Objet du Conseil n. 1 du 11 janvier 1979 - Verbale

OGGETTO N. 1/79 - Comunicazioni del Presidente del Consiglio.

Dolchi (P.C.I.) - Devo fare alcune comunicazioni che riguardano l'attività consiliare, dandovi le solite informazioni circa l'attività vera e propria: dal 29 dicembre in poi non sono stati presentati nuovi progetti di legge, non sono pervenuti provvedimenti muniti del visto dell'organo di controllo, la scadenza dei 30 giorni è verso la metà del mese.

Le riunioni delle Commissioni sono state:

- una riunione dell'Ufficio di Presidenza;

- due riunioni delle Commissioni per gli Affari Generali e per il Turismo, riunite in seduta congiunta;

- una riunione della Commissione Industria e Commercio;

- una riunione del gruppo di lavoro per la modificazione del Regolamento interno.

Pregherei i componenti del gruppo di lavoro per i problemi dell'energia elettrica ed i rapporti con l'ENEL di essere puntuali oggi alle ore 16.00, per la seduta di insediamento che dura solo cinque minuti, dopo di che anche questo gruppo di lavoro potrà iniziare la sua attività.

È già stato comunicato alla stampa, ma vorrei ricordare a tutto il Consiglio, affinché ne sia edotto, che la legge 6 dicembre 1978, n. 827, concernente "Rinnovazione della delega di cui all'art 72 della legge 16 maggio 1978, n. 196, recante Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta" è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 360 del 28 dicembre 1978. Poiché entra in vigore il 15° giorno successivo alla pubblicazione la scadenza per l'emissione dei provvedimenti del Governo, organo delegato ad emanare i decreti di estensione, è il 12 luglio 1979, essendo il 12 gennaio la scadenza dei 15 giorni della lex.

Inoltre, colleghi Consiglieri, vi sono state distribuite due tabelle concernenti l'attività del Consiglio regionale nell'anno 1978, grazie alla diligenza dei collaboratori dell'Ufficio di Presidenza, le due tabelle riguardano una l'attività del Consiglio regionale del 1978 raffrontata agli anni 1974, 1975, 1976 e 1977 e l'altra tabella riguarda l'attività del Consiglio regionale nel 1978, cioè il periodo della sesta legislatura che si è conclusa con le elezioni del 25 giugno ed il periodo della settima legislatura a partire dal 19 luglio 1978.

Direi che queste cifre meritano una particolare attenzione, anche se le cifre in assoluto non dicono tutto, credo che i gruppi ed i colleghi Consiglieri possano trarre degli elementi di riflessione, come ho già fatto ieri ai colleghi dell'Ufficio di Presidenza, vorrei sottolineare all'attenzione del Consiglio un fatto: c'è stata una certa proliferazione di attività nei provvedimenti ed anche nelle ore di seduta, cioè nelle attività del Consiglio. Questo dato va esaminato con particolare attenzione perché il 1978 ha visto solo 8 mesi di attività effettiva rispetto agli anni precedenti. Otto mesi in quanto c'è stata la parentesi della campagna elettorale e poi quella post elettorale prevista dalla legge che disciplina la formazione della Giunta, la ricomposizione di tutte le Commissioni consiliari, la coincidenza con il mese di agosto, hanno fatto sì che l'attività del Consiglio e delle Commissioni si svolgesse in otto mesi effettivi, con aumento dei provvedimenti amministrativi e legislativi ed anche delle attività di sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanze e mozioni).

L'interrogativo che si è posto l'Ufficio di Presidenza e che si porrà, anche se questo problema verrà approfondito dai colleghi della Conferenza dei Capi Gruppo, è se queste ore che passiamo in seduta plenaria, che sono superiori a quelle del Consiglio regionale della Lombardia che ha un numero di abitanti ben superiore al nostro, numerose province ed un bilancio superiore al nostro, siano proficue o se potrebbero esserlo ancor di più con minor tempo di sedute plenarie.

