Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 796 del 8 novembre 1989 - Resoconto

OGGETTO N. 796/IX - COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.

BICH (Presidente del Consiglio):Le comunicazioni della Presidenza concernono l'attività degli organi del Consiglio dal 25 ottobre in poi.

Disegni di legge presentati:

Disegno di legge n. 119, presentato dalla Giunta regionale in data 25 ottobre 1989, concernente: "Rifinanziamento della legge regionale 5 marzo 1987, n. 12, recante interventi per la realizzazione di iniziative promozionali per la commercializzazione di prodotti regionali"

Disegno di legge n. 120, presentato dalla Giunta regionale in data 31 ottobre 1989, concernente: "Acquisto di unità immobiliari site in Comune di Aosta" (1a Commissione)

Disegno di legge n. 121, presentato dalla Giunta regionale in data 31 ottobre 1989, concernente: "Accettazione di una donazione e acquisto di un fabbricato sito in Comune di Ayas" (la Commissione)

Disegno di legge n. 122, presentato dalla Giunta regionale in data 31 ottobre 1989, concernente: "Rifinanziamento della legge regionale 22 dicembre 1987 n. 106 concernente l'applicazione nella Valle d'Aosta del Regolamento CEE n. 1401 del Consiglio del 6.5.1986 che costituisce un'azione comune per il miglioramento dell'agricoltura in alcune zone svantaggiate" (1a e IVa Commissione).

Disegno di legge n. 123, presentato dalla Giunta regionale in data 3 novembre 1989, concernente: "Rifinanziamento del fondo di rotazione di cui alla legge regionale 28 dicembre 1984, n. 76"

Disegno di legge n. 124, presentato dalla Giunta regionale in data 3 novembre 1989, concernente: "Modificazione alla legge regionale 28 novembre 1985, n. 73"

Disegno di legge n. 125, presentato dalla Giunta regionale in data 3 novembre 1989, concernente: "Modificazione alla legge regionale 12 agosto 1987, n. 78"

Proposta di regolamento n. 3, presentata dalla Giunta regionale in data 3 novembre 1989, concernente: "Norme per la concessione di mutui ad interesse agevolato a favore di privati nel settore dell'edilizia residenziale"

Riunioni:

- Conferenza Capigruppo: 1

- Ufficio di Presidenza: 1

- 1a Commissione: 1

- 2a Commissione allargata ai Capigruppo: 1

- 3a Commissione: 1

- Commissione speciale in previsione della realizzazione del Mercato Unico Europeo: 2

- Gruppo di lavoro della 5a Commissione: 1

In data 30 ottobre 1989 la Lega degli Studenti Universitari ha presentato a questa Presidenza una petizione popolare, sottoscritta da 604 cittadini, per chiedere la creazione in Torino di una "Casa dello studente" e l'allargamento e l'adeguamento degli assegni di studio per gli iscritti in sedi universitarie di altre città.

Ai sensi del terzo comma dell'articolo 36 del Regolamento interno l'Ufficio di Presidenza del Consiglio dovrà decidere sulla ricevibilità e ammissibilità della petizione avviandone l'istruttoria.

In data 3 novembre 1989 il Comitato promotore contro le tossicodipendenze ha presentato a questa presidenza una petizione popolare sottoscritta da 2906 cittadini, contenente richieste per il miglioramento dei servizi sociali rivolti ai tossicodipendenti, per la realizzazione di un piano regionale per le politiche giovanili e per interventi adeguati contro l'alcolismo.

Ai sensi del terzo comma dell'articolo 36 del Regolamento interno, l'ufficio di Presidenza del Consiglio dovrà decidere sulla ricevibilità e ammissibilità della petizione avviandone l'istruttoria.

E' pervenuta alla Presidenza del Consiglio una corrispondenza del Gruppo consiliare di Democrazia Proletaria del Consiglio regionale della Campania, contenente le valutazioni del Gruppo sulla sentenza della Corte Costituzionale n. 372, in data 3-6 luglio 1989, in merito all'impugnativa presentata dalle Regioni Lombardia e Piemonte, nonché dalla Provincia Autonoma di Trento, avverso la legge statale 2 gennaio 1989, n. 6, recante ordinamento della professione di Guida Alpina.

