Oggetto del Consiglio n. 1116 del 14 dicembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1116/XVI - Continuazione della discussione generale congiunta sulle relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul DEFR per il triennio 2022-2024, sul D.L. n. 46 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024), sul D.L. n. 47 (Bilancio di previsione per il triennio 2022/2024) e sul D.L. n. 48 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2022/2024).
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri, riprendiamo la discussione generale dei punti 4.01, 4.02, 4.03 e 4.04 dell'ordine del giorno. Vi sono altri che intendono intervenire nella discussione generale congiunta del DEFR, legge di stabilità, bilancio e disposizioni correlate? Consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Noi, come opposizione, nella precedente legislatura avevamo redatto un contro DEFR, parecchi di voi se lo ricorderanno. Noi abbiamo formulato, con le risorse che avevamo, un nostro Documento di Economia e Finanza per la Valle d'Aosta, poi l'abbiamo presentato, ognuno si è assunto la sua parte, un po' come succede nell'ambito della Giunta con i vari Assessori, le varie competenze e quant'altro. Per la redazione di questo contro DEFR, noi ci siamo costruiti una sorta di modus operandi imbastito su alcuni punti. Il primo punto: "non scrivere un libro dei sogni", vale a dire non esprimere intenzioni per le quali non si conosce la strada da percorrere, perché avremmo fatto una gran bella figura, ovviamente bella figura in termini ironici, "non scrivere banalità", "non scrivere iniziative ormai vecchie e superate", quindi non scopiazzare, non portare refusi, "non scrivere iniziative in modo generico", che dicono tutto e dicono nulla, "non operare dimenticanze" e "non cadere in contraddizione con quanto detto in altre sedi".
È stata, come è del tutto evidente, un po' una sorta di regola sulla quale noi abbiamo basato la nostra formazione del DEFR per evitare di non risultare all'altezza dell'operazione che svolgevamo.
Ora, è chiaro che voi del Governo vi state aspettando siccome Distort è nell'opposizione... è chiaro che l'opposizione deve svolgere il suo ruolo di attacco, di critica dicendo "questo non va", però io vi dico con tutta sincerità che, invece, inizio con un complimento, perché il complimento è che questi sei punti che io ho elencato sono stati puntualmente riportati come criterio nella stesura che voi avete adottato per il DEFR, li avete rispettati tutti.
Allora a questo punto andiamo a fare un rapido esame.
Per quanto riguarda il punto "sanità e salute" c'è poco da dire, assessore Barmasse, da parte mia come critica, perché c'è anche una componente di pietas che deriva dall'origine della cultura romana a cui l'Occidente appartiene e lei è già stato oggetto di attacco di tantissime iniziative. L'unico elemento che comunque ho piacere, anzi, mi sento il dovere di sottolineare, è che nel momento in cui si parla di strutture residenziali territoriali si dice "La pandemia ha evidenziato un cambiamento dei fabbisogni sul territorio".
L'epidemia ha enfatizzato, ha devastato, ma pensare che dobbiamo arrivare a parlare di strutture residenziali territoriali dopo la devastazione della pandemia, quando da anni altre Regioni ne parlano, mi sembra un po' obsoleto.
Per concludere su questa parte relativa alla sanità, non vedo nessun accenno alle terapie domiciliari, probabilmente è l'espressione di una linea, una linea politica, una linea sanitaria, però è comunque curioso vedere che non c'è neanche un accenno, non fosse altro che per l'attività, eroica in certi casi, dei medici di famiglia che hanno operato tutta una serie di terapie a domicilio in contrasto con la cosiddetta pandemia.
Per quanto riguarda le "politiche sociali", arriviamo al paragrafo "Sostegno alle famiglie e alla prima infanzia": è un paragrafo che ha ben due righe, cioè tutte le iniziative a sostegno della famiglia e della prima infanzia sono espresse in tutto il documento con due righe, e questo esprime l'attenzione, giustamente, perché la forma è sostanza e una forma di due righe è sostanza.
Si parla anche "di intervenire nei confronti della popolazione in età adolescenziale con politiche attive di prevenzione del disagio psicologico emergente in tale fascia di età, ciò comporterà una sinergia tra la componente sociale e quella di area sanità nell'ambito d'istruzione", penso che sia ovvio, penso che da quando la scuola è stata istituita e concepita da Alcuino, che a suo tempo aveva dato le indicazioni a Carlo Magno di istituire questo programma di formazione, di istruzione della popolazione dell'allora Impero, penso che si parli di questo.
Un altro aspetto citato anche dal collega Baccega: sull'edilizia residenziale pubblica silenzio totale, silenzio totale! Teniamo conto che esiste tutto un dibattito sull'edilizia residenziale pubblica che è impostato sui modelli di partecipazione pubblico-privato, quindi qualcosa di estremamente virtuoso, qualcosa tra l'altro, trasversale, che metterebbe in moto anche tutto il mondo dell'edilizia; tra l'altro quel mondo dell'edilizia che in questo periodo è sovraccarico di lavoro perché esiste questa misura del 110% che è riuscita non a creare posti di lavoro ma a creare il disastro più totale, la confusione più totale dove tutti operano in questo periodo e i prezzi sono aumentati, ma pensare di avviare una sana politica di edilizia pubblica residenziale permette anche di essere preparati per il dopo 110, perché dopo il 110 - ve lo dico già adesso, non faccio né la Cassandra né il grillo parlante - dopo il 110 l'edilizia subirà una battuta d'arresto fortissima e sarà estremamente importante avere la preparazione per gestire questo aspetto e questa situazione.
"Istruzione e Università": vedo l'Assessore che mi sta guardando con attenzione, e la ringrazio per questa attenzione, io vedo a un certo punto che si parla di opzione di acquisto della sede del liceo scientifico e linguistico Berard in via Federico Chabod, assunta in locazione nel 2020.
A parte il fatto che sinceramente, anche solo per una curiosità di tipo accademico legata alla mia professione, diventa interessante capire alla fine in buona sostanza quanto sarà costata, quanto viene poi a costare alla fine dei conti quella sede alla pubblica Amministrazione tra quanto è stato erogato a titolo di affitto e quanto a titolo di riscatto. Poi una riflessione da un punto di vista puramente filosofico: nulla è più definitivo del provvisorio, quella era partita come una scuola provvisoria, ma si attua sempre questa regola, questa norma: il provvisorio ha un potere innato di diventare definitivo e tra l'altro diventa definitivo su un'area che ha un doppio vincolo, un vincolo sia legato a un aspetto paesaggistico sul rispetto degli agglomerati storici, sia un vincolo di natura archeologica.
Il vincolo di natura archeologica presuppone la possibilità in futuro, nel momento in cui si decidesse, di eseguire degli scavi: certo che, di fronte a una permanenza e a un acquisto in via definitiva, diventa abbastanza difficile pensare che la Regione compri qualcosa per poi in futuro demolirlo per poi scavare per andare a vedere cosa succede sotto, quindi sono comunque delle riflessioni.
Ma la riflessione più interessante è relativa a uno dei paragrafi successivi, quando si parla di ristrutturazione della sede scolastica di Via Festaz in Comune di Aosta, sede principale dell'istruzione scolastica di istruzione tecnica Manzetti.
Per quanto riguarda il Manzetti, si ricorda, Assessore, che soltanto qualche mese fa avevamo fatto una piacevole conversazione qui in aula in cui io avevo manifestato il fatto che forse era il caso di fare delle riflessioni su tutta una serie di manufatti di edilizia scolastica per quanto riguarda la sostenibilità dell'intervento di ristrutturazione di fronte all'incidenza dei costi di consolidamento antisismico? Facevo riferimento anche a un discorso di rigenerazione urbana pensando che una scelta importante e coraggiosa viene imposta a un Governo che sia all'altezza di gestire questo ruolo e quindi pensando anche a una demolizione, una restituzione del suolo a verde, alla ricostruzione altrove.
Io ho preso nota di quanto lei aveva risposto, queste sono alcune parti della sua risposta: "è la prima circostanza, cioè noi avremmo già degli elaborati rispetto ai quali bisognerà fare dei ragionamenti compreso, a mio avviso, il ragionamento che lei ha fatto", parole assolutamente gradite, hanno suonato molto bene alle mie orecchie, non tanto perché veniva incontro alle mie idee ma proprio per questa visione di rigenerazione urbana: qualche ragionamento sui costi di ristrutturazione sismica del Manzetti che sarebbero assolutamente enormi, qualunque tipo di scelta diversa quindi oggi dovrebbe far parte di un ragionamento costi-benefici, che naturalmente andrebbe affrontato. Poi lei giustamente e convinto di quanto stesse dicendo si è allargato anche all'istituto, all' ex Magistrale di Via Torino, dicendo che se noi dovessimo scegliere di metterlo a norma anche in questo caso i costi sarebbero spaventosi; il suo suggerimento è di una riflessione complessiva attorno a quell'area, quindi credo che debba essere accolto, sarà oggetto di approfondimento e naturalmente di un confronto quando sia necessario con il Consiglio Valle.
Le leggo solo la risposta, in un piccolo punto della mia risposta io le ho detto all'inizio: "Io ho voluto essere provocatorio ma la provocazione è sempre una strategia fondamentale perché se c'è terreno fertile si mette radici con la provocazione, se non si mette radici vuol dire che il terreno non era fertile".
Allora io non voglio fare una critica fine a se stessa, perché tutti quanti in quest'aula conoscono il mio atteggiamento che non è finalizzato a sparare sull'ambulanza, cosa che io ritengo assolutamente noiosa da compiere, però è chiaro che mi viene da dire: "Che cosa è successo, come hanno fatto a convincerla a cambiare idea? Cosa non avrà patito?" non lo prenda come presa in giro però veramente - a nome dei Valdostani, a nome di chi si aspetta un livello politico che sia al rango della capacità di gestire la rigenerazione urbana - è effettivamente un interrogativo che ci si pone.
Così come quando andiamo avanti, vediamo che per quanto riguarda l'Università si prevede con proprie risorse di procedere con la progettazione dei lavori relativi alla proposta di ristrutturazione delle arcate del Plot, da destinare provvisoriamente a uffici a seguito del trasferimento dell'attività didattica nella nuova sede costruita nell'ex Area Testafochi.
Questo "Provvisoriamente" abbiamo già questo valore apotropaico, questa forza dentro la parola che fa sì che diventerà definitivo; però le arcate del Plot sono già di proprietà regionale? Le ha comprate? È del Comune, ecco, ma mi pare di avere anche intrapreso in quest'aula un'interessante discussione relativa al palazzo assistenziale Cogne, che rimane a una distanza di possiamo dire 50 metri in più rispetto alle arcate del Plot semplicemente nell'altra direzione, quello è di proprietà regionale, quello è un edificio che ha bisogno... (interruzione fuori microfono)... certo, le dimensioni sono quelle che sono sicuramente, però un piano che abbia la capacità di gestire un intervento che va a soddisfare vari fabbisogni, quello che ovviamente ci si aspetta dalla politica, non è materia avulsa da un contesto o da non prendere in considerazione, bisogna avere il coraggio di affrontarle certe scelte.
Comunque con lei, Assessore, ho finito, abbiamo concluso, ora passiamo alla cultura.
Sulla cultura io - veramente, Assessore - continuo a percepire un atteggiamento che ricorre e tra l'altro un atteggiamento verso il quale io, da quando lei si è insediato, , portando tutta una serie d'interpellanze, d'interrogazioni, d'iniziative, ho cercato d'indirizzare altrove, non dove volevo io, dove volevo condurla io, ma altrove dove è necessario andare, cioè i beni culturali hanno bisogno di due azioni fondamentali: hanno bisogno di tutela e hanno bisogno di valorizzazione, però, porti pazienza, Assessore, ma la valorizzazione non emerge, anche se viene citata, perché nel momento in cui si pensa che in un bene culturale la valorizzazione sia qualcosa di automatico che si pone in auto-genesi, nel momento in cui viene restaurato un bene... non è così, quella è un'azione di tutela. Il bene restaurato conserva potenzialmente un valore motore di un'economia di turismo di traino, ma deve essere gestita questa valorizzazione e deve essere gestita con una struttura di alto livello: così come esiste una struttura dedicata alla tutela, deve sorgere all'interno della pubblica Amministrazione una struttura dedicata alla valorizzazione; sono due operazioni distinte e non si può pensare che ci sia il forte alleato, cioè il Forte di Bard come più avanti è citato, importantissimo volano delle attività della Bassa Valle legate al turismo culturale, non si può delegare a una struttura, a quella struttura, il compito che un Assessorato deve svolgere all'interno del proprio patrimonio culturale.
