Objet du Conseil n. 1822 du 24 février 2016 - Resoconto
OGGETTO N. 1822/XIV - Interpellanza: "Verifica del rispetto delle condizioni previste dal capitolato e disciplinare di gara da parte delle cooperative sociali aggiudicatarie del servizio regionale di accoglienza e assistenza a persone con disabilità psicofisiche".
Viérin M. (Presidente) - Punto 27 dell'ordine del giorno. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Quest'interpellanza riguarda ancora una volta il mondo della disabilità. Dopo aver visto e aver parlato in quest'aula di tutta una serie di problematiche legate all'aumento delle tariffe per i disabili, dopo aver toccato un argomento molto delicato quale l'impossibilità di un alunno a partecipare alla gita scolastica, questo, a nostro parere, è il prosieguo di quella scarsa attenzione che abbiamo per il mondo della disabilità.
Quest'iniziativa concerne l'affidamento del servizio regionale residenziale di accoglienza e assistenza continuativa a persone con disabilità psicofisiche prive di adeguato sostegno familiare denominato "Comunità protetta". Faccio un breve riepilogo. Questo è un servizio che dal 2009 è stato aggiudicato all'ASA con sede a Montjovet, che è una struttura che opera nel centro di Montjovet e che è stata per anni il centro di accoglienza di un congruo numero di queste persone. Tra l'altro, è una struttura che ho avuto il piacere di visitare proprio perché, prima di parlare di questo, ho voluto visitarne l'interno per capire un po' quali erano le problematiche. È inutile andare a ripercorrere quello che è stato, nel senso che a margine di quest'aggiudicazione c'è stato da parte della cooperativa che gestiva il servizio aggiudicato nel 2009 un ricorso e c'è una sentenza definitiva del Consiglio di Stato in data 14 gennaio 2016 che chiude quella partita riferita ad una serie di curiosità già all'atto dell'aggiudicazione, io le chiamo curiosità, ne dico una tanto per capire: questa società che ha gestito dal 2009 ed è stata prorogata anche a partire dal 2013, in attesa della sentenza definitiva per quel che riguardava il ricorso, questa cooperativa che gestiva questo tipo di servizio all'atto della gara d'appalto è stata esclusa dalla gara per inidoneità dell'offerta tecnica. Non è stata neanche valutata nel prezzo, è stato detto che l'offerta tecnica di chi ha gestito dal 2009 e si è riproposto nell'offerta per la proroga della gestione era inadeguato dal punto di vista tecnico. Ora, le sentenze si rispettano e nessuno vuole entrare nel merito della sentenza, ma un passaggio magari, Assessore, spiegandoci come mai nessuno si è intervenuto dal 2009 in avanti in questa struttura se tecnicamente non erano in grado di gestire questo servizio per disabili o, peggio ancora, perché avete rinnovato (dal 2013) sapendo all'atto dell'offerta ancora a questa stessa cooperativa un servizio così delicato come quello per la disabilità psicofisica.
C'è stata poi una serie di curiosità riferite a quest'appalto, perché l'appalto è stato bandito, poi è stato revocato, nel senso che ci si era dimenticati di mettere sul bando che la sede doveva essere nel distretto 2 o 4. A noi comunque interessa poco capire quest'iter quanto meno curioso, però alcune domande ce le poniamo perché, e entro nel merito, il bando di gara dice che possono presentare delle offerte cooperative che hanno già delle strutture autorizzate per strutture per comunità protetta ai sensi del decreto ministeriale n. 308/2001 e delle delibere regionali n. 2213/2006 e n. 2191/2009. Qualora chi partecipa non avesse queste disponibilità di immobili, qua c'è scritto che, nel caso in cui il luogo dell'espletamento del servizio sia sprovvisto di autorizzazione, redige "una dichiarazione sostitutiva da cui emerga che è garantito il rispetto dei requisiti del decreto ministeriale...", che ho detto prima. Il bando dice anche che quest'autorizzazione definitiva deve essere acquisita entro il termine minimo di 180 giorni dalla data di aggiudicazione definitiva. Chi ha presentato questo tipo di offerta ha indicato una sede nel comune di Arnad. Chi ha presentato questo tipo di offerta è stato oggetto di aggiudicazione definitiva in data - glielo ricordo, Assessore - 21 gennaio 2014, per cui a gennaio 2014 c'è stata l'aggiudicazione definitiva mediante il provvedimento dirigenziale n. 114. Sei mesi dopo chi ha vinto questa gara doveva avere la disponibilità dei locali autorizzati così come previsto sul bando, non è successo questo perché nel frattempo, seguendo quello che era l'iter dell'appalto, è stato detto alla cooperativa che gestiva il servizio fino al 15 gennaio 2016 che lo stesso veniva aggiudicato alla nuova cooperativa. Sono partite una serie di comunicazioni in cui si è detto: "entro e non oltre venerdì 18 dicembre 