Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 269 del 4 maggio 1983 - Resoconto

OGGETTO N. 269/VII - STATO DELL'ASSISTENZA PSICHIATRICA IN VALLE D'AOSTA - (Interrogazione ed interpellanza).

PRESIDENTE: Viene proposta la discussione abbinata dei due oggetti iscritti al n. 1 e 3 dell'ordine del giorno, che sono rispettivamente l'interrogazione e l'interpellanza presentate dai Consiglieri Carlassare e Péaquin di cui do lettura:

INTERROGAZIONE

VISTI gli artt. 33, 34, 35, 64 della legge 23.12.1978, n. 833 sull'assistenza psichiatrica;

RICHIAMATE le precedenti proprie interpellanze sulla situazione dell'assistenza psichiatrica in Valle d'Aosta;

CONSTATATO il permanere della gravità dell'assistenza psichiatrica e del reparto psichiatrico di Aosta sottolineata anche dallo stesso Assessore Rollandin nell'intervista rilasciata il 3.1.1983 alla Gazzetta della Valle d'Aosta ove affermava come "famigerato il centro di Psichiatria dell'ospedale";

INTERROGANO

l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale per avere informazioni precise sui seguenti punti:

quanti ricoveri obbligatori sono stati effettuati nel reparto psichiatrico negli anni 1981/1982;

quante visite domiciliari sono state fatte nel corso degli anni 1981/1982;

quante ore di assistenza ambulatoriale sono state fatte sul territorio e quante nell'ambulatorio del reparto negli anni 1981/1982;

quanti ricoveri sono stati realizzati nel reparto psichiatrico dell'ospedale e quanti di questi ripetuti negli anni 1981/1982;

quale sostegno sociale e sanitario viene dato ai dimessi degli ospedali pschiatrici;

quale utilizzo viene fatto dei due posti letto pschiatrici del reparto di emergenza o se l'emergenza viene fatta direttamente dal reparto psichiatrico.

INTERPELLANZA

VISTE le norme della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazione del 23.12 1978, n. 833, artt. 33, 35, che disciplinano la normativa che ha ormai preso il nome di "accertamenti e trattamenti sanitari obbligatori" e dettano la definitiva disciplina delle prestazioni e delle strutture corrispondenti e precisamente:

l'art. 33, 4° comma, e 34, 3° comma, che disciplinano l'obbligo di ricevere accertamenti e trattamenti in servizi aperti ( o territoriali o extraospedalieri) e l'obbligo di degenza nelle strutture ospedaliere dipartimentali;

l'art. 34, 4° comma, che prevede per l'obbligo di degenza tre condizioni: "esistenza di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, il fatto che gli stessi non vengano accettati dagli infermi e la presenza di condizioni e circostanze che non consentono di adottare tempestive ed idonee misure extraospedaliere ";

l'art. 34, 5° comma, che prevede poi presso gli ospedali, quelli generali soltanto, un tipo di unità organizzativa chiamata "specifico servizio psichiatrico di diagnosi e cura", che sarà dotato del numero di posti letto

previsto nel piano sanitario nazionale e, fino all'adozione di questo, non superiore a 15 (art. 64, 6° comma);

- l'art. 34, 1° e 5° comma, che prevede che i servizi e presidi territoriali e specifici servizi pschiatrici siano compresi in strutture dipartimentali o, più semplicemente, costituiranno un dipartimento.

RICORDATE le numerose interpellanze dei Consiglieri regionali e l'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nella seduta del 28.2.1980 sull'assistenza psichiatrica;

CONSTATATO che i trattamenti sanitari obbligatori vengono esclusivamente disposti in regime di degenza ospedaliera senza concorrere alla riduzione di questi, predisponendo servizi territoriali o extraospedalieri e che l'assistenza psichiatrica viene erogata esclusivamente nell'ambito del reparto ospedaliero, con alcune ore in ambulatorio o con visite domiciliare, ma sempre nell'ottica della dipendenza dell'organizzazione del reparto;

CONSTATATO inoltre che l'unità organizzativa chiamata "specifico servizio psichiatrico di diagnosi e cura" è organizzato in reparto ospedaliero con 27 posti letto;

APPRESO con stupore della grave affermazione fatta dall'Assessore Rollandin nell'intervista rilasciata alla Gazzetta della Valle d'Aosta dell'8.1.1983, ove dichiara: "il famigerato Centro di Psichiatria dell'ospedale è ancora - lo ripeto ovviamente con sofferenza - indispensabile".