Quindi quello che emerge è sicuramente di nuovo qualcosa scritto da chi ha una visione di tutela, da chi ha una visione di trattazione del monumento, e, giustamente, non poteva scriverlo che così, però alla politica si chiede qualcosa di più, si chiede di pensare di andare nella linea della valorizzazione. La valorizzazione è il passo precedente al turismo, tant'è che la sua delega... ha senso proprio mettere insieme il turismo con i beni culturali, perché il bene culturale è esattamente l'oggetto attrattivo, è la seduzione che porta qui, e non altrove, il turista e tra l'altro un certo tipo di turismo.
Per quanto riguarda il turismo e commercio - mi spiace ma lei continua a essere, Assessore, anche in questa delega quindi con lei non ho ancora finito - si tratta "di creare un ente unico che si occupi di marketing, promozione, sia in grado di sfruttare al meglio i moderni canali pubblicitari oggi disponibili, creare un marchio ombrello". Sono idee assolutamente condivisibili però non è che siano così nuove, mi sembra di ricordare che in quest'aula già il collega Marguerettaz parlava di qualcosa del genere, adesso non dico che siccome il collega Marguerettaz ha uno o due anni più di me, quindi appartiene a un bene culturale storico, però ne ha parlato il collega Marguerettaz all'epoca, ne ha parlato l'ex collega Laurent Viérin e quindi è qualcosa che continuiamo a riportarci ma nihil sub sole novi.
Infine per quanto riguarda il turismo, mi permetta, - e questo io lo ribadisco a piena voce- vi è una totale assenza dell'aggiornamento del corpus legislativo e normativo del settore turistico, perché il turismo è basato, lei mi insegna, su esternalità paesaggistiche, culturali, quindi l'attrattività del nostro territorio è fondata sull'imprenditorialità, la capacità imprenditoriale, ma tutto questo poi deve essere disciplinato dalle normative e la normativa deve essere funzionale all'imprenditorialità, funzionale al tipo di utenza, quindi la normativa non deve essere freno, la normativa deve correre.
Noi - e lo vedremo in un ordine del giorno che ho presentato con il gruppo Lega sul discorso delle attività ricettive - abbiamo una legge che risale al 1984 dove si va ad apporre i livelli di categoria delle strutture alberghiere in funzione di vari requisiti, tra cui il fatto che abbiano o non abbiano un televisore a colori o in bianco e nero nelle camere da letto. In bianco e nero! È il mercatino dell'antiquariato, non è una camera da letto di un albergo. Detto questo, le do una buona notizia: con lei ho finito.
Per quanto riguarda soltanto ancora una questione, "sviluppo economico, ricerca e innovazione", c'è a un certo punto un paragrafo "Gestione del patrimonio immobiliare regionale destinato ad attività produttive e commerciali, legge regionale 10/2004, quell'obiettivo è di adeguare alla legge medesima le novità introdotte in materia...".
C'è anche un altro elemento molto importante, e ne abbiamo già parlato in questa aula, ne abbiamo parlato in questa aula e ne abbiamo parlato anche in Commissione. Il patrimonio immobiliare regionale, nell'ambito produttivo, potrebbe essere ceduto, utilizzato attraverso certo sicuramente una progettazione di tipo imprenditoriale, ma per costruire foyer di artigiani, ad esempio, laddove le dimensioni sono troppo grandi. Bisogna avere fantasia, bisogna avere approfondimento, bisogna lavorare tanto, su questo non c'è nessun dubbio, ma, tra l'altro, il ruolo dell'opposizione è proprio anche dare questi tipi di suggerimenti che, se colti in maniera intelligente, diventano delle occasioni su cui lavorare, poi le bandierine sono nostre, è chiaro, però in definitiva si va avanti su questo, su tutto il lavoro che deve essere fatto.
"Energia": i più grandi ambiti economici del presente e del futuro sono energia, sanità e rifiuti; sono i tre grandi ambiti su cui si muove la maggior parte dell'economia mondiale e per il settore energia o si è attuata una capacità di sintesi stupenda oppure di nuovo la forma è sostanza: abbiamo una pagina e mezza per raccontare l'elemento più importante della nostra economia. Teniamo conto, tra l'altro, che sotto il profilo dell'energia, l'Italia importa il 30% dell'energia elettrica; noi come Valle d'Aosta diamo un ottimo contributo all'assetto nazionale, però il tema dell'energia è un tema che va sfruttato, va sviluppato, va sviscerato fino in fondo con una capacità di indagine ossessiva, se necessario.
Arriviamo a "Trasporti e mobilità sostenibile": per quanto riguarda la mobilità ciclistica si continua a parlare di ciclovia baltea, di ciclovia di fondovalle, parliamo di un certo tipo di ciclovia che è in piano, per carità, è chiaro che una situazione in piano è una situazione privilegiata per l'attività ciclistica, soprattutto se non servo-assistita, però rendiamoci conto che se noi ci limitiamo solo a quello e non prendiamo in considerazione il ciclo-escursionismo e non entriamo nel merito, nello sviscerare i temi del ciclo-escursionismo, noi ci mettiamo semplicemente in competizione con i nostri competitor della pianura padana che si fanno un baffo di noi, perché loro hanno una rete di percorsi che è nettamente superiore alla nostra, quindi noi ci mettiamo in competizione con dei colossi. Dov'è che noi possiamo avere una competizione unica, dove noi riusciamo a essere i protagonisti? Esattamente nel ciclo-escursionismo. Valutiamoci, pensiamoci, perché questo è un tema da sviluppare.
Per quanto riguarda la ferrovia, il collega Perron si è già espresso, anche la collega Minelli si è espressa ovviamente per la pregressa competenza assessorile, parlo di competenza intellettuale, ammetto che sia stabilizzata e la sia tutt'ora, però voglio far presente che nel paragrafo c'è scritto "Prosecuzione delle attività per giungere all'elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea per velocizzarla".
"Per velocizzarla" è un inciso tra due virgole, allora questo inciso, secondo una lettura un po' raffinata della lingua italiana, vuol dire "a condizione che si velocizzi". Questo mi sembra che sia un particolare non trascurabile, perché vuol dire - e mi rivolgo ai componenti della maggioranza di sinistra, gli ex alleati delle colleghe Minelli e Guichardaz - questo inciso vuol dire "a condizione che si riesca a velocizzarla". È ovvio che 30 secondi diventano ridicoli sotto questo punto di vista, e allora cosa vuol dire? Vuol dire che o l'altra parte della maggioranza vi ha servito sottobanco una condizione a cui poi non potrete negare il consenso perché lo firmerete, lo poggerete, lo voterete anche voi questo DEFR, che vi metterà in condizioni di dire: "Guardate che c'eravate anche voi quando si diceva che l'elettrificazione è per velocizzarla".
Allora o non è così ed è soltanto una sorta di refuso... ma se l'italiano ha ancora il suo valore questo è il significato. Quindi, cari colleghi di sinistra, quando voterete il DEFR, ricordatevi di questo punto, a meno che non vogliate completamente retrocedere dalle posizioni che voi avete affermato in campagna elettorale e nella formulazione degli accordi di Governo.
Per finire, sulle opere pubbliche potevamo mancare un appuntamento io e lei Assessore Marzi?
Per le opere pubbliche io le dico solo una questione e non mi dilungo, anche perché il mio tempo ormai è arrivato alla fine, e le do un suggerimento: nel momento in cui si parla di affidamenti d'incarichi e organizzazione degli affidamenti d'incarichi, disciplina degli affidamenti d'incarichi, le chiedo: tenete conto anche del criterio della manifestazione d'interesse. È estremamente importante, a fianco a tutto quello che è già compreso, nella attuale disciplina tenete conto del peso della manifestazione d'interesse perché possono esserci situazioni di cui noi non siamo a conoscenza e di cui sono a conoscenza le ditte per le quali anche la ditta di Pont-Saint-Martin può essere interessata in quel preciso momento a un lavoro a Courmayeur indipendentemente dalla posizione.
La manifestazione d'interesse è estremamente importante.
Concludo dicendo che prendiamo atto che il DEFR ricalca l'approssimazione dello stesso documento dell'anno scorso con - consentitemi di dire - mancanza di approfondimenti, mancanza di coordinamento, mancanza di strategia di insieme, mancanza di visione.
Tutte queste mancanze nel loro insieme costituiscono una unica conseguenza, la mancanza di capacità politica e amministrativa.
Non lo dico a nome mio, non lo dico a nome della Lega, lo dico a nome dei Valdostani, che confidano in un Governo che sia all'altezza del suo compito. Buon lavoro.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Il 2022 sarà ancora un anno molto difficile, la pandemia da Covid-19 non si è fermata, anzi, in questi mesi stiamo affrontando la quarta ondata, questo a significare che viviamo ancora in un momento di grande emergenza.
La pandemia non è soltanto un'emergenza sanitaria, ma rappresenta anche una grave crisi economica del mondo del lavoro che si ripercuote sulle condizioni di vita dei nostri cittadini valdostani.
È vero, qualcosa è cambiato, come ha evidenziato il collega Restano, le attività commerciali hanno riaperto, gli impianti di risalita hanno ripreso a funzionare, questo sta a significare la volontà da parte di tutti di ritornare alla normalità al più presto, senza restrizioni.
Due anni di chiusura hanno creato una preoccupante perdita economica a tutto il mondo della montagna e a tutto l'indotto che orbita attorno: al settore della ristorazione, a quello del commercio, a quello alberghiero, agli impianti a fune.
Ecco perché le nostre misure a sostegno dei cittadini, dei lavoratori, delle famiglie e delle imprese sono state fondamentali, grazie anche alla collaborazione fattiva di tutte le forze politiche che compongono questo Consiglio regionale.
Rimane quindi di primaria importanza proteggere e tutelare la salute dei nostri cittadini, ma è altrettanto importante salvaguardare i settori che hanno maggiori difficoltà economica, i nostri beni, le nostre tecnologie, le nostre strutture, le famiglie. Diventa altresì importante difendere i posti di lavoro e i lavoratori stessi, anche utilizzando le varie misure di sostegno come quelle messe in campo da questo Consiglio regionale.
Sarà sicuramente un anno non facile nel quale bisognerà continuare a investire, a creare nuove prospettive di crescita e di sviluppo per la nostra economia valdostana.
Detto questo, permettetemi una considerazione: evitiamo di lasciare nel cassetto studi e progetti di fattibilità, forse andrebbero ripresi o rivisti e - perché no? - resi finalmente attuativi.
Vorrei evidenziare che come gruppo politico di minoranza abbiamo lavorato intensamente e duramente, credo che la nostra opposizione sia stata costruttiva e propositiva, volta nell'ottica di creare benessere tra la popolazione valdostana. Il numero delle nostre iniziative presentate in Consiglio regionale lo conferma, sono circa 850.
Detto questo rimane chiaro ed evidente che in questa situazione in cui la pandemia fa da padrona, la salute rimane una nostra priorità assoluta.
Ecco perché tutti gli investimenti a sostegno della sanità, e sono tanti, andranno a beneficio della salute dei cittadini valdostani perché la salute è un nostro diritto e va garantita e tutelata.
Ringrazio tutto il gruppo Lega, il nostro capogruppo e vice capogruppo sempre pronti a offrirci il loro supporto e ringrazio tutti i colleghi del Consiglio regionale nella speranza che il 2022 possa essere l'anno della ripartenza.
Concludo, evidenziando che in questo momento storico, dovuto alla situazione pandemica ancora in corso, non si può far fede alla strategia delle speranze, la Valle d'Aosta deve ripartire e tutto il mondo politico valdostano deve poterlo garantire, perché fuori dal Palazzo regionale ci sono i cittadini valdostani che aspettano delle risposte.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale, ricordo. Si è prenotato il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Ringrazio tutti i colleghi Consiglieri, ognuno per il proprio intervento, dove gli spunti sono stati molto interessanti, in modo particolare il collega Aggravi dove ieri attraverso la relazione per il gruppo di minoranza ha espresso chiaramente qual è lo stato della nostra regione, del Governo regionale e soprattutto direi delle prospettive, della programmazione che questo Governo ha davanti a sé nei prossimi anni.
Il mio intervento riguarderà in modo particolare l'analisi di alcuni punti del DEFR 2022-2024.
Per quanto riguarda il punto 1.4 "Istruzione", volevo far presente che all'interno del DEFR ci saremmo aspettati anche alcuni passaggi per quanto riguarda l'attenzione dell'informazione del tema della montagna all'interno della scuola per quanto riguarda il settore giovanile; è un tema di cui si parla tutti i giorni, che è sempre più importante, e pertanto ci saremmo aspettati un inserimento all'interno di questa sezione.
