Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 125 del 24 febbraio 1983 - Resoconto

OGGETTO N. 125/VII - APPROVAZIONE DI PREVISIONE DI SPESA PER I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL'EX OSPEDALE GERIATRICO IN REGIONE BEAUREGARD DEL COMUNE DI AOSTA.

PRESIDENTE: Do lettura del testo della delibera:

Il Consiglio regionale

DELIBERA

1°) di approvare, in via di massima, la seguente previsione di spesa di interventi finanziari della Regione per l'esecuzione dei lavori seguenti:

- ristrutturazione dell'Ospedale ex Geriatrico in regione Beauregard del Comune di Aosta - L. 3.080.000.000;

- idem, lavori di sistemazione esterna

- L. 625.000.000;

- idem, attrezzature medicali fisse

- L. 331.000.000.

2°) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo necessario per l'attuazione dei lavori di cui si tratta, per l'approvazione dei progetti e per l'appalto e l'esecuzione dei lavori nonché per l'approvazione, il finanziamento e la liquidazione delle relative spese entro i limiti di spesa previsti dagli stanziamenti degli appositi capitoli di spesa del bilancio preventivo della Regione per l'anno 1983.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey, ne ha facoltà.

BORBEY - (D.C.): Penso che i colleghi ricorderanno che il finanziamento di otto miliardi e novecentocinquantuno milioni con appalto a licitazione privata è stato assegnato ad un'impresa di Milano, la EDIM; in seguito è stata portata in Consiglio regionale l'aggiudicazione a trattativa privata, per l'importo di tre miliardi circa, per l'esecuzione di tutte le opere esterne, per il completamento, cioè, di questa struttura.

Voi conoscete l'area destinata a questo Ospedale: è un'area abbastanza costosa per la sistemazione di tutto questo terreno con viali, accessi, parcheggi ecc.

Era previsto anche l'accesso al Pronto Soccorso di questo Ospedale, che purtroppo già da progetto iniziale comportava una spesa non indifferente in quanto tale accesso è situato al primo piano, ad una quota di circa 5,50 mt. sopra al livello stradale, quindi con l'impostazione di una rampa in cemento armato della lunghezza di 110 metri.

La Direzione lavori e l'assistenza curate direttamente dall'Assessorato dei Lavori Pubblici hanno predisposto un preventivo di opere suppletive per completare questa struttura.

La causa di una minore previsione in sede progettuale è derivata dal fatto che già allora ai progettisti era stata data precisa indicazione di rimanere entro determinati limiti - e questo lo potrà ribadire il mio collega Assessore alla Sanità -; lo stesso discorso è stato riconfermato anche dalla SPO, la società di progettazione, la quale è stata logicamente attaccata a livello Direzione lavori; ad esempio per quanto riguarda la cucina non è stato previsto niente, perché si deve rimanere entro una spesa che lo Stato nel 1980 aveva previsto per le opere di edilizia ospedaliera.

In ogni caso questa è una previsione e da parte dei tecnici è ribadito che oltre questa spesa non si andrà, anzi è previsto che si rimanga sotto il dieci per cento di questo importo.

Però la Giunta regionale vorrebbe avere da parte del Consiglio una delega per una cifra per la quale senz'altro non si ritornerà in Consiglio con ulteriori delibere di perizie suppletive che la superino.

Infatti stamani abbiamo già passato una perizia suppletiva come delibera di Giunta per l'impermeabilizzazione dei tetti.

Nella previsione dettagliata di questo complesso la spesa era prevista in 350 milioni, invece, fatta la perizia suppletiva, non abbiamo superato i 270 milioni.

Quindi voglio ribadire che indicando questa cifra i tecnici hanno largheggiato appositamente.

Darò una lettura, anche se non dettagliata, delle spese, poi i Consiglieri potranno prendere direttamente contatto con la Direzione lavori, che fornirà spiegazioni più dettagliate al riguardo.

Le spese previste sono per circa tre miliardi ottanta milioni, di cui due miliardi seicentododici milioni per opere di sistemazione interna del fabbricato, poi cinquantadue milioni di IVA con l'ammontare di due miliardi seicentosessantaquattro milioni; inoltre è previsto un 16% di revisione prezzi - quattrocentoventisei milioni - ed andiamo a tre miliardi ottanta milioni.

