Objet du Conseil n. 3427 du 3 avril 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3427/XII - Interpellanza: "Emissioni di sostanze tossiche presso il Pronto soccorso dell'Ospedale regionale di Viale Ginevra".
Interpellanza
Venuto a conoscenza che nei giorni scorsi alcuni dipendenti U.S.L. in attività presso il Pronto soccorso di viale Ginevra sono rimasti intossicati da monossido di carbonio, come dimostrato da analisi ematiche, probabilmente a causa delle emissioni di alcune apparecchiature utilizzate per accelerare l'asciugatura delle solette nel cantiere adiacente al reparto sopra citato;
Constatato che tale incidente comporta notevoli preoccupazioni per la salute non solo degli operatori sanitari ma anche dei pazienti che possono trovarsi, in uno stato di emergenza, in tale struttura ospedaliera;
Ricordato che sulla base delle dichiarazione dell'Assessore alla Sanità, salute e politiche sociali, i lavori nel cantiere in questione non termineranno prima del 2009;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere se intenda:
1) acquisire tutti i dati relativi all'episodio che consentano di identificarne con certezza le cause e renderli disponibili a tutti i gruppi consiliari;
2) intervenire presso l'U.S.L. della Valle d'Aosta perché, prima della prosecuzione dei lavori nel cantiere in questione, si prendano tutti i provvedimenti necessari alla messa in sicurezza della salute dei lavoratori e dei pazienti;
3) verificare se in altri i cantieri aperti nelle sedi ospedaliere o comunque nelle strutture sanitarie della nostra Regione siano attive le attrezzature sospettate di aver provocato l'incidente sopra menzionato.
F.to: Sandri
Presidente - I punti n. 28 e n. 29 dell'ordine del giorno...
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
Presidente - ... risponde lei, Assessore Cerise? Bene. Allora possiamo fare il punto n. 29 dell'ordine del giorno, perché il punto n. 28, mancando l'Assessore Fosson, viene rinviato.
La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Devo dire che sono un tantino stupito che la risposta sia data dall'Assessore all'ambiente, perché qua sono tutta una serie di punti che sono riferiti alla struttura ospedaliera, quindi credo che l'Assessore intenda rispondere in quanto responsabile di questo "Duomo di Milano" che sta andando avanti dal 1992-1993, questo cantiere sempre aperto, di cui in un'interrogazione precedente, ma che non abbiamo potuto discutere per la mancanza dell'Assessore alla sanità, avremmo evidenziato anche i rischi per la salute.
L'interpellanza in questione è relativa al fatto che da notizie sia della stampa che di fonte sindacale, alcuni dipendenti dell'USL della Regione, in attività presso il Dipartimento di emergenza, Pronto Soccorso, situato in Viale Ginevra, sono rimasti intossicati da monossido di carbonio; questo non in forma grave, ma in forma documentata da analisi ematochimiche svolte in modo casuale, che hanno evidenziato che questo personale era stato intossicato da monossido di carbonio proveniente da zone circostanti. Le prime attrezzature che sono state messe sotto accusa sono delle apparecchiature per accelerare l'asciugatura delle solette nel cantiere adiacente al reparto sopra citato. Ci sono ovviamente delle preoccupazioni non solo per gli operatori sanitari, ma pensiamo che in quei locali, in tutti quei giorni, hanno soggiornato - spesso per svariate ore - anche dei pazienti per definizione in condizioni critiche, perché al Pronto Soccorso non vanno le persone a farsi curare una carie piuttosto che a fare una visita di controllo... vanno persone che sono in situazione di emergenza, come si evince dallo stesso Dipartimento di emergenza a cui fa capo questa struttura!
