Compte rendu complet du débat du Conseil régional

Objet du Conseil n. 2746 du 20 novembre 1991 - Resoconto

OGGETTO N. 2746/IX Trasformazione dell'organigramma del consiglio di amministrazione delle società di gestione del Casinò de la Vallée (Interrogazione).

Presidente Do lettura dell'interrogazione presentata dal Consigliere Bich:

Interrogazione Venuto a conoscenza dai giornali che le società di gestione del Casinò de la Vallée hanno subito un'inspiegabile trasformazione dell'organi-gramma del consiglio d'amministrazione a seguito delle mutevoli determinazioni dell'assemblea degli azionisti;

Esaminato il bando di preselezione delle imprese per l'aggiudicazione della gestione del Casinò di Saint Vincent e le risultanti conseguenti;

il sottoscritto Consigliere

interroga

il Presidente della Giunta regionale per sapere:

1) qual è l'attuale assetto dell'azionariato in Sitav (quote di proprietà di ciascun azionista) e all'interno delle società che nella Sitav detengono quote significative di capitale;

2) quali sono i motivi che hanno determinato il cambiamento dell'organigramma del consiglio di amministrazione della Sitav in pochi mesi;

3) se la Giunta regionale non ritiene opportuno richiedere ai legali rappresentanti della Sitav i verbali delle assemblee e dei consigli di amministrazione dal maggio scorso e sino al 12 del corrente mese.

Presidente Ha chiesto di parlare l'Assessore all'Ambiente, territorio e trasporti, Fosson, ne ha facoltà.

Fosson (DC) Cercherò di rispondere puntualmente alle tre richieste del Consigliere Bich.

La prima chiede qual'è l'attuale assetto dell'azionariato in Sitav (quote di proprietà di ciascun azionista) e all'interno delle società che nella Sitav detengono quote significative di capitale: i dati sono a disposizione dei consiglieri attraverso la relazione "Bain & Cuneo" - fra l'altro sono stati dati degli ultimi aggiornamenti alla IV Commissione - che ha dettagliatamente analizzato l'assetto attuale dell'azionariato della società per valutarne l'affidabilità.

Per quanto riguarda la minoranza dell'azionariato, alla quale si riferiscono i problemi di affidabilità, è pacifico che essa non potrà avere influenza sulla eventuale gestione futura del Casinò a causa della posizione di minoranza e della sterilizzazione delle quote mediante sequestro giudiziario.

Al secondo punto si chiede quali sono i motivi che hanno determinato il cambiamento dell'organigramma del consiglio d'amministrazione della Sitav in pochi mesi: il funzionamento degli organi amministrativi della società, il cambiamento di un componente del consiglio di amministrazione, nonché i motivi che possono aver determinato il cambiamento dello stesso, sono fatti interni alla Sitav, sui quali la Regione non ha potere di interferire o di pretendere informazioni.

La Sitav, tuttavia, ha tenuto nei confronti della Regione un contegno di trasparenza, mettendo la Presidenza al corrente dei fatti rilevanti ed anche delle cause che hanno determinato i suddetti eventi. Per tale motivo, siamo a conoscenza di quanto avvenuto nel corso dell'assemblea ordinaria della società tenutasi il 28 settembre 1991, che era stata convocata per la nomina delle cariche sociali. In quella sede gli azionisti, sia pure attraverso una delibera adottata con maggioranza inferiore a quella richiesta dallo statuto e non ufficialmente proclamata dal Presidente, avrebbero nominato due nuovi amministratori: il dott. Giovanni Cotta e l'avv. Francesco Gelmi, oltre all'ing. Piantini rieletto all'unanimità. Tale delibera è stata resa possibile dal comportamento del dott. Giovanni Cotta, rappresentante della "s.r.l. Grand Ufficiale Rivella", azionista della Sitav, il quale ha destinato a se stesso e all'avv. Gelmi i voti spettanti alla "s.r.l. Rivella", disattendendo a quanto pare le indicazioni impartitegli dai soci della stessa, in ordine al voto da esprimere.