La documentazione, che risulta essere stata inviata anche al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore regionale al Turismo, è depositata in segreteria. Copia della stessa è stata trasmessa alla Commissione consiliare competente.

In relazione alla mozione approvata da questo Consiglio per una revisione dell'attuale sistema fiscale riguardante l’ICIAP, la Presidenza del Gruppo comunista del Senato della Repubblica ha comunicato che i gruppi parlamentari del PCI hanno già presentato proposte di legge in proposito, informando, inoltre, di aver inviato copia della mozione ai senatori comunisti della Commissione Finanze e Tesoro.

Sullo stesso argomento la Presidenza del Gruppo dell'MSI - Destra Nazionale della Camera dei Deputati ha fatto pervenire copia della proposta di legge presentata dall'On. Rubinacci per la soppressione dell'imposta comunale.

Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali ha comunicato che la "Settimana per i Beni Culturali e Ambientali", organizzata annualmente in tutto il territorio nazionale, si svolgerà dal 4 al 10 dicembre p.v., con proroga delle Manifestazioni sino al 17 per i soli Istituti Periferici.

In tale periodo sarà realizzato un articolato programma di iniziative ed incontri, atto a promuovere, specie nel mondo giovanile, una sempre più ampia conoscenza dei problemi legati alla tutela del patrimonio culturale nazionale.

Pregherei i colleghi Consiglieri di levarsi in piedi, per commemorare alcuni lutti che in questi giorni hanno colpito la nostra vita quotidiana.

Ha suscitato sgomento la notizia della scomparsa del tecnico italiano, Roberto Ceccato, avvenuta a Tripoli in circostanze ancora misteriose.

Le indagini sull'efferato delitto, di cui è stato vittima il nostro connazionale, sono ancora in corso. Ci auguriamo che sia fatta chiarezza e, soprattutto, che sia chiarita la posizione di frange oltranziste del Governo della Jamairyah, che in questi giorni hanno manifestato una aperta ostilità nei confronti del nostro Paese.

Alla famiglia rinnoviamo le nostre più sincere condoglianze.

Profonda commozione ha suscitato la notizia della scomparsa dell'On. Benigno Zaccagnini, avvenuta domenica 5 novembre a Ravenna, sua città natale.

Benigno Zaccagnini era una delle personalità più salienti di questi quarantaquattro anni di vita democratica, un protagonista della storia dell'Italia repubblicana, dopo essere stato un valoroso combattente nella lotta di liberazione.

Deputato sin dalla Costituente, militò nella Democrazia Cristiana, di cui fu uno degli esponenti di primo piano, ricoprendo più volte l'incarico di Ministro della Repubblica, di Presidente del Gruppo parlamentare e di Segretario politico nazionale dal 1975 al 1980.

La sua attività di politico fu sempre ispirata ad un profondo rigore morale. Egli infatti concepiva la politica come servizio, come dedizione ai bisogni della gente e soprattutto dei più umili.

Diventato Segretario politico della DC, in un momento di grandi cambiamenti nella società italiana, seppe farsi carico di un'azione di profondo rinnovamento del Partito.

Resse poi le sorti del Partito nei giorni più difficili e bui del sequestro dell'On. Aldo Moro, suo amico fraterno, e fu propugnatore del cosiddetto "fronte della fermezza" contro ogni trattativa con le Brigate Rosse.

In questo luttuoso momento rivolgiamo un deferente pensiero a quest'uomo generoso, al democratico convinto, al comandante partigiano, all'alfiere della libertà e della politica del confronto.

A nome di tutto il Consiglio rinnovo alla Democrazia Cristiana le più sincere condoglianze.

Ha chiesto la parola il Consigliere Bondaz; ne ha facoltà.

BONDAZ (DC):Signor Presidente, colleghi Consiglieri, associandomi alle parole del Presidente del Consiglio, a nome del Gruppo democristiano desidero ricordare in questo consesso la figura dell'amico e maestro Benigno Zaccagnini, che ci ha lasciati improvvisamente domenica scorsa, in punta di piedi, senza clamori, così come era vissuto nella semplicità e nella riservatezza.

