Objet du Conseil n. 63 du 15 avril 1955 - Verbale
OGGETTO N. 63/55 - ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, AVV. DR. VITTORINO BONDAZ, QUALE DELEGATO DELLA REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA A PARTECIPARE ALL'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AI SENSI DEL SECONDO COMMA DELL'ARTICOLO 83 DELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA.
Il Presidente, PAREYSON, fa presente che il Consiglio regionale è stato convocato, in via straordinaria ed urgente, per l'elezione del rappresentante della Regione delegato a partecipare alla seduta comune della Camera e del Senato, indetta per il 28 corrente mese, per l'elezione del Presidente della Repubblica, a' sensi del secondo comma dell'articolo 83 della Costituzione.
Dà lettura del seguente telegramma, che la Presidenza del Consiglio regionale ha ricevuto, in data 12 corrente mese, dal Presidente della Camera, Onorevole Gronchi:
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"Camera Deputati et Senato Repubblica sono convocati in seduta comune giovedì 28 aprile ore dieci per elezione Presidente Repubblica punto attendo comunicazione nome delegato codesta Regione eletto a norma comma secondo articolo ottantatré Costituzione per partecipare suddetta elezione Gronchi Presidente Camera Deputati".
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Il Presidente, PAREYSON, dà, inoltre, lettura del seguente articolo 83 della Costituzione della Repubblica Italiana:
"Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.
All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato.
L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'Assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta".
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Il Presidente chiede se qualche Consigliere abbia dichiarazioni da fare in merito all'oggetto di cui si tratta.
Il Consigliere MANGANONI, premesso che non ritiene sia il caso di sottolineare l'importanza di questa elezione, pone in rilievo che il suo gruppo consiliare ritiene opportuno e propone di mandare a Roma una persona che non rappresenti solamente un colore politico, cioè una parte della popolazione della Valle d'Aosta, ma una persona sulla quale convergano i voti della totalità dei Consiglieri.
Osserva che, in tal caso, la Valle d'Aosta sarebbe forse l'unica Regione che avrebbe un rappresentante il quale potrebbe dire:
"Io non rappresento soltanto una parte degli elettori, un partito, ma la totalità degli elettori, perché ho avuto i voti di tutto il Consiglio".
Rileva che, a tal fine, occorre scegliere una persona che sia un po' al di sopra della mischia o che, per lo meno, politicamente non ne sia molto addentro.
Dichiara che i Consiglieri del suo gruppo ritengono che l'attuale Presidente del Consiglio possa rispondere a questi requisiti per il fatto che, pure essendo stato eletto su una lista di un partito, è, però, al di sopra della mischia. Fa presente che, d'altra parte, anche per le sue stesse funzioni di Presidente, deve essere al di sopra della mischia, come lo è sempre stato sino ad oggi e come i Consiglieri del suo gruppo sperano che lo sarà anche per il futuro.
Dichiara che, in tale modo, verrebbe inviata a Roma una persona molto rappresentativa, perché rappresenterebbe tutto il Consiglio, in quanto potrebbe avere i voti della totalità dei Consiglieri presenti; ritiene che ciò tornerebbe ad onore della Valle d'Aosta e dei Consiglieri che, così facendo, dimostrerebbero di sapersi unire, in questo caso, per convergere i voti su una sola persona.
Conclude, dichiarando, che tale è la proposta che egli formula a nome dei Consiglieri del suo gruppo.
Il Consigliere CHABOD Renato, a nome del gruppo consiliare di autonomia socialista, dichiara di associarsi alla proposta fatta dal Consigliere Manganoni.
Fa presente di confermare, pur non ripetendole, le ragioni di merito esposte dal Consigliere Manganoni e dichiara quanto segue:
"Noi, effettivamente, consideriamo il nostro Presidente, anche in ragione della sua carica e non solo per il rispetto che dobbiamo alla sua persona, come "au dessus de la mêlée".
Ma faccio presente che vi è anche una ragione giuridica.
Giustamente il Presidente mi ha ricordato, l'altro giorno, che non possiamo frazionare i Consiglieri; di conseguenza non possiamo frazionare il delegato. Noi, siccome dobbiamo mandare a Roma un solo delegato, e non possiamo frazionarlo nella misura di 5/7 per la maggioranza e 2/7 per la minoranza, crediamo, anche per tale ragione, che il Presidente del Consiglio sia la persona meglio indicata per rappresentare la nostra Valle. Sono quindi d'accordo con il Consigliere Manganoni e voterò in tal senso".
