Oggetto del Consiglio n. 3352 del 6 marzo 2024 - Resoconto
OBJET N° 3352/XVI - Communications du Président du Conseil.
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri diamo avvio ai lavori di oggi. Punto n. 1.
In apertura di quest'adunanza ci tengo a esprimere il cordoglio della nostra Assemblea per la morte di Renato Barbagallo, già Segretario generale della Regione Valle d'Aosta, componente della Commissione paritetica per l'attuazione dello Statuto speciale valdostano e nel 2019 nominato Chevalier de l'Autonomie. La Valle d'Aosta perde una figura illustre che, da studioso del diritto regionale, ha caratterizzato le istituzioni valdostane. Era un uomo di grande competenza che combinava all'intelligenza vivace, spirito critico e libertà di pensiero. Fine giurista, era tra i massimi conoscitori del nostro ordinamento regionale, di cui ha sempre difeso e promosso la specificità nell'ambito della sua lunga attività lavorativa. Alla famiglia vanno le nostre condoglianze più sentite.
Il 26 febbraio il gruppo Rassemblement Valdôtain ha depositato una proposta di legge per la valorizzazione in chiave storico-turistica della tratta ferroviaria Aosta/Pré-Saint-Didier.
La Conferenza dei Capigruppo, riunitasi ieri, ha convenuto di discutere congiuntamente i punti 6.01 e 6.02 (Commissione paritetica).
Ricordo all'Aula, anche su segnalazione del consigliere Restano, che lunedì 4 marzo ricorrevano due importanti Giornate mondiali: quella per la lotta contro l'infezione da Papilloma virus umano e quella dell'obesità, due Giornate che ci ricordano l'importanza della prevenzione e dei corretti stili di vita.
Ricordo inoltre che venerdì 8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna, una ricorrenza dal profondo significato culturale, sociale, politico. In molti ambiti della nostra società, così come in tanti Paesi del mondo, i diritti delle donne non sono ancora riconosciuti e vissuti come paritari a quelli degli uomini. Oggi il mio pensiero va a tutte le donne, ma in particolare alle donne che stanno vivendo nei territori in guerra.
In data 21 febbraio 2024, Pierluigi Marquis, Emily Marinella Rini, Luca Spadaccino e Mauro Cometto hanno depositato alla Segreteria generale del Consiglio regionale, ai sensi della legge regionale 25 giugno 2003, n. 19, la proposta di legge di iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo, recante: "Ristoro del costo della materia energia della bolletta elettrica a favore dei residenti in Valle d'Aosta titolari di utenze domestiche destinate ad abitazione principale e ubicate nel territorio regionale".
Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Solo due parole anche da parte nostra per omaggiare il professor Barbagallo, che ho conosciuto quando ancora non mi occupavo attivamente di politica; due belle chiacchierate in cui fui illuminato dal suo sapere, dal suo parlare della nostra Regione, peraltro con quello straordinario accento siciliano, un uomo colto, simpatico e molto spiritoso all'occorrenza. Apprezzai molto in quei due momenti la sua verve di studioso che non mancava di dispensare suggerimenti e riflessioni; ebbi anche l'occasione di consultare più volte Barbagallo, ovvero la pubblicazione sull'ordinamento della nostra Regione laddove si parlava di ordinamento, soprattutto per noi che successivamente siamo diventati degli addetti ai lavori. Il pensiero andava sempre e inevitabilmente a quella straordinaria figura che era il professor Barbagallo. Certamente è salita in cielo una persona straordinaria, un Chevalier de l'Autonomie e, a nome del gruppo consiliare del Coordinamento regionale di Forza Italia, vanno alla famiglia le nostre più sentite condoglianze.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Caveri a nome del gruppo, ne ha facoltà.
