Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2924 del 9 novembre 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2924/XVI - Continuazione della trattazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2024-2026. (Approvazione di sei ordini del giorno. Reiezione di quattordici ordini del giorno. Ritiro di quattro ordini del giorno).

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 28 Consiglieri, possiamo riprendere i lavori.

Ricordo che abbiamo ancora 59 ordini del giorno, oltre che l'approvazione di emendamenti al Documento.

Sentita adesso la Conferenza dei Capigruppo, per chiudere il punto dell'ordine del giorno aperto, ho convocato il Consiglio regionale per domani mattina alle ore 09:00, al fine di poter esaurire questo punto all'ordine del giorno, salvo disposizioni diverse che, nel caso, verrebbero prese questo pomeriggio.

Siamo all'ordine del giorno n. 6 della Lega. Consigliera Foudraz, ha facoltà di illustrarlo.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Quest'ordine del giorno pone l'attenzione sulla possibilità eventuale, in accordo con le istituzioni scolastiche, di rendere strutturali i percorsi formativi per ottenere la certificazione di operatore socio-sanitario per i ragazzi che frequentano gli ultimi due anni delle scuole superiori di secondo grado ad indirizzo socio-sanitario-assistenziale.

Visto il capitolo 1.5, "Beni e attività culturali, sistema educativo e politiche per le relazioni intergenerazionali" al punto "Sistema educativo" del Documento di Economia e Finanza che stiamo analizzando, dove si sottolinea quella che è l'importanza del ruolo della scuola, che è un fattore determinante per il futuro del Paese e che deve quindi tenere conto dei cambiamenti di questi ultimi anni, caratterizzati dall'emergenza sanitaria offrendo delle nuove prospettive;

considerato l'attuale contesto economico e sociale;

preso atto che anche nella nostra regione vi è una carenza di personale nel settore sanitario socio-assistenziale, e più volte in quest'Aula abbiamo affrontato la tematica;

considerato altresì che i corsi per operatore socio-sanitario hanno di norma una durata totale di mille ore, suddivise in 550 ore di teoria e 450 ore di stage nei contesti ospedaliero e socio-assistenziale;

evidenziato che sarebbe opportuno rendere strutturali i percorsi formativi per ottenere detta certificazione per gli studenti che frequentano gli ultimi due anni delle scuole superiori di secondo grado ad indirizzo sanitario socio-assistenziale, proprio per poter sopperire a quella mancanza di figure professionali e consentire una prospettiva lavorativa qualificata futura agli stessi e garantire un numero sufficiente di operatori in questo settore, stante anche la direzione che prenderà la sanità valdostana con una maggiore attenzione ai territori, la riorganizzazione dei servizi sanitari a seguito dell'approvazione del Piano della salute e del benessere sociale, al fine di facilitare il passaggio del paziente tra l'ospedale, le strutture intermedie e il domicilio e dare quindi conseguentemente risposte eque, rapide ed efficienti ai bisogni di salute della cittadinanza valdostana.

Perché si chiede di rendere strutturali questi percorsi formativi? Perché purtroppo attualmente, dalle informazioni assunte, non è così. Al momento, questi percorsi formativi vengono proposti solo per gli studenti frequentanti l'ultimo anno di scuola superiore di secondo grado, con apposito indirizzo di studi, ma ogni anno si ripresenta la problematica per cui fino al mese di maggio (quindi quasi al termine dell'anno scolastico) non si sa bene se il corso verrà effettuato nel successivo anno di studi.

Ecco perché sarebbe necessario strutturare questi percorsi formativi ogni anno, dando quindi certezze a coloro che stanno affrontando questo percorso di studi, ma anche al personale docente che ruota attorno, e sarebbe da valutare, ovviamente sempre sentite le Istituzioni scolastiche, di estendere questi percorsi formativi agli ultimi due anni di frequenza di scuola superiore, proprio per non appesantire l'ultimo anno di scuola che vede i ragazzi già notevolmente impegnati per affrontare al meglio l'esame di Stato a conclusione del loro percorso scolastico.

Per le motivazioni che ho appena esposto, con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare, in accordo con le Istituzioni scolastiche interessate, la possibilità di rendere strutturali i percorsi formativi per ottenere la certificazione di operatore socio-sanitario per i ragazzi frequentanti gli ultimi due anni delle scuole superiori di secondo grado ad indirizzo socio-sanitario-assistenziale. Grazie.

Presidente - Assessore Bertschy, ha facoltà di intervenire.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie consigliera Foudraz. Noi, se c'è la disponibilità, emenderemo il testo, condividendo l'obiettivo, e leggerò l'emendamento velocemente.

Dopo "Preso atto", cancellando "Evidenziato", si dice: "Ritenuto opportuno valorizzare l'esperienza avviata a partire dal 2019 relativamente ai percorsi integrativi rivolti agli studenti dei percorsi di istruzione professionale ad indirizzo sanitario e socio-assistenziale e finalizzati al conseguimento della qualifica di Operatore socio-sanitario che ha permesso da un lato a molti giovani di investire nella loro formazione e avvicinarsi con maggiore facilità al mondo del lavoro e dall'altro rispondere ai fabbisogni professionali del settore".

Nell'impegno diremmo: "Impegna il Governo regionale a valutare, in accordo con le Istituzioni scolastiche interessate, la possibilità di strutturare e rendere stabili percorsi integrativi al curricolo dei percorsi di istruzione professionale ad indirizzo socio-sanitario-assistenziale con l'obiettivo di promuovere attività di orientamento alle professioni del settore e azioni formative finalizzate al conseguimento di qualificazioni professionali spendibili nel mondo del lavoro o alla prosecuzione degli studi".

Questo perché l'innovazione introdotta in Valle d'Aosta nel 2019, che ci porta un passo avanti a tante altre Regioni, cioè quella di permettere in maniera volontaria ai ragazzi di iscriversi nel quarto e quinto anno ad un percorso che permette loro di acquisire una serie di crediti per arrivare alla conclusione del diploma e ad ottenere la qualifica, va potenziata, ma soprattutto vanno potenziate una serie di possibilità in più che vorremmo dare ai ragazzi: vorremmo provare a ragionare sull'assistenza allo studio odontoiatrico, alla tata familiare piuttosto che interessarli ad esperienze di tipo socio-sanitario, anche per stimolarli nel percorso successivo.

Con questa precisazione e con l'idea di rendere strutturale quello che oggi è stato avviato in maniera sperimentale, vi chiediamo la disponibilità ad emendare il testo dell'ordine del giorno e a lavorare insieme a voi, offrendo anche tutti i dati che sono già a disposizione.

Presidente - Consigliera Foudraz, a lei la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore.

Io sono stupita perché è la prima volta in tre anni che mi viene accolto un ordine del giorno: direi una vittoria! Sono veramente contenta e quindi come gruppo Lega Vallée d'Aoste accogliamo veramente di buon grado gli emendamenti da lei proposti, che vanno comunque nell'ottica di rendere spendibile la professionalità acquisita dai ragazzi che frequentano questo percorso di studi e che danno anche quell'appiglio in più, quella voglia in più, di fare ancora meglio e ai tanti docenti che con passione e con dedizione stanno istruendo i nostri ragazzi.

Per una volta abbiamo la stessa visione, grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 7, sempre della Lega. Si è prenotato Lavy, ha facoltà d'intervento.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. È un ordine del giorno che riprende un'iniziativa che avevo già sottoposto quando alle Opere pubbliche era ancora assessore Carlo Marzi che aveva preso un impegno personale per approfondire il tema dei collegamenti intervallivi.

In Commissione abbiamo saputo che comunque si lavorerà per il collegamento con una pista sul Colle Ranzola, quindi fra Brusson e Gressoney-Saint-Jean, però è necessario fare - credo - uno studio generale su tutta la Valle d'Aosta, c'è la questione del Colle del Nivolet che verrà trattata anche in altre iniziative e, prendendo spunto da quelli che sono gli scritti che si trovano nel Piano regolatore voluto da Olivetti negli anni '30, si può benissimo vedere come certe zone, che non sono collegate con collegamenti intervallivi, hanno un problema di sviluppo economico, sociale e turistico.

Con quest'ordine del giorno allora si vuole impegnare il Governo a fare uno studio per quanto riguarda dei collegamenti intervallivi che possono essere stradali o di altra tipologia, ma anche a fare una sorta di studio storico sulla viabilità in Valle d'Aosta, per vedere effettivamente quali siano state le conseguenze o meno di una mancanza di collegamenti intervallivi, anche poi in un'ottica della chiusura del Traforo del Monte Bianco e anche della chiusura della ferrovia. Grazie.

Presidente - L'assessore Sapinet ha facoltà di parola.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, grazie collega, buon pomeriggio.

Ad oggi non risultano redatti studi complessivi sul territorio valdostano volti ad implementare i collegamenti intervallivi, ma va evidenziato che la tematica si inserisce in un quadro decisamente peculiare, sia per le caratteristiche geografiche del territorio, sia per la sua morfologia che va attentamente analizzata e valutata; ricordo che la nostra regione ha un'altezza media di oltre 2.100 metri e solo il 20% della superficie è al di sotto dei 1.500 metri (dati che ovviamente conosce bene).

La redazione di uno studio relativo alla realizzazione di nuovi collegamenti intervallivi viabili comporterebbe sicuramente la necessità di approfondire specifiche tematiche, quali la difficoltà di realizzazione delle infrastrutture, costi di manutenzione e di gestione, la costante e difficoltosa attività manutentiva delle stesse, la necessità di prevedere un adeguato servizio di sgombero della neve, qualora si decidesse di mantenere il collegamento aperto anche durante la stagione invernale.

Non ultimo, l'aspetto connesso ai maggiori costi legati alla realizzazione di opere a quote elevate.

Diversa è invece la fattispecie di collegamenti intervallivi su piste o utilizzando parte di infrastrutture poderali di Protezione Civile, di servizio alle infrastrutture tecnologiche già esistenti, che si potrebbero realizzare magari in casi puntuali e specifici, che potremmo definire "casi scuola" - lei ha citato anche il caso del Colle Ranzola, che è quello sul quale si stanno facendo dei ragionamenti e degli approfondimenti e che si sta cercando di mandare avanti - anche in relazione all'evoluzione climatica, turistica e di supporto alla Protezione Civile in cui negli ultimi anni abbiamo sperimentato la necessità. Su questo, come detto, si sta ragionando e anche valutando la questione sotto gli aspetti legati alla tutela del paesaggio, alle ricadute sociali e alle possibili ricadute in merito economico e, nello specifico, in ambito di sviluppo turistico.

Questo è un piccolo passo che va nella direzione che anche lei richiede, sicuramente un primo passo.

Riguardo all'impegnativa, quindi di un qualcosa di più profondo, allo stato attuale, pur mantenendo l'impegno di approfondire e di portare avanti tutti i ragionamenti del caso, si chiede il ritiro o, in alternativa, ci asterremo. Grazie.

Presidente - Consigliere Lavy ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Si dice che non c'è uno studio, che bisogna approfondire tutta una serie di questioni che potrebbero essere approfondite con uno studio, che però non volete approvare.

È paradossale, quindi di certo noi non ritiriamo l'ordine del giorno.

La risposta che mi ha dato l'assessore Marzi quando avevo portato l'interpellanza mi aveva soddisfatto di più; questo, sinceramente, mi sembra un po' un modo per lavarsi le mani. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 13

Contrari: 2

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 8. La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno trattiamo il tema del calo demografico e del sostegno alle famiglie della nostra regione.

Credo di non dire una cosa inaspettata affermando che molti colleghi che sono intervenuti in questi due giorni di Consiglio hanno evidenziato il dato da una parte del calo demografico, che è abbastanza lampante: leggevo l'ultimo articolo uscito, che evidenziava come la Valle d'Aosta continui a detenere il record negativo per l'incremento della denatalità (quindi dove si fanno meno figli) dal 2008. È stato infatti registrato un calo del 43,8% di primogeniti nati sul territorio, speculare al calo del 35,5% che concerne invece gli altri figli: un calo che è ormai acclarato.

Sulla base di questo calo demografico, anche facendo un po' le proiezioni dal punto di vista economico, è inevitabile che un certo tipo di economia non si possa sostenere se non vi è una sostituzione e se non vi è l'ingresso di nuovi giovani nel mercato, prima della scuola e poi del lavoro.

A fronte di questo, esaminando il DEFR, abbiamo visto che purtroppo si sono registrate delle grosse carenze da questo punto di vista, e anche qui molti colleghi lo hanno evidenziato.

Nel DEFR l'unica azione che viene evidenziata in favore delle famiglie e dei neo-genitori è quella relativa al Centro per le famiglie, che è sicuramente una struttura importante, che svolge un lavoro encomiabile ed importante per conciliare la vita e per imparare anche ad essere genitori, ma che agisce nel momento successivo alla nascita.

Quello che invece noi ci proponiamo e ci poniamo come obiettivo è quello di sostenere le nascite, nel momento in cui avvengono, e sostenere i neo-genitori.

Come ricorderà anche l'Assessore, che ho visto che si è prenotato, più volte in quest'Aula abbiamo presentato l'iniziativa a sostegno dei neo-genitori, così come abbiamo voluto proporre delle misure di sostegno alle famiglie rispetto ad un problema che è quello del riscaldamento.

Chiediamo quindi con quest'ordine del giorno di prevedere l'istituzione di un contributo una tantum per ogni nuovo nato, al fine di sostenere le famiglie valdostane ed incrementare le nascite nella nostra regione. Grazie.

Presidente - Assessore Marzi, ha facoltà di intervenire.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. La logica delle misure una tantum a sostegno della natalità è stata conglobata dalla logica di adottare interventi strutturali che possono garantire nel tempo risorse certe alle famiglie.

A livello nazionale, ad esempio, la misura una tantum "Bonus bebè" per i nuovi nati, in vigore fino al 31 dicembre 2021, è stata di fatto assorbita dall'assegno unico universale. Questa misura prevede un supporto significativo, tra l'altro su base Isee, in particolare per le famiglie numerose.

Il disegno di legge di bilancio dello Stato, ad esempio, prevede l'aumento degli importi dell'assegno unico e universale per il terzo figlio di contribuzione per l'assunzione a tempo indeterminato di donne con figli, aumento dei congedi parentali, innalzamento del tetto dei beni e dei servizi per i lavoratori con figli.

Il tema della denatalità, non solo valdostano, è legato non soltanto ad aspetti economici, ma anche ad aspetti di conciliazione lavoro-famiglia, sulla quale è forte la collaborazione con l'attività in capo al collega Bertschy.

Su questo tema, inoltre, già nel corso di quest'anno, abbiamo previsto un aumento del costo unitario ottimale mensile per i servizi della prima infanzia, prevedendo un incremento del trasferimento regionale a favore degli enti locali da 900 a mille euro mensili per i posti di asilo nido e inoltre abbiamo avviato la certificazione delle competenze di nuove tate familiari per incrementare l'offerta di servizi integrativi nella prima infanzia.

In prospettiva, nel prossimo bilancio di previsione, sono previste inoltre risorse aggiuntive per i trasferimenti agli enti locali, al fine di incrementare il numero di posti negli asili nido e nelle garderies, come tra l'altro previsto dalla legge 6/2014.

Per quanto riferito, chiediamo il ritiro dell'ordine del giorno, altrimenti proporremo il nostro voto di astensione. Grazie.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Rapidamente, per dire che ovviamente noi confermiamo l'ordine del giorno e lo porteremo al voto: siamo convinti che ci siano delle misure nazionali, che sono sicuramente ottime ed importanti, riteniamo però che la nostra Regione, con il calo delle nascite registrato, abbia necessità - soprattutto essendo una delle Regioni che ha registrato il calo maggiore nel nostro Paese - di un intervento ulteriore che possa ampliare quel tipo di interventi.

Concordiamo sul fatto che non vi siano soltanto degli aiuti economici per incentivare le famiglie e per incentivare le nascite, ma riteniamo che sia importante anche intervenire da quel punto di vista, perché dare una sicurezza a chi si appresta a diventare genitore e che quindi ha necessità anche di un sostegno, sapere di poter contare su un sostegno è sicuramente una cosa importante. Grazie.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Su questo tema avevo detto qualcosa durante il mio intervento. Riprendendo quanto detto dal collega Manfrin ed appoggiando la loro proposta, sottolineo che i numeri ci pongono in una condizione da dover recuperare quello che è il gap rispetto ad altre Regioni; in più siamo, rispetto ad altre realtà, meno attrattivi, quindi abbiamo la necessità di recuperare. Non basterebbe da sola quest'iniziativa, dobbiamo ancora fare altro, l'ho detto nel mio intervento: dobbiamo fare un ragionamento diverso, ampliare i confini di quelle che sono le nostre idee.

Vi invito a riflettere su questo tema, a proporre ulteriori iniziative e ad appoggiare l'iniziativa del collega Manfrin.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 9, sempre del gruppo Lega. La parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Quest'ordine del giorno ha come oggetto la Via Francigena e riprende una serie di iniziative volte a valorizzare questo tratto di strada; un percorso che negli ultimi anni è stato attraversato da moltissimi visitatori e che rappresenta per la nostra regione un'opportunità di crescita, per tutta l'economia valdostana.

Abbiamo più volte evidenziato che attorno alla promozione turistica, all'accoglienza e all'arrivo dei tanti pellegrini, turisti e visitatori, si registra un buon volume d'affari, tant'è che alcuni Comuni valdostani in questi ultimi anni si sono interessati affinché il percorso transitasse proprio per il centro del paese, per creare un po' d'indotto per tutte le attività commerciali presenti nei territori.

Appare evidente l'importanza che ricopre questo famoso tratto per la nostra regione, visto che da qui parte il primo step in territorio italiano per raggiungere, dopo varie tappe, la capitale. Un percorso importante, dal punto di vista turistico e culturale, ma, come abbiamo più volte evidenziato, presenta delle criticità legate alla mancanza di una segnaletica efficiente, e lo dimostra anche il grande numero di pellegrini che camminano lungo le strade, disorientati dal fatto che il percorso non è spesso segnalato a dovere.

Un tratto importante che dovrebbe essere uniformato a quello nazionale; ricordo che nella nostra Regione la Via Francigena è segnalata con il percorso giallo recante il segnavia 103, un problema questo che a volte mette in difficoltà il camminatore.

Esistono poi una serie di problemi legati alla sicurezza che sono irrisolti da anni, con tratti di percorsi che risultano essere molto distanti da quello ottimale.

Un tratto percorso di 90 km circa, quello che transita nel nostro territorio valdostano e che merita tutte le attenzioni del caso, affinché possa essere valorizzata al meglio dai nostri fruitori e che possa creare un indotto notevole per l'economia valdostana.

La nostra mozione, presentata in Aula il 7 ottobre del 2021, e approvata dal Consiglio con le dovute modifiche, andava nella giusta direzione: quella di mettere in atto le azioni utili, volte a migliorare il tratto della Via Francigena.

Sono trascorsi tre anni ma la situazione è sempre la stessa.

Il nostro ordine del giorno impegna l'Assessore competente a mettere in atto ogni iniziativa utile per migliorare l'itinerario pedonale lungo il tratto della Via Francigena che transita nel territorio regionale, attraverso lavori di manutenzione e di rifacimento della segnaletica. Grazie.

Presidente - Assessore Carrel, ha facoltà di parola.

Carrel (PA) - Grazie Presidente e grazie ai colleghi della Lega e collega Ganis per aver riportato questo tema in Consiglio regionale.

Mi dispiace semplicemente che lei abbia detto che nulla è stato fatto; le dico che non solo sulla Via Francigena, ma su tutta una serie di sentieri, devo dire grazie a tutti quelli che sono gli operai forestali e a quelle che sono le strutture del Dipartimento risorse naturali che cercano di operare al meglio e operano per risolvere, laddove è possibile, tutte quelle che sono le segnalazioni che ci pervengono dai Comuni.

Proprio su questo aspetto tengo a sottolineare che, all'interno di un anno solare, si effettuano circa 150 interventi annui - ovviamente di una durata diversa da intervento a intervento in base alla complessità dell'intervento richiesto - e sulla Via Francigena dal 2022 al 2023 abbiamo operato e lavorato per manutenzioni per circa 30 km all'interno del territorio regionale: quindi qualcosa è stato fatto, spesso e volentieri su quelle che sono le segnalazioni degli utenti o dei Comuni.

Qui mi soffermo, perché tutta la segnaletica e tutta la manutenzione sono fatte, modificate e sistemate dalla nostra struttura su quelle che sono le segnalazioni dei Comuni; oggi stiamo raccogliendo tutte quelle che sono le esigenze che pervengono dal territorio valdostano e dai Comuni valdostani proprio per andare a fare il Piano lavori del 2024-2026; quindi, credo che questo sia il momento giusto per affrontare questa tematica.

È proprio con questo spirito, ma sottolineando che non ci occupiamo solamente di questa Via, ma di tutta la rete sentieristica della nostra Regione, fra cui il Cammino Balteo, ma tante altre sono le realtà che abbiamo sul nostro territorio, saremmo propensi ad accettare questo ordine del giorno chiedendole, se possibile, di togliere nelle premesse l'"Appreso dagli innumerevoli pellegrini" (quel paragrafo lì) e terminando, nell'impegnativa, con "attraverso i lavori di manutenzione".

Se questo per lei è sufficiente, per quanto ci riguarda, proprio per l'attenzione che poniamo nei sentieri, tra cui anche la Via Francigena, ringraziando tutti coloro che lavorano con noi per mantenere il nostro territorio, saremmo propensi ad accettare il suo ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Brunod, ha facoltà di parola.

Brunod (RV) - Grazie Presidente. Sicuramente anche noi siamo a favore a questo ordine del giorno: come è già stato detto, avevamo presentato diverse iniziative anche noi in merito a questo tema, in quanto tutti gli itinerari sono molto importanti, come ha detto l'Assessore; sicuramente più che rivedere l'itinerario - perché quello è un itinerario storico e sicuramente ha un suo grande valore così com'è, quindi non credo che sia il caso di andare a modificare quello che è -, più che altro mi concentrerei sull'andare a rivedere l'attuale segnaletica, perché a detta di molti in diversi Comuni c'è un po' di confusione: infatti, molto spesso si trovano dei frequentatori che, con le loro apparecchiature tecnologiche, cercano di ritrovarsi un po' nella confusione di questa segnaletica.

Non è semplice e, per quanto mi riguarda, può essere anche buono mantenere l'aspetto attuale della segnaletica, che è quello regionale, però bisogna cercare di rivedere su tutta la sua completezza del percorso quello che è.

Come sa bene anche l'assessore Sapinet, l'ex Assessore competente in materia, era stata approvata non mi ricordo più se una mozione per quanto riguarda un tratto della Bassa Valle di cui, ad oggi, una parte è stata migliorata, messa a posto, l'altra parte, inerente a quella mozione lì, è ancora com'era ai tempi; quindi, se si possono sollecitare i Comuni, come lei ha ben detto, a vedere magari dove ci sono più complessità, per cercare di raggiungere l'obiettivo comune a tutti. Grazie.

Presidente - Consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Ringrazio il collega Brunod per aver fatto anche lui un po' di chiarezza e ringrazio l'Assessore per la risposta.

Non è stato fatto tutto il necessario, perché è evidente che ci sono ancora delle criticità lungo il percorso; quindi, grazie Assessore, accettiamo le modifiche. Un tema importante, quello di valorizzare la Via Francigena a fini turistici e commerciali. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 10 sempre del gruppo Lega. Consigliere Lavy, a lei la parola.

Lavy (LEGA VDA) - Grazie Presidente. C'è un dato di fatto che è appunto la chiusura della ferrovia fino al 2026. Si spera che ci sarà un aumento anche di persone che prenderanno i bus normali, comunque sostitutivi, per sopperire alla mancanza dei treni.

Sappiamo però che lungo la Strada Statale 26 ci sono alcune fermate che sono un pochino pericolose: mi viene in mente quella di Saint-Marcel, soprattutto in discesa da Aosta.

Sappiamo benissimo anche che comunque il Codice della strada prevede tutta una serie di normative per le strade extraurbane e le fermate, però con questo ordine del giorno si vuole impegnare il Governo, relazionandosi con Anas, a trovare delle soluzioni per ridurre la pericolosità di alcune di queste fermate per bus sulla Strada Statale 26. Grazie.

Presidente - Assessore Sapinet interviene per il Governo.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, grazie collega Lavy.

Il confronto con Anas è continuo - come abbiamo già detto - e anche costruttivo da parte mia ma anche da parte del collega Bertschy, soprattutto nell'ambito delle varie attività di cantiere di Anas - come lei ricordava -, ma anche attività di cantiere legate agli interventi che verranno messi in atto in relazione all'elettrificazione della tratta ferroviaria.

Un confronto continuo che ha sbloccato, proprio nelle scorse settimane, una questione un po' annosa che era quella della rotonda di Nus; un confronto che sicuramente verrà portato avanti e continueremo anche in merito a quanto lei ci dice. Quindi andrei, per quanto riguarda l'impegnativa, a togliere la parte evidenziata e poi a usare il plurale, "Gli Assessori competenti a relazionarsi con Anas in merito alle criticità che caratterizzano alcune fermate per bus sulla Strada Statale 26".

