viaggio a Trieste e a Gorizia non offra ai ragazzi una sufficiente preliminare preparazione, e così noi rischiamo di sbattere loro in faccia una realtà di frontiera, che è decisamente più complessa, dal punto di vista storico, della nostra, per cui solo guide molto preparate, sul posto, possono attutire il colpo, che spesso disorienta gli allievi; l'ho vissuto tante volte assieme a loro, come insegnante, quando poi rientravano in classe, allievi che pretendiamo sappiano dominare un secolo di storia, quando nemmeno gli adulti lo sanno fare, per coglierne a fondo i complessissimi contenuti.

Colgo l'occasione di questa mozione, quindi, per mettere sul tavolo una serie di questioni che mi stanno a cuore, su cui spero avremo modo di tornare. Mi scuso di essere uscita un po' dal seminato, ma mi è venuta voglia di andare avanti con i lavori e chiedo all'Ufficio di Presidenza di non trascurare queste importanti riflessioni, che nascono da 29 anni di dura esperienza sul campo.

Per chiudere, al di là di questa grossa parentesi che ho aperto, chiaramente sulla mozione dichiaro che il voto di ADU VDA è molto favorevole.

Président - S'il n'y a pas d'autres interventions en discussion générale, je ferme la discussion générale. En réplique, la parole à l'assesseur Viérin.

Viérin (AV) - Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi e sicuramente l'intento di fondo di quest'iniziativa è buono, però farò alcune considerazioni di cui bisogna tenere conto.

Partirei dalla considerazione degli spazi per le scuole e l'altra considerazione è quella dei fondi per le istituzioni scolastiche, in quanto, da quello che si evince dal testo, dalle premesse - ritornerò poi anche sulle premesse - che hanno evidenziato la bontà e soprattutto la validità delle inclinazioni e delle educazioni applicate alle arti in generale e in particolar modo al teatro, sicuramente importanti e fondamentali.

Per quanto riguarda gli spazi delle scuole, partirei dalla considerazione che non esistono solo le scuole della città di Aosta ma tutte le scuole della Valle d'Aosta, e che forse il ragionamento sugli spazi scolastici, divisi fra scuole di competenza regionale e scuole di competenza comunale, va affrontato non solo dal punto di vista dello Splendor tout court - che è un teatro, ex cinema, nato con una valenza ben precisa - poiché nella città di Aosta esistono anche altri spazi; penso alla tanto discussa Cittadella dei giovani, per esempio, perché la premessa del collega Manfrin sull'importanza delle arti teatrali... guardi io sono molto legato al teatro, in particolar modo al teatro popolare, credo che nella formazione e nell'educazione, anche pedagogica, di un ragazzo, di un bambino, come lei ha sottolineato, il teatro sia fondamentale, ma una cosa è la valenza fondamentale delle arti e del teatro, un'altra cosa è destinare lo Splendor a teatro regionale delle scuole, che è qualcosa di leggermente diverso. Anche perché già oggi le scuole lo richiedono - ed è successo, l'anno scorso l'abbiamo concesso al liceo classico, in occasione dello spettacolo di fine anno, poi c'era anche la questione del pianoforte - insomma, c'è stato un lavoro riferito al fatto che effettivamente nel regolamento, così come oggi è previsto, c'è la richiesta di gratuità dello Splendor e questa viene concessa e, quando ci sono le scuole, chiaramente viene concessa.

C'è un altro problema: quando noi parliamo di spazi non sci riferiamo solo alla città di Aosta in generale; ma riferiti alla città di Aosta, vi sono altri spazi come il teatro Giacosa, per esempio, che è un altro teatro, perché gli spazi riferiti agli spettacoli sono spazi dedicati all'arte teatrale e allo spettacolo scolastico finale. Non so quanti di voi abbiano preso parte, per esempio, allo spettacolo di fine anno al Don Bosco, qui ad Aosta: si è svolto in una bellissima sala, nella zona sottostante, che si presta allo spettacolo di fine anno.

