Oggetto del Consiglio n. 2720 del 18 marzo 1987 - Resoconto
OGGETTO N. 2720/VIII - FUNZIONALITÀ DEI SERVIZI DELLA MEDICINA LEGALE PUBBLICA E VERIFICHE SULLA REGOLARITÀ DELLE CONVENZIONI CON ISTITUTI PRIVATI. - Reiezione di mozione.
PRESIDENTE: Do lettura della mozione presentata dai Consiglieri Mafrica, Millet e Bajocco:
MOZIONE
RIBADITO che il graduale ma progressivo trasferimento, attraverso convenzioni, di attività dalla medicina pubblica a quella privata rappresenta, oltre che un preoccupante segnale di sconfitta del servizio sanitario regionale, anche un cedimento a pure logiche di profitto, tipiche delle cliniche private, le quali sono in grado di intervenire immediatamente, non in virtù della qualità e dell'efficienza del servizio, bensì grazie ad una selezione operata attraverso l'entità delle spese addebitate all'utente;
CONSTATATO che, ad otto mesi dall'indizione del concorso per la copertura del posto di Primario presso l'Unità Operativa di Traumatologia ed Ortopedia dell'Ospedale di Aosta, il concorso stesso non risulta ancora espletato, con gravi effetti sulla funzionalità del servizio, costretto a certificare la propria insufficienza attraverso le autorizzazioni concesse ai pazienti per interventi da effettuarsi presso le cliniche private San Michele di Albenga, Cellini, Fornaca e Pinna Pintor di Torino;
VERIFICATO che la deliberazione n. 130/87 del Comitato di gestione dell'USL, resa esecutiva per decorrenza di termini, si presenta come incoerente rispetto a precedenti decisioni prese dallo stesso organo in merito ad identici tipi di intervento (si confrontino i costi onnicomprensivi per l'artoprotesi del ginocchio definiti dalla deliberazione sopracitata con quelli stipulati con la clinica San Michele nella deliberazione 1478/86);
RILEVATO sempre in merito alla deliberazione n. 130/87 del Comitato di gestione dell'USL, che appare poco credibile la coincidenza di due cliniche che formulino le stesse offerte segrete in busta chiusa per ben dieci tipi di intervento su dodici;
OSSERVATO altresì che il consistente abbattimento dei costi, operato nella stessa gara da parte della clinica Pinna Pintor, rispetto a quelli praticati in regime transitorio dalla stessa struttura, fa sorgere pesanti dubbi o sulla congruità delle offerte per la gara o sulle fatturazioni precedenti;
AL FINE di evitare che strutture costituite a scopo di lucro possano approfittare indecorosamente delle difficoltà del servizio sanitario regionale;
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
DELIBERA
1) di impegnare la Giunta regionale a dare sollecita conclusione alle procedure concorsuali relative al posto di Primario presso l'Università Operativa di Traumatologia ed Ortopedia;
2) di affidare alla Commissione consiliare per la Sicurezza Sociale il compito di effettuare una indagine conoscitiva sulla regolarità delle procedure eseguite dagli organi dell'USL nella stipula di convenzioni con cliniche private;
3) di dare mandato alla Giunta regionale affinchè la stessa sospenda ogni ulteriore liquidazione di spesa derivante da convenzioni con le cliniche San Michele, Cellini, Fornaca e Pinna Pintor per interventi chirurgici di ortopedia, in attesa della conclusione dell'indagine conoscitiva di cui sopra.
PRESIDENTE: Ha chiesto di illustrare la mozione il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Con questa mozione poniamo un problema su cui il Consiglio ha già discusso e che a nostro giudizio va finalmente affrontato in modo risolutivo. Voglio ricordare di cosa si parla.