Da questa cifra dovremmo dedurre i trecentocinquanta milioni relativi alla sistemazione del tetto, di cui avevo parlato, e verrebbe quindi ridotta complessivamente a due miliardi seicento-cinquanta milioni.

Per quanto riguarda invece le spese previste per attrezzature medicali, per la cui fornitura l'Assessorato della Sanità provvederà direttamente con delle gare di appalto, si è prevista una spesa di trecentotrentunmilioni.

Per quanto concerne la spesa delle opere necessarie per il completamento della sistemazione esterna, queste ammontano complessivamente a cinquecentoventottomilioni di opere a base d'asta, più dieci milioni di IVA, più il 16% di revisione prezzi, che ammonta a ottantasei milioni: il costo complessivo di previsione è di seicentoventicinque milioni.

Quindi due miliardi seicentocinquanta milioni più trecentotrentun milioni di attrezzature medicali, più seicento-venticinque milioni di sistemazione interna e si perviene così ai tre miliardi seicentocinquanta milioni e non a quattro miliardi, perché ricordo che i trecentocinquanta milioni del tetto li abbiamo già accantonati stamani.

Da dove provengono in effetti queste spese? Non vorrei dare lettura della relazione, perché penso che i Consiglieri l'abbiano già fatto: qui si dice che "una prima parte corrisponde a lavori non previsti in progetto, alcuni per banali errori di computo, altri a ragion veduta" intendendo con ciò che i progettisti avevano avuto incarico specifico di rimanere entro una determinata spesa a base d'asta, mentre la seconda parte riguarda opere di miglioria.

Per giustificare queste ultime apro una parentesi: la società di progettazione, senza voler offendere nessuno, opera tendenzialmente in Ospedali del terzo mondo, quindi hanno nei loro capitolati e nei loro elenchi dei prezzi per materiali che oggi in Italia non sono più richiesti; in modo particolare qui in Valle d'Aosta abbiamo ritenuto di modificare, ad esempio, i materiali delle controsoffittature che erano previsti di fibra sintetica, ormai superati, per mettere delle controsoffittature in pannelli di alluminio.

I progettisti avevano anche previsto del serizzo grezzo nell'ingresso e in tutte le scale, e noi come Giunta regionale, sentito il parere dei tecnici, li abbiamo trasformati in granito.

Questi sono solo dei piccoli esempi che però comportano ulteriori spese di centinaia di milioni.

Se i colleghi vogliono, posso dare lettura delle varie voci, ma questo ci porterebbe ad una lunga discussione perché mi viene in mente subito una cosa: i lucernari. Ci si potrebbe chiedere come mai, essendoci già sei lucernari, nel computo se ne mette uno solo.

La risposta è che nel computo medio è previsto solo un lucernario, invece dobbiamo pagarne sei perché tanti sono in realtà. Non sono piccoli lucernari ma sono enormi e dal tetto danno la veduta all'ingresso dell'Ospedale.

La cucina, abbiamo già detto, non era prevista per scelta nel progetto ed è stata lasciata come opera da definirsi.

Un'altra spesa che si aggira dai centocinquanta milioni ai duecento è la Cappella. Questa non era prevista dal progetto ma la Giunta ha deciso di farla perché c'è anche un Geriatrico e se i pazienti vogliono andare a Messa la domenica possono farlo; in qualunque Ospedale questa struttura c'è.

Per quanto concerne le opere vorrei darvi alcune voci in modo particolare: soltanto per la muratura della cucina sono cinquanta milioni; per gli impianti fluidi sapete che il loro costo si aggira quasi al 40% del costo dell'opera; sono costosissimi sia l'impianto elettrico, sia l'impianto di riscaldamento, di aspirazione, ecc.

Ad ogni modo alcune voci, date per carenti come descritte in capitolato (e a questo fatto l'impresa si è attaccata) non sono previste; vi sono poi alcune migliorie e determinati lavori in più, quali appunto quelli dei serbatoi di acqua e della centrale idrica, fra cui la compensazione dell'area delle cucine e l'impianto di riduzione della pressione e del vapore sempre nelle cucine, le vasche raccolta acqua in acciaio Inox nelle cucine (che costano la bellezza di 48 milioni!), un addolcitore dell'acqua non previsto (l'acqua è risultata molto calcarea), porta ad una previsione di spesa di 197 milioni.