In merito a quella da lei citata, su Saint-Marcel, è in previsione un intervento che andrà a creare proprio un diverso accesso dopo il ponte di Saint-Marcel, proprio anche alla parte legata all'Assessorato all'agricoltura, degli orti, ma che andrà anche a migliorare quella che è una delle fermate che hanno delle criticità. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 11. Consigliere Perron, a lei la parola.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Questa iniziativa è a prima firma del collega Sammaritani che oggi è assente, quindi farò io la lettura dell'ordine del giorno.

Visto il capitolo 1.7 del Documento di Economia e Finanza Regionale, con particolare riferimento all'attuazione di azioni correlate agli obiettivi del Piano per la salute e il benessere sociale;

considerato l'attuale contesto economico e sociale, il quadro e le analisi delle sezioni I e II;

preso atto delle criticità segnalate dal CPEL con riferimento alla difficoltà di reperire personale con qualifica OSS;

preso atto altresì del fatto che uno dei maggiori ostacoli segnalati è costituito dal mancato superamento della prova di accertamento linguistico prevista dalla legge vigente da parte dei candidati;

evidenziato che, pur nel rispetto delle disposizioni statutarie e legislative vigenti, appare prioritario garantire la copertura dei posti vacanti in un ambito particolarmente delicato, quale quello del servizio socio-assistenziale per le persone anziane, evitando il più possibile di ricorrere a misure emergenziali temporanee;

considerata la disciplina introdotta dalla legge regionale 1/2023, "Disposizioni organizzative temporanee e urgenti in materia di reclutamento di personale da parte dell'Azienda ASL della Valle d'Aosta ed ulteriori disposizioni urgenti in materia di organizzazione del Sistema Sanitario regionale", chiediamo che il Consiglio regionale impegni l'Assessore competente e la Giunta ad estendere, attraverso apposito atto normativo nel primo intervento di manutenzione normativa regionale utile o mediante apposita iniziativa legislativa, una norma che estenda le deroghe e la disciplina, di cui alla legge regionale 1/2023 anche al reclutamento degli operatori socio-sanitari assunti attraverso avviamento a selezione dei Centri per l'impiego e attraverso le procedure concorsuali attivate dagli enti pubblici gestori dei servizi socio-assistenziali.

Presidente - Assessore Marzi interviene per il Governo.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. La necessità di agevolare il reperimento di professionalità adeguate sotto il profilo quantitativo e qualitativo in ambito sanitario e socio-assistenziale è ben nota, e lo dimostra il fatto di essere intervenuti anche attraverso lo strumento legislativo, in particolare con la legge 1/2023.

Per assicurare i servizi assistenziali per gli anziani, la Giunta ha autorizzato apposite deleghe che tra l'altro hanno consentito agli enti locali, dal 2020 ad oggi, di attenuare la carenza di personale in possesso della qualifica di OSS che, in alcuni territori, ha recentemente causato una inevitabile riduzione di alcuni servizi.

Tale criticità, manifestatasi inizialmente in conseguenza dell'emergenza sanitaria, si è protratta negli anni, rendendo evidente come i percorsi formativi di base non risultino più sufficienti a soddisfare il fabbisogno degli enti gestori dei servizi stessi, cioè le Unités.

Sono in essere inoltre incontri finalizzati ad individuare le eventuali soluzioni percorribili, nella consapevolezza che per il personale assimilabile al comparto regionale non è ad oggi possibile introdurre un automatismo in analogia a quanto previsto per il personale dell'Azienda USL, ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale 1/2023.

Per tale motivo, pur comprendendo e condividendo le preoccupazioni espresse da quest'ordine del giorno, che hanno - tra l'altro - già determinato l'assunzione di atti deliberativi in tal senso, chiediamo di ritirare l'ordine del giorno, da recepire però non come un rifiuto, ma nell'ottica di proseguire il percorso di verifica che ad oggi non consente di poter assumere da parte del Consiglio l'impegno richiesto.

Altrimenti, nel ringraziare, ci asterremo. Grazie.

Presidente - Consigliere Perron, ha facoltà di replica.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore. Cerco un po' di carpire gli elementi essenziali del burocratese nel quale lei si è dovuto esprimere e anch'io ho pedissequamente letto un'iniziativa di cui non sono il primo firmatario.

Lei mi pare adduca motivazioni tecniche, dice attaccandoci a quella legge: "Non si può fare per quel motivo lì".

Io prendo atto della sua risposta, comunque sia per noi il problema c'è, lo conferma anche lei. A nostro avviso, questa avrebbe comunque potuto essere una soluzione; faremo i nostri opportuni accertamenti per vedere che ci torni quanto da lei detto e a questo punto non ritiriamo e mettiamo ai voti. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 12 sempre del gruppo Lega. Consigliere Manfrin a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Io non so chi risponderà a quest'iniziativa, potrebbe essere il collega Guichardaz... Perfetto, immaginavo, ma volevo accertarmene.

Con questa iniziativa ritorniamo sul tema tristemente famoso delle baby gang. Io ho conservato - e questo lo dico a beneficio dell'allora presidente Lavevaz e dell'attuale presidente Testolin - una notizia del nostro dibattito che risale al 3 novembre 2022.

Il 3 novembre 2022 l'Ansa titolava: "Manfrin: in Valle d'Aosta significativa presenza baby gang"; ovviamente l'iniziativa non è solo del sottoscritto, ma era di tutto il gruppo Lega e rimane di tutto il gruppo Lega, dove denunciavo in quell'interpellanza il fatto che uno studio di Transcrime che era stato fatto di concerto con le autorità, con il Ministero degli interni, collocava la Regione autonoma Valle d'Aosta fra le Regioni che avevano avuto le segnalazioni per il timore di un incremento esponenziale rispetto alla presenza di baby gang.

Ai tempi, se andiamo a vedere il sottotitolo che c'è sulla notizia, l'allora presidente Lavevaz replicava: "Nessuna chiara evidenza del fenomeno". Questo accadeva a novembre 2022.

Io non so su quale base l'allora presidente Lavevaz dichiarasse anche al sottoscritto in risposta in Aula che non vi era nessuna presenza significativa, ma da quella volta gli atti purtroppo si sono moltiplicati. Ho ricordato in Aula le aggressioni di una nota banda che agiva nella Bassa Valle, a Verrès e dintorni, nelle feste di paese: aggrediva le persone, addirittura le minacciava, ha spaccato la mascella ad una persona e poi ha minacciato di andare a prendere la figlia se l'avessero denunciato... Quindi una banda di cui però si aveva l'evidenza già a partire dal 2019, quando già nella loro scuola aggredirono compagni, aggredirono professori, distrussero le macchine dei professori. E mi ricordo che, in quell'occasione, io presentai un'iniziativa qui in Consiglio ed ebbi tutta una serie di soggetti - che ovviamente non citerò - che prima che io discutessi quell'iniziativa, mi dissero: "Ma no, sono ragazzi, non dire niente perché poi acuiamo la tensione. Evitiamo di portare agli onori della cronaca tutto questo".

Quel lassismo ci ha portato ad avere quella banda che, un anno dopo queste dichiarazioni ed un anno dopo quanto avvenuto, una settimana dopo il deposito e la discussione di una mozione che chiedeva d'intervenire, si è resa protagonista di un episodio che probabilmente molti conoscono: cioè hanno aggredito un'altra persona, l'ennesima, questa persona aveva un fratello e questo fratello, assieme ad un altro amico, si è recato in quel di Verrès per farsi giustizia.

Di fronte a questa banda, questo fratello si è presentato ed in quel momento uno di questi soggetti, senza neanche far aprire bocca al fratello che andava a vendicare suo fratello, l'ha accoltellato, poi è stato soccorso.

Da qui si sono mobilitate le Forze dell'ordine, di fronte ad un tentato omicidio, e finalmente non soltanto è stato assicurato l'accoltellatore, ma anche i soggetti che lo accompagnavano. Poi sono state effettuate perquisizioni, dagli organi d'informazione abbiamo saputo che è stato ritrovato il taser, è stata ritrovata una mazza chiodata, sono emerse molte tracce di quello che erano le loro spavalde azioni nella Bassa Valle.

Tutto questo si sarebbe potuto prevenire se si fossero messe in atto nel 2019 delle azioni di prevenzione che evidentemente noi, con questo ordine del giorno, chiediamo d'interpretare, perché leggendo il DEFR vediamo che vi sono alcune azioni che generalmente vengono messe in campo, con scritto "Uno o più progetti di prevenzione del disagio giovanile incentrati anche sul bullismo, cyberbullismo, violenza di genere".

Qui nulla si dice della violenza in generale, dei comportamenti devianti che sono ben diversi dal bullismo e cyberbullismo. Quando io tratto male un mio compagno di classe, lo taglieggio, lo discrimino, gli faccio delle angherie, le più disparate, esercito su di lui un atto di bullismo, e ovviamente è profondamente sbagliato.

Quando comincio ad aggredirlo, quando comincio a picchiare la gente con oggetti contundenti, quando aggredisco i professori e quando non do segno di sottomettermi all'autorità né di rispettare quelle che sono le regole minime di convivenza civile, siamo di fronte ad un comportamento deviante, che presenta la necessità di un intervento importante, rapido, risolutivo, che possa prendere in carico la persona, che possa spiegarle che cosa è giusto, che cosa è sbagliato, e di fronte a questa persona o questo gruppo di persone che mette in atto un comportamento deviante, evitare che questo venga assorbito purtroppo da questa deriva.

Noi, da quel momento in cui abbiamo denunciato quanto accaduto, abbiamo potuto prendere atto di diverse azioni che sono accadute nella nostra regione.

Lei penso avrà avuto notizia delle bastonature che si sono dati gruppi di ragazzi in viale Europa, penso che avrà avuto notizia dell'aggressione che un ragazzo ha subito in pieno centro, in via Croce di Città ad Aosta, penso che abbia ricevuto - e se non l'ha ricevuto, riceverà presto una mia segnalazione - delle notizie che riguardano le scuole di Nus, dove ci sono anche qui degli episodi e dove alcuni ragazzi devono vivere scortati dai genitori, devono uscire da scuola scortati; tutti questi comportamenti, messi assieme, rischiano davvero di seppellire la nostra regione sotto una serie di azioni che sicuramente nulla hanno a che fare con la nostra tradizione e con quello che è il nostro retroterra culturale, con la nostra identità, con il nostro bagaglio che ci portiamo avanti.

A fronte di questo, abbiamo ritenuto opportuno con quest'ordine del giorno chiedere al Governo regionale d'inserire specifiche iniziative di prevenzione e contrasto della violenza, della devianza e la presa in carico degli autori di tali azioni con iniziative che educhino alla legalità, anche in collaborazione con le Forze dell'ordine, campagne di sensibilizzazione e programmi d'intervento precoci per aiutare i giovani ed evitare la violenza e la criminalità. Grazie.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz, a lei la parola per il Governo.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente, grazie collega. La conforto perché i lavori e le azioni che si fanno per la prevenzione del contrasto sono lavori ormai in essere da parecchi anni e probabilmente non è informato o non abbiamo informato abbastanza, anche se ho visto le rassegne stampa e devo dire che delle iniziative le abbiamo anche evidenziate. Comunque, a titolo d'informazione, riguardo alla prevenzione e contrasto della violenza e della devianza, abbiamo istituito un tavolo tecnico permanente corresponsabilità educativa e legalità in cui la Regione ha voluto dare vita ad un luogo di confronto concreto e stabile tra tutte le Istituzioni - come richiede giustamente lei -, che operano sul territorio in materia di legalità e sicurezza, e contribuire così alla genesi di una progettualità comune.

Con la delibera di Giunta 433/2023, abbiamo approvato il Piano corresponsabilità educativa e legalità 2023-2024, proposto proprio dal tavolo tecnico permanente sulla corresponsabilità educativa e sulla legalità, che è coordinato dall'Assessore (cioè dal sottoscritto), in cui vi sono la Polizia di Stato, la Questura di Aosta, la Polizia di Stato- sezione Polizia Stradale di Aosta, la Polizia di Stato-Sezione Polizia Postale delle telecomunicazioni, la Legione Carabinieri Piemonte-Valle d'Aosta, il Gruppo di Aosta della Guardia di Finanza, il Comando regionale della Valle d'Aosta, il Corpo Forestale della Valle d'Aosta, il Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco, il Corpo associato di Polizia locale di Aosta, Police de la Plaine, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, la Direzione della Casa circondariale di Brissogne, l'Azienda USL della Valle d'Aosta, la Cittadella dei Giovani di Aosta, l'Assessorato regionale dell'istruzione, università, ricerche e politiche giovanili, cioè il nostro - era nella vecchia dicitura ancora, ma è stato modificato adesso con l'istituzione del nuovo Assessorato -, l'Assessorato regionale della sanità e politiche sociali del collega Marzi, il Consiglio permanente degli enti locali, la Presidenza della Regione autonoma, la Presidenza del Consiglio regionale, il Comune di Aosta e il Centro Servizio per il volontariato-CSV Onlus.

È un tavolo che si riunisce costantemente, tra l'altro domani, purtroppo, avendo il prolungamento, o il paventato o l'ipotizzato prolungamento, del Consiglio, non potrò presenziare al tavolo permanente che si tiene proprio al carcere circondariale di Brissogne che era convocato per le ore 09:00, andrà qualcuno in mia rappresentanza.

Questo tavolo, tra l'altro - come lei sa -, ha fatto diverse azioni che sono state anche presentate e sono stati progettati percorsi e forum tematici, giovani detenuti, anche con particolare riferimento, come lei peraltro chiede nel suo impegno, anche alle persone, non solo quelle che subiscono violenza, ma anche le persone che sono direttamente implicate in quanto non vittime, ma criminali, e quindi in qualche modo si sono fatte anche delle azioni direttamente in carcere, oltre a tutta una serie di interventi sul territorio.

Adesso, per esempio, lunedì 20 e martedì 21 saranno fatti proprio con i firmatari del protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze - che lei sa essere stato approvato da poco - e con i referenti del tavolo tecnico permanente, due incontri che si svolgeranno a Morgex, ad Aosta e a Verrès, intitolati "I diritti delle persone, iniziative di sensibilizzazione in tre realtà territorialmente rappresentative", con l'obiettivo di sensibilizzare la comunità educante in tema di sicurezza, dignità, autostima, diritto alle libertà fondamentali enunciate dalla Costituzione e valorizzazione di azioni positive verso coloro che subiscono abusi determinati da violenza di genere o da posizioni di prevalenza; sono 550 studenti che parteciperanno.

In occasione della giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, il tavolo tecnico presenterà e proporrà il progetto "Aosta sicura" con la Polizia locale, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nello specifico l'offerta formativa prevede tre mattinate, lunedì 20, 27 e 28 con il coinvolgimento complessivamente di poco meno di 400 studenti e accompagnatori.

In più abbiamo in programma, con il Forum legalità, svariati interventi tematici che sono compresi nel programma e interventi sulla settimana della legalità e della cittadinanza; tra l'altro, si incontra anche un Gruppo coordinamento genitori, quindi uno spazio d'incontro virtuale con funzione di collegamento tra Istituzione scolastica e le altre realtà territoriali. Abbiamo uno sportello di ascolto regionale rivolto ai genitori, ai familiari e a tutte le figure adulte preposte all'educazione dei bambini.

Abbiamo fatto delle iniziative intergenerazionali, per esempio sulla prevenzione delle truffe, in cui abbiamo coinvolto anche i ragazzi giovani, oltre agli anziani, e tutta una serie ancora di iniziative di prevenzione e di contrasto delle dipendenze che spesso e volentieri sono quelle che originano anche atti criminali, oltre ovviamente altre iniziative all'interno del carcere che hanno tutte la finalità anche di sensibilizzare i detenuti verso la legalità e a favore della legalità.

Queste azioni, insieme al Piano triennale contro la violenza di genere che abbiamo approvato il 19 aprile del 2023, in cui vi sono tutta una serie di azioni d'intervento nei confronti delle persone che subiscono violenza, ma anche con un approccio verso coloro che in qualche modo la somministrano, e questo credo potrebbe spiegarlo meglio il collega Marzi, il quale in occasione di quella discussione diede una panoramica molto completa... Quindi le chiederei cortesemente di ritirare quest'impegno perché, di fatto, credo sia già assolutamente inserito all'interno sia delle politiche delle azioni già svolte, sia del Piano e del DEFR e nelle sue declinazioni. Diversamente, ci asterremo. Grazie.

Presidente - Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la sua risposta.

Ho apprezzato i toni pacati che ha utilizzato, un po' meno il tono saccente con cui ha sostanzialmente detto: "Ma lei non sa che stiamo facendo un sacco di cose, non è informato", possiamo dircelo tra di noi.

Io la ringrazio per averci resi edotti di tutte queste azioni che lei ritiene siano importanti ed utili, e sicuramente sono importanti ed utili, però io ho una sola domanda da farle: ma le risulta, a fronte del racconto - visto che poi annuiva quando parlavo e raccontavo di certi atti, quindi vuol dire che ne è a conoscenza -, che queste azioni che ha portato avanti abbiano avuto un'efficacia?

Per me, no. Intendiamoci, non parliamo di criminali che assaltano le case e che quindi sono bande che fanno quello di lavoro e assaltano le case, picchiano la gente e non è che vadano compresi, nella maniera più assoluta, o comprendo che assaltino, ma si tratta di criminali incalliti ed è purtroppo materia di cronaca nera e materia di Forze dell'ordine.

Qui parliamo di ragazzi giovanissimi, che fanno dei percorsi nelle scuole, che già mostrano segni di devianza e già si producono in atti che evidentemente sono di sopraffazione e di violenza nei confronti dei propri coetanei, e non solo, e se tutto questo (con queste manifestazioni ne abbiamo ampia prova) non è sufficiente per fare in modo che queste persone vengano prese in carico, anche perché sinceramente noi abbiamo parlato con chi di dovere, e ci ha detto: "Noi abbiamo le mani legate".

Anzi, direttamente una sera, quando abbiamo visto queste persone, le abbiamo segnalate tempestivamente e ci hanno detto: "Sì, ma lo vedete quante macchine fotografiche e quanti telefonini ci sono in giro? Secondo voi possiamo intervenire in questo momento?". Questa è la risposta che è stata data.

Ecco perché le Istituzioni devono prendere in carico questi casi prima, sapendo e avendo ben presente l'identità di queste persone.

Oggi lei ha elencato tutta una serie di azioni, che però non sono sufficienti, glielo ripeto. Abbiamo avuto un tentato omicidio da parte di persone di cui tutti conoscevamo l'identità, da noi che siamo qui, alle Forze dell'ordine, ai professori, ne conoscevamo l'identità, le abbiamo segnalate alle Forze dell'ordine più volte e non è successo niente, si è dovuti arrivare ad un tentato omicidio perché queste persone venissero fermate. Se ci troviamo di fronte a bastonate tra bande di ragazzini in viale Europa, ci troviamo di fronte ad aggressioni e pestaggi brutali in pieno centro ad Aosta o ci troviamo di fronte a delle avvisaglie della stessa situazione nella Media Valle, bisogna porvi rimedio e le azioni che avete messo in campo non sono sufficienti; per cui, sinceramente, rimaniamo convinti che quest'ordine del giorno sia assolutamente necessario. Grazie.

Presidente - Consigliere Lucianaz ha facoltà di intervenire.

Lucianaz (RV) - Grazie Presidente. Brevemente, solo per chiedere all'Assessore che è intervenuto e al Governo intero se per una volta si può avere, in quanto Consiglieri (quindi vostri colleghi, fino a prova contraria) con il diritto di essere informati sulla situazione anche criminale in Valle d'Aosta, visto che è un anno che chiedo alla Commissione competente di avere un'audizione su questi fenomeni e mi si risponde che c'è l'Osservatorio. L'Osservatorio, che io sappia, non ha mai relazionato in Commissione; chiedo al presidente Testolin e al presidente Bertin se ci fanno la cortesia, in un anno, di darci verbalmente o tramite una relazione un'idea di qual è la situazione della criminalità in Valle d'Aosta.

Mi rendo conto che voi della Giunta, assessore Guichardaz, lo dico chiaramente, ve ne fottete - così ha capito il termine abbastanza moderno - dell'opposizione, però abbiamo un nostro diritto di essere informati e che i compiti della Commissione previsti dal regolamento vengano rispettati. Grazie.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) - Solo per rispondere... Io le ho parlato di un tavolo tecnico permanente sulla corresponsabilità educativa e legalità e lei cita me che mi occupo di istruzione e di politiche giovanili.

Se vengo in Commissione, più che elencarle queste cose che già dovrebbe sapere... perché mi sembra che lei faccia di mestiere il Consigliere e ha tutta la possibilità sia di aver accesso agli atti, sia di poter anche partecipare alle iniziative.

Per il resto, le rinvio l'insulto: io non me ne fotto, non so lei se se ne fotte ma le chiederei e chiederei anche al Presidente di usare, per quanto possibile, un linguaggio consono, poi capisco che in italiano probabilmente è traducibile in modo diverso rispetto alle sue lingue madri, ma, per quanto mi riguarda, è un insulto.

Presidente - Nell'invitare ad usare i termini adeguati al luogo nel quale ci troviamo e al lavoro che facciamo, mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 13 del gruppo Lega. Consigliere Perron, ha facoltà di illustrarlo.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Veniamo al tema scuola. E intanto mi permetto una battuta anch'io all'assessore Guichardaz, perché lo sentivo prima giustamente parlare di devianze: non so se si ricorda, circa un anno fa ci fu una diatriba a livello nazionale, perché l'allora Segretario del suo partito - almeno credo sia il suo perché io mi perdo un po' con le vostre diaspore - Enrico Letta, era uscito con un famoso tweet: "Io lo penso, lo dico: viva le devianze". Non so se qualcuno si ricorda, era partito tutto da un qualcosa che aveva detto la Meloni sul diritto allo sport, poi erano partiti gli Zan...

Mi ricordavo questa cosa sulle devianze, assessore Guichardaz: vede che ogni tanto è d'accordo con noi anche ad usare i termini giusti, senza turpiloquio, quando si parla di devianze, devianze ci sono.

Veniamo a noi, parliamo della scuola, invece: mi prenderò anche qui qualche minuto in più rispetto alla sintesi precedente. Questa nostra iniziativa è un po' l'unione di alcuni elementi: il primo è il DEFR, sennò non saremmo qui a parlarne; nel DEFR c'è la parte in cui si sottolinea l'importanza del ruolo della scuola, offrendo nuove prospettive e consentendo ai giovani di vincere paure, insicurezze, nonché ottimizzare importanti risorse assegnate alle scuole dal PNRR e da altri fondi statali ed europei per contrastare la dispersione scolastica e creare nuovi ambienti di apprendimento.

L'obiettivo chiaramente è di venire incontro ai giovani sulla scuola e direi che su questo siamo certamente tutti d'accordo.

La seconda parte invece è che dalle notizie di stampa, e poi anche dalla lettura dell'importante documento che ogni anno l'Amministrazione fa, cioè il memento statistico che riguarda la scuola, apprendiamo, da sintesi giornalistica (utilizzo la loro, quella dell'Ansa in questo caso), "Le scuole della VDA sono quelle in cui si boccia di più". Anche questo è stato oggetto di dibattito.

Per il 2021-2022 nei licei, rispetto alla media nazionale del 3,4%, la percentuale di non ammessi è del 7,8, quindi siamo al doppio, negli istituti tecnici il 13,3%, in Italia 8,9, negli istituti professionali 8,5, la media nazionale è 10,3, e che nella stessa sintesi al memento, di cui dicevo prima, sopra citato, i dati evidenziano particolari criticità negli istituti tecnici. I dati della Valle d'Aosta relativi alle non ammissioni sono più elevati rispetto a quelli nazionali in entrambi gli anni scolastici considerati e nei diversi percorsi di studio.

Nel 2021-2022 quasi un quarto degli studenti valdostani del secondo anno ha ripetuto almeno una classe, dato vicino al 30% negli istituti tecnici e supera il 40% negli istituti professionali e IFP (Istruzione e Formazione Professionale). Io ho insegnato proprio in questa tipologia di istituti e quindi conosco bene questi meccanismi.

Da una parte, sul DEFR si pone un indirizzo chiaramente condivisibile, dall'altra vediamo che la situazione della scuola valdostana è in effetti peculiare, un po' particolare su questo, e quindi cerchiamo di unire le cose con la nostra iniziativa.

Faccio una breve parentesi: come già le avevo esplicitato nell'iniziativa precedente che poi le cito, riguardo alla questione delle ripetizioni, per noi non è un problema che in Valle d'Aosta ci siano elevate bocciature. Noi stessi avevamo detto: "Guardate che mettere un'asticella sempre più a ribasso nella scuola, come è stato fatto negli anni, purtroppo va a finire che si penalizza proprio i ragazzi che hanno più capacità e magari vengono da famiglie meno abbienti, ma che con un merito più serrato riescono a fare quell'ascensore sociale che purtroppo in Italia è bloccato e fa dell'Italia un paese poco meritocratico".

Le bocciature, dal nostro punto di vista, non ci spaventano, anche perché se noi incrociamo la questione delle bocciature con i dati degli Invalsi, che invece sono positivi, dimostrano che la scuola valdostana è in grado di formare dei ragazzi di alto livello, perché i nostri risultati sono buoni, è per quello che ci servono gli Invalsi e altri colleghi a sinistra non amano gli Invalsi, per noi almeno è un qualcosa di standard da poter vedere, quindi la scuola valdostana i risultati ce li ha buoni.

