Objet du Conseil n. 2349 du 8 janvier 1997 - Resoconto
SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'8 GENNAIO 1997
OGGETTO N. 2349/X Obiettivi e strumenti per la raccolta differenziata dei rifiuti in Valle d'Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza Rilevato che in Valle d'Aosta la raccolta differenziata dei rifiuti non ha ancora raggiunto un livello soddisfacente;
Evidenziato che esiste oggi la possibilità di recuperare molti prodotti e di evitare quindi che essi finiscano in discarica;
Appreso che il molti comuni del Nord Italia oltre il 30 percento dei rifiuti confluisce nella raccolta differenziata;
Sottolineato che i provvedimenti normativi predisposti dal Ministero dell'Ambiente prevedono un obbligo per le Regioni ad arrivare a quote significative di raccolta differenziata;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore alla Sanità per sapere:
1) quali sono state negli ultimi tre anni (1994/1995/1996) la quantità e la percentuale della raccolta differenziata in Valle d'Aosta;
2) quali obiettivi sono stati individuati per il 1997 e 1998 ed a quale percentuale della raccolta differenziata si intende arrivare;
3) quali strumenti si intendono utilizzare per un incremento significativo della raccolta differenziata in Valle d'Aosta.
F.to: Florio - Squarzino Secondina
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) Volevo ricordare che l'interpellanza è stata preparata prima che fosse approvato da parte del Consiglio dei Ministri il decreto legislativo 30 dicembre 1996, che detta le nuove regole per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti. L'approvazione di questo decreto credo che renda ancora più attuale le domande che sono poste nell'interpellanza, domande che riguardano proprio la questione dei rifiuti in Valle d'Aosta, in particolare la raccolta differenziata.
Abbiamo pochi dati a nostra disposizione, però è nostra sensazione, anche vedendo alcune classifiche apparse recentemente, che la Valle d'Aosta sia proprio in ritardo per quanto riguarda la gestione "intelligente" dei rifiuti. Comunque siamo interessati ad avere dall'Assessore tutta questa serie di dati, che speriamo siano più confortanti rispetto agli ultimi che sono apparsi su alcuni quotidiani.
Sappiamo che in molte città, piccole e grandi del Nord, la raccolta differenziata raggiunge percentuali molto alte, circa il 30 percento del totale dei rifiuti e in alcuni casi anche il 75-80 percento, e siamo certi che simili traguardi possono essere raggiunti anche dalla nostra popolazione. Sicuramente non siamo meno capaci di loro e meno attenti all'ambiente dei nostri vicini: sto pensando ad esempio alla provincia di Padova, dove in un anno la quantità di rifiuti portati in discarica è diminuito 980 grammi al giorno a 430 grammi al giorno, con un abbattimento di oltre la metà dei rifiuti portati in discarica.
La raccolta differenziata fra l'altro ha raggiunto soluzioni soddisfacenti sia nelle modalità di raccolta del materiale, sia nel suo riutilizzo; ormai le modalità di raccolta sono state sperimentate in più parti: raccolte per aree decentrate di conferimento oppure, meglio ancora, raccolta "porta a porta". Sono procedure che hanno dato i loro frutti non solo in grandi città, ma anche in molti comuni di 1000-2000 abitanti, quindi comuni che rispondono più o meno alla densità dei nostri comuni.
Credo che sia superfluo ricordare come oggi il problema dello smaltimento dei rifiuti sia uno dei più intriganti, per così dire, della nostra società industrializzata e consumistica. In media in Valle produciamo a testa mezza tonnellata di rifiuti all'anno, se si continua con questo ritmo, se non si interviene con azioni ben mirate, dovremo continuare ad aprire nuove discariche - ma non credo che sia questo l'obiettivo - o anche costruire degli inceneritori, cosa che sicuramente sarebbe un danno enorme per l'ambiente oltre che per la salute.
L'Unione europea ha emanato direttive precise fin dal '91 e ancora recentemente nel '94 la direttiva che riguarda gli imballaggi, con l'obiettivo di limitare la produzione dei rifiuti. E' l'obiettivo che ci si pone anche in Italia con il decreto legislativo recentemente approvato.
