Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 130 del 24 febbraio 1983 - Resoconto

OGGETTO N. 130/VII - DISEGNO DI LEGGE CONCERNENTE: "RIFINANZIAMENTO DEL FONDO DI CUI ALL'ART. 9 DELLA LEGGE REGIONALE 28 GIUGNO 1982, N. 16: COSTITUZIONE DELLA SOCIETA' FINANZIARIA REGIONALE PER LO SVILUPPO ECONOMICO DELLA REGIONE VALLE D'AOSTA".

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): Si tratta semplicemente di versare alla Società FINAOSTA i fondi previsti al momento della sua costituzione e stanziati in bilancio. Se si vuole c'è una particolarità: visto l'attimo fuggente di grave crisi, vi è la necessità di poter provvedere con finanziamenti sostanziosi alle necessità dell'industria. Il fondo previsto viene versato interamente al fondo speciale e quindi con responsabilità politica della Giunta regionale e del Consiglio.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Anche se il Presidente non ha voluto diffondersi in particolari, i fatti parlano da soli.

Lo scorso anno c'erano, con l'istituzione della Finanziaria, 10 miliardi per la parte ordinaria e 10 per la parte speciale. La parte speciale ha terminato ed è finita a zero; la parte ordinaria, per quanto risulta a noi, è grosso modo ancora intatta: si sarà speso un miliardo su dieci disponibili.

Ad ogni modo, la considerazione che voglio fare è la seguente: abbiamo istituito uno strumento che doveva essere nuovo, provvedere non solo a salvataggi, ma anche ad iniziative con carattere di sviluppo dell'economia.

Di fatto, dopo neanche sei mesi di gestione, siamo già in grado di dire che la maggior parte delle risorse vengono impiegate nei salvataggi; anche le nuove attività sostitutive per imprese che hanno chiuso, se vengono fatte attraverso il fondo speciale, rischiano di avere più il carattere di salvataggio che non quello di sviluppo.

Al momento della costituzione della Finanziaria avevamo criticato questa struttura perché temevamo che finisse così; e ora si conferma la nostra impressione che le cose si stiano verificando in quel modo. La Giunta regionale, in un momento di crisi, interviene con stanziamenti massicci per il mantenimento dell'occupazione, però la Finanziaria non funziona in modo autonomo, non fa interventi di sviluppo di nuove attività; non è riuscita ancora a spendere i soldi che aveva a disposizione lo scorso anno e quest'anno con un colpo di mano la Giunta si appropria di tutte e due le parti.

Credo che almeno questa riflessione debba essere fatta, salvo poi riprendere il discorso più complessivo sulla Finanziaria stessa, sulle sue finalità e sul suo modo di funzionare.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): E' chiaro che lo spirito di René Descartes qui deve rigirarsi nella tomba, perché la logica del Consigliere Mafrica, almeno per quanto mi riguarda, è incomprensibile.

Se la FINAOSTA ha dei problemi di spesa per garantire, è meglio che non sia la parte ordinaria ad essere incrementata ma quella straordinaria, ragione per cui la Giunta regionale propone al Consiglio di incrementare la parte straordinaria.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Ho sottomano il bilancio regionale del 1983 e sono previsti 5 miliardi per la parte ordinaria e 5 per la parte speciale. Nel fondo globale sono messi in una forma che forse può consentire l'operazione per ché c'è scritto "ulteriore dotazione per gestione speciale": 5 miliardi; "sottoscrizione titoli azionari della FINAOSTA" (che dovrebbe essere la parte ordinaria): 5 miliardi.

La dialettica dell'Avv. Andrione è sempre molto fine, però ha cercato di sfuggire alla sostanza della nostra critica.

Noi non diciamo che siccome la FI-NAOSTA non funziona per la parte ordinaria, allora bisogna darle più soldi; constatiamo che con questa operazione di fatto, anche se non lo si vuol dire, si dimostra che la parte ordinaria della FINAOSTA non è ancora in funzione, perché ha speso un miliardo dei dieci dello scorso anno, perché si preferisce spostare i cinque miliardi possibili del bilancio di quest'anno tutti sulla parte speciale.

