Objet du Conseil n. 173 du 8 octobre 2013 - Resoconto
OGGETTO N. 173/XIV - Reiezione di mozione: "Presentazione di un disegno di legge per l'estensione del principio del contenimento della spesa alle società controllate o partecipate della Regione".
Président - Pour l'illustration, la parole au collègue Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
La nostra mozione affronta, nel modo più evidente e chiaro, uno dei temi che sta dominando il dibattito non solo politico, ma soprattutto civile in questo mal governato Paese, che è l'Italia, e che, purtroppo, vede la nostra Regione omologarsi all'andazzo generale, invece di distinguersi positivamente come il nostro patrimonio ideale, che sempre invochiamo a parole, ci imporrebbe. Il tema della congruità dei compensi percepiti dagli amministratori delle società controllate o partecipate è molto delicato per le ragioni che cercheremo e cercherò di spiegare. È ora che la politica si faccia carico di mettere ordine in questo ginepraio ed è un tema che merita di essere affrontato ragionando su piani diversi, prima di decidere le migliori soluzioni, anche normative. Piani diversi perché ci sono ragioni più profonde di quelle esclusivamente finanziarie per auspicare il ritorno a meccanismi efficaci e a regole chiare per il contenimento della spesa pubblica in quest'ambito particolare. Ragioni che cercherò di illustrare come meglio potrò e che mi pare possono evitare di fare cadere quest'iniziativa nella facile trappola della demagogia.
Dicevo un ginepraio, lo è perché nessuna regola vige in questo mondo hors catégorie delle società partecipate, che contrasta in modo evidente con le regole che riguardano invece il funzionamento della pubblica amministrazione. Si sostiene da più parti che ci sia una differenza profonda tra società operative, che devono avere processi decisionali snelli, risposte rapide rispetto ad un mondo che corre sempre più veloce e non sembra lasciare spazio agli indugi ed alle riflessioni e l'apparato amministrativo pubblico che opera in regime di non concorrenza, il quale non avrebbe necessità di questo tipo di risposte. Quest'argomento apre la porta al successivo apparentemente logico argomento, secondo il quale nelle società operative devono essere messe in campo regole diverse, che i compensi e i benefit riconosciuti a manager ed amministratori a fronte di competenze prestazioni erogate non possono essere compresi in uno spazio definito e ristretto di regole e norme amministrative. Da qui la scelta di slegare il compenso dalle rigide regole pubbliche di bilancio, ma anche la decisione parallela di semplificare i processi decisionali, diminuendo al minimo essenziale "la catena di comando", magari con la scusa - questa sì - demagogica di risparmiare, questa è una nostra considerazione indubbiamente.
"Vaste programme" diceva De Gaulle quando ciò che gli veniva illustrato o non stava in piedi, o mostrava crepe logiche inequivocabili. Infatti nella nostra regione si è usato ed abusato di questa semplificazione del metodo di gestione delle società controllate e partecipate: un responsabile unico che risponde ad un rappresentante unico degli azionisti, riuniti in un'assemblea che definire tale è più ridicolo che sensato. Immaginiamola solo un attimo: un azionista dalla parte sinistra del tavolo ed un amministratore dall'altra parte del tavolo, non è fantascienza, ma è la cruda realtà che conosciamo molto bene. Obiettivi, compiti, responsabilità e, infine, compensi e premi vengono decisi in questo modo. Penso che in questi tre mesi ne abbiamo discusso diverse volte e vi assicuro che nella passata legislatura più volte il gruppo di ALPE aveva portato all'attenzione del Consiglio regionale queste storture.
In questo processo non vi è nessun passaggio, nessun elemento definito, nessun quadro normativo, neppure nessun buon senso che permetta di rispettare concretamente il principio di congruità, di sostenibilità economica, tecnica, ma anche etica, che deve comportare ogni scelta anche imprenditoriale. Un principio che non è - si badi bene - limitato al contesto pubblico, ma riguarda anche, direi, soprattutto il privato, nessun imprenditore serio infatti agirebbe senza tenerne conto, pena, io penso, il fallimento della propria impresa. Ebbene, gli effetti di questo modo di pensare e di agire libero e senza confronto reale sono sotto gli occhi di tutti.
A nostro avviso, avete derogato alle regole del buon senso, della sostenibilità e della congruità delle competenze e dei meriti in nome della snellezza e della concentrazione delle decisioni nelle mani di pochi, se non di una sola persona. I risultati ci dicono oggi in modo inequivocabile che questa strada non è corretta, è sbagliata, cosparsa quasi come un cimitero delle croci di aziende fallite, di iniziative costose che non hanno superato neppure le fasi dello start up, di aziende un tempo floride che stanno miseramente annegando. Una conferma ci viene proprio in questi giorni leggendo l'elenco delle aziende che passano di mano dopo aver perduto gran parte del loro valore in Borsa. Eppure, nessuno fa rimarcare che Telecom, Alitalia, prestigiose aziende del sistema agroalimentare, le apparentemente intoccabili aziende della moda e del lusso sono state gestite da profeti dell'accentramento, della libertà di azione senza vincolo, dei premi di produttività, dell'autonomia dei manager dagli azionisti, libertà che comprendeva naturalmente la definizione di compensi senza tetti massimi agli amministratori medesimi. In nome di questo principio che, peraltro, nulla ha di liberale, i manager hanno gestito le aziende, hanno subordinato le esigenze complessive degli azionisti a quelle del profitto finanziario di uno o pochi tra loro, hanno indebitato in misura insostenibile le aziende a loro affidate con la ragione che questo era necessario per crescere, per stare al passo con i tempi e la concorrenza. Grazie anche questi comportamenti sbagliati, hanno oggi fallito. I piccoli azionisti di queste società, le cui azioni valgono ormai pochi spiccioli, pagano anni di dissennata ed inefficace attività, mentre spesso gli amministratori sono stati premiati per i risultati non ottenuti con lauti compensi, premi di produzione - non mi pare una novità neppure nella nostra piccola e cruda realtà - e, se necessario, generose buone uscite.
Alla luce di queste considerazioni, una discussione sulla congruità e sui tetti massimi dei compensi non assume affatto i contorni di un'operazione demagogica, ma quelli di un'esigenza aziendale prioritaria per ristabilire un corretto equilibrio gestionale, per stabilire limiti invalicabili non solo per ragioni di equità sociale - e tornerò più avanti ad affrontare quest'argomento -, ma di razionalità ed efficacia dell'attività economica stessa, siamo davanti a dati di fatto non ad opinioni. Ovunque, in mancanza di vincoli, gli amministratori unici per dare solo in apparenza snellezza di gestione alle aziende, velocità nelle scelte come valore unico e prioritario, hanno impedito di riflettere ed approfondire: sono stati la medicina sbagliata ad un malato, il sistema imprenditoriale italiano, cui il nostro appartiene, come affermano concordemente tutti i principali studiosi economici. Ecco perché molte aziende private affrontano con decisione il tema delle regole dunque del ruolo, funzioni e compensi degli amministratori, sanno che solo risolvendo in modo sostenibile, ragionevole ed equo garantiranno la propria sopravvivenza futura e costruiranno un'immagine positiva rispetto ai fornitori, clienti e, non ultime, maestranze a stipendio fisso. A maggior ragione questo tema deve - non solamente può, ma, ribadisco - essere affrontato nell'ambito pubblico. Non farlo sarebbe solamente una dimostrazione di ottusità, oppure di connivenza con gli elementi che indeboliscono il nostro sistema economico e finanziario già debole. Visti i chiari di luna e le recenti notizie, è il caso che affrontiamo questa questione con la necessaria serietà e con la volontà di preservare le istituzioni, distinguendo i comportamenti collettivi di questo Consiglio, dei rappresentanti dei valdostani da eventuali attività illecite o criminose che possono riguardare alcuni singoli individui. È una strada che siamo chiamati a percorrere senza "se" e senza "ma" e, soprattutto, senza timori.