2015 quale struttura voi individuate come sede provvisoria del servizio?". Già si scrive: "quale sede provvisoria", se l'aggiudicazione c'è stata nel gennaio 2014, si doveva dire qual era la sede definitiva di questo servizio. La società cooperativa che si è aggiudicata il servizio ha risposto: "la struttura individuata come sede provvisoria del servizio è l'ostello Ou Crierel, situato a Lillianes; la suddetta struttura, a seguito di sopralluogo in data 3 dicembre 2015 da parte dei vostri uffici, è stata sommariamente in via preliminare ritenuta idonea previa esecuzione dei lavori", invece di dichiarare che è una struttura idonea a quei requisiti che vi ho citato prima, vale a dire il decreto ministeriale n. 308, dice che ha il certificato di agibilità, l'autorizzazione sanitaria, l'autorizzazione all'esercizio di attività ricettiva, l'autorizzazione sommaria per alimenti e bevande. Ora, ci mancherebbe che un ostello non abbia questo, ma non è quello che prevede il decreto ministeriale n. 308, perché quel decreto prevede: camere da letto: singole o doppie, servizi igienici attrezzati per la non autosufficienza collegati alle camere in numero di uno ogni camera a due posti e uno ogni camera ad un posto di dimensioni tali da permettere l'ingresso e la rotazione delle carrozzine; nelle strutture per disabili gli ascensori di dimensioni tali da permettere l'ingresso delle carrozzine, campanelli di chiamata in ogni posto letto, locale per ambulatorio con servizio igienico, palestre, devono essere dotate di attrezzature idonee alla tipologia degli ospiti e in particolare devono essere garantiti a tutti gli ospiti che ne necessitassero: letti articolati regolabili in altezza, materassini e cuscini.
Quello che le chiedo - e le domande sono molto precise in questo senso - è di capire come mai con l'aggiudicazione definitiva del 2014 viene chiesto dagli uffici, dal provvedimento dirigenziale qual è la sede provvisoria. All'atto di quanto previsto nel capitolato - perché quanto vi ho citato è previsto nel capitolato come prestazioni d'oneri -, come mai non vengono fatte queste dichiarazioni che sono previste nello stesso, vale a dire il rispetto del decreto ministeriale n. 308. Non solo, come mai in nessuna parte del capitolato è previsto un sopralluogo da parte delle strutture per dare un assenso di massima. Io le chiedo veramente di rispondere punto per punto alle richieste, perché, a nostro parere - e lo spiegherò nella replica dopo la sua risposta anche il perché -, ci sono e ci devono essere gli estremi della revoca. Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore Fosson.
Fosson (UV) - Io avrei voluto rispondere alle due interpellanze insieme, poi non è stato possibile. La mia replica è semplicissima, nel senso che lei parla di percorso curioso. Questo è avvenuto nel 2013, ma in tutto questo percorso, che è un percorso spiacevole vista la categoria degli utenti, ci sono stati due pronunciamenti di diversi livelli amministrativi della Magistratura: uno del TAR e uno addirittura del Consiglio di Stato che leggo e a cui io mi adeguo. In particolare, l'ultima sentenza - perché poi la sentenza era del settembre 2015, ma poi è stata fatta dalla stessa struttura un ricorso di revocazione, il Consiglio di Stato in data 14 gennaio, quindi poco tempo fa, ha sentenziato: "Ritenuto che il ricorso - dell'associazione ASA- non pare presentare sufficienti elementi di fumus boni iuris, atteso che la sezione si è già pronunciata escludendone il fondamento su entrambi i profili dedotti nel ricorso per la revocazione, non solo, ma il Consiglio di Stato respinge l'istanza cautelare e condanna la ricorrente ASA al pagamento delle spese relative".
Io non ho le capacità per entrare dentro un dibattito che è iniziato a giugno 2013 e che ci ha visti in un caso molto spiacevole come questo passare da un ricorso all'altro e le risposte che le darò sono state concordate con il nostro Ufficio legale, non sono state fatte da me e parlano proprio di aggiudicazione definitiva non nel 2014, ma dopo l'ultima sentenza che le ho appena letto.
Per quanto riguarda le domande che lei ha fatto, terminato quest'iter processuale - a cui abbiamo cercato di porre rimedio con delle proroghe affinché la categoria speciale dei ragazzi non rimanesse senza un servizio, e infatti ha continuato ad averlo ma dopo il 14 gennaio non era più possibile utilizzare quella struttura; abbiamo cercato comunque un accordo tra le due parti, ma ovviamente non è stato possibile. Comunque, per ritornare a queste risposte che si rifanno a un "116" che lei mi ha chiesto e di cui le abbiamo dato la documentazione che mi sembrava precisa, si può sempre fare ricorso, e la Magistratura in due gradi di giudizio più la sentenza di revocazione è stata molto precisa.