Da otto mesi è stato bandito il concorso per la copertura del posto di primario presso l'Unità Operativa di Traumatologia e Ortopedia dell'Ospedale di Aosta, ma non ci risulta finora che il concorso sia stato espletato. Per una serie di interventi attraverso delibere del Comitato di gestione, dopo una delibera di indirizzo della Giunta regionale, si è proceduto a stipulare alcune convenzioni o ad avviare le procedure per la stipula di altre, per interventi che riguardavano soprattutto protesi dell'anca e del ginocchio. Dopo un esame del modo con cui si sono svolte le cose, abbiamo potuto verificare che si è prima stipulata una convenzione con una clinica S. Michele di Albenga; si è nel frattempo proceduto a consentire interventi con impegnative di carattere provvisorio presso un'altra clinica che si chiama Pinna Pintor; si è successivamente proceduto ad una sorta di gara di appalto perchè determinati interventi potessero essere eseguiti presso cliniche private.
Ribadiamo questa posizione politica: siamo perchè, per quanto è possibile ed usufruendo di tutti gli strumenti necessari, sia garantito ai cittadini della Valle d'Aosta la possibilità di utilizzare l'Unità Operativa dell'Ospedale di Aosta e che quindi si proceda sollecitamente alla copertura del posto di primario, si facciano tutti i corsi di formazione, si diano tutte le attrezzature necessarie, si metta il reparto nelle condizioni di svolgere un ruolo cui nessuno possa fare delle critiche.
Rispetto alle cliniche private la nostra osservazione è che i costi richiesti ai cittadini sono molto difficili da valutare; è emerso che i costi che la Regione pagava nel periodo transitorio (in attesa cioè della conclusione della gara di appalto) erano superiori a quelli venuti poi fuori dalla gara di appalto. Senza adesso stare a citare tutte le cifre, che sono comunque disponibili, tuttavia nella gara di appalto a cui hanno partecipato tre cliniche, su dodici tipi di intervento due cliniche hanno presentato in busta segreta gli stessi prezzi per dieci interventi; una terza clinica ha fatto per gli stessi interventi costi abbattuti di circa il 30% rispetto a quelli che lei stessa praticava in regime transitorio alla Regione. L'unica clinica con cui si è stipulata il 27 ottobre la convenzione praticava prezzi superiori a quelli venuti fuori dalla gara di appalto. Per questi motivi ci pare che la situazione sia molto confusa e irregolare.
Con la mozione chiediamo, prima di tutto che la Giunta adotti tutti i provvedimenti per dotare il reparto delle attrezzature e delle capacità professionali necessarie, in secondo luogo che, rispetto ad interventi delicati come questi, non si prosegua per la strada che si è seguita finora. È una strada molto confusa, che porta addirittura a dubbi sulla regolarità delle procedure.
È invece opportuno procedere come in altri campi, dove è la Regione che stabilisce e valuta l'idoneità dei prezzi per determinati interventi. Siamo perchè questi interventi siano ridotti al più presto ad un numero molto limitato, perchè tutto si deve poter fare in Valle d'Aosta, e fin quando non si raggiunga questa situazione, non si proceda in modo così disordinato da far sorgere dubbi in chi verifica queste deliberazioni.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.
BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Su questo argomento avevo presentato una interrogazione con risposta scritta e devo riconoscere che risposta scritta è quasi allucinante.
Questa situazione lascia dubbi e perplessità: c'è una irregolarità vistosa che preoccupa qualsiasi Amministratore in questo Consiglio.
Nel luglio 1986 la Giunta regionale delibera di incaricare l'USL di indire una gara di appalto per fare una convenzione con alcune cliniche private e nel frattempo propone all'USL di fare delle convenzioni; in attesa di procedere alla gara di appalto sono stati ugualmente dirottati ammalati nei mesi da luglio a settembre alla clinica Pinna Pintor.
Al momento dell'indizione alla gara di appalto, nel gennaio 1987, all'apertura delle buste si scoprono delle stranezze che il Consigliere Mafrica ha elencato. Addirittura nel verbale relativo alla gara di appalto si legge che "nonostante che alcune cliniche abbiano fatto gli stessi prezzi, lasciamo ai ricoverati la scelta della clinica". Allora, o la gara di appalto era fatta in termini concreti per cui di doveva aggiudicare alla migliore offerta, oppure è stata concordata una via di mezzo, per cui ci sono delle irregolarità anche nel verbale stilato dalla Commissione preposta all'apertura delle buste. Addirittura l'USL, accortasi del macroscopico errore, ritira la delibera, quindi annulla la gara di appalto. Non so gli ammalati dove saranno costretti a farsi ricoverare adesso; ci troviamo quindi in una situazione caotica enorme.