Tenuto conto che nello scorso Consiglio l'Assessore alla sanità ha ammesso che i lavori nel cantiere in questione, malgrado la Commissione nel 2004 avesse appurato sempre da parte dello stesso Assessore che doveva finire tutto nel 2007, forse chiuderanno nel 2009, quindi questo cantiere continuerà a rimanere aperto per tanto tempo, volevamo conoscere da parte dell'Assessore, intanto, se intende acquisire tutti gli elementi relativi a questo episodio, perché occorre capire esattamente le cause. Se le cause fossero state queste attrezzature, è evidente che occorrerà cambiare la metodica di costruzione di avanzamento del cantiere, non potendo più ovviamente utilizzare quel tipo di strutture; ma noi abbiamo il legittimo sospetto che non siano solo quelle attrezzature a dare quei problemi, ma che ci sia una grave situazione ambientale di disagio in quella parte della struttura ospedaliera, per cui potrebbero esserci anche delle altre cause o delle altre concause, degli altri fattori che potrebbero favorire questa situazione. Da qui la nostra attenzione per capire se la Giunta intende intervenire presso l'USL perché, prima che ripartano i lavori del cantiere, si prendano tutti i provvedimenti atti a mettere in sicurezza la salute dei lavoratori e dei pazienti, ma questo episodio, che ha toccato personalmente il responsabile Primario del reparto stesso, quindi abbiamo una testimonianza ineccepibile...
... Presidente del Consiglio, siamo arrivati ad 11 presenti in aula della maggioranza... non so se vogliamo continuare a lavorare solo in pochi...
Presidente - ... grazie per avermelo segnalato, chiedo al Consigliere Segretario di procedere all'appello e fare la verifica...
Marguerettaz (fuori microfono) - ... non puoi... le regole, Vicepresidente Tibaldi, sono per tutti: o finisce l'intervento...
Sandri (PD) - ... finisco l'intervento, non ci sono problemi...
Presidente - ... nel frattempo abbiamo suonato...
Sandri (PD) - ... grazie, Presidente.
Dicevo che abbiamo una testimonianza attendibile che è quella del Primario del Dipartimento che ha evidenziato questa problematica, ma tenuto conto che non è l'unico cantiere che esiste in ospedale, ce ne sono parecchi sia nella sede di Viale Ginevra, sia al "Beauregard", vogliamo avere l'assicurazione al fatto che non ci siano rischi del genere anche in questi altri cantieri. Per questo è importante la risposta che ci darà l'Assessore: perché vogliamo capire quali sono gli intendimenti della Giunta in merito a garantire la sicurezza innanzitutto dei lavoratori che lavorano nelle strutture adiacenti ai vari cantieri aperti, la sicurezza dei pazienti che devono frequentare o che sono installati in queste strutture e ovviamente capire se c'è la capacità, se sono state prese tutte le iniziative, prima di tutto quella di intervento con l'USL, per garantire questi standard minimi.
Credo che questa interpellanza abbia un ruolo fondamentale, perché quando si discute nelle prospettive "ospedale ad est" o "nuovo ospedale", è chiaro che tutti i problemi che emergono dalla cantierizzazione di uno stabilimento ospedaliero vivente in piena attività, è chiaro che sono un dato negativo rispetto all'ipotesi di allargamento ad est e sono, invece, un dato positivo nella realizzazione di un nuovo ospedale, che evidentemente viene costruito altrove ed evita la frammistione fra questi due ambiti. Allora noi siamo arrivati a presentare questa interpellanza perché preoccupati dal fatto che su questi temi né il "NUVVOP" nelle valutazioni che ha fatto sullo studio di "Finaosta", né "Finaosta" nello studio che le è stato commissionato dalla Regione, hanno fatto alcuna valutazione di questi elementi. Allora dobbiamo presentare due grandi opere, quando tutta la parte non è stata valutata. Questo episodio, di cui chiediamo conto con l'interpellanza, va a dimostrare come si è lavorato male fino ad oggi, quindi chiediamo alla Giunta, almeno su questo episodio, di dimostrare di aver fatto o di voler fare qualcosa di più efficiente di quanto non è stato fatto fino ad oggi.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - A seguito degli avvenimenti sono stati interpellati i competenti uffici dell'Assessorato al territorio, l'USL, la Direzione dei lavori e sono stati acquisiti i dati relativi all'episodio che posso sinteticamente portare a conoscenza degli interpellanti.
