Objet du Conseil n. 1795 du 24 janvier 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1795/XI Intendimenti circa la gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent dopo la sentenza del Consiglio di Stato. (Interpellanza)
Interpellanza Appreso con soddisfazione che il Consiglio di Stato accogliendo l’impugnativa della Regione Autonoma Valle d’Aosta, si è definitivamente pronunciato in ordine al contenzioso per la gestione del Casinò de la Vallée;
Rilevato che tale sentenza azzera la situazione, permettendo alla Regione di uscire dalla fase di cosiddetta "gestione straordinaria", per avviarsi verso scelte gestionali ordinarie e stabili;
Preso atto delle dichiarazioni espresse dal Presidente della Giunta in data 10.01.2001;
Ricordato che l’Amministrazione si è ripetutamente espressa a favore di una gestione privata del Casinò;
Osservato, per altro, che forze politiche della maggioranza consiliare propongono una gestione "mista" della Casa da Gioco;
Ritenuto necessario avere risposte chiare circa gli intendimenti della Giunta, atteso l’enorme rilievo politico – amministrativo che la vicenda riveste;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
il Presidente della Giunta per sapere:
1) quali concrete iniziative intende assumere l’Amministrazione a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato;
2) se viene confermato o meno l’intendimento di arrivare ad una gestione privata della Casa da Gioco e, in caso affermativo, con quali strumenti giuridico-gestionali;
3) con quali tempi e modalità la vicenda gestionale verrà affrontata e risolta.
F.to: Curtaz
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)In occasione dello scorso Consiglio il Presidente della Giunta ha comunicato al Consiglio l’esito ormai noto del pronunciamento del Consiglio di Stato che, nella controversia fra Regione Valle d’Aosta e società che intendeva avere la gestione del Casinò de la Vallée, ha dato ragione alla nostra Regione.
Anche noi abbiamo preso atto con soddisfazione di questo contenzioso anche perché avevamo pronosticato questo esito ribadendo più volte come a nostro modo di vedere rispetto a questa vicenda la Regione aveva ragione ed era stata nel corso di questi anni vittima più che protagonista di un contenzioso alimentato ad arte da parte di questa società.
A seguito della comunicazione il Presidente della Giunta ha espresso degli intendimenti da parte della sua amministrazione per quanto riguarda il futuro della casa da gioco, degli intendimenti direi generali e forse un po' generici per cui oggi chiediamo con questa interpellanza di fare un passo in avanti, cioè chiediamo all’Amministrazione di concretizzare con l’espressione di scelte più particolareggiate cosa intende fare questa maggioranza.
Lo chiediamo molto a proposito perché in questi giorni abbiamo letto sui giornali che a proposito della futura gestione della casa da gioco le proposte all’interno della maggioranza sono almeno tre. Sarà che ora i gruppi sono tre, a questo riguardo forse durante la giornata sapremo qualcosa anche noi, però ci sono almeno tre ipotesi.
Il Presidente della Giunta ha avuto occasione in questi anni di parlare di gestione privatistica della casa da gioco e invece abbiamo sentito delle proposte diverse, anche se legittime, da parte delle altre forze politiche che chiedono chi una gestione mista, chi un azionariato diffuso, chi la privatizzazione totale e quant’altro.
Quindi la nostra interpellanza chiede al Presidente della Giunta, che è la massima espressione politica della complessità, ma anche dell'unitarietà della sua maggioranza, quali concrete iniziative intende assumere l’Amministrazione a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, se viene confermato o meno l’intendimento di arrivare ad una gestione privata della casa da gioco e in caso affermativo con quali strumenti giuridico-gestionali, infine con quali tempi e modalità la vicenda gestionale verrà affrontata e risolta.
PrésidentLa parole au Président du Gouvernement, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Je réponds volontiers aux questions posées par M. Curtaz tout en soulignant que notre devise pourrait être ainsi synthétisée: "Bien faire et laisser dire" et que, plutôt de nous soucier des problèmes de procédure et des hypothèses, nous pensons qu’il est mieux d’apporter des résultats concrets et donc de résoudre le problème. Pour ce faire, qu’est-ce que nous proposons? Tout d’abord de mettre fin à la phase transitoire de gestion de la maison de jeu de Saint-Vincent; cela me paraît absolument obligatoire.