Caveri (AV-VdA Unie) - Sarà poi il Presidente, nella sua carica di capo della Giunta, dire qualche cosa di Renato Barbagallo. Io vorrei dirlo come gruppo, ricordando questa personalità così importante e così straordinaria per la Valle d'Aosta. Lo conobbi per amicizia di famiglia quando era da poco arrivato in Valle d'Aosta, all'inizio degli anni Settanta, scelto da César Dujany quando era Presidente della Giunta, per dare una svolta all'amministrazione della Regione, che ancora all'inizio degli anni Settanta aveva un'eco della Provincia di Aosta, quindi l'impegno di Renato Barbagallo fu quello di insistere per dare una struttura più forte alla nostra Regione autonoma. Ricordo, quando ero giornalista e qui dalla tribuna stampa assistevo ai lavori, che Barbagallo era una presenza assolutamente autorevole, mai autoritaria, era una persona abituata ad andare a vedere negli uffici come funzionavano le cose, era di impulso a quegli elementi che hanno modificato l'ordinamento valdostano. Si deve infatti alla sua iniziativa quella scelta, in assenza dell'attuale 48bis dello Statuto, che ha previsto in maniera specifica un iter per le norme di attuazione allo Statuto, allora non c'era, fu lui a insistere a metà degli anni Settanta per una delega che veniva data dal Parlamento, che consentì, in particolare nel 1978, di dar vita a quell'insieme di norme di attuazione che portano veramente la sua firma.
Devo dire di aver avuto poi, come Deputato - lui abitava a Roma ed era già in pensione -, l'onore di frequentarlo e di capire da lui quegli elementi importanti che sono legati alla necessità per chi fa il Parlamentare della Valle d'Aosta di presentare emendamenti laddove è necessario in tutte le leggi, ma soprattutto si deve a lui quell'insieme di quattro modifiche dello Statuto di autonomia sulle quali assieme lavorammo. Lui aveva questo acume, questa conoscenza giuridica, d'altra parte qualcuno ha scritto in questi giorni che il Barbagallo è stato il libro su cui tutti noi abbiamo studiato i contenuti e anche le carenze o le cose da migliorare del nostro Statuto di autonomia.
Si aggiunge un ultimo elemento di Barbagallo: il tratto umano, una persona di grande signorilità, era nato a Giarre nel 1932 e scherzava su questo parallelo fra la specialità della sua isola, specialità della Valle d'Aosta, e lui siciliano, diventato oramai valdostano, ammoniva i Valdostani di tenersi stretta la loro specialità, di tenersi stretto il particolarismo linguistico, di lavorare assieme laddove necessario, negli ultimi anni era molto dispiaciuto delle diaspore che si erano create in Valle d'Aosta, anche se lui non apparteneva storicamente dal punto di vista ideologico, lui veniva da storia socialista, però era sempre stato attento fino ancora ad alcuni mesi fa alle vicende che attraversano la politica valdostana.
Un ricordo commosso di Renato credo che valga la pena di lasciarlo qui come testimonianza per un uomo che ha dato moltissimo alla Valle d'Aosta.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Anch'io voglio, a nome del gruppo dell'Union Valdôtaine, ricordare Renato Barbagallo. In queste occasioni il rischio di ripetersi e il rischio di dire cose già dette è evidente. Due aspetti del dottor Barbagallo: da un lato, uomo delle Istituzioni, lui è arrivato in Valle, come è stato ricordato, come rappresentante dello Stato e poi è diventato parte integrante della componente regionale delle Istituzioni. Volevo semplicemente evidenziare che la sua conoscenza e la sua preparazione era stata messa al servizio della Valle d'Aosta in modo creativo, cioè le sue conoscenze servivano per trovare delle soluzioni, interpretando anche in modo lungimirante lo Statuto. A volte - non me ne abbiano alcuni accademici e alcuni professionisti in Valle d'Aosta - ci si ferma davanti a delle interpretazioni che sono dettate dalla giurisprudenza e non si fa mai uno sforzo interpretativo per andare al di là. Se dobbiamo prendere l'insegnamento del dottor Barbagallo, credo sia un insegnamento che ci deve portare a osare. Osare non vuol dire fare delle scelte sciagurate, delle scelte che non sono sostenibili, ma delle scelte interpretative per far sì che questo nostro Statuto possa dare delle risposte alla comunità valdostana.
