Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2871 du 21 novembre 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2871/XI Istituzione di una commissione consiliare d'inchiesta sulla gestione dell'Ufficio stampa della Regione. (Reiezione di risoluzione)

Risoluzione Premesso che:

- la magistratura ha disposto l'arresto del Capo Ufficio Stampa della Presidenza della Giunta contestandogli il reato di corruzione;

- a seguito dell'arresto al dirigente è stato revocato l'incarico fiduciario ed gli è stata sospesa la retribuzione;

Rilevato che

- tale incarico è di natura fiduciaria e che il Capo Ufficio Stampa risponde direttamente al Presidente della Giunta;

- le funzioni attribuite a tale dirigente hanno negli anni sommato competenze che sono andate al di là del mero ruolo di gestione della comunicazione, inglobando tra le altre la gestione delle mostre sino al 2001, la gestione delle convenzioni dei ritiri estivi delle squadre di calcio ospitate in Valle d'Aosta;

- ingenti risorse, nell'ordine di decine di milioni di euro, sono state impegnate con l'attestazione del parere di congruità in ordine alla spesa rilasciato dal Capo Ufficio Stampa la gestione delle mostre ha sistematicamente comportato maggiori oneri a consuntivo rispetto alle previsioni;

Il Consiglio regionale

Ravvisa

L'esigenza di avviare una approfondita indagine sulla gestione dell'Ufficio Stampa della Presidenza della Giunta, al fine di verificare responsabilità ed omissioni che hanno caratterizzato il procedimento amministrativo dei singoli atti e più in generale l'attività d'istituto o comunque le attività svolte spendendo l'autorità derivante dal ruolo e dalle funzioni pubbliche;

Decide

Di procedere all'istituzione di una Commissione Consiliare d'inchiesta ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno del Consiglio, demandando al Presidente del Consiglio la formalizzazione, entro dieci giorni, del provvedimento amministrativo istitutivo.

F.to: Frassy - Tibaldi

Président La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI) Riteniamo che la risoluzione che abbiamo scritto abbia necessità di una sintetica illustrazione, perché riteniamo che nel testo distribuito siano richiamate e individuate le motivazioni che ci portano a formulare questa conclusione.

Ieri, intervenendo a margine delle comunicazioni del Presidente della Regione, avevamo espresso la nostra insoddisfazione per quelle comunicazioni, ma anche la nostra insoddisfazione per il tipo di conclusione alla quale il Presidente della Regione e la Giunta erano addivenuti. Senza peraltro contestare quella che è l'autonomia che ha il potere esecutivo nell'ambito delle proprie potestà, riteniamo che la commissione chiesta con questa risoluzione sia cosa diversa e, sicuramente, non sostitutiva per quel che ci riguarda, nel senso che non intendiamo interferire con le verifiche che il Presidente della Regione ritiene di fare in merito ai propri dirigenti, che con mandato fiduciario sono stati insediati e poi revocati alla luce dei fatti noti. Riteniamo però che il Consiglio come "plenum", come organo di programmazione, ma anche come organo di controllo e vigilanza sulle vicende della pubblica amministrazione, abbia il diritto - ma soprattutto il dovere - di capire direttamente come certe vicende abbiano potuto verificarsi all'interno dell'Amministrazione, e abbia il diritto e il dovere di capire quali siano state le falle, quali siano stati i passaggi che, nel futuro, possono essere oggetto di ripensamento sul meccanismo con cui è impostata la macchina amministrativa.

Riteniamo quanto meno criticabile e discutibile che la commissione istituita dalla Giunta si limiti agli anni 2000-2001-2002, anche perché l'incarico fiduciario è nato con questa Giunta, e non capiamo quale sia il motivo di non estendere agli anni 1998-1999 gli accertamenti che la commissione della Giunta è stata incaricata di attuare. Riteniamo anche che per questo Consiglio non sia soddisfacente che un organismo fiduciario com'è la commissione di inchiesta da lei costituita, debba riferire e trasmettere alla Presidenza della Regione le risultanze di queste indagini. In tutte le assemblee elettive, in tutti i consessi democratici le commissioni di inchiesta sono rappresentative del "plenum". Avviene così nelle altre regioni, avviene così nelle amministrazioni comunali, avviene così a livello parlamentare, e anche a livello europeo, e noi pensiamo che la particolarità della Valle d'Aosta non possa degenerare anche in una parzialità delle procedure di controllo e di vigilanza.