E' chiaro che accostarsi al problema dei rifiuti significa oggi, e questa è la linea che è stata scelta in Europa e in Italia, lavorare sulla prevenzione e sulla riduzione della produzione dei rifiuti. Quindi si tratta non solo di azioni di prevenzione, come sviluppare tecnologie pulite, promuovere sistemi di marchio ecologico, immettere nel mercato prodotti che contribuiscano il meno possibile ad incrementare il volume, la quantità e anche la pericolosità dei rifiuti; ma soprattutto si tratta di fare un'azione di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei consumatori, e poi di attuare procedure per recuperare rifiuti. Procedure che portino a riciclare i rifiuti, ad attivare forme diverse di recupero per ottenere materie prime dai rifiuti, o ancora condizioni di appalto che favoriscano l'impiego di materiali recuperati, oppure dare priorità alle azioni che favoriscano riutilizzo, riciclaggio, recupero dei rifiuti.
Solo dopo che si è operato con forza in questa direzione, cioè solo dopo che si è operato per ridurre, recuperare e riciclare rifiuti, dicono le indicazioni a livello europeo, si può procedere a smaltire le parti non differenziate, eventualmente per produrre nuovo materiale o nuove energie.
C'è un obiettivo ben preciso che il decreto legislativo ci pone, ed è quello di ridurre nell'arco di sei anni del 35 percento il materiale da portare in discarica, dando un obiettivo del 15 percento fra 2 anni, del 25 percento fra 4 anni, del 35 percento fra 6 anni.
Ormai si è capito che la raccolta differenziata parte da un assunto ben preciso: è più economico non produrre rifiuti, piuttosto che ingegnarsi a trovare nuove soluzioni per smaltire i rifiuti. Si tratta pertanto di prevenire la formazione dei rifiuti con la raccolta differenziata.
Tra l'altro se non procediamo in questo modo e se continuiamo a conferire i rifiuti solidi urbani al ritmo di questi ultimi anni, la nostra discarica di Brissogne non potrà accogliere tali rifiuti se non per 5-6 anni al massimo.
Ricordiamo ancora che la raccolta differenziata consentirebbe non solo, come dicevo, di aumentare di molto le aspettative di durata della nostra discarica - dagli attuali 5-6 anni ad addirittura 20-30 anni - consentirebbe di riciclare gli scarti, ma consentirebbe anche - e questo è stato poco sottolineato - di creare nuove opportunità lavorative. Dati recenti ci dicono che una data quantità di rifiuti, se trattata in inceneritore, dà un unico posto di lavoro, se trattata in discarica offre l'occasione a tre posti di lavoro, se trattata con la raccolta differenziata offre sette posti di lavoro.
Naturalmente per raggiungere questi risultati è chiaro che occorre un piano di programmazione. Siamo certi che l'Assessorato alla sanità ha esaminato questo problema, che ho voluto brevemente ricordare; è un problema molto delicato, specie in una regione a vocazione turistica come la nostra. Per questo siamo interessati a conoscere i dati che abbiamo ricordato nell'interpellanza, e cioè quali sono e quali sono state negli ultimi tre anni la quantità e la percentuale della raccolta differenziata in Valle d'Aosta, per quanto riguarda la carta, il vetro, la plastica, le batterie, le pile, anche l'organico, il verde; se è stato programmato il riutilizzo di questo materiale; e se eventualmente anche i comuni siano stati coinvolti; quali obiettivi sono stati individuati per il 1997 e 1998 ed a quale percentuale della raccolta differenziata si intende arrivare, fra l'altro non ho visto nel bilancio di gestione nessuna voce relativa alla raccolta differenziata; quali strumenti si intendono utilizzare per un incremento significativo della raccolta differenziata in Valle d'Aosta, quindi quali incentivi, quali campagne informative, quali azioni nei confronti della popolazione e degli enti locali si intende attivare.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore alla sanità e assistenza sociale, Vicquéry.
Vicquéry (UV) Come diceva il Consigliere Squarzino, la materia è complessa. Mi pare di capire che l'oggetto dell'interpellanza riguardi esclusivamente l'aspetto dei rifiuti inteso in senso stretto, pur essendo la definizione del decreto legislativo molto complessa in materia, per cui mi limiterei a dare una risposta a questo tema, escludendo tutta la problematica degli inerti, perché mi pare che parlando di raccolta differenziata ci si voglia limitare a questo tema.