Il fatto che bocci di più, ci sono mille meccanismi dentro, però mi vien da dire che se noi paragoniamo il dato valdostano a quello nazionale, in particolare con quello del centro-sud Italia, sappiamo benissimo che in certe aree geografiche sono molto più avvezzi alle promozioni, questo si vede. Noi abbiamo tante bocciature ma buoni risultati Invalsi, ottimi risultati Invalsi; vuol dire che siamo selettivi, in quel senso.

Su questo noi non stiamo dicendo: "Bocciate meno", non lo stiamo dicendo perché se una classe insegnanti - e ho visto tanti consigli di classe - decide che un alunno va bocciato, è giusto che vada bocciato, altrimenti passa il messaggio che si passa ad ogni cosa senza far fatica, e questa è una follia.

Su questo noi non discutiamo, però quello che diciamo è che, relativo a questo, sappiamo che tutte le volte che si sbaglia nell'orientamento delle classi, c'è chi può puntellarsi con delle ripetizioni private e chi invece probabilmente non può farlo. Questo era il discorso - e questo è il terzo elemento che intersechiamo nel nostro ordine del giorno - perché, con la nostra interpellanza 23 di qualche settimana fa, noi avevamo chiesto se siano stati fatti dei censimenti o questionari da parte dell'ente regionale sul tema "ripetizioni private in Valle". Lei mi aveva risposto: "Non ci sono dati ma noi facciamo interventi di sportello, di recupero all'interno delle scuole", cosa che noi conosciamo ed è buona questa cosa qua, certamente, però unendo tutto insieme ci diciamo: va bene, ma allora a questo punto se le bocciature continuano ad essere elevate, stiamo facendo tutto il possibile per offrire degli strumenti interni alle scuole che possano consentire di colmare questo gap? Non è che c'è ancora qualcuno che magari ha bisogno di ripetizioni in più, va nel settore privato, che in gran parte è sommerso - lo sappiamo tutti-, e invece dalla parte delle scuole non facciamo abbastanza? Questa è la domanda che noi oggi ci poniamo.

Ripeto, non le bocciature in sé; facciamo abbastanza? Un censimento l'abbiamo fatto? Lei l'altra volta mi ha risposto di no ma ha lasciato aperto uno spiraglio, mi aveva detto: "Anche noi stiamo pensando di poter fare un censimento sulle scuole per capire se le famiglie degli studenti sono soddisfatti del recupero interno e quanto vanno ad ottenere, dei recuperi invece sul mercato delle ripetizioni private".

Unendo tutto insieme, l'ordine del giorno ha la seguente impegnativa: invitiamo a predisporre un questionario - ovviamente anonimo, potrebbe essere anche a campione -, da somministrare alle scuole secondarie di secondo grado (cioè le superiori), al fine di ottenere dati relativi all'utilizzo di ripetizioni private - già l'altra volta lei aveva lasciato aperto uno spiraglio, quindi noi proviamo ad entrare in quello spiraglio -, e poi il grado di soddisfazione percepita dagli alunni e dalle famiglie per quanto attiene alle ripetizioni e ai recuperi effettuati con le risorse interne delle stesse.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie Presidente, grazie collega.

Guardi che con me sfonda una porta aperta, nel senso che i temi che lei oggi ha evidenziato, il tema dell'orientamento e anche il tema della valutazione, perché la questione di questa distonia tra risultati Invalsi che non sono i risultati solo degli ultimi anni, cioè i risultati di quando oramai i ragazzi sono stati selezionati, ma i risultati relativi a tutti gli ordini e gradi, cioè quelli che sono monitorati dagli Invalsi, sono da indagare e stiamo cercando di capire, anche in un'ottica di confronto con i docenti e con la dirigenza, come mai, a fronte di risultati elevati - come lei ha evidenziato e come evidenzia tutti gli anni il memento -, poi alla fine abbiamo un livello di bocciature, ma non è neanche solo la questione del livello delle bocciature, è anche una questione del livello dei voti che sono più bassi rispetto poi agli esiti e alle altre Regioni; probabilmente qua si fatica di più a dare dei voti alti o andare sopra l'8. Lei lo sa bene perché per esempio, quando abbiamo dovuto individuare i 100 e i 100 e lode per il premio, i famosi 100 euro di premio ministeriale, qua abbiamo un numero bassissimo di 100 e 100 e lode, che invece sono molto più alti nelle Regioni che lei indica come Regioni probabilmente meno attente ad un tipo di valutazione. Questo è il tema.

L'altro tema è quello delle lezioni private. Anche confrontandomi con i colleghi, penso che sia un tema sul quale bisognerebbe indagare. Io non sono sicuro, e mi sono confrontato anche con la Sovrintendenza e con i dirigenti, ma abbiamo sollecitato comunque un'attenzione verso questo tema che un'indagine nelle scuole, attraverso anche dei questionari anonimi, alla fine potrebbe essere un'indagine attendibile, perché le famiglie, pur compilando un questionario anonimo, poi bisognerebbe capire anche lì il livello di attendibilità statistico, perché o lo si fa su tutte le classi o scegliere delle classi - lei lo sa bene - le prime hanno delle caratteristiche diverse, anche perché in prima e seconda c'è l'obbligo di istruzione, avrebbero, secondo noi, una certa reticenza nel dichiarare la partecipazione dei ragazzi alle lezioni private per mille motivi, non ultimo il motivo legato al fatto che - come lei ha evidenziato - molte lezioni private probabilmente hanno un mercato del sommerso che difficilmente può essere rappresentato attraverso dei questionari, e non credo che qualcuno che aderisce a questo tipo di sommerso poi alla fine ti dica di sì.

Nulla toglie comunque alle Istituzioni scolastiche - e qua cerco di essere breve - ed è motivo, attraverso il collegio docenti e i consigli d'istituto, di immaginare, nella loro autonomia, di predisporre una qualsivoglia forma di monitoraggio.

Noi non lo indicheremmo comunque come impegno preciso, tra l'altro dell'Assessore o dell'Assessorato o della Sovrintendenza, ma accogliamo questa sua sollecitazione, la trasferiamo ai dirigenti che ne parleranno poi ai loro organismi, ma non riteniamo che sia opportuno impegnarci in tal senso, quindi ci asterremo.

Grazie comunque della sollecitazione.

Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Grazie Presidente. L'ordine del giorno che è stato presentato dal collega Perron ha messo in luce alcuni dei dati che sono presenti nel memento statistico; li ha illustrati il collega, sono dei dati estremamente preoccupanti che meriterebbero un approfondimento anche in una seduta dell'apposita Commissione, perché la fotografia che questo memento statistico ci rimanda è una fotografia che non può di certo lasciarci tranquilli.

È vero, è stato messo in luce che i risultati delle prove Invalsi danno un'immagine diversa, il collega Perron prima (non so se si riferisse a noi) parlava genericamente della sinistra che è contraria alle prove Invalsi.

Io ho avuto modo di pronunciarmi in una discussione - non ricordo in quale occasione - sulle prove Invalsi e ho fatto una valutazione che è del tutto personale, nel senso che io ho dei dubbi sull'utilità delle prove Invalsi così come sono strutturate, ma è un'opinione che mi viene dall'aver utilizzato per molto tempo queste prove e i risultati che emergevano - io sto parlando ovviamente della scuola in cui lavoravo, e parlo della secondaria di primo grado - nella maggioranza dei casi, abbiamo proprio fatto anche delle statistiche in base ai risultati che noi avevamo a scuola e ai risultati delle prove Invalsi, erano spessissimo molto falsati, direi quasi che erano falsati per gli alunni che avevano abitualmente delle valutazioni positive nella didattica, nelle valutazioni che noi davamo a scuola, e che poi risultavano alla prova Invalsi peggiori di quello che invece un intero anno di scuola aveva certificato.

Al di là di questo, credo che il problema delle cosiddette ripetizioni private sia un problema che esiste, ne abbiamo parlato anche qualche tempo fa quando avevamo segnalato di questo mercato on-line che è legittimo, se vogliamo, ma che aveva utilizzato impropriamente il nome della Regione, quindi è un problema anche questo da affrontare, forse ha ragione l'Assessore, nel senso di dire: "Rimandiamo anche alle scuole questa riflessione".

C'è stato recentemente il finanziamento tramite il PNRR per affrontare la dispersione scolastica, quindi ci sono dei progetti in atto nelle scuole.

Io credo che sia anche passato troppo poco tempo perché quei progetti, che sono stati messi in piedi da poco, possano avere dei risultati; andranno sicuramente monitorati, questo è certo.

È stato scelto di assegnare alle singole scuole delle risorse, delle cifre, scelta del Governo, del PNRR, cosa che a me ha lasciato perplessa perché credo che debba essere fatto un discorso più di rete di scuole, ma non solo di scuole.

Io sono convinta che c'è necessità di non organizzare tutte le attività chiamiamole di recupero, approfondimento, potenziamento, all'interno dell'Istituzione scolastica, soprattutto considerata la nostra situazione e il nostro territorio.

Ci sono ragazzi che frequentano gli istituti superiori nei bacini dove ci sono, nei fondovalle, ma abitano molto distanti, se poi devono anche fermarsi molto tempo per effettuare tutte le attività di recupero, diventa molto gravoso.

Credo che una delle possibilità, che dovrebbe essere messa all'attenzione e che dovrebbe essere discussa da parte di tutti gli attori che lavorano nella scuola o che fanno parte del contorno della scuola, dovrebbe essere anche quella di trovare intese con le biblioteche, con gli enti locali, l'organizzazione di momenti di studio, di recupero per chi ne ha bisogno, fatti anche in maniera decentrata territorialmente.

Credo che questa sia una cosa che la nostra Regione deve prendere in considerazione.

Lei, collega Perron, ha fatto riferimento in particolare ai ragazzi delle secondarie di secondo grado, perché il tasso di dispersione grosso poi arriva da lì, però io penso che si debba lavorare anche a monte, quindi che già fin dalla secondaria di primo grado un lavoro di sostegno, di aiuto costante, un accompagnamento che duri nel tempo per quelli che sono gli alunni più fragili, ma non solo, anche per gli altri, ci deve essere.

Quello che non ho capito bene, però, dell'impegnativa è che lei dice: "L'impegno è a predisporre un questionario anonimo, anche a campione, da somministrare alle scuole per avere dei dati relativi all'utilizzo delle ripetizioni private", e poi? Mi sembra che manchi un pezzo. Una volta che abbiamo questi dati, abbiamo un'informazione, quindi penso che ci dovrebbe essere qualche cosa in più.

Perché chiediamo questa cosa? Perché vogliamo mettere in piedi un progetto, qualche cosa di diverso, magari simile a quello che io ho descritto o a qualche cos'altro, però avere solo un dato di questo tipo, mi sembra un po' riduttivo.

Con questa impegnativa noi ci asteniamo.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Grazie Presidente. Inizio con il dire che capisco le difficoltà dell'Assessore per questioni di opportunità nel votare un ordine del giorno di questo tipo.

Sul tema allarmato dagli articoli di giornale ho presentato un'interpellanza, anche perché sollecitato da genitore: io parlo da genitore, perché mi inserisco in un dibattito tra persone altamente qualificate, un Assessore e due professori. Invece i genitori ci dicono: "Ma scusate, se la maggior parte dei ragazzi devono essere aiutati, devono ricorrere forse a lezioni private, se la Valle d'Aosta percentualmente ha il tasso più elevato di bocciati, se abbiamo il maggior numero di non ammessi agli esami alla scuola secondaria di secondo grado per diploma, se abbiamo un maggior numero di rinunce alla scuola, forse c'è qualcosa che non va" e la mia interpellanza, cui avrò modo di ascoltare la risposta forse al prossimo Consiglio, è tesa a capire se l'Assessorato ha approfondito questo tema, perché per me il ricorrere alle ripetizioni e a corsi extra ha un significato chiaro: forse non siamo tarati nella giusta maniera.

Non è sicuramente un'accusa al ramo insegnante, ma vuole essere una presa di responsabilità da parte della componente politica, che deve dare i giusti indirizzi alla scuola e non dire: "C'è l'autonomia scolastica". No, perché può darsi - sempre da incompetente ed in punta di piedi - mi permetto di dire che l'autonomia scolastica, all'interno di un istituto, potrebbe essere utilizzata in una maniera e nell'altro istituto nell'altra maniera, creando così una disparità di trattamento a seconda se frequento una scuola dell'Alta Valle, della Bassa Valle o della vallata laterale, e questo desta non poca preoccupazione tra i genitori che sì, ambiscono che i propri figli siano promossi, ma hanno anche la pretesa che, qualora promossi, abbiano imparato le giuste nozioni e possano essere incentivati.

Mi sembra che con queste informazioni riportate dai giornali, e poi non ho altri elementi, l'incentivo venga un po' a mancare, e nell'interesse collettivo è che la media degli studenti si alzi e non si alzino le eccellenze, e questo non lo riscontro da questi articoli.

Chiederei all'Assessore - glielo anticipo per la prossima volta - le voglio dare i compiti, Professore, di prepararsi su questo tema che è di forte interesse.

Assessore... ma per me è un po' professore, è anche lui nel ramo insegnanti anche lui, per certi versi... non è che voglio permettermi di darle delle indicazioni per la prossima volta, però sarebbe interessante sapere quella che è l'opinione politica, senza rimandare ai dirigenti scolastici questo compito, ed è il significato dell'intervento che avevo fatto sul DEFR.

Collega, il suo ordine del giorno lo condivido ma per questioni di opportunità non lo voterò, perché potrebbe far emergere dei significati che non gli vogliamo dare; però ne condivido il contenuto, ma soprattutto chiedo di avere degli approfondimenti in merito.

Presidente - Consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Cercherò di rispondere anch'io un attimo alle obiezioni e alle questioni che sono uscite. Il tema del dibattito, in realtà, è molto importante e molto complesso, non c'è una soluzione univoca.

Innanzitutto le dico, Assessore, sul metodo statistico, lei dice che probabilmente il sistema del questionario anche a campione e anonimo non è la forma più corretta, però io lì l'ho mutuata dallo studio che aveva fatto la Fondazione Einaudi nel 2016, loro hanno utilizzato quella modalità statistica, quindi per questo abbiamo pensato ad un'azione di quel tipo.

Poi, sul resto io do delle spiegazioni anche molto empiriche, faccio un esempio ma proprio dal campo, perché queste sono interpretazioni del perché noi comunque abbiamo voti degli Invalsi alti e allo stesso tempo bocciature elevate: prova Invalsi in seconda superiore, mettiamo il caso che io abbia degli alunni in classe in un dato anno che sono poco preparati magari, mi si sono già trascinati e sono arrivati lì. Fanno la prova Invalsi e magari te la fanno male, quindi io avrò quell'anno lì un dato.

Se io questi ragazzi, che sono magari al limite della sufficienza, con una scuola che tiene l'asticella bassa per far passare tutti, l'anno dopo questi vanno in terza, poi vanno in quarta, in quinta, rifaranno Invalsi e si riporteranno dietro delle lacune. Se io questi ragazzi invece quell'anno lì li boccio, l'anno dopo questi ragazzi mi rifanno la prova Invalsi, è altamente probabile che ragazzi bocciati quell'anno lì mi faranno la prova Invalsi meglio di quelli che invece sono andati avanti e si sono portati le lacune.

Questa è soltanto una spiegazione empirica che faccio io, molto da campo ed è un'ipotesi. Qui mi aggancio al consigliere Restano e ascolterò con attenzione il tema quando lo riporta; per quanto riguarda noi non ci deve essere un tentativo di aiuto nel senso di aumentare le promozioni. So benissimo che i genitori vogliono avere i figli sempre promossi, sta nella natura umana, ma spesso, purtroppo, è molto meglio avere un ragazzo fermato un anno, si fa un anno in più, ha le basi per qualcosa, piuttosto che avere un ragazzo che passa e poi le lacune se le porta dietro tutta la vita.

Purtroppo è più duro questo meccanismo, ma nel lungo termine premia e quello rimane la nostra posizione d'impostazione.

Per quanto riguarda l'abbandono scolastico, tra l'altro lì c'è un problema di genere in questo caso, nel senso che i dati parlano di abbandono soprattutto maschile; le ragazze vanno meglio, hanno migliori risultati, quindi abbiamo un problema soprattutto con i maschi nelle scuole, e questo non è completamente scollato dal discorso che si faceva prima invece, dalle baby gang, eccetera. Abbiamo un disagio giovanile soprattutto maschile, i dati ci dicono questo, bisogna stare molto attenti, su molti aspetti i ragazzi, con l'idea che l'aggressività sia sempre sbagliata, comprimiamo tutto, questi sfogano nelle maniere più assurde, mente ogni società sana ha trovato il modo di sfogare l'aggressività che è sana, maschile, nei comparti giusti. Noi la schiacciamo in tutti i modi e poi ci esplode fuori in forma non controllata.

Consigliera Minelli, in questo caso manca la seconda parte perché ho fatto riferimento all'interpellanza che avevamo presentato, nella quale chiedevamo dei dati e poi, a seconda dei dati, di poter provare soluzioni innovative - quella che lei ha proposto potrebbe essere certamente una - per riuscire a far uscire magari questo sommerso delle ripetizioni o trovare un modo per dare degli aiuti ai ragazzi, e ripeto, non facilitare le promozioni ma dei puntelli in più, degli approfondimenti in più, legati alle scuole con modalità innovative, quindi la seconda parte è intrinsecamente legata alla nostra interpellanza. Oggi non è segnata però l'idea era proprio quella.

Io a questo punto farei così: oggi mi svesto un po', tolgo via le ali da falco che generalmente ho e metto quelle delle colombe verso la sinistra (mi è venuto in mente, era il Consigliere Padovani che era contro gli Invalsi; visione che non condivido ma legittima) e anche verso di lei, Assessore.

A questo punto io prendo atto di quello che lei dice: questo problema continuate a valutarlo, monitoratelo e poi noi probabilmente avremo altre modalità per arrivare di nuovo a qualche soluzione. Per adesso io ritiro quest'ordine del giorno, però staremo attenti. Le diamo mandato: porti in Commissione e siamo disposti a collaborare su un tema che, su molti aspetti, non ha steccati ideologici, ma riguarda i risultati e la salute dei nostri giovani. Quindi direi che possiamo bypassare.

Attendiamo vostre ulteriori iniziative ed io ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - Ordine del giorno n. 14 della Lega. La parola al Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Titolo di quest'ordine del giorno è: "Sviluppo e valorizzazione delle aree di montagna".

Con questo ordine del giorno noi intendiamo suggerire al Governo regionale una nostra proposta per raggiungere o per incrementare l'obiettivo di sviluppo e valorizzazione delle aree di montagna contenuto nel Documento di Economia e Finanza a pagina 128.

Noi siamo perfettamente tutti a conoscenza del fatto che esistano delle zone del nostro territorio in condizioni depresse di spopolamento e di abbandono delle attività territoriali.

Se queste zone si trovano in queste condizioni, è chiaro e del tutto evidente che l'attrattività verso le attività, sia insediative sia imprenditoriali, non viene riscontrata e, di conseguenza, per meccanismo naturale, vengono abbandonate; c'è proprio una reazione di tipo anche difensivo di comportamento umano.

Noi con quest'ordine del giorno vogliamo sensibilizzare l'attenzione del Governo verso alcuni elementi, alcuni meccanismi che potrebbero creare inversione di tendenza.

Noi partiamo dal presupposto che esaminando il fatto che alcune zone non sono attrattive per l'attività d'insediamento e per l'attività di attività economiche, questioni che vanno di pari passo: ci si insedia dove si può star bene ma ci si insedia anche dove si può trarre un certo beneficio, un normale dialogo economico con il territorio, soprattutto nell'ambito montano dove la vocazione principale è quella agricola, quindi si crea un legame proprio tra la parte del territorio e chi lo occupa.

Come fare ad invertire queste tendenze? Il tema non è facile, noi assolutamente ne prendiamo atto, motivo per cui noi vogliamo spenderci, come opposizione, per dare un suggerimento, per dare il nostro contributo, perché così si fa, perché questa è l'etica di una presenza in Consiglio regionale; così come non solo è etica ma diventa importante e strategico per voi del Governo far tesoro di questi suggerimenti.

Noi vogliamo andare a riflettere sulle regole e sulla disciplina che regola le trasformazioni del suolo e degli oggetti edilizi presenti sul territorio nelle zone montane. Noi sappiamo che la stragrande maggioranza del territorio nelle zone montane è collocato nella zona omogenea E, zone agricole, salvo alcuni casi di centri storici, zone A, salvo alcuni casi di case sparse, però tendenzialmente il territorio montano è collocato in zona E, dove tra l'altro sono consentiti gli usi del suolo, le trasformazioni, l'attività edilizia ma orientata verso l'ambito dell'agricoltura.

Questo era un meccanismo che nei decenni passati aveva un certo valore, cioè io, pianificatore, definisco e colloco tutte queste zone montane per lo più nelle zone E in modo tale che, ponendo il vincolo verso le sole attività agricole, automaticamente incentivo e promuovo al massimo l'attività agricola in queste parti di territorio.

In questo modo promuovo il presidio del territorio, la tutela del territorio e la manutenzione del territorio.

Questo legame automatico poteva funzionare fino a qualche decennio fa; è chiaro che oggi ci sono meccanismi anche di competitività assolutamente più spietati e fanno sì che, laddove non c'è una diretta corrispondenza tra una buona attività economica e le regole che disciplinano il territorio, automaticamente succede il caso che ho descritto, il caso d'abbandono, quindi finiscono per essere delle zone che sono abbandonate, depresse, si spopolano.

Le zone che si spopolano, vuol dire zone che perdono il presidio umano. Portate pazienza, questo è un mio leitmotiv, ma nel 2025 finirà la Legislatura e se non verrò più rieletto vi libererete da quest'incombenza, però finché son qua io dispenso i miei consigli in quest'ambito perché questo è un ambito che funziona, questo è l'ambito delle regole del gioco che, fra l'altro, non presuppongono impegno economico da parte dell'ente pubblico. Presuppongono invece un'attività sicuramente approfondita di elaborazioni di norme, in modo tale che si possano svincolare ed aprire queste parti di territori ad usi del suolo che siano diversi dall'attività agricola.

È normale che uno potrebbe pensare: "Caspita, però nel momento in cui noi apriamo i cancelli in questo modo, cosa succede? Mettiamo in moto dei meccanismi che potrebbero funzionare come l'apprendista stregone, che poi non riusciamo più a controllare".

In realtà non è così, perché studi dimostrano che nel momento in cui si apre il territorio montano o il territorio di campagna, il territorio rurale, ad usi del suolo diversi dall'attività agricola, tendenzialmente chi si insedia ritorna per effetto corollario all'attività agricola. Ritornerà per un'economia familiare, quindi un'economia domestica, ma ci sarà il ritorno.

Siccome l'idea di aprire ad altri usi comprende anche la presenza di attività imprenditoriali, l'imprenditore ha in sé questa vocazione a trasformare, a far sì che lo spazio di territorio che occupa, diventi uno spazio d'attività imprenditoriale.

Voi chiaramente direte: "Ma di che cosa stiamo parlando?". Stiamo parlando per esempio così, a titolo esemplificativo e non esaustivo, della residenza associata allo svolgimento delle attività professionali in smart working, il turismo business e leisure (quindi il piacere ed il business che si condensano nella stessa parte del territorio, nello stesso luogo), il turismo psicoterapico e di montagna terapia, il cohousing, i modelli residenziali di tipo comunitario, le comunità rurali di nuova generazione e poi tutti gli spazi di destinazione connessi alle varie attività descritte.

Tutto questo ovviamente rispetto all'attuale assetto legislativo e normativo è assolutamente precluso e, di conseguenza, queste parti del territorio non riescono a diventare appetibili per altri tipi di usi che non siano quello esclusivamente agricolo dove, tra l'altro, però, la penalizzazione della parte della zona del territorio incentiva invece dinamiche di abbandono.

Diventerebbe quindi importante modificare l'attuale assetto normativo di settore andando a ripensare una disciplina urbanistica ed edilizia che contenga regolamenti e meccanismi che possano diventare motori per l'innesco di un'economia territoriale dedicata alla montagna e alle zone economicamente depresse, in inversione delle attuali dinamiche.

Alla luce di queste considerazioni, così come indicato sul Documento di Economia e Finanza, in questo punto si riferisce di un incarico di supporto per individuare le strategie necessarie al perseguimento dell'obiettivo, noi proprio per questo incarico di supporto chiediamo al Governo regionale di avviare, contestualmente all'attività dell'incarico di supporto indicato nella descrizione dell'obiettivo "Sviluppo e valorizzazione delle aree di montagna", un ulteriore percorso di approfondimento, quindi un elemento in più per l'incarico di supporto, che preveda l'individuazione degli elementi di revisione della vigente disciplina regionale in materia di urbanistica ed edilizia, nel perimetro delle competenze statutarie, con la finalità di favorire idonee politiche abitative e innescare conseguentemente dinamiche economiche di valorizzazione in ambito di territori montani. Grazie.

Presidente - Risponde l'assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Non oserei mai dire a lei che ha preso lucciole per lanterne, perché il rapporto di stima reciproca non me lo consentirebbe.