Questa magari lunga premessa mi sembrava necessaria per chiarire che nella nostra iniziativa nulla vi è di populista, né di demagogico, anzi è un serio tentativo di riportare principi di razionalità delle scelte nel campo delle funzioni e dei compensi, utile a rimettere sulla giusta rotta le nostre società partecipate, che, non è mai inutile ricordarlo, sono da considerare alla stregua di aziende pubbliche a tutti gli effetti, non sotto il profilo strettamente giuridico, ma per quanto attiene alle modalità di gestione, che devono attenersi a principi di trasparenza, equità e rispetto di pari opportunità, per noi inderogabili. A noi stanno a cuore le aziende partecipate, crediamo nel loro ruolo di motore nell'economia e di polmone finanziario, soprattutto se producendo utili - e qui occorrerebbe aprire un capitolo molto dolente che rimandiamo ad un'altra occasione, ma che non può essere dimenticato nell'ambito di questa discussione -, permettono al nostro Ente Regione, di cui siamo amministratori tutti per delega dei valdostani, di usufruirne per intervenire in qualche settore in difficoltà. Siamo a tal punto interessati al buon funzionamento di queste società che pretendiamo di farle funzionare meglio, applicando ad esse sani principi di gestione che sono alla base del successo di ogni azienda seria. Per questo abbiamo proposto e proponiamo - fino ad oggi, ahimè, inascoltati in quest'aula - di cambiare strada, di abbandonare questo modo di agire che fin dalla premessa ho cercato di illustrare. Questo metodo sbagliato ha contrassegnato il rapporto con le società controllate e partecipate con una catena di comando ridotta all'osso e decisioni assunte senza alcun confronto preliminare con il Consiglio Valle, con gli azionisti, con noi eletti...che, fino quando opereremo in questo sistema democratico, è la sola assemblea degli azionisti che ha titolo, il dovere, il diritto di decidere su questi argomenti. Un modo di agire e di gestire in nome del principio - quello sì populista e demagogico - della snellezza e della rapidità delle scelte che non ha portato risultati esaltanti, a tutto ciò si aggiunge un altro principio che ci è caro e che riguarda l'equità.
Qui non si tratta di fare i moralisti, ma di spendere bene il denaro pubblico, né più, né meno, per questo occorrono regole che definiscano quali sono i compensi legittimi e possibili da corrispondere ai prestatori d'opera in cambio del loro impegno, delle loro competenze e soprattutto delle loro responsabilità che assumono su di sé. Nessun compenso può essere congruo se non rapportato a questi elementi, oltre che alla sua sostenibilità rispetto alle risorse disponibili per l'amministrazione pubblica tutta. Il contenimento dei costi per noi non è un'operazione destinata a tagliare la spesa, ma è la definizione del limite massimo di sostenibilità tecnico-finanziaria oltre il quale non è possibile andare in nessun caso, operazione sempre necessaria che però si rende inderogabile quando, come oggi, la congiuntura economica e finanziaria generale è negativa; lo sanno bene di questi tempi tutte le famiglie in difficoltà, che stringono la cinghia e riducono le spese per superare momenti per alcuni quasi drammatici. Non si tratta di cosa semplice, ma necessaria e, del resto, è un'operazione che abbiamo fatto sempre, ad esempio, per quanto riguarda i contratti pubblici, quando, insieme ai lavoratori della nostra amministrazione, andiamo a rivedere i meccanismi di erogazione e importi, lo abbiamo fatto e lo facciamo per i nostri dipendenti e i dirigenti del nostro Ente. Nulla dunque può, né deve impedire che quest'atteggiamento cambi nelle nostre società partecipate. Il contenimento dei costi che proponiamo oggi non è perciò un elemento di freno, ma di stimolo, perché intendiamo - mi passi l'espressione - "rimettere le cose al loro posto" in società che, per molti versi, hanno deluso soprattutto le aspettative. "Rimettere le cose al loro posto" significa anche definire i compensi per gli amministratori, erogati relazione alle prestazioni richieste e alle responsabilità, ma senza dimenticare la specifica e delicata congiuntura economica, che richiede una maggiore sobrietà a tutti, dunque in particolare a chi meno patisce gli effetti negativi della crisi. Nel fare questo dobbiamo tenere conto dei diversi ruoli e funzioni degli amministratori, separando distinguendo molto bene i profili dei rappresentanti legali da quelli tecnico-dirigenziali. È ora di fare tutto questo e noi lo chiediamo in maniera esplicita a questo Governo regionale, quello che spesso voi definite "del fare", un impegno chiaro, definito e sincero. Vogliamo che anche le società partecipate partecipino allo sforzo comune di contenimento della spesa pubblica e per questo serve un disegno di legge che ci impegniamo a discutere seriamente e sostenere, soprattutto se verranno trovate le opportune forme di confronto e partecipazione nella fase della sua predisposizione.
La legge, oltre a fissare i principi generali di contenimento della spesa, dovrà essere immediatamente applicabile anche ai compensi definiti dai contratti già in essere e che, per evitare possibili giochetti delle tre carte, indichiamo già con chiarezza nella mozione: riduzione del 40 percento dei compensi per i manager, amministratori unici ed amministratori delegati, limite massimo di 15.000 euro di compenso lordo annuo per i presidenti dei consigli di amministrazione, limite massimo di 2.000 euro di compenso lordo annuo per i consiglieri. A questi obiettivi aggiungiamo una clausola apparentemente innocente, ma, a nostro avviso, significativa che riguarda la concessione di benefit. In un momento così difficile, in cui si tagliano le linee di trasporto per gli studenti e per i lavoratori, ai cittadini valdostani va risparmiata la penosa immagine di qualcuno che, oltre a riscuotere un compenso come amministratore, spesso e sovente inspiegabile, vista la palese mancanza di competenze, alla luce soprattutto dei valori correnti di mercato e dei pessimi risultati, ha nella sua disponibilità autovetture aziendali. A questo palese eccesso va fatto esplicito divieto, perché qui non si vuole vietare l'uso di automezzi aziendali per ragioni di servizio, ma impedire la concessione di autovetture aziendali come benefit, sono cose ben diverse.
Il terzo obiettivo che la mozione si propone è quello della trasparenza. Chiediamo infatti che venga reso obbligatorio pubblicare sui siti delle rispettive società il quadro dettagliato di quanto la società eroga a qualsiasi titolo a tutti gli amministratori. È un obbligo per le amministrazioni pubbliche e per i dirigenti delle medesime, a parte il fatto che noi consideriamo gli amministratori delle società partecipate e controllate alla stregua dei primi. L'obbligo è dovuto perché i cittadini hanno il diritto di conoscere sempre come viene speso il loro, il nostro denaro.
Vorrei terminare con due osservazioni per sottolineare altri due elementi non marginali legati alla nostra mozione: la prima è che è un impegno...un voto favorevole sulla nostra mozione riaffermerebbe, a nostro avviso, il ruolo di autorevolezza e rappresentatività di quest'Assemblea, un Consiglio Valle eletto dai valdostani che è stato troppo spesso ridotto - e non abbiamo mancato occasione per sottolinearlo - al rango di semplice ratificatore di decisioni di pochi, per non dire di pochissimi.
