Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1558 del 23 ottobre 1985 - Resoconto

OGGETTO N. 1558/VIII - COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO.

PRESIDENTE: Do comunicazione al Consiglio dell'attività svolta dalla Presidenza: del Consiglio e dagli organi consiliari dopo l'ultima adunanza:

DISEGNI DI LEGGE PRESENTATI:

Disegno di legge n. 235, presentato dalla Giunta regionale in data 7 ottobre 1985 concernente: "Concessione della garanzia fideiussoria della Regione presso Istituti di Credito e aziende bancarie, per la concessione di un mutuo a favore della Cooperativa Produttori latte e Fontina della Valle d'Aosta". (1^ e 3^ Commissione)

Disegno di legge n. 236, presentato dalla Giunta regionale in data 7 ottobre 1985 concernente: "Rifinanziamento del fondo di dotazione della gestione speciale della Società Finanziaria Valle d'Aosta, previsto dall'art. 9 della L.R. 28.6.1982, n. 16" (1^ Commissione)

Disegno di legge n. 237, presentato dalla Giunta regionale in data 11 ottobre 1985 concernente: "Aumento, per l'anno 1985, dello stanziamento previsto per l'applicazione della L.R. 15.7.1985 n. 46, concernente la concessione di incentivi per la realizzazione di impianti di risalita e di connesse strutture e di servizi" (1^ e 3^ Commissione).

Disegno di legge n. 238, presentato dalla Giunta regionale in data 11 ottobre 1985 concernente: "Realizzazione di un immobile da adibire a sede di Scuola Alberghiera regionale" (1^ e 3^ Commissione)

Disegno di legge n. 239, presentato dalla Giunta regionale in data 22 ottobre 1985 concernente: "Ulteriore finanziamento della L.R. 30 gennaio 1981, n. 5, recante norme per la promozione dell'attività cooperativa nella Regione della Valle d'Aosta''.

DISEGNI DI LEGGE VISTATI: -

DISEGNI DI LEGGE NON VISTATI:

Il disegno di legge n. 215 concernente: "Intervento straordinario per l'acquisto di beni patrimoniali" riapprovato ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 31 dello Statuto è stato impugnato dal Governo dinanzi alla Corte Costituzionale".

DELIBERAZIONI VISTATE: n. 33

DELIBERAZIONI NON VISTATE: -

RIUNIONI DI COMMISSIONI:

Conferenza dei Capigruppo e Ufficio di Presidenza: 1

1^ Commissione: 1

2^ Commissione: 1

3^ Commissione: 1

4^ Commissione: 1

l^ e 3^ Commissione in riunione congiunta: 2

1^ e 4^ Commissione in riunione congiunta: 1

2^ Commissione e Capigruppo per Parco Nazionale del Gran Paradiso: 2

Commissione speciale per regolamento assunzioni personale Casa da Gioco: 1

In data 16 ottobre, la 2^ Commissione allargata ai Capigruppo si è recata con l'Assessore all'Agricoltura, Foreste e Ambiente Naturale, nella zona del Mont Avic, per un sopralluogo, in vista della possibile iniziativa legislativa regionale per l'istituzione di un parco nazionale.

PRESIDENTE: Signori Consiglieri, ritengo doveroso, in apertura di seduta, ricordare brevemente il grave fatto del sequestro da parte di un comando palestinese della nave Achille Lauro, in crociera nel Mediterraneo con 500 persone a bordo, avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì 7 ottobre 1985, al largo di Porto Said.

I fatti ormai li conosciamo tutti e stiamo ancor oggi pagando le conseguenze di un atto insensato, piratesco, posto in essere da un gruppo di fanatici che hanno inteso lanciare una ulteriore sfida a tutta la comunità internazionale, proprio in un momento in cui stava prendendo consistenza l'ipotesi di un negoziato per cercare di dare una soluzione all'antico problema di una patria per il popolo palestinese. Se da un lato la vicenda si è conclusa, in tempi relativamente brevi, in seguito ad una mediazione di esponenti dell'O.L.P., che tanti sospetti ha generato, con il salvataggio di quasi tutti i passeggeri ad eccezione di un cittadino americano di origine ebrea, barbaramente trucidato e gettato in mare perchè reo soltanto di essere ebreo, fatto questo che ha profondamente impressionato l'opinione pubblica mondiale, dall'altro lato essa ha lasciato dietro di sè profonde crepe in Italia, in Egitto, negli Stati Uniti d'America ed ha portato alle dimissioni del Governo della Repubblica per una improvvisa e rovente polemica sulle caratteristiche della nostra politica estera in una zona esplosiva, ma di vitale importanza per l'Italia, come il Medio Oriente.