Purtroppo questo supporto per lo studio della montagna è un supporto che noi faremo in collaborazione con l'Università della Valle d'Aosta prevalentemente sul terreno economico e non sul terreno urbanistico che lei sottolinea; sarò però esegeta di un messaggio dell'assessore Sapinet e dei suoi uffici, che conferma come si stia operando nell'elaborazione di una riconsiderazione del PTP (Piano Territoriale Paesistico) e una contestuale revisione della legge urbanistica regionale.

Io la posso rassicurare su tutta una serie di cose che lei ha detto, come per esempio un utilizzo diverso (e questo vale soprattutto per la media montagna), il coworking, l'idea di avere un'alternativa che possa essere però consentita dalle regole oggi troppo stringenti che fanno sì che una parte del patrimonio edilizio regionale rischi il dissolvimento e la perdita anche di residenti; noi oggi dobbiamo invertire quella piramide rovesciata che porta ad un invecchiamento progressivo della nostra popolazione.

Io le chiederei di ritirare questo ordine del giorno, assumendo l'impegno, assieme al collega Sapinet, di approfondire nella fase di revisione delle normative vigenti che però, in questo caso, non ha un collegamento specifico su quella parte della scheda che lei ha citato, che è quella che viene individuata come sviluppo e valorizzazione delle aree montane che ha un significato diverso e su materie non afferenti all'urbanistica.

Presidente - Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta.

Sono a conoscenza del fatto che il taglio di quest'iniziativa e di quest'obiettivo è un taglio di tipo prioritariamente economico, quasi esclusivamente economico; le posso dire - più di una volta l'ho detto e lo ribadisco - che l'urbanistica tratta regole che poi, di fatto, confluiscono o determinano, innescano o mortificano meccanismi economici, quindi c'è un legame profondamente diretto.

Mi conforta la sua risposta, so perfettamente che nel momento in cui ci fosse un'approvazione dell'ordine del giorno, in definitiva la mole di lavoro ed il compito assegnato è talmente alto che presuppone mesi di lavoro. Mi auguro che entro la fine della Legislatura si possa arrivare a stappare la bottiglia di champagne.

Prendo atto della sua risposta, prendo atto di quanto dichiarato sia da lei sia a nome del collega assessore Sapinet, per cui ritengo di aver raggiunto un obiettivo che era esattamente in linea con lo spirito con cui abbiamo presentato quest'iniziativa. Quindi, ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - Ordine del giorno n. 15. Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Quest'iniziativa riprende in parte il mondo faunistico venatorio valdostano perché se da un lato il cacciatore, attraverso la pratica della caccia, deve gestire la fauna selvatica, dall'altro lo deve fare rispettando una serie di norme presenti nel calendario venatorio e approvato ogni anno dalla Giunta con una delibera.

Ricordo che nella nostra Regione vige la legge regionale 64 del 27 agosto 1999 che disciplina le norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e la disciplina dell'attività venatoria.

Purtroppo ancora oggi molte persone sono all'oscuro del fatto che, per poter esercitare questa pratica, esistono delle norme molto restrittive e selettive, che vanno dal tipo di carnet, dalla modalità di prelievo, al tipo di specie cacciabili, alle giornate di caccia con i rispettivi orari e vari divieti; norme che devono essere rispettate a dovere per non incorrere in sanzioni anche di tipo penale.

Per queste ragioni l'articolo 8, inerente alle strade interpoderali, autorizza il transito ai cacciatori amputati agli arti inferiori o portatori di protesi ortopediche ma, a nostro avviso, senza fare alcun riferimento ai cacciatori portatori di protesi interne, creando così una disparità tra persone con difficoltà. Una segnalazione, questa, pervenuta da moltissimi cacciatori non più giovanissimi che, per gravi motivi di salute o per eventi traumatici, si sono sottoposti ad interventi importanti, riuscendo così, attraverso l'inserimento nel proprio corpo di protesi o mini protesi, di ritornare a camminare e di poter continuare a svolgere la loro passione.

In base a queste considerazioni, si impegna l'Assessore competente a mettere in campo ogni azione utile per consentire che nel prossimo calendario venatorio 2024-2025 vengano ricompresi anche i cacciatori portatori di protesi interne ortopediche nelle autorizzazioni relative alla circolazione lungo le strade interpoderali. Grazie.

Presidente - Assessore Carrel.

Carrel (PA) - Grazie Presidente, grazie consigliere Ganis. Credo che la caccia, e convengo con lei, sia cura e conoscenza del territorio e avere la necessità di conoscere bene tutto il territorio e avere la possibilità di poterlo camminare e frequentare.

In quest'ottica, il calendario venatorio prevede la possibilità di utilizzare quelle che sono le strade poderali per chi ha un'invalidità superiore all'80%, il quale può essere accompagnato esclusivamente se comunicato alla stazione forestale.

Dico questo e ci tengo a sottolinearlo perché - ripeto - sono strade poderali con delle responsabilità chiare e definite in capo a dei Presidenti dei Consorzi e a dei privati; ecco perché il pubblico non può permettersi di andare a legiferare, così come lei ci chiede, per tutti coloro che hanno delle protesi di un certo tipo, anche perché vi sono sicuramente degli interventi che prevedono delle protesi ma che prevedono anche, grazie al cielo, delle riabilitazioni totali e quindi sì, ho la protesi ma posso effettuare tutto quello che facevo prima, quindi posso andare a caccia esattamente come andavo prima e non è giusto che io possa andare in questo caso in macchina in sentieri dove questo non è autorizzato.

La sua richiesta è una richiesta che il Comitato venatorio caccia ha già presentato alla Consulta, ci siamo presi l'impegno di approfondirlo, con questi approfondimenti però credo che sia necessario chiarire quest'aspetto.

È ovvio che ampliarlo così tanto è praticamente impossibile, perché le strade sono appunto poderali e di proprietà privata.

Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta e per avere condiviso con me l'importanza di quest'attività.

Mi permetta, Assessore: il mondo venatorio lo conosco abbastanza bene, anche lei, lo so; purtroppo sono molti i cacciatori portatori di protesi e che soffrono a causa di questa problematica.

Non sono un medico, ma da quello che ho potuto apprendere, chi subisce un intervento importante come l'inserimento di una protesi totale al ginocchio e non parziale, prevede certamente un ritorno alla normalità ma limitando molto le attività motorie.

Vorrei ricordare inoltre che questi impianti non durano in eterno, in media sono 15 anni, e vista anche l'età matura di molti cacciatori - come ha anche ricordato la collega Minelli -, a nostro avviso sarebbe opportuno ovviare a questa disparità.

Noi andremo avanti e non ritireremo l'ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 19 (Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 16. La consigliera Foudraz ha la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Quest'ordine del giorno pone l'attenzione sulla possibilità di istituire, anche nella nostra regione, dei percorsi formativi per la formazione di operatori socio-sanitari con formazione complementare in assistenza sanitaria, quelli che si definiscono gli OSSS, con tre S.

L'operatore socio-sanitario, con formazione complementare in assistenza sanitaria, oltre a svolgere i compiti propri dell'operatore socio-sanitario, coadiuva anche l'infermiere in tutte le sue attività assistenziali.

Visto il capitolo 1.7 intitolato "Assessorato sanità, salute e politiche sociali" del Documento di Economia e Finanza che stiamo analizzando, dove si evidenzia la necessità di una riorganizzazione complessiva della sanità valdostana sotto numerosi profili, tra i quali anche quelli della valorizzazione del personale, rendendoli quindi maggiormente funzionali; considerato l'attuale contesto economico e sociale; preso atto - come già rimarcato nel precedente ordine del giorno - che nella nostra regione, come in tante altre regioni italiane, vi è una carenza di personale nel settore sanitario socio-assistenziale; appreso che in alcune regioni italiane sono stati strutturati corsi per operatore socio-sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria e per citarne alcuni, vorrei far presente che sono stati strutturati corsi di questo tipo nella Regione Veneto e nella Regione Lombardia.

Vediamo un po' più nello specifico di cosa si occupa l'operatore socio-sanitario con formazione complementare: svolge tutte quelle attività che possono essere attribuite all'OSS, quindi all'operatore socio-sanitario, però con un'aggiunta di alcune attività che vanno in aiuto a quelle che sono le attività svolte dal personale infermieristico.

Tra queste tante attività - ne cito solo alcune per non prolungarmi e dilungarmi, visto che sono numerosi gli ordini del giorno che dobbiamo ancora esaminare - rileva e registra parametri vitali, quali la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria, la temperatura corporea, la pressione arteriosa, esegue e registra elettrocardiogrammi, rileva, registra e segnala la glicemia mediante il glucometro, somministra farmaci, sorveglia il mantenimento della velocità d'infusione come prescritta e impostata dall'infermiere, somministra ossigenoterapia rispettando tempi, dosaggio e flusso prescritto, e queste sono solo alcune. Tutte attività che sono di grande aiuto al personale infermieristico e che quindi vanno nella direzione di migliorare quelli che sono i servizi socio-sanitari assistenziali.

Evidenziato che la creazione di queste figure professionali avrebbe delle ricadute positive, sia per gli addetti del settore ma anche e soprattutto per l'utenza, con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare la possibilità di istituire, anche nella nostra Regione, dei percorsi formativi per la formazione di OSS con formazione complementare in assistenza sanitaria. Grazie.

Presidente - Assessore Marzi interviene per il Governo.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Le Regioni stanno collaborando con lo Stato nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni, come da lei richiamato, in ambito di formazione complementare socio-sanitaria per l'istituzione di un nuovo profilo professionale che rappresenta l'evoluzione della figura professionale dell'operatore socio-sanitario.

La direzione generale delle professioni sanitarie e delle risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale ha elaborato negli ultimi mesi due documenti molto significativi, che hanno visto la consultazione delle rappresentanze dei portatori d'interesse coinvolti in un apposito tavolo.

Il primo documento revisiona il profilo professionale dell'operatore socio-sanitario istituito con accordo sancito il 22 febbraio del 2001, con i relativi requisiti di formazione; il secondo documento, che sarà discusso presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, dopo aver completato l'apposito iter d'approvazione, istituisce la nuova figura.

L'iter di approvazione dei documenti citati è giunto alle fasi conclusive.

Le sperimentazioni citate dai proponenti, relative a percorsi formativi per operatori socio-sanitari con formazione complementare, da quanto è emerso nel tavolo di lavoro interregionale dedicato, hanno evidenziato diversi aspetti da migliorare. Pertanto, chiediamo di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.

Poiché è in corso la definizione a livello statale di specifica disciplina sulla materia, conviene aspettare queste linee guida anziché procedere, a livello regionale, con una formazione che poi potrebbe divergere da quanto sarà indicato a livello degli standard professionali di questa nuova professionalità. Grazie.

Presidente - Consigliera Foudraz, a lei la parola.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie Presidente e grazie Assessore per la risposta fornita.

Non ritireremo quest'ordine del giorno perché riteniamo che sia comunque un argomento che va nella direzione di risolvere delle criticità che si sono verificate e si stanno verificando nella nostra Regione, stante appunto la carenza più volte sottolineata in quest'Aula di personale infermieristico.

Di quello che lei mi ha citato io ero a conoscenza: so che si sta addivenendo ad una sorta di protocollo nazionale, però visto che ci sono Regioni che si sono portate avanti, che quindi hanno già ben intrapreso questa strada, io non capisco perché noi non possiamo prendere buon esempio ma dobbiamo sempre aspettare; intanto, la gente aspetta e sta male.

Mi spiace veramente constatare che ci sia una mancanza di visione futura da parte vostra o, per lo meno, che abbiate delle visioni a volte con i paraocchi.

Io credo che corrette programmazioni e pianificazioni siano alla base di progetti vincenti e dovreste imparare da Regioni che hanno visioni decisamente più ampie, che hanno attuato determinati percorsi, anche se lo Stato non li aveva ancora messi in atto, perché stiamo parlando dell'anno scorso, 2022. Percorsi che stanno dando i loro frutti a beneficio di tanti, siano utenti o lavoratori.

Prendiamo atto di questa mancanza di volontà della maggioranza di guardare al futuro della nostra società valdostana, perché chiaramente dobbiamo sempre aspettare che si muova qualcun altro prima; questo sempre perché comunque si lavora nell'interesse dei valdostani. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 17 della Lega. Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno interveniamo su un settore che riteniamo molto importante, ovvero la formazione per il lavoro.

Si è evocato, anche nella giornata di ieri, il documento che richiama l'alleanza per il lavoro di qualità nella Regione autonoma Valle d'Aosta che è stato approvato poco tempo fa e che indica alcuni capisaldi rispetto sia al lavoro, sia all'accompagnamento al lavoro, all'inizio del lavoro, la formazione al lavoro.

Nel documento che viene citato, e ci sono riferimenti all'interno del DEFR, che è stato approvato proprio circa l'alleanza per lavoro di qualità, viene evidenziato che bisogna implementare e definire i percorsi d'istruzione e formazione utili per il territorio, indirizzare i giovani verso professionalità spendibili sullo stesso. Diviene sempre più necessario creare reti per consentire di programmare ed implementare attività formative in grado di rispondere alle probabili future transizioni di competenze, quindi favorire un'adeguata risposta alle professioni emergenti.

Questa definizione, soprattutto circa le professioni emergenti, pare quasi delineare magari delle figure legate all' hi-tech piuttosto che magari a professioni che arrivano a seguito di una certa evoluzione; quello di cui però ci siamo accorti è che, anche a fronte di numerose segnalazioni da parte delle aziende valdostane, quello che viene a mancare nella nostra regione sono percorsi che purtroppo invece in realtà riguardano magari non professioni emergenti ma professioni di cui c'è un estremo bisogno e che però vengono a mancare con figure sicuramente importanti.

Abbiamo voluto evidenziarne alcune, ma le abbiamo collocate nell'ambito degli operai specializzati, quali ad esempio la carpenteria, la saldatura, l'idraulica, la posatura di lose.

Sono tutte professioni indispensabili, specifiche, che richiedono competenze, preparazione e studio, ma che purtroppo ad oggi nella nostra regione si fa fatica a trovare. Ovviamente oltre a queste ci sono altre professioni, ma abbiamo avuto nelle nostre analisi una specifica segnalazione rispetto a questo tipo di professioni.

Con quest'ordine del giorno chiediamo al Governo regionale interventi specifici che pongano in essere ogni azione utile per organizzare e portare a compimento percorsi che prevedano la creazione di figure specializzate, come quelle che abbiamo indicato, sia per garantire un futuro certo alle nuove generazioni (quindi c'è grande fame di lavoro e di manodopera specializzata, quindi in questo caso verrebbe totalmente assorbita dal mercato), sia per mantenere la competitività delle aziende del territorio che, purtroppo, senza figure con questa specifica competenza, rischiano di perdere il loro vantaggio competitivo. Grazie.

Presidente - Assessore Bertschy, ha facoltà di intervenire.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie. Per economia di tempo e della discussione di tutti, farò una sintesi e, come abbiamo avuto modo di approfondire per le vie brevi, chiederemo di emendare una parte delle premesse e una parte dell'impegno.

Gli elementi che ha portato nel suo rodine del giorno sono quelli che fanno parte dei tanti confronti che stiamo sviluppando all'interno del Consiglio politiche del lavoro e ci sono almeno due aspetti da considerare con la massima importanza: da un lato, la necessità di dare interesse al lavoro che cambia, al lavoro che è in tutte queste fasi di transizione, preparare le persone attraverso il percorso d'istruzione e formazione al nuovo lavoro o a come si modificheranno certe attività lavorative; allo stesso tempo non perdere di vista tutto quello che invece oggi è già lavoro, che, pur con un'evoluzione dei modelli di sviluppo, rimarrà lavoro, quindi il carpentiere, il saldatore, l'idraulico, il posatore e tanti altri mestieri.

Questo si sposa con la necessità di costruire anche un'educazione al lavoro, un'educazione nelle nostre famiglie che porti a rendere dignitoso ogni lavoro, ogni mestiere ed ogni attività che può dare un contributo personale e alle aziende di sviluppo e, allo stesso tempo, di sviluppo per la propria vita.

Il lavoro da fare è un lavoro su più fattori, noi siamo d'accordo a lavorare su questi temi e credo che avremo tempo nei prossimi mesi, all'interno del Consiglio politiche del lavoro, di sviluppare queste iniziative e, ripeto, emendiamo togliendo dalle premesse alcuni paragrafi e aggiungendo: "Preso atto che sul territorio, nell'ambito del sistema regionale d'istruzione e formazione professionale IFP viene proposta un'offerta formativa qualificata destinata ai ragazzi di 14 anni e 18 anni, desiderosi d'imparare una professione conseguendo una qualifica o un diploma professionalizzante realizzato da organismi di formazione e istituzioni scolastiche accreditate, impegna il Governo regionale a promuovere, nell'ambito del Piano triennale degli interventi di politica del lavoro 2024-2026 interventi specifici che pongano in essere ogni azione utile per mettere a disposizione ai giovani adulti, oltre all'offerta di IFP, una formazione professionalizzante, come esemplificata nelle premesse, collegata ai fabbisogni delle imprese del territorio, potenziando misure già esistenti e rendendo la formazione maggiormente attrattiva per i giovani in linea con quanto verrà". Grazie.

Presidente - Consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente, molto semplicemente per dire che il gruppo del Rassemblement Valdôtain sosterrà quest'ordine del giorno anche per integrare e dare anche manforte all'attività che sta portando avanti il Consiglio politiche del lavoro che ha citato giustamente l'Assessore e anche soprattutto a quelle che sono le attività propedeutiche alla definizione del nuovo Piano e delle attività che si stanno facendo.

È vero che spesso si parla soltanto di quelli che sono considerati i nuovi lavori, nuove categorie di lavoro, però non esiste soltanto la novità perché, come spesso si dice, non si può vivere di soli servizi, nel senso che la parte produttiva, e tutta una serie di figure che in realtà mancano fortemente, è giusto che siano rilanciate.

Soprattutto è importante - e l'ha detto anche l'Assessore, e su questo noi concordiamo da sempre - anche rivitalizzare o comunque ridare dignità a quelle che sono delle figure professionali e dei lavori che, in realtà, nel tempo sembrano quasi aver perso, soprattutto nel modo di essere rappresentati, una dignità, anzi, in realtà sono quelli forse più necessari e di cui si necessita di più.

Si è parlato e si parla dell'alleanza per il lavoro di qualità e io su questo punto ho sempre mantenuto un atteggiamento guardingo o comunque scettico da membro dell'opposizione, l'ho detto anche più di una volta all'Assessore e l'ho detto anche pubblicamente: avrei valutato anche lo sviluppo di questo documento sulla base di quelle che poi sarebbero state le azioni.

Questa è un'azione che sicuramente può essere utile e può integrare quelle che in realtà già ci sono e sicuramente verranno riproposte anche nel nuovo Piano, perché comunque c'è un'esperienza che si porta avanti e delle necessità professionali più consolidate rispetto ad altre.

Quello che mi auguro, un po' come alcune iniziative che si fanno, anche una parte attiva di quelle che sono le rappresentanze di categoria e anche le organizzazioni sindacali, soprattutto nell'individuazione di quelle che possono essere le figure più necessarie e, perché no, anche una rinnovata integrazione di quella che è la formazione e di quella che è l'azienda, perché se si costruisce il posto di lavoro già nell'ambito formativo, io penso che reciprocamente si possa fare un ottimo lavoro, quindi ben vengano iniziative di questo tipo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 18. Consigliere Distort, a lei la parola.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno, che si inserisce nell'obiettivo d'implementazione della fruibilità della rete escursionistica anche ai fini cicloturistici, contenuto nel Documento di Economia e Finanza a pagina 104, noi vogliamo riprendere un argomento già approdato in Consiglio regionale.

Penso che sia del tutto evidente che non sia per mancanza di fantasia che noi riproponiamo qualcosa di passato, ma è proprio perché vale il detto repetita iuvant, perché riteniamo importante che si rifletta una volta di più su di un duplice progetto che propone di valorizzare due realtà del nostro territorio che, se mantenute dormienti, evidenziano la mancanza di visione, mentre, se valorizzate, possono diventare un prodotto turistico di altro profilo, addirittura un modello di riuso e di reinterpretazione di attività umane che hanno assegnato alla cosiddetta "storia minore" del nostro territorio, una sorta di modernariato industriale.

Stiamo parlando di due progetti specifici: il completamento della strada del Nivolet, avviata negli anni tra il '68 e il '73, poi interrotta; ovviamente, il completamento della strada del Nivolet secondo rigorosamente un uso cicloturistico, ciclo escursionistico.

L'altro progetto è il riuso della galleria del tunnel del trenino di Cogne, analogamente secondo un uso ciclo escursionistico.

Sulla diffusione e l'incidenza del cicloturismo abbiamo tante informazioni, mi astengo dal ripeterle, voglio però precisare che il cicloturismo e il ciclo escursionismo costituiscono un'opportunità da cogliere come elemento turistico capace di regolare dinamiche di destagionalizzazione (sembra una parola difficile da pronunciare, immagino metterla in atto).

Oltretutto, questi due progetti rappresenterebbero un prodotto turistico che, essendo legato all'identità storica nel nostro territorio, diventa un prodotto non replicabile, quindi un prodotto nel suo caso unico.

Noi ritroviamo e riconosciamo in questa visione i due progetti come elementi importanti, per lo meno da prendere in considerazione, per cui nella nostra impegnativa noi chiediamo al Governo regionale di considerare (usiamo il termine modesto di "considerare") parallelamente o all'interno dell'attività del tavolo tecnico istituito con DGR (deliberazione della Giunta regionale) 150/2022 - affrontare insieme a questo tavolo - l'ipotesi della prosecuzione del progetto della strada del Nivolet con gli opportuni aggiornamenti ed accorgimenti in ambito di ingegneria naturalistica, a scopo di realizzazione di un percorso ciclabile ad alto profilo naturalistico, culturale e sci-escursionistico in periodo invernale.

Ovviamente diventa est modus in rebus, è importante anche perché siamo perfettamente a conoscenza che stiamo parlando di un intervento in un'area protetta, in un parco; per cui conosciamo vincoli, conosciamo la necessità di tutela ambientale, conosciamo la necessità di evitare impatti su flora e fauna, però la sfida dell'ingegneria naturalistica è un'energia per l'economia del nostro territorio e dei territori in genere, soprattutto dei territori montani dove l'ingegneria naturalistica si applica al massimo delle proprie potenzialità.

Altra impegnativa è considerare, sempre parallelamente o all'interno dell'attività del tavolo tecnico, l'ipotesi di utilizzo del tracciato del tunnel minerario da Cogne ad Acque Fredde con gli opportuni adattamenti tecnici e tecnologici per realizzare un percorso ciclabile di profilo emozionale e culturale, perché noi immaginiamo nella nostra visione progettuale - personalmente e come gruppo -, la possibilità di gestire all'interno di un tunnel lungo 15 km, buio di per sé, la possibilità di poter inserire una dotazione d'illuminazione che permetta tra l'altro tutta una serie di effetti, perché noi sappiamo che nel buio si può gestire la comunicazione visiva, si può gestire la comunicazione didascalica. Si potrebbe addirittura pensare che, nell'ambito di questo percorso, ci siano, in proiezione sulle pareti del tunnel, tutta una serie di informazioni relative alla storia della siderurgia in Valle d'Aosta, dell'attività estrattiva mineraria; lo riteniamo un progetto dalla grandissima potenzialità.

In conclusione, vorrei semplicemente riprendere quello che ha lo stesso oggetto, un'impegnativa molto simile: noi avevamo presentato nel dicembre 2021 un'impegnativa analoga. Il collega Lavevaz, allora Presidente e depositario delle deleghe per l'ambiente, aveva detto: "L'idea d'utilizzare come pista ciclabile 15 km di galleria, in cui peraltro scorre anche dell'acqua, mi lascia un po' perplesso, qualche dubbio ce l'ho. Non vuol dire che non sia d'accordo, ma qualche dubbio ce l'ho".

Collega Lavevaz, spero che questo non invochi in lei il desiderio di richiedere il fatto personale, perché comunque voglio fare semplicemente un resoconto di qualcosa che è agli atti.

Lei in risposta diceva: "Quello che possiamo cogliere è il suggerimento, quindi accogliamo il suggerimento ad approfondire questa questione ma non l'impegnativa, perché l'impegnativa impegna il Governo ad avviare uno studio, quindi a dare un incarico per uno studio di fattibilità, ed uno studio di fattibilità viene dato nel momento in cui l'opera la si vuole fare. In questo momento quest'impegnativa, per quanto ci riguarda, non la possiamo accogliere e accogliamo il suggerimento ad affrontare e ad approfondire la questione".

Prima di tutto, se voi pensavate di utilizzare questa formula per esprimere un'eventuale astensione, non potete più usarla perché è già stata usata, però la cosa importante è che siccome si diceva: "Accogliamo il suggerimento ad affrontare e ad approfondire la questione", motivo di quest'iniziativa è capire oggi, a due anni di distanza, se il tempo è stato sufficiente al Governo per riflettere su questi due suggerimenti, tenendo conto anche degli avvicendamenti in Giunta, sia nella Presidenza che nelle deleghe assessorili.

Motivo per cui abbiamo riproposto convintamente questi argomenti, nell'ottica di una

citazione di Paulo Coelho che recita: "Non ti arrendere mai, di solito è l'ultima chiave del mazzo quella che apre la porta".