La seconda considerazione ci riporta alle considerazioni espresse in premessa. Noi crediamo che l'economia non sia una giungla senza regole e gli avvenimenti di questi ultimi anni con la palese decadenza della cosiddetta "cultura occidentale, liberale" confermano che la mancanza di dialogo e di confronto critico, della serietà, della riflessione e dell'approfondimento in nome della rapidità...sì, in nome sovente della rapidità nelle decisioni, dell'adeguamento alle situazioni contingenti, dell'accentramento...si sono rivelate solo scorciatoie sovente pericolose, un asservimento acritico alle idee e al modo del momento, chimere che non hanno dato i risultati auspicati neppure sotto il profilo finanziario. Un metodo di lavoro, a nostro avviso, sbagliato, sposato acriticamente, almeno finora, da questa maggioranza che meriterà in questa sede ulteriori approfondimenti proprio sul tema che citavo poc'anzi. In questo modo si perde anche il senso di appartenenza e di identità e si tratta di valori a cui nessun popolo può permettersi di rinunciare. Sintetizzo: chiarezza, congruità ed equità nel rispetto dei cittadini con il ruolo attivo di un'assemblea elettiva com'è il Consiglio Valle. Questi sono i criteri che hanno ispirato la nostra mozione e che con quest'iniziativa crediamo di poter raggiungere. Speriamo che da parte della maggioranza ci siano comunque degli interventi, delle riflessioni a tutto campo. Noi riteniamo comunque necessario affrontare nel suo complesso non solo i tetti dei compensi e dei manager, ma tutta quella che è l'architettura e il progetto di tutte le nostre società partecipate e controllate. In questo momento, a nostro avviso, l'urgenza ci dice che queste carte devono essere al più presto scoperte in maniera tranquilla, con una certa trasparenza, con una certa necessità, come dicevamo prima, nella scorsa mozione, la volontà di sapere, conoscere per poter programmare il futuro. Grazie.
Presidente - Grazie. Possiamo aprire la discussione generale. La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Présidente.
Intendo intervenire brevemente per toccare un altro aspetto, che interessa non solo la congruità dei compensi, ma anche le competenze e la capacità di gestione dei diversi dossier che vengono sottoposti a questi amministratori, che comunque dovrebbero avere un peso sulla quantificazione delle loro remunerazioni. Per spiegarmi, come esempio pratico, vorrei quindi tornare su quanto abbiamo esposto lo scorso Consiglio regionale nell'interpellanza n. 34, in cui palesemente c'è stata la gestione di un dossier a dir poco allegra, ma direi piuttosto preoccupante. A questo riguardo, Assessore Marquis, siamo ancora in attesa che lei ci renda edotti di come sia stato possibile che una società interamente controllata dalla Regione abbia applicato per qualcuno un prezzo di acquisto, per una sola ditta un altro prezzo sulla stessa unità immobiliare e le chiediamo questo, soprattutto, per quello che concerne l'aspetto contabile. Abbiamo anche richiesto informazioni in base all'ex articolo 116, sempre sulla stessa società, per intenderci la Vallée d'Aoste Structure: "quanti beni immobili gestiti da questa società sono stati dati in affitto; quanti, da quando la gestione è stata data alla società, sono stati venduti e se ci sono morosità nel pagamento degli affitti". Le risposte sono state le seguenti: "37 sono le unità immobiliari locate, non sono a conoscenza di quale sia il numero totale di quelle che gestiscono; 3 sono quelle che sono state vendute, è dal 2006 che Vallée d'Aoste Structure gestisce questi beni immobili e ci sono circa - mi scrivono circa - 1.700.000 euro di crediti per locazioni non pagate". A fronte di quanto era stato esposto nell'interpellanza n. 34 dello scorso Consiglio e dai risultati emersi dalle informazioni che ci sono state date dal Coordinatore dell'Assessorato delle attività produttive, ci pare lampante che i manager, se così li vogliamo chiamare, di questa e di altre società, in base al lavoro ed ai risultati ottenuti, non dovrebbero essere così remunerati come lo sono oggi, ma soprattutto non riconfermati in posti così delicati per l'economia della nostra regione. Grazie.
Presidente - Grazie. Altri? Non ci sono altri? Possiamo chiudere la discussione generale? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Solo per dire che noi sosteniamo questa mozione, la sosteniamo nei contenuti, la sosteniamo perché era parte importante del nostro programma con cui ci siamo presentati agli elettori, penso che sia parte importante di tutti i programmi con cui le forze politiche si sono presentate ai propri elettori e soprattutto in questo momento così particolare, così difficile, in cui a causa della congiuntura economica, a causa dei minori trasferimenti, a causa del patto di stabilità, a causa di tanti errori magari di sovrastima di bilancio e quant'altro...siamo dovuti intervenire pesantemente verso i privati, verso le imprese, verso i cittadini...a cui la politica non è stata in grado di dare delle risposte. Non ha dato risposte perché, quando si dice: "pagheremo nel 2014", significa di fatto che nel 2014 spenderemo una fetta di bilancio, una fetta di credibilità per il futuro. Tenuto conto di questo momento particolare, allora io penso che la politica non possa più aspettare a dare un segnale preciso, a dare un segnale nel quale...nell'illustrazione il collega Chatrian è stato molto chiaro...
Non riprendo i contenuti e gli impegni della mozione, non avrebbe senso, però voglio solo ricordare che nel programma che il Presidente ci ha letto all'atto dell'insediamento c'è un passaggio che dice: "rispetto alle società e agli enti strumentali, si procederà ad una progressiva razionalizzazione del sistema nel suo insieme, come già avviato per gli impianti di risalita, nonché alla riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione". La razionalizzazione è proprio il senso di questa...rivedere quello che è il discorso dei compensi è proprio il senso di questa mozione, per cui davvero io penso che non si possa respingere una mozione così, perché va nel senso di dare una risposta immediata, noi fissiamo dei tempi, fissiamo 60 giorni, ma il Consiglio deve accelerare su proposte di legge, deve accelerare sulle risposte ai cittadini, deve essere più credibile, la politica deve veramente cambiare passo e cambiare marcia! È proprio per questo allora che noi riteniamo questa mozione un impegno preciso, un impegno a dare un segnale diverso, un segnale in cui la trasparenza e il contenimento dei costi siano l'abc per poter dare un minimo di speranza e giustificare anche a volte quella che è l'assenza della politica, o quanto meno a volte la politica tende a mascherare quelle che sono le reali difficoltà. Allora in questo momento così particolare abbiamo il dovere, tutti assieme, di approvare questa mozione e dare un segnale ben preciso ai cittadini, ai valdostani, alle imprese, alle ditte, a tutti quelli che sono in difficoltà, ai giovani disoccupati, perché ricordiamoci che anche loro sono un po' le vittime di questa congiuntura economica. È difficile, ecco, far credere ai giovani che magari politici di provata esperienza continuano ad avere incarichi, a volte uno, due, tre, noi abbiamo anche gente che ha più di due o tre incarichi...e che poi alla fine, diciamo, tutto viene mascherato o comunque tutto passa sotto silenzio... Per questo motivo, noi chiediamo, siamo convinti che questa mozione debba essere approvata, perché è necessario dare un segnale diverso. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Mi collego a quanto già espresso dai miei colleghi, io credo che voi esponenti della maggioranza abbiate un'opportunità in questo momento. In qualche passato Consiglio si è fatto riferimento a dei beaux gestes che qualcuno potrebbe fare e noi magari avremmo apprezzato. Al di là delle questioni meramente politiche, voi sapete benissimo che noi, come Movimento Cinque Stelle, voglio dire, qui non è che sfondate una porta aperta, proprio è nel nostro DNA parlare di riduzione di costi di sottogoverno, di governo e così via e questa mozione ovviamente questo fa, darebbe...come dire? un bel segnale, un enorme segnale di cambiamento da parte vostra. Secondo me, politicamente sarebbe il momento giusto per votarla, no? Perché, insomma, fareste capire che effettivamente volete dare un taglio al passato e cercare di andare avanti, di portarci in una nuova dimensione, in fondo cosa vi chiediamo? Non vi stiamo chiedendo di togliere dei soldi a persone che sono in difficoltà economiche, che hanno magari problemi a trovare un lavoro, insomma, non credo che qui stiamo andando a toccare persone che non sanno come tirare avanti. Valutando tutta la situazione che abbiamo, valutando - insomma, non devo neanche ricordarvelo - questioni che abbiamo aperte: il casinò, piuttosto che altre questioni, i forestali e così via, quindi ce ne sarebbe...