Impostare un atto dicendo "Diamo la gratuità alle scuole" è un qualcosa che cerca di falsare un po' la problematica dicendo "Mettiamo a disposizione lo Splendor ogni volta che le scuole lo chiedono per gli spettacoli finali di fine anno".

Intanto non credo che lo Splendor basterebbe per tutti gli spettacoli finali, perché ci sarebbe una sovrapposizione di date non indifferente. Forse questo è un elemento di cui non si è tenuto conto nella presentazione dell'atto. Al di là di questo io direi che bisogna ragionare sull'insieme degli spazi che ci sono in una comunità; quindi lo Splendor sicuramente, ma anche il teatro Giacosa e la Cittadella.

C'è sicuramente disponibilità a ragionare sull'insieme degli spazi della città che - come diceva il collega Manfrin - magari rispetto al resto del territorio è quella un po' più critica. Voi che siete stati amministratori comunali lo conoscete meglio, ma l'analisi va fatta sull'insieme del territorio regionale. Negli spazi riferiti all'arte teatrale e agli spettacoli finali, quindi, ci può essere, come oggi avviene, la richiesta di una scuola, di un'istituzione, e c'è la concessione. Lo Splendor non è l'unico a rilasciare questa concessione. Lo Splendor nasce, fra l'altro, con una valenza di programmazione culturale, quindi anche il periodo di grande intensità di produzione culturale è da riferirsi a una programmazione spesso codificata, compatibilmente con quanto già programmato, chiaramente, c'è la disponibilità, in questo senso.

Ricordo anche che i costi che venivano sottolineati, quando c'è uno spettacolo che viene prodotto, tengono anche conto delle spese di pulizia, di riscaldamento, cioè i costi vivi: ogni volta che viene concesso lo spazio a un ente esso è sgravato da questi costi che sono sostenuti dall'amministrazione.

Il regolamento che oggi è in vigore prevede una richiesta, da parte delle associazioni, da parte delle scuole, e c'è, come dicevo, la disponibilità a concedere la gratuità. Io direi che, però, bisognerebbe anche dividere le scuole tra quelle che hanno effettivamente degli spazi da quelle che magari non ce li hanno.

Questo per dire che c'è una disponibilità, ma che, così come è impostata, questa mozione non può essere votata, nel senso che è un impegno per il governo a mettere a disposizione gratuitamente i locali del teatro Splendor per gli spettacoli teatrali e musicali delle scuole che ne faranno richiesta: noi ci possiamo impegnare, sicuramente, alla gratuità nel caso in cui queste lo richiedessero, come già oggi avviene; un'altra cosa è codificarlo con una regola, perché questo creerebbe effettivamente delle problematiche nella gestione delle priorità riferite ai contenuti e a quello che la collega Pulz diceva.

Seconda cosa: noi non entriamo nel merito, perché crediamo che l'autonomia scolastica sia fondamentale. Negli anni questa prerogativa è stato sempre rispettata, attraverso un finanziamento autonomo dalle istituzioni scolastiche. Io credo invece che in questo senso sia importante magari ritornare a un investimento maggiore sui trasferimenti alle istituzioni scolastiche, in base alla legge dell'autonomia scolastica, affinché ci sia una possibilità di organizzare maggiormente le attività.

Ecco, vi assicuro che la sensibilità, non solo del sottoscritto, ma dei colleghi, è sicuramente orientata ad avere un occhio di attenzione per le scuole, e questo va contemperato, sicuramente, assieme alle esigenze che ho cercato di evidenziare.

