Objet du Conseil n. 14 du 11 janvier 1979 - Verbale

OGGETTO N. 14/79 - Ristrutturazione dell'Ufficio regionale di Roma. Approvazione di mozione.

Mozione

Considerato che la Regione Valle d'Aosta sente in modo sempre più acuto la necessità di conoscere tempestivamente quanto viene fatto in proposito sia in sede Parlamentare che di Governo, che può in qualche modo interessare l'Amministrazione regionale;

Visto che tale compito non può essere compiutamente assolto dai nostri parlamentari stante la complessità degli impegni cui debbono far fronte;

Visto altresì, che l'attuale struttura dell'ufficio regionale staccato di Roma non è assolutamente in grado di assolvere a tale funzione sia per l'esiguità dell'organico che per la inadeguata qualificazione;

Valutato che la responsabilità e il coordinamento di tale ufficio deve far capo a persona con responsabilità eminentemente politica;

Ribadita la necessità di una adeguata ristrutturazione dell'ufficio in argomento sia nell'organico che nella dislocazione

Delibera

di dare mandato alla Giunta regionale di predisporre una proposta in tal senso da presentare al Consiglio regionale entro due mesi.

Aosta, 22 dicembre 1978

F.to: Franco De Grandis

Dolchi (P.C.I.) - La parola per l'illustrazione al Consigliere.

De Grandis (P.R.I.) - Ho ritenuto di presentare questa mozione perché nel mio breve periodo da Consigliere regionale ho avuto due volte occasione di andare a Roma e per due volte ho avuto contatti con l'Ufficio staccato della Regione con una impressione del tutto negativa sulla funzionalità e sulla efficacia di questo Ufficio in Roma.

Credo che non sfugga a nessuno che un Ufficio della Regione a Roma sia la proiezione esterna di questo Consiglio quindi deve avere non solo una particolare funzione, ma anche una capacità di rappresentanza che deve corrispondere a quello che è effettivamente il Consiglio regionale di una Regione Autonoma come la nostra. Se noi poniamo mente alle grosse necessità che abbiamo di tenere i rapporti con Roma, alle grosse carenze che continuiamo a denunciare in questo Consiglio nei rapporti e con il Parlamento, e con il Governo e con i Partiti, questo particolarmente per quelli che appartengono a Partiti nazionali, dobbiamo renderci conto che effettivamente abbiamo necessità di avere a Roma un ufficio che funzioni e che risponda a tutte queste esigenze. Credo anche che non debba spaventarci l'idea che organizzare un ufficio in maniera corretta possa costare perché se organizzato nei modi giusti, il costo diventa un sacrosanto investimento che si ripercuote a favore della funzionalità di questo Consiglio e quindi a favore dell'opera che noi facciamo per la nostra Regione.

Gli stessi Parlamentari che operano a livello di Senato, di Camera dei Deputati non hanno nell'Ufficio di Roma, come dovrebbero avere secondo me almeno per quello che mi risulta, né un punto di riferimento, né una base operativa dove potersi collocare, anche questa è una grossa carenza che noi sentiamo e che sentono i nostri Parlamentari i quali sono oberati da tutta una serie di impegni e non riescono a tenere con noi quei collegamenti che sarebbero auspicabili. Quindi sono tutte situazioni che dobbiamo trovare il modo di sanare.

Credo che in sintesi si possa dire, per non farvi perdere troppo tempo anche se il problema a me sembra molto importante, che sia necessario stabilire quali sono le funzioni dell'Ufficio romano, quale ne deve essere l'organico e quale ne deve essere la sede. Questi sono secondo me i tre punti che dobbiamo sviluppare e concretizzare. Le funzioni, mi sembra di averne accennato prima, ce ne sono anche altre, ne faccio un esempio solo, può sembrare banale ma non lo è, se tra le funzioni noi ci mettiamo anche quella promozionale, evidentemente possiamo fare un lavoro di propaganda per il turismo in Valle d'Aosta che ha un notevole effetto. La città di Roma non è una città fatta di poche persone, è fatta di tante persone, confluisce tutta l'Italia in Roma, quindi è facile avere agganci e contatti con uno sterminato esercito di possibili turisti.

Un esempio ancora più banale, che costa poco e può produrre molto, se l'Ufficio di Roma fosse capace di prendere contatto con le scuole romane per facilitare le gite scolastiche in Valle d'Aosta, offrendo una qualche facilitazione che si fa presto a studiare, quindi basta un pizzico di fantasia, noi possiamo operare su un potenziale turistico futuro di notevole importanza. Possiamo, voi tutti sapete come sono entusiasti i ragazzini delle gite scolastiche, dell'idea che da Roma vengono a vedere il Monte Bianco e toccano il ghiacciaio perenne, riportano a casa delle impressioni che si ripercuotono in una forma di propaganda che a noi costa pochissimo e che ha effetti a lunga scadenza molto notevoli. Qui si tratta solo di un pizzico di fantasia, ma evidentemente il pizzico di fantasia ce l'ha il funzionario che è all'altezza della situazione e non l'omino messo lì che non sa bene come destreggiarsi o che cosa fare. C'è di più, il grande numero di viaggi che i Consiglieri, gli Assessori, il Presidente della Giunta debbono fare a Roma, io credo che potrebbero essere ampiamente ridotti se noi disponessimo a livello romano di un ufficio che è capace di organizzare gli incontri e di limitarli a quelli essenziali, a quelli dove effettivamente è necessaria la presenza del responsabile politico, mentre tutti gli altri possono essere risolti a livello amministrativo o a livello tecnico.

Detto questo, vorrei anche fare presente un'altra cosa che non sapevo quando ho presentato la mozione, mi risulta che i rapporti tra il personale dell'Ufficio di Roma sono talmente deteriorati che hanno dato luogo addirittura a querele, contro querele, denunce, contro denunce, interventi del 113, ma che immagine presentiamo a livello romano della Valle d'Aosta? Non lo so, ma più deteriorato di così non si potrebbe. C'è anche qualche funzionario che invece ha dato un'ampia prova di capacità, ma che però rimane un elemento isolato che è assolutamente insufficiente a rispondere a queste esigenze.

Volevo inoltre precisare un'altra particolarità perché nella parte terminale della mozione io parlo di responsabilità e coordinamento da affidare a persone con responsabilità eminentemente politica. C'era nella mia mente l'idea che potesse essere un Consigliere, la persona ideale per fare questo lavoro di coordinamento, a questo punto però mi rendo conto che è grande, è grossa la difficoltà di staccare un Consigliere a Roma e quindi pressoché impedirgli di lavorare a livello di Valle d'Aosta e a livello di Consiglio. Questo è un punto che può essere senz'altro discusso, può essere sottoposto all'attenzione, alla riflessione dei Consiglieri senza che debba essere un limite per fare qualche cosa, la ristrutturazione, la riorganizzazione va affidata anche tranquillamente a un tecnico e la Valle ne possiede in questo momento di personale che ha la capacità di organizzare un ufficio con le funzioni che ci siamo detti, dopo di che si potrà anche vedere eventualmente a chi affidare questa responsabilità se esclusivamente a un tecnico oppure a un tecnico che abbia anche sensibilità politica oppure a un politico. Questo mi sembra soltanto un punto secondario.