Primo quesito: "la data di rilascio della concessione edilizia con data di inizio e fine lavori della sede individuata come definitiva dal raggruppamento in frazione di Arnad...": l'Amministrazione regionale con delibera della Giunta del 22 gennaio ha deliberato il rilascio di autorizzazione alla società cooperativa sociale Indaco, in qualità di capogruppo del raggruppamento temporaneo di Sagliano, alla realizzazione di una struttura socio-assistenziale da adibire a comunità protetta per disabili per 15 posti in comune di Arnad. Mi permetto anche di ricordare, siccome le autorizzazioni vanno a seconda dei bisogni di un certo distretto, che non poteva essere autorizzata prima una sede di 15 posti ad Arnad, quando era ancora in funzione analogamente una stessa struttura, per cui l'autorizzazione, proprio per la delibera e la legge della domanda, doveva essere riservata ad una sola struttura in quella sede.
"Quando e in che data è stata presentata la dichiarazione sostitutiva...": le dichiarazioni di cui sopra sono state presentate in sede di gara, su cui la Magistratura si è appunto pronunciata. Ora, si sta procedendo di nuovo, ai fini dell'efficacia dell'aggiudicazione definitiva, ai controlli delle dichiarazioni prodotte. Come già affermato poc'anzi, tali accertamenti sono soggetti a scadenza e, a causa dei continui rinvii dovuti al susseguirsi dei ricorsi, gli uffici stanno ripetendo per la terza volta i medesimi.
"Da chi è stato effettuato per conto dell'Amministrazione il sopralluogo in data 3 dicembre presso la struttura provvisoria...": al sopralluogo in questione hanno partecipato il Dirigente della struttura Disabilità e invalidità civile con un funzionario della struttura e un geometra della struttura organizzativa Finanziamento del servizio sanitario, investimenti e qualità nei servizi in qualità di supporto tecnico, oltre al responsabile della cooperativa, al fine di visionare l'ostello Ou Crierel sito nel comune di Lillianes, struttura individuata dal responsabile della cooperativa per poter ospitare provvisoriamente i disabili e il personale addetto alla cooperativa. Faccio presente che in questo passaggio è stato utilizzato quasi il 70 percento del personale che era prima occupato nella vecchia cooperativa; mi sembra per i ragazzi che cambiano sede una garanzia avere una buona percentuale dei vecchi operatori. Lo scopo del sopralluogo effettuato è stato quello di accertare in via preliminare la rispondenza agli standard minima tenendo conto della provvisorietà della sistemazione. La struttura in questione è ad esclusivo utilizzo degli ospiti. La struttura in generale è ritenuta unanimemente idonea allo scopo a condizione che le docce e i bagni siano portati al livello dei pavimenti, e il Sindaco di Lillianes l'altro giorno mi ha confermato che questo lavoro è stato fatto. Alla fine del sopralluogo è stato dato mandato orale all'Amministrazione della cooperativa di procedere all'indicazione formale degli uffici della struttura rispetto anche alla responsabilità di porre in atto tutto quanto è necessario per soddisfare le specifiche indicazioni nel rispetto della legge.
"Considerato che si tratta di persone con disabilità, se è intenzione dell'Amministrazione procedere immediatamente alla verifica del rispetto delle condizioni previste...": queste verifiche del rispetto delle condizioni previste sono state affermate, dichiarate e sostenute dal Consiglio di Stato nell'ultima sentenza di gennaio. Gli uffici comunque stanno procedendo, come chiarito in risposta, agli adempimenti di legge.