Presidente - Assessore Carrel, a lei la parola per il Governo.

Carrel (PA) - Grazie Presidente. Grazie collega Distort per l'esposizione, sono sicuramente due progetti interessanti che meritano però due analisi, dal mio punto di vista, distinte.

Partirei con l'impossibilità di considerare all'interno dell'attività del tavolo, come da lei richiesto, questi due oggetti, in quanto il tavolo è stato costituito da delibera proprio per affrontare la questione del come risolvere, dal punto di vista giuridico - quindi di responsabilità - la questione delle responsabilità sulle strade poderali. Quindi, andare ad inserire all'interno di questo tavolo tutte quelle che sono le possibili nuove strade che non si limitano esclusivamente a questo ma a tutte le altre all'interno di questo tavolo, diventerebbe veramente ingestibile e rischieremmo di perdere il punto su cui abbiamo creato questo tavolo e per cui questo tavolo deve operare.

Nulla ci impedisce di lavorare parallelamente, soprattutto su quella che è la strada del Nivolet, la quale è oggetto anche di un'altra iniziativa in seguito e sulla quale ci saranno sicuramente degli approfondimenti per capire come affrontare questo collegamento che anche noi riteniamo fondamentale.

Per quanto invece riguarda l'altra galleria del Drinc, condivido un po' quanto aveva detto l'allora Presidente Lavevaz: in questo momento è difficile ipotizzare, nella situazione che c'è stata presentata in questo momento, con delle grandi perdite di acqua all'interno, una pista cicloturistica; questo lo dico perché bisognerebbe poi andare a quantificare gli investimenti da effettuare su questa struttura che è comunque una struttura molto lunga e molto complessa che è nata per tutto un altro fine.

Con gli uffici del collega Sapinet si stanno valutando diverse ipotesi, sulle quali ci stiamo confrontando e sulle quali dobbiamo andare ad analizzare quelli che sono i costi da sostenere e quelli che possono essere poi invece i benefici che l'utilizzo di questa galleria può dare alle varie comunità, sia di Cogne che di Gressan, Pila, e di tutti i Comuni limitrofi.

Da una parte vi è la piena disponibilità a discutere e ad approfondire la strada del Nivolet, dall'altra invece, sull'altra galleria, stiamo già facendo una serie di approfondimenti che non vanno nella direzione del cicloturismo, ma vanno in altre direzioni, sulle quali però è importante andare a capire quali sono gli investimenti necessari.

Spero di essermi spiegato abbastanza bene e aver distinto le due situazioni; le chiederei pertanto di ritirare l'ordine del giorno oppure la maggioranza si asterrà.

Presidente - Consigliere Aggravi ha facoltà di intervenire.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Molto sinteticamente per rappresentare la posizione di Rassemblement Valdôtain su quest'ordine del giorno.

Noi abbiamo presentato un altro ordine del giorno che parla del comprensorio del Nivolet e dedicherò più tempo a presentare la nostra visione in quella sede.

Abbiamo letto con attenzione l'ordine del giorno dei colleghi della Lega e ascoltato la presentazione del collega Distort, quindi da parte nostra nessuna contrarietà, anzi, perché sennò saremmo anche in difficoltà con il nostro ordine del giorno sulla percorribilità, o comunque la valorizzazione, del comprensorio del Nivolet.

Secondo noi, e nell'impegnativa che proponiamo nel nostro ordine del giorno è un po' più ampio, è un po' più aperto e, a nostro giudizio almeno, è più conforme rispetto ad una valutazione complessiva di che cosa fare, che cosa scegliere su quella realtà, pur cercando di valorizzare la percorribilità di quel passaggio.

Per quanto riguarda il tunnel Cogne-Acque Fredde, sapevo che la presenza di acqua era notevole, le informazioni sono quelle che abbiamo sentito.

Su quest'ordine del giorno, nel momento in cui fosse messo in votazione, da parte nostra ci sarà il voto di astensione perché - ripeto - sul discorso del Nivolet riteniamo che il nostro ordine del giorno sia più rappresentativo e più in linea con il nostro pensiero, invece sulla vostra impegnativa, come ho cercato di spiegare, abbiamo qualche dubbio. Ma questo non vuol dire che l'obiettivo finale, più o meno comune almeno da questa parte dell'Aula, non sia condivisibile; però, nel caso in cui dovesse essere messo al voto, ci asterremo.

Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di parola.

Minelli (PCP) - Grazie. Una considerazione, prima di tutto, sull'obiettivo generale di queste due proposte che sono volte a pensare a dei percorsi ciclabili o ciclo escursionistici.

Noi riteniamo che ci sia, per quello che riguarda i percorsi di questo tipo, una priorità, che è quella di arrivare al completamento quanto prima di tutta la Ciclovia Baltea, quindi di tutto l'asse di Fondovalle. Ci è stato detto più volte che ci sono delle difficoltà ad avere risorse da allocare su varie cose, quindi all'interno di un progetto che sia volto a valorizzare il più possibile la ciclabilità, innanzitutto crediamo che si debba dare priorità a quello, ma al di là di questa posizione, noi non siamo assolutamente favorevoli al fatto che venga fatto un progetto di prosecuzione della strada del Nivolet: un progetto che è stato abbandonato nel '73 e che ha visto dei lavori che sono di ben prima addirittura degli anni '60, ma negli anni '50, dalla parte piemontese, erano volti ad utilizzare la strada per l'invaso e poi ci sono dei tratti al di qua del Colle.

La strada era stata bloccata anche perché all'interno del territorio del Parco nazionale del Gran Paradiso, già molti anni fa, erano stati chiesti degli interventi di ripristino ambientale di quel territorio.

Sulla questione dell'utilizzo del tunnel minerario da Cogne ad Acque Fredde le perplessità sono maggiori ancora, proprio perché si tratterebbe di un percorso completamente in galleria e mi sembra di capire, anche dalle parole dell'Assessore, che le criticità, per quello che riguarda anche l'esecuzione stessa dei lavori, siano importanti.

Noi non condivideremo quest'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la sua risposta, grazie ai colleghi per i loro contributi.

Il fatto di ritrovarci in pochi a credere in questi progetti può essere anche un favore che ci fate, perché così possiamo gestire, possiamo dimostrarne la paternità, ma ovviamente non si pone su questi termini il dibattito in Consiglio. Le nostre iniziative non sono fatte per crearci pubblicità, ma per esprimere la nostra collaborazione per avere una visione progettuale aperta.

Soltanto un piccolo inciso: il suggerimento sul percorso del tavolo non voleva essere un elemento esclusivo, non voleva essere né un'indicazione fuorviante e nemmeno un'interferenza, così l'ipotesi era probabilmente: esistendo un tavolo, esistendo dei professionisti, esistendo delle figure competenti, magari l'utilizzo delle loro risorse poteva essere già un passo avanti, ma non è minimamente determinante.

La questione di avere una mente aperta, il concetto è proprio questo, il discriminante è questo: noi non parliamo di ciclovie, non parliamo di potenziare un utilizzo ciclabile del territorio; noi vogliamo creare e vogliamo pensare a qualcosa di esclusivo, qualcosa di particolare, qualcosa che non si ritrova da altre parti, quindi accettare la sfida di trasformare i punti di debolezza in punti di forza.

Abbiamo 15 km di tunnel buio con infiltrazioni d'acqua, e voi credete che nel momento in cui si proponesse al mondo e al mercato del cicloturismo una proposta di questo tipo, un cicloturismo estremo, un cicloturismo particolare, di nicchia, questo non diventerebbe attrattivo per il territorio?

È questa la nostra visione, poi chiaramente le nostre sono proposte, non abbiamo il potere di trasformarle in progettualità che si attuano, ma conoscendo l'Assessore al turismo e la sua visione - e con questo non la voglio prendere di mezzo né far leva dal punto di vista di una sorta di ricatto umano, ci mancherebbe - mi pare che una mentalità aperta ad un certo tipo di visione turistica capisce perfettamente, coglie perfettamente l'opportunità di un'iniziativa di questo genere. Questo è il tenore delle nostre proposte.

Siccome noi ci crediamo, le porteremo il voto; apprezziamo gli apporti e le considerazioni esternate dai colleghi e ribadendo la nostra fiducia nella volontà di poter dare un contributo, di lasciare un segno, una traccia di una visione e di una progettualità, noi porteremo al voto.

Anticipo che l'ipotesi di prosecuzione della strada proposta dal collega Aggravi, che sarà oggetto di un successivo ordine del giorno, può incontrare la nostra sensibilità.

Noi vogliamo fare i conti con i limiti e con i vincoli di un'area protetta, di un'area di parco, quindi il nostro è un passaggio anche di prudenza d'approccio, cioè pensare a qualcosa che possa trovare una risposta, dal punto di vista normativo, più facile da percorrere.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 8

Favorevoli: 6

Contrari: 2

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 19. Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Prima di affrontare il tema di quest'ordine del giorno, che riguarda il rinnovo delle concessioni su aree pubbliche, vorrei fare un breve focus su come viene svolta e regolamentata quest'attività commerciale.

Innanzitutto il commercio su aree pubbliche viene svolto mediante l'uso di un posteggio dato in concessione; l'autorizzazione dell'esercizio dell'attività di vendita è rilanciata insieme alla concessione di un determinato posteggio dal Comune e costituiscono un unico titolo abilitativo.

Ricordo che il commercio su aree pubbliche può essere svolto sui posteggi dati in concessione per un periodo di anni dieci o in forma itinerante.

Nella nostra regione il commercio viene disciplinato dalla legge regionale 20 del 2 agosto 1999.

In questi ultimi anni però il dibattito che si è creato ruota intorno al fatto che venga applicata o meno la direttiva Bolkestein, approvata nel 2006, recepita nel 2010 e che ha come obiettivo quello di mettere al bando le concessioni pubbliche.

Una problematica, questa, che ha preoccupato moltissimi commercianti, visto che hanno investito parte della loro vita lavorativa e che nel corso degli anni i Governi in carica e le Associazioni di categoria hanno cercato, attraverso numerosi interventi, di salvaguardare la prosecuzione delle attività commerciali, cercando di tutelare le concessioni su aree pubbliche.

Proprio per queste ragioni, a livello nazionale, attraverso il DDL (disegno di legge) Concorrenza 2022, approvato dal Consiglio dei Ministri e attualmente all'esame del Parlamento, si stabilisce che gli attuali concessionari potranno godere di un rinnovo delle attuali concessioni per la durata di anni dodici.

Inoltre, vorrei ricordare che molti Comuni di diverse Regioni, tra cui capoluoghi come Siena, Pistoia e Napoli, hanno rinnovato le concessioni su aree pubbliche per anni dodici, mentre altri Comuni sono in attesa delle nuove disposizioni del Governo.

In base a queste considerazioni, si impegna l'Assessore competente ad assumere le decisioni conseguenti alle nuove disposizioni contenute nel DDL Concorrenza 2022 in materia di commercio su aree pubbliche e dare disposizione ai Comuni affinché procedano al rinnovo delle concessioni in scadenza al 31/12/2023, fino al termine del 31/12/2032. Grazie.

Presidente - Risponde per il Governo l'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Grazie Presidente, grazie anche al collega Ganis per aver in qualche modo illustrato il percorso per il rilascio e l'utilizzo di queste concessioni per il commercio ambulante.

Il tema delle concessioni di posteggio per il commercio su area pubblica è stato oggetto di ampio dibattito di iniziative legislative sin dal 2010 in conseguenza dell'entrata in vigore del decreto legislativo 59/2010 - con il quale lo Stato italiano ha recepito la cosiddetta direttiva Bolkestein - e di contrapposizioni politiche, significative al pari, per similitudine di problematica, delle concessioni per gli stabilimenti balneari.

Nel 2012, a seguito d'apposita intesa Stato-Regioni (l'articolo 70, comma 5, del decreto legislativo 59/2010), erano stati approvati dei criteri per le procedure d'assegnazione dei posteggi nelle aree mercatali, che sono stati recepiti dalla nostra legge regionale 20/1999 all'articolo 6, comma 3, ma che non sono stati applicati in quanto l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato era nel frattempo intervenuta, avendone rilevato la non conformità alla normativa europea, posto che non è possibile attribuire dei vantaggi ai prestatori di servizi uscenti, così come era previsto dalla predetta intesa.

Dal 2012 ad oggi, a livello parlamentare e governativo nazionale, si è assistito ad un susseguirsi di disposizioni regolarmente censurate dall'Autorità garante per la concorrenza e il mercato o di semplice proroga dei termini o, addirittura, di esplicita sottrazione dall'applicazione della normativa europea.

In questo quadro normativo nazionale estremamente confuso e contraddittorio, alcune Regioni hanno legiferato e alcuni Comuni hanno regolamentato ma con il risultato di aver generato molti contenziosi e quindi di aver amplificato la confusione a danno di tutti, Regioni, Comuni ed operatori del commercio ambulante, che ovviamente subiscono tutte queste decisioni contraddittorie.

In Valle d'Aosta, in questo decennio, non sono stati registrati i contenziosi in quanto è stato deciso di prorogare le concessioni esistenti e di attendere finalmente una normativa statale chiara e rispettosa dei principi di liberalizzazione stabiliti dalla direttiva Bolkestein, obiettivo che sembra essere raggiunto con il disegno di legge Concorrenza - allo stato attuale non ancora approvato e quindi ancora passibile di emendamenti anche com'è accaduto in Aula più volte in questo periodo -, con il quale le concessioni di posteggio per gli ambulanti vengono riportate nel quadro delle regole europee dopo diversi tentativi di sottrarle alla concorrenza.

Non appena la nuova disciplina statale verrà definitivamente approvata, verranno immediatamente fornite disposizioni transitorie ai Comuni valdostani e attivato un percorso di confronto con gli enti locali e con le associazioni di rappresentanza per modificare la legge regionale 20/1999 nella direzione prescritta dal disegno di legge Concorrenza e addivenire così, nel più breve tempo possibile, ad una nuova disciplina relativa al rinnovo delle concessioni per il commercio su area pubblica.

L'ordine del giorno non è quindi condivisibile nel metodo, in quanto si potrebbero generare problemi di non poco conto nel dettare disposizioni ai Comuni sulla scorta di una normativa nazionale non ancora definitivamente approvata; per cui le chiedo, collega Ganis, di ritirare l'ordine del giorno in attesa - come le dicevo - di una normativa chiara, sulla quale poi lavorare tutti insieme; oppure, in caso contrario, la maggioranza si asterrà.

Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta e per aver fatto un breve excursus storico. É vero che ci sono in atto dei contenziosi, però è anche vero che ci sono dei Comuni - come abbiamo già detto più volte - che hanno tranquillamente rinnovato le concessioni.

Io posso anche ritirare quest'ordine del giorno, però poi lei mi deve dire alla fine dell'anno queste concessioni come andranno a finire. Dicembre è alle porte, da qui a dicembre cosa succederà, se a livello nazionale non faranno nulla? Le concessioni andranno in scadenza o verranno rinnovate automaticamente?

Se dal Governo nazionale non avremo una risposta, cosa faremo? Me lo dica lei, Assessore. Cioè rinnova o non rinnova le concessioni? Le concessioni andranno in scadenza adesso a dicembre, quindi a dicembre i commercianti cosa faranno? Avranno una concessione che non è più valida? Verrà applicata la Bolkestein oppure verranno finalmente rinnovate per altri dodici anni? Questa è una risposta che lei mi deve dare, Assessore. Comunque io l'ordine del giorno non lo ritiro.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 20. Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Con quest'ordine del giorno interveniamo una volta ancora, anche per lasciare traccia in questo dibattito, su un tema che ci sta particolarmente a cuore: la prevenzione degli sfratti ed il sostegno alle famiglie a rischio di sfratto.

Come l'Assessore ricorderà, più volte in quest'Aula abbiamo dibattuto del tema degli sfratti e ricordo distintamente che agli atti dell'ordine del giorno del Consiglio c'è una nostra risoluzione che io sono ansioso di discutere, che è stata depositata dalla maggioranza a prima firma del collega Malacrinò, quindi non vedo l'ora davvero di discuterla. Spero che prima o poi riusciremo ad arrivarci perché ci sarà da divertirsi.

Tornando a noi, tornando a bomba, la questione della prevenzione degli sfratti e del sostegno delle famiglie a rischio di sfratto, è un tema che abbiamo più volte trattato all'interno di questo Consiglio.

Come sa, Assessore, c'è una genesi particolarmente lunga, che non è evidentemente sua responsabilità, una legge che nasce nel 2013, che prevede che vi sia una delibera che permette di poter far ricorso ad un istituto che si chiama di morosità incolpevole, che nell'accezione di ciascuno di noi assume una definizione ben precisa: quand'è che sono incolpevole? Quando non ho colpa di qualcosa che succede; quindi, nel momento in cui io ho un affitto da pagare e non ho i soldi perché nelle mie tasche ho il portafoglio vuoto, nel mio conto in banca non ci sono dei soldi, io non posso pagare non perché non voglio, ma perché, materialmente, non posso, non ho i soldi per pagare.

Qui si configura la morosità incolpevole, poiché senza colpa.

Nella delibera che dopo più di dieci anni ha finalmente definito cosa significava e quali erano i criteri di accesso alla morosità incolpevole, abbiamo potuto prendere atto del fatto che ci sono dei criteri molto stringenti: cioè, per accedere alla morosità incolpevole non è sufficiente - è un paradosso ma è così - non avere colpa di non avere i soldi per pagare, ma bisogna non avere i soldi per un motivo specifico, non perché semplicemente tu guadagni 100 e il conto da pagare è 120, ma tu guadagni 100, il conto da pagare è 120, soltanto se tu hai perso il lavoro, non sei stato bene, il tuo coniuge ha avuto dei problemi... tutta una serie di paletti.

Se tu per esempio sei un disabile, che ha un alloggio di edilizia residenziale pubblica, che ha sempre pagato la stessa cifra, arriva la crisi della guerra in Ucraina e le spese per le bollette aumentano e schizzano verso l'alto, arriva il gentile gestore degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e ti dice: "Caro disabile, sai che c'è? Adesso tu mi paghi e se non mi paghi, siccome tu sei un cattivo pagatore, vai fuori da questa casa popolare".

Questo è quello che purtroppo oggi accade, checché ne dicano persone che in quest'Aula e in Commissione hanno voluto approfondire il tema della morosità incolpevole.

C'è però un dato ulteriore: quando abbiamo fatto un approfondimento in Commissione proprio sul tema della morosità incolpevole, e c'è stata anche un'iniziativa consiliare che ricordo distintamente nello scorso Consiglio in cui si è trattato il tema, l'Assessore ci ha detto una cosa molto importante: "Possiamo allargare la platea". Ce l'ha detto distintamente, è tutta una questione di volontà, oltre che ovviamente di coperture.

Allora, se la possibilità di allargare questa platea c'è, perché noi abbiamo verificato: non c'è il divieto di allargare la platea; la Regione, autonomamente, può decidere di dedicare, di allargare o di restringere come preferisce la platea delle persone che definisce morosi incolpevoli.

Se c'è la possibilità, quindi, di allargare la platea delle persone che definisce incolpevoli, è di tutta evidenza che un intervento di questo tipo oggi è necessario e, anzi, è auspicabile.

Per farla breve, in termini molto semplici, noi oggi ci troviamo ad avere a che fare con persone che non hanno i soldi per pagare l'affitto e che però vengono buttate fuori di casa nonostante ci sia una delibera che, in teoria, darebbe loro la possibilità di vedersi riconosciuto, e quindi coperto, quel debito che hanno con l'ARER (Azienda Regionale Edilizia Residenziale).

Con quest'ordine del giorno, dopo averlo discusso già nel PSBS (Piano regionale per la Salute e il Benessere Sociale), dopo averlo discusso già in più occasioni, con iniziative consiliari e anche con gli impegni nei DEFR e nelle leggi di bilancio precedenti, chiediamo al Governo regionale interventi specifici che agiscano nella prevenzione degli sfratti degli alloggi di ERP al di fuori di quelli definiti sulla morosità incolpevole, tenendo conto della condizione di fragilità degli assegnatari (qui parliamo di prevenzione di persone che sono in una condizione per la quale non possono in nessun modo aumentare il reddito personale e che quindi non possono procurarsi le sostanze necessarie per pagare l'affitto) e nel consentire d'ampliare la platea che ad oggi può usufruire della morosità incolpevole, supportando che si trovi in una condizione di morosità per motivazioni indipendenti dalla propria volontà.

Le motivazioni indipendenti sono molto semplici: guadagno 100, quello che è da pagare è 110, quindi è più di quello che posso pagare; ma anche se guadagno 100 e quello che è da pagare è 90; perché se io penso di vivere con 10 per tutto il mese dopo aver pagato l'affitto e le bollette, evidentemente non riuscirò a sopravvivere. Quindi un calcolo di questo tipo va fatto ed è questo quello che chiediamo al Governo regionale.

Dalle ore 17:54 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.

Marguerettaz (Presidente) - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Il canone di locazione degli alloggi ERP (Edilizia Residenziale Pubblica) è calcolato sulle effettive capacità economiche dei nuclei assegnatari come previsto dalla nostra delibera, cioè la 1794/2016. I canoni risultano quindi molto al di sotto dei valori di mercato e tengono conto della composizione del nucleo familiare.

Al fine di supportare i nuclei in un'effettiva situazione di fragilità economica, abbiamo previsto, a partire dal prossimo mese di gennaio, di estendere anche agli assegnatari ERP la possibilità di chiedere i contributi straordinari per inclusione sociale previsti dall'articolo 14 della legge regionale 23/2010 come tra l'altro novellata. Ecco che quindi, in tal senso, abbiamo potuto operare.

Nelle prossime settimane, nell'ambito dell'adozione delle misure attuative della l.r. 23/2010, appunto come novellata, sarà presentata la proposta di deliberazione per rendere effettiva tale estensione.

La vostra iniziativa contiene un'affermazione che condivido pienamente riguardo al fatto che l'ERP debba, oramai oltre alla mera finalità abitativa, ricoprire un carattere sociale.

È un atto che ho più volte affermato in quest'Aula e che costituisce il presupposto condiviso nel gruppo di lavoro appositamente costituito tra Regione, CELVA, Comune di Aosta ed ARER per la revisione della legge regionale n. 3 appunto sull'edilizia residenziale pubblica.

Il tema del disagio abitativo è quindi considerato, da un punto di vista economico, sociale e giuridico in senso ampio, nell'ottica di raccordare maggiormente le politiche di accesso alla casa con gli interventi di sostegno al reddito e di inclusione sociale, volto alle persone e alle famiglie in stato di disagio al fine che esse si emancipino.

In quest'ottica, gli aspetti legati alla morosità incolpevole, sono ricompresi nell'analisi del disagio che nella sua diversità e complessità si estenda oltre il mero fattore abitativo di natura pubblica.

L'oggetto del contendere, collega Manfrin, sta nel fatto che, per come oggi è normata la morosità incolpevole - e io capisco che questo non debba essere riconosciuto perché altrimenti perderemmo una parte rilevante del nostro dibattito - si può intervenire sulla percentuale che si prende in considerazione di perdita di reddito rispetto ad un periodo antecedente, tant'è che questa Regione ha deciso di essere di manica più ampia, proprio considerando quanto ho appena finito di dire, ma non si può eliminare il concetto di perdita di reddito antecedente per considerare la morosità incolpevole.

Infatti attendiamo che, a livello statale, si intervenga in maniera diversa da questo punto di vista e, nel frattempo, ci siamo mossi al di fuori della normativa della morosità incolpevole.

Per questo motivo le chiedo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo. Grazie.

Presidente - La parola al collega Baccega.

Baccega (FI) - Grazie Presidente. Direi che il dibattito su questo tema ci abbia sfiniti ormai nei tempi in cui la delibera della morosità incolpevole è stata approvata.

Quella delibera, come ho detto ieri nel mio intervento di carattere generale, va rivista e ripresentata e questo si può fare indipendentemente da quello che decide lo Stato sul tema della morosità incolpevole, perché la legge 3 parla chiaramente di morosità incolpevole legata all'edilizia residenziale pubblica.

Io credo che ci siano anche degli altri aspetti che vanno identificati e valutati attentamente: chi va ad approfondire le relazioni sociali deve anche guardare quanto i nuclei familiari hanno di spese sanitarie, perché ci sono alcune famiglie che hanno delle spese sanitarie piuttosto pesanti, che mettono ovviamente in difficoltà la gestione familiare, quindi vanno a generare un'ulteriore morosità.

Poche ore fa mi è arrivato un messaggino facendomi vedere con una fotografia una delle bollette: 70 euro di canone di locazione, 250 euro di spese, questo per dieci mesi; significa che una famiglia che ha un reddito di pensione che è stato incrementato soltanto di 30 euro l'anno scorso (quindi non ha mai avuto una perdita di reddito) non potrà ovviamente pagare le spese di condominio e questo, in qualche modo, va a mettere ulteriormente in difficoltà.

Se ci sarà quest'estensione dell'articolo 14 della legge 23 - e questa è una bella novità -, allora anche da quel punto di vista una pezza la si mette. Ma io quello che dico è che è fondamentale che questa delibera vada rivista, vada ripresentata e magari un'aggiustatura rispetto alle soglie di accesso alla morosità incolpevole sulla base dell'Isee potrebbe avere un approfondimento, indipendentemente dalla relazione che potrà fare l'Uni VdA rispetto alla modifica della legge 3, perché è altra roba.