Un'ultima precisazione, vorrei pregarvi di apportare una correzione, c'è un errore di stampa nella mozione, nel primo "considerato" alla terza riga è scritto "viene fatto in proposito" invece bisogna leggere "viene fatto o proposto sia in sede parlamentare" altrimenti non ha senso. Grazie.

Dolchi (P.C.I.) - E' aperta la discussione sulla mozione del Consigliere De Grandis. Chi chiede la parola? La parola al Consigliere Tonino.

Tonino (P.C.I.) - Molto brevemente per illustrare la nostra posizione in merito. Siamo d'accordo che l'Ufficio non funziona, è un ufficio che è diventato un punto di riferimento più che altro per la prenotazione della macchina che è la cosa più insignificante, un momento di transito se va bene, mentre invece potrebbe, se funzionasse, sostituire anche lo spreco di tempo di funzionari che vanno avanti e indietro da Aosta a Roma e essere effettivamente un momento di collegamento.

Perché non funziona questo Ufficio? Ci lavorano, in modo estremamente scoordinato, persone senza nessun coordinamento e di questo la responsabilità non è evidentemente del personale che fa quello che può, ma è mancato nel modo più assoluto un coordinamento da parte della Giunta regionale. Mi risulta che questo Ufficio sia affidato come direzione a un dipendente regionale di gruppo C e che questa funzione di dirigente all'interno dell'Ufficio non riesca nel modo più assoluto ad assolverla, per cui è un problema che va evidentemente rivisto. Tra l'altro non c'è, a differenza di tutti gli altri uffici della Regione, nessun controllo, anche burocratico sull'attività di questo Ufficio, formalmente credo che questo Ufficio romano dipenda dalla Segreteria Generale ma non mi risulta che la Segreteria Generale abbia poi funzioni di controllo e dirigenza sull'Ufficio stesso.

Dunque le cose necessarie quali sono? Sono che ci siano nell'Ufficio dei funzionari con carriera direttiva capaci, qualificati e che assumano fino in fondo il ruolo di fornire alla Regione tutte le informazioni e tutto il collegamento di cui c'è bisogno. Nella sostanza è dunque un grosso caos, dai dati che noi abbiamo avuto va rivista questa struttura, noi non siamo assolutamente d'accordo che questo Ufficio debba far capo a una persona con responsabilità politica, per agganciarmi a quanto diceva prima il Consigliere De Grandis, nel senso che non riteniamo opportuno che sia coordinato da una specie di Ministro degli Esteri della Valle d'Aosta, deve essere un ufficio organizzato seriamente come gli altri uffici per svolgere delle funzioni che non sto qui ad elencare ma che tutti più o meno abbiamo in mente.

Il coordinamento dell'Ufficio non può essere, a nostro avviso, affidato a un politico ma deve essere fatto dalla Giunta nel suo complesso, proprio perché il rapporto che a noi interessa è un rapporto tra Governo regionale e Governo nazionale, dunque questo rapporto va curato attraverso funzionari che possono essere ad Aosta e possono naturalmente anche essere collocati a Roma. Ecco questa è la funzione che secondo noi va data a questo Ufficio e in tal senso siamo favorevoli ad avere al più presto un progetto di revisione.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Salvadori.

Salvadori (U.V.) - Questa mozione di De Grandis ha sollevato un piccolo vespaio, diceva lui questa mattina, perché è un problema che si trascina da troppo tempo ed è anche ora che si risolva. Tutte le Regioni si sono organizzate in senso moderno, aprendo degli uffici che sono estremamente funzionali. Vorrei ricordare agli amici comunisti, l'ufficio della Regione Emilia-Romagna che per parecchio tempo ha fatto da coordinamento negli uffici delle Regioni quando c'erano tutta una serie di discorsi sia a livello di RAI Televisione, sia di sanità e così via, con delle strutture che noi, ancora oggi a livello di Regione Autonoma sede centrale di Aosta non abbiamo. E l'hanno fatto anche perché hanno capito qual è l'aria che tira a Roma ed è un'aria che se non si è presenti tutti i giorni, e penso che il Senatore Filliétroz qui potrebbe raccontarne di lunghe su questo tipo di discorso, si rischia di essere tranquillamente dimenticati, anche perché abbiamo avuto già numerosi esempi a livello di Valle d'Aosta del fatto di essere dimenticati. Giustamente De Grandis diceva che ci sono tre punti, tre momenti essenziali in questo discorso di revisione di questo benedetto Ufficio di Roma. Uno che riguarda le funzioni che deve svolgere, cioè quello che deve fare concretamente, l'altro discorso dell'organico e il terzo la sede.

Parto dall'ultimo: è chiaro che una sede, un ufficio che deve avere anche funzioni turistiche, che è situato al quarto o quinto piano è assolutamente invisibile dalla gente che passa, non può dare certi tipi di risultati ed è chiaro che un ufficio organizzato così com'è oggi, con l'organico che ha non può dare i risultati che dovrebbe dare.

Quanto alle funzioni sono triplici: la funzione amministrativa deve seguire tutti i provvedimenti che vengono assunti a livello parlamentare e che interessano la Valle d'Aosta; promozionale, il grosso discorso del turismo e politico e quando dico politico non concordo con quanto diceva Tonino in quanto l'esempio che ci viene dal sud Tirolo con la presenza di un rappresentante del Governo sud-tirolese in permanenza o quasi a Roma ci dimostra che soltanto con un'azione di questo genere a livello politico (non può essere adottata a livello amministrativo), considerando anche che 800 chilometri di distanza tra Aosta e Roma sembrano quasi la distanza tra la terra e la luna e quindi ci vuole una presenza politica che permetta di risolvere in fretta quei problemi che non sono amministrativi e che non sono promozionali.

E Tonino diceva no al Ministro degli Esteri della Valle d'Aosta, è un discorso che dovremo affrontare anche per quanto riguarda Bruxelles perché non dovremo essere tagliati fuori, d'altronde ci sono già delle Regioni che hanno fatto i passi avanti in questo senso e stanno aprendo delle rappresentanze a Bruxelles perché domani quello che oggi succede nei confronti di Roma succederà nei confronti di Bruxelles.

