Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 3153 du 24 janvier 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3153/XIV - Interpellanza: "Interventi di ristrutturazione dello stabile Saint-Bénin sito nel comune di Aosta".

Farcoz (Président) - Point n° 16 de l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Padovani.

Padovani (CC-MOUV) - Con questa interpellanza si vuole portare all'attenzione di questo Consiglio due questioni che riguardano la città di Aosta, ovvero la ristrutturazione, il possibile utilizzo che si potrebbe fare dello stabile Saint-Bénin e i problemi che sta incontrando ormai da tempo e che soprattutto incontrerà nel prossimo anno il Convitto di Aosta lì adiacente.

La questione è un po' questa. In premessa bisognerebbe dire che c'è un accordo sul Saint-Bénin tra il Comune di Aosta e la Regione per passare di competenza da comunale a regionale la questione dello stabile. In questo accordo c'era anche una postilla, chiamiamola una "clausola", nella quale si diceva che di questo stabile si doveva poi fare un utilizzo, un qualsiasi utilizzo e una delle ipotesi poteva essere, almeno per me, quella di venire incontro alle richieste che ormai dal lontano 2007 l'ormai ex Rettore del Convitto ha fatto a tutti gli Assessori che si sono succeduti in questi anni, ovvero concedere prima direttamente lo stabile ristrutturandolo per allargare la capienza del Convitto, Convitto che ha dei grossi problemi di capienza, tanto che già quest'anno ha dovuto rifiutare alcuni convittori e convittrici, convittrici che hanno un'alternativa nella struttura gestita dalle suore, convittori che invece non hanno un'alternativa, perché non c'è un'altra struttura pronta ad accogliere ragazzi. Mentre le ragazze, seppur non laica come scelta, hanno un'alternativa che ha una capienza direi proprio minima, ma almeno per qualcuna un'alternativa esiste, per i ragazzi invece non c'è alternativa: o il convitto, o a casa. È dal 2007 quindi che l'ex Rettore del Convitto chiede che sia messa a disposizione dello stesso la struttura del Saint-Bénin e, oltre a questa struttura, anche il prato che sta tra la struttura del Saint-Bénin e quella del Convitto, prato che è lasciato un po' allo stato brado. Sono andato a vederlo ormai qualche settimana fa, c'era ancora l'ex Rettore. Potrebbe essere comunque utilizzato - perché non è utilizzato - in una maniera proficua per la struttura del Convitto. Cosa si chiede quindi? Si chiede se è intenzione di questa Giunta iniziare la ristrutturazione finalmente della struttura del Saint-Bénin e se c'è la volontà di venire incontro alle richieste del Convitto per allargarne la capienza e risolvere i problemi di tanti valdostani e delle loro famiglie, che hanno bisogno di un posto per poter vivere e studiare ad Aosta.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Rini.

Rini (UV) - Collega Padovani, le rispondo molto volentieri, anche perché ci permette di fare un po' chiarezza su questa tematica.

Io condivido totalmente le sue osservazioni, l'accoglienza dei ragazzi è sicuramente una criticità, soprattutto dei ragazzi che provengono dalle vallate che hanno ovviamente più difficoltà a raggiungere la scuola, poi c'è tutta la parte del doposcuola e sappiamo quanto sia un'eccellenza il Convitto di Aosta. Il lavoro fatto dall'ex Rettore Notari è un lavoro eccellente, credo che i ragazzi glielo abbiano ampiamente riconosciuto e siamo certi che anche la nuova Direttrice saprà portare avanti questo lavoro.

Cercherò di risponderle con un'unica risposta, perché in realtà i due quesiti si inseriscono in un unico ragionamento complessivo. La ristrutturazione del complesso monumentale Saint-Bénin rientra tra quegli interventi che - come giustamente ha ricordato lei - il Governo regionale sta valutando da anni. L'immobile - e qua ci sono le criticità e le difficoltà che dobbiamo ricordarci e che sono lì presenti e che hanno impedito negli anni anche di compiere diverse scelte - è sottoposto ad un vincolo storico di destinazione. Questo vincolo lo destina ad un uso scolastico, è un vincolo che risale al 1500 e quindi il suo utilizzo potrà e dovrà avvenire - e faccio una mia considerazione personale: per fortuna - per le ragioni che lei ha ben ricordato, per finalità che siano correlate con l'istruzione. In base ad una convenzione sottoscritta che lei ha ricordato con il Comune di Aosta, la Regione si è impegnata ad eseguire i lavori di ristrutturazione del bene storico per ricavarne dei locali scolastici. Lo studio di fattibilità, eseguito su incarico della struttura Opere edili, ha messo in evidenza i vincoli di carattere architettonico che gravano su questa struttura derivanti dall'essere classificata come edificio monumentale. Poiché gli interventi eseguibili sul monumento devono limitarsi quindi al restauro conservativo per quest'ultimo vincolo che le ricordavo, la riconversione del Saint-Bénin in edificio scolastico risulta particolarmente problematica data la difficoltà di ottemperare a tutte le prescrizioni previste dalla normativa in materia di edilizia scolastica. Bisogna quindi riuscire a far combaciare i due aspetti e questo mi creda che è un aspetto molto gravoso, dunque salvaguardando al contempo anche l'impianto originario del bene stesso. Mentre dunque risulterebbe difficile riconvertire l'antico complesso in aule scolastiche - e uso il termine "difficile" per non usare il termine "impossibile", ma in realtà potremmo tranquillamente utilizzarlo -, sarebbe ipotizzabile invece, data la struttura, ricavarne spazi accessori alle attività didattiche: ad esempio, laboratori, locali amministrativi per le due istituzioni scolastiche che hanno sede anche nel perimetro del Saint-Bénin, quindi dando una risposta al settore istruzione nel suo complesso.

