Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 522 du 11 avril 2014 - Resoconto

OBJET N° 522/XIV - Communications du Président du Conseil régional. Débat sur la situation politique.

Presidente - Dopo il rientro nella scorsa seduta del collega Isabellon, diamo il bentornato di cuore, a nome mio personale e a nome di tutta l'Assemblea, anche al collega Bertin.

Per mancanza del numero legale, il Consiglio del 2 aprile si era interrotto sul punto relativo alle mie comunicazioni, mentre la seduta del 7 aprile è stata tolta dopo l'appello, sempre per la mancanza del numero legale.

Colleghi, vista la delicatezza della situazione politica, e in un'ottica di confronto leale tra i gruppi consiliari, la Conferenza dei Capigruppo, che si è riunita questa mattina, ha deciso di proseguire il dibattito sulle mie comunicazioni, prevedendo però un dibattito ad hoc sull'illustrazione del documento politico, che è in fase di distribuzione, presentato dai gruppi UVP, ALPE, PD-Sinistra VdA e Movimento Cinque Stelle. La discussione, così come convenuto all'unanimità all'interno della Conferenza dei Capigruppo, avverrà nei seguenti termini: ogni Consigliere potrà intervenire una volta per la durata di 10 minuti con un'eventuale successiva replica di 5 minuti.

Qualcuno intende prendere la parola per illustrare il documento che ci è stato distribuito? Ha chiesto la parola il collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Bene, riprendiamo i nostri lavori. Ho il piacere anch'io di salutare il collega Bertin, come abbiamo salutato lo scorso Consiglio il collega Isabellon, e soprattutto ho il piacere di presentare questa mattina un lavoro che, in questi giorni, insieme agli altri gruppi di opposizione, abbiamo fatto. La novità di questi 15 giorni non è stata quella che doveva essere, nel senso della logica conseguenza dell'atto che il Consiglio regionale ha assunto circa 16 giorni fa (appunto le dimissioni del Presidente e della Giunta), ma ci sono state, invece, tutta una serie di azioni politiche che soprattutto i gruppi di minoranza hanno messo in atto, compresa quella di far comprendere che questo Consiglio regionale, senza il nostro apporto e senza l'apporto di chi ha deciso che bisogna uscire dalla logica della semplice esecuzione di un mandato, di un ruolo, senza un'analisi completa di quello che sta succedendo in Valle d'Aosta, non può più procedere.

Come ho avuto occasione di fare nelle scorse sedute, fa piacere che qualcuno cominci ad uscire dagli schemi rigidi della politica e riesca a capire che c'è necessità di fare dei ragionamenti nuovi, perché la crisi che sta avvolgendo la nostra comunità, ormai da parecchio tempo, è un qualcosa che non può essere affrontata con i soliti schemi. E allora, i gruppi di opposizione in questi 16 giorni, in attesa dell'evento che appunto tarda ad arrivare...questa mattina, in Conferenza dei Capigruppo, abbiamo fatto rilevare ai Capigruppo di maggioranza quanto questo aspetto politico a noi dia fastidio, ma soprattutto dia fastidio alla comunità, dia fastidio a tutti quelli che sentono la necessità che le regole vadano rispettate, innanzitutto da chi rappresenta, in Consiglio regionale, la massima istituzione e ne dovrebbe essere il primo interprete.

Sarebbe stato sufficiente, per noi, accettare le dimissioni, ritornare in aula e riprendersi la fiducia! Probabilmente non si poteva fare perché la fiducia, in questo momento, non c'è, però quella sarebbe stata la risposta forte di chi si sente forte senza più esserlo. Siamo comunque abituati a queste azioni di forza, non sono per noi un'azione nuova, e non hanno nulla, come abbiamo avuto modo di dire, di personale. Le maggioranze sono maggioranze quando sono legittimate dal popolo, com'è stato detto, ma anche quando sono legittimate dalle istituzioni. Se non si prende atto che queste due regole democratiche viaggiano insieme, diventa difficile poi rappresentare insieme la democrazia del nostro popolo, della nostra comunità. Le opposizioni sono state descritte, in questi 9 mesi, come nate per distruggere, una forza d'urto per abbattere un uomo, un sistema e una politica; anche certi media hanno descritto i nostri quattro gruppi in questo senso.

Bene, nel lavoro di questi 9 mesi un po' alla volta abbiamo fatto capire che siamo anche capaci di proporre. In questi 16 giorni questa capacità di proposta l'abbiamo messa in atto, confrontandoci, dibattendoci - forse questa è una novità assoluta negli ultimi anni, in Valle d'Aosta - non essendo d'accordo su alcuni punti, ma essendo capaci di fare sintesi. E la sintesi, in politica, è la cosa che premia di più, perché non c'è mai una ragione che deve prevalere sull'altra, non c'è neanche una ragione che si deve annullare per un'altra, ognuno deve combattere per le proprie idee, però poi deve capire che un popolo si rappresenta, in democrazia, per parti di appartenenza, soprattutto facendo la sintesi delle sensibilità che ognuno porta in quest'aula come nelle altre aule delle istituzioni. E allora "costruire" ha voluto dire per noi fare politica, e la politica l'abbiamo messa in questo documento, che non è assolutamente un documento chiuso - lo diranno anche gli altri colleghi - è un documento aperto, ma non aperto a togliere, aperto a mettere, mettere altre cose, a fare altre cose per la Valle d'Aosta.

Questo documento ha una semplice premessa: c'è necessità di chiudere con un sistema e di aprire un modello nuovo; un progetto per la Valle d'Aosta che vogliamo, che non solo noi vogliamo, tutti lo vogliono. La premessa si aggiunge anche a una pregiudiziale: che per chiudere un vecchio modello non bisogna ripartire con gli stessi che l'hanno guidato, per il futuro. Quindi ci sono due aspetti che non vogliono negare, a chi fa politica dall'altra parte, la possibilità di fare, però bisogna cercare di dare dei messaggi chiari e le persone possono essere anche in ruoli differenti, non sempre di comando, utili alla comunità valdostana. Questo aspetto l'abbiamo perso di vista...o si comanda, o non si serve a niente! Si può essere utili tutti quanti, qua, insieme, e il modello che noi proponiamo permetterà di valorizzare tutte le competenze, di responsabilizzare le persone e di rendere autonomo soprattutto il sistema di rappresentare la democrazia, qui, all'interno. È un modello che uscirà dalle logiche del passato, ecco, questo di sicuro, le logiche che qualcuno ancora oggi cerca di rappresentare come il meglio assoluto...non è più così, non si può più, c'è bisogno di una svolta, e una svolta in termini di organizzazione del lavoro ancor prima dei contenuti. I contenuti ve li spiegheranno gli altri colleghi Capogruppo e vi illustreranno anche bene quali sono per noi i punti importanti.

Certo che siamo partiti da un aspetto che, in politica, deve diventare il primo...secondo noi è il primo e il più importante: non si può più chiedere continuamente agli altri senza far capire che la crisi l'abbiamo capita anche noi, siamo all'interno di un sistema che è in difficoltà, abbiamo bisogno di dare degli esempi. E allora, nei 100 giorni, leggerete che il primo punto è la riduzione dei costi della politica sul modello dell'emendamento che avevamo presentato, che consentirà, come minimo, un risparmio di 700 mila euro all'anno, come minimo...poi si potrà anche fare di più, se si vorrà... Però è inutile chiedere a tutti i piccoli artigiani dei sacrifici, è inutile presentare delle domande a chi ha diritto di contributo con la casellina chiedendogli: "rinuncia a qualche pezzo perché non abbiamo più soldi", quando noi stessi non siamo capaci di fare qualche sacrificio per un periodo...è un po' come quello che hanno chiesto i dirigenti ai dipendenti del Casinò: "facciamo un sacrificio per un periodo e, se le cose tornano positive, avrete la possibilità di guadagnare i vostri soldi". Troppo semplice! Noi siamo i dirigenti della comunità, facciamo anche noi qualche piccolo sacrificio, partiamo dai nostri sacrifici e cerchiamo di dare un messaggio nuovo alla comunità che rappresentiamo!

L'altro aspetto è una necessità di andare alle riforme, un modello lo si cambia assolutamente partendo dalle riforme. Ci hanno provato un po' tutti a far passare un messaggio che è un messaggio che noi respingiamo da sempre. Non c'è un problema di sostituzione, c'è un problema di cambiamento; la sostituzione non serve a niente, se non cambiano le regole...forse è meglio che rimangano invece quelli che questi metodi li sanno utilizzare, perché faremmo confusione. Per noi tutto passa per cambiare le regole e per essere più chiari in futuro.

Pour conclure, je voudrais rappeler à tous que 16 jours se sont déroulés dès l'approbation au Conseil régional de la résolution qui a déterminé l'ouverture de la crise politique que nous sommes en train de vivre et que la communauté valdôtaine est en train de subir. La crise n'a pas été produite par hasard, mais elle représente la directe conséquence de nombreuses décisions dangereuses de cette majorité. Ces mauvaises décisions ont mis en évidence les deux problèmes réels de cette majorité: elle ne possède pas un projet valable pour donner des réponses concrètes à la grave crise économique que les valdôtains sont en train d'affronter tous seuls; cette majorité a un énorme pouvoir: elle décide pour tous. Par conséquence, les Conseillers ne peuvent pas exprimer leur compétence, ils n'ont pas de responsabilité, ils n'ont pas leur autonomie, bref: ils ne sont pas libres de s'engager pour les valdôtains. Pendant les derniers 15 jours, dans les commissions nous avons compris, en écoutant nos collègues Conseillers, qu'ils ne sont pas à l'aise en ce moment de crise et qu'ils travaillent avec peu de conviction en leur rôle.

Pour ce qui nous regarde, comme groupe UVP, cette méthode de travail représente un souvenir négatif que nous devons abandonner courageusement et définitivement. Il y a longtemps que nous avons rejeté cette méthode. Au Conseil régional nous sommes présents avec nos idéaux auxquels nous restons fidèles, et nos idéaux on les a écrits dans le projet qu'aujourd'hui nous vous présentons: "La Vallée d'Aoste que nous voulons". Le projet est dédié à tous ceux qui nous accusent de travailler avec le seul but de prendre le pouvoir pour nous asseoir sur les fauteuils de la Junte...lavorare con il solo obiettivo di voler ritornare al potere, con il solo intento di sostituire le persone che oggi siedono sulle poltrone della Giunta.

Bene, oggi, insieme agli altri gruppi di opposizione, presentiamo La Renaissance Valdôtaine: riforme, trasparenza, equità per una Valle d'Aosta migliore.

Président - A demandé la parole la collègue Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente. Chers collègues, c'est avec plaisir que nous constatons d'être, de nouveau, 35.

Le crisi politiche aperte e conclamate, come quella che stiamo vivendo nella nostra realtà, non sono un fatto usuale, contrariamente a quanto succede a livello statale, perché a livello regionale solitamente la stabilità è garantita; e quindi, in questo senso, nonostante questa crisi sia in realtà aperta soltanto da due settimane, è comprensibile che questa situazione possa creare inquietudine sia nella popolazione, che nelle categorie economiche.

È opportuno da parte nostra chiarire in primis che, se questa crisi sta durando per qualcuno troppo a lungo, la responsabilità non è dei 17 Consiglieri di opposizione. La maggioranza deve assumersi le sue responsabilità, deve dare corso e applicazione ad una decisione votata dal Consiglio regionale il 26 marzo scorso. E a questo punto, Presidente Rini, vista la comprovata, acclarata inefficacia della sua azione, che non riesce a sortire alcun effetto, nonostante la trasmissione dell'atto votato ai diretti interessati, a questo punto, dicevo, Presidente Rini, preso atto del fatto che l'istituzione che lei ha l'onore di presiedere viene tranquillamente ignorata da 15 giorni, dovrebbe forse trarre delle sagge conclusioni, rifiutare il ruolo di passacarte che lei stessa si è assegnata e che viene regolarmente disatteso e, forse, cominciare lei, per prima, a dare il buon esempio! Sarebbe sicuramente un gesto apprezzato, sarebbe un gesto di rottura forte, sicuramente apprezzato dai cittadini ai quali, giustamente, il collega Bertschy ha già voluto rifare un quadro di ciò che sta succedendo e che è successo: di come nelle sedute del 2 e del 7 aprile non sia stato possibile procedere nei lavori per la mancanza del numero legale. La maggioranza non ha potuto garantire il numero legale, ma, nonostante questo, nonostante questa delegittimazione da parte del Consiglio, questo Governo ha continuato a deliberare, non già con lo spirito tanto proclamato, Presidente Rollandin, di colmare un vuoto, di non creare un vuoto...questo non è possibile, lo sappiamo benissimo, l'ordinaria amministrazione è sempre garantita...quanto, piuttosto - lasciatecelo dire, il sospetto ce l'abbiamo - con l'atteggiamento del si salvi chi può...ultimi colpi di coda (dice qualcuno).

Oggi, a 15 giorni dall'inizio di questa crisi, noi 17 Consiglieri dell'opposizione...che hanno continuato a lavorare normalmente, venendo in ufficio tutti i giorni, partecipando regolarmente alle commissioni, garantendo il normale svolgimento dei lavori, e anche continuando ad affrontare temi importanti in commissione, il diritto allo studio, Assessore Farcoz, la gestione dei rifiuti, Assessore Bianchi, l'assistenza agli anziani, Assessore Fosson, e la crisi del Casinò, Assessore Baccega...noi non ci siamo mai sottratti al confronto...oggi, noi, qui, apertamente, pubblicamente, non nelle segrete stanze, non nelle sedi dei partiti, ma qui, in questa sede dove sono rappresentati tutti i valdostani, noi vogliamo presentare il nostro progetto per la Valle d'Aosta, che vogliamo, e lo presentiamo attraverso questo documento nel quale abbiamo messo tutta la cura possibile...anche la forma ha la sua importanza.

"En tant que valdôtains, ayant des parcours et des sensibilités politiques et personnelles différentes, mais ayant en commun l'amour de notre terre et de notre culture, tout comme la ferme volonté de relancer l'action politique et administrative de la Vallée d'Aoste, ainsi que l'exigence de changer radicalement le comportement d'approche et de modèle de développement de notre communauté", nous souhaitons soumettre à tous les autres Conseillers, à tous nos collègues, ces lignes programmatiques, ces actions que nous considérons prioritaires et incontournables. Nous le faisons avec une conviction profonde, mais également avec esprit ouvert; ce n'est pas un document fermé, il y a la disponibilité de notre part, évidemment, à la confrontation et à accueillir les intégrations que les collègues voudront bien y apporter. Nous n'avons pas la prétention d'être les seuls à avoir à cœur le bien de cette région. Souvent, l'Assesseur Marguerettaz nous accuse d'avoir la prétention d'être les seuls à avoir à cœur le bien de notre Vallée. Nous sommes sûrs que d'autres souhaitent pouvoir travailler pour cette communauté, mais nous sommes également sûrs que nous, nous voulons le faire avec des méthodes différentes, profondément différentes par rapport à ce qui se passe maintenant.

Noi crediamo che sia necessario un cambio di mentalità, un modo di amministrare questa Regione più aperto, più equo, più giusto, più rispettoso della pluralità, delle differenze, perché è il confronto tra le posizioni differenti che fa progredire, fa migliorare e fa trovare le soluzioni nuove; è sicuramente faticoso, è molto più faticoso che il sistema verticistico a cui siamo abituati, ci vuole pazienza, ci vuole tolleranza. All'interno del gruppo dei 17 noi lo stiamo sperimentando e possiamo dire che è faticoso, ma quando si arriva ad una sintesi ognuno sa di aver potuto fare la sua parte, ognuno sa di aver potuto dare il suo contributo e, contemporaneamente, sente alle spalle la forza di un gruppo, di un gruppo che discute, che si confronta, ma che poi giunge ad una sintesi.

Questo decalogo non è aria fritta, è scritto nero su bianco ed è il frutto di un confronto serrato che c'è stato al nostro interno, di un lavoro collegiale, è un documento che si pone obiettivi immediati e prioritari, temi seri, importanti: il lavoro, il welfare, le riforme elettorali che vadano a garantire ai valdostani la libertà di voto, che impediscano il controllo che adesso sappiamo essere possibile. È un decalogo che guarda avanti, senza avere l'ambizione della perfezione, ma con l'obiettivo di aprire un dialogo con tutti coloro che si sentiranno di sottoscriverlo. Oggi, la Valle d'Aosta è una comunità divisa, profondamente divisa, dove l'astio, le tifoserie lacerano il tessuto e addirittura dove abbiamo dovuto constatare che c'è chi gioca a fomentare questa situazione. Ecco, non è con un embrassons-nous buonista, né con un atteggiamento ipocrita di chi non vuol vedere, che se ne può venir fuori, non è con le larghe intese; è soltanto con una presa di coscienza - che porti, prima di tutto, ad un atto di responsabilità da parte del Presidente del Governo - che si può far ripartire il dibattito...concludo, Presidente...su basi paritarie e civili.

Presidente Rollandin, faccia un passo indietro! Faccia un passo indietro, questo è il momento: glielo chiede il Consiglio regionale con il rispetto che è dovuto alla sua carica, con il rispetto che è dovuto agli elettori che lei rappresenta, ma anche con la convinzione che in questo momento storico, la nostra regione, questa regione che tutti noi 35 abbiamo a cuore, prima del nostro interesse e prima del nostro orgoglio, ha bisogno di un momento di discontinuità e di una nuova ripartenza. Se così...concludo, Presidente...se così non sarà e i nostri numeri - ma neanche i vostri - saranno sufficienti, la decisione ultima spetterà agli elettori. Le elezioni non ci intimoriscono, ma pensiamoci bene. Ci pensi bene, Presidente Rollandin, prima di portare alle elezioni una comunità spaccata in due, perché potrebbe essere veramente, veramente devastante. Oggi noi siamo chiamati, qui, a prendere una decisione importantissima. Grazie Presidente.

Presidente - La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente, e grazie anche ai colleghi di maggioranza che, nella riunione dei Capigruppo, hanno consentito alle forze di opposizione di presentare, oggi, questo documento in modo...se vogliamo un po' irrituale, ma certamente cogliendo la gravità del momento che stiamo vivendo.

Non abbiamo scritto questo documento in 16 giorni, questo documento viene da lontano. Questo documento viene anzitutto da quasi 10 mesi di intenso lavoro tra i 17 Consiglieri dell'opposizione che hanno saputo superare le logiche che li incasellano negli schemi di partito e di movimento senza tralasciare mai i loro valori, i valori dei loro movimenti e partiti di riferimento, ma facendo un grosso sforzo nell'interesse generale dei valdostani, e cercando di confrontarsi in modo costruttivo con la maggioranza. Una maggioranza che non ha presentato, in questi mesi drammatici, nessun provvedimento in quest'aula; una maggioranza che ha dovuto aspettare le proposte dei gruppi di opposizione per ritoccarle in parte, fare una piccola correnzioncina della virgola o del punto e virgola per avere la pagina di giornale, ma non era, non era assolutamente propositiva, bloccata da logiche da Prima Repubblica, intesa solo a spartire fino all'ultimo secondo il proprio potere.

Oggi, è evidenza di tutti, non è l'azione dei 17 che ci porterà, a breve, a elezioni, ma è una scelta precisa del Presidente Rollandin, che coltiva ormai la totale irresponsabilità politica del momento, ma io aggiungo un'altra cosa, anche di quelli che silenziosamente gli stanno seduti accanto, gli Assessori, che vanno in giro a dire: io mi dimetterei, ma lui non mi lascia...ma scusate, basta che uno solo di voi si dimetta, perché tutta la Giunta cada e caschi giù! Cosa aspettate? Vi assumete le vostre individuali responsabilità o contribuite a questo giochino delle parti? Avete una responsabilità, una coscienza individuale.

Vengo ai contenuti: qual è la situazione più drammatica che stiamo vivendo? È certamente quella che, oltre ai tagli che ci vengono dal Governo nazionale per un indebolimento generale del sistema valdostano, dovuto a quello che è stato lo scellerato accordo che l'Union Valdôtaine e la Stella Alpina hanno fatto con le destre di questo Paese, che in questi giorni sono esaltate dai giornali valdostani...Massimo Lattanzi che invoca le elezioni e dice: "l'aspetto Presidente, sono qui a portarle in dono i voti della destra, siamo qui, non vediamo l'ora"...rivendica di aver tenuto in piedi il Governo Rollandin della passata legislatura: "senza i quattro voti del PdL eravate già a casa l'altra legislatura"...quindi questo richiamo forte alla scelta scellerata che ci ha portato nell'altro campo dello schieramento, che ha indebolito tutti i valori autonomisti, e adesso giustamente qualcuno dice: "qui bisogna attrezzarsi, bisogna prepararsi a difenderci", ma noi abbiamo fatto le scelte che nessun'altra Regione autonoma ha fatto, perché tutte le altre Regioni autonome hanno cercato di schierarsi con il centro-sinistra, e noi siamo andati belli belli con il centro-destra. Adesso diciamo: "eh, dobbiamo riallacciare i rapporti con Bolzano"...sì, ma Bolzano ha fatto altre scelte..."bisogna correre verso il Trentino", ma il Trentino ha fatto altre scelte, il Friuli è andato tutto nella direzione del centro-sinistra, guardate un po', completamente sbagliato rotta in campo politico!

Il fatto più grave, però, è che avete sbagliato rotta in campo economico, avete proposto fino ad oltranza, anche senza finanziamenti, indebitando i valdostani, le grandi opere, che ora sono aeroporti deserti, fatiscenti, abbandonati, che ci mettono in ridicolo in tutta Italia per scelte che sono inadeguate alla nostra realtà.

Perché questo documento, dicevo, viene da lontano? Perché 10 mesi di lavoro...ma in questo documento si trova uno sforzo della società civile valdostana che non ha paragoni, che risale...ecco perché non voglio farmi padrone di idee che sono un patrimonio collettivo di una società civile valdostana che, già dal 2005-2006, si è messa in cammino per chiedere un cambiamento...la politica valdostana dei tempi lentissimi, inadeguati a cogliere questa società valdostana che si sta muovendo e che chiede il cambiamento. Qui ritroviamo la richiesta dello stop al controllo del voto in questo documento: basta con le tre preferenze e con delle sezioni come quelle di Chamois e la Magdeleine, dove si può sapere esattamente cos'ha votato il singolo cittadino! Non possiamo...guardiamoci in faccia, lo sappiamo benissimo che si può controllare il voto in quel modo! I valdostani ve l'hanno già chiesto con un referendum di cambiare questo sistema, ve lo chiediamo di nuovo per l'ennesima volta: basta controllare i voti dei cittadini, libertà! "Autonomia" vuol dire essere più liberi che altrove, essere più liberi degli altri, invece qui siamo più prigionieri degli altri...questo chiede con forza questo documento!

Mette al primo punto la questione del lavoro: il trend della disoccupazione - lo ripeto da anni - della Valle d'Aosta checché ne dicano anche certe analisi superficiali di alcuni sindacati, compresi quelli di sinistra, è il peggiore, è il peggiore di tutta l'Italia del nord; facciamo peggio, come trend, anche delle regioni del sud! È una situazione di emergenza, quella del lavoro in Valle d'Aosta, ma queste denunce non vengono, oggi, dal gruppo dei 17, sono denunce che vengono da 10, 15 anni di persone, di esperti che dicono che è un sistema tutto pubblico, che non dà spazio all'iniziativa privata; è un sistema che, nel momento in cui vengono meno le risorse pubbliche, muore! Bisogna avere la capacità di reagire. Allora voi ci attaccate, dicendo: "eh, ma voi volete di nuovo i cantieri forestali"...eh no, non ci caschiamo in questa trappola, siete voi che avete tolto alle imprese valdostane...da 10 milioni di euro esternalizzati, li avete ridotti a 3.600! Ora, non andate in giro per la Valle d'Aosta a dire: "questi qui vogliono rimettere su i cantieri forestali pubblici, eh? Eh, no, no, non ci caschiamo, siete voi che avete tolto i soldi alle imprese...gente che aveva investito, che voleva magari mettersi in quel settore, voleva comprarsi i trattori, macchinari, fare impresa, voi l'avete gabbata e le avete detto: "venite, qui è l'oro, è l'Eldorado, venite, lasciate perdere l'edilizia, venite nel settore della forestazione e, adesso, a distanza di 3 anni, li avete mollati, senza un euro! Siete voi che tagliate, tagliate irresponsabilmente, trascinando anche imprese, imprenditori su strade completamente sbagliate, senza nessun progetto per il futuro.

E adesso, lanciati nella campagna elettorale - perché il Presidente Rollandin e questa Giunta sono in campagna elettorale - avete l'ardire di usare in fretta e furia 20 milioni che dovevano costituire una tranche concordata insieme, in quest'aula, una tranche dei 40 milioni da dare in risposta alle domande delle leggi di settore 2012-2013, li buttate in campagna elettorale selvaggiamente dicendo: "pigliate questo, pietra tombale, al limite recuperiamo altri 8 milioni a maggio, ma qui si chiude tutto il pregresso"! Lanciati in una nuova campagna elettorale...tanto chiamate gli agricoltori senza nessun passaggio con le associazioni, chiamate gli agricoltori, presentate loro una letterina e dite: "vuoi il contributo del trattore? o firmi la riduzione del contributo o sennò non te lo diamo"...piglia questa roba, piglia questa elemosina, sennò te ne torni a casa". È questo un progetto di sviluppo per la Valle d'Aosta? È questa l'idea di fare sinergia fra agricoltura e turismo? È questa l'idea che avete per dare un futuro ai nostri figli? Io penso che l'ora sia venuta per un vero progetto di cambiamento della Valle d'Aosta. Starà a voi scegliere se vorrete liberare la possibilità di questo progetto di cambiamento già in questa legislatura, attraverso un accordo serio su un documento puntuale che analizza le criticità della Valle d'Aosta e guarda immediatamente le risposte, o se volete trascinarci in una infernale campagna elettorale, no?...vi prenderete la responsabilità.

Noi ci saremo, ma non ci saremo con le idee raffazzonate dell'ultima ora, verremo con le idee che costruiamo con i cittadini dal 2006, le idee che ci hanno portato a vincere il referendum sulla gestione dei rifiuti, che voi avete la responsabilità di cercare ogni giorno di affondare, arrivando al punto surreale che l'Assessore viene in commissione e ci dice: "fate voi". Ah! Tu ti prendi lo stipendio, Assessore Bianchi, tu stai lì seduto, tu che devi fare le delibere, vieni da noi e ci dici: "fate il progetto della gestione dei rifiuti"? Ma se non siete capaci a lavorare, dimettetevi, date le dimissioni! Lasciate che siano altri, più competenti di voi, a fare questo mestiere! Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Non posso che iniziare sottolineando la grave responsabilità che ha lei, con l'assenza di polso e di carattere, nel gestire questa crisi che si è venuta a creare. Lei sta rappresentando semplicemente la flebo che si tiene ancora agganciata ad un paziente che è già cadavere! Quindi semplicemente un Presidente del Consiglio che è ormai ridotto ad un Presidente che espleta delle formalità. Sono imbarazzato a parlare sostanzialmente ai 9 abusivi, che occupano ancora i banchi di fronte a noi, a l'ex Presidente e a quelli che ormai sono ridotti come 8 Assessori alle "varie ed eventuali".