La mozione presentata dal Partito Comunista credo vada in questo senso, di incaricare una Commissione consiliare di condurre una indagine su questa vicenda che ha lasciato perplessi e su cui ci sono state prese di posizione anche da parte di personale addetto ai lavori. Mi auguro che l'Assessore, la Giunta regionale voglia prendere in considerazione questa mozione, votarla, ed affidare ad una Commissione il compito di chiarire questa situazione che presenta delle irregolarità.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): Rispondo innanzitutto sul problema del concorso per il posto di Primario dell'Unità Operativa di Traumatologia e Ortopedia. In data 5 giugno 1986 è stato bandito il concorso, in data 21 agosto 1986 è stato chiesto al Ministero di designare il proprio rappresentante e a tutt'oggi non abbiamo ricevuto risposta.
Nel frattempo è stata fatta la deliberazione in cui sono stati ammessi tredici candidati e il concorso verrà espletato appena ci sarà la nomina da parte del Ministero del suo rappresentante (perchè per i concorsi per il posto di Primario ci vuole il rappresentante del Ministero, e naturalmente abbiamo già sollecitato in tal senso), e non appena saremo riusciti a mettere d'accordo tutti i Commissari di questo concorso.
Vorrei rispondere ad alcune affermazioni fatte sulla mozione o in articoli apparsi sull'organo del Partito Comunista "Le Travail", anche se non ripetute dal Consigliere Mafrica nel suo intervento.
Ci tengo a precisare che non c'è stata alcuna riduzione nè di posti letto, nè di attività all'interno dell'Unità Operativa di Traumatologia, in quanto è da più di tre anni che l'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia ha a disposizione circa 44-45 posti letto. Infatti in questi anni si è ristrutturato o messo a punto le diverse corsie che a turno sono state sistemate, pertanto finora non si sono ridotti i posti letto. Si è solo detto che fintanto che non ci sarà l'ampliamento dell'ospedale, non c'è possibilità per l'Unità Operativa di avere altri posti letto.
In secondo luogo, non c'è stata alcuna riduzione di attività chirurgica da parte dell'Unità Operativa, perchè già da anni certi interventi non si facevano. Negli ultimi 6-7 anni infatti le protesi di anca eseguite sono solo tre, di protesi al ginocchio non se ne fanno da circa dieci anni, e tutto quanto era ortopedia veniva già dirottato alle strutture pubbliche, quando si trovava posto, oppure si dava l'autorizzazione per l'indiretta, ricoverando in cliniche private e avendo poi il rimborso. Pertanto nessuna riduzione: si è solo arrivati a regolarizzare quella che era una situazione che si stava protraendo allo interno di questa Unità Operativa.
Perchè abbiamo sentito la necessità di fare delle convenzioni? Innanzitutto c'erano delle richieste da parte dei cittadini per interventi di Ortopedia da fare dove si poteva: nel pubblico a Torino ci vogliono circa due anni prima di essere ammessi, in Liguria circa 14-15 mesi, in Francia li prendevano in numero limitato e c'erano anche poche richieste. Chi aveva la possibilità, sceglieva di andare in indiretta, cioè avendo il rimborso completo sulla operazione, escluso il rimborso dell'IVA, e fino al massimo dell'80% delle spese di degenza. Pertanto ogni cittadino che fosse andato in indiretta, doveva, oltre ad anticipare 10-12 o anche 15 milioni, vedersi rimborsata una quota inferiore da parte dell'USL.
Il fatto che ci dà ragione è che, se nel 1985 e all'inizio del 1986 le operazioni fatte in indiretta erano circa 35 all'anno, dal momento della stipula di convenzioni la richiesta è stata di circa 60 interventi, questo perchè c'era gente che non aveva la possibilità di anticipare questi soldi o di pagare di tasca propria la somma richiesta.