Con questa risoluzione partiamo da dati di fatto, che abbiamo cercato di riassumere in maniera sintetica nelle premesse, e concludiamo sull'esigenza di avviare un'approfondita indagine. Siamo disposti e disponibili a modificare le premesse, nel caso in cui qualcuno di voi ritenesse opportuno puntualizzare o meno altri aspetti che magari ci sono sfuggiti; riteniamo che la conclusione non sia frutto della nostra fantasia politica, ma una conclusione che è espressamente prevista nel Regolamento consiliare, e che ci si trovi in una di quelle situazioni particolari per le quali, oggi, nessuno di quanti è qui a rappresentare gli interessi della collettività regionale, possa tirarsi indietro dicendo: "Sono problemi che non ci riguardano, sono problemi che riguardano chi è imputato di questi fatti, sono problemi che riguardano chi ha dato fiducia a questa persona". Noi, invece, riteniamo che tali problemi riguardino l'intera amministrazione, in quanto sono situazioni che coinvolgono l'immagine e i denari pubblici, nonché un certo meccanismo di gestire la cosa pubblica, e noi vogliamo capire sino a che punto certi meccanismi abbiano avuto una degenerazione dovuta a certe abilità personali o se, invece, questi meccanismi di gestione fiduciaria siano forieri di situazioni che, alla fine, non sono più controllate, né da chi ha fatto la nomina, né men che mai da chi è qui a rappresentare gli interessi della collettività. Pensiamo che non ci siano molte altre cose da dire.

Questa è una risoluzione che non ha la presunzione di sostituire le indagini svolte dalla Magistratura. È una commissione che deve affrontare argomenti che sono sì, oggetto di indagini della Magistratura, ma che devono avere attinenza al procedimento amministrativo, in riferimento, in particolare, ai modi di formazione a livello decisionale, che devono farci capire come sia possibile che fondi pubblici siano stati impiegati al di fuori di delibere di Giunta, al di fuori di provvedimenti dirigenziali e, di conseguenza, al di fuori di quei diritti-doveri di controllo che ogni Consigliere deve svolgere, nel momento in cui partecipa ad un'assemblea con funzioni politiche, ma anche amministrative.

Le questioni della Magistratura hanno ovviamente attinenza ai risvolti penali, ma ben poco potranno dire su delle eventuali tarature di questo meccanismo amministrativo. Sulla macchina amministrativa deve essere il Consiglio a metterci la testa e a fare delle riflessioni utili, affinché non abbiano a ripetersi situazioni di questa natura, oltre che per capire se non sia il caso di intervenire, già in corso di questa legislatura, con dei provvedimenti di controllo, che potrebbero essere anche frutto poi di proposizioni di tipo legislativo che vadano a modificare, se è il caso, la legge n. 45, o comunque quelle situazioni che consentono questo tipo di stortura. La risoluzione - come ho detto in premessa - è ferma solo sulla conclusione. La conclusione è di dare attuazione all'articolo 21 del Regolamento.

Per quanto riguarda l'iter e le premesse, siamo aperti e disponibili ad un confronto in aula.

Si dà atto che dalle ore 13,25 presiede il Consigliere Perron.

Président La discussion est ouverte.

La parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Annuncio immediatamente il voto favorevole del nostro gruppo alla risoluzione presentata dai colleghi di "Forza Italia". Direi una presa di posizione per certi versi scontata, atteso che il nostro stesso gruppo, ieri, per bocca del collega Beneforti, ha proposto la stessa soluzione, e quindi diventava superfluo presentare a nostra volta, al termine delle comunicazioni del Presidente, una risoluzione che andava nello stesso senso. Voglio però chiarire, a beneficio di tutti che, per quanto ci riguarda, questa proposta è diversa da quella che la Giunta ha fatto propria, nominando una commissione di indagine conoscitiva interna. Sono due cose diverse, che possono tranquillamente coesistere, ma che nulla hanno a che fare né sotto il profilo dell'iniziativa politica, né sotto il profilo giuridico, in quanto l'una deriva da una delibera autonoma della Giunta, che ha fatto una scelta senza alcun confronto con questo Consiglio, ha fatto una scelta a mio giudizio sbagliata - semmai tornerò su questo punto - mentre l'altra, la commissione di inchiesta, trova la sua fonte nel Regolamento del Consiglio e quindi è una commissione di derivazione politica, potremmo dire di "controllo politico" rispetto a questa vicenda. Ci sarebbe quindi - e non mi sembra niente di straordinario - in sede regionale una commissione di accertamento conoscitivo "amministrativo", fra virgolette, a cui si assocerebbe una commissione di carattere politico-istituzionale.

Torno brevemente sulla commissione che la Giunta ha nominato perché, ad una prima lettura di quella delibera, a noi pare che ci siano alcuni difetti, alcune incongruenze notevoli. Abbiamo delle perplessità sulla composizione di quella commissione, affidata a tre ex dirigenti della Regione; a nostro giudizio, sarebbe stata più opportuna un'apertura totale o parziale della commissione al mondo esterno. Abbiamo dei dubbi sulla durata di questa indagine, perché i due mesi stabiliti per le indagini, con in mezzo il periodo natalizio, sono sicuramente insufficienti a conoscere il fenomeno oggetto delle indagini. Siamo perplessi circa il fatto che l'indagine sia stata limitata agli anni 2000-2001 e parzialmente al 2002 - perché il 2002 ancora non è finito -, quindi meno di tre anni, considerato che quel dirigente è in servizio da nove anni e mezzo; sarebbe stato più corretto estendere l'ambito di accertamento a tutto il periodo di funzionalità di quella dirigenza.