Successivamente, il dott. Cotta non ha accettato la carica di amministratore della Sitav, ha dichiarato di non volerla assumere, rinunciandovi irrevocabilmente, e si è dimesso da amministratore della "Rivella". Pertanto, nella prosecuzione dell'assemblea ordinaria Sitav, svoltasi il successivo 26 ottobre, gli azionisti, che già avevano eletto all'unanimità l'ing. Piantini il 28 settembre, hanno confermato la fiducia del vecchio consiglio, votando con il 71,55 per cento a favore del dott. Ferrero, contrario alla votazione soltanto l'avv. Gelmi per la Sfit. Al termine dell'assemblea del 26 ottobre, la Sitav ha comunque reso noto, anche con apposito comunicato stampa, che l'ing. Piantini e il dott. Ferrero, ovvero la maggioranza degli amministratori eletti, hanno dichiarato di non voler mantenere la carica, se non in un consiglio omogeneo e sicuramente fedele agli indirizzi seguiti finora.

Risulta infine che il consiglio di amministrazione, svoltosi il 31 ottobre, ha deliberato di convocare una nuova assemblea ordinaria che avrà all'ordine del giorno la cessazione di amministratori, la nomina del consiglio di amministrazione ed una assemblea straordinaria, per deliberare la modifica di alcuni articoli dello statuto e la introduzione della normativa derivante dalla legge n. 74 del 5 marzo 1985, per quanto attiene alla trasparenza dell'azionariato e alle condizioni ed ai requisiti degli amministratori, sindaci e direttori generali. In quella sede l'assemblea riaffermerà l'intento di mantenere la più stretta adesione alle linee strategiche sin qui seguite, eleggendo un consiglio di amministrazione che ne attui totalmente gli intendimenti, confermando del resto quanto già manifestato attraverso le successive elezioni all'unanimità del presidente Piantini.

Al terzo punto si chiede se la Giunta regionale non ritiene opportuno richiedere ai legali rappresentanti della Sitav i verbali delle assemblee e dei consigli d'amministrazione dal maggio scorso e sino al 12 del corrente mese: i verbali dei consigli di amministrazione della Sitav sono atti privati interni alla società, di cui la Regione non può pretendere copia. Del tutto superflua parrebbe invece la richiesta di copia dei verbali delle assemblee, dal momento che le informazioni fornite dalla Sitav al riguardo sono state esaurienti, come si ricava anche dalla precedente risposta al punto 2.

Presidente Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Bich, per la replica, ne ha facoltà.

Bich (Ind) Non vorrei sembrare "fantozziano", ma chiedo scusa se ho presentato questa interrogazione, perché questo mi ha causato una particolare acidità da parte di alcuni dirigenti della società Sitav, che non hanno gradito l'interrogazione, non so perché.

Per quanto riguarda il punto 1), devo dire che l'assetto dell'azionariato Sitav non traspare nella sua interezza nella relazione della "Bain & Cuneo", nella fattispecie non traspaiono le quote significative di capitale che sono detenute da società collegate all'interno della Sitav. Pertanto, una parte dell'azionariato resta comunque non determinata.

Vi è poi un secondo aspetto che sfugge alla mia attenzione, perché è vero che la società Sitav è una società privata, ma in questo momento noi, con un bando di preselezione e con una serie di requisiti richiesti alle società che intendono gestire il Casinò negli anni futuri, ponevamo proprio i termini nella loro centralità di conoscere l'affidabilità del quadro dirigente e della proprietà. Quindi la conoscenza di questi verbali mi sembra un atto dovuto per risalire alla affidabilità della società stessa.

Non sfugge, d'altronde, il susseguirsi non consueto di queste assemblee dell'azionariato della Sitav e non sfuggono neppure i termini un po' sul comico e un po' sul servile con cui la stampa nei mesi andati ha sottolineato il cambio delle cariche di dirigenza, quindi di gestione della società stessa. Si è visto un giornale molto letto in Valle d'Aosta assumere delle considerazioni particolarissime per questi fatti, dando già delle proiezioni future sull'assetto di gestione del Casinò, quindi questi mutamenti all'interno della società hanno un rilievo, secondo me, devono essere recepiti dall'amministrazione pubblica come un elemento fondamentale per i successivi atti conseguenti all'affidamento del Casinò.

Poiché la risposta dell'Assessore mi è sembrata assolutamente superficiale e concorrente comunque con un indirizzo generale che si sta consolidando e che si è manifestato nella deliberazione in discussione attualmente alla IV Commissione, mi dichiaro totalmente insoddisfatto della risposta che ho ottenuto. Pertanto, mi riprometto di fare una richiesta di risposta scritta, ancorché l'Assessore sarà così cortese di rimettermi il verbale o quanto meno gli appunti che ha letto.