Ci troviamo ormai di fronte a due Valle d'Aosta: una falsa, quella rappresentata da voi, dalle bugie dell'Assessore Baccega, da alcuni sindacati e associazioni di categoria a telecomando, dei vili e sporchi lacchè, sempre pronti a chinare la testa e a sorridere, da una banda ormai ridotta di privilegiati, senza arte né parte, che occupano partecipate e posti di vertice dappertutto e che, adesso, stanno tremando come le foglie in autunno...dall'uomo solo che parlava con il consulente pagato, se non sbaglio 80 mila euro all'anno, direttamente con il Presidente Rollandin per le questioni del Casinò...ed ecco chi è il padre del disastro che si è venuto a creare; dall'altra parte abbiamo una Valle d'Aosta che è la Valle d'Aosta vera, che è la nostra, mi spiace, la nostra, non la vostra...è quella di chi prende il treno tutti i giorni, per studiare, per lavorare e che cristona tutti i giorni per quel treno maledetto, che arriva in ritardo, che è stretto, che è sporco, che rappresenta la vostra immagine, la Valle d'Aosta di chi non trova lavoro e fatica a campare tutti i giorni e che non è più protetto, di chi si vede diminuire prima e poi non pagare i contributi. Questo modulo è una vergogna, perché quando si dice a una persona...la si chiama al telefono, neanche una lettera...e le si dice di accettare la riduzione del contributo prevista dalla delibera o di non accettare la riduzione del contributo e di rinunciare alla relativa domanda...ma chi è l'idiota che rinuncerebbe a tutto? Che razza di autocertificazione di dichiarazione è questa? È la dichiarazione della débâcle della classe politica che voi state rappresentando!

In questo documento, nel documento che noi abbiamo rappresentato c'è la primavera della Valle d'Aosta, non il vostro inverno! Nessun ribaltone, state tranquilli, nessuna coltellata alle spalle, nessuna trattativa segreta. Noi non siamo la vecchia politica, noi gli schiaffoni ve li diamo in faccia direttamente, come meritate! Noi vi affrontiamo a viso aperto...cambiare le regole del gioco e non cambiare solo chi gestisce, chi era al comando, la pratica Rollandin è già chiusa, fatevene una ragione!

Nel documento firmato ci sono - e noi siamo veramente felici - tutti i punti del programma del Movimento Cinque Stelle portati nella campagna elettorale. Noi chiediamo l'adesione ad un "progetto nuovo" per la Valle d'Aosta e abbiamo sottoscritto un "progetto nuovo" per la Valle d'Aosta. Non è il programma delle favole presentato dal collega Rollandin, è il frutto di un lavoro lungo di 17 Consiglieri che, con sensibilità diverse, hanno trovato però un punto di incontro sulla necessità di fare uscire la Valle d'Aosta dall'impasse in cui l'avete fatta precipitare. Non è aria fritta, ci sono scadenze, ci sono 100 giorni e ci sono punti precisi da affrontare...non sono le vostre promesse elettorali, poi disattese. Cento giorni per marcare la differenza nostra rispetto a voi. Il programma è volutamente bilingue, in nome di un francese che non è mai stato utilizzato come una risorsa per i nostri giovani, per noi. Non abbiamo dei lavoratori frontalieri che vanno in Svizzera, che vanno in Francia, che in questo momento potevano rappresentare uno sbocco per la nostra crisi occupazionale; sono rimasti solo, a futura memoria, i vostri viaggi inutili in Francia, in Svizzera a riempirvi la pancia, a parlare di "Autonomia" e a parlare un francese che avete mortificato in continuazione, che avete strumentalizzato a fini politici...una risorsa è stata buttata, come tutte le risorse che aveva la Valle d'Aosta. Il programma, il progetto è integrabile, ma - sia chiaro - "non è modificabile". Quei punti sono scolpiti nella pietra, questo deve essere chiaro per tutti, se qualcuno non l'avesse capito.

Certo, il Consigliere Rollandin, a nome dell'ex maggioranza, e il Consigliere La Torre hanno detto alla stampa che loro sono pronti per le elezioni. Beninteso, il documento che abbiamo presentato è un documento di responsabilità. Noi le elezioni non le vogliamo, ma le elezioni non le temiamo, e se qualcuno ha pensato di bluffare in una partita da poker, se non ci saranno adesioni al documento che è stato presentato, saremo prima di tutto io e Cognetta, del Movimento Cinque Stelle, che verremo a presentarvi un conto con le vostre dimissioni per andare ad elezioni anticipate e...vedremo quanti uomini ci sono qui dentro e quanti cialtroni! Dico questo non nel nostro interesse, sicuramente, perché ogni giorno che rimanete peggiorate la vostra situazione e migliorate la nostra. È una lenta cottura, è come la cottura dell'asado...siete lenti a staccarvi dalle poltrone? Ma alla fine della cottura, state tranquilli, come la carne si stacca dall'osso, vi staccherete anche voi dalle poltrone, e cercate di farlo in tempo, perché potrebbe essere troppo tardi! Io vorrei potervi dire, avendo sentito decine di persone in questo periodo, veramente e sinceramente dove dovete andare; però, per rispetto a quest'aula, non lo dirò...certo che lo capirete da soli.

Concludo con una frase che al Movimento Cinque Stelle sta molto a cuore: noi preferiamo il tumulto della libertà alla quiete della servitù...vediamo se qualcuno di voi avrà il coraggio, la responsabilità e la coscienza di fare altrettanto!

Président - Il n'y a pas d'autres requêtes d'intervention, collègues? Pas de requêtes? A demandé la parole le collègue Perron.

Perron (UV) - Volevo lasciare la parola a Stella Alpina come in Conferenza dei Capigruppo.

A scanso di equivoci, non intervengo in qualità di Capogruppo, ma credo, dal punto di vista personale e anche del movimento, di dover cercare di dare un contributo a questo momento di politica, a questo momento anche di sostanza che si svolge all'interno del Consiglio regionale. Ci permetterete di riconoscere che, almeno per quel che mi riguarda, siamo arrivati impreparati a questa giornata importante, nel senso che, come detto dai colleghi, diversi di voi hanno lavorato per un lungo periodo a questo documento e noi ci troviamo, in questo momento, non soltanto a leggerlo, ma anche ad ascoltarvi, a fare delle valutazioni certamente parziali. Quindi in qualche modo riconosciamo, e riconosco, nel merito delle questioni, di essere colti un po' in contropiede.

Se da una parte si possono apprezzare i modi con i quali certi colleghi hanno posto questa questione, hanno posto all'attenzione dell'aula un momento importante politico, ma anche programmatico...e guardo la collega Morelli, che si distingue sempre per un modo anche gradevole di parlare delle questioni in aula, un modo anche corretto di interfacciarsi con i colleghi...purtroppo, me ne rammarico, diventa più difficile, collega Ferrero, dialogare con chi ha un modo di porsi all'interno di quest'aula nel quale spesso non mi riconosco. Un modo nel quale, da una parte, vengono contenute non soltanto delle esagerazioni, ma addirittura delle velate minacce miste ad insulti, ad insulti spesso di natura personale; per cui, collega Ferrero, se lei fa appelli a quest'aula, francamente diventa spesso difficile immaginare dei percorsi di tipo comune. Perché vede, l'adesione che lei invoca ad un progetto, ad un ragionamento di tipo politico, di tipo programmatico passa anche attraverso la condivisione di metodi, di atteggiamenti...cioè di quelli che lei al tempo stesso condanna presumibilmente esserci da questa parte, poi ne fa un uso veramente pesante, sul quale francamente diventa difficile ritrovarsi.

Il documento che presentate contiene ovviamente dei giudizi anche duri, anche duri sull'operato di questa maggioranza, su certi soi-disant "metodi", su certi soi-disant "atteggiamenti" e sono in qualche modo delle valutazioni che ci riserviamo di fare nelle sedi opportune. Noi cerchiamo di interpretare questo documento che avete portato all'attenzione dell'aula come un contributo...mi auguro e spero sincero, onesto, vero, ad un dibattito di tipo politico e anche ad un'azione di tipo programmatico. Certamente tutti riconosciamo la difficoltà della situazione attuale. Ci assumiamo le responsabilità, pur nella difficoltà dei rapporti di tipo numerico presenti in quest'aula, di aver in qualche modo trascinato la maggioranza in questa situazione di difficoltà, non neghiamo e non facciamo mistero di un voto che c'è stato in quest'aula, che in qualche modo ha dato corso a questa situazione. Ci troviamo ad affrontare questa situazione di difficoltà della quale ci assumiamo la responsabilità, ma della quale diciamo a chiare lettere vogliamo uscire al più presto. Facciamo nostra la sollecitazione delle categorie economiche che hanno fatto un appello alla politica tutta, non soltanto alla minoranza, ma anche alla maggioranza per una governabilità, per una stabilità politica che questa Regione certamente deve vedere. Noi, di fronte a questa situazione di difficoltà che, sottolineo, non è certamente buona per la Valle d'Aosta, non vogliamo certamente far finta di nulla ed avere un atteggiamento da struzzo.

Ci permetterete, però, per un senso di responsabilità che ci deve essere nei confronti di un documento che vogliamo considerare serio, che vogliamo approfondire, che vogliamo considerare come un contributo di una parte ad un ragionamento che la politica deve avere, ci darete la possibilità di avere del tempo, del tempo per una valutazione politica, che deve essere articolata e deve essere fatta in modo serio. Ci permetterete del tempo, perché noi non disconosciamo il lavoro fatto finora. È inimmaginabile che da parte anche solo dei Consiglieri ci possa essere un rinnegare tutto ciò che è fatto finora. Se la politica è arrivata a questo punto e in questa fase storica della Valle d'Aosta ci deve essere un ragionamento che rinforza la governabilità e aumenta la possibilità per questa Regione di essere governata all'insegna della stabilità, che sia la politica a valutarlo. Però credo non possiamo arrivare a questo ragionamento senza una seria e articolata valutazione dei tempi, delle procedure, ma anche degli approfondimenti che sono necessari. Quindi in qualche modo, dal nostro punto di vista, chiediamo del tempo per una valutazione, per una valutazione all'interno del nostro gruppo, per una valutazione all'interno del nostro movimento, per delle valutazioni di tipo personale ma soprattutto di tipo politico. Penso che un ragionamento di questo genere non possa essere fatto a braccio, all'istante, ma richieda delle valutazioni di tipo politico e personale e delle valutazioni nei contenuti. Certo è che noi non immaginiamo che le elezioni, invocate da tanti, ma credo desiderate da pochi, possano essere la soluzione per questa Regione. Questa regione ha bisogno di governabilità, ha bisogno di una classe politica che affronti le questioni, ha bisogno di soluzioni ai problemi. Credo che un anno fa ognuno di noi e ogni movimento si è candidato per dare il suo contributo a questo ragionamento.

Ciò detto, mi fermo qui per questo primo intervento. Sottolineo ancora un apprezzamento nei contenuti, ad una serie di ragionamenti fatti, se possono migliorare e possono contribuire in qualche modo a dei ragionamenti di tipo programmatico. Dal nostro punto di vista è necessario avere più tempo per poter fare delle valutazioni di tipo politico, affinché ci sia una condivisione a questo ragionamento, che non sia solo frutto di un ragionamento di tipo personale, ma anche frutto di valutazioni di tipo politico, più complesse, più articolate che devono sussistere su un passaggio importante come quello che l'aula del Consiglio vede oggi.

Président - La parole au collègue La Torre.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Io sono consapevole che in questi giorni ho detto e ho fatto delle cose che in qualche modo sono significative nel quadro politico, ma credo anche che stiamo vivendo momenti importanti, delicati e difficili, che in qualche modo obbligano chi è responsabile a essere protagonista di quello a cui è chiamato a partecipare.

Io vorrei dire cose semplici, e in qualche modo vorrei partire da quello che credo possa essere condiviso da tutti, che sembra una banalità ma così non è: è che il mondo sta cambiando, sta cambiando l'Italia, lo leggiamo sui giornali tutti i giorni, e credo che in qualche modo anche noi dobbiamo cominciare a cambiare la Valle d'Aosta, perché i cambiamenti, quando sono cambiamenti che accadono così in maniera radicale, o si subiscono o si guidano. E cambiare...perché essere costretti vuol dire subirli, e quindi, in qualche modo, vuol dire patirli. Io credo che il cambiamento in sé possa portare anche delle positività, il cambiamento non deve essere traumatico, deve essere ragionato, e...perché dico ragionato? Perché deve creare, se è possibile il cambiamento, anche prospettive per il futuro. E mi spiego meglio.

Un cambiamento come quello che stiamo vivendo...immaginiamo solo lo Stato cosa sta facendo nei confronti delle Regioni a Statuto speciale...vuol dire che se ci cade addosso, senza essere compreso e condiviso dalla popolazione, sarà un cambiamento distruttivo, perché noi sappiamo che andiamo incontro a sacrifici. Noi sappiamo che quello che noi abbiamo avuto fino ad oggi è messo in discussione dallo Stato e dalla politica finanziaria dello Stato. E se oggi noi non riusciamo, all'interno di questo cambiamento, a spiegare ai nostri cittadini perché ci sono dei sacrifici da fare, perché questi sacrifici devono essere fatti e con quale equità saranno portati avanti, io credo che noi saremo travolti dal cambiamento, tutti. Noi abbiamo la fortuna però, perché ho cercato di ragionare al positivo, la fortuna anche di avere un territorio straordinario che è la Valle d'Aosta, ma anche un terreno straordinario per la politica, in qualche modo per trovare la capacità di cambiare, che è la difesa della nostra Autonomia. E di nuovo non è una banalità, non è una banalità il fatto di dire che questa Autonomia va difesa, perché non è discussa in Valle d'Aosta, ma fuori dalla Valle d'Aosta sono discusse le Autonomie speciali, lo si fa in un modo subdolo toccando il Titolo V, lo si fa abolendo il Senato, che non ha più nessun senso di esistere in quel concetto del Titolo V dove tutte le prerogative ritornano al centralismo dello Stato, lo si fa dimenticando quella che è la storia, la cultura, il percorso e il sacrificio fatto da tanti valdostani, per citarne uno: Émile Chanoux.

Colleghi, la prima cosa che mi viene quindi da dire è: non sprechiamo questi momenti, perché non è che solo la Valle d'Aosta ci guarda e mai come in questi giorni è tornata un'attenzione verso la politica e quindi questo è un fatto estremamente positivo, ma perché qui stiamo giocando quello che è il futuro di questa regione, quindi il benessere di questa regione così come noi lo conosciamo. Quindi quello che è il mio ragionamento...una delle cose che ho detto in questi giorni è: non trasformiamo tutto questo in uno scontro. Qui non è un problema di chi vince o di chi perde, qui non c'è nessuno che vince e nessuno che perde, qui c'è in gioco il futuro di questa regione. E questo l'ho detto perché ho voluto spiegare cos'ha significato per me aderire al documento dei quattro saggi: Dujany, Carlo Perrin, Joseph César Perrin e Nicco; questo ha significato per me: rispondere da valdostano a un richiamo fatto da persone trasversali, indiscutibilmente riconosciute da tutti come validi politici, un richiamo forte a un concetto che supera tutto, supera...non dico l'identità dei partiti, ci mancherebbe altro, ma supera sicuramente quello che è un luogo comune, che ci vorrebbe divisi come delle squadre di calcio - e noi non siamo delle squadre di calcio - ma invece richiama a un bene supremo, che è la Valle d'Aosta. Questo, secondo me, è qualcosa che dà un forte senso al nostro impegno politico.

In questi giorni qualcuno mi ha anche chiesto: "Dov'eri? Non sei venuto in Consiglio". Ho subito anche critiche, ma devo dire la verità, con mia sorpresa, anche veramente tanti apprezzamenti, tanti apprezzamenti anche trasversali, perché non è che le persone venivano a dirmi "ti apprezzo" perché sono di questo o di quel movimento...io di tanta gente sono rimasto stupito, mi ha detto: "continua così, in qualche modo stai cercando di dire e di fare delle cose che noi, finalmente, cominciamo a leggere come un segnale". Non ho e non avevo tutta questa presunzione, e quindi molti mi hanno chiesto cosa sarebbe successo, cosa stesse succedendo. Ecco, io oggi sono venuto qui anche per cercare di fare un po' di questa chiarezza, come ho detto, animato dalla voglia di affrontare quello che comunque è un malessere, un malessere che...non è che ci sia qualcuno che ha delle colpe, non è che ogni volta che c'è un malessere ci debba essere qualcuno che ha una colpa, non è che quando si prende una malattia è colpa di qualcuno, ma il malessere c'è! Il malessere c'è perché le questioni in discussione sono tante...l'abbiamo detto prima, l'Autonomia, e poi, però, ci sono le cose concrete, le cose semplici, ma che sono delicatissime e toccano la collettività, le persone, le famiglie, i forestali...

Quello dei forestali, secondo me, è stato un passaggio veramente traumatico, perché se da un lato, per qualche verso...e chiedo anche il secondo intervento, perché volevano tutti che venissi a parlare e adesso chiedo un po' più di tempo...se da un lato, per qualche verso, i forestali erano una realtà legata ad un sistema...ma nemmeno si può pensare di togliere quella realtà senza dare un'alternativa a queste persone, hanno delle famiglie, e queste famiglie devono vivere! Allora, se forse il ragionamento che è stato messo in piedi, che è stato, anche lì, traumatico - perché prima si è pensato alla Società di servizi, poi si è pensato alla privatizzazione - e non ha funzionato, io credo che non ci sia niente di male a dire: "abbiamo sbagliato". Io personalmente ritengo che lì probabilmente abbiamo sbagliato, e non credo che ci sia niente di male a dirlo, anzi, credo che sia l'inizio di un modo per ricostruire un rapporto con la nostra collettività, ridando credibilità. Lo stesso problema del Casinò - e sarò brevissimo - lo stavamo per vivere con i contratti degli impianti a fune, e lì c'è stato un momento di nuovo di grande frizione, che è rientrato perché poi, attraverso un colloquio con le forze sindacali, si è ritrovato questo equilibrio. Ebbene, la stessa cosa vale per il Casinò. È evidente che ci sono dei sacrifici da fare, ma è evidente che questi sacrifici, se sono spiegati in una logica di equità, in una logica di prospettiva, in una logica anche di certezze per il futuro, sono dei cambiamenti che non possono che essere accettati. È chiaro che vanno spiegati e probabilmente li abbiamo spiegati male! Quindi non sto dicendo che i sacrifici non vanno fatti, è che probabilmente li abbiamo spiegati male o andavano vissuti, gestiti in una maniera diversa.

E i giovani? Eh, io l'altro giorno ho partecipato come uditore in commissione e ho ascoltato. Sono rimasto veramente sorpreso, perché ci avevano dipinto questi giovani come aggressivi...alla fine, gli aggressivi eravamo noi Consiglieri...un gruppo di giovani seri, pacati, educatissimi, che hanno presentato le loro richieste. Io non so se sono giuste o non sono giuste, lo giudicherà l'Assessore, però queste richieste, Assessore, vanno affrontate con umiltà, perché questi giovani sono venuti a presentare i loro problemi con umiltà e la nostra risposta deve essere sullo stesso livello...poi sarà lei che giudicherà se sono giuste o se non sono giuste, ma le chiedo solo umiltà.

E le preoccupazioni? Le preoccupazioni sono tante, perché ci sono le preoccupazioni dei dipendenti delle microcomunità, li ho incontrati, sono in corso le privatizzazioni; quelli degli Enti locali, hanno sentito che si sta parlando delle Comunità montane, 900 dipendenti, e mi dicono: ma cosa faremo, dove andremo? ...io non lo so...quelli dei consorzi, ho trovato tanti giovani dei consorzi che mi dicono: noi abbiamo i consorzi, abbiamo fatto le richieste, non ci sono i soldi, cosa facciamo? Li sistemiamo, ci vendiamo i terreni, non li vendiamo? Lo sa l'Assessore, ne abbiamo parlato pochi giorni fa...e gli albergatori che dicono: noi dobbiamo fare degli investimenti, li possiamo fare? E le associazioni... Tutto questo è lo specchio di una collettività che sa, che sa che, in questo momento, questa regione va incontro a momenti difficili. È evidente che noi dobbiamo trovare un rapporto con questa collettività, ma il primo rapporto lo dobbiamo trovare tra di noi...chiedo il secondo intervento, anche perché ho delle cose da dire, vorrei arrivare a passaggi anche più delicati...

È per questo che ho detto, ho sentito la necessità di parlare...abbiamo detto che il Patto di stabilità del 2013 lo abbiamo sforato: 144 milioni. Dico "bravo" al Presidente perché è riuscito a farsi fare una deroga, ma l'abbiamo sforato il Patto! Quindi vuol dire che il Patto di stabilità del 2014...io mi chiedo se già nel mese di giugno, visto che la contabilità la possiamo avere a luglio, non l'avremo già raggiunto, nel senso che già dal mese di luglio corriamo il rischio di sforarlo di nuovo, senza contare che il nuovo Patto del 2014, siccome è tendente sempre a comprimere, sarà sicuramente 70-80-90-100 milioni in meno! Ma questo è inaccettabile! Non lo dico a loro, perché è inaccettabile più per loro che per noi, ma soprattutto per i cittadini. Ma lo dico allo Stato: è inaccettabile! Io non so se per essere coerenti con quello che ho detto al congresso dell'Union...ma noi dovremmo scendere in piazza, dovremmo chiamare i cittadini a dire: "difendiamo questa Autonomia", difendiamola tutti insieme, sta arrivando il momento di scendere in piazza per difendere l'Autonomia, se serve! L'hanno fatto i nostri padri e forse lo dovremo fare anche noi, se ci crediamo, e se non ci crediamo subiremo! Ma non tutti vogliono subire, non tutti vogliono subire!

La politica deve ritrovare questa capacità di rispondere, perché è questo che genera disaffezione e si vede nel momento elettorale! Il momento elettorale che cos'ha detto? Ha detto 18 a 17, una collettività divisa, divisa! È questo il segnale elettorale che viene fuori, una collettività lacerata, quasi come se qualcuno dovesse essere contro l'altro, 18 a 17, questo è stato il risultato del voto su cui dobbiamo riflettere! Non si può pensare di dividere le famiglie nei comuni, di dividere la storia, di dividere quello che è stato un comune sentire, 18 a 17, e arroccarci su queste posizioni, diventare drammaticamente...come dire? suicidi all'interno della nostra dimensione, perché non vince nessuno, non vince nessuno! E la dimostrazione di questo l'abbiamo da ieri: non siamo riusciti a mettere insieme un progetto sulle europee, non siamo riusciti! Ma ci rendiamo conto? Voglio dire...no, certo che ci rendiamo conto, ma comunque ognuno ha la sua responsabilità, ognuno ha la sua responsabilità! Ma questa è la prima volta...no, ce l'abbiamo tutti, perché per fare gli accordi...

Presidente - Colleghi, fate terminare il collega La Torre...

La Torre (UV) - ...io non do colpe a nessuno e non vorrei neanche avere delle colpe, e neanche sentire...per fare degli accordi bisogna avere le disponibilità di tutti; poi è chiaro che ci sono sempre delle difficoltà, ma si possono superare. E qui si affievolisce anche la reazione dei cittadini nel momento in cui noi stessi, per primi, subiamo, perché i cittadini stessi, quando vedono che noi siamo passivi rispetto a tutto quello che succede intorno a noi, evidentemente perdono l'attenzione verso la politica. Una classe politica seria si mette in prima linea, si assume le responsabilità, si identifica con quello che fa! Salterò delle cose, ma devo dirle, eh...

Io credo che...sì, non ho un particolare coraggio, ma credo che non ho bisogno del voto segreto per dire quello che penso...lo abbiamo già dimostrato e penso che lo sto dimostrando, però credo anche che per esprimere le proprie opinioni, se qualcuno vuol farlo col voto segreto ne abbia anche il diritto...lo prevede la legge, lo prevede la Costituzione, il voto segreto dei cittadini, stesso. Io credo che ci sono persone che si sentono...come dire? più determinate, hanno magari più facilità anche a parlare, lo fanno, e ce ne sono altre che magari hanno più difficoltà per quello che può essere un loro modo di appartenere, di essere, ma non per questo anche chi vota segretamente, esprimendo quel malessere che in qualche modo c'è ed è innegabile...e se lo si nega, si nega la realtà, si nega la realtà e non si può banalizzare la realtà...sono persone che comunque vanno rispettate. Beh, il malessere di chi magari vota segreto è perché ha paura di essere denigrato, viene denigrato anche chi parla, nel senso che in qualche modo vieni denigrato anche se parli, e figurati chi vota segretamente, la preoccupazione che ha di essere accantonato, schiacciato, menzionato come traditore! Io sono iscritto al gruppo dell'Union Valdôtaine e non sono iscritto al Movimento, e personalmente credo anche di aver dato, in questa reciproca intesa elettorale, un significativo contributo elettorale all'Union Valdôtaine. Credo che lo sto facendo anche adesso - di dare un contributo all'Union Valdôtaine - parlando; forse ho più facilità perché non essendo iscritto al Movimento ma solo al gruppo posso parlare liberamente. E quindi credo che quello che dico, lo dico anche nell'interesse dell'Union Valdôtaine, perché i problemi di cui parlo sono problemi che in qualche modo l'Union Valdôtaine ha sempre fatto suoi. L'Union Valdôtaine nasce da una base della collettività popolare ed è sicuramente lì che ha le sue radici e le sue origini. Io non sono nessuno, sono l'ultima ruota del carro, ma il richiamo che faccio è proprio questo: ritrovare, insieme con l'Union Valdôtaine, un percorso che faccia riconoscere alla gente il ruolo politico di tutta l'Assemblea, in tutti i partiti. Credo che questi siano i principi della democrazia sui quali in qualche modo è necessario ritrovare, tra di noi, un modo di ragionare. Salterò parecchie cose che avevo da dire...

Presidente - Concluda, collega...