L'altro aspetto è quello umano, era una persona seria ma non seriosa, lo dico perché aveva il physique du rôle del suo status di Segretario generale, quindi era molto attento anche alla forma. Si ricordano anche i richiami a volte ai dipendenti regionali che entravano in Regione in modo un po' troppo disinvolto, non è che uno deve fare un'analisi sul dress code di coloro che lavorano in Regione, ma credo che Barbagallo aveva ragione nell'evidenziare che comunque le Istituzioni devono essere rappresentate in modo adeguato. La sua serietà non gli impediva di essere ironico, di essere brillante nei commenti e questa era un'altra caratteristica molto importante perché sapeva cogliere, torno a dire in modo garbato, gli aspetti ironici che via via si presentavano.
La perdita del dottor Barbagallo è sicuramente una perdita di un grande uomo ma, oltre al rammarico di aver perso questa persona, ci rimane la sua eredità, la sua testimonianza e credo debba essere un tesoro per noi tutti. Noi facciamo le condoglianze alle due figlie, al figlio, a tutti coloro che gli hanno voluto bene e speriamo di essere all'altezza di quello che ci ha insegnato.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Dopo questi due interventi dei colleghi che lo hanno conosciuto e apprezzato personalmente, esprimo anch'io il cordoglio personale, quello del Governo regionale e la nostra vicinanza ai suoi cari per la scomparsa di Renato. Oggi forse il nome di Renato Barbagallo non è conosciuto ai più, anche in quest'aula, ma, così come ha anticipato il collega Caveri, per intere generazioni il Barbagallo era un volume di riferimento dell'ordinamento della Valle d'Aosta ed è stato il testo fondamentale per preparare i concorsi e poi avere un dress code, così come l'ha chiamato il collega Marguerettaz, per le attività da svolgere all'interno di quest'Istituzione.
Renato Barbagallo arrivò nel 1972 in Valle d'Aosta con un distacco dal Ministero degli interni richiesto dall'Amministrazione regionale, che, come si evince anche da quella che fu la deliberazione della Giunta, presieduta da César Dujany, aveva la necessità di qualcuno che seguisse il trasferimento di nuovi servizi e funzioni dallo Stato alla nostra Regione. Definito funzionario statale particolarmente qualificato ed esperto di problemi regionali, Renato Barbagallo l'anno successivo divenne subito vicesegretario della Regione e nel 1977 segretario regionale, carica che poi portò avanti fino al 1989. Anche dopo il suo collocamento a riposo Renato Barbagallo, nominato poi nel 2019 Chevalier de l'Autonomie, non ha mai smesso di operare per il consolidamento dell'autonomia valdostana, in particolare mettendo la sua fine cultura giuridica e la perfetta conoscenza del nostro Statuto speciale dell'ordinamento regionale a servizio della Commissione paritetica fino al 2018, contribuendo, come è già stato ricordato, in maniera determinante alla definizione delle numerose e importanti norme di attuazione statutaria, che, grazie anche alla sua esperienza, vennero sviluppate.
Vorrei ricordare, infine, Renato Barbagallo con le parole di Guido Landi, nella presentazione della prima edizione del suo testo più noto. Con un linguaggio di altri tempi Landi, dopo avere considerato di buon auspicio che la monografia della collana sugli ordinamenti regionali fosse dedicata proprio alla Valle d'Aosta - primo esperimento autonomista, anteriore non solo alla Costituzione ma anche all'istituzione della Regione siciliana - ringrazia, per aver accettato di redigere il testo, Renato Barbagallo che "unisce alla qualità di valente cultore del diritto pubblico l'insostituibile esperienza che gli deriva dal pluriennale esercizio dell'alto Ufficio di Segretariato regionale della Valle d'Aosta".