Inoltre, questo non risulta dalle tabelle, ma riguarda l'attività svolta nel 1978 dalla Regione, attraverso delegazioni consiliari e la presenza di rappresentanti della Giunta, è stata nel maggior numero dei casi presente a iniziative di carattere nazionale ed internazionale ed ha anche preso l'iniziativa di organizzare tre convegni in Valle d'Aosta che hanno riscosso l'attenzione a livello nazionale ed interregionale, ricordiamo il trentesimo anniversario della promulgazione dello Statuto speciale, il Convegno di Saint-Pierre sull'ordinamento regionale italiano con particolare riguardo alla potestà legislativa primaria in materia di autonomia speciale, l'incontro di Courmayeur sui problemi della radio-televisione e ultimamente il ruolo del comparto pubblico, degli acciai speciali per la riqualificazione della base produttiva del paese.

Prima di concludere devo ancora dire che mi sembra importante che l'opinione pubblica, e in genere gli stessi Consiglieri, non considerino come attività consiliare solo quella che si svolge in quest'aula, ma l'attività consiliare comporta l'impegno quotidiano del Consigliere, per quanto riguarda l'attività nei lavori di commissione, sia delle commissioni consiliari permanenti che dei gruppi di lavoro che abbiamo anche citato questa mattina e per tutto quanto riguarda la preparazione, l'elaborazione e la documentazione che ogni Consigliere deve procurarsi per svolgere appieno il proprio mandato. L'attività di coloro che sono incaricati di presiedere le Commissioni, di segreteria delle Commissioni, dello svolgimento dell'attività di verbalizzazione e dell'informazione stessa del lavoro del Consiglio, inteso come attività dei Consiglieri in questa aula e in tutti gli altri posti di responsabilità che ne sono conseguenza.

In proposito l'Ufficio di Presidenza ha fatto ieri un primo esame di una serie di proposte per migliorare l'attività consiliare nel suo complesso, un giorno della settimana ventura, probabilmente il 24, la Conferenza dei Capi Gruppo sarà chiamata ad esaminare queste prime idee, questa prima bozza di proposte che l'Ufficio di Presidenza pone in discussione, dopo di che vedremo se questi provvedimenti, ottenendo il consenso dei Capi Gruppo, potranno essere portati avanti nell'iter indispensabile perché diventino strumenti e siano votati dal Consiglio.

Un'altra comunicazione: vi ricordo che questa sera - cercheremo di terminare verso le 18.30 - il Consiglio è invitato a recarsi a visitare la Scuola di agricoltura.

Domani e dopo domani a Genova ha luogo un incontro organizzato dall'Associazione italiana dei Consigli dei Comuni d'Europa sul tema: "Le Regioni e l'Europa", il convegno dura due giorni, ho già fatto presente che domani il Consiglio è impegnato nei lavori consiliari, se qualche Consigliere ritiene di dover essere presente alla seduta conclusiva di sabato è pregato di mettersi in contatto con me o con la segreteria della Presidenza per studiare un'eventuale partecipazione.

Ed infine, colleghi del Consiglio, anche per questa seduta una nota di esecrazione e di dolore per quanto riguarda i fatti che si stanno verificando a Roma, dove l'ondata di terrorismo, di violenza, di intimidazione da parte di gruppi neo-fascisti, ha raggiunto in questi giorni forme parossistiche e drammatiche dove c'è stata la reazione delle forze dell'ordine, e dove ci sono state ancora delle vittime e del sangue sparso.

Noi, penso per lo spirito democratico e antifascista che ci guida e che ci anima, non possiamo che, ancora una volta, ribadire la nostra esecrazione per questi fatti, la nostra solidarietà alle famiglie delle vittime e nel contempo però non possiamo non aggiungere una parola di particolare preoccupazione e sottolineare la necessità che anche nella nostra Regione - che finora non ha visto né fatti di sangue, né di violenza - la vigilanza delle forze democratiche, la vigilanza delle organizzazioni dei lavoratori, la vigilanza del Consiglio regionale, siano il baluardo a difesa della vita civile e democratica della Valle d'Aosta.