La Torre (UV) - ...ora concludo, concludo veramente, facendo semplicemente un invito (e lo dico a tutti, lo dico anche alla Giunta): riflettete seriamente, colleghi, sulla necessità di avviare un cambiamento. Un cambiamento probabilmente richiede una fase di credibilità reciproca che può passare forse anche attraverso un azzeramento, ma questo sarebbe un passo, secondo me, riconosciuto dalla cittadinanza come veramente un nuovo corso che in questa Regione si può intraprendere. Comunque...vabbè, non c'è problema, ho finito.

Presidente - Stiamo nei tempi, colleghi...al massimo prevediamo delle repliche più tardi.

Mozione d'ordine, collega Bertschy, per...? Prego.

Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine. Allora lo dico: abbiamo aspettato 15 giorni per venire qui a parlare...capisco il suo ruolo, abbiamo concordato dei tempi che probabilmente non tutti sfrutteranno, ma siamo qui per parlarci; tra l'altro, limitare un collega che ha dovuto anche prendere delle posizioni importanti, mi sembra...almeno, a noi interessa sentire anche quelle parti di cose che doveva dire...però è un peccato, oggi, vedersi ridotti i minuti e soprattutto far pressione per concludere l'intervento...ma lo dico anche per i prossimi interventi, cioè siamo qua per capirci.

Presidente - Collega Bertschy, così come si è convenuto in Conferenza dei Capigruppo, io tendo a far rispettare...se c'è l'accordo di tutti, io non ho nessun tipo di difficoltà, ma ci deve essere l'accordo unanime dell'aula.

Bertschy (UVP) - ...però non mi sembra il caso, piuttosto ci si...

Presidente - ...certo, se c'è l'accordo unanime dell'aula, io non ho problemi a derogare sulla tempistica; se non c'è l'accordo, ovviamente le decisioni assunte in Conferenza dei Capigruppo hanno una rilevanza, credo.

Visto che c'è l'accordo dell'aula, vuole integrare, collega La Torre? Al massimo più tardi? Va bene. Collega Borrello, prego.

Borrello (SA) - Grazie Presidente. Buongiorno a tutti.

Il momento che stiamo vivendo è particolare...qualcuno lo definisce "storico". Io, con tutta umiltà, dico che non ho le capacità, sicuramente non ho neanche l'esperienza per capire la portata del momento, però una cosa è certa: sento forte un disagio, un disagio che viene fuori dalla responsabilità che ognuno di noi, come Consiglieri, ha nel rappresentare i cittadini all'interno di quest'aula. Il disagio che sento è quello di non riuscire a fare appieno il mio lavoro, il disagio di non riuscire...a portare avanti quelle iniziative e quei programmi che avevamo in testa, perché il momento è particolare, la situazione è sotto gli occhi di tutti, è una situazione di stallo che non porta sicuramente del bene alla Valle d'Aosta.

Voglio solo fare un piccolo passaggio di carattere generale. Quest'ultimo anno e mezzo è stato caratterizzato da tre grandi appuntamenti: le campagne elettorali e il referendum, le politiche e le regionali e, come ogni tornata elettorale, comporta delle tensioni, comporta una presa di posizione, comporta anche dell'astio, una divisione della cittadinanza...mi ha anticipato prima la collega Morelli. Noi riteniamo che in questo momento, la Valle d'Aosta non abbia bisogno delle fazioni politiche, non abbia bisogno dei tifosi che vadano in campo per dare sostegno all'una o all'altra parte. In questo momento la Valle d'Aosta ha bisogno di gesti di responsabilità. Noi diciamo in maniera molto semplice che non bisogna guardare al passato, qualsiasi tipo di passato, ma bisogna guardare al futuro per una Valle d'Aosta migliore. Questo è il nostro mandato, il mandato che è stato dato dai cittadini ad ogni singolo Consigliere e se noi non rispettiamo questo mandato, vuol dire che abbiamo fallito e se falliamo, cari colleghi, è giusto andare alle elezioni. Se falliamo questo mandato di assumerci le responsabilità è giusto andare alle elezioni e dare voce ai cittadini, con tutti i danni che purtroppo ne conseguiranno. Questa è la democrazia.

Noi, come movimento, riteniamo - e l'abbiamo già detto - che c'è ancora spazio per le trattative, il dialogo ed il dibattito, ed è questo che tutti i gruppi consiliari, tutti i movimenti politici devono cercare di attuare per cercare di sbloccare questa situazione di stallo. Questo ce lo chiede la gente, ce lo chiedono le associazioni di categoria, è un'assunzione di responsabilità che a 360 gradi noi dobbiamo manifestare al popolo valdostano. Questa premessa era necessaria, perché la disponibilità dimostrata all'interno della Conferenza dei Capigruppo è una disponibilità che io direi quasi ovvia, perché quando ci sono delle manifestazioni di lavoro, quando in aula consiliare il gruppo di opposizione e la maggioranza presentano delle ipotesi di lavoro e dei progetti, proprio perché questo è il nostro mandato, il nostro ruolo, il nostro lavoro, è giusto dare il giusto spazio affinché possa essere esposto; quindi la disponibilità che noi abbiamo manifestato era proprio nel riconoscere il lavoro che si produce in quest'aula...ovviamente in questo momento particolare voi avete presentato un progetto e lo avete esposto in maniera sommaria.

Ci dovete riconoscere però il fatto che noi prendiamo atto oggi di questo documento, l'abbiamo letto velocemente La Renaissance Valdôtaine-Un progetto per il futuro della Valle d'Aosta. Tutte la azioni programmatiche, tutte le azioni di progettualità devono avere un tempo per essere analizzate, devono essere analizzate a livello di gruppo consiliare. Dobbiamo perciò confrontarci con i nostri organi di movimento affinché noi possiamo, in maniera seria, poter esprimere delle valutazioni su questo testo. Leggendolo molto velocemente, mi sono concentrato soprattutto sui 7 punti programmatici dei primi 100 giorni: anticipo che alcuni di questi punti sono già all'ordine del giorno, sono già stati trattati da quest'Assemblea, alcuni sono in fase di gestione nelle commissioni...non entro nello specifico, l'ho letto molto velocemente. Ovviamente noi non rinneghiamo il lavoro fatto finora.

Riteniamo che questo sia un documento importante, un contributo al dibattito che deve essere affrontato in maniera trasversale da tutte le forze politiche. Noi non ci sottraiamo al dibattito, l'abbiamo chiesto a gran voce come movimento, l'abbiamo chiesto come maggioranza; siamo qui per cercare di trovare una soluzione per la Valle d'Aosta e sono sicuro che la nostra stessa disponibilità la potrò riscontrare anche nei colleghi della minoranza, perché sono stati propositivi con questo documento e lo saranno anche al tavolo della concertazione. Grazie.

Président - A demandé la parole le collègue Restano.

Restano (UV) - Grazie Presidente. Innanzitutto un bentornato ad Albert, la sua assenza in commissione si è fatta sentire, perché è sempre stato portatore di importanti contributi; non è un caso che lo aspettiamo per la prosecuzione dei lavori all'interno delle commissioni.

Io prendo la parola come Vicecapogruppo, un po' in continuazione con quanto detto da Perron in precedenza. È chiaro, è innegabile che la maggioranza vive un momento di stallo, non lo si può nascondere, uno stallo che viene generato in un momento di grave crisi, in un momento - l'hanno detto anche altri colleghi prima di me - in cui si sta lavorando a Roma su importanti riforme costituzionali, una crisi economica...dobbiamo dare delle risposte al mondo del lavoro, agli operai. Ieri abbiamo incontrato le associazioni...la crisi dell'edilizia, dell'industria, del commercio, la crisi dell'agricoltura...tutti si aspettano degli importanti provvedimenti di ristrutturazione. In questo momento si è inserito, dopo la prima fase di stallo, un documento che è stato chiamato "dei quattro saggi", persone di alto profilo, provenienti da esperienze politiche diverse, appartenenze politiche diverse, un documento che io non banalizzerei chiamandolo "documento delle larghe intese"...è un documento cui tutti noi avremmo dovuto aderire, e io non mi vergogno di dire che aderisco volentieri a quanto detto da questi saggi.

Appartengo però ad una maggioranza consiliare e ritengo che questa maggioranza, in questo momento così delicato, prima cosa fra tutte debba dibattere all'interno di sé stessa per trovare una soluzione a questa fase di stallo, ed è quello che ieri ci hanno chiesto le associazioni di categoria, non ci hanno chiesto di andare alle elezioni, di stravolgere tutto, ci hanno chiesto un Governo stabile e di prendere dei provvedimenti in favore della popolazione, perché questa è la politica. La politica è questo: è partire dall'esigenza della popolazione, fare una sintesi, confrontarsi e poi dare quella che è la risposta migliore a quelle che sono le attese della cittadinanza, ed è quello che credo e spero la maggioranza cui appartengo possa fare e debba fare. Nel caso in cui non si riesca ad addivenire ad una soluzione a questo stallo, ne assumeremo le dovute e necessarie valutazioni e conseguenze e...perché no? anche con un confronto con le altre forze che sono presenti in Consiglio, così come indicato dai saggi, ma sappiamo - e ricordo quanto detto da La Torre - che le decisioni affrettate non sempre portano le giuste risposte. Voi ci avete proposto un documento che può essere inteso come una proposta o una provocazione, poco cambia, poco cambia... L'importante è il contenuto, non il titolo, non la prima lettura che noi vi abbiamo dato, ed è per questo che condivido quanto detto da chi mi ha preceduto: i gruppi consiliari di maggioranza devono leggerlo attentamente e confrontarsi tra di loro per poi dare una risposta seria e concreta, in un secondo tempo.

Da una rapida lettura, però, convengo con quanto detto in parte da Borrello...adesso vi parlo da Presidente di commissione, da commissario che in questi ultimi tempi, per varie ragioni, ha partecipato a tanti confronti in commissione, e alcuni argomenti sono stati affrontati. L'abbiamo fatto in trasparenza in commissione, a volte anche confrontandoci animatamente: abbiamo affrontato l'argomento dell'ospedale, anche mettendo in discussione quanto è stato fatto prima, e adesso presumo che si arrivi ad una risposta; abbiamo affrontato l'aspetto sociale delle microcomunità, introducendo, in collaborazione con gli Enti locali, il costo ottimale, quindi cercando di dare risposte a quanto voi sollecitavate dai vostri banchi. Non più tardi di ieri abbiamo dibattuto in III Commissione, riconoscendo unanimemente il lavoro della commissione, abbiamo affrontato la questione dei rifiuti, e tutti abbiamo detto che è stato fatto un buon lavoro, che stavamo arrivando ad una sintesi finale, abbiamo convenuto tutti sullo stesso risultato. Quindi qualcosa è stato fatto...probabilmente non a sufficienza, probabilmente non in maniera dovuta, perché altrimenti non saremmo in questa fase di stallo politico e amministrativo.

Da parte mia, posso tranquillamente dire che quanto voi ci proponete sarà analizzato con serietà, in maniera approfondita, per poi arrivare ad un successivo incontro in Consiglio e poter dare delle risposte a questo documento. Grazie.

Président - La parole au Vice-président Rosset.

Rosset (UVP) - Merci Madame la Présidente. Buongiorno cari colleghi.

Siamo in tanti, Signor Presidente, a conoscerla, a sapere quanto nei momenti difficili sia riuscito sempre, o quasi sempre, a trovare un guizzo che le ha consentito di tornare in sella, anche quando tutte le circostanze la davano per spacciato. Ora, anche noi conosciamo le regole che riguardano il funzionamento delle nostre istituzioni democratiche e allora dobbiamo essere seri e per esserlo, Signor Presidente, non bisogna trasformare le norme di legge in foglie di fico con cui nascondere la realtà. E la realtà è la politica, la politica che è fatta di idee, di strategie, ma anche di numeri, numeri per governare. Ebbene, lei, Presidente, può nascondersi dietro la nobile questione della governabilità, ma lei e il suo Governo questa governabilità non la garantiscono più, i numeri non ci sono, o perlomeno quest'Assemblea questo ha detto. Ora, è sempre riuscito con abilità - e direi anche con spregiudicatezza - a tessere alleanze costruendo un sistema di potere e di consenso che l'ha reso protagonista, protagonista anche in una Union Valdôtaine diventata ombra di sé stesso o, meglio, riflesso di lei stesso, nello specchio che più le piace e più le è congeniale: quello del potere assoluto e anche solitario.

Ora arriva il difficile per lei, ma non vuole ammetterlo, per evitare quel che invece è inevitabile: le sue dimissioni e le dimissioni del suo Governo. Il gioco è finito, ne prenda atto, ne prenda atto con serenità, con responsabilità per essere veramente protagonista...lo diceva anche il collega La Torre. Solo questo può riavviare un dialogo politico, un confronto serio (l'ha citato anche il collega Restano), un dialogo politico per vedere le soluzioni possibili, ma "le soluzioni possibili", senza le dimissioni...diventa impossibile...senza escludere, beninteso, le elezioni anticipate come elemento risolutivo, ma direi anche estremo contro la paralisi.

Spiace, spiace che lei e la sua Giunta facciate finta di non capire il nodo politico, nodo politico che si è fatto intrigato per la vostra testardaggine che, posso garantire, ormai è incomprensibile anche per la gran parte dell'opinione pubblica, non solo la minoranza. Questo ci fa constatare come mai, sino ad oggi, una Giunta si dimostri indifferente verso il Consiglio Valle...lo ripeto: "indifferente verso il Consiglio Valle", pur essendo il Consiglio Valle, quello valdostano, un regime parlamentare e non presidenziale. Rifletto su come, di fronte ai problemi da risolvere, ci si rifugi dietro bizantinismi giuridici, spesso in contrasto, violando elementari principi di buon senso istituzionale, senza voler scomodare l'etica e i principi del diritto. Tutto questo mi convince come il cambiamento debba avvenire nel nome del bene di una comunità e non di scontri fra gli uni e gli altri, ma è giunto, Signor Presidente, per voi componenti della Giunta, il tempo dell'equità, della partecipazione e della trasparenza, e il documento presentato va in questa direzione.

Lei, però, probabilmente si fida solo dei suoi pensieri e della corte che l'attornia, e da questo misto emerge questa vostra decisione cocciuta di resistere, ma non c'è, in questo, nulla di eroico, semmai c'è qualcosa di malinconico che vede un futuro senza consistenza. Ne prenda atto, prendetene atto, si sforzi di capire...la prego, diventate protagonisti. Grazie.

Président - Merci Vice-président. Il y a d'autres requêtes d'intervention? A demandé la parole le collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - Merci Madame.

Signor Presidente, colleghi, dispiace assistere allo spettacolo dell'accanimento terapeutico con cui si proroga l'agonia di questa maggioranza, ma ancora di più dispiace assistere alla pervicacia con cui il leader si ostina a non arrendersi all'evidenza del suo declino politico. Questo atteggiamento è in spregio alla nostra cultura democratica ed è un decisivo KO per la credibilità della classe politica. Signor Presidente, le sue dimissioni conseguenti alla risoluzione del Consiglio e alla perdita della maggioranza ridarebbero dignità alla politica e dimostrerebbero come il rispetto delle istituzioni sia prevalente all'attaccamento al potere. La giusta ambizione politica, che è anche il motore, la forza motrice del buon governo, deve però arrendersi alla supremazia delle istituzioni, pena l'umiliazione della convivenza democratica. Analogamente, una presa di posizione cristallina da parte di tutta la Giunta potrebbe essere il vero colpo d'ala che la riconcilierebbe con la cittadinanza e cancellerebbe la convinzione diffusa tra la gente che più che la correttezza politica conta l'attaccamento al potere.

Siamo giunti ad uno snodo fondamentale di questa legislatura e di questo tempo così difficile per la nostra Valle. Non ostinatevi ad ignorare l'evidenza, non c'è più la maggioranza, quindi non ci può più essere questo Governo la cui inerzia non può essere certamente imputata all'opposizione, che non può essere accusata di ostruzionismo. Negare l'evidenza è un esercizio pericoloso che si gioca sulla pelle dei cittadini. La democrazia non è una demagogia, non è populismo, ma è un meccanismo delicato, prezioso, che va mantenuto e difeso. Oggi, noi siamo qui per questo, ma amaramente constatiamo che si fa finta di niente, si prende tempo, ci si nasconde dietro escamotage interpretativi per non guardare in faccia la realtà, ma noi non ci stiamo.

Signori Consiglieri, la novità di oggi è la nostra proposta di governo; è un documento puntuale, ma anche aperto, com'è già stato detto. Non abbiamo certo la pretesa dell'infallibilità, ma scendendo nei particolari, constaterete come siano...sì, migliorabili, ma nello stesso che colgono le vere urgenze della cittadinanza. Accettandola, avrete la possibilità di costruire con noi un nuovo modus operandi, perché noi puntiamo su questa rivoluzione di affrontare la politica, condividendo le decisioni e partecipando al Governo, e non più subendo passivamente le decisioni eterodirette.

Come diceva la collega Morelli, è stata un'esperienza molto bella costruire questo documento, perché è scaturito da un lavoro comune e ognuno di noi si sente parte costruenda di questo programma. Potrete anche voi verificare che dentro, ma soprattutto fuori dal Palazzo, nei veri centri di gestione del potere economico, avrete modo di appurare che le decisioni verranno prese con chiarezza e non più dietro input inconfessabili. Ci attendiamo da voi un segnale di coraggio, un sussulto di indipendenza, indipendenza anche dai vari partiti e dai vari movimenti per dare, insieme a noi, un segnale di cambiamento e di speranza per i nostri concittadini. Avrete modo di costatare che sono provvedimenti possibili, da attivare in tempi accettabili. Non rifiutate questa possibilità, forse è l'ultima. I colleghi hanno chiesto tempo per studiare il documento: questa è una richiesta logica, però il tempo non è l'arte del temporeggiare e del rimandare.

Al collega La Torre vorrei dire che non si tratta, qui, di fare delle tifoserie di tipo calcistico e vorrei dire anche che il documento dei saggi che ben venga, però il nostro Consiglio non ha bisogno certo di queste cose, anche perché noi qui, noi stessi, possiamo trovare quello di cui la nostra Regione, la nostra Valle ha veramente bisogno. Grazie.

Président - Merci. Il y a d'autres requêtes d'intervention?

Non ci sono altre richieste d'intervento, colleghi? Collega Laurent Viérin, per mozione d'ordine.

Viérin L. (UVP) - Sì, grazie Presidente.

Mah, per l'alternanza viviamo un momento un po' surreale...al di là dei Consiglieri, noi crediamo che esista anche il Governo, la Giunta, anche se è delegittimata; quindi, per l'alternanza dei gruppi consiliari e dei Consiglieri che si esprimono sulla situazione politica, al di là del documento, ci chiediamo se anche qualcuno del Governo ha magari qualcosa da dire...

Presidente - Invito quindi...se c'è qualcuno che vuole prendere la parola, anche da parte del Governo...nessuno? Ha chiesto la parola il collega Nogara. Prego.

Nogara (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Mah, è desolante che nessuno della Giunta o il Presidente della Giunta dicano qualcosa! Io mi riferisco qua al Presidente, o Consigliere Rollandin, come lo vogliamo chiamare...lei, in questi ultimi 15 giorni, ha preso in giro tutti i valdostani rimanendo incollato alla sua poltrona, nonostante la sua maggioranza...perché qua ormai lo sport popolare è di girare tutte le responsabilità sulla minoranza: la minoranza che blocca i lavori, la minoranza che fa solo ostruzionismo...vi vorrei ricordare che l'abbiamo dimostrato con una seduta: se noi non presentiamo niente questo Consiglio non produce niente! Allora, Presidente Rollandin...o Consigliere, come dicevo prima...la sua maggioranza l'ha delegittimata! Eppure lei rimane attaccato...attaccandosi poi alla mozione di sfiducia costruttiva, che non ha niente a che vedere con quanto le opposizioni hanno presentato con una risoluzione, quella risoluzione contenente la richiesta delle sue dimissioni in base all'articolo 7, comma 2, della legge 21. Queste sono delle leggi...ma noi siamo abituati da lei, Presidente, che le leggi, se sono proprio a suo favore o per quello che vuol fare le fa rispettare, le cita qui, in aula, sennò le glissa totalmente.

Come abbiamo fatto per la finanziaria, anche in questo caso l'opposizione intera ha contribuito alla stesura di questo progetto e, come ha detto il mio collega Nello Fabbri, è stata una bellissima esperienza, perché ci siamo confrontati, anche aspramente, su tutti i problemi, ma su tutti i problemi...non su una politica così, sulle nuvole...sui problemi reali che hanno in questo momento i cittadini valdostani. La stesura di questo progetto è scaturita soprattutto perché? Per le bugie e gli impegni ufficiali presi in quest'aula che sono stati disattesi. E di bugie, in questi giorni, soprattutto sul Casinò, ne abbiamo viste di tutti i colori, nel senso che abbiamo iniziato a vedere la lettera dell'ex Amministratore del Casinò, Roberto Trentaz, in cui ha sconfessato tutto quanto in questi mesi ha detto l'Assessore Baccega...e adesso non so poi se ha ancora deleghe o non deleghe, perché qua di ufficiale non c'è mai niente quando si parla di queste cose. E, per finire, anche quanto è stato detto dal Signor Occhiolini...che io non so chi sia, ma da quello che ho capito è un professionista nel settore, pagato lautamente, che aveva i contatti sempre e solo col Presidente Augusto Rollandin...visto che ha detto delle cose che forse a lui davano fastidio o che non si potevano fare, chiaramente è stato subito messo alla porta...dando così queste "mance", chiamiamole come vogliamo, questi incarichi, con grande leggerezza. Ecco, a questo punto mi piacerebbe un po' commentare quanto è stato prodotto da noi con questo progetto, ma volevo prima riferirmi un po' a quanto detto dai colleghi Consiglieri di maggioranza.

Parto con Perron, così almeno è presente in aula...ecco, sembra sempre che si voglia prendere tempo, si parla di sedi opportune...ma io penso che la sede opportuna per discutere queste cose sia qui, l'aula del Consiglio! È chiaro che certe cose...lei, Consigliere Perron, ha detto: "dobbiamo valutare questo progetto nelle sedi opportune"...sì, è vero, dovrete senz'altro consultarvi, confrontarvi con i vostri colleghi anche del movimento, ma la sede opportuna è proprio questa, Consigliere! È vero che ultimamente quello che poi si decide qua...sì, su questo ha ragione...no, no, ma di questo le do atto, senz'altro per la cosa immediata ha ragione...però quello che volevo dire è che qui abbiamo discusso di tante cose che poi sono state disattese regolarmente, soprattutto quelle che davano fastidio. Ecco, io direi a lei, come a tutti i suoi colleghi, che mi parlate di tempo, "ci vuole un po' di tempo"...ecco, cercate di lavorare un po' anche voi, perché di tempo ne abbiamo già perso abbastanza.

Il Consigliere La Torre parla di cambiamento...è dall'inizio della legislatura che noi parliamo di cambiamento, che continuiamo a dire che è cambiato un mondo, è cambiato tutto...adesso sembra che con queste affermazioni si sia scoperta l'acqua calda, ma è dall'inizio della legislatura che noi continuiamo a dire che ormai, per la crisi, ma anche per un sacco di altri motivi, siamo in un altro tempo! E voi, come Giunta, continuate a lavorare come negli anni '80, allo stesso modo, seguendo le direttive del capo e andando a testa bassa per tutto quello che dice e che afferma. Il Consigliere La Torre ha anche parlato della difesa della nostra Autonomia...beh, in questi ultimi anni...diciamo che la difesa dell'Autonomia è cominciata male, perché la difesa dell'Autonomia abbiamo cominciato a perderla dal 2010, tanto per capirci...per intenderci: dall'accordo a Palazzo Grazioli e dai voti dei nostri Parlamentari, a Roma, che votano sempre il contrario di quello che dovrebbero votare e che dicono: "mah, non si sa mai, magari il Governo ci dà una mano". Si è fatto l'esempio dei forestali, che si è sbagliato, tutti dicono che si è sbagliato...nei corridoi dicono: "è vero, però il Presidente non vuole, però il Presidente..." e qua non si torna mai indietro, su niente e su nessuno! Per il Casinò la situazione è un po' diversa, ecco, si sono messi tutti insieme, ma qui, sul Casinò, bisogna parlare soprattutto della gestione e dei lavori che son stati fatti, e di quanto questo Signor Occhiolini dichiarava sulle ingenti somme, sui soldi spesi per lavori...diciamo non fatti a regola d'arte. Tutti questi problemi che ha tirato fuori il Consigliere La Torre sono tutti problemi reali che trovate sul nostro programma, li trovate sul nostro programma, e trovate soprattutto quello che vogliamo fare nei primi 100 giorni di attuazione di questo programma. Si è parlato dello sforamento del Patto di stabilità...quando si dicevano queste cose l'ex Presidente Rollandin andava su tutte le furie, in escandescenza, diceva che non era vero. Si sono promessi - e parlo dei contributi, prima delle elezioni - soldi a gogò, e adesso si arriva con uno stampato in cui si dice: "o ti prendi questi soldi o sennò devi rinunciare al contributo". Io dico che questi metodi bulgari non mi sembrano l'ideale per una Regione come la nostra! E, ancora, il Consigliere La Torre parlava di una passività di questo Consiglio...ma a me sembra che le opposizioni siano tutto meno che passive e che in questo periodo abbiano prodotto tanto...è la maggioranza, forse, che non recepisce abbastanza!

Sono contento che il Consigliere Borrello parli di elezioni, è un fatto che noi prendiamo in considerazione. Ecco, quello che lei afferma a gran voce...diciamo che la gran voce della Stella Alpina non è che l'ho mai sentita tanto, in questi ultimi tempi, e riprendo dai twitter, eh...che si parla tanto di "stallo alpino" più che di Stella Alpina...

In tutti i vostri interventi, colleghi Consiglieri, purtroppo non ho sentito parlare della situazione attuale del nostro Governo, nessuno ha detto...o forse ha messo in dubbio, o ha tirato in ballo il Presidente o gli Assessori perché dicano la loro. Io penso che proprio qua, nell'aula del Consiglio, dobbiamo discutere di queste cose, ed esorto ancora il Governo regionale a dire qualcosa, perché come ho esordito nel mio intervento, dicendo che è vergognoso che nessuno di voi prenda la parola...io spero che col prosieguo della seduta almeno qualcuno di voi abbia il coraggio di dire due parole! Grazie.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Colgo l'occasione per ringraziare rapidamente i colleghi del Consiglio che in questi mesi si sono interessati alle mie condizioni, in particolare la collega Morelli e l'Assessore Fosson e tanti altri: dai giornalisti che seguono il Consiglio, come i tanti amici e conoscenti che, con discrezione, mi hanno fatto sentire la loro vicinanza in questo periodo, come le strutture ospedaliere di Aosta e Veruno, i genitori e parenti che mi hanno aiutato e supportato.