Se il Presidente del Consiglio lo ritiene, io chiederei un minuto di silenzio per onorare la figura del dottor Barbagallo.
(l'Aula osserva un minuto di silenzio)
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Il 4 marzo di ogni anno si celebra il "World obesity Day", l'obesità, in particolar modo l'obesità infantile, è considerata oggi una vera e propria piaga sociale, una piaga che colpisce 37 milioni di bambini sotto i cinque anni in sovrappeso nel mondo, vale a dire il 5,6% del totale. L'Italia è al quarto posto nell'Unione europea tra i Paesi più colpiti, con una percentuale intorno al 36% per le ragazze e al 43% per i ragazzi. L'obesità, come sappiamo, è una delle principali cause di morte e di disabilità e chi ne è colpito già in età giovanile ha più probabilità di continuare ad avere la malattia anche d'adulto, andando incontro al rischio di gravi patologie come il diabete. Per questo motivo è fondamentale che i bambini siano educati sin da piccoli a condurre una vita sana, svolgendo attività fisica e conducendo un'alimentazione sana, ovviamente contrastando certe ideologie woke che lo promuovono come uno stile di vita adatto a tutti e che va bene. Un aspetto che purtroppo non è sempre facile per tutti, i cibi "spazzatura" infatti, che sono quelli che maggiormente favoriscono l'obesità, sono spesso a basso costo e per questo prediletti dalle famiglie che spesso si trovano in una situazione di crisi economica. Il marketing del cibo "spazzatura", sfruttato e non regolamentato, svolge oltretutto un ruolo enorme in questa crisi ed è direttamente collegato all'aumento del sovrappeso, dell'obesità e delle cattive condizioni di salute dei bambini. Raggiunge i bambini spesso lasciati soli davanti uno schermo attraverso la pubblicità su carta stampata, la televisione e oggi anche gli spazi on-line. Per combattere questa piaga, dobbiamo trasformare i sistemi alimentari e garantire a tutti i bambini, indipendentemente dal luogo in cui vivono, un accesso equo a opzioni più sane e nutrienti, che favoriscano il loro benessere fisico e mentale.
Altrettanto importante è la necessità di aprire un dialogo empatico sul sovrappeso e l'obesità. Incolpare gli individui per il loro peso è controproducente e può avere un impatto negativo sulla salute emotiva e fisica dei bambini che vivono in sovrappeso e obesità. L'obesità durante l'infanzia è sempre più associata al bullismo e allo stigma, che mettono a dura prova la salute mentale dei bambini e li scoraggiano dall'adottare abitudini sane.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (GM) - Per quanto concerne l'obesità, ha già parlato il collega che mi ha preceduto, però voglio ricordare all'Aula che in questa settimana si celebrano due importanti ricorrenze: la Giornata mondiale di sensibilizzazione sul Papilloma virus del 4 marzo e la Giornata internazionale della donna dell'8 marzo.
Intendo porre l'attenzione del Consiglio regionale sull'importanza della prevenzione e delle campagne d'informazione per contrastare il Papilloma virus, la più frequente delle infezioni a trasmissione sessuale, causa di sei diversi tipi di cancro tra cui il carcinoma della cervice uterina. Si tratta, quest'ultimo, di un tumore che, grazie a strumenti come la vaccinazione, l'unica insieme al vaccino per l'epatite B a proteggere dal rischio di contrarre il cancro, e lo screening, prevenzione secondaria, oggi possiamo non solo prevenire ma addirittura debellare, come dichiarato dall'Organizzazione mondiale della sanità nella strategia globale per accelerare l'eliminazione del tumore cervicale come problema di salute pubblica del 2020 e dal piano oncologico nazionale 2023-2027.