Il Consigliere NICCO Giulio, a nome del gruppo consiliare del partito socialista italiano, comunica di concordare con quanto hanno detto i Consiglieri Manganoni e Chabod Renato.
Rileva che l'attuale Presidente del Consiglio è stato eletto dalla maggioranza e ritiene, quindi, che la maggioranza riconoscerà che la predetta proposta dovrebbe conseguire i voti favorevoli di tutti i Consiglieri.
M. le Conseiller DUJANY demande que l'on suspende, pour une durée de cinq minutes, la séance, afin que Messieurs les Conseillers puissent examiner les propositions qui ont été faites en ce moment.
Le Conseiller Madame PERRUCHON Veuve CHANOUX se déclare d'accord sur les propositions faites par Messieurs les Conseillers Manganoni, Chabod René et Nicco Jules.
Il Presidente, PAREYSON, dichiara di ringraziare i Consiglieri della minoranza delle parole lusinghiere che gli hanno rivolto, lasciando, però, libero il Consiglio di decidere come meglio crede.
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Si dà atto che, approvata la proposta del Consigliere Dujany, la seduta viene sospesa dal Presidente alle ore sedici e minuti venti e viene ripresa alle ore sedici e minuti quarantacinque, con la presenza dei trentatré Consiglieri in premessa nominati.
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Il Presidente, PAREYSON, dichiara quanto segue:
"Devo riconfermare i sentimenti di gratitudine che ho espresso poco fa ai Consiglieri del gruppo della minoranza, per le espressioni che mi sono state rivolte. Devo, però, fare una dichiarazione: precedentemente a questa adunanza c'è stata una riunione dei tre partiti politici. In tale riunione è stato fatto un nominativo, che è stato riconfermato, poi, dal gruppo consiliare di maggioranza. Questa duplice designazione si è manifestata, concordemente, nella persona del Presidente della Giunta. Per conseguenza, dichiaro di declinare l'incarico che mi era stato gentilmente offerto dal gruppo di minoranza e propongo che tale incarico sia, invece, affidato al Presidente della Giunta".
Il Consigliere CHABOD Renato si dichiara sinceramente spiacente di quanto è stato detto e proposto dal Presidente Pareyson, non già perché i Consiglieri del suo gruppo non abbiano stima per il Presidente della Giunta, ma proprio perché i Consiglieri della minoranza pensavano che, quale delegato all'adunanza per l'elezione ad una carica che è la suprema carica dello Stato, il Presidente del Consiglio fosse la persona più indicata, perché "au dessus de la mêlée".
Fa presente che essi sarebbero stati lieti se, in quel clima di cui si era parlato nel dicembre 1954, si fosse potuto mandare a Roma un delegato della Valle d'Aosta eletto ad unanimità di voti da tutti i Consiglieri.
Dichiara che, per le ragioni esposte, voterà scheda bianca.
Il Consigliere MANGANONI rileva che la giustificazione addotta dal Presidente del Consiglio, a motivazione della sua non accettazione dell'incarico, lascia alquanto perplessi i Consiglieri della minoranza, perché il Presidente ha accennato a due riunioni di tre partiti che hanno adottato una decisione che deve essere assunta dal Consiglio. Dichiara che i Consiglieri della minoranza ritengono che la decisione adottata nella riunione dei tre partiti non debba avere una importanza tale da indurre il Presidente a declinare l'invito e da condizionare le decisioni del Consiglio.
Precisa che, pur non intendendo assolutamente menomare la persona del Presidente della Giunta, deve osservare che il Presidente della Giunta è indubbiamente una persona di parte, perché esponente di un partito.
Ripete quanto già dichiarato dal Consigliere Chabod Renato, e cioè che voterà scheda bianca, in quanto non si è potuto ottenere l'unanimità dei consensi sulla persona del delegato da eleggere.
Il Presidente, PAREYSON, ricorda di aver accennato ad una duplice designazione che converge sulla persona del Presidente della Giunta: quella dei rappresentanti dei partiti politici e quella del gruppo della maggioranza consiliare.
Il Consigliere CHABOD Renato pone in rilievo che l'articolo 83 della Costituzione sancisce il principio del rispetto dei diritti delle minoranze. Ribadisce che, avendo la Valle d'Aosta un solo delegato e non potendosi quindi addivenire a frazionamenti, i Consiglieri della minoranza pensavano di poter fare convergere i voti unanimi dei Consiglieri sulla persona del Presidente del Consiglio, in modo che anche i Consiglieri della minoranza potessero anche essi, una volta tanto, prender parte alla designazione ad una carica senza votare scheda bianca.