Torniamo alla politica. Un rientro, il mio, che cade in un periodo particolarmente confuso della politica valdostana, con una situazione di stallo preoccupante: una Giunta che non è più sostenuta da una vera maggioranza, una crisi al buio dalla difficile soluzione; il tutto aggravato da una legge elettorale, il "porcellum" alla valdostana che, tra i tanti difetti, non garantisce la governabilità, cosa che rende ancora più complicata la situazione. Una nuova legge elettorale dev'essere la priorità di questo Consiglio.

Oggi è stato presentato un documento che offre spunti interessanti che devono essere presi in considerazione per affrontare questa crisi, indipendentemente dalla soluzione. Il Consiglio Valle, quest'Assemblea, deve riprendersi il ruolo assegnatole dallo Statuto e dalla legge e deve essere il vero organo di indirizzo della politica in Valle d'Aosta. Questo è un sistema di governo parlamentare: in questo caso l'Esecutivo deve - come dice la parola stessa - eseguire, e non viceversa. Il periodo, com'è stato sottolineato da tanti, è particolarmente difficile. Un sistema di potere costruito in questi decenni e caratterizzato dal clientelismo non regge più, non ci sono più le risorse finanziarie che lo sostenevano. La crisi economica, inoltre, sta colpendo pesantemente i cittadini e le famiglie di questa regione. La stessa Autonomia dev'essere ripensata, anche in ragione dei cambiamenti che si stanno producendo a livello nazionale. Non sto qui a sottolineare di più il periodo particolarmente difficile, l'hanno fatto in questi giorni i "vari saggi" e tutte le categorie produttive di questa regione.

Per concludere, voglio essere breve: il Consiglio regionale deve rapidamente trovare una via d'uscita da questa situazione di stallo che la Valle d'Aosta non può permettersi. Grazie.

Président - Merci collègue Bertin. La parole au collègue Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Buongiorno colleghi.

Chi mi conosce da questa breve esperienza consiliare sa che sono poco interessato a dilungarmi in questioni di retorica, mi piace di più cercare di stare sui temi e cercare di affrontare i problemi per arrivare a una soluzione; non vado tanto a discutere su questioni pregiudiziali, porre veti, questioni politiche, mi interessa di più la sostanza...come anche a tanti altri, io parlo per me...

Devo dire però una cosa. Ho sentito diversi interventi...tra l'altro mi sembrano quasi tutti interventi della minoranza...e qualcuno dice: "i punti che ci sono qui erano già contenuti nel programma in atto"...ma se vado a leggere quello che abbiamo scritto come minoranza - punto 1: "Riduzione dei costi della politica" - questo era stato portato come emendamento alla finanziaria dai gruppi di minoranza, però la maggioranza l'ha bocciato. C'è poi la riforma alle società partecipate, con cui si è proposto di fare una legge sul modello del Veneto che riportasse il Consiglio regionale al centro della questione, ma mi sembra non sia stata recepita. Non sto a leggere tutto, però mi soffermerei sulla legge elettorale dove c'è scritto: "Introduzione della preferenza unica dello spoglio di circoscrizione"...nero su bianco...non mi sembra che io mi trovassi al Governo e avessi votato contro questa legge, né mi sembra che chi era in maggioranza avesse portato proposte di legge in questo senso. E la "Predisposizione del piano per la gestione dei rifiuti", tema che mi è caro, e non da oggi...ma non mi sembra che - nonostante io dica da anni che bisogna rivedere quel piano - ci si sia mossi rapidamente in questa direzione...anche se alcune cose sono state fatte, quante sollecitazioni sono dovute arrivare per riuscire a fare piccoli passi da formica? Ecco, mi sembra che non stiamo dicendo proprio la stessa cosa. Stiamo portando dei contenuti e vorrei che i miei colleghi Consiglieri analizzassero questo. E, per quello che posso fare, vorrei illustrare una parte che a me è cara come i temi ambientali, così vi evito anche la fatica di doverli leggere. Ma prima una piccola premessa. Questa mattina mi è successo un episodio curioso, che però mi fa riflettere sulla realtà. Portando a scuola mia figlia, diverse persone...conoscenti, non amici o sostenitori...mi hanno fermato dicendomi: "Forza! Coraggio! Dovete farcela!"...io immagino che fosse anche gente - come mi è stato detto più di una volta - che non mi aveva neanche votato o che votava da un'altra parte. Semplicemente mi sembra che la popolazione valdostana si stia rendendo conto che così non si può andare avanti, così non si può andare avanti, e chi sta governando dovrebbe, con senso di responsabilità, rendersi conto di questo.

Vado ad illustrare brevemente il punto 7 del nostro decalogo di minoranza dove neanche si parla di ambiente, bensì si parla di "rispetto del territorio", perché è da lì che bisogna partire; "ambiente", di per sé, è una parola vuota. È come l'uomo si rapporta con il territorio in cui vive che si portano avanti i temi ambientali e, su questo, il primo punto è il paesaggio. "Paesaggio" vuol dire tantissime cose, spazia in tanti campi. L'abbiamo messo perché "spazio" vuol dire pensare magari ad altri sviluppi possibili per il turismo di montagna: vuol dire fermare il consumo indiscriminato del territorio con opere inutili, vuol dire recuperare il patrimonio edilizio esistente per dare nuovo slancio, per esempio all'edilizia in un settore trainante e con uno sviluppo possibile per il futuro. Abbiamo messo le fonti rinnovabili, che non sono solo quelle già sfruttate oggi; abbiamo messo dentro anche le foreste, cosa che oggi in Valle d'Aosta sono praticamente dimenticate, soprattutto la lotta agli sprechi..."lotta agli sprechi" vuol dire fare proprio della Valle d'Aosta quello che ormai a livello internazionale è conosciuto come il risparmio, vera ricchezza per il futuro. Noi non dobbiamo puntare a produrre sempre di più e a consumare sempre più energia, dobbiamo cercare di mantenere il benessere a parità di consumo di energia. E tutto ciò nell'ottica della prossimità: ciò vuol dire sviluppare la filiera corta, utilizzare i prodotti del territorio di stagione, potenziare tutta l'agricoltura di qualità sul nostro territorio diversificandola, vuol dire cercare di fare uno sviluppo rispettoso nel segno della sostenibilità ambientale.

Poi c'è la parte che - permettetemi - rivendico come mia...non solo mia, ma insomma, rivendico di averci speso un po' di tempo. Oggi sembra che tutti siano esperti e abbiano contribuito a fare qualunque cosa sui rifiuti, ma...con questo non voglio dire che solo io posso parlare della questione dei rifiuti, non fraintendetemi, ma è una questione che mi è particolarmente cara. Di comune accordo, abbiamo scritto che l'intento di chi andrà a governare il Paese - e qui vi chiediamo di venirci dietro, di condividere questa cosa - è quello che noi dobbiamo dare alla Valle d'Aosta una gestione dei rifiuti d'eccellenza, dobbiamo lavorare in quella direzione, e l'obiettivo è quello di tendere a fare della gestione dei rifiuti una strategia che vada verso i "rifiuti zero"...ovviamente non nell'immediato, ma l'idea è di dare l'eccellenza alla Valle d'Aosta, che è tutto diverso rispetto a quello che noi stiamo facendo oggi. Quello è ormai assodato, penso che anche alcune cose dette dall'Assessore Bianchi vadano in quella direzione e, come ha detto il collega Restano, in commissione, alcuni passi sono stati fatti in questa direzione.

Non vorrei dilungarmi tanto, però mi vengono in mente le parole di un cantante italiano, Battiato, all'indomani della Strage di Capaci, che diceva: "povera patria, schiacciata dagli abusi di potere"...secondo me, è quello che stiamo vivendo. Concludeva però con un gesto di speranza, con versi di speranza, dicendo: "noi speriamo che si arrivi a contemplare il cielo e i fiori e non si parli più di dittatura, anche se la primavera tarda ad arrivare"...ma non si può più aspettare troppo, ormai la primavera è arrivata. Io non vi esorto a parlare, a prendere posizione; ognuno fa quello che crede, ognuno è responsabile delle proprie scelte, delle proprie valutazioni e delle proprie decisioni. Però io credo che ormai i tempi siano maturi per prendere atto di una realtà che è mutata e che ormai i cittadini ci chiedono. Non mi era mai successo che qualcuno, al di là della "questione rifiuti", su altre questioni venisse a dirmi: "andate avanti, andate avanti, fate quello che noi vogliamo"...credo che ormai qui bisogna prendere e guardare la realtà in faccia. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 11 assume la presidenza il Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente...si dice Presidente Lanièce.

Colleghi Consiglieri, credo che non ci siano precedenti nella storia delle istituzioni democratiche, in cui vi sia un Consiglio regionale, legittimamente eletto dai cittadini, senza un Esecutivo legittimamente eletto dal Consiglio regionale. Già, perché oggi ci troviamo a parlare a 35 Consiglieri semplici, di cui qualcuno con incarichi all'interno dell'Ufficio di Presidenza, e al Presidente del Consiglio regionale, ma a non poterci rivolgere a una Giunta regionale, a un Esecutivo legittimato dal voto dell'Assemblea! Qualcuno particolarmente esperto di politica, magari in virtù di precedenti esperienze istituzionali, potrà obiettare che, fintanto che non c'è la sfiducia costruttiva, la Giunta è nel pieno delle sue funzioni, che la minoranza non deve...non dice "non dovrebbe"..."non deve" fare opposizioni, invocando il bene supremo della Valle d'Aosta, e soprattutto che la minoranza non deve creare uno stallo istituzionale, perché così facendo, la minoranza...dicono questi esperti, e non dicono mai l'opposizione, ma la minoranza...blocca l'attività amministrativa, e quindi tutto si impantana. Questi "Signori" che danno consigli a spron battuto quasi esclusivamente alla minoranza (ovvio), omettono di dire però che il Consiglio regionale, fino ad ora, ha sempre lavorato su iniziative della minoranza, che mai una volta la cosiddetta "maggioranza" ha presentato una mozione o una risoluzione, se non in replica a una della minoranza; omettono di dire che anche le proposte di legge, tranne un paio, sono frutto del lavoro della minoranza. Allora chiediamo a questi "zelanti analisti della politica locale", di dirci qual è questo imponente lavoro della maggioranza che noi impediamo di portare avanti? Forse le linee guida per l'agenda digitale, che oggi è all'ordine del giorno e che già sappiamo sarà assegnata alla commissione competente? E a proposito delle commissioni, ma perché nessuno - e dico "nessuno" - dice quanti di noi partecipano ai lavori delle commissioni? Quanti di noi, seppur non titolari, non si perdono un'audizione delle commissioni consiliari, e soprattutto quanti di noi portano dei contributi costruttivi e significativi ai lavori della commissione?

Altra questione è l'attività della Giunta. Invito tutti voi, colleghi Consiglieri, soprattutto quelli dell'ex maggioranza, ad andarvi a sfogliare l'elenco degli atti approvati nelle ultime sedute deliberative. Il Governo regionale non ha mai prodotto tanti provvedimenti come da quando è stato sfiduciato! Un Governo che avrebbe dovuto dimettersi il giorno stesso della sfiducia, concede, promette contributi a larghe mani, fa provvedimenti di nomina come non si sono mai visti! Ma colleghi, non è che qua dentro qualcuno sta facendo beneficenza con i soldi degli altri? O, peggio, sta facendo beneficenza, senza averli, i soldi? Perché è ancora da capire come saranno reperite tutte quelle risorse che avete deliberato. Ecco, cari colleghi, amici della carta stampata, questa è la realtà, volenti o nolenti. Il Consiglio è fermo per l'inettitudine di qualcuno dell'ex maggioranza e per la testardaggine di un Presidente che non è più Presidente, ma che non si rassegna a prendere atto che il suo momento è ormai passato.

Consigliere Rollandin, lei sta usando le istituzioni come se fossero roba sua, lei sta usando una carica che non le appartiene più, nella speranza di raccattare qualche voto qualora si andasse ad elezioni anticipate. La gente l'ha capito, forse solo qualcuno dei vostri si aggrappa all'idea che esiste ancora una maggioranza, che si può ripartire continuando ad usare i vecchi sistemi, le vecchie modalità clientelari, amicali. Consigliere Rollandin, lei non ha il minimo rispetto per l'istituzione che crede ancora di rappresentare; se lo avesse, avrebbe preso atto del volere del Consiglio regionale, avrebbe rassegnato le dimissioni e, come ultimo atto, avrebbe obbedito al Consiglio regionale, l'istituzione che l'ha votata, che l'ha messa lì, in quel posto dove oggi siede ancora, dimettendo i vertici del Casinò, come le è stato chiesto di fare.

Oggi ci dobbiamo vergognare di avere un Amministratore unico del Casinò - al di là della manifesta incapacità che è stata anche decretata dalle organizzazioni sindacali in IV Commissione - che guadagna 100.000 euro in più del Presidente della Repubblica, che prende di stipendio più del Capo della Protezione civile, del Capo della Polizia, del Capo dell'Agenzia delle entrate...ma non della sede aostana, colleghi, ma dei Capi dei Capi! Sì, colleghi, questo "Signore Luca da Frigerio", guadagna più di Gabrielli, di Befera, di Pansa! Malgrado oggi i super dirigenti pubblici non possano guadagnare, per legge, più del Presidente della Repubblica, l'Amministratore unico della Saint-Vincent Resort & Casino di Saint-Vincent guadagna 100.000 euro in più del Presidente della Repubblica Napolitano! Forse la Corte dei Conti qualche cosina potrebbe avere anche da ridire... Il nostro ex Presidente, quello che lo ha messo lì, perché altrimenti il "poverino" - parlo di Frigerio - "sarebbe altrimenti indotto a cercare prospettive professionali alternative"...è scritto così sulla delibera di proposta, in poche parole si sarebbe dovuto preoccupare di cercarsi un altro lavoro...che cosa dice? Che lui non è il proprietario, che non ha il potere di licenziarlo...beh, colleghi, qui siamo al paradosso di un Presidente con poteri assoluti, che assume per i motivi che vi ho detto e che non può licenziare...le stiamo vedendo davvero tutte!

Dicevo che noi non ci riconosciamo più in questo Governo regionale. Certo, nessuno vi toglie il titolo elettivo di Consiglieri regionali, ma non potete attribuirvi quello di Assessori o di Presidente della Giunta, questo no, non potete farlo, e se lo siete, e se lo fate, siete degli usurpatori e, ripeto, siete degli usurpatori, perché siete stati sfiduciati dal Consiglio che vi aveva eletto. Colleghi della maggioranza, siamo qui a proporre un documento, che qualcuno ha giustamente definito un decalogo, ma non dimentichiamoci che è corredato da 7 punti operativi da attuare nei primi 100 giorni, che è un'apertura al dialogo da voi e da tanti invocata. Un documento che fissa degli impegni molto forti...il collega La Torre non c'è, ma impegni che vanno nella direzione di un rinnovamento dei metodi, delle modalità di quel rinnovamento che anche lui tante volte ha richiamato. Un documento forte, certo, che chiede una sorta di ripensamento rispetto alle cose che avete votato in questi 9 mesi, ma che prende atto della volontà, più volte espressa da molti di noi, ma anche di voi, di un cambiamento radicale di passo. Certo, vuol dire impegnarci a fare delle cose forti: la riduzione dei costi della politica (riduzione che voi non avete votato), lo stop alle grandi opere, l'Ospedale, l'Università, l'Aeroporto, l'Archivio regionale...stop che ci permetterebbe di recuperare risorse da reinvestire nei settori produttivi, nel turismo, nell'agricoltura, nelle imprese, nell'industria, nei trasporti; la riforma delle società partecipate e controllate, nel senso della trasparenza, delle pari opportunità di accesso agli appalti, agli organici, dell'efficienza.

Vi chiediamo di impegnarvi insieme a noi su una nuova legge elettorale, che non dia adito all'idea che si possa controllare in qualche modo il voto. Non dimentichiamo, colleghi, che la segretezza del voto è principio costituzionalmente tutelato attraverso il meccanismo della preferenza unica, dello spoglio centralizzato. Certo, vuol dire rinunciare al conteggio dei propri voti Comune per Comune, seggio per seggio, ma crediamo che valga di più la sacrosanta libertà di voto che non sapere quanti voti ho preso a Villeneuve, quanti ne ho presi nel seggio 2 o 3 di Aosta, quanti ne ho presi a Rhêmes-Notre-Dame. Vi proponiamo di impegnarvi assieme a noi, in un'opera di efficientamento della pubblica amministrazione, nella sburocratizzazione delle procedure. Quante complicazioni siamo riusciti a mettere in piedi, colleghi, complicazioni che distolgono le persone da attività molto più utili, molto più produttive. Vi proponiamo, colleghi della maggioranza, di aderire all'idea che si possano toccare...chiedo ancora l'intervento successivo...quei santa sanctorum che da sempre si autoregolamentano, che decidono per sé stessi, le dirigenze delle partecipate e controllate, delle pubbliche amministrazioni regionali, della sanità. È arrivato il momento in cui una radicale opera di razionalizzazione della dirigenza in tutti i settori pubblici e para-pubblici non può più essere rinviata. Non si possono chiedere sacrifici ai lavoratori dei livelli più bassi senza pretenderli dai capi e dai vertici!

E per dimostrare che non vogliamo ripetere quel modello centralista in cui tutto è in mano a un dominus, abbiamo anche scritto, nero su bianco, che il Presidente della Giunta non può essere anche Presidente del Forte di Bard, non può essere anche Presidente dell'Università. Il Presidente è un primus inter pares, non il capo supremo di un'armata di soldatini obbedienti. Un documento che va meditato, colleghi, perché pensiamo che questa sia forse l'ultima possibilità che abbiamo, tutto il Consiglio e non solo l'opposizione, di ridare uno slancio positivo alla nostra Regione...come si dice: una scossa. Come vedete, non abbiamo ricercato, ufficio per ufficio, eventuali traditori, per usare un termine caro a qualche opinionista di chez nous...apro una piccola parentesi: i traditori sono sempre quelli che passano dall'altra parte, mentre se succedesse l'inverso, si parlerebbe di responsabili, vero? Dicevo che non abbiamo ricercato ufficio per ufficio i malpancisti - non parliamo di traditori - ma in maniera chiara e trasparente abbiamo voluto impegnare, in primis noi stessi e poi chi ci sta, in un percorso di ricostruzione istituzionale, in un percorso ambizioso, con degli step molto ben definiti e serrati, 7 punti nei primi 100 giorni, step che sono una sfida, ma che non sono impossibili. Ora, il boccino, come si dice - e concludo - passa a voi colleghi della maggioranza, siete voi e solo voi quelli che possono dare una svolta a questa crisi.

Noi siamo pronti a fare un passo indietro, noi del PD-Sinistra VdA, anche due passi indietro rispetto a qualsiasi tipo di pretesa, ma siamo anche determinati ad andare ad elezioni anticipate, lo vogliamo dire chiaro? Non abbiamo paura delle elezioni anticipate, qualcun altro probabilmente ce l'ha...e siamo pronti ad andare ad elezioni anticipate, se, quello che voi chiamate "lo stallo" - che è lo stallo vostro - non troverà, a breve, una soluzione. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Merci Président.

J'ai toujours cru que le Conseil régional était à la base du système qui gouverne la Vallée d'Aoste, mais malheureusement ce n'est pas vrai! On l'a vu ces jours...je reviendrai après sur les lettres que les agriculteurs - et pas seulement eux - sont en train de voir signées...c'est une honte! Mais voyez-vous, le contraire de la démocratie est très dangereux; nos pères l'ont vécu et le silence absolu à la droite et à la gauche du chef, du commandant, ça me donne vraiment l'idée que vous êtes en train d'essayer ce chemin. Je crois que le peuple valdôtain ne mérite pas un moment si triste! Les hommes, ce qu'on appelle les hommes, d'habitude, ont du courage. Pour moi, malheureusement, en ce moment, je dois dire qu'à côté du grand chef, il y a des êtres humains, il n'y a pas d'hommes, parce qu'autrement on aurait déjà vu du moins quelqu'un qui a le courage d'appuyer le bouton et dire ses raisons.

La dimostrazione è l'ultima trovata dell'Assessore Testolin. Abbiamo discusso, durante il mese di dicembre, il bilancio, la legge finanziaria...non so bene il termine corretto, ma la sostanza è questa...40 milioni di pregresso, l'impegno a reperirli tutti, votato dalla maggioranza e dalle opposizioni, da tutti, sicuramente non tutti d'un colpo, 20 subito, il resto un po' per volta, vedremo...noi lo avremmo voluto anche subito, perché comunque erano debiti verso i cittadini elettori. Adesso, dopo ben 8, 9, 10 mesi, quando ormai l'urgenza è tale, gli agricoltori sono esasperati, sono pronti a venire qui, sulla piazza...non con le bandiere, ma con le botti da liquame, perché è quello che ci meritiamo in questo momento...e si fa loro firmare una lettera: "prendere o lasciare"! Ebbene, ai giovani agricoltori abbiamo tolto il 50 percento...vi sembra logico? Voi quanto vi siete tolti? Cinquanta percento, a gente a cui avete fatto fare dei corsi, avete promesso 50 mila storie e non avete il coraggio di mantenere! Questo non vuol dire essere uomini, ma pantaloni!

Mi chiedo un'altra cosa, ce l'ho un po' con lei Assessore all'agricoltura, mi occupo principalmente di quello, il Casinò è già stato citato, la forestale anche, tutti gli altri settori più o meno sono già stati tritati, quindi io mi baserò un po' sull'agricoltura. Mi chiedo: in 10 mesi non l'abbiamo mai vista una volta venire a portare in commissione qualche proposta! Se non altro, con l'Assessore Bianchi, per quanto riguarda il settore dell'ambiente, il problema dei rifiuti, c'è stato un percorso, anche se adesso abbiamo visto che, praticamente, si è deciso il contrario di quello che ci aveva raccontato la prima volta che l'abbiamo incontrato in commissione. Allora c'era un'azienda che aveva l'incarico di gestire l'Assessorato, di fare i programmi...adesso, finalmente, abbiamo capito che si è aperto a qualcun altro e quindi il discorso è stato importante, il percorso c'è stato! Lei ha sempre preso delle decisioni di testa sua o è stato comandato da qualcuno in questa direzione! Mi chiedo cos'è stato programmato, perché non è venuto qualche volta a confrontarsi...lei vuole essere l'Assessore che cancella l'istituzione dei giovani agricoltori, perché lei sarà ricordato per questo!

È grave, è grave che un Presidente della Giunta, o ex Presidente della Giunta, che bene o male proviene dal mondo agricolo, abbia completamente cancellato e abbandonato il mondo dell'agricoltura! O forse è già convinto che l'ultimo voto era quello del 26 maggio dell'anno scorso e probabilmente, alle prossime elezioni, in quel mondo non c'è più niente da pescare, quindi tanto vale! Veramente, la nostra Valle d'Aosta, la nostra agricoltura, ha bisogno di interventi precisi, di proposte, di misure, ma soprattutto...vi leggerò solo la prima frase del punto 6 del nostro piano: "Rendre leur dignité à nos agriculteurs et à nos entreprises"..."rendre leur dignité", souvenez-vous de ces mots et prenez une décision!

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Certan Chantal; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Il mondo agricolo viveva secondo un tempo ciclico, ritmico, che seguiva le stagioni; un tempo umano, insomma, un tempo fatto dal lavoro e dal riposo, dal lavoro e dalla festa. Siamo in tempo di Quaresima, un tempo di grande rinnovamento, di grande rinascita, ma nello stesso tempo anche un tempo dedicato alla depurazione dello spirito, dell'anima e del fisico, alla pulizia dei terreni per lasciar spazio alla nuova semina e, in un secondo tempo, ad un nuovo raccolto che permetterà di passare un nuovo inverno. Ecco, questa ciclicità la nostra società l'ha persa, l'abbiamo persa un po' tutti, ha preso spazio un tempo molto più lineare, un tempo che non torna, un tempo che corre e non si guarda mai indietro.

Collega Borrello, io ogni tanto amo guardare anche al passato, perché dagli errori del passato si impara anche a scegliere le strade giuste per il futuro, quindi ogni tanto bisognerebbe aver imparato dai nostri nonni a guardare un po' indietro. Oggi noi abbiamo un tempo che non trova radici, un tempo che non torna più, un tempo che si è spesso disumanizzato e che, in effetti, segue ritmi disumani, con una frenesia che ci fa ammalare.

Anche la politica ha perso la sua ciclicità, rincorre la fretta del tempo invece di dare ritmo e sicurezza ai cittadini, si è disumanizzata, poi ha dei momenti di stallo, e intanto si allontana dalla realtà, si arrocca su logiche per la popolazione incomprensibili; alla fiducia alla comunità si sono sostituite la sfiducia e l'individualismo. La politica, invece di proteggere la popolazione di cui è espressione, ha reso la popolazione schiava, schiava di un sistema basato sul clientelismo, sull'arroganza, sull'attesa direi "imbarazzante" delle telefonate dell'Assessore, delle telefonate per qualcuno rassicuranti, ma credetemi, per altri inquietanti. La ciclicità della vita agricola è stata sostituita dalla distribuzione a pioggia dei contributi senza tener conto dei criteri di selezione, della meritocrazia; un'irrigazione a pioggia sicuramente legittima, cari ex Assessori, ma che non premia chi ha fatto maggiori investimenti e quindi chi si è impegnato. È questo che fa arrabbiare!

La buona gestione delle risorse pubbliche non può essere gestita così, dovrebbe comunque prevedere l'erogazione di incentivi pubblici secondo dei criteri e delle regole che si chiede ai cittadini di rispettare, ma che devono essere rispettati prima di tutto dagli Assessori che erogano questi incentivi, poiché dovrebbero premiare interventi migliori e non, nel pieno di una crisi politica, in modo sconclusionato, bensì puntuale, scientifico...e non mi rivolgo solo all'Assessore per i contributi agricoli che sono stati erogati in questo periodo, mi rivolgo anche ad altri Assessori, che sappiamo aver alzato la cornetta del telefono spesse volte, ma non per occuparsi della crisi politica. Come vi siete permessi di dare le colpe alla minoranza di aver bloccato l'erogazione dei contributi che "voi" siete riusciti a trovare, così avete detto ad alcune persone (dal patois: "n'en acapoù, n'en arevà a trouvì le sou"). Come vi siete permessi, quando sapete benissimo che in sede di finanziaria sono stati i movimenti di minoranza a trovare i capitoli e a trovare pure dove andare ad impegnare i soldi?