Tuttavia nonostante la presenza di questi strumenti di prevenzione, si stima che ancora oggi nel nostro Paese si ammalino di tumore della cervice uterina circa 2.509 donne ogni anno e che oltre mille donne perdono la vita, numeri non più accettabili. Da un'analisi presentata alcuni giorni fa dal CENSIS risulta in calo il livello di conoscenza sia sul Papilloma virus che sull'importanza di uno strumento salvavita come la vaccinazione. Donne e uomini che spesso non sanno della possibilità di eliminare il rischio di contrarre un tumore grazie all'esistenza di strumenti di prevenzione efficaci e sicuri. In tal senso ho accolto con grande favore la campagna "Hai pensato al vaccino", lanciata questa settimana dalla Struttura di igiene e sanità dell'Azienda USL, insieme alla Struttura di Ginecologia e ostetricia del Beauregard, con l'obiettivo di fare prevenzione e più concretamente recuperare i giovani adulti valdostani non ancora vaccinati contro il Papilloma virus, limitatamente alla fascia di età 18-25 anni. La possibilità di offrire la vaccinazione anti HPV (Papilloma virus) non solo agli adolescenti ma anche alla popolazione adulta, soprattutto alle donne in età fertile, come raccomandato da circolare del Ministero della salute nella circolare "Vaccinazioni raccomandate per le donne in età fertile", rappresenta infatti una delle azioni chiave per contrastare la diffusione dell'infezione da HPV e realizzare l'obiettivo ultimo di eliminare il tumore alla cervice uterina.
La Valle d'Aosta in tal senso ha la straordinaria opportunità di porsi all'avanguardia per il raggiungimento dell'ambizioso traguardo di Regione HPV free, avendo coperture vaccinali elevate già a partire dalle ragazze nate nel 1991, oggi 33enni, le prime ad aver acquisito il diritto alla vaccinazione gratuita. In tal senso, Assessore e Presidente, chiedo di poter far chiarezza sull'offerta vaccinale anti HPV, riportato nella delibera di Giunta 1225 del 30 ottobre 2023, che ha approvato il piano regionale di prevenzione vaccinale, eliminando il riferimento al paragrafo 18, che limita la gratuità della vaccinazione anti HPV ai 25enni e applicando alla stessa vaccinazione anti HPV quanto già contenuto nel punto 5 della stessa delibera, ovvero di stabilire la gratuità della vaccinazione anche a favore di coloro che, per proprio convincimento o per propria libera scelta, decidono di aderire alla vaccinazione in ritardo, anche al di fuori delle fasce di età.
Assessore, mi rivolgo a lei, quest'istanza l'avevo posta con il question time che non mi è stato accettato, si tratta di chiarire il contenuto della DGR, che forse vede il punto 18...
Presidente - Consigliere, non riproponga qui una cosa...
Restano (GM) - ...mi lascia terminare, per cortesia? Le rubo pochi secondi.
Si tratta di chiarire il contenuto del punto n. 18 della delibera di cui parlavo che forse è riconducibile a un refuso della delibera che l'ha preceduto, oppure, come detto, di porre questa vaccinazione alla pari delle altre vaccinazioni di cui al punto n. 5.
Assessore, abbia coraggio, si tratta in primo luogo di una scelta politica, di un atto di indirizzo da trasmettere all'Azienda Sanitaria Locale, affinché poi non debba intervenire il nostro Presidente per rimediare agli errori.
Presidente - Come lei sa, consigliere Restano, il question time non ammesso è automaticamente trasformato in risposta scritta, che le arriverà, pertanto ne tenga conto a futura memoria. Ha chiesto la parola il consigliere Marquis.
Marquis (FI) - In questi giorni nei media assume un ruolo importante e crescente lo scandalo del dossieraggio di Perugia, che, peraltro, mi vede come soggetto offeso...
Presidente - Consigliere, se vogliamo fare una discussione politica su questo, convochiamo la Capigruppo e facciamo una discussione politica, d'accordo?
Marquis (FI) - ...non era mia intenzione fare una discussione politica, era di fare una comunicazione e di fare due considerazioni come parte interessata, comunque se vogliamo fare una Capigruppo, la chiedo io la sospensione e procediamo, se siete d'accordo, alla convocazione.
