Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2484 du 2 avril 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 2 APRILE 1997

OGGETTO N. 2484/X Disegno di legge: "Finanziamento di un programma regionale straordinario di lavori di pubblica utilità".

Articolo 1 1. Al fine di offrire opportunità di lavoro, con particolare riferimento alle persone in condizione di difficoltà o di svantaggio, e di realizzare interventi di manutenzione ambientale, la Regione Valle d'Aosta promuove e realizza un programma straordinario di lavori di pubblica utilità.

2. Il programma si articola nei seguenti tre progetti:

a) progetto straordinario di interventi da realizzarsi a cura della struttura regionale competente in materia di forestazione e risorse naturali, che verrà redatto ai sensi della legge regionale 27 luglio 1989, n. 44 (Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico ed il trattamento economico dei relativi addetti);

b) progetto straordinario di interventi da realizzarsi a cura dell'Assessorato dei lavori pubblici;

c) progetto straordinario di interventi da realizzarsi, ai sensi della legge 8 novembre 1991, n. 381 (Disciplina delle cooperative sociali) e della relativa legge regionale di attuazione 26 aprile 1993, n. 20, a cura delle cooperative sociali e loro consorzi, su iniziativa delle strutture regionali competenti in materia di tutela dell'ambiente, cooperazione e assistenza sociale.

Articolo 2 1. Il programma regionale straordinario di lavori di pubblica utilità è destinato alle seguenti tipologie di soggetti:

a) progetto di cui all'articolo 1, comma 2, lett. a):

1) il venticinque per cento del totale delle assunzioni è assegnato a:

1.1 lavoratori in possesso di qualifiche specifiche per lo svolgimento dei lavori, da reperire nelle liste ordinarie di collocamento;

2) l'ulteriore settantacinque per cento delle assunzioni è ripartito al cinquanta per cento tra:

2.1 lavoratori in mobilità di età superiore a 40 anni;

2.2 persone disoccupate di lunga durata (da oltre 12 mesi) di età superiore a 32 anni;

b) progetto di cui all'articolo 1, comma 2, lett. b):

1) il venticinque per cento del totale delle assunzioni è assegnato a:

1.1 lavoratori in possesso di qualifiche specifiche per lo svolgimento dei lavori da reperire nelle liste di collocamento;

2) l'ulteriore settantacinque per cento delle assunzioni è ripartito al cinquanta per cento tra:

2.1 lavoratori in mobilità di età superiore a 40 anni;

2.2 persone disoccupate di lunga durata (da oltre 12 mesi) di età superiore a 32 anni;

c) progetto di cui all'articolo 1, comma 2, lett. c):

1) donne che si ripresentano sul mercato del lavoro dopo una assenza superiore a 24 mesi;

2) persone disoccupate con una invalidità civile riconosciuta superiore al quarantacinque per cento o portatori di handicap psichici e sensoriali;

3) persone disoccupate di lunga durata (da oltre 12 mesi) di età superiore a 32 anni;

4) persone in difficoltà occupazionale in quanto soggette a processi di emarginazione sociale;

5) detenuti ed ex-detenuti;

6) persone inserite nelle liste di mobilità di età superiore a 40 anni.

2. L'assegnazione per i lavoratori in mobilità avviene, in base ai criteri stabiliti dalla deliberazione n. 62 del 27 febbraio 1997 della Commissione regionale per l'impiego della Valle d'Aosta. Gli stessi criteri vengono estesi agli altri soggetti beneficiari dell'intervento stabiliti dalla deliberazione n. 63 del 26 marzo 1997 della Commissione regionale per l'impiego della Valle d'Aosta.

Articolo 3 1. Per l'applicazione della presente legge è autorizzata, per l'anno 1997, la spesa complessiva di lire 2.400.000.000 che graverà sui seguenti capitoli del bilancio di previsione:

a) per lire 200.000.000 sul capitolo 26010;

b) per lire 800.000.000 sul capitolo 38940;

c) per lire 200.000.000 sul capitolo 38660;

d) per lire 1.000.000.000 sul capitolo 51820;

e) per lire 200.000.000 sul capitolo 67250.

2. Alla copertura dell'onere previsto al comma 1 si provvede mediante riduzione per pari importo dello stanziamento iscritto al capitolo 69020 (Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento), a valere sugli interventi previsti all'allegato n. 1 al bilancio di previsione per l'esercizio 1997, relativi a:

a) Interventi per lo sviluppo del sistema economico - Turismo - Realizzazione campo da golf (B.3.5)

lire 500.000.000;

b) Territorio, ambiente e reti tecnologiche - Acquedotto del Monte Bianco (C.1)

lire 500.000.000;

c) Territorio, ambiente e reti tecnologiche - Istituzione ed ampliamento di aree naturali protette (C.4)

lire 400.000.000;

d) Promozione sociale, istruzione e cultura - Tutela della salute - Presidio ospedaliero 3° lotto (D.1.2)

lire 1.000.000.000.

Articolo 4 1. Alla parte spesa del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1997 sono apportate le seguenti variazioni in termini di competenza:

a) in diminuzione:

cap. 69020 "Fondo globale per il finanziamento di spese di investimento"

lire 2.400.000.000;

b) in aumento:

cap. 26010 "Fondo per il finanziamento del piano triennale di politica del lavoro"

lire 200.000.000

cap. 38940 "Spese per retribuzioni al personale addetto alla forestazione, alla valorizzazione delle risorse naturali e alla gestione della fauna selvatica"

lire 800.000.000

cap. 38660 "Spese per interventi intesi alla conservazione e all'incremento del patrimonio boschivo"

lire 200.000.000

cap. 51820 "Spese per l'esecuzione di opere diverse a mezzo di cantieri in economia"

lire 1.000.000.000

cap. 67250 "Spese per il recupero ambientale di aree naturali degradate"

lire 200.000.000.

Articolo 5 1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo 31, comma terzo, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

Presidente Ha chiesto la parola il relatore, Consigliere Piccolo.

Piccolo (ADP-PRI-Ind) Anzitutto una precisazione. In merito al disegno di legge in discussione il testo inviato ai colleghi è stato emendato agli articoli 2, 3 e 4 dalla IV Commissione su proposta del Presidente della Giunta, pertanto la stessa relazione allegata al precedente testo è inesatta in alcune sue parti.

La Giunta regionale, nell'interno di promuovere alcune opportunità di lavoro a favore dei cittadini valdostani e nel recepire le sollecitazioni provenienti da più parti, in particolare dai comuni, per interventi di pulizia del territorio e di manutenzione dell'ambiente, dopo aver valutato le richieste avanzate dai comuni e fatta una selezione delle opere richieste, ha predisposto un programma di interventi che siano in grado, da una parte, di migliorare l'assetto del territorio e, dall'altra, di fornire alcune possibilità di lavoro per persone in situazione di disagio. Il programma prevede infatti piccoli interventi che non richiedono una progettazione e che consentiranno di occupare circa 120 persone per periodi che vanno da un minimo di 4 mesi ad un massimo di 7.

Il programma previsto si articolerà in 3 settori con i progetti sottoindicati:

1) progetto di interventi di manutenzione della sentieristica, che saranno realizzati a cura del Servizio forestazione dell'Assessorato agricoltura, foreste e risorse naturali;

2) progetto di interventi di sistemazione viaria, che saranno realizzati a cura dell'Assessorato ai lavori pubblici;

3) progetto di pulizia e di manutenzione che saranno realizzate dalle cooperative sociali sulla base di un progetto congiunto degli Assessorati dell'ambiente, dell'industria e della sanità.