È di pochi giorni fa la proroga del progetto "Scivolare a scuola", un'iniziativa molto utile, molto interessante, che trova spazio all'articolo 30 del disegno di legge 46 e anche in questo caso un nostro suggerimento sarebbe magari di pensare in futuro a un possibile inserimento - oltre alle discipline dello sci di fondo, della discesa e dello snowboard - anche dello sci-alpinismo, una disciplina che va sempre di più. La pandemia ci ha insegnato che queste discipline outdoor sono molto importanti e possono permettere di fare un turismo anche quando certe condizioni non ce lo permettono.
Inoltre, questa disciplina da poco è stata inserita nel programma olimpico e quindi credo che insegnare lo sci-alpinismo ai giovani offra l'opportunità di crescere nel migliore dei modi dei futuri campioni per quanto riguarda questo sport.
Nel settore della cultura, al punto 1.6, troviamo molto interessante tutto il discorso dei restauri dei numerosi castelli e monumenti della nostra regione e speriamo che per quanto riguarda il Castello di Introd ci sia concretamente una vera attenzione per quanto riguarda la possibilità di un eventuale acquisto nel patrimonio regionale culturale, cosa che anche attraverso delle iniziative abbiamo sollecitato più volte.
Volevo anche far presente che nel DEFR c'è parecchia attenzione sul Forte di Bard, ci sono diversi passaggi che richiamano una maggiore sinergia, una maggiore programmazione del Forte di Bard con le strutture dell'Assessorato culturale. Noi crediamo che il Forte di Bard sia già oggi una grande eccellenza e che svolga molto bene il suo ruolo, quindi probabilmente è un po' anomala questa grande attenzione nei confronti della massima eccellenza a livello culturale che abbiamo nella nostra Regione.
Viene citato il discorso di diversificare gli eventi all'interno di questa associazione, anche qua credo che ci vada un po' di coerenza, perché negli anni passati venivano svolti numerosi eventi di diverso genere, ci sono state anche tante polemiche al riguardo, e adesso si torna a incentivare la diversificazione degli eventi.
Credo che ci sia anche una mancanza per quanto riguarda la forma giuridica del Forte di Bard: più volte, anche con il collega Aggravi, è stato fatto presente di valutare un possibile discorso sulla Fondazione Forte di Bard, ma al riguardo non troviamo nulla al momento.
Passando al turismo, come hanno già detto anche altri colleghi, si parla molto, si parla da più di un anno di ente unico di promozione e di marchio a ombrello, sono due temi molto collegati uno con l'altro e noi ci aspettavamo che almeno a livello, che ne so, semestrale o anche di più, di avere nelle Commissioni competenti dei resoconti dell'attività svolta, invece constatiamo che anche l'Assessore più volte ci ha detto che questo sarà un percorso molto lungo e che non è neanche detto che all'interno della legislatura si arriverà a un traguardo e quindi troviamo per l'ennesima volta questa ripetizione di due temi che sono importanti ma che comunque si continuano ripetutamente a portare avanti nel DEFR.
Per quanto riguarda il marchio a ombrello, crediamo che ad oggi ci sia già un marchio molto importante, il marchio "Lovevda" che comunque è un marchio che ha un suo valore e forse piuttosto che aspettare di creare un nuovo marchio a ombrello concentriamoci anche a usare meglio quello che abbiamo, quindi creiamo una sinergia con i prodotti che al giorno d'oggi abbiamo, investiamo il meglio possibile le nostre risorse per ottenere dei risultati migliori di quelli che abbiamo al momento, perché vediamo molto spesso, ripetutamente, nel DEFR l'istituzione di tavoli osservatori e altre formule che non fanno altro che portare a sempre più lungo termine questi temi senza arrivare a delle soluzioni concrete.
Per quanto riguarda il turismo, ci sono tanti disegni di legge in campo, manca forse anche un punto relativo ad affrontare il tema dell'abusivismo e della professione della disciplina outdoor nel settore della montagna; più volte da fuori ci hanno portato questa problematica e all'interno del DEFR non abbiamo trovato alcuno spunto.
Collegato al turismo vi è sicuramente il settore dello sport, anche qui si prevede una revisione quadro della legge regionale n. 3/2004, una legge ritenuta molto vecchia e con delle grosse lacune; se una cosa presenta delle grandi difficoltà andrebbe affrontata in tempi stretti, invece anche qui apprendiamo che ci sono le criticità ma le riportiamo da un anno all'altro.
Vediamo all'interno del paragrafo sport trattare i temi "Grandi eventi" e "Sport commission", due temi che più volte abbiamo trattato con delle iniziative e anche qui è uno spostare da un anno all'altro la problematica.
Per quanto riguarda i grandi eventi, bisognerebbe anche capire in modo concreto quando si parla di grandi eventi, quali sono e con dei criteri molto dettagliati andare a specificarlo, perché fuori da quest'aula molte volte c'è della grande confusione su quali sono, come sono, quali criteri sono per arrivare a capire quali sono i grandi eventi sportivi.
Sicuramente un aspetto di nuovo molto importante è la programmazione di questi grandi eventi, va benissimo portare il Giro d'Italia nel 2022, ma sarebbe altrettanto importante avere una programmazione pluriennale che ci dica che il Giro d'Italia e altri eventi negli anni futuri saranno presenti sulla nostra Regione.
Questo lo abbiamo detto più volte e continuiamo a dirlo.
Sul tema degli eventi anche con la collega Foudraz ci sarà un'iniziativa da discutere in questi giorni che riguarda la sensibilizzazione e una migliore calendarizzazione di tutti gli eventi di ogni manifestazione all'interno della nostra regione, per evitare delle sovrapposizioni, cosa che purtroppo al momento accade e sarebbe opportuno cercare d'impegnarsi per evitare queste situazioni.
Al termine del paragrafo dello sport siamo ben contenti di ritrovare nuovamente molta attenzione allo sci di fondo e ai suoi investimenti, al discorso dello snow farming e alla preparazione delle piste in quota. Sullo snow farming, come tutti sapete, era stata approvata una mozione e ad oggi non è ancora messo in pratica questo procedimento, questa novità per il discorso sport e turistico, quindi sollecitiamo che anche gli Assessori competenti cerchino di coinvolgere meglio gli attori che devono lavorare dietro alla riuscita di questa sperimentazione, chiamiamola così, per arrivare al più presto a questa nuova tecnologia per cercare di destagionalizzare meglio il turismo.
Lo skipass unico agevolato under 18 è una bella iniziativa perché noi abbiamo sempre sostenuto l'attività sportiva a livello giovanile, anche qui suggeriamo magari di pensare per il futuro a uno skipass unico regionale per lo sci-alpinismo per gli stessi motivi che avevo già detto prima.
Arrivando al tema "Trasporti mobilità sostenibile": molto bene la continua erogazione di contributi per i mezzi a propulsione elettrica e/o ecosostenibili, però bisogna anche essere un po' coerenti, in quanto nelle documentazioni che abbiamo ricevuto in merito alla III Commissione apprendiamo che proprio questi mezzi non sono non inquinanti in senso assoluto, allora da una parte promuoviamo una cosa che sicuramente ha un grande futuro e dall'altra si iniziano già a vedere delle criticità, quindi chiarire al più presto questo aspetto in quanto noi abbiamo sempre ritenuto che il settore ciclo-turistico abbia delle grandi potenzialità.
Dal DEFR abbiamo visto tutta una serie di punti all'interno della mobilità sostenibile sulla realizzazione del piano della mobilità ciclistica, forse l'ultimo di questi punti dovrebbe diventare la priorità all'interno di questa sezione, cioè la promozione degli itinerari del ciclo-turismo che sono già presenti sulla nostra regione andrebbe portata avanti da subito rispetto a tutti quei temi per i quali sicuramente ci andrà parecchio tempo per essere realizzati.
Impianti a fune: ovviamente è un settore strategico e fondamentale per quanto riguarda la nostra regione, più volte abbiamo ripetuto che è un settore al quale come gruppo teniamo in modo particolare; è in previsione una legge sui piccoli comprensori e qui ribadiamo che ci sia molta attenzione nello sviluppo e nella visione di questi comprensori a livello annuale: non devono più puntare solamente sulla parte invernale ma a una visione strategica su più stagioni, sia quella estiva e quella invernale. Abbiamo visto pochi giorni fa il grande progetto Pila Couis che è andato proprio in questa direzione, quindi noi contiamo di continuare con questa visione su questi progetti.
Un discorso sempre collegato agli impianti a fune e sicuramente anche allo sport riprende un ordine del giorno approvato nel DEFR precedente, discusso l'8 e 9 aprile 2021, quando era stato approvato all'unanimità un ordine del giorno sulla promozione dello sci-alpinismo all'interno dei comprensori sciistici e prevedeva di presentare il piano di quel punto precedente alla Commissione consiliare competente in tempo utile per l'avvio della campagna promozionale della prossima stagione invernale 2021-2022.
Siamo in piena stagione invernale, su questo discorso dello sci-alpinismo oramai la stagione è partita, ci auguriamo che al più presto si riprenda questo ordine del giorno e si avvii tutta una serie di lavori di promozione e valorizzazione di una disciplina molto importante per quanto riguarda la nostra Regione.
Sul tema ambiente, tema molto importante dove anche molti documenti, molti piani, molte risorse nazionali ed europee prevedono degli obiettivi, troviamo il punto dove c'è scritto "Rafforzare e valorizzare le aree naturali e protette", un discorso molto forte e molto importante e all'interno di questo concetto vi è scritto: "Centralità sull'azione riguardante l'allargamento del Parco Monte Avic".
Come il Presidente Lavevaz ha detto, su questo tema ci sarà molta attenzione, molte valutazioni in merito. Il Parco del Monte Avic è un grande gioiello della nostra Regione, ha delle grandi potenzialità - come più volte abbiamo espresso in quest'aula - e ci auguriamo che si faccia veramente e concretamente una sinergia anche con l'altro parco, cioè quello del Gran Paradiso che è confinante al Parco del Monte Avic, per ottenere non soltanto un rilancio per quanto riguarda la Bassa Valle, ma per tutta la Regione Valle d'Aosta in quanto queste risorse ci sono e magari iniziamo a valorizzarle bene per quello che esse hanno e per quello che possono rendere.
Un discorso sempre legato all'ambiente: notiamo che nel DEFR c'è scritto che vi sarà un incremento delle risorse di bilancio per ARPA e Fondazione Montagna Sicura.
Ci fa molto piacere e ci auguriamo anche che queste risorse vadano incontro anche alle risoluzioni approvate per quanto riguarda il tema dei rifiuti, un tema che è molto delicato in questi ultimi periodi.
Termino passando al discorso dell'agricoltura e risorse naturali, leggendo un piccolo pezzo, dove si dice "È prevista l'organizzazione e la partecipazione a eventi promozionali d'interesse agricolo, il supporto ad associazioni pro-loco ed enti locali per l'organizzazione di medesimi eventi".
Anche qui quando parliamo di sinergia, di estendere la promozione su più Assessorati, più temi, credo che sarebbe molto utile iniziare a pensare di promuovere tutto ciò che fa riferimento al settore agricolo anche all'interno di tutte le altre manifestazioni che hanno sicuramente potenzialità di mettere in risalto le nostre grandi particolarità. Questa credo che sia la vera sinergia che bisogna mettere in atto e non solamente scriverla sui documenti.
Poi un tema su cui anche in Commissione avevamo posto l'accento: c'è un passaggio a promuovere l'acquacoltura all'interno della regione. Noi ci auguriamo che questo sia stato solamente uno spunto ma che richiede grande attenzione per un settore che ha delle grandi potenzialità della nostra regione, in questo momento ha delle criticità ma non possiamo lasciarlo lì all'angolo, va preso in mano, bisogna crederci in quanto può dare delle grandi soddisfazioni a tutto il settore turistico valdostano.
Per quanto riguarda la montagna, il settore agricolo e l'allevamento, si dice sempre nei documenti di puntare maggiormente sulla gestione degli alpeggi in montagna.
Anche qui credo che si potrebbero fare degli sforzi maggiori per andare incontro agli alpeggi e quindi a quegli agricoltori che vanno in quelle zone che non sono servite da vie di comunicazione.
Sicuramente ci sono già degli aiuti in questa direzione, ma non bastano, perché l'attività in alpeggio, dove non ci sono vie di comunicazione, è molto difficile. Se vogliamo quindi preservare questi territori, questi ambienti e quindi questi alpeggi, bisogna cercare maggiormente di andargli incontro.