Con Zaccagnini scompare una grande figura di politico e di democratico, che nel corso della sua lunga ed operosa esistenza ha saputo dare un esempio di coerenza morale difficilmente riscontrabile in questi tempi caratterizzati dal prevalere del "particolare" sul generale. Il suo insegnamento è soprattutto nella dirittura morale, che lo ha fatto amare e rispettare da amici ed avversari, ed inoltre nelle sue doti di cattolico impegnato nell'arduo compito di offrire (come ha ricordato l'On. Forlani nel discorso di addio all'amico scomparso) una limpida testimonianza politica.

Zaccagnini era amato e rispettato da tutti: amici ed avversari politici. Basterebbe al riguardo citare le nobili espressioni del Senatore comunista Chiaromonte che su "L'Unità" di lunedì 6 novembre affermava: "In lui lo spirito democratico era diventato costume di vita, atteggiamento personale, comprensione dei sentimenti e del modo di pensare della gente semplice. Proviamo nostalgia per il suo rigore morale".

Tutta la vita di quest'uomo è stata sempre caratterizzata da un profondo rigore morale, mai disgiunto da una profonda fede nei valori dell'uomo cristianamente intesi. Era convinto che compito della politica fosse quello di aiutare l'umanità ad organizzare la speranza, a confrontarsi in modo costruttivo nella ricerca di risposte utili alla soluzione dei problemi e ad operare con spirito di servizio verso le fasce più deboli ed umili della società.

Negli anni bui della dittatura perseguì con costanza la ricerca di soluzioni alternative a quelle praticate da un regime autoritario che cozzava contro il suo modo di concepire la vita dell'uomo.

Di lui hanno detto che era un uomo mite: e ciò è vero; tanta bontà, tanta comprensione scaturivano dal suo volto sempre caratterizzato da un sorriso che denotava la speranza tutta cristiana in un mondo migliore, in un mondo più giusto.

Zaccagnini era mite, ma la sua mitezza non significava arrendevolezza o debolezza quando erano in gioco i principi in cui fermamente credeva: la libertà e la democrazia.

Quest'uomo mite entrò nella Resistenza e fu un valoroso partigiano, perché era convinto che la libertà e la democrazia vanno difese anche con la forza.

Quest'uomo mite e buono dimostrò grande fermezza di carattere nei giorni duri e drammatici del sequestro del suo più grande amico, l'On. Aldo Moro, cui lo legava, oltre una profonda amicizia, anche un comune sentire la politica come servizio.

E nel momento in cui il terrorismo folle delle Brigate Rosse voleva piegare lo Stato democratico, non si sottrasse al dramma della scelta, che lo segnò poi per sempre, della linea della fermezza, che sostenne con animo straziato nei giorni in cui si consumò la tragedia dell'amico suo più caro.

Zaccagnini aveva una visione religiosa della vita. Per lui era indispensabile tradurre l'operato politico in costante rigore morale. "vengo dalla Resistenza - amava dire spesso - e sento ancora oggi l'orgoglio di aver partecipato a quella esaltante e straordinaria stagione della nostra storia e mi onoro di aver combattuto il fascismo. Vengo dalla Costituente, e ancora ripenso con nostalgia e commozione al clima politico ed umano di quei tempi, quando su tutto prevalse un grande e libero confronto di opinioni e le idealità della DC riuscirono a compenetrare la nostra carta costituzionale, sempre fedele alla lezione del popolarismo sturziano".

Sempre fedele alla lezione del popolarismo sturziano, operò nella direzione della affermazione dei principi che erano alla base dell'appello dei liberi e dei forti.

In questa ora triste per i suoi familiari e per noi tutti, dobbiamo riflettere sull'eredità che ci lascia.

Per la DC è scomparso un Maestro che le ha insegnato la via da seguire per non abbandonare l'identità popolare e cristiana del Partito.

"Le virtù pubbliche e private di Benigno Zaccagnini - ha detto giustamente l'On. De Mita - non vanno soltanto celebrate: vanno rispettate ed emulate, almeno da parte nostra, perché, grazie a personalità come Zaccagnini ed a centinaia di migliaia di militanti, come lui onesti ed esemplari, hanno reso grande ed insostituibile la DC nell’opinione della gente dinanzi alla storia della democrazia italiana"

Grazie.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Stévenin; ne ha facoltà.

STEVENIN (UV):Le Groupe de l'Union Valdôtaine s'associe également à l'hommage rendu, dans cette Assemblée, à la mémoire de Benigno Zaccagnini. Nul ne peut oublier, au delà des clivages politiques, l'humanisme de cet homme et l'image de probité et d'honnêteté qu’il inspirait, qu'il nous inspirait à tous.