Per quanto riguarda i progetti indicati ai punti 1 e 2, si dovranno occupare persone disoccupate in lunga durata, 12 mesi, di età superiore ai 32, e i lavoratori di mobilità di età superiore ai 40.

L'Agenzia del lavoro coordinerà le modalità di assunzione dei lavoratori per una parte, così come indicato all'articolo 2 del nuovo testo emendato in IV Commissione, e in assenza di riservati di una categoria verrà effettuata la compensazione a favore delle altre categorie. Per l'altra assegnazione, per i lavoratori in mobilità, avverrà in base ai criteri stabiliti dalla delibera n. 62 della Commissione regionale per l'impiego della Regione Valle d'Aosta, adottata nella riunione del 27 febbraio, che prevede nel deliberato: che le sezioni circoscrizionali per l'impiego competenti dovranno individuare i seguenti criteri per l'avviamento dei lavori dei progetti di pubblica utilità; che ci sia la residenza del comune ove si svolgono i progetti di pubblica utilità, la residenza nell'ambito della comunità montana, la residenza nella sezione circoscrizionale per l'impiego, che comprende il comune, la compatibilità professionale o aver partecipato ad altri progetti di lavori socialmente utili con mansioni similari, maggior carico familiare, anzianità di iscrizione nella prima classe della liste di collocamento e nelle liste di mobilità, anzianità anagrafica. Analoghi criteri potrebbero essere utilizzati per l'assegnazione degli altri soggetti beneficiari dell'intervento.

Per la realizzazione del programma straordinario, che prevede un importo complessivo di 3 miliardi di lire, è stato necessario predisporre il presente disegno di legge di finanziamento, che consente di reperire le risorse necessarie, quantificate in lire 2,4 miliardi, attingendole dai fondi globali del bilancio regionale relativi agli interventi che non saranno immediatamente realizzabili e cioè entro il 1997 e indicati nel disegno di legge agli articoli 2, 3 e 4.

Considerata l'importanza e l'urgenza del presente disegno di legge all'articolo 4 viene richiesta la dichiarazione di urgenza, ai sensi dell'articolo 31, comma 3, dello Statuto speciale per la Valle d'Aosta.

Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) Je voudrais tout d'abord remercier le rapporteur, Président de la IVème Commission, M. Piccolo, ainsi que les membres de la IVème et de la IIème Commission pour l'attention qu'ils ont bien voulu donner à ce projet de loi, en permettant son inscription lors de la séance d'aujourd'hui, afin qu'il puisse être approuvé par l'Assemblée. Ce qui aura sans doute des effets positifs quant à son application et donc aux travaux qui doivent être exécutés.

Il s'agit d'un programme extraordinaire des travaux publics, qui se fixe essentiellement deux objectifs: tout d'abord celui de combattre ou de pallier aux problèmes du chômage, qui sévit également à l'intérieur du Val d'Aoste, même si nous nous trouvons dans une situation différente par rapport à d'autres réalités, et notamment par rapport aux données globales du marché du travail italien. Les chiffres sont là pour le démontrer: 12,4 pour cent le taux de chômage général par rapport à 5,8-6 pour cent au Val d'Aoste. Surtout c'est une mesure qui s'adresse tout particulièrement aux catégories les plus faibles dans le secteur des sans-emploi. En même temps ce programme se pose comme objectif l'entretien et la sauvegarde du territoire.

C'est un programme qui représente de ce point de vue un exemple et un modèle de concertation entre différents services de l'Administration régionale; la proposition avait été formulée par l'Assessorat de l'environnement et par la suite elle a été concertée par les autres services de l'Administration régionale; parallèlement c'est un programme qui représente un exemple, une sollicitation pour les collectivités locales de façon à pouvoir adopter des mesures concrètes qui répondent aux exigences de ceux qui sont au chômage.

Pour ce qui est de cette mesure, je crois qu'il est important également de souligner qu'il ne s'agit pas de la seule intervention prévue par l'Administration régionale pour faire face à ces difficultés. Je voudrais à ce propos faire référence aux plans annuels qui ont été préparés par les Assessorats de l'agriculture et des travaux publics: là il y a eu un engagement de quelque 25 milliards pour toute une série d'interventions, également sur le territoire et pour la valorisation des ressources naturelles ou pour l'amélioration de la voirie; mais aussi aux différentes initiatives qui ont déjà été adoptées et qui font partie d'une part du plan de politique du travail, le plan triennal 95-97 adopté par cette Assemblée par la loi du mois de février 95, où l'on peut compter sur des services en faveur des sans-emploi, et aux initiatives ponctuelles de soutien pour ce qui est de l'embauche de ces travailleurs ou aux initiatives de formation professionnelle.

Il s'agit d'initiatives de formation professionnelle pour faciliter l'insertion des jeunes, des adultes qui sont au chômage ou qui sont sur les listes de mobilité ou au chômage technique ou encore d'initiatives de formation continue.

Pour ce qui est par contre des actions pour favoriser le recrutement de personnel, il y a les différentes subventions qui sont allouées aux entreprises, dans les cas où elles embaucheraient certaines catégories de travailleurs, ou encore les mesures qui ont été votées lors de la présentation du budget et qui ont permis d'intervenir directement pour favoriser les actions concernant les travaux d'utilité publique.

Il s'agit donc d'un ensemble coordonné de mesures et d'initiatives qui nous permet de donner des réponses concrètes au problème du chômage.

Par ailleurs il y a aussi une retombée en ce qui concerne la concertation des différentes collectivités locales, qui ont été d'abord prévenues de cette volonté et ensuite ont déjà été contactées pour que l'on puisse, aussitôt après l'approbation de la part de l'Assemblée régionale, et donc aussitôt après l'entrée en vigueur de cette loi, ouvrir ces chantiers et offrir ces possibilités d'emploi à ceux qui sont au chômage.

Il y a 46 communes qui seront concernées par ces travaux, il s'agit de chantiers qui seront ouverts, et là c'est également un exemple de la manière dont on pourrait intervenir directement sur le territoire, en lançant certains projets qui, sur le plan financier, ne sont certainement pas des projets de grande envergure mais qui, en tant que retombée sur la réalité territoriale de nos différentes communes sans doute peuvent représenter un exemple et de flexibilité et de possibilité d'intervention de la part des artisans, des petites et moyennes entreprises, des agriculteurs même et donc représenter un moyen important de soutien de l'économie valdôtaine dans sa globalité.

Presidente Prima di aprire la discussione generale, comunico al Consiglio che è pervenuta a questa Presidenza la richiesta di iscrizione di due ratifiche di deliberazioni, che vi verranno distribuite e successivamente metteremo in votazione l'iscrizione,

È aperta la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Credo che questa legge sia importante, noi abbiamo proposto in campo nazionale un disegno di legge di questo tipo.

L'unica cosa che faccio rilevare alla Giunta è che questo tipo di legge, come quella che segue e che riguarda gli impianti sanitari, ci è arrivata al venerdì per essere discussa in Consiglio il martedì; mi sembra che sia normale che la minoranza chieda un po' più di tempo. Parlo a titolo personale, ma vi prego di darci un po' più di tempo.

È vero, Presidente, c'è un dato statistico in campo nazionale della disoccupazione; però dovremmo prendere ad esempio il tasso di disoccupazione del nord Italia che non è più il 12,4 percento, ma è nella nostra media e in certe regioni addirittura più basso. Ed è proprio per questo che una legge di questo tipo è necessaria anche nella nostra regione, perché si deve rispondere alle esigenze dei cittadini valdostani che non trovano lavoro, che sono stati espulsi dal ciclo produttivo per le famose ristrutturazioni, ai quali la Regione deve dare una risposta.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Le mie perplessità su questo disegno di legge le ho già espresse in parte al Presidente in occasione dell'audizione che abbiamo avuto in IV Commissione, quindi li ripropongo anche in quest'Assemblea motivandoli.

