Objet du Conseil n. 1865 du 9 mars 2016 - Resoconto
OGGETTO N 1865/XIV - Interrogazione: "Tutela degli interessi della Regione a seguito della verifica della Procura di Aosta in merito al superamento, da parte di alcuni impianti idroelettrici, della potenza nominale autorizzata".
Viérin M. (Presidente) - Punto n. 5 dell'ordine del giorno. La parola all'Assessore Baccega.
Baccega (SA) -La situazione è ben nota ai competenti uffici regionali e di conseguenza anche al Governo regionale. È dall'anno 2006 che l'ufficio gestione demanio idrico monitora la situazione dei principali impianti che sono presenti sul territorio e verifica, sulla base delle produzioni energetiche, l'eventuale superamento dei dati di subconcessione di derivazione d'acqua in termini di portate idriche e di potenza prodotta.
Sulla base delle verifiche effettuate, come previsto si procede alla segnalazione degli abusi - quando questi sono riscontrati - al competente Corpo forestale, per l'irrogazione delle sanzioni previste dalle vigenti normative.
L'ufficio gestione demanio idrico provvede infine al recupero dei canoni demaniali e dei sovracanoni previsti dalle vigenti normative, in relazione all'esubero della potenza prodotta rispetto ai parametri indicati negli atti di subconcessione.
"Se è stata prevista la nomina di un legale per tutelare gli interessi della Regione": a questo quesito diciamo che al momento gli interessi della Regione sono sufficientemente tutelati nella misura in cui sono stati recuperati i canoni e i sovracanoni dovuti e nella misura in cui sono state elevate le sanzioni previste per legge. Nel caso poi, a seguito dell'indagine della Procura di Aosta, venissero contestati dei precisi reati in capo ai soggetti che gestiscono i suddetti impianti idroelettrici, la Giunta regionale dovrà valutare, sulla base di un danno precisamente quantificabile, quali decisioni adottare.
Président - La parole au collègue Nogara.
Nogara (UVP) - Assessore, noi speriamo che lei abbia capito che questa nostra interrogazione è stata un po' una provocazione. Nelle passate settimane, gli organi di stampa hanno evidenziato che su circa dieci impianti idroelettrici operanti in valle, in seguito ad una indagine della Procura, sono stati rilevati superamenti del limite di potenza nominale autorizzati dalle concessioni.
Io a questo punto vorrei passare un po' alla disamina delle delibere, fatte in questi anni, riguardanti gli indirizzi agli uffici per una moratoria nell'esame delle domande di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico. Queste delibere, oltre a essere in contrasto con quanto previsto dal PTA (Piano tutela delle acque) in vigore, si potrebbero definire, a essere gentili, un gran pasticcio, perché il Pta in vigore in questi ultimi dieci anni, cioè dal 2006 ad oggi, è stato aggiornato con delibere di Giunta regionale, nonostante il fatto che lo stesso PTA preveda, glielo leggo, esclusivamente: "modifiche e integrazioni agli elaborati cartografici o alle disposizioni normative del piano conseguenti ad approfondimenti conoscitivi ad opera della Regione, che non comportino però effetti rilevanti sulla strategia del piano".
Questo se vuole andarselo a controllare, è l'articolo 7.3 del Pta. "In tale ultimo caso è prevista una procedura uguale a quella di adozione del piano".
C'è da chiedersi quindi se le continue moratorie di questi anni - con la conseguenza di nuovi prelievi a scopo idroelettrico e con un numero rilevante di eccezioni a tale regola - non avrebbero dovuto essere oggetto non di sola delibera di Giunta, ma di una procedura più aperta e pubblica, come quella prevista, all'articolo 6, per l'adozione del piano. Procedendo in tal modo, si sarebbe potuto evitare l'impugnazione da parte di Assoidroelettrica, perché di fatto è successo questo. Resta il fatto che "in relazione alla previsione di sanzioni amministrative di revoca delle concessioni, previa diffida nei casi di inadempimento delle condizioni essenziali di autorizzazione della derivazione d'acqua, rimane applicabile il regio decreto del 1933".
Se lei va a prendere la delibera del 2015 che poi avete annullato, voi citate "in capo al regio decreto del 1933". Poi fate un elenco di sanzioni che con il regio decreto del 1933 c'entrano assolutamente niente.