Cinquanta milioni inoltre sono solo per le opere murarie per tutti questi lavori, che si aggirano sul 27% del costo di maggiorazione dell'impianto.

Le porte tagliafuoco costano ca. cinquanta milioni; per l'applicazione di nuove norme, il Comandante dei Vigili del Fuoco ha chiesto una revisione rispetto al progetto originale.

Cito ancora la demolizione di fabbricati, non prevista nel computo metrico, che sono quelli delle ex case Ours; inoltre non era previsto il collettore del camino. Se la SPO prevedeva questi tre miliardi in più, perdeva la percentuale su questi, perché la società di progettazione, e l'ha dichiarato espressamente, aveva avuto l'incarico di non superare gli otto miliardi.

Continuando nell'elencazione delle opere, c'è la cassonettatura, una voce opere in ferro previste in capitolato (in computo metrico Kg. 900, ringhiere ecc.): la situazione di fatto richiede una quantità di ca. 6.000 Kg. che sono trentasei milioni in più di opere in ferro.

Vi sono maggiori quantitativi di pareti mobili: settanta milioni in più non conteggiati come computo metrico nella previsione; opere previste per migliorie, maggiori rifiniture dell'Ospedale: ad esempio per ca. trecentosessantaquattro milioni sono opere di miglioria per davanzali in diurite, scale, pavimento e atrio in granito Montorfano, fascia paracolpi all'interno delle stanze di degenza, tutte le fasce in legno, tinteggiature in cui abbiamo modificato quello che era previsto da capitolato; paraspigoli in lamiera a salvaguardia di certe lettighe, porte scorrevoli RX, armadietti a rivestimento fenolico.

In ogni stanza di degenza era previsto da progetto che fossero inseriti degli armadietti metallici da parte di chi doveva curare l'arredamento, quindi nulla era previsto in questo computo: abbiamo pensato di armonizzare le due cose, quindi abbiamo previsto i letti con la tendina, una determinata tinteggiatura che si addattava con cassonetti fatti tutti in materiale plastico di un certo colore e li abbiamo inseriti come opera finita.

Il rivestimento delle sale operatorie e sale-parto e gli zoccolini a guscio dei servizi sono stati proposti nelle prime riunioni, ad inizio lavori, con la collaborazione del Commissario dell'Ente ospedaliero, per migliorare tali locali sotto l'aspetto igienico, poiché erano previsti determinati rivestimenti e materiali che, come ho già detto, più nessun Ospedale usa, quindi dietro suggerimento del Commissario dell'Ente ospedaliero, abbiamo usato gli stessi materiali con i quali ristrutturiamo attualmente l'Ospedale regionale.

Detti materiali sono molto più costosi perché non sono i soliti rivestimenti in piastrelle molto porose e portano ad una spesa di novanta milioni circa.

E potrei andare avanti di questo passo per parecchie decine e decine di milioni: 180 milioni solo per una variazione delle controsoffittature e lavori di rifinitura!

Per quanto concerne invece le opere esterne che comportano una spesa di circa cinquecentoventotto milioni, queste consistono principalmente in maggiori quantitativi: ci sono settanta milioni di muri in più che non erano previsti nel computo.

Teniamo ben presente che anche il calcolo del cemento armato di tutti i muri è stato fatto dalla SPO, quindi la Direzione lavori sta facendo i muri nel modo in cui li ha dimensionati la SPO. Non abbiamo maggiorato il calcolo del cemento armato o fatto muri più spessi: stiamo eseguendo i muri delle stesse dimensioni previste nei progetti esecutivi forniti dalla SPO, la quale ha fatto un computo carente di 70 milioni. Inoltre: per l'impianto elettrico della sistemazione esterna non era prevista l'assistenza muraria; c'è un maggiore quantitativo di drenaggio dietro i muri per la presenza di molta acqua (dieci milioni); rifacimento di un tratto del muro sulla strada Duca degli Abruzzi, che l'ottobre dello scorso anno è franato (costo quaranta milioni, e questo non poteva prevederlo la SPO); maggiore quantitativo scavo in roccia (cento milioni); canalizzazione acqua riva (quindici milioni); nuova cabina ENEL (venti milioni); maggiore quantitativo rete recinzione (sei milioni).

