Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2431 du 5 mars 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 5 MARZO 1997

OGGETTO N. 2431/X Conseguenze della riorganizzazione territoriale dell'ENEL. (Interpellanze)

Interpellanza Premesso

che il Presidente della Giunta regionale, l'Assessore all'Industria e i Parlamentari valdostani hanno incontrato, il 20 gennaio scorso, "in un clima cordiale e collaborativo" l'amministratore delegato e altri responsabili dell'Enel;

che, in merito alla riorganizzazione territoriale dell'azienda, i responsabili dell'Enel hanno formulato "specifiche assicurazioni per la valorizzazione della funzione delle strutture esistenti in Valle d'Aosta";

che, ad onta delle abbondanti e ottimistiche dichiarazioni profuse dalla Presidenza della Giunta, pare invece che il distretto valdostano sia stato accorpato a quello piemontese, con il trasferimento di importanti competenze operative presso la sede di Torino;

che la riorganizzazione territoriale dell'Enel, definita secondo i nuovi ambiti e le nuove modalità, pregiudica fortemente l'autonomia istituzionale e funzionale del (l'ex) distretto valdostano e sarebbe entrata in vigore sin dal primo gennaio scorso;

tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere

a) in che cosa consistevano quelle "specifiche assicurazioni", concordate con i rappresentanti dell'Enel, tese alla "valorizzazione della funzione delle strutture esistenti in Valle d'Aosta";

b) quale giudizio esprime sulla decisione, peraltro già antecedente all'incontro del 20 gennaio, di sopprimere il distretto elettrico valdostano;

c) quali iniziative intende avviare per porre rimedio a tale situazione.

F.to: Tibaldi - Marguerettaz

Interpellanza Vista la decisione dell'ENEL di trasferire sulla sede di Torino tutti i poteri decisionali sulla progettazione, sulla pianificazione, sugli acquisti e sugli appalti;

Saputo dell'incontro svoltosi, in un clima cordiale e collaborativo, tenutosi a Roma il 20 gennaio 1997 fra il Presidente della Giunta e l'Amministratore delegato dell'Enel Franco Tatò presenti l'Assessore Mafrica e i Parlamentari valdostani;

Rilevato che in tale incontro sono stati discussi gli aspetti riguardanti la riorganizzazione territoriale dell'ENEL e le relative implicazioni occupazionali e operative in Valle d'Aosta esaminando anche la possibilità di instaurare un rapporto di collaborazione più stabile, attraverso l'apertura di un tavolo tecnico di discussione;

Preso atto del comunicato stampa delle organizzazioni sindacali regionali FNLE/CGIL, FLAEI/CISL, UILSP/UIL e SAVT/ENERGIE del 10 febbraio 1997;

Considerato che i servizi erogati ed i rapporti con le realtà locali devono essere delegate a strutture adeguate e autonome sul territorio valdostano;

Considerato che l'evolversi di tale programma di ristrutturazione dell'ENEL determinerà in Valle nel prossimo futuro circa 60 posti di lavoro in meno;

Considerato che i progetti e gli appalti verranno effettuati a Torino determinando una sicura perdita economica nell'ambito degli studi tecnici e delle imprese locali.

Il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale per conoscere:

1) se gli interventi del Governo regionale sono stati tempestivi ed efficaci;

2) se il modello di ristrutturazione penalizzerà tutta la comunità valdostana sia sotto l'aspetto del servizio che dell'occupazione diretta ed indiretta (imprese locali, liberi professionisti, eccetera);

3) quali iniziative intende intraprendere l'Amministrazione regionale onde evitare l'evolversi di tale situazione.

F.to: Viérin M.

Président La parole au Conseiller Borre.

Borre (UV) Per mozione d'ordine: per chiedere l'iscrizione di una risoluzione.

Président On ne peut pas présenter des résolutions à l'occasion de la discussion sur les interpellations. La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (Ind) È stata poi congiunta l'altra interpellanza?

Président Le Conseil est d'accord parce que les problèmes sont les mêmes.

Tibaldi (Ind) Che il Consiglio sia d'accordo va bene, ma va altrettanto bene che vengano poi rispettati i tempi e le possibilità di intervento di tutti i sottoscrittori, nel senso che la congiunzione non deve poi mortificare il dibattito.