Tutto è improvvisamente precipitato quando, appena terminato il dramma del sequestro, è avvenuto un episodio, assai discutibile sul piano del diritto internazionale, quale il dirottamento da parte di aerei statunitensi dell'aereo egiziano che portava a destinazione gli autori del sequestro, oltre ad esponenti dell'O.L.P. ed alcuni funzionari del Governo egiziano.

La goccia che però ha fatto traboccare il vaso ed ha determinato l'improvvisa precipitazione della situazione politica è stato il rilascio, a dire il vero avvenuto in modo rocambolesco, del dirigente palestinese Abu Abbas, ritenuto dal Governo degli Stati Uniti responsabile non solo del sequestro della nave, ma anche di altre azioni terroristiche.

C'è stato su questo ultimo fatto una accesa polemica nel nostro Governo con reciproche accuse tra il Presidente del Consiglio e due componenti il Gabinetto; ci sono state valutazioni negative del nostro maggiore alleato, col conseguente determinarsi di un clima di incomprensione che ha fatto degenerare la situazione politica fino a provocare, a seguito delle decisioni di un partito della coalizione di uscire dalla maggioranza, la crisi di governo.

Si tratta di una crisi grave, di non facile soluzione e che proprio non era necessaria nell'attuale delicato momento politico.

I recenti chiarimenti fra Italia e USA, registratisi a crisi avvenuta, appaiono senz'altro uno spiraglio e l'augurio che esprimiamo in questo momento è che possa essere tempestivamente ricostruito un esecutivo forte, in grado di affrontare con energia tutte le emergenze politiche in atto, prima fra tutte quella del terrorismo internazionale che rischia di destabilizzare una zona in cui sono già presenti troppi focolai di tensione.

Concludendo penso sia opportuno rinnovare la nostra più ferma condanna per il piratesco atto di sequestro della nave e per la barbara uccisione di un cittadino inerme, con l'auspicio che i quattro responsabili, attualmente nelle mani della giustizia italiana, siano puniti in modo esemplare e con la speranza - come ha ricordato il prof. Giuseppe Lazzati in una lucida analisi sul dramma del popolo palestinese - che la soluzione della difficile crisi, cui sono impegnate le varie forze politiche del Paese e con la quale si incontra per la prima volta la saggezza politica del Presidente della Repubblica, abbia lucidamente presente che la validità di ogni politica esige di avere quale misura l'uomo e i suoi diritti fondamentali.

E' mancata nei giorni scorsi, all'età di 79 anni, Arline Personnettaz, che per molti anni fu Consigliere regionale.

Ricoprì inoltre l'incarico di Vice Presidente del Consiglio regionale dal 25 giugno 1966 al 23 maggio 1968.

Rieletta nel 1968 sempre nella lista della Democrazia Cristiana, ricoprì l'incarico di Vice Presidente per tutta la legislatura.

La sig.na Personnettaz oltre che per la sua attività era molto stimata ed apprezzata in Valle per la professione di ostetrica.

Alla famiglia le più sentite condoglianze.

E' mancato, sempre nei giorni scorsi, il rag. Dante Peretto, per molti anni funzionario dirigente dell'Assessorato alle Finanze ed ultimamente rappresentante della Regione nella Commissione di Coordinamento.

Alla famiglia rinnoviamo le più sentite condoglianze.

E' scomparso nei giorni scorsi la nota guida di Courmayeur, Eliseo Croux, particolarmente famosa per aver compiuto difficili e pericolose ascensioni sulle cime più alte del mondo.

Alla famiglia dello scomparso ed all'Unione Guide alta montagna rinnoviamo la più sentita partecipazione al loro grave lutto.

Un nuovo lutto ha colpito, ad un mese esatto dalla morte di Italo Calvino, la cultura italiana con la scomparsa di Ricordo Bacchelli avvenuta l'8 ottobre scorso all'età di 94 anni.