Benigno Zaccagnini a su donner un espoir et un véritable nouveau souffle à son parti, compte tenu que sa maladie ne lui a pas permis de voir ses objectifs se réaliser.

A sa famille et à la Démocratie Chrétienne nous tenons à exprimer ici nos plus sincères condoléances.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Vicepresidente Dolchi; ne ha facoltà.

DOLCHI (PCI):Colleghi Consiglieri, anche il Gruppo Comunista si associa alle parole del Presidente del Consiglio e del Consigliere Bondaz. Quanto è stato detto fino ad ora esprime chiaramente anche i sentimenti del Consiglio regionale.

Vorrei ricordare che il Consiglio si è dato come regola, per questi casi, che le figure eminenti che vengono a scomparire sono ricordate dal Presidente del Consiglio e da un esponente del Gruppo politico di cui questa personalità, se è una personalità politica, faceva parte. Ecco perché non riteniamo di dover ridire cose che sono già state ben dette e che ci trovano concordi.

Pertanto, con questa precisazione, ci associamo e non ci dilunghiamo, proprio perché riteniamo che, quanto affermato dal Presidente del Consiglio e dai responsabili dei Gruppi a cui appartengono gli scomparsi rappresenti i sentimenti di tutto il Consiglio.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Milanesio; ne ha facoltà.

MILANESIO (PSI):Anch'io prendo la parola per esprimere e sottolineare, a nome del PSI, il nostro cordoglio e la nostra adesione alle parole pronunciate in questo Consiglio, vuoi dal Presidente del Consiglio regionale, vuoi dal Consigliere Bondaz e, per la verità, anche dal Consigliere Stévenin, con la precisazione ricordata dal compagno Consigliere Dolchi.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Vicepresidente Dolchi; ne ha facoltà.

DOLCHI (PCI):Intendo ora intervenire sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, perché non mi sembrava opportuno intervenire prima, nel corso della rievocazione della figura di Benigno Zaccagnini, su una questione di vita interna del Consiglio regionale e di rapporti fra l'Assemblea e l'Esecutivo.

Sarò brevissimo. Lunedì 6 novembre è stata fatta una conferenza stampa, indetta dal Presidente della Giunta e dall'Assessore alle Finanze, nel corso della quale è stato illustrato, alla stampa ed a quei Consiglieri che erano stati invitati a partecipare, il bilancio preventivo per il 1990.

Dalla lettura dei documenti legislativi presentati alla Presidenza del Consiglio non ho sentito elencare la legge finanziaria ed i bilanci preventivi annuale e triennale, ciò significa che non hanno avuto la ricezione ufficiale da parte della Presidenza del Consiglio.

Indipendentemente dal fatto se questo sia sancito o meno dalla trasmissione, io ritengo che non sia corretto, ma che sia anzi pregiudizievole per le prerogative del Consiglio regionale, che i Consiglieri regionali abbiano qualche indicazione su quell'unico documento, che l'articolo 29 dello Statuto speciale dice debba essere approvato e discusso dal Consiglio regionale, da una conferenza stampa e vedano che esso ha la copertina rossa attraverso un servizio della RAI; è altresì pregiudizievole per le loro prerogative che debbano leggere sulla stampa le cifre relative alle entrate, alle uscite, agli aumenti delle entrate, alle diminuzioni delle uscite, alle perplessità sui tagli ed ai provvedimenti che l'Assessore alle Finanze intende prendere per limitare i guasti dei tagli alle Regioni ordinarie ed in particolare a quelle a Statuto speciale.

Ecco, io ritengo che il Consiglio regionale debba prendere atto di questa scorrettezza.

Ricordo che una volta sono stato interpellato, come Presidente del Consiglio, da parte dell'Esecutivo, per sapere se era logico che un Consigliere annunciasse interpellanze, interrogazioni o mozioni alla stampa, prima ancora di averle trasmesse alla Presidenza del Consiglio, la quale a sua volta le avrebbe trasmesse alla Presidenza della Giunta.

Si trattava dell'atto unilaterale di un Consigliere, che abbiamo riconosciuto scorretto: è stato dichiarato unanimemente scorretto parlare di una mozione o di una interrogazione presentata, prima di averlo formalmente fatto.