In data 13 marzo il Direttore dei lavori, in un incontro con il Direttore sanitario ospedaliero, avendo fatto l'ispezione ai massetti per la posa del pavimento del cantiere adiacente al corpo principale dell'ospedale, avendo constatato che erano ancora umidi a causa delle condizioni climatiche, allo scopo di permettere quanto prima la consegna dei locali; è stato concordato di accelerarne l'asciugatura utilizzando dei generatori di aria calda, i cosiddetti "spitfire". È stato verificato che il rumore prodotto da questi generatori non disturbava i locali occupati e, al fine di verificare la compatibilità dell'utilizzo di queste apparecchiature, sono state concordate delle prove di funzionamento che sono state eseguite lunedì 17 marzo dalle ore 14 in poi, senza rilevare particolari problemi di esercizio. Nella giornata del 18 marzo, alle ore 18, sono stati allacciati questi generatori, ma alle 19,30, su richiesta del personale del Pronto Soccorso, si è proceduto al loro immediato spegnimento poiché veniva percepito un odore sgradevole.
Al fine di meglio inquadrare lo scenario di utilizzo di queste apparecchiature, devo precisare che le stesse sono state ubicate in ambiente naturalmente areato, in quanto in tutti i locali in costruzione su una superficie di 1.000 metri quadrati non sono ancora stati posizionati i vetri delle finestre, e sono inoltre presenti due camini di tiraggio naturale alti 12 metri, costituiti dai due vani per ascensori in costruzione da un lato, e da due cavedi aperti dall'altro. Sia la Direzione dei lavori che la ditta incaricata hanno affermato di non aver più utilizzato i generatori di aria calda dalle 19,30 di martedì. In seguito alla Direzione sanitaria veniva segnalato che il responsabile del Pronto Soccorso e una impiegata amministrativa, utilizzando un carbossimetro su loro stessi, avevano evidenziato valori anomali che, come riferisce l'USL, non risultano poi confermati da indagini invasive, il prelievo ematico per emogasanalisi più specifiche e sensibili. Nel primo pomeriggio del 19 marzo, inoltre, l'organo aziendale di vigilanza sui luoghi di lavoro ha provveduto a fare un monitoraggio ambientale dell'area dei locali del Pronto Soccorso ed ha escluso la presenza di gas inquinanti. Faccio ancora presente che gli stessi accertamenti che davano valori alterati sul responsabile del Pronto Soccorso e sulla dipendente amministrativa, producevano valori normali sul personale operante in cantiere e che il monossido di carbonio, oltre che inodore, insapore ed incolore, è più leggero dell'aria, e che pertanto per essere respirato avrebbe dovuto riempire tutti i locali del soffitto fino a circa 1,50 metri dal pavimento, situazione che non è stata ritenuta possibile in quanto le aperture del cantiere prive di vetri sono ad un'altezza di circa 50 cm. dal soffitto. Non risulta infine plausibile un'eventuale ipotesi secondo la quale il gas sarebbe potuto penetrare dalla presa di aria esterna dell'aria condizionata del Pronto Soccorso, posta all'esterno del fabbricato in costruzione, per la sua ubicazione fisica in rapporto al posizionamento degli "spitfire" e per la considerazione che qualora si fosse verificato l'evento, i gas avrebbero invaso tutto il Pronto Soccorso, essendo l'impianto di distribuzione unico e non dedicato semplicemente all'ufficio del suo responsabile.