INTERPELLANO

l'Assessore alla Sanità ed Assistenza Sociale e la Giunta regionale per conoscere:

quali iniziative la Regione ha in atto per ovviare alle constatate inadempienze legislative;

quali norme di sicurezza garantiscono efficaci sistemi di allarme e possibilità di intervento considerato che:

il reparto è costantemente chiuso a chiave (sembra ci siano più di 100 chiavi a disposizione degli infermieri);

molte finestre sono chiuse e hanno i vetri a prova di proiettile;

le tre camerette dei "ricoveri obbligatori" hanno la porta con la maniglia interna che può essere tolta;

viene usata la contenzione fisica contemporaneamente alla contenzione farmacologica;

quali risposte sono state date alternative al ricovero a quelle persone che da anni risiedono presso il reparto psichiatrico;

quali iniziative di aggiornamento e riqualificazione sono predisposte per il personale medico e infermieristico del reparto;

quali disposizioni sono state date affinchè i medici e gli infermieri possano realizzare l'assistenza nei servizi sociali e sanitari del territorio.

PRESIDENTE: Per quanto riguarda l'interrogazione iscritta al 1° punto dell'ordine del giorno la risposta è solo quella dell'Assessore; per quanto riguarda invece l'interpellanza ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin per l'illustrazione, ne ha facoltà.

PEAQUIN - (P.C.I.): Con questa interrogazione e questa interpellanza noi intendiamo riprendere il discorso inerente ai servizi di psichiatria nella nostra Regione. In questa stessa sede abbiamo già avuto modo di parlare di questi problemi attuali e scottanti, per i quali si cercano sempre delle soluzioni nuove per sbloccare la situazione esistente. Oggi vogliamo riproporre al Consiglio regionale e all'attenzione dell'Assessore questo problema ed in particolare, dopo avere fatto presenti quelle che devono essere le iniziative di legge ed i compiti che la Regione Valle d'Aosta, come tutte le altre Regioni, deve portare avanti, chiediamo che cosa la Regione intenda fare per ovviare alle constatate inadempienze legislative. Vogliamo sapere inoltre quale grado reale di sicurezza possono garantire efficaci sistemi di allarme e possibilità di intervento, dal momento che viene segnalato da più parti che all'interno del reparto di psichiatria esistono delle condizioni di non assoluta garanzia; quali risposte sono state date in alternativa al ricovero sul territorio della nostra Regione, quali iniziative si intendono prendere per la riqualificazione del personale che è un momento fondamentale per l'attuazione di un servizio efficiente nella nostra Regione. Anche per altri servizi come quello dell'Assistenza agli anziani, si è potuto constatare che un servizio è efficiente solo se capace di intervenire in modo adeguato sul territorio. A noi pare che queste cose debbano essere sempre tenute presenti e vorremmo dall'Assessore informazioni in tal senso.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare l'Assessore alla Sanità e Assistenza Sociale Rollandin, ne ha facoltà.

ROLLANDIN - (U.V.): Je réponds tout d'abord aux questions posées au premier point: en 1981 on a effectué 14 hospitalisations et 22 en 1982; l'augmentation est due au fait qu'on n'a plus dû recourir à l'hopital de Ivrea. En effet il y a eu plusieurs malades dans la basse Vallée qui au lieu de recourir à Ivrea, se sont rendu à Aoste. Les visites domiciliaires ont été 422 en 1981; 572 en 1982; les heures d'assistance au niveau d'ambulatoire 3245 en 1981,4313 en 1982.

L'augmentation constatée est la conséquence du fait qu'on a réglé la mobilité des médecins sur le territoire et à ce propos je réponds aussi à la question qui vient de poser M. Péaquin, c'est-à-dire pour avoir un développement de la loi que le Conseil même a approuvé, il faut quand même pouvoir utiliser les médecins qui appartiennent au service de psychiatrie sur le territoire.