Ho sentito dire dal Presidente due cose fondamentali: che questo disegno di legge contiene una serie di risposte concrete al problema della disoccupazione, traduco letteralmente quanto ho sentito, e che questo disegno di legge altresì rappresenta un esempio di modello di coordinamento tra servizi ed enti per affrontare il problema della disoccupazione.

Ritengo invece che questo disegno di legge sia un modello di dispersione delle risorse pubbliche, che non porta beneficio duraturo ad alcuno. Non ne beneficiano gli addetti, le previste 150 persone che nella relazione si dice poter occupare, e che versano in condizioni di difficoltà o di svantaggio; non ne beneficiano gli addetti perché la durata occupazionale è effimera, ha un tempo limitato e quindi gli effetti positivi che possono trarne costoro sono un palliativo; non ne beneficiano - o perlomeno non in misura significativa - gli enti pubblici, che in questo caso sono i comuni che hanno presentato delle proposte d'intervento, hanno individuato delle zone dove si possono insediare questi cantieri destinati al recupero di manufatti o alla valorizzazione ambientale o agroforestale di una parte del loro comprensorio. Perché sappiamo che questi interventi sono comunque portati da persone che si trovano sì in condizioni di disagio e di svantaggio, ma che non sono in grado di apportare specifiche professionalità, o difficilmente possono apportare specifiche professionalità, per la soluzione di quei problemi manutentivi di restauro o di intervento di cui necessitano gli enti locali.

Oltretutto questa legge non contribuisce a creare professionalità negli addetti proprio per la limitatezza nel tempo e soprattutto perché questi soggetti in condizioni di disagio e di svantaggio sono di categorie produttive differenti. E altrettanto difficilmente permette agli enti pubblici di acquisire professionalità specifiche per gli interventi di cui si diceva.

Nel complesso ritengo quindi che questa legge intervenga in tutto, meno che a sostegno della politica occupazionale che anche in Valle d'Aosta, benché non raggiunga i livelli drammatici delle medie nazionali o di altre regioni che soffrono ancora più tragicamente il problema dell'assenza di lavoro, tuttavia, sta registrando anche nella nostra regione livelli che sono tutt'altro che trascurabili.

Penso che questo disegno di legge rappresenti, come dicevo fin dall'inizio, una politica di dispersione delle risorse che non tende a soddisfare, anche perché non si innesta in un preciso disegno di recupero sul piano occupazionale delle risorse umane presenti in Valle, gli intenti e gli obiettivi che sono stati individuati nella relazione introduttiva o nelle relazioni che sono state fatte e dal Consigliere Piccolo e dal Presidente della Giunta. Piuttosto è una forma di operazione di propaganda, e mi sembra strano che qui il Consigliere Chiarello, che era tanto attento la volta scorsa a verificare le operazioni di propaganda in merito alla questione energetica, non se ne sia accorto; dicevo un'operazione di propaganda che altro non ha se non un significato squisitamente elettoralistico, dove sappiamo che le abitudini contrattuali e i sistemi di reclutamento saranno quelli usualmente utilizzati dagli assessorati coinvolti, e cioè l'Assessorato all'agricoltura, l'Assessorato all'ambiente e l'Assessorato ai lavori pubblici. Ecco che quindi, giustamente come diceva Chiarello, si replica un modello che è già stato sperimentato a livello nazionale, il "modello Bertinotti", di occupazione virtuale, che tende a placare gli animi di poche persone che provano magari una soddisfazione momentanea per avere un posto di lavoro, ma che in realtà non contribuisce per le ragioni che dicevo prima a risolvere il problema occupazionale. Una politica virtuale dell'occupazione, dunque, con l'invenzione di certi posti di lavoro - guarda caso - proprio alla vigilia di una scadenza elettorale prossima anche qui nella nostra regione. Per quello che mi fa strano che il collega Chiarello non se ne sia accorto, e voglio sottolinearlo.

Questo esperimento stride anche con quelli che sono i numeri del nostro pubblico impiego. Sappiamo che il rapporto dipendenti pubblici-popolazione in Valle d'Aosta è invece più che mai ottimistico rispetto alle altre regioni d'Italia, e che gli stessi enti locali hanno, penso soprattutto ai maggiori e non ai minori, cioè a quelli di una certa entità, un numero di dipendenti che è di gran lunga superiore spesso ai relativi fabbisogni. Quindi ancora una volta ci accorgiamo come l'epicentro dell'offerta di lavoro in Valle d'Aosta si vuole - per volontà politica - che rimanga la Regione, evitando di trovare formule o suggerire stimoli anche agli imprenditori locali per creare nuovi posti di lavoro.

È un esperimento che stride anche con tutte quelle risorse finanziarie che annualmente vengono destinate ai lavori pubblici per esempio, dove diverse decine di miliardi vengono destinati alla costruzione di strade, recupero di manufatti, interventi in materia di agricoltura forestale per la salvaguardia dell'ambiente e del territorio.

Penso che in definitiva si tratti sì di un esperimento - mi auguro che non venga replicato perché non penso che sia innovativo, anzi è una replica di un modello nazionale -, che riflette la scarsa incisività qualitativa delle scelte, degli interventi regionali in materia di politica del lavoro.

È un'operazione di mera propaganda e mi pare che, sia dall'intervento del relatore, sia dall'intervento del Presidente, non ci siano state delle affermazioni che finora abbiano potuto convincermi del contrario. Per queste ragioni dichiaro il mio voto contrario.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Borre.

Borre (UV) Condivido quanto ha detto il Consigliere Tibaldi che questo disegno di legge non può, e non vuole, essere una risposta all'occupazione. Il Presidente lo ha detto in questa sede, lo ha già detto anche in commissione, il disegno di legge fa parte di un progetto che già oggi porta avanti l'Assessorato ai lavori pubblici con i cantieri di lavoro e quindi di risposta ai disabili e ai disagiati, ma risponde anche con l'agricoltura e foreste per i lavori che si fanno nella forestazione.

Questo progetto vuole rispondere, lo ha detto prima il Presidente, a due obiettivi: quello di venire incontro ai cassaintegrati, a chi è vicino alla pensione e a persone disagiate e l'altro di rispondere alla manutenzione dell'ambiente che è un'esigenza sentita da più parti.

Il disegno di legge, oltre ad aver messo insieme tre assessorati, ha il grosso pregio di aver cominciato a dialogare con i comuni, ed è qui che vedo il grosso valore di questa legge: il fatto di cominciare a far ragionare tutti gli enti locali, comuni e comunità montane, su possibilità di interventi che sono a loro disposizione. È dovuta intervenire l'Amministrazione regionale, però è riuscita a coinvolgere i comuni, là dove leggi permettono ai comuni di intervenire, sia la n. 481 che la legge n. 94 sulla montagna.

Queste leggi permettono alle comunità montane e ai comuni di progettare e attuare dei lavori con delle cooperative, per fare con le stesse dei lavori fino a 300 milioni per quanto riguarda il settore dell'agricoltura, della forestazione e dell'industria, e dei lavori per gli agricoltori fino a 30 milioni. Questo dovrebbe essere l'inizio di quel percorso che permette a tutti gli enti locali di diventare veramente responsabili e di creare quell'occupazione di cui abbiamo bisogno, che non è solo quella temporanea ma è l'occupazione specializzata, quindi per manutenzione e per gestione della stessa che viene fatta per le opere pubbliche.