Da quanto sopra espresso, allo stato attuale, salvo ulteriori approfondimenti o nuovi elementi che eventualmente possono emergere, non risulterebbe alcuna correlazione fra l'uso delle menzionate apparecchiature e la dichiarata intossicazione da monossido di carbonio. In ogni caso io stesso mi sono attivato perché si facesse una immediata riunione, un incontro che poi è avvenuto fra le parti tecniche degli Assessorati, cioè il mio con l'Assessorato delle opere pubbliche e l'Assessorato della sanità, con l'Azienda sanitaria, sono state intensificate le riunioni di coordinamento fra i vari responsabili in maniera che si evitasse questo solito giro fra chi c'era e chi non c'era, questo per far sì che in futuro ci fosse migliore coordinazione e un migliore controllo sullo sviluppo e l'impatto del cantiere proprio sulle attività ospedaliere. Questo è stato fatto ed è stato il primo provvedimento che abbiamo inteso adottare, proprio per verificare che ci fosse una maggiore coordinazione; poi, comunque sia, al di là del non dimostrato nesso di casualità fra gli "spitfire" e la presenza o la denuncia di intossicazione, abbiamo preso come provvedimento quello di garantire un ulteriore isolamento fisico fra il cantiere e le aree ospedaliere.
Per quanto riguarda se c'è la presenza di questi strumenti in altre aree ospedaliere, posso garantire che non risulta che queste attrezzature siano impiegate in alcun cantiere in ambito ospedaliero o in altri ambiti ospedalieri.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Ringrazio l'Assessore, anche se devo dire che la sua risposta ha una doppia valenza ai miei occhi: da un lato, mi convince il fatto che l'Assessorato abbia esperito tutte le iniziative tempestive per venire a conoscenza della situazione, per capire quello che è successo e soprattutto per coordinare dal punto di vista tecnico i differenti Assessorati e i differenti altri attori, ad esempio l'USL della Val d'Aosta; dall'altro, meno convincente è la ricostruzione dei fatti, perché ho l'impressione che ci sia la tendenza da parte di tutti a minimizzare. Io lo capisco anche, nel senso che un Direttore dei lavori che ha una serie di responsabilità... dover andare a dire che questi "spitfire" - che non erano indispensabili alla prosecuzione del lavoro, erano solo degli acceleratori - siano responsabili di questo episodio, lo avrebbe messo in difficoltà; pensiamo solo alle responsabilità civili e perfino penali di cui poteva insorgere il sospetto!
Allora andiamo a vedere qual è la situazione, Assessore. Lei ha detto una cosa che è positiva e negativa allo stesso tempo, perché dice: "abbiamo dato indicazioni per aumentare l'isolamento fisico che c'è fra il cantiere e il Pronto Soccorso"... ma lei sa cosa significa questo? Che già oggi le camere della degenza del Dipartimento di emergenza e di accettazione hanno le finestre murate! Ci sono persone che in un momento di emergenza vengono ricoverate in Pronto Soccorso in attesa di dimissioni se migliorano, o di avviamento a un reparto perché invece la situazione non si risolve, che vivono murate vive dentro delle camere molto piccole. Ora noi aumentiamo l'isolamento: è il nuovo modo di fare gli ospedali in Valle, quello di chiudere ulteriormente! Non voglio neppure esacerbare questa immagine, voglio però far capire alla popolazione e alla stampa che questo è solo uno degli enormi problemi, che la scelta disgraziata di aver provato a fare l'allargamento "Limacher", prima, e adesso di voler fare l'allargamento ad est, sta portando! Questa è la verità!
Avete detto: "il carbossimetro era positivo, ma poi la emogasanalisi non era positiva"; insomma, ci stiamo arrampicando sui vetri semplicemente per sminuire un problema inevitabile, lì, con tutta la buona volontà e le capacità: credo che da questo punto di vista il coordinamento fra l'Assessorato della sanità, l'Assessorato dei lavori pubblici e l'USL è sicuramente il migliore possibile, perché siamo piccoli, perché le persone hanno voglia di lavorare, perché gli Assessori che si occupano di questo sono persone che si impegnano effettivamente, poi noi non ne condividiamo sempre le scelte politiche, ma dobbiamo riconoscere la loro capacità e il loro impegno... è inevitabile che in un cantiere che è aperto da 15 anni non succedano continuamente delle cose! E la dimostrazione me l'ha data lei, nel senso che avete fatto le prove, dopo 1 ora che erano accesi il personale ve lo ha fatto chiudere, perché era chiaro che se non era il rumore era l'odore sgradevole, o viceversa... ma come si può lavorare in un Pronto Soccorso, quando a pochi metri ci stanno i demolitori, gli "spitfire", le cazzuole, le autogrù...? Non è possibile, evidentemente!