Infine volevo ancora fare un passaggio sul discorso della manutenzione ordinaria e straordinaria della rete sentieristica, tema sul quale più volte e con delle diverse iniziative abbiamo appuntato che bisognerebbe cercare di prevedere un'organizzazione, delle attività per quanto riguarda i settori degli interventi sui sentieri eccetera, per destagionalizzare il turismo all'interno della nostra regione, una programmazione che preveda un anticipo di questi interventi rispetto all'attuale programmazione. Questo per cercare di offrire una rete sentieristica che dal fondovalle all'alta montagna abbia i suoi risultati 365 giorni all'anno.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Ho sentito dire tante cose oggi sul DEFR, in particolare, pochi minuti fa, mi sono un po' preoccupato quando ha preso la parola il collega Distort con il quale siamo sempre in grande sintonia, ma mi ero preoccupato perché temevo che dicesse solo cose positive, ma non per partito preso, ma proprio perché io non ho esattamente un'idea così positiva di questo DEFR.
Invece ha tirato fuori, come solo lui sa fare, il solito pugno di ferro in guanto di velluto e quindi si è riscattato anche ai miei occhi e lo ringrazio.
Detto questo, devo dire che è già stato detto ampiamente e fin dai primi interventi - ricordo, mi pare quello della collega Minelli - di cosa sia un DEFR, cioè un documento fondamentale proprio di programmazione, quello che deve contenere le linee politiche e strategiche che poi diventeranno quella strada sulla quale si deve andare per elaborare poi il bilancio in particolare e anche, per esempio, "per dare gli indirizzi strategici - dice proprio la norma - e operativi impartiti agli organismi strumentali e alle società partecipate e controllate".
Questo DEFR è tutt'altro che questo, questo DEFR non è nient'altro che una sorta di programma politico un poco più tecnico, un poco più sviluppato, ma niente di più. Il DEFR secondo me invece non si deve fare così, non si deve fare così perché è fatto in modo discorsivo, quindi praticamente è impossibile compararlo con altri, se non andando a fare un lavoro veramente difficile ma anche poco oggettivo, perché, secondo me, un DEFR dovrebbe essere costruito in modo che si possa appunto anche comparare di anno in anno con gli altri precedenti e poi in futuro con quelli che verranno, perché altrimenti non ha più nessun senso e giustamente - come diceva il collega Marquis - se non hai gli indicatori, se non hai i numeri, come fai a intervenire e soprattutto come fai a fare delle comparazioni? É questo il tema fondamentale.
Secondo me un DEFR dovrebbe essere costruito con un sistema che si dice in gergo tecnico, anche giuridico, "di autosufficienza", cioè leggendo il DEFR tu dovresti essere in grado di capire i temi, i numeri dai quali parti e dove vuoi arrivare, quindi gli indirizzi strategici e come arrivarci.
Questi dovrebbero essere i principi che presiedono alla creazione di un DEFR.
Faccio un esempio pratico: politiche sociali. A un certo punto si dice in questo DEFR: "Per quanto concerne le politiche di sostegno alle famiglie e alla prima infanzia, è intenzione dell'Amministrazione diversificare e potenziare i servizi in un'ottica di conciliazione lavoro-famiglia".
Allora se questo non è un programma elettorale, ditemi voi che cos'è.
Questa frase va bene per i prossimi dieci anni, va bene sempre, per qualsiasi tipo di Governo, di destra, sinistra, non c'entra niente, va bene comunque per tutte le stagioni perché non dice niente, e non tutti i DEFR sono fatti così, perché altri DEFR di altre Regioni si sono costruiti in modo diverso, perché parti da un numero. Allora se vuoi dire questa cosa - e poi l'approfondiremo quando parleremo, sicuramente, delle nostre iniziative a proposito del DEFR stesso e del bilancio - cosa devi fare? Devi poter avere gli strumenti per dire da dove parti, dove vuoi arrivare, con quali strumenti ci arrivi, anche normativi, quali numeri hai adesso e quali avrai in futuro - speri - per capire un domani se ci sei arrivato o no, o in che misura ci sei arrivato, perché altrimenti non serve assolutamente a nulla.
Quindi devi sapere qual è l'obiettivo strategico, quali sono i soggetti che concorrono a realizzare questo obiettivo, quali sono i destinatari esatti, quali gli strumenti di attuazione e di concertazione, quali le normative su cui intervenire.
Qui invece non c'è niente, ma questo non è solo qui, è dappertutto, su tutti i temi e su tutte le missioni, quindi non è una critica specifica di questo tema delle politiche sociali o di questo Assessorato. No, è diffuso.
Allora non può funzionare così perché altrimenti saremo sempre lì a dire che... Come si fa a dire se si è fatto bene, si è fatto male?
Il DEFR deve essere invece un documento che viene preparato, tra l'altro, prima, anche cronologicamente - come sottolineava giustamente la collega Minelli - la fai qualche mese prima e dopo fai il bilancio, non che fai uscire sempre tutti e due assieme così uno si accavalla sull'altro e non ha più nessun senso.
Quindi, introdurre un discorso di autosufficienza del DEFR: se lo vai a leggere, se il cittadino legge il DEFR deve essere in grado di capire qual è la situazione attuale, non solo gli indicatori macro-economici che ci sono all'inizio che si tirano giù da Internet, quanto è il PIL eccetera. Cosa interessa? Interessa fino a un certo punto. Bisogna sapere su ogni linea che vogliamo seguire, su ogni indirizzo strategico che vogliamo assumere, quali sono i numeri di partenza e dove si vuole arrivare, perché altrimenti questo documento diventa un documento che non ha nessun rilievo, né politico né amministrativo.
Temi invece più specifici, che andremo appunto ad affrontare anche con iniziative. La sanità sicuramente è un tema molto, molto importante, il problema dell'indennità di attrattività è un tema che ci appassiona sicuramente perché lo riteniamo positivo, abbiamo fatto anche un'iniziativa che tende addirittura ad ampliarla, questo è importante, non sarà sicuramente la soluzione di tutti i mali, anzi, non è proprio così. Abbiamo cercato di ampliarla proprio perché vogliamo far sì che ci sia una maggiore solidarietà anche all'interno degli stessi dipendenti della sanità per evitare di creare delle disparità all'interno del personale e anche qui, naturalmente, bisogna avere i numeri dai quali partire perché è inutile dire, per esempio, così, apoditticamente come si suol dire, che certe categorie sono quelle che hanno visto la maggiore dispersione, il maggior allontanamento di professionisti o la maggiore difficoltà a reperirne, perché se non hai i numeri stai parlando del nulla, e siamo sempre allo stesso discorso.
Della famiglia, quindi delle politiche di sostegno, ho già detto prima, esemplificando.
Per quanto riguarda istruzione e Università benissimo: i temi dell'abbandono scolastico, la dispersione sicuramente, anche perché probabilmente sono in peggioramento, quindi sicuramente bisogna intervenire; va bene occuparsi molto concretamente dell'edilizia scolastica, va bene in particolare, per quanto mi riguarda, perché è stata una battaglia che ho portato avanti personalmente quella dell'abbandono definitivo del progetto di Tzamberlet.
Come diceva anche il collega Distort, purtroppo a volte è il precario che diventa definitivo, quindi il liceo Berard ormai probabilmente starà lì dov'è, probabilmente addirittura è un paradosso ma, forse, si è costruito un qualcosa che è meglio di quanto si fanno seimila progetti, seimila gare di appalto eccetera e poi dopo si sbaglia. In questo caso siamo stati un po' condotti dall'emergenza, ormai è lì e probabilmente ci rimarrà.
Per quanto riguarda la stabilizzazione degli insegnanti ne ha già parlato invece il collega Perron, quindi non mi starò a dilungare, è una battaglia che la Lega sta facendo anche a livello nazionale in modo molto, molto forte, pensiamo di avere anche su questo delle idee, ma lo diremo poi.
Non ho purtroppo trovato invece - e qui l'Assessore lo sa, mi sono interessato più volte della questione conservatorio - non ho trovato nel DEFR citata questa parte e me ne dispiace, perché devo dire che siamo rimasti ormai la mosca bianca, siamo l'unico conservatorio non statizzato, statale - sono parole brutte ma comunque sono così - in Italia; dobbiamo a questo punto, secondo me, sfruttare questa peculiarità perché a volte da certe presunte debolezze bisogna trovare una forza e quindi mi avrebbe fatto piacere trovare delle linee d'indirizzo su questi temi così come sulle scuole musicali, sull'istruzione in ambito musicale non ho visto nulla, speriamo che si faccia qualcosa per altra strada.
I temi sono tanti però, come dicevo, quelli che più mi appassionano sono quelli relativi al sistema; cioè il DEFR secondo me non va costruito così perché un DEFR così lo può costruire anche semplicemente un funzionario, invece ci deve essere un'impronta politica molto più forte, una sinergia chiaramente fra funzionari che conoscono i temi e coloro che invece devono dare l'indirizzo politico e ho tratto questa conclusione proprio anche da quello che diceva in esordio il collega Distort: quando noi ci eravamo occupati di fare il contro DEFR, naturalmente ci siamo subito scontrati con la difficoltà di reperire i dati, perché come fai ad avere degli indirizzi, a stabilire quali sono le linee strategiche se non hai gli elementi? Il Governo invece ce li ha e se il Governo ce li ha, deve sfruttare questi dati, questi funzionari, questi elementi che ha e da lì partire per costruire.
Questo invece è fatto così, forse sarebbe meglio abbandonarlo per i prossimi anni, facciamo un DEFR che sia costruito secondo quel principio di autosufficienza che dicevo - cioè che se lo leggi capisci la situazione attuale anche con i numeri, numeri non soltanto economici perché sennò facciamo un altro bilancio - e indicando dove si vuole arrivare, in modo che così di anno in anno si possa fare anche delle comparazioni e quindi quel tema che molte volte abbiamo tirato fuori, tipo l'osservatorio epidemiologico: come fai a sapere dove vuoi andare se non servi e non hai i numeri? È fondamentale.
Quindi strategia e capacità amministrativa di tipo diverso, naturalmente, con poi la politica che sovrintende a tutto.
A ognuno il proprio ruolo, ma costruire un documento molto più utile per lo sviluppo della nostra regione.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Un breve intervento, perché credo che tutta una serie di considerazioni sia di competenza del Governo, quindi rispetto a tutta una serie di sollecitazioni immagino che il Presidente e gli Assessori avranno modo di dare delle risposte puntuali.
Io ringrazio sicuramente tutti gli intervenuti, perché l'occasione del bilancio è un'occasione importante, è il documento sovrano, è il documento di programmazione che ovviamente consente di parlare di tutti i temi e, a seconda delle sensibilità, abbiamo avuto modo di ascoltare tutta una serie di suggestioni.
Al di là della programmazione finanziaria, credo che le cose che sono state dette in quest'aula debbano essere un tesoro e un patrimonio comune, però in questo breve intervento avrei piacere comunque di dare una rappresentazione che mi pare sia contrastante rispetto a tutta una serie di scenari che sono stati rappresentati.
Se qualcuno da fuori ascolta tutta una serie d'interventi, sembra che la Regione Valle d'Aosta sia in una situazione disastrosa.
Ora, ovviamente, ognuno ha il proprio orizzonte, ha il proprio universo, però mi permetto di citare il Sole24Ore che l'altro ieri ha dato una rappresentazione e dice: per la qualità della vita, la quarta provincia, in tutta Italia, è Aosta. Aosta un po' coincide con Valle d'Aosta.
Io ho sentito una serie di riferimenti dove si esalta la Provincia di Bolzano.
La Provincia di Bolzano è dopo di noi, è quinta, c'è Trento che è davanti e Bolzano che è dietro.
Collega Aggravi, so che lei legge con attenzione il Sole 24Ore e l'altro ieri... è in quinta posizione Bolzano, le do una notizia. Nel nostro immaginario, insomma, l'erba del vicino è sempre più verde...
Però io non disconosco che vi siano delle criticità, non disconosco il fatto che ci siano delle cose che possono essere fatte meglio. Voi mi dite "Questo è il bilancio e il DEFR migliore che possa esserci?". Vi dico di no, sicuramente si poteva fare meglio, ma probabilmente si poteva fare anche peggio. Allora non è che io voglio avere un approccio minimalista dove si dice: "Va beh, accontentiamoci". No, no.
