Oggetto del Consiglio n. 588 del 11 novembre 1982 - Resoconto
OGGETTO N. 588/VII - APPROVAZIONE DI UNA BOZZA DI CONVENZIONE TRA LA REGIONE VALLE D'AOSTA E L'E.N.E.L. - COMPARTIMENTO DI TORINO.
PRESIDENTE: Do lettura della deliberazione in oggetto:
La Giunta sottopone all'esame del Consiglio regionale l'allegata bozza di convenzione e visto il vigente regolamento delle attribuzioni e competenze amministrative propone che il Consiglio stesso
DELIBERI
1°) di approvare, in linea di massima, l'allegata bozza di convenzione da stipulare fra la Regione e l'E.N.E.L. - Compartimento di Torino, per il trasferimento della Direzione del Gruppo Impianti dell'E. N. E. L., dall'attuale sede di Ivrea, al Comune di Châtillon.
2°) di delegare alla Giunta regionale l'adozione di ogni provvedimento deliberativo necessario per rendere operanti le varie clausole previste dalla bozza di accordo di cui al precedente punto 1°).
... (Omissis)...
PRESIDENTE: La parola al Presidente della Giunta; ne ha facoltà.
ANDRIONE - (UV): Di questo accordo si è già parlato a lungo in questa sede. Poiché la trattativa è stata condotta, a nome della Giunta, dal Vicepresidente del Consiglio Faval, vorrei pregarlo di sostituirmi nell'illustrazione puntuale di questo accordo che però, in gran parte, è già noto al Consiglio.
PRESIDENTE: La parola al Vicepresidente Faval; ne ha facoltà.
FAVAL - (UV): Come ha detto il Presidente della Giunta, questo è un provvedimento che in parte è già conosciuto dal Consiglio regionale.
Ci troviamo di fronte all'atto finale rispetto ad una vertenza che dura da moltissimo tempo, e questo aspetto riguarda entrambi gli argomenti che andiamo ad esaminare.
Il problema della localizzazione della direzione del Gruppo impianti è nato con l'ENEL, praticamente. Infatti, all'epoca, trattandosi di una produzione che al 90% avviene sul territorio della Valle d'Aosta, il Consiglio regionale chiese che la direzione del Gruppo impianti fosse localizzata direttamente in Valle d'Aosta. In quell'occasione l'ENEL non accettò le nostre richieste e portò la direzione del Gruppo impianti ad Ivrea.
I membri della Commissione speciale per i problemi dell'energia e i rapporti con l'ENEL conoscono perfettamente l'iter che la Commissione stessa ha seguito, a partire dal 1979.
Ricordo che abbiamo inizialmente preso contatti con la Direzione ENEL del Compartimento Piemonte-Liguria Valle d'Aosta nel 1979 con l'allora Direttore di Compartimento, il Prof. Genesio.
Ci sono state successivamente due riunioni a Roma: una prima volta nel mese di marzo con il Direttore generale dell'ENEL, Ing. Moretti e poi, finalmente, nel mese di maggio 1980, una riunione conclusiva, che ha dato il "la" al documento che oggi stiamo esaminando con il Presidente dell'ENEL, Ing. Corbellini.
Quali sono i motivi del trasferimento del Gruppo impianti in Valle d'Aosta? I motivi sono diversi e tutti assolutamente validi. Innanzitutto un motivo attiene a quanto ho detto inizialmente: la produzione controllata da questo gruppo impianti avviene al 90% in Valle d'Aosta. Questo cosa significa? La Valle d'Aosta ha dovuto sopportare dei sacrifici per produrre la quantità di energia idroelettrica, che tutti conoscono e che ammonta, nel 1980 - i dati più recenti fornitici dall'ENEL sono questi - a 3.200.000.000 di Kw/h. Chiaramente questa energia non è prodotta tutta dall'Enel, però la maggior parte sì.
Questa ingente produzione ha significato una sottrazione, per lungo tempo, di posti di lavoro che, ripeto, per i sacrifici che la Valle d'Aosta ha dovuto e deve sopportare per la produzione di questa energia, direi legittimamente appartengono alla nostra regione.
