Objet du Conseil n. 3116 du 10 janvier 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3116/XIV - Interrogazione: "Avallamento da parte dei responsabili della Casino de la Vallée spa di comportamenti antisindacali".
(Farcoz) Président - Point n. 5 à l'ordre du jour, pour la réponse la parole au Président de la Région.
Viérin (UVP) -In premessa, intanto ringrazio il collega Cognetta per sollevare una questione che, più che inerente alla gestione dell'azienda del Casinò, è un'interrogazione che si riferisce a rapporti tra sigle sindacali, sono questioni un po' diverse.
Abbiamo inviato l'interrogazione alla Casino de la Vallée per chiedere intanto come si erano svolti i fatti; avremo modo sia in questo Consiglio, visto che si parla di Casinò, sia anche nel prossimo futuro, di affrontare l'argomento, perché il dossier del Casinò prevede una distinzione di ruoli e funzioni che è ben codificata, che però deve vedere anche l'assunzione di responsabilità nel ruolo e nelle funzioni che ognuno ha in questa partita.
Noi siamo la proprietà, diamo gli indirizzi, abbiamo il dovere di vigilare sull'attuazione del piano approvato da questo Consiglio, bisogna vigilare sul rispetto dell'accordo sindacale del 10 luglio. Gli indirizzi vengono dati, esiste un management, una gestione che ha una responsabilità sulle azioni portate avanti all'interno della Casa da gioco e, nella separazione dei ruoli e delle funzioni, bisogna che si vada - soprattutto adesso, a seguito dell'approvazione del bilancio - a verificare quello che succede.
I conti sono i conti, qualcuno ce lo ricorda, i numeri sono numeri, l'Amministrazione parla per atti, oggi abbiamo un bilancio approvato, avremo la possibilità nei prossimi giorni di fare il punto della situazione.
Dico questo - non è rivolto a Lei, collega Cognetta - per situare giustamente la questione, perché il Casinò è un dossier su cui siamo attenti, che ci preoccupa, perché abbiamo tutti - credo - l'interesse a che questa nostra realtà sia rilanciata nella sua riorganizzazione, sia rilanciata nelle presenze, sia rilanciata nei fatti e nei dati.
Qui c'è un episodio che lei ci segnala - ovviamente noi abbiamo verificato - che effettivamente si è prodotto all'interno di una riunione svoltasi il 20 dicembre, relativa al rinnovo contrattuale dei lavoratori del Billia.
La prima domanda è: "se il direttore dell'albergo, il responsabile del personale e il direttore generale della società Casinò hanno conoscenza dei ruoli e delle norme che regolano i rapporti tra azienda e rappresentanti dei lavoratori". Questo chiaramente è sì; la Casino de la Vallée e il suo management hanno un ruolo d'impulso all'interno di un piano approvato, si assumono le responsabilità, compatibilmente con l'indirizzo, di ciò che avviene, come anche dei risultati. Per quanto riguarda la conoscenza giuridica della materia, sul tema delle relazioni sindacali la risposta è che certamente in un'azienda come la Casinò questa c'è ed è verificata.
La seconda domanda è "perché i rappresentanti dell'azienda Casinò hanno avallato, con il loro comportamento silente, l'allontanamento dal tavolo della trattativa di una RSU". Poi ce lo dirà lei, c'è stato un battibecco abbastanza animato tra sigle e rappresentanze sindacali, ad un certo punto c'è stato un rappresentante che ha abbandonato il tavolo.
La Casino de la Vallée comunica che - per ricostruire e anche per mettere a confronto le informazioni - i rappresentanti della società, in questa riunione sul tema del welfare e della calendarizzazione degli incontri relativi al rinnovo del contratto, avevano correttamente invitato sia le segreterie regionali dei sindacati che i rappresentanti unitari. In questa occasione, all'avvio della riunione, i rappresentanti dell'azienda (il Direttore dell'Unità Produttiva Servizi Alberghieri e il Direttore Risorse Umane) hanno assistito ad un confronto dialettico tra una sigla sindacale e uno dei tre rappresentanti della RSU presente, per questioni estranee al tema dell'incontro. Per tale ragione, dopo aver cercato di rasserenare il clima, i rappresentanti hanno chiesto di procedere ad una sospensione dei lavori - per permettere che tra le sigle sindacali, tra le rappresentanze sindacali, ci fosse un confronto sui temi di loro interesse, estranei alla convocazione sindacale - e quindi hanno lasciato la sala. Dopo una quindicina di minuti i due rappresentanti aziendali venivano richiamati all'interno della sala per la prosecuzione dei lavori all'ordine del giorno e ad una delle RSU era rivolto l'invito, da una delle sigle sindacali (UGL), di lasciare i lavori. È avvenuto questo fatto. La rappresentante RSU, dopo aver contestato dialetticamente tale richiesta, accoglieva l'invito, peraltro rivolto dalla sua stessa sigla sindacale (UGL), e decideva di lasciare autonomamente la sala per permettere la prosecuzione dei lavori, chiedendo di dare riscontro dell'accaduto sul relativo verbale.
