Oggetto del Consiglio n. 3283 del 9 febbraio 2024 - Verbale

Oggetto n. 3283/XVI del 09/02/2024

REIEZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO DEL GOVERNO REGIONALE A NON SOSTENERE NELLE DIVERSE SEDI ISTITUZIONALI O POLITICHE INIZIATIVE VOLTE A PROMUOVERE LA NON COLTIVAZIONE DEI TERRENI AGRICOLI".

Il Presidente BERTIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri PLANAZ, BRUNOD, AGGRAVI e LUCIANAZ e iscritta al punto 91 dell'ordine del giorno dell'adunanza.

Illustra il Consigliere PLANAZ.

Intervengono i Consiglieri MANFRIN, CRETIER, MINELLI e JORDAN.

Replicano l'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, CARREL, e il Consigliere AGGRAVI.

Prende la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore agli affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna, CAVERI.

Replica il Consigliere PLANAZ.

IL CONSIGLIO

- con voti favorevoli quattordici (presenti: trentacinque; votanti: quattordici; astenuti: ventuno, i Consiglieri BARMASSE, BERTIN, BERTSCHY, CARREL, CAVERI, CHATRIAN, CRETIER, DI MARCO, GROSJACQUES, GUICHARDAZ Erika, GUICHARDAZ Jean-Pierre, JORDAN, LAVEVAZ, MALACRINÒ, MARGUERETTAZ, MARZI, MINELLI, PADOVANI, ROSAIRE, SAPINET e TESTOLIN);

NON APPROVA

la sottoriportata

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE

VISTE le numerose manifestazioni di protesta organizzate dagli agricoltori europei contro le politiche agricole dell'Unione Europea, la nuova programmazione agricola 2023/2027 ed in particolare le scelte di molti governi degli Stati membri su temi quali (ad esempio) la carne coltivata, le farine di insetti, le tasse, il costo del gasolio agricolo e l'abolizione delle agevolazioni, le complicazioni burocratiche che interessano il settore agricolo e dell'allevamento;

TENUTO CONTO che le proteste hanno interessato l'Olanda, la Germania, la Francia, la Romania ed ora anche l'Italia con la mobilitazione di molti agricoltori in città tra cui Frosinone, Latina, Torino, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Firenze, Milano, Roma, Caserta, Napoli, etc.;

RICORDATO tra l'altro che la legge di bilancio per il 2024 ha reintrodotto l'IRPEF per tutti gli agricoltori e al tempo stesso prevede anche per i giovani agricoltori il versamento dei contributi previdenziali;

RICORDATO che ad oggi in Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati è depositato un disegno di legge che modifica il decreto legislativo del 2021 contro le pratiche sleali;

RICORDATO che vari paesi tra cui l'Italia, la Francia e l'Austria hanno presentato a Bruxelles una nota congiunta con cui si chiede alla Commissione europea di definire precise modalità di regolamentazione e messa in commercio della carne coltivata in laboratorio, tema tra l'altro rilanciato da Coldiretti che ne chiede tra l'altro l'equiparazione a "prodotti a carattere farmaceutico";

TENUTO CONTO che in molte realtà dell'Unione sono stati promossi bandi che prevedono misure di sostegno ai beneficiari volte a favorire la pratica di non coltivazione del terreno contro corresponsione di un sostegno economico con l'obiettivo di contribuire alla mitigazione delle emissioni di gas a effetto serra;

RICHIAMATO ad esempio il caso della Regione Emilia Romagna che ha promosso l'intervento messo a bando "SRA26 ACA26 Ritiro seminativi dalla produzione" approvato con DGR n. 2133 del 4 dicembre 2023 con cui si prevede ci corrispondere da euro 500 e 1.500 ad ettaro all'anno per non coltivare (con un orizzonte di 20 anni);

CONSIDERATO INOLTRE che tra le motivazioni del malcontento diffuso tra gli agricoltori europei vi è anche il fatto che la Politica Agricola Comunitaria (PAC) ha visto negli ultimi Quadri Finanziari Pluriennali la diminuzione progressiva dei relativi stanziamenti economici, a fronte del fatto che (ad esempio) agli inizi degli anni ’80 la PAC rappresentava il 66% del bilancio dell’Unione Europea, mentre nel periodo 2014/2020 tale percentuale ha toccato solo il 37,8%, per arrivare nel periodo 2021/2027 il 31%, determinando così che l’ammontare complessivo di fondi stanziati per i due pilastri della PAC, considerando anche il contributo del Next Generation EU, è pari ad euro 343,6 mld a prezzi costanti del 2018, di fatto il -10 % rispetto alla precedente programmazione (-10% I pilastro, -12% II pilastro) (Fonte: Parlamento Ue);

ALLA LUCE degli scenari sin qui descritti e tenuto conto delle caratteristiche della filiera produttiva agricola, componente fondamentale del sistema "Made in Italy", che rischia di essere messa in crisi dai conseguenti effetti negativi;

SENTITE le dichiarazioni fatte dalle associazioni di categoria nell'ambito delle audizioni organizzate in III Commissione per la valutazione del disegno di legge n. 132/XVI, volte a chiedere la messa in campo di politiche agricole più incisive che premino la produttività e la qualità dei prodotti valdostani;

CONSIDERATO IN ULTIMO che il nostro settore agricolo è rappresentato anche da molte piccole aziende a carattere famigliare, realtà che garantiscono posti di lavoro per molti dipendenti, nonché occasione di esperienza per giovani che vogliono intraprendere la carriera di imprenditore agricolo e permettere così di salvaguardare non soltanto la sopravvivenza di un settore, come già detto, fondamentale per la nostra economia ma anche, e soprattutto, per il mantenimento e la cura del nostro territorio;

IMPEGNA

il Governo regionale, in particolare gli Assessori competenti in materia di agricoltura e di affari europei, nell'ambito di ogni contesto, di ogni sede istituzionale o politica, nonché nella definizione di misure di sostegno e programmazione al settore agricolo, a non sostenere iniziative, decisioni e/o misure funzionali a premiare e/o promuovere la non coltivazione di terreni ovvero a diminuire la produzione e la produttività delle nostre aziende agricole.

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