Objet du Conseil n. 3000 du 5 février 2003 - Resoconto
OGGETTO N. 3000/XI Fallimento della società "Metallurgiche Balzano S.p.A." e subentro di una nuova società. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso:
- la società "Metallurgiche Balzano S.p.A.", dichiarata fallita nel febbraio del 2002, dal tribunale di Aosta, ha lasciato un debito di Euro 427.227,12 alla RAVA;
- la Regione ha sospeso la procedura esecutiva avviata contro i terzi datori di ipoteca accogliendo la loro proposta transattiva di Euro 165.000,00;
- Finaosta S.p.A. si è insinuata nel passivo per il credito derivante dai canoni insoluti e relativi interessi di mora inerenti un contratto di locazione finanziaria di alcuni macchinari; inoltre ha depositato istanza di rivendica dei cespiti locati;
- l'attività della fallita "Metallurgiche Balzano S.p.A." è stata proseguita dalla neocostituita società "Balzano Industrie S.r.l." alle quali Finaosta ha ceduto per un corrispettivo di Euro 1.161,90 i macchinari oggetto di rivendica, i quali, secondo una valutazione della finanziaria regionale, risulterebbero inservibili;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore all'industria per sapere:
1) da quali finanziamenti erogati deriva il credito transato;
2) quali rapporti giuridico e/o finanziari intercorrono tra RAVA e/o Finaosta e la Società "Balzano Industrie S.r.l.";
3) qual era il valore originale dei beni concessi in locazione finanziaria da Finaosta e a quanto ammonta il credito complessivo per i canoni insoluti e relativa mora;
4) se nell'ambito dell'azionariato, del management o di eventuali terzi garanti della "Balzano Industrie S.r.l." vi siano persone, loro parenti, che abbiano comunque ricoperto ruoli nelle società che dalla Alluver S.p.A. ad oggi - sotto ragioni sociali differenti - hanno operato nello stabilimento di Verrès.
F.to: Frassy
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) Per quanto riguarda la prima questione posta, rimando a quanto ho già detto nella passata riunione del Consiglio, nel senso che il credito transato dalla Regione si riferisce al mutuo di 600 milioni e al prestito obbligazionario della medesima cifra, concessi dalla Giunta regionale con deliberazione n. 578/1992. Il debito residuo relativo a tali interventi finanziari, alla data del fallimento della società "Metallurgiche Balzano S.p.A.", era pari a 427.227 €. Come dicevo, su questo punto ho già risposto nel Consiglio del 22 gennaio.
Per quanto riguarda la seconda e la terza domanda, attualmente fra Regione Valle d'Aosta, Finaosta e la società "Balzano" non intercorre alcun rapporto giuridico e finanziario. La società opera infatti nello stabilimento di Verrès in virtù di un contratto di affitto di azienda, stipulato in data 29 novembre 2001 con le "Metallurgiche Balzano S.p.A.", impresa conduttrice dell'immobile ai sensi della convenzione stipulata, a suo tempo, con l'Amministrazione regionale. Nel frattempo, come è noto, la Società "Metallurgiche Balzano S.p.A." è fallita e nei rapporti giuridici fra la medesima e "Balzano Industrie S.r.l." è subentrata la curatela fallimentare.
Il contratto di affitto citato prevedeva peraltro un'opzione di acquisto dell'azienda in favore della "Balzano Industrie S.r.l." e quest'ultima sta concludendo tale operazione con il curatore fallimentare. In seguito alla cessione, la Regione regolarizzerà i propri rapporti con il nuovo conduttore dello stabilimento attraverso la stipula di un apposito contratto di locazione. Al momento, quindi, non ci sono rapporti giuridico-finanziari intercorrenti fra la Regione e la Finaosta e la "Balzano Industrie S.r.l.".
Per quanto riguarda la terza domanda, chiedo scusa ma devo fare un'elencazione, sicuramente un po' noiosa della questione, ma è necessario per rispondere alla domanda. Con contratto sottoscritto in data 23 settembre 1982, Finaosta concedeva in locazione alla società "Alluver S.p.A." macchinari e attrezzature, acquistate per un corrispettivo pari a 900 milioni, a valere sull'articolo 5 della legge n. 16/1982, gestione speciale, della legge istitutiva della Finaosta. I macchinari e le attrezzature locate ad "Alluver", sottoposte a concordato preventivo nel 1984, sono state in seguito concesse in locazione finanziaria, in parte, alla società "Veralco S.r.l.", che ha occupato una parte degli stabili occupati da "Alluver" e, in parte, alla società "Metallurgiche Balzano S.p.A.". La società "Veralco" ha corrisposto integralmente il canone del leasing alla scadenza del contratto ha riscattato i beni locati.