Per lasciare spazio alle risposte, le due interpellanze vedo che sono analoghe sotto diversi punti di vista. Mi sembra che i testi siano abbastanza chiari, in particolare quello che abbiamo siglato noi, lascerei la risposta all'Assessore riservandomi di intervenire in sede successiva.

Président La parole au Vice-président Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Concordo con quello che ha detto il Consigliere Tibaldi però, visto che vengo spesso tacciato di verificare se gli Assessori conoscono la materia o meno, questa volta anticiperei qualcosa, in particolare relativamente alla prima richiesta della mia interpellanza. Gradirei veramente conoscere se gli interventi del Governo regionale sono stati tempestivi ed efficaci perché considerato che in quattro anni la Commissione apposita, che è stata nominata in base all'articolo 2 dell'accordo del 1985 fra Enel e Regione, è stata convocata una sola volta e visto anche il comunicato stampa del 20 gennaio al riguardo di questa vicenda, non mi pare che il Governo regionale abbia percorso tutte le vie e abbia le idee molto chiare sul da farsi.

Président La parole à l'Assesseur de l'industrie, commerce et artisanat, Mafrica.

Mafrica (GV-PDS-SV) Devo dire che la tecnica consiliare usata di non illustrare le interpellanze e poi di porre le domande, come capita spesso, e di produrre documenti e di sollevare questioni quando l'Assessore non può più replicare perché c'è la risposta da parte dei consiglieri, è una tecnica che posso capire, però non è così proficua ai fini della chiarezza del dibattito consiliare. Interrogazione: cenni vaghi sul mondo, mi dica lei che io poi le...

Presidente .... Assessore Mafrica, quando eravamo all'opposizione....

Mafrica (GV-PDS-SV) ... no, faccio solo una considerazione.

La sostanza delle interpellanze è relativa alla riorganizzazione dell'Enel e alle conseguenze che questo ha sulla nostra regione.

Viérin ha chiesto se l'intervento è stato tempestivo, credo di poter dire tranquillamente di sì; se è stato efficace, esporrò i risultati ottenuti e poi le valutazioni nel merito possono essere diverse.

Abbiamo richiesto l'incontro all'Amministratore delegato dell'Enel già nel corso del mese di dicembre, abbiamo incontrato le organizzazioni sindacali il 13 gennaio e l'Amministratore delegato dell'Enel, Tatò, il 20 gennaio. Abbiamo posto all'Enel quattro questioni sostanzialmente: la questione relativa alle competenze regionali in materia di energia; i riflessi del nuovo assetto, con particolare riferimento alle conseguenze sul personale che avevamo discusso nell'incontro con i sindacati; la questione relativa alla possibilità di attivare i consorzi costituiti in Valle d'Aosta, privati e pubblici e le intenzioni dell'Enel sugli investimenti.

Le competenze regionali, si è condiviso questo punto di vista che l'Enel è una struttura operativa, vanno verificate a livello politico di Parlamento e di Governo. In merito a questo ricordo che recentemente sui giornali c'è stata una discussione fra il Ministro dell'industria Bersani e l'Amministratore delegato Tatò, quest'ultimo rivendicava le sue competenze e le sue indicazioni in materia di privatizzazione dell'Enel. A livello politico si è ricordato che l'Enel comunque è una struttura S.p.A. di cui è azionista il Tesoro e che le indicazioni decise dal Parlamento e dal Governo dovranno essere seguite, in riferimento in particolare agli orientamenti che stanno emergendo dagli studi della Commissione Carpi.

Per quanto riguarda la struttura dell'Enel, come i consiglieri interpellanti sapranno, si è in presenza di una modificazione abbastanza radicale della struttura organizzativa dell'Enel, che viene suddivisa in tre divisioni: una per la produzione, una per la trasmissione e una per la distribuzione, e cambiano gli organismi che precedentemente erano presenti. In precedenza l'Enel era articolata su tre livelli: il compartimento, con caratteristiche di pluriregionalità; il distretto, che aveva le dimensioni delle regioni più piccole o di parti di regioni; la zona, che aveva le dimensioni della provincia o di parte di essa. Invece di tre livelli, i livelli sono stati ridotti a due: le direzioni che sono più piccole del compartimento ma più grandi dei distretti e le zone che hanno caratteristiche riferite ai bacini di utenza.