Ecco perché dichiaro il mio voto favorevole a questo progetto, che non vedo come un progetto che vuole dare solo risposta al contingente, ma che vedo in prospettiva per quella che può essere l'azione che gli enti locali produrranno su questa strada.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.

Squarzino (VA) L'intervento che voglio fare avrei potuto farlo anche in sede di dichiarazione di voto; comunque, visto che si sta affrontando il carattere generale di questo disegno di legge, mi sembrava utile esprimere il significato che noi Verdi diamo a questo disegno di legge.

Già altri lo hanno sottolineato, io vorrei riprendere le cose essenziali senza perdermi nei particolari. Direi che questo disegno di legge consente di coniugare fra di loro delle esigenze che sono valide in sé, relative a settori diversi che qui riescono a trovare insieme una relazione e a dare l'uno risposta all'altro.

Le esigenze sono da un lato la tutela, la cura, l'attenzione all'ambiente, dall'altra parte la necessità di creare posti di lavoro, di dare una risposta alla carenza di posti di lavoro. Ma c'è un altro aspetto tipico di questa legge che vorrei sottolineare, che è l'attenzione alle categorie più disagiate, cioè il fatto che si guarda a quelle persone che si immettono sul mercato del lavoro senza avere le caratteristiche per rispondere alle richieste del mercato del lavoro.

Per la maggior parte sono persone che il mercato del lavoro ha già espulso, oppure persone che per la prima volta si avvicinano al mondo del lavoro, oppure persone che non hanno le competenze richieste. Sono anche quelle categorie più disagiate che sono elencate in modo molto puntuale alla lettera c) del primo comma dell'articolo 2, e questo significa proprio un'attenzione particolare a quelli che nella società hanno più difficoltà. Qui permettetemi di sottolineare che nella legge si fa riferimento in modo preciso alle donne che si presentano sul mercato del lavoro dopo un'assenza superiore a 24 mesi.

C'è una difficoltà particolare che colpisce le donne, credo che molti di noi abbiamo conoscenza di molte situazioni in cui la donna si trova sola con i bambini, una donna che ha fatto la casalinga magari fino ad allora e che ad un certo punto è costretta per motivi economici a immettersi nel mercato del lavoro e non ha le competenze né gli strumenti per poterlo fare. Il fatto che qui si preveda in modo preciso anche questo tipo di categoria è un aspetto estremamente positivo, insieme a tutti gli altri che prima ho elencato.

Già altri hanno evidenziato le modalità, le procedure con cui si è giunti a definire questo tipo di legge e anche il programma; è molto importante che questo programma abbia previsto un ruolo da protagonisti per i comuni, che hanno fatto una ricognizione dei lavori e degli interventi che ritengono più urgenti sul proprio territorio e che sono finalizzati a mantenere in ordine il proprio territorio, a mantenere l'ambiente e quindi a curare quello che è uno dei beni più preziosi della nostra regione.

Dicevo che c'è stato un coinvolgimento diretto dei comuni, ma non solo. Questa legge prevede anche un ruolo attivo per le cooperative sociali, che sono chiamate a definire i progetti insieme agli uffici regionali. Si tratta di un primo passo che indica una tendenza che questa Giunta ha voluto adottare. Mi ha fatto piacere sentire dal Presidente della Giunta indicare il procedimento, il modo con cui si è giunti a questa legge come un modello; è un modello di coordinazione, è un modello di collaborazione, è un modello d'integrazione fra uffici diversi, fra enti diversi, fra enti pubblici e enti privati.

Direi che questo è l'inizio di un progetto più ampio, come diceva anche Borre; è vero che si tratta di un programma regionale straordinario, ma proprio il carattere esemplare di questo modello che viene proposto, il fatto che risponda a dei bisogni reali del nostro territorio credo che possa suggerirci di adottarlo come un modello da riproporre negli anni successivi. Questo è un po' il nostro auspicio e anche l'impegno con cui seguiremo l'applicazione di questa legge.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris.

Ferraris (GV-PDS-SV) Vorrei dire due cose molto brevemente, da considerarsi anche come dichiarazione di voto.

Ho sentito molta enfasi sia in termini positivi sia in termini negativi rispetto a questo disegno di legge. Questa è una regione che fin dalla metà degli anni ?80 ha affrontato, proprio in considerazione di aspetti legati alla ristrutturazione del proprio apparato produttivo, problemi di questo genere, per cui la tematica dei lavori di pubblica utilità non è un'invenzione di oggi. Quindi anche qui direi che non è il caso di mettere troppa enfasi sia in termini positivi, sia in termini negativi, in quanto c'è una linea di continuità rispetto ad un'azione politica che è stata sollecitata non solo dalle forze politiche, ma anche dalle organizzazioni sindacali; e poi, io credo che le questioni dell'occupazione siano tali da rendere non necessarie e soprattutto non opportune delle speculazioni.

Ritengo che questo sia un provvedimento positivo, 150 posti di lavoro in una realtà come la nostra sono sicuramente un dato positivo; c'è un elemento che introduce una qualche novità rispetto al passato ed è quello di cercare di trasformare questo intervento, che è di carattere congiunturale, in un intervento di carattere strutturale, nel senso che si cerca di intervenire attraverso le cooperative sociali introducendo nuove forme di imprenditorialità.

Viene altresì rivolta un'attenzione alle fasce più deboli del mercato del lavoro, era questo un impegno di questo Consiglio legato alla decisione della legge finanziaria per il ?97, tenuto conto del fatto che interventi che hanno carattere temporale, Consigliere Tibaldi, hanno al tempo stesso il significato di mantenere in attività e di evitare dei fenomeni di disgregazione sociale che sono nocivi e che è compito di questo Consiglio fare di tutto perché vengano evitati.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Parisi.

Parisi (RV) Intervengo brevemente in merito a questo disegno di legge, dichiarando il nostro voto favorevole evidentemente, anche perché riteniamo che pur non essendo un disegno di legge esaustivo di quella che è la situazione occupazionale in Valle d'Aosta, è comunque un segnale che si vuol dare di attenzione ad un problema grave che esiste in Valle d'Aosta.

Riprendendo anche quello che diceva il Consigliere Ferraris, non farei molta enfatizzazione di questo disegno di legge, anche perché non vorremmo che lo stesso suscitasse delle aspettative che poi non trovano risposta nel concreto. Sappiamo benissimo qual è la situazione occupazionale in Valle d'Aosta e anche se non ha la drammaticità delle regioni meridionali, ha raggiunto dei livelli preoccupanti, che non coinvolgono solo le categorie deboli della società valdostana ma coinvolgono moltissimi giovani che sono in attesa di prima occupazione, e per quanto encomiabile possa essere lo sforzo della Giunta, non darà la risposta a queste categorie che trovano grosse difficoltà di inserimento.

A parte questo però vi era stato un impegno da parte di questo Consiglio a dare alcune risposte in particolare a soggetti espulsi dal mondo del lavoro; ricordo che l'intero Consiglio aveva votato una risoluzione con la quale si impegnava in tal senso. Non so se questo disegno di legge riuscirà a dare risposta in particolare a quelle categorie per le quali ci eravamo impegnati; a proposito di questo vorrei porre alcune domande perché non ho capito bene quale sarà l'iter futuro. Mi riferisco in particolare all'articolo 2 emendato, perché l'emendamento è arrivato successivamente alla riunione in IV Commissione, alla quale io avevo partecipato, quindi non ho capito esattamente qual è il meccanismo procedurale.