Infine, siamo perplessi circa la genericità dell'incarico, perché neppure è specificato quali sono gli ambiti di indagine, quali sono i settori di indagine, tanto che io, personalmente non ho capito se l'indagine sarà limitata alle vicende dei ritiri delle squadre di calcio, oppure a tutto il lavoro svolto dal dirigente in questione. La delibera non fa menzione di ciò e io credo che il primo quesito che quei commissari dovranno porsi sarà quello di capire qual è l'ambito conoscitivo loro affidato. A meno di diverse prese di posizioni e diverse scelte da parte della Giunta, che ritengo improbabili, si capisce bene che a tali condizioni - è una previsione pessimistica che faccio - quella commissione non sarà in grado di conoscere alcunché, perché non sono chiari gli ambiti e soprattutto perché ha poco tempo. A maggior ragione quindi è necessario che quella commissione, scelta attraverso una delibera che noi critichiamo, venga affiancata da altra commissione di origine consiliare, che possa svolgere serenamente il proprio lavoro, nel perseguimento di quei fini di trasparenza e di chiarezza che tutti invochiamo in quest'aula e altrove. Ritengo quindi giusto che ci sia questo passaggio, a cui dovrebbero consentire i Consiglieri di maggioranza perché, a mio giudizio, è nell'interesse di tutti, non solo delle opposizioni, che si faccia chiarezza nell'ambito politico-amministrativo. In caso contrario, non ci si potrà lamentare, come fa qualcuno, delle indagini della Magistratura, che sostituiscono i controlli politici. Facciamo i controlli amministrativi, facciamo i controlli politici, oggi anche il Presidente Louvin in altro ambito ha fatto cenno alla necessità dei controlli interni, quindi diamoci gli strumenti per poter fare questi controlli, altrimenti è giocoforza che i controlli che non vengono espletati nel nostro ambito, vengano fatti all'esterno.

A me sembra che sia ragionevole insediare una commissione di inchiesta, che cerchi di fare, nei limiti del possibile, piena luce sul piano politico-amministrativo e istituzionale, su una vicenda che ha scosso l'opinione pubblica e che potrebbe un pochino mettere in imbarazzo, se avrà ripercussioni più ampie rispetto a quelle che oggi sono emerse, qualche componente di questa Assemblea.

Président La parole au Conseiller La Torre.

La Torre (SA) Innanzitutto credo che vada apprezzata la pacatezza con cui sono stati presentati gli argomenti, vista la delicatezza dei fatti e visto anche l'obiettivo che - ne sono certo - tutto il Consiglio vuole raggiungere: quello di fare la massima chiarezza su queste vicende.

Proprio perché la questione è delicata, credo sia importante restare sui dati di fatto, e i dati di fatto dai quali si può partire sono indiscutibilmente evidenziati nelle premesse della risoluzione: la Magistratura ha disposto l'arresto del dirigente. Bene, è in corso un'indagine della Magistratura, che evidentemente deve fare il suo corso, anche se tutti ci auguriamo che questo avvenga nei tempi più brevi possibili. Un altro dato di fatto di cui dobbiamo tenere conto è la nomina da parte dell'Esecutivo di questa commissione di indagine amministrativa, così come ritengo era necessario e giusto che fosse, ed è stato fatto. Occorre però - credo sia stato sottolineato dal Consigliere Curtaz, ma anche dai colleghi di "Forza Italia" - percorrere la strada della massima trasparenza e chiarezza e, come ho detto prima, questo lo condividiamo; occorre perciò dare anche una conoscenza politica, si è detto un ruolo di "controllo" da parte dell'organo politico sui fatti che sono accaduti e che si stanno evolvendo. Penso che questo si possa riassumere in diritto e dovere di controllo dell'organo politico, è un po' questo il punto di ricongiunzione, a mio avviso, fra la risoluzione che è stata presentata, fra l'intervento del Consigliere Curtaz e fra la volontà nostra, della maggioranza, di fare massima chiarezza e trasparenza, come ho detto, su questi fatti. Riteniamo perciò che l'interlocutore politico naturale non possa che essere il Consiglio regionale, il soggetto politico a cui ci richiamiamo, e credo - proprio per cercare di trovare una posizione su un argomento così delicato, con tutte le cautele necessarie - di dover manifestare una proposta al Presidente del Consiglio, in quanto responsabile dell'organo politico, perché crei un collegamento fra la commissione speciale amministrativa, che è stata nominata per accertare i fatti, e l'organo politico, il Consiglio regionale; in questo caso, mi verrebbe da dire: per semplicità e funzionalità con la Conferenza dei Capigruppo, che di fatto rappresenta l'organo politico a pieno titolo con continuità, perché non ci dimentichiamo che anche il nostro Regolamento dice che le commissioni speciali di inchiesta durano in carica fino al compimento del loro mandato, ma non oltre il termine della legislatura, quindi comunque siamo in termini di legislatura e credo che anche di ciò bisogna tenere conto.

Questo, come ho detto, per creare un monitoraggio costante sui lavori della commissione amministrativa di indagine, impegnandola a riferire costantemente, a produrre quegli elementi conoscitivi e gli approfondimenti chiarificatori che servono all'organo politico, per esercitare quella funzione - che credo ci unisca, nel condividerla - di diritto e dovere di controllo. Questa è un po' la proposta che ci sentiamo di fare proprio con la volontà precisa di raggiungere la massima chiarezza; noi tutti, della maggioranza, vogliamo che su questo argomento si raggiunga la massima chiarezza, vogliamo la verità dei fatti.