Ora cerchiamo di avere il coraggio di risolvere una volta per tutte questo problema dell'Ufficio di Roma, diamogli una soluzione che sia positiva, diamogliela in fretta perché altrimenti continuare così è negativo per l'immagine che vogliamo dare della Valle d'Aosta, una immagine che l'Assessore Ramera diceva deve essere la più bella possibile, ma se continuiamo su questa strada nella immagine esterna, chiaramente non otterremo dei buoni risultati.

Dolchi (P.C.I.) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare. La parola al Consigliere Dujany.

Dujany (D.P.) - Io non ho ancora capito bene quali sono le finalità di questa mozione. Delle cose dette alcune sono valide e mi pare che a Roma ci sia un ufficio che funzioni, ma deve essere un organo esecutivo e non un'ambasciata o il Ministero agli Esteri. Siamo dell'idea che i rapporti col Governo devono essere presi dal Governo regionale e i rapporti con il Parlamento devono essere presi dal Governo e dalla Presidenza del Consiglio. Non ci devono essere delle soluzioni alternative, di confusione per cui a un certo momento non si capisce più chi è che coordina questa attività e quali sono le finalità che un Governo vuol raggiungere attraverso i contatti col Parlamento o col Governo nazionale.

E dico queste cose perché è da vent'anni che si parla dell'Ufficio di Roma e direi che soluzioni ne sono venute fuori, dalla prima in cui Ramera è stato il principale artefice, che è stato, credo, quello che ha inaugurato l'Ufficio romano, a tutte le successive tappe venute fuori fino adesso, fino all'assunzione del nostro Presidente della Commissione di Coordinamento che dovrebbe essere un alto funzionario che dovrebbe raccordare molto bene la Regione però, malgrado questo, mi pare che siamo in una situazione di estrema insoddisfazione. Si è detto che sarebbe opportuno avere un ufficio promozionale, gite scolastiche, scuole romane, agenzia o qualcosa di simile, tutto questo è già tutto stato provato, negli anni 1963 se non vado errato 1964, 1965, 1966, si è pensato di fare un ufficio romano promozionale, eccetera, poi tutto è andato a catafascio. I debiti, i costi sono stati così alti e gli scopi che ci si prefiggeva non sono stati raggiunti. Può darsi che si sia seguita una strada sbagliata, comunque l'esperienza ci ha dimostrato che non è stata una iniziativa che ha dato i risultati che ci si proponeva di avere.

Quindi io sarei del parere che sia un ufficio funzionale, che sia coordinato e guidato e che non ci sia solo una accozzaglia di persone che si pestano i calli e fanno avere altri guai all'amministrazione pubblica anziché risolvere i problemi.

In secondo luogo mi ha stupito molto il contenuto della mozione che, d'altra parte è già stato chiarito dal presentatore della mozione, dove si chiede che ci sia una persona con responsabilità imminentemente politica, mi pare che rischiamo di fare confusioni,

Si dice l'Alto Adige, le altre Regioni, teniamo conto della proporzione delle Regioni, dell'entità delle Regioni, teniamo conto che l'Alto Adige non ha un ufficio con un politico, ha un organo della sua Giunta provinciale che è incaricato di tenere questi contatti e coordina questi rapporti fra la Provincia di Bolzano, il Parlamento, le varie Commissioni interparlamentari e il Governo, attraverso un suo membro, avvalendosi naturalmente di un organo amministrativo che è sul posto, che è il punto di riferimento ma il coordinamento è sempre riservato al Governo regionale.

Non vorrei che questa mozione desse luogo ad un'altra modifica di regolamento organico che prevede di nuovo una pletora di posti senza una finalità precisa e senza una organizzazione precisa in questo organismo rappresentativo, più che rappresentativo direi di supporto amministrativo e tecnico a favore dell'Amministrazione regionale, cioè che non sia solo visto in termini elefantiaci e non produca risultati concreti.

Dico queste cose e scusatemi la mia, direi così, la mia sfiducia in queste cose perché ormai è vent'anni che si parla dell'Ufficio di Roma, è vent'anni che si fanno questi stessi discorsi e i risultati purtroppo, si sono create naturalmente una serie di correzioni alla impostazione iniziale, però poi si è sempre tornati alla soluzione iniziale che era la meno dispendiosa e ci si augurava di avere un ufficio più funzionale e più efficiente, cosa che purtroppo non abbiamo. Quindi direi qualcosa va fatto, ma è da evitare la gonfiatura di personale, è da evitare l'ambiguità e la confusione dei compiti e delle competenze. I rapporti col Governo vanno tenuti dal Governo regionale, i rapporti col Parlamento vanno tenuti dal Governo regionale e dalla Presidenza del Consiglio o dai Consiglieri. Questo deve essere un organo di tappa, di punto di riferimento, di informazione e di collegamento, ma niente di più, altrimenti rischiamo di creare delle soluzioni che potrebbero diventare pericolose e potremmo aggiungere solo confusione alla già grossa confusione esistente in questo momento.

Dolchi (P.C.I.) - La parola all'Assessore Maria Ida Viglino.

M. Ida Viglino (U.V.) - Io desidero semplicemente puntualizzare qualche cosa perché in mezzo alle difficoltà che incontra l'Ufficio di Roma è mio dovere segnalare che c'è una persona che è stata distaccata dall'Assessorato della Pubblica Istruzione per occuparsi esclusivamente delle pratiche inerenti al nostro Assessorato. Da quando abbiamo questa persona laggiù abbiamo visto dei cambiamenti, prima di tutto ha evitato molti viaggi e spostamenti o del Sovraintendente o della sottoscritta, ci tiene i collegamenti con tutti i Ministeri in particolare con l'Ufficio legislativo del Ministero della Pubblica Istruzione in modo da avere dei contatti e quel che conta anche moltissimo è riuscita sbrogliare tutte le pratiche di pensioni, alcune delle quali giacevano lì da più di dieci anni. Quindi desidero puntualizzane questo fatto.

Dolchi (P.C.I.) - La parola all'Assessore Ramera.

Ramera (D.C.) - Dovrei parlare semplicemente perché sembra dalla battuta di qualcuno qui vicino che le parole di Dujany abbiano voluto significare, naturalmente falsamente interpretate, o artatamente, che l'Ufficio di Roma sia andato male per me, no, caso strano...

(voci in aula)

...è andata male per Roma che sia andato via io. La mozione dà un'occasione, Dujany, si è parlato molte volte dell'Ufficio di Roma, caso strano in quei due anni che io ero a Roma assistevo dal pubblico, quando poi sedetti ai banchi del Consiglio passo il bilancio e se per caso io non avessi richiamato all'attenzione di coloro che l'anno prima lo criticavano, sarebbe volato, scivolato, nessuno si sarebbe occupato di questo Ufficio di Roma. Mi fa piacere che improvvisamente molti conoscano questo Ufficio che, almeno personalmente ebbi modo, già anni or sono, di dire che bisognava porci mano per una soluzione definitiva.