Con la suddivisione in tre divisioni si hanno 19 direzioni per la produzione, 14 per la distribuzione e 8 per la trasmissione. Per ciò che riguarda la produzione, la situazione della nostra regione migliora nettamente perché da una filiale che rispondeva a Torino e successivamente a Roma, si passa ad una direzione autonoma per la Regione Valle d'Aosta e alcune zone del Piemonte. Per ciò che riguarda la distribuzione, il distretto non esiste più e la Valle d'Aosta viene riconosciuta come zona con poteri di delegazione, assieme ad altre realtà come Trento, Trieste, Perugia, Campobasso e Potenza.

Cosa si è detto e come si è concluso l'incontro? Il comunicato rispecchia quello che è stato detto nell'incontro, dove si è sottolineato che, data la caratteristica particolare della Valle d'Aosta, si era pensata questa figura della delegazione per i processi autorizzativi e di coordinamento. Sempre in quella sede si sono avute assicurazioni sulla volontà di non penalizzare per la distribuzione la struttura esistente dal punto di vista del personale e di approfondire il ruolo della delegazione.

È chiaro che mentre prima c'erano tre livelli, passando a due non è stato abolito il distretto della Valle d'Aosta, ma sono stati tolti per tutti i distretti i poteri di quel livello, e questi poteri andranno ridistribuiti fra direzioni e zone; si tratta di vedere anche quali saranno le competenze delle delegazioni.

Il risultato dell'incontro è stato quello di istituire un tavolo tecnico fra la Regione e l'Enel, quindi la conclusione dell'incontro è stata di aprire un confronto che continua. È già stata concordata la prima sessione di lavoro per il 12 marzo e in questo incontro si approfondiranno tutte le questioni che sono aperte, in modo particolare verranno riproposte le questioni relative all'attivazione dei consorzi e agli investimenti e verranno approfonditi ulteriormente i problemi relativi all'assetto delle strutture esistenti in Valle d'Aosta, alla produzione e alla distribuzione.

A mio giudizio l'avere incontrato nel mese di gennaio l'Amministratore delegato dell'Enel e l'aver aperto un tavolo tecnico, ci pone in condizioni che solo la nostra Regione ha per il momento, di avere aperto un confronto con l'Enel sul futuro della produzione e della distribuzione dell'energia in Valle.

Con l'Enel comunque si discute di questioni tecniche perché le questioni politiche, relative alle competenze statutarie sulle acque, vanno discusse a livello politico. In questo senso la Giunta regionale ha predisposto una prima bozza di disegno di legge, che partendo dalla nuova situazione, vale a dire dall'annunciata privatizzazione dell'Enel, che comunque da ente di monopolio è già stato trasformato in S.p.A., riporta in capo alla Regione tutte le competenze previste dallo Statuto, che erano state condizionate da una sentenza della Corte costituzionale dopo la legge di istituzione dell'Enel. Un disegno di legge sulle competenze statutarie in materia di concessioni a scopo idroelettrico delle acque verrà quindi prossimamente approvato dalla Giunta e presentato al Consiglio.

Il confronto è aperto, teniamo presente che l'Enel è una struttura con una sua organizzazione e che ha preso orientamenti che valgono per tutto il territorio e non solo per il nostro, una struttura a cui noi abbiamo fatto delle proposte e a cui abbiamo chiesto assicurazioni.

Le indicazioni sulle nostre intenzioni sono chiare, si tratta di valorizzare - come scritto nel comunicato - al massimo le strutture regionali affinché mantengano, per ciò che riguarda il territorio valdostano, tutte le competenze possibili nelle materie indicate anche nelle interpellanze e perché sia valorizzato il ruolo della produzione, con l'obiettivo di politica generale di raggiungere l'autosufficienza energetica per la nostra regione e per avere, oltre alla possibilità di produrre, anche la possibilità di distribuire l'energia sul territorio valdostano.