Siccome noi al momento in cui la Finanziaria è stata costituita, avevamo detto che esisteva questo pericolo, ci chiediamo cosa sta capitando e perché si verifica questo. Credo anch'io che sia più opportuno in queste condizioni fare confluire questi fondi nella gestione speciale, però non si può nascondere il fatto che si è molto al di sotto delle speranze e degli obiettivi che la Giunta si era posta quando era stata costituita la FINAOSTA.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): A me sembra di capire, ma poiché le logiche possono essere differenti chiedo l'autorizzazione al Consigliere Mafrica di interpretare il suo pensiero, che la gestione della FINAOSTA non piaccia al Consigliere Mafrica.

La prego di presentare un'interpellanza o mozione perché così sulla gestione il Consiglio si potrà esprimere. Colgo l'occasione per aprire un inciso: è proibito consegnare documenti del Consiglio di Amministrazione a chicchessia, ivi compreso un Consigliere regionale.

Su un'interpellanza o mozione la Giunta regionale, informatasi precedentemente, darà ampie spiegazioni, ivi compresa, se il Consiglio lo desidera, una mozione di sfiducia nei confronti degli attuali Amministratori che saranno obbligati a dimettersi.

Qui si tratta di finanziare un fondo speciale per scopi che sono noti al Consiglio, perché sua è stata la decisione, sia pure assunta a maggioranza, di adottare un certo tipo di struttura che permette di intervenire nell'industria. La Giunta ora propone al Consiglio un'operazione chiara e semplice, consistente nel versare dieci miliardi al fondo speciale affinché la Giunta regionale ed il Consiglio regionale, prendendosi le loro responsabilità, versino dei fondi per permettere all'industria valdostana si sopravvivere a questo periodo di crisi.Se invece si vuole discutere del Presidente, dei Consiglieri, dei Sindaci della FINAOSTA, in seduta pubblica o in seduta segreta, siamo disponibili.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.

DE GRANDIS - (P.R.I.): Credo che sarebbe interessante, adesso che è trascorso un certo periodo di tempo, avere una relazione della FINAOSTA per conoscere l'attività che ha svolto. E' evidente che all'inizio ci sono tempi morti per ogni organizzazione; mi rendo conto però del fatto che gli interventi della FINAOSTA con la gestione ordinaria non sono così facili e semplici come quelli della gestione speciale, che vengono assunti con una responsabilità politica del Consiglio e della Giunta.

E' evidente che in un momento di crisi gli interventi della gestione ordinaria della FINAOSTA sono particolarmente difficili in quanto si ha una precisa finalità da raggiungere che è quella di non fare i salvataggi, che non sono di sua competenza, ma di fare degli investimenti che siano produttivi, che possano avere uno sviluppo futuro.

Nella situazione di crisi in cui noi ci troviamo (recentemente come Commissione abbiamo avuto degli incontri anche con le rappresentanze sindacali per tutta una serie di aziende del tessile che sono in difficoltà) si tratta di interventi che la FINAOSTA con la gestione ordinaria non può fare e che sono realizzabili con la gestione speciale.

A mio avviso, sebbene mi dispiaccia che non si possano fare interventi ordinari che sarebbero molto più interessanti e darebbero molta più tranquillità sull'impiego del denaro pubblico, è necessario potenziare questa gestione speciale proprio perché ci troviamo in un momento di difficoltà nel quale c'è bisogno di interventi particolari, proprio per salvaguardare non solo l'industria ma il tessuto sociale ad essa connesso.

PRESIDENTE: E' chiusa la discussione generale. Passiamo all'esame dell'articolato. Do lettura dell'art. 1:

Art. 1

Il fondo di dotazione di cui all'articolo 9 della L.R. 28 giugno 1982, n. 16, è aumentato della somma di Lire dieci miliardi.