C'è dunque una disponibilità rispetto a tutto questo, già manifestata negli anni. Non sono arrivate tantissime richieste per avere lo Splendor per lo spettacolo finale, è un teatro di 500 posti, ha una certa tipologia, noi crediamo che, per esempio, la Cittadella dei giovani per certi spettacoli si presti meglio. Insomma, ogni spettacolo, ogni associazione scolastica, ogni ente ha una sua esigenza di organizzare eventi. Codificare e "ghettizzare" il teatro Splendor come l'unico teatro destinato alle scuole, non è quello che noi intendiamo, mentre nella città di Aosta, nei luoghi che sono stati evidenziati, ma anche in altri, si potrebbe fare qualcosa. Crediamo che anche nel mondo della scuola ci sia una possibilità, effettivamente, di affrontare questa questione.

Noi diamo la disponibilità, sicuramente, anche per la sensibilità che tanti hanno dimostrato nei confronti del mondo scolastico, in generale, e in particolare su alcune tematiche, ma ci asterremo su questo atto: per come è impostato non trova la possibilità di essere accolto.

Président ? La parole au collègue Manfrin, toujours en réplique.

Manfrin (LEGA VDA) ? Per alcuni necessari chiarimenti. Assessore Viérin, nessuno ha affermato di voler trasformare lo Splendor nel teatro delle scuole, io mi attengo al testo che è scritto, così come nessuno ha affermato che lo Splendor deve essere trasformato nel teatro a disposizione delle scuole del Comune di Aosta. Se lei legge, c'è una premessa che constata che in alcune scuole della città di Aosta manca appunto uno spazio dove poter svolgere quel tipo di attività. Questo non significa limitare l'accesso alle sole scuole del Comune di Aosta, tant'è vero che all'interno dell'impegnativa, proprio perché volevamo che la possibilità fosse ampia e per tutti, c'è scritto: "Impegna il Governo regionale a mettere a disposizione gratuitamente i locali del teatro Splendor per gli spettacoli teatrali e/o musicali delle scuole che ne faranno richiesta". Non delle scuole aostane, delle scuole. È scritto in maniera generica apposta perché il tema che lei pone è importante.

Qual è il problema? Lei ha citato anche un dato importante che è quello della Cittadella dei giovani che, secondo me, ha in sé una formula che può anche essere ottimale, anzi può essere replicata. Cioè la Cittadella dei giovani ha una formula di abbonamento, chiamiamolo così, secondo la quale tu paghi una cifra annuale, che è di 50 euro se sei una realtà associativa ? immagino che per le scuole possa valere la stessa cosa ? e poi durante l'anno puoi utilizzare le sale, chiaramente compatibilmente con gli impegni già programmati. Il problema però si crea sulla disponibilità di posti della Cittadella dei giovani: per gli spettacoli di una certa entità chiaramente lei provi a immaginare la presenza di genitori, di parenti, di fratelli, sorelle, magari nonni che partecipano allo spettacolo, la capienza della Cittadella dei giovani è di 150 posti, la capienza del teatro Splendor è di 250 posti. Quindi la capienza del teatro Splendor chiaramente si confà maggiormente agli spettacoli che hanno un maggior afflusso di pubblico.

Non soltanto questo, però. Lei giustamente ha detto nel suo intervento che bisogna anche tener conto delle sovrapposizioni e che nello stesso periodo si verificano più spettacoli contemporaneamente. In realtà non abbiamo limitato chiaramente allo spettacolo di fine anno, ci sono molteplici esigenze di utilizzo di questi spazi che riteniamo possano essere evase correntemente appunto con le scuole, non ci sono solo gli spettacoli di fine anno, ci sono recite, ci sono degli appuntamenti teatrali specifici, non soltanto l'appuntamento finale dell'anno o la festa di Natale; ci sono un sacco di appuntamenti che meriterebbero di avere una possibilità di afflusso di tante persone, che però vengono frustrati un po' per assenza di spazi, un po' per gli eccessivi costi a carico delle istituzioni scolastiche.

