Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1781 del 28 luglio 2022 - Resoconto

OGGETTO N. 1781/XVI - Interrogazione: "Azioni poste in essere per risolvere le criticità connesse alle disfunzioni della rete idrica valdostana".

Bertin (Presidente) - Finiamo i lavori con l'interrogazione al punto n. 24, che sarà l'ultimo. Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Pare praticamente una benedizione o una maledizione il fatto che concluda il sottoscritto.

Lo scorso 12 maggio, rispondendo all'iniziativa sul tema del collega Ganis, ho precisato che le conseguenze della siccità si ripercuotono in maniera differente sui comparti potabile e irriguo, perché ne sono differenti sia le principali fonti di approvvigionamento, sia lo stato delle reti. Per tale motivo la mia risposta concernerà le reti acquedottistiche, mentre le reti irrigue saranno trattate dal collega Sapinet a cui lascerò la parola.

Circa le azioni poste in essere dall'Amministrazione regionale, l'assestamento di bilancio, non c'è bisogno che lo dica, con l'articolo 13 ha approvato un contributo al BIM di quattro milioni di euro che serviranno ai Comuni per interventi volti a fronteggiare le criticità di approvvigionamento potabile realizzabili in tempi brevi, in modo da risultare utili già dal prossimo autunno-inverno, il periodo in cui le previsioni indicano le più alte carenze idriche. Gli interventi, oltre alla manutenzione delle reti per contenere le perdite di acqua, comprendono queste altre linee di azione che concorrono significativamente alla razionalizzazione delle risorse idriche: uno, la predisposizione di opere di captazione dei relativi collegamenti alla rete da acque superficiali, per integrare il calo delle portate delle sorgenti; due, l'interconnessione tra le reti servite da sorgenti diverse, per condividere la risorsa idrica; tre, la ricerca e la captazione di nuove sorgenti, con la ristrutturazione di quelle esistenti; quattro, la digitalizzazione delle reti, per consentire un migliore monitoraggio dei pozzi, delle sorgenti e delle opere di presa per un loro corretto mantenimento nel tempo.

Il programma degli interventi dovrà essere predisposto dal BIM, unitamente ai Comuni, oggetto questo dell'emendamento all'articolo 13, che stanno presentando le relative richieste di finanziamento, le cui modalità di erogazione saranno condivise con il Consiglio permanente degli enti locali. Nel frattempo, il BIM, da parte sua, ha anche approvato il piano di ambito nel settore potabile fognario, che prevede interventi in un arco temporale trentennale per un ammontare complessivo di circa 445 milioni di euro, dei quali 266 milioni 800 mila euro per il settore acquedottistico. Naturalmente questo piano, che nel frattempo è stato approvato, è stato anche oggetto, in occasione della presentazione del disegno di legge 59, di discussione in III Commissione, diventato poi la legge 7 del 2022.

Il piano prevede la razionalizzazione, ristrutturazione e potenziamento delle reti idriche nell'ottica di ridurre le perdite e rendere sicuri gli approvvigionamenti delle fonti più cospicue e costanti. In particolare, sono previsti investimenti per 54 milioni 700 mila euro per l'aumento della capacità idraulica dei serbatoi e per 79 milioni di euro per la sostituzione di reti di distribuzione ammalorate.

Durante la recente presentazione in III Commissione dell'aggiornamento del PTA, o meglio Piano territoriale delle acque, questo aggiornamento è stato oggetto di una specifica trattazione, evidenziando le misure e le conseguenze della società sugli altri utilizzi delle acque e in generale sull'ecosistema dei nostri corsi d'acqua. Ricordo che la Regione autonoma Valle d'Aosta ha, in termini di corpi idrici, un numero maggiore di tutta quanta la Francia messa assieme. Ritengo che il PTA sia la sede naturale in cui continuare ad approfondire ed esaminare le diverse opzioni e punti di vista, per definire il quadro di azione politica nel settore idrico per i prossimi anni.

