Oggetto del Consiglio n. 3129 del 10 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3129/XVI - Interpellanza: "Motivi del mancato interpello per la rappresentanza nel Consiglio di amministrazione del Parco del Mont Avic di tutte le associazioni ambientaliste riconosciute dal Ministero con sede in Valle d'Aosta".
Bertin (Presidente) - Punto n. 28. Si è prenotata la consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Recentemente, con un decreto del Presidente della Regione, è stato nominato il nuovo Consiglio d'amministrazione del Parco naturale del Mont Avic per il quinquennio 2023-2028, così come è stabilito dalla normativa, cioè dall'articolo 5, della legge 16/2004, che è appunto sulla gestione del Parco regionale.
Nel Consiglio d'amministrazione è, tra l'altro, prevista la presenza di un rappresentante delle associazioni ambientaliste maggiormente rappresentative operanti in Valle d'Aosta e riconosciute con decreto del Ministro dell'ambiente, ai sensi della legge 8 luglio 1986 n. 349.
La normativa stabilisce quindi che le associazioni ambientaliste, che hanno diritto di segnalare il nominativo di un rappresentante in seno a questo Consiglio d'amministrazione, oltre a essere riconosciute a livello nazionale, quindi dal Ministero, devono anche avere una sede operativa sul territorio regionale.
Le associazioni riconosciute operanti in Valle, ai sensi di cui alla legge nazionale, che sono state effettivamente contattate a novembre per segnalare un rappresentante sono state sei: il CAI, l'Endas, Legambiente, il FAI, la Società Geografica Italiana e il WWF.
Quest'ultima però ha comunicato che attualmente, a differenza del passato, non ha una sede operativa in Valle d'Aosta.
Oltre a queste sei però, a noi risultano operative in regione altre associazioni che sono riconosciute nell'elenco nazionale, e in particolare due associazioni, vale a dire FIAB e Codacons, che hanno una sede nel territorio della nostra regione e sono delle associazioni - credo che non abbiano bisogno di essere descritte più di tanto - rappresentative.
Alla luce di queste considerazioni, quello che chiediamo è di sapere qual è il motivo per cui non tutte le associazioni riconosciute dal Ministero, e aventi una sede in Valle d'Aosta, sono state contattate per la segnalazione del rappresentante in seno al Consiglio d'amministrazione del Parco del Mont Avic; secondariamente se il Governo condivida la necessità di redigere un elenco completo che venga periodicamente aggiornato (a seconda che queste associazioni continuino a mantenere o meno una sede nella nostra regione, o se se ne aggiungono altre che sono state riconosciute a livello nazionale) di queste associazioni ambientaliste riconosciute, con sede e rappresentatività in Valle d'Aosta.
Presidente - Risponde l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - L'individuazione delle associazioni da consultare per la designazione del rappresentante delle associazioni ambientaliste maggiormente rappresentative operanti in Valle d'Aosta - e riconosciute con decreto del Ministro dell'ambiente, ai sensi della legge che ha citato anche lei, 349/86 - è avvenuta in sostanza facendo seguito a quanto fatto negli anni precedenti.
In più sono state fatte ulteriori verifiche rispetto alle possibili variazioni dall'ultima nomina.
In tal modo, a seguito d'approfondimento, si è appreso che l'associazione WWF, che inizialmente è stata consultata, è in fase di riorganizzazione: non dispone di una sede operativa in Valle d'Aosta, pertanto non è stata poi successivamente coinvolta.
Per quanto riguarda le altre associazioni che lei ha citato, la FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, dalle successive verifiche messe in atto, è risultata avere un coordinatore nord-ovest che di fatto raggruppa la Liguria, il Piemonte e la nostra regione, e non una sede ufficiale in Valle d'Aosta.
È invece presente un'altra associazione, la FIAB Aosta À VéLO APS, che ha un proprio statuto autonomo e che aderisce alla FIAB, ma che, in quanto associazione autonoma, non risulta iscritta nell'elenco ministeriale, quando invece per la nomina del Mont Avic sono richieste entrambe le iscrizioni.
Venendo al Codacons, va detto che è un ente del terzo settore, che è regolarmente iscritto nell'elenco del Ministero, il cui statuto indica all'articolo 3, nelle proprie finalità: "Attività di promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale, di cui all'articolo 5, decreto legislativo 117/2017", e la "Promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi" di cui all'articolo eccetera eccetera, e i gruppi d'acquisto solidali, di cui all'articolo 1 comma 266 della legge 24 dicembre 2007; sulla base di questa definizione, più indirizzata alla tutela dei diritti dei consumatori piuttosto che a tematiche connesse a un Parco naturale, si è quindi ritenuto di non coinvolgerlo.
Nello specifico della designazione del Mont Avic, l'Amministrazione ha sempre sollecitato una designazione unitaria, in quanto inizialmente vi erano state alcune varie proposte; in quest'ultimo caso, dopo un primo momento, abbiamo apprezzato la capacità di fare sintesi dell'associazione nel presentare un nome unitario che poi evidentemente è stato oggetto della nomina.