La dipartita di Bacchelli lascia un vuoto profondo nel mondo delle lettere che lo aveva sempre visto protagonista di primo piano da settant'anni a questa parte, prima come poeta formatosi alla Scuola Carducciana e poi come saggista e romanziere.

E' soprattutto in questo ultimo campo che Bacchelli ha dato il meglio di sè stesso consegnando ai posteri romanzi scritti nella tradizione manzoniana, tra i quali ricordiamo quelli appartenenti al ciclo del mulino del Po, che è un po' il sommario di cento anni di storia italiana dalla caduta di Napoleone alla l° guerra mondiale.

Indignazione e costernazione ha suscitato nel mondo l'esecuzione in Sud-Africa di Benjamin Moloise, militante del Movimento Congresso nazionale africano e fermo oppositore della politica segregazionista del governo di Pretoria.

Moloise era stato condannato a morte per l'assassinio di un poliziotto di colore avvenuto nel 1982.

Non sono valsi a salvare la vita al giovane patriota africano gli appelli alla clemenza lanciati da numerosi statisti di tutto il mondo.

Quarant'anni fa, e precisamente il 24 ottobre, nascevano le Nazioni Unite.

Si trattò allora di un grande avvenimento salutato con grandi speranze dal mondo intero che usciva da un conflitto disastroso che tanti lutti e rovine aveva seminato.

Nel dare vita all'organizzazione, i popoli delle Nazioni Unite avevano affermato la volontà di salvare le future generazioni dal flagello della guerra che per due volte, nello spazio di un trentennio, aveva portato indicibili afflizioni all'umanità intera.

Il bilancio di questi primi quarant'anni di vita dell'ONU è senz'altro positivo in quanto, pur tra innumerevoli difficoltà, è stata garantita la pace nel mondo, anche se non sono mancate, e questo purtroppo costituisce una zona d'ombra, guerre locali che hanno generato vittime e rovine.

Tuttavia la coesistenza pacifica è stata garantita e questo è senz'altro un risultato positivo.

In questo quarantennale tutte le nazioni del mondo devono maggiormente impegnarsi per superare le frizioni ancora in corso, al fine di garantire quella pace che sognavano di stabilire nel mondo i popoli e gli statisti che dettero vita alla grande organizzazione delle Nazioni Unite.

Infine termino comunicando che l'allegato all'oggetto 19, trasmesso con l'ordine del giorno, è errato, per cui in apertura di seduta si provvederà a distribuire la nuova copia corretta.

C'è qualcuno che intende prendere la parola sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio? Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Il Presidente del Consiglio, nel ricordare il tragico episodio del sequestro della nave Achille Lauro, posto in essere lunedì 7 ottobre da un commando palestinese, consente al Consiglio di esprimere la propria valutazione su questo grave episodio di pirateria diretto contro inermi cittadini. Non è la prima volta che terroristi della sedicente organizzazione per la liberazione della Palestina attuano criminali attentati, di fronte ai quali la coscienza civile del mondo dovrebbe sempre reagire come hanno fatto in questa occasione gli Stati Uniti d'America, dirottando l'aereo su cui avevano preso posto, con la complicità di alcuni esponenti del Governo italiano, gli autori del sequestro, che evidentemente speravano di farla franca e di ripetere in altri luoghi le loro criminali attività.

Quel che è successo dopo - e voglio qui riferirmi all'atteggiamento del binomio Craxi- Andreotti - è veramente vergognoso e lascia nell'opinione pubblica il sospetto di una certa condiscendenza verso il terrorismo, che va invece combattuto a tutti i livelli e con tutti i mezzi a disposizione. Quattro banditi ed un certo Abbas sono riusciti a mettere in crisi il Governo della Repubblica Italiana e ciò è veramente incredibile e grottesco.

In questo momento è necessaria una energica azione di tutte le nazioni del mondo per estirpare la piaga del terrorismo. Nessuna condiscendenza dunque, nessun pietismo, nessuna debolezza di fronte a chi, pretendendo di rappresentare i legittimi e sacrosanti interessi del popolo palestinese, agisce con mezzi e strumenti banditeschi.