Nel mese di luglio la Giunta regionale ha fatto una delibera dando l'indirizzo all'USL di stipulare delle convenzioni; evidentemente già a quel momento avevamo detto all'USL che le convenzioni avremmo dovuto vederle insieme - o almeno le cliniche con cui convenzionarsi - e soprattutto di prendere in considerazione quelle cliniche con cui c'erano stati maggiori rapporti di indiretta. Queste cliniche erano due: la Pinna Pintor e la S. Michele di Albenga. Pertanto verso la fine dell'estate il Presidente dell'USL e il sottoscritto hanno preso formali contatti con i responsabili di queste due cliniche private, chiedendo di farci delle proposte che tenessero anche conto di una eventuale stipula di convenzione e che pertanto non era una indiretta, in quanto il pagamento sarebbe avvenuto tramite USL o da parte della Regione.
Le due cliniche private ci hanno fatto pervenire delle offerte (e ci sono le lettere, Consigliere Baldassarre) in cui c'era già una riduzione di circa un milione rispetto alle precedenti tariffe. A questo punto, l'USL ha iniziato la trattativa per fare le convenzioni: con la S. Michele che aveva presentato dei costi comprensivi di tutta l'operazione, è stato possibile farla immediatamente; invece la Pinna Pintor aveva fatto una proposta lasciando fuori le trasfusioni di sangue che devono essere pagate a parte, oppure altri interventi che si fossero resi necessari sul momento. A quel punto l'USL ha detto che la convenzione andava fatta completa, perchè non succedesse poi che ogni operazione venisse maggiorata rispetto a quanto previsto dalla stipula della convenzione. Pertanto ecco i due momenti diversi fra stipula di una bozza di convenzione con la S. Michele e la bozza di convenzione con la Pinna Pintor.
A questo momento si scatenava una "bagarre" e venivano continuamente all'USL delle offerte da parte di cliniche private. Le offerte fatte da altre cliniche erano senz'altro, da un punto di vista economico, vantaggiose, ma non avevamo nessuna garanzia a quel momento sul tipo di operazione che avrebbero fatto. L'USL ha creduto a quel momento di privilegiare il discorso del risparmio economico, anzichè quello della garanzia del servizio dato al cittadino, e ha fatto una licitazione privata fra quelle case di cura che avevano espresso interesse a partecipare. L'unica clinica che non è stata invitata è stata la S. Michele di Albenga, la quale aveva già dichiarato che non avrebbe potuto fare, se invitata, alcun ribasso ulteriore sui costi. Tant'è vero che si era deciso che al momento dell'apertura delle buste, se ci fossero stati dei costi inferiori, la clinica S. Michele, non avendo partecipato alla licitazione, non avrebbe avuto la possibilità di fare convenzioni.
All'apertura delle buste inviate dalle cliniche, e dopo una piccola analisi e dopo aver riscontrato che alcune cliniche avevano offerto una gran parte di prezzi uguali ad altre, abbiamo capito che c'erano delle cliniche che avevano concordato i prezzi fra di loro e che altre cliniche che prima ci avevano informato che non potevano fare prezzi inferiori, all'ultimo momento li avevano ridotti. Il che ci ha fatto dubitare che il risparmio poteva solo venire sul tipo di intervento, oppure sul materiale impiegato. Tutti sanno che ci sono protesi che vanno da 6-700 mila lire fino ad alcuni milioni, e una operazione fatta da un primario ha dei costi molto superiori a quelli che può praticare un aiuto.
Abbiamo fatto una seconda deliberazione dicendo all'USL di sospendere immediatamente il tutto, e cioè (cito) "delibera di integrare la propria deliberazione 5239 del 18 luglio 1986 con il seguente ulteriore punto: di incaricare l'USL in accordo con l'Assessorato alla Sanità ed Assistenza Sociale di ricercare la possibilità di intese con case di cura private, operanti nel settore della Ortopedia e Traumatologia, dirette a determinare attraverso la definizione della qualità delle prestazioni e la congruità dei costi il massimo beneficio delle prestazioni e la congruità dei costi".
Il che vuol dire che ora si dà l'incarico ad un tecnico perchè ci possa fare un elenco delle protesi che diano sufficienti garanzie, che ci faccia una analisi dei costi delle diverse operazioni, in modo da essere noi in grado di poter trattare con le case di cura.