En effet, comme il est prévu par la loi, on a fait une convention visant à régler la mobilité. On sait que maintenant, si aura suite le contrat signé avant hier, on pourra disposer pour ce service d'un nombre supérieur d'heures effectuées aussi par les infirmiers outre que par les médecins, car dans le plan socio-sanitaire on a prévu un certain nombre d'heures à disposition qui est bien supérieur à ce qu'on a maintenant.

Pour la question de l'aide à niveau social, je dois souligner que une équipe socio-sanitaire est prévue dans tous les districts et pour la partie sanitaire, on prévoit un certain nombre d'heures effectuées par des médecins. Quant à l'intervention économique, au contraire, il y a des aides prévues par les lois de l'état et des aides extraordinaires, qui sont les allocations homo et hétérofamiliales, prévues par les lois régionales.

En ce qui concerne les places disponibles au département de secours, je dois dire que, jusqu'à présent, celles-ci n'ont pas encore été employées parce qu'on n'avait pas une suffisante disponibilité d'infirmiers professionnels. C'est une question qui a été traitée dernièrement à niveau d'équipe médicale et on est en train de décider comment utiliser ces places.

Quant aux observations faites par M. Péaquin, je remercie les Conseillers pour l'attention qui ont donné à ce problème. En effet, je pense qu'on trouvera une solution définitive à ce problème, lorsqu'on aura la possibilité d'utiliser les solutions alternatives qu'on a disposées dans le territoire. Le Conseil a approuvé à l'unanimité la décentralisation des services, on est en train de démaner finalement avec des services sur le territoire. A ce moment-là, on aura la possibilité d'intervenir aussi dans les cas chroniques. Lorsqu'on dit, comme on fait ici dans la relation, qu'on a prévu, selon la loi, à l'intérieur du département de psychiatrie, un nombre de 15 et 12 lits à utiliser seulement dans un certain délai de temps, quand il y a vraiment un cas grave, tandis qu'au contraire il y a plusieurs cas où le patient reste à l'hôpital même pendant dix semaines, en utilisant les places qui étaient au début prévues uniquement pour une hospitalisation de durée limitée, c'est pourquoi on ne peut pas disposer des structures qu'on est en train de définir sur le territoire.

A ce sujet, il faut aussi dire qu'on a contacté des centres de secours existants au Piémont pour voir le temps de démission des différentes personnes qui se trouvent encore dans ces centres. Dans ce domaine on compte déjà plusieurs cas où on a rejoint de bons résultats.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consiglierer Carlassare, ne ha facoltà.

CARLASSARE - (N.S.): Il fatto che il problema dell'assistenza sanitaria dei malati di mente debba essere risolto solo quando saranno ultimate le strutture elencate dall'Assessore, mi lascia abbastanza perplesso. Ritengo che questo tipo di malattie debba essere affrontato sia attraverso la formazione di personale estremamente qualificato, capace di intervenire a monte, evitando così la necessità del ricovero, ed in secondo luogo creando un minimo di strutture - la legge le prevede e ritengo sarebbe un'utopia pensare di poterne fare a meno -che possano permettere il ricovero continuativo dei malati; a questo punto però ritengo che il problema vada affrontato a valle, con un intervento che consenta il recupero sociale di queste persone.

In questo ultimo caso devono essere concepite strutture con personale altamente qualificato e se vogliamo anche molto volonteroso; non credo che il volontariato risolva tutto ma in questa situazione una buona dose di dedizione da parte delle persone in possesso di una specializzazione che consente loro di intervenire in questo settore, è davvero indispensabile, rendendosi necessario un intervento differenziato individuo per individuo.

E' abbastanza grave il fatto che, nonostante i vari interventi già effettuati anche in questa sede, non siano state apportate delle sostanziali modifiche e migliorie al reparto di psichiatria della maternità.