È in corso un'indagine della Magistratura, è un dato di fatto, c'è una commissione nominata dall'Esecutivo, è un altro dato di fatto; occorre che ci sia questa possibilità, da parte dell'organo politico, attraverso la Conferenza dei Capigruppo, di avere questa costante conoscenza e informazione sugli eventi e sulle cose che succedono.

Credo che questa sia una proposta ragionevole, corretta, rispettosa di una volontà precisa di appurare le verità; penso che in qualche modo possa, se il Presidente del Consiglio ritiene che sia applicabile, essere una strada che ci permette di lavorare, in modo sereno, così come è stato impostato il dibattito, tutti per lo stesso obiettivo: la verità!

Squarzino (fuori microfono) … proposta scritta…

La Torre (SA) … non l'ho scritta proprio perché non volevo che fosse mia o di qualcun altro, ma fosse del Consiglio. Se vuole, ci mettiamo qui, non andiamo a pranzo e la traduciamo insieme.

Si dà atto che dalle ore 13,39 presiede il Vice-presidente Viérin Marco.

Presidente Se vuole presentare una proposta di questo genere, deve comunque avere il tempo per presentarla, oppure, se l'avete già preparata, le chiedo di presentarla al tavolo della Presidenza. C'è qualche Consigliere che chiede una sospensione?

La parola al Consigliere La Torre.

La Torre (SA) Come ho detto, occorre che su argomenti di questa delicatezza la proposta sia alla portata del Consiglio. Ho discusso di tale argomento con i colleghi della maggioranza, proprio per agevolare il lavoro e per non arrivare qui, solo con un'opinione mia personale, ma per cercare di risolvere insieme, scrivendo anche insieme, se possibile - e più che altro mi rivolgo al Presidente del Consiglio - un qualcosa che possa interpretare la nostra proposta. Di scritto non abbiamo preparato niente.

Presidente Si sospende il Consiglio per cinque minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 13,45 alle ore 13,58.

Presidente Il Consiglio riprende.

La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (FI) Per quanto riguarda la proposta del Consigliere La Torre - che è stata poi articolata in maniera più compiuta dal Presidente Louvin - riteniamo che la stessa non sia accoglibile perché, nella sostanza, verrebbe svilito il ruolo del Presidente del Consiglio a lettore di cronache giornalistiche, piuttosto che di resoconti di atti ai quali possiamo attingere, rivolgendoci alle nostre segreterie istituzionali dell'Ufficio gruppi, senza necessità di coinvolgere la persona del Presidente del Consiglio. L'informazione giornalistica spesso anticipa quella del dibattito pubblico in aula. Un conto è l'informazione, un conto è la ricerca di quelli che sono i meccanismi che hanno permesso la degenerazione di un certo sistema amministrativo. Di conseguenza, non accettiamo questa proposta, perché la riteniamo ancora meno efficace di quanto non sia già la debole commissione che la Giunta ha istituito. Manteniamo pertanto la nostra risoluzione, perché riteniamo che su una questione di questa portata il sottrarsi ai propri compiti e ai propri doveri di controllo e di vigilanza sia, da un punto di vista politico - ed è un giudizio politico che "Forza Italia" esprime -, un grave atteggiamento di irresponsabilità amministrativa. Il fatto che alcuni colleghi si rifiutino di sobbarcarsi quei doveri che derivano dal nostro mandato, lo riteniamo un fatto "grave", e riteniamo che oggi si sia scritta - per l'insieme delle questioni che sono state affrontate: lo Statuto, prima, e la commissione di inchiesta, dopo - una di quelle pagine che passeranno agli annali di questa Assemblea come una delle pagine più brutte, perché su due grossi argomenti, nobile, l'uno, e molto meno, il secondo, questo Consiglio ha dimostrato l'incapacità di esprimersi, l'incapacità di contare, l'incapacità di arrivare a delle conclusioni.

Questo Consiglio oggi dimostra che una maggioranza così ampia è una maggioranza che non esiste. Questo Consiglio oggi dimostra che con la Giunta è sufficiente ed è possibile governare questa Regione, salvo smentite come quelle di cui stiamo discutendo. Noi prendiamo atto, con grande preoccupazione, di questa "abdicazione di ruoli e di funzioni" su una vicenda, collega Cottino, sia chiaro, che nessuno di noi intende strumentalizzare, perché checché ne possa pensare il Capogruppo dell'Union l'immagine dell'Amministrazione regionale, al di fuori delle letture che ne danno gli addetti alle cronache e alle vicende politiche, è un'immagine che coinvolge tutti i trentacinque Consiglieri.

I commenti che noi abbiamo raccolto per strada sono: "eh, ancora una volta a Palazzo!"; ma a Palazzo ci stiamo tutti, maggioranza e opposizione! Noi ci assumiamo la nostra responsabilità, una proposta ve l'abbiamo fatta, vi abbiamo detto che era una proposta aperta, una proposta non sostitutiva della proposta della Giunta, perché la Giunta ha i suoi strumenti, ha i suoi doveri, ha i suoi percorsi. Il Consiglio non può essere assente su una vicenda come questa, e non lo può essere, a maggior ragione, quando il dirigente incaricato con rapporto fiduciario, tra l'altro, è nell'organico del Consiglio regionale, non dimentichiamolo!