Auspichiamo che dalla crisi esca un governo più forte che ponga in primo piano nel suo programma la lotta al terrorismo internazionale, che deve essere concertata con i nostri naturali alleati, senza nessun cedimento ai vari Arafat di turno, che nulla rappresentano sulla scena mondiale.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA (P.C.I.): Il nostro gruppo ribadisce la condanna di ogni forma di terrorismo, in questo caso anche del sequestro della nave Achille Lauro, in quanto il terrorismo è una forma violenta che colpisce solitamente persone inermi e innocenti. Ho detto prima, tutte le forme di terrorismo, non a caso, perchè non ci sembra che possano essere condannate soltanto le forme terroristiche di gruppi politici di non chiara collocazione o comunque di dubbia collocazione; vanno condannati gli atti terroristici anche quando vengono compiuti da stati sovrani e voglio ricordare il raid compiuto dall'esercito israeliano su Tunisi, che merita anch'esso la nostra condanna.

Vanno condannati gli atti di pirateria, quale è stato il sequestro della Achille Lauro; vanno condannati gli atti di pirateria anche quando a compierli è la nazione più potente del mondo. Il dirottamento di un aereo di un paese amico degli Stati Uniti compiuto su ordine del Presidente degli Stati Uniti, coinvolgendo anone una base italiana, va condannato ed in particolare vanno condannati anche atti militari successivamente compiuti da aerei americani sul territorio italiano, nel tentativo, che non ha avuto poi luogo, di giungere alla cattura di Abu Abbas.

Crediamo che in questo caso il Governo italiano si sia comportato con dignità; in questo caso il Presidente del Consiglio e il Ministro degli Esteri, non tutto il Governo, hanno avuto la capacità di resistere di fronte a queste ingerenze ed a questi atti che colpivano la dignità e la sovranità del paese.

Ma al di là delle questioni che riguardano singoli atti terroristici di questa complessa vicenda mediorientale, bisogna tener sempre presente qual è il problema politico: i palestinesi esistono, i palestinesi non possono scomparire dalla faccia della terra; non possono essere considerati tutti terroristi, sono 4,5 milioni di persone, hanno diritto ad una terra e ad uno stato.

Gli ebrei che per duemila anni hanno dovuto penare in una diaspora storica, sono le persone che forse meglio potrebbero comprendere la situazione in cui si trovano oggi questi palestinesi, che dopo decenni di continui spostamenti e vicende sanguinose continuano comunque ad avere questa aspirazione ed avere una patria, ad avere uno stato, ad avere una propria terra.

Quindi ci auguriamo che il Governo italiano, non appena sarà ricomposto, prosegua in un'opera di pace che porti ad un accordo fra tutte le componenti coinvolte nel Medio Oriente, che porti al rispetto delle frontiere dello stato di Israele, che porti anche alla definitiva soluzione di questo problema dei palestinesi con la conquista, anche per loro, di uno spazio in cui vivere.

Ci auguriamo anche che nell'esercitare questa politica il Governo italiano abbia, come ha avuto in questa fase, la capacità di rimanere nell'ambito delle alleanze, senza però diventare servo e senza rinunciare a principi sacrosanti quali la sovranità e l'autonomia di questo paese.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Torrione, ne ha facoltà.

TORRIONE (P.S.I.): Sarò molto breve, anche perché il problema è all'attenzione di tutti, per effetto di una crisi di governo che è caduta in un momento particolarmente difficile. Il primo auspicio che faccio è che, al di là di una naturale, ovvia e scontata solidarietà nei confronti della figura del Presidente del Consiglio Craxi, si possa ricostituire al più presto un governo, che in un momento difficile per la vita del paese continui e sappia governare.

Per questo ritengo che tutto sommato questo Consiglio non debba essere la meccanica cassa di risonanza di impostazioni di tipo nazionale. Tuttavia, mentre dico che in quest'aula non è pensabile che si ripetano in maniera così pedissequa impostazioni che sono sugli organi di stampa nazionale e che rispecchiano la volontà delle singole forze politiche, è altrettanto chiaro che no ci si può non meravigliare come alcune forze politiche in quest'aula cambino la propria impostazione di 360°.

Dico questo perchè non credo che il mio partito possa essere accusato in alcun modo - e non sto qui a citare gli esempi - di accondiscendenza nei confronti del terrorismo.

Abbiamo avuto sì posizioni difficili e contrastanti anche in passato, ed il caso Morone è stato un esempio emblematico, ma poi la storia non ha sempre dato ragione ai teorizzatori della cosiddetta fermezza, anche perchè poi di fermezze in oasi analoghi non ce ne sono più state.