Secondo me, un minimo di riscatto almeno iniziale potreste provare a lanciarlo votando questa mozione, che - ripeto - siccome poi è bipartisan, perché, se uno fa questo, lo fa per tutti. Toccherebbe anche poi...metti che un domani cambia la maggioranza, per esempio, vabbè, se cambiano anche le persone e si ritroverebbero questa cosa qui, poi sarebbe difficile per loro aumentare nuovamente, perché, insomma, uno prende un impegno, lo vota, poi non è che la può cambiare. Ragionando nel complesso, quindi, secondo me, fareste con un lavoro due servizi contemporaneamente. Non so se mi avete compreso fino in fondo, perché ho capito in questa giornata che ogni tanto abbiamo dei problemi di comunicazione e quindi io mi scuso per il fatto che ogni tanto non intervengo in francese, ma non perché non lo conosca, perché non sono bravissimo in francese e non vorrei fare figure "barbine", diciamo, però, ecco, se voi pensate che io debba cambiare lingua per farvi capire meglio ciò che dico, io mi sforzerò di farlo. Spero quindi che voi votiate questa cosa, anche se ve l'ho chiesta in italiano e che finalmente cambiate passo. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Questa mozione va, diciamo, nella direzione di un certo numero di mozioni, di provvedimenti, di interrogazioni e di interpellanze che abbiamo fatto fino ad ora, la potremmo definire come una mozione sulla riduzione dei costi e sulla trasparenza. Riduzione dei costi...ovviamente quando chiediamo o quando impegniamo la Giunta a ridurre di una certa percentuale i compensi e a fissare i compensi dei presidenti dei consigli di amministrazione e dei consiglieri, andiamo in quella direzione. Trasparenza quando si chiede, credo a nome di tutti i cittadini, che soprattutto in una fase come questa hanno bisogno di conoscere come vengono spesi i soldi pubblici...trasparenza vuol dire pubblicazione delle situazioni reddituali, dei benefit, cioè di tutta quella serie di privilegi che spesso sono in capo a presidenti o consiglieri di amministrazione. Lo abbiamo fatto noi come Consiglieri regionali, abbiamo compilato l'anagrafe indicando tutto, ciò che concerne le nostre risorse, i nostri possedimenti, credo che lo possano fare tranquillamente anche loro, e quindi che la cosa possa essere accolta anche da coloro che sono nominati con criteri fiduciari; anche se la legge prevede una valutazione dei curriculum, abbiamo poi visto nel caso di alcuni nominati come i curricula siano, tutto sommato, superati da altri tipi di valutazione. Io non vorrei che si dicesse - e qua, anticipo un'eventuale obiezione - che, sentito il legale, non è possibile intervenire sulle prebende, sugli appannaggi dei consiglieri di amministrazione o dei presidenti perché è già stato stipulato un contratto, cioè tutte queste belle "cosine" che probabilmente vengono invocate quando non si vuole fare niente. Sono nomine fiduciarie e pertanto possono essere tranquillamente sfiduciati i fiduciari nel caso in cui non accettino le variazioni in corso d'opera.
D'altro canto voi sapete che esistono leggi in tal senso: le ultime finanziarie hanno ridotto d'emblée, per esempio, i compensi dei dirigenti pubblici, la dottoressa Riccardi si è ritrovata di punto in bianco con una riduzione del 10 percento sopra una certa soglia, perché? Perché si sono assunti dei provvedimenti di contenimento delle spese che sono possibilissimi, che possono tranquillamente essere adottati. Quando noi parliamo di ridurre del 40 percento i compensi dei manager, pensiamo di non lasciarli, poverini, senza reddito, cioè senza la possibilità di poter continuare a mantenere uno stile di vita adeguato, perché, come è già emerso in più di un'occasione, parliamo a volte di retribuzioni che a volte si aggirano intorno ai 2-300 mila euro in alcuni casi. Abbiamo citato il caso di Frigerio, ma possiamo anche considerare, per esempio, casi di manager di altre partecipate che, voglio dire, non farebbero la fame neanche riducendo adeguatamente i compensi in un'ottica proprio così di contrazione delle spese, ma di solidarizzazione, diciamo, del disagio.
Io vorrei leggervi alcuni dati, giusto perché la gente che ci ascolta sappia un po' di cosa stiamo parlando. Non stiamo parlando dei consiglieri di amministrazione degli enti, diciamo, benefici o dell'Associazione L'Arnia o delle associazioni dei disabili, che spesso e volentieri non hanno compensi (lo fanno proprio perché, così, vi è un afflato diciamo e una voglia di impegnarsi in alcuni ambiti). Qua parliamo di situazioni, per esempio l'ARER, il cui compenso del Presidente, l'indennità mensile è pari a circa 2.600 euro al mese, questo è il compenso del Presidente dell'ARER, fate voi la valutazione, dopodiché potrete capire che superiamo abbondantemente i 30 mila euro l'anno. All'Azienda USL della Valle d'Aosta, l'indennità mensile del Collegio sindacale è di 1.250 euro al mese. CERVIM: 3.600 euro l'anno. L'Ente Parco naturale del Mont Avic ha stabilito un compenso che va dai 1.300 ai 2.600 euro al mese, io credo che chiunque sia messo nella condizione di fare il Presidente del Consiglio di amministrazione dell'Ente Parco naturale del Mont Avic farebbe, diciamo, la fila anche per la metà di questo compenso! Finaosta S.p.A., Presidente Cilea Giuseppe, compenso Presidente 35.000 euro lordi, compenso Consigliere 6.200 euro lordi più un gettone di presenza di 130 euro. Andiamo avanti, così almeno ci rendiamo conto di che cosa stiamo parlando. IVAT, Signor Vagneur Livio, Consigliere Pala Gianfranco, compenso Presidente 1.600 euro al mese. INVA S.p.A. - e di questo ne abbiamo già abbondantemente parlato - il Signor Rusci Piercarlo percepisce 40.500 euro all'anno, mi ero dimenticato di dire l'altra volta che si prende anche un gettone di 180 euro a Consiglio, perché non bastasse lo stipendio, ci mettiamo dentro anche i gettoni! Istituto regionale Gervasone: Consiglio di amministrazione 3.600 euro lordi annui più 135 euro lordi a seduta, giusto perché, se si devono spostare per andare in Consiglio di amministrazione, gli rimborsiamo anche il viaggio. Istituto zooprofilattico sperimentale, questo Signore prende 12.900 euro l'anno per fare il Presidente, anzi non so se il Presidente, si parla di Consiglio di amministrazione.
Andiamo avanti. RAV S.p.A. - sentite cosa prendono i Consiglieri della RAV S.p.A. - Presidente Fracasso Stefano, compenso annuo lordo di 68.500 euro l'anno, come se non bastasse gli diamo anche un gettone di presenza di euro 125 e in più gli diamo anche un rimborso a piè di lista o di area di 186 euro; come se non bastasse tutto il resto, al Consigliere gli diamo 11.000 euro di gettone di presenza...no, 11.000 euro di compenso, 125 euro di gettone, poi un rimborso spese a piè di lista di 186 euro. Questi sono soldi pubblici Signori! SITRASB S.p.A.: il Presidente è un tale Signor Voyat Ugo, i Consiglieri sono Piccolo Guglielmo, Schimizzi Francesco e Bétemps Albert Joseph, allora il compenso del Signor Voyat è di 30.987 euro all'anno, più un gettone di presenza di 150; quello del Consigliere è di 6.000 euro più un gettone di 155. Società Italiana Traforo del Monte Bianco: 9.000 euro l'anno, più un gettone di presenza di 80. Attenzione a questa perché questa salta all'occhio: Società Autostrade Valdostane S.p.A., i Consiglieri prendono 7.000 euro annui lordi, più un gettone di presenza di 500 euro. Società Servizi Valdostana S.p.A., nota anche come "salvaprecari", questo Signor Luboz Michel prende 25.000 euro annui lordi e poi un certo Rusci Piercarlo, che è Consigliere pure della Società Servizi, ne prende 10.000 annui lordi, più i 40.500 di INVA, più il gettone. La VALECO S.p.A. 3.650 annui lordi, eccetera. Quando si parla di soldi e di riduzione di emolumenti, parliamo di cifre di quest'entità, non parliamo di cifre o di gettoni come quelli dell'Istituto musicale, perché, ecco, è interessante anche quello, siccome l'altro giorno c'è stata una piccola polemica sull'Istituto musicale, i Consiglieri di amministrazione prendono niente po' po' di meno che 45 euro di gettone contro i 500 di quell'altro Signore, (questo per dire che vi sono poi diversi pesi e diverse misure, evidentemente anche sulla base della fatica e del peso che certi incarichi comportano...).