Quindi io non dico che questo testo è chiuso - se lei ritiene di voler fare un emendamento su questo testo, ne dichiaro la disponibilità - però ritengo importante dare la possibilità di uno spazio alle scuole, a tutte le scuole valdostane - il fatto di dire "alcune scuole della città" era semplicemente per spiegare il contesto, ma non si è voluto porre limiti, se si vuole specificare meglio si può fare - riteniamo però sia assolutamente importante affermare un principio che è quello di premiare un certo tipo di potenziamenti di competenze e soprattutto una certa possibilità per le scuole di evitare d'investire una parte eccessiva di budget sull'affitto di queste strutture e invece di andare incontro a questa esigenza attraverso l'Amministrazione regionale.

Président ? La parole à l'assesseur Certan.

Certan (AV) ? Gioisco e colgo favorevolmente il fatto che si sia parlato dell'importanza didattico-pedagogica di attività chiaramente teatrali ma artistiche in generale e quindi anche del poter in qualche modo condividerle con le famiglie da parte delle classi e delle scuole.

Condivido, l'assessore Viérin ha ampiamente già esplicitato tutti i vari passaggi, e colgo con favore anche l'attenzione che ha dimostrato nel rivedere eventualmente alcune parti del regolamento che possono essere migliorate. Però vorrei anche puntualizzare alcune cose. Sicuramente, e sarà mia cura occuparmene da qui a settembre, le scuole in generale necessitano di una maggiore programmazione delle attività.

Questo problema che lei evidenzia, in parte può anche essere condivisibile, è emerso in particolare negli ultimi anni dopo l'emanazione del decreto Gabrielli, anche riguardo ai problemi legati alla sicurezza. Molte scuole avevano piccoli auditorium - si chiamavano auditorium gli spazi dove si faceva sia la parte di preparazione sia lo spettacolo - che purtroppo non possono più essere utilizzati, soprattutto laddove, è il caso in particolare delle scuole di Aosta che sono numerose: moltiplicate il numero degli alunni, delle classi e dei genitori, forse anche dei nonni, non c'è più capienza. Quindi, soprattutto per le norme di sicurezza non si può più fare lo spettacolo. Questo ha fatto venir meno anche a volte la preparazione o la programmazione di queste attività perché poi non si può fare lo spettacolo. È avvenuto anche in paesi della cintura di Aosta, in scuole appena ristrutturate che di colpo non sono più a norma.

Questo è chiaramente un problema che va affrontato, ma credo che il collega Viérin abbia focalizzato l'attenzione. Non si è mai negata la possibilità alle scuole. È vero, anche che le scuole hanno a disposizione un budget che devono programmare e mettere a disposizione anche per questa attività, perché giustamente, l'ha sottolineato, per lo Splendor è necessario - soprattutto per uso diciamo pubblico - che ci siano dei responsabili e delle persone che chiaramente vigilino, quindi per quel momento e per quell'attività è necessario che si abbia a disposizione un budget per poter prenotare soprattutto la parte di service, intendendo anche la parte legata alla vigilanza.

Quindi in questo senso sensibilizzeremo sicuramente le istituzioni e, se è il caso, integreremo e spero che sarà accolta favorevolmente l'integrazione dei fondi per le attività didattiche, perché probabilmente è necessario rivedere alcuni passaggi con le istituzioni scolastiche poiché ci sono state normative che hanno completamente cambiato lo scenario.

Un esempio è la biblioteca di Saint-Christophe che dava a disposizione una biblioteca, un auditorium e una sala conferenze di 150 posti, che non può più accogliere però tutti gli spettacoli dagli ultimi due anni scolastici. Prima lo si poteva fare tranquillamente e le scuole ne usufruivano, perché il Comune lo metteva a disposizione continuamente; adesso non è più possibile.

Devo dire che condivido che tutte le istituzioni del territorio debbano poter essere messe nelle stesse condizioni, perché, a questo punto, si pone pure il problema delle spese legate al viaggio. Su questo le assicuro che la normativa e tutto quanto previsto per lo spostamento delle scolaresche sta diventando a dir poco schizofrenico. Fa quasi pensare alle classi di non muoversi più dal territorio perché è diventato quasi impossibile farlo. Questo è un altro dibattito, ma è sicuramente parallelo, a mio avviso, appunto, fa parte di una programmazione e di risorse e di attività e di edilizia, anche scolastica futura, che sicuramente dobbiamo tenere in considerazione.