Una sua affermazione, Assessore, mi ha catturato: finalmente l'ERP diventa un percorso a carattere sociale, l'edilizia residenziale pubblica a carattere sociale.

Quest'affermazione teniamocela bene a mente, perché sarà il percorso futuro che andremo ad individuare per dare delle risposte alle famiglie che sono in difficoltà.

Noi voteremo con convinzione quest'ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Guardi, Assessore, io voglio essere molto franco con lei: anch'io sono colpito positivamente per quanto ci ha annunciato, però ad oggi rimane un annuncio, quindi io aspetto ovviamente di vedere poi trasposto quello che lei ci ha annunciato sulla carta e vederne anche gli effetti, perché poi se parliamo di 23/2010, con tutto quello che inevitabilmente avete poi inserito sul DEFR, sull'allargamento delle platee e quant'altro, ricordiamoci sempre che la 23/2010 non è un bancomat, ma passa spesso da delle mediazioni che dei soggetti terzi, a volte assistenti sociali, a volte altre figure, fanno con gli utenti direttamente.

Qui a volte poi si creano degli intoppi, quindi quando io vado a chiedere l'applicazione di alcuni articoli della 23/2010, spesso ci si dice: "Sì, però l'assistente non mi ha fatto la domanda, l'assistente non mi ha detto niente, però nessuno mi ha informato, però mi hanno detto che non ne ho diritto".

Tante persone mi hanno detto: "Nessuno mi ha detto che potevo fare la domanda di morosità incolpevole" e quando io gli ho detto: "Ma andate a chiedere", "No, tanto mi hanno detto che non ne ho diritto e non devo neanche farla".

Questo è quello che viene opposto spesso alle persone e questo è un grosso problema.

Detto questo, io voglio prendere in maniera positiva lo spunto che ci ha fornito Assessore rispetto a quest'innovazione, quindi aspettiamo di vederla trasposta.

Sul valore sociale, l'abbiamo inserito nell'ordine del giorno, sono felice che lei lo riconosca, Assessore; quello che però io non so se lei abbia compreso, ma immagino di sì, perché per lo meno una coscienza di quelli che sono i problemi sociali lei ce l'ha, è che lei non può limitarsi a dire che gli affitti sono calcolati sulle effettive disponibilità economiche, perché quello che ha detto il collega Baccega è assolutamente vero, perché è vero che l'affitto può essere di 10, di 20, di 30, di 50, di 70 euro, il problema vero sono tutte le spese che fanno da corollario.

Ora lei deve immaginare una persona che ha grossi problemi, siano essi di disabilità, sia persone anziane, persone con difficoltà che sono ormai escluse dal mondo del lavoro, che si trovano a vivere in un condominio, le cui spese, per esempio delle utenze, aumentano ma anche banalmente le spese condominiali, perché ci sono persone che dicono: "Ma come? Mi hanno chiesto lo sgombero neve, la cura del verde, questo e quell'altro, io questo mese devo pagare 500 euro".

Noi chiediamo di sgomberare la neve, la cura del verde, la corrente delle parti comuni eccetera e se sommiamo tutto, alla fine ci sono persone che arrivano a pagare 300, 400, 500 euro. Io ho bollette da 1.200 euro senza recuperi, senza dei rientri che vengono spesso imposti dall'ARER. Io le farò vedere se vuole, anonimizzate ovviamente, le bollette che mi hanno portato mensili da 1.200 euro.

Ora, lei comprenderà che se non è l'affitto, pagare per una persona che accede ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica e che tendenzialmente come Isee deve essere al di sotto degli 8.500 euro annui, 1.200 euro una bolletta diventa un tantino oneroso.

Questo è il problema vero che c'è. È vero la parte dell'affitto ma c'è tutta una parte delle spese che purtroppo non è coperta, però la parte delle spese dà il "là" allo sfratto, e questo è un grosso problema.

Poi c'è l'altra questione, quindi ben venga la parte di accesso che lei ci ha detto.

Lei sa che, al netto delle posizioni diverse e delle diverse collocazioni in quest'Aula, io ho stima della sua persona, ma c'è una cosa su cui lei però continua ad insistere e di cui ha dato prova più volte in quest'Aula, lei parla "per atti", come ci insegna qualcuno, cioè lei cita le fonti che supportano le sue parole.

Lei, da diverso tempo a questa parte, non ha mai citato quali siano le disposizioni legislative che impediscono alla Regione autonoma Valle d'Aosta di fare una delibera sulla morosità incolpevole che dica: "Chi non può pagare, può avere quest'aiuto".

Non ci ha mai fornito contezza di una legge che abbia uno specifico divieto e che dica: "Non si può concedere la morosità incolpevole alle persone che non possono pagare, bisogna mettere dei paletti". Io non ne ho avuto contezza.

Se lei dice che c'è una legge nazionale che dice: "la morosità incolpevole viene concessa a persone che sono in questa, questa e quest'altra situazione", io lo comprendo, ma esattamente come lei può andare a dire che hanno diritto di accedere alla morosità incolpevole persone che hanno un Isee superiore a X, e la cifra la scrive lei, ha esattamente il diritto e la possibilità di scrivere anche sulla delibera che alla morosità incolpevole intervengono tutta una serie di persone che sono al di sopra di una certa soglia o al di sotto di una certa soglia di Isee, ma che hanno tutta una serie di condizioni tra cui il fatto che non possono pagare perché non hanno i soldi per farlo.

Lei ha la facoltà di farlo, questo. O mi cita la norma specifica che vieta, che impone un divieto a fare una morosità incolpevole in questo senso, oppure le sue parole purtroppo non hanno nessun addentellato in quello che stiamo discutendo.

Se lei vorrà fornire al sottoscritto, a tutto il Consiglio, alle Commissioni consiliari, a chi ritiene opportuno, i riferimenti normativi che dicono: "Non si può fare la morosità incolpevole" nei termini in cui le abbiamo chiesto noi, allora ne prenderemo atto ed alzeremo le mani.

In caso contrario, Assessore, è solo mancanza di volontà.

Noi ovviamente felici che lei abbia dato quest'innovazione e desiderosi di poterne prendere atto sulla 23/2010, la ringraziamo. Ovviamente, manteniamo la nostra idea fino a quando non ci fornirà i documenti e i dati che sostanzialmente sanciscono che non si possa fare altrimenti; nel caso contrario, ovviamente continueremo a sollecitarla su questo tema.

Voteremo con convinzione l'ordine del giorno. Grazie.

Bertin (Presidente) - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 21. Si è prenotato il consigliere Ganis, ha facoltà di intervenire.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Come gruppo abbiamo già presentato una serie di iniziative volte a mettere in risalto la scarsa copertura telefonica nella nostra regione. Un problema segnalato da molti Valdostani, da alcuni Sindaci, ma anche da parte dell'UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) che ha lanciato un appello affinché vengano mappate e segnalate le zone d'ombra, perché, come abbiamo più volte evidenziato, nella nostra regione esistono ancora aree prive di internet e della copertura del cellulare: un servizio importante ed indispensabile ai giorni nostri per chi lavora, per comunicare o, in casi estremi, per segnalare la posizione in casi di emergenza.

Come abbiamo già evidenziato nell'iniziativa del Consiglio precedente, esistono anche Comuni con problemi differenti, come il diffondersi dei tralicci oltre a quelli già esistenti e presenti nel Piano regolatore, mettendo così in atto spiacevoli contenziosi tra enti locali e società.

Appare evidente che i rapporti tra pubblico, privato e le società che gestiscono le telecomunicazioni andrebbero gestiti al meglio, dando maggiore importanza ai nostri Comuni valdostani e porsi come obiettivo comune quello di offrire ai Valdostani una copertura da rete internet e cellulare efficiente.

Per questo motivo, si impegna l'Assessore competente a rivedere la legge regionale 25/2005 che disciplina l'installazione, la localizzazione e l'esercizio delle stazioni radioelettriche riconoscendo ai Comuni valdostani maggior autonomia in materia, tenendo conto anche delle loro esigenze e priorità. Grazie.

Presidente - Assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Purtroppo, Consigliere Ganis, l'ordine del giorno è sbagliato nei suoi contenuti, nel senso che noi possiamo prendere l'impegno di riscrivere la legge 25, ma la legge 25 non può intervenire, come lei dice, per "una maggiore autonomia in materia, tenendo conto delle loro esigenze e priorità".

L'installazione dei tralicci da parte delle società telefoniche è normata da una legge dello Stato ed è una legge molto severa che consente alle società telefoniche di mettere dove vogliono i loro tralicci; potrebbero metterne anche uno qui, piantarlo qui in mezzo al Consiglio regionale, e qualunque cosa si voglia fare, non si può ottenere, perché purtroppo la legge dello Stato - lo ripeto - prevede questa situazione.

Aggiungerei che il rifacimento, invece, della legge 25 è indispensabile per un'altra ragione, che è esattamente inversa rispetto alla proposta che lei fa, cioè noi riteniamo che oggi, d'intesa con i Comuni, i tralicci esistenti che sono fruiti da diversi fornitori debbano rientrare sotto l'ala della Regione che è più forte nella trattativa per l'utilizzo e l'esercizio di questo tipo di tralicci.

Per cui le confermo assolutamente che noi riscriveremo - entro la fine di quest'anno la porteremo in Giunta - questa legge regionale 25 che però non c'entra niente con la telefonia, perché - ripeto - la telefonia dal punto di vista concreto non è un servizio universale, quindi i fornitori di telefonia possono decidere di mettere dei tralicci o di non metterli o di fornire un Comune o di non fornirlo, e la telefonia ha a che fare con la diffusione della fibra ottica esclusivamente nel caso in cui noi si dia la disponibilità alle società telefoniche di usare la fibra ottica di proprietà della Regione.

Diciamo che l'ordine del giorno, pur nobile e pur da considerarsi in positivo, ha al proprio interno una serie di inesattezze che rendono impossibile la sua approvazione.

Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per aver fatto un po' di chiarezza su questa problematica. Quindi, l'istallazione dei tralicci è di competenza nazionale: va benissimo, però diciamo che in una maniera o nell'altra la legge andrà rivista.

Visto che l'Amministrazione ha intenzione di rivedere la legge, noi oggi ritireremo quest'ordine del giorno. Grazie, Assessore.

Presidente - Ordine del giorno n. 22. La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Come si può evincere da quest'ordine del giorno, abbiamo approfondito anche il tema dell'Università.

Come ricorderanno alcuni Assessori che hanno partecipato, qualche mese fa si è tenuto un incontro sulle politiche della montagna, su Skyway, dove si è trattato in maniera specifica proprio della montagna, delle sue criticità, dei suoi vantaggi e delle modalità per tutelarla e per diffonderne la cultura.

In quell'occasione, abbiamo potuto apprezzare la presentazione e anche l'attività di quello che viene definito un centro universitario di eccellenza, ovvero l'Università della Montagna, che è attiva fin dal 1996 a Edolo quale innovativo centro di formazione e ricerca specializzato nello studio e nell'analisi della complessità del territorio montano e che nasce da un lungo percorso frutto della collaborazione fra gli enti territoriali e l'Università degli studi di Milano con l'obiettivo di promuovere e sperimentare innovazione metodologica operativa specifica per le caratteristiche, la complessità e le esigenze delle aree montane attraverso l'attivazione di una sempre più qualificata e diversificata offerta formativa correlata ad una proficua attività di ricerca.

Un esempio, quello dell'Università della Montagna di Edolo, che ha chiarito come anche piccoli Comuni possano ospitare una facoltà dedicata, soprattutto in questo caso alla montagna, ma in generale come si possa allargare l'esperienza, come l'esperienza dell'Università della Montagna abbia anche contribuito a rafforzare la comunità, a renderla sicuramente molto più popolata, molto più coesa e soprattutto con degli obiettivi sicuramente interessanti e sfidanti. Su questo abbiamo quindi deciso di aprire una riflessione.

Come ricorderete più volte, ci siamo battuti rispetto alla specificità della nostra Regione e questa specificità passa da diversi aspetti, non ultimo quello dello studio e della ricerca.

Sul Documento Regionale di Economia e Finanza abbiamo visto che, in relazione all'interazione fra l'università e il territorio, "si intende continuare a sostenere l'Ateneo valdostano affinché contribuisca allo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio e del Paese, attraverso la ricerca di un elevato profilo, il consolidamento dei ruoli dei centri di ricerca dell'Ateneo, la collaborazione fattiva con il contesto socio-economico e la cooperazione internazionale con l'Osservatorio economico sociale della Regione ai fini dell'analisi dei dati economico statistici del contesto valdostano".

Alla luce di tutto questo, abbiamo ritenuto che l'esempio e la collaborazione con l'Università di Edolo potesse essere sicuramente uno stimolo ma anche rappresentare un valore, un plus, che la nostra Regione potrebbe offrire e da cui potrebbe trarre giovamento e da cui potrebbero trarre giovamento gli studenti che in questa regione volessero venire a studiare, a frequentare, ma anche decisamente i Valdostani che volessero approfondire i temi della montagna per dare un'università che possa trattare in maniera specifica il nostro territorio.

Con quest'ordine del giorno impegniamo il Governo regionale a porre in essere ogni azione utile a predisporre una convenzione con Università della Montagna di Edolo. Grazie.

Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz.

Guichardaz J. (FP-PD) Grazie Presidente, grazie collega, mi ha permesso anche di approfondire la mission e l'organizzazione dell'Università di Edolo che, per precisione, è un centro di formazione che afferisce all'Università statale di Milano e non è propriamente un'Università, almeno questo è quanto viene fatto rilevare proprio dall'Università stessa.

Faccio però presente che nel Piano triennale di sviluppo 2021-2023 dell'Ateneo è già stata inserita la volontà di procedere ad uno studio di fattibilità per l'avvio di un percorso di laurea magistrale in ambito Geological risk climate change in convenzione con altre Università e sono in corso le valutazioni del caso.

Gli obiettivi strategici di sviluppo 2024-2026 dell'Ateneo prevedono già l'ampliamento dell'offerta formativa con la progettazione di nuovi corsi in ambito ambientale, turistico e territoriale, valutando prioritariamente la possibilità di convenzionamento con altri Atenei italiani.

Adesso passo la parola per un contributo anche al collega Caveri, che ha seguito prima di me tutto lo sviluppo del Piano triennale 2021-2023 per un suo contributo. Ciò che le chiediamo, perché stiamo andando comunque nella direzione auspicata, è di ritirare l'ordine del giorno o comunque, in caso contrario, noi ci asterremo.

Presidente - Assessore Caveri.

Caveri (AV-VdA Unie) - Essendomi sempre occupato delle questioni alla montagna, devo dire che l'offerta didattica della cosiddetta Università della Montagna di Edolo è estremamente limitata: si tratta esclusivamente di un corso triennale che, nel caso di proseguimento, nel caso di master, si svolge poi invece a Milano, e devo dire che è legato ad agraria. Se lei guarda le materie dell'Università di Edolo, vedrà che è grandemente agente una serie di materie come sistemi forestali, zootecnia, meccanizzazione agroforestale, estimo ed economia forestale, non sto a leggergliele tutte; per cui io so che già ci sono degli studenti valdostani che, usufruendo delle normative che regolamentano la materia universitaria, hanno frequentato l'Università di Edolo. Tuttavia va detto che c'è una differenza profonda fra l'Università della Valle d'Aosta, che è un'Università con una sua titolarità, e quest'appendice - per così dire - dell'Università di Edolo, per cui credo che per quel che riguarda ad esempio la politica della montagna, è capitato spesso di collaborare già in passato con loro e di questo credo che si tratti, ma per il resto credo che, effettivamente, la proposta che viene formulata metterebbe assieme un'Università vera e propria come quella della Valle d'Aosta ed eventualmente l'Università di Milano, perché è del tutto evidente che Edolo è una specie di appendice rispetto ad agraria di Milano.

Come chiesto dal collega, senza nulla togliere alla possibilità in particolare del mio Dipartimento che si occupa della politica alla montagna (ancora di recente ho incontrato la responsabile che è venuta a Courmayeur per una serie di dibattiti), credo che un interscambio, soprattutto su quella pubblicazione che dovremo fare sulla montagna, che abbiamo affidato all'Università della Valle d'Aosta ci possa essere; il professore che se ne occupa ha detto, appunto, che ci saranno dei rapporti di interscambio ma è cosa un po' diversa rispetto alla sua proposta.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Ringrazio ovviamente l'Assessore Guichardaz e l'Assessore Caveri per gli approfondimenti fatti, io però devo dire che rimango persuaso che una collaborazione in questo senso sarebbe auspicabile.

Banalmente, se vogliamo partire dal fondo, da quello che giustamente lei ha argomentato, assessore Caveri, lei ha elencato una serie di materie che giustamente va ad incentrare sulla parte agraria, come l'ha definita lei, però ai nostri occhi - ci siamo anche confrontati brevemente - ci sembra quasi la naturale prosecuzione rispetto magari ad un percorso che uno studente può fare con l'Institut Agricole, ovvero un percorso che evidentemente va a porre un accento specifico rispetto ad alcuni temi che vengono trattati.

Riteniamo che qualsiasi collaborazione che vada nella direzione di approfondire il tema della montagna e delle sue specificità, dei suoi vantaggi e anche delle sue criticità, non possa che portare giovamento alla nostra regione.

L'Università è piccola, è un'appendice, mette in campo una collaborazione con l'Università di Milano, per noi è tutto un arricchimento.

Noi riteniamo che questa collaborazione vada assolutamente sostenuta ed avviata, dopodiché, se non la riterrete opportuna, ne prenderemo atto, ma a fronte anche di quello che è stato presentato, nell'incontro che si è tenuto a Courmayeur cui alcuni Assessori erano presenti, abbiamo ritenuto che gli elementi che sono stati presentati fossero di assoluto interesse per la nostra Regione e ne rimaniamo persuasi. Grazie.

Presidente - Consigliere Restano.

Restano (GM) - Grazie. Ho ascoltato con attenzione il dibattito e credo che, dal punto di vista amministrativo, forse quanto richiesto sia pressoché impossibile, perché se mi ricordo bene il MIUR (Ministero dell'Istruzione e del Merito) assegna i posti ed Edolo, non essendo sede universitaria, utilizza i posti di Milano, e voi questo l'avete significato nelle premesse, però poi forse nell'impegnativa si è andati un pochino oltre.

Detto questo, il messaggio politico è quello che mi interessa maggiormente; ve l'avevo già detto e affermato nel corso di un altro dibattito: l'importante è aprirsi, è guardare in prospettiva; forse non è possibile impegnarsi così come previsto da quest'ordine del giorno. Ricordo che un dibattito analogo l'abbiamo fatto per le professioni sanitarie, l'ho fatto oggi sull'alta specialità in altri settori; quindi, per quanto mi riguarda, lo voterò, perché il messaggio è importante e noi qua facciamo politica e dobbiamo lanciare dei messaggi e creare delle opportunità. Poi, dopo, sarà un onere della Giunta provvedere a recepire il messaggio e, se lo ritiene opportuno, andare nel senso proposto dai colleghi. Non importa la convenzione attraverso quale Università, ma è importante avviare quest'importante percorso.

Presidente - Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Solo per rispondere al collega Restano: il guardare fuori è un atteggiamento che, fortunatamente, in Valle d'Aosta è già un po' che lo si sviluppa, tant'è vero che a Edolo, almeno 6-7 anni fa, a mia conoscenza, c'era già una collaborazione molto attiva con lo IAR (Institut Agricole Régional) che permetteva degli scambi pre-universitari per i ragazzi che studiavano nel nostro Istituto Agrario per potersi creare delle opportunità di continuità all'interno di quella che è l'offerta didattica di Edolo.

È solo per dire che se vogliamo mettere delle bandiere in questo senso, dobbiamo anche essere coscienti però che questo tipo di attitudine, è sempre stata un'attitudine molto presente sul nostro territorio e non si ha mai avuto timore di confrontarsi con altre realtà, anzi, dove c'è la possibilità di farlo, lo si è sempre fatto e lo si continuerà a fare nei modi che si possono mettere in piedi in un contesto amministrativo che non è sempre così semplice, ma è solo per dire che ci diciamo sempre che non siamo capaci a fare dei passaggi che invece sono già stati fatti da tanto tempo.

Presidente - Consigliere Restano, per fatto personale.

Restano (GM) - Presidente, nessuno voleva porre delle bandierine, ma quand'anche lo avessi fatto, lei ha voluto posizionare un gonfalone.

Le ricordo che sei anni fa lei non era Presidente, ha passato dei momenti in minoranza come me, quindi al gioco delle bandierine evocato oggi dal collega Marguerettaz, giustamente forse, noi stiamo assistendo da due giorni.

Non cerchi di mettere dei gonfaloni o dei mausolei, nessuno ha criticato il vostro operato, anzi, l'ho valorizzato, quindi si calmi, rimanga seduto tranquillo e ritiri il gonfalone perché sennò rischia di fare brutte figure.

Presidente - Consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Intervengo a nome del gruppo di Rassemblement Valdôtain, non ho bandiere o gonfaloni con me, quindi non pianterò nulla.

Voglio soltanto fare due considerazioni, nel senso che lo spirito con il quale un po' tutti stanno cercando di portare avanti la loro argomentazione, sia i proponenti, sia chi ha risposto, ma anche gli altri colleghi, penso che sia condivisibile.

L'unico dubbio che ho, ed era l'unico punto che ci portava in realtà a non votare quest'ordine del giorno, riguarda il discorso dell'impegnativa, nel senso che è già stato spiegato che l'Università della Montagna di Edolo ha un certo tipo più di parentela, sostanzialmente è figlia dell'Università degli studi di Milano. In realtà, ci sono anche dei percorsi - lo dico per conoscenza diretta e personale - all'Università di Torino, che si sono sviluppati e si sono avviati tra l'altro da quest'anno e che vanno anche in concorrenza con l'Università di Edolo, che giustamente aveva aperto la via verso una formazione più dedicata alla montagna, con delle discipline più legate al discorso della montagna.

Oggettivamente, se l'impegnativa fosse stata più aperta ad aprire delle convenzioni con tutte quelle realtà che possono consentire una fase 2 rispetto allo IAR (Institut Agricole Régional), perché il Presidente ha sicuramente ricordato questa possibilità, va anche detto, e qui io voglio invece collegarmi ad un altro spirito che penso si convenga e spero, tra l'altro, che il nuovo corso dell'Università della Valle d'Aosta possa avere un rafforzamento verso anche delle discipline o dei corsi fortemente ancorati alla realtà di montagna quale rappresentiamo, lo dico anche da figlio dell'Università della Valle d'Aosta, perché comunque ho iniziato il mio percorso di economia lì, forse un pochettino più di montagna non fa male. In alcuni corsi c'è, in altri bisogna ricordarglielo, ma io ho delle speranze nel nuovo corso che si è aperto, quindi vedremo quello che sarà.

Ci spiace, forse perché sull'impegnativa non ci troviamo, ma non lo voteremo, ci asterremo, ma sicuramente la volontà di rafforzare il carattere montano della formazione è utile ed è lo stesso discorso, in realtà, che ho fatto prima nell'altro ordine del giorno, sempre presentato dal collega Manfrin che parlava di un'altra formazione, ma comunque era legato al fatto che il territorio ha delle necessità sia dal punto di vista della formazione professionale, sia dal punto di vista anche della formazione universitaria, quindi ben vengano delle convenzioni, ben vengano anche magari delle aperture.

Io credo nella concorrenza, quindi non vedo male l'eventuale collegamento con altre realtà, magari anche con realtà francofone, anglofone e non soltanto, perché non guardiamo soltanto - e ben venga - alla collaborazione tra Università italiane ma, perché no, visto che il futuro è sempre di più legato a quello che è un contesto anche molto più ampio di quello che è la francofonia, quindi oggettivamente questo ce lo auspichiamo.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno n. 22 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 25 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al successivo ordine del giorno n. 23 del gruppo Lega. Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Questo ordine del giorno riprende una nostra interpellanza presentata in questo Consiglio regionale, volta a far conoscere e rendere accessibile a tutti i nostri luoghi di cultura. Un tema importante, quello sulla disabilità, perché la persona che soffre di questa patologia, vive uno svantaggio personale nella vita privata, nel contesto lavorativo, economico, sociale e culturale.

Per queste ragioni, occorre mettere in atto una serie di azioni mirate e concrete per valorizzare le persone con disabilità, al fine di porle al centro delle azioni politiche e sociali. In che modo? Attraverso una serie di progetti - come ha anche ricordato l'assessore Guichardaz - finalizzati a rendere accessibili i luoghi di cultura alle persone con disabilità, sia motorie che sensitive, non soltanto eliminando le barriere architettoniche, ma progettando il sistema ospitale che permetta loro di vivere un'esperienza completa.

In veste turistica le persone con disabilità per poter viaggiare hanno bisogno di una motivazione, che può essere appunto di natura culturale, storica, sportiva, perché il turismo accessibile è conosciuto come un turismo per tutti, inclusivo e senza barriere.