Allora ci dobbiamo rendere conto che tenere costantemente aperto un cantiere in ospedale è un disastro e questo lo dico soprattutto nelle prospettive: pensare a un ospedale ad est che comporta un'enorme ristrutturazione anche dell'ospedale nella sede attuale, perché c'è tutto uno spostamento di reparti, eccetera, significa che la nostra Regione vivrà in queste condizioni con gli "spitfire" sotto il naso ancora per 15 anni! Perché poi i tempi di realizzazione sono un disastro, e quel pezzettino è l'ultima parte, perché prima bisogna scavare a sud per fare i parcheggi, e di nuovo demolitori, rumori... Lei pensi che a sud, dove avreste intenzione di fare i primi parcheggi, prospicienti a questi ci sono la Rianimazione, l'Unità coronarica che ho visitato recentemente, le sale operatorie, e questi vivranno per mesi - se non anni! - con gli aspergilli, con i demolitori, gli scavatori, le gru... questo è bello, intelligente? Vi sentite più furbi facendo una scelta di questo genere? Complimenti!
Nei prossimi anni, quando torneranno fuori episodi di questo genere, sapremo a chi mettere sotto la firma: Albert Cerise, Aurelio Marguerettaz, e quant'altro, perché sono queste le persone che si assumono la responsabilità, sempre che nel frattempo non succeda qualcosa di più grave, perché qua è andata bene, poiché mi sembra che all'articolo 438 del Codice penale si dica che quando c'è immissione di sostanze tossiche per dolo, va bene, c'è l'ergastolo, ma per colpa ci sono una serie di problemi penali! E qua siamo andati molto vicini! Volete continuamente vivere sul rischio che ci siano queste cose?
Non ultimo, il problema dei lavoratori, perché tutte queste condizioni di difficoltà di lavorare in ambienti che hanno enormi limitazioni, in quanto vicino c'è il Pronto Soccorso, di lato ci sono gli Infetti... obbligano coloro che vivono nei cantieri a lavorare male! Ogni tanto mi capita di andare in ospedale a trovare dei miei pazienti; ultimamente mi è capitato di attraversare quel tubone che collega l'ospedale con la vecchia palazzina delle malattie infettive: è veramente un capolavoro! Lei pensi che quando siamo andati lì, nel 2004, l'allora Direttore dell'USL che è lo stesso, oggi, ci tranquillizzava dicendoci che nel 2006 il tubone sarebbe stato fuori. La notizia fu smentita dall'Assessore che lo posticipò al 2007... adesso siamo al 2009... ma da quel tubone si vedono dei lavoratori che hanno estrema difficoltà a lavorare dignitosamente, perché comunque non puoi far rumore, e il rischio, anche lì, aumenta, perché quando le condizioni ambientali in edilizia non sono quelle precise, ovviamente i rischi sono maggiori. Io trovo che questo sia del tutto demenziale, ma la cosa più interessante è che è una scelta che non è mai stata fatta in alcuna parte d'Europa, salvo qualche caso italiano per un motivo molto semplice: alcune Regioni che non avevano i soldi per fare altro... la liquidità. Dopodiché anche questo è scomparso in Italia con il "project financing", e l'unico che è riuscito a fallire con il "project financing" in Italia è seduto alla mia sinistra perché, dopo averci fatto una testa per anni, alla fine ha dovuto arrendersi davanti all'incapacità di farlo, ma con il "project financing" e un ospedale nuovo i Valdostani potrebbero, nel giro di pochi anni, avere un ospedale funzionale e funzionante e chiudere con questo dramma umano che è la presenza di rischi per la salute dal monossido di carbonio, dall'aspergillosi, dagli incidenti sul lavoro che abbiamo oggi.
Credo che qualsiasi di voi avesse la sfortuna nei prossimi mesi di essere qualche ora degente nel Dipartimento di emergenza e di accettazione dell'Ospedale di Aosta, capirebbe subito quello che sto dicendo.