Il relativo onere graverà sul cap. 36400 "Spese per la costituzione del fondo di dotazione della Società FI NAOSTA S.p.A. per gli interventi della gestione speciale. L.R. 28 giugno 1982, n. 16, artt. 5 e 9" del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio 1983.

Alla copertura dell'onere di cui al comma precedente si provvede mediante prelievo di pari somma dal cap. 50150 "Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo - Spese di investimento (allegato n. 8 Sviluppo economico)"del bilancio della Regione per l'esercizio 1983, utilizzando interamente l'accantonamento ivi previsto per la sottoscrizione di titoli azionari della FINAOSTA S.p.A.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Voteremo a favore di questo provvedimento, anche se non siamo soddisfatti di come vanno le cose, poiché con questo in sostanza si prende atto che la situazione valdostana è così grave che occorrono interventi di salvataggio rilevanti.

Rispetto agli interventi complessivi fatti dalla Finanziaria dobbiamo consta tare come prevalentemente si facciano interventi con la gestione speciale; questo nega uno dei compiti principali che si era affermato al momento della sua costituzione, cioè nega il ruolo predominante che la Finanziaria stessa avrebbe dovuto esercitare.

Non siamo ancora in condizioni di dire se le cose non vanno perché non funziona il Consiglio di Amministrazione, procederemo a quella iniziativa che ci ha suggerito il Presidente Andrione, di chiedere in Consiglio una discussione sull'attività complessiva sulla FINAOSTA.

Abbiamo ancora un elemento da chiarire: non sappiamo se questo risultato di predominio del fondo speciale rispetto a quello ordinario dipenda oggettivamente da una situazione in cui bisogna intervenire come Consiglio e come Giunta regionale, perché le cose stanno così ed in cui la Finanziaria non è ancora in grado - non essendo rodata - di fare i propri interventi; oppure se non ci sia anche, sotto sotto, la volontà politica di non far esercitare un certo ruolo alla Società. Questo non siamo ancora in grado di dirlo, pensiamo che sarà possibile verificarlo con una discussione sull'argomento che attraverso una mozione cercheremo nei prossimi Consigli di portare all'attenzione dell'opinione pubblica e dei Consiglieri.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Vicepresidente Faval, ne ha facoltà.

FAVAL - (U.V.): Questa fase del dibattimento del Consiglio regionale potrebbe, se qualcuno volesse riscriverne le fasi, essere intitolata così: P.C.I. Federazione della Valle d'Aosta, uguale: dell'incoerenza. Qui dentro ci siamo sentiti dire da parte del Consigliere Mafrica che la situazione è talmente grave per cui sono necessari interventi di carattere speciale; ci siamo sentiti dire da quei banchi, a più riprese, che la Giunta regionale non fa nulla nei confronti dell'industria locale, che non interviene. Ma scusate, che tipo di atteggiamento avete nei confronti del problema reale industria? Una volta ci dite che la Giunta non fa nulla e siete arrivati addirittura al punto di abbandonare l'aula un giorno in cui avevamo qui presenti della maestranze; se ci fossero oggi presenti le stesse maestranze sono convinto che il ragionamento del Consigliere Mafrica non sarebbe quello che è stato appena fatto, ma sarebbe ben diverso. A questo punto mi chiedo se ha senso questo tipo di opposizione.

Stiamo esaminando uno strumento che tutti assieme abbiamo votato, quello della FINAOSTA, perché sapevamo perfettamente che determinati interventi dal punto di vista istituzionale la Regione non li può fare, ed abbiamo scelto uno strumento che ci doveva consentire di fare determinate cose. Siamo di fronte a questa situazione, cerchiamo di provvedere nel modo migliore possibile ed il più tempestivo, e ci sentiamo dire da parte del PCI che questo non s'ha da fare, quando poi si presentano le mozioni con le quali si richiede addirittura di anticipare i soldi per cassa integrazione e via di seguito.