La buona gestione della politica, dicevo, non può essere gestita così, soprattutto da chi presiede un gruppo e soprattutto da chi le regole le dovrebbe rispettare per poterle fare rispettare. L'hanno già detto alcuni colleghi: questo nostro documento è un frutto di un lavoro collegiale, fatto anche faticosamente; sapete che io non mi nascondo dietro ai grandi "vogliamoci tutti bene", è stato fatto faticosamente da tutti noi, che abbiamo conseguito dopo un lavoro in itinere, direi, scritto ogni giorno di questa legislatura e soprattutto in comune, tutti insieme, quasi sempre tutti in 17, un documento che abbiamo voluto fermamente, per non essere tacciati di voler solo distruggere, perché è questo quello che avete cercato di far passare, soprattutto perché noi non ci accontentiamo di sostituire, non vogliamo sostituire nessuno, vogliamo dare un'opportunità diversa alla nostra Regione.

In tutta questa confusione c'è una nota positiva, che non è banale, di fronte a una Giunta delegittimata che tenta di comprare e tenta di tirà a campà finché ce la fa, che non viene più riconosciuta dai cittadini, una Giunta delegittimata e un Presidente abusivo, che continua a fare normale amministrazione...Presidente Rollandin, l'abbiamo vista questa mattina firmare con nonchalance, con un'abitudine che è quasi imbarazzante, tutta la sua pila di documenti, tutte le varie delibere, tranquillamente...un minimo di rispetto dovrebbe averlo, almeno salvare l'apparenza, ogni tanto, potrebbe essere indice di grande intelligenza...invece no, è talmente abituato che ha continuato a fare tranquillamente le sue cose! Ebbè, questa grande fatica, dicevo, è stata riconosciuta - lo diceva anche il collega Roscio - dai cittadini, dai valdostani, dai valdostani liberi, dai valdostani che amano il ragionare, dai valdostani che hanno scoperto che la politica non è cosa d'altri, ma che deve essere una presa in carico da tutti. Da qualche Consiglio abbiamo di nuovo dei cittadini che partecipano alle sedute e questo vuol dire che è diventato di nuovo di interesse di tutti.

Le printemps est temps de renouveau, le printemps est temps de naissance, nous donnons le bonjour dans ces jours à Alexis, nous le prenons comme symbole de renouveau, de l'espoir pour tous les petits et les futures générations. Nous avons le devoir de penser à l'avenir. Nous vous proposons donc de le faire avec nous, nous sommes sûrs d'être aujourd'hui la majorité des valdôtains qui ont cette pensée, même dans cette salle. Et je considère que la responsabilité de bien des collègues à admettre l'évidence arrivera. Il y aura le temps de la prise de conscience et que ce retard soit seulement pour faire toutes les photographies possibles, pour ne pas tomber dans d'autres pièges. Bon, nous le donnons ce temps, le temps est seigneur, nous sommes maîtres du temps et le temps de renouveau et de la renaissance est venu. Chers collègues, chacun de nous prenne sa responsabilité et son temps, nous n'avons pas posé sur la table et dans le débat des noms et des prénoms...je demande de pouvoir prendre encore un peu de temps...nous avons posé à votre attention, des contenus, des objectifs, des actions.

Collègue Perron, oui, vous avez raison, quelque contenu, quelque action que nous avons posée est dure, est crue, trop crue peut-être, est brutale, mais si on veut guérir on doit se soigner avec les bons remèdes, des remèdes de l'âme aussi, et...collega La Torre, i cambiamenti si guidano o si subiscono, ha ragione, è proprio vero. I nostri gruppi li hanno guidati, i cambiamenti; molti di noi hanno dovuto cambiar strada e hanno dovuto magari anche ammettere di dover cambiare strada...certo, guardando al futuro, e questo è un grande merito, li abbiamo guidati i cambiamenti. E mentre la Giunta telefonava e si aggrappava alle ultime pazzie, perché solo chi ha perso la ragione e il vero senso della sua missione può comportarsi così, noi ci siamo messi al lavoro con umiltà, sapendo di non essere esaustivi e di non essere sicuramente, oggi, sufficienti.

Con responsabilità vi chiediamo di portare la vostra esperienza, le vostre idee, di completare questo nostro documento...completarlo, non cambiare il senso di rotta, perché questo è un progetto di cambiamento, possiamo migliorarlo e costruirlo ancora insieme; lo chiediamo a tutti i valdostani, lo chiediamo a tutti i cittadini, assicurando di tenere conto di ogni piccolo contributo...ogni popolo ha quel che si merita, recita un detto. Bene, collega Rollandin, bene, colleghi Consiglieri, non umiliamo fino in fondo i cittadini valdostani, non credo che si meritino questo!

Vorrei poi soffermarmi velocemente su 4 punti di questo nostro progetto, e parto da 4 punti che spesso vengono considerati insignificanti e che oggi sono stati un po' méprisés perché abbiamo preferito toccarne altri, ma che, nello stesso tempo, sono trasversali a tutti. Il primo aspetto è quello della cultura, la parola "cultura" con cui ci riempiamo la bocca tutti i giorni, in tutti i momenti, ma che non perseguiamo mai. Se avessimo a cuore la crescita culturale della nostra Regione non penseremmo ai tagli al diritto allo studio delle future generazioni, non penseremmo avant tout a costruire la "scatoletta universitaria", polo giocattolo per qualche pensionato, ma ci occuperemmo di dare indirizzi all'Università Valle d'Aosta-UniVdA, ci occuperemmo di dare degli indirizzi caratterizzanti la Valle d'Aosta, la nostra realtà, il nostro particolarismo...in Valle d'Aosta, di quanti psicologi abbiamo bisogno? Porremmo degli indirizzi di studio che potrebbero portare a una crescita e ad un'apertura della nostra Regione all'innovazione, potrebbe essere un turismo culturale davvero, un turismo universitario; certo, ne avremmo la capacità, ma non vogliamo perseguire questo, ci interessa costruire l'edificio universitario e poi metteremo dentro quel che capita! Se la cultura fosse il nostro obiettivo - e lo è, il nostro - metteremmo risorse per la formazione e la ricerca, perché la cultura è libertà, e la libertà e l'onestà intellettuali devono essere garantite alle future generazioni.

L'altro aspetto su cui pongo l'accento è la legalità, un altro tema trasversale di cui tutti siamo garanti. La legalità si garantisce innanzitutto con il buon esempio, col rispetto delle regole, col dare uguali opportunità di lavoro a tutte le imprese, a tutti i lavoratori, e non scegliere solo alcuni; la legalità si dà, si garantisce quando il primo a rispettare le regole è il Presidente Prefetto, perché dai cittadini si può pretendere di essere corretti quando chi glielo chiede è corretto...

Si dà atto che dalle ore 11,36 assume la presidenza il Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Concluda, collega...

Certan (ALPE) - ...concludo subito. L'altro punto - ma ne abbino tre - sul quale volevo portar l'attenzione di tutti è l'abbinamento che la natura nostra ci offre, un abbinamento che non è mai stato fatto: quello di turismo-agricoltura-territorio, che è la nostra vera ricchezza e sulla quale chiedo di soffermarsi. Grazie.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Fare un intervento adesso mi risulta un po' complicato, perché dovrei parlare un momento del documento che abbiamo presentato. Non voglio smorzare i toni, assolutamente, voglio semplicemente fare un passo in avanti nella discussione, perché ci sono delle cose che noi abbiamo inserito e per le quali abbiamo fortemente combattuto, o comunque discusso con gli altri colleghi...perché alcune nostre proposte chiaramente non sono di facile trasmissione, nel senso che a volte facciamo delle proposte e le sintetizziamo in maniera talmente estrema che poi difficilmente risultano comprensibili. Questo l'ho notato anche quando ho parlato diverse volte con i colleghi di maggioranza rispetto alle proposte di legge, rispetto ad altre situazioni nelle quali ci siamo confrontati - in commissione o fuori dalle commissioni - e poi ci siamo trovati a ragionare...

Questo innanzitutto è un progetto che prevede un ragionamento. Vi faccio un esempio: al punto 2, nella pagina riferita ai primi 100 giorni delle azioni da portare a compimento, dove si parla della riforma delle società partecipate c'è anche l'istituzione di una Commissione speciale sulle partecipate. Ora, perché viene chiesto questo? Viene chiesto questo perché nella votazione che abbiamo fatto nell'ultimo Consiglio...diciamo reale, ci siamo dimenticati che abbiamo votato due mozioni: una era relativa al Presidente e alla Giunta, ma ce n'è stata una prima relativa alle dimissioni dell'Amministratore Frigerio e dei suoi dirigenti...mozione che, anche quella lì, è stata presa e messa via, no? Presidente Rini, anche questa ce la siamo scordata, come tutte le altre...ma d'altronde, come ha detto giustamente il mio collega e come hanno anche ricordato altri colleghi, lei, più che passare le carte non fa, quindi magari se riuscisse a prendere un impegno dando le dimissioni, finalmente facendo un bagno di umiltà, probabilmente questo farebbe un primo passo per portare avanti la discussione... Quindi, dicevo, questa commissione che noi chiediamo la chiediamo perché...non so se vi ricordate, abbiamo fatto un Consiglio speciale nel quale chiedevamo che le partecipate e controllate ci dessero risposte in quanto Consiglieri...cosa che non hanno fatto!

Noi che siamo "grillini" e mi scuso con il collega Perron, che a volte poi, stando sempre lì a mordere il freno...sono anni che noi mordiamo il freno, perché vediamo tutto ciò che succede e un po' ci dà fastidio, noi rappresentiamo la parte di popolazione più nervosa, se mi passa il termine...beh, dicevo: noi, cos'abbiamo risposto a quel tipo di problema? Abbiamo aspettato un po' e un mese fa abbiamo presentato una denuncia per omissione di atti d'ufficio contro Frigerio e contro...chi era l'altro, scusami? ...e contro il Presidente di CVA, perché non ci hanno risposto! Vede, in commissione, collega La Torre, non ci hanno risposto! In Consiglio non ci hanno risposto! Noi non contiamo nulla, e su questo voi potreste anche essere d'accordo, ma non mi sembra che sia così! Noi dobbiamo riportare le bocce qui, all'interno del Consiglio, e la Giunta deve fare il suo lavoro di Esecutivo; invece in questa Regione c'è il Capo della Giunta, che è "l'imperatore", e che comanda su tutto e su tutti. Abbiamo perso la libertà di credo politico, perché quando uno crede in un partito diverso, se non è alleato con la maggioranza, non vale più niente, anzi, dev'essere osteggiato, dev'essere in qualche modo fatto a pezzi, e questo accade e accade sempre. Abbiamo perso la possibilità di uguale accesso al lavoro, perché ci sono i raccomandati, e ormai ne abbiamo avuti esempi anche lampanti in questo Consiglio. Abbiamo perso la libertà di fare impresa con regole uguali, perché ci sono imprese di serie A che ottengono appalti, che ottengono magari finanziamenti di varia natura, e imprese di serie B dove magari vengono vessate a tutto spiano. Abbiamo perso, in sostanza, la libertà di avere pari opportunità.

Questo documento è un progetto, dovrebbe essere un qualcosa che fa riflettere, che comincia a smuovere le coscienze, perché noi, che siamo dipinti come i distruttori, in realtà stiamo facendo un lavoro di miglioramento di questa società...potremmo dire ormai marcia e putrefatta, per buona parte. Io mi scuso, ripeto, se magari le parole del mio collega Ferrero sono state un po' eccessive, abbiamo temperamenti diversi, ma non che la pensiamo in maniera diversa...io ho soltanto dei modi talvolta leggermente differenti, ma state tranquilli che se continuate su questa strada, continuiamo anche noi ad alzare i toni, perché purtroppo non ci date altra possibilità! Vorrei aggiungere una cosa, che è quello che sfugge ogni tanto qui dentro; c'era un vecchio detto che diceva: "tutti siamo utili, ma nessuno è indispensabile". E qui, in Valle d'Aosta, mi sembra che questa cosa qui ce la siamo dimenticata completamente. L'umiltà è forse la dote più importante; qui, invece, l'arroganza è diventata la dote più importante, l'arroganza è diventata politica, le persone subiscono l'arroganza e stanno male. Potremmo quasi dire, esagerando un po' il concetto, se mi permettete, che l'arroganza è diventata partito in Valle d'Aosta ed è una cosa che veramente è inaccettabile! Allora un bel bagno di umiltà da parte delle 9 persone, anzi 10, in questo momento, che sono sedute di fronte a me, non potrebbe che fare del bene.

Per quanto riguarda il collega Borrello, vorrei solo dire che noi guardiamo con molta attenzione il passato, perché è solo guardando il passato che si evitano gli errori in futuro, ma soprattutto che il "chi ha avuto ha avuto, e chi ha dato ha dato" qua non funziona, collega Borrello, le responsabilità di ciò che accade e di ciò che sta succedendo sono precise, chiare e sono riferibili tutte a chi ci ha governato in tutti questi anni. Avete bisogno di tempo, giustamente, e noi ve lo concediamo, tutto ciò che volete; non solo, io sono il primo disponibilissimo, a leggere insieme a voi, a farvi capire nel dettaglio...perché poi non potevamo neanche fare un libro, no? quindi è chiaro che abbiamo dovuto un attimo sintetizzare...dicevo, sono disponibile insieme a voi a discutere, chiaramente insieme ai colleghi, nel pieno delle proposte qui presentate. Che sia chiaro: non lo faccio perché vogliamo incarichi di Governo, questo giusto per sgombrare il campo, no? da tutte quante una serie di illazioni che subito vengono fatte, ma perché vogliamo cambiare questa Regione una volta per tutte, perché è arrivato il momento di cambiare.

Il collega La Torre, giustamente, dice che il cambiamento si può subire o guidare. C'è una terza ipotesi, che è un po' quella del cervo che viene abbagliato dal tir, no? resta in mezzo alla strada immobile, non sa più che fare...è questa, secondo me, la situazione reale, cioè c'è qualcuno immobile che non sa più da che parte muoversi, che verrà travolto sicuramente, perché ha una paura enorme del cambiamento.

Ora vorrei dire a tutti i cittadini che ci seguono, e anche a voi, che ormai è inevitabile. Signori, ormai non abbiamo più tempo...il cambiamento, anche se, voglio dire, magari qualcuno ha declinato la parola "cambiamento" come forma politica, ma il cambiamento ormai è improcrastinabile, ci siamo, ci ha già superato! Chi non se ne è accorto è il Presidente, ma è anche giusto...scusatemi, l'ex Presidente...è anche giusto, un po' per l'età, un po' per i 40 anni di Governo...ebbè, non è facile capire al volo determinate cose! E chi non l'ha capito sono anche gli Assessori seduti accanto che, tranquillamente, stanno attaccati alla sedia. Il mio collega li vorrebbe togliere come si toglie la carne quando si mangia l'asado, dall'osso...io direi semplicemente che possono alzarsi. Ho fatto controllare le sedie, non c'è nessun attack sulle sedie, l'ho chiesto l'altro giorno agli uscieri e mi hanno assicurato che sono identiche alle nostre, quindi ci si può alzare e andare via.

Per concludere, così non vi rubo altro tempo, e scusatemi se sono stato un po' prolisso, capisco che qui abbiamo anche noi il "Fonzie" di noialtri che a dire che ha sbagliato gli viene il soffocotto qui e non riesce a dirlo, però, ripeto, un bagno di umiltà sarebbe quello che adesso andrebbe fatto per riuscire a portare a casa la barca. Invece, adesso siamo in mezzo al mare, no? ci stanno sbattendo di qua e di là, ma a qualcuno non frega nulla, tanto mangia e beve come al solito, non gli interessa nulla, perché deve giustamente difendere degli interessi che noi crediamo, in qualche caso, abbiamo dimostrato essere interessi esclusivamente personali...ne abbiamo le prove, le abbiamo dimostrate in tante occasioni, quindi non mi sto a dilungare. Grazie.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.

È con rammarico che bisogna ammettere che la politica valdostana non ha dato un bell'esempio ai cittadini valdostani, soprattutto in questi ultimi giorni; ai più, e a ragione, penso, è parsa una politica lontana dai problemi reali della gente.

Oggi penso che abbiamo una grande opportunità, di fare una discussione politica attorno a un documento, a un documento che, se condiviso, potrebbe segnare un nuovo passo per una nuova politica, e soprattutto ci potrebbe permettere di recuperare un po' di credibilità e ci darebbe l'opportunità anche di condividere un percorso che dia risposte immediate a lavoro, welfare, riduzione dei costi della politica e delle società partecipate, e fare un ragionamento condiviso su un tasto che noi, per mesi, abbiamo schiacciato: quello della trasparenza e della riduzione dei compensi ai manager. Dispiace, ecco, tipo sui manager, essere ancora una volta sorpassati da disposizioni dello Stato; sarebbe stato davvero interessante e importante dare un segnale di questo genere ai valdostani anticipando la politica romana, una volta tanto. E se i partiti sino ad oggi non hanno trovato una sintesi per uscire da questa fase di stallo di questa crisi politica, è perché questi partiti - e mi rivolgo a Union Valdôtaine e Stella Alpina - erano, negli anni, abituati a confrontarsi su poltrone e incarichi. Ebbene, la nostra risposta è che non ci interessano, noi questi li abbiamo abbandonati, non è un problema di poltrone e di incarichi, è un problema di contenuto e di merito.

Allora questo documento - l'ha detto bene Donzel - nasce da 10 mesi in cui è emersa tutta la nostra diversità: diversità di pensiero, di metodo, di trasparenza, di contenuto, di prospettive, di rispetto e, soprattutto, una differenza sostanziale di visione per il futuro. Noi, in questi 10 mesi, vi abbiamo chiesto che fosse portato rispetto agli atti deliberati in Consiglio regionale. Ebbene, sistematicamente questo non è avvenuto, con vari disattesi, con varie scusanti..."non siamo noi"...addirittura adesso abbiamo appreso che non siamo neanche più proprietari del Casinò... Abbiamo chiesto anche trasparenza, abbiamo fatto una battaglia per mesi sulla trasparenza, per poi cosa? ...per poi leggere, nella relazione all'anno giudiziario della Corte dei Conti, quando il Procuratore generale cita gli incarichi camuffati: "alcune consulenze ripetutamente assegnate dalla Regione sono state negli ultimi anni affidate dalle società pubbliche, oppure sono state trasfuse, sempre ai medesimi consulenti, in altre forme giuridiche quali contratti, servizi e cottimi fiduciari", con la conseguenza che è solo cambiata l'imputazione di bilancio della spesa, per cui un modo consolidato per eludere anche quello che è il controllo nella pubblica amministrazione. Abbiamo parlato poi, per anni, di quella che noi ritenevamo una "gestione allegra delle partecipate"; anche qua, basta leggere quello che diceva il Presidente della magistratura contabile all'anno giudiziario 2014: "il danno al patrimonio di una società partecipata sia, di fatto, danno erariale arrecato a denaro pubblico". È esattamente quello che abbiamo sostenuto noi, per 10 mesi, e l'ha detto il Presidente della magistratura contabile. Abbiamo chiesto il rispetto per quelle che erano le vostre promesse e i vostri impegni, i vostri impegni, quelli che voi avete promesso, i famosi "contributi" che voi avete promesso.

Qualcuno mi ha già preceduto, per cui non entrerò nel merito, ma la delibera 434 del 4 aprile 2014, a mio modesto parere, legalizza quello che è il ricatto della pubblica amministrazione. È vergognoso, vergognoso, che si metta un foglio di fronte agli agricoltori facendo dir loro, con due sbarrette: "accetto la riduzione del contributo" oppure "non accetto la riduzione del contributo e pertanto rinuncio alla relativa domanda"! Assessore Testolin, lei, in questo momento, non solo ha avallato con una lettera, la 6890 del 7 aprile 2014, una vergogna del genere, ma lei in questo momento è peggio di Equitalia, è peggio di Equitalia! Dovete vergognarvi di atteggiamenti del genere! E lei deve smetterla di fare il buonista, deve smetterla, perché lei non è meglio degli altri, lei ha condiviso una vergogna del genere, l'ha firmata questa lettera!

Vado avanti. Noi abbiamo chiesto chiarezza per il futuro degli Enti locali...ebbene, quello che siete riusciti a partorire in questi mesi è una presa in giro per gli Enti locali, vi siete trincerati dietro a un referendum al quale bisognava andare, in tutta la Valle d'Aosta, dove Aosta decideva il futuro di tutti gli Enti locali, per poi capire che avevate preso una topica bestiale, avete fatto retromarcia, e poi, alla fine, avete fatto una proposta che hanno firmato i vostri...ma abbiamo capito da chi viene questa proposta, proprio discutendo con i vostri firmatari e, colmo dei colmi, andare a introdurre un secondo livello di Governo, quando fuori dalla Valle d'Aosta cancellano le Province...chapeau! Vado avanti. Abbiamo chiesto di ridurre i costi della politica e destinare risorse per il lavoro e, chiaramente, ridurre anche i compensi dei manager che ho già detto prima. Lo abbiamo fatto perché il discorso del lavoro è una grande emergenza in questo momento. Noi ritenevamo che almeno su questo ci fosse condivisione, ci fosse volontà, l'abbiamo fatto a saldo invariato del bilancio, ve lo ricordo, a saldo invariato...neanche questo! Non si è voluto perché probabilmente c'erano promesse da mantenere... Abbiamo chiesto di difendere lo Statuto e l'Autonomia e, anche su questo, assenti, assenti completi, in questi ultimi giorni, per fortuna che ci pensa la Serracchiani, per fortuna che ci pensa Jacob, a dire che per quello che riguarda il discorso della salvaguardia degli Statuti speciali è indispensabile il discorso della norma di salvaguardia, ma anche che si basino su una clausola pattizia costituzionale, così da evitare sempre più ricorrenti interventi dello Stato con legge ordinaria, che, di fatto, viola i principi costituzionali soprattutto per quel che riguarda i trasferimenti finanziari...assenti anche su questo! E allora - lo dico proprio perché ne sono veramente convinto - non penso che i partiti possano trovare una sintesi, perché siamo veramente distanti, distanti anni luce. Queste distanze, io ne sono convinto...forse la coscienza singola o la sensibilità personale, quella che esternate nei corridoi, forse questa può in qualche maniera ovviare a questa impasse politica.

Ora mi rivolgo a lei, collega Rollandin: non si trinceri dietro un obbligo morale per evitare un presunto "vuoto amministrativo"; il vuoto amministrativo dura da 10 mesi per l'assenza di atti legislativi, dura dal 2013, quando lei ha mentito ai valdostani sulla situazione economica, lei ha illuso, promesso posti di lavoro, cosciente di non poter mantenere le promesse. Lei sapeva, sapeva del Patto di stabilità, sapeva delle difficoltà economiche in cui versa la Valle d'Aosta, e se gli altri hanno scusanti per questo disastro, lei non ha scusanti! Lei sa anche che con gli ultimi atti di Giunta avete esaurito le risorse disponibili. Ora tutto il futuro della Valle d'Aosta passa attraverso atti di Consiglio: dalle variazioni di bilancio ai fondi europei, alle variazioni per i cantieri forestali di cui abbiamo condiviso il percorso. Io leggo, nei suoi atti, anche nella comunicazione che lei ha mandato ai suoi Coordinatori, un ultimo atto di disperazione: quello in cui lei chiede ai suoi Coordinatori di inserire quelle che possono essere le variazioni da inserire in assestamento di bilancio. Lo chiamo un "atto di disperazione" perché tanti dei suoi dirigenti le hanno risposto: "ma cosa c'è da assestare se ho tutti i capitoli a zero euro?".

Concludo. Lei ha dato tanto alla Valle d'Aosta, ma ha ricevuto anche tanto dalla politica valdostana e voglio credere che abbia la dignità di ammettere che il suo sistema personalistico è finito. È finito il giorno in cui lei non ha avuto più risorse finanziarie sufficienti a oliare e foraggiare un sistema clientelare da lei creato. Se vuole bene alla Valle d'Aosta, se vuole essere riconoscente alle tante persone oneste - e ce ne sono tante, di persone oneste, che le hanno dato fiducia e l'hanno votata - cada in piedi, con dignità, non trascini i Consiglieri di maggioranza a cui non eccelle il coraggio verso l'impasse politica. A chi chiede tempo, noi rispondiamo: "5 giorni", altrimenti tempo scaduto, la parola agli elettori; l'ho già detto una volta e lo ripeto, sempre più convinto.

Président - Merci. Il y a d'autres requêtes d'intervention? La parole à la collègue Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Mi voglio rivolgere al Governo regionale: vi è stato chiesto se non avevate niente da dire, e mi sembra che siete stati veramente zitti; mi chiedo se, con tutti i problemi che hanno i cittadini valdostani, il Governo regionale non ha veramente niente da dire e da dare qualche risposta...

Abbiamo partecipato alla stesura di questo documento, e non a caso abbiamo messo al primo punto il lavoro; in questi anni, come Partito Democratico-Sinistra VdA, non c'è stato Consiglio che non abbiamo portato all'attenzione di questo Governo il problema del lavoro dicendo che stavano chiudendo tutte le fabbriche...nessuno ci ha mai dato ascolto! È una crisi, si supera, vedremo, faremo...siamo arrivati a oggi e questo è il risultato: non abbiamo quasi più una fabbrica aperta, la gente è disoccupata, non sa dove sbattere la testa e su quei pochi posti di lavoro che avevamo in agricoltura avete fatto una scelta che noi non abbiamo mai condiviso. Vi abbiamo detto che si può sbagliare ma che si può anche tornare indietro e riparare i danni che si fanno, ma non ci avete voluto ascoltare!

Adesso Borrello ci parla di confronto, di fallimento...avete già fallito, Borrello! Lei ci dà sempre ragione! Abbiamo fatto le battaglie sul caro autostrade: "Fontana, siamo d'accordo con lei", e abbiamo i pedaggi autostradali più cari d'Italia; parlo di barriere architettoniche: "Fontana, sono d'accordo con lei", e avete tagliato 500 mila euro sulle barriere architettoniche; parliamo del sociale: l'Assessore Fosson mi dà ragione, giustamente ha detto che stiamo vivendo una crisi, che è peggio di una guerra, e abbiamo avuto anziani che sono stati senza luce e senza gas per non aver potuto pagare le bollette. Vuol dire che questi servizi che abbiamo dato - e ve l'abbiamo detto - non sono più sufficienti, erano sufficienti nei momenti in cui la crisi è arrivata. Vi abbiamo detto: mettiamoci attorno a un tavolo, vediamo cosa fare e rivediamo questi servizi...non ci avete ascoltato! Non è vero che c'è stato questo confronto, Borrello, assolutamente! Ce lo chiedete adesso, perché quando è stato il momento di votare sulle mozioni o sulle interpellanze che facevamo, lei è stato il primo a pigiare il pulsantino con la maggioranza, e vuol dire che non condivideva con la minoranza!