La trattativa è stata incentrata su questi aspetti ed è stato fatto notare, prima alla direzione dell'ENEL e poi alla presidenza dell'ENEL, e attraverso questa al Consiglio di amministrazione, che con l'attuazione dell'automazione per la conduzione delle centrali la Valle d'Aosta veniva a perdere un numero notevolissimo di posti di lavoro nel settore elettrico e che noi consideravamo pertanto una forma di compensazione, rispetto alla perdita secca di oltre 100 unità lavorative in Valle d'Aosta, il trasferimento del Gruppo impianti.
Va aggiunto un altro aspetto che certamente non è secondario: all'interno dell'organigramma del Gruppo impianti è possibile aspirare a posti della carriera prevista all'interno dell'ENEL che prima in Valle d'Aosta non erano raggiungibili da parte dei dipendenti ENEL valdostani, se non con trasferimenti al di fuori della nostra regione.
Oltre a ciò, il vantaggio di avere la direzione del Gruppo impianti in Valle d'Aosta è rappresentato anche dall'attività indotta che la direzione del gruppo ha durante l'anno.
Una quantificazione certa non è possibile, però, dai dati che abbiamo a disposizione, sembrerebbe che questa attività indotta ammonti a qualcosa come 100 milioni al mese, che equivale a 1.200.000.000 l'anno, che si sommerebbe agli stipendi che vengono pagati ai dipendenti che risiederebbero in Valle d'Aosta.
La trattativa è stata lunga e complessa, come tutti possono ben immaginare, ma l'esito positivo lo abbiamo oggi qui di fronte.
Abbiamo dovuto affrontare anche altri aspetti, evidentemente. Ci sono quelli di carattere finanziario. Come tutti sanno l'Ente di Stato per la produzione e la gestione del piano energetico in Italia ha un deficit rilevante, pari a circa 4.500 miliardi. Pertanto l'ENEL non sarebbe stato in grado, nonostante la manifestata volontà di provvedere a questo trasferimento, sul piano finanziario di sostenere la relativa spesa.
A questo punto, ritenendo che per i motivi che ho esposto in precedenza, fosse comunque vantaggioso per la Valle d'Aosta intervenire perché la cosa si realizzi al più presto, abbiamo studiato delle formule che potessero essere adatte alla bisogna. Abbiamo ritenuto, quindi, che il Consiglio regionale potesse anticipare la somma necessaria all'ENEL per la costruzione gruppo-impianti, somma che ammonta a lire 2.200.000.000 e che l'ENEL, applicando un interesse che è stato concordato nella misura del 13%, restituirà alla Regione con un piano di ammortamento previsto in 20 anni.
Inoltre, e quanto sto per dire mi pare l'aspetto più importante di questa ultima parte della convenzione, l'ENEL non restituirà del denaro, ma restituirà energia elettrica. Cioè la bolletta che l'Amministrazione regionale dovrà pagare per i propri consumi e i consumi di Enti locali, comunità montane, ecc. sarà decurtata di quella parte di debito che l'ENEL ha nei nostri confronti e che ammonta, ai prezzi attuali, a circa 300 milioni all'anno.
Quindi, per vent'anni l'amministrazione regionale, praticamente, non pagherà l'energia elettrica e oltre all'amministrazione regionale ci saranno altri enti pubblici che potranno usufruire di questa decurtazione.
Tutto questo lo stabilirà il Consiglio regionale di anno in anno, per dare una maggiore flessibilità al complesso dell'intervento.
Voi vi rendete perfettamente conto che se avessimo stabilito nella convenzione, dato che l'amministrazione regionale ha normalmente un carico annuo di 180 milioni per le bollette ENEL, che i rimanenti 120 milioni fossero andati a vantaggio di un certo numero di Comuni e di scuole, forse avremmo compromesso nel futuro la possibilità di fare quegli aggiustamenti che certamente sarà necessario operare. Quindi abbiamo optato per la flessibilità, per cui stabiliremo di anno in anno quali dovranno essere i beneficiari di questa decurtazione di pagamento della bolletta ENEL.
La seconda parte della convenzione riguarda un altro annoso problema, cioè quello della riappropriazione dei terreni e degli edifici del Comune di Valgrisenche che erano diventati proprietà prima della SIP e che furono poi trasferiti all'ENEL a seguito della costruzione della diga di Valgrisenche. Prego il Consiglio di tenere conto che si tratta di cifre veramente molto elevate. Se a fronte della spesa prevista di 900 milioni di lire si tiene conto che con questa operazione il Comune di Valgrisenche e la Regione diventeranno proprietari di terreni per 11.049.513 mq.