A me sta bene che questo Ufficio funzioni, ma funzioni realmente perché quando Dujany dice immaginiamo a gonfiare: ci sono sette persone, credo che sia necessario l'occorrente, quindi non sono d'accordo su quel piccolo passaggio di esiguità, semmai di funzionalità perché? Perché praticamente sono dieci anni che non si sa chi dirige l'Ufficio di Roma, sono dieci anni che casualmente nessun valdostano ha voluto andare a Roma a certe condizioni e allora bisogna che il Consiglio, finalmente, si preoccupi e dia, e li ha dati, dando mandato alla Giunta, dei suggerimenti perché qualcuno diriga l'Ufficio di Roma. Per me la storia del politico-non politico è discutibile. Può essere buona sia la storia che vede Benedikter per il Sud-Tirolo che dirige l'Ufficio della Provincia di Bolzano, ma non lo dirige lui c'è un direttore dell'Ufficio per la Provincia di Bolzano, la sua è una presenza politica a Roma e basta. Quindi, per me, le sette persone attuali che sono poi sei perché uno è un consulente, necessitano solo che si dia l'incarico a uno di questi di dirigere e che ognuno abbia il proprio compito, che non è certo quello di avere i rapporti né col Governo, né col Parlamento ma è di sbrigare, di smistare, di collegare i vari Assessorati, il Consiglio, i Comuni, insomma anche i Comuni hanno delle pratiche a Roma. Mi ricordo che quando c'ero, dodici anni fa, qui si sono fatti più passi indietro che passi in avanti, allora eravamo due, tre, adesso sono sette, però si pensava anche ai Comuni e praticamente si svolgevano pratiche anche in questo senso. Ora, il problema sta tutto qui, non esiguità di numero ma mancanza di funzionalità, e quindi bisogna veramente uscirne nel modo migliore.

Funzionalità dell'Ufficio e sede idonea: la sede attuale è sbagliata da quando siamo andati via da Piazza Barberini e da quando abbiamo abbandonato l'Ufficio del Turismo di Via Veneto perché i due sono aspetti separati, ma vanno esaminati tutti e due nel contesto della presenza valdostana a Roma; uno era l'Ufficio politico, politico nel senso che collegava i vari Assessori e la Presidenza della Giunta ai vari Ministeri, sbrigava pratiche per quel che poteva, l'altro doveva svolgere un'azione promozionale. E non è vero che non l'abbia svolta bene, io so che nella prima estate, 1967, vennero mandati da quell'Ufficio 800 persone in Valle d'Aosta, sono 800, non saranno molti però 800 moltiplicato una decina di giorni di presenza sono otto mila presenze nel contesto dei quattro milioni di oggi certo che farebbero ridere, però è chiaro che l'Ufficio oggi, messo lassù nell'abbaino di Via del Tritone non può svolgere nessuna azione promozionale in campo turistico. Dal punto di vista anche politico è messo in maniera sbagliata perché è messo in condizioni di non poter operare velocemente con i vari Ministeri di cui una parte sono all'EUR e una parte sono in zone difficilmente circolabili. Per cui tutto sommato, dò ragione a De Grandis quando dice che questo Ufficio è stato visto in questi dodici anni, nacque nel 1966, come un punto di riferimento semplicemente perché c'è una macchina che va all'aeroporto a prendere chi arriva e magari uno che arriva l'ora dopo non può essere più preso, quindi per conto mio l'abolirei. Per cui ad un certo momento accade che un mucchio di funzionari della Regione giornalmente si recano a Roma con spese notevoli per la deficienza dei servizi che esistono presso l'Ufficio di Roma. Deficienza che continuerà a esistere e non voglio entrare in merito alla parte deteriore che si sta verificando da un certo periodo a questa parte e che è veramente antipatica, ma proprio per la mancanza di un direttore di quell'Ufficio, chiamiamolo poi come volete coordinatore, direttore, un responsabile il quale divide tra i suoi collaboratori i compiti da svolgere nella città di Roma, uno avrà tre Ministeri, l'altro ne avrà quattro, l'altro ne avrà due. Ma effettivamente ha ragione l'Assessore Viglino che la scelta migliore che si è fatta è stata quando si è comandato questa persona che doveva curare gli interessi presso il Ministero della Pubblica Istruzione e che trova, non solo il tempo di portare avanti tutti questi discorsi al Ministero della Pubblica Istruzione, ma addirittura si offre volontaria per tutte quelle altre pratiche che si rendono necessarie e che purtroppo rimangono giacenti per quella deprecata situazione denunciata dal Consigliere De Grandis e che occorre avere il coraggio di sanare. Non vado a vedere responsabilità, ma comunque quella situazione va sanata, io spero che la Giunta abbia il coraggio di farlo, una volta per tutte perché diedi anni credo siano troppi. Dieci anni di pazienza, dieci anni di inefficienza, dieci anni di non so che cosa, io vorrei andare a chiedere a ognuno quali pratiche ha svolto annualmente e ne avremmo un bilancio ben misero e dopo di che mettersi a lavorare. Io spero appunto che si trovi la possibilità di avere una nuova sede più idonea ma altresì che si metta fine a questo andazzo e che si crei un responsabile di questo Ufficio.

Dolchi (P.C.I.) - Sono iscritti a parlare i Consiglieri Nebbia e Riccarand. La parola al Consigliere Nebbia.

Nebbia (P.S.I.) - Mi pare che il merito di questa mozione sia quello di avere sollevato nuovamente il problema che da tanti anni incombe. Forse, almeno da quanto ha detto il proponente, non tutti i punti della mozione sono stati sufficientemente valutati o ponderati, direi che non dobbiamo lasciarci sfuggire l'occasione di risolvere una volta per tutte questo problema, se non altro dal punto di vista amministrativo, cioè porre in essere una struttura che, come abbiamo sentito non è costosa anzi potrebbe permettere notevoli risparmi, e permetta alla Regione di essere a contatto con la realtà romana. Abbiamo due esempi recentissimi, proprio di carenza regionale in questo senso, uno è quello relativo all'edilizia pubblica e l'altro, ed è notizia di oggi, relativo alle modifiche, alle ventilate modifiche della legge Bucalossi.

Ci sono state e ci saranno ancora delle riunioni a Roma alle quali la Regione non ha potuto partecipare proprio per, diciamo, deficienza di questi suoi uffici distaccati e non partecipare per la Regione vuol dire non approfittare di certe possibilità che le sono offerte per illustrare e presentare la propria situazione. Quindi io non mi addentrerei in questa fase a discutere se a capo ci debba essere un politico oppure no, però credo che sia indispensabile che gli uffici vengano riorganizzati, che a dirigere questi uffici si ponga un responsabile, che questi uffici funzionino perché in tal modo funziona meglio tutta l'Amministrazione.