Posso dire che sarà difficile, dai costi che potremo appurare, trovare una soluzione immediata, ma ritengo che sia il modo (e qui lo ammetto, troppo tardi) per poter dire alle cliniche private che vogliono convenzionarsi con noi quali sono le nostre condizioni, qual'è il materiale da adoperare, quali sono le persone che devono fare le operazioni.
Per quanto riguarda il fatto di non premiare il privato bensì il pubblico, credo possiamo dire che fino a quando e dove è stato possibile, questo è sempre stato fatto; evidentemente anche con i responsabili dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia è già stato discusso un programma di massima di come dovrà a nostro avviso essere sviluppato questa unità operativa.
Innanzitutto i posti letto, al momento dell'ampliamento dell'ospedale saranno di circa 75-80; si va a rivedere nel nuovo piano l'organico, vedendo in tutti i casi la possibilità di abolire l'Ortopedia d'urgenza, unificando in una sola unità operativa, facendo le guardie divisionali.
Per coloro che già attualmente fanno parte dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia, ci dovranno essere dei programmi di aggiornamento specifici; per fare questo abbiamo già contattato delle cliniche private o dei primari di ospedali, i quali sono disponibili sia a prendere nella loro équipe per periodi più o meno lunghi del personale del nostro ospedale, che abbia quindi la possibilità di imparare nuove e migliori tecniche nel settore dell'Ortopedia, sia, qualora ci fosse la necessità, a venire loro stessi ad operare con l'équipe della Valle d'Aosta.
Questi sono i programmi che avevamo già inviato ai responsabili dell'Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia e il discorso definitivo verrà discusso non più solo con i responsabili dell'Unità Operativa, ma verrà fatto dal Presidente dell'USL e dal sottoscritto con tutti gli appartenenti all'Unità Operativa.
Visto che c'è da parte della Giunta regionale una delibera in cui si chiede la sospensione e visto che ci saranno questi contatti nuovi, credo che i punti chiesti dalla mozione siano superati e che la mozione possa essere ritirata.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Sandri, per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
SANDRI - (N.S.): Voterò a favore di questa mozione anzitutto perchè mi sembra abbia messo in luce un punto fondamentale. Tutti questi problemi che sono stati dibattuti fra il Consigliere Mafrica e l'Assessore alla Sanità, che hanno fatto oggetto di una interrogazione con risposta scritta al Consigliere Baldassarre, sono dovuti per una parte alla situazione del reparto di ortopedia dell'USL di Aosta, per l'altra parte sono da ricondurre ad alcuni errori metodologici che sono stati compiuti dall'Assessorato per risolvere la questione. Che il problema esista non c'è nessun dubbio; quello che è mancato all'Assessorato, è la precisione metodologica per risolverlo. Mi spiego: quando si era posto il problema, la prima cosa da fare non era contattare l'Ospedale di Torino (o altri ospedali) per sapere quanti anni si aspetta per una protesi di anca, ma si doveva contattare la Regione Piemonte (o qualsiasi altra Regione) e presentarle il nostro problema e chiedere come poter risolvere la cosa. Anche perchè la Regione Piemonte sta utilizzando delle nostre strutture, quindi non è che non abbiamo del materiale in cambio; sappiamo che tutta la zona del Canavese si appoggia a noi per quanto riguarda la geografia digitale per esempio, o per quanto riguarda la TAC.
Credo sia questa la strada da intraprendere, perchè la prima soluzione cui si deve pensare in questi casi è la convenzione con le strutture pubbliche, non che l'Assessorato (a mio parere questo è stato un ulteriore errore) vada a chiedere al primario se è disponibile a prendere del personale nostro in formazione, oppure venire da noi a fare formazione. Questo deve essere oggetto di rapporto istituzionale fra la Regione Piemonte e la Regione Valle d'Aosta, oppure fra la nostra USL e un'altra USL.
In questo senso bisognerebbe interpellare l'Università di Torino che gode di una importante fama.
Per quanto riguarda alcune risposte date dall'Assessore, credo che questo piano di potenziamento dell'Ortopedia debba essere molto ben studiato, perchè non è detto che l'unificazione sia la strada giusta.