Prendiamo atto che ci sono degli interessi politici di parte, che sono maggiori di quelli che sono gli interessi pubblici della gestione della cosa pubblica nell'interesse pubblico. Rileviamo che l'iniziativa della Giunta, che voi ritenete essere sufficiente, sia un'iniziativa quanto meno sorprendente, per il fatto che non considera i primi due anni di questo mandato fiduciario, sorprendente per il fatto che su una vicenda che nasce su - e noi vogliamo crederci - quella che è l'incrinatura di un rapporto fiduciario si pensa di indagare con un altro meccanismo fiduciario. Questo non per disconoscere la rettitudine e la capacità delle persone che qui sono indicate in quello che hanno fatto per l'Amministrazione regionale, quando erano nei ruoli pubblici, ma perché quanto meno un principio di terzietà, se non il principio di coinvolgimento del "plenum" sarebbe stato un atto dovuto, Presidente! E noi le domanderemo, se lei non avrà il buon gusto di spiegarcelo, perché partire dal 2000 e non dal 1998! E ci domandiamo, Presidente, come sia possibile predisporre una delibera di Giunta, che al punto 3 parli di: "eventuali oneri per il funzionamento della commissione": ma come gli eventuali oneri? Tre liberi cittadini si imbarcano in un'avventura del genere ad oneri zero? Fate una delibera di Giunta che non ha copertura finanziaria, che non ha credibilità politica! Questa è la dimostrazione dell'attenzione che questa Amministrazione ripone nella trasparenza e nei principi di corretta amministrazione: ne prendiamo atto!

Presidente La parola al Presidente della Regione, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) L'objectif commun, au moins sur la base de ce qui a été exprimé au sein de cette Assemblée, étant celui de faire le maximum de clarté sur cette affaire et dans le délai le plus bref, je me dois d'apporter quelques précisions quant aux finalités que nous avons attribuées à la commission que le Gouvernement a instituée, parce que j'ai eu l'impression que l'on avait déjà émis des sentences sur la composition, l'activité, la nature, la durée d'une commission que nous devons encore installer.

Première remarque, celle qui me semble la plus nécessaire. Il est faux que nous ne voulons pas que lumière se fasse sur toute l'activité; nous nous sommes simplement posé la question des temps. Nous sommes tous d'accord qu'il faut faire clarté; nous n'avions et nous n'aurons aucun problème à indiquer qu'il faut prendre en considération la période 1993-2002, même avant, si vous le voulez, 1991, mais dans ce cas spécifique quel délai aurait - on dû attribuer à la commission? Quinze jours, un mois? Le Conseiller Curtaz déjà a dit que pour cette période - que nous avons pour l'instant limitée aux trois dernières années pour avoir tout de suite des éléments sur lesquels informer et nous confronter - deux mois ne sont pas suffisants. Mais alors j'aurais dû dire: sept mois, huit mois… mais je rappelle qu'au mois d'avril cette Assemblée sera dissoute! Je me demande donc ce que l'on nous aurait rétorqué, remarque, si nous avions indiqué le terme d'une année! Voilà, simplement pour vous dire qu'avant de juger et de condamner, il serait bien de se confronter sur ce thème! Quant à la période, nous avons prévu cette première période 2002-2001-2000 pour avoir aussitôt des éléments; de plus dans la délibération nous avons fait référence à l'activité du Bureau de presse; donc nous n'avons pas fixé de limites pour tel ou tel secteur, l'activité, le fonctionnement, les procédures de ce bureau au cours de ces trois dernières années, c'est un début.

Comme je vous le disais, il nous paraissait important et nécessaire d'avoir aussitôt des éléments de connaissance, c'est la raison, tout simplement, de cette définition de la période et du temps. Nous avons indiqué dans la délibération le mois de janvier, pour avoir au moins une date fixe, vu que là encore nous nous sommes posé la question: "si nous ne fixons pas de date, si nous fixons une date qui est trop éloignée, nous tombons en mars-avril". Nous avons dit: "mois de janvier", mais nous avons même inscrit que, sur requête du Gouvernement ou sur initiative de la commission elle--même, des rapports intermédiaires peuvent être présentés, parce que si nous avons tous cette exigence de connaissance, il faut disposer d'éléments.

Je ne parle pas de la composition, je ne voudrais pas entrer des jugements personnels, ce sont des options. Là encore, nous avons abordé le thème, tout est en fonction, M. Frassy, du temps que nous voulons donner ou du temps que nous sollicitons, que nous fixons pour avoir ces données. Voilà la raison du choix de quelqu'un qui aujourd'hui est à l'extérieur de l'Administration, qu'il en a fait partie, il est vrai, mais que maintenant n'a plus de rapports avec elle. Par contre, ayant une connaissance discrète du fonctionnement des rouages de cette Administration, il peut nous donner des garanties supplémentaires quant au respect de ce délai et donc quant à la finalité de disposer de ces différentes données. Il n'y a pas d'autres intérêts, il n'y a pas, ici, d'autres finalités!