Président ? Pour déclaration de vote, la parole à la collègue Nasso.

Nasso (M5S) ? In pieno spirito costruttivo vorrei fare due riflessioni sulla mozione che ha presentato il collega Manfrin. È un impegno assolutamente condivisibile, però vorrei sottolineare che il teatro Splendor durante l'anno non è vuoto: in determinati periodi dell'anno, che a volte combaciano anche con la fine - quindi Saison culturelle, eccetera - alcuni spettacoli occupano anche tutto il giorno per l'allestimento del palco, eccetera., lo so perché mi ero informata; quindi potrebbe quasi essere un'arma a doppio taglio perché nei momenti clou, dove le scuole hanno bisogno della sede, potrebbe non essere a disposizione. È davvero un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché tante volte in alcune scuole in cui ho lavorato non si trovavano spazi per i motivi che ha appena detto l'assessore Certan perché, per delle nuove regole di sicurezza, non si poteva accedere ad auditorium che ormai sono quasi fatiscenti.

Voteremo a favore di questa mozione perché, come ho già detto prima, l'impegno è condivisibile, però secondo me è un impegno e ci possiamo anche prendere l'impegno ? chiedo scusa per la ripetizione ? di approfondire, di sviscerare meglio perché le scuole sono tante e si rischia anche di non riuscire ad accontentarle tutte; che alcuni giorni siano sovraffollati, secondo me si dovrebbe anche un po' programmare a inizio anno. Ci sono dei lavori dietro le quinte che non sono da sottovalutare. Quindi voteremo a favore di questa mozione, anche se sono tanti i vari punti da approfondire.

Président ? D'autres déclarations de vote? La parole au collègue Peinetti.

Peinetti (UV) ? Io credo che la mozione nelle premesse possa anche essere, come dire, interessante. Certo che vincolare il teatro Splendor - di cui conosciamo peraltro anche tutte le vicissitudini e che la città di Aosta, ma non solo, tutta la Valle d'Aosta, ha aspettato per tanti anni - a essere l'unica struttura che debba farsi carico di questo tipo di situazione la vedo una cosa abbastanza complicata, se non impossibile. Quindi mi sembra una questione leggermente pretestuosa. Poi, come si è già detto - l'ha detto anche la collega Nasso e l'ha detto prima l'Assessore - non esistono solo le scuole di Aosta ma esistono tutte le scuole della Val d'Aosta, scuole di ogni ordine e grado.

Durante certi periodi dell'anno, che poi normalmente sono quelli dove anche gli spettacoli teatrali più di tutti hanno la necessità di essere rappresentati, perché hanno più pubblico, perché hanno la possibilità di essere maggiormente divulgati, si rischierebbe di creare un ingorgo, per cui alla fine snatureremmo anche la funzione del teatro Splendor, che è forse l'unica struttura in Aosta, ma credo in Valle d'Aosta, che abbia quelle caratteristiche.

Allora, ferma restando l'importanza indubbia del fatto che le scuole abbiano tutte le possibili agevolazioni per essere aiutate, per poter esprimere queste loro specificità, io penso che sarebbe più logico valutare l'ipotesi di fare, come dire, una ricognizione delle diverse strutture che possono in qualche modo essere di supporto a questo tipo di situazione. Probabilmente in quel caso faremmo veramente un servizio che già oggi penso sia in qualche modo conferito, perché, l'abbiamo sentito prima, ci sono già state delle situazioni in cui le scuole abbiano chiesto l'uso dello Splendor e gli sia stato concesso, credo, a titolo gratuito. Però chi gestisce lo Splendor sostiene anche dei costi vivi e quindi diventerebbe impegnativo se tutte le scuole di ogni ordine e grado concentrassero la propria attività di spettacoli teatrali o quant'altro in questa struttura. Non faccio esempi, ma mi immagino il teatro Carignano: non penso che ogni anno possa essere concesso in uso gratuito alle scuole di ogni ordine e grado di Torino.