Adesso venite a fare il discorso del salvataggio quando siete voi che? anche a livello di Repubblica, avete contribuito a combinare tutti quei pasticci dei quali noi stiamo pagando le conseguenze, ivi compreso quello della Cogne.

Ma quando siamo andati in visita alla Cogne, cosa avete detto? Io ero presente, sono stato l'unico Consigliere regionale che ha detto all'Ing.Liberati che quanto ci venivano dicendo da dieci anni erano delle belle cose, ma poi se ne verificavano sempre delle altre. Cosa ha chiesto invece il Consigliere Mafrica in quell'occasione? Qui pontificate, ma quando è il momento cosa fate?

Io credo che a questo punto, al di là della posizione politica del PCI che lo riguarda, a livello politico più generale non è accettabile nei confronti della popolazione valdostana, nei confronti di coloro che in questo momento hanno delle difficoltà per mantenere il posto di lavoro, che la classe politica valdostana un giorno la racconti in un modo, il successivo in un altro.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Per fatto personale, visto che avevo già fatto la dichiarazione di voto. Le accuse che il Consigliere Faval ci fa quando sale in cattedra sono compatibili con la dialettica del Consiglio, quindi vanno benissimo, però non credo che egli possa cambiare i fatti e se cerca di far intravedere una incoerenza, questa non esiste assolutamente.

Partiamo dal fatto personale: per quanto riguarda la Cogne, abbiamo detto tutto quello che avevamo da dire in Consiglio, in convegni e riunioni; quel giorno eravamo andati esclusivamente a visitare lo stabilimento. Noi continuiamo a criticare la politica industriale della Regione e riteniamo che siano due tempi distinti. Siccome la Giunta regionale non fa prima quello che dovrebbe fare, cioè non ha seguito una politica industriale verso i grandi complessi come la Cogne e l'Ilssa e verso le piccole imprese, in un secondo tempo diventano necessari i salvataggi. Noi quindi critichiamo l'assenza di una politica industriale, però poi quando le fabbriche chiudono, siccome siamo un partito che ha ancora un grande riferimento con la classe operaia, ci preoccupiamo delle condizioni di lavoro materiali, della cassa integrazione e di queste cose. Noi diciamo che i salvataggi diventano indispensabili e quindi li dobbiamo ingoiare noi pure, perché non ci si è pensato prima. Quindi non vediamo nessuna incoerenza.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Presidente della Giunta, ne ha facoltà.

ANDRIONE - (U.V.): Per fatto personale perché non mi piace sentirmi un cretino. Prego il Consigliere Mafrica di dirmi, per iscritto, cosa vuole dire "politica industriale". Dopodiché verrò qui e batterò il "mea culpa" perché ci sono in Italia delle parole inutili come "programmazione, incentivi promozionali, pianificazione, politica industriale", mentre si continua a distribuire solo del denaro pubblico per cause vergognose.

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 1:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: ventotto.

Il Consiglio approva all'unanimità.

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 2:

Art. 2

Al bilancio della Regione per l'esercizio 1983 sono apportate le seguenti variazioni:

PARTE SPESA

Variazione in diminuzione:

Cap. 50150 - Fondo globale per il finanziamento di spese per ulteriori programmi di sviluppo ("Spese di investimento")

£. 10.000. 000. 000

Variazione in aumento:

Cap. 36400 - Spese per la costituzione del fondo di dotazione della Società FINAOSTA S.p.A. per gli interventi della gestione speciale. (L.R. 28 giugno 1982, n. 16 arti. 5 e 9).

£. 10.000. 000. 000

PRESIDENTE: Metto in approvazione l'articolo 2:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti, votanti e favorevoli: ventotto.

Il Consiglio approva all'unanimità.

PRESIDENTE: Do lettura dell'art. 3:

Art. 3