Con queste precisazioni dichiaro che voterò a favore di questa mozione.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Credo che l'unico aspetto positivo di questa mozione sia quello di evidenziare l'esistenza di una struttura estremamente costosa per la Regione che è in gran parte, per non dire totalmente, inefficiente da quanto si è sentito finora nel dibattito.

Guardando le voci del bilancio di previsione per il 1979 risulta che ci sono almeno 65 milioni di spesa prevista per questo Ufficio di Roma, questi solo a un primo esame affrettato, probabilmente ci sono molte altre spese che sono sommerse all'interno di altre voci, altri capitoli del bilancio. Ora la mozione, a parte questo aspetto che è positivo di mettere in discussione la struttura, l'inefficienza di questo Ufficio e quindi la necessità di stabilire bene le funzioni e la struttura di questo ufficio romano, suscita grossi elementi di perplessità, in particolare per tre aspetti. Nella mozione si parla di esiguità dell'organico, esiguità del personale, ora mi pare che su questo già lo stesso Assessore Ramera abbia riconosciuto che in realtà questo problema di esiguità non esiste anzi, semmai sembra esistere un problema di dispendio, di presenza di strutture che non sono per nulla indispensabili, tipo l'automobile che deve andare all'aeroporto ad aspettare Assessori o Consiglieri vari e che risulta un dispendio, c'è un pullman che collega comodamente l'aeroporto con la città di Roma e che si può tranquillamente prendere evitando tutto questo dispendio di denaro.

Un secondo punto estremamente negativo presente nella mozione è l'invito ad attribuire a una persona che abbia una responsabilità di tipo politico il coordinamento di questo ufficio. Allora qui mi pare che molti altri interventi di Consiglieri abbiamo già sottolineato che in questo caso non è opportuno che la responsabilità sia di un Consigliere o di un Assessore, anzi non è neanche conforme alla attività che deve svolgere questo ufficio. La responsabilità di coordinamento non può che essere di un funzionario, di un dipendente regionale che ha questo compito, a cui viene attribuito questo compito specifico, un dipendente assunto attraverso un regolare concorso a cui viene dato questo incarico. Inoltre penso che i dipendenti degli uffici di Roma per svolgere un lavoro utile devono lavorare in stretto collegamento con i singoli Assessorati perché sennò non si capisce che attività svolgono, mi pare che l'esempio che faceva l'Assessore alla Pubblica Istruzione del dipendente comandato a Roma che svolge una certa attività sia l'indicazione del modo in cui bisogna procedere. Cioè si tratta di dipendenti, di personale che deve lavorare strettamente collegata ai singoli Assessorati e svolgere delle mansioni ben definite, con un funzionario che faccia da coordinamento, da insieme.

Un terzo punto che lascia delle grosse perplessità è il discorso della dislocazione, cioè, a mio avviso bisogna distinguere molto chiaramente fra quelli che devono essere i compiti di un ufficio che segue le attività amministrative, che segue l'attività politica del Parlamento, che segue le pratiche della Regione e quello che invece può essere il compito di un ufficio promozionale, quindi le due cose vanno viste in modo completamente separato, anche come dipendenza un ufficio di promozione turistica deve dipendere direttamente dall'Assessorato del Turismo e quindi deve avere una sua struttura completamente separata, mentre se si vuole farlo e si decide che è utile fare un ufficio di questo genere a Roma, che è tutto da discutere evidentemente ancora, mentre invece, un ufficio del tipo di cui si parla nella mozione deve avere un compito squisitamente amministrativo. Io non conosco quale siano i problemi della sede, ma non mi pare che sia il problema principale che sia indispensabile anzitutto vedere la dislocazione di questo ufficio, penso che ben altri siano i problemi da risolvere prima di questo.

Dolchi (P.C.I.) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare; la parola al Presidente della Giunta.

Andrione (U.V.) - Ma, se è lecito dirlo, sono sovente gli amici quelli che mettono in imbarazzo e io mi trovo un po' in imbarazzo perché tanti anni fa, e Dujany ha buona memoria quando dice che è più di vent'anni che se ne parla, l'Union Valdôtaine non era favorevole all'apertura di un ufficio a Roma e l'Avvocato Caveri aveva l'abitudine di dire "attention, nous allons faire une romanité" e probabilmente aveva delle qualità profetiche. Comunque adesso è un dato di fatto e direi che l'esempio delle altre Regioni, se si vuole anche il tipo di macchina amministrativa che esiste oggi nello Stato italiano, ci obbliga ad avere una presenza, se questa presenza debba essere di un tipo o di un altro è discussione da approfondire en plus petits comités, perché bisogna evidentemente fare delle valutazioni che implicano concetti di persone, concetti specifici di natura politica. E' un dato di fatto che una grossa parte di questa mozione è nata dal fatto che quell'ufficio per una serie di ragioni, che sarebbe inutile analizzare qui, non funziona. Non funziona perché personalismi, altre questioni di questo genere o forse per il fatto che non può materialmente essere sufficientemente controllato, avviene che, salvo le buone volontà individuali, è uno strumento che si richiude su se stesso e non dà luogo a quell'apertura verso l'esterno che ci sarebbe indispensabile in misura più ampia di quanto non avvenga adesso.

Ora io vorrei fare una proposta, aggiungo poi solo una considerazione che è questa, possono evidentemente partecipare tutti i Consiglieri, al limite possiamo essere 35, ma la Giunta è d'accordo, ne avevo fatto un accenno, a presentare una proposta per l'Ufficio di Roma, proposta che deve riguardare la situazione attuale e che può essere al limite il trasferimento di certi funzionari o di tutti i funzionari attualmente a Roma ad Aosta perché sono funzionari regionali quindi possono essere trasferiti, però farei la proposta che la Commissione Affari Generali presenti, se lo intendono tutti i Consiglieri ne discutiamo con calma, un elenco degli obiettivi che vogliamo dare all'Ufficio di Roma.