Sugli inerti abbiamo fatto un'opera grossa di convincimento nei confronti delle amministrazioni locali perché presentassero dei progetti di realizzazione di discariche per materiali inerti. L'opera ha avuto un grosso successo perché, riferendosi all'ultimo triennio, avevamo tre anni fa non più di una decina di comuni attrezzati, stiamo nel raggiungere l'obiettivo finale che consiste nell'avere ogni singola amministrazione comunale una discarica per il materiale inerte. Per cui tralascio tutta questa materia e mi limito a dare una risposta puntuale alle richieste fatte dagli interpellanti.
Negli ultimi tre anni la raccolta differenziata ha avuto un notevole incremento, pur non avendo ancora raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Il totale al '96 è del 6,15 percento, escludendo tutto il materiale ingombrante e il verde, e tenendo conto anche del fatto che alcuni comuni, specificatamente alcuni comuni della bassa Valle, attuano il conferimento diretto a centri di valorizzazione, per cui non vengono computati dalla struttura deputata a Brissogne, la società a partecipazione regionale Valeco. E' un dato che è suddiviso così: la carta al 2,9 percento, il vetro al 2,345 percento, la plastica allo 0,083 percento - la plastica è decollata solo nel '96, siamo in forte ritardo e si presume di poter recuperare già nel '97 spazio in questa materia - le pillole allo 0,08 percento, i farmaci allo 0,074 percento, le batterie allo 0,0417 percento, i ferrosi allo 0,76 percento, per un totale appunto di 6,15 percento.
Mi permetto di far osservare che là dove, nelle premesse dell'interpellanza, ci si riferisce all'obiettivo raggiunto da alcuni comuni del nord Italia di oltre il 30 percento dei rifiuti raccolti mediante raccolta differenziata, dobbiamo essere molto cauti in materia, perché i dati come al solito non sono molto attendibili. E' notizia di ieri che nell'Alessandrino sono state scoperte moltissime discariche abusive e in questo non concordo con quanto affermato dal Consigliere Squarzino che la Valle d'Aosta è in ritardo. La Valle d'Aosta ha legiferato in materia già nel 1982, delegando di fatto ai comuni la raccolta dei rifiuti e finanziandoli con interventi regionali. C'è stato un processo che ha avuto dei rallentamenti nel corso di questi anni, perché da parte di alcune amministrazioni locali il fatto di raccogliere rifiuti e di realizzare le stazioni intermedie viene visto male, perché considerato un servizio da non attuare. La Comunità montana del Monte Cervino nell'ultimo quinquennio ha deliberato almeno 5 o 6 volte di non accogliere il centro di raccolta differenziata né a Chambave, né a Pontey, né a Châtillon, né a Nus, con contrasti con la pianificazione dell'Amministrazione regionale. La cosa si è risolta adesso dopo innumerevoli contatti e per quanto concerne le stazioni intermedie e trasferimento dei rifiuti abbiamo allo stato sei comuni, che sono attrezzati: Ayas, Cogne, Valtournenche, Brusson, Montjovet e Hône che sta per decollare; sono in fase di progettazione le stazioni di La Thuile, Morgex, Gressoney-La-Trinité, Villeneuve e Châtillon.
Châtillon è stata un'opera di mediazione, svolta direttamente dall'Assessorato, e l'ubicazione è stata individuata, la comunità montana è d'accordo finalmente; anche per Villeneuve il problema è risolto, è stato localizzato il sito; per Gressoney dopo innumerevoli discussioni e sopralluoghi da parte dei gruppi tecnici è stata individuata come la soluzione migliore per tutta la valle di Gressoney, potenziando la stazione intermedia di Hône, che raccoglierà anche i rifiuti della media e bassa valle di Gressoney. C'erano grossi problemi tecnici nell'individuare un'area per i noti problemi strutturali della valle stessa. Per cui siamo all'80 percento della realizzazione delle stazioni.
Stranamente, ripeto, da alcune amministrazioni locali la gestione della problematica dei rifiuti non viene considerata - come dovrebbe essere considerata - un servizio ma un fastidio o ancor peggio. Ho delle tabelle che non leggo per non tediare il Consiglio; sono suddivise per raccolta differenziata e indicano per ogni singolo punto i chili di conferimento, il totale è quello che ho evidenziato prima.