... INTERRUZIONE...
No, i terreni sono tutti emersi. Ovviamente qui è a disposizione dei Consiglieri la documentazione nella quale si dice che recuperiamo dei lotti molto importanti di terreno, e cioè pascoli, alpeggi, boschi; ci sono anche pietraie: chiaramente su 12.000.000 di metri quadrati di terreno c'è anche questa parte!
Altro aspetto estremamente importante è che i 32.052.365 mq. di terreno in comproprietà dell'ENEL passano direttamente in proprietà alla Regione. Successivamente la Regione stabilirà come far passare il tutto o come utilizzare, anche attraverso le indicazioni del Comune di Valgrisenche, le proprietà che acquista con questa convenzione.
Sul tipo di utilizzazione che il Comune di Valgrisenche intende dare alle proprietà che acquisiremo, il Sindaco in data 28.9.1982 ha indicato alla Regione tutta una serie di possibili utilizzazioni. Se il Consiglio me lo consente darò alcune indicazioni. Questa è una cosa importante, mi pare, perché, giustamente, spesso il Consiglio regionale si è lamentato che si acquistano delle proprietà, in particolare, per esempio, edifici di un certo valore, senza sapere preventivamente quale potrebbe essere la loro destinazione e la loro utilizzazione.
Noi ci siamo preoccupati di questo e, fin dall'inizio di questa trattativa, abbiamo richiesto al Comune di Valgrisenche se aveva delle idee e delle proposte da fare circa l'utilizzazione di questi beni. I fabbricati rurali necessari ad una razionale conduzione del fondo dovranno essere ristrutturati. Esistono poi alcuni fabbricati nel Villaggio Surrier che potrebbero eventualmente essere ristrutturati in funzione turistica. Il Comune potrebbe usufruire della legge regionale sui fondi di rotazione.
Fabbricato in località Mondangs: la acquisizione di questo fabbricato riveste una notevole importanza per il Comune di Valgrisenche per la destinazione che potrebbe avere in futuro. Vi si potrebbero ricavare locali per la lavorazione del "drap". A tale scopo esistono, al piano terra del fabbricato, circa 160 mq. che presentano attualmente una altezza netta di m. 3,80. L'optimum tecnico per due telai è di m. 4,40.
Tali altezze sono facilmente ricavabili, trattandosi di locali a piano terra con effettuazione di uno scavo adeguato. L'adeguamento di tali locali permetterebbe di dotare in tempi brevi e con costi contenuti la locale cooperativa per la lavorazione del drap di spazi idonei all'uomo.
Bisogna ricordare che l'accesso al fabbricato durante il periodo invernale non può essere sempre garantito e sicuro, in quanto parte della strada è sottoposta al pericolo di valanghe. Però, nelle previsioni del Comune, vi è la costruzione della strada che, servendosi del paravalanghe esistente sulla strada di Bonne, eviterebbe tale pericolo. Inoltre, sarà necessario dotare la cooperativa di un locale per la vendita nel capoluogo.
Sempre all'interno dell'ex caserma di Mondanges sono utilizzabili locali per il turismo sociale. Un'altra parte dei locali potrebbe essere utilizzata per l'organizzazione di settimane bianche o classes de neige, classes vertes, e per altre iniziative ricreativo-culturali.
Tali iniziative potrebbero essere utilmente gestite da una cooperativa locale e costituire una fonte di reddito e di occupazione.
Vi sono inoltre locali per riunioni e iniziative socio-culturali di interesse pubblico: al momento attuale il Comune non dispone di nessun locale per riunioni in grado di ospitare più di venti o trenta persone. Il Comune ha già ricevuto diverse richieste da parte della pro loco e dei giovani per poter disporre di locali idonei per proiezioni, riunioni, ecc.
Vi sono poi altre indicazioni che riguardano l'utilizzazione dei terreni. Io credo che, sulla base delle considerazioni che ho fatto, il Consiglio regionale si trovi oggi di fronte ad un atto molto importante che, in una certa misura, riporta un minimo di giustizia all'interno della nostra comunità e, per quanto riguarda il trasferimento del Gruppo impianti e la situazione di mobilità - se mi è consentito utilizzare questa parola - nei confronti dei cittadini della Valgrisenche.