Presidente - È convocata la Capigruppo.
La seduta è sospesa dalle ore 09:36 alle ore 09:52.
Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di dedicare alcuni minuti alla questione sui giornali in questi giorni. Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - In questi giorni nei media ha assunto un ruolo importante e crescente lo scandalo del dossieraggio di Perugia, che, peraltro, mi vede come soggetto offeso tra i 121 nomi che sono stati resi ad oggi noti; pare che la lista stia crescendo, si parla già di 800 persone, forse più di 1000, con i prossimi giorni staremo a vedere.
Questo è uno scandalo che trae origine dall'accesso a banche dati riservate dei vari organi dello Stato per attività illegali di raccolta informazioni su centinaia di personaggi politici e pubblici da diffondere non si sa bene a chi e come; uno scandalo che non ha grossi precedenti nella storia negli ultimi decenni, è uno scandalo che va oltre alle questioni di carattere politico, mette in seria crisi la democrazia, la mina nelle sue fondamenta. A questo riguardo credo sia sotto gli occhi di tutti in questi giorni le dichiarazioni a livello nazionale di tutte le parti politiche, che si dichiarano scandalizzate per cosa sta succedendo, da Destra a Sinistra. Viene evidenziato che è una questione di una gravità inaudita per la democrazia, non per la politica.
A questo riguardo voglio condividere con voi alcuni passaggi di esponenti politici, il primo che vorrei mettere a fattore comune è il pensiero del nostro segretario vicepremier Tajani, che, con grande pacatezza ma con grande fermezza, afferma proprio che non è una questione politica, è una battaglia di difesa della privacy, del diritto di ogni cittadino di essere tutelato, perché se c'è un "Grande fratello" che si occupa di studiare dossier su ognuno, con quali fini nessuno lo sa, questo lo vorremmo sapere e questo lo dobbiamo sapere. Bisognerebbe sapere chi ha fatto queste cose, chi eventualmente le ha commissionate, non è quindi un fatto politico, è un fatto di diritto della difesa di ciascuno di noi e bisogna capire perché ci sono dei funzionari pubblici che compiono queste azioni. Questo è preoccupante perché sono delle scelte antidemocratiche che accadono nei Paesi in cui non si rispettano i diritti dei cittadini; è successo qualcosa di preoccupante per la nostra democrazia. Non sto a citare i commenti degli altri esponenti politici, che sono tutti in questa direzione, è una cosa che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare che ci siano dei soggetti che possano avere accesso a delle banche dati di Stato e occupare il loro tempo per acquisire delle informazioni sensibili su dei cittadini per poi metterle a disposizione non si sa di chi. È una grave invasione della privacy.
Credo che il ragionamento che va fatto in quest'aula non è tanto una questione di carattere personale, perché poteva capitare a ciascuno di noi di trovarsi citato in una vicenda di questo genere, sono citati sette Ministri, sono citati i Presidenti di Regione, ex Presidenti di Regione, Consiglieri regionali, imprenditori, è una questione a 360 gradi che interessa tutti. Ritengo che la riflessione politica vada fatta nell'ambito di questa sala che è il massimo dell'Assemblea legislativa, il luogo dove si rappresenta la democrazia, una democrazia che è stata conquistata con grandi sacrifici nei giorni della commemorazione li si ricorda ogni anno questi sacrifici che sono stati fatti e c'è qualcuno che ci ha versato del sangue e credo che il nostro compito sia di difendere la democrazia, perché quando vengono meno i presidi a garanzia della persona, non si vige più in una situazione di stato di diritto, si vige in una situazione che neanche nell'ex Unione Sovietica è ammissibile a livello di approccio di questo genere, dei dossieraggi che non si sa che fine fanno e come vengono utilizzati nei confronti dei soggetti che sono stati sottoposti a delle azioni illecite.