Concludo queste comunicazioni, informando il Consiglio che ha chiesto di essere giustificato, benché sia uscito dall'ospedale, ma ancora convalescente il collega Consigliere Tripodi.

La parola al Consigliere Voyat.

Voyat (U.V.) - On dépense pas mal d'argent pour l'Hôpital d'Aoste, je demande s'il ne soit pas le cas d'organiser une visite de la part des Conseillers dans l'établissement de l'Hôpital d'Aoste, et surtout dans la salle des maladies infectieuses. Je suis sûr que, après une visite de ce genre, quand on discutera des lois sanitaires qu'il y aura moins de l'académie et surtout les Conseillers pourront parler en connaissant la situation.

Pedrini (Ind. P.L.I.) - .Presidente, io volevo soltanto fare una preghiera al nostro Presidente della Giunta che non soltanto è il capo del nostro Governo regionale, ma che ricopre anche la carica di Prefetto. Questa mattina, con quattro dita di neve, nel tratto Amérique, diciamo in località Saint-Christophe, il traffico è stato fermo un'ora tutto questo solo per un motivo, perché chi è preposto alla sorveglianza, anziché fermare i TIR, come si dovrebbe, all'uscita del casello dell'autostrada di Aosta li ferma a partire dalla regione Amérique in avanti; ragione per cui non si riesce più assolutamente a passare, e si sente insultare i poliziotti, l'ho sentito stamattina e tutti gli annessi e connessi, che veramente rovinano la giornata perché uno arriva qua, è già stressato e evidentemente con i nervi a fior di pelle perché si cerca di calmare, ma purtroppo non si riesce.

Io vorrei pregare caldamente il Presidente della Giunta se potesse, con l'autorità che gli compete, di prendere dei provvedimenti scritti, che dica qualcosa anche alla stampa, perché è impossibile continuare in questa maniera quando due dita di neve bloccano tutto il traffico della nostra città, della capitale della Regione.

È soltanto un'osservazione, perché, come tante altre volte, passare un'ora ad aspettare e a cercare di calmare gli animi non penso contribuisca ad iniziare bene la giornata nel 1979.

Grazie per quello che vorrà fare e decidere in merito.

Salvadori (U.V.) - Je voudrais brièvement intervenir sur les déclarations que le Président du Conseil a fait sur les faits de Rome. Encore une fois, comme toujours s'est passé, dans les cas analogues qui se sont déroulés au cours des années précédentes, nous assistons à une avalanche de messages de solidarité et de condamnation qui nous disent d'être vigilants, et c'est un discours qui serait très juste, si à coté il y avait quelque chose de plus concret, de plus sérieux et de plus valable, car depuis plusieurs années l'Italie est devenue le pays de la violence, où d'un côté l'extrême gauche et de l'autre côté les fascistes et les soi-disant autonomistes, s'affrontent en pleine liberté, avec un but commun, qui est le même de détruire la société actuelle, pour la substituer avec des systèmes politiques tels que, par exemple celui qui est mort, il y a quelque jours, en Cambodge, ou celui du Chile ou bien, comme quelqu'un soi-disant autonomes dit le chaos tout court.

Or c'est bien évident que la classe dirigeante italienne n'a pas su, n'a pas eu la capacité de faire autre chose que protester verbalement ou bien essayer de demander de lois spéciales, plus dures, plus rigides, et le drame de la mort de Moro, qui n'a pas encore trouvé aujourd'hui les responsables, pèse encore sur la conscience comme un symbole di faillite de cette société. Et alors quoi faire? La réalité c'est que l'Italie n'a pas encore choisi si devenir un Etat de l'Amérique du Sud avec tous les inconvénients que ça comporte, ou bien penser à cette Europe de laquelle on a parlé très souvent dans ce Conseil régional.