Per quanto riguarda la sede vi è una proposta che è in corso e che potrebbe risolvere il problema, gli obiettivi e l'organico che sono indispensabili per raggiungere questi obiettivi. Non si tratta, e qui do perfettamente ragione a Dujany, di aumentare il numero, si tratta di cambiare la qualità. Cambiare la qualità vuol dire che il direttore, comunque lo si voglia chiamare, il responsabile di questo ufficio deve essere in grado di essere l'omologo dei direttori degli uffici delle altre diciannove Regioni e di conseguenza poter trattare da pari a pari tra funzionari con qualsiasi dirigente di qualsiasi Ministero o con i dirigenti dei due rami del Parlamento. La Giunta ha discusso, esaminato questo problema, si è valutata la grossa difficoltà di avere un direttore di questo genere che, avendo queste caratteristiche, sia al tempo stesso a conoscenza profonda, personale e vissuta dell'Amministrazione della Valle d'Aosta, perché, purtroppo in questo momento non è pensabile di prendere un funzionario di questa Regione capace, preparato e spedirlo a Roma, in quanto i trattamenti economici sono quelli che sono e un trasferimento di questo genere, un incarico di questo genere rischierebbe di essere più sentito come una punizione personale che come una missione. Di fronte a queste difficoltà la Giunta, pur concordando con lo spirito della mozione del Consigliere De Grandis che votiamo, ha aggiornato la discussione sul problema proprio per poter avere il tempo di sentire l'opinione di tutti i Gruppi e di avere questo conforto insomma, che il Consiglio decida e, se è possibile, all'unanimità e se non è possibile a maggioranza, quali sono gli obiettivi che pone all'Ufficio di Roma e quali sono gli organici, quali sono le persone fisiche perché poi dovranno essere conosciute le persone fisiche che propone per questi scopi.

Di conseguenza io mi farei, votando a favore della mozione, parte diligente per pregare il Presidente della Commissione Affari Generali, di invitare tutti i Consiglieri per una discussione approfondita a tempi ravvicinati su questo problema. Non è solo, sia ben chiaro, una questione di strutture, è una questione di uomini e qui dobbiamo avere il coraggio di dirci che dobbiamo cadere sugli uomini o sull'uomo giusto perché in quella giungla, non solo retributiva, che è rappresentata oggi dall'amministrazione italiana e non vorrei fare degli esempi perché poi si dice che sono antinazionale, ma in quella giungla direi che senza ombra di dubbio è utile avere un posto avanzato, qualcuno che possa discutere, pardon, qualcuno che possa, per un mucchio di questioni di secondaria importanza, essere presente.

Non c'è membro della Giunta, ma se continuiamo così entro breve termine non ci sarà Consigliere regionale, che possa essere teoricamente presente, si rinuncia a essere presenti ad Aosta perché tra le Commissioni interregionali convocate dalle Regioni, e le Commissioni interregionali convocate dal Governo, le riunioni preparatorie e cose di questo genere, per esempio io potrei comodamente essere 365 giorni a Roma, non essere mai in Valle d'Aosta, avrei certamente sempre almeno due Commissioni al giorno, tranne, chiedo scusa, sabato e domenica perché in quei giorni a Roma non si lavora, negli altri forse qualche volta può anche capitare. Bene, detto questo, come conclusione, noi votiamo a favore della mozione di De Grandis come questione di principio e cioè riteniamo che sia indispensabile ristrutturare l'Ufficio di Roma, proponiamo che il Consiglio regionale, attraverso la Commissione Affari Generali evidentemente integrata da tutti coloro che vogliono essere presenti, ne discuta approfonditamente, facendo proposte concrete che comprendano nomi e cognomi delle persone che si vogliono proporre a queste funzioni. Solo in questa maniera il progetto di legge, perché dovremmo fare una legge specifica l'avevo preannunciata al Consiglio, potrà avere quelle caratteristiche strutturali che ci garantiranno l'efficacia di questo ufficio, se non dovessimo riuscire, mi permetto di dirlo, è meglio chiudere l'Ufficio di Roma.

Comunque Ramera l'aveva anticipato, a larga maggioranza la Giunta è dell'opinione di sopprimere la macchina di servizio, perché costerà molto meno per tutti prendere il taxi, questo tanto per dare un esempio di come certe strutture poi possano degenerare.

Dolchi (P.C.I.) - Prima di passare alla fase finale cioè alle eventuali dichiarazioni di voto, io chiederei al presentatore, collega De Grandis, se intende prendere ancora la parola ed eventualmente puntualizzare la sua posizione in conseguenza a quanto proposto dal Presidente della Giunta. La parola al Consigliere De Grandis.

De Grandis (P.R.I.) - Sì, perché poi avrei difficoltà a chiederla in sede di dichiarazione di voto, perché non posso votarmi contro. Sì, volevo solo fare alcune precisazioni: intanto sono soddisfatto della posizione assunta dal Presidente della Giunta su questo argomento, anche perché la mozione non voleva essere una cosa così rigida, ma più che altro voleva sollevare il problema e sottoporlo alla discussione anche perché io personalmente sono vecchio di anni, ma molto giovane di Consiglio, quindi non ho sufficiente esperienza per fare delle proposte precise senza prima avere fatto una analisi ben più profonda del problema, però alcune cose mi sentirei ancora di precisarle. Innanzitutto al Consigliere Dujany vorrei dire che sì, è vero che la sua amarezza per l'esperienza che ha fatto in tanti anni di vita politica lo rendano piuttosto scettico però è altrettanto vero che io sono un seguace del più grande scettico d'Italia, tuttavia credo che in molte cose bisognerà mettere un briciolo di entusiasmo altrimenti si finisce per non fare nulla e si raggiunge l'effetto opposto. Soprattutto non ho capito bene, così come diceva il Consigliere Dujany se questo ufficio deve essere un organo della Giunta, rappresentativo della Giunta, mi sfugge come possa essere anche un organo assolutamente asettico sotto il profilo politico, cioè, non insisto su questo punto però non vedo questa assoluta disgiunzione delle due cose.

E al Consigliere Riccarand, che mette in discussione il fatto dell'esiguità dell'organico, preciserò questo, la mia mozione non si esprime molto bene sulla questione dell'organico però volevo far rimarcare che probabilmente là, io non sono in grado di valutarlo, c'è un organico forse sufficiente, come è stato detto da molti, come numero, però si tratta di un corpo che è senza testa e quindi un corpo senza testa non so come possa funzionare, difatti non ha funzionato per nulla. Quindi lascerei la mozione invariata senza portarle modifiche, specie per il penultimo punto che riguarda la responsabilità politica del coordinatore, perché lascerei proprio alla Giunta e all'esperienza della Giunta, visto che questo deve essere un ufficio che rappresenta essenzialmente la Giunta, valutare come debba essere organizzato questo ufficio quali responsabilità debbano essere affidate, d'altro canto la signorina Viglino ha dimostrato con prova concreta che se al posto giusto c'è la persona giusta i risultati positivi si ottengono, mentre non si ottengono quando al posto giusto c'è la persona sbagliata.

