Objet du Conseil n. 3322 du 27 mars 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3322/XIV - Interrogazione: "Previsione di un referendum popolare in merito alla quotazione in borsa della società C.V.A.".
Grosjean (Président) - Point n° 8 de l'ordre du jour. La parole au Président de la Région pour la réponse.
Viérin (UVP) - Noi pensavamo di esser stati abbastanza chiari sull'argomento CVA, anche in termini trasversali di condivisione con diverse sensibilità in questo Consiglio. Ad oggi la quotazione di CVA è ferma, abbiamo detto che non è una decisione che può essere assunta oggi a fine legislatura, e tantomeno calata dalla politica, ma è necessario che se ne occupi il prossimo Consiglio regionale, le forze politiche, magari anche sottoponendola al giudizio degli elettori, visto che ci saranno le elezioni regionali; per cui, all'interno del proprio programma, ogni forza politica o aggregazione metterà questo argomento se lo riterrà utile. Lo faranno pertanto le forze politiche, legittimate magari da una questione legata ai loro programmi. Inoltre noi auspicavamo e auspichiamo che ci sia una condivisione con la comunità.
Collega Roscio, gli strumenti possono poi essere diversi, sicuramente ci può essere lo strumento referendario o altre formule, ma ciò che ritengo importante oggi è che il procedimento sia stato in qualche modo fermato e sia propedeutico ad aprire una riflessione nel mondo della politica e della comunità per studiare, tutti assieme, in un secondo momento, quali possono essere gli strumenti necessari da mettere eventualmente in campo se una decisione va avanti, o magari già risolutivi nella misura in cui si stabilisca di non assumere ulteriori decisioni per cui non è necessaria la formula referendaria. Non so se fosse questo lo spirito di questa iniziativa, ma questo è per dire che ad oggi abbiamo la legge regionale e gli strumenti referendari del caso, però si addiviene ad un referendum quando c'è una decisione assunta. Ad oggi - e sono diversi i Consigli in cui abbiamo cercato di esprimerlo - nessuna decisione è stata assunta, il procedimento è fermo. Dal punto di vista politico se ne dibatterà in campagna elettorale e, in futuro, ne dibatteranno le sensibilità politiche con la comunità, perché una decisione così delicata è troppo importante per essere assunta a fine legislatura e calata dalla politica senza una condivisione, soprattutto senza una spiegazione dei contenuti alla comunità.
Per quanto riguarda la seconda domanda, certamente CVA oggi ha una struttura organizzativa e gestionale che opera quotidianamente per migliorare la competitività della società - è il quarto operatore idroelettrico italiano - affinché la stessa si possa presentare alla scadenza delle concessioni, con un dibattito anche a livello nazionale che è in evoluzione attraverso il MISE e le disposizioni che vengono messe in campo, nelle condizioni migliori per assicurarsi il rinnovo di queste concessioni e di poter ancora essere l'operatore che oggi è una delle eccellenze della Valle d'Aosta.
Sui due aspetti è pertanto questa la posizione che noi volevamo veicolare in questo Consiglio.
Président - La parole au collègue Roscio pour la réplique.
Roscio (ALPE) - Presidente Viérin, la ringrazio per la risposta, ma non banalizzerei la questione come ha fatto.
L'iniziativa aveva due aspetti: il primo riguardava il futuro prossimo, quello che lei ha citato, la quotazione della società in borsa e, un po' a margine, ma neanche più di tanto, anche quello della proprietà pubblica delle acque, che credo non sia messa in discussione. Il fatto che si dica che è tutto fermo vuol però dire che il tempo passa inesorabilmente e nulla avviene. Lei dice che il prossimo Consiglio deciderà cosa fare, ma ad oggi - e credo che lei lo sappia molto bene - non esiste la possibilità di fare un pronunciamento pubblico perché non esiste un atto su cui pronunciarsi. Pertanto si chiedeva: c'è l'intenzione di fare un atto? Capiamo che non c'è. Inoltre il referendum, ad oggi, così come è stato pensato e come è normato, non è effettuabile per via dei tempi, per causa del semestre antecedente e successivo alle elezioni.
C'è poi un'altra questione che va affrontata: la gestione della società. Ad oggi è totalmente pubblica, in otto anni ha aspirato e prelevato da questa società una cifra superiore al mezzo miliardo di euro, per cui pone un tema su cui recentemente anche la Corte dei conti ha puntato la propria attenzione, perché la voracità della Regione nei confronti dell'azienda potrebbe causare dei danni alla stessa. È interessante un passaggio del 23 febbraio, in cui si dice: "I continui prelievi dalle riserve straordinarie, la distribuzione degli utili di esercizio possono deteriorare la robustezza finanziaria della controllata e, conseguentemente, compromettere il buon esito del collocamento sul mercato delle sue azioni". Questo è per il futuro prossimo, ma c'è la questione del futuro anche a medio termine, perché su questo noi, come gruppo ALPE, avevamo chiesto di fare una previsione con un emendamento che poi è stato bocciato. Volevamo dire che alla fine di un iter tecnico di valutazione - che deve essere fatto, sennò si perde tempo inutilmente - ci deve essere un pronunciamento, un atto su cui, guardando i tempi previsti dalla legge, si potrà fare un referendum, ma ad oggi non è possibile.
L'altra questione è del futuro a medio termine: le scadenze delle concessioni di derivazione dell'acqua per uso idroelettrico. Le prossime scadenze andranno poi tutte rinnovate con partecipazioni a gare sul mercato, per cui dal nostro punto di vista solo un'azienda robusta e competitiva può gareggiare. L'azienda non è così svincolata dalla proprietà pubblica, perché se la proprietà pubblica continua a comportarsi nel modo in cui ha operato nell'ultimo decennio va a minare la competitività dell'azienda, la quale non può operare per poter veramente partecipare alle gare e vincerle e, di conseguenza, mantenere le acque pubbliche utilizzate dalla Valle d'Aosta e avere ricadute positive per i cittadini.
Noi prendiamo atto che ad oggi non c'è nulla, che tutte queste cose vengono demandate ad un prossimo futuro, ma per adesso siamo in uno stato di congelamento. Nulla è presente per questo futuro, sia prossimo che lontano.