Per quanto mi riguarda, ho avuto notizie dal giornale, già il fatto che si legga sul giornale che si è parte offesa trovo che sia una cosa alquanto grave. Credo quindi sia importante, al di là di entrare nel merito delle questioni personali, perché come parte offesa sicuramente andrò a fondo a questa questione. Esporrò le denunce in tutti i luoghi che sarà possibile presentarle, perché credo che questo vada nella direzione non della tutela personale, ma anzitutto della difesa della democrazia, questo è un dovere civico a salvaguardia della democrazia, soprattutto anche a salvaguardia delle tante persone che fanno bene il loro lavoro negli organi dello Stato, perché questo bisogna sottolinearlo. Non è giusto che ci siano delle persone che inquinano il lavoro di tanti e di tutti per creare delle situazioni che creano dei danni seri di credibilità delle nostre Istituzioni. Da parte mia farò tutte le azioni che andranno fatte a tutela del ruolo, a tutela della persona, però credo che il massimo rappresentante, il Presidente del Consiglio, debba pensare a cosa occorre fare in Valle d'Aosta, che appello occorre lanciare per difendere i cittadini, l'Istituzione e chi rappresenta i cittadini, perché, come dicevo, questi sono dei fatti che sono stati espressi a tutti i livelli come delle attività illecite. Questo credo che deve essere chiaro a tutti noi.
Presidente - Ci sono altri interventi sull'argomento? Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz.
Lucianaz (RV) - Non intervengono sulle parole del collega Marquis, pur condividendo lo spirito del suo appello. Ho sentito discorsi molto interessanti stamattina in ricordo del professor Barbagallo al quale si unisce naturalmente il nostro gruppo, però il mio intervento oggi vuol trattare di altre migliaia di morti, un fatto che scuote la coscienza della comunità valdostana come del mondo intero. Al grido di "Palestina libera, io non sarò più complice di un genocidio", Aaron Bushnell, un soldato di 25 anni appartenente all'Aeronautica militare statunitense si è cosparso di benzina e dopo alcuni secondi si è dato fuoco davanti ai cancelli dell'Ambasciata di Washington...
Presidente - Consigliere, purtroppo...
Lucianaz (RV) - ...sto parlando di morti...
Presidente - A parte che stavamo affrontando un altro argomento...
Lucianaz (RV) - Facciamo un'altra Capigruppo?
Presidente - Se volete...
Lucianaz (RV) - Se mi concede 4 minuti e mezzo, io finisco, comunque decida lei.
Presidente - Facciamo una riunione della Conferenza dei Capigruppo se vuole. Altri vogliono intervenire sulla questione precedente? Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Intervengo brevemente in merito alle dichiarazioni del collega Marquis. Capiamo sicuramente lo stato d'animo ma credo che il Consiglio regionale avrà modo di riflettere e avrà modo di approfondire l'argomento, perché oggi, torno a dire, capendo lo stato d'animo del collega Marquis che si trova sulle prime pagine dei giornali nazionali piuttosto che locali, noi abbiamo a disposizione degli articoli di giornale e abbiamo a disposizione delle dichiarazioni che sono state fatte a livello nazionale da parte dei leader politici. È evidente che, dal nostro punto di vista, un po' di preoccupazione nasce, però non avendo a disposizione elementi oggettivi, credo che qualsiasi nostra valutazione sia in qualche modo prematura. Da un lato torno a dire: capiamo, queste notizie sono allarmanti, soprattutto se provengono da fatti illeciti commessi da organi dello Stato centrale, dall'altra parte non vogliamo azzardare dei commenti che potrebbero essere poi infondati o essere generati dai informazioni parziali che abbiamo. Credo che il Consiglio regionale, come ha chiesto il collega Marquis, nel momento in cui avrà a disposizione delle certezze e delle informazioni più oggettive, avrà modo di riflettere ed eventualmente di prendere posizione.
Presidente - Altri? Non vedo altre prenotazioni.