Ho detto in premessa: credo che il Governo, come noi stessi, prenda le suggestioni e gli stimoli per fare meglio. Ci sono, però, delle rappresentazioni che mi sembrano un po' stonate. Se la collega Spelgatti fa una serie di critiche, l'ascolto e anche con attenzione; ha una sua coerenza e dice: "grossomodo quello che state presentando è più o meno quello che avete presentato l'anno scorso".
"D'accordo, non d'accordo...", è una lettura, è una lettura totalmente diversa dalle colleghe che sono passate dalla maggioranza alla minoranza, perché se è più o meno la stessa cosa dell'anno scorso, l'anno scorso l'hanno votato e quest'anno non lo votano.
Allora non vedo più questa coerenza, le cose che l'anno scorso andavano bene, quest'anno non vanno più bene. Non mi dilungo, perché ci saranno delle splendide occasioni negli emendamenti, ma ci sono delle cose che... non voglio fare il provocatore ma, permettetemi l'ironia: s'invoca la stabilità e in tre anni che sono qua hanno cambiato tre partiti, quasi un record, s'invoca la stabilità... perché la stabilità non è solo riferita al sistema elettorale, lo è anche alla coerenza e noi abbiamo cercato di avere un atteggiamento positivo.
Qualcuno ha fatto un elenco dei piani di programmazione, però, signori, tutta una serie di soggetti che vogliono i piani, vogliono i piani per programmare o vogliono i piani per bloccare? Perché quelli che hanno questo approccio di pianificazione, in realtà sono i più grandi sostenitori del partito del "No", del partito che vuole bloccare!
L'amico e collega Distort ovviamente fa riferimento alla mia età anagrafica piuttosto che alla mia permanenza ma, signori, tutti si ricorderanno le battaglie di quella componente politica che non voleva l'autostrada fino a Courmayeur e poi, sulla strada di Damasco - bam! Il fulmine! - e l'autostrada andò. Coincideva con la carica assessorile, però finalmente abbiamo avuto l'autostrada.
Allora questo partito del "No" che vuole delle pianificazioni ma delle pianificazioni per bloccare, non è in sintonia con il gruppo dell'Union Valdôtaine, noi vogliamo fare delle attività ma delle attività "pro", "per", ovviamente nel rispetto di tutte le indicazioni, nel rispetto dell'ambiente che è il nostro patrimonio più importante.
Quando si esaltano dei risultati poi, quando qualcuno dice "È grazie a me e alla deputata e al sottosegretario che abbiamo avuto un finanziamento al PNRR", io rimango basito da un'affermazione del genere, perché in teoria coloro che sono gli assertori del tecnicismo, delle regole, avrebbero dovuto dire una cosa totalmente diversa: "questo progetto è un progetto valido e la validità di questo progetto è rappresentata dal progetto" e non dall'interessamento!
Se io fossi una Magistratura inquirente direi: traffico di influenze. Perché? Come?! Un finanziamento del PNRR giunge grazie a un Assessore, a un Deputato o a un sottosegretario?!
Io penso che un finanziamento di questo genere, cioè 150 milioni, debba essere giustificato da una tabella costi-benefici solida, non è un progetto su cui mettere delle medagliette, poi le vedremo queste medagliette, perché, vedete, abbiamo avuto un'audizione con il responsabile di RFI - è già stato ricordato dal collega Perron e dal collega Distort - che ha detto: "Senz'altro per settembre avremo un progetto che non avrà il bollo, la cornice del progetto definitivo, ma avremo tutti i dati". Siamo a dicembre e non c'è nulla e alla domanda: "Scusami, ma quanto costa questo progetto?" ci ha risposto: "Non possiamo dare dei numeri rispetto a delle fasi progettuali che non hanno ovviamente una definizione". Ma sugli emendamenti ci divertiremo!
Rispetto a questo quadro, sicuramente noi abbiamo la possibilità di dare dei suggerimenti per migliorare questo bilancio. Io credo che questo bilancio, anche a parti invertite, probabilmente sarebbe cambiato di poco, ma non perché vogliamo sopravalutarci o sottovalutare l'opposizione, o viceversa, ma perché ci sono tutta una serie di spese che sono delle spese obbligatorie, delle spese che di fatto - e dobbiamo dirlo, peraltro è stato detto - ingessano questo bilancio.
Allora o noi - e lì posso convenire con il collega Marquis - tutti insieme immaginiamo un progetto diverso e lavoriamo per modificare l'impostazione di questa Amministrazione, perché se il motore rimane lo stesso, mettendo meno benzina fai solo meno chilometri. Va rifatto il motore, vanno cambiate alcune cose e questo credo sia un compito che ha tutto questo Consiglio, opposizione e maggioranza. Abbiamo la possibilità di farlo.
Sicuramente io convengo con coloro che hanno detto "Anche nella sanità non è solo una questione di soldi": un po' sì, ma non è solo una questione di soldi, tant'è che il ragionamento che è stato fatto è un ragionamento comunque sperimentale e qualcuno lo ha detto: verificheremo se questa misura è una misura che dà dei risultati.
Allora, vedete, troverete in me un alleato nel momento in cui vogliamo sederci attorno a un tavolo per capire come migliorare, non mi troverete particolarmente entusiasta nel momento in cui invece vengono messe sul tavolo solo delle "prebende", perché le cose ricorrono, mi vien da ridere, qualcuno ha parlato del DEFR immaginando che fosse una novità nel 2016.
Vi invito ad andare a vedere la legge del 20 luglio 2004: quando io ero Assessore, abbiamo introdotto un DEFR ante litteram, cioè il Pre-Fin. Avevamo introdotto un documento di programmazione finanziaria, programmazione economica, piano regionale economico finanziario e già allora - c'erano più risorse, sicuro - c'era una difficoltà nel rappresentare. Dopodiché, soprattutto per le sollecitazioni che allora arrivavano da destra che ci hanno sollecitato - "Toglietelo" - alla fine probabilmente, per quieto vivere, quella legge è stata abrogata, ma questo ragionamento nel fare una programmazione, per uno che vuole amministrare correttamente c'è; è chiaro che noi quest'anno parliamo di un anno ancora particolare - ma non è per sempre giustificare - abbiamo una pandemia e fino al mese di maggio-giugno, data più o meno indicativa per costruire il DEFR, eravamo in lockdown.
Quindi io accolgo e credo che questa maggioranza, il Governo, debba accogliere il fatto che per l'anno prossimo il DEFR arrivi nella discussione prima della pausa estiva, credo sia un po' un impegno, guardo l'Assessore Marzi e guardo il Presidente, credo che convengano.
È chiaro che oggi per certi versi le vostre critiche sono più che corrette: "approvate un DEFR contestualmente al bilancio", è un po' un documento poco utile, però per il 2022 se l'intenzione di tutti è quella di contribuire al miglioramento, abbandoniamo un po' di bandierine - tutti, noi per primi - evitiamo di cambiare opinione a seconda del fatto che uno è in maggioranza o in minoranza, evitiamo di dire che l'anno scorso andava bene e quest'anno non va bene, perché non fa bene a chi dice queste cose, non fa bene alla politica.
Io concludo, ci sono dei colleghi, ma soprattutto lasceremo spazio agli Assessori e al Governo nel dare una rappresentazione corretta alle sollecitazioni che ci sono state.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian a cui passo la parola.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Nel momento più importante dell'anno, quello che ci impegna nell'introdurre e inserire in numeri le volontà di natura politica e soprattutto di tradurre le esigenze di una comunità, noi di Alliance e di VdA Unie definiremmo questo bilancio un bilancio molto equilibrato.
Partirei da qualche considerazione nelle premesse.
La prima: siamo in piena emergenza, quindi forse più che mai dobbiamo essere molto lucidi nell'affrontare i tre disegni di legge e il DEFR questa sera e in questi giorni.
Sicuramente in un momento di grande difficoltà probabilmente il fatto di dover scegliere, quindi fare delle scelte, è ancora più difficile e gli interventi dei colleghi di questa mattina, soprattutto dai banchi dell'opposizione, io penso che siano sempre da stimolo per chi invece ha tradotto, ognuno per il proprio ruolo, chi da Presidente della Regione, chi dai banchi del Governo, o da capogruppo, e chi da semplice Consigliere di maggioranza, ha contribuito a redigere questi disegni di legge su cui oggi ci stiamo confrontando.
Il fatto di mettere in evidenza delle criticità, delle debolezze, delle storture o magari degli impegni che ci eravamo presi in quest'aula e a cui non siamo riusciti a dare corso, non solo tutto questo ci fa da stimolo ma ci obbliga: 1) a impegnarci di più; 2) a trovare dei percorsi e delle soluzioni; 3) a ridurre i tempi.
Due, tre ordini di grandezza per inquadrare un momento comunque importante. 1.100 milioni sono le risorse a disposizione, vere, per le spese correnti e 247 sono invece i milioni a disposizione per gli investimenti.
Solo per sfatare questo che sembra il male dell'Amministrazione regionale o di una pubblica Amministrazione; sembra quasi dagli interventi di questa mattina, affrontati in una maniera anche un po' superficiale, che le spese correnti siano il male.
Ho avuto modo di mettere insieme qualche ordine di grandezza: nella missione "Tutela della salute" su 350-360 milioni a disposizione, 310 sono sulle spese correnti.
Per la missione "Istruzione" su 210 milioni, 200 sono spese correnti.
Sulla missione del "Sociale" su 101 milioni, 100 milioni sono spese correnti.
Questo è un ragionamento ad alta voce per dire che cosa? Che abbiamo la necessità di buone spese correnti, abbiamo la necessità di utilizzare bene le spese correnti che ci garantiscono i servizi su un territorio piccolo, montano, con tante difficoltà, con una popolazione esigua e quindi con delle spese molto ampie.
Ho voluto fare questo passaggio perché io penso che sia importante anche per quei pochi o tanti che ascoltano il Consiglio regionale, altrimenti sembra quasi che abbiamo veramente poco spazio per fare degli investimenti, ma chi si occupa del bene pubblico, del bene comune, deve avere la capacità e la qualità di mettere in campo dei servizi di alta qualità.
Seconda considerazione: perché abbiamo definito un bilancio molto equilibrato? Perché abbiamo fatto una scelta di campo difficile, che si traduce all'interno dei tre disegni di legge: la priorità è stata data alla sanità, e sono i numeri a dirlo.
È stata una scelta non facile perché quando si decide di dare una priorità, e quindi di dare più robustezza finanziaria alla sanità, vuol dire che gli altri settori hanno dovuto comunque avere, in parte, qualcosa in meno.
Su questo indubbiamente anche gli stimoli che oggi l'opposizione ci ha messo in evidenza ci obbligherà, obbligherà l'Assessore in primis, il Governo, tutta la maggioranza e speriamo tutto il Consiglio a utilizzare bene queste risorse in più che abbiamo destinato alla sanità.
Più territorio, abbiamo detto, più qualità e soprattutto più rapidità nel momento in cui cerchiamo, anche con delle misure che sono state inserite nella legge di stabilità, di non farci scappare delle figure professionali e soprattutto di creare le condizioni per attrarne di altre dove la necessità è sicuramente alta.
Oltre alla priorità nel campo della sanità, si è deciso nello stesso tempo di accompagnare tutti i settori, cercando di non lasciare andare indietro nessuno, soprattutto in un momento dove il campanello d'allarme delle categorie più fragili... - e lo abbiamo visto sulla legge 15 che abbiamo approvato all'unanimità - probabilmente questo gap si sta allargando ulteriormente per mille ragioni che non sto questa sera a declinare ma è un campanello d'allarme che non può farci dormire tranquilli e probabilmente sul settore sociale dovremmo avere quella capacità, compiendo uno sforzo di reni, per provare probabilmente a sopperire a tutta una serie di difficoltà e di criticità.
Vorrei respingere invece al mittente quanto abbiamo sentito questa mattina e anche nel primo pomeriggio "Basta probabilmente anche con i ristori, solo con i ristori".
Tre numeri che penso ci facciano riflettere, che sono questi: nell'ultima legge che abbiamo approvato all'unanimità all'articolo 9 - quello più capiente, quello che è stato il fondo perso per i ristori, per chi ha avuto veramente un danno - gli aiuti diretti dalla Regione autonoma Valle d'Aosta sono stati circa di 34 milioni di euro, diretti. Probabilmente nessuna Regione ha messo così tante risorse in campo, oltre a tutte le altre misure che hanno comunque dato una risposta ai settori che hanno avuto dei danni; due sono state le misure invece che hanno guardato al futuro, cioè agli investimenti. Quasi 20 milioni di euro sono stati messi nero su bianco dalla pubblica Amministrazione in questi tre mesi, perché abbiamo approvato la legge nel giugno 2021 e, nel giro di qualche settimana, le aziende li avranno nel proprio portafoglio.