Già nel 2015 era stata, tuttavia, valutata la possibilità di trasformare il Saint-Bénin in stanze del Convitto regionale data la contiguità delle due strutture. Tale ipotesi - che si riterrebbe compatibile con il vincolo gravante sul bene, perché sempre di istruzione trattasi - non è stata approfondita dal punto di vista tecnico ed economico, ma, sulla base di una prima valutazione, si è stimato che si potrebbero ricavare, in caso di recupero dell'intero immobile, più o meno oltre 100 posti letto, quindi un numero molto importante. L'intervento consentirebbe dunque di soddisfare pienamente la domanda di servizi residenziali per gli studenti nel capoluogo regionale. Sono quindi allo studio da parte della Regione le diverse ipotesi di ristrutturazione del complesso Saint-Bénin per decidere se trasformarlo in convitto, o se ricavarne i locali a servizio delle istituzioni scolastiche, Liceo scientifico e linguistico Bérard e Istituzione scolastica tecnica Manzetti. Contestualmente si stanno valutando le possibilità di finanziamento degli interventi, i cui costi stimati ammonterebbero a circa 8 milioni di euro. Qui concludiamo un po' la parte tecnica.

Se mi chiede anche un mio parere personale, io credo che la strada giusta da prendere sia quella di riconversione in stanze, quindi possibilità di dare ai ragazzi, guardo anche il collega Restano con cui abbiamo lavorato su un progetto di accoglienza dei ragazzi sportivi, quindi che eseguono pratiche sportive, questa strada potrebbe dare una risposta anche a quella situazione particolare. Credo quindi che questa sarà la strada che da qui a breve... poi ci sarà una nuova legislatura che porterà a darà gambe a questo progetto, ma l'indirizzo nostro, di questo Governo regionale io credo fermamente che debba essere questo.

Presidente - Per la replica, la parola al collega Padovani.

Padovani (CC-MOUV) - Assessora, io sono contento che lei la pensi come me, però sono 11 anni che il Convitto chiede che questo spazio venga ristrutturato e concesso. Ora, io sapevo di questo studio che prevede di poter ricavare 100 posti letto e, tra l'altro, come lei diceva giustamente, rispetterebbe il vincolo di destinazione ad uso scolastico, perché il Convitto è comunque un'istituzione scolastica, però mi chiedo quanto ci voglia per passare dallo studio ad avere il progetto e la ristrutturazione. Sono tanti 11 anni, non sono 2 mesi, 7 mesi. In questi 11 anni chi, come lei, ha lavorato nell'Assessorato dell'istruzione, è stata Assessore all'istruzione per gli anni in cui lei l'ha fatto, ha avuto contezza del fatto che il Convitto ha sempre più problemi e il prossimo anno ne avrà davvero tantissimi di problemi di capienza. Quello che davvero è incomprensibile a me, ed è incomprensibile anche a chi fuori chiede che ci siano più stanze, è come sia possibile che non sia stato fatto ancora nulla, se non questo studio che dà ragione a chi chiede ormai da 11 anni che questo stabile fosse destinato ad aumentare l'ampiezza del Convitto. Ora, al di là del fatto che il progetto sull'accoglienza degli sportivi esiste, si stava portando avanti e ora non ho capito perché è fermo, la ristrutturazione dello stabile andrà forse ai miei nipoti, ma il prato non è da ristrutturare? Concedere uno spazio di aggregazione, di ritrovo, di svago al Convitto, che non ne ha o, meglio, ne ha, ma non ha grandissimi spazi, non penso che richieda progetti e pensieri così lunghi, quindi almeno quello a breve si potrebbe fare. Io poi continuo a pensare che la ristrutturazione del Saint-Bénin poteva essere fatta tempo fa, io credo che questa cosa confermi la mancanza di programmazione che c'è stata in questi anni nella Giunta regionale.