Quali sono gli obiettivi per il '97-'98? Come già anticipato dal Consigliere Squarzino, non possiamo che fare riferimento al contenuto del nuovo decreto legislativo, che è stato approvato dal Governo nella seduta del 30 dicembre, specificatamente negli articoli 19, 20, 21 e 22. L'articolo 19 dà un fine prioritario, che è quello di raggiungere l'obiettivo della raccolta della carta già entro i primi sei mesi; il comma 4 dell'articolo 19 dice che "entro sei mesi dall'entrata in vigore del presente decreto le regioni emanano norme affinché gli uffici pubblici coprano il fabbisogno annuale di carta con una quota di carta riciclata pari almeno al 40 percento del fabbisogno esteso".
Il secondo obiettivo è quello fissato dall'articolo 22, di andare a preparare il piano di gestione dei rifiuti, che per quanto ci concerne non sarà altro che l'aggiornamento della legge regionale 37/82, alla luce del contenuto del decreto legislativo. Come tutti sanno, avevamo costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare perché affrontasse il problema dello smaltimento finale; il gruppo di lavoro aveva già prodotto un documento per il mese di settembre scorso, abbiamo stoppato il tutto perché era in gestazione questo decreto legislativo che conteneva delle grosse novità. Allo stato attuale possiamo riprendere i lavori, sarà compito della Giunta regionale dare delle indicazioni in merito. Indicazioni che però dovranno andare in una logica ben chiara; non è vero che la raccolta differenziata di per sé stessa risolverà tutti i problemi, come mi è parso di capire dall'intervento del Consigliere Squarzino, che dice che si possono raggiungere obiettivi del 75-80 percento. Questi sono dati assolutamente impossibili, fosse vero sarei il primo a gioirne, ma così non è e c'è tutta un'esperienza a livello internazionale che dimostra il contrario.
Il primo processo da fare è quello della separazione del secco dall'umido, dopo di che dobbiamo fare una programmazione ben attenta, facendo molta attenzione ai costi; questo lo vado ripetendo sia quando si parla di programmazione di rete di servizi ospedalieri - e qualcuno se ne dimentica - sia quando si parla di programmazione di interventi in materia di raccolta di rifiuti. Dobbiamo fare molta attenzione ai costi, dobbiamo prevedere degli impianti che siano dimensionati alla Valle d'Aosta, pur prevedendo il decreto legislativo la possibilità di accordi di programmi interregionali. Questo è molto importante, perché ci permette di aprire un confronto e un dibattito con la vicina regione Piemonte, che sta preparando un piano operativo in materia.
Non illudiamoci che la raccolta differenziata possa far sopravvivere per altri 30 anni, come ha detto il Consigliere Squarzino, la discarica di Brissogne, perché così non è, come ha dimostrato chiaramente il gruppo di lavoro che è stato costituito, il quale dà una possibilità di 4-5 e al massimo 8 anni, con tutti i disagi che ci sono all'ingresso di Aosta, legati agli odori.
In materia di odori potrebbe riferire il collega Lavoyer, il progetto di captazione per il biogas è in fase di ultimazione e in Giunta regionale esamineremo anche proposte che sono state avanzate ultimamente per l'utilizzo del gas per la cogenerazione e per la produzione di energia elettrica. Questa è la strada che vogliamo seguire, per cui gli obiettivi del '97-'98 sono esattamente quelli del decreto legislativo: tentare di raggiungere la quota del 15 percento di raccolta differenziata, e a mio parere si può raggiungere, forse anche prima del biennio, perché siamo in una fase in cui il 98 percento dei comuni sta facendo raccolta differenziata, tre hanno problemi con le ditte che gestiscono il servizio ma stanno attivando la raccolta differenziata.