Dolchi (P.C.I.) - Il Presidente della Giunta aveva però accennato al problema di un esame preliminare da parte della Commissione Affari Generali e Finanze, non viene inserito nella mozione e rimane come impegno, allora il Consiglio si rivolge, con questa raccomandazione, con questa precisazione al Presidente della Commissione Affari Generali e Finanze perché voglia inserirlo all'ordine del giorno in una delle sue prossime sedute quale invito e raccomandazione da parte del Consiglio.

De Grandis (P.R.I.) - A questo punto, visto che faccio parte della Commissione Affari Generali, mi trovo perfettamente concorde di dare incarico alla Commissione Affari Generali.

Dolchi (P.C.I.) - Il Presidente convocherà la Commissione e metterà questo punto all'ordine del giorno. Sono aperte le dichiarazioni di voto. C'è qualcuno che prende la parola per dichiarazioni di voto? La parola al Consigliere Tonino.

Tonino (P.C.I.) - Io non sono riuscito comunque a capire la conclusione rispetto al penultimo comma della premessa, in che senso? Nel senso che se l'Ufficio di Roma rispetto al quale occorre definire bene le funzioni, e su questo tutti siamo d'accordo, se questo ufficio deve avere un coordinamento politico e il coordinamento politico lo fa la Giunta, l'esperienza dell'Assessore alla Pubblica Istruzione credo che possa essere effettivamente preso come un aspetto positivo, noi siamo d'accordo se viene valutato in quel senso il penultimo comma, però lì c'è scritto anche in modo abbastanza tassativo "deve far capo a persona con responsabilità eminentemente politica" questo ci fa forse pensare che la soluzione possa essere quella del Ministro degli Esteri, ecco, per semplificare.

Noi non siamo d'accordo, rispetto a questa seconda soluzione per cui o l'interpretazione che viene data a quel penultimo comma della premessa è quella che dicevo prima, nel senso che è la Giunta che coordina strettamente il lavoro di un ufficio, che è un ufficio particolare, dotato di funzionari in grado di coordinare e questo è il problema più grosso, io non dimenticherei che uno dei fatti che ha determinato in questo ufficio questo scollegamento tra i vari, non chiamiamoli dipendenti ma funzionari, è che ognuno di questi, poi aveva coperture politiche le più strane per cui era intoccabile e funzionava con la propria testa, ecco il fatto di un animale a tante teste, forse il riferimento di Andrione può essere quello, ecco facciano in modo che abbia un funzionario dirigente e che, abbia poi il coordinamento, l'ufficio sia coordinato dalla Giunta, per cui se quello è il senso di questo penultimo comma noi siamo d'accordo, altrimenti su questa mozione ci asteniamo.

Dolchi (P.C.I.) - Altri che chiedono la parola? C'è una richiesta. La parola al Consigliere De Grandis.

De Grandis (P.R.I.) - Vorrei solo chiarire questo punto che ha sollevato il Consigliere Tonino. Io francamente faccio fatica a capire come la Giunta stando qui riesca a coordinare l'ufficio laggiù perché se non vado errato, quello che l'Assessore Viglino fa nei confronti del funzionario che ha staccato a Roma è quello di passargli tutta una serie di incarichi che il funzionario laggiù assolve, però non è un coordinamento politico, secondo me questo, non è una forma di coordinamento perché altrimenti, se noi accettassimo una tesi di questo tipo dovremmo dire che ogni Assessorato ha un funzionario staccato nell'Ufficio di Roma con il quale è a contatto diretto, a me questa non sembra una soluzione delle migliori, mi sembra che ci sia un ufficio che serve tutta la Giunta, quindi tutti gli Assessorati in maniera globale, potrà senz'altro essere costituito da una, due, tre specialisti particolarmente preparati in uno o più settori e quindi si dedicheranno maggiormente a quei settori.

La questione della responsabilità politica voleva essere la possibilità di un controllo politico sull'attività dell'ufficio romano, a me è sembrato di cogliere nella disfunzione dell'Ufficio di Roma una mancanza proprio di controllo, ma di controllo da parte del centro che è un controllo necessario, lo penso, perché si potrà vedere senz'altro anche dai risultati, dalle relazioni che verranno fatte di volta in volta o man mano che vengono conferiti degli incarichi a quell'ufficio, però anche seguire un po' più da vicino con una capacità con poteri che vanno al di sopra di quelli semplici del funzionario che vive lì tutti i giorni e credo che sia necessario perché anche a livello di Amministrazione regionale, qui ad Aosta, certe funzioni vengono svolte da dirigenti di Assessorato, ma al di sopra c'è l'occhio dell'Assessore che dà un certo tipo di impostazione anche sotto l'aspetto della disciplina del coordinamento della distribuzione dei compiti.

Ecco, quindi, la funzione che io vedevo, poi come dico, mica muoio su questa mozione o sui particolari di questa mozione, ma vorrei lasciare una certa libertà alla Giunta di fare una proposta che comprenda eventualmente anche questo tipo di soluzione e credo che la Giunta che si serve da 10-15 anni di questo ufficio romano è in grado di esprimere pareri e di fare proposte ben più motivate di quelle che posso fare io che sono novello di questo Consiglio.

Lascerei libera la Giunta su questo punto, per carità non è un punto che vuole legare o costringere la Giunta a fare certe scelte, ma ad esaminare anche questo aspetto, se poi riterrà nella sua proposta di includerlo o escluderlo lo lascerei alla Giunta, poi il Consiglio deciderà sulla proposta della Giunta.

Dolchi (P.C.I.) - Allora il Consigliere De Grandis propone di escluderlo? No, è stata fatta una richiesta, voglio sapere cosa mettere ai voti. La parola al Consigliere Dujany.

Dujany (D.P.) - Non per ripetermi, ma mi pare che le incertezze espresse da Tonino siano anche le incertezze che avevamo espresso noi. Mi pare che la discussione sia permeata da una certa ambiguità e da una certa confusione. Intanto si è detto giustamente, mi pare dall'Assessore Ramera, che questo ufficio ha bisogno di coordinamento e di efficienza e fin lì siamo d'accordo. Quindi allora, riorganizzare, coordinare questo ufficio in modo che sia più efficiente - siamo d'accordo - il problema della sede qui non è detto in modo esplicito, ecco il nodo che rimane da risolvere è di stabilire e questo credo che lo debba fare il Consiglio, non dare mandato alla Giunta perché è il Consiglio che deve dare un certo mandato alla Giunta, che deve stabilire se questo organo periferico romano deve essere coordinato da un uomo che abbia delle responsabilità politiche o deve essere un ufficio amministrativo. Quindi credo che sia questa la sede per deciderlo, è inutile che noi demandiamo alla Giunta questa situazione di incertezza che mi pare dalla Giunta non sia stata raccolta, mi pare che, almeno se ho capito bene, se le parole hanno un senso mi pare che la Giunta non ha colto questo concetto. Direi che, per essere chiari, quel punto va sfuocato o, perlomeno tolto o chiarito. Per quanto ci riguarda noi ci asterremo se questo punto dovesse rimanere in piedi perché ci metteremmo su una strada abbastanza pericolosa e porremo poi successivamente il problema nelle mani della Giunta che si ritroverà questo problema naturalmente da discutere quando il Consiglio è già in una posizione di differenziazione. Quindi tanto vale chiarirlo subito.