Con convenzione sottoscritta in data 22 febbraio 1985, la Regione si è impegnata a concedere in leasing alla società "Metallurgiche Balzano S.p.A." parte dei macchinari e delle attrezzature locate alla "Alluver"; il contratto è stato perfezionato il 30 aprile 1985 e il valore dei beni oggetti di leasing ammontava a 745.341 milioni; la scadenza della locazione venne fissata al 24 marzo 1993. Il rimborso del canone di locazione doveva essere effettuato mediante il versamento di otto rate annuali variabili, originariamente determinate in 152.669.000 lire oltre IVA. La società conduttrice, la "Metallurgiche Balzano", ha provveduto a pagare i canoni: fino al 24 marzo 1990, per un ammontare di 707.846.000 lire. In data 10 giugno 1988 è stato effettuato il riscatto anticipato di un macchinario per la somma di lire 16.446.000, oltre IVA.
Con deliberazione n. 3610/1992, la Giunta regionale ha conferito a Finaosta l'incarico di modificare le pattuizioni che regolavano la locazione finanziaria, in ordine all'ammontare del canone, alla durata e alle modalità del riscatto. Con atto sottoscritto il 23 aprile 1992, il contratto di locazione finanziaria è stato modificato secondo le seguenti modalità: canone di locazione, per un importo di 399.842.000 lire, costituito dalla somma del valore residuo dei macchinari per 124.000.000, e dalle rate di canone insolute scadute il 24 marzo 1991 e il 24 marzo 1992, per 275.179.000 lire; canone da rimborsare mediante cinque rate annuali variabili, originariamente determinate in 91.806.000, oltre IVA, di cui, la prima, con scadenza 24 maggio 1993 e, l'ultima, 24 maggio 1998, e un riscatto alla fine di 8.740.000 oltre IVA. Alla data del fallimento, cioè al 4 febbraio 2002, risultavano corrisposte, oltre alle rate scadute dal 1986 al 1990, le rate di canone scadute in data 24 marzo 1993, 24 marzo 1994, 24 marzo 1995, per un ammontare pari a 272.797.000 lire oltre IVA.
L'importo versato nel periodo 1986-1996 ammontava a 980.643.000 lire, risultavano insolute le rate del canone scadute in data 24 marzo 1996, 24 marzo 1997, 24 marzo 1998, pari ad un ammontare di 360.889.000 lire; di questi, i canoni ammontano a 268.800.000 lire, l'IVA a 52.800.000 lire, gli interessi di mora a 39.240.000 lire. Il credito è stato insinuato nel passivo del fallimento; alla data odierna, non è possibile conoscere la percentuale di recupero del credito in quanto sono ancora in corso da parte della curatela le operazioni di cessione dell'attivo fallimentare, il cui provento sarà oggetto di riparto a favore dei creditori ammessi al passivo.
Per quanto riguarda sempre la società "Balzano Industrie S.r.l." si precisa quanto segue: la società è stata costituita in data 22 novembre 2001 ed è amministrata da un consiglio di amministrazione composto dai Signori Marinzi Giacomo, Lucidi Andrea e Neuenschwander Daniele. Alla data attuale la "Balzano Industrie S.r.l." non ha in corso finanziamenti con Finaosta.
In risposta all'ultima domanda, la "Balzano Industrie S.r.l." ha dichiarato che non esiste nessun seppur minimo rapporto fra essa e la fallita "Metallurgiche Balzano S.p.A."; inoltre, sia nell'ambito dell'azionariato, del management, o eventuali terzi garantiti, non vi sono persone, loro parenti, che abbiamo comunque ricoperto ruoli nelle società, che dalla "Alluver S.p.A." ad oggi, sotto ragioni sociali differenti hanno operato nello stabilimento di Verrès. L'unico collegamento fra le sue società sono esclusivamente gli operai, gli impiegati e un dirigente, che erano dipendenti delle "Metallurgiche Balzano S.p.A.", e che ora lavorano nella nuova società "Balzano Industrie S.r.l.".
Con questo ho concluso e credo di aver risposto alle richieste. Non vorrei ricordare, come avevo detto l'ultima volta, che alla fine di questo noioso resoconto finanziario esiste un'azienda che sta lavorando e producendo positivamente in questa regione.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Ringrazio l'Assessore per la risposta articolata, ma debbo deludere per certi versi le aspettative dell'Assessore, perché non ritengo soddisfacente questa risposta e ritengo, Assessore, che non possa chiudersi con questa nostra interrogazione la vicenda di questa azienda.