La prima domanda è questa: quante sono le persone impegnate dal progetto A, quante sono le persone impegnate dal progetto B...

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

... grazie, Presidente, è stata una risposta rapidissima che mi evita di dilungarmi in questo tipo di problematica.

Non ho poi capito quali sono i criteri che vengono seguiti per l'assunzione, perché coloro che sono interessati sono in attesa di conoscere qual è il meccanismo procedurale per accedere a questi cantieri.

Siccome ho sentito parlare di questa enorme collaborazione, a cui faceva riferimento in maniera enfatica il Consigliere Squarzino, fra Amministrazione regionale, comuni e altri enti, credo che vada fatto uno sforzo ulteriore e forse sarebbe stato opportuno dare i finanziamenti ai comuni proponenti interventi per la realizzazione dei progetti, quindi senza caricare ancora una volta le strutture regionali di competenze che potrebbero essere delegate agli stessi comuni. Però questo è solo un mio pensiero personale che ho voluto esplicitare ad alta voce.

Volevo porre un'ultima domanda, riferita alla deliberazione che è stata assunta dalla Commissione regionale per l'impiego. Qui ci sono stati degli atteggiamenti che potrebbero in qualche modo andare ad inficiare un lavoro che si sta facendo da anni, mi riferisco ai cantieri che vengono seguiti dall'Assessorato all'agricoltura e a quelli che vengono seguiti dall'Assessore ai lavori pubblici.

Non vorrei che le decisioni assunte da questa commissione andassero a cozzare con una situazione consolidata, che viene portata avanti da anni. Volevo capire esattamente in quale misura questa decisione potrebbe andare ad incidere in una situazione consolidata, che riguarda in particolare i lavori che vengono fatti da questi assessorati.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Istintivamente, guardando questo disegno di legge, verrebbe da votarla, anche perché con circa 2,4 miliardi andiamo a dare del lavoro a circa 120-150 persone per un periodo che va dai 4 ai 7 mesi. Dicevo che a fronte di questa considerazione, verrebbe da votare il disegno di legge perché tante volte in altri settori, ad esempio quello industriale, ci siamo trovati ad impegnare molto più soldi per molti meno lavoratori e per un periodo che più o meno era simile a questo. Quindi, se non altro, da questo punto di vista sarebbe un passo avanti.

Tuttavia non voteremo questo disegno di legge, perché abbiamo diverse perplessità.

La prima è stata detta dalla collega Squarzino; lei lo citava in termini positivi, mentre per noi questo è un punto negativo o perlomeno di forte perplessità su questi tipi di interventi.

La considerazione è la seguente: questo progetto che viene descritto in questo disegno di legge è frutto di una programmazione, di una pianificazione, è un'idea che avrà una continuità nell'impostazione generale di questa maggioranza, oppure si limiterà, così come appare dal disegno di legge, un intervento estemporaneo, un programma straordinario? Questa è una riflessione che va fatta, perché se la linea politica fosse quella di supplire alle carenze occupazionali con un'impostazione di questo genere, tanto valeva fare una legge che non si limitasse ad una descrizione di un programma straordinario così come è descritto, ma mettesse le basi affinché questa impostazione potesse poi nel tempo tradursi e riprodursi per così dire.

Questo è un dubbio che ci viene anche da una considerazione: perché un programma straordinario che concerne quel periodo di tempo? Forse perché siamo ad un anno dalle elezioni e quindi era difficilmente programmabile oltre un'impostazione di questo genere? Ma se questo è il motivo, viene da chiedersi come mai un provvedimento di questo genere non sia stato assunto nei 4 anni precedenti!

I dubbi maggiori tuttavia riguardano i criteri con cui questi lavori verranno assegnati. Abbiamo sentito dalla relazione del Presidente della Giunta e anche da diversi interventi che si sono susseguiti come assumano un ruolo decisivo, importante e significativo gli enti locali, in particolare i comuni, in questa prospettiva.

Abbiamo sentito che i comuni interessati saranno 46. Ci è giunta voce, non so se attendibile o meno, che il numero di comuni richiedenti questi interventi abbia spiazzato la Giunta, la quale si attendeva un numero assai più ridotto di richieste di interventi in questo senso.

Risultato di questo è che a diversi comuni che hanno fatto richieste per un certo numero di lavori si è data un'approvazione di massima, decurtando di molto le richieste che i comuni stessi avevano fatto...

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

... a tutti, certo, non era questo il senso dell'intervento, non volevo dire ad alcuni sì e ad altri no. Quindi tutti e 46 i comuni si sono ritrovati ad avere una corresponsione inferiore alle loro richieste, ma questo perché c'è uno stanziamento... esatto.

Viene da chiedersi, alla luce anche di questo dato, quali sono i criteri con cui vengono assegnati i fondi ai comuni. Il Presidente ride, ma io chiedo perché dal disegno di legge non lo si capisce. Anzi direi di più, direi che le cose sono un po' dubbie, perché se è vero, come è vero, che il primo punto dei criteri che si seguiranno, quelli del resto stabiliti dalla delibera della Commissione regionale per l'impiego per l'assegnazione ai lavoratori di queste attività, vedono al punto 1 la residenza nel comune ove si svolgono i progetti di pubblica utilità... non è vero quello che dice il relatore Piccolo?

È una vecchia relazione, ma qui traduce una delibera a cui si fa sempre riferimento nel disegno di legge. Leggo la relazione: "L'assegnazione potrebbe avvenire per i lavoratori in mobilità in base ai criteri stabiliti dalla delibera n. 62 della Commissione regionale per l'impiego..." no, non vecchia, disegno di legge attuale...

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

... sì, tu hai detto che la relazione non era più attuale perché è cambiato il disegno di legge, allora l'articolo 2, comma 2, del testo che votiamo dice: "L'assegnazione per i lavoratori in mobilità avviene in base ai criteri stabiliti dalla deliberazione n. 62..." quello non è variato! Quali sono questi criteri? Nella relazione sono elencati: residenza nel comune ove si svolgono i progetti di pubblica utilità, residenza nell'ambito della comunità montana, eccetera. Sono questi i criteri della deliberazione della Commissione regionale?

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

... il Presidente dice di no. Io non metto in dubbio la tua parola, però mettetevi d'accordo tu o il Presidente: sono questi o non sono questi i criteri?

(interruzione del Presidente della Giunta, fuori microfono)

... non c'è questo punto: mi fidavo del relatore, evidentemente non dovevo fidarmi, ma non perdiamoci in questo!

Non c'è il criterio della residenza, d'accordo. Comunque rimane in piedi questo ragionamento: se il senso di questa delibera è andare incontro ai lavoratori che non lavorano più, i criteri con i quali si stabiliscono le suddivisioni per comuni devono comunque tenere in considerazione il bacino di sofferenza comune per comune, anche proprio per la decisione di come suddividere i fondi.

Poi volevo dire alcune cose su quei criteri; purtroppo non mi sono documentato a sufficienza con quella deliberazione facendo fede alle cose che c'erano scritte, perché ad esempio un'altra cosa che mi convince fino ad un certo punto di questi criteri, sempre che siano validi, è il maggior carico familiare. Stando a quello che c'era scritto nella relazione, si dice: c'è la residenza, c'è la competenza professionale e in terzo luogo c'è il maggior carico familiare.