In conclusione noi siamo stati a guardare questo spiacevole rimpallo di cause tra questa cooperativa e un'altra cooperativa, attendendo un pronunciamento definitivo della Magistratura che ha analizzato in modo competente tutto questo contendere. A questo punto eravamo di fronte all'eventualità di sospendere: visto che la nuova cooperativa ha del tempo per attrezzare una nuova residenza in modo non provvisorio, potevamo sospendere un servizio. Mi sembra che, di fronte alla sospensione di un servizio, il trovare una risposta, anche provvisoria, sia stato sicuramente un punto di vantaggio; questo comunque è stato visionato dall'Ufficio legale e, a nostro parere, non ci sembra che ci siano delle anomalie. Devo dire che c'è stato un contatto continuo con le famiglie, i dirigenti hanno visto le famiglie negli ultimi giorni di dicembre e io ne ho ricevuto alcune preoccupate di questo passaggio. Quello che mi risulta e quella che è la mia responsabilità di adesso è verificare le condizioni pur provvisorie in cui queste categorie di disabili - che sono particolari ma che le assicuro ci stanno particolarmente a cuore - stanno vivendo. Sospendere il servizio alla fine di un lungo e penoso contenzioso come questo non ci sembrava sicuramente utile per loro e nello stesso tempo siamo supportati da due sentenze del Consiglio di Stato viste anche dagli uffici legali che ci danno ragione. Per un percorso di questo tipo è chiaro che è una situazione provvisoria, ed è chiaro che verificheremo le condizioni, ed è chiaro che questa provvisorietà non potrà durare per molto tempo. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Assessore, la risposta che ha dato - parto dalla sentenza del Consiglio di Stato che ho in copia - entra nel merito dell'aggiudicazione dell'idoneità dell'offerta tecnica, ma basta che la legga. Io sono analfabeta quanto lei, o forse peggio, ma basta che si legga, è scritto qua che è stata esclusa dalla gara per inidoneità dell'offerta tecnica. Un discorso è riferito all'offerta tecnica e io ho detto che le sentenze non ho intenzione di commentarle in nessuna maniera, ma vanno rispettate, per cui non entro nel merito, a me non importa chi, ma se sono state rispettate le regole. Tenuto conto che il Consiglio di Stato non entra nel merito se chi ha presentato l'offerta poi ha rispettato quanto era previsto in capitolato. La cooperativa ha fatto ricorso fino al Consiglio di Stato perché ha ritenuto illegittimo il provvedimento di esclusione dalla gara, dall'apertura delle buste, in quanto non idonea come offerta tecnica. Finita lì la storia. Io le sto dicendo altre cose, Assessore. Sto dicendo che nel capitolato era prevista tutta una serie di accorgimenti che chi avrebbe vinto avrebbe dovuto rispettare. Io metto in dubbio questo, per cui prima cosa: lei non può dirmi che l'aggiudicazione definitiva è avvenuta dopo, perché ho copia del provvedimento dirigenziale in data 21 gennaio 2014 e c'è scritto: "di approvare ai sensi dell'articolo 11 del decreto legislativo n. 163/2006 l'aggiudicazione definitiva al raggruppamento temporaneo di imprese composto dalle seguenti cooperative sociali...", e c'è l'elenco, per cui l'aggiudicazione definitiva è in data 21 gennaio 2014. Da questo, se lei legge il capitolato, scattano i sei mesi, per cui lei non può venirmi a dire che nell'offerta tecnica c'era scritto la dichiarazione che io le chiedevo al punto n. 2, vale a dire il rispetto del decreto ministeriale n. 308/2001, perché questa avrebbe dovuto essere presentata all'atto in cui la cooperativa ha vinto, che avrebbe dovuto dire: "non sono in grado di avere l'autorizzazione definitiva indicata nella gara d'appalto, però nel frattempo indico questa struttura, una struttura che deve rispettare questi requisiti". Non è così, per cui io le leggo anche l'ultimo passaggio che riguarda il discorso sempre previsto nel capitolato prestazionale d'oneri, vale a dire l'articolo 2, comma 12, c'è scritto: "fatte salve le conseguenze di ordine penale in caso di carente, irregolare o intempestiva presentazione di documenti prescritti ovvero di non veridicità delle dichiarazioni rilasciate, i mancati adempimenti connessi e conseguenti all'aggiudicazione della medesima, verrà annullata e il servizio sarà affidato ai sensi dell'articolo 140 decreto legislativo n. 163, fatti salvi i diritti di risarcimento danni e quant'altro...".
Nessuno le viene a dire che in questo momento è utile sospendere un servizio, ma io le contesto l'iter, perché se avete prorogato fino a gennaio 2016, andate a bandire un'altra gara, ma non potete aggiudicare su un atto che è palesemente illegittimo, perché hanno indicato una struttura che non ha neanche la concessione edilizia, per cui mi spieghi lei dov'è il discorso di temporaneità. Non hanno neanche la concessione edilizia per spostarsi ad Arnad e non solo, essi hanno dichiarato di avere un'autorizzazione, quella che hanno i comuni ostelli, ma vogliamo mettere i ragazzi con disabilità lì dentro? Ma non c'è un po' di rispetto alla persona? Non li lasciamo a casa. Io le torno a dire che se chi ha gestito fino ad oggi era palesemente, com'è scritto qua, tecnicamente non idoneo, come viene scritto qua, dovevate revocarli prima questi qua, non tenerli lì nove anni, li avete tenuti nove anni lì dentro e non potevate aspettare sei mesi per avere una struttura fatta a norma? Io le dico questo perché se lei, Assessore, non ha intenzione di procedere, la porto io in Procura questa pratica e lei ne sarà responsabile, perché glielo ho detto, io non voglio queste cose qua, non mi interessano, però rispettate le regole! Non è corretto questo perché non si gestisce così in trasparenza! Grazie.