Mi ricordo che quando siamo andati a visitare quel reparto, l'abbiamo trovato pulitissimo sotto il profilo igienico, ma abbiamo potuto notare alcune cose che lasciavano perplessi. Abbiamo visto dei degenti con le braccia legate, siamo stati testimoni di situazioni di imprigionamento di persone che erano chiuse a chiave in stanze con doppie finestre che non si possono aprire, abbiamo constatato che le persone ricoverate in questo reparto non hanno neanche la possibilità di fare una passeggiata all'aperto. L'impegno assunto dall'Assessore di creare un piccolo parco dietro la Maternità, non è stato realizzato. Questo non avrebbe comportato nè un piano sanitario, nè una grossa spesa, ma solo un pò di buona volontà.

La cosa che comunque mi ha lasciato perplesso è stata la dichiarazione fatta dall'Assessore ad un giornale dove fa riferimento al "famigerato centro di psichiatria" dell'ospedale. Fossi stato il primario dell'ospedale, come in altri casi quando ha avuto modo di protestare fino ad arrivare a denunciare le persone che intervengono in questo settore con affermazioni simili, avrei fatto di tutto per contestare all'Assessore questa affermazione. Ritengo che per risolvere correttamente il problema della psichiatria si debba impostare una politica fatta di piccoli interventi che risolvano delle singole situazioni, ed in ultimo programmare grossi investimenti nelle grandi strutture murarie.

PRESIDENTE: Ha chiesto di parlare il Consigliere Péaquin, ne ha facoltà.

PEAQUIN - (P.C.I.): Per dichiararmi parzialmente soddisfatto delle risposta datami dall'Assessore. Se posso ritenermi soddisfatto per i dati che ci ha letto - e vorrei pregare l'Assessore di farmeli avere per iscritto - per il fatto che sono stati presi dei contatti con il Piemonte, a proposito dei quali sarebbe poi interessante sapere quali frutti daranno, se sono soddisfatto nel sentire che il problema si risolverà quando nel territorio saranno realizzate quelle strutture che sono state programmate e votate da questo Consiglio, non lo sono più invece per quanto riguarda una serie di altre risposte che non sono state date, riguardanti ad esempio le norme di sicurezza all'interno del reparto di psichiatria oppure le iniziative che sono state prese per la qualificazione del personale, quali disposizioni sono state date affinchè i medici possano operare attualmente sul territorio. Dato che a noi mancano gli elementi per valutare cosa prevede la Commissione, pregherei l'Assessore di fornirci informazioni anche in questo senso.

Per terminare, credo che sia indispensabile, a questo punto, agire in modo che vengano migliorati i servizi; anche io in questo senso debbo ripetere quanto detto dal Consigliere Carlassare, e cioè che una dimostrazione di buona volontà poteva essere data nel realizzare il parco. Sappiamo tutto quanto è successo, ma è passato un anno e ne passerà ancora di tempo, perchè tutto è stato conglobato, con l'intervento dell'Assessore ai Lavori Pubblici, nei lavori per la scuola di Agricoltura. Pertanto l'area verde, da un anno a questa parte, non è stata realizzata ed i malati mentali hanno dovuto continuare ad essere rinchiusi all'interno del reparto di psichiatria, come per gli anni passati.

PRESIDENTE: Colleghi Consiglieri, mi sembra che questa discussione abbia dimostrato come un'interrogazione di questo tipo che è quasi un elenco di richieste che possono dare luogo a dieci interrogazioni od interpellanze, richiederebbe un'ulteriore risposta da parte dell'Assessore. Non ho nessuna difficoltà a derogare dal regolamento, mi sembra strano però che questo avvenga alla fine della legislatura, sia da parte degli interroganti-interpellanti che da parte dell'Assessore, che aveva forse un altro mezzo per far pervenire una risposta più completa all'interrogazione. Pertanto mi appello alla vostra comprensione, proprio perchè siamo alla penultima adunanza del Consiglio, affinchè gli interroganti-interpellanti, se vogliono avere maggiori chiarimenti, li richiedano all'Assessore, il quale li fornirà come mi ha già annunciato. Propongo al Consiglio quindi di passare alla trattazione dell'oggetto n. 2.