A parte gli interventi a carattere sociale cui faceva riferimento la collega Squarzino, che investono soprattutto le donne, ma se gli altri tipi di interventi - così come è stato detto anche da parte del Presidente della Giunta - sono interventi che chiunque (lo traduco in parole semplici) con una certa abilità al lavoro potrebbe svolgere, tipo quelli della sentieristica, lavori che da sempre sono stati affidati a ragazzini di 15-16 anni, credo che il punto 2 messo prima del carico familiare non abbia da esservi. Cioè, se l'indirizzo è quello di andare incontro a delle situazioni di disagio, è chiaro che bisogna invertire i punti dei criteri, per cui prima si guarda la situazione di disagio reale, non ci si limita a guardare la professionalità, perché questa non può essere discriminante prima del carico familiare se l'intento del disegno è questo.

Ultima considerazione. Il Presidente ancora una volta ha detto che questo è un disegno di legge che potrebbe far pensare che c'è della disoccupazione nella nostra regione, cosa che è in maniera ridottissima, e una tantum è il Presidente della Giunta a citare delle percentuali; in genere le percentuali sono sempre state un po' bandite dai vari dibattiti, perché le si sono sempre considerate interpretative e spesso non rispecchianti una realtà.

Credo che sia mio compito farla io, questa volta, quest'osservazione. Non dimentichiamoci che, ammesso che queste statistiche siano reali e non ho nulla da eccepire, dire che in Valle d'Aosta c'è un tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 6 percento a fronte di un tasso di disoccupazione "italiano" che è vicino al 12 percento, dove sappiamo benissimo che c'è un tasso di disoccupazione al nord che è intorno al 7 percento e un tasso di disoccupazione al sud che è intorno al 20 percento (se non oltre), ebbene un discorso come questo non è un discorso da farsi da parte del Presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta. Anche perché credo sia bene ricordare che questa regione, con l'autonomia che le compete, deve amministrare 100mila persone.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Chiarello.

Chiarello (RC) Voglio fare insieme all'intervento anche la dichiarazione di voto, come ha detto Ferraris, però a chi ha usato la mia dichiarazione per dire che queste cose sono "l'assistenzialismo", vorrei dire che noi siamo ben d'accordo su questo.

Ci siamo scontrati con chi la pensa diversamente da noi sui milioni dati alla FIAT, presi dai fondi per il lavoro. Ritenevamo che i fondi per il lavoro e quei milioni alla FIAT fossero altra cosa. Dini ha visto bene di dare i fondi per il lavoro alla FIAT, e lì ci scontriamo. Ma quando c'è da risolvere un problema sull'occupazione in Valle d'Aosta... io non ho neanche parlato di elettoralismo da parte della Giunta, perché secondo me questo è un provvedimento per la disoccupazione, non per l'occupazione!

Quando arriva un privato e dà 120 posti di lavoro, e cade in questa cosa, sono il primo ad esserne contento; penso che anche la maggioranza sarà la prima che poi sbandiererà che ha trovato il privato che dà 150 posti di lavoro. Però in questo momento alla gente che - non so se a Tibaldi succede - telefona a casa alle 10 di sera perché non sa come pagare l'affitto il mese dopo, dobbiamo dare una risposta immediata assistenziale? Io la chiamo come dev'essere chiamata, secondo me "assistenziale", anche se in questa legge c'è un articolo che parla di cooperative.

Con questo articolo si può anche mettere in moto, se c'è la volontà da parte della gente oltre che la capacità, un modello di cooperazione che può andare anche al di fuori di questi soldi, che può andare a risolvere dei problemi nel privato. Finiti questi mesi... e secondo me chi farà quattro mesi avrà solo un aiuto temporaneo, in quanto il problema si ripresenterà in seguito perché questa società non li risolve questi problemi e voglio solo fare un esempio: alla Feletti in questo momento parlano di cassa integrazione e di licenziamenti, io invece vorrei che parlassero di assunzioni, e sta di fatto che con quei licenziamenti la società dovrà farsi carico anche di quelle persone che a fine mese non hanno più la sussistenza. Questo tanto più se la cosa viene gestita dai comuni, si è parlato di 46 comuni, vuol dire che c'è questa necessità.

Se la Regione si è trovata impreparata, Consigliere Marguerettaz, ne sono contento, vuol dire che questi lavori, definiti "socialmente utili", sono davvero socialmente utili e non sono per chi li fa, anche per chi li riceve, per il comune che vede delle necessità nel suo territorio da risolvere. Spero che, almeno in parte, queste necessità vengano risolte!

Sono d'accordo con te che forse c'è stata un po' di confusione specialmente fra la relazione e quello che voleva dire la legge, in particolare su chi sarà a decidere e su come verranno fatte le assunzioni. Questo punto vorrei capirlo meglio. Ho detto che abbiamo avuto poco tempo, noi consiglieri che non partecipiamo a questa commissione. Mi chiedo fra l'altro come mai nella III Commissione sono passati i cantieri sociali, sono passati i cantieri forestali, mentre di questi che attengono al territorio la III Commissione non ne prende neanche visione! Capisco che sono cantieri per l'assistenza e la Commissione della Squarzino...

(interruzione del Consigliere Squarzino Secondina, fuori microfono)

... ah no, la Commissione di Piccolo... non è passata neanche in V Commissione... però almeno fossero passati in III Commissione, anche per seguire un criterio che si era sempre seguito, visto che sono interventi diretti a migliorare il territorio!

Comunque sono favorevole; anche se questa maggioranza si fa pubblicità in questa maniera, basta che si risolva il problema dell'occupazione. Sono dell'avviso che non dobbiamo girarci intorno!

Presidente È stato presentato a questa Presidenza un emendamento che è in fase di distribuzione. Con la presentazione di questo emendamento dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) Les perplexités qui ont été exprimées paraissent essentiellement avoir une nature électorale. Je regrette que plutôt que de discuter le contenu de ce projet de loi, l'on craigne l'utilisation qui de ce projet pourrait être faite.

Nous n'avons certainement pas, nous, promis 1 million de postes de travail: quelqu'un avait, avant la date des élections, promis 1 million de postes de travail. Nous n'en faisons pas une question d'image et de publicité; nous essayons à grand-peine de faire face à un moment difficile sur le plan économique quant au marché du travail au Val d'Aoste. Et donc nous ne voulons pas faire de cette mesure, qui est un plan extraordinaire de travaux publics, une mesure électorale, mais au contraire faire de cette initiative un exemple de collaboration et de concertation possible et également un exemple des initiatives qui pourront par la suite être exercées directement par d'autres, par exemple par les collectivités locales.

A ce sujet il serait également important de définir exactement le rôle des collectivités locales, le rôle d'une administration publique, parce que c'est vrai, je peux partager certaines affirmations, on ne crée pas par arrêté les postes de travail, mais ce n'est pas dans notre intention, et de ce point de vue M. Tibaldi le sait très bien.

Cela fait depuis 93 que nous avons bloqué les effectifs de l'Administration régionale, donc il n'y a pas d'augmentation en ce qui concerne le secteur public; nous n'avons pas modifié l'organigramme de l'Administration régionale depuis 4 ans, et même les projets de création du secteur unique de la fonction publique au Val d'Aoste suivent la même direction, à savoir tenir compte du nombre de personnels qui exercent déjà ces fonctions au sein du secteur public. En tout cas, je ne partage pas certaines affirmations qui ont été faites à ce propos, qui ne tiennent pas en considération aussi les fonctions institutionnelles.