Penso che sia più utile trovare soluzioni alternative per dare una risposta a un'esigenza che credo sia importante ma che già oggi penso trovi la sua rappresentazione. Per cui penso che la mozione, almeno per quanto ci riguarda, non sia corretta ma che si possa però lavorare per trovare una soluzione alternativa, come ha detto l'Assessore Viérin.

Président ? La parole à la collègue Minelli.

Minelli (RC-AC) ? A differenza di quanto ha detto la collega Nasso, a me quello che non convince è l'impegnativa, nel senso che la parte di presentazione che lei ha fatto ha sicuramente degli elementi che condivido, soprattutto il primo punto in cui fa riferimento a tutte le attività che nella scuola hanno una fondamentale importanza e che sono le espressioni artistiche sotto le loro varie forme. È già stato detto e lo ripeto: ovviamente questo non è un problema che riguarda soltanto le scuole di Aosta, purtroppo è un problema che riguarda le scuole un po' sparse su tutto il territorio. Scuole che, lo ricordo, hanno il problema degli spazi dove fare gli spettacoli o comunque in qualche modo manifestare i risultati di queste attività artistiche, ma c'è anche un altro problema che è quello che le stesse manifestazioni, gli stessi corsi, eccetera eccetera, spesso sono difficili da organizzare perché le scuole hanno una dotazione finanziaria, un fondo d'istituto che è negli anni progressivamente diminuito, fino a essere ormai qualche cosa di estremamente limitato e che impedisce spesso di fare delle attività in questo senso.

A fronte del fatto, che condivido, che questo è un problema che deve essere preso in carico ma a più ampio raggio, va fatta una valutazione sia delle esigenze finanziarie - ma questo va a toccare ovviamente altre questioni che non fanno parte della mozione - sia di quello che è davvero l'uso degli spazi.

Per quanto riguarda l'impegnativa, a me lascia perplessa questa questione così com'è stata formulata del mettere a disposizione gratuitamente i locali del teatro Splendor per gli spettacoli, eccetera eccetera, delle scuole che ne faranno richiesta, perché penso che sia estremamente difficile riuscire, così com'è stato formulato, a fare davvero qualcosa, perché possono arrivare richieste da tutte le scuole e a quel punto si rischierebbe di bloccare completamente il teatro. Quindi secondo me bisogna pensare a una formulazione diversa.

Mi viene da proporre, ma non so se ovviamente sia una cosa accettabile né da voi né dagli altri, che questo tema venga affrontato in V Commissione e anche di concerto con le scuole. Quindi, secondo me, bisogna pensare a una programmazione diversa. Dico di più, spesso non è nemmeno all'inizio dell'anno scolastico che le scuole sono in grado di fornire le loro richieste, perché è vero che i progetti devono essere formulati entro metà ottobre, quindi si potrebbe avere un quadro, però, lo dico per esperienza, gli spettacoli vengono decisi anche in corso d'anno a seconda delle attività che poi si riescono effettivamente a portare avanti. In una situazione così come formulata, a mio avviso è estremamente difficile poter dire che vada bene, perché rischia di crearsi confusione, una serie di richieste che poi non possono essere evase.

Se così rimane, proprio da insegnante mi sento di dire che mi astengo perché non è sufficientemente strutturata. Sarebbe stato diverso se si fosse pensato a una riflessione, non so come dire, su tutti gli spazi che ci sono, e forse anche quelli che ci dobbiamo inventare, non parlo di strutture da costruire ovviamente ma ci sono forse delle situazioni in cui magari si può andare a usufruire di strutture che abitualmente non sono teatri ma che possono essere utilizzate anche in questo senso. Però io credo che su questo tema ci voglia un impegno e una riflessione da parte di tutti perché non è di facile soluzione.