Ce choix n'est pas encore été fait et on traine trop souvent dans l'indécision totale et dans le manque absolu de respect des engagements pris et des décisions prises.

Je ne veux pas ici faire l'exemple de la zone franche parce que ce serait un discours trop long, je veux simplement dire que les derniers exemples qu'on a vécu dans cette Italie, le système monétaire européen, où le Gouvernement italien a dit oui sans qu'il y a eu aucune modification dans les termes du problème.

La question de la précarité de l'université, où un groupe de trois ou quatre députés a bloqué totalement le Parlement et a fait retirer le projet de loi, pour venir au Piano Pandolfi de ces jours, sur lequel on jouera certainement la vie ou la mort de cette législature.

Et encore la dernière question, sur laquelle je pose l'accent et je voudrais que la délégation qui devra descendre à Rome dans quelques jours, en tienne bien compte, c'est le type de comportement que les partis stato-nationaux auront vis-à-vis du problème de la présence valdôtaine au Parlement Européen.

Encore une fois nous aurons la réponse au problème de la crédibilité de la classe dirigeante italienne et nous aurons aussi la réponse à ces milliers de valdôtains qui ont signé la pétition de l'Union Valdôtaine que nous consignerons aux différents groupes politiques de Rome, à ces milliers de valdôtains qui ont demandé un rapport différent, une présence différente de la Vallée d'Aoste dans le Parlement européen.

Donc, d'accord sur les mots que le Président du Conseil a dit, d'accord sur le fait d'être vigilants, mais nous demandons aussi plus de capacité et de volonté de travailler sérieusement pour construire une Europe nouvelle, une Europe progressiste et démocratique dans laquelle croire et pouvoir vivre en liberté.

Dolchi (P.C.I.) - La parola al Consigliere Riccarand.

Riccarand (Dem. Prol.-Nuova Sin.) - Io voglio dire alcune cose sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio per quanto riguarda i fatti di Roma. Questi fatti, che penso non costituiscano un fatto consueto, tradizionale, simile a quelli precedenti che si erano verificati nel campo della violenza fascista, anche se possono avere caratteristiche che già si erano presentate in passato, a nostro avviso rappresentano in realtà un vero e proprio salto di qualità. Quanto è successo in questi giorni a Roma da parte del terrorismo e della violenza fascista che, in modo organizzato e diffuso, cerca di giungere all'omicidio, di giungere allo spegnimento delle vite umane, e questo è stato dimostrato in modo molto chiaro dall'aggressione di un gruppo fascista alla sede della radio Città futura di Roma, in cui, solo per un caso, non sono morte le redattrici che erano presenti in quel momento nel locale, ma è dimostrato anche dalla dinamica di tutti gli altri avvenimenti in cui si è manifestato un disprezzo totale per la vita umana.

Io avrei voluto presentare un ordine del giorno su questi fatti di Roma, in modo da permettere al Consiglio di discutere di questa situazione e di cercare di valutare quale può essere il ruolo, accanto alle forze democratiche, le Organizzazioni Sindacali, quale può essere il ruolo di vigilanza contro il fascismo anche da parte degli organismi rappresentativi, gli organismi istituzionali come un Consiglio regionale.

Ora dal momento che il Regolamento non mi permette di presentare in questo momento un ordine del giorno, io mi riservo di presentare una mozione per la prossima riunione del Consiglio regionale.

Dolchi (P.C.I.) - Altri sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio? La parola al Consigliere Mafrica.

Mafrica (P.C.I.) - Credo che il Presidente abbia fatto bene a sottolineare i fatti verificatisi a Roma in questi giorni, perché questo deve ricordare a tutti che quando si parla di fascismo non si parla soltanto di un periodo storico, ma di un modo di concepire la lotta politica che rappresenta un pericolo costante contro cui occorre essere vigilanti.