En discutant de ce problème nous allons analyser… il y aura l'engagement financier… nous n'étions pas à même maintenant de vérifier quel était le montant de cet engagement, mais c'était important d'adopter l'acte, tout d'abord. C'est la raison pour laquelle nous l'avons renvoyé à une autre délibération. Après que la commission se sera installée, on pourra définir un minimum de calendrier. Essayons donc de nous en tenir aux faits! Je reconfirme que notre volonté, notre objectif, est celui de faire le maximum de clarté dans le délai le plus bref possible, compte tenu de l'échéance de cette Assemblée et, également, du fait que pour certains problèmes une enquête est en cours, il y a le secret de l'instruction, vu que nous avons tous l'exigence de disposer d'éléments ultérieurs.

Voilà les raisons et les finalités de la constitution de cette commission d'enquête administrative, qui a été délibérée par le Gouvernement.

Presidente La parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU) Voglio brevemente intervenire sui chiarimenti dati dal Presidente, perché sono proprio quei chiarimenti che ci confortano maggiormente sulla necessità che quella commissione venga affiancata da una commissione di inchiesta amministrativa consiliare. A me è dispiaciuto, devo dire la verità, Presidente, sentire la sua affermazione quando ha parlato di "si è già giudicato, si è già condannato", rivolgendosi, credo, al nostro gruppo; qualche suo collega, ieri, ha parlato di sciacallaggio, qualche altro collega di maggioranza si è complimentato per il tono pacato… vedo un po' di schizofrenia, ma comunque…

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

… nessuno ha già giudicato, ha già condannato! Mi sono permesso di argomentare delle perplessità a cui lei, oggi, ha già parzialmente risposto. Prendo atto delle sue risposte, ma sono delle risposte non condivisibili, sono proprio dei punti di vista diversi: c'è un punto di vista della Giunta, che ha bisogno di avere un po' di elementi subito, quindi dice: "limitiamo a tre anni, facciamoglielo fare in due mesi, per avere qualche chiarimento". Questo mi conforta ancora di più nell'esigenza di istituire una commissione consiliare, che si affianchi a quella per l'indagine conoscitiva, per sua stessa ammissione parziale, limitata ad un determinato arco di tempo e con un primo approfondimento che deve essere dato in tempi molto brevi.

Secondo me, il Consiglio, autonomamente, deve - attraverso il voto positivo a questa risoluzione - avere la dignità di fare un'indagine politico-amministrativa nel senso che viene indicato dalla risoluzione stessa.

Presidente La parola al Presidente del Consiglio, Louvin.

Louvin (UV) Je veux dire, surtout aux collègues de l'opposition, que nous devons dissocier le plan des soucis du Gouvernement, des soucis du Conseil, et je m'exprime en ce moment en ayant conscience de la nécessité que le Conseil donne des réponses à une exigence de vérité, qui est aussi une exigence de revoir par-delà des responsabilités individuelles les situations politiques, et les orientations à assumer dans un particulier domaine de l'Administration. Vous avez donc posé la question de la constitution d'une commission d'enquête. Or, les commissions d'enquête, nous le savons, sont un instrument très spécial dans la gestion des assemblées. Elles peuvent répondre à l'exigence de recherche objective de données et d'informations, ou elles peuvent répondre à l'exigence d'un règlement de comptes. La législature de l'actuel Parlement national s'est ouverte par l'institution de deux commissions d'enquête, "Telekom-Serbia" e "Mitrokhin", de toute évidence des règlements des comptes politiques pour solder des différends qui ne sont pas des différends d'objectivité, mais des différends idéologiques.

Or, nous sommes dans un contexte différent et, pour la question de l'utilisation instrumentale des commissions d'enquête, je vous invite à lire un article qui a paru, il y a quelques jours, à la signature du député Guzzanti, qui préside la commission "Mitrokhin" et qui a dénoncé toute l'inutilité de cette commission, qui s'est transformée dans une sorte de représentation théâtrale. Nous n'en voulons pas, autant de notre commission d'enquête, je pense que personne ici n'en veut. Ce dont nous devons être conscients, cependant, c'est que nous avons déjà un instrument de travail, de recherche de la vérité factuelle et d'analyse des données administratives, qui a été mis en marche rapidement par le Gouvernement et sur lequel - ceci est important comme donnée politique - le Gouvernement offre la possibilité d'utilisation à cette Assemblée.

Le sens de la discussion qui s'est dégagée tout à l'heure est que cette commission pourrait avoir une interlocution continuelle, pourrait "se poser sous le chapeau" en quelque sorte de l'Assemblée, pour vérifier tout ce qui est fait là-dedans, que l'on puisse interpeller les membres du Comité d'enquête administrative en n'importe quel moment et qu'ils puissent fournir tous les instruments d'analyse sur lesquels - je peux vous dire, sur la base d'une expérience personnelle, ayant fait part dans le passé de commissions chargées de la vérification de certains faits -, sur lesquels le travail est immense, et nous sommes à six mois des élections et vous avez, dans ce cas, d'autres soucis que celui de passer des journées à faire une enquête administrative.