Per quanto riguarda l'attività sportiva, legata alla pratica dello sport, non posso che apprezzare il progetto "Lo sci per tutte le abilità" che permette di ampliare l'offerta turistica invernale alle persone con disabilità, motorie e sensitive, attraverso la pratica degli sport invernali; un progetto che è stato presentato allo Skipass di Modena, e colgo l'occasione per ringraziare l'assessore Grosjacques per avermi invitato alla conferenza stampa, e che ha visto la partecipazione di un folto pubblico, essendo un progetto unico ed innovativo e che si potrebbe estendere anche ad altre attività sportive, con un solo obiettivo: quello di migliorare l'offerta del turismo accessibile.

In merito a queste considerazioni, si impegna l'Assessore competente a promuovere un'attività di sensibilizzazione volta a migliorare le strutture ricettive e l'offerta turistica connessa al turismo accessibile, al fine di permettere alle persone con disabilità di poter fruire al meglio ed in autonomia delle bellezze artistiche, culturali e storiche che la nostra regione offre. Grazie.

Presidente - Assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Grazie al collega Ganis per aver ricordato la presentazione del progetto in occasione di Skipass Modena. Io non tratterò la parte sportiva, in quanto nell'impegnativa non c'è, ne parlerò in fase di risposta ad un ordine del giorno presentato dalle colleghe di PCP, quindi risponderò su quest'ordine del giorno anche per conto del collega Guichardaz per quanto riguarda i beni culturali.

Per quel che attiene all'ipotesi di promozione di un'attività di sensibilizzazione volta a migliorare le strutture ricettive, è necessario mettere in evidenza che la struttura competente dell'Assessorato, in sede di concessione dei finanziamenti volti alla ristrutturazione di strutture esistenti o di realizzazione di strutture ex novo, sia alberghiere che extra-alberghiere o di complessi ricettivi all'aperto, ha da sempre dedicato estrema cura ed attenzione, in sinergia con le competenti strutture dell'Assessorato alla sanità, nell'assistenza tecnica rivolta agli operatori per la concreta realizzazione di tutte quelle infrastrutture e dotazioni - imposte peraltro da specifiche normative - volte ad assicurare la piena accessibilità delle nostre strutture turistico-ricettive anche alle persone con disabilità.

La predetta attenzione è stata esercitata anche in sede delle istruttorie preordinate alla classificazione delle aziende alberghiere e dei complessi ricettivi all'aperto, laddove la terza o quarta o quinta stella è stata attribuita anche perché la struttura ricettiva è stata adottata, sia negli spazi comuni che nelle camere e in alcuni dei servizi offerti, di tutta una serie di accorgimenti preordinati proprio alla piena realizzazione di un turismo accessibile.

Sotto questo profilo, quindi, si può ritenere che lo standard di qualità raggiunto dall'insieme delle strutture turistico-ricettive valdostane è già ora decisamente elevato e che il continuo sostegno finanziario, assicurato dall'Amministrazione regionale per il progressivo ammodernamento delle strutture, non potrà che accrescere.

Tornando al progetto "Lo sci per tutte le abilità", il progetto mira anche a valorizzare le strutture che già oggi hanno disposto l'abbattimento delle barriere architettoniche, come lei ben sa.

Riguardo al tema dell'accessibilità del nostro patrimonio culturale, anche ai fini turistici, il collega Guichardaz ha avuto modo in diverse occasioni di mettere in risalto la grande attenzione dell'Assessorato ai beni culturali, ma anche dell'intero Governo e maggioranza, che decidono come distribuire le risorse verso il tema dell'accessibilità.

I nostri monumenti, castelli, siti archeologici, sale espositive ed altri vedono continui interventi in tal senso.

Solo a titolo d'esempio, l'area megalitica, il Castello Sarriod de La Tour, il Castello di Aymavilles e il Castello di Saint-Pierre sono stati progettati per la massima fruibilità da parte dei visitatori, sia turisti che locali.

Come ricordava il collega in fase di predisposizione della risposta, anche il bando PNRR "Cultura senza barriere", "il Castello Gamba da toccare, vedere e sentire" e anche Aosta Est e gli altri cantieri in itinere terranno conto della massima fruibilità e accessibilità.

Direi che sotto questo profilo l'attenzione all'inclusione è massima, per questi motivi sono attività che sono già pienamente in essere e quindi le chiedo il ritiro dell'ordine del giorno, oppure ci sarà un voto di astensione.

Presidente - Consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta.

Sicuramente il suo impegno e quello del collega sarà notevole, non ho dubbi, come non ho dubbi neanche sull'operato da parte dell'Amministrazione regionale.

Ci fa piacere appurare che lo standard delle nostre strutture ricettive sia molto alto e di qualità, però c'è sempre un buon motivo per migliorare l'offerta turistica. Oltre al rapporto umano e di sensibilità al problema, non bisogna dimenticarsi che attorno al turismo accessibile si sta sviluppando un turismo di grande portata, quindi oggi ritireremo il nostro ordine del giorno. Grazie.

Presidente - Ordine del giorno n. 24. Consigliere Manfrin, ha facoltà di illustrarlo.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente per l'ultimo ordine del giorno del gruppo Lega che, come avrete avuto modo di vedere, tratta di tutela dei lavoratori affetti da patologie invalidanti quali la fibromialgia.

Come abbiamo voluto riportare, in breve, abbiamo letto che nel DEFR viene citata la volontà di raccogliere le esigenze di introdurre nuove e mirate misure di conciliazione vita-lavoro per tutte le famiglie con carichi di cura.

Spesso ce ne si dimentica, ma le famiglie che devono far fronte a carichi di cura sono anche quelle che purtroppo affrontano patologie invalidanti, che risentono non soltanto di un'imprevedibilità (cioè periodi positivi e altri negativi che ovviamente si susseguono o si alternano senza poterne prevedere la durata), ma anche con un mancato riconoscimento di tali patologie a livello nazionale, quali per esempio la fibromialgia. Non dobbiamo dimenticare che, mentre la nostra è una Regione virtuosa - e questo è un risultato che io rivendico e ascrivo a tutto questo Consiglio regionale - e ha riconosciuto la fibromialgia quale patologia invalidante, purtroppo questa non è prevista a livello nazionale. Quindi, cosa succede? Che il lavoratore non riesce ad ottenere le tutele che vengono concesse ad altre patologie che invece vengono considerate invalidanti a livello nazionale.

La nostra fortuna però è di aver legiferato sul tema e, avendo legiferato sul tema, noi possiamo leggere nell'articolato che disciplina le disposizioni per il riconoscimento della diagnosi e la cura della fibromialgia che la Regione, in osservanza degli articoli 3 e 32 della Costituzione, sostiene e promuove il riconoscimento della fibromialgia o sindrome fibromialgica quale patologia invalidante e il tavolo tecnico dedicato proprio a quest'opera coadiuva l'Assessorato competente nell'individuazione e nella promozione di iniziative per la prevenzione delle complicanze della fibromialgia, in particolare nei luoghi di lavoro.

Vi sono molte modalità per superare quelle che sono le difficoltà che questa patologia causa, o in generale patologie invalidanti che magari non hanno il riconoscimento a livello nazionale causano: per esempio, la previsione di pause o di orari studiati per ridurre al minimo il peso sul lavoratore o l'adozione di strumenti quali lo smart working o ancora, per esempio, degli accorgimenti che riguardano le mansioni lavorative o i turni. Sono tutti dei piccoli accorgimenti che permettono al lavoratore, che purtroppo soffre di questa patologia, di poter lavorare in sicurezza, in tranquillità e in coabitazione con la patologia di cui soffre.

Ecco perché con quest'ordine del giorno chiediamo al Governo regionale di prevedere la predisposizione, in accordo con il tavolo multidisciplinare, di ogni iniziativa utile a raccogliere le esigenze e ad introdurre nuove e mirate misure di conciliazione vita-lavoro anche per patologie non riconosciute a livello nazionale quali la fibromialgia. Grazie.

Presidente - Assessore Bertschy, a lei la parola.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie collega Manfrin. Noi ci asterremo su questo ordine del giorno in quanto riteniamo che l'azione che proponete rientri nelle azioni che il voucher che abbiamo previsto fino ad oggi e il voucher di conciliazione al quale stiamo lavorando, possano dare risposta. Non riteniamo che si debba dare risposta ad una patologia piuttosto che ad un'altra, ma alle problematiche, alle fragilità e alle varie patologie delle quali le persone soffrono; ma soprattutto al sistema famiglia quando questo è collegato al lavoro; la necessità di adeguare il lavoro, i servizi e l'attività che tutte le persone hanno il diritto di portare avanti e per le quali vanno sostenute dalle nostre politiche.

Noi siamo presenti al tavolo multidisciplinare, stiamo lavorando con il tavolo multidisciplinare: c'è stata una presentazione di tutti i servizi che l'Assessorato propone, è stata presentata l'iniziativa sul disability manager che dovrà anche, per la patologia legata alla fibromialgia, lavorare a quelli che consideriamo gli accomodamenti ragionevoli, nel senso di dare l'opportunità alle persone che soffrono di questa patologia di trovare, all'interno di un buon rapporto, con l'organizzazione del lavoro, situazioni di migliore organizzazione e di risposta.

Rispetto a questo, ricordando anche che il voucher di conciliazione per i periodi estivi ha ottenuto quest'anno ancora un'ottima risposta da parte delle famiglie, siamo a circa un'ottantina di famiglie che hanno utilizzato il servizio, e che stiamo lavorando ad un voucher di tipo universale all'interno del quale cercheremo di dare risposta anche a questo tipo di sollecitazione, porteremo il nostro lavoro all'interno di un tavolo multidisciplinare con l'obiettivo di dare la migliore risposta possibile.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la sua risposta.

Mi dispiace un pochino perché visto che prima nel merito della questione relativa all'Università di Edolo ci si è voluti attaccare alle parole e all'impegnativa per evitare un voto positivo, forse non si è letta con sufficiente attenzione l'impegnativa e il testo di questo, perché se noi avessimo detto "a prevedere la predisposizione utile ad inserire delle esigenze specificamente solo ed esclusivamente sulla fibromialgia", io le avrei dato perfettamente ragione.

In realtà noi abbiamo scritto: "Per le patologie non riconosciute a livello nazionale quali la fibromialgia", perché il problema fondamentale, Assessore, è che questa è una - non sono molte - delle patologie che non sono riconosciute. Cosa significa? Che una persona che è purtroppo affetta da fibromialgia, non è riconosciuta dallo Stato, né dall'INPS né ha uno status conosciuto all'interno dell'azienda in cui lavora, né quelle pubbliche né quelle private.

Ne consegue che una persona che ha questo tipo di disabilità riconosciuta dall'INPS e una persona che ha un tipo di disabilità che non è riconosciuta hanno due trattamenti diversi, anche se è comunque una patologia invalidante.

La nostra Regione ha dichiarato che la fibromialgia è una patologia invalidante, questo merito ascrivibile a tutto questo Consiglio, ma oggi le persone che purtroppo lavorano

affrontano le difficoltà, pur non essendo riconosciute; qui sta la criticità, che non è dedicata esclusivamente alla fibromialgia, ma è dedicata alle patologie che non hanno questo tipo di riconoscimento.

La fibromialgia ha purtroppo dei giorni sì, dei giorni no, dei periodi sì e dei periodi no, in cui la persona esternamente sembra assolutamente identica al giorno prima, ma è completamente fuori uso, quindi non ha la possibilità o non riesce a concentrarsi sul lavoro, oppure ha dei dolori che non le hanno consentito di riposare per tutta la notte, quindi non è in grado di lavorare. Questo però purtroppo non viene riconosciuto, quindi verificare che ci sia la possibilità anche per queste persone che non si vedono conosciuto un effettivo diritto, di poter esercitare questo diritto quando si trova in queste condizioni, crediamo che sia la base.

Ecco perché il rischio del disability manager che non prenda in carico queste situazioni, ecco perché queste situazioni, purtroppo, oggi non vengono prese in carico ed è questa la richiesta che vi facciamo.

Assessore, noi ovviamente manterremo e porteremo al voto quest'ordine del giorno; spero di aver spiegato: non è una questione di puntiglio, né di bandiere né di bandierine, è che probabilmente, magari, c'è stata poca comprensione rispetto a quello che abbiamo scritto e probabilmente non l'abbiamo neanche scritto in maniera da essere comprensibili, ma spero che questo mio intervento sia servito per spiegare quali sono le necessità, quali sono i problemi e spero che si possa addivenire ad una soluzione, perché le persone che purtroppo soffrono per queste questioni sono davvero tante. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Abbiamo finito gli ordini del giorno presentati dalla Lega. Vi propongo, se ritenete, di sospendere dieci minuti per fare il punto all'interno dei gruppi, in considerazione anche della tempistica che rimane molto lunga rispetto alle aspettative.

Sospendiamo i lavori dieci minuti per una riflessione all'interno dei gruppi. Facciamo anche una Commissione Capigruppo.

La seduta è sospesa dalle ore 18:53 alle ore 19:07.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo con gli ordini del giorno. Ordine del giorno n. 1 di Forza Italia. Prego i colleghi di prendere posto. Si è prenotato il consigliere Baccega per illustrare l'ordine del giorno di Forza Italia: ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Grazie Presidente. Portiamo all'attenzione del Consiglio il primo ordine del giorno del gruppo di Forza Italia facendo una riflessione: mettere al mondo dei figli è una cosa davvero straordinaria, perché intanto si fa crescere e si forma la famiglia, e poi anche per la società che cresce e in qualche modo si sviluppa.

Oggi abbiamo affrontato in più interventi il fenomeno della denatalità che come calo demografico anche qui, in Valle d'Aosta, negli ultimi dieci anni ha visto un calando in crescendo: solo nel 2022 c'è stato un piccolo recupero, ma i dati ci dicono che il 2023 è assolutamente negativo. Da questo punto di vista dovremmo fare tutte le iniziative per dare delle risposte e alla famiglia e alle mamme.

Il primo percorso che le mamme devono fare è proprio quello che si chiama tecnicamente amniocentesi: si tratta di un esame di diagnosi prenatale che consiste in un prelievo di liquido amniotico per andare a cercare le acque che circondano il feto, inserendo nella pancia della mamma un ago che attraversa la parete addominale e l'utero fino a raggiungere l'interno del sacco amniotico.

È un esame piuttosto anche a rischio, che si potrebbe evitare. Da alcuni anni si sta sempre più diffondendo un'altra metodica, che è l'analisi del DNA fetale su sangue materno: con un semplice prelievo del sangue materno da un braccio vengono isolate le cellule fetali e su di esse viene effettuata l'analisi cromosomica.

È un esame che costa alle famiglie dai 700 ai 750 euro ed è veramente oneroso; potrebbe essere una risposta importante per le famiglie fare in modo, come noi chiediamo - cerco di farla breve anche per ottimizzare il tempo vista l'ora -, di impegnare il Governo regionale a rendere gratuito, quindi interamente a carico dell'Azienda USL della Valle d'Aosta, l'esame dell'analisi del DNA attraverso il prelievo del sangue materno per tutte le residenti in Valle d'Aosta in stato di gravidanza, indipendentemente dall'età e dalla presenza dei fattori di rischio della madre, affiancando al test combinato mediante un unico prelievo di sangue, eventualmente inserendolo nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) aggiuntivi a partire dal 2024, o comunque trovando un altro canale di finanziamento.

Mi sembra che l'impegno economico non sia così oneroso per un bilancio sanitario che sta crescendo e sarebbe una bella risposta per le famiglie, per le mamme e guardando al futuro anche di questa regione. Grazie.

Presidente - Risponde per il Governo l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. L'Assessorato ha deciso di disciplinare, nell'ambito dei LEA aggiuntivi regionali l'analisi del DNA fetale come da lei richiamato attraverso il prelievo del sangue materno, tecnicamente denominato NIPT Test.

Si tratta di un'importante prestazione che lei ha giustamente posto in rilievo con quest'ordine del giorno. Quest'analisi preventiva, assieme ad altre misure, sono già oggetto di approfondimento e di istruttoria per l'aggiornamento dell'allegato B della delibera di Giunta regionale 1241/2019, a cui aveva lavorato già il collega Barmasse, che disciplina a livello regionale l'insieme delle prestazioni cosiddette extra LEA.

Riteniamo quindi che prevedere le prestazioni di assistenza sanitaria aggiuntiva che ad oggi non rientrano nei LEA nazionali siano importanti per soddisfare i bisogni che non hanno ancora trovato accoglimento da parte delle Istituzioni centrali.

In tale ottica, abbiamo considerato prioritario disciplinare queste prestazioni aggiuntive adottando atti specifici ed autonomi sulle singole materie, per dare ai vari bisogni risposte efficaci ed in tempi ristretti.

Ne sono l'esempio le specifiche disposizioni che abbiamo adottato per la tutela delle donne affette da endometriosi e per i rimborsi per le spese sostenute per prestazioni sanitarie che non possono essere erogate in Valle d'Aosta, come ad esempio quelle che riguardano le malattie rare.

L'Assessorato sta quindi proseguendo nell'istruttoria già in corso per introdurre tale prestazione, come livello aggiuntivo regionale, per i residenti in Valle d'Aosta, con la predisposizione di un'apposita delibera di Giunta, quello quindi che riguarda l'oggetto di quest'iniziativa.

Riteniamo che la proposta possa essere accolta, chiedendo però di emendare il testo delle premesse, cioè modificare il penultimo paragrafo con il seguente testo per sostituire fondamentalmente alcuni aspetti: quindi le chiederemmo di togliere l'"evidenziato" delle sue premesse, aggiungere il "dato atto" che adesso le leggo: "che la competente struttura dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali sta procedendo con l'istruttoria per disciplinare la prestazione di cui trattasi nell'ambito dei LEA aggiuntivi regionali", e di lasciare l'impegnativa così com'è, perché, date le premesse che le ho appena letto, si rende evidente che stavamo già operando in tal senso.

Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Bene, grazie Assessore. Io sono lieto che ci sia già un percorso avviato in questa direzione, quindi ci sarà quanto prima una delibera di Giunta che va a portare a compimento quello che era un impegno di buon senso, un impegno per tutte le future mamme che avranno un costo in meno, ma soprattutto una garanzia di verificare che il feto sia sicuramente un feto che può dare felicità alla nuova famiglia.

Con l'assenso anche del mio collega Marquis accogliamo l'emendamento e anche l'inserimento del "dato atto" che richiedete voi. Per noi l'obiettivo era sicuramente dare una risposta positiva. Grazie.

Presidente - Consigliere Distort.

Distort (LEGA VDA) - Grazie Presidente. A titolo di dichiarazione di voto, la visione del nostro movimento non può che essere d'accordo su di un'iniziativa che permette la conoscenza preventiva in ogni campo. Nel caso specifico di diagnosi precoce di eventuali patologie a carico dei nascituri, consideriamo quest'azione uno strumento che permette di individuare delle problematiche che condizioneranno la vita futura del nascituro e dei genitori e, proprio per questo, quest'attività diagnostica permette ai futuri genitori di avere un tempo maggiore per mettere in campo tutti gli elementi necessari per prepararsi ad accogliere una vita che sarà condizionata dalle condizioni rilevate dalle diagnosi.

In quest'ottica, noi voteremo a favore di questo ordine del giorno.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 32

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Ordine del giorno n. 2 di Forza Italia. La parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Grazie Presidente. Quest'ordine del giorno nasce a seguito del preoccupante distaccamento parziale dell'intonaco del soffitto della palestra a Saint-Roch di Aosta che, per caso della buona sorte, non ha degenerato in lesioni a persone. Però questa situazione consente di fare una riflessione, in quanto il patrimonio edilizio esistente è un patrimonio edilizio, quello pubblico, abbastanza datato perché non è di recente costruzione; non stiamo parlando solo di scuole, ma di patrimonio pubblico nella sua generalità.

Purtroppo quando il patrimonio edilizio è datato, si possono verificare, soprattutto laddove ci sono dei solai in laterocemento, dei distacchi improvvisi, che praticamente originano dal degrado dei materiali componenti le partizioni orizzontali, come in questo caso c'è stato un distaccamento non solo dell'intonaco ma anche della parte di laterizio che prende il nome in modo tecnico di sfondellamento.

Per evitare delle situazioni che possano portare a situazioni di pericolosità e di danni ai fruitori delle strutture pubbliche, forse si potrebbe prevedere un piano di verifica su tutte le strutture pubbliche, su quelle soprattutto non di recente costruzione, e sulle partizioni orizzontali affinché si verifichino se ci sono delle potenziali situazioni di pericolo.

Oggi ci sono delle tecniche, delle tecnologie di natura termografica ed anche altre che possono essere utilizzate e che forse, senza dei grossi investimenti, potrebbero rassicurare l'ente pubblico e soprattutto i fruitori degli spazi collettivi e pubblici da eventuali pericoli che, come ho detto nella premessa, per pura buona sorte, grazie a Dio, non hanno creato delle conseguenze a nessuno. Grazie.

Presidente - Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente. Il contesto ipotizzato è decisamente ampio, è molto difficile circostanziare un'azione da parte del Governo regionale quando si parla di strutture pubbliche regionali e non aperte al pubblico - praticamente parliamo di tutti i Comuni e di tutte le strutture -, ma quello che è certo è che bisogna e possiamo rafforzare nell'ambito dei piani di manutenzione degli stabili regionali il controllo e il monitoraggio di intonaci e controsoffitto, che è un'azione che già è in atto.

Nell'ambito poi di un costante confronto e di una proficua collaborazione con gli enti locali, tramite il CELVA, si continuerà, e lo si fa continuativamente, a sollecitare affinché tutto ciò venga messo in atto anche (e continui ad essere messo in atto) sugli edifici di proprietà degli enti locali, le scuole in primo luogo, poi parleremo anche di edilizia scolastica, ma anche le altre strutture per la manutenzione delle quali la Regione non si è mai sottratta nel mettere in campo risorse.

Non parrebbe risolutivo, andrebbe certamente circostanziato nelle modalità e nei costi, il suggerito monitoraggio degli intonaci, dei controsoffitti e delle strutture pubbliche, in quanto risulterebbe una parziale duplicazione di quanto messo in atto già dagli enti proprietari di edifici pubblici nelle loro attività manutentive che già sono messe in atto.

Per contro, l'attività più idonea per fornire una risposta adeguata alle problematiche proposte rientra fondamentalmente nella buona esecuzione delle manutenzioni ordinarie, delle coperture degli impianti a cura dei proprietari o dei gestori delle strutture pubbliche, nonché una corretta gestione degli immobili.

A livello regionale ciò è già previsto nell'ambito delle consuete attività manutentive da realizzare in suddette infrastrutture, siano esse in capo a soggetti gestori, specificamente identificati, o siano essi più in generale ad opera delle strutture appartenenti all'ente proprietario cui compete l'attività manutentiva.

Come detto, il costante confronto con gli enti locali ci ha permesso e ci permetterà di continuare l'azione di sostegno e stimolo anche nei loro confronti, per quanto di loro competenza, affinché non venga assolutamente abbassata la guardia.

Propongo il ritiro dell'iniziativa, in caso contrario ci asterremo.

Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Grazie Presidente. Ho ascoltato con attenzione la sua risposta, alcune considerazioni ritengo che siano doverose, perché queste sono situazioni che francamente ad oggi non sono monitorate in modo sistematico e la questione, secondo me, non può essere derubricata dicendo: abbiamo un costante rapporto con i Comuni; i Comuni fanno delle manutenzioni agli stabili e, nell'ambito delle manutenzioni che devono fare, sicuramente si occuperanno anche di queste cose.

Le posso garantire che ho fatto anch'io l'amministratore comunale e non è proprio così lineare l'applicazione di questa sua dichiarazione, perché ad oggi non credo che ci siano situazioni in Valle d'Aosta - e, se ce ne sono, sarei grato facesse poi pervenire l'indicazione di quali sono i Comuni che lo stanno facendo - in cui venga fatto un monitoraggio delle situazioni di possibili distacchi dei soffitti.

Noi ci siamo portati avanti ravvisando la necessità di poter predisporre un piano, perché riteniamo che questo elemento sia un po' sottovalutato a livello generale e può dar luogo, anche se è sottovalutato, a delle situazioni estremamente pericolose.

Pertanto, ci sembrava più utile, nell'insieme generale, che fosse la Regione che avesse una regia unica, perché sono delle situazioni che vanno gestite con metodo, con specifica tecnologia, quindi anche dire che tutti i Comuni si aggiustino, gli diamo magari le risorse, li sollecitiamo ed è un po' demandare la risoluzione del problema.

Sarebbe molto più semplice decidere quali strutture si ritiene che possano essere assoggettate a questo tipo di pratica e poi procedere come Regione, con l'avallo chiaramente e la disponibilità dei Comuni e l'indicazione da parte dei Comuni di quelli che sono gli stabili che ritengono oggetto d'interesse.

Da una parte noi continuiamo ad avere questa preoccupazione, dall'altra riteniamo che, al di là della vostra astensione sull'ordine del giorno, la cosa possa essere presa in carico con la dovuta attenzione, perché, guardi, io quando facevo l'amministratore comunale ho vissuto nel mio paese un'analoga situazione che, anche in quella circostanza, per fortuna, non ha creato problemi ai fruitori della struttura; ma dopo è presto fatto piangere quando si verificano delle situazioni che non si possono poi rimediare.