La nostra mozione va nella direzione di contenere le spese, di dare un segnale ai cittadini, soprattutto adesso che è manifesta la difficoltà delle finanze pubbliche, soprattutto adesso che non è più possibile pensare di continuare a finanziare o a dare contributi come si faceva prima, io penso che la maggioranza darebbe un bel segnale se votasse la nostra mozione. Grazie.
Président - Collègues, avant de passer la parole à d'autres collègues s'ils la demandent, permettez-moi quand même de vous inviter au moins dans cette salle à porter un peu de respect pour les particularités de notre Vallée et donc avant tout pour nos langues. Cherchons vraiment de réserver cette ironie, ce sarcasme pour d'autres arguments. Merci. C'est très grave.
Il y a d'autres? Il y a d'autres qui souhaitent intervenir? Pas d'autres? On peut fermer la discussion générale? La discussion générale est fermée. Pour la réplique, la parole à l'Assesseur Baccega.
Baccega (SA) - Grazie Presidente.
In realtà il Consigliere Chatrian ha fatto una digressione molto ampia su una serie di società nazionali e multinazionali, che in realtà forse non hanno molto senso paragonate alle nostre partecipate. Le nostre partecipate non hanno comprato yacht, le nostre partecipate non hanno nei caveaux delle opere d'arte, le nostre partecipate certamente non hanno acquistato prodotti derivati che in qualche modo hanno portato a degenerare quelle situazioni che giustamente lei ha fatto bene a puntualizzare. Ovviamente, nell'entrare nel merito della mozione, mi pare doveroso dire che nel tempo sono stati attuati diversi interventi nell'ottica della riduzione della spesa, in particolare con riferimento a tre aspetti più che mai significativi: una riduzione del 10 percento dei compensi degli organi societari, una revisione e una riduzione della composizione degli organi dei consigli di amministrazione, si è dato l'obbligo in capo ai dipendenti delle amministrazioni componenti dei CdA di riversare i relativi compensi assembleari all'amministrazione che li ha nominati e poi ancora la riduzione degli organi societari a seguito delle operazioni di fusione per incorporazione che hanno interessato, scusate, negli ultimi anni le società esercenti gli impianti a fune.
Entrando poi negli impegni specifici della mozione presentata, posso dire che soprattutto quanto richiesto al punto 1 della mozione riteniamo non sia percorribile. La disciplina dei compensi degli amministratori delle società pubbliche è stata oggetto di revisione da parte del legislatore nazionale negli ultimi anni, in particolare il "decreto del fare" in materia di riduzione dei compensi agli amministratori delle società controllate delle pubbliche amministrazioni si applica limitatamente alle società che emettono titoli azionari o strumenti finanziari diversi dalle azioni quotate dai mercati regolamentati e quindi non trova applicazione nei confronti delle società controllate dalla Regione. La legge 122 del 30 luglio 2010 ha previsto una riduzione del 10 percento dei compensi dei componenti degli organi di amministrazione e di controllo delle società possedute direttamente o indirettamente in misura totalitaria delle pubbliche amministrazioni, che trova ovviamente applicazione nei confronti di Finaosta, della Società di Servizi Valle d'Aosta, della Casino de la Vallée, di INVA, della Servizi Previdenziali, della CVA, Autoporto Valle d'Aosta S.p.A., Struttura Valle d'Aosta, COUP e NUV. Il decreto "salva-Italia", la spending review hanno determinato nei confronti delle società controllate, quale tetto massimo ai compensi degli amministratori rivestiti di particolari cariche, un contenimento della spesa riferito al primo Presidente della Corte di Cassazione, non dico l'importo, perché è esagerato, nessuno dei nostri amministratori sfiora neanche lontanamente detto importo. A nostro parere, la remunerazione della carica di consigliere e di presidente deve essere connessa e parametrata alle responsabilità derivate dalle attività svolte, tenendo conto della particolarità di ciascuna società e pertanto gli importi suggeriti nella mozione risultano essere non consoni al tipo di attività svolto, una sorta di appiattimento orizzontale che non condividiamo; oltre al fatto che le limitazioni degli importi di tali compensi sono già fissati dalla normativa nazionale, come ho già indicato poco fa: si riassumono in quegli importi. Il Consigliere Nogara poco fa diceva che bisogna parametrare sulla base delle deleghe e della responsabilità e quindi condividiamo quel passaggio.
Dalle informazioni in possesso, la concessione dei benefit, quindi torniamo all'altro punto, al secondo punto della mozione, e l'assegnazione dell'autovettura ai dirigenti delle società è stata determinata in sede di sottoscrizione dei contratti di lavoro effettivi, la cui revoca può avere luogo solo con l'accordo di entrambe le parti. Già a fine 2012 questo Consiglio aveva affrontato questa tematica e nella ricognizione che si era effettuata, che era stata consegnata proprio in seno alla commissione consiliare competente, era emerso con chiarezza come i benefit concernevano in prevalenza l'utilizzo dell'auto aziendale e riguardavano un numero circoscritto di società. In realtà, a questi costi compartecipano anche gli utilizzatori, c'è una quota anche a carico degli utilizzatori.
Per quanto riguarda il terzo punto della mozione, già con la legge regionale 23 luglio 2010 sono stati posti in capo alle società partecipate, anche indirettamente dalla Regione, dagli Enti locali, degli obblighi di pubblicazione in un'apposita sezione (Trasparenza, valutazione e merito) dei propri siti istituzionali, in particolare anche con riferimento alle retribuzioni annuali dei dirigenti. L'articolo 22 del decreto legislativo 14 marzo ha previsto - il tema è amministrazione e trasparenza - la pubblicazione da parte di ciascuna amministrazione di informazioni e dati, tra cui anche il trattamento economico complessivo degli amministratori, quindi quest'operazione di trasparenza e di riduzione dei costi che in parte è già avviata ed è stata attuata. Proprio sulla base di queste considerazioni che ho portato all'attenzione del Consiglio, non riteniamo accoglibile la mozione, ma, tenuto conto che il prossimo mese saremo impegnati fortemente in un approfondimento di carattere generale sulle partecipate sulla base delle richieste che sono state già fatte in questo Consiglio, propongo alla maggioranza un voto di astensione, per poi confrontarci ancora una volta in commissione su questi temi laddove andremo ad approfondire meglio la tematica sulle partecipate. Grazie.