Personnellement, les hommes qui ont été choisies, jouissent de ma confiance la plus totale pour la façon dont ils ont servi pendant très longtemps l'Administration ; nous pouvons aussi discuter de leur intégration ou quoi que ce soit vis-à-vis du Gouvernement, lui adressant des propositions, mais sachant, d'ores et déjà, que personne d'entre nous ne fera d'ici les élections un travail d'enquête administrative: cela est hors de question dans la réalité que nous vivons! Donc, à mon sens, vous avez été un peu trop pressés, un peu prématurés dans le refus de cette offre. Vous êtes libres d'évaluer comme instrumentale la proposition qui vous a été adressée, mais permettez-moi de vous dire franchement que vous avez eu tort de la rejeter. Pour ma part, je m'en réjouis, vous m'éloignez un calice qui est bien autre qu'agréable. Mais je le regrette et je vous dis - personnellement et comme Président de cette Assemblée - que dans huit jours je convoque les Chefs de groupe, pour évaluer de quelle façon nous allons nous rapporter à l'enquête administrative en cours. Moi je le fais! Je le fais en tant que Président de cette Assemblée, parce que je pense et je crois que les conditions sont réunies, que si jamais, la résolution que vous présentez sera repoussée, nous devons assumer des initiatives politiques de vérification. Il est hors de question de sous-estimer ce qui est en train de se passer, il est hors de question de l'exaspérer, il faut trouver notre rôle en tant que Conseil pour ce faire.

Personnellement je vous dis, la décision pourrait être reportée; je vous invite à revenir sur cette idée, à ne pas forcer la main de l'Assemblée en disant tout de suite quelle doit être la formule. Prenez quelques jours de temps, soyez dans ce sens raisonnables! Je pense que nous aurons moyen de vérifier, dans quelques jours seulement, si cette offre de coopérer dans cette Assemblée, pour que la matière ne soit pas seulement une matière de propagande électorale, mais une matière de redéfinition de la légalité administrative, peut être suivie ou pas. Je vous demande, en toute sincérité, d'y réfléchir.

Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI) Il gruppo di "Forza Italia" mantiene ferma la propria risoluzione, non per un'opera di sciacallaggio politico - come qualcuno vorrebbe addebitarci - o per altre ragioni pretestuose che, in questo momento, forse è facile attribuire a terzi. Noi Consiglieri viviamo di informazione spesso indiretta relativamente agli atti che vengono svolti in questa Regione, di cronache giornalistiche, di notizie o di mezze notizie e, sovente, di indiscrezioni.

Vede, signor Presidente della Regione, c'è una differenza sostanziale fra noi e lei, non solo sotto l'aspetto dei poteri, delle funzioni che ci competono, ma lei, in questa vicenda, pur non essendone parte in causa, ha eseguito una nomina fiduciaria che non è di secondo piano, ma nomina fiduciaria che contrassegna questo rapporto umano, professionale e politico scaturito nell'incarico di un dirigente regionale incappato poi in questa disavventura. Per il ruolo che svolge, Lei possiede conoscenze che noi non possiamo possedere, né tanto meno abbiamo poteri inerenti nomine di questo tipo. La commissione di inchiesta ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento consiliare, è uno strumento per far fronte a casi di questo tipo. Non si chiede quindi nulla di trascendentale, non si fa ricorso a quelle fantasie o a quelle creatività improvvisate di cui poc'anzi faceva cenno il Presidente del Consiglio: si chiede semplicemente di poter adottare uno strumento che è disponibile! È uno strumento a disposizione di un Consiglio, di un'assemblea, di gente come noi che non può avere certe conoscenze, che vorrebbe però saperne di più perché si sente coinvolta in questo marasma, non con responsabilità dirette politiche o men che meno giudiziarie, ma comunque di immagine, perché l'immagine della Regione non è senz'altro premiata, non trae alcun vantaggio da ciò che sta accadendo, da ciò che è accaduto! Di conseguenza, noi avremmo preferito che prudenza e cautela fossero state esplicitate anche dal Presidente della Regione.

Presidente, se ho apprezzato il buon gusto, l'attenzione e la prudenza che ha dimostrato qualche giorno dopo l'arresto del dirigente, che in occasione di una Conferenza dei Capigruppo lei informò tempestivamente, ho apprezzato un po' meno, oggi, il suo intervento, che ho patito come "interferenza". Lei forse oggi avrebbe dovuto restare un passo indietro, lasciare che fosse il Consiglio e non il Presidente della Regione o la Giunta, a stabilire quali sono le modalità di intervento …

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

… non dico che sia intervenuto nella sostanza, però poteva fare il "beau geste", come ha fatto qualche giorno fa, lasciando all'Assemblea, che rappresenta la collettività valdostana, la scelta delle modalità e dei criteri di intervento. Lei ha fornito le sue giustificazioni, sostenendo che la sua commissione tecnica può rispondere a determinate esigenze. Forse lo può fare per lei, ma non per noi, perché questo rapporto fiduciario non ci lega al suo dirigente!