Io, naturalmente, se qualche Consigliere ritiene di dover approfondire qualche dettaglio della convenzione, rimango a disposizione.
PRESIDENTE: E' aperta la discussione sull'oggetto n. 27.
Sottolineo che l'oggetto diventa quindi "Approvazione di una bozza di convenzione tra la Regione Valle d'Aosta e l'ENEL."
Ci sono dichiarazioni di voto? La parola al Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.
MAFRICA - (PCI): Nei primi periodi di questa legislatura è stata costituita la Commissione dell'energia e uno dei primi problemi trattati è stato, appunto, questo della direzione impianti.
Io credo che per questo problema sia stato fatto un buon lavoro. Il Consigliere Faval ha ricordato prima le numerose riunioni che si sono avute a Roma e anche in Valle con l'ENEL e con le organizzazioni sindacali interessate, e io credo che abbia contato, per la soluzione positiva del problema, anche lo spirito unitario con cui si è lavorato nella Commissione Energia.
Volevo solo aggiungere poche cose, in sede di dichiarazione di voto; il nostro parere è favorevole, diciamo però che abbiamo notato un rallentamento delle riunioni della Commissione Energia. Avremmo preferito forse non discutere direttamente in Consiglio, ma esaminare questa bozza di convenzione nella Commissione stessa, proprio per due ragioni che teniamo a sottolineare dal punto di vista politico.
La prima è che il lavoro fatto dalla Commissione - in particolare dal suo Presidente Faval - dimostra che anche con grandi enti nazionali, quando si hanno delle proposte chiare da fare e quando si ha l'energia sufficiente per sostenere le proprie posizioni, è possibile ottenere risultati.
La seconda considerazione è che non sempre da parte dell'opposizione ci sono posizioni preconcette ma, su una serie di problemi di interesse particolare per i lavoratori, è possibile trovare delle posizioni unitarie che aiutano poi a raggiungere dei risultati validi.
Quindi il nostro gruppo è favorevole a questo provvedimento.
PRESIDENTE: La parola al Vicepresidente Faval; ne ha facoltà.
FAVAL - (UV): Confermo quanto ha detto il Consigliere Mafrica: lo spirito con il quale ha lavorato questa Commissione, con l'apporto di tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, è senz'altro stato uno degli elementi fondamentali per ottenere i risultati che oggi abbiamo di fronte a noi.
Per quanto riguarda la rarefazione delle riunioni della Commissione consiliare e specificatamente rispetto a questo problema, ogniqualvolta un Consigliere o un componente della Commissione riteneva vi fossero degli argomenti da discutere, come è già successo, non ho mai rifiutato di convocare la Commissione.
Per quanto riguarda specificatamente la convenzione, io non ho ritenuto di dover convocare la Commissione per un esame specifico, perché ritenevo che si trattasse, come ho detto all'inizio della mia relazione precedente, della formalizzazione del discorso politico, che è quello che concerne in modo particolare la Commissione. Inoltre, sempre in riferimento alla rarefazione delle riunioni, è vero che in parte ciò è avvenuto, però si deve tener conto che la riunione finale, per quanto riguarda l'esame della seconda fase del lavoro effettuata dallo Studio Masoli, è avvenuta nel mese di giugno; nel frattempo c'è stato il periodo estivo e adesso vorrei cercare di avere del materiale da mettere a disposizione dei componenti la Commissione per poterlo esaminare, anche perché spesso, e giustamente, i Consiglieri si sono lamentati del continuo stillicidio nelle riunioni di Commissione di argomenti che qualche volta potrebbero anche essere raggruppati. Quindi, l'intento con il quale cerco di lavorare in questa Commissione, è questo.
Comunque, se i Consiglieri ritengono si debba fare in modo diverso, me lo facciano sapere e provvederemo di conseguenza.
PRESIDENTE: Metto in approvazione l'oggetto n. 27 per alzata di mano.
ESITO DELLA VOTAZIONE
Presenti, votanti e favorevoli: 24
Il Consiglio approva all'unanimità.