La sistemazione del cavedio a nord non avevano l'incarico di prevederla, perché è stata une scelta dell'Assessorato della Sanità di sistemare tale cavedio perché serve da deposito: costo venticinque milioni. Lo spostamento del trasformatore e la demolizione di una vecchia cabina, non previsti e non valutabili esattamente, sono da noi stimati in cento milioni circa.

Quindi questa è la previsione di spesa: cinquecentoventotto milioni; siamo sicuri di spenderne quattrocento, cento li prevediamo noi come cifra di riserva e logicamente, se non avremo necessità di spenderla, non la spenderemo!

Questo è quanto brevemente ho ritenuto di dover illustrare, ma se i colleghi vorranno avere delle delucidazioni in materia, perché questa non è cosa da spiegare in breve, potranno richiederle alla Direzione lavori.

Immaginate il terreno sul quale sorge il Beauregard, con una pendenza enorme e un complesso del costo di quattordici miliardi: non è che sia facile spiegare in poche parole determinati problemi, anche perché, onestamente, neanch'io non sono al corrente di tutto l'andamento dei lavori, però i tecnici sono a vostra disposizione per chiarimenti inerenti alle varie spese previste in questo preventivo che, a detta dei tecnici, è stato tenuto di un 1015% al di sopra di quanto pensavano di dover spendere.

PRESIDENTE: E' aperta la discussione generale, ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin, ne ha facoltà.

PEAQUIN - (P.C.I.): Evidentemente il Beauregard ha una storia un pò lunga, perché sono ormai 15 anni che se ne parla; mi sono letto molto attentamente la relazione che accompagna la delibera, sono stato anche molto attento alla relazione che ci ha fatto l'Assessore e credo di aver capito com'è tutta la questione.

Non mi è del tutto chiaro però questo fatto: si dice che è stato richiesto alla SPO di ridurre i prezzi per rimanere nell'ambito della cifra messa a disposizione dal fondo sanitario nazionale (otto miliardi e novecento milioni); questo vorrebbe dire che si è chiesto di ridurre certe spese. Poi invece si dice che la SPO non ha fatto questo o quell'altro, come dire che sono mancanze di progettazione. A questo punto la SPO era obbligata, per esempio, a mettere serizzo anziché granito in quanto costava di meno!

Ma non voglio andare a rivedere tutto; c'è un punto che mi preoccupa anche in relazione a quanto detto stamani dall'Assessore, sui movimenti di questo edificio, che è costruito in una zona non molto stabile.

Mi riferisco alla terza parte della relazione, dove si dice che "le opere che si giudicano necessarie consistono in lavori imprevedibili in sede progettuale e constatati successivamente che riguardano essenzialmente la ripresa delle cavillature nelle tramezze, dovute al notevole movimento del fabbricato tra l'estate e l'inverno", poi la parte successiva dove si parla della copertura impermeabilizzante di cui abbiamo discusso stamani. Prevediamo una spesa di quattrocentosessanta milioni per questi due tipi di opere. Abbiamo già approvato stamani una spesa di duecentocinquanta milioni, però erano previsti trecentocinquanta; rimane comunque una differenza di centodieci milioni.

La mia preoccupazione è che se sono previsti centodieci milioni per la ripresa delle cavillature, la stabilità di questo fabbricato deve essere veramente in condizioni cattive, perché con questa cifra si rifanno un numero notevole di metri quadri di tramezze. Se questa mia interpretazione è sbagliata, mi si dica.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare per la replica l'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey, ne ha facoltà.

BORBEY - (D.C.): Chiedo scusa se intervengo immediatamente, ma la relazione l'ha fatta il Direttore dei lavori, l'Ingegnere Capo. Tutta la parte analitica è stata compilata dai due Geometri assistenti, che sono sempre in cantiere.