Il suffit de regarder ou d'examiner les fonctions exercées par l'Administration régionale, ou quelles sont les nécessités de l'une de nos communes. Prenons par exemple une commune touristique ou une autre commune, pour voir si le nombre des personnes ou le personnel qui est à sa disposition est suffisant ou non; il suffit de discuter avec tous les syndics du Val d'Aoste pour s'en rendre compte. En tout cas nous n'avons pas augmenté le nombre des employés de l'Administration régionale au cours de cette législature.

Après cette considération il faut également souligner le fait que le rôle d'une administration publique est de créer les conditions afin que par la suite le secteur privé intervienne. Quand il n'y a pas cette intervention, il est indispensable qu'il y ait une intervention de la part du secteur public, mais en tant que mesure extraordinaire. C'est ce que nous essayons de faire avec ce projet de loi.

Un projet qui n'est pas un exemple de dispersion de ressources publiques, parce que les avantages sont évidents tout d'abord pour les personnes concernées: ce plan extraordinaire veut soutenir l'emploi des catégories les plus faibles et les plus défavorisées, notamment de ceux qui trouvent plus de difficulté à rechercher un emploi. Ils ont des avantages de ce point de vue, parce que ces opportunités leur permettent de pouvoir travailler le temps nécessaire pour bénéficier de la retraite; par exemple, souvent il leur manque une période pour pouvoir présenter leur demande de retraite; sinon c'est une mesure qui leur permet de proroger certains avantages liés par exemple à l'insertion dans les listes de mobilité.

Mais également pour les collectivités locales il y a des avantages évidents. Il n'y a pas eu là cette "impreparazione" de la Région, absolument pas; nous avons envoyé les lettres à toutes les communes et donc nous n'avons pas été surpris que les communes nous répondent, parce que nous avons envoyé entre autres 74 lettres.

Nous avons sollicité toutes les collectivités locales et, en considérant le montant à disposition, 3 milliards - donc c'était une limite et les trois projets sont financés par 1 milliard chacun -, nous avons répondu positivement à toutes les communes qui ont présenté des demandes par des interventions qui n'étaient pas prévues par d'autres projets, comme le FOSPI, ou par d'autres initiatives. Et si des communes n'ont pas été concernées c'est parce qu'elles n'avaient pas défini le montant ou précisé le type d'intervention. Considérant les demandes présentées par les communes, 46, elles ont été toutes acceptées.

Du point de vue aussi du professionnalisme, les critères - et nous y reviendrons - en ce qui concerne les projets qui seront gérés directement par les Assessorats de l'agriculture et des travaux publics, prévoient que 25 pour cent de ces postes soient réservés à ceux qui sont déjà des professionnels expériments, et donc là aussi c'est une mesure qui nous permet de concilier les deux exigences: d'une part, il faut, pour ces interventions spécifiques, des conditions précises du point de vue du professionnalisme, d'autre part il faut également répondre aux exigences de ceux qui sont au chômage depuis longtemps, de ceux qui ont plus de 40 ans, de ceux qui sont sur les listes de mobilité, ou des catégories les plus défavorisées par le biais de la coopération sociale.

Pour ce qui est des critères, après l'entrée en vigueur de cette loi nous pourvoirons à donner une publicité à ces interventions, afin que les personnes intéressées présentent leur candidature. Les demandes seront examinées et l'on pourvoira à établir un classement sur la base des critères qui ont été établis par la Commission régionale de l'emploi.

L'amendement présenté répond aux éclaircissements qui ont été sollicités par M. Marguerettaz, parce que s'agissant d'initiatives régionales, d'un projet régional, et surtout s'agissant d'interventions qui peuvent pendant un mois être localisées dans la commune d'Antey et le mois suivant dans une autre commune, on ne pouvait pas prendre ce point n° 1 des critères qui ont été établis par la Commission régionale.

Et c'est là la raison pour laquelle nous allons préciser que nous faisons référence aux points 2, 3, 4 et 5 de cette même délibération, en excluant le critère de la résidence dans la commune où sont effectués les travaux, parce qu'il s'agit d'une initiative régionale.

Pour ce qui est des financements aux communes, celles-ci peuvent déjà aujourd'hui bénéficier de certaines interventions et c'est dans ce sens que nous avons défini ce projet un exemple ou une sollicitation pour les collectivités locales, parce que même sans cette intervention de l'Administration régionale les communes pourraient elles-mêmes présenter ces initiatives.

Elles peuvent déjà aujourd'hui bénéficier des différentes interventions, parce que nous sommes intervenus du point de vue du financement et du point de vue du soutien.

Donc à cet égard voilà le modèle et l'exemple, parce que d'autres pourront prendre le relais et utiliser des financements, qui sont déjà aujourd'hui à leur disposition et offrir concrètement des possibilités d'emploi.

Il s'agit en conclusion d'un plan extraordinaire, donc de ce point de vue nous ne voulons pas faire de cette mesure notre intervention ordinaire; tout d'abord nous espérons que les conditions générales du marché du travail s'amélioreront, parce qu'on intervient avec des mesures extraordinaires quand on doit faire face à des situations contingentes et répondre aux exigences de certaines catégories, et aujourd'hui au Val d'Aoste les catégories qui ont le plus de difficultés sont les travailleurs qui sont les plus âgés, a qui s'adressent en particulier ces mesures.

Mais il s'agit d'un plan extraordinaire, surtout en considération du fait que nous présentons déjà toutes les années des plans d'intervention, et ce sont les plans ordinaires; j'ai fait référence dans la présentation aux quelque 25 milliards qui ont été financés par les plans présentés par les Assessorats de l'agriculture et des travaux publics. Donc ce n'est pas une mesure ordinaire, c'est une mesure extraordinaire qui a des objectifs précis, définis, limités.

C'est, à notre sens, un devoir d'intervenir concrètement pour répondre à ces différentes nécessités, pour soutenir dans ce contexte spécifique les catégories les plus faibles et les plus défavorisées, pour soutenir ceux qui ont plus de difficultés à trouver un nouvel emploi, pour soutenir l'emploi concrètement, sans vouloir en faire ni une question d'image, ni une question de publicité mais, au contraire, en espérant qu'avec ces mesures l'on pourra donner une réponse immédiate positive, dans l'attente que le problème dans sa globalité soit défini par d'autres initiatives.

Presidente Chi chiede la parola per dichiarazione di voto?

Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Innanzitutto per ringraziare il Presidente che ha recepito perlomeno parte delle osservazioni che ho avanzato nel corso del primo intervento, in merito a quella delibera della Commissione per l'impiego.

Rimane un punto non chiaro, perlomeno di quelli dibattuti, ed è sempre riguardo ai criteri quello inerente la professionalità richiesta ai soggetti.

È vero che il Presidente dice che i vari progetti prevedono, così come recitano i punti a), b) e c) dell'articolo 2, comma 1, che il 25 percento del totale delle assunzioni è assegnato ai lavoratori in possesso di qualifiche specifiche per lo svolgimento dei lavori da reperire nelle liste ordinarie di collocamento, quindi, come dire, con questa riserva noi salviamo un po' la professionalità, e questo è giusto perché - come diceva Chiarello - qui si tratta di coniugare due esigenze: l'una quella dei lavoratori, l'altra quella dei comuni che necessitano di determinati interventi.

Se però il 75 percento rimanente delle assunzioni per ogni programma è ripartito fra i lavoratori in mobilità e noi andiamo a vedere per questa fascia del 75 percento di questi lavoratori quali criteri adottiamo, è per questa fascia che andiamo ad adottare i criteri di cui alla delibera della commissione per l'impiego.