Il confronto è aperto, riteniamo di avere ottenuto un tavolo di trattativa in cui ci si può confrontare apertamente e crediamo di avere anche sul piano politico degli indirizzi chiari.

I risultati dipenderanno dal confronto, dai rapporti e dai diversi possibili livelli di confronto anche sul piano parlamentare e governativo.

Si dà atto che, dalle 10,45, presiede il Vicepresidente Aloisi.

Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.

Viérin M. (PpVA) Come al solito, il dibattito fra il sottoscritto e l'Assessore Mafrica a volte si trascina in alcuni spunti fuori dal comune, di questo forse ne vado fiero perché, caro Assessore, tutte le volte che mi accusa di non darle notizie poi sui giornali dice che facciamo strumentalizzazione politica ed elettoralistica. Le ricordo che un dovere di un Consigliere di opposizione è quello di chiedere informazioni alla Giunta, agli Assessori e a volte è anche quello di capire se questa Giunta e questi Assessori non dicono delle cose che sanno oppure se non sanno veramente le cose. È successo di tutto in questi due o tre anni: a volte l'Assessore non sapeva delle cose, a volte le voleva nascondere. Allora l'Assessore deve capire che perlomeno deve essere sincero e dire tutto quello che sa.

Venendo all'argomento specifico di quest'interpellanza, l'Assessore esordisce dicendo che si sono fatti gli incontri, che si è fatto l'incontro con le organizzazioni sindacali il 20 gennaio a Roma, dove si è parlato sinteticamente di quattro temi: competenze, occupazione e struttura Enel, attivazione dei consorzi in Valle, intenzioni dell'Enel in materia di investimenti. Queste cose le sapevamo perfettamente dal comunicato stampa redatto un mese e mezzo fa, quindi anche la pubblica opinione e i Valdostani potevano fare a meno di sapere cosa si può discutere oggi in questo Consiglio o cosa si discuterà ancora in seguito, perché lo potevano sapere già un mese e mezzo fa.

Nella mia interpellanza ho chiesto al punto 1 se gli interventi del Governo regionale sono stati tempestivi ed efficaci. Ho anche ribadito all'Assessore che non ritenevo questo intervento tempestivo ed efficace in quanto la Commissione, composta anche dall'Assessore che ne è membro di diritto oltre che da due consiglieri rispettivamente di maggioranza e di minoranza e nominata circa 4 anni fa da questo Consiglio, è stata convocata una sola volta. Se andiamo a prendere l'accordo fra Regione e Enel, all'articolo 2 (Finalità del Comitato) si dice che, nell'ambito dei compiti stabiliti dal presente comma, il Comitato Regione-Enel si riserverà di determinare gli specifici oggetti di trattazione tecnica sulla materia relativa alla produzione e alla distribuzione dell'energia elettrica. Perlomeno si doveva avere la correttezza di convocare questa Commissione appena avuta notizia della ristrutturazione dell'Enel tramite videoconferenza.

In più, per quanto concerne gli argomenti previsti e assegnati al dibattito del Comitato, si trovano: al punto 7.1, lo sviluppo della rete elettrica regionale; al punto 7.6, il vettoriamento dell'energia elettrica; al punto 7.7, le iniziative legislative nel settore; al punto 7.8, i rapporti Enel-Regione. Questa è già una mancanza che è similare a quella del Comitato per le ex aree Cogne, che più volte abbiamo portato in quest'aula e che più volte la Commissione ha evitato di trattare o ha trattato in maniera marginale.