Président - Merci. Il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? Pour déclaration d'intention, la parole au collègue Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Non sono sorpreso da questo dibattito, è un dibattito che è stato affrontato alla fine della scorsa legislatura, naturalmente con toni più accalorati e partecipati anche da parte della maggioranza, perché allora si andava verso le elezioni. Non fu quindi difficile portare quest'argomento in commissione, anzi ricordo che tra i paladini di quest'argomento proprio vi erano quelli delle file cui apparteneva, appartiene l'Assessore Baccega: i componenti della Stella Alpina. Ricordo che ci fu un'analisi approfondita in commissione, furono portati dei dossier enormi, dati: chi usa l'auto, chi ha il buono pasto, chi ha la carta oro, forse l'ha dimenticato, ma c'è gente che ha la carta oro che gira e paga da mangiare e bere a destra e manca. Adesso fa comodo, diamo a qualcuno qui che gira per Aosta una carta oro, sicuramente verrebbero volentieri ad usare queste carte oro che usano i nostri amministratori, che offrono da bere e da mangiare senza alcun controllo, no? Allora questa discussione in questo senso è già stata fatta, poi ci furono degli impegni assoluti, una volontà stringente di ridurre i compensi, dopodiché le faccio notare che - verifichi solo la cosa, può darsi che a memoria mi sbagli -, ma ben due amministratori delle partecipate valdostane superano il compenso massimo previsto come limite dei componenti della Corte di Cassazione. Ve ne sono due che globalmente lo superano, comunque parliamo di quisquilie: 250-300 milioni di euro...300 mila euro, scusi, 200-300 mila euro, quisquilie all'anno di retribuzione, no? Ecco fu affrontato questo tema e, colpo di scena, arrivarono i legali della Regione e quindi, diciamo, i nostri rappresentanti dell'Ufficio legale della Regione a dirci: "ma non vorremo mica intervenire sui contratti in essere?". Mi fu detto: "ma lei che viene dalla storia della CGIL, bisogna tutelare, rispettare il contratto collettivo nazionale di lavoro, non si tocca". Chissà se adesso lo stesso legale verrà mandato al Casinò, verrà mandato all'Istituto musicale pareggiato a dire che non si toccano i diritti acquisiti. Questo fu l'atteggiamento, il risultato...non è assolutamente vero che è stato attuato e avviato quanto promesso nell'altra legislatura, siamo lontani mille miglia e quindi il fatto che lei voglia sgusciare da questo dibattito con un'astensione, dire: "ma ne parleremo nel complesso di tutta la discussione", no, qui c'è una mozione precisa, dice: "vogliamo andare a ridurre i compensi di questi personaggi", ma dire è una cosa...chissà magari un domani andiamo al governo noi e toccherà a noi dire: "guardate che in questi consigli di amministrazione basta un piccolo gettone di presenza" e non c'è questo compenso, ecco, è una cosa che vale per tutti.
Vorrei dire quindi che è un principio che noi chiediamo, non si può dire: "torniamo a rimestare la cosa, come nell'altra legislatura, andiamo in commissione, portiamo dei dossier, ne parliamo", "ah ma lo Stato ha già ridotto del 10 percento sul compenso"...no, non è questo che chiede questa mozione, questa mozione chiede un impegno a questo Consiglio regionale di ridurre i compensi. Non lo volete fare? Ci impegniamo - io spero anche gli altri colleghi di minoranza, ma sono convinto che sono su questa sintonia - a presentare noi un disegno di legge, se non lo farete voi, se non vi volete assumere con noi questa responsabilità, e andiamo avanti su questo punto, vi mettiamo davanti alla faccia della realtà della Valle d'Aosta, dove voi volete continuare a difendere dei privilegi, delle cose insostenibili di fronte alla realtà che viviamo. Mi stupisco che prima delle elezioni abbiate cantato il ritornello: "anche noi vogliamo tagliare, anche noi vogliamo ridurre" e, quando c'è da prendere il provvedimento, dobbiamo di nuovo parlarne, dobbiamo di nuovo discuterne, dobbiamo approfondire...non è così che si fa!
Président - Merci. Il y a quelqu'un d'autre? Pour déclaration d'intention? A demandé la parole le collègue Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Allora, nel dichiarare il mio voto favorevole alla mozione, vorrei solo fare una considerazione all'Assessore Baccega. Siccome si dice che non si può incidere nei compensi, perché quei compensi sono, diciamo, vincolati a norme di settore, sono vincolati a specifiche disposizioni... Le faccio l'esempio dell'IVAT: compenso Presidente, "indennità lorda mensile non superiore al 30 percento dell'indennità di carica dei Consiglieri regionali"; allora la legge regionale che fissa i compensi dell'IVAT ci dice: "spetta, oltre al rimborso, un gettone di presenza il cui ammontare è stabilito nel decreto di nomina, in misura comunque non superiore ad un ventesimo della diaria spettante ai Consiglieri regionali", no? Bisogna allora anche capire che i consigli di amministrazione possono fare delle variazioni, cioè, considerato il particolare momento dell'economia e via dicendo, possono decidere di ridursi i propri compensi visto che si dice: "in misura non superiore al ventesimo". Lo stesso vale per le altre leggi istitutive di tutte le altre partecipate e controllate, quindi la Giunta regionale, siccome le controllate e le partecipate sono pagate direttamente dalla Regione, sono finanziate a volte interamente, a volte in parte, può mandare, così come è stata inviata agli Enti locali qualche tempo fa, un'indicazione di contenimento della spesa. Si può tranquillamente mandare una direttiva in cui si dice: "si impone, ai sensi della legge regionale o delle disposizioni impartite, una riduzione corrispondente a...". Io non credo che non sia possibile, poi se il legale dice, come ha già detto negli altri casi, che è assolutamente impossibile, perché vi sono dei contratti in atto, beh, ne prendiamo atto, ma io credo che la Regione un tentativo lo debba fare.
Presidente - Grazie. Per dichiarazione di voto, la parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Présidente.
Innanzitutto voglio esprimere l'insoddisfazione per la risposta, perché mi sembrava di aver fatto delle proposte, soprattutto in questo periodo, logiche, normali per il periodo che stiamo appunto attraversando. Ci troviamo, continuiamo a trovarci di fronte a delle società, le società partecipate, dove vediamo chiaramente che l'operato di chi gestisce queste società partecipate è un operato che non funziona, c'è qualcosa che non va, sono in perdita, beh, non proprio tutte, per carità! Allora è proprio sotto questo punto di vista che la nostra richiesta andava, quello che avevo anche proposto era di vedere anche i risultati per poter bilanciare anche i compensi di questi manager, comunque è per annunciare il nostro voto chiaramente positivo e la ringrazio.
Presidente - Grazie. Ci sono altri? La parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Sì, grazie.
Credo che il confronto abbia visto emergere alcune verità su quello che sta succedendo, ma abbia in qualche modo anche reso difficile capire che cosa si può fare. L'affermazione che nell'ambito di quelli che sono i manager vi siano dei contratti di settore in atto, e che hanno delle regole, è quello che anche l'Ufficio legale ha confermato. Quando ci sono dei contratti in essere, non è che possono essere cambiati solo perché noi diciamo di cambiarli. Diverso è il discorso degli amministratori, laddove la società può dare degli indirizzi per il futuro. Ora, mi ha fatto piacere sentire l'elenco dei compensi, ma si è forse dimenticato di dire che sono lordi, compensi lordi vuol dire il 50 percento in meno...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
Un conto è dire la retribuzione, un altro conto è dire compenso lordo. Lo dico perché queste cifre vorrei anche che venissero abbinate con quello ho sentito dire correttamente, ho apprezzato da parte dei colleghi la responsabilità. Oggi poi anche le società - tra virgolette - "minori", non solo Finaosta, o CVA, o così via, tutti i giorni si espongono a dei rischi di tutti i livelli: legali, patrimoniali. Ora, se c'è il minimo inghippo, io vi lascio capire, devono pagarsi un'assicurazione privata per rispondere. Io credo che ci sarebbe alla fine da fare delle considerazioni un po' più oneste, tranne, come è stato detto, i due casi che sappiamo, per il resto le retribuzioni dei presidenti o degli amministratori sono retribuzioni che possono essere discusse, in proporzione possono essere riviste dalle società, ma non sono certo delle retribuzioni scandalose o che sono ai livelli dei limiti parametrati con quello che a livello nazionale è stato dato, anche se ci sono qui società che potrebbero avere questi parametri, ci sono società che hanno queste responsabilità.