Quindi rifacimento copertura tetto previsto trecentocinquanta milioni, revisione cavillature quaranta milioni, sommano quattrocentosessanta milioni. L'Ingegnere ha preventivato centodieci milioni per cavillature anziché quaranta. Quindi sono settanta milioni di errore.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin, ne ha facoltà.

PEAQUIN - (P.C.I.): Quindi settanta milioni in meno di lavori per la ripresa di fessure verificatesi sono già una cifra notevole. L'augurio che ci facciamo è che questo fabbricato non ci dia poi in futuro noie più grosse, perché oggi è stato forse visto, in questo Consiglio, con delle caratteristiche non molto sicure.

E' nostro augurio anche che della cifra prevista, oggi - che si avvicina ai quattro miliardi - se ne spenda una inferiore, perché mi pare che ci siano i presupposti perché questa cifra debba diminuire notevolmente.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Mafrica, ne ha facoltà.

MAFRICA - (P.C.I.): Dopo le spiegazioni date dall'Assessore, la visita da lui proposta credo sia opportuna, perché si parlava stamani di inefficienza dello Stato; credo che questa vicenda del Beauregard possa in qualche modo non dare un'immagine troppo buona dell'efficienza della Regione.

Ormai, a tredici anni dall'inizio dei lavori, dopo aver speso un numero di miliardi in una prima fase che bisognerebbe calcolare rivalutandoli, e dopo avere in questa seconda fase speso nove miliardi con l'aggiudicazione dei lavori, tre per la sistemazione esterna, quattro adesso più altri due per le strade d'accesso, arriviamo a diciotto miliardi. Per che cosa?

L'Assessore Borbey è persona che ha la dote di venire in Consiglio a dire, con il più grande candore o tranquillità - come vogliamo dire -, delle cose che altri terrebbero magari più nascoste. Ci dice l'Assessore che la SPO, che ha fatto il progetto, è abituata a progettare Ospedali nel terzo mondo ed ha proposto dei materiali che vanno bene per l'Africa, ma non per noi. Io trovo che questa distinzione, cioè fare Ospedali di un certo tipo, non sia una gran bella cosa, ma ce ne accorgiamo un pò in ritardo.

Una seconda osservazione: nella stessa relazione si dice che ci sono stati dei banali errori di computo, oltre la parte non prevista, perché si doveva stare entro la cifra dei nove miliardi che erano disponibili da parte dello Stato.

Non credo che si possa accettare senza osservazioni critiche che una società di progettazione presenti un lavoro con degli errori. I fatti più rilevanti sono ancora quelli emersi stamani e cioè che il tipo di progettazione è riferito ad un insediamento in un terreno che non dà garanzie di stabilità alla costruzione, per cui già adesso bisogna intervenire per le cavillature che devono essere assai rilevanti, visto che costano quanto si è appena detto.

Quindi esprimiamo la preoccupazione che andando avanti in questo modo un pò disordinato non si sia fatto oggi tutto quello che era necessario fare per rimediare efficacemente ad errori del passato e per garantirsi contro eventuali danni nel futuro.

Siamo di fronte ad una struttura che costa diciotto miliardi oggi, più tutti quelli spesi prima; per cui vorremmo visitarla per poterci rendere conto che quanto si spende oggi si è speso una volta per tutte.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere De Grandis, ne ha facoltà.

DE GRANDIS - (P.R.I.): Volevo chiedere all'Assessore Borbey, visto che ho sentito fare riferimento ad una cabina dell'ENEL, se per l'allacciamento elettrico del Beauregard si è tenuto conto di un'osservazione che era già stata fatta in Consiglio sull'opportunità dell'allacciamento con la Cooperativa Forza e Luce, per una questione di costi.

Nella progettazione iniziale era stata prevista inoltre la creazione di un impianto solare per il Beauregard; tale costruzione era stata poi abbandonata - me l'aveva detto l'Assessore rispondendo ad una mia interpellanza - perché i costi d'impianto erano notevolmente elevati. In quell'occasione avevo chiesto se non era possibile predisporre le cose in modo che un futuro impianto fosse possibile senza interventi sulla muratura; l'Assessore mi aveva risposto che non era più possibile perché sarebbe stato necessario toccare la soletta impermeabilizzata, la cui manomissione anche parziale avrebbe portato a dei gravi rischi di dover rifare il tetto.