Quindi per concludere, se questa mozione tende a riorganizzare, a coordinare e a rendere più efficiente il funzionamento delle sette o sei persone oggi esistenti in quell'ufficio, siamo d'accordo, se questo vuoi dire fare altre cose, allora abbiamo delle perplessità, si dica chiaramente qual è la motivazione di fondo di questa mozione.

Dolchi (P.C.I.) - Non c'è più nessuno iscritto a parlare per dichiarazione di voto; io devo chiedere, mi scusi il Consigliere De Grandis se insisto, se mantiene il testo della mozione così com'è presentato o meno perché in questo caso la votazione è effettuata sul testo. Se intende, come presentatore, accogliere proposte di variazione, di modificazione, di eliminazione, allora me lo deve dire subito perché i Consiglieri devono sapersi regolare nelle loro prese di posizione, nelle loro dichiarazioni di voto.

Mi sembra di capire che il Consigliere De Grandis insiste nel testo com'è stato presentato, da quanto ha detto prima, vorrei una conferma.

De Grandis (P.R.I.) - Io ritengo di confermare la mozione cosi com'è perché lo scopo della mozione è quello dichiarato di ristrutturare l'Ufficio di Roma. Io non mi sento a livello di mozione di fare il nome, ad esempio del funzionario che deve ristrutturarlo, potrei anche inventarmi un nome di un funzionario che c'è all'ufficio regionale, però non lo faccio per ovvie ragioni, quindi lascio alla Giunta, su indicazioni del Consiglio, fare delle scelte, se poi queste scelte saranno idonee o non idonee sarà il Consiglio a dirlo.

Dolchi (P.C.I.) - Allora mi sembra di poter riassumere perché sia ben chiaro che si vota il testo allegato all'oggetto n. 15 con le precisazioni che sono state prima fatte dal Presidente della Giunta e accolte dal Presidente della Commissione Affari Generali di un preventivo esame in sede di Commissione consiliare Affari Generali. Per dichiarazione di voto la parola al Consigliere Nebbia.

Nebbia (P.S.I.) - Più che per dichiarazione di voto che avevo già fatto in precedenza dicendo che ero favorevole alla mozione con quelle precisazioni che in un certo senso tendevano un po' a escludere dal testo della mozione l'ultimo capoverso, chiedo al Presidente del Consiglio se è possibile porre la mozione ai voti per parti separate perché mi sembra che forse in questo modo si stabilisce meglio qual è la volontà del Consiglio che mi è sembrato unanime su una certa parte di mozione mentre contraria, almeno in parte, su un altro aspetto.

Dolchi (P.C.I.) - Mi scusi Consigliere Nebbia, il problema riguarda il testo che si vota, cioè il dispositivo e il dispositivo può essere messo in votazione per parti separate, le premesse no, le premesse fanno parte della mozione, sono premesse che il presentatore considera come valutazioni per giungere al deliberato.

Nebbia (P.S.I.) - Fa riferimento alle premesse perché c'è scritto in questo senso, quindi la mozione dovrebbe forse essere formulata in modo diverso.

Dolchi (P.C.I.) - Non mi sembra di poter accedere a una votazione separata sulle premesse, il Consiglio si esprime per votazioni separate sui punti concernenti il dispositivo che è chiamato a votare, cioè quello che segue la parola "delibera". Le premesse sono tutte le considerazioni che possono essere scritte nella mozione, che possono essere contenute anche nella illustrazione verbale del Consigliere presentatore e quindi non mi sento, come Presidente, di accogliere, mi sembra che non posso accogliere un invito di votazioni separate delle premesse di una mozione. Il riferimento che viene fatto e mi sembra anche logico è la votazione separata del dispositivo su cui è chiamato a pronunciarsi il Consiglio, quindi se ci fossero alcuni punti dopo il "delibera" la Presidenza dovrebbe accogliere la richiesta di votazione separata, mi sembra che questo non possa avvenire per le premesse di una mozione Consigliere Nebbia.

Nebbia (P.S.I.) - Per dichiarazione di voto: dichiaro di votare il dispositivo, quindi il significato fondamentale della mozione.

Dolchi (P.C.I.) - Allora va bene c'è stato il chiarimento che il Consigliere Nebbia dichiara esplicitamente perché sia messo a verbale che vota esclusivamente il deliberato della mozione. Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Io voto contro la mozione perché mi sembra contradditoria nel suo contenuto e poco chiara nelle finalità e in definitiva può dare luogo a una situazione, visto che non dà indicazioni sulla direzione in cui bisogna muoversi, può aggravare ulteriormente il problema e non contribuire affatto a risolverlo.

Dolchi (P.C.I.) - Altri per dichiarazione di voto? Allora con la precisazione che è stata già messa a verbale del Consigliere Nebbia sul significato del suo voto, metto in votazione per alzata di mano.

(voci in aula)

...sì, sì, con la correzione "o proposto", alla terza riga del capoverso "considerato" metto in votazione per alzata di mano il testo della mozione di cui all'allegato oggetto n. 15. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie; chi non è d'accordo, chi si astiene?

Esito della votazione:

Presenti: 32

Votanti: 22

Maggioranza: 17

Voti favorevoli: 21

Voti contrari: 1

Astenuti: i Consiglieri del Gruppo Comunista e del Gruppo dei Democratici Popolari.

Il Consiglio approva la sottoriportata mozione:

Mozione

Considerato che la Regione Valle d'Aosta sente in modo sempre più acuto la necessità di conoscere tempestivamente quanto viene fatto o proposito sia in sede Parlamentare che di Governo, che può in qualche modo interessare l'Amministrazione regionale;

Visto che tale compito non può essere compiutamente assolto dai nostri parlamentari stante la complessità degli impegni cui debbono far fronte;

Visto altresì, che l'attuale struttura dell'ufficio regionale staccato di Roma non è assolutamente in grado di assolvere a tale funzione sia per l'esiguità dell'organico che per la inadeguata qualificazione;

Valutato che la responsabilità e il coordinamento di tale ufficio deve far capo a persona con responsabilità eminentemente politica;

Ribadita la necessità di una adeguata ristrutturazione dell'ufficio in argomento sia nell'organico che nella dislocazione

Delibera

di dare mandato alla Giunta regionale di predisporre una proposta in tal senso da presentare al Consiglio regionale entro due mesi.