Anche sui manager allora qui dobbiamo solo capirci, se poi alla fine dobbiamo dire chi ci fa quel lavoro per 15 mila euro e poi prendiamo quello che c'è, il discorso dei manager dipende anche da capire che cosa vogliamo da queste persone, dove li vogliamo situare e come. Ora, è per questo che credo che la posizione che abbiamo indicato, ossia di non avere la possibilità di esprimere una regola generale che dica: "riduci del 40 percento o riduci del 50 percento"...ma - e questa è una proposta che mi sembra più corretta - dare un'indicazione di massima, che vada nel contenimento delle spese alle società partecipate. Questo ci può stare ed è quello che noi abbiamo già fatto e che abbiamo già anche utilizzato nel momento in cui abbiamo applicato automaticamente a tutte quelle che sono le disposizioni nazionali, abbiamo applicato a tutti la riduzione dei numeri dei compensi, quello che non abbiamo detto, abbiamo ridotto le spese di tutti i consigli di amministrazione, dove ce n'erano 10-11 sono tutti 3 o 5 massimo, questo è già stato tutto fatto, quindi il contenimento c'è già, non è che siamo stati ad aspettare che ci si dicesse: "guardate che le cose devono essere ridotte", sono già state tutte ridotte!
Ora, credo che, quando parliamo del contratto, che sovente viene portato a specie, quello della Finaosta, ad esempio, il compenso è 35 mila come presidente ed è quello che è - tra virgolette - "lo stipendio da manager", che, rapportato a quello che è un contratto bancario, perché è un contratto bancario, sicuramente è di un certo rispetto. Però se utilizziamo la regola dei contratti turistici, quello è, se uno è inserito in quel contratto dell'industria o in altri, quelli sono i contratti nazionali, e non è che possiamo cambiare e dire: "bene, manager via a tutti...il 40 percento in meno"! Io credo che questo non sia nemmeno da parte vostra configurabile, per tornare a dire che poi gli amministratori devono essere 15 mila, se la diaria sarà 500/100 dipende anche molto da come è valutata la diaria rispetto a quello che è l'appannaggio, molte volte sono queste compensazioni che le società fanno. I benefit, tranne, come ho detto, 5-6 società dove hanno la macchina a disposizione, perché sono oggettivamente nella situazione di doverla utilizzare, tranne magari qualche caso, per carità, si può fare meglio. L'indirizzo che sicuramente verrà dato a tutte le società è quello di fare in modo che ci sia un contenimento nei prossimi rinnovi, molti sono a rinnovo, quindi questo può essere dato, ma non possiamo dire - ecco perché l'astensione -: "sì, da domani tagliamo un 40-50 percento", questo credo che nemmeno voi pensiate che sia normale che si avanzi in questo modo nelle pubbliche amministrazioni, non è possibile!
Noi quindi riteniamo che tutto quello che si poteva fare ad oggi dalle leggi vigenti sia stato fatto ed applicato, come dico, con una riduzione molto consistente. Siamo disponibili, credo, ad accogliere quest'invito e a dare invito alle società, al rinnovo, di vedere di contenere per quanto riguarda gli amministratori, perché per il resto i contratti sono quelli che sono e credo che con questo si vada nella logica auspicata, perché quando si riferiva ultimamente anche al compenso del Presidente dell'IVAT, è vero che c'è una legge, quindi, se si vuole cambiare, in quel caso bisogna cambiare il riferimento...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...l'ho detto: bisogna cambiare il riferimento normativo...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...bisogna cambiare quello che è il riferimento, perché, se è il 30 percento...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...appunto bisogna cambiare il riferimento. Credo che su questo ci sia la possibilità di andare nella direzione che voi auspicate senza però fissarci su dei parametri di questo tipo. Noi riteniamo che ci sia una logica di contenimento che abbiamo già messo in atto, che continueremo, senza però andare con delle regole come quelle che si ritengono con questa mozione.
Presidente - Grazie. Possiamo mettere in votazione? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Brevemente, non è che vogliamo occupare tutto lo spazio di questa discussione. Con quest'atteggiamento, Presidente, ci avete portato a spasso alla fine dell'altra legislatura, ma, mi consenta, ho rispettato il suo intervento e ho anche apprezzato la buona volontà, ci avete portati letteralmente a spasso nell'altra legislatura. Siamo finiti in una commissione dove tutti gridavano allo scandalo, ripeto: abbiamo esaminato dei dossier, tutti dicevano: "e questo ha la carta oro e l'altro ha la macchina, facciamo qualcosa...". Il risultato quello che lei dice: "stiamo andando in quella direzione", non è così, perché lei, la sua Giunta si può riunire entro venerdì e portare una "delibera fuori sacco", come si dice, dove il compenso dell'IVAT è immediatamente ridotto, perché è una delibera di Giunta, nessun contratto nazionale! Io mi arrabbio sui contratti nazionali quando si dice...e ci riferiamo a Finaosta, io capisco che non si può non applicargli un contratto dei bancari, ma ci mancherebbe! Questa tenuta sul contratto però...quando abbiamo visto che avete preso il contratto degli stagionali delle funivie e gli avete detto a quelli...
Presidente - Collega, però risponda solo alle richieste avanzate, perché ha già fatto la sua comunicazione di dichiarazione di voto.
Donzel (PD-SIN.VDA) - ...ho finito, volevo ricordare che lo stagionale di CVA nei primi sei anni non ha il terzo elemento. Sbagliato, via spazzolato, allora dico: se si agisce così sulla povera gente, io non capisco perché non c'è la stessa determinazione amministrativa sui compensi dei manager, noi chiediamo questa determinazione nel ridurre i compensi.
Presidente - Non ci sono altri? La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Per dichiarazione di voto, Presidente, grazie.
Io ho partecipato nella scorsa legislatura al confronto in commissione su questo tema e mi ricordo che i colleghi presenti e i colleghi non più presenti erano molto vivaci su questo tema...molto vivaci. Assessore Baccega, noi comunque nelle posizioni apicali abbiamo due figure che percepiscono più di 300 mila euro lordi e spiace...ho ascoltato attentamente gli emolumenti che il collega Guichardaz ha elencato, ma qui abbiamo altre persone che possono elencarci gli emolumenti molto meglio di noi, penso al collega Marquis, sapeva perfettamente che non era solo l'emolumento al presidente, ma c'erano anche delle deleghe e la sommatoria dei due rasentava i 100 mila euro. Allora, Presidente Rollandin, quando lei ci dice: "non ci fermiamo alle migliaia di euro", sappiamo che sono lordi, ma stiamo parlando di importi importanti, poi, se ho detto qualcosa di sbagliato, magari correggetemi, gli Amministratori unici che in questo momento amministrano le due società COUP e NUV percepiscono circa 100 mila lordi, 95 mila euro lordi, non stiamo parlando di 20 mila euro lordi o 5 mila...pensionati, potremmo aprire una discussione, Presidente Rollandin, su questo...come dire? la risposta dell'Assessore Baccega è stata...è difficile...cosa si può fare? No, mi sono segnato, non è percorribile. Mi scuso con l'Assessore Baccega se vi ho fatto perdere tempo facendo un'analisi un po' più allargata sulla società partecipate e controllate, ma era per dire: "qui il boccino va riportato in quest'aula", a nostro avviso, al di là dei compensi, al di là dell'equità, al di là della congruità, ma soprattutto a livello di programmazione, mi scuso ancora con l'Assessore Baccega se ho fatto perdere tempo, ma l'obiettivo andava in quella direzione.
Sul punto n. 2, "poche sono le società", se sono poche o tante, chiudiamo, se ci sono dei benefit...è finita quest'era, è finita!