Passo alla seconda richiesta dell'interpellanza, se cioè il modello di ristrutturazione penalizzerà tutta la comunità valdostana sia sotto l'aspetto del servizio sia dell'occupazione diretta e indiretta, imprese locali, liberi professionisti eccetera. L'Assessore ha liquidato la mia richiesta con due parole; ha detto che si è fatto quest'incontro, dove siamo venuti a conoscenza che ci sarà una zona con poteri di delegazione e, nel corso dell'incontro, sono state date assicurazioni che non verrà modificato nulla di quelle che sono le competenze pratiche, reali, che il passato distretto esercitava prima del 1° gennaio 1997. L'Assessore però, non è entrato esattamente nella materia perché tutto questo è un po' come gettare fumo negli occhi e io invece vorrei che si andasse a considerare quello che veramente potrà succedere. Nel fare questo, non voglio essere visto come colui che continua a dare consigli all'Assessore, ma come colui che fa parte di una minoranza che cerca di contribuire affinché i problemi vengano risolti nella maniera migliore. Prima nel distretto di Aosta c'era piena autonomia decisionale, che permetteva di avere un chiaro punto di riferimento per gli amministratori valdostani, e non parlo solo degli amministratori regionali, parlo anche dei sindaci, dei presidenti di comunità montane. Faccio alcuni esempi: vedi l'ultimo accordo per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico a Verrès, come pure la risoluzione di tante problematiche sorte sul territorio della Valle che non avevano nessun risvolto economico per l'Enel, e oggi sappiamo che l'Enel fa questa ristrutturazione proprio per conseguire un risultato prettamente economico, e quindi, mentre in passato si potevano affrontare alcune problematiche che avevano solo risvolti di tipo sociale, paesaggistico e ambientale, non sono tanto sicuro che lo stesso si potrà fare un domani. Altro esempio è il rapporto fra la nostra Valle e la vicina Val Soana, questo è un raffronto pratico: non vorrei che si trasformasse il futuro rapporto Regione-Enel in quello che è stato in passato il rapporto Enel-Val Soana. Per noi è sufficiente andare a verificare in Val Soana come è stata fatta la rete di distribuzione e i rapporti che c'erano con gli amministratori di quel sito, per capire che non erano certamente i rapporti che c'erano in Valle e quindi pongo un altro punto interrogativo perché bisogna evitare che questo avvenga.

L'Assessore non ha parlato del discorso del lavoro e dell'indotto che l'Enel creava in Valle, perché sappiamo bene che se il dipartimento per la distribuzione verrà trasferito a Torino, gli avvisi di appalto verranno effettuati a Torino, quindi avremo molte più imprese che concorreranno e come è successo in passato per altri settori, avremo sicuramente una diminuzione di lavoro per le imprese valdostane come quelle per i professionisti.

In terzo luogo il discorso delle assunzioni, caro Assessore. Sulle assunzioni fino ad oggi si era obbligati ad assumere persone residenti in Valle; con il dipartimento a Torino non so se questo si potrà ancora fare. Inoltre, vi è il rischio del non mantenimento del turnover, perché se l'Enel va verso un discorso del risultato prettamente economico, è chiaro che anziché mettere in atto la pratica del turnover, potrà utilizzare la pratica di affidamento in gestione di alcune reti tramite appalti e, tornando sul discorso degli appalti, questo potrebbe essere di dominio di imprese non valdostane.

La terza domanda dell'interpellanza è la seguente: quali iniziative intende intraprendere l'Amministrazione regionale onde evitare l'evolversi di tale situazione, anche qui l'Assessore è stato molto vago, ha parlato dell'apertura di un tavolo tecnico, ma non mi pare che questo sia un gran risultato. Perché lo stesso tavolo tecnico, se andiamo a leggere fra le righe della convenzione approvata nel 1995, è previsto nell'accordo stipulato nel 1995, dove si parla di un comitato paritetico fra Regione e Enel, quindi non so se che risultato abbiamo ottenuto.

L'Assessore ha detto che la Giunta presenterà un disegno di legge sul discorso delle subconcessioni. Affronteremo il tema in quel momento, però è una giustificazione molto debole, soprattutto in riferimento al piano di ristrutturazione dell'Enel, perché il disegno di legge che presenterà la Giunta, secondo le parole dell'Assessore, toccherà tutto il settore delle subconcessioni e dei rapporti con l'Enel.

