Objet du Conseil n. 2468 du 19 mars 1997 - Verbale

OGGETTO N. 2468/X - INVITO AL GOVERNO PER LA COSTRUZIONE DI UN'UNIONE EUROPEA DEMOCRATICA. (Approvazione di risoluzione)

Il Presidente STEVENIN propone di procedere all'esame della risoluzione, presentata dai Consiglieri Giuseppe Cesare PERRIN, LANIVI, PICCOLO, PARISI, FLORIO, CHIARELLO, COLLE', LANIECE, TIBALDI, FERRARIS e LINTY, iscritta in via d'urgenza all'ordine del giorno dell'adunanza in corso (oggetto n. 2467/X).

IL CONSIGLIO

- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: ventinove);

APPROVA

la sottoriportata:

RISOLUZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

CONSIDERATO

- che la Conferenza intergovernativa, il cui compito avrebbe dovuto essere quello di realizzare un'Unione europea democratica, capace di agire e più vicina ai cittadini - che riconosca il ruolo istituzionale fondamentale del Parlamento Europeo, del Comitato delle Regioni e di tutte le collettività regionali d'Europa -, si sta avviando alla conclusione senza aver risolto nessuno dei problemi fondamentali per cui era stata convocata, aggravando così ulteriormente il deficit democratico nei processi decisionali comunitari e la frattura tra opinione pubblica ed istituzioni europee;

- che il metodo intergovernativo, che impone decisioni all'unanimità ed esclude il popolo europeo dal processo costituente, rende impossibile costruire un'Europa democratica, più vicina ai cittadini e rispettosa delle diversità regionali che la costituiscono

NELLA CONVINZIONE

- che il trasferimento delle sovranità monetarie nazionali alla Banca centrale europea, previsto per il 1° gennaio 1999, debba essere accompagnato dall'istituzione di un governo democratico dell'Unione, con poteri sufficienti per affrontare i maggiori problemi economici, come la lotta alla disoccupazione e lo sviluppo dell'economia europea;

- che gli attuali problemi di politica estera dell'Unione - quali l'allargamento, i nuovi rapporti con gli Stati Uniti, con la Russia, i paesi del Mediterraneo, quelli emergenti ed il ruolo che l'Unione vorrà assumere nella riforma dell'ONU - non possano essere affrontati efficacemente senza un governo democratico europeo e senza un sistema europeo di difesa;

- che in un governo democratico dell'Unione dovrà essere necessariamente valorizzato il ruolo del Parlamento Europeo e garantita la partecipazione delle collettività regionali, anche per il tramite del Comitato delle Regioni, ai processi decisionali europei, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, partecipazione, solidarietà e partenariato;

RICORDA

- che nella fase di fondazione della Comunità, il Governo italiano, grazie all'ini-ziativa di De Gasperi, è riuscito a far affidare (il 10 settembre 1952) dai Ministri degli Esteri dell'Europa dei Sei all'Assemblea allargata della CECA (poi denominatasi Assemblea ad hoc) il mandato di redigere un progetto di costituzione per la Comunità politica europea;

- che il popolo italiano, il 18 giugno 1989, con una maggioranza dell'88% si è già pronunciato per l'attribuzione di un mandato costituente al Parlamento europeo;

IMPEGNA IL GOVERNO

- a proseguire l'azione per giungere alla moneta unica europea;

- a sostenere presso gli altri Governi dell'Unione - nella Conferenza intergovernativa ed in qualsiasi altra sede in cui sia in discussione il futuro dell'Unione - la necessità di appellarsi alla sovranità popolare per costruire un'Europea democratica, affidando ad una Assemblea costituente europea il mandato per la redazione di un nuovo Trattato-Costituzione da sottoporre successivamente alla ratifica del popolo europeo;

- a sostenere la necessità che sia garantita e valorizzata ogni forma di partecipazione democratica alla costruzione dell'Europa, in specie attraverso il rafforzamento delle competenze del Parlamento Europeo ed il riconoscimento del ruolo istituzionale del Comitato delle Regioni e delle collettività regionali d'Europa;

- a procedere con urgenza alla revisione della legge 18/79, affinché le Regioni italiane possano essere rappresentate al Parlamento Europeo, attraverso loro rappresentanti eletti a suffragio universale diretto in circoscrizioni elettorali ridisegnate su base territoriale regionale.

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