Siccome ora il tetto lo si deve rifare perché vecchio di dieci anni e lesionato dal tempo, e poiché si è ritenuto più opportuno, anziché fare delle riparazioni, procedere al rifacimento totale, chiedo se in questa occasione non sia il caso di prevedere una eventuale futura realizzazione di un impianto solare.

Per quello che riguarda il terreno, invece, se non ho capito male, le fondazioni del Beauregard insistono da una parte su una roccia, dall'altra su terreno alluvionale. Le fondazioni che sono sulla roccia reggono e non danno preoccupazioni, mentre una sola parte appoggia su terreno non solido, ragione per cui si provoca uno squilibrio. Tale squilibrio è destinato ad aumentare? La natura di quel terreno ed i suoi possibili movimenti sono stati valutati a fondo attraverso una perizia geologica o cose di questo genere? Non vorrei che a lavori ultimati, quando la struttura sarà occupata dagli utenti ed i pesi che insistono sulle fondazioni saranno notevolmente aumentati, questa situazione di disequilibrio delle fondazioni si aggravi e si creino difficoltà notevoli al momento in cui essa sarà funzionante, perché bisognerà sgombrarla per fare lavori di rinforzo alle fondazioni e cose del genere.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Nebbia, ne ha facoltà.

NEBBIA - (P.S.I.): Solo per un suggerimento all'Assessore Borbey. Ho visto che finalmente i lavori di allacciamento della zona alta di Saint-Christophe e dell'Ospedale Geriatrico di Aosta sono iniziati. Mi raccomando, tra parentesi, che i lavori si svolgano con più sicurezza per il traffico che ha luogo sulla circonvallazione, perché possono esserci dei problemi.

Il suggerimento che volevo dare è questo: quella strada servirà al Geriatrico dalla parte di Aosta, molto probabilmente la bassa Valle vi accederà per mezzo della strada regionale che attraversa la frazione di Meysattaz, in Comune di Saint-Christophe, che ha delle sezioni stradali piuttosto ristrette. Il suggerimento è di mettere allo studio la realizzazione di un collegamento stradale adeguato anche dalla parte di Saint-Christophe, non solo dalla parte di Aosta.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Tamone, ne ha facoltà.

TAMONE - (U.V.): Solo per dire che probabilmente quando l'Union Valdôtaine ed il P.C.I., anni fa, facevano polemica su questo argomento non è che la facessero solo a buon mercato; avevano più ragione che torto! Quando quattro anni fa abbiamo pensato di ristrutturare il Beauregard, forse era il caso di pensarci meglio, ma questo è solo senno di poi.

I dubbi e le impressioni che sono venuti fuori oggi dal dibattito sono delle cose serie; la speranza è che quello che ha detto il Consigliere De Grandis non si avveri, altrimenti ci troviamo di fronte a qualcosa che secondo me andrebbe visto se possibile anche adesso; mi riferisco al concetto dello squilibrio fra la roccia da una parte e il terreno morenico dall'altra.

Per quanto riguarda la Cappella, sono un pò interessato alla religione e volevo chiedere se questa costruzione potrà essere progettata in modo che possa essere usata da pluriculti e non solo da cattolici.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore ai Lavori Pubblici Borbey, ne ha facoltà.

BORBEY - (D.C.): Rispondo prima al Consigliere Mafrica. Sarà anche nella mia natura, ma non vengo qui da incosciente, quanto invece convinto del fatto che se Borbey e la D.C. possono avere alcune colpe nel discorso del Beauregard, tanti altri ne hanno in misura maggiore.

Finalmente con la Giunta Andrione, abbiamo iniziato il completamento del Beauregard, perché, con la Giunta Dujany, per cinque anni voi socialisti l'avevate bloccato. Alla fine noi come maggioranza, abbiamo deciso di usare questa struttura per metà come Geriatrico e siamo felici di questa decisione perché se è vero che sorge in una zona abbastanza costosa, questa però è anche ben soleggiata ed i malati ci staranno bene.

Certamente bisognerà organizzare dei servizi di pullman, però con la viabilità idonea non è più tanto distante dal centro e la preoccupazione maggiore era questa.