Tutto quanto ho detto mi preoccupa ancora di più, visto le dichiarazioni rilasciate ad organi di informazione valdostani, e un esempio pratico è quello del Corsivo del 24 febbraio, dove il Presidente della Giunta afferma: "L'importante è conservare le competenze, non la denominazione". Sono molto scettico su questo discorso anche perché nello stesso articolo Giovanni Rizzo, che sarà il Responsabile del distretto sulla distribuzione anche per la Valle d'Aosta, con sede a Torino, dice: "... nella divisione che accorpa il Piemonte alla Valle d'Aosta ha il suo da fare, dall'alto del suo ufficio, in corso Regina Margherita a Torino, tranquillizza gli interlocutori sindacali, in attesa di conoscere da Roma quale sarà la ripartizione effettuata delle competenze". Quindi, da una parte il Responsabile del distretto Piemonte - Valle d'Aosta, per quanto concerne la distribuzione, dice che deve aspettare ancora indicazioni perché non sa quali sono le sue competenze, dall'altra parte la Giunta regionale dichiara che l'importante è che si mantengano le competenze, anche se la denominazione cambia. Dalle dichiarazioni fatte proprio ultimamente dai nuovi responsabili dell'Enel, questo non pare proprio.

Concludendo, non sono soddisfacenti gli incontri cordiali, come quello avvenuto a gennaio, non sono soddisfacenti anche qui incontri cordiali... gradirei più incontri burrascosi che cordiali, comunque andiamo avanti di questo passo e poi abbiamo i risultati che abbiamo. Occorre un'azione più decisa e coordinata con il Consiglio regionale che, se necessario, arriva anche ad un duro scontro.

Quella dello spostamento della distribuzione a Torino è una prima avvisaglia di un fenomeno che potrebbe avere altre ripercussioni nella nostra regione. Per troppo tempo, oltre 30 anni, ci si è esibiti in slogan elettorali in cui si accusava l'Enel, lo Stato, di averci rubato le acque, mentre il Trentino Alto Adige si attrezzava e iniziava ad avere una gestione autonoma. È sufficiente ricordarsi che, aver ricorso al Consiglio di Stato per la legge regionale, non vistata dal Coordinamento, inerente alla tassa sul transito dei TIR - le famose 50mila lire di tassa per i TIR che transitano sul Monte Bianco - e d'altro canto, aver paura e riserve di aprire un contenzioso con lo Stato sui diritti che la Costituzione ci ha riconosciuto in merito alle acque con lo Statuto speciale, è un comportamento politico remissivo da parte della maggioranza, posso dire che mi fa spavento, quindi mi riprometto di tornare su questo tema nei prossimi mesi, proprio perché l'Assessore ha preannunciato la presentazione di un disegno di legge.

Non vorrei che fosse solo un disegno di legge che è finalizzato a dare le subconcessioni a Caio, Tizio e Sempronio e che alla fine non tocchi l'aspetto reale che è l'aspetto occupazionale, l'aspetto dell'indotto che l'Enel creava nella nostra regione e l'aspetto del servizio che l'Enel dava alla nostra regione. Perché, se si guardano i dati, il servizio che dava l'Enel fino al 31 dicembre era ottimale, adesso non vorrei che peggiorasse.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (Ind) Non per amor di polemica, però quando l'Assessore esordisce dicendo che in quest'interpellanza si fanno cenni vaghi sul mondo, non mi sembra che sia il caso dei due documenti, che sono stati presentati parallelamente dal sottoscritto, dai Consiglieri Marguerettaz e Viérin, perché l'Assessore, avendo una più che ampia capacità di intendere e di volere..., dai documenti testé illustrati in forma scritta, si capisce chiaramente qual è l'oggetto dei nostri quesiti.

Mi sono reso conto che la risposta dell'Assessore, entrando nel concreto della materia, ha in un certo senso replicato quanto ci è già stato anticipato nella seduta della IV Commissione, dove è stata disegnata maggiormente quella che è l'attività espansionistica aziendale dell'Enel, mentre si è fatto ben poco riferimento a quelle che sono le linee di politica energetica regionale. Questo è il limite fondamentale che - lo vorrei sottolineare - ho percepito nella risposta che ci è stata fornita oggi dall'Assessore, quindi dalla Giunta regionale.

Il fatto poi che risponda anche l'Assessore è significativo per il semplice fatto che il comunicato stampa proveniva dall'Ufficio stampa della Presidenza della Giunta, quindi qualche risposta un po' più dettagliata e puntuale sarebbe dovuta pervenire anche dallo stesso Presidente. In fondo, era lui il Capo delegazione a Roma ed è lui che ha rilasciato delle affermazioni nell'ambito di quel comunicato stampa.