Allora, i criteri della commissione per l'impiego sono decurtati dal punto 1, così come suggerito dall'emendamento presentato dal Presidente, per cui il punto 2, che a questo punto diventa il primo punto, è ancora una volta l'avere la compatibilità professionale o avere partecipato ad altri progetti di lavori socialmente utili. Praticamente con il 25 percento salvaguardiamo la professionalità, nel 75 percento rimettiamo lo stesso meccanismo; è questo che non mi convince!

Allora, sempre nell'ottica del dialogo che ha caratterizzato questo dibattito, suggerirei - visto che non posso farlo io perché è terminata la discussione generale - al Presidente di emendare ulteriormente il suo emendamento e di far riferimento solo ai punti 3, 4 e 5.

In questo modo diventa chiara la differenziazione: 25 percento per la professionalità, 75 percento per persone in disagio a prescindere dalla professionalità, altrimenti facciamo un doppione e se l'obiettivo di questa legge è quello di rispondere ai casi di disagio, si rischia di non raggiungere l'obiettivo.

Chiedo una riflessione, e se fosse possibile una risposta, se non altro.

Presidente Consigliere Marguerettaz, la dichiarazione di voto?

Marguerettaz (PpVA) Mi asterrò.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Abbiamo assistito anche oggi al fatto che i fenomeni di disagio in Valle vengono spesso e volentieri nascosti, occultati, ammorbiditi; lo abbiamo visto con l'alcoolismo e con le tossicodipendenze.

Stamani, il Consigliere Dujany, con un'interpellanza in merito ai malati psichici, ha riproposto un altro caso, e lo vediamo anche in materia di disoccupazione, dove si cerca di intervenire, come ha detto giustamente il Presidente della Giunta, con l'atto di autorità per cercare di eliminare un fenomeno che è scomodo, quello della disoccupazione.

Però questo atto di autorità una tantum ci viene proposto in maniera completamente slegata da quella che sarebbe una linea di intervento più organica e coordinata da fare in materia di politica di tutela del lavoro.

Sappiamo che la legge che prevede anche la collaborazione con le cooperative, che sono state ampiamente riprese dal Consigliere Squarzino, risale a tre anni fa, e quindi effettivamente come qualcuno sosteneva c'è un ritardo di tre anni su quello che è stato l'intervento della Regione. Ed è un ritardo di tre anni che, guarda caso, casca proprio il quarto anno di questa legislatura e quindi rende ancora meno credibile l'intervento regionale in materia.

Se effettivamente, trattandosi di un'operazione assistenzialistica, come è stato anche riconosciuto, si vuole venire incontro in maniera efficace nella filosofia dell'assistenzialismo o di chi si professa seguace di tale dottrina, invece di intervenire...

(interruzione del Consigliere Chiarello, fuori microfono)

... scusa, Chiarello, non sto parlando a te... invece di intervenire solo nei confronti di 150 potenziali lavoratori di categorie deboli e svantaggiate, dissipiamo queste risorse a favore di tutti coloro che rientrano nelle categorie deboli e svantaggiate, cioè che stanno vivendo fenomeni di disagio!

Allora in questo caso, anche se si tratta di un intervento una tantum, nell'ottica assistenziale che citava Chiarello si riescono a soddisfare maggiori interessi, altrimenti si ricade nel fatto che si provvede con l'atto di autorità disperdendo le risorse e non riuscendo a conseguire degli effetti benefici né per gli addetti, né per gli enti locali, con il paradosso che gli enti locali individuano il fabbisogno, necessitano quindi di determinati interventi in loco, però il filtro e il coordinamento delle assunzioni e dei lavori viene fatto dalla Regione.

Come si fa quindi a non dire che questa è un'operazione di propaganda, considerati tutti questi elementi?

Ribadisco quindi il voto contrario.

Presidente Se non c'è nessun altro che chiede di intervenire per dichiarazione di voto, si passa all'esame dell'articolato, secondo il testo predisposto dalla IV Commissione.

Pongo in votazione l'articolo 1:

Presenti: 29

Votanti: 26

Favorevoli: 25

Contrari: 1

Astenuti: 3 (Collé, Lanièce e Marguerettaz)

Presidente Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Viérin Dino.

Viérin D. (UV) La requête qui a été formulée par M. Marguerettaz ne peut être prise en considération, parce qu'il s'agit de deux typologies différentes.

Le pourcentage de 25 pour cent est réservé aux travailleurs "in possesso di qualifiche specifiche per lo svolgimento dei lavori da reperire nelle liste ordinarie di collocamento", tandis que les critères établis par la Commission régionale pour l'emploi font référence à "una compatibilità professionale o aver partecipato ad altri progetti di lavori socialmente utili, con mansioni similari". Ce sont deux choses différentes sur le plan du professionnalisme et donc c'est pour cette raison que nous croyons opportun de maintenir le 25 pour cent qui est réservé spécifiquement aux travailleurs qui ont une attestation de qualification professionnelle.

Nous pouvons par ailleurs très bien prendre en considération les critères d'ordre général qui s'appliquent spécifiquement aux travailleurs en mobilité, critères établis par la Commission régionale de l'emploi. Nous ne voyons pas d'incompatibilité entre les deux critères.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Abbiamo anche discusso con l'Assessore all'agricoltura di questo punto e ho capito la differenza che esiste fra la fascia del 25 percento e questa.

Tuttavia mi permetto di fare un esempio, che forse traduce bene il mio pensiero. Noi salviamo il 25 percento di questi lavoratori con la professionalità riconosciuta; per il 75 percento, se manteniamo questi criteri, il primo criterio su cui verranno vagliate le domande quale sarà? La compatibilità professionale, che non si capisce molto bene cosa significhi, e va bene, ma l'aver partecipato ad altri progetti di lavoro.

Allora l'esempio concreto è questo: se c'è un capofamiglia che si è trovato licenziato o in difficoltà e ha un carico familiare di 4 figli, e non ha mai lavorato in un cantiere, la sua domanda sarà messa in una graduatoria successiva rispetto a un altro lavoratore che magari ha un figlio a carico e ha già lavorato in un cantiere. Se questi sono i criteri che si seguiranno, questa legge non risponderà - o perlomeno rischia di non rispondere - pienamente all'obiettivo che si pone.

Credo che salvaguardando con il 25 percento la professionalità, per la fascia del 75 percento sia doveroso invece tener conto degli altri criteri, e semmai quello dell'aver partecipato ad altri cantieri e ad altri lavori socialmente utili dovrebbe essere un punto che dovrebbe passare in coda ai criteri.

Comunque, sono state chiarite le due posizioni.

Presidente Pongo in votazione l'articolo 2 con l'emendamento presentato dal Presidente della Giunta, che recita:

Emendamento All'articolo 2, comma 2, dopo le parole "in base ai criteri stabiliti" aggiungere: "ai punti 2, 3, 4, 5 della...".

Presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 26

Contrari: 1

Astenuti: 3 (Collé, Lanièce e Marguerettaz)

Il Consiglio approva

Presidente Pongo in votazione l'articolo 3:

Presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 26

Contrari: 1

Astenuti: 3 (Collé, Lanièce e Marguerettaz)

Presidente Pongo in votazione l'articolo 4:

Presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 26

Contrari: 1

Astenuti: 3 (Collé, Lanièce e Marguerettaz)

Presidente Pongo in votazione l'articolo 5:

Presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 26

Contrari: 1

Astenuti: 3 (Collé, Lanièce e Marguerettaz)

Presidente Pongo in votazione la legge nel suo complesso:

Presenti: 30

Votanti: 27

Favorevoli: 26

Contrari: 1

Astenuti: 3 (Collé, Lanièce e Marguerettaz)

Il Consiglio approva