Addirittura - ce l'ho qui, al punto n. 8 - sembra che se fai un tot di punti, poi non hai la sanzione; al punto n. 8 c'è scritto che se per sette anni non fai nessuna infrazione, torni di nuovo a zero. Nel senso che prima ti avvertivano di aver superato, la seconda volta ti avvertivano di nuovo di aver superato, la terza volta un altro avvertimento...
Se citi il regio decreto del 1933 nella delibera, questo dice che tu devi avvisare, sanzionare e, al limite se c'è un altro superamento del prelievo delle acque, devi togliere la concessione. Citando quello, non dovevate elencare tutti quei punti, che veramente fa ridere e fa anche un po' pensare. Infatti, in seguito all'istanza di Assoidroelettrica, è stato annullato tutto.
Poi noi ci poniamo anche un'altra domanda sull'inosservanza del decreto legislativo n. 2006/152, che prevede l'obbligo d'installazione di strumentazioni sugli impianti.
Tutti gli anni, tutte le notizie di quanto un impianto consuma, preleva, arrivano a voi; Lei mi ha appena dichiarato che dal 2006 si monitora tutto questo sistema e dobbiamo aspettare che la Procura di Aosta faccia un'indagine che le dica che hanno prelevato troppa acqua? E voi gli avete comminato delle sanzioni, ma c'è anche il fatto che delle concessioni possono essere revocate, perché voi con questo sistema delle delibere, li sanzionavate una ventina di volte - non so se fosse un sistema per prendere più soldi - ma a loro conveniva pagare le sanzioni piuttosto che perdere la concessione. Questa è una prassi che non è così regolare, se vogliamo andare fino in fondo alla cosa.
Poi una curiosità me la deve togliere, Assessore, perché da varie testate on line, questa sull'energia, poi c'è cronaca.it, Aosta oggi, a un certo punto, dopo che è stata annullata la delibera, si trova scritto: "importanti sono l'introduzione del meccanismo di riscontro degli abusi finalizzato alla dichiarazione di decadenza delle subconcessioni e l'introduzione della clausola di esclusione della sanzione nel caso di supero delle portate di prelievo nel periodo di durata dell'istruttoria della domanda di potenziamento dell'impianto idroelettrico". Tutte queste cose che lei ha dichiarato, nella nuova delibera non ci sono. Sono state tutte tolte in quella del 2015. Però queste dichiarazioni le ha fatte dopo che avete annullato la delibera del 2015. Mi piacerebbe sapere come vengono fuori tutte queste cose.
In più, c'è la lettera di assoRinnovabili mandata alla Regione autonoma e a un funzionario del suo Assessorato, dove alla luce di quanto supposto, chiede all'Amministrazione regionale che si confermi il punto n. 6, non che lo si elimini, ma che ci siano le sanzioni. Invece voi avete eliminato proprio tutto. Quindi o andate avanti con il regio decreto del 1933 che è molto semplice: ci sono tre righe in cui si dice solo che se c'è l'abuso si avvisa, si commina la sanzione e la volta successiva viene tolta la concessione. Questo è quanto. Questo è quanto si deve fare.
Invece sembra che noi in Amministrazione, in barba a tutto, abbiamo sempre voluto fare cassa e forse abbiamo sempre voluto agevolare chi non si comportava in modo corretto. Alla faccia di tutti quelli che invece facevano attenzione a quanto prelevavano, a quanto turbinavano e a quanto rilasciavano. Invece qualcuno - non so se raccomandato o meno, aiutato o per negligenza di qualcuno - preferisce pagare la sanzione, perché ci guadagna molto di più a pagare la sanzione piuttosto che a turbinare di meno. E questo non è da oggi che va avanti, ma da molto tempo.
Assessore, lei non mi deve dire che è dal 2006 che si fanno questi monitoraggi, perché dal 2006c'è anche la legge che dice che questi impianti devono essere controllati e tutti gli anni al suo Assessorato arrivano i dati. Se dal 2006 non è mai stata fatta una sanzione - e lo sono state fatte solo da poco tempo perché è stato tirato fuori questo problema - diciamo che non è molto corretto. E voi siete tutelati interamente, senza dover inventarvi nulla con delle delibere, dal regio decreto del 1933.