Direi che però bisogna sottolineare accanto a questi fatti, a questo tipo di matrice, l'esistenza di un pericolo più grave nel nostro Paese, rappresentato oggi dalla tendenza di chiudere una morsa tra, diciamo, due tipi di terrorismo: il terrorismo delle così dette brigate rosse e il terrorismo dei gruppi dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) in uno Stato democratico.

In questo momento io credo che in tutte le Regioni, al di là delle concezioni che si possono avere in merito all'autonomia, debba essere molto presente questo senso che se crolla la convivenza civile, gli sviluppi di questi fatti possono essere tragici per tutti e dappertutto.

In questo senso pur essendo ovviamente disponibili, lo abbiamo dimostrato in questa settimana, a risolvere in modo positivo la questione del Parlamento Europeo per quello che riguarda la Valle d'Aosta, non crediamo che ci si possa estraniare e si possa contrapporre una tranquillità e una serenità valdostana a uno Stato che va in sfacelo.

Credo che il problema sia più complesso che gli sforzi che dobbiamo fare tutti, a partire da quelli che sono presenti in questo Consiglio, siano di battere questo terrorismo, comunque si presenti, perché tende a scatenare nel nostro Paese elementi di guerra civile, a rafforzare la democrazia, la partecipazione, la coscienza democratica in tutte le Regioni, in tutti i Comuni.

Péaquin (P.C.I.) - Ci associamo a quanto ha detto il Consigliere Voyat nel richiedere al Consiglio di visitare l'ospedale regionale della Valle d'Aosta.

Ecco, in occasione degli ultimi avvenimenti all'ospedale quando c'è stata l'occupazione dell'Ufficio di Presidenza, alcuni Consiglieri si sono recati sul posto per visitare queste strutture, ma ritengo sia necessario che l'intero Consiglio si renda conto di come oggi sta vivendo l'ospedale e in quale stato di abbandono certe parti dell'ospedale vengono tenute.

Nebbia (P.S.I.) - Solo brevemente per anticipare alcuni argomenti che, se il Consigliere Riccarand presenterà la mozione che ha annunciato, verranno probabilmente e più ampiamente discussi nel prossimo Consiglio, ma era solo per dire, tra le molte cose che sono state già dette, perché la situazione di tensione della Nazione non è solo di oggi, ma è di molti anni, che la responsabilità che i Consiglieri regionali, o il Consiglio regionale ha, di fronte alla popolazione, nel cercare di contrastare e di contraddire queste azioni di terrorismo che da una parte o dall'altra, e anche in modo confuso, vengono eseguite, dicevo, l'azione che il Consiglio può fare, penso la migliore, sia quella di operare in modo corretto e non demagogico per superare quello stato di confusione culturale, di indecisione sulle prospettive che la popolazione, specie quella giovanile ha di fronte a sé, dicevo, di operare in modo corretto e produttivo e di condurre i propri lavori senza demagogia, senza inutili contrasti di tipo demagogico o strutturale.

Quindi, solo un invito, rinviando successivamente le discussioni di ordine più generale, un invito al Consiglio nell'essere per primo, quale esempio di realismo, e di prospettiva per il futuro della popolazione.

Dolchi (P.C.I.) - Il Consiglio accoglie le raccomandazioni dei Consiglieri Voyat e Péaquin e, in accordo con la Commissione Sanità e con l'Assessore alla sanità nonché ovviamente non il Consiglio di Amministrazione dell'ente ospedaliero regionale, sottoporrà all'attenzione della Conferenza dei Capi Gruppo l'iniziativa che è stata qui prospettata di una visita all'Ospedale, individuando assieme la data perché certamente non potrà essere fatta in un breve lasso di tempo, ma ci vorrà un certo tempo a disposizione e anche la partecipazione dei tecnici che possono fornire le opportune spiegazioni.

Concludo quindi il dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, non ci sono comunicazioni da parte del Presidente della Giunta.