Vorrei terminare con due piccole osservazioni: la prima è che credo sia importante quanto detto dall'Assessore per quanto riguarda le sue preoccupazioni per la qualità degli interventi, che poi erano preoccupazioni già espresse nella sua introduzione dal Consigliere Mafrica. In questo settore la cosa importante è badare alla qualità del servizio, e nel settore ortopedico è estremamente difficile rendersi conto di questo aspetto. È pertanto importante tenere presente la possibilità di verifica della qualità dei servizi offerti, e quindi cercare con ogni mezzo una continua verifica delle prestazioni.
Mi dispiace, essendo un aiuto ospedaliero, di sentire queste continue e pressanti osservazioni da parte dell'Assessore sul diverso prezzo che avrebbe un primario ed un aiuto. Non è affatto vero che esistono queste differenze, perchè spesso il primario incassa i soldi e poi fa fare operazioni all'aiuto di straforo, per cui si paga la qualità, ma ci sono degli aiuti che sanno fare bene il loro mestiere.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Se questa mozione viene mantenuta, voterò a favore, però vorrei fare una precisazione. Ci sono delle inesattezze nelle affermazioni dell'Assessore; esiste una offerta già in data 1° gennaio 1986, delle Clinica Cellini di Torino. Non solo le offerte sono venute dopo la delibera del luglio 1986, ma c'era una offerta precedente con prezzi vantaggiosi, e su questo posso concordare con l'Assessore, cioè che ai prezzi possa non corrispondere la qualità.
C'è poi un'altra cosa, su cui continuo a non capire perchè non mi si dia una risposta: vorrei sapere chi ha autorizzato il dirottamento dei malati senza convenzione alla clinica Pinna Pintor di Torino. Sono stati fatti oltre 36 interventi da fine luglio al mese di settembre, poi a ottobre si è fatta una convenzione con la Pinna Pintor; in questo frattempo, senza convenzioni, chi ha dirottato alla Pinna Pintor gli interventi? Capisco che l'Assessore non voglia darmi una risposta perchè è imbarazzante, ma ho presentato una interrogazione con risposta scritta e a questa domanda non ho avuto risposta. Ripresento la stessa domanda qui, e ancora una volta non ricevo risposta. Tale domanda la faccio anche per mettere al corrente il Consiglio regionale che ci sono stati dirottamenti in cliniche private senza convenzione.
PRESIDENTE: C'è la richiesta dell'Assessore di ritiro della mozione. I proponenti intendono accedere alla richiesta dell'Assessore? Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
MAFRICA - (P.C.I.): Dobbiamo fare alcune osservazioni. Prima di tutto che in merito al ruolo della struttura pubblica ci sembra che quanto detto dal Consigliere Sandri sia da tenere presente, che prima di ricorrere alle cliniche private si debbano fare tutti i passi possibili per riserve di posti particolari per la Valle d'Aosta in strutture pubbliche di alto livello.
Condividiamo gli ultimi passi fatti dalla Giunta regionale, vale a dire l'aver deciso di sospendere le convenzioni, procedendo a fare un prezziario che tenga conto di qualità e modalità di intervento. Resta il fatto che questo provvedimento della Giunta viene otto mesi dopo i primi passi mossi in questa direzione. Diamo atto alla Giunta di avere intrapreso adesso una strada migliore, però sono stati fatti una serie di passi - la convenzione con la S. Michele, le disposizioni provvisorie per permettere l'impegnativa presso la Pinna Pintor e la S. Michele quando ancora non c'erano le convenzioni, la gara di appalto, l'approvazione da parte del Comitato di gestione e l'aggiudicazione della gara - su cui occorre fare una riflessione.
Manteniamo la mozione, pur prendendo atto degli impegni della Giunta, a testimonianza del problema e per poterci tornare sopra in futuro. Sollecitiamo l'Assessore perchè nei confronti del Ministero esprima una protesta molto ferma per i ritardi nella nomina del Commissario del Ministero in seno alla Commissione di concorso. Rivolgiamo inoltre un ultimo invito alla Giunta, sapendo che l'Assessore è persona molto onesta in queste cose: non vorremmo che ad alcuni funzionari dell'USL venisse in mente di dire ai cittadini che si recano a chiedere interventi di questo tipo, che tutto è andato per il momento in stato di revisione per responsabilità dell'opposizione. Ci sono state procedure confuse da parte dell'USL che adesso vengono riviste, però la responsabilità di questi ritardi non è dell'opposizione.
PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale Voyat, ne ha facoltà.
VOYAT - (U.V.): Per quanto diceva il Consigliere Sandri, di contattare la Regione Piemonte, sono convinto che il giorno che avessimo contattato quest'ultima, questa ci avrebbe detto che non possono esistere convenzioni con gli ospedali pubblici. Il dott. Sandri sa meglio di me che non è possibile fare convenzioni fra una USL e un'altra per i posti in ospedale. L'ospedale è obbligato a prendere il paziente che arriva o che si trova in lista di attesa, per cui non possiamo fare una convenzione con il tale ospedale di Torino perchè ci riservi dei posti, perchè i posti non ci saranno mai riservati.
(Interruzione del Consigliere Sandri)
Il dott. Sandri dice che c'è la possibilità di convenzionarsi fra Regione e Regione: certo, ma in quel caso la Regione Piemonte mi avrebbe indirizzato in un ospedale dove non c'è lista di attesa, e dubito, se non c'è lista di attesa, che sia per qualche motivo.
(Interruzione del Consigliere Sandri)
Per la questione della unificazione della Unità Operativa penso che avremo la possibilità di parlarne al momento dovuto. Chiedo scusa al Consigliere Baldassarre ma ho risposto a quanto mi chiedeva: ho detto che c'era a partire dal mese di settembre, una lettera della clinica S. Michele e una della Pinna Pintor contenenti le condizioni di convenzionamento. Ci siamo rivolti a queste due cliniche perchè, come dicevo prima, abbiamo verificato quali erano le due case di cura private che avevano maggiori rapporti con i valdostani. Infatti, perchè convenzionarsi con una casa di cura che pochi sceglievano?
(Interruzione del Consigliere Baldassarre)
Le cose non stanno come dice il Consigliere Baldassarre, perchè i pazienti sono stati inviati dal momento che abbiamo avuto le lettere e prima i pazienti in quelle cliniche andavano in indiretta e non in convenzionata.
Per quanto riguarda i tempi lunghi, le bozze di convenzione dopo la delibera del mese di luglio sono state fatte, la prima, al mese di settembre, al mese di novembre è seguita la licitazione privata, a fine gennaio è stata fatta la deliberazione da parte dell'USL, a fine febbraio è stata fatta la delibera di sospensione da parte della Giunta. Questi sono i tempi, se sono stati lunghi non è tutta colpa nostra.
Su questa mozione, se il Partito Comunista non la ritira, ci asterremo.
(Il Consigliere Baldassarre chiede la parola)
PRESIDENTE: Mi dispiace Consigliere Baldassarre, ma la discussione generale è già chiusa e pertanto non posso darle la parola. Il Regolamento interno del Consiglio prevede che, a discussione generale chiusa, possano parlare l'Assessore competente e il Presidente della Giunta.
(Il Consigliere Baldassarre chiede la parola per fatto personale)
PRESIDENTE: Fatto personale? Mi spieghi in che cosa consiste il fatto personale!
BALDASSARRE - (P.S.D.I.): Io ho fatto delle affermazioni alle quali l'Assessore ha risposto sostenendo che tali affermazioni non sono vere ....
PRESIDENTE: Non sussiste il fatto personale.
(Interruzione del Consigliere Baldassarre)
PRESIDENTE: Consigliere Baldassarre, si segga! Lei non ha la parola!
BALDASSARRE - (P.S.D.I.): (fuori microfono): sto spiegando il fatto personale.
PRESIDENTE: No, lei ha già spiegato in vano il fatto personale che non sussiste.
Pongo in votazione la mozione in oggetto:
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti: 27
Votanti: 11
Astenuti: 16 (Beneforti, De Grandis, Fa-val, Fosson, Lanièce, Lanivi, Marcoz, Martin, Perrin, Pollicini, Ricco, Rolando, Rollandin, Stévenin, Tamone e Voyat).
Il Consiglio non approva
PRESIDENTE: I lavori sono sospesi, riprenderanno domani mattina alle ore 9,30.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 20,22