Un'altra misura che vorrei ribadire fondamentale, che ha dato degli ottimi risultati, e anche qui probabilmente forse è l'inizio di un percorso... apro una parentesi: a proposito di piani nel giugno 2021 abbiamo approvato il piano delle politiche del lavoro, mi sembra all'unanimità, ma non è tanto l'unanimità, è il passaggio successivo, il passaggio successivo che, dopo quattro mesi che questo Consiglio ha approvato il piano politiche del lavoro, 852 sono le trasformazioni o la stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato.
Capite che per una piccola Valle d'Aosta questi sono dei numeri importanti, lo capiamo tutti che le risorse messe in campo dal punto di vista pubblico, che sicuramente hanno stimolato i nostri imprenditori, piccoli, medi e grandi, hanno comunque accompagnato questa contrattualistica per un importo di circa 7 milioni di euro.
Ergo, importante anche questo passaggio, la metà delle nuove assunzioni a tempo indeterminato è sotto la soglia dei 35 anni.
Quindi, diciamo che il legislatore, tutti - non il sottoscritto, Alliance, VdA Unie - il Consiglio, penso che il plurale sia importante in un dibattito - lo diceva anche il collega poc'anzi, il singolo, dove qualcuno si immaginava di aver fatto tutto e adesso va tutto male - ma la forza del gruppo noi pensiamo che in questo momento possa fare la differenza e probabilmente ha fatto anche la differenza in questi mesi.
Tenevo a mettere in evidenza questi quattro-cinque macrodati, perché ci danno il polso della situazione e la possibilità e di capire cosa si è già fatto; è normale che è un inizio del percorso e nel triennale, nei tre disegni di legge che stiamo affrontando, c'è il prosieguo di quello che abbiamo cercato di fare in questi mesi.
Ci va un cambio di marcia, ci va probabilmente più rapidità, ci va probabilmente una macchina che sia più performante, chi dicesse il contrario probabilmente non sarebbe onesto intellettualmente, ma non possiamo neanche però dire che tutto in Valle d'Aosta in questo momento sta andando male. Su questo vorrei fare un altro passaggio importante, perché, come tutti voi, queste settimane sono state dedicate allo studio, allo studio dei disegni di legge, allo studio degli allegati, soprattutto guardo il collega Aggravi.
Entrando nel merito dell'allegato 1, dove si determinano per gli anni 2022, 2023, 2024 le autorizzazioni di spesa, capite che quando uno entra nel dettaglio e nel merito e inizia a leggere: "Promozione di una fondazione per la formazione professionale agricola( l'Institut Agricole)": 4.900.000 euro all'anno; "Disposizioni per agevolare il funzionamento delle scuole gestite da istituti e enti morali": 4.100.000 euro; "Norme concernenti i cantieri forestali, lo stato giuridico, il trattamento economico territorio": 7.800.000 euro; "Promozione di una fondazione per la formazione professionale turistica": 4.040.000; "Interventi in materia di sistemazione idraulico forestali" - dove più volte, sollecitate anche dall'opposizione, discussioni in maggioranza per la programmazione e pianificazione del mantenere il territorio, della cura del territorio dal punto di vista idrogeologico e non solo - 6.900.000 euro annui per i 3 anni; "Interventi per il recupero della valorizzazione del borgo medievale di Bard" - prima il collega Brunod giustamente metteva in evidenza gli indirizzi che sono stati magari scritti in maniera sintetica all'interno del DEFR ma che trovano il punto di caduta in numeri e in concretezza se andiamo a vedere l'allegato 1, 22-23-24 - 4.150.000 euro all'anno; per poi toccare i 12 milioni di euro del "Sistema informativo" dove potremmo aprire sicuramente un dibattito non indifferente.
Poi ci troviamo la "Riforma dell'organizzazione turistica regionale, legge n. 12/99": un trasferimento da 4.400.000 euro; 1.500.000 euro per il "Soccorso sulle piste di sci" e 1.100.000 euro per "Artigianato valdostano di tradizioni".
Apro solo una parentesi, penso importante a proposito di scelte: sugli impianti a fune ieri l'assessore Caveri ha organizzato una bella tavola rotonda a Bard, dopo oltretutto c'è stato anche un dibattito frizzante; io il dibattito frizzante lo vedo positivo perché non c'è una strada unica in qualsiasi settore.
In un bilancio che deve essere equilibrato e deve poter dare delle risposte a tutti i settori, la capacità di dire "Si fa una scelta strategica sul collegamento delle Cime Bianche", allora sì dà corso, lo si elabora, lo sia affronta, si entra nel merito e poi si cerca di raggiungere determinati obiettivi.
Decidiamo in altre vallate laterali, in altri settori, di giocarci una partita che parla a un'altra clientela? Avere quella capacità e quella salvaguardia di valorizzare al meglio parlando a tutti quelli che potrebbero essere un domani gli ospiti che vengono in Valle d'Aosta a passare il loro soggiorno.
Ho detto questo, perché? Perché sempre in quell'allegato 1 trovate circa 20 milioni di euro per gli interventi regionali per lo sviluppo di impianti funiviari nel triennio. É una parte ma solo tre settimane fa questa maggioranza e questo Consiglio hanno fatto un'altra scelta di campo; a proposito di scelte, colleghi, qualcuno dice "Questa è una fotocopia" o "Nulla di nuovo", il collega Carrel ci ha parlato di "No bilancio di ripartenze", perché poi sono i numeri che fanno la differenza, ma sono le scelte che fanno la differenza.
Tre settimane fa, questo Consiglio ha approvato un disegno di legge da 28 milioni di euro per gli impianti a fune, lo abbiamo deciso noi, non abbiamo fatto andare in avanzo di amministrazione quelle risorse, perché le abbiamo oltretutto approvate a ridosso a fine novembre, bravo l'assessore Bertschy che all'ultimo momento ci ha messo la zampata e ci ha proposto il disegno di legge e questo Consiglio ha dato corso 1) al fatto di posizionarsi e impegnare le risorse; 2) alla capacità comunque di dare una risposta importante, in questo caso a livello di programmazione erano da diversi anni che Pila, e non solo Pila, aspettava questo sostegno in modo da dare corso all'iter amministrativo.
Avremo modo sicuramente nell'affrontare i singoli articoli, nell'affrontare gli emendamenti, nell'affrontare anche gli ordini del giorno che sicuramente saranno da stimolo a questo Consiglio, alla maggioranza tutta, ma, per quanto ci riguarda, questo è un bilancio che ha tutta la sua robustezza per dare delle risposte a una società che è in fibrillazione, nel senso bello del termine, nel senso che nel momento in cui si mettono a disposizione degli aiuti che accompagnano il proprio rilancio c'è un recepimento sicuramente positivo.
Vorrei solo, nel terminare - poi, come dicevo, avremo modo di confrontarci - prendere le distanze da chi questa mattina, utilizzando sempre, solo ed esclusivamente il singolare, "Qui è una Valle d'Aosta dove ci si barcamena, dove non si programma, dove la comunità è ostile alla programmazione"... ci chiediamo ma nel momento in cui uno aveva la possibilità di fare la differenza, di muovere la classifica in tutti i settori, peccato che abbia preferito abbandonare la nave, probabilmente certe figure politiche hanno la vocazione di fare principalmente opposizione o forse hanno la vocazione del grillo parlante.
Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Volevo fare qualche considerazione sulla base di quello che è stato detto dai colleghi che ringrazio, sia quelli che hanno esposto delle posizioni, sia quelli che hanno fatto tesoro e spero facciano tesoro degli stimoli che chi ha preso parte al dibattito sino adesso ha dato.
In particolare, e vado per punti sulla base di quello che è stato detto, ho notevolmente apprezzato due passaggi che in realtà sono tutti e due legati da un senso comune.
Qualcuno giustamente diceva che c'era una brutta visione di sinistra che vuole mettere le mani nelle tasche dei Valdostani e alla stessa maniera ho apprezzato la finezza con la quale il collega Marguerettaz ha differenziato i termini "programmazione" e "pianificazione" che sono due cose ben diverse e giustamente ha criticato l'effetto di pianificazione, perché un conto è programmare, quindi dare delle linee e fare delle valutazioni, un conto è pianificare, che fa tipicamente parte non solo dell'ideologia ma soprattutto del modus operandi della stessa visione progressista di sinistra.
A questo proposito, faccio solo una battuta al collega Marquis, di cui ho apprezzato sicuramente l'impeto liberale e moderato - l'ho già sentita una volta e sono molto contento di questo - però è strano che lei questo impeto lo comunichi tutte le volte che è alleato con la sinistra.
Io l'inviterei a fare su questo un ragionamento e un approfondimento perché, vede, anche se l'ala di sinistra della maggioranza sembra inertizzata da quando le colleghe Minelli e Guichardaz sono uscite e hanno scelto un'altra via - si sono date all'eresia se vogliamo, che è un'altra via rispetto a quella prospettata - c'è una parte di cui io a oggi non ho capito sinceramente qual è la posizione su tutta una serie di aspetti.
C'è la possibilità, e più volte abbiamo sicuramente stimolato l'assessore Guichardaz e - almeno su ordini del giorno, iniziative, mozioni - abbiamo più o meno capito qual è la sua posizione, ma c'è comunque una parte della vostra maggioranza che sinceramente ha perso la parola e sarei davvero curioso di sapere cosa pensa su tutta una serie di temi, considerato anche che sembra che ci siano dei temi che erano propri di alcuni elementi di quel gruppo; persi quegli elementi, perché hanno fatto un'altra scelta, io non lo so se questi elementi facciano ancora parte del bagaglio dico programmatico, non ideologico, programmatico, per quello lo avete sottoscritto votando la fiducia a questa maggioranza. Io sarei davvero curioso di capire che cosa ne pensate.
Poi se devo aspettare tutte le volte il voto, aspetteremo il voto, sperando che non ci sia un voto segreto sennò io questa soddisfazione non la troverò, però si sa: io e la sinistra pianificatrice non andremo mai d'accordo.
Comunque tornando a noi, io ho anche apprezzato i passaggi che sono stati fatti riguardo a un elemento importante, fondamentale, che però, vedete, assume, almeno dalla mia misera e corta esperienza di quest'Aula, quasi i connotati che ha la legge per l'abolizione delle Province o quella che era la legge per l'abolizione dello scorporo, ovvero la legge di riforma dell'Amministrazione regionale.
Io ho apprezzato chi ha posto come prima priorità quella di modificare le regole della macchina, perché altrimenti tutto il resto ovviamente non ha senso, perché se abbiamo una macchina che non funziona, è inutile che decidiamo di andare in viaggio ovunque vogliamo, perché prima o poi ci troveremo fermi quali siamo, ma questo lo dico con un dato di fatto, perché tutta una serie di piani, tutta una serie di cose da fare sono comunque limitate da una macchina che ne risente il tempo.
Tempo fa un collega faceva un esempio che trovo calzante, ovvero noi abbiamo una macchina che magari ha cambiato la carrozzeria ma ha lo stesso motore di anni fa, è difficile progredire ed andare avanti. I0, però, invito i colleghi che hanno parlato di questa priorità a leggere il capo II del D.L. 46 e invito questi colleghi - ma lo dico in ottica proattiva, in ottica propositiva quale ho sentito - di leggere tutte le delibere in materia di personale che sono state prese in quest'ultimo anno.
Perché dico questo? Perché, e torno al bilancio passato, un anno fa, mi ricordo, quando si parlò del bilancio di transizione, che la prima parte della mia relazione citava e ne parlava proprio, o meglio commentava, il comunicato stampa di presentazione del bilancio tecnico da parte dell'Assessore Marzi e del Presidente Lavevaz, che parlava di una riforma dell'Amministrazione. Non voglio andare oltre, ma tiro la riga rispetto a quello che è successo: non do voti, non do patenti, dico quella che è una situazione, faccio un quadro e cerco di far ragionare tutti quanti rispetto alle sollecitazioni che ho sentito.
A oggi che cosa è stato fatto? Ripeto, tutta una sequela di delibere, oggi ci troviamo una sequela di ulteriori emendamenti che modificano a spizzichi e bocconi la gestione del personale e io mi chiedo: ma noi stiamo parlando di riforma della macchina amministrativa?
Forse è il momento, e forse sul 2022, e forse visto che anche ne abbiamo preso coscienza con alcuni interventi, secondo me significativi, che sono stati fatti in questa aula, è meglio che si lavori.