Dico solo piccole cose, perché il più grosso l'hanno detto i miei colleghi e ancora ce ne sono tanti che devono intervenire. Io penso che non dobbiamo mortificare le persone, il lavoro è un diritto, dobbiamo fare il possibile con quelle poche risorse che ci sono e mettere in campo azioni per dare dignità alle famiglie...sono disperate, io non so come ve lo dobbiamo dire, penso che lo dobbiate capire da voi stessi, perché non penso che la gente per la strada sia contenta di questa situazione, e noi non vogliamo assolutamente fare alcun stallo di questo Governo. Vi stiamo facendo capire che è una situazione difficile e che bisogna cambiare rotta.

Penso al punto 4: "Stop alle grandi opere"...ne sono convinta! Sulla questione dell'Ospedale, Assessore Fosson, ne abbiamo parlato, ci sarà la discussione, vi abbiamo detto che abbiamo delle grosse preoccupazioni, abbiamo già la vecchia Maternità, abbiamo il Beauregard, abbiamo l'Ospedale, abbiamo investito una marea di risorse e ci andiamo ad avventurare in un altro Ospedale, quando sappiamo che - l'ha anche detto già il Ministro Balduzzi - non abbiamo le risorse e non sappiamo come mantenere queste strutture. Ma io voglio dire un paio di cose sulla sanità! Capisco che vi buttiate a testa fitta per fare queste grandi opere, ma poi, se voi andate a vedere, ci sono dei reparti che non hanno i bicchieri di plastica, se li devono portare da casa, e agli ammalati vien detto: "Portate pazienza, con i tagli che ci sono non ci sono fondi"...questa è la verità, Perron, è la verità, è la verità, e se volete vi porto anche dei testimoni! Faccio solo questo esempio, un piccolo esempio, assurdo, bicchieri di plastica...pensate alle altre cose, ne avrei tante da dire, però non è questo il momento. Magari un giorno vi posso anche spiegare quanti altri servizi mancano: poche ore di lavoro per far le pulizie e ci sono state diverse infezioni, ci sono tantissime...l'ultima, l'acquisto di aghi dei cinesi che è finito nel polmone di un ammalato...questo dice di no, va bene, però questo è quello che si dice, comunque è una discussione che si può fare. Allora noi pensiamo: abbiamo proprio bisogno di una grande struttura, quando poi non riusciamo a dare quei piccoli servizi di cui gli ammalati hanno bisogno? Poi però mi si dà il premio ai dirigenti, mi si dice: "ma è da contratto"...va bene, perché raggiungono degli obiettivi e diamo loro questi soldi...ma gli obiettivi quali sono? ...non dare i bicchieri di plastica? Avevano tolto addirittura il thè agli ammalati perché era uno spreco...pensate, un bicchiere di thè era uno spreco! E non vi dico tante altre cose, perché non è questo il momento.

Allora io dico solo una cosa: bisogna dare dei premi per il raggiungimento degli obiettivi, ma non togliendo dei servizi, ne andavate fieri fino a prima delle elezioni, avevamo dei servizi di cui andavamo tutti orgogliosi...adesso, però, cosa si dice? Non ci sono soldi, bisogna toccare i servizi...questo è vergognoso veramente! Noi abbiamo messo un punto sulla sanità, vogliamo un servizio, tutti ne devono avere diritto, tutti devono essere trattati nella stessa maniera, e non deve mancare l'essenziale! Anzi, io farei un patto con i dirigenti, cambierei anche il contratto: ti do i soldi che ti devo dare, ma se tu non dai questi servizi io ti tolgo quei soldi, non che ti premio, te li tolgo dal tuo stipendio! E quali sono gli obiettivi? Dare tutti questi servizi di cui hanno bisogno i lavoratori, non che si devono portare lo zucchero da casa, addirittura...non lo so se è vero, però, Assessore, guardi, questa persona me l'ha detto e gliela voglio dire così: in un reparto addirittura è uscito l'ammalato e la caposala gli ha detto che se le lenzuola non erano macchiate andavano bene così, perché bisogna risparmiare. Io se vuole le porto anche la persona e glielo faccio dire! Mi auguro che mi abbia detto una bugia, perché io adesso vado a fondo su questo e poi lo vedremo, perché addirittura siamo arrivati a questo! Allora noi non vogliamo una sanità con degli ospedali megagalattici...e poi arriviamo a questi livelli? Assolutamente noi non vogliamo questo. Questo documento è chiaro, ha degli obiettivi, e il diritto alla salute dev'essere per tutti e non devono succedere queste cose, anche perché gli ammalati sono in un momento di disagio e non osano nemmeno dire quello che provano quando sono in quella situazione, dobbiamo essere noi a dare questi servizi.

Un altro punto sul quale volevo intervenire è il punto 8: "Verso una nuova mobilità per uscire dall'isolamento". Io mi rivolgo a lei, Assessore Marguerettaz: veramente, quante interpellanze in questi anni, quante volte? E sempre "vedremo, faremo"... e alla fine siamo come eravamo 7 anni fa, con un aeroporto che non funziona, una ferrovia che è peggio di prima...avevamo qualche corsa che portava i cittadini verso l'aeroporto, io le avevo chiesto di potenziarle per dare dei servizi, e lei cos'ha fatto? Ha tolto anche quella, perché costava troppo! Veramente io non riesco a capire il lavoro che avete fatto, e ancora avete il coraggio di dire che va tutto bene? Io non riesco sinceramente a capire che sistema...siete arroccati su quelle sedie...che cosa volete dare ai cittadini valdostani? Ma vi rendete conto veramente in che situazione siamo?

Poi voglio dire ancora una cosa: tra i primi 7 punti in cui ci siamo prefissi delle azioni che vogliamo portare avanti, al punto 3 c'è la proposta di legge sul reddito minimo di cittadinanza. Io ci ho sempre creduto, anche se qualcuno mi ha sempre riso in faccia...perché quando si vuole le risorse si trovano. Questo serve per dare una risposta immediata alla gente che non deve andare dall'assistente sociale, quando la trova, quando non la trova, deve star lì a mettersi a raccontare tutti i problemi suoi, magari uno è già nervoso perché ha perso il lavoro...si fa domanda e a chi ne ha diritto viene dato, anche perché, oggi come oggi, dobbiamo pensare che i cittadini non ne possono più, lavoro non ce n'è, c'è una povertà che è arrivata alle stelle, gli anziani veramente non sanno più come fare, questo che stiamo offrendo non basta più.

Io mi fermo qui, perché i problemi sarebbero tanti, però vi chiedo veramente una riflessione. È un documento che abbiamo fatto davvero col cuore, ascoltando la gente. Pensate, dateci una risposta, perché se veramente condividete questo documento si può lavorare e diamo risposte alla gente, e non solo, poiché la politica ha il dovere di dare risposte e non mettersi lì e far finta di non sentire. Aprite la bocca e dite quello che pensate su questo documento. Grazie.

Président - Il y a d'autres requêtes d'intervention? La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie.

Presidente, ho sperato fino a questa mattina, fino alle 9, in un atto di responsabilità di questa Giunta regionale, ho sperato affinché questa mattina portasse sul tavolo le dimissioni, ci ho sperato ingenuamente, probabilmente. Avremmo affrontato questo dibattito probabilmente in maniera diversa, tutti, ma come sempre, a questo punto, visto e considerato che a mio avviso questa Giunta abusiva non ha dato le dimissioni, dobbiamo parlare ancora di più del domani, del futuro e del dopodomani, fatti e non parole. Abbiamo fatto, in questi 9 mesi, tantissimi incontri, gruppi più stretti, allargati, condivisi, i 17, è stata forte la collegialità, è stato forte il confronto, serrato, interessante, stimolante, bello, è la parte bella della politica, si mettono sul tavolo le idee, le diverse provenienze, le diverse sensibilità, e anche - scusatemi - le diverse conoscenze, è bello, è arricchente; e vi dico che all'interno di questo squadrone tutti, in questi 9 mesi, hanno avuto pari opportunità e pari dignità nel mettere sul tavolo le proposte, le idee, le storture, per migliorare, per portare il proprio contributo, perché tutti noi abbiamo...non siamo stati nominati, ma siamo stati eletti, democraticamente, dai cittadini valdostani. Lo dico perché è la parte bella della politica, a mio avviso, è la parte bella che dovrebbe aiutare questo Consiglio regionale a invertire la rotta...vi dicevo: fatti e non parole.

In questi giorni è stato bello, ho avuto la fortuna di diventare nuovamente papà, ho passato due notti intere al Beauregard e, al di là delle due notti intere - la notte è lunga - ho parlato con tantissime persone, perché uno aspetta, ho incontrato parecchie persone che mi hanno detto "avanti tutta, andate avanti, state lavorando bene, state mettendo sul tavolo le criticità, state dando speranza". A mio avviso è la parte più bella. Ho incontrato però anche diverse persone che non la pensano come me, come noi di ALPE, come noi...diciamo del gruppo dei 17, e la domanda di questa gente che non la pensa come noi è stata: "ma chi pensate di essere?"...e poi: "ma non potete sedervi attorno a un tavolo e mettervi d'accordo?"...e allora ho cercato di declinare e spiegare il perché non ci si può mettere d'accordo con certe persone, ma non dal punto di vista personale - dal punto di vista personale, per quanto mi riguarda, nessun problema - però dal punto di vista dei contenuti assolutamente sì...e poi ho cercato di declinare e spiegare il perché.

Allora, in questo documento, in questo progetto che noi vi presentiamo oggi, al primo punto - come avete potuto vedere - c'è il lavoro. E quando alle persone spieghi: ma vi sembra normale che, in un momento in cui tra i ragazzi sotto i 30 anni uno su quattro non ha un posto di lavoro, e qualcheduno - perché ha avuto una segnalazione, perché ha avuto una raccomandazione, perché ha avuto una telefonata - abbia il posto di lavoro a tempo indeterminato per la vita e gli altri 100 stanno al palo? Ah! ...Vi sembra giusto che un artigiano di un paese non possa neanche avere la possibilità di partecipare? Ah! ... E gli altri? Gli altri sì... Vi sembra giusto che... Ah, ma allora, se è così...ma è documentato? ...Sì, è documentato. E poi quell'altro passaggio che mi è piaciuto parecchio, forse perché sovente vi porto questi esempi sulle società partecipate e controllate: ma vi sembra normale che - a livello nazionale, il Presidente Renzi sta facendo una battaglia perché probabilmente le briglie sono scappate, qualcosa si è sgretolato ed è andato fuori controllo, si deve riportare di nuovo a una certa equità e un certo controllo il discorso dei dirigenti, manager, CdA - i nostri manager, in tante società partecipate e controllate, manager, CdA e dirigenti, guadagnino molto di più del Presidente della Repubblica? No, ma non è possibile! ...no, non è solo il Signor Luca Frigerio da Campione, ma sono tantissimi, sono decine i dirigenti all'interno delle nostre società che guadagnano questi soldi: 220, 240...No! 280 mila euro, e spieghi che sono più di 20 persone all'interno della Casa da gioco che guadagnano più di 150...e quindi, quando uno ti chiede, uno cerca di spiegare, declinare, e poi gli spieghi che non solo questi, ma anche in Finaosta e negli impianti a fune, e in società dove gestiscono milioni e milioni di euro. E allora ti dicono: allora, se è così, dovete fare qualcosa.

Ecco, la nostra proposta sapete qual è, colleghi? Perché non pensiamo di essere i primi della classe, non abbiamo nessuna bacchetta magica, qualche conto lo sappiamo fare. Ieri abbiamo incontrato le forze produttive e abbiamo detto loro: noi non millantiamo, noi non vi prendiamo in giro, ma lo stato dell'arte è questo, dobbiamo dividere lo stato dell'arte in due, uno sul pregresso e uno sul domani. Allora, se qualcuno ha garantito certe cose sul pregresso noi "onoreremo" il pregresso, perché l'Amministrazione regionale è una, al di là di chi ha assunto determinate cose, quindi una cosa è il pregresso, e una cosa completamente diversa è il futuro. E poi abbiamo spiegato alle forze produttive che c'è una coperta molto più piccola a livello di Consiglio regionale, ma che c'è una coperta molto più grossa che è ancora all'esterno, che è fuori controllo, per quanto riguarda questo Consiglio, ma è ben controllata da poche persone - elette - che fanno parte di questo Consiglio.

Ecco, noi cosa vorremmo fare come prima cosa? E ho spiegato a queste persone, in queste due nottate...non ho incontrato le persone solo in queste due nottate, ne ho incontrate, come altri colleghi, anche durante il giorno..."cambiare le regole del gioco", cambiare le regole del gioco. E dato che parliamo del domani, colleghi di maggioranza, l'abbiamo inserito su questo nostro documento, abbiamo inserito una premessa, dove dobbiamo dire che questo sistema...non vogliamo utilizzare il termine "ha fallito"? "Fa acqua da tutte le parti" piace di più? Benissimo, fa acqua da tutte le parti! Abbiamo messo 10 punti e mi spiace non ci siano in aula i colleghi Consiglieri di maggioranza che sono intervenuti, il collega Perron e il collega Restano, perché questo documento non è stato scritto in questi ultimi 3 giorni, ma è il percorso, è il frutto del lavoro fatto in questi 9 mesi dai gruppi di opposizione. E trovate praticamente all'interno dei 10 punti programmatici e all'interno dei 7 punti da fare nei 100 giorni, le mozioni che noi abbiamo presentato in questi 9 mesi, in quest'aula, che vanno in una determinata direzione. Dei 7 punti nei prossimi 100 giorni che noi vi proponiamo e che si possono integrare, 4 sono esclusivamente di riforma, cioè di cambiare le regole del gioco. Quindi questo per dire che a costo zero, a tempo minimo...penso sia già tutto scritto, nero su bianco, sul dibattito fatto in questi 9 mesi.

Il Presidente Martin, ieri pomeriggio, ha fatto queste dichiarazioni: "Tutto quello che serve a risolvere questo difficile momento è il benvenuto". Bene, questo è il nostro contributo, nero su bianco, "firmato", firmato, e questo per noi è un primo passaggio fondamentale, necessario, per mantenere una barra dritta.

Collega Restano, ho ascoltato attentamente il suo intervento; le leggo solo, però, come si conclude il manifesto dei quattro saggi, a cui lei, da come ho capito, da come ho potuto capire, aderisce. "Una Valle d'Aosta senza padroni e senza padrini", una Valle d'Aosta, colleghi...ma perché non parliamo del domani? Ormai quello che è andato è andato! "Sia premiato il merito e non l'appartenenza"...colleghi, Assessori! ...E il terzo passaggio, importante: "...nel rispetto della dignità e della libertà di ognuno"... Io penso che questi tre concetti, questi tre principi che il collega Restano condivide, ebbene, facciamo già un passo avanti penso sul nostro documento che oggi abbiamo portato all'attenzione.

Penso che tutti concorderanno sul fatto che una delle priorità più cogenti è l'economia della nostra Valle d'Aosta (abbiamo detto il lavoro) e, quando si parla di economia, chiaramente tutti i settori produttivi, tutte le fonti di occupazione e di lavoro a nostro avviso sono coinvolte. La Regione, in quanto Amministrazione della cosa pubblica, ha il dovere di agevolare la ripartenza di tutti i settori, soprattutto di quelli rimasti al palo per effetto della crisi finanziaria, che parte dal 2008, ma non solo...fra questi, collega Assessore Testolin, c'è l'agricoltura, quello che si definisce il "settore primario", che in questi anni ha subito gli insulti peggiori dall'Amministrazione, la quale ha concentrato risorse e attenzioni in tutt'altro segmento. Ci si è dimenticati che all'agricoltura sono strettamente legati tutti gli altri componenti economico-ambientali...pensiamo al territorio e alla sua manutenzione, pensiamo al paesaggio, pensiamo ai prodotti dell'enogastronomia e al loro apporto in termini di valore aggiunto, pensiamo anche e soprattutto al turismo...e l'abbiamo declinato nel nostro punto n. 6. Come vi dicevo prima, però, ho apprezzato quando qualche collega di maggioranza ha fatto due dichiarazioni sui forestali piuttosto che...

Ecco, con il nostro programma, presentato oggi, noi vorremmo veramente ridare, riprogettare e ridare dignità al sistema Valle d'Aosta tutto, soprattutto sapendo perfettamente che la coperta è molto più corta e, dato che la coperta è molto più corta, penso la prima priorità che questo Consiglio a nostro avviso dovrà darsi è riscrivere le regole del gioco, perché in questo momento le regole non solo quasi non ci sono, ma sono solo per pochi, e quei pochi, indubbiamente, mettono al palo migliaia di persone, quei pochi in questo momento hanno le possibilità di mettersi in discussione e le altre migliaia non hanno la possibilità...quindi a "costo zero", a costo zero. Noi pensiamo che questi siano passaggi che questo Consiglio debba fare al più presto.

Il collega Perron non è presente...lei ha fatto - me lo sono segnato - questo passaggio: "Ho ascoltato degli interventi duri dell'opposizione, e sempre si parla di soi-disant metodi". Collega Perron, "soi-disant metodi" se vuole glieli declino molto bene: il giorno prima del Consiglio, lo scorso Consiglio di mercoledì, una decina di persone sono state assunte a tempo indeterminato dal gruppo CVA. E, quindi, scusatemi, dato che lei parla di soi-disant metodi, questi sono proprio soi-disant metodi, e penso che la prima cosa che dobbiamo fare - se a qualcuno interessa, penso che sia politica pura - è cambiare le regole del gioco. Noi non possiamo, noi non possiamo chiedere, a chi ne ha fatto il suo essere, di cambiare essere, di cambiare le regole del gioco. Lo chiediamo a voi, se a qualcuno di voi interessa: cambiare le regole del gioco per ridare quello che i saggi, a mio avviso, nell'ultimo capoverso, hanno scritto e declinato molto, ma molto bene: "sia premiato il merito e non l'appartenenza".

Collega La Torre, ho ascoltato molto bene il suo intervento..."senza padroni" e, peggio ancora, "padrini". Quindi le nostre proposte ci sono, è un appello, e non solo un appello, perché partiamo da un documento firmato da 17 Consiglieri.

Io penso che su questo nostro progetto-programma, molto chiaro, determinato, nero su bianco, e "fatti concreti", fatti concreti...auspico che ci siano Consiglieri che, per la prima volta, dicano che forse la dignità è tanta e la Valle d'Aosta non ha più bisogno di un Amministratore unico e di tanti chierichetti.

Président - La parole au collègue Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.

Je crois, nous croyons que c'est une journée importante pour notre Vallée d'Aoste, pour son avenir. On aurait souhaité un débat politique un peu plus complet, quelques Conseillers on les a entendus; on aurait souhaité, probablement, et nous espérons que quelqu'un du Gouvernement interviendra, mais le débat aurait dû avoir des facettes un peu plus nuancées, surtout plus amples, pour avoir cette possibilité complète de discuter sur un moment crucial de notre communauté.

Les forces d'opposition ont eu et ont une attitude constructive, un sens de responsabilité qui se concrétise à travers ce document: La Renaissance Valdôtaine. Nous nous félicitons aussi avec l'Assesseur Farcoz pour avoir choisi le thème de Babel - qui ne s'appelle plus Babel cette année - en utilisant La Renaissance, car nous croyons qu'au-delà de la saison, la Vallée d'Aoste ait vraiment besoin d'une renaissance, une renaissance sur des règles différentes, comme le rappelait le collègue Chatrian, afin que la Vallée d'Aoste que nous voulons et que nous aimons devienne la Vallée d'Aoste de tous les valdôtains et pas seulement de quelqu'un.

La crisi...intanto oggi siamo tornati tutti in Consiglio, anche il collega Bertin, che salutiamo e ringraziamo per la sua presenza dopo i suoi problemi di salute...riporta al centro dell'attenzione il Consiglio Valle. In queste settimane si è parlato tanto, e spesso, addossando alle forze di opposizione, si è dimenticato di dire una cosa: che questa crisi è una crisi tutta interna alla maggioranza. Noi non ci siamo mai permessi di giudicare altri aspetti o altri tentativi, ma rivendichiamo il fatto che l'aula del Consiglio Valle ha votato un documento importante: l'invito alle dimissioni del Presidente e del Governo.

La prima lettura di questa crisi è di una maggioranza che non ha i numeri, se non oggi per avere una discussione completa che noi abbiamo annunciato, non ha più i numeri politici, non ci sono più i numeri, e forse, come diceva il collega Gerandin, non ci sono mai stati. Una legislatura, collega Rini, che dovrebbe interessarle, perché è iniziata senza la sua elezione, numeri che non ci sono mai stati, e la condivisione che oggi voi chiedete per 9 mesi è stata negata! La condivisione che oggi anche qualche Consigliere sprona e veicola come concetto voi non l'avete mai voluta! Siete partiti rifiutando una nostra candidatura, sapendo che eravate 18 a 17, di una persona che lei, oggi, collega La Torre, nei suoi interventi ha detto di stimare: la collega Morelli...collega Perron, scusate, ogni tanto vi confondo... Allora, noi crediamo di aver proposto nella persona della collega Morelli qualcuno che poteva rappresentare tutta l'aula, al di là delle sensibilità di chi si sedeva nei banchi dell'opposizione. Qual è stata la vostra risposta per le cadreghe che dovevate occupare? No! Avete voluto iniziare con un atteggiamento arrogante, vi siete fatti male sin da subito, perché non avete avuto i numeri e avete proseguito su tutte le iniziative delle forze di opposizione, che hanno lavorato, e vi ringraziamo per questo, perché non avremmo avuto questa coesione senza di voi, non l'avremmo mai avuta! Abbiamo lavorato in 17 e non, con tutto il rispetto del buon Ugo Voyat, di 15 più 2, perché qualcuno sin da subito ha cercato di ammiccare, di dividere, dimenticandosi che noi, il cambiamento, l'avevamo imboccato come strada prima di queste elezioni, perché siamo stati votati dalle persone con un programma del cambiamento e non con dei cognomi o delle sigle o dei partiti dietro cui si nascondono dei finti cambiamenti! Qui non si tratta di persone o di cognomi che possono essere scomodi, qui si tratta realmente di parlare se vogliamo credere in un cambiamento vero e reale. E come si può dire se siamo per un cambiamento vero e reale? Attraverso questo documento! Perché tutti gli altri sono proclami: "io dico che sono per il cambiamento, vorrei essere per un cambiamento, io sono il cambiamento", però...ci sono delle cose che non vanno! Bene, noi oggi abbiamo lavorato, e in questi mesi ci siamo affinati nelle nostre sensibilità diverse per arrivare ed addivenire a un programma comune...un progetto, come giustamente qualcuno lo ha definito e ha riportato nel nostro documento.

Allora, noi ci chiediamo oggi che ostacolo ci sia ancora, visto che si è riconosciuta una crisi, visto che questa crisi è conclamata, visto che c'è una Giunta che non vuole dare le dimissioni appellandosi alla questione della sfiducia costruttiva, sapendo benissimo, però, che se c'è un vuoto legislativo, oggi il vuoto legislativo lo state creando "voi", anzi, voi create il vuoto legislativo, ma deliberate, deliberate ogni venerdì cercando di pulire le casse e oggi, addirittura, pare voi abbiate approvato l'assestamento di bilancio...credo che i Consiglieri di maggioranza ne siano informati, lo spero..."assestamento di bilancio" sono le scelte a metà anno del futuro della nostra Regione. Siete stati coinvolti o non siete stati coinvolti? Questa è la domanda.

Allora, questo atteggiamento arrogante che ha contraddistinto questi 9 mesi oggi è cambiato; perché è cambiato? Perché è arrivato il fattaccio: perché qui, in quest'aula, per due volte consecutive, voi siete andati sotto, con voto segreto, come qualcuno ha cercato di dire, perché probabilmente, anzi sicuramente, non è un fenomeno nuovo, e spesso forse le sensibilità non sono sempre esprimibili in pubblico, poi si può condannare o meno l'atteggiamento...ma la realtà è che voi vi dovevate dimettere la sera stessa o il mattino, tutti, tutti quanti! Io condivido che forse rimanere in sella, sperando che la tempesta passi, è più facile rispetto ad affrontare una situazione che poi è stata anche negata, perché le assenze erano malattie, erano influenze, erano problemi, ci sono sempre state...oggi sono conclamate: sono state assenze politiche.

Oggi ci sono dei chiarimenti in atto nella maggioranza, ma se stiamo aspettando, se tutta la comunità valdostana sta aspettando che i mal di pancia o che le vostre beghe interne siano risolte...noi crediamo che ci sia un tempo limite. Ecco perché, dopo aver aspettato una quindicina di giorni, che tra interviste dei Presidenti dei movimenti, interviste dei singoli Consiglieri, di qualcuno che diceva: "io non mi dimetto, sono disponibile, però ci penso e poi vediamo"...beh, noi oggi siamo passati all'azione, e abbiamo cercato con senso di responsabilità di proporre dei punti che qualcuno ha espresso e ha esplicitato molto bene.

La domanda è: cosa succederà? "E ara"? (traduzione letterale dal patois: "E ora?")...tanti ci chiedono...anche i giornalisti, nell'atrio, ci chiedono: "E ara senque acapite?" (traduzione letterale dal patois: "E adesso cosa succede?"... Beh, noi ribadiamo che siamo in 17, e che se in queste settimane avete addossato alle forze di opposizione la responsabilità di una crisi pur avendola, invece, voi in capo, oggi non potrete più addossare alle forze di opposizione di non aver avuto un senso di responsabilità. E quindi oggi tocca a voi, tocca a voi, perché se oggi ci sarà la mancanza di coraggio e di presa di coscienza che questo modello è superato e questo modello "è finito", è finito, ebbè ci saranno le elezioni, che a noi non dispiacciono, lo diciamo sinceramente!

Al di là delle convenienze politiche, noi crediamo che oggi ci sia un'ultima possibilità, un'ultima possibilità che noi vi diamo per vedere...chiaramente non nelle persone che incarnano questo modello, e che chiaramente non possono rappresentare una rottura, se non dimostrandola facendosi da parte...che questo mondo è finito, e che se volete contribuire alla costruzione di un nuovo mondo, cioè di una Valle d'Aosta diversa, beh, potrete aderire a questo documento. Ma noi non siamo qui per cercare adesioni a tutti i costi, noi non siamo qui a cercare adesioni a tutti i costi! I nostri punti sono chiari, sono anche aperti, è stato detto, nel senso "integrabili", integrabili, ma noi non rinunciamo, perché noi al cambiamento ci crediamo fino in fondo, per il cambiamento siamo stati eletti, siamo stati votati dai cittadini, e noi non rinnegheremo questa volontà di cambiamento per ricoprire ruoli o assumere incarichi o avere poltrone, questo sia ben chiaro! Noi, e quando dico "noi" dico noi tutti - e poi, chiaramente, parlo anche per l'Union Valdôtaine Progressiste - quella poltrona dove qualcuno siede l'abbiamo abbandonata in tempi non sospetti e sappiamo che le scelte non sono facili, ma per avere e per affrontare, per volere il cambiamento, bisogna fare delle scelte, non proclamarle nei bar, nei corridoi o nelle riunioni!