Vorrei anche dire che è stato detto che il teatro Splendor è di 500 posti che sono esagerati per le scuole. Non ritengo che sia così, nel senso che... non l'ha detto lei, l'ha detto qualcun altro, non mi ricordo più chi. Qualcuno ha detto che è sprecato, non è stata usata questa espressione però è stato detto: il Teatro splendor è il Teatro splendor e per le scuole forse è troppo. Dal punto di vista della struttura può anche essere, service e non service, dal punto di vista dei posti non è così, nel senso che quando una scuola organizza un'attività e sono invitate le famiglie, le famiglie partecipano generalmente e quindi 500 posti in una città come questa per una scuola di medie dimensioni si riempiono. Però, come dico, c'è il rischio di arrivare ad avere tantissime richieste e che non si riesca a evaderle.

Dalle ore 17:50 riassume la presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) ? La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) ? Io non ho mai detto che deve essere questo l'unico spazio messo a disposizione. Quello che si vuole affermare con questa mozione è molto semplice: siccome c'è una struttura che ha la possibilità di ospitare determinati eventi che, come è stato unanimemente riconosciuto anche dall'Assessore così come da lei, collega Minelli, necessitano davvero di uno spazio molto ampio, siccome questa struttura corrisponde alle caratteristiche che corrispondono a queste necessità, allora si dice: "bene, facciamo in modo che l'eventuale richiesta di una scuola possa essere accolta senza costi aggiuntivi - perché, così come è stato altrettanto riconosciuto a causa dei budget limitati, che fra libri, fra progetti, fra uscite didattiche chiaramente vengono consumati abbastanza velocemente - facciamo in modo che, se la scuola vuole chiedere questo spazio, ne abbia la facoltà ma ne approfitti gratuitamente". Questo è quello che si vuole affermare e questo è quello che è scritto, collega. Nessuno vuole affermare la primazia di una città, del capoluogo rispetto alla provincia. Nessuno. Io leggo l'impegnativa ed è scritto "si mette a disposizione gratuitamente alle scuole che ne facciano richiesta". Non c'è scritto Aosta, non c'è scritto Quart, non c'è scritto Courmayeur, non c'è scritto Verrès: c'è scritto "le scuole".

Questo, visto che è stata evocata la Cittadella, in realtà succede già con la Cittadella. Cioè proprio per le motivazioni di cui sopra, se io decido di fare uno spettacolo e non ho lo spazio a scuola, chiamo la Cittadella e prenoto con quei costi che sono concordati. Se c'è lo spazio in quella data bene, lo organizzo, se non c'è lo spazio in quella data ovviamente dovrò trovare una soluzione alternativa. Quindi il pericolo di dire "si trova, non si trova", questo succede già oggi con la Cittadella e con gli altri spazi a disposizione. Lo spirito con il quale viene proposta questa mozione è uno spirito diverso nel dire: "diamo la possibilità alle scuole di poter accedere gratuitamente alla struttura". Quello della programmazione è un altro tema che sono convinto è assolutamente importante, è un tema che attiene a un passo successivo, ma diamo la possibilità alle scuole che già hanno questi problemi di budget di poter accedere gratuitamente alla struttura. Mi sembra una cosa molto semplice.

Noi chiaramente voteremo a favore di questa mozione, se se ne vorrà parlare ancora in V Commissione siamo assolutamente a disposizione. È un tema importante, è stato detto, ben venga. Riteniamo che questo possa essere un passo in avanti nel concedere appunto uno spazio a chi uno spazio non ce l'ha.

Presidente ? Ci sono altri per dichiarazione di voto? Se non ci sono altri, poniamo in votazione l'atto.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Testolin e Viérin)

Il Consiglio non approva.