Il fatto che questa azienda continui a produrre noi lo riteniamo un dato di fatto marginale, rispetto a considerazioni preminenti che noi facciamo. In sintesi, si tratta di capire se le risorse pubbliche ingenti investite in questa azienda - che più volte ha cambiato ragione sociale - siano state investite nel rispetto dei principi di gestione della finanza pubblica: di correttezza, di trasparenza, di efficacia e di responsabilità e, soprattutto, se i trattamenti riservati a questa azienda siano gli stessi che vengono riservati alle piccole aziende valdostane.
Andando al senso delle sue risposte date alla nostra interrogazione, nel prendere atto che lei ha precisato al punto 1 quanto non era emerso in maniera chiara, la ringraziamo della precisazione effettuata in relazione ai finanziamenti da cui deriva il credito transato, anche perché non era stato chiarito, nello scorso Consiglio, se fra questi crediti vi fosse anche il mutuo di 700 milioni del 1993; ora, dalla sua risposta, sembrerebbe che questo mutuo sia stato completamente estinto perché non rientra fra i capitali sui quali è stata fatta la transazione.
Noi rimaniamo perplessi, invece, per quanto riguarda l'assenza di rapporti di tipo finanziario, ma soprattutto giuridico, fra l'Amministrazione regionale, o Finaosta, e la neocostituita "Balzano Industrie S.r.l.". Perché rimaniamo perplessi? Rimaniamo perplessi perché ci sembra incredibile che nell'ambito di una struttura in proprietà pubblica ci possano essere dei mutamenti sociali e di azionariato senza che l'Amministrazione regionale si faccia parte diligente nel tutelare i propri interessi. Voglio allora ricordare una deliberazione del 4 marzo 2002 adottata dalla Giunta - lei presente - dove andavate a trasferire alla neocostituita S.r.l. l'autorizzazione all'emissione di agenti inquinanti in atmosfera. Con questa deliberazione vi incentrate esclusivamente sull'aspetto dell'autorizzazione all'emissione in atmosfera di questi agenti inquinanti e nelle premesse della deliberazione scrivete che dal 1° dicembre 2001 la "Balzano Industrie S.r.l." ha affittato le attività della società "Metallurgiche Balzano S.p.A." e ha cessato ogni attività produttiva.
Vi domando come mai non vi siete posti il problema della titolarità e del subentro nel contratto di affitto nello stabilimento di Verrès. Mi sembra veramente sorprendente che nessun ufficio si sia posto il problema se il contratto di affitto in corso con la "Balzano S.p.A.", poi fallita, dovesse essere trasferito o meno alla "Balzano S.r.l.", che subentrava nell'attività! Qualsiasi proprietario di immobili si preoccupa di mettere clausole sul subaffitto, che deve essere gradito e, comunque, comunicato al proprietario! Sembra che invece l'Amministrazione regionale di queste cose…
(interruzione dell'Assessore Ferraris, fuori microfono)
… Assessore, il ramo di azienda era lo stabilimento. Allora, nel momento in cui c'è la prosecuzione della medesima attività con un soggetto diverso, era quantomeno auspicabile che l'Amministrazione si preoccupasse di tutelare i propri interessi finanziari, anche perché la "Balzano S.p.A." era già morosa con l'Amministrazione regionale: non stava restituendo i mutui, non stava restituendo i prestiti obbligazionari; di conseguenza, mi sembrava normale che vi garantiste dicendo: "benissimo, la cessione del ramo di azienda non ha senso che non venga gestita anche con la locazione di quell'immobile", anche perché la S.p.A. andava a chiudere l'attività.
Sul punto 4 prendo atto, Assessore, che lei non ha dato una risposta assumendosene le responsabilità, ma ha dato una risposta leggendo la comunicazione fornita da quella società: è falsa! Infatti, in data 29 novembre 2001, il sig. Lucidi Andrea, amministratore in quanto consigliere della nuova società che gestisce quello stabilimento della "Balzano Industrie S.r.l.", era stato nominato procuratore con amplissimi poteri, era cioè l'Amministratore delegato della "Balzano S.p.A." fallita! Il tempo è scaduto e non voglio andare oltre, però questa vicenda non può finire così: l'Amministrazione regionale deve fare chiarezza sulle partite creditorie aperte e soprattutto deve riprendere il controllo di una situazione, che mi sembra sfuggita di mano. Su questo argomento saremo obbligati a tornare in aula.