Bisogna fare delle scelte! Bisogna togliersi qualcosa, bisogna rinunciare anche a un favore, a un qualcosa che è comodo per dire: "io sono per il cambiamento". Forse la credibilità...e dico "forse", perché poi ci sono sempre dei dubbi, anche dopo, che qualcuno incarni il cambiamento, perché poi dice: "ma poi quello alla fine vuole solo sostituire, vuole solo ritornare"... Noi al cambiamento crediamo veramente e il cambiamento non passa solo attraverso delle persone che lo incarnano...anche, sicuramente, ma il cambiamento passa soprattutto attraverso idee diverse e modello di sviluppo diverso. Più che proporvi tutto ciò in cui crediamo, i valori che ci animano e che ci accomunano anche con le nostre differenze, e sottoporle a quest'aula, noi non sappiamo cosa fare! È chiaro che è una nostra ricetta, sappiamo di rappresentare una parte di Valle d'Aosta, sappiamo anche che tutti gli appelli al senso di responsabilità che sono arrivati in queste settimane non avranno nessun significato se non ci saranno le dimissioni del Governo regionale, e questo ve lo ribadiamo! Perché il Governo regionale è delegittimato, è delegittimato anche nelle dichiarazioni di qualche Consigliere di maggioranza, e quindi noi vi chiediamo, ancora oggi, che cosa continui a...lo sappiamo benissimo, ma ve lo chiediamo magari anche in senso retorico, non provocatorio, perché questo programma non è una provocazione, collega Restano...vi chiediamo di assumere, voi, questo senso di responsabilità e di farvi da parte, e "forse", forse ci sarà la possibilità per costruire una Valle d'Aosta diversa. Altrimenti, inesorabilmente, andremo verso quello che è una via diversa che è quella di una presa di coscienza delle elezioni...concludo, Presidente.

Oggi assistiamo ad un paradosso: è una seduta veramente strana, nel senso che dai banchi della Giunta arrivano solo silenzi e chi parlerà probabilmente parlerà...non sappiamo a nome di chi, di tutto il Governo, di una parte, di tutte le forze politiche che compongono il Governo o solo di una parte o nelle diverse sfumature che esistono...

Presidente - Voglia concludere, collega...

Viérin L. (UVP) - ...allora noi vi chiediamo di darci una mano nel risolvere il rebus: a chi è rivolto questo appello? ...Presidente Rini, ancora un attimo di pazienza...è rivolto a chi, fuori dagli schemi, anche fuori da questi movimenti...oggi apprendiamo di qualche dichiarazione del Presidente Pastoret. Il Presidente Pastoret - e faccio un inciso - è una persona da cui ho sentito dire delle cose su certe persone che sono qui, in quest'aula, e che sono a capo di questa maggioranza, indicibili, che non avrei mai detto, che noi non ci sogniamo neanche di dire e oggi capiamo che deve difendere delle persone più che una questione politica. Dalle dichiarazioni fatte ieri dal Presidente Pastoret alle categorie - ha detto che questo documento non interessava - oggi siamo già passati a delle dichiarazioni un po' più sfumate. Allora noi ci rivolgiamo chiaramente a chi ha a cuore la Valle d'Aosta, a chi ha o dice di avere questo amore per la nostra terra, a chi dice di credere in un futuro diverso, ma secondo noi non è sufficiente nei proclami e soprattutto nelle enunciazioni di principio. Noi capiamo il disagio del collega Borrello dai suoi interventi, esiste un paradosso anche in chi vive la politica nelle seconde file, pur avendo dei ruoli da Capogruppo, e forse deve assumere delle responsabilità che sono in capo al Governo.

Oggi voi ci dovete dire - al di là del nostro documento, perché sono due binari paralleli - che cosa pensate su questa questione delle dimissioni del Governo regionale, perché sono due questioni diverse. Noi vi proponiamo la nostra ricetta, ma vi diciamo anche che saremo aperti ad un dialogo come i nostri movimenti hanno detto: solo in caso di dimissioni di un Governo che oggi è delegittimato da quest'aula stessa, e anche dalla propria maggioranza. Quindi lasciamo per un attimo il politichese, la vecchia politica. I tempi, qualcuno l'ha detto, ci vogliono i tempi di riflessione, ma non dimentichiamoci dei tempi della vecchia politica, di settimana in settimana di mandare in agonia, che tanto non risolve neanche la situazione di chi è lì al Governo ogni giorno, se non a portare le proprie delibere, a fare qualche assunzione, qualche promessa o qualche nomina in qualche CdA, perché questo mondo è finito, è finito! E chi avrà la coscienza di assumersene la responsabilità, oggi, potrà avere una speranza per avere un futuro diverso nella realtà. Altrimenti, chiaramente, qui, da questa situazione non se ne esce! Ma dimentichiamoci dei proclami, dei sensi di responsabilità e di dire che bisogna uscire da questo stallo che sicuramente non abbiamo provocato noi. Affrettarsi non va bene, però noi crediamo che sia il momento di passare all'azione, e crediamo anche che un Governo delegittimato non faccia onore alla Regione che noi viviamo e alla Regione che voi rappresentate.

Quindi la coscienza e il coraggio che noi chiediamo oggi ai Consiglieri di maggioranza e a qualcuno del Governo è un appello al coraggio e alla coscienza che, ogni tanto, abbiamo riconosciuto in qualcuno di voi. Se sarete richiamati all'ordine, se i partiti e i vostri movimenti si chiuderanno a riccio per difendere l'indifendibile, o seguirete i vostri movimenti - e perirete in questo cambiamento che non volete, o che volete ma non riuscite ad imporvi - o sarete protagonisti di questo cambiamento. Noi l'opportunità, oggi, ve la diamo.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento, colleghi? Non ci sono altre richieste? Colleghi. La parola al collega Laurent Viérin, per mozione d'ordine. Prego.

Viérin L. (UVP) - Sì solo per mozione d'ordine, per esplicitare quello che tra le righe è stato detto da diversi colleghi. Noi oggi siamo qui per una discussione politica. Non ci fermeremo in aula per il prosieguo dei lavori del Consiglio, per i prossimi punti, e per due motivi: uno perché noi crediamo che ci sia una richiesta di riflessione su un documento, che sia importante, e secondariamente perché noi non riconosciamo più questo Governo, e quindi ci fermeremo, per il futuro, solo alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio regionale o a eventuali discussioni politiche. Noi non ci fermeremo in quest'aula per legittimare qualcuno che è stato delegittimato da quest'aula, quindi noi, alle dichiarazioni del Presidente della Regione, a tutto ciò che è azione amministrativa, non ci saremo, perché crediamo che prima vada risolta la crisi politica che tutti abbiamo riconosciuto. Quindi noi non ci saremo, e sicuramente non saremo qui a legittimare qualcuno che quest'aula ha delegittimato.

Presidente - Grazie collega Viérin. Sul punto in discussione ci sono altre richieste di intervento? La parola all'Assessore Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - Grazie Presidente.

Io parlerò non solo come Assessore, ma anche come componente del gruppo Stella Alpina.

Intanto volevo fare una premessa: che qui, oggi, se non altro abbiamo fatto o iniziato un percorso di confronto un po' diverso, perché tutti condividiamo almeno 5 punti; me li sono segnati, proprio perché non si possa poi dire: "mah, non è così". Ecco, l'attacco dello Stato alla nostra Autonomia: mi sembra che tutti l'abbiamo ricordato, qualcuno con più enfasi, qualcuno meno; la modifica del Titolo V della Costituzione è come il cianuro per la nostra Valle, di questo dobbiamo essere coscienti... Un'altra questione è l'appello unitario delle categorie, che condividiamo, le categorie ci hanno detto, tutte insieme, unitariamente, che dobbiamo evitare vuoti, soprattutto in questo momento di crisi non solo valdostana, purtroppo anche nazionale ed europea. Terza questione, quasi tutti condividiamo personalmente o non personalmente parte del documento dei saggi, almeno alcuni passaggi. Quarta questione: una comunità spaccata, e qui mi sembra che l'ALPE l'abbia sostenuto di più, condivido totalmente, una comunità spaccata e divisa.

Addirittura tutti ci sentiamo dire, collega Chatrian - non solo lei - "v'i rèizón" (traduzione letterale dal patois: "avete ragione"), non mollate, con sfaccettature e motivazioni diverse, questo ce lo dice la gente, i cittadini. Certo, lei ha fatto degli esempi, ne potrei fare anch'io, sostenuto da motivazioni un po' diverse. Però, tanto per essere chiari, faccio l'esempio del documento delle categorie. Allora, il ragionamento qual è? Che noi non dobbiamo pensare che il cittadino sia una persona che la vede in una maniera o la vede nell'altra, perché è legittimo che ogni cittadino la pensi in una maniera o nell'altra; noi appuriamo, com'è stato detto da voi, che la comunità valdostana è spaccata in due; questo è importante condividere, ma l'ho sentito sia nell'intervento della Morelli, che di Roscio, che della Certan, non solo dal suo, quindi questo è un dato oggettivo. La quinta questione è il sostegno ad un settore particolare che tutti magari abbiamo, chi per provenienza, chi per affinità, chi perché magari è più vicino a certi mondi, come il sottoscritto e come altri; ognuno di noi ha una vita propria...ebbene, tutti vogliamo sostenere più quel settore o quell'altro, ma il problema è che tutti i settori, se si fanno delle scelte, non si possono sostenere. E allora a degli auspici che si possono presentare in questo Consiglio, bisogna legare anche le azioni, come diceva il collega Roscio. Il momento è diciamo brutale, e purtroppo bisogna dire che cosa si mantiene e cosa si taglia.

Dovremmo incominciare a fare questo ragionamento, in quest'aula: cosa si mantiene e cosa si taglia, perché ha detto bene il collega Laurent, come altri, il concetto che il bilancio è sempre più magro...non è che noi ci possiamo mettere a stampare banconote, no? Anche perché rischieremmo altri provvedimenti da parte di altre istituzioni, e quindi credo che alla fine noi dobbiamo sapere quello che abbiamo e dobbiamo vedere che cosa mantenere e cosa tagliare. Il problema è che non parliamo mai di che cosa tagliare o parliamo delle cose minimali. Per rientrare nei conti bisogna tagliare delle cose molto pesanti e quindi, questi 5 concetti - con sfaccettature diverse, per evitare la polemica - li condividiamo e vanno affrontati.

Una cosa sola sui servizi: condividiamo anche noi, come movimento Stella Alpina, che sono i primi ad essere mantenuti, perché abbiamo molti servizi eccellenti e altri vanno invece migliorati. Il vero problema, qui, Fontana, è che ci ricolleghiamo a quello che è l'azione statale! Dal 2012, soprattutto con l'avvento dei costi standard, qualcuno ci dice: "i servizi sono troppo in alto, dovete tagliarli", ma non qualcuno che abita qui, qualcuno che abita a Roma! Ma questo non lo dice la politica, lo dicono tutti i dirigenti che stanno discutendo con la dirigenza dello Stato! Non è un discorso della politica, e di questo noi dobbiamo prenderne atto, purtroppo, Fontana, dico purtroppo! Però questa è una scelta che ci viene imposta. Sul discorso del vostro documento, io posso ribadire qui che in merito all'intervista del nostro Presidente: "Ascolteremo le proposte della minoranza", noi le stiamo ascoltando, perché è giusto ascoltare tutto e tutti e fare delle riflessioni.

Il vostro documento è quindi certamente importante, merita un confronto soprattutto con i nostri organismi. La Stella Alpina ha degli organismi, di movimento, movimento politico e amministrativo, organismi che ci hanno aiutato a fare un programma, persone che hanno aiutato il movimento a fare un programma, di Stella Alpina, certamente ma anche di maggioranza, e quindi noi apriremo un confronto all'interno del nostro movimento su queste questioni e su questi auspici. Molti dei vostri auspici posso dire che sono anche condivisibili già da ora, perché, onestamente, se guardiamo il programma un po' di tutti, l'ha detto già qualcun altro, anche i colleghi della maggioranza, sono già presenti, magari con delle virgole diverse, ma il concetto è già presente nei programmi delle due coalizioni più importanti...non mi ricordo del Movimento Cinque Stelle, ma nei programmi delle due coalizioni presenti qui, in aula, erano già presenti concetti, con delle nozioni un po' diverse. Su altri si possono anche fare delle riflessioni, perché riflettere non guasta, non vuol dire condividere, non vuol dire accettare, ma non guasta.

Voglio fare tre esempi, però, per dire che non è che si devono fare solo interventi di tipo politico, in questo momento bisogna anche fare interventi di sostanza. La legge elettorale: io credo che chi sta fuori da quest'aula, i cittadini, abbiano altri problemi prima delle legge elettorale. Allora il problema è...e guardo i "Cinque Stelle", perché questa è la cosa che condivido con loro...il ragionamento qual è? Non è perché ci chiamano "Stella Uno" e "Stella Cinque", ma allora il problema è che avremmo anche delle impasse rispetto all'andamento della legge elettorale. Lo Stato sta dando dei principi alle leggi elettorali...qualcuno dice per non controllare il potenziale controllo del voto e le preferenze... Ricordate che sta andando avanti il discorso delle preferenze plurime, perché si deve scegliere anche il discorso di genere; quindi, se noi andassimo alla preferenza unica, cosa diciamo all'elettore? Entriamo in cabina e questo elettore vota donna e l'altro elettore vota uomo? No, vorrei capire...

Rispetto al territorio, prendo atto e con soddisfazione del pensiero che il collega Roscio ha detto, e cioè: sì al paesaggio, ma anche all'uomo. È un'affermazione molto importante, perché oggi, quando parlavamo di ambiente, guardavamo sempre a certe esagerazioni, come ci sono state esagerazioni in passato a non rispettare l'ambiente. Dobbiamo essere tutti ambientalisti, ma dobbiamo essere anche tutti, come ha detto Roscio, per il rispetto della persona e del lavoro.

Ultima questione che volevo toccare è quella delle grandi opere. Su questa cosa, voi lo sapete, sono già venuto in commissione. Il nostro movimento, ma anche la maggioranza ha portato avanti la linea di limitare al minimo queste opere; se io leggo il punto 4 - lo leggevo mentre vi ascoltavo - voi dite: "Per l'Università, l'Ospedale, l'Archivio regionale e l'Aeroporto è necessario quindi analizzare attentamente i costi di investimento e la loro incidenza su tutti i bilanci regionali". Ora, se andate a prendere le delibere degli ultimi anni, questi passaggi ci sono, ma bisogna anche essere onesti tra di noi: quattro di queste tre cose sono partite 7-8-10-12 anni fa! E quindi abbiamo una responsabilità, che, come chi ha detto prima - mi sembra Chatrian - non possiamo dimenticare gli atti, chi si alterna ad amministrare deve parlare per atti!

Condivido però - e qui mi sembra che Laurent abbia lanciato questa battuta - che spetta alla maggioranza garantire i numeri. Questo è evidente, ce lo diciamo tutti all'interno della maggioranza, non credo che sia il "segreto di Pulcinella", ma devo prendere atto che il Consigliere Laurent ci dà un assist per dire che l'opposizione è incollata e sta insieme anche grazie a questa maggioranza, quindi prendo atto di questo. Mi dispiace, invece, un po' il pensiero che "non ci saremo più per nessun procedimento amministrativo se non si fanno certi ragionamenti" quindi potremmo discutere, ma..."noi usciremmo" e quant'altro.

Finisco, chiedo cinque minuti come secondo intervento, grazie... Credo che il primo obiettivo sia quindi la difesa della nostra Autonomia, in primis l'attacco al Titolo V. Voglio solo ricordare, per chi ci ascolta, che nel Titolo V, sintetizzo, alcuni temi ci vengono - uso un termine forte come quelli dei "Cinque Stelle" - "espropriati" in maniera pratica: il tema delle acque, il tema della scuola, il tema dei trasporti, il tema sull'ordinamento degli Enti locali, e così via, quindi è svuotata completamente quella che è l'autonomia e la funzione del Consiglio regionale. Credo pertanto che questo sia un obiettivo veramente da mettere in cima alla lista.

L'altra questione è trovare una soluzione, perché se non si trova questa soluzione è chiaro che dovremmo andare alle elezioni anticipate. Se non troviamo una soluzione al confronto, saranno inevitabili, essendo comunque coscienti...purtroppo avremo due problematiche: uno stand-by di quello che si potrebbe ancora fare a livello amministrativo, e quindi le poche risposte che si riuscirebbero ancora a dare al territorio e ai cittadini...perché voi sapete che i tempi delle elezioni sono di 4-5 mesi e mezzo tra tutta la procedura, e quindi arriveremmo alla fine dell'estate-inizio autunno, per dire: "abbiamo perso il 2014"...e un'altra questione è quella che diceva benissimo la collega Morelli nel suo intervento, perché mi è rimasto molto a cuore: è il fatto di spaccare ancora di più questa comunità, perché noi la spaccheremo veramente come una mela. Quindi, prima di fare un ragionamento del genere, se, come tutti diciamo, dobbiamo guardare a chi sta fuori da quest'aula, credo che non faremmo un buon servizio alla nostra gente.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? Colleghi è l'una, ma mi pare che ci sia l'accordo per continuare e vedere se riusciamo a concludere la discussione su questo argomento. Va bene? La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Oui, merci Présidente.

L'intervention au début de cette séance du collègue Ego Perron avait, je crois, d'une façon très ponctuelle, examiné le thème d'aujourd'hui. On a accepté la présentation d'un document, ici, d'une façon irrituelle, comme il a été dit, pour ouvrir un débat sur des thèmes politiques qui ont été présentés. Et la conclusion de Ego a été justement: il faut avoir le temps pour y réfléchir, pour examiner les différents thèmes qui ont été présentés, en sachant qu'il s'agit d'un ensemble de thèmes spécifiques qui vont dans une certaine direction. J'ai apprécié une série d'interventions, mais je n'ai pas compris, à la fin, ce qu'a dit le collègue Ferrero, il a dit: c'est le programma, ce document c'est le programma Cinque Stelle, il faut le prendre comme ça, si on veut ajouter quelque chose, mais c'est le programme... De la part de quelqu'un d'autre j'ai entendu une attitude un peu différente, dans le sens que c'est une possibilité de discuter sur un thème. Je crois qu'aujourd'hui la base est - que l'on veuille ou pas - qu'il y a eu, après les élections, une majorité qui a pris en charge la gestion de l'Administration régionale.

Il y a eu, dans ces derniers temps, la difficulté liée à un vote qui a fait cette invitation au Gouvernement. Le Gouvernement, comme je le répète, a dit qu'il est disponible au moment où il y aura des alternatives ou des possibilités, comme on dit d'avoir un système différent du point de vue numérique, c'est évident que de notre part il n'y aura pas de problèmes. Alors, le fait de continuer à dire qu'on veut rester ici...ce n'est pas qu'on veut rester ici, je crois que, jusqu'au moment où il n'y aura pas l'alternative...c'est dans le système d'une loi que nous n'avons pas voté, nous, elle a été votée à son temps, on pourra changer, modifier, mais le système est le suivant.

Allora credo che non sia giusto continuare a dire "ma non volete...": non stiamo facendo null'altro che dare esecuzione al mandato che ci è stato dato...ci viene anche rimproverato che in questi ultimi tempi noi abbiamo liquidato una serie di questioni inerenti al passato...ma è un mandato che è venuto da questo Consiglio e di cui noi siamo coscienti! Noi siamo coscienti, perché dopo aver risolto il Patto di stabilità, che si è risolto solo 15 giorni fa, abbiamo potuto pagare...secondo quello che è previsto, abbiamo potuto pagare dopo che c'è stata la delibera che ha previsto una serie di interventi, e quindi gli altri sono conseguenti...adesso questo diventa un momento difficile! Ora credo che su questo noi non riteniamo di dover andare oltre nelle spiegazioni, sono le spiegazioni che si legano all'approvazione dell'atto essenziale dell'Amministrazione regionale, che è il bilancio per il 2014, che chiaramente va rivisto in senso restrittivo nel momento in cui noi, precauzionalmente, andiamo a immaginare che finché non è superato il problema del Patto di stabilità 2014 ci possono essere delle problematiche. Per il resto, noi abbiamo seguito questo tipo di azione e continueremo a eseguire i mandati a noi conferiti per il rispetto dell'attività che deve essere in qualche modo portata avanti. Questo è quello che viene fatto, nulla di più! Ecco perché noi siamo disponibili al dialogo. Noi non abbiamo cercato soluzioni alternative legate alla persona A o alla persona B; noi riteniamo che il progetto politico che è stato presentato lo stiamo portando avanti, anche rispettando quella che è stata la volontà popolare, con quello che è stato il problema dei rifiuti, che dovrebbe essere riconosciuto - lo abbiamo detto dall'inizio, e stiamo lavorando su questo - e così per tutti gli altri temi.

Chiaramente non posso rispondere puntualmente a ognuno, perché sono state dette anche una serie di inesattezze su alcuni temi importanti, su quello che non si sta facendo. Noi stiamo facendo puntualmente tutto quello che, come programma, abbiamo presentato nei singoli settori; poi è chiaro che c'è un rallentamento da un punto di vista legislativo, anche perché le leggi ci sono...alcune leggi che sono state presentate, se si vorrà, si analizzeranno, e noi le porteremo puntualmente all'attenzione del Consiglio. Grazie.

Presidente - Per il secondo intervento, la parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Vede, Presidente...o Consigliere, come la possiamo chiamare...è quello che le ho detto prima, come da quando abbiamo iniziato la legislatura e lei continua a fare: quando le fa comodo qualche legge, lei dice che questa legge è valida e l'hanno votata altri e tutto... Ma io le chiedo: sulle leggi statutarie...la legge regionale 7 agosto 2007 n. 21, questa, secondo lei, è una legge che bisogna buttare via a seconda...? Anzi, questa legge c'è! Allora, a un certo punto, all'articolo 7, qui c'è proprio scritto che se lei viene messo in minoranza qua, nel Consiglio regionale, lei deve dare le dimissioni e deve dare al Vicepresidente la Presidenza! Allora...ma legga, è qua, c'è scritto, c'è scritto tutto quello che vuole!

Allora, quando a lei fa comodo...come per i cantieri forestali, e come le avrò detto 50 volte, lei continua per la sua strada a dire che non è vero, che avete fatto persino ricorso e avete vinto il ricorso, perché voi dovevate già nel 2010 vedere che non c'era bisogno di lasciarli a casa...quello che le fa comodo lei lo dice, quello che non le fa comodo non lo dice! Qua c'è una legge che è la legge sui regolamenti statutari che dice questo! Poi, quando lei si riferisce ai finanziamenti che dovevamo dare per i contributi, qua, in quest'aula, si è deciso che quei soldi non sarebbero arrivati dal bilancio della Regione, ma sarebbero stati soldi che arrivavano dalla gestione speciale, e quei soldi c'erano tutti, e di là, nell'altra sala, con Bieler, Bieler ha detto che 20 milioni si davano subito e 20 milioni si davano in un secondo tempo, perché non dovevamo subito fare questa cosa! Adesso no, è cambiato tutto, ha deciso...no, guardi che c'eravamo tutti di là, eh, c'erano tutti i Capigruppo e c'era anche lei, e lei l'ha detto, ha detto: "benissimo, così va bene"! Eppure ha subito cambiato tutto, in sede di Giunta, come sta cercando di fare adesso, tutte le delibere che state facendo, visto che ha detto che noi abbiamo bloccato...

Voi, in Giunta, state andando come dei treni e state spendendo tutto lo spendibile e questo, secondo lei, è non funzionare allora? Ma sì, state spendendo, state spendendo alla grande quello che si può spendere! E tutte le nomine che sta facendo? Ah, quella è a scadenza, certo, sì...senta, qua adesso le portiamo tutti i documenti, perché mi ricordo che poco tempo fa, qui, lei ha detto che qua bisognava fare chiarezza sulla CVA e tutto...infatti siamo arrivati fino a un certo punto, ma quando lei ha deciso che CVA non ci doveva più dare informazioni perché sennò venivano fuori tutti i vari...ha poco da fare quella faccia...tutti gli scheletri che abbiamo negli armadi...noi, da CVA, non abbiamo avuto più nessuna informazione e non ci hanno più dato niente...vedremo, speriamo che ci dicano ancora qualcosa! Ecco, probabilmente è proprio per questo che forse lei non vuole più andare avanti, che non si vuole scollare da lì, perché ha paura che tutte le cose che sono state fatte in un certo modo, in questi anni, in questa Regione, da adesso in avanti vengano fuori! È questo che lei non vuole far venire fuori, ed è per quello che non dà le dimissioni! Grazie.

Président - Pour la deuxième intervention, la parole au collègue Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Io prendo atto che, se qualche voce di buon senso si era alzata dalle file della maggioranza, gli interventi dei big, di quelli che contano, di Stella Alpina e Union, quindi del vecchio del vecchio della politica valdostana, quelli che qui stazionano da secoli in questo Consiglio regionale, hanno stroncato tutti i buoni propositi, perché l'intervento dell'Assessore Marco Viérin è stato devastante nella sua nudità, nel senso che ha avuto anche la faccia tosta di alterare il senso del nostro documento, di pigliare qua e là quattro interventi del collega Roscio per dire: "con qualcuno stiamo dialogando", ma falsando il senso profondo del nostro documento e andando avanti a testa bassa nel dire le solite "fregnacce", fregnacce che ci venite a dire ormai da mesi: "qui non ci sono più soldi"...ma come non ci sono più soldi?