Ovviamente non ci sono state sanzioni, così come non ci saranno certamente sanzioni nei confronti del Presidente della Giunta, dell'Assessore o dell'Esecutivo, ma io credo che il Consiglio regionale debba rinnovare questa affermazione di scorrettezza, da parte dell'Esecutivo nei confronti del Legislativo, di fronte ad un fatto che travalica la prassi di certi rapporti.

Noi, Consiglieri regionali, abbiamo letto delle cifre ed abbiamo saputo degli orientamenti, ma oggi non abbiamo ancora il più importante documento della vita annuale del Consiglio regionale, per poterlo esaminare come Consiglieri regionali.

La mia non è una protesta, ma è la constatazione di un certo distacco tra Esecutivo e Consiglio, di una certa posizione di sottomissione ad altre iniziative, che non sono quelle previste dal Regolamento e dallo Statuto. Questo è il fatto che i Consiglieri debbono registrare nei loro confronti da parte dell'Esecutivo.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola l'Assessore alle Finanze, Voyat; ne ha facoltà.

VOYAT (UV):Respingo le accuse di scorrettezza da parte dell'Esecutivo nei confronti del Legislativo avanzate dal Consigliere Dolchi, perché il bilancio è stato approvato dalla Giunta regionale il 27 ottobre ed è stato trasmesso alla Presidenza del Consiglio il 31 ottobre.

Non è colpa nostra se la prassi vuole che la legge presentata dalla Giunta regionale debba passare al vaglio dell'Ufficio Legislativo, prima di essere distribuita ai vari Consiglieri. Noi, in effetti, proprio nel momento dell'approvazione della legge di bilancio, parlando della conferenza stampa che si sarebbe dovuta fare e che è stata sempre fatta tutti gli anni, abbiamo detto: "Aspettiamo e diamo un certo lasso di tempo, in modo che possa essere informato anche il Consiglio". Io ritengo che quando la Giunta regionale presenta un proprio disegno di legge, abbia tutto il diritto di spiegarlo alla stampa; sarebbe grave se lo facesse prima di presentarlo alla Presidenza del Consiglio. In questo caso, avendolo presentato una settimana prima, credo che la Giunta avesse il dovere di informarne anche la stampa.

Se poi le vicissitudini o l'iter burocratico della Presidenza del Consiglio, stabilito dal Regolamento interno, fa sì che le Commissioni ed i Consiglieri vengano a conoscere in ritardo le leggi e le deliberazioni della Giunta regionale, ciò non può essere direttamente imputabile alla Giunta.

PRESIDENTE:Ha chiesto la parola il Consigliere Dolchi; ne ha facoltà.

DOLCHI (PCI):Non intendo fare né un duetto né un duello. Il fatto è che quanto ci ha spiegato l'Assessore alle Finanze Voyat, dimostra ancora più chiaramente questo distacco tra Esecutivo e Consiglio, perché l'Esecutivo non conosce la prassi e la procedura che riguardano l'iter dei disegni di legge nei confronti del Consiglio.

Non solo la prassi, ma le norme, che il Consiglio si è dato e che la Presidenza del Consiglio ha comunicato al Consiglio, stabiliscono che i disegni ed i progetti di legge devono seguire un determinato iter. Questo iter, ovviamente, comporta dei tempi e pertanto l'Esecutivo deve sapere che non è sufficiente trasmettere dal secondo al primo piano i progetti ed i disegni di legge, ma deve anche conoscere l'iter che questa trasmissione comporta. E' evidente che, se per il bilancio questo iter è un po' più lungo, se ne deve tenere conto prima di prendere delle iniziative pubbliche, che, secondo me, ancora una volta mortificano il Consiglio.

BICH (Presidente del Consiglio):Non vorrei rinfocolare la polemica, ma è indubbio che l'Ufficio di Presidenza ha stabilito delle procedure molto precise, anzi mi sembra che ci siamo addirittura irrigiditi nei confronti di alcune consuetudini che consideravano i termini non in modo rigido. Noi pertanto manterremo questa procedura, proprio al fine di garantire e vagliare l'ammissibilità delle proposte di legge e delle norme che vengono presentate al Consiglio.

Io penso che in questo caso ci sia stata una discordanza sulla valutazione delle procedure, che però suppongo non si ripeterà più. Questo almeno è il mio augurio.