In risposta al terzo punto, è pronta una brochure informativa che verrà inviata a tutte le famiglie della Valle, e che non è stata preparata prima perché sarebbe stato un azzardo inviare alle famiglie un'ipotesi di raccolta differenziata, quando i comuni stessi non l'hanno ancora attivata. Oltre a questa campagna informativa, che dovrà comunque essere potenziata nel biennio perché dovrà essere svolta anche nei confronti di altri settori, mi riferisco in prima battuta alle scuole, che sono sempre all'attenzione di tutti dal punto di vista educativo e formativo, dobbiamo preparare nel primo semestre dell'anno in corso questo piano regionale, in modo da aggiornare il piano dell'82 e metterlo in linea con i dettami del decreto legislativo. Non c'è moltissimo da fare, si tratta di definire le linee politiche chiare, sperando di non sbagliare perché qualunque tipo di intervento che concerne soprattutto la parte dello smaltimento finale comporta dei costi elevati e il passaggio dal sistema delle tasse alle tariffe comporterà un aumento notevolissimo dei costi a carico delle famiglie, perché la Valle d'Aosta in materia risulterebbe essere una delle regioni dove si paga di meno l'onere del conferimento dei rifiuti. Ho usato il condizionale, perché non ho dati ufficiali, ho sentito stamani alla radio un intervento di questo genere; pertanto prendo questi dati con molta cautela essendo di stretta osservanza da parte delle amministrazioni comunali.
Ho fissato per la prima quindicina di questo mese un incontro con tutte le amministrazioni locali, per illustrare i contenuti del decreto legislativo e sollecitarli ancora a fare loro per primi i controlli, perché dai dati che ci vengono riferiti risultano troppo spesso delle mancanze da parte delle ditte conferitrici, mancanze che hanno un'origine a monte nel momento in cui vengono conferiti i rifiuti nelle stazioni comunali. Quando ci viene segnalato il tutto, inviamo immediatamente una lettera ai comuni perché facciano questi controlli e provvedano direttamente. Comunque la situazione è abbastanza in linea con le tendenze generali, tenendo presente un concetto fondamentale: siamo l'unica regione in Italia a gestire totalmente con una copertura pubblica il servizio e per questo motivo abbiamo dei dati certi rispetto ad altre situazioni, dove il pubblico e il privato si sovrappongono con i problemi che vengono evidenziati giornalmente sui quotidiani.
Siamo all'avanguardia nella raccolta differenziata di altri settori quali il siero, i materiali pesanti, i materiali ferrosi, eccetera, dobbiamo fare ancora molto per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani in senso stretto.
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina.
Squarzino (VA) Ho ascoltato con attenzione i dati, fra l'altro chiederò all'Assessore di fornirceli, proprio perché sono così dettagliati è difficile appuntarli.
Rimane il dato globale che è il 6,15 percento, cioè un dato globale molto basso; non possiamo certamente dire di essere all'avanguardia rispetto a questo. A livello nazionale siamo già al 7 percento e noi veramente siamo sotto, e sarebbe interessante capire come mai c'è stato un ritardo nell'attuazione rispetto, ad esempio, alla legge; ricordo che la Regione è stata una delle prime a legiferare in questa materia. Un'ipotesi che faccio è che prevale in questa Regione una concezione un po' sanitaria del problema dei rifiuti, nel senso che siamo all'avanguardia su alcuni settori più di carattere sanitario. Credo che sia stato fatto un grosso lavoro per quanto riguarda le discariche, non ci sono più in giro discariche abusive o maleodoranti, per cui la questione sanitaria dei rifiuti legata alla discarica è stata superata.
Adesso probabilmente ci vuole un approccio più globale al problema. Il fatto stesso che la Regione Valle d'Aosta sia una delle pochissime regioni in cui il problema dei rifiuti sia gestito dall'Assessorato alla sanità invece che dall'Assessorato all'ambiente può costituire un handicap per quanto riguarda il tipo di gestione dei rifiuti.
Credo anche che il problema dello smaltimento dei rifiuti, una volta che la raccolta differenziata sia stata attivata e potenziata in tutte le sue procedure, vada risolto e studiato con molta attenzione; i dati che ho a disposizione mi dicono che con la raccolta differenziata si possono raggiungere delle quote di conferimento in discarica così basse - e questo lo vediamo per esempio nei 200 comuni del Padovano, che sono comuni ancora piccoli come ricordavo prima - da allungare di decine di anni, fino a 20-25 anni la vita della discarica.
Fra l'altro sarebbe interessante fare uno studio in cui si analizzano quali sono gli elementi di tipo tecnico, economico e sociale e gli obiettivi che si potrebbero raggiungere con un piano di raccolta differenziata e con il recupero dei diversi materiali. Credo che questo tipo di ottica del problema potrebbe farci fare alcuni passi avanti.