Ensuite, assurer dans les meilleurs délais une gestion ordinaire de la maison de jeu selon les principes du droit privé, une gestion efficace, transparente et économiquement rentable et ce, sur la base de l’expérience et des enseignements acquis au cours de ces dernières années afin d’éviter une nouvelle "guerre des sept ans".
A cet égard nous savons très bien ce que nous ne devons pas faire et donc ce que nous ne ferons pas: éviter de nous embourber dans des procédures interminables et porteuses d’un contentieux nuisible à l’activité et à l’essor de la maison de jeu, vu que cette maison de jeu nécessite des interventions, nécessite une action en faveur de son développement, et qu'il y a donc nécessité de sauvegarder et de promouvoir sa compétitivité et son développement.
Par quel moyen? Tout d’abord pour quelle raison? Parce qu’il y a des changements qui sont en cours qui se produiront dans le secteur des jeux et nous devons assurer à notre maison de jeu un avenir prometteur susceptible de confirmer les bons résultats de cette dernière année. Et comment? Par un plan de développement prévoyant les interventions, les actions, mais surtout les investissements nécessaires à sa relance par la construction d’une nouvelle maison de jeu et, si possible, l’achat des propriétés situés autour de la maison de jeu, ce qui nous permettra d’envisager dans un plan d’ensemble toutes les exigences liées à l’activité non seulement de la maison de jeu, mais aussi à son insertion au sein de la communauté de Saint-Vincent.
Voilà les objectifs que nous nous fixons à la suite de cette sentence du Conseil d’Etat qui a enlevé toute contrainte et toute limite extérieure à nos décisions.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Speravo che il Presidente della Giunta avesse fatto un passo avanti invece vedo che non si è mosso. Se è possibile, ha quasi fatto un passettino indietro rispetto alle dichiarazioni che ha fatto nella scorsa occasione.
In sostanza il Presidente ha impiegato cinque o sei minuti per non rispondermi perché il fatto che la sentenza mettesse fine alla gestione transitoria mi sembra un impegno talmente scontato e generico da non rispondere concretamente alle domande che sono state poste. Il Presidente, nel suo tentativo di dare comunque una risposta, ha indicato una cosa che non farà e una cosa che farà.
Una cosa che non farà è di ripetere la procedura adottata negli anni scorsi e che ha portato questo contenzioso che tutti abbiamo deplorato e può essere un'indicazione condivisibile.
Mi sarei aspettato che, dopo aver detto a proposito della procedura che cosa non farà, mi si fosse detto cosa si farà e invece in questo senso la risposta è mancata perché il Presidente ha indicato, in maniera che definire generica è dir poco, che verrà assicurata una gestione ordinaria secondo i principi del diritto privato, il che equivale a dire: "Caro Curtaz, non ti rispondo perché non sono in grado di risponderti" e quindi una frase nella logica del più stretto politichese perché fare una gestione ordinaria secondo i principi del diritto privato potrebbe addirittura significare continuare nella gestione straordinaria, cosa che il Presidente ha escluso. Una "gestione secondo i principi di diritto privato" è una scatola vuota che poi possiamo riempire con tutta una serie di opzioni, di formule, di orientamenti diversi.
Quello che si chiedeva è come vuole l’Amministrazione riempire questa scatola vuota anche perché nessuno di noi si sarebbe aspettato che il Presidente della Giunta, dopo quello che ha detto e ripetuto in questi anni, avesse detto che l’intenzione era quella di assicurare una gestione privata secondo i principi del diritto pubblico, forse non sarebbe stato neanche possibile affermare una cosa del genere perché anche laddove il controllo pubblico è al cento percento, la gestione dei Casinò avviene con una forma di diritto privatistico. Adesso non sono in grado di confermare questa cosa, ma non credo che per il Casinò di San Remo, Campione o Venezia avvenga con forme giuridiche di tipo pubblicistico; saranno forme giuridiche di tipo privatistico e quindi un impegno di questo tipo è un impegno totalmente generico e insufficiente rispetto alle questioni che venivano poste dalla nostra interpellanza. Prendiamo atto che su queste tematiche la maggioranza non ha le idee chiare. Speriamo che questo chiarimento?
Beneforti (fuori microfono) ? lui ce le ha le idee chiare?
Curtaz (PVA-cU)? ma non lo può dire. Aspettiamo che lo possa dire e ascolteremo con attenzione quali sono le proposte della Giunta a tale proposito.