Vi invitiamo a non sottovalutare questa questione, pertanto non ritiriamo l'ordine del giorno e lo sottoporremo ad approvazione. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 3 di Forza Italia. La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Grazie Presidente. Dai banchi della sinistra mi chiedono "Spiegaci il titolo": molto semplice. Io ho un'esperienza al Comune di Aosta come Assessore al patrimonio, un'esperienza importante e significativa. Noi ogni anno, come ho detto più volte in quest'Aula, riuscivamo a consegnare dai 100 ai 150 alloggi alle graduatorie di edilizia residenziale pubblica e c'era una persona, un uomo di sinistra, un comunista convinto, che sistematicamente, ogni mese, si confrontava con me, l'Assessore che aveva ideologicamente delle posizioni completamente diverse alle sue. Si chiamava Igino Baiocco e simpaticamente io gli dicevo: "Ecco che arriva Baffo".

Non vedendo nell'attuale Partito Democratico quell'interesse ad una tematica che da sempre era appannaggio di quella parte della sinistra, non vedendo a sinistra, allora ce ne stiamo occupando noi: noi di centro destra ci stiamo occupando sistematicamente di edilizia residenziale pubblica.

Ecco perché il titolo è venuto fuori così, perché ho ricordato una persona, che reputo una persona amica, che adesso dal cielo ci guarda.

Detto questo, noi abbiamo preparato quest'ordine del giorno che ancora ribadisce quanto già detto ieri nell'ambito della discussione generale sul DEFR; a pagina 5 non abbiamo visto nessun finanziamento per l'ARER (Azienda Regionale Edilizia Residenziale), non abbiamo visto nessun intervento a favore delle case, e consapevole del fatto che l'anno scorso la Giunta aveva messo a disposizione 1 milione e 80 mila euro per un progetto quadro, 1 milione e 80 mila euro per un secondo progetto quadro, per ristrutturare gli alloggi all'interno, perché nella Commissione competente nella quale - terza e quinta - ci siamo confrontati con l'ARER, dove abbiamo finalmente visto competenza che veniva fuori da parte del direttore facente funzione, dico che i progetti PINQuA, il progetto "Sicuro verde sociale", "Dall'abitare al lavoro", il Superbonus 110%, che ci sono stati illustrati in modo direi deciso e competente, non vedono grandi interventi all'interno degli alloggi. Ci sono 1.600 alloggi che hanno all'interno delle situazioni che sono davvero inguardabili, dalle muffe a piastrelle, a porte decadenti. C'è bisogno di dare più risorse per ristrutturare gli alloggi all'interno, cosa che farà molto probabilmente anche lo Stato per le questioni della casa.

Forte di quel percorso dove una mozione di Forza Italia era stata approvata (noi chiedevamo lo stanziamento di 1 milione e mezzo, molto bene, la Giunta ne ha messi 2 milioni e 160 mila euro), chiediamo che nel 2024 si ritorni su quella strada, ovvero due accordi quadro che prevedono di finanziare interventi all'interno degli alloggi di ERP. Una cinquantina di alloggi per interventi intorno ai 25 mila euro; il Ministero li aveva differenziati in alloggi che avevano l'esigenza di avere delle ristrutturazioni fino a 25 mila euro, classe A, e fino a 50 mila euro, classe B.

C'è ancora quella norma, sarebbe interessante mettere a disposizione delle risorse, quindi noi chiediamo all'Assessore competente e alla Giunta di stanziare nel prossimo bilancio - ma non li abbiamo visti al primo sguardo che ho dato al bilancio - 1 milione e 80 euro più 1 milione e 80 euro, sono due accordi quadro, per proseguire l'azione di risanamento degli alloggi popolari sfitti, perché sono molti di più di quelli che andremo a ristrutturare nel primo passaggio, o destinati alla mobilità, perché ci sono alloggi della graduatoria della mobilità che sono devastanti, brutti da vedere, ci sono le muffe dappertutto, i bagni che cadono a pezzi.

Lì bisogna intervenire, non si può fare in modo che quegli alloggi siano ancora abitati. Siamo nel 2023 e saremo nel 2024, quindi proseguendo nella strategia degli accordi quadro che voi avete già intrapreso. Grazie.

Presidente - Assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, grazie al collega anche per il continuo e proficuo confronto su ARER. Nella tabella 5 di pagina 50 vengono indicati solamente i trasferimenti per il funzionamento dell'ente ai sensi della legge istitutiva. Questo dato non comprende possibili stanziamenti per attività di ristrutturazione e riqualificazione degli edifici, ma posso confermare che nella previsione del bilancio 2024-2026 sono già state previste maggiori risorse a favore di ARER, proprio per interventi di recupero e manutenzione straordinaria per circa 1 milione di euro; ulteriori risorse poi potranno essere valutate anche con l'assestamento. Io credo che, come ha ricordato anche lei, siamo stati appena in Commissione dove è emersa da una parte la professionalità dell'ingegner Bosco e dall'altra anche la volontà di quest'Amministrazione di sostenere ARER e tutto quello che ARER sta portando avanti a livello di riqualificazione.

Pertanto io, alla luce di questo, chiederei il ritiro dell'iniziativa e, in caso contrario, ci asterremo.

Presidente - Consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Una mezza risposta ce l'ha data: 1 milione di euro ci saranno e quindi questo può essere uno degli elementi positivi che portiamo avanti; però un minimo di puntualizzazione la devo fare. Ieri ho sottolineato che nel bilancio 2022 erano previsti 772 mila euro per il 2023, 615 mila euro per il 2024, 524 mila euro per il 2025, che non sono stati scritti in quella tabella ed erano per la conduzione della struttura ARER; questo è, lo verificate e valutatelo con attenzione, ma non è significativo, probabilmente è una dimenticanza.

Noi pensiamo di non poterlo ritirare perché vogliamo che questa cosa sia votata perché vogliamo che il vostro impegno che va nella direzione di aver stanziato 1 milione, ma di stanziarne ulteriori perché ne serviranno tantissimi di milioni per andare a ristrutturare quelle case e mettere in condizione le persone che abitano quegli alloggi di poter vivere in alloggi decenti, allora chiediamo il voto di quest'ordine del giorno, grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 4 di Forza Italia. Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Grazie Presidente. Abbiamo presentato quest'ordine del giorno per far assumere un impegno da parte del Governo sul tram-treno Aosta-Courmayeur.

Questa è un'iniziativa di cui ci attendevamo di trovare qualcosa all'interno del DEFR; non ci sono state schede di aggiornamento rispetto a quanto era scritto nell'anno precedente e per questa ragione abbiamo ritenuto opportuno presentare quest'ordine del giorno.

Sostanzialmente, si tratta di un intervento importante, anche per le risorse che richiede d'investire per essere realizzato. L'iter di quest'intervento parte da lontano, parte dal 2016, e sono stati prima creati i presupposti legislativi, dopodiché è stata inserita quest'iniziativa in tutti i piani strategici, accordi di programma, nel redigendo Piano dei trasporti, e i passaggi fondamentali credo che siano due: quello del 2018, dove è stato commissionato uno studio, un raggruppamento temporaneo TPS e AIRIS, che aveva il compito di fare una valutazione di quale fosse la migliore possibilità di collegamento tra Aosta e Courmayeur.

Erano state analizzate quattro situazioni: la prima prevedeva di continuare l'esercizio sulla ferrovia sino a Pré-Saint-Didier per estendere sino a Courmayeur la ferrovia. Questa è stata abbandonata come ipotesi perché era stata ritenuta troppo costosa.

La seconda alternativa era il ripristino della Aosta - Pré-Saint-Didier e la linea autobus da Pré-Saint-Didier a Courmayeur.

La terza una variante da Pré-Saint-Didier a Courmayeur con una funivia.

La quarta il servizio su gomma Aosta-Courmayeur.

La risultanza che c'è stata da quest'analisi ha portato a definire, come scelta migliore possibile, quella del tram-treno perché avrebbe dato delle agevolazioni e minori costi rispetto all'opzione ferroviaria.

Dopodiché, a seguito di questa definizione, è stato conferito un incarico ad un altro raggruppamento che ha fatto uno studio preliminare di fattibilità in realizzazione alla possibilità di fare un investimento secondo quanto era stato definito con il vettore tram-treno tra Aosta e Courmayeur.

Questo studio è stato consegnato in due fasi, l'ultima è stata consegnata a luglio del 2023.

Voglio riprendere nell'esposizione dell'iniziativa alcuni dati: è uno studio che porta un costo di realizzazione d'infrastrutturazione e acquisto di materiale rotabile per 436 milioni di euro, dove è compreso l'acquisto di dodici treni per un valore di 60 milioni.

Dopodiché, al netto dell'investimento infrastrutturale, sono previsti dei costi di manutenzione dell'infrastruttura di 9,8 milioni/anno, costi di gestione del materiale rotabile di 3,7 milioni/anno, costi di esercizio e gestione di 400 mila euro/anno, costi del personale di 4,2 milioni/anno, costo di affitto dei locali deposito di 1 milione/anno, costo dell'energia di 516 mila euro/anno. Il totale delle spese gestionali porta all'incirca ad una cifra che sfiora i 20 milioni di euro annui.

Occorre tener conto che ci sarebbero degli introiti previsti per 3,2 milioni di euro.

Al netto di questo passaggio qui, che tende ad evidenziare il valore economico di quest'opera ed il suo significato, tenuto conto che questo studio è stato consegnato il 23 del mese di agosto, credo che sia necessario arrivare ad una determinazione su quest'argomento e la sollecitazione che poniamo al Governo regionale, con la presentazione di quest'iniziativa, è di cercare di esprimersi al più presto - noi abbiamo scritto entro novanta giorni - in modo definitivo su questo potenziale intervento, perché riteniamo che, come in matematica, per risolvere le equazioni bisogna ridurre il numero delle variabili: meno variabili abbiamo e più facile diventa anche predisporre un Piano trasporti che sia corrispondente a quelle che sono le esigenze della nostra comunità. Grazie.

Presidente - Assessore Bertschy ha facoltà di intervenire.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie collega Marquis, le faccio i complimenti per come ha già analizzato lo studio del tram-treno: è importante avere tutti bene coscienza di quello che avremo di fronte da discutere in termini di ipotesi e, come dice lei, anche di ridurre tutta una serie di iniziative che in passato abbiamo approvato insieme di valutare e studiare per arrivare poi ad assumere delle decisioni.

Io vado sull'impegnativa, perché poi sul tema specifico avremo tempo di parlarne: chiede al Governo di esprimersi al più presto, entro novanta giorni, su questo potenziale intervento.

Le chiederei di togliere "Entro novanta giorni", è sufficiente "Esprimersi al più presto", quindi con l'impegno di fare questa valutazione nel più breve tempo possibile, in particolare di fare questa valutazione nella fase di definizione del Piano regionale dei trasporti.

Credo che i dati che ha elencato da soli indichino quanto questa soluzione sia costosa, difficile da realizzare e nel campo delle ipotesi sicuramente, al momento, soprattutto per i costi che propone, non essere al primo posto delle nostre valutazioni, però la maggioranza deve avere il tempo di completare le sue valutazioni per poter aprire il confronto in Consiglio regionale; quindi, ci prendiamo l'impegno di esprimerci al più presto.

Presidente - Consigliera Minelli ha facoltà di parola.

Minelli (PCP) - Grazie Presidente. Lo studio è stato trasmesso ormai già un po' di tempo fa a tutti i Consiglieri e alla Commissione. Quello che noi non condividiamo è l'impegno, che è un impegno semplicemente alla Giunta ad esprimersi entro tot giorni. Questo è uno studio che, come molti altri, deve essere esaminato dalle Commissioni e dal Consiglio; il lavoro semmai dovrebbe essere in qualche modo congiunto e parallelo, ma un impegno che chiede soltanto al Governo regionale di esprimersi sul potenziale intervento, senza coinvolgere le Commissioni, e lo studio invece è stato inviato, ci sembra estremamente riduttivo.

Sullo studio e sulle sue caratteristiche che, concordiamo, presentano cifre che sono molto alte, esageratamente alte, è comunque necessario che ci sia una discussione all'interno delle Commissioni. Per cui noi sull'ordine del giorno ci asterremo.

Presidente - Consigliere Aggravi, ha facoltà di parola.

Aggravi (RV) - Grazie Presidente. Per intervenire sul punto, un punto che, tra l'altro, era già stato anche oggetto di una mia battuta all'assessore Bertschy nel corso della presentazione del DEFR in Commissione: gli avevo chiesto effettivamente come mai non ci fosse nulla sul tram-treno, ovviamente era in veste di battuta, perché era tra l'altro un argomento à la une dopo la trasmissione ufficiale dello studio.

Non voglio su questo punto tornare indietro e capire da dove è nato questo studio, perché poi ci sono studi e studi, e su questo, collega Minelli, le faccio solo una considerazione che penso che fosse anche negli obiettivi di chi l'ha proposto: il Governo ci deve comunque dire qualcosa rispetto a questo passaggio, perché se il Piano dei trasporti o quant'altro viene poi ufficialmente trasmesso alle Commissioni, ci dovrà essere comunque un'espressione ufficiale da parte del Governo regionale, perché dovremmo anche capire, altrimenti il Piano non è d'iniziativa consiliare, è d'iniziativa del Governo, quindi il Governo ci deve dire cosa pensa.

Poi magari il Governo può anche dire: "Noi rimettiamo la decisione", come può essere uno degli ulteriori scenari che il collega Marquis ha già ricordato e che è stato anche oggetto di esame di tutte quelle possibilità, almeno sulla carta, che c'erano per collegare l'Alta Valle.

Su questo vorrei fare una considerazione importante: al netto del costo di opere di questo genere, che oggettivamente mi preoccupano fino ad un certo punto, è poi la sostenibilità nel tempo di queste opere che pesa quasi di più, perché io quando costruisco una grande opera posso fare un grande investimento, se l'investimento si ripaga. Intanto se si può fare, perché anche qua, dal punto di vista giuridico e normativo, qualche problemino c'è rispetto a quello che viene fatto, ma avremo modo poi di approfondirlo, però sul discorso delle cifre oggetto del contendere, che poi sono state l'oggetto dei titoloni, io sono sempre molto più attento a vedere se l'investimento poi rende o è sostenibile, perché uno può anche decidere di fare un grande investimento.

In questo caso qui, io penso che già sul punto di partenza qualche problema, dal punto di vista giuridico e soprattutto delle autorizzazioni, mi sembra che ci sia.

Su questo non dico altro, perché penso che già un po' tutta la questione sia abbastanza triste, ma avremo modo poi di approfondirlo quando ci sarà magari anche modo di parlarne in Commissione, al di là del Piano, ma proprio anche già dello studio.

Presidente - Consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Presidente. Dalla nostra parte voteremo l'ordine del giorno dei colleghi di Forza Italia.

Per quanto mi riguarda, non ho ancora guardato molto bene lo studio fatto ma a memoria avevamo guardato molto bene le ipotesi sulla tratta, quando c'erano gli studi precedenti, abbiamo lavorato anche con il collega Aggravi, e di certo sapevamo già che l'ipotesi del tram-treno era sicuramente la più complessa, la più difficile da realizzare, sospettavamo la più costosa e le cifre che sono uscite fuori penso che lo dimostrino.

Aspettiamo di sentire che cosa dirà questa maggioranza in proposito, ma, per quel che ci riguarda, diciamo che sicuramente si dovranno fare anche altri ragionamenti.

Ne butto uno sul tavolo che non è più stato utilizzato, io l'avevo letto da qualche parte, poi non l'avevo più trovato, ma non lo so, una pista ciclabile sul modello di quanto hanno fatto nel recupero delle linee in Liguria, non lo so, se possa funzionare.

Mi pareva che ci fossero degli studi a proposito, mi pare dell'ingegner Tullio Russo, avevo letto qualcosa del genere, forse avevo letto che con 10 milioni di euro la linea si sarebbe potuta riqualificare in quel modo, io non lo so, ma anche quell'ipotesi che forse sarebbe low cost ma piuttosto che imprese faraoniche di difficilissima realizzazione, direi che anche quello sarebbe da tenere in considerazione; comunque noi voteremo quest'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la disponibilità che è stata data dalla sua persona a nome del Governo regionale per condividere quest'obiettivo.

Per quanto ci riguarda, non c'è alcun problema ad accettare l'emendamento di stralciare il termine dei 90 giorni, perché l'obiettivo è solo quello di arrivare ad esprimersi al più presto su quest'argomento proprio per evitare che i cittadini continuino ad illudersi su delle cose che poi magari sono campate per aria.

Le sue parole sono state sufficientemente chiare, credo che oggi abbiamo capito, per la prima volta in modo ufficiale, quale sarà il capolinea della tratta valdostana della ferrovia e credo questo con grande buon senso, perché è arrivato il momento di fare definitiva chiarezza su quest'argomento, perché è inutile continuare a produrre e proporre degli studi che poi appesantiscono anche i bilanci della Regione, perché qualche 100 mila euro sono già stati spesi per questi studi e ora credo che proprio tutti, ma tutti, anche chi non ha competenze tecniche, ha avuto modo di capire qual è il costo di un'iniziativa di questo genere, un costo che qualcuno che è più avvezzo alla tecnica, magari anche senza questi studi, aveva la possibilità di ipotizzare con tutta tranquillità.

Auspichiamo che nel più breve tempo possibile si possa definire questa situazione nell'interesse della comunità valdostana, ma soprattutto per fare chiarezza nell'ambito del redigendo Piano trasporti. Grazie.

Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 23

Favorevoli: 23

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika, Minelli)

L'ordine del giorno è approvato.

Ordine del giorno n. 5. Consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Grazie Presidente. Voglio iniziare questo intervento e questa presentazione citando il titolo di una testata giornalistica: "Evento di metà mandato in Viale Europa, boomerang per Nuti. Platea spara ad alzo zero". Ma non voglio parlare di ciclabile, voglio parlare di politiche della famiglia, per l'intera Regione.

Noi richiamiamo i numerosi articoli di stampa che hanno alimentato di nuovo le giuste polemiche di genitori e cittadini della città di Aosta, in particolare la mancata somministrazione di pasti alla scuola Einaudi, il ritrovamento di topi e il lezzo di fogna alla Saint-Roch, l'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica, "alla mensa non ci sono cotolette a sufficienza, ai bambini scatolette di tonno e mozzarella"; questa roba qua non si può guardare e non si può sentire.

A seguito delle dichiarazioni rilasciate dall'assessore comunale Tedesco al TG3 il 19 ottobre 2023, che attribuisce all'Azienda USL le responsabilità del diniego alla richiesta del Comune di Aosta che richiedeva di modificare i menu programmati a suo tempo per le scuole dell'infanzia e per le scuole elementari della città di Aosta; la USL ovviamente certifica i menu della città di Aosta ma certifica anche i menu delle Unités, certifica i menu della scuola San Giuseppe che sono fatti dalla cuoca all'interno della struttura e i bambini mangiano benissimo ma non mangiano quelle robe che si sono viste in diverse fotografie su tutti i social rispetto a quei menu fantasmagorici.

C'è una protesta che è molto forte ed è una protesta che ormai la politica deve prendere in mano, non può essere: "Va beh, quello è il Comune di Aosta, sono cavoli loro".

Noi parliamo di politiche della famiglia a livello regionale: quei bambini sono dei bambini della Regione Autonoma Valle d'Aosta, ancorché abitanti nella città di Aosta, perché la responsabilità data alla USL non è così, non va bene, non ci crediamo noi. Sono gli indirizzi che vengono dati da quest'Amministrazione comunale alla USL e alla vicenda che è stata chiamata in causa e che ahimè stanno generando questa polemica.

Vi ricordate, il 23 gennaio noi abbiamo presentato un'interrogazione e da lì è partito tutto il percorso, il Presidente ci aveva risposto che ormai, visto che l'interrogazione era stata discussa qualche mese dopo a causa della crisi politica, ci aveva detto: "Ormai pare sia superata perché l'Assessore si era impegnato in un certo modo a fare una serie di cose e aveva costituito l'Osservatorio".

Poi sono stati invitati i giornalisti e i genitori ad un pranzo, "Eh, va beh, ci mancherebbe che anche a quel pranzo fanno delle menate insopportabili" e quel pranzo era andato bene, ma le cose sono ulteriormente ricadute e peggiorate, si è trovata la larva. Insomma, c'è qualcosa che non va.

Ci siamo anche confrontati: i menu delle mense delle Unités des Communes si differenziano notevolmente da quello che è proposto dal Comune di Aosta, in termini di qualità, di proposta degli stessi che sono validati - come ho detto poco fa - dai nutrizionisti della USL.

Poi ci sono anche delle dichiarazioni sui social, e non solo, sulle testate giornalistiche, degli operatori e degli assistenti che fanno abbastanza rabbrividire.

Noi chiediamo al Governo regionale di organizzare un tavolo di confronto tra tutte le parti in causa: la Regione, il Consiglio permanente degli enti locali, l'Azienda USL ed il Comune di Aosta perché ci sia univocità nella somministrazione dei pasti dei bambini nella nostra regione, per porre fine a questa inqualificabile querelle e trovare un equilibrio per la somministrazione dei pasti nelle scuole di Aosta e delle Unités per i nostri bambini, perché i nostri bambini non meritano quello che sta davvero accadendo da troppi mesi, perché avrebbe potuto essere un mese, un errore, una difficoltà oggettiva nel trasferimento, ma è inguardabile quello che si vede in quei piatti.

Presidente - Assessore Marzi.

Marzi (SA) - Grazie Presidente. Abbiamo incontrato il Comune di Aosta e la competente struttura dell'Azienda USL per approfondire l'argomento del servizio mensa nelle scuole. Dal confronto avvenuto, è emerso che il Comune di Aosta ha avviato iniziative e misure di controllo per migliorare il servizio nella mensa scolastica per le quali l'Azienda USL - come da lei richiamato -, ha dato piena disponibilità a collaborare.

Il tema della sana e corretta alimentazione concordiamo con lei sia assolutamente fondamentale per il raggiungimento del miglior stato di salute ottenibile, in particolare nei nostri bimbi.

L'Azienda USL ha sottolineato inoltre la necessità di promuovere contestualmente attività ed iniziative che possano favorire il gradimento degli alunni rispetto all'assunzione in particolare dei diversi tipi delle varie somministrazioni di frutta e verdura, aspetto questo sul quale il Comune sta accentuando l'attenzione, riconoscendo anche la particolarità dei menu proposti che comunque rappresentano, in termini di alimentazione, una scelta assolutamente corretta.

La scelta dell'Amministrazione comunale di Aosta si distingue, pertanto, nella sua piena autonomia da quella seguita dalle altre Unités che prediligono componenti dei menu rientranti nel progetto "C'est typique".

Quanto all'organizzazione di un tavolo preposto, esiste già un tavolo coordinato dal CELVA che riteniamo essere la sede più corretta per i confronti e gli approfondimenti su questo tema specifico perché - come da lei richiamato, ma questo fa parte della presentazione dell'iniziativa - il tema mensa nel Comune di Aosta ha due connotazioni completamente diverse. La sua, quella che riguarda la specificità di questo menu, sul quale il Comune di Aosta si sta impegnando ad aumentare sia in termini comunicativi che in termini che riguardano la nutrizione, ed un tema invece più specifico di matrice sanitaria, che è richiamato tra l'altro da un altro ordine del giorno che verrà proposto a questo punto nella giornata di domani.

Le interlocuzioni che noi abbiamo avuto con il Comune sul tema 1, quello più prettamente suo, sono delle interlocuzioni sulle quali il Comune ha assolutamente preso atto ed ha espresso la volontà di aumentare l'impegno; sul tema invece più di matrice sanitaria, il tavolo di riferimento sarà un tavolo che andrà a presentare tutta una serie di iniziative ma le analizzeremo nel prossimo ordine del giorno.

Per questo motivo, le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Assessore Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Assessore, lei si è preso una bella gatta da pelare a rispondere a questo ordine del giorno.

Lei ci dice che ci sarà il controllo, dopo dieci mesi, da quando abbiamo alzato il tiro, in Comune di Aosta l'Assessore Tedesco ci dice: "Faremo i controlli", l'ha dichiarato anche sui media, quindi non è che ce lo dice lei.

Questa filosofia del cibo, che è la filosofia del cibo ben individuato da una parte politica, che è una filosofia che poi accomuna anche altri settori, non funziona, non va bene.

Le do un dato: iscritti alle mense 1.429 bambini, sa quanti stanno frequentando le mense? 830, con le famiglie che vanno in difficoltà, perché devono farsi tutta una serie di giri per far sì che i loro bimbi possano mangiare, portarli di qua, portarli dalla nonna per chi ha la nonna. È una cosa inguardabile, o prendiamo questa roba in mano oppure davvero non ne usciamo.

Bisogna tornare a proporre una cuoca ogni plesso, fare il cucinotto e dare da mangiare ai bambini, come si faceva dieci anni fa, questo è il senso, come fanno in altri settori ed in altre Unités, come fanno alla San Giuseppe.

Noi non lo ritiriamo assolutamente, noi vogliamo il voto di quest'impegno del Governo regionale. Se ci sono dei tavoli aperti, fate in modo che questi tavoli lavorino, ma lavorino nella direzione giusta.

Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Sono le ore 20:00 e con questo ordine del giorno finiamo i lavori di oggi del Consiglio regionale. Si riprende domani, alle ore 09:00.

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La seduta termina alle ore 20:01.