Lo stato di conservazione delle reti è da decenni argomento dei programmi di intervento e di riorganizzazione delle modalità di gestione del servizio idrico. Come Regione già nel 2008 venne approvato un primo piano di interventi di manutenzione sulle reti, sia potabili che fognarie, del valore di 25 milioni di euro, che ha consentito ad ogni Comune di realizzare sul proprio territorio gli interventi ritenuti più urgenti. Dal 2015 il BIM ha finanziato ai Comuni una serie di interventi finalizzati a migliorare la qualità del servizio, ridurre le perdite, migliorare la distribuzione e realizzare nuovi approvvigionamenti. Dal 2022 il BIM finanzia il cento percento dell'importo richiesto, senza limiti di spesa rispetto al passato, in relazione alle somme disponibili. Dal 2015 al 2021 il BIM ha quindi finanziato interventi per circa 12 milioni 100 mila euro, dei quali 550 mila euro per emergenze e circa 11 milioni 550 mila euro per far fronte alle criticità.

Gli investimenti diretti alla manutenzione delle reti comunali sono sempre stati indicati come essenziali per affrontare il deterioramento della capacità di distribuzione di acqua potabile nei diversi comuni, nonostante nel rapporto ISTAT citato nell'interrogazione, la nostra regione sia quella che presenta meno perdite possibili, il 22 percento, su una media nazionale di circa il 42 percento.

Entro l'autunno sarà inoltre presentato, come già anticipato in Consiglio, il disegno di legge il cui testo è già scritto ed è attualmente all'esame dell'ufficio legislativo, di aggiornamento dei canoni per le concessioni di grandi derivazioni di acqua per uso idroelettrico. Il disegno di legge prevede per il BIM un maggiore introito annuale valutabile in almeno 4 milioni di euro e definisce un quadro di finanziamenti certi a lunga scadenza, che consente di impostare programmi di interventi pluriennali, considerato quanto già il BIM destina al servizio idrico dei sovracanoni idroelettrici. Le risorse annualmente disponibili, quindi, sommeranno a un importo di circa 7 milioni 500 mila euro. Questo significa, nell'arco temporale trentennale del piano di ambito del settore potabile e fognario, di poter disporre di un ammontare complessivo di risorse pari a 225 milioni di euro. Gli investimenti previsti però nel trentennio sommano, come citato, a 444 milioni 900 mila euro, al lordo dei contributi pubblici già resi disponibili con specifiche convenzioni, stimati nella misura di 59 milioni 300 mila euro, per un importo medio annuo di investimenti netti di circa 12 milioni 800 mila euro.

Per far fronte alle esigenze non coperte dai 225 milioni di euro derivanti dal trentennio dei canoni idroelettrici, si rende necessario reperire ulteriori 160 milioni di euro, che dovranno essere trovati attraverso mutui, nuovi finanziamenti statali, europei e del PNRR. Per rafforzare l'azione di reperimento di tali risorse è allo studio la possibilità d'intervenire come Regione attraverso mutui per finanziare, in condivisione con il BIM, gli interventi di maggiore entità programmabili per i prossimi anni, una volta acquisita la progettazione degli stessi, e questo atto è in fase di predisposizione.

Presidente - Per i minuti restanti, l'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Una breve sintesi. Sul lato agricolo non si può parlare tanto di perdite, perché i consorzi di miglioramento fondiario hanno una rete relativamente efficiente, ma comunque hanno la possibilità, non trattandosi di condutture che devono essere costantemente in funzione, di chiudere quei tratti che risultassero problematici. Su questo abbiamo già citato ieri, con l'articolo 42 gli investimenti crescenti per quel che riguarda i consorzi, ma soprattutto le opportunità che arrivano dai bandi nazionali hanno necessità di mettere in atto delle condizioni che permettano di partire con gli iter progettuali.

Riguardo ai ristori di particolare rilievo paesaggistico, certamente alcuni tratti andrebbero e saranno nei prossimi anni bilanciate le priorità paesaggistiche, ambientali e quelle di efficienza irrigua in un momento così difficile. É importante, comunque, che tutta l'acqua non strettamente necessaria alle operazioni colturali, sia restituito in sorgente o in alveo. A tal fine, oltre alla mail di segnalazione di cui ho già accennato nella scorsa seduta, sono state inviate ai consorzi di miglioramento fondiario alcune linee guida: il monitoraggio dei turni di irrigazione, al fine di evitare di irrigare zone marginali o comunque incolte; la garanzia ai consorzi di miglioramento fondiario più a valle del miglior deflusso possibile, concordando le azioni anche con le amministrazioni comunali di competenza per territorio, al fine di coordinare nei comprensori una migliore gestione idrica; l'invito a consorziati e utenti in generale all'adozione di comportamenti virtuosi.