Sul punto n. 3, Assessore Baccega, non è così, perché tantissime società partecipate e controllate regionali non pubblicano nulla, vada a verificare! Se noi inseriamo nero su bianco nella mozione certi passaggi, certi impegni, è perché così non è. Ci siamo documentati, questa mozione è scritta a più mani e andava in quella direzione. Mi spiace che non ci sia la volontà di natura politica, il Presidente Rollandin ha fatto una piccola apertura sulla percentuale e noi non vorremmo fermarci, basarci sulla percentuale, riteniamo però necessario in questo momento ridurre. Abbiamo fatto degli esempi, stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro, non stiamo parlando di mille euro all'anno lordi, stiamo parlando di 100 mila euro l'anno lordi! L'Amministratore unico della casa da gioco percepisce 312 mila euro lordi all'anno, più macchina di servizio, più benefit, più appartamenti, più energia elettrica, più il pagamento di tutto. Stiamo parlando di questo e potremmo fare anche altri esempi, perché anche su altre società che il collega Guichardaz ha elencato si parlava solo della carica del presidente, poi sovente il tutto è affiancato da delle deleghe, che si sommano e gli emolumenti ammontano a circa 90 mila euro, sempre lordi, assolutamente sempre lordi. Noi allora riteniamo che sia il momento di fare il punto della situazione e che la politica debba mettersi a ristrutturare questo modello. Ci spiace che non ci sia da parte della maggioranza la volontà, ci spiace che da parte della maggioranza non ci sia la necessità di affrontare tutto questo, ci spiace che ci si nasconda dietro..."non è un problema, in Valle d'Aosta non esiste". Non è vero, non è vero, non è vero! A nostro avviso. Queste sono le cifre, questi sono gli emolumenti, come ho cercato di dettagliare nel mio intervento.
Non ci soffermiamo solo sul discorso di congruità e del tetto massimo di ogni singola partecipata o controllata, deve essere un ragionamento molto più alto, ma anche in Valle d'Aosta esiste questo problema, c'è, a nostro avviso va affrontato, non è stato affrontato nella passata legislatura, nonostante ci fosse - ci sembrava - la volontà da parte della maggioranza, soprattutto del partito che in questo momento rappresenta tre Assessori nel Governo regionale. Sembrava che, senza quel tetto massimo - e finisco Presidente - non si potesse praticamente affrontare la campagna elettorale delle regionali, e oggi ci sentiamo dire: "ma no, non è percorribile questa strada". La necessità c'è, torneremo su questo dossier, non ci fermeremo qui e, come è stato detto da diversi miei colleghi, c'è la necessità di mettere mano alla situazione, mettendo però indubbiamente sul tavolo quelle che sono le competenze, le deleghe e le professionalità. Nessuno vuole comparare una responsabilità con mille euro al mese, ma noi invece vogliamo in questo momento contenere quella che è la spesa pubblica e soprattutto i risultati delle nostre società partecipate e controllate.
Presidente - Grazie collega. Non ci sono altri? La parola al collega Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Sì, tanto è già stato detto e senza ripetere ciò che è già stato ribadito in altri interventi in merito a quest'apertura che è arrivata su una disponibilità ad intervenire, che è una disponibilità verbale, la stessa disponibilità verbale che, assieme ad altri colleghi, avevamo sentito nella scorsa legislatura e qualcuno l'ha ricordato. Noi crediamo che, al di là delle disponibilità verbali, qui si debba manifestare l'effettiva volontà di intervenire su un tema che, effettivamente, se non abbiamo capito male, è di sensibilità e di dominio di tante forze politiche, che però poi, quando si ritrovano nella sala adiacente a quest'aula consiliare, discutono sicuramente sugli intenti, ma nella pratica non riescono ad arrivare a proposte concrete. È in questo senso che questa nostra iniziativa andava, da un lato, non avendo più una grande fiducia nelle enunciazioni di principio, che, di fatto, è vero, si era alla fine della legislatura, è vero che ci si è nascosti dietro i tecnicismi, dietro gli aspetti che anche oggi abbiamo sentito, delle leggi da modificare, la complessità, le situazioni che sono situazioni spesso difformi e che quindi non vedono un quadro chiaro ed organico. Beh, noi, sinceramente oggi non ci fidiamo di questa dichiarazione di intenti. Vorremmo effettivamente che si intervenisse, e lo avevamo detto quando si parlava, Presidente, di costi della politica, di riduzione del numero dei Consiglieri regionali, a fronte di sacrifici che venivano chiesti alla comunità, con tagli in tutti i settori che oggi vedono, tra l'altro, in modo palese, una questione di cui parleremo in un'altra iniziativa, di una questione di cassa, che è una situazione drammatica molto probabilmente e che oggi finalmente si ha il coraggio di dire alla comunità, ma che, a fronte di molti sacrifici chiesti alla comunità, non si ha nessuna volontà di dare l'esempio e di iniziare dando quest'esempio dall'alto, quindi sicuramente dai Consiglieri regionali. Abbiamo discusso su questa volontà e si è intervenuti sulla riduzione dei costi della politica, ma per le società partecipate e controllate, bisogna dirlo, non c'è nessuna volontà da parte di questa maggioranza di intervenire in merito.
La questione degli strumenti legislativi, normativi, sono tutte questioni tecniche che spesso la politica usa per non voler intervenire effettivamente sulle questioni. Questa è una mozione, un impegno, ce l'avete ricordato durante questa giornata che un impegno non è un atto normativo, ma è un impegno e che quindi, se c'è volontà, ci si assume un impegno di intervenire poi normativamente in materia. Noi quindi vi chiediamo di assumervi quest'impegno se c'è la volontà; se non c'è la volontà, a nostro modesto parere...e anche ad onor del vero è più opportuno dire che non c'è la volontà, ma non nascondersi dietro tecnicismi e anche tatticismi, che non rendono onore al vero. In questo caso quindi la politica dovrebbe dare un segnale, questo è anche un messaggio che oggi dovrebbe uscire da quest'aula. Le cifre che sono state enunciate e che oggi noi apprendiamo spesso attraverso la documentazione che ci viene fornita e sulla quale torneremo spulciando anche il sottobosco di tante partecipate, di cui parleremo oggi, sono cifre che la comunità deve conoscere e che effettivamente poi si possono giustificare anche sul lordo, sul netto, ma sono effettivamente cifre che sono considerevoli, che sono importanti e che vanno sommate spesso dal ruolo di presidente a quello di amministratore delegato, quindi che cumulano e lievitano molto rispetto alle cifre enunciate dal collega Guichardaz e che oggi sono improponibili ed indifendibili di fronte alla comunità. Oggi quindi noi chiediamo semplicemente l'onestà, principalmente intellettuale, poi anche politica di dire se c'è o meno la volontà di intervenire, perché noi delle vostre promesse sinceramente non ci fidiamo, anche perché, essendoci fidati in passato, abbiamo visto che su questo tema effettivamente non c'è la volontà di intervenire.
Président - La parole au collègue Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Rapidamente solo per affermare che noi sosterremo con forza questa mozione, che era, peraltro, uno dei punti fondamentali del programma del Movimento Cinque Stelle. Non ci stupisce assolutamente l'atteggiamento della maggioranza, ma d'altronde i nomi che sono stati snocciolati dal collega Guichardaz, vale a dire Piccolo, Voyat, Martin, Rusci e compagnia bella, sono nomi, peraltro, di ex Consiglieri e Assessori regionali, che già tutti godono di vitalizi, quindi di pensioni date dalla Regione, quindi sono ovviamente dei poveracci ai quali non si può ridurre neanche un centesimo. Questo la popolazione valdostana lo capirà molto bene: c'è una casta, che è quella che sta davanti a noi, che difende un'altra casta, la casta precedente e spera di diventare la casta del futuro nelle partecipate. Voi state difendendo solo degli interessi e dei privilegi personali, perché sperate poi di esserne alla fine favoriti successivamente, questo è il messaggio che passerà alla comunità valdostana. Le menate da Ufficio legale, queste, insomma, le potete raccontare, ma fino ad un certo punto. Qui il testo della mozione era chiarissimo, prevedeva un impegno che non aveva un termine iniziale, bisognava vedere caso per caso, ma c'erano delle questioni che erano nero su bianco e delle possibilità di riduzione. Non volete ridurre, lo abbiamo capito perché, ci sono gli amici, gli amici degli amici da foraggiare e non volete farlo, quindi prendiamo atto di questo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, per?
Chatrian (ALPE) - Chiederei il voto segreto. Grazie.
Presidente - Va bene. Possiamo aprire la votazione? Possiamo chiudere la votazione?
Presenti: 35
Votanti: 18
Favorevoli: 17
Contrari: 1
Astenuti: 17
Il Consiglio non approva.
Passiamo, colleghi, al punto 12 all'ordine del giorno.