Sul secondo quesito, "Se si condivide la necessità di redigere un elenco completo periodicamente aggiornato delle associazioni ambientaliste", la richiesta è sicuramente condivisibile e già vi si sta lavorando - e la nomina del Mont Avic è stata anche un momento di riflessione in questa direzione - in collaborazione con le associazioni stesse, tuttavia, come dicevo, si precisa che l'elenco completo - e periodicamente aggiornato delle associazioni ambientaliste riconosciute e aventi sede sul territorio regionale - afferisce unicamente alla nomina del Consiglio d'amministrazione del Parco del Mont Avic, ai sensi della legge regionale 10/2004.
In altri contesti, ad esempio sull'Osservatorio dei rifiuti, vengono coinvolte anche le associazioni locali che non necessariamente devono avere un'iscrizione all'elenco ministeriale, come appunto è richiesto invece per il Mont Avic.
Alla luce quindi anche della difficoltà di dialogo che abbiamo riscontrato, in occasione della designazione del rappresentante delle associazioni in seno al Consiglio d'amministrazione del Mont Avic, si auspica che le associazioni stesse mettano in atto un loro coordinamento, con quella capacità di fare sintesi che hanno avuto poi successivamente e che venga poi applicata anche nelle prossime occasioni quando (e non mancheranno le occasioni) verranno chiamate in causa.
Presidente - Per la replica, consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Ho ascoltato la sua risposta e parto dall'ultima considerazione, cioè che è stata apprezzata la capacità da parte delle associazioni ambientaliste di fare sintesi e di arrivare alla designazione unitaria del rappresentante, cosa che anche da parte nostra viene giudicata in maniera positiva, così come riteniamo che sia anche importante che ci siano delle rotazioni, come è avvenuto in questo caso. Pensiamo anche che le rotazioni debbano essere fatte a più livelli, magari anche a livelli apicali - e non mi riferisco soltanto alla situazione del Parco del Mont Avic - ma più in generale laddove si devono fare delle nomine, cosa che però vediamo che non avviene, di norma.
Sulla questione delle due associazioni che io ho indicato e che non sono state contattate: lei mi ha specificato che la sezione valdostana di FIAB è FIAB À Vélo, (cosa che peraltro sapevamo) ed è un'associazione che non è inserita, essendo un'associazione autonoma, nel registro nazionale; è una cosa che apprendiamo ora.
Io sapevo che le articolazioni di FIAB a livello nazionale sono tante nelle regioni e quindi, nella nostra regione, essa è rappresentata da FIAB À Vélo, ed è un'associazione assolutamente rappresentativa.
C'è una sede di FIAB À Vélo ma, da quello che lei dice, non è la sede riconosciuta a livello nazionale.
A me pare qui di ravvisare un problema di comunicazione, nel senso che a livello nazionale c'è un elenco di associazioni che non indicano le sedi regionali - quelle poi vengono fatte a livello regionale - quindi a mio avviso la FIAB in Valle d'Aosta è rappresentata e ha una sede, però evidentemente ci saranno delle regole che io non conosco bene.
La questione del Codacons mi fa un poco più specie, anche perché il Codacons è esattamente il coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e poi della tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori, quindi, in primis, il Codacons nasce con quella missione, con quella caratteristica, e ha una sede in Valle d'Aosta.
Non solo, è un'associazione che noi invitiamo spessissimo nelle Commissioni, quando si parla di diritti dei consumatori, ma proprio per la sua natura credo che questa - che io vedo come una dimenticanza e non come una scelta, a me pare proprio una dimenticanza e speravo che mi si dicesse che era una dimenticanza - invece aveva senso convocarla.
Sulla questione poi lei dice: la richiesta di pensare a un elenco delle associazioni è condivisibile però questo elenco aggiornato servirebbe soltanto per la nomina del Parco del Mont Avic, da un punto di vista tecnico e burocratico, perché per esempio per l'Osservatorio regionale dei rifiuti possono essere contattate tutte le associazioni, anche quelle che non sono riconosciute nell'elenco nazionale, ed è una cosa che sappiamo.
Lei dice in buona sostanza che non è così necessario farlo, auspica che le associazioni stesse si diano un coordinamento...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
...ah, lo state predisponendo voi, quindi non sono le associazioni che devono organizzarsi, ma è l'Assessorato che predisporrà un elenco aggiornato.
Questa è una cosa buona, credo che sia una risposta positiva, proprio perché noi riteniamo che i criteri di rappresentatività - al di là di quelli che sono codificati, come la questione dell'elenco nazionale e delle sedi regionali - sono comunque criteri che devono essere il più possibile oggettivi e riteniamo che non può essere né l'Assessore o la Giunta o i dirigenti di turno a stabilire chi è rappresentativo e chi no.
È corretto che i criteri siano il più possibile oggettivi e se uno di questi è quello della sede operativa, ecco che qui c'era chi il requisito lo possedeva.
Faccio un passo indietro sulla questione del WWF, giustamente - lo avevo già detto io e lei lo ha ricordato - momentaneamente non c'è una sede; lei poi ha parlato anche di una verifica che è stata fatta dagli uffici. A me risulta che il WWF fosse stato contattato e poi sono stati loro stessi a dire che non hanno in questo momento una sede, quindi a maggior ragione questo elenco aggiornato ci deve essere.
Il WWF non ha la sede, ma ricordo che è estremamente rappresentativo, soprattutto per quello che riguarda il Parco del Mont Avic perché, tra l'altro, è partner del progetto Pasturs, quindi anche su questi criteri forse bisognerebbe fare una riflessione e farsi portavoce a livello nazionale.