Abbiamo impiegato quindici anni per finire questo edificio, immaginatevi un pò se dovevamo ripartire daccapo e cercarci una nuova area! E poi dove? Ad Aosta non riusciamo a trovare più un posto per fare una mezza casa popolare. Per questo sono tranquillo quando dico che vi sono stati un pò di errori da parte di tutti e dobbiamo completare quell'edificio.

Per quanto riguarda la sicurezza, la struttura portante è stata collaudata alla fine dei primi lotti e la natura del terreno non ha subito modificazioni. E' una struttura che dà garanzie di stabilità, ma quando viene caricata ulteriormente non dà garanzie sufficienti di elasticità; a tanti fabbricati succede questo.

Non è a repentaglio la stabilità dell'edificio, ma alcune strutture interne che avranno determinati danni.

C'è stata data una certa garanzia che fatte le tramezze ed i pavimenti e messo quel pò di sovraccarico che sono i mobili, non dovrebbe muoversi niente. Infatti questi famosi piccoli interventi di cavillatura verranno fatti all'ultimo momento, quando saranno già dentro tutte le attrezzature di arredamento, perché è già un lavoro di tinteggiatura.

Giustamente il Consigliere Mafrica dice, ma sempre riferendosi alla mia tranquillità, che ci sono già degli errori in fase di relazione. E' vero, la relazione riporta quattrocentosessantamilioni al punto di lavori strutturali imprevedibili.

In questa voce ci sono tre punti: maggiore quantità opere in cemento armato: settanta milioni; rifacimento copertura tetto: trecentocinquanta milioni; revisione cavillature: quaranta milioni; totale quattrocentosessanta milioni.

La relazione dice che i quattrocento-sessanta milioni comprendono solo la revisione del tetto e le cavillature, quindi giustamente il Consigliere Péaquin dice che ci sono centodieci milioni di cavillature. Cioè nella relazione non sono stati specificati i settanta milioni delle opere in cemento armato. C'è questa svista ma non cambia la sostanza del problema. In ogni caso, quando ho fatto i discorso della SPO, non volevo denigrare la società di progettazione; quando a quest'ultima è stato dato l'incarico di rimanere entro determinati limiti, logicamente sono stati previsti determinati materiali meno costosi di quelli che noi adesso abbiamo variati, perché con maggiori finanziamenti anche da parte dello Stato abbiamo ritenuto nostro dovere quando si spendevano undici miliardi, spenderne uno e mezzo in più per migliorare i materiali.

Per quanto ha osservato il Consigliere De Grandis, ho già risposto che non vi sono timori per la stabilità. Per la questione dell'impianto solare, è vero che ho fatto quella dichiarazione, ma ho anche detto che dopo la perizia dell'Ing. Devoti, proprio sulla questione della stabilità ed elasticità del fabbricato, c'era stato dato il consiglio di non fare una copertura, ma di rifare l'impermeabilizzazione e di non caricare ulteriormente questa struttura se non per il minimo indispensabile, proprio perché ciò avrebbe provocato ulteriori flessioni.

Tutto l'impianto solare al tetto ci avrebbe portato un peso non indifferente, perché solo per apporre i pannelli bisognava fare delle travi a monte del solaio per incastrarli.

Per quanto concerne la richiesta dell'Arch. Nebbia, il quale dice giustamente che si prevede solo l'accesso da Aosta, per Saint-Christophe se ne è già parlato in Giunta; verrà dato un incarico di progettazione e questo tracciato seguirà quello che il piano regolatore del Comune di Saint-Christophe prevede.

Quanto alla Cappella, si sa che nella ripartizione dei fondi per gli sports, quando si dà agli sports valdostani o al gioco del calcio una grossa percentuale di finanziamento, mettiamo una grossa percentuale di importo per chi ha la maggiore percentuale di una certa fede.

PRESIDENTE: Metto in approvazione la delibera in oggetto:

ESITO DELLA VOTAZIONE

Presenti: venti;

Votanti: quattordici;

Astenuti: sei (Mafrica, Tonino, Cout, Carral, Péaquin, Dolchi);

Favorevoli: quattordici.

Il Consiglio approva