Al di là di questa considerazione che non vuol rappresentare uno spunto polemico in una riflessione che deve essere molto seria, credo che no si possa negare il diritto fondamentale di un popolo alla propria terra e quindi, così come in passato avevamo sostenuto i diritti inalienabili del popolo israeliano, non possiamo non considerare che un popolo è alla disperata ricerca di collocarsi su un lembo di terra. Visto e considerato che questo è l'assunto da cui dobbiamo partire, le valutazioni sulla vicenda dell'Achille Lauro devono discendere da questo tipo di impostazione.

Ripeto, ogni forza politica potrà esprimere il proprio assenso o il proprio dissenso sulla vicenda dell'Achille Lauro; voglio solo aggiungere che il nostro non è un paese a sovranità limitata, e questo lo ribadiamo con fermezza, perchè se è vero che dobbiamo condannare il terrorismo, non dobbiamo neanche consentire che l'appartenenza ad una alleanza militare pregiudichi quello che è il nostro diritto inalienabile alla sovranità nazionale.

Il collega Mafrica ha già citato il discorso del dirottamento, ma ce n'è un altro che ci preoccupa di più, perchè truppe di un paese straniero sono discese in un nostro aeroporto ed hanno circondato addirittura le forze militari del la nostra Repubblica, e questi sono dati di fatto incontestabili. Non abbiamo mai messo in dubbio la nostra appartenenza nè al mondo occidentale nè all'alleanza atlantica, diciamo solo che non possiamo tollerare oltre che ci si consideri alla stregua di un paese coloniale. Su questo argomento siamo molto decisi non solo per fare della demagogia; credo che lo stato d'animo dell'opinione pubblica in generale abbia capito che questa presa di posizione del Presidente del Consiglio nei confronti di un alleato strapotente, non è altro che la riaffermazione dei diritti del popolo italiano ad essere sovrano sul proprio territorio.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Aloisi, ne ha facoltà.

ALOISI (M.S.I.): Volevo esprimere a nome del M.S.I. l'amarezza, il disappunto e la vergogna di avere avuto un Governo così incapace di risolvere i problemi nostri, i problemi di competenza esclusi va del Governo italiano. Abbiamo dovuto farci aiutare dagli altri, perché se altri sono intervenuti è perché non hanno nessuna fiducia in noi; non siamo neanche capaci di tutelare e difendere i nostri pescherecci contro la Tunisia che sistematicamente ce li sequestra, figuriamoci se siamo in grado di contrapporci a questo tipo di terrorismo che sta dissanguando l'occidente.

E allora non condivido le affermazioni fatte da alcuni partiti in questa aula, dove si accusa gli Stati Uniti di aver voluto intromettersi negli affari interni: noi dimentichiamo che facciamo parte di una alleanza occidentale di cui gli Stati Uniti sono nostri partners, dimentichiamo che in quella base aerea ci sono cinquemila militari della Nato, dimentichiamo che su quella nave è stato ucciso un cittadino americano. Queste cose invece non dobbiamo dimenticarle ed ecco allora la vergogna, il disappunto di essere governati da governanti incapaci di gestire e di portare avanti certi discorsi.

Fino adesso c'è stata una politica prettamente filopalestinese, filoaraba, e il binomio Craxi-Andreotti lo dimostra. Noi perciò ci auguriamo - e non voglio andare oltre - che il nuovo Governo sia più intraprendente, sia più capace di risolvere i nostri problemi senza dare nessuna tregua al terrorismo, perchè pur essendo stata una nazione vicina ai problemi dei palestinesi, siamo comunque sempre rimasti colpiti dai terroristi palestinesi; questo ci deve essere di insegnamento. Non bisogna dare tregua al terrorismo internazionale e su questo punto bisogna essere intransigenti e noi come M.S.I. ci auguriamo che il prossimo Governo sotto questo aspetto si dimostri tale.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Vicepresidente De Grandis, ne ha facoltà.