Quindi l'azienda non è che non ha voluto, ma non ha potuto che prendere atto degli accadimenti e delle decisioni rispetto alle quali era terza, obiettivamente.
La terza domanda che lei ci pone, collega, è "se i rappresentanti della proprietà avallano comportamenti antisindacali come quelli accaduti nella riunione". Chiaramente, come in conseguenza delle premesse, la Casino de la Vallée chiaramente rispetta i ruoli sindacali. Questo risulta anche da una lettera che noi, come proprietà, abbiamo inviato all'amministratore unico per ripartire da una codificazione sindacale che rispetti il ruolo e le funzioni di ognuno affinché tutto venga concertato con lo spirito della concertazione sindacale. La Casinò ritiene che il comportamento posto in essere dai rappresentanti delle sigle sindacali e dalle RSU non sia imputabile alla società (e questo lo condividiamo), né per aver posto in essere azioni indebite, né per omissione di atti doverosi. Quindi, per quanto ci riguarda, nessun comportamento antisindacale è stato posto in essere dall'azienda.
Nel caso di specie, la società non poteva tra l'altro - questo lo dico a margine - non poteva e non ha assunto la veste di arbitro o di giudice in una controversia tra sigle sindacali, perché non è il suo ruolo, essendo parte terza nella riunione e non avendo nel caso di specie poteri coercitivi od obblighi di sorta. Quindi dico anche che, naturalmente, la società non privilegia sigle sindacali, sono ruoli ben distinti. A margine dico che è giusto che affrontiamo tutti i problemi sindacali, ma va oltre i problemi del Casinò. Questa è una questione che rileva all'interno dei sindacati.
Ne approfitto per dire che venerdì avremo un incontro - insieme all'Assessore Testolin - con i vertici della Casinò e le organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione su come stanno procedendo le questioni inerenti agli indirizzi, al rispetto degli indirizzi, al rispetto delle questioni che devono essere messe in atto e anche alle prospettive di rilancio che attengono.
Président - Pour la réplique la parole au collègue Cognetta.
Cognetta (M5S) - Presidente Viérin, è quasi tutto giusto, c'è una leggera differenza sul come si sono svolti i fatti. La differenza sta nel fatto che non c'è stata una sospensione: in realtà il rappresentante della sigla sindacale ha chiesto a viva voce l'allontanamento del rappresentante dei lavoratori chiedendo addirittura di far intervenire la sicurezza per cacciarlo. È del suo stesso sindacato. Ma questa è la cosa più divertente. Perché del suo stesso sindacato? Perché, al di là della sigla sindacale, ci sono - e l'abbiamo visto nel comitato marketing con le nomine - delle persone che rappresentano il sindacato e che gestiscono il potere direttamente, grazie ai rappresentanti dell'azienda. Questo accade e noi come proprietà non dobbiamo essere silenti rispetto a questi comportamenti, perché se la proprietà si mette d'accordo con delle sigle sindacali per fare un certo tipo di lavoro, non possiamo stare zitti. Per questo, ne stiamo parlando qui dentro. Non so se è chiara la discussione.
Di conseguenza, siccome un rappresentante dei lavoratori è eletto dagli stessi, indipendentemente dalla sigla sindacale di cui fa parte - perché questo dice la legge, non io - non si doveva neanche permettere di farlo e l'azienda non doveva stare in silenzio, doveva semplicemente dire "guarda che non lo puoi fare, ha tanto diritto quanto te di restare". Cosa che non è stata fatta. Tra l'altro, le aggiungo che la sigla sindacale di riferimento, il segretario di questa sigla sindacale, in realtà stava facendo una manovra per far saltare il tavolo e quindi giustamente la rappresentante dei lavoratori, onde evitare di diventare uno strumento, una scusa per far saltare la discussione, si è allontanata. Ma non funziona così. Non può funzionare così.
Dovrebbe dire al direttore del personale, al direttore dell'albergo, all'amministratore di fare molta attenzione ai ruoli, perché è vero che ci sono questioni economiche molto pressanti all'interno del Casinò, ma vogliamo parlare dei problemi di clima aziendale, di quello che sta accadendo ai lavoratori lì dentro? Quello che sta succedendo? Mi sembra importante tanto quanto il problema economico, perché, se i lavoratori lavorano male, i risultati li vediamo.
Io con questa iniziativa pongo l'accento su una cosa importante. È ovvio che la prima domanda è stupida, un direttore del personale deve per forza conoscere quali sono le relazioni sindacali. Tra l'altro quella persona ha anche un curriculum che lo dice, lo specifica. A maggior ragione non può succedere. Tutto qui.
Quindi nell'incontro che avrà venerdì, io la pregherei di spiegare che non devono più accadere queste cose. I fatti loro se li vanno a guardare fuori dalla riunione. Una volta che sono stati invitati o ti va bene o non ti va bene, ti tieni al tavolo, chi per legge deve starci. Tutto qui.
Per questo, alla fine io parlo di un sindacato, perché un sindacato sembra che sia diventato "il sindacato" di tutta l'azienda. Ma non è così. Questa cosa tra l'altro ha spaccato ulteriormente le relazioni sindacali, anche al loro interno.