Però - e qui sono d'accordo con il collega Restano - ci deve essere un attore più attivo rispetto ad altri e penso che effettivamente chi, purtroppo o per fortuna, ha la tâche principale nella gestione della macchina amministrativa, ovvero il Presidente, poi ovviamente non lui da solo ma i suoi uffici, sarebbe bene che questa cornice, questo quadro, questa riforma, almeno venga abbozzata.
Molto probabilmente il piano che verrà fatto riguardo a una visione complessiva che è già stato oggetto di discussione su iniziativa del mio gruppo consiliare tempo fa potrà essere d'aiuto, ma non facciamo passare troppi mesi, perché altrimenti la citazione che ho fatto nella mia relazione del generale Eisenhower rischia davvero di essere più che una citazione una maledizione, perché ci troveremmo non solo con delle urgenze, ma con dei problemi cronici, quali sono.
Ora che parlo di problemi cronici vorrei arrivare a un altro elemento, ovvero il vero cuore del gioco di un bilancio: l'allocazione delle risorse.
Qui si è parlato - e l'assessore Marzi è maestro su questo - di descrizione delle voci di bilancio, si è parlato di spesa corrente, si è parlato d'investimenti, si è anche detto - lo ha detto adesso il collega Chatrian che ringrazio per non aver letto tutto l'allegato perché altrimenti rimanevamo qua fino a stasera e magari anche oltre - ma è vero, le spese correnti non è che per necessità siano delle spese cattive; io penso che nessuno di noi sia un fans del fu presidente Monti, anche perché la Valle qualcosa avrebbe da dire, però rispetto a questo sicuramente fare un bilancio rappresenta anche una scelta di fare un giusto mix di risorse e le spese di investimento, come le spese correnti, come qualsiasi spesa, non sono buone perché sono correnti o di investimento, ma se vanno a buon fine.
Io ieri facevo una considerazione banale nella relazione di minoranza, dicendo all'assessore Barmasse "Ci sono tanti soldi sul tavolo ma vanno spesi" e vanno spesi bene perché bisogna anche spendere perché altrimenti andiamo in avanzo, non è detto che sia una cosa negativa, ma comunque vanno spesi bene e poi queste risorse bisogna anche dopo capire se sono state spese bene e soprattutto se, dal punto di vista degli effetti della finalità di quella spesa, hanno reso qualcosa.
Qui torniamo, visto che parliamo di problemi cronici, al vero problema: le risorse sono per definizione scarse e le entrate, checché se ne dica, sono sempre più scarse, per definizione. Non c'è più l'I.V.A. da importazione, non c'è più un argent de poche, c'è una necessità di gestire le risorse che più o meno si stanno assestando a una determinata quota.
La riforma dell'Amministrazione ha un problema in più, perché se vogliamo trovare delle nuove risorse, a meno che non si faccia ricorso all'indebitamento, e spero Dio che si scelga di fare degli indebitamenti - se si faranno - che abbiano una resa e qui non vado oltre... oppure si troveranno delle compartecipazioni private o si troveranno "N" possibilità, però è bene ed è l'unico modo, liberare delle risorse.
Io concordo sulla necessità di rivedere il numero di dirigenti, il potere dei funzionari, la dimensione delle strutture, perché anche qua "N" strutture, un numero alto di strutture, non vuol dire che la macchina funzioni, ci sono anche delle macchine con meno strutture molto più - scusate il gioco di termini - strutturate, ma che funzionano in una determinata maniera e migliore, non possiamo essere tutti dirigenti, come noi non possiamo essere tutti Assessori e neanche tutti Presidenti o Vicepresidenti, qualcuno deve fare il funzionario e a volte i funzionari - e qualcuno della maggioranza l'ha ricordato - sono anche più importanti degli stessi dirigenti, e qui non vado oltre.
Bisogna fare delle scelte coraggiose e in questi termini questo bilancio, quello precedente, quello precedente ancora e - mi ci metto anche di mezzo - il primo bilancio che ho avuto l'onore di gestire, che poi è quello che ha preso una nuova Giunta per effetto del ribaltone, non risolvevano questo problema, è vero, perché c'è un problema comune a tutti questi Governi, a tutte queste maggioranze. Queste maggioranze avevano la forza per fare determinate scelte? No.
Quindi io oggi mi chiedo, al di là della composizione, al di là delle persone, al di là di chi la guida, questa maggioranza nel 2022, nel triennio, avrà la forza per fare delle scelte coraggiose per questa Regione?
Io ieri parlavo di coraggio, parlavo di cambio di passo, parlavo di andare oltre l'ideologia e la storia. Bene, mi chiedo: questa maggioranza, e lo chiedo soprattutto a voi, ce l'ha quella forza?
Perché altrimenti l'inertizzazione sarà contagiosa e dopo aver inertizzato una maggioranza, qualsiasi sia, fossi anche io nei banchi del Governo, inertizzeremo la Valle d'Aosta.
È vero, è un po' il gioco dell'opposizione dire che le cose non vanno bene, il gioco della maggioranza è dire che tutto va bene, sono anche d'accordo con chi dice "Guardiamo le classifiche" e soprattutto con un po' di orgoglio, non diciamo sempre, che in Sud Tirolo si sta meglio che in Valle d'Aosta, forse io guarderei più realtà estere a questo punto, così almeno siamo fuori, però giustamente, come ricordava, si potrebbe anche stare meglio, si potrebbe anche stare peggio, ma io direi che si può stare come si sta cambiando le cose a piccoli passi, ma decisi.
Quindi questa è la domanda che io mi pongo, è la domanda che io vi pongo: questa maggioranza ha la forza, non parlo di numeri, ha la forza interna per cambiare le cose?
Questa è la domanda che vi dovete fare. Emendamenti, ordini del giorno, disegni di legge, qualsiasi cosa, tutti quei piani che polemicamente ho elencato possono essere realmente elementi di cambiamento per questa regione?
Alcuni di questi piani sono sicuramente divisivi, sono già divisivi per dei singoli gruppi, questa maggioranza ha la coesione per fare determinate scelte?
Anche qua ovviamente guardo i colleghi della sinistra che sono rimasti in maggioranza e vorrei capire cosa ne pensano, perché ad esempio sul piano tutela delle acque, penso che ci faremo delle grandi risate.
Ma al di là di quello si sa, - lo diceva anche Churchill -, cambiare opinioni in politica è una cosa normale se non salutare, poi ovviamente cambiarla sulla base del posizionamento delle scarpe che si portano, sappiano la natura umana - soprattutto per chi ha una visione un po' calvinista come il sottoscritto - sappiamo che è peccatrice per definizione e anche per necessità di sopravvivenza.
Al di là di questo, quei famosi pianificatori del "No", quelle persone che vogliono mettere le mani nelle tasche dei Valdostani, o meglio, quelle diverse sensibilità che sono ostaggio di ideologia e di una storia che, forse, dopo quello che è successo, deve necessariamente cambiare, possono o no, e in che termini, influenzare l'azione amministrativa e di Governo di questa regione?
Questa è la vera domanda al di là di tutto, poi sul resto avremo gli elementi - tra ordini del giorno, emendamenti al DEFR, emendamenti a disegni di legge - di discuterne, però io penso che sia questa la vera domanda, e quando ieri parlavo di dialettica politica o di mancata tale, io penso che ogni gruppo debba capire se questa forza al suo interno c'è, perché altrimenti ci troveremo sempre nuovamente con un problema cronico.
Quando dovremo decidere quante strutture o quando dovrete decidere quante strutture mantenere, che forza dare ai funzionari, che fondazioni o enti strumentali magari accorpare, perché c'è anche questo problema. Quando il collega Chatrian leggeva gli elementi dell'allegato, mi chiedevo: "Ma non è che alcune di queste realtà fanno più o meno la stessa cosa? Non è forse il caso di pensare che ci sia la necessità di potenziare e di creare degli enti strumentali più forti invece che parcellizzare?".
E lì si capisce subito quale può essere l'azione amministrativa programmatica di effetti sul territorio che quell'ente può dare, e lo dico perché ognuno di noi sarà coinvolto in quel caso, perché ognuno di noi viene da un territorio, perché ognuno di noi ha delle sensibilità di un determinato tipo, territoriali, personali e magari anche di pensiero, eppure bisognerà fare una considerazione.
Se determinate realtà, dove magari si sta anche peggio, hanno dovuto fare delle scelte di quel tipo, prima o poi toccherà anche a noi. È
inutile far finta di niente, le risorse sono scarse per definizione e lo sono sempre di più.
Vediamo l'andamento delle entrate, possiamo dirci "Benissimo, questa volta è andata meglio", sì sì, va bene, ma il trend scende, le spese correnti salgono, la burocrazia costa, anche quella interna, perché non c'è solo una burocrazia nei confronti dei cittadini, c'è soprattutto una burocrazia interna tra gli uffici; questi sono costi, anche se non ci sono sul bilancio, poi ci sono sul bilancio perché anche lì abbiamo chiesto in Commissione, e guardo il collega Carrel, i fabbisogni del personale, per un motivo molto semplice, lo dico da ignorante, a un certo punto non si capisce più quante effettivamente siano le necessità di personale.
Benissimo, ci sono stati trasmessi i documenti, poi uno legge il D.L. 46, poi uno sente le presentazioni, poi uno guarda il DEFR e a un certo punto dice - almeno per chi è terrorizzato dai costi - "ma quanto ci costerà questa macchina e quanto saranno le risorse disponibili? Non solo per gli investimenti, anche per le spese correnti buone che piacciono al collega Chatrian, quanto ci rimane?". Perché poi alla fine è questo.
La coperta è corta, la coperta è corta nel fare il bilancio, la coperta è corta nel fare gli emendamenti, la coperta è corta e sarà corta quando si farà l'assestamento.
Abbiamo beneficiato di due momenti tristi ma che hanno consentito di potenziare l'effetto delle scelte pubbliche: la legge 8 e la legge 15.
Difficilmente si ritornerà ad avere, come diceva un Presidente del Consiglio che, grazie a Dio è tornato a fare, o meglio, non fa l'avvocato ma cerca di fare il capo partito, la potenza di fuoco, ecco, quella è stata una potenza di fuoco; partito? Va beh, lasciamo perdere, sennò poi mi viene in mente un sottosegretario che parlava di maturazione del cemento.
Al di là di questo, che cosa è che rimane? Quali saranno le scelte? Perché questo è il vero problema. Domani dovremmo far fronte e dovremmo avere e dovremmo gestire à tour de rôle delle scelte molto importanti, molto coraggiose, che costeranno non soltanto in termini di risorse ma di consenso, di lavoro e soprattutto di cambiamento di quella che oggi è una Valle d'Aosta diversa da ieri e che domani necessariamente dovrà essere diversa.
Quello che deve evitare di limitare questo cambiamento... e lo dico proprio prendendo spunto dal fatto che non mi sento un pianificatore, non mi sento uno del partito del "No", ma non è che chi fa troppo riferimento all'ideologia, alla storia passata, anche tanto passata, alla fine finisce per essere inertizzato e non voler cambiare e quindi non voler contribuire all'evoluzione di questa Valle?
È bene che se lo chieda.
Presidente - Si è prenotato per il secondo intervento la Consigliera Guichardaz... Facciamo la pausa? Interviene dopo la pausa. Pausa per cambio aria.
La seduta è sospesa dalle ore 17:06 alle ore 17:30.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la pausa. Si era prenotata la consigliera Erika Guichardaz a cui passo la parola per il secondo intervento.
Guichardaz E. (PCP) - Si è parlato di persone che hanno delineato una situazione disastrosa. Io, semplicemente, mi sono limitata a leggere i dati all'interno del piano della salute e del benessere, perché, come ricordava il consigliere Aggravi, noi progressisti abbiamo un po' questa mania dei piani, quindi come lui prova ribrezzo nella pianificazione, naturalmente per me invece è un motivo per passare le serate, quindi abbiamo una visione completamente opposta, ma nulla vieta di poter in qualche modo usare quei dati che dicevamo prima, spesso per noi che siamo all'opposizione non sono raggiungibili per poter capire la situazione della Valle d'Aosta.
Poi mi piace ricordare che c'è un rapporto Caritas, uscito da poco, in cui la Valle d'Aosta viene evidenziata come la Regione con la più alta incidenza di nuovi poveri, pari al 61,1%.
Poi c'è un altro dato, secondo me molto interessante, che è quello del tiraggio della misura sulle famiglie che forse a molti di noi ha evidenziato un problema forte all'interno della società valdostana.
Quindi non credo che si tratti di falsità, credo si tratti semplicemente di mettere in luce una criticità molto forte e soprattutto di considerare questi dati anche in vista della programmazione.