Veniamo alla proposta del Capogruppo La Torre, opera di fantasia e di creatività dell'ultima ora. Dice La Torre: "non possiamo costituire una commissione di inchiesta perché queste, secondo il Regolamento, scade a fine mandato". Ma i Capigruppo non scadono a fine mandato, La Torre? Non si è reso conto che anche noi scadremo nell'arco di qualche mese e, di conseguenza, anche noi siamo soggetti a tempo determinato! E tanto meno mi sento di essere coinvolto come Capogruppo in un'informativa periodica, che ci viene elargita dal Presidente del Consiglio, su ciò che possiamo apprendere leggendo i giornali, o su ciò che ci viene comunicato in qualche via mediata! È una perdita di tempo! Allora o la commissione la si vuole fare, o la commissione non la si vuole fare, fermo restando che i nostri principi garantisti rimangono inalterati, Consigliere Cottino.

La commissione di inchiesta che si propone oggi non è un organo sostitutivo della Procura: lungi da noi questo pensiero, ci sono limiti regolamentari e di legge che ce lo impedirebbero. La risoluzione che si chiede di approvare non è un atto sostitutivo di una sentenza e questo mi sembra palese. Ecco perché chiediamo che ci sia la dovuta attenzione da parte dei Consiglieri - perché è un nostro diritto-dovere, in quanto siamo anche pubblici ufficiali, in quanto rispondiamo di fronte alla gente dell'operato della pubblica amministrazione. Il dirigente arrestato e incriminato appartiene alla pubblica amministrazione. Questo vale non solo nel caso specifico, ma anche in casi che domani si dovessero verificare.

È su questo presupposto che noi chiediamo, in sede di voto, dichiarando il nostro voto favorevole alla risoluzione, che gli stessi colleghi possano valutare serenamente e personalmente questa nostra risoluzione: chiediamo quindi che il voto sia espresso in forma segreta. Lo chiediamo innanzitutto ai colleghi de "l'Ulivo" che hanno condiviso questo percorso, ma lo chiediamo anche a voi, per un esame cosciente di questo fenomeno, di questi fatti che non rappresentano un momento di promozione della Regione nel suo insieme.

Presidente La parola al Consigliere La Torre.

La Torre (SA) Sentito il dibattito e rispettando tutte le posizioni, su un argomento come questo, ho detto che occorre la massima trasparenza e la massima chiarezza, voglio ribadire però la proposta che abbiamo fatto come "Stella Alpina", anzi la ritengo importante…

(commenti dai Consiglieri di opposizione, fuori microfono)

… adesso la faccio come "Stella Alpina", visto che era una proposta che cercava una certa unità all'interno del Consiglio, proprio per percorrere un terreno comune.

Ribadiamo questa necessità che il Presidente del Consiglio convochi la riunione dei Capigruppo da qui a sette o otto giorni, quando lui riterrà opportuno, perché noi intendiamo esercitare il nostro diritto-dovere di controllo. E non mi sentirei per niente preoccupato di sedermi vicino a lei, Tibaldi, o a Curtaz, visto che siete voi i Capigruppo, non mi sentirei per niente preoccupato, anzi mi sentirei molto onorato di essere seduto vicino a voi nella Conferenza dei Capigruppo, ad affrontare questo problema alla ricerca di chiarezza. Sono convinto che questa sia la strada istituzionale, che la Conferenza dei Capigruppo rappresenta il Consiglio, che questo fatto di essere a conoscenza dei fatti amministrativi sia indispensabile e ciò debba avvenire nel luogo preposto, che è la Conferenza dei Capigruppo che si incontra con la commissione amministrativa. Non mi riterrei quindi per niente disturbato dall'essere seduto vicino a lei, insieme a lei e insieme al Consigliere Curtaz, ad approfondire gli argomenti. Rispetto anche la vostra strada, legittima, su questi argomenti, anche se qui l'unica cosa di legittimo che c'è - è un dato di fatto - è la Magistratura, quindi ci affidiamo alla Magistratura e non certo alle commissioni consiliari, anche perché poi nella storia del Paese italiano conosciamo l'andamento delle commissioni consiliari, comunque lasciamo stare…

Ripresento la proposta al Presidente del Consiglio, di convocare la Conferenza dei Capigruppo entro i giorni che riterrà opportuni, possibilmente sette o otto, perché questa possa accedere ad informazioni o comunque abbia un collegamento con i lavori della commissione di indagine amministrativa.

Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Il nostro gruppo aderisce alla proposta fatta dai colleghi di "Forza Italia" di ricorrere al voto segreto.

Presidente Ci sono cinque consiglieri che hanno richiesto la votazione segreta, come da Regolamento del Consiglio si procederà a votazione segreta:

Consiglieri presenti: 30

Votanti: 5

Favorevoli: 5

Astenuti: 25 (Agnesod, Aloisi, Bionaz, Borre, Cerise, Charles Teresa, Comé, Cuc, Ferraris, Fiou, La Torre, Lanièce, Lavoyer, Louvin, Martin, Ottoz, Pastoret, Perrin, Perron, Piccolo, Praduroux, Rini, Vallet, Viérin D., Viérin M.)

Il Consiglio non approva.

La seduta è tolta.