E questa delibera, Assessore Marco Viérin, Presidente Rollandin, 700 mila euro alla COUP, per la gestione della COUP, quando dell'Ospedale non sappiamo neanche che si fa...28 marzo! Ci sono montagne di delibere da citare così! Alla 3Bite, avanti...cosa diamo agli amici perché si preparino a farvi la campagna elettorale? Delibera pronta, state finanziando quelli che vi fanno la campagna elettorale, volete resistere mesi e mesi lì per finanziarvi la campagna elettorale coi soldi dei valdostani per mantenere i vostri amici! Dite che attuate...Presidente Rollandin, dice che lei attua le cose decise in Consiglio? Ma chi prende ancora in giro? Lei sta difendendo Frigerio, sta difendendo quelli che le daranno i soldi per farsi la sua campagna elettorale personale, per tornare qui e dire: "io ho 10 mila preferenze", quando saprà benissimo che noi non avremo 10 mila preferenze! Ma lei ha fallito il suo progetto politico, è un progetto di pochi, glielo ripetiamo dall'inizio: questo progetto è "pochi ricchi in Valle d'Aosta" con tanta gente fuori a chiedere l'elemosina! Non è la Valle d'Aosta che vogliamo, non vogliamo questa autonomia! È inutile che ci tirate fuori il Titolo V, la difesa della Petite Patrie, l'avete svenduta a Berlusconi per tenervi quei posti, quelle poltrone, e adesso tirate fuori il Titolo V e votate Renzi, e votate tutto quello che vi serve al momento opportuno!

Non avete nessuna credibilità in questa battaglia, state portando a fondo la Valle d'Aosta e vi incaponite a dire: "prendete questo documento e andare a parlarne fuori, nei nostri movimenti", la vecchia politica...così Pastoret, che ha perso ogni visibilità e credibilità, trova 3-4 giornalisti per vedere chi è che gli va a parlare. Ma di noi, del PD-Sinistra VdA, bene comune, non c'è nessuno che va a parlare con Pastoret e Martin, mettetevelo bene in testa...dimettetevi! Dimettetevi, e allora si riapre una fase politica, sennò ne parleremo nei comizi elettorali e andremo con le vostre delibere, ma questa volta queste delibere qua rischiano veramente di portare l'attenzione della Corte dei Conti in Valle d'Aosta! Questa volta state giocando pesante, perché guardate che ci sono indagini su tutte le società partecipate, state facendo un danno alla Valle d'Aosta, perché non è che colpiscono voi, colpiscono la Valle d'Aosta, colpiscono gli interessi dei valdostani!

State attenti a quello che fate - e guardo gli altri Assessori - e state attenti a quello che state firmando in questo periodo, perché avete, dopo un sonno di 8 mesi...l'accelerazione di questo mese, delibere a gogò, è campagna elettorale, nessuno è stupido, state cercando di raccontare in giro ai commercianti con l'acqua alla gola: "no, ma noi vogliamo un Governo di larghe intese"...ma voi non volete nessun Governo di larghe intese! Voi volete le elezioni per andare a ricontarvi e ritornare qui, con il vostro potere ricattatorio, perché sapete che avete 60 Sindaci e che se andiamo alle comunali del 2015 non vi rimane più niente! Allora volete fare la campagna elettorale coi Sindaci pagati dai valdostani, con gli Assessori comunali che avete ancora pagati dai valdostani. Volete fare la campagna elettorale coi soldi della gente che fa la fame, che non riesce a pagare gli affitti, che non riesce a trovare un posto di lavoro e pensate, con la gente alle strette, che qualcuno, naturalmente in difficoltà, ancora vi darà la credibilità! Ce l'avete fatta a ingannare gli operai forestali, ce l'avete fatta ingannare quelli del Casinò, pensato di nuovo di salvarvi con qualche bufala e con questo grande sperpero di denaro.

Faremo una battaglia come non abbiamo fatto! Andremo casa per casa, se serve, a spiegare la verità, come ha detto il collega Chatrian, persona per persona spiegheremo come stanno le cose, e vedremo, alla fine, chi la vince in questa battaglia assurda che state facendo! State facendo un danno incredibile alla credibilità della Valle d'Aosta. Con che coraggio un Governo dimissionario va a parlare di difesa dell'Autonomia, a incontrare altri Presidenti di Regioni, altri Presidenti del Consiglio, senza neanche dei mandati dell'Assemblea? Non avete nessuna credibilità, non rappresentate più il popolo valdostano!

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Consigliere Rollandin, lei è sempre molto bravo a spostare l'attenzione, è davvero una sua caratteristica. Devo ammettere che poi qualche collega dell'opposizione, diciamo così, viene tratto in inganno, sia dall'intervento che ha fatto il Consigliere Marco Viérin, sia dal suo. Vede, non c'è acredine, perché questi giochetti a noi ci fanno veramente sorridere, come avete fatto voi quando avete visto le reazioni dei miei colleghi.

Allora, la faccenda è molto semplice. Abbiamo fatto una proposta, un progetto, siamo disposti a spiegarvelo, come abbiamo detto, siamo disposti a migliorarlo aggiungendo delle cose che magari mancano...stante il fatto che ve ne dovete andare, perché abbiamo votato e avete perso, e quindi dovete andare a casa, stante questo fatto, dicevo...e possiamo dare una prospettiva; invece voi giocate a riportare la discussione al muro contro muro, perché vi fa comodo, perché così vi impacchettate le truppe. Noi, come vede, non ci siamo cascati tanto. Quindi va bene per gli abboccamenti, va bene per le discussioni, va bene per quello che vuole, ma il fatto di oggi, il fatto è che dovete parlare di questa roba qui. Lo dovete analizzare come Consiglieri, lo dovete analizzare come partiti, lo dovete analizzare come persone, lo sottoporremo alla popolazione...faremo tutto quello che dovremo fare, però voi avete perso un voto chiaro e dovete mollarla lì di occupare abusivamente certi posti. Chiaro? È chiaro per tutti? O c'è ancora qualcuno che ha un dubbio? A parte lei, Presidente Rollandin, e a parte lei, Assessore...scusino, "ex" ed "ex Assessore Marco Viérin"...e chiaramente i vostri amici, perché voi avete chiara una cosa: a voi non ve ne frega nulla, a voi la cosa che vi interessa è la sedia, e noi l'abbiamo detto in tutti i modi possibili e immaginabili. E allora fate questi giochetti in aula, e poi andate dai vostri a dire: "Vedi? Sono arrabbiati neri, chissà dopo cosa fanno"! Dopo magari facciamo un po' di pulizia, come hanno detto giustamente i colleghi, e magari rimettiamo un po' a posto le cose in questa Regione...quindi, per favore, non giocate più in questo modo!

Per quanto ci riguarda, mi sembra che la discussione sia stata lunga, esaustiva, esauriente; vi abbiamo dato tutte le possibilità per parlare, quindi io e il collega Ferrero andiamo a pranzo, perché, sinceramente, da questo momento in avanti non c'è null'altro da aggiungere. Grazie.

Presidente - Collega Chatrian, lei ha già fatto il secondo intervento, è per...se volete deroghiamo di qualche minuto, però vale per tutti, non per uno solo, eh. Va bene. Due minuti, collega Chatrian...prego.

Chatrian (ALPE) - Sì, brevissimo, Presidente.

Per la prima volta, in questi 9 mesi, mi sembra che il Presidente, ex Presidente della Regione, sia intervenuto in quanto Consigliere, prima volta...

Non prendete in giro in questo caso il Consiglio regionale, insieme non prendiamo in giro i valdostani. Penso che l'unica cosa che rimane siano le dimissioni, colleghi...collega Fosson, collega Bianchi, collega Marguerettaz, collega Testolin, collega Farcoz, collega Viérin, collega Marquis e collega Baccega. Il pubblico parla tramite atti amministrativi, e c'è un invito: date le dimissioni.

Oggi noi vi abbiamo portato questo contributo per il domani...per favore, mi sembra che il Presidente, ex Presidente Rollandin, oggi abbia parlato da Consigliere regionale.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? La parola, per il secondo intervento, al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente. Solo per un po' di chiarezza, perché veramente gli equivoci non mi piacciono.

Parto da quello che ha detto lei, collega Viérin, nel senso che è vergognoso che lei venga e replichi dicendoci che cosa si tiene e che cosa si taglia. Lo ritengo vergognoso, perché noi, in questi mesi, abbiamo sempre cercato di fare un'azione propositiva; abbiamo provato, perché forse con la nostra esperienza anche negli Enti locali o nell'Amministrazione pubblica capiamo quelle che sono le difficoltà legate al bilancio. Noi abbiamo sempre fatto delle richieste a saldi invariati; per cui lei, veramente, non si permetta più di dire che noi non siamo chiari e non siamo chiari soprattutto nel dire che cosa si taglia e che cosa si tiene. Per quello che riguarda il riflettere, non basta, e posso dirle che avete riflettuto 10 mesi e che avete risolto nulla, per cui l'unica cosa intelligente da fare è veramente rassegnare le dimissioni.

Per quello che riguarda lei, collega Rollandin, quando parla di Governo disponibile a dimettersi purché si presenti un'alternativa...perché noi facciamo riferimento all'articolo 7, e quando lei parla di "un'alternativa", io le ricordo che non è che il Governo è disponibile, il Governo cessa dalla carica se c'è un'alternativa, per cui non dobbiamo ringraziarla! È chiaro il concetto? Non dobbiamo ringraziarla perché cessa! L'articolo 5 dice "cessa dalla carica", per cui vogliamo precisare la grande differenza.

Per quello che riguarda la liquidazione del pregresso, sul mandato del Consiglio, ebbene, in questo momento voi avete fatto l'esatto opposto, perché il mandato del Consiglio è quello che le ha ricordato il collega Nogara! Il mandato che avevate del Consiglio era quello di dare atto ai 20 milioni, con l'impegno politico, preciso, di recuperare il rimanente...allora si parlava di 20, adesso probabilmente saranno sufficienti 19 o 18 e 900, ma voi avete disatteso a quanto detto dal Consiglio approvando la delibera, quella delibera vergognosa di cui ho parlato prima, quella delibera in cui ci saremmo almeno aspettati il voto contrario dell'Assessore! Invece non solo ha condiviso la delibera, ha pure mandato la circolare, una circolare che, le ripeto, Assessore - e se lei si è offeso ne sono onorato, ne sono onorato se lei si è offeso - la rende vergognosa di fronte alla categoria che lei rappresenta, alla categoria alla quale lei dovrebbe dare risposte! Per cui, veramente, chi le dice che state raspando il barile dice la verità, perché quello che dobbiamo dire e che la gente deve sapere è che, da adesso in avanti - e lo dico chiaramente - se perderemo fondi europei sarà colpa vostra, se non ci saranno variazioni di bilancio sarà colpa vostra, se non ci sarà assestamento di bilancio sarà colpa vostra, se gli operai forestali e i cantieri non partiranno sarà colpa vostra, perché questa è la verità, è questa la verità! Senza gli atti in Consiglio voi non siete più in grado di elargire nulla, salvo prendere qualche tempo, come ha detto qualcuno che mi ha preceduto, per continuare nelle nomine e continuare a dare il contentino a quelli che dovete ancora sistemare, a coloro ai quali dovete dei favori...debiti elettorali, senz'altro, ma anche debiti in prospettiva futura, perché il collega Donzel l'ha detto: bisogna seminare per raccogliere.

E allora ritorno a quell'atto che ritengo vergognoso, quella proposta che avete fatto sugli Enti locali, e concludo. Abbiamo chiaro qual è il percorso che avete ipotizzato: dovete reintrodurre l'Ente intermedio, l'Ente di governo intermedio, volete che la Valle d'Aosta sia ridotta alle vostre famose Communautés de Communes, 15 o giù di là Communautés de Communes, metterete i vostri amici, quelli che dovete sistemare a controllare questo. Se lei rimarrà Presidente, collega Rollandin, controllerà l'INVA, quella che si occuperà dei lavori, così avrete di nuovo impacchettato il sistema degli Enti locali, messo sotto controllo le poche risorse che ci sono. È chiaro il concetto! È chiarissimo il percorso, lo dico pubblicamente, perché è l'assoluta verità! Degli Enti locali a voi non ne può fregar di meno! Vi interessano quali Enti di controllo per continuare a fare le assegnazioni e soprattutto le aggiudicazioni dei lavori come avete fatto sinora.

Concludo con il fatto che le categorie economiche, che abbiamo incontrato anche noi...ma che abbiamo incontrato come eletti, e non come forze politiche...l'hanno chiaramente sbugiardata su uno dei suoi punti forti: quello della Centrale Unica di Committenza. Ci hanno detto: "non ne vogliamo sapere"...non ne vogliamo sapere! Allora, anche qua, avete cercato di prendere per il naso i valdostani, ma qualcuno finalmente ha cominciato ad aprire gli occhi.

Président - Pour la deuxième intervention, la parole à la collègue Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Voglio rispondere a Marco Viérin sulla questione della sanità. Lei viene a dire che bisogna prendere atto che a livello nazionale hanno tagliato i fondi...è vero, ma le scelte, le scelte - se bisogna fare la scelta sui servizi, o pagare degli affitti esorbitanti, o pagare delle consulenze - vengono fatte qui, non vengono fatte a livello nazionale, non mi sembra di aver capito male! Una volta ne andavamo fieri di questi servizi, chieda al collega Baccega...quando eravamo al Comune di Aosta, era un fiore all'occhiello la sanità! Adesso, invece, dobbiamo tagliare e dobbiamo dare quei servizi con le risorse che abbiamo. Io voglio invece fare una scelta sui servizi e lasciare indietro gli affitti, le consulenze...risparmiare dove si deve, ma sui servizi bisogna dare servizi di qualità. Ci tenevo a dirlo perché questa è una vergogna.

Président - Pour la deuxième intervention, la parole au collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - Oui, merci.

Voglio riprendere quello che diceva la collega Fontana al Consigliere Viérin. Per quanto riguarda la sanità, Consigliere Viérin, noi abbiamo autonomia gestionale per la sanità, siamo solo tenuti a rispettare i LEA e, per quanto riguarda invece i costi standard...non sono ancora stati stabiliti! E quindi non può addossare questa cosa a questo fatto!

Inoltre, vorrei anch'io di nuovo insistere sulla pervicacia di questa Giunta e del suo Presidente, sul vulnus che sta creando nella nostra democrazia. Signori, siete sfiduciati, non avete la maggioranza, abbiate la correttezza di dimettervi!

Président - Pour la deuxième intervention, la parole à la collègue Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.

Molto brevemente, perché credo che non ci sia più molto da dire. Se, da una parte, abbiamo apprezzato quanto meno l'onestà intellettuale dei Consiglieri di maggioranza che sono intervenuti - e sono intervenuti nel merito, anche ammettendo che stanno vivendo un malessere, un disagio, e quindi abbozzando anche onestamente una sorta di autocritica - allo stesso modo non possiamo accettare la replica del Governo.

Ma io chiedo: Assessori di lungo corso, oppure Assessori di fresca nomina che possono avere una carriera davanti a loro, ma si sentono rappresentati, anche gli altri, dalle repliche del Presidente Rollandin e dal discorso di Marco Viérin che hanno cercato soltanto di deviare? Ma rispondete nel merito delle questioni! Siete un Governo delegittimato, date le dimissioni! È l'unica cosa che potete fare, dignitosamente, date le dimissioni! E poi, e poi ci confrontiamo sulle proposte, ma solo dopo. Evitate di fare queste figure meschine, perché la gente ci guarda, ci segue! Io non credo di avere altro da aggiungere.

Presidente - Per il secondo intervento, la parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - La collega Morelli ha già ben inquadrato la situazione.

Noi, in questo periodo, abbiamo parlato di Giunta e di Governo abusivo. Quando c'è uno sfratto e si continua a rimanere perché ci sono delle motivazioni profonde, si può rimanere per una prima volta, una seconda, una terza, ma poi ad un certo punto arriva lo sfratto effettivo. Ecco, io credo che questo lo daranno i cittadini valdostani, perché credo che di fronte a questo tipo di atteggiamento, soprattutto da parte della Giunta ci sarà una reazione, anche da parte dei Consiglieri di maggioranza, ne sono certa, perché ho lavorato con alcuni in questi mesi e sono sicura che sui contenuti, sulle azioni progettuali che noi oggi abbiamo messo in campo...noi tutti Consiglieri di minoranza, non solo qualche gruppo consiliare ha portato i punti, questi sono punti che ci caratterizzano tutti e, per alcuni movimenti, ci caratterizzano da diversi anni. Quindi questi punti saranno - e sono certa - considerati da altri Consiglieri, perché il tempo, l'ho detto nel mio primo intervento, è scaduto e sta per scadere.

Presidente - Ci sono altre richieste, colleghi? Per il secondo intervento, la parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Sì, mi dispiace molto quello che è accaduto nelle repliche. Il dibattito che avremmo avuto il piacere di fare era evidentemente tutto un altro. Io le dico sinceramente, Presidente, credo anche per come ci siamo comportati tutti, in questi mesi, che se da Sindaco mi fosse successa una cosa come quella che è successa a lei, Presidente, avrei quanto meno dimissionato in tempo utile, perché quando non si ha più la fiducia delle persone che si hanno intorno lo si capisce...non dai voti 17 a 18, ma lo si capisce dai comportamenti delle persone, da come le persone si muovono intorno a noi. Le posso assicurare che questa fiducia non c'è più. E allora, come tutti i grandi uomini...perché io penso che per un Presidente, che è stato così a lungo a gestire una Regione, bisognerebbe anche avere il coraggio a un certo punto di prendere atto di questa situazione...gliel'ho detto questa mattina alle 9 di dimettersi e, piuttosto, di ricercare la fiducia, piuttosto di ricercare la fiducia, ma questo è un atteggiamento politico.

L'articolo 8, che non viene mai citato qui, è quello dello scioglimento del Consiglio regionale, 18 dimissioni, contestuali, in 3 giorni; 17 ci sono, la diciottesima la cerchiamo tra di voi, oppure, come hanno detto i "Cinque Stelle", la cercheranno loro due insieme a voi. Tutti le hanno dichiarate le dimissioni, e noi vi presenteremo un foglio in 5 giorni: 17 dimissioni...mancherà solo la vostra. E poi cominceremo a presentare le mozioni di sfiducia agli Assessori, singole, 4-5 colpi decisi, così vedremo pian pianino chi rimane da quelle parti! Perché se non c'è la volontà di dialogare e se non c'è la volontà di rispettare le istituzioni, non c'è altro motivo di lavorare insieme! Siamo deleteri, ci pagano per niente, siamo delle azioni contrastanti che si fanno del male e non fanno del bene alla comunità! Basta!

Allora, se chi comanda questo Consiglio, in questo momento qua, che è il Presidente della Giunta Augusto Rollandin, non vuol prendere atto che c'è questa situazione, mi dispiace, perché non fa onore anche alla sua carriera! A volte si può anche fare un passo indietro per il bene di tutti, non sempre stare davanti a tutti! Il bene della comunità lo si può fare in più ruoli, l'ho detto prima, a volte anche a fare il Consigliere e aiutare gli altri...si può, se questo non è più utile a tutti quanti. E glielo dico con sincerità, e lo sa che non sono uno che va a toccare gli aspetti personali delle vicende, ecco, però oggi non sta facendo gli interessi della nostra comunità, perché è chiaro che lì, all'interno, non c'è quella fiducia, e neanche là non c'è quella fiducia.

Abbiamo sentito in questi giorni e visto sui giornali, letto smentite di cose dette in quest'aula e continuiamo a leggerne delle altre...non è così che possiamo andare avanti, non è questo il dialogo! E mi dispiace per la Stella Alpina, ancora una volta un'occasione per dire bianco e nero non c'è! L'hanno capito tutti che state lì perché avete tre Assessorati, l'hanno capito tutti che state lì perché c'è un Vicepresidente, l'hanno capito tutti che state lì per nominare la gente in Consiglio di amministrazione! Fate vedere la parte buona di voi, c'è una base vostra, c'è la base vostra che sta parlando con noi e ci dice: "voteremo voi d'ora in avanti", ce l'avete quella base lì! Piantatela di stare attaccati a questi posti, e se mettete la gente in Consiglio di amministrazione, mettetela a difendere la Valle d'Aosta, uscite da questa logica, non c'è più bisogno, siamo in crisi! E vi dico: "noi non lo faremo", lo diciamo qua, che così è registrato, in mediateca c'è tutto, ma uscite dalla logica di raccontare alla gente che siete lì per gli interessi della comunità! L'hanno capito tutti che non è così! Cito un animale di montagna: avete caricato troppo l'asino, l'asino non va più avanti e, poverino, l'asino, con tutto il rispetto che ho per quell'asino lì, non ce la fa più, gli avete succhiato anche il sangue, è fermo lì a metà salita, è fermo a metà salita e non porta più niente alla nostra comunità! Allora prendiamone atto, prendiamone atto tutti insieme...ne prenda atto lei, Presidente, può uscire bene da questa vicenda se fa gli interessi, per una volta, di tutti!

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? La parola al collega Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.

Non pensavo di intervenire, ma per alcune precisazioni che sono state anticipate da alcuni colleghi, noi abbiamo cercato di separare questa discussione, Presidente, su due aspetti. Una sul documento che abbiamo presentato e che è rivolto ai Consiglieri, quindi anche a voi Governo, che noi riteniamo essere delegittimato, nel vostro ruolo di Consiglieri, per azzerare questa situazione di impasse in cui ci troviamo; quindi è un documento rivolto a tutti che si dovrà analizzare. Altra cosa, invece, è la situazione di stallo per un Governo che non si dimette...sono due aspetti completamente diversi.

Allora, lei, Presidente, non può venire qui a dirci: "noi stiamo mandando avanti le cose perché il Consiglio le ha votate"...ma solo certe cose, perché le dimissioni della dirigenza del Casinò sono state votate da questo Consiglio assieme alle vostre dimissioni, e quelle non le mandate avanti! Allora, di due cose l'una, Presidente, noi siamo effettivamente un po' stanchi e stufi di essere presi in giro. Una volta per tutte lei deve prendere atto che c'è una situazione che si deve sbloccare, lei deve fare un passo indietro assieme al suo Governo e, come diceva giustamente il collega Bertschy, una volta per tutte parlare di politica, e non facendolo millantando un ruolo che uno non ha più, perché turberebbe anche delle sensibilità e delle possibilità di dialogo. Stessa cosa devono fare altri, che effettivamente devono prendere atto che, in quest'aula, la stessa aula che invocate quando giustificate delle delibere che state approvando...a ratificare.

Quindi voi effettivamente state abusando e sfidando le istituzioni deliberando, ogni venerdì, delle cose che spesso non sono necessarie, perché noi parliamo di nomine, le assunzioni sono state citate... Ci fermiamo qui, perché sappiamo che in questi giorni ci sono altre cose vergognose che stanno succedendo, come per esempio in CVA, delle nuove commissioni per turbine cinesi, per sostituire turbine che non funzionavano e che sono, anche quelle, cinesi...milionate, si parla di più di 20 milioni...o la risultanza dei viaggi a Macao, che oggi forse si vociferava, e invece sta diventando concretezza, di certi interessi per quelli di Macao dove non siete andati a cercare i giocatori, probabilmente, ma degli acquirenti che stanno venendo in Valle d'Aosta per fare...o l'autorizzazione della seconda canna del tunnel, qualcuno ne sa qualcosa, in quest'aula? Si vocifera, sono voci, Presidente, che lei sicuramente potrà smentire nella sua capacità comunicativa...per non parlare di tutto il resto che questo Consiglio oggi non sa e delle azioni in cui non viene coinvolto.

Allora noi crediamo che in questo momento veramente l'unica azione per smuovere questa situazione di stallo siano le dimissioni. Tutti gli altri hanno dato una disponibilità ad analizzare un documento, ma noi l'abbiamo detto chiaramente: voi non potete continuare ad usurpare le cariche che non avete più, perché questo Consiglio ha ratificato le vostre dimissioni. Allora noi crediamo che oggi, collega La Torre, si possa effettivamente parlare di "autonomia"...ma di quale autonomia vogliamo parlare, quando noi stessi non sappiamo rispettare le regole democratiche di quest'aula? Perché quest'aula è il simbolo dell'Autonomia valdostana! E se noi, e se noi sfidiamo e non abbiamo rispetto di quest'aula, che idea abbiamo di autonomia? Che rispetto abbiamo dell'autonomia? Noi dell'autonomia ce ne freghiamo se abbiamo questi atteggiamenti! Invece, noi l'autonomia la rispettiamo, ma ci chiediamo se l'autonomia che vogliamo difendere sia quella che oggi è portata avanti da questo sistema di potere o sia un'altra autonomia: quella dei nostri padri fondatori attualizzata al momento in cui viviamo.

Noi crediamo che l'autonomia non debba essere uno slogan che si sbandiera poi quando tutto va male...

Presidente - Concluda, collega...

Viérin L. (UVP) - ...allora noi non crediamo nell'autonomia dei grandi interessi, delle grandi opere, della 'ndrangheta e del voto di scambio: questo lo diciamo chiaramente. E allora noi ci permettiamo di dire che crediamo nel principio di autonomia che dobbiamo difendere, perché crediamo nelle istituzioni e crediamo in quest'aula...

Presidente - Concluda, collega...

Viérin L. (UVP) - ...Presidente, che anche lei rappresenta, che anche lei rappresenta! Allora, noi chiediamo veramente, e concludo Presidente, se c'è ancora un minimo di libertà di parola in quest'aula...

Presidente - Ci sono dei tempi, solo per quello collega...concluda collega, abbiamo derogato tutta la mattina, concluda. Prego.

Viérin L. (UVP) - ...Presidente Rini, Presidente Rini, tutto ciò che stiamo dicendo vale anche per lei, che è un Presidente delegittimato perché non rispetta quest'aula, allo stesso modo del Governo, che non lo sta facendo. Quindi, concludendo, "Presidente", diciamo anche in modo pacato che questa disponibilità che noi offriamo è una disponibilità trasversale sui contenuti che abbiamo detto e sulla disponibilità che è effettiva, ma non ci sentiamo più di essere presi in giro effettivamente con delle giustificazioni che sono assurde per un Governo impresentabile e un Governo delegittimato.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non ci sono altre richieste d'intervento, colleghi? Collega Bertschy. Per mozione d'ordine? Prego.

Bertschy (UVP) - Per mozione d'ordine. Come avevamo anticipato nella Conferenza dei Capigruppo, noi lasceremo l'aula alla fine il nostro dibattito, e...aspettiamo ancora ansiosi le dimissioni della Giunta.

Presidente - Grazie collega. Il collega Bertschy ha chiesto la parola, per una precisazione sulla mozione d'ordine. Prego.

Bertschy (UVP) - Scusi, Presidente. Il collega Perron diceva, fuori microfono, che ci saremmo detti che ci saremmo aggiornati e ha ragione, ce ne scusiamo, ma si è allontanato il collega di "Cinque Stelle", quindi possiamo fare un aggiornamento nel pomeriggio...no, no, ma è corretto, ci mancherebbe! Grazie.

Presidente - Grazie per la precisazione, avevo sollecitato questo incontro.

Bene, colleghi, constatato che siamo alla presenza di 18 Consiglieri, passiamo al punto 2 all'ordine del giorno.