È stato poi chiesto come mai votavamo il DEFR l'anno scorso. Io ricordo che non è che ci siamo proprio dimesse dalla Proloco, ci siamo dimesse una da Presidente di Commissione e l'altra da Assessora proprio per questioni di metodo e programmatiche, questioni che nei prossimi emendamenti andremo a evidenziare, perché nel DEFR scorso sicuramente l'acquisto della scuola oggi sede del Bérard non c'era, ed è uno dei nostri emendamenti, la regionalizzazione del contratto sulla sanità non c'era, l'ampliamento del Parini non c'era.
Direi che non sono cose di poco conto, direi che quindi si può vedere come una mancanza di rispetto ma credo che i colleghi della maggioranza ben conoscessero prima e ben conoscano oggi le posizioni di Progetto Civico Progressista, perché queste abbiamo portato in campagna elettorale e quindi ben conoscevano - anche quando abbiamo steso insieme il programma di legislatura - le nostre posizioni su quegli argomenti, e ne ho toccati solo alcuni, perché sugli altri ne aveva già lungamente parlato prima la consigliera Minelli.
Rispetto alla questione elettrificazione, io vorrei sottolineare che si è sempre parlato di operare attivamente per ottenere un risultato, nessuno si è mai imputato dei risultati, perché sappiamo bene che la scheda che è arrivata a Roma è stata portata da tutta la maggioranza regionale - su questo c'è stato anche un duro attacco all'interno della maggioranza stessa - e poi si è andati avanti fino a ottenere quel risultato che ribadiamo essere un risultato per tutta la Valle d'Aosta, non solo per noi.
Rispetto agli strumenti pianificatori, invece io vorrei dire che gli strumenti pianificatori non sono strumenti che servono per i partiti del "No", anche perché lo sanno bene i miei colleghi, io sono sempre stata membro di Giunte quando sono stata un amministratore e mi sembra di aver sempre operato bene all'interno di quelle Giunte, quindi sicuramente non è per portare avanti un partito del "No", come qualcuno ha detto, ma semplicemente per pianificare, per chiedere il rispetto delle regole e su questo credo che le nostre osservazioni al piano rifiuti, basta guardarle, le abbiamo ricevute in III Commissione, le nostre osservazioni sul piano rifiuti vadano in quel senso.
Quindi nessuno vuole bloccare nulla, ma si chiede che ci sia un rispetto delle regole.
Idem rispetto a quanto è stato detto prima, rispetto al finanziamento degli impianti a fune.
Ribadisco quanto detto in quella sede e continuo a essere convinta che ci volesse l'ammodernamento degli impianti di Pila, di cui sono fermamente convinta; ho detto già durante quell'incontro e in Consiglio regionale che ero molto perplessa rispetto all'arroccamento, rispetto al grande ristoro che si pensava in quella cresta, rispetto a un gigantismo che va in aperto contrasto con la mia idea della montagna che assolutamente non mi appartiene, ma che appartiene comunque a una parte di Valdostani che non ho la presunzione di rappresentare io, ma che sicuramente la pensano come me.
Quindi ribadisco: non c'è nessuna volontà di bloccare, e lo diremo nei prossimi emendamenti, c'è solo la volontà di migliorare e di costruire, quindi questo lo ribadisco e lo risottolineo, perché anche rispetto alle osservazioni che ho fatto prima sul Piano salute... sono osservazioni che hanno trovato oltretutto il consenso anche del consigliere Restano che più di me conosce forse la materia e che come me ha notato che quel piano fosse fatto a compartimenti stagni, a silos, che andasse pensato all'interno di un'organizzazione sanitaria e forse anche pensato da persone che quello fanno di mestiere.
Quindi ribadisco che gli strumenti pianificatori sono strumenti importanti se usati bene.
Non mi dilungo oltre, nel senso che avremo modo di parlare con gli emendamenti e con gli ordini del giorno presentati anche in maniera più puntuale sui singoli temi.
Naturalmente alcune delle osservazioni che sono state fatte prima non ci trovano d'accordo, ma questo è il sale della democrazia, ritengo comunque positivo che si sia deciso d'interrompere il silenzio di questa mattina per poter portare anche la voce delle forze di maggioranza.
Ora il Governo ci dirà la sua posizione e poi potremo entrare sui vari temi, ribadendo che sono temi che non vogliono assolutamente essere divisivi, alcuni di questi - oltretutto quello sul Conservatorio, ad esempio, è stato sollevato anche dal collega Sammaritani - sono elementi che abbiamo messo perché ritenevamo di farlo e non per mettere bandierine o cose del genere. Questo assolutamente non ci appartiene e lo rimandiamo al mittente.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Ringrazio il collega Aggravi per le sollecitazioni puntuali.
Intanto vorrei iniziare con una battuta: forse io e il collega Planaz potremmo dire che cos'è un silos, è un recipiente ermetico a tenuta stagna, quindi l'esempio non è così calzante.
Il compito gravoso, e dico gravoso, semplicemente è proprio la questione legata alla politica, che in questo momento deve produrre interventi normativi.
Chiaramente dico gravoso semplicemente perché bisogna decidere in qualche modo, positivamente o negativamente per qualche settore e quindi di conseguenza bisogna in qualche modo decidere e sostenere il Paese o la Regione.
Siamo qui oggi, come la prassi vuole, a discutere di bilancio e della sua applicazione corrente per il triennio futuro, produrre quindi un percorso fatto di articoli, inseriti nella legge di stabilità, del bilancio, del collegato e DEFR, per sostenere la sanità, l'economia in generale e tutti i settori produttivi. Certo bisogna dare delle priorità.
Tutti hanno citato la pandemia. Il momento d'insicurezza la fa da padrona, l'economia lentamente è in crescita e la produzione a livello italiano è risalita e anche in Valle il trend è positivo.
Gli ordinativi sono buoni, sono di buoni livelli, l'occupazione in positivo e l'industria ha retto l'urto e ne è uscita positivamente.
È opportuno ricordare che le materie prime che dobbiamo importare e le forniture sono in ritardo nelle consegne, certo si segnala anche un'impennata dell'energia e dei costi fissi.
Quello che ho appena detto è la rappresentazione uscita dalle eminenti dichiarazioni nelle audizioni dei rappresentanti delle categorie, degli enti e dell'organizzazione di categoria, quindi riporto banalmente quello che è stato detto e rilevato nelle Commissioni.
Inoltre le organizzazioni sindacali hanno sostenuto da par loro la necessità d'intraprendere dei percorsi condivisi di contrattazione professionale e previdenziale di tutti i livelli, potenziando gli organici. Da troppi anni hanno bloccato le assunzioni, malgrado le tante situazioni di quiescenza in atto, con rapporti ammessi di 1 a 10 o 1 a 5, deleteri per le nuove assunzioni per talune situazioni organizzative del comparto unico, quindi è necessario operare con riforme strutturali e settoriali.
I fondi messi a disposizione sono stati esauriti, le procedure legate alle piattaforme sono state efficaci e immediate, sono stati distribuiti molti aiuti in breve tempo.
Ci siamo accorti che la digitalizzazione efficace permette da una parte un diretto accesso alle piattaforme per fare le richieste e dall'altra permette di mettere in rete le aziende e le imprese per collegare celermente la domanda e l'offerta nel mondo del lavoro, ma anche avere un ritorno d'informazioni da mettere a disposizione di chi imposta una misura, un bonus, un sostegno e un bilancio.
Quindi sostenere direttamente (inc.) le iniziative mirate alla ricerca e allo sviluppo, sia occupazionale in senso generale che in quello giovanile, attraverso i corsi di formazione, la scuola, il mondo imprenditoriale e l'Università. Dare corso quindi alle iniziative del Consiglio politiche del lavoro, creando gradualmente un'occupazione, e stabilizzare quelle che avevano già fatto, come già fatto con alcune misure Covid.
Un passaggio sostenibile passa attraverso l'attrazione dell'imprenditoria, soprattutto quella competitiva e duratura, da collegare anche con il recupero del patrimonio edilizio regionale che ciclicamente andiamo a visitare e a conoscere.
Purtroppo siamo fuori dalle grandi vie di comunicazione e dai centri industriali.
Ricordo che alcune strutture, in attesa d'investimenti, sono anche servite da accessi ferroviari, come citato anche dal collega Perron, vicine alle vie di comunicazione.
Sono convinto che la posizione geografica e orografica della Valle non facilita uno sviluppo economico immediato, abbiamo un reticolo di vallate alpine da percorrere all'andata e al ritorno. Salendo in quota con i numeri che abbiamo non possiamo competere con i grandi centri e con le economie di scala, abbiamo purtroppo costi pesanti che incidono sulle scelte imprenditoriali.
Infine il bilancio: grandi numeri e risorse limitate rispetto a qualche decennio fa. Certo, qualche milione di euro in più segna un dato positivo e importante in relazione anche a una riduzione di circa 20 milioni per il risanamento della finanza pubblica e a importanti rientri da Finaosta.
Certo la pandemia ha assorbito molto, economicamente e fisicamente; in sanità, gli importi saranno destinati in modo oculato e misurato e a tamponare al meglio necessità impellenti. Certo, bisognerà fare delle scelte, bisogna decidere dove bisogna posizionare, quali settore sostenere, la scelta è il settore sanitario e sociale.
Come ha detto bene ieri l'assessore Marzi, al centro le persone, la famiglia, la salute. Insomma, un bilancio a misura d'uomo, poco coraggioso, come ho sentito ieri, ma forse realistico, poiché siamo ancora a combattere con una situazione difficile per tanti motivi e in prima linea, con le stesse persone, a fronteggiare le difficoltà e a fronteggiare il pensiero diverso sul tema.
Speriamo sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che a livello regionale potrebbe incidere almeno su questioni progettuali importanti, che però in questa fase non è stato considerato per ovvi motivi, ma dobbiamo essere pronti, strutturati e organizzati, come ho sentito già da qualche collega.
Cinque anni passano in fretta e una traccia bisogna lasciarla, la progettualità efficiente, gli investimenti in loco con le nostre maestranze e un'efficace cantierizzazione a partire dal 2023 permetteranno occupazione, reddito ed economia.
Infine non citerò nessun grande, solo mia nonna: "si fa fuoco con la legna che si ha a disposizione regolando sulle temperature esterne, quindi avendo il polso della situazione", quello che abbiamo cercato di fare con il DEFR, con i disegni di legge oggi in discussione.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale, altri intendono intervenire? Se non vi sono altre richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. Non vedo altre richieste d'intervento, pertanto la discussione generale è chiusa. Consigliere Marguerettaz ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Solo per richiamare la riunione che avevamo fatto nella capigruppo, dove avevamo chiesto la possibilità di un'interruzione per fare una valutazione sugli emendamenti, però potremmo venire a un compromesso: proseguire con le repliche e poi sospendere i lavori alle ore 19:00 in modo tale da avere un'ora per fare queste valutazioni.
Se interrompiamo i lavori alle ore 19:00 c'è la possibilità e non creiamo un problema anche alle strutture e ai dipendenti regionali che possono liberarsi. Questo è il ragionamento.
Presidente - Consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Il collega Marguerettaz ha ricordato appunto l'accordo cui siamo giunti alla conferenza capigruppo, l'unico interrogativo che pongo a questo punto se sospendiamo adesso, riprendiamo alle ore 19:00 o a questo punto arriviamo fino alle ore 20:00 e riprendiamo poi alle ore 09:00 di domani mattina? Solo per comprendere l'ordine dei lavori.
Presidente - No, la proposta era iniziare adesso le repliche, sospendere alle ore 19:00 e riprendere domani mattina alle ore 09:00, per non sospendere adesso e riprendere tra un'ora. Questa era la logica. Consigliere Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Non credo che l'economia dei lavori vari per un'ora di repliche o meno. A questo punto chiederei di valutare una sospensione dei lavori adesso con una ripresa domani mattina alle ore 09:00, perché credo che non sia un'ora che cambia l'economia dei lavori, anche se poi sarà un invito che ci faremo di autoregolamentazione, perché con cinquanta ordini del giorno e ottanta emendamenti i tempi per l'approvazione sono stretti, quindi qualora i tempi siano così limitati, chiedo sin d'ora al Presidente del Consiglio di organizzare una capigruppo per eventualmente convocare il Consiglio anche nella giornata di venerdì.
Presidente - Per quanto mi riguarda a queste condizioni possiamo anche sospendere oggi con l'impegno domani e dopodomani di accelerare nella discussione del bilancio e, se possibile, chiudere giovedì.
---
La seduta termina alle ore 20:07.