DE GRANDIS (P.R.I.): Vorrei solo sgombrare il campo da qualche equivoco perché da quello che leggo sui giornali, dai commenti che ho ascoltato ed anche da alcuni passaggi degli interventi fatti in quest'aula, si vuol ipotizzare un partito repubblicano come partito americano, e questo non è. Se è vero che abbiamo sostenuto e sosteniamo l'appartenenza dell'Italia al mondo occidentale ed al patto atlantico, se è vero che abbiamo sostenuto e sosteniamo che quando ci sono dei patti, quelli vanno rispettati, è altrettanto vero che questo patto non prevede certamente ingerenze degli alleati sul nostro territorio, nè pone limitazioni alla nostra sovranità. Per queste ragioni, sia il dirottamento dell'aereo operato dagli americani, sia l'intervento a terra di truppe americane che hanno circondato i nostri carabinieri, non sono da noi ammessi in alcun modo e vanno considerati come atti inqualificabili ed intollerabili che vanno ad incidere sulla nostra sovranità, e in quanto tali li respingiamo nel modo più fermo ed assoluto.

Quello che invece ci preoccupa profondamente è che a volte si fa confusione fra quelli che sono atti di terrorismo vero e proprio ed atti di guerra, altrettanto condannabili come atti di guerra, ma che non sono atti di terrorismo. Ora, il raid di Tunisi l'abbiamo condannato come un atto di guerra, anche se era precisamente mirato a colpire una fonte di terrorismo. Il dirottamento è un atto di pirateria aerea e di guerra: noi lo condanniamo e siamo anche pronti a sostenere che piuttosto che commettere un atto del genere avremmo rinunciato ad avere i quattro responsabili del dirottamento, pero nè riconosciamo che lo Stato di diritto non può mai scendere a patti con il terrorismo e non può mai intraprendere azioni illegali per combattere il terrorismo.

Il problema invece verteva su un'altra questione, che è quella della collegialità del Governo nell'assumere decisioni così gravi ed importanti, che era quella di consentire alla magistratura italiana di interrogare come testimone Abu Abbas. Sono clamorose le dichiarazioni di ieri alla radio, alla televisione e sui giornali di oggi: uno dei quattro dirottatori ha riconosciuto tranquillamente che il capo dell'operazione di dirottamento Achille Lauro si chiama Abu Abbas. Mi sembra che questo dimostri che una prudenza da parte nostra nel consentire alla magistratura di interrogare questo elemento, questo braccio destro fra l'altro di Arafat, sarebbe stata necessaria, così come noi crediamo ancora che sia necessario agire con estrema prudenza nei confronti dell'O.L.P. e di Arafat. Infatti, se sosteniamo il diritto sacrosanto dei palestinesi ad avere una terra e la loro patria, è altrettanto vero che dobbiamo fare distinzione fra il terrorismo, anche perchè siamo convinti che ogni cedimento al terrorismo e a chi lo alimenta non vada in una direzione di pace, ma contro la pace, perchè si continua così a mantenere una insostenibile situazione di gravissima tensione che non svolge certo il ruolo di favorire la pace.

Erano solo questi i chiarimenti che volevo fare in questo Consiglio per evitare che si possa tacciare il partito repubblicano di essere un partito americano, facendo così di ogni erba un fascio e semplificando cose che sono invece di notevole difficoltà e molto complicate.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Baldassarre, ne ha facoltà.

BALDASSARRE (P.S.D.I.): Brevemente, per una precisazione. Nessuno, in modo particolare noi socialdemocratici, disconosciamo il diritto del popolo palestinese ad avere una propria terra, ma allo stesso modo non possiamo permettere a questo popolo di non riconoscere il popolo di Israele. Non vogliamo giustificare il raid di Israele su Tunisi: è stato un raid per difendersi, non per attaccare, e sta qui la differenza fra noi ed altri partiti, perchè il popolo d'Israele ha diritto ad esistere così come ne ha diritto il popolo palestinese.

Ancora un'altra precisazione, ma senza nessuna polemica con il compagno Torrione, sugli aerei americani che hanno costretto all'atterraggio il velivolo egiziano: questa operazione era stata autorizzata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro degli Esteri Andreotti, senza mettere a conoscenza gli altri partiti della maggioranza. Non giustifico la crisi di governo su un problema di questo genere portata avanti dal partito repubblicano, però è mancata la collegialità e in questo modo il partito repubblicano ha fatto un gradito favore al partito comunista italiano.

PRESIDENTE: Se nessun altro Consigliere intende prendere la parola, si passa alla discussione dell'oggetto n. 2 all'ordine del giorno.