Sono frequenti e continui gli incontri con le associazioni di categoria. Preoccupa sicuramente la situazione dei pascoli, in alpeggio soprattutto, ma è monitorata anche quella relativa alle situazioni contingenti e urgenti di mancanza d'acqua per l'abbeveramento del bestiame e per l'espletamento delle operazioni di pulizia e funzionamento degli alpeggi.

La struttura dell'Assessorato, con i tecnici dell'ufficio consorzi e dei tecnici di zona, sono come sempre in monitoraggio continuo sul territorio. Non è da poco anche l'apporto delle stazioni forestali nel monitorare le aste fluviali, intervenendo anche in modo incisivo dove sorgono problemi.

Per quel che riguarda poi i progetti, ho citato con l'ordine del giorno il progetto "Reservaqua" con l'installazione di misuratori su vari siti in modo da avere sempre più informazioni anche sui consumi irrigui. Poi va sottolineato anche il lavoro nell'ambito dell'emergenza portato avanti dalla struttura sistemazioni montane, che sta intervenendo in diversi territori e in diversi Comuni proprio in questa direzione.

Presidente - Per la replica il consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Per spiegare anche agli eroici valdostani che ancora ci ascoltano a quest'ora, è utile inquadrare la motivazione di quest'interrogazione, che verteva nel comprendere qual è lo stato della nostra rete idrica relativamente alle perdite che la rete idrica stessa purtroppo accumula, come è emerso da diverse analisi a livello nazionale, e soprattutto quali sono le azioni per contrastare questa perdita di acqua, che chiaramente viene immessa nel sistema ma poi appunto si perde e, in un momento particolarmente difficile a causa della siccità come questo, sicuramente non è una buona notizia.

Io prendo atto e ringrazio ovviamente dei dati forniti e su cui chiaramente andremo a fare i dovuti approfondimenti, addirittura dati che guardano, assessore Marzi, al trentennio, quindi dati che guardano molto in là nel tempo; diciamo che le situazioni di crisi sono molto più contingenti e magari forse avere delle risposte nel breve è più sicuramente aderente a quelle che sono le nostre necessità, ma ha dato tutta una serie di dati sicuramente importanti su cui avremo modo di riflettere e di questo la ringrazio.

Trovo però un'incongruenza rispetto ai dati che ci ha fornito, perché giustamente lei ci diceva che a livello nazionale lo spreco di acqua, cioè l'acqua che viene immessa nel sistema e poi si disperde, arriva al 42 percento, però ci ha detto che invece la nostra rete perde soltanto il 22 percento, ma la volta scorsa al collega Ganis aveva detto che le perdite possono essere stimate nell'ordine del 30-35 percento. Ora io non capisco come ci sia questa discrasia fra i dati e non vorrei che, se presentiamo un'altra iniziativa, le perdite della rete dovessero diminuire ancora: o siete intervenuti in maniera urgente nel frattempo e quindi siete riusciti a ridurre e contrarre in maniera importante la perdita, oppure c'è un qualcosa che non funziona nei dati, ma ripeto, anche questo lo andremo chiaramente a verificare.

Quello che credo importi ai valdostani che ci ascoltano è sicuramente capire quelle che sono le azioni che vengono messe in campo e soprattutto capire se c'è attenzione verso questo fenomeno, e mi pare che questo si possa dire, perché è chiaro che un conto è non avere acqua, un altro conto è avere l'acqua ma dissiparla in una rete che è un colabrodo e perderla quando in realtà avrebbe potuto essere utilizzata.

Presidente - Con quest'interrogazione si conclude il Consiglio regionale. I punti 37 e 49 sono ritirati, i restanti punti sono rinviati. Con questo si concludono i lavori della sessione primaverile del Consiglio, ci si rivede a settembre. Buone vacanze, a chi le fa.

---

L'adunanza termina alle ore 20:32.