Se il piano di riorganizzazione territoriale dell'Enel ha premiato, e in questo penso possiamo concordare tutti quanti, la cosiddetta divisione della produzione riconoscendo in particolare a Châtillon la sede di una direzione importante, d'altro lato non possiamo negare che la Regione sul piano della distribuzione è stata in un certo senso penalizzata. È stata penalizzata perché, come ha detto l'Assessore, il distretto non esiste più e non esiste più solo a livello di denominazione pura e semplice. In attesa che vengano riempite di contenuti le competenze del cosiddetto Delegato, questa nuova figura istituzionale che si è andata ad inserire in Valle d'Aosta, c'è il rischio che la capacità contrattuale, i mandati, le procure che verranno conferite da Tatò, siano decisamente più limitate rispetto al passato. Questa limitazione non riguarda solo l'aspetto occupazionale, perché sappiamo benissimo, lo abbiamo letto su tutti i giornali, che la politica di Tatò, che è chiamato anche Kaiser Franz, non è quella di essere molto accomodante nei confronti di quelli che sono i suoi interlocutori istituzionali, ma è quella comunque di non prevedere il turnover nell'organico. Penso che l'auspicio di nuove occupazioni nell'ambito del settore elettrico rimanga solo un'ipotesi. C'è da dire anche che le limitazioni di competenza al Delegato potrebbero notevolmente penalizzare il rapporto fra lo stesso e l'indotto di piccole e medie imprese, che ha sempre ruotato, e ci auguriamo continui a ruotare, intorno all'azienda elettrica. Sappiamo benissimo che quest'indotto riguarda molti piccoli imprenditori e naturalmente molti occupati, e la limitazione di questa capacità contrattuale in capo al Delegato, in termini poi di investimenti più bassi o di capacità di decidere impegni di spesa più ridotti rispetto al passato, potrebbe essere veramente penalizzante per quella che è la figura dell'Enel nella nostra regione.

Il comunicato stampa del 20 gennaio ha tenuto celata una manovra di penalizzazione sotto il profilo della distribuzione della Valle d'Aosta; non vorremmo che le competenze, malgrado il futuro incontro con Tatò, accennato dall'Assessore, per vedere la definizione delle competenze, in realtà siano già state definite. Sappiamo bene che l'Amministratore delegato dell'Enel già a metà dicembre aveva ridisegnato la geografia aziendale dell'Enel, che è stata accettata tout court purtroppo anche dalla nostra Regione; mi riferisco soprattutto al profilo della distribuzione perché sappiamo, come è stato sottolineato dall'Assessore, che sotto il profilo della produzione invece c'è stato un grande riconoscimento. Non vorremmo però che il futuro incontro con Tatò fosse un incontro che permette alla Regione di renderci edotti su quelle che sono state strategie e scelte definite già in altra sede, anche perché sappiamo bene quanto dà la nostra Regione in termini di potenzialità elettrica all'Enel e che purtroppo da parte dell'azienda elettrica non c'è un corrispettivo equivalente.

C'è l'interesse dell'Enel a realizzare una grossa centrale a Villeneuve, interesse riconfermato in sede di IV Commissione, c'è una politica tariffaria dell'Enel che sta penalizzando gli autoproduttori, ci sono limitazioni dell'Enel riguardanti il vettoriamento dell'energia prodotta dagli autoproduttori, quindi c'è tutta una politica ostruzionistica che rischia di limitare notevolmente l'utilizzazione di quelle risorse idriche che nella nostra Regione non possiedono nemmeno una pianificazione generale, come più volte abbiamo sottolineato. Non esiste infatti ancora un piano energetico regionale. Non vorrei che in un clima cordiale e collaborativo, come è già avvenuto circa un mese e mezzo fa, si consumassero notevoli limitazioni o riduzioni di quelle che sono le competenze energetiche della Valle d'Aosta.

Quindi l'auspicio è che l'Assessore o la Giunta regionale siano particolarmente vigili relativamente a questa situazione, a questi rapporti con l'Enel.