Dichiara che i Consiglieri della minoranza voteranno, loro malgrado, scheda bianca.
Il Presidente, PAREYSON, dopo aver constatato che nessun altro Consigliere intende prendere la parola, invita il Consiglio a procedere alla votazione, a schede segrete, per la elezione del rappresentante della Regione delegato a partecipare alla seduta comune della Camera e del Senato per la elezione del Presidente della Repubblica.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Signori DIEMOZ Alberto, LAURENT Giuseppe e NICCO Anselmo, il Presidente accerta e comunica i seguenti risultati della votazione:
- Consiglieri presenti e votanti n. 33 (trentatré);
- BONDAZ Vittorino - Presidente della Giunta - voti riportati: n. 22 (ventidue);
- Schede bianche: n. 11 (undici).
Il Presidente, in base all'esito della votazione, dichiara che il Consiglio, con voti favorevoli ventidue e schede bianche undici, su trentatré votanti, ha delegato il Presidente della Giunta regionale, Avv. Dr. Vittorino BONDAZ, quale rappresentante della Regione, a partecipare alla seduta comune della Camera e del Senato, indetta per il 28 corrente mese, per la elezione del Presidente della Repubblica, ai sensi dell'articolo 83 della Costituzione della Repubblica.
Il Consiglio prende atto.
Il Consigliere DUJANY precisa che, in seguito alla votazione, il gruppo consiliare della maggioranza tiene ad esprimere la sua viva simpatia e la sua considerazione verso il Presidente del Consiglio.
Il Presidente, PAREYSON, ringrazia il Consigliere Dujany per i sentimenti che ha voluto esprimergli a nome della maggioranza. Chiede, quindi, se qualche Consigliere intenda ancora prendere la parola sull'argomento.
Il Presidente della Giunta, BONDAZ, dichiara quanto segue:
"Ringrazio la maggioranza del Consiglio che mi ha voluto come rappresentante del Consiglio stesso a questa funzione, la più alta che si possa immaginare dal punto di vista politico.
Farò del mio meglio perché nella esplicazione di questa attività altissima io possa, attraverso il mio voto, rappresentare veramente la Regione Valdostana in quelli che sono gli interessi di tutta la Valle d'Aosta, indipendentemente da considerazioni di Partito.
Infatti, la elezione del Capo dello Stato deve essere riguardata, da noi, non solo in funzione nazionale, ma anche in funzione regionale, dal momento che la Costituzione ha voluto, - e per questa elezione si è effettivamente data esecuzione all'articolo 83 della Costituzione -, che prendessero parte all'elezione anche i rappresentanti delle Regioni, che sono stabiliti in numero di tre per le altre e di uno solo per la Valle d'Aosta. Naturalmente la disparità del numero è dovuta alla diversa forza politica delle varie Regioni ed è stato così stabilito affinché, dando a questa votazione il loro apporto in relazione alla loro situazione politica, le Regioni partecipassero alla elezione del Capo dello Stato secondo la loro espressione politica.
Assicuro il Consiglio che farò del mio meglio per rappresentare degnamente gli interessi regionali della Valle d'Aosta".
Il Consigliere CHABOD Renato dichiara quanto segue:
"Dò atto al Presidente della Giunta, Bondaz, nostro delegato, delle sue intenzioni.
Mi auguro che alle intenzioni seguano i fatti e che a Roma non si ripeta quanto è avvenuto qui, perché noi, Consiglieri della minoranza, basandoci su una disposizione della Costituzione della Repubblica, avevamo proposto di metterci al di sopra della mischia designando il Presidente del Consiglio.
Noi ci eravamo resi perfettamente conto che era assurdo, da parte nostra, presentare un nostro candidato.
Avevamo quindi ritenuto di poter proporre alla maggioranza la designazione di un uomo il quale, pur non essendo dalla nostra parte, potesse rappresentare la Regione al di sopra degli interessi di partito.
Non posso fare a meno di rinnovare il mio rincrescimento per quanto è avvenuto proprio qui; perché qui ci è stato risposto che i partiti di maggioranza avevano già deciso diversamente, prima e fuori del Consiglio.
Noi temiamo che questo avvenga anche a Roma.
Ci auguriamo che così non sia e che il Presidente della Giunta tenga fede alle sue intenzioni".
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Si dà atto che l'adunanza ha termine alle ore diciassette.
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Letto, approvato e sottoscritto.
IL PRESIDENTE
(Geom. E. Pareyson)
IL CONSIGLIERE SEGRETARIO
(Dr. Oscar Perruchon)